periodico di informazione dell’associazione asia … · lo stress, l’ansia, la depressione. e...

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i capita, a volte di scendere dall’auto e di restare con gli occhiali da vista. Mi guardo attorno e li tolgo. Per fortuna la Natura mi ha fatto miope. No, non sono pessimista, tutt’altro, la tenacia e l’impegno in ciò che credo sono caratteristiche costanti dei miei giorni. “E intanto il mondo rotola…” canta Vasco Rossi. Non siete d’accordo? Almeno qual- che volta? Corriamo tutti verso illusioni, false verità per poi sentire l’insoddisfazione, lo stress, l’ansia, la depressione. E allora la causa del malcontento va cercata con coraggio, occorre intraprendere nuove strade, anche quelle meno battute. Abbiamo scomodato le Autorità maggiori, nientemeno che l’O.N.U. e l’Ambasciata dell’India per farvelo dire, li abbiamo invitati come testimoni di scien- ze millenarie che possono offrire soluzioni ad un Occidente vecchio e stanco. “Terre d’Incanto” è una proposta per conoscere culture lontane e coglierne i tesori. Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa, in particolare i 50 ragazzi del Liceo Artistico Tuscia che hanno messo i loro elabora- ti in vendita; sarà possibile acquistarli durante la mostra con offerte libere, e il ricavato devoluto a favore di Mother & Child Foundation for India, perché quello che ci rimane… è il cuore. Marilena Capuzzimati editoriale Olistico Salute e Benessere PERIODICO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ASIA DARSHANA ANNO III - NUMERO 8 - GENNAIO/APRILE 2007 - REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI VITERBO N. 542 DEL 9/5/2005 m

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i capita, a volte di scendere dall’auto e di restare con gli occhiali da vista.Mi guardo attorno e li tolgo. Per fortuna la Natura mi ha fatto miope. No,non sono pessimista, tutt’altro, la tenacia e l’impegno in ciò che credosono caratteristiche costanti dei miei giorni.

“E intanto il mondo rotola…” canta Vasco Rossi. Non siete d’accordo? Almeno qual-che volta? Corriamo tutti verso illusioni, false verità per poi sentire l’insoddisfazione,lo stress, l’ansia, la depressione.E allora la causa del malcontento va cercata con coraggio, occorre intraprendere nuovestrade, anche quelle meno battute.Abbiamo scomodato le Autorità maggiori, nientemeno che l’O.N.U. e l’Ambasciata

dell’India per farvelo dire, li abbiamo invitati come testimoni di scien-ze millenarie che possono offrire soluzioni ad un Occidente vecchio estanco. “Terre d’Incanto” è una proposta per conoscere culture lontanee coglierne i tesori.Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa, in particolarei 50 ragazzi del Liceo Artistico Tuscia che hanno messo i loro elabora-ti in vendita; sarà possibile acquistarli durante la mostra con offertelibere, e il ricavato devoluto a favore di Mother & Child Foundationfor India, perché quello che ci rimane… è il cuore. ❊

Marilena Capuzzimati

editorialeOlisticoSalute e Benessere

PERIODICO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE ASIA DARSHANAANNO III - NUMERO 8 - GENNAIO/APRILE 2007 - REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI VITERBO N. 542 DEL 9/5/2005

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Il massaggio thailandese o “massaggio antico”(noad phaen boran) risale a 2.500 anni fa.Il leggendario fondatore di quest’arte fu unmedico ayurvedico, profondo conoscitoredello Yoga. Le sue radici risalgono all’India evengono attribuite a Jivaka Kumar Bhaccha,contemporaneo di Buddha e medico personaledi Magadha, re di Bimbisara.In Thailandia J.K. Bhaccha è ritenuto il padredella medicina ed è ricordato nelle Wai Khru,cerimonie religiose, in cui viene cantata unapreghiera in suo onore in lingua pali, nelMassage Hospital di Chiang Mai nellaThailandia del Nord.Il massaggio thailandese si fonda sui principiindiani dello Yoga affermando che il Prana(soffio vitale), distribuito in tutta la rete dienergie, forma il Prana-maya-kosha (corpofatto di forza vitale).Tra le 72.000 prana-nadi il massaggio thai omassaggio yoga ne ha scelte 10 principali.Disturbi del prana danneggiano l’equilibrioenergetico; attraverso il massaggio thai è possi-bile rimuovere blocchi, stimolando il libero

Il massaggio tradizionalethailandese e lo yoga

fluire pranico e ripristinare lo stato di benesse-re e salute originario.

MASSAGGIO THAILANDESE E YOGALe assonanze del thai massage con lo Yogasono molteplici, basta pensare alla terminolo-gia usata, che si riferisce chiaramente al san-scrito, l’antico linguaggio spirituale dell’India,e all’analogia tra i primi tre Sen e le Nadiprincipali dello Yoga:

SEN NADI

Sumana SushumnaIttha Ida

Pingkhala Pingala

Il moderno termine “stretching” sostituisceevidenti esercizi di attenzione al respiro easana tipiche della disciplina yogica.Un buon massaggiatore thai pratica la sua artein concentrazione meditativa, padroneggiandoil proprio corpo nel baricentro, con la consa-pevolezza in “hara” punto di forza. ❊

Fabrizio Sarracino

TERRE D’INCANTOIV Edizione Nazionale

Tributo all’India

presenta

5/13 maggio 2007 Viterbo - Sala Almadiani

Piazza dei Caduti (Sacrario)

Sabato, 5 maggio Ore 11 – Inaugurazione mostra di pittura e fotografia India: Terra d'Incantoa cura del Liceo Artistico “Tuscia” di ViterboOre 11,30 – Incontro con Meena Sur (Alto funzionario dell’O.N.U): Salute(viroga), i 5 elementi (pancabhuta) nella tradizione indiana e il pianodi sviluppo delle Nazioni UniteOre 18 – presentazione del dvd Lo Yoga per la salute della colonnavertebrale con Marilena Capuzzimati Ore 19 – Simbolismo iniziatico della colonna vertebrale con prof. GiuseppeCognetti (docente filosofia interculturale delle religioni – Università di Siena)

Degustazione prodotti biologici

Martedì, 8 maggioOre 17,30 – Inaugurazione mostra di pittura Chakra, vortici di energia di Mario BoyerOre 18 – La riflessologia delle mani e dei piedi, le mappe, i punti e isegni: dimostrazioni pratiche con Pierluigi FantiniOre 18,30 – La forza di guarigione del prana: pranoterapia indiana,pietre e cristalli con Enrico QuattrocchiOre 19 – Lo yoga dinamico con Vittorio Calogero

Degustazione prodotti biologici

Giovedì, 10 maggioOre 18/20 – Laboratorio di Yoga e Ayurveda con Marilena Capuzzimati e Pierluigi Fantini. Verrà rilasciato attestato di partecipazioneOre 21 – Spettacolo di danza indiana Bharatanatyam “Danza di Shiva” con Giovanna Leva Joklegar e il suo corpo di ballo (Teatro San Leonardo)Ore 22 – Meditazione dell’Anthar Guru – il maestro interiore

Sabato, 12 maggioOre 15,30/18,30 – Hatha Yoga e Pranayama: posizioni, movimento,respirazione – dimostrazione pratica; Ayurveda: test e terapiea cura della Scuola di Yoga e Ayurveda “Vidya” di Viterbo(Centro Commerciale Tuscia)

Degustazione tisane ayurvediche, dolci allo zenzero e cannella

Domenica, 13 maggioOre 18 – Tantra: attività salutari per corpo, mente e cuorecon Marilena CapuzzimatiOre 19 – Cosa c’entra il massaggio thailandese con l'India?dimostrazione pratica di una seduta di massaggio thailandese con FabrizioSarracino

Degustazione sapori bio

Giovedì, 31 maggioOre 11 – Premiazione e consegna raccolta fondi a favore di “Mother&Child” Foundation for India(Sala del Consiglio del Comune di Viterbo)

La mostra “India, Terra d'incanto” proseguirà sino al 30 maggio presso la galleria del CentroCommerciale Tuscia.

Sarà possibile votare e prenotare le opere esposte.

ASIA DARSHANACon l’Alto Patrocinio dell’Ambasciata d’India

sto fuori è una parola creata e pensata percostruire il velo che danza sulla nostra capacitàdi saperlo sollevare con grazia. Spostandolo colsoffio prodotto dal gorgoglio di una risata. «Ma, Sorella…! Non capisco… come può esse-re che Lui e tu portiate una maschera, se lavostra Parola è Verità… e la Luce si è infiltratain voi, rivelandovi a voi stessi?». Domande, que-siti, dubbi. Un buco nel velo. Il buco che per-mette di intuire la vertigine. Quella che fa pro-vare un brivido ai nostri piedi. Impantanati nel-l’immobilità di una cultura che ci ha insegnato ilrigore della schiena china e muta sulla Goiadella quale noi siamo il frutto, e il seme che allostesso tempo ci germoglia dentro e intorno.Arridendo le separazioni. Arridendo il nostropensiero-separatore, quello che crea il discretodimentico del potere dell’analogia, della metafo-ra, del pensiero mitico. «L’Uno nutre il molte-plice e il molteplice rimanda all’Uno. Vi annun-cio: non separate, spostatevi fra le separazioni».E mi sono sorpresa a pensare quanto sia realel’assunto secondo il quale non è la Fonte chedeve andare verso il pellegrino. Perché ogni sin-gola goccia d’acqua che disseta la nostra linguaessiccata dall’aridità del pensiero frazionato cispinge un poco più in là. Ci spinge ad ogni sin-golo spostamento della maschera che fa intuirecome ce ne sia un’altra da portare, e un’altraancora. Fino al momento in cui non la portiamocon amore, quello che ci insegna il distacco e la

determinazione. Finché, e infine, possiamo conlo stesso amore sorridere a quella maschera e congioia indossarne un’altra, un passo più in là versola Luce, verso lo spinther, verso quel pnèumache ci anima, ci riscalda. E ci fa sentire il Divinocalato fin dentro di noi. Cristo in noi, diceMaria. Nel Presente. Un presente con la maiu-scola non a caso. Il presente della vertigine chespiazza tutte le nostre convinzioni. E che non cipermette, mai, di prendere sul serio la mascherache indossiamo. Un filosofo che molto ho amato diceva che lecose danzano felici sui piedi del caso. Questa suafrase, durante molta della lettura, mi tornava emi tornava alla mente. Abbiamo necessità dellamaschera. Abbiamo necessità di calarci in que-sto reale che tanta della moderna filosofia, e nonsolo filosofia, occidentale, ci ha insegnato a dis-prezzare. E infine l’ho sentita la risata di Maria.L’ho sentita e non semplicemente ascoltata. Edanzava felice sui piedi del caso, danzava felicenel Gioco del Sognatore, quel gioco che divieneun movimento di gioia interiore e ci fa alzare laschiena, ci fa sollevare la testa incassata tra lespalle per troppo tempo. Un movimento. LaGioia un movimento. La risata un movimento.La Liberazione un movimento. E nel gioco delreale danziamo. Con grazia e leggerezza.Amando con determinazione la vertigine cherimarrà per sempre un buco nel velo. ❊

Maria Carla Trapani

RecensioneIL VANGELO DI MARIAMADDALENA

di Daniel Meurois-GivaudanEdizioni AMRITA

Quando ho tentato di descrivere con pocheparole questo Libro restituito dal Tempo, ina-spettamente mi sono sentita dire: «Come possodire bello di un libro che sembra aver parlatooltre la mia stessa carne?». Inaspettatamente.Perché le parole di Maria erano oltre e dentronello stesso tempo. In una con-fusione filosoficache sorpassa la categoria del pensiero e divieneesperienza. Di vita. Di ascolto. Di Gioia. «Non andate nelle spaccature. Perché, in verità,non vi è frontiera. Soltanto gli occhi creano lafrontiera. Perché non vedono il Dentro che stanel fuori». E mi sono suonate sensate quelle miepoche parole che volevano essere una risposta. IlDentro che sta nel fuori. In una Maschera.Maschera che i greci intelligentemente sapeva-no con-fondersi col volto. Essere il volto. Ilquale, conciliazione che non mai smette di esse-re apparente, a differenza della maschera è capa-

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ce di simulare. La Maschera no. E le parole diMaria hanno scavato nel luogo che non è piùfrontiera. Non è più nemmeno fuori. Perché que-

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❖ Assenza di effetti collaterali negativi❖ Ogni rimedio è un tonico❖ Concezione psicosomatica della malattia❖ L’Ayurveda mette l’accento sullo stato di buona

salute, sugli aspetti positivi della condizione delsoggetto, e sulla prevenzione delle malattie.

❖ L’Ayurveda si occupa primariamente della dieta❖ Metodi diagnostici semplici❖ L’Ayurveda è vicina alla Natura❖ L’Ayurveda e lo Yoga procedono di pari passo❖ Atteggiamento aperto dell’Ayurveda nei con-

fronti degli altri sistemi medici❖ Importanza della costituzione individuale❖ Le alterazioni vengono sempre riferite alla costi-

tuzione dell’individuo, vengono prese in consi-derazione insieme ad essa. Il medico ayurvedicovede la malattia attraverso il paziente.

GLI SCOPI DELL’AYURVEDA1. Conservazione nell’uomo sano dello stato di

buona salute e sostegno nel raggiungimento deiquattro principali obiettivi della vita, che sono:

● DHARMA – ciò che attraverso il corretto agire,porta al benessere dell’individuo e della societàin cui esso vive;

● ARTHA – la ricchezza, l’accumulo dei mezzi disostentamento;

● KAMA – appagamento dei desideri terreni, lapassione;

● MOKSHA – la salvezza raggiunta attraverso laliberazione e la consapevolezza dell’esistenza diDio.

2. Eliminazione della sofferenza nell’uomo amma-lato.

LE ASTANGA, LE OTTO BRANCHE SPECIALISTICHE1) Kaya Cikitsa (medicina interna)2) Salakya Tantra (trattamento delle malattie

della testa e del collo, cioè di occhi, orecchi,naso, bocca, denti, ecc.)

3) Salya Tantra (chirurgia generale)4) Agada Tantra (tossicologia)5) Bhuta Vidya (psicologia, psichiatria, trattamen-

to delle possessioni demoniache)6) Kaumara Bhritya o Bala Tantra (pediatria)7) Rasayana (scienza del ringiovanimento)8) Vajikarana (sessuologia)

Tra le metodiche operative ayurvediche sonoinclusi i trattamenti manuali, considerati tra le tec-niche principali per prevenire le malattie e spessoutili per contribuire a curarle. ❊

Pierluigi Fantini

“C’era una volta un uomo saggio, il quale, avendoconstatato la vanità degli affari del mondo, decise diritirarsi in una capanna nella foresta. Lì, nel suo ere-mitaggio, spendeva la maggior parte del tempo assortoin profonda meditazione, oppure leggeva i testi sacri eandava in giro nel bosco per procurarsi il poco cibo chegli occorreva per sopravvivere. Le giornate scorrevanocosì sempre uguali le une alle altre; non vedeva mainessuno e quei pochi umani che si fermavano presso lasua capanna gli raccontavano le proprie storie, spessointrise di dolore. Se era il caso distribuiva i suoi buoniconsigli; altrimenti rimaneva in silenzio e i rari visitato-ri se ne andavano comunque contenti. Passarono annisereni fatti di niente ma anche di tutto, quando un mat-tino, d’improvviso, l’eremita sperimentò un profondoturbamento: era forse l’eco della sofferenza, giunto alui tramite i racconti dolenti degli uomini, a turbare ilsuo cuore? Infastidito s’immerse in meditazione; manon trovò la sua quiete. Allora s’interrogò: la vitaumana era così breve e per di più appesantita dal far-dello della malattia e della vecchiaia, gli uomini viveva-no infelici e la loro essenza divina, che lui ben conosce-va, rimaneva celata e al di fuori della portata…Dopotutto la pietà era il primo dovere per un saggio…Decise: avrebbe chiesto agli dei il segreto della longevi-tà e della salute...Fu così che gli venne un’idea: si sarebbe recato suimonti più alti della terra, nel posto più vicino al cielo.Da lì, forse gli dei avrebbero potuto sentire la sua pre-

ghiera. Forte della sua determinazione, raccolse lepoche cose che aveva con sé e s’incamminò. Ciò che ilsaggio non sapeva, era che nello stesso momento, inmolti luoghi diversi, altri uomini pii erano giunti alle suestesse conclusioni e avevano preso la medesima decisio-ne. Una moltitudine di saggi, quale non si era mai vistanella storia dell’umanità, era in cammino verso le cimeinnevate dell’Himalaya, animata da un unico proposi-to: liberare le creature viventi dalla schiavitù della sof-ferenza.”

CS, Sut., I, 1-76

CARATTERISTICHE PECULIARI DELL’AYURVEDA❖ L’Ayuveda non è patrimonio esclusivo di una sola

cultura o di un solo paese, ma si propone il benes-sere di tutti

❖ L’Ayurveda non ha inizio e non ha fine❖ L’Ayurveda non è prerogativa di una sola religione❖ L’Ayurveda non appartiene a un solo periodo sto-

rico❖ L’Ayurveda è eterna perché: non ha inizio, tratta

fenomeni inerenti alla natura, le medicine e lediete possono variare, ma i principi che ne sonoalla base sono sempre gli stessi.

❖ Trattamento del soggetto nella sua totalità(mente, corpo e anima)

❖ Medicine e droghe sono relativamente pococostose

La natura universaleo eterna dell’Ayurveda

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luce, e in questo senso si dice che “ogni uomoha una stella in cielo”, cioè che ogni indivi-duo ha una natura celeste, e che la luce del-l’assoluto permea ogni cosa.La Stella Polare o Bindu rappresenta tutte lealtre stelle della volta celeste, delle qualigestisce la rotazione, che procedono quindidai raggi di questa e ne sono le shakti. LaStella Polare racchiude in sé l’interoUniverso, in quanto ne è il Seme Raggiante.Dunque dal Caos emerge un seme, Bindu, cheproduce una bolla di Cosmo, l’universo oUovo Cosmico, Brahmanda (daBrahma=immenso), per espansione raggiantedella Luce da quell’unico punto scintillante.Il Punto diviene immenso, Mahat e cominciaa ruotare, Maya-Lila (la danza dellaManifestazione), per l’impulso ricevuto daiRaggi emessi dal Bindu (ciascun raggio simuove, ma anche si rarefà, sicchè l’UovoCosmico, o Uovo Aureo, che si crea è pul-sante di movimento e costituito da materia ,in parte densa (il raggio stesso) e in parterarefatta (materia secunda), le zone investitedalla luce irradiata da ciascun raggio.In conseguenza della rotazione e della diffe-renza di irradiazione la materia prima princi-pale, costituita di purissima luce compatta, sipresenta sempre omogenea, ma con zone didifferente densità. E’ in questa condizioneche cominciano ad apparire i primi vortici.

Le differenze di densità generano i Soffi,ovvero i Venti Luminosi che si spostano versole zone più rarefatte.Perciò in Mahat ci sono i Soffi Cosmici, iVayu, cioè gli Spiriti Cosmici o PotenzeCosmiche o Yogini, ovvero le PotenzeIntelligenti della Natura, che operano dalladimensione Cosmica, sia nell’Universo chein ciascun essere separato.Queste potenze intelligenti, di un’intelligen-za superiore (cosmica) sono le Forze dellaNatura, che agiscono secondo la Leggedell’Universo, Dharma, in Armonia con ilMoto Universale, Rita.

Ciascun raggio primario proveniente dallaStella Polare quando incontra la SferaCeleste, crea la Volta Stellata, costituita datante stelle quanti sono gli esseri, cioè crea laradice celeste di ciascun essere, cioè tanti pic-coli bindu.Così a un grado inferiore si ricrea il meccani-smo che ha dato vita al Cosmo, generandoneun numero illimitato: i Micro-Cosmi.Ciascun micro-cosmo ha in sé un derivatoprincipale della Luce Polare primigenia eanche un corpo.La materia seconda del Brahmanda varia alivello di densità ma è ininterrottamentecompatta, non esistono momenti di vuoto, ein effetti, lo Spirito (Vayu) è presente a gradi

Macro e Micro cosmo

Cosmo vuol dire ordinato, in tal senso differen-ziandosi e emergendo dal Caos primordialeo Shesha, luogo di ogni potenzialità.Quando una parte del caoscomincia a ruotare intorno allaStella Polare, emerge la bolladi un universo: sa-vi-Shesha (lett. che è distin-to dal Caos Primordiale).All’interno di questabolla, ben più limitatarispetto al sostrato diCaos primordiale checomunque rimane, siforma un asse di rotazio-ne (Meru-danda) chedefinisce lo Zenith e ilNadir.Lo Zenith, l’unico ele-mento per noi visibile èDhruva, la Stella Polare,perno immobile di una sfera di

rotazione o Chakra, che ordina (Rita) l’inte-ra manifestazione, secondo una Legge

di Rotazione univoca= Universo,che diviene la Legge Cosmica

o Dharma.Il primo impulso a questa

rotazione proviene dallaStella Polare che vieneperciò detta Bindu,cioè punto o seme.La Stella Polare è ilprototipo di tutte leapparizioni divine, inquanto è l’apparizio-ne centrale, quella dacui promana l’asse

centrale del Mondo, oMerudandasana, il cen-

tro di ogni manifestazio-ne. In realtà ogni stella è un

foro sulla volta celeste da cuipromana l’Assoluto in forma di

differenti, ma mai latitante.Viceversa la materiaappartenente al micro-cosmo è alternata dipieni e di vuoti: loKshudra Brahmanda, ilmicro-cosmo è per metàluminoso, e per metàbuio.Questo genera il pulsare delmicro-cosmo che alternamomenti di luce a momenti dibuio, l’alternarsi caratterizza la vita che èalternanza di luce e buio, giorno e notte,nascita e morte, sistole e diastole, inspiro eespiro, pieno e vuoto.Tutti gli esseri che appartengono a questostato vivono, cioè sono soggetti alla vita ealla morte; le Potenze Cosmiche, appartenen-ti alla condizione superiore, si distinguonoper il fatto di non morire e di mantenereun’esistenza perenne.Un’altra caratteristica di ogni micro-cosmo èil suo essere separato da tutti gli altri, legatodi riflesso, al Principio tramite un raggio deri-vato dal Bindu principale, ogni entità è stac-cata dal resto, isolata in una Monade che larende esistente nel momento in cui la separairrimediabilmente dai suoi simili, ma anchedalla condizione cosmica, della quale le rima-ne uno struggente ricordo nella sua proiezio-

ne celeste (la singola stella nellavolta del Cielo).Altra caratteristica micro-cosmica è l’essere costituitodella stessa materia, seppurecon un livello di degradazionemaggiore del Macro-Cosmo,

ne condivide i principi e lecaratteristiche ed è in Risonanza

con esso. La nostra condizioneindividuata è relativa allo stato di

veglia e di sogno, perché nello stato disonno profondo sperimentiamo una condizio-ne cosmica, inconsciamente entriamo nellacondizione macrocosmica nello stato di sonnoprofondo e nella consapevolezza durante lameditazione, ritrovando la Luce.L’Assoluto dà l’avvio alla Manifestazione tra-mite la Luce che porta a realizzare l’UovoCosmico prima, e una serie di Uova Micro-Cosmiche poi. L’insieme delle uova microco-smiche costituisce l’Embrione d’Oro, oHyraniagarbha.Quando l’Embrione o Germe d’Oro sarà total-mente sviluppato darà origine al FanciulloDivino, Sanat Kumara, il Purusha, cioè lamateria utilizzando tutte le sue potenzialità sitrasforma per ritornare alla fine del suo ciclo adessere sostanza divina (Prakriti torna alla suaradice rientrando nell’ombelico di Shiva). ❊

Marilena Capuzzimati

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ATTIVITÀ SETTIMANALIOre Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

9/10.30 Yoga 3ª età Yoga 3ª età Hatha,Kriya, Raja

10.30/11.30 Pranayama Pranayama(Tecn.respiro) (Tecn.respiro)

11/12.15 Yoga Yogaprincipianti principianti

16/17 Yoga ragazzi Danza Indiana Yoga ragazzi Danza Indiana11-16 anni 11-16 anni

17/18 Yoga Yoga per gli occhi in gravidanza

17.15/18.15 Stretching StretchingYoga Yoga

18.30/19.30 Kundalini Hatha, Kriya Kundalini Hatha, Kriya

19.30/20 Meditazione Raja Meditazione Raja

ASIA DARSHANAVIDYA Scuola di Yoga e di Ayurveda

VITERBO - Via Cava di Gorga,12 - zona Salamaro

Corsi di formazione:Insegnanti Yoga • Massaggio Ayurvedico

Massaggio Thailandese • Pranoterapia • Ayurveda

Sabato 23 Domenica 24 giugnoSeminario di Yoga e Ayurveda

Agriturismo “Buonasera” - Bagnoregio (VT)Info 348 5645933 [email protected]

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Qualora nonostante le unzioni, fomentazioni ele terapie emetiche, il dosa residuo dovesserimanere aderente ai canali, si potrebbe elimi-nare tramite la somministrazione di una fumo-terapia. Per questa ragione, un varti (sigaretta opillola allungata) andrebbe preparato con lapasta di haridra, patra, la radice di eranda,laska, manahsiva, deva-daru, ala (haritala) ejatamamsi. Questa sigaretta (pillola allungata)dovrebbe essere unta con “ghee” ed utilizzataper fumare. In alternativa, è possibile utilizzar-la leggermente miscelata con “ghee” ai finidella fumo-terapia. Altre ricette di fumo-terapia utili in questecondizioni sono le seguenti:cera d’api e sarja-rasa (resina gommosa dall’al-bero chiamato sarja) miscelata con “ghee”dovrebbero essere ricoperte con arsenico(malla) e tenute tra due piatti di terra. I fumiche scaturiscono dall’accensione di un fuoco aldi sotto dei piatti dovrebbero essere usati peressere fumati;all’interno del menzionato sarava-samputa(due piatti di terra) si possono miscelare il

corno, il pelo ed il tendine di una bestia con il“ghee”, circondato da arsenico. I fumi derivan-ti dal fuoco applicato al di sotto possono esse-re utilizzati per questa fumo-terapia; epadmaka,guggulu, aguru (loha) e sallaki possono similar-mente essere addizionati al “ghee”, circondatodi arsenico e tenuti dentro il sarava-samputa. Ifumi derivanti dal fuoco applicato al di sottopossono essere utilizzati per questa fumo-tera-pia.Gli steli teneri essicati di syonaka, eranda(vardhamana) e l’erba kusa possono essere uti-lizzati come pipe per permettere al paziente difumare i fumi delle ricette menzionate posteall’interno dei sarava-samputa.Le ricette per la fumo-terapia possono esseresomministrate anche in assenza di una terapiaemetica, se si tratta di dosas non aggravate.Per la preparazione di un sigaro (dhuma-varti)la metodologia prescritta nel capitolo matrasi-fiya, cioè Sutra 5:23-25 (e non nel capitoloTasyasifiya, cioè Sutra 6 come menzionato nelcommentario di Cakrapani) deve essereseguita.

Fumo-Terapia (Dhuma)(da Caraka Samhita - Vol IV - Traduzione a cura di Marco Arrigone)

La misurazione della pipa per questa terapia diinalazione dovrebbe seguire quanto descritto nelCikitsa 18:66 nel contesto del trattamento delkasa. Questi tre alimenti, vale a dire il singhioz-zo (hikka), asma (svasa) e la bronchite (kasa)sono grosso modo simili dal punto di vista tera-peutico.Mallaka-samputa viene preparato tenendo ledroghe circondate da arsenico in due piatti diterra tenuti uno sull’altro con i bordi uniti. Legiunture tra i due bordi vengono sigillati unpanno infangato ed asciugato. Questo vienechiamato sarava-samputa; deve essere posto sucarbone di legna caldo che permette il bruciar-si degli ingredienti posti all’interno. Per fumarei fumi di questi ingredienti è necessario avereun foro nella parte superiore del piatto di terra.La pipa deve essere inserita in tale foro e attra-verso questa pipa il fume che ne esce deve esse-re inalato.

Trattamento delle complicazioniQualora il singhiozzo e l’asma fossero associate asvara-ksaya (voce bassa o inabilità a parlare), diar-rea, rakta-pitta (una malattia caratterizzata daemorragie da diverse parti del corpo) e sensazionidi bruciore, il paziente andrebbe trattato coningredienti dolci, unti, rinfrescanti, ecc. (81)Le complicazioni di cui sopra in un paziente affet-to da singhiozzo o asma derivano dall’aggravarsi

del pitta. Quindi, gli ingredienti che hanno attri-buti che alleviano il pitta devono essere utilizza-ti nelle ricette per il trattamento di tali pazienti.Oltre all’effetto di dolcezza, untuosità e rinfre-scante, queste droghe dovrebbero avere gli altriattributi quali snellezza e tenerezza.

ASSOCIAZIONE ARTI OLISTICHE ASIA DARSHANA - VITERBO - VIA CAVA DI GORGA 12 (zona Salamaro) - CELL. 348.5645933www.vidyaviterbo.it · [email protected]

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Pazienti non adatti alla terapia dei fumentiI pazienti affetti dalle seguenti indisposizioninon sono adatti per la terapia dei fumenti:– sensazione di bruciore– malattie causate da pitta– eccessiva perdita di sangue– eccessiva sudorazione– debolezza degli elementi dei tessuti

– eccessiva secchezza,– donne incinte ed il paziente che è pitta-prakr-ti (di costituzione paittica) (82)

In base al Gangadhara Sena, alle categorie dipazienti di cui sopra non dovrebbero esseresomministrati nadi-sveda, prastara-sveda e san-kara-sveda così come descritto nel menzionatoverso 71.

Terapie alternative di fumenti per pazienti non adattiIn base alla discrezionalità del medico, è possi-bile somministrare a tali pazienti per alcuniattimi una terapia di fumenti più delicataspruzzando sul petto e sul collo olio tiepido(sneha) miscelato a zucchero ed applicandosuccessivamente upanaha con utkarika (ricettaper fumenti che è calda ed in forma di pasta)Utkarik preparata con le polveri di ingredientiche alleviano il vayu, quali tila, uma e masamiscelati con olio e cucinati con droghe o latteacidi è utile per tali tipologie di fumenti. (83-84)I pazienti con singhiozzo e asma, che apparten-gono al verso 82 non sono adatti per nadi-sveda, prastara-sveda e sankara-sveda. Talipazienti, a discrezione del medico, possonocomunque utilizzare la terapia dei fumentiutkara preparata con i metodi descritti prece-dentemente.

Il termine “svedyanam” nel commentario diCakrapani va letto come “asvedyanam” con imarchi avagraha intesi in quel contesto.

Gestione delle complicazioniQualora il paziente affetto da singhiozzo easma soffrisse di febbre (sopraggiunta di recen-te) o ama-dosa (indisposizione causata da amao da cibi non cucinati) si dovrebbe sommini-strare ruska-sveda (fumenti non unti) e terapiadel digiuno. Dopo attento esame, tali pazientiposono essere trattati con terapia emetica som-ministrando acqua salina.Qualora l’eccessiva somministrazione di tera-pia emetica il vayu si aggrava, allora il dottoredovrebbe dare il succo (decotto), ecc. , di dro-ghe che alleviano il vayu o massaggiare coningredienti che non siano ne’ troppo freddi ne’troppo caldi (cioè tiepidi).Se il paziente soffre di udavarta (movimentoascensionale del vayu) o di adhmana (flatulenza)allora gli si dovrebbe somministrare del ciboaccompagnato da matulunga, amla-vetasa, hingu,pilu e bida. Questo tipo di cibo aiuta lo sposta-mento in basso (anulomana) del vayu. (85-87)

Gestione dei 4 diversi tipi di pazienteI pazienti che soffrono di singhiozzo e asmasono di quattro categorie:

– quelli in forze– quelli deboli– quelli in cui il kapha è predominante, e quelliin cui il vayu è predominante, che non sonountuosi.Se il kapha è predominante ed il paziente ha lefoze, allora gli si dovrebbe dare del cibo salubree gli si dovrebbe somministrare una terapia eme-tica e terapie purgative seguite da altre terapiecome dhuma (fumare) e leha (“linctus”) per l’al-leviazione del dosas.Se il vayu è grave, ed il paziente è debole o è unbambino o un anziano, allora bisognerebbe som-ministrare droghe che alleviano il vayu e ricettenutritive preparate con “ghee” (grasso), zuppevegetali e zuppe di carne. (88-90)La descrizione di cui sopra rappresenta una breveaffermazione della linea di trattamento per tuttele quattro categorie di paziente. Se tuttavia cifosse una combinazione di queste condizioni (ades. un paziente che è forte ma ha una predomi-nanza si vayu) allora, a discrezione del medico, èpossibile somministrare al paziente un mistodelle terapie e terapie alternative.

Controindicazioni della terapia dell’eliminazioneSe la terapia dell’eliminazione è somministrata aun paziente il cui kapha non è sciolto, a cui nonviene somministrata la terapia dei fumenti ed è

debole, il vayu (aggravato) si annida in puntivitali (marman) come il cuore ecc. e ne causal’essicazione, portando a morte istantanea.Quindi, a un paziente che è in forze e che haun kapha aggravato, un dottore (saggio)dovrebbe, prima di tutto, somministrare unaterapia dei fumenti seguita dall’assunzione dizuppa di uccelli ed animali che vivono in terrepaludose (anupa) e in acqua (varija). Ciò creauna sensazione di soddisfazione (tripti) datadall’allentarsi del kapha. Solo in seguito, laterapia dell’eliminazione dovrebbe essere som-ministrata a tali pazienti.

Se comunque il paziente ha un vayu grave ed èdebole, bisogna somministrare la terapia dellanutrizione. Per questo sono molto utili la carnedi pavone, tittiri (pernice), gallo e uccelli e ani-mali che abitano zone aride, bolliti con decottidi dasa-mula o la zuppa di kulattha. (91-93)Quando il kapha è grave in un paziente, nor-malmente la terapia tarpana (nutrimento o rin-frescante) è controindicata. Nel presente contesto tuttavia tale terapia èprescritta al fine di sciogliere il kapha che ade-risce ai canali la cui eliminazione è facilitatadalla terapia emetica.La zuppa di pavone ecc. dovrebbe essere pre-parata bollendo con il decotto di dasa-mula inbase alle regole prescritte nel paka-sastra (lascienza della cucina). ❊

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Durante la nostra vita impariamo molte cose: par-lare, leggere, scrivere, guidare, andare in bicicletta,usare il computer, giocare a pallone. Difficilmente però ci rendiamo conto che anchefunzioni così “naturali” quali respirare e vederesono in gran parte apprese, e che quindi sonomigliorabili dato che tutto ciò che è appreso puòessere appreso meglio.Attori, cantanti, sportivi, ma anche tutti coloroche praticano yoga sanno bene che la deambula-zione e la respirazione possono molto migliorarecon gli opportuni esercizi, ma ben pochi sanno cheanche la visione può essere migliorata. Quando il bambino nasce; il suo cervello è simileall’hard disk di un computer appena acquistato: hail sistema operativo, ma gli mancano tutti i pro-grammi che lo metteranno in condizioni di opera-re; dapprima è cieco alle forme e percepisce solo laluce e il buio, poi in modo naturale inizia a distin-guere i colori e, solo con il tempo, aiutandosi conle mani e la bocca, impara a dare un senso visivo

alle cose che lo circondano. La funzione visiva èfrutto dell’apprendimento, della nostra esperienzae della nostra memoria. Vedere bene può non esse-re sempre così facile e scontato e vedere male com-porta nell’adulto uno scarso rendimento lavorativoo un grosso affaticamento, mentre crea nello stu-dente irrequietezza e svogliatezza aumentando cosìle difficoltà dello studio. Per capire lo stretto rapporto tra visione ed appren-dimento dobbiamo anzitutto considerare che oltreil 90% delle informazioni arrivano al nostro cer-vello tramite il sistema visivo, mentre solo ilrestante 10% arriva tramite gli altri sensi. La visione è il prodotto dell’elaborazione cerebraledi queste informazioni, e la stessa elaborazione è labase dell’esperienza e dell’apprendimento, per cuida una parte più informazioni arrivano e più siapprende, da un’altra più facilmente captiamo que-ste informazioni, meglio il nostro cervello riusciràad elaborarle.La visione è molto di più dei famosi dieci decimi:

è la capacità di interpretare e dare un significatoallo spazio che ci circonda.Si può possedere una chiara acutezza visiva ed esse-re cattivi lettori con le difficoltà che ne conseguonosia nell’attività scolastica che in quella lavorativa:quella che chiamiamo brevemente “visione” è l’in-sieme di una serie di abilità integrate e connesse allapercezione ed alla motricità che consentono efficaciasolo se sono tra loro ben coordinate. Di seguito sono elencate le principali abilità visiveche utilizziamo durante il processo dell’apprendi-mento ed in particolare della lettura con qualcheindicazione per riconoscere chi ha difficoltà in cia-scuna di esse.

Abilità: Acuità visivaCos’è: Misura della NITIDEZZA della VISTA.Non fornisce informazioni sulla quantità di sforzonecessario a vedere con chiarezza o ad usare i dueocchi insieme, né su quanto significato sia ottenutodall’informazione visiva.Chi ha difficoltà:– Fessura gli occhi per vedere meglio.– Vede sfuocato a distanza o da vicino.

Abilità: Controllo del movimento oculareCos’è: Capacità di muovere gli occhi con scioltezzae senza scatti (saccadi). Movimenti oculari armo-niosi e fluidi permettono uno spostamento degliocchi rapido ed accurato lungo la linea di testo oppu-re dal banco alla lavagna. Durante l’attività sportiva,

consentono di seguire una palla in movimento oun avversario.Chi ha difficoltà:– Perde il segno.– Segue la riga con il dito– Fatica a copiare da un punto ad un altro.– Salta le parole brevi durante la lettura.– Deve spesso rileggere– Ha difficoltà a colpire o prendere una palla

Abilità: Abilità di focalizzazioneCos’è: Capacità di variare istantaneamente lamessa a fuoco su oggetti posti a distanze pianedifferenti. Una focalizzazione rapida ed accurata è

La vistaè apprendimento

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te una discriminazione immediata ed accurata dellesomiglianze e delle differenze ed una abilità diriprodurre e generalizzare le forme.Chi ha difficoltà:– Confonde o scambia le parole simili– Inverte lettere o parole– Disegna male

Abilità: Percezione visiva, memoria visiva evisualizzazioneCos’è: Capacità di costruire mentalmente unaforma e farla ruotare nello spazio . L’abilità di for-mare e trattenere immagini visive è essenziale peruna comprensione efficace del testo letto e per sil-labare e permette un rendimento scolastico e spor-tivo ottimale.Chi ha difficoltà:– ha difficoltà a copiare un testo– ha scarsa memoria visiva– ha difficoltà a capire quello che legge– è lento nel sillabare e compitare.

Abilità: Concetti direzionaliCos’è: Immediata risposta motoria al concetto didestra e sinistra. La consapevolezza dei due lati delproprio corpo e l’abilità nel proiettare nello spaziole relative coordinate sono la base funzionale perseguire o indicare delle direzioni.Chi ha difficoltà:– inverte lettere, parole e numeri durante la lettu-ra o la scrittura.– confonde spesso destra e sinistra.– trova molto difficile orientarsi su una mappa

La lettura richiede quindi di localizzare e focaliz-zare gli occhi sulla parola stampata, rilassare con-vergenza e focalizzazione da una parola o gruppodi parole per poi riconvergere e rifocalizzare sullaparola successiva. Un processo che si ripete migliaia di volte.Debbano essere mantenuti l’orientamento latera-le, il segno, la flessibilità e la ricettività di tuttigli altri sistemi del corpo: equilibrio, linguaggio,ecc. durante la lettura, l’ equilibrio deve esseremantenuto dai muscoli maggiori mentre si usanoi muscoli minori per gli occhi e le mani. Se nelcorso della lettura o della scrittura l’equilibrio delcorpo è minacciato, si crea un conflitto di priori-tà tra l’atto motorio principale (mantenimentodell’equilibrio, sopravvivenza) e quello seconda-rio (lettura e scrittura culturale). Il conflitto tra le due funzioni produce disagioche si può manifestare con mal di testa, tensionee fatica. Una carenza anche di una sola di queste abilitàporta a difficoltà di lettura, a difficoltà di appren-dimento, fino a sfociare, nei casi più eclatanti, inuna vera e propria forma di dislessia.Se notiamo nei nostri figli dei segni di difficoltàdescritti sopra, è importante rivolgersi tempesti-vamente ad optometristi specializzati in educazio-ne visiva, i quali sono in grado di valutare il pro-blema e mettere a punto la strategia migliore perrisolverlo.Gli strumenti più efficaci usati dagli optometristiper favorire l’apprendimento ed eliminare i disagidello studio sono:

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essenziale per una performance efficiente. La messaa fuoco è anche correlata direttamente all’abilità dimantenere l’attenzione visiva.Chi ha difficoltà:– Fa fatica a copiare dalla lavagna– Vede degli annebbiamenti transitori– Accusa mal di testa o bruciore oculare– Si strofina spesso gli occhi– Ha una scarsa comprensione del testo letto– Dice di stancarsi a leggere– Tende ad evitare lavori da vicino

Abilità: Coordinazione oculareCapacità di mettere e mantenere gli occhi alli-neati sulla stessa mira . Il sistema visivo è struttu-rato in modo che i due occhi ed i reciproci musco-li possano lavorare ad un alto livello di coordina-zione, come se fossero un unico occhio. Questaabilità è intimamente collegata al controllo delmovimento oculare ed alla focalizzazione.Chi ha difficoltà:– quando legge tende a chiudere un occhio o acoprirlo con la mano – vede doppio– valuta male le distanze– ha spesso mal di testa e lacrimazione– ha un tempo di attenzione limitato– ha difficoltà a capire quello che legge– evita lavori da vicino

Abilità: Coordinazione occhio-manoCos’è: È la capacità di collocare prontamente unamira nel proprio spazio motorio e di rispondere

adeguatamente (ad esempio afferrando una pallaal volo). Un’integrazione visuo-motoria efficienteè essenziale per una scrittura efficiente e senza sfor-zo, per copiare da un posto ad un altro, per espri-mere le idee in forma scritta e per una performan-ce sportiva ottimale.Chi ha difficoltà:– ha scarse prestazioni sportive– scrive con fatica ed ha brutta scrittura– ha difficoltà nel ritagliare e colorare nei limiti– soffre di mal d’auto o mal di mare

Abilità: Percezione della formaCos’è: Riconoscere prontamente una forma aprescindere dal suo orientamento nello spazio.Una percezione della forma ben sviluppata permet-

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1) lenti di apprendimento dinamiche ed “anti-fatica”.Il nostro apparato visivo è fatto per guardare princi-palmente da lontano ed occasionalmente da vicino;è fatto per vedere gli oggetti tridimensionali, illumi-nati dalla luce del sole e posti a distanze diverse. Noistiamo ore ed ore davanti al libro ed al computer, fissicon gli occhi a guardare, da vicino, oggetti piatti edilluminati da luce artificiale, ed in più siamo impe-gnati a capire e fissare nella mente quello che leggia-mo. Davvero stupiti se in queste condizioni la vista sistanca? Non basta vedere bene da lontano per esserelavoratori o studenti efficienti. L’optometrista è ingrado di valutare se le abilità visive sono sufficienti asostenere il peso dello studio o del lavoro da vicinoed eventualmente determinare l’ausilio ottico piùopportuno. Oggi sono a disposizione lenti di appren-dimento dinamiche ed antifatica. Si tratta di occhia-li specifici per evitare lo stress dello studio e del com-puter, che hanno soprattutto l’effetto di ridurre i dis-agi (mal di testa, stanchezza ecc.) e migliorare i risul-tati allo studio ed al computer.

2) Igiene visivaA volte può essere necessario valutare la disposi-zione delle luci e degli arredi con criteri ergonomi-ci per ridurre l’affaticamento e migliorare i risulta-ti scolastici e lavorativi. Ci sono dei consigli moltosemplici ma importantissimi da dare ai bambininell’ambito dell’utilizzo della visione durante lalettura e la scrittura e della postura corporea, chel’optometrista può suggerire moltiplicando l’effica-cia della compensazione ottica.

3) Esercizi visiviUna volta eseguita una completa analisi della fun-zione visiva, qualora non sia sufficiente l’ausilio otti-co, l’optometrista sceglie una serie di esercizi per raf-forzare le abilità visive deficitarie. Questi esercizipossono comprendere anche il cosidetto “Yoga pergli occhi” o il Surya Prana Mudra che, se eseguitiregolarmente, migliorano progressivamente la vistae eliminano la sensazione di stanchezza e danni pro-vocati dall’uso prolungato del computer. Non si trat-ta di abbandonare gli occhiali, ma di mantenere lamassima efficienza ed il massimo benessere visivo afronte di una richiesta di impegno da vicino, sui libried al computer, sempre più pressante. Esercizi speci-fici (visual training) per migliorare le proprie abili-tà visive, ridisposizione ottimale del posto di lavo-ro ed un adeguato occhiale con lenti di apprendi-mento ed antistress sono gli strumenti per esserepiù efficienti al lavoro ed allo studio, per averemigliori risultati e per smetterla con il mal di testae la stanchezza visiva. ❊

a cura di Alfonso Lisi

La volontà di rispettarela natura diventa Bio

Circa otto anni fa ho scelto di trasformare la mia azien-da agricola in azienda biologica: la volontà di rispetta-re la natura è scaturita dopo la nascita del mio secon-dogenito Lorenzo. Fare qualcosa per il futuro dei mieifigli era importante. Coltivare un prodotto biologico ècome seguire un figlio nella fase di crescita, ci vuoleattenzione, molta cura e tanto amore. Così curiamo lenostre coltivazioni, i pomodori scelti tra le varietà piùresistenti alle malattie e raccolti al momento giustoper dare le migliori passate e polpe, le patate saporiteche vengono nelle terre di Maremma, l’olio prodottodalle olive, varietà Canino che molti ci invidiano,l’uva merlot e cabernet che dà origine ai due vini rossi“Allegria in rosso” e “Armonia”, l’ultimo nato e perfinire le nostre ciliegie che danno vita in primavera aduna fioritura fantastica e alla “Festa delle ciliegie” chetutti gli anni i primi giorni di giugno organizziamo.Aggiungerei tutte le marmellate di frutta, le compostedi pomodori, le gelatine di uva ecc….Oggi tutti possono visitare l’azienda ed assaporare iprodotti, risultato di questa scelta.Io, mia moglie Edda e i miei figli Marco e Lorenzo vi

aspettiamo. ❊Alberto Valentini

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO ORE 21 – TEATRO SAN LEONARDOingresso libero

Bharatanatyam è uno stile di danza del suddell’India, originariamente danzata dalle Devadasi(le ancelle di Dio) nei templi. E’ basata su ritmiscanditi dal battito dei piedi sulla terra e dal rac-conto di episodi della mitologia indiana attraversole mudra (movimenti delle dita delle mani) e l’e-spressione facciale (occhi, sopracciglia, bocca,collo etc…). È una danza sacra che richiede gran-de concentrazione, coordinazione ma soprattuttodevozione. Shiva è il Signore della danza, Coluiche attraverso il movimento tutto crea e tuttodistrugge in un moto continuo e incessante…

Giovanna Leva Joglekar proviene dal balletto clas-sico (allieva del M° Walter Venditti del Teatro allaScala di Milano) ha lavorato come solista connumerosi coreografi e registi in vari teatri d’Italia.Dopo alcune esperienze di “modern dance” e“living theatre” con Ellen Steward (La Mama) ealtri maestri, si è avvicinata al teatro di strada edha occasionalmente collaborato con diverse com-pagnie teatrali. Ha vissuto in India cinque annidove ha studiato e danzato sotto la guida di YaminiKrishnamurti. Ha partecipato come danzatrice e

BharatanatyamGiovanna Leva Joglekar

Pràno-Cikitsà (Pranoterapia Indiana)

“IL PIEDE DANZANTE, IL TINTINNIO DEI CAMPANELLI,LE CANZONI CANTATE, LE FIGURE DEI PASSI, LA FORMA ASSUNTA

DAL NOSTRO SIGNORE GARUPARA DANZANTE SCOPRONO QUESTE COSE DENTRO DI VOI E ALLORA LE VOSTRE CATENE CADONO”

coreografa a Nrita Sangam a Puna (India) e ha dan-zato nel 2005 al festival di Khajuraho (India)“Penso alla danza come una costante trasformazionedella vita stessa”. ❊

Pràna vuoi dire “vita”, “pràni” sono gli esseriviventi. Il termine “vita” indica un’attività com-plessa che comprende:• le funzioni fisiologiche, tanto anaboliche ( dicostruzione del corpo ) che cataboliche ( di smalti-mento delle sostanze deteriorate o non utilizzabilidall’organismo ), che corrispondono alla nostracomponente Minerale;• l’attività vegetativa, caratterizzata da quel chenoi definiamo l’intelligenza del corpo, che si attuasoprattutto a livello del Sistema NervosoVegetativo (o SNV ), che corrisponde alla nostracomponente Vegetale;• l’attività viscerale, ricca di sensazioni, pulsioni ebrame, che corrsiponde alla nostra componenteAnimale;• l’attività psichica, pregna di emozioni, sentimen-ti e passioni, che corrisponde alla nostra compo-nente Umana.Quando questa componente viene a mancare, quelche rimane è un cadavere, come recita un dettoindiano: «senza Shakti, Shiva è shava» che tradottoin italiano si potrebbe rendere così: «senza il Pràna,il corpo è un cadavere». In questo senso il Prànadiviene un equivalente di quel che noi chiamiamo“Anima”, in sanscrito “Vàyu”, che comanda i“FILI” del corpo, equiparato ad una “marionetta”.NadiI “fili” attraverso i quali Pràna comanda il corposono detti “NADI”. ovvero “canali”, “fiumi”,“ruscelli” che fluiscono per tutto il corpo e ancheoltre, creando un’“AURA” – “pràno-maya-

kosha”, intorno al corpo. Questo “involucro” hauna forma ovoidale, e per questo è detto “Uovomicrocosmico” o”Kshudra Brahmànda”.I vari canali prànici si incontrano in 108 puntisignificativi detti “MARMA”. Alcune tradizioni indiani ne descrivono un numeromolto più ampio, 360 ed oltre, sino a migliaia, rifa-cendosi ad un antichissimo testo andato perduto del3000 a.C., il Suchi Veda.Nei punti Marma confluiscono più “nadi”, sicché sicreano dei “fulcri significativi”, agendo sui quali siinfluenzano più nadi. ❊

Enrico Quattrocchi

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Salute e BenessereANNO II - NUMERO 6

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Direttore Editoriale: Marilena Capuzzimati

Stampa: Tipografia Agnesotti - Viterbo

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