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1 cm = 12,5 km
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• Per lavorare sulla carta orientala in modo corretto con l’aiuto dei punti cardinali.
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PopolazionePopolazione
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StoriaStoria
TerritorioTerritorioalle pagine 6 - 9
alle pagine 4 - 5
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alle pagine 10 - 15
Scopri laCultura localeCultura localeCultura localealle pagine 16 - 27
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L’EMILIA prende il nome dall’antica
via Emilia, fatta costruire nel 187 a.C. dal console
Emilio Lepido. La ROMAGNA prende il nomeda Romània, il territorio
che indicava i possedimentibizantini in Italia
nella zona di Ravenna.
Cesena
Modena
Bologna
Ravenna
Rimini
Reggionell’Emilia
ParmaPiacenza
Forlì
Ferrara
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La regione in numeri
SUPERFICIE22 117 km2
POPOLAZIONE4 223 264 abitantiPROVINCEBologna (BO): 954 682 abitantiFerrara (FE): 353 303 abitantiForlì-Cesena (FC): 377 993 abitantiModena (MO): 670 098 abitantiParma (PR): 420 077 abitantiPiacenza (PC): 278 224 abitantiRavenna (RA): 373 449 abitantiReggio nell’Emilia (RE): 501 364 abitantiRimini (RN): 294 074 abitanti
FIUMI PRINCIPALIPo: 652 kmTrebbia: 115 km
Taro: 126 kmParma: 100 kmEnza: 112 kmReno: 211 kmMontone: 76 kmSavio: 126 kmTevere: 405 kmArno: 241 km
MONTI PRINCIPALICimone: 2 165 mCusna: 2 121 mAlpe di Succiso: 2 017 mMaggiorasca: 1 799 mLesima: 1 725 m
Osserva la posizione dell’Emilia-Romagna rispetto alle altre regioni d’Italia.
LE ATTRAZIONI DELLA TUA REGIONE.Cercale nelle prossime pagine vicino a questo simbolo!
PreistoriaPiù di un milione di anni fa, l’area dell’attuale pianura roma-gnola era un ampio golfo marino. In seguito all’innalzamentodelle terre e al deposito di detriti, il golfo si trasformò nellagrande Pianura padana. Tra i primi abitanti della zona vi furonole popolazioni delle terremare, che vivevano in villaggi dipalafitte. Fra il IX e l’VIII secolo a.C. nel territorio bolognese si diffuse la cultura villa-noviana, che prende il nome da una necropoli ritrovata presso Villanova, in provinciadi Bologna. Tra il VI e il V secolo a.C. si affermarono gli Etruschi. Nel IV secolo a.C. l’at-tuale Emilia-Romagna fu invasa dai Celti.
Età anticaA partire dal II secolo a.C. la regione fu conquistata dai Ro ma ni.Numerosi centri, fondati nei secoli precedenti, divennero colo-nie di Roma, fra questi Piacenza (218 a.C.), Modena (183a.C.) e Bologna (189 a.C.). Divenne allora necessario tracciareuna rete stradale per collegarli fra loro, così il console EmilioLepido fece costruire la via Emilia che attraversava tutta laregione. La via divenne il punto di riferimento della zona, sia peri mercanti sia per i soldati.
Medioevo Nel 402 Ravenna fu la capitale dell’Impero romano d’Oc ci -dente; dopo le invasioni barbariche, la maggior parte della re -gio ne entrò a far parte dei domíni bizantini (territorio diRomània), mentre la parte occidentale fu occupata daiLongobardi. Al dominio bizantino seguì quello dei Franchi epoi quello della Chiesa. A partire dall’XI secolo si formano liberi Comuni e in seguitoiniziarono ad affermarsi le Signorie di alcune grandi famiglie.La signoria degli Estensi governò prima Ferrara, poi Modena e Reggio nell’Emilia; i Visconti e i Farnese si succedetteronel dominio su Parma e Piacenza. La Romagna e Bolognarestarono legate allo Stato della Chiesa.
La storiaLa storiaLa storia
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Età modernaPer volontà di Napoleone, imperatore dei Francesi, aReggio nell’Emilia si costituì la Repubblica Cisalpina.Essa comprendeva i Ducati di Modena, Bologna, Ferrara eRomagna. Dopo la sconfitta di Napoleone, Bologna, Ferrarae la Romagna tornarono allo Stato della Chiesa. Il Ducatodi Modena ritornò indipendente. Parma e Piacenza passaro-no all’Austria.
Età contemporaneaDurante il Risorgimento la regione partecipò alle lotte perl’indipendenza dell’Italia e nel 1860 fu unita al Regnod’Italia. Nel Novecento, grazie alle bonifiche delle zonepaludose del delta del Po, la regione fu protagonista di unnotevole sviluppo agricolo ed economico.
Con compagni e insegnante aggiorna la linea del tempo
scrivendo quali sono gli episodi più significativi accaduti
in Emilia-Romagna negli ultimi anni.
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Oggi
L’Emilia-Romagna è unadelle regioni più estesed’Italia.
Quasi metà della regione è occupata a nord dallaPianura padana e a sud dagli Appennini, chedigradano verso la pianura con una stretta fascia collinare. A nord, il confine con Lombardia e Veneto è quasi interamentesegnato dal Po, in cui si gettano numerosi affluenti.
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collina
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I monti della regione fanno parte dell’Appennino Liguree dell’Appennino Tosco-Emiliano che segna il passag-gio fra l’Italia settentrionale e quella centrale. Le due zonesono poste in comunicazione da numerosi passi: dellaCisa, del Cerreto, dell’Abetone, della Porretta, dellaFuta e dei Mandrioli. Nell’Appennino Ligure le cime non
superano i 2 000 metri. Inquello Tosco-Emiliano imonti Cimone e Cusnae l’Alpe di Succiso lisuperano di poco. Lerocce che formano i rilievisono soprattutto di natu-ra argillosa e, per questo, facilmente erodibilidalle acque piovane.Fra i monti e la pianura, si trovano le colline, perlo più coltivate a vigneti o a cereali.
Coltivazione di cereali
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Il paesaggioIl paesaggioIl paesaggio
I monti e le colline
Paesaggio collinare nel piacentino
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Il Po segna, con il suo corso, il confine settentrionale della regio-ne. Numerosi fiumi, affluenti di destra del Po, nascono dagliAppennini e percorrono la Pianura padana: sono il Trebbia, ilTaro, il Parma, l’Enza, la Secchia e il Panaro. Hanno una por-tata d’acqua irregolare, perché sono alimentati prevalentementedalle piogge. Il Reno, il Montone, il Savio, il Rubicone e laMarecchia sfociano direttamente nel Mare Adriatico.Sull’Appennino Tosco-Emiliano nascono il Tevere e l’Arno, chesfociano nel Tirreno.
Nella Pianura padana e sui rilievi montuosi il clima è continentale, con invernifreddi ed estati afose. Sulla costa adriatica, invece, grazie all’azione del mare, gliinverni sono più miti e le estati fresche e ventilate.
Il climaIl climaIl clima
Il Po e i suoi affluenti
Dalla pianura al mare
Delta del Po
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La pianura che si sviluppa nel nord della regione è la parte meridio-nale della Pianura padana. Si allarga da ovest verso est, forman-do quasi un triangolo, bagnato a oriente dal Mare Adriatico. Untempo la Pianura padana era acquitrinosa, ma grazie alle opere dibonifica oggi è una delle zone più fertili d’Italia. Tuttavia, restanoalcune zone paludose alla foce del Po, come le Valli diComacchio, una depressione lagunare al confine con il Veneto. La zona costiera settentrionale è occupata da acquitrini e piccolelagune, separate dal mare da ampie strisce di terra. A sud del fiumeReno le coste sono basse, larghe e per lo più sabbiose. Valli di Comacchio
L’uomo, nel corso dei secoli, ha profondamentemodificato l’ambiente dell’Emilia-Romagna.
Un tempo la regione era una vasta foresta, in seguito sostituita daestese aree coltivate. L’utilizzo di pesticidi e di concimi chimici haridotto la varietà di insetti, di uccelli insettivori e di piccolimammiferi. Solo le specie abituate a convivere con l’uomo,come la cornacchia (foto a sinistra) sono assidue frequen-tatrici delle zone coltivate.
La floraLa floraLa florae la faunae la faunae la fauna
Vicino alla costa predomina la macchia mediterra-nea, con lecci, ginestre e cisti. Nelle acquecostiere vivono gli storioni e nelle acque internenuotano le anguille. Le aree del delta del Po sonocaratterizzate da canneti e piante amanti deglihabitat umidi. In queste zone trovano il loro ambien-te ideale gli anfibi, tra cui la rana verde, il rospocomune e quello smeraldino. Abbondanti sono lebisce dal collare e quelle tassellate. In questa zonavivono più di duecento specie di uccelli acquatici, fra cuiuna colonia di fenicotteri rosa (foto a lato).
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I fenicotteri sono uccelli maestosi ed eleganti dalle lunghe zampe, che abita-no le saline e le lagune. Quando sono a riposo stanno su una sola zampa. Il colo-re rosato delle loro piume deriva da pigmenti (colori) contenuti nelle alghe e inaltri cibi di cui si nutrono i fenicotteri; sono gli stessi pigmenti che danno allecarote il loro colore.8
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Sulle coste e sul delta del Po
Le foreste delle zone montuose e collinari sono formate prin-cipalmente da faggi e querce; tra queste ultime si puòricordare la varietà denominata farnia. Nella fascia collina-re, fino agli 800-1 000 metri di altezza, si trovano anche carpini neri, aceri e noccioli e, nella parte più alta, cerri.Sopra i 1 000 metri il bosco diventa a prevalenza di faggi,abeti bianchi e rossi.La fauna è ancora molto ricca, soprattutto nelle aree protetteappenniniche, che sono frequentate da numerose specie di uccelli,tra cui il codirosso spazzacamino, l’allodola, il fanello, l’astoree la maestosa aquila reale. Nei boschi è facile incontrare scoiattoli (foto in alto), arvi-cole, ghiri e moscardini. I grandi mammiferi sono rappresentati da cervi, caprioli,cinghiali, daini e mufloni; questi ultimi sono stati reintrodotti dall’uomo.
Sui monti e sulle colline
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La farnia è una specie di quercia, il cui legno è usatocome materiale da costruzione per abitazioni e imbarca-zioni perché molto resistente. Può raggiungere i 35metri di altezza. Prima che l’uomo li abbattesse per farposto alle coltivazioni, i boschi di querce erano il paesag-gio tipico della Pianura padana. Oggi rimangono soltanto in
alcune zone, come il Bosco della Fontana (nel ParcoNazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e
Campigna) e il Bosco della Mesola (tra il Po di Goro e il Po di Volano).
Una pianta resistenteUna pianta resistenteUna pianta resistente
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Il cervo è un erbivoro rumi-nante, che vive nelle zoneboscose. Durante il giorno,spesso riposa nella fitta vege-tazione, per uscire verso seranelle radure o nei pascoli acibarsi. Il maschio si distinguedalla femmina per le suecorna ramificate, chiamatepalco, che gli cadono nellaprimavera di ogni anno, per poiricrescere dopo quattro mesi.
Un animale con il... palcoUn animale con il... palcoUn animale con il... palco
Le cittàLe cittàLe città
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Bologna si trova ai confini meridionali dellaPianura padana, ai piedi dell’Appennino. Fu unacittà etrusca (Felsina) e poi romana (Bononia). Hasempre avuto un ruolo importante negli scambicommerciali, poiché si trova al centro di grandi viedi comunicazione.Conobbe il massimo splendore tra l’XI e il XII secolo,quando fu tra i primi liberi Comuni. Di quel periodo lacittà ha conservato la struttura del centro storico eimportanti monumenti: le torri della Garisenda edegli Asinelli, il Palazzo del Podestà, il Palazzocomunale e la Basilica di San Petronio.Alla tradizionale attività agricola e commerciale,oggi la provincia di Bologna affianca un notevole sviluppo dell’industria alimentare, mec-canica, farmaceutica e dell’abbigliamento.
Il capoluogo
In Emilia-Romagna vivono più di 4 milioni di persone. La densità è di poco inferiore alla media nazionale.
A chi ama passeggiare, Bologna offrequasi 40 chilometri di portici.
meno di 25
da 26 a 100
da 101 a 200
da 201 a 500
da 501 a 1000
più di 1000
Abitanti per km2
La popolazione vive soprattutto in pianura, in particolare nei centri maggiori e nei capo-luoghi di provincia che, a eccezione di Ferrara e Ravenna, sorgono tutti lungo la viaEmilia. Sono però importanti anche gli insediamenti in campagna, dove si trovanoaziende agricole di medie dimensioni.La regione deve affrontare, più di altre parti d’Italia, il problema dell’invecchiamento dellapopolazione e del basso numero di nascite, solo in parte compensato dall’immigrazione.
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La città di Bologna ha un soprannome: è chiamata «la dotta», cioè la colta. Ecco per-ché: nel capoluogo emiliano si trova l’università più antica d’Italia (insieme allaScuola di medicina di Salerno) e d’Europa. Fu fondata nel 1088 e tra i suoi allievi cifu anche Dante, il «padre» della lingua italiana.
Bologna «la dotta»Bologna «la dotta»Bologna «la dotta»
Bologna
Rimini
Ravenna
Ferrara
Modena
ParmaPiacenza
Reggio EmiliaForlì
Cesena
La fontana in bronzo del dio Nettuno è stata realizza-ta dallo scultore conosciuto come il Giambologna. Futerminata nel 1565. Per costruirla fu abbattuto l’isolatoconfinante, a spese delle case e delle botteghe vicine.L’acqua che alimenta la fontana proviene da un pozzosotterraneo. Esso è alimentato dall’antica fonteRemonda, che si trova sot -to il convento di San Mi che -le in Bosco.
Intorno al 1200 furonocostruite le due torri chepoi divennero il simbolo diBologna: la Torre della
Garisenda e la Torre degli Asinelli. Nel 1300 laGarisenda fu abbassata perché si era inclinata; oggi è alta 48metri. Sulla Torre degli Asinelli, alta 97 metri, si può salire uti-lizzando una scala di 500 gradini!
Torre della Garisenda e Torre degli Asinelli
A spasso per Bologna
Fontana del Nettuno
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Il Palazzo comunale di Bologna ècostituito da un insieme di costruzioniche si sono aggiunte al nucleo più antico. Si chiama anche Palazzod’Accursio perché in passato fu l’abi-tazione di Fran ce sco Accursio, un fa -moso avvocato bolognese. Attual men -te è la sede del municipio, ma ospitaanche le Collezioni comunali d’artee il Museo Morandi.
Fu capitale dei domíni bizantini in Italia. Di questo periodo sono rimaste numerose opered’arte e importanti monumenti dell’arte bizantina, risalenti al IV secolo: le basiliche diSant’Apollinare Nuovo, Sant’Apollinarein Classe e San Vitale, ricche di mosaici, e imausolei di Teodorico e di Galla Placidia. La provincia di Ravenna è sede di industrie chi-miche e petrolchimiche.
ParmaSi trova sulle rive del torrente omonimo. È ricca di monu-menti, tra cui il Battistero e la cattedrale. Ha importanti tra-dizioni nel campo della musica lirica: a Busseto, in provin-cia di Parma, nacque Giuseppe Verdi. La città è anche un centro agricolo e industriale, capitaledella cosiddetta Food Valley, il distretto specializzato incampo alimentare.
Sorge nella pianura tra Secchia e Pa na ro,al centro di una zona agricola. La città e laprovincia sono però sede anche di varieindustrie: la Ferrari a Ma ra nello, i distret-ti della maglieria a Carpi e delle ceramichea Sassuolo.
Ravenna
Modena
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Le cittàLe cittàLe città
• Scopri la città sul sito:
http://turismo.comune.modena.it/
• Scopri la città sul sito:
www.comune.ravenna.it
Il Battistero di Parma è in marmo bianco e rosa.
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Reggio nell’EmiliaSorse lungo la via Emilia in epoca romana, con il nome diRegium Lepidi in onore del console romano Emilio Lepido.Nel IX secolo fu un’importante sede vescovile e proprio aquell’epoca risalgono i vari monumenti e luoghi di fededella città, come il Palazzo Vescovile su piazza Ca mil loPrampolini e il Duomo. La sua provincia è sede di molte attività economiche,fra le quali è particolarmente sviluppata l’industria alimen-tare grazie ai numerosi allevamenti di bovini e suini.
• Sulla parte superiore della facciata del Duomo di Reggio nell’Emilia c’è una statua della Madonna con il bambino.
FerraraSi sviluppò nel Rinascimento, grazie alla nobile famigliad’Este, che la fece diventare una città di enorme prestigio ebellezza, ricca di palazzi affrescati, chiese e ampi giardini. Ilsuo centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO PatrimonioMondiale dell’Umanità. La sua economia si basa sull’agricoltu-ra (coltivazioni di frutta e barbabietole da zucchero).
RiminiSorge nel sud della regione, quasi al confine con le Marche,su un territorio pianeggiante. La città è una delle stazionibalneari più importanti d’Europa, al centro della rivieraromagnola. Conserva monumenti romani come il pontedi Tiberio e l’arco di Augusto.
Forlì-CesenaForlì si trova sul tratto romagnolo della via Emilia, in un’am-pia zona pianeggiante. La cittadina è caratterizzata da edifici emonumenti che risalgono a epoche diverse. Cesena fu fondata dai Romani in un punto della via Emiliafavorevole per oltrepassare l’Appennino.L’economia di questa provincia è basata sui prodotti agricoli esu fiorenti industrie alimentari.
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La cattedrale di Ferrara è dedicata a San Giorgio.
• L’arco di Augusto per chi arriva dalla via Flaminia è la porta della città.
Piacenza È la città più vicina al confine con Lombardia, Piemonte eLiguria. Al centro della città si trova la piazza deiCavalli, su cui si affacciano palazzi di epoca diversa: ilPalazzo comunale (detto «il Gotico») eretto alla finedel Duecento, il Palazzo dei Mercanti e il Palazzo delGovernatore. La provincia di Piacenza è sede di indu-strie ed è un importante mercato agricolo.
• In piazza Aurelio Saffi a Forlìè evidente il contrasto fraedifici di epoche diverse.
• Nel Palazzo comunale si svolgevano le assemblee del governo all’epoca dei liberi Comuni.
L’agricoltura è l’attività tradizionale della regione ed èmolto sviluppata, grazie al terreno fertilissimo e riccod’acqua della Pianura padana, alla modernizzazionedegli impianti e alla diffusione di piccole e medieaziende e di cooperative.Le coltivazioni più importanti sono quelle del fru-mento (foto a destra) e della barbabietola da zuc-chero (foto a sinistra). È importante la produzione di ortaggi(patate, pomodori, piselli e cocomeri), di frutta (pere, pesche,
mele, ciliegie e susine) e di foraggio. Sulle colline si coltiva la vite.
AgricolturaAgricoltura
La regione è tra le più ricche del nostro paese.
L’Emilia-Romagna è una delle regioni d’Italia a più alto reddito medio annuo disponibile (19 401 euro). Il tasso di disoccupazione(3,4%) è tra i più bassi della nazione. Lo sviluppo graduale delle cittadine ha evitato i problemi del sovraffollamento e del traffico e ha permesso la nascita di servizi adeguati. Per questo, l’Emilia-Romagna gode di un’alta qualità di vita.
Hanno un posto importante nell’economia della regionel’allevamento di suini, con cui si producono numerosisalumi, e quello dei bovini, per la produzione di carni,latte e formaggi. È in crescita l’allevamento di polla-me. Molto importante è anche la pesca, soprattutto dimolluschi. Nelle Valli di Comacchio (foto a destra) è tipi-co l’allevamento delle anguille.
AllevamentoAllevamentoAllevamento
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4,3%primario4,3%primario
35,2%secondario35,2%secondario
60,5%terziario
60,5%terziario
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economicheeconomicheeconomicheLe attivitàLe attivitàLe attività
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L’industria è ai primi posti in Italia:sono diffuse soprattutto le piccole e medie imprese.Tradi zio nali sono quelle ali-mentare, conserviera etessile. Più recente è l’in-dustria metalmeccanica,importante anche per la pro-duzione di auto di lusso.
A Ravenna e Ferrara si concen-trano i grandi impianti chimici e
petrolchimici, sorti nei pressi dei giacimenti di metano. Da ricor-dare infine è il settore edilizio e dei materiali da costruzione, tra cui le maioliche diSassuolo. A Faenza si producono splendide ceramiche (foto in alto a sinistra).
Industria e artigianatoIndustria e artigianatoIndustria e artigianato
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Nel settore terziario, in cui lavora oltre il 60% degli occu-pati, sono importanti il commercio e il turismo bal-neare grazie ai 100 chilometri di spiagge della rivieraromagnola, con i noti centri di Cervia, Rimini, Riccione,Cesenatico e Cattolica. A questo si è aggiunto il turismodel «sabato sera», che porta i giovani ad affollare discote-che e locali notturni specialmente nei fine settimana.Reggio nell’Emilia e Ravenna sono le mete favorite delturismo d’arte; anche le terme di Salsomaggiore con-tano numerose presenze.
TurismoTurismoTurismo
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L’Emilia-Romagna è al centro delle vie di comunicazione tra il nord e il sud della peni-sola. Bologna è il principale nodo ferroviario d’Italia. Si trova all’incrocio tra le vieautostradali, stradali e ferroviarie che da Torino e Milano portano verso la costaadriatica o, attraverso il passo della Futa, verso Firenze e la costa tirrenica. Un altroimportante ramo autostradale è quello che da Modena sale verso il Brennero, colle-gando l’Italia con l’Austria e la Germania. Importanti sono anche gli aeroporti diBologna e Rimini. L’unico porto di rilievo è quello di Ravenna.
Vie di comunicazioneVie di comunicazioneVie di comunicazione
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A Dovadola (Forlì-Ce sena) tutti glianni la terza e la quarta domenica diottobre si svolge la Fiera e sagradel tartufo. Le specialità gas tro - nomiche romagnole come polenta,tagliatelle (rigorosamente fatte amano), piadine e crostini sonospesso insaporiti con il pregiatissi-mo tartufo bianco locale.
La Fiera e sagra del tartufoLa Fiera e sagra del tartufoLa Fiera e sagra del tartufo
Parma celebra la Festa di sant’Ilario con un dolce tradizionale: le scarpette dipasta frolla. La leggenda vuole che un giorno sant’Ilario, giunto a Parma con un paiodi scarpe rotte, se ne facesse confezionare da un ciabattino un paio di nuove,lasciandogli quelle vecchie. La mattina seguente, per miracolo, il ciabattino ritrovònel suo laboratorio le scarpe del santo assolutamente nuove. Da allora, ogni anno inoccasione della Festa di sant’Ilario, le scarpine di pasta frolla «compaiono» nellevetrine dei pasticceri.
La Festa di sant’IlarioLa Festa di sant’IlarioLa Festa di sant’Ilario
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Ogni popolo nel corso dei secoli ha sviluppato abitudini e costumi caratteristici che hannoinfluenzato il suo modo di parlare, la sua cucina, i suoi canti e le sue feste. Il folklore èl’insieme delle tradizioni popolari (proverbi, canzoni, musiche, ninnenanne, abitudini ali-mentari...) e delle loro manifestazioni. Lo studio del folklore passa attraverso libri, dischi,spettacoli, sagre paesane e musei etnografici, ma anche attraverso ricerche «sul campo».Così, gli studiosi del folklore raggiungono i paesi più isolati per raccogliere testimonianze,per farsi raccontare dagli anziani storie e leggende locali o per partecipare alle feste pae-sane che si svolgono ancora con gli stessi rituali di molti secoli fa.
Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folkloreNel bagaglio folkloristico dell’Emilia-Romagnaspiccano numerose sagre e fiere.
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La fiera di san MartinoLa fiera di san MartinoLa fiera di san Martino
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La Segavecchia di ForlimpopoliLa Segavecchia di ForlimpopoliLa Segavecchia di ForlimpopoliNella settimana centrale della Quaresima, a Forlimpopoli (vi ci no a Forlì) si svolge latradizionale festa della Segavecchia. Il nome deriva dal taglio della «vecchia», un fan-
toccio alto fino a cinque metri, con la faccia rugosa e i capelli rac-colti in una cuffia.Dopo aver sfilato per le vie del centro storico la«vecchia» arriva in piazza e si procede all’esecu-zione: la testa e il busto ricadono all’indietro,mentre dal suo ventre escono frutta secca, dol-ciumi e regali per i bambini.Questa festa ricorda antichissimi riti mediter-ranei legati al mondo contadino: la vecchiasegata, infatti, rappresenta la fine dell’inver-no e il ritorno della primavera che si speracarica di frutti.
La Quintana del NiballoLa Quintana del NiballoLa Quintana del Niballo
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A Faenza si corre tutti gli anni, a giugno, la Quintana delNiballo. Durante i festeggiamenti hanno luogo la sfilatastorica, gare di abilità fra sbandieratori e musici, cenemedievali e sfide fra i cavalieri dei cinque rioni. Il momentopiù atteso è il famoso Palio del Niballo, in cui gli sfidan-ti si affrontano a turno per colpire la sagoma di un guerrie-ro moro, il Niballo. Ogni centro messo a segno equivale alloscudo di un avversario. Al termine delle sfide vince il cava-liere che conquista il maggior numero di scudi.
A san Martino in Rio (Reggio nell’Emilia) si svolge una fieradedicata a un soldato romano a cavallo, divenuto poi santo. Il ful-cro della festa è la rievocazione storica di un episodio leggenda-rio secondo il quale san Martino in autunno donò metà del pro-prio mantello a un povero infreddolito. Si narra che dopo questogesto il sole si mise a scaldare come in estate: per questo si chia-ma «estate di san Martino» quel periodo agli inizi di novembre incui spesso la temperatura si fa più mite.
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Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folklorel’
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C’ era una volta un uomo, che erarimasto vedovo, con una figliabellissima che si chiamava
Stellina. Quest’uomo decise di risposarsiper dare una madre alla ragazza, ma lamatrigna trattava così male Stellina chequesta fuggì dalla zia. La zia viveva in mon-tagna ed era un po’ fata. Incaricò Stellina disorvegliare le pecore, ma le diede anche unanello magico dicendole: – Se ti troverai indifficoltà, prendilo in mano, che ti aiuterà.Un mattino Stellina, mentre sorvegliava lepecore, vide venirle incontro un bel giova-ne che le propose di sposarla e di seguirlonel suo castello a vivere da signora.Stellina acconsentì.Con una carrozza che correva come ilvento la condusse nel suo palazzo, dove lalasciò dicendo che doveva andare a occu-parsi dei suoi affari. Mani invisibili la con-dussero in una magnifica stanza, dove furivestita di abiti bellissimi e poi condotta inuna magnifica sala da pranzo, dove gustòun pranzo sontuoso.Intorno al palazzo c’era un giardino bellissi-mo, pieno di cani, gatti, asini, galline e per-fino rospi di una grandezza mai vista. Tuttiquesti animali stavano insieme e facevanoun gran rumore, tanto che sembrava chiac-chierassero tra loro.
Quando fu sera, Stellina andò a dormire e,di nuovo, mani invisibili la aiutarono. E cosìcapitò anche nei giorni seguenti: alla fan-ciulla bastava esprimere un desiderio cheera servita da servitori invisibili. Ogni giornoil giovane veniva a salutarla, ma per tutto ilresto del tempo si ritrovava sempre sola.
UNA FIABA BOLOGNESE
A metà del Novecento, il grande scrittore
Italo Calvino raccolse in un volume fiabe popolaridelle varie regioni d’Italia. La fiaba che riportiamo proviene da Bologna.
Il re degli animaliIl re degli animali
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Un giorno Stellina si ricordò dell’anellomagico che le aveva regalato la zia e loprese in mano esprimendo il desiderio divedere di chi fossero le mani invisibili.Tutto a un tratto accanto a lei apparve unabella damigella, che le raccontò di esserediventata invisibile per un incantesimo. Ledue ragazze fecero subito amicizia e deci-sero di andare insieme a fare una passeg-giata. Percorsero un lungo viale alberato earrivarono a due colonne. Su una c’erascritto «Domanda» e sull’altra «Saprai».Stellina chiese alla prima colonna dove sitrovasse e quella rispose: – Ti trovi in unluogo dove starai bene, ma…E non si riuscì a cavare niente altro da nes-suna delle due colonne. Ripresero la stradapreoccupate per quel «ma» sino ad arrivareal cancello che chiudeva il giardino. Al di làdi esso c’era un bellissimo cavaliere chechiese loro preoccupato: – Com’è che sietelì dentro? Siete in grande pericolo! Nonsapete che quel giardino appartiene al redegli animali che ha un mucchio di ricchez-ze, ma che vi porta tutta la gente che riescea prendere e la trasforma in animali?Le due ragazze si chiesero spaventate chefare, ma il cavaliere propose a Stellina: – Iosono il figlio del re d’India e sono giunto quigirando per il mondo. Se lei vuole venire conme, la porterò dal re mio padre e la sposerò.
Stellina acconsentì, ma prima decise diprendersi le ricchezze del re degli animali.Tornò al castello con la damigella e insiemecercarono quelle gran ricchezze. Arrivaronoin una cantina tutta piena di casse e dibauli; li aprirono e videro che dentro c’era-no argenteria, gioielli, quattrini. Ma comefare a portar via tutta quella roba? Stellinaebbe un’idea: prese il suo anello e coman-dò: – Voglio che tutta questa roba sia por-tata al figlio del re d’India.Detto fatto, la cantina si svuotò. Le ragaz-ze continuarono a esplorare la casa e trova-rono un granaio pieno di frumento: capiro-no che era il cibo per tutti gli animali delgiardino, certamente tutta gente incantatadal re degli animali. Allora cominciarono abuttarlo giù perché le bestie si affollasserolì a mangiare e non le vedessero scappareperché poi avrebbero potuto riferirlo al redegli animali.Corsero lungo il viale e quando arrivaronoalle due colonne, Stellina, con l’anellomagico in mano domandò: – Voglio che midiciate che cosa vuol dire quel «ma».– Quel «ma» vuol dire che non potrai scap-pare se prima non farai morire il re deglianimali – rispose la colonna.– E come posso fare?– Torna nella stanza del re e porta via la noceche troverai sotto il cuscino della poltrona.Stellina, coraggiosa, tornò indietro e, nonappena ebbe in mano la noce, le comparvedavanti il re gridando: – Ah, Stellina, m’haitradito! – e cadde a terra morto. Subito tuttele bestie tornarono al loro vero essere: chiera re, chi regina, chi principe. E tutti fecerograndi feste e regali a Stellina che andò contutti i suoi tesori con il suo principe in India,lo sposò e vissero insieme felici e contenti.
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Par san Marteñ al mast è veñ.Per san Martino il mosto è vino.San Martino è festeggiato l’11 novembre:quel giorno nelle campagne si usava spillareil vino novello.
In tutta Italia, i proverbi e le canzoni dialettalisono molto numerosi.
Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli; infatti dietro queste brevi frasi sinascondono sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.
ProverbiProverbiProverbie canzonie canzonie canzoni
Leggi alcuni proverbi dell’Emilia-Romagna
e scopri il loro significato.
La bôna dôna fa la cà, la mâta la dsfà.La donna saggia costruisce la casa, la frivola la distrugge.In questo caso il termine casa può essere interpretato come «famiglia».
Chi la vôl côta, chi la vôl crûda, chi vôl la tartua e chi vôl i turtî.Chi la vuole cotta, chi la vuole cruda, chi vuole la torta e chi i tortelli.
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Lavora cuntaden a la sbaraiaLavora cuntaden a la sbaraiaLavora cuntaden a la sbaraia
Lavora cuntaden a la sbaraia,padron l’ha i gren, i cuntaden la paia;lavora cuntaden a la sicura,padron l’ha i gren, i cuntaden la pula.Zapa la cavedagna e zapa bene,che l’ocio del paron l’è qua che ’l viene;zapa la cavedagna e zapa pure,che l’ocio del paron l’è qua che ’l core.S’è fati sera, lo padron suspiralo e dis: «L’è stata curta la zurneda».S’la j è ste curta, cosa t’hi da dì?Ciapala s’e sol e falo riverì.S’la j è sta curta, cosa th’i da fé?Ciapala s’e sol e falo riturné:la j è ste curta un corno che ti sfonda,la paga è poca e la zurneda è longa.
Lavora, contadino, a più non posso, ilpadrone ha il grano e il contadino la paglia;lavora, contadino, senza affannarti,il padrone ha il grano e il contadino la pula.Zappa la capezzagna e zappa bene,che l’occhio del padrone è qua che viene;zappa la capezzagna e zappa pure, chel’occhio del padrone è qua che accorre.S’è fatto sera, il padrone sospirae dice: «È stata corta la giornata».Se è stata corta, cosa hai da dire?Prenditela col sole e fallo ritornare.Se è stata corta, cosa vuoi farci?Prenditela col sole e fallo ritornare:è stata corta un corno che ti sfonda,la paga è poca e la giornata è lunga.
Le «canzoni alla boara» venivano cantate durante le varie attività agricole: c’eranocanzoni per la mietitura, per l’aratura, per la raccolta del fieno o la spannocchiatura delmais. Quella che ti proponiamo esprime la protesta dei contadini costretti a lavo-rare per molte ore in cambio di un misero salario.
La canzone dialettale
In tutta Italia le canzoni dialettali, cioè le canzoni il cui testo è in dialetto, sono molto numerose.In Emilia-Romagna le canzoni rallegravano i momenti di festa (matrimoni, battesimi e anche leserate all’osteria). Numerose sono anche le ninnenanne e le canzoni d’amore. Le canzo-ni servivano poi per accompagnare il duro lavoro nei campi.
Nella regione si producono numero-si salumi: il prosciutto crudo diParma, il cotechino, lo zampo-ne, la mortadella, la pancetta,la coppa piacentina e il fioc-chetto. Sono moltissime anche le
paste fresche, co metagliatelle e la sagne,condite con il ra gùdi carne. Con carnimiste e prosciutto si
farciscono i fa mosi tor -tellini, la tipica
pasta ripiena. Fra i simbolidella cucina regionale c’è lapiadina, una sfoglia dipane tonda e sottile chesi prepara con un impa-sto di farina, strutto,sale e acqua. Fra i molti ingre-dienti usati per farcirla ci sonolo squacquerone, un formaggio molle eburroso, e il crescione, un’erba che cre-sce nei campi.
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Un altro piatto tipico è l’erbazzone reg-giano, una torta salata cotta al forno e pre-parata con spinaci, bietole, parmigiano reg-giano e lardelli di maiale. Numerosi piatti regionali sono a base dipesce, come le zuppe di vongole, cozze,telline, molluschi. Una delle principali spe-cialità è il brodetto, che originariamenteera il cibo dei pescatori. Di solito si preparacon anguilla, rombo, scorfano, rana pesca-trice uniti a conserva di pomodoro, cipolle,
carote e spezie. La vera gri-gliata di pesce azzurroromagnolo si chiamarustida ed è compostada sgombri, sardelle eanguille. Negli ultimianni, nel sottocostatra Cattolica e Se ni -gal lia e in quello tra
Cattolica e Rimini sisono ricostituiti due banchi naturali diostriche perciò è possibile gustare questomollusco pregiato allevato nella regione.
In cucinaIn cucinaIn cucinaIn Emilia-Romagna è facile farsi tentare dai numerosi salumi, paste, formaggi e vini tipici.
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Dolci tentazioniDolci tentazioniDolci tentazioni
Le castagnole sono dolcetti fritti, a forma di castagna,spolverizzati di zucchero; i tortelli dolci, invece, sonopanzerotti ripieni di castagne e cacao. Fra le specialitàregionali ci sono dei biscotti particolari: gli scroccadenti, prepa-rati con pezzi di mandorle; e il panpepato (foto in alto), il caratteristico dolce ferraresecon cioccolato, mandorle e frutta candita.
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L’olio d’oliva delle colline di Romagna è stato il primo olio inItalia ad avere il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta).Tra i prodotti gastronomici più particolari c’è l’aceto balsamico diModena, di colore scuro e dal sapore dolciastro.Nell’area tra Riolo Terme e la Toscana, presso il comune di Tredozio,si coltiva lo scalogno di Romagna, che è l’ingrediente base dellacucina locale e si presenta come un’alternativa alla cipolla per il suosapore più delicato. Ha avuto il riconoscimento IGP (IndicazioneGeografica Protetta).
Prodotti DOP e IGPProdotti DOP e IGPProdotti DOP e IGP
Tra i formaggi tipici della regione ci sono il parmigianoreggiano, il pecorino, che è stato importato dai pastorisardi immigrati nella regione, e il raviggiolo, usato comeingrediente delle paste ripiene. Il formaggio di fossa èun prodotto artigianale preparato con latte di vacca o dipecora, chiamato così perché viene fatto fermentare pertre mesi in una vera e propria fossa sotterranea scavata neltufo (una roccia di origine vulcanica).
Vini e liquori
FormaggiFormaggiFormaggi
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Con le noci ancora verdi, zucchero e alcol si prepara un liquo-re particolare chiamato Nocino. I grandi vini della regionesono l’Albana, il San gio vese, il Trebbiano, il Lambrusco,il Gutturnio e la Malvasia. L’Albana è perfetto per i piatti dipesce o, nella versione passita, per accompagnare dolci eciambelle. Il Sangiovese è un rosso adatto per paste e arrosti.Il Trebbiano è un vino bianco ideale come aperitivo.
Vini e liquoriVini e liquoriVini e liquori
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Il Duomo di Modena è un delle più bellechiese medievali italiane. Per costruirlo cisono voluti circa duecento anni, perchéallora tutto veniva fatto a mano. Di fiancoall’ingresso principale ci sono le statue didue leoni, simbolo di forza e di coraggio:sono i guardiani della cattedrale. Untempo, infatti, le chiese venivano usate perconservare i tesori più preziosi della comu-nità e, in caso di pericolo, la popolazione vitrovava rifugio. Sopra l’ingresso, la facciataè ornata da un grande rosone, una finestrarotonda che sembra un fiore.
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L’Emilia-Romagna è ricca di testimonianze del passato: chiese medievali, meravigliosi palazzi,piazze maestose...
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Ravenna è la città italiana che conserva imaggiori splendori dell’arte bizantina, per-ché fu arricchita di bellissimi edifici, fatticostruire dagli imperatori che visseronella città tra il V e il VI secolo. Uno di que-sti è la basilica di san Vitale.Esternamente la costruzione è moltosemplice, rivestita di umili mattoni, mainternamente vi sono decorazioni a mo -sai co dai colori vivaci. Attorno all’altaresono raffigurati l’imperatore Giustinianocon la sua corte e, sulla parte opposta,sua moglie Teodora con le ancelle.
Arte e museiArte e museiArte e musei
PALAZZO DEI DIAMANTI
Ferrara
BASILICADI S. VITALERavenna
TEMPIO
MALATESTIANO
Rimini
PIAZZAMAGGIOREBologna
DUOMOModena
BATTISTEROPARMA
Osserva sulla carta dove sono collocati alcuni dei principali
monumenti dell’Emilia-Romagna.
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Ritaglia i pezzi del puzzle e scopri il monumento che hai ricostruito.
• Museo civico archeologicoBologna - Via dell’Archiginnasio, 2
• Pinacoteca nazionaleBologna - Via Belle Arti, 56
• Istituzione Galleria d’arte modernaMAMboBologna - Via Don Minzoni, 14
• Museo MorandiBologna - Piazza Maggiore, 6
• Villa delle RoseVia Saragozza, 228
• Museo internazionale delle CeramicheFaenza (RA) - Viale Baccarini, 19
• Museo d’Arte moderna e contemporanea Filippo de PisisFerrara - Palazzo Massari Corso Porta Mare, 9
• Museo civico archeologico etnologicoModena - Viale Vittorio Veneto, 5
• Galleria EstenseModena - Palazzo dei Musei Piazza Sant’Agostino, 337
• Museo archeologico nazionaleParma - Palazzo della Pilotta
• Musei civiciReggio Emilia - Palazzo San Francesco Via Spallanzani, 1
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A spassoA spassoper i museiper i musei
A spassoper i musei
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Secondo gli antichi Greci,
le Muse erano le divinità che proteggevano le arti,la poesia e le scienze.Museo vuol dire «luogo sacro alle Muse».
Ci sono musei di vario tipo: quelli che rac-colgono scoperte scientifiche, quelli chericostruiscono l’ambiente in cui vivono glianimali, quelli dedicati alle tradizioni popo-lari, al teatro, al cinema… A seconda deltipo, hanno nomi diversi: per esempio, lepinacoteche conservano i dipinti e i museiarcheologici raccolgono testimonianze eoggetti antichi.Molto spesso i musei espongono talmentetanti reperti che è quasi impossibile osser-vare tutto. Quindi, quando si va a visitareun museo, è meglio prepararsi prima, con-sultando un catalogo per scegliere cosa ciinteressa di più.Molti musei propongono esperienze dilaboratorio, che permettono di sperimenta-re, giocare o realizzare piccole opere d’arte.
Arte e museiArte e museiArte e musei
• Scopri on-line i musei dell’Emilia-Romagna:
www.comune.bologna.it/museoarcheologico/
www.pinacotecabologna.it/
www.galleriadartemoderna.bo.it/
www.comune.modena.it/museoarcheologico/
Faenza è famosa in tutto il mondo per le sue ceramiche. Il suoMuseo internazionale delle Ceramiche è un importante cen -tro di studi sulla storia e sull’arte della ceramica. Nelle sale delmuseo potrete ammirare opere di grandi artisti come Chagall,Matisse e Picasso. Il vaso della foto è Le quattro stagioni diPablo Picasso.
Questa è la riproduzione di unanatura morta che potrai ammira-re al Palazzo d’Accursio, a Bo -lo gna, dove ha sede il MuseoMorandi, intitolato al famosopittore (Bologna 1890-1964) chevisse a Bologna, Reggio e Mo de -na. Le nature morte sono chia-mate così perché rappresentanooggetti inanimati, in questo casosi vedono bottiglie, brocche, vasie bicchieri.
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Prova a colorare il dipinto e poi vai a vedere quello vero, per scoprire se tu e l’artista amate gli stessi colori.
Il Museo civico archeologico di Bolognaraccoglie testimonianze dall’età preistorica finoa quella etrusca. Nelle sale che ospitano l’artegreca ci sono interessanti sculture, copie di operegreche, fatte degli antichi Romani. La Testadell’Atena Lemnia è una di queste copie. Si pensache l’originale sia stato scolpito da Fidia, il più grandescultore greco.
GiochiGiochi
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Quali parole, che si riferiscono all’Emilia-Romagna, si nascondono nei seguenti ana-grammi? Dovrai scoprirlo, provando a cambia-re l’ordine delle lettere, come nell’esempio.
Dividetevi a squadre. Vincerà la squadra chescoprirà in meno tempo le parole nascoste.
DA ME NO | RAMPA | CAPIENZA |FRA RARE | CHE CASI | CORRETE |DA GAS NERI | SE CENA
Quale città dell’Emilia-Romagna deve il suosviluppo alla nobile famiglia d’Este? Completa il cruciverba e troverai la soluzio-ne nella colonna evidenziata.
1. Passo che collega l’Emilia-Romagna allaToscana.
2. La città dei… mosaici.3. Capoluogo dell’Emilia nella cui provinciaè nato Giuseppe Verdi.
4. Località balneare vicino a Cesenatico.5. Provincia vicino alla Lombardia e impor-tante mercato agricolo.
6. Capoluogo di provincia con Ce se na.7. Fiume vicino a Modena.
L’acrostico
Gli anagrammi
Il cruciverba
LobagnoLobagno BolognaBologna
1
2
3
4
5
6
7
Questo gioco consiste nel disporre unaparola data in verticale e utiliz-zare ogni lettera di questacome iniziale di un’altra parola.
Leggi l’esempio a lato.Potete giocare anche a squadre.Inventate un acrostico per unaprovincia dell’Emilia-Romagna avostra scelta. Vince chi formal’acrostico più buffo...
Sai risolvere un rebus? Sostituisci ai dise-gni le parole che rappresentano e scopriraiuna delle coltivazioni tipiche dell’Emilia-Romagna. I numeri tra parentesi ti indicano da quantelettere è formata ogni parola.
BOL
N
OG
ellaccasioneusingabesi:ustareostri
A limenti
Il rebus
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BIETO
DA
RO
(12,2,8)
Traforo delM. Bianco
Colle delMonginevro
Passo delSempione
Traforo delFréjus
Colle delMoncenisio
Colle di Tenda
Passodello Stelvio
Passo del Brennero
Passo delTonale
Passodei Giovi
Colle diCadibona Passo
dell’AbetonePasso
della Futa
Passodella Cisa
I
Ischia
Isole Egadi
I s o l e E o l i e
Arc i p
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go
To s c a n o
Pantelleria
VerrèsCourmayeur
Alba
Marostica
Murano
Chioggia
Asiago
Burano
Brunico
Riva delGarda Aquileia
S. Danieledel Friuli
Comacchio
PortofinoFaenza
Volterra
S. Benedettodel Tronto
Fabriano
Orvieto
Gubbio
Todi
Assisi
Narni
Foligno
Tarquinia
Cassino
CerveteriCivitavecchia
Marino
Fiuggi
Gaeta
Cocullo Termoli
Jesi
Pietrabbondante
Amalfi
ErcolanoPompei
PaestumSorrento
GiffoniAlberobello
Otranto
ViesteManfredonia
S. Mariadi Leuca
Gioia delColle
Melfi
Maratea
Metaponto
Eraclea
Gioia Tauro
Sibari
Tropea
LocriVillaS. Giovanni
Soverato
Cefalù
Taormina
Mazaradel Vallo
Marsala
Noto
Augusta
Bomarzo
Alghero
Barùmini
PortoTorres
Orosei
Cortinad’Ampezzo Tolmezzo
Palmanova
Riace
Arbatax
Latina
Frosinone
TeramoPescara
Chieti
Isernia
CasertaAvellino
Salerno
Benevento
Foggia
Asti
Cuneo
Vercelli
Biella
Alessandria
Novara
Verbania
LeccoBergamo
Brescia
Pavia Cremona
Varese
Lodi
Como
Mantova
Sondrio
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
VeronaVicenza
Bolzano
Gorizia
Pordenone
Udine
Imperia
SavonaLa Spezia
Rimini
Ferrara
Ravenna
Forlì
Modena
ReggioEmiliaParma
Piacenza
Cesena
Prato
Massa
Lucca
Pistoia
PisaLivorno Arezzo
Siena
CarraraPesaro
Macerata
Urbino
Fermo
Monza
Grosseto
AscoliPiceno
Terni
Viterbo Rieti
Nuoro
Oristano
Sassari
Carbonia
Iglesias
TempioPausania Olbia
Sanluri
TortolíLanusei
Taranto
Brindisi
Lecce
Andria
BarlettaTrani
Matera
Cosenza
Reggiodi Calabria
Vibo Valentia
Trapani
Messina
Caltanissetta
Agrigento
EnnaCatania
Siracusa
Ragusa
Crotone
AOSTA
TORINO
MILANOVENEZIA
TRENTO
TRIESTE
GENOVA
BOLOGNA
FIRENZEANCONA
PERUGIA
ROMA
L’AQUILA
CAGLIARI
CAMPOBASSO
NAPOLI
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POTENZA
CATANZARO
PALERMO
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Autostradeitaliane
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viaggio!InInviaggio!
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Principali vie di comunicazione stradali
Nelle prossime pagine ti proponiamo un itinerario nei luoghi caratteristici della tua regionee di alcune tra quelle confinanti: colora in rosso sulla carta dell’Italia che trovi in questapagina le strade percorse.
Genova è il più importanteporto italiano. Nell’anticoporto si può visitarel’Acquario, il più granded’Europa.
Il Promontorio diPortofino s’innalza sul mare per 610 metrie ospita affascinanti cittadine.
Volterra è al centro dellazona in cui si sviluppò la civiltà etrusca.
Il Parco Nazionale delle CinqueTerre prende il nome da cinqueborghi marinari abbarbicati allescogliere e meta privilegiata delturismo in Liguria.
Piacenza
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Livorn
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Capraia
El
M
Carrara
La Spezia
Passodella Cisa
PortofinoSavona
Imperia
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Passodei Giovi
P.N. delleCinque Terre
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Magra
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Pisa è famosa per la torre pendente:è il campanile del Duomo, costruito nel 1100 e inclinatosigià durante la costruzione.
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Genova
P.N.dell’Arcipelago
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viaggio!InInviaggio!
A spasso per Emilia-Romagna e...Questo viaggio ti propone un breve itinerario fra alcune delle localitàpiù note, caratteristiche o curiose della tua regione e di alcune diquelle confinanti. Altre mete interessanti potrai scoprirle tu, con lacuriosità di un vero viaggiatore, e proporle ai tuoi compagni.
Ravennafu capitalesotto iRomani, gliOstrogoti e iBizantini, e diogni epoca conservasplendidi monumenti. Nellafoto il Mausoleo di Teodorico.
Bologna è soprannomi-nata «la dotta» perché è una città ricca di storiae di cultura, sede di una delle più antiche università italiane. (Prosegui per Modena ePiacenza fino a )
Ad Arezzo ogni anno si correla Giostra del Saracino,torneo che ricorda le antichebattaglie tra cavalieri cristianie saraceni.
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P.N.dell’AppenninoTosco-Emiliano
PratoPistoia
Lucca
Massa
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Grosseto
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bron
e
Cecina
Arno
Serchio
Sec
chia
Elsa
Tevere
Reno
Panaro
Fra Veneto ed Emilia-Romagna
si estende il Parco
regionale del delta
del Po, che protegge
molte specie di pesci
e di uccelli.
P.N. delle ForesteCasentinesi,
Monte Falterona e Campigna
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Po
P.R. delDelta del Po
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Bologna
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Si parte! Leggi le didascalie e segui con ordine la numerazione delle diverse «tappe», in Emilia-Romagna, Toscana e Liguria, poi colora
in rosso, sul disegno qui sotto e sulla carta a p. 29, le strade da percorrere.