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Parrocchia Spirito SantoPotenza
Incontro catechisti del 21 febbraio 2013
Catechisti in …
zione!
Atteggia
menti
corr
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rela
zione
educativ
a.
PREGHIERA PER L’EDUCAZIONE
Maria, Vergine del silenzio,non permettere che davanti alle sfide di questo tempo la nostra esistenza sia soffocata dalla rassegnazione o dall’impotenza.
Aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto, grembo nel quale la parola diventa fecondae ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio.
Maria, Donna premurosa, destaci dall’indifferenza che ci rende stranieri a noi stessi.
Donaci la passioneche ci educa a cogliere il
mistero dell’altro e ci pone a servizio della sua crescita.Liberaci dall’attivismo sterile,perché il nostro agire scaturisca da Cristo, unico Maestro.
Maria, Madre dolorosa, che dopo aver conosciuto l’infinita umiltà di Dio nel Bambino di Betlemme,hai provato il dolore straziante di stringerne tra le braccia il corpo martoriato,
insegnaci a non disertare i luoghi del dolore; rendici capaci di attendere con speranza quell’aurora pasquale che asciuga le lacrime di chi è nella prova.
Maria, Amante della vita,preserva le nuove generazionidalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi sentinelle di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre, ci si fida e ci si dona.
AMEN.
Da: EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO
Relazione: In generale, ogni rapporto
che collega, in maniera essenziale o
accidentale, due contenuti di pensiero.
È un concetto filosofico tra i più
problematici e ricchi di storia.
(Cfr.http://www.treccani.it/enciclopedia/relazione_(Dizionario_di_filosofia)/
LUOGO INTERIORE
Luogo interiore, cioè?
Luogo: spazio affettivo, relazionale;
esperienza del luogo, vissuto del
luogo; è l’aria che si respira quando ci
si trova in vari contesti; è la
sensazione di trovarsi come a casa o il
sentirsi estranei; è la decisione di
abitare oppure no il luogo dove ci si
trova. Un luogo, infatti, può essere
abitato senza essere davvero abitato;
può restare un non luogo, se la
persona rimane, in fondo, nel proprio
mondo. 1
L‘evangelizzazione, in realtà, ha luogo sempre dentro una trama di relazioni, è un evento di incontro, è relazione umana. (…) In questo senso il dialogo dell’evangelizzazione è attraversato dalle stesse sfide da cui tutte le relazioni umane sono attraversate; e se il Vangelo ha una forza liberatrice, esso la mostra nel punto in cui la relazione diviene davvero umana … 2
1. SALVATORE CURRÒ, Il luogo dell’evangelizzazione: l’umano nella sua verità, in Credere Oggi,, 191, 5/12, p. 50.
2. ivi, p. 51
La relazione educativa è un “filo” che … lega e tiene unite le persone in un cammino di crescita personale e comunitario.
Attenzione! Nessuna relazione educativa è un rapporto “alla pari”, perché deve sempre avere un carattere “asimmetrico”!
INGREDIENTI
FiduciaOttimismoInteressamentoPassioneEmpatiaRispettoLibertàAscoltoApprezzamentoCritica costruttivaAutonomia
La … ricetta
di una
buona relazio
ne
educativa.
Fiducia
Fidarsi significa affidarsi e sapere che si dipende dall’altro.
La fiducia viene data con maggiore facilità a chi la concede.
ATTENZIONE: Atteggiamento repressivo genera insicurezza.Atteggiamento permissivo genera abbandono e disinteresse.
Chi ha sperimentato
la fiducia e
l’incoraggiamento è
più capace di
ricambiarla.
Ottimismo
Cercare e
valorizzare il
positivo presente in
ogni ragazzo.
Ottimismo = dare fiducia alle forze di bene presenti nella persona (cercare e portare alla luce il tesoro nascosto in ciascuno).
Interessamento e passione
“Amate le cose che amano i giovani!”
Mostrare fiducia in ciò che
piace ai ragazzi.
Affiancarsi per condividere.
«Chi sa di essere amato ama a sua volta, e chi è amato può raggiungere qualsiasi scopo, specialmente con la gioventù» (Don Bosco).
Non basta amare i giovani, occorre che loro si accorgano di essere amati.
Empatia
“Capacità di compartecipazione, saper condividere gli stati d’animo degli altri e, in particolare, le loro sofferenze …”
Nel campo educativo, è la capacità di comprendere, “sentire” l’altro: “sforzo di comprensione che lascia fuori inclinazioni personali, quali simpatia o antipatia, pregiudizio o chiusura”.
L’empatia non si improvvisa, perché è una qualità che deve essere coltivata giorno per giorno: “capacità di leggere fra le righe; cogliere i segnali anche non verbali indicatori di uno stato d’animo; saper leggere il linguaggio del corpo attraverso comportamenti e azioni; non lasciarsi guidare dai propri schemi; conoscere le situazioni personali e familiari dei ragazzi, la loro storia; trasparenza di sentimenti nei confronti dei ragazzi”.
Rispetto e libertà, ascolto e apprezzamento.Riconoscere che
l’altro è persona,
capace di
esprimersi.L’ascolto è dedizione, accoglienza, attenzione, desiderio di capire: dare importanza.Apprezzare significa
stimare l’altro, evitando
di relazionarsi solo per
correggere o per
biasimare.
“Mi piace di te …”
“Voglio capire bene ciò che
mi vuoi dire …”
“La tua idea è diversa dalla mia, ma è
importante per me …”
Critica costruttiva
Criticare è utile e
necessario! Criticare nel modo giusto significa dare valore all’esistente e cercare prospettive di crescita per il futuro.
“Siamo amici, ma quando
fai /dici così …”
Autonomia
Vero scopo dell’educazione
è rendere autonomi i
ragazzi affidati a noi.
Non si tratta di cancellare le relazioni, ma di accompagnare nella crescita, rimanendo sempre possibile riferimento.
Virus mentali: nemici di noi stessi! L’educazione è una continua “lotta” con noi stessi e con gli altri!
Tu devi …!
Mi piacerebbe,
sarebbe bello …
Non sopporto che …!Sono dispiaciuto, ma in futuro andrà meglio.
Non vali niente!
Non valgo nulla!
Oggi non ha
funzionato, ma so
che posso / si può
fare di più e
meglio.
È tremendo! È sempre
così! Non lo fai mai!
È spiacevole, ma può
succedere. Non è la fine
del mondo.
Senza di me … non puoi fare a meno di me!Mi piacerebbe avere la stima
di quella persona, ma non dipende da questo la mia felicità.
Un paio di occhiali per vedere con occhi diversi!
“L’incontro tra persone diverse ha conseguenze legate al carattere e alla storia personale. (…) Il punto di partenza rimane sempre la capacità di mettersi nei panni degli altri, di cedere le cose anche dal loro punto di vista …”.“Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri”. (Rm 12,15)