padoan chiarisce. lupi: i comuni ne tengano conto le regole non … · 2015-07-30 · ha ribadito...

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Avvenire 30/07/2015 Copyright © Avvenire Luglio 30, 2015 7:43 am (GMT -2:00) / Powered by TECNAVIA Copia ridotta al 57% del formato originale letter della pagina Il Tesoro: Imu alle paritarie, le regole non cambiano Padoan chiarisce. Lupi: i Comuni ne tengano conto ENRICO LENZI MILANO e scuole paritarie non devono pagare l’Imu. A fornire una pa- rola chiara è lo stesso ministro dell’Economia e finanze Pier Carlo Pa- doan rispondendo ieri pomeriggio du- rante il question time alla Camera dei Deputati a un’interrogazione presenta- ta dal gruppo di Alleanza Popolare, pri- mo firmatario il capogruppo Maurizio Lupi, e illustrata dall’onorevole Paola Binetti. In sostanza, spiega il ministro, per l’esenzione da questa tassa valgono le regole fissate dal «decreto-legge n. 1 del 2012, articolo n. 91-bis, al quale è stata data attuazione con il regolamen- to approvato con decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze n. 200 del 2012» (si tratta del governo presieduto dal senatore Mario Monti, ndr). Norme, avverte ancora Padoan, che la Com- missione europea «ha giudicato confor- me alle norme, non costituendo un aiu- to di Stato». Quindi, «non è necessario un intervento di modifica della norma- tiva attualmente in vigore». Allo stesso tempo, il titolare dell’Eco- nomia, ha sottoli- neato che le sen- tenze della Cassa- zione riguardano un contenzioso re- lativo al pagamen- to dell’Ici, tassa so- stituita dall’Imu, per gli anni 2004/2009, e di non aver toccato la que- stione dell’Imu se- condo le norme successivamente approvate. Dun- que, il caso resta legato a un conten- zioso pregresso su un’imposta oggi non più esistente in quella forma. Più che soddisfatto il presidente del gruppo parlamentare Ap alla Camera, Maurizio Lupi. «È chiaro che le norme in vigore hanno fissato con chiarezza i parametri per stabilire quando una scuola non statale deve pagare l’Imu – commenta dopo la risposta del ministro –. La speranza è che la comunicazione di Padoan venga ora inviata a tutte le am- ministrazioni locali affinché non ci si tro- vi, magari nel pros- simo mese di no- vembre (quando si dovrà pagare il saldo dell’imposta, ndr) ad assistere a nuove po- lemiche per atti am- ministrativi che non devono essere compiuti». Insomma se «in Parlamen- to si è fatta chiarezza sull’intera vicen- da – sottolinea Lupi – ora spetta darne comunicazione agli Enti locali, visto che ancora una volta si è ribadito che le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico». Piena soddisfazione e- spressa anche dal sottosegretario all’I- struzione Gabriele Toccafondi per la ri- sposta del ministro Padoan: «Per le scuole paritarie non si paga l’Imu se si è all’interno di un percorso controlla- to e verificato paritario e se l’importo delle rette è minore a quanto lo Stato paga per la frequenza annuale in scuo- le statali». Il question time è stato anche l’occa- sione per ribadire in modo chiaro la posizione del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sulla questione del gender nell’ambito della riforma sulla buona scuola. «L’impegno culturale del ministero nel mondo della scuola per l’attuazione dei principi di pari oppor- tunità, di lotta alla discriminazione e di prevenzione della violenza di genere, che sono strumenti fondamentali in u- na società complessa e multiforme per formare giovani e adulti responsabili – ha ribadito il ministro rispondendo a un’interrogazione della Lega Nord, che riproponeva i timori per la formula- zione del comma 16 della riforma sco- lastica targata Renzi-Giannini (legge 107/2015, ndr)– non hanno nulla a che fare con la teoria gender che in qual- che organo di stampa e in qualche di- battito è stata - diciamo - inserita, ma impropriamente, parlando di questi argomenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA L Il ministro Giannini: lotta alla discriminazione e prevenzione della violenza di genere non hanno nulla a che fare con la teoria del gender nelle scuole

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Page 1: Padoan chiarisce. Lupi: i Comuni ne tengano conto le regole non … · 2015-07-30 · ha ribadito il ministro rispondendo a un interrogazione della Lega Nord, che riproponeva i timori

Avvenire 30/07/2015

Copyright © Avvenire Luglio 30, 2015 7:43 am (GMT -2:00) / Powered by TECNAVIA

Copia ridotta al 57% del formato originale letter della pagina

Nota dell’Ufficiocomunicazioni sociali:il Comune garantisca

anche ad altreconfessioni lo stesso

trattamento riservato adalcuni fedeli musulmani

Torino. La Diocesi: ora spazi pubblici di preghiera per tuttiTORINO

a Procura di Torino ha aperto un fascicolo dopol’episodio accaduto martedì al Palazzo civico del

capoluogo piemontese, quando durante un conve-gno islamico due consiglieri leghisti, Fabrizio Riccae Roberto Carbonero, in segno di protesta hanno sot-tratto un tappeto di preghiera nella stanza allestita peri fedeli musulmani. Secondo fonti vicine alla Procu-ra, il fatto violerebbe la legge Mancino che, fra le al-tre cose, sanziona e condanna gesti aventi per scopol’incitazione alla violenza e alla discriminazione per

motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Sull’epi-sodio indaga la Digos, che nei prossimi giorni do-vrebbe sentire i due consiglieri del Carroccio e il vi-gile urbano che ha assistito al fatto.Riguardo alla concessione di uno spazio per la pre-ghiera di musulmani, l’Ufficio comunicazioni socia-li dell’arcidiocesi di Torino ha diffuso una nota in cuisi augura che «la scelta, da parte dell’amministra-zione comunale di Torino, di concedere una sala perla preghiera ad alcuni fedeli musulmani che parteci-pano a un convegno pubblico sia il segno del supe-ramento di quel blocco ideologico che separa laicità

e vita di fede; un blocco che finora ha eretto steccatianacronistici che non riconoscono il valore anche ci-vile dei simboli e delle esperienze religiose, di cui lapreghiera è certamente una delle più importanti. Sia-mo certi – ha sottolineato la nota – che questa sceltaverrà confermata anche quando altre comunità re-ligiose riconosciute in Italia – cattolica, ortodossa eprotestante, ebraica, buddista o induista – chiede-ranno legittimamente di usufruire dello stesso trat-tamento, in occasione di qualche incontro sia in Co-mune come in altre sedi istituzionali o laiche».

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11Giovedì30 Luglio 2015 A T T U A L I T À

Il Tesoro: Imu alle paritarie,le regole non cambianoPadoan chiarisce. Lupi: i Comuni ne tengano contoENRICO LENZIMILANO

e scuole paritarie non devonopagare l’Imu. A fornire una pa-rola chiara è lo stesso ministro

dell’Economia e finanze Pier Carlo Pa-doan rispondendo ieri pomeriggio du-rante il question time alla Camera deiDeputati a un’interrogazione presenta-ta dal gruppo di Alleanza Popolare, pri-mo firmatario il capogruppo MaurizioLupi, e illustrata dall’onorevole PaolaBinetti. In sostanza, spiega il ministro,per l’esenzione da questa tassa valgonole regole fissate dal «decreto-legge n. 1del 2012, articolo n. 91-bis, al quale èstata data attuazione con il regolamen-to approvato con decreto del ministrodell’Economia e delle Finanze n. 200 del2012» (si tratta del governo presiedutodal senatore Mario Monti, ndr). Norme,avverte ancora Padoan, che la Com-missione europea «ha giudicato confor-

me alle norme, non costituendo un aiu-to di Stato». Quindi, «non è necessarioun intervento di modifica della norma-tiva attualmente in vigore».Allo stesso tempo, il titolare dell’Eco-nomia, ha sottoli-neato che le sen-tenze della Cassa-zione riguardanoun contenzioso re-lativo al pagamen-to dell’Ici, tassa so-stituita dall’Imu,per gli anni2004/2009, e di nonaver toccato la que-stione dell’Imu se-condo le normesuccessivamenteapprovate. Dun-que, il caso resta legato a un conten-zioso pregresso su un’imposta oggi nonpiù esistente in quella forma.Più che soddisfatto il presidente del

gruppo parlamentare Ap alla Camera,Maurizio Lupi. «È chiaro che le normein vigore hanno fissato con chiarezza iparametri per stabilire quando unascuola non statale deve pagare l’Imu –

commenta dopo larisposta del ministro–. La speranza è chela comunicazione diPadoan venga orainviata a tutte le am-ministrazioni localiaffinché non ci si tro-vi, magari nel pros-simo mese di no-vembre (quando sidovrà pagare il saldodell’imposta, ndr) adassistere a nuove po-lemiche per atti am-

ministrativi che non devono esserecompiuti». Insomma se «in Parlamen-to si è fatta chiarezza sull’intera vicen-da – sottolinea Lupi – ora spetta darne

comunicazione agli Enti locali, vistoche ancora una volta si è ribadito chele scuole paritarie svolgono un serviziopubblico». Piena soddisfazione e-spressa anche dal sottosegretario all’I-struzione Gabriele Toccafondi per la ri-sposta del ministro Padoan: «Per lescuole paritarie non si paga l’Imu se siè all’interno di un percorso controlla-to e verificato paritario e se l’importodelle rette è minore a quanto lo Statopaga per la frequenza annuale in scuo-le statali».Il question time è stato anche l’occa-sione per ribadire in modo chiaro laposizione del ministro dell’IstruzioneStefania Giannini sulla questione delgender nell’ambito della riforma sullabuona scuola. «L’impegno culturale delministero nel mondo della scuola perl’attuazione dei principi di pari oppor-tunità, di lotta alla discriminazione e diprevenzione della violenza di genere,che sono strumenti fondamentali in u-

na società complessa e multiforme performare giovani e adulti responsabili –ha ribadito il ministro rispondendo aun’interrogazione della Lega Nord, cheriproponeva i timori per la formula-zione del comma 16 della riforma sco-lastica targata Renzi-Giannini (legge

107/2015, ndr)– non hanno nulla a chefare con la teoria gender che in qual-che organo di stampa e in qualche di-battito è stata - diciamo - inserita, maimpropriamente, parlando di questiargomenti».

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Lerici. L’inferno dell’azzardo«Basta col gioco patologico»LUCIA BELLASPIGAINVIATA A LERICI (LA SPEZIA)

a storia assurda di Nico, carabi-niere, che l’8 settembre 2013, ac-corso a Chiuduno (Bergamo) nel

luogo in cui due persone sono rimasteuccise, ruba la borsetta incustodita di u-na soccorritrice. O la storia di Franco,guardia penitenziaria, che di colpo usala sua pistola d’ordinanza per rapinareuna farmacia, bottino 480 euro… Dueschegge impazzite, e come loro altri900mila italiani, i malati di "gap", giocod’azzardo patologico. Di quella che or-mai è un’emergenza sociale ha parlatol’altra sera a Lerici, durante la 40esimaFesta di Avvenire, Umberto Folena, ca-poredattore del nostro giornale e auto-re del libro "L’illusione di vincere" (edi-trice Ancora). «Possibile che le famiglienon si fossero accorte di quanto stavaaccadendo nel cervello dei loro cari? Pos-sibile – ha spiegato Folena –, perché ilgap non è un vizio, è una malattia. E i ma-lati di azzardo diventano bugiardi ecce-zionali, per loro non esistono più né fa-miglia né lavoro, né amici né affetti, l’u-nico ossessivo pensiero è correre allemacchinette e giocarsi fino all’ultimosoldo, anche lo stipendio e la casa». So-lo così si spiega ad esempio la follia del-l’uomo che giorni fa ha assassinato adAsti una tabaccaia con decine di coltel-late: «Padre di una ragazzina disabile, a-veva perso i 10mila euro che servivanoper assisterla, così aveva tentato una ra-pina…».L’azzardo esattamente come la droga ol’alcol, dunque. Con l’aggravante chequesta volta lo spacciatore è lo Stato: piùcittadini si ammalano, più soldi entra-no nelle casse dell’Erario. «Peccato, però,che a conti fatti non sia così – ha spie-gato Folena –: se il fatturato dell’azzar-do in dieci anni è quintuplicato a 90 mi-liardi di euro l’anno bruciati in slot eGratta&Vinci, per lo Stato gli incassi so-no scesi a 7 miliardi soltanto». Che oltrea tutto vanno in fumo, perché curarequasi un milione di cittadini ridotti alladipendenza non è uno scherzo e i costisociali e sanitari del gap ammontano a

L6 miliardi. Eppure la percezione dell’az-zardo come piaga sociale non è ancoraabbastanza evidente: «Molta gente pen-sa ancora che basti evitare i casinò. In-vece oggigiorno è il gioco che viene acercare il cittadino, lo aspetta al varcosotto casa, nei bar, alla Posta, nei super-mercati. Il 2% di chi si lascia tentare re-sta invischiato ed entra nel numero dei900mila malati gravi». Complice delle"dieci sorelle", le grandi concessionarieche gestiscono Azzardopoli, è il silenziodi gran parte dei media, resi docili daiproventi delle pubblicità (ingannevoli)che promettono vincite (inesistenti). «Da

molti anni Avvenire combatte con forzala sua battaglia contro l’azzardo – haconcluso Marco Tarquinio, direttore delgiornale –. Ad allertarci già allora furo-no i sacerdoti, i primi ad accorgersi intutta Italia che molte vittime degli stroz-zini si erano indebitate proprio a causadell’azzardo». E ancora oggi «accanto aimalati di gap c’è l’associazionismo reli-gioso, ci sono i parroci, c’è Avvenire, einsieme a noi i tanti baristi virtuosi chescelgono di buttar fuori le slot rinun-ciando a facili guadagni», pur di nonmacchiarsi di un crimine.

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Il premio Narducci a monsignor PompiliUn ringraziamento per l’intenso impegno nel campo dellacomunicazione e un auspicio per il nuovo compito pastorale: è questoil senso del premio "Angelo Narducci" che il vescovo della Spezia-Sarzana-Brugnato, monsignor Luigi Ernesto Spalletti, ha consegnatoieri sera a Lerici al vescovo eletto di Rieti, monsignor DomenicoPompili, a lungo direttore del’Ufficio Comunicazioni Sociali dellaConferenza Episcopale Italiana. Alla cerimonia, impreziosita da unconcerto del tenore Marco Voleri, ha preso parte il direttore di"Avvenire, Marco Tarquinio. La serata ha rappresentato uno deimomenti più significativi della quarantesima edizione della Festa diAvvenire. (nella foto, Spalletti, Pompili e Tarquinio)

IERI SERA LA CONSEGNA

Il ministro Giannini:lotta alla discriminazione

e prevenzionedella violenza di genere

non hanno nulla a che farecon la teoria del gender

nelle scuole