padernello 7/4/1991 carissimo/a il momento. e' per questo ... · l'altro leggio viene...
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PADERNELLO 7/4/1991
Carissimo/a
da tanto tempo si parla della necessità di costituire un ttGruppo
Liturgico11,speriamosia giunto il momento.
E' per questo motivo che sei invitato martedi I~ aprile alle ore 20.30,
presso le sale parrocchiali.
Se sei e.conoscenza che altre persone sono disponibili a partecipare,
es~endi anche a loro questo invito: da parte nostra non si vuole escludere
neeSU.'1.0.
,ifYella fic1t1cio[~f.1.attesn. (li incontranci, saluti e auguri..
DON TOM1rtASOe gli ORGAN1ZZATORr
Alcune domande sulle quali formeremo le nostre riflessioni:
l) Qual 'è il com'Pito-ministero: Inisnione del "Lettore"?
2) Che cosa si intende con "Parola di Dio?"
3) Qua.li dovrebbero essere le "doti Il e le caratteristiche del
Lettore?
ALCUNE MOTIVAZIONI SUI VAR I PERCHE'
1) Perchè formare un gruppo di lettori a Padernello?
Per facil itare il servizio
Perchè il servizio sia sempre più qual ificato
Perchè il Lettore svolge un MINISTERO LITURGICO
2) Da dove proclamare la Parola di Dio?
Inizieremo a proclamarla dall'Ambone (leggio) usato da Don Tommaso
per il Vangelo e la predic~,perchèè luogo pr~vileggiatl:riservatoper proclamare le letture, Il salmo responsorlale,l'ome1"'a e la
preghiera dei fedel i.
L'altro leggio viene usato per animare il canto,per fare le
monizioni al le letture,o altro.
3) Perchè l'inchino prima e dopo la proclamazione?
E'segno di riverenza a Gesù che sta nel Tabernacolo
Sostituisce la genuflessione
L'inchino viene fatto da Greci Cattol ici quindi è un segno
Ecumenico.
4) Come fare l'inchino?
Si sale in Presbiterio e nel mezzo delle balaustre ci si ferma
e si fa l' inchino...si va al l'ambone per la Parola e al ritorna
nel mezzo delle balaustre si rifà l'inchino e si va al posto.
5) Che cos'è il LEZIONARIO?
Il Iibro dal quale si desumono le letture della Parola di Dio.
Illezionario non può essere sostituito dai fogl ietti,quindi
non portare i fogl ietti in mano quando si parte dal proprio pos~
casomai lo si trova inserito nel lezionario. -~
Non dire mai prima lettura,seconda lettura o salmo responsoriale.
6) Qual i atteggiamenti assumere nel proclamare la Parola?
Umile...Rispettoso...Decoroso
Questi sono piccol i segni esterni che ci aiutano a crescere nella
Fede e nell'Amore e a celebrare co più gioia I~éucarestia
SUI LETTORI-~ -----...
o Nella nostra comunitàabbiamo preparato' un
. piccolo sussidio. Vedetese :merita diJfonderlo.
D. Mario RossiCongr. di Gesù
Sacerdote -Trento
Noi pensiamo che lomerita. Anzi! se nepotrebbero fare dei
foglietti e distribuirli...
IL LETIOREPiccola summa di nor-
me pratiche. '
1. Sii consapevole dell'im-portanza e della dignità deltuo servizio, perché «svolgiun ministero liturgico»(SC, 29). Fallo con quellapietà e con quel buon ordi-ne che con~ehe ad ungrande ministero che il po-polo di Dio esige giusta-mente (i~).
2. Abbi cura di preleggereattentamente quanto do-vrai proclamare all'assem-blea.
3. Cerca di capire bene ciòche leggi: anche chi tiascolta capirà. Altrimentipotrà succedere che gli al-tri capiranno che tu noncapisci quel che proclami.
4. Nei testi liturgici ci sonobrani di testo e "spazi vuo-ti". Gli spazi bianchi diconoqualche cosa cui far atten-zione, dicono che c'è undistacco, un passaggio, unaltro pensiero. Agli spazioccorre corrisponda un at-timo di silenzio, più o menolungo a seconda della lun-ghezza degli spazi 'stessi.Lascia a chi ascolta un mo-mento di tempo pef acco-gliere quanto già proclama-to e per disporsi al messag-gio successivo.
5. C'è un modo <.lileggereche fa sonnecçhiare e. unmodo di leggere che stimo-la attenzione e. riflessio-ne...Quale? Ascolta:chi leg-ge e farai esperiepza e,im-parerai il modo' ~ustdi;;dai
. -- --'
"loro sbagli e daÙa loro effi-cace proclamazione.
6. Leggi con chiarezza:esprunendo bene tutta in-tera la parola, non solo al-cune sillabe. Chi ascoltanon deve affaticarsi per in-tuire l'altra metà della pa-rola sfuggita '~a.
l'
7. Leggere "in fi:etta" daesperto acuto intelligentelettore, non è un buon servi-zio: tutti 'capiranno che saileggere, ma non capirannoabbastanza quel che leggi.
8. Leggi con tale attenzioneda capire bene tu, e dartempo a chi ascolta di capi-re e fIssare nella mentequanto stai proclamando~
9. Se leggi una preghiera,"prega 'Con il cuore": chiascolta pregherà con te, al-trimenti penserà ad altro.lO. "Prima lettura" - "Se-conda lettura" - "Salmo re-
sponsoriale" ...non è testoda proclamare, va omesso.
11. Se tu dovessi esserchiamato a svolgere il ruo-lo di animatore liturgico,
. con introduzioni, presenta-, zioni delle letture, introdu-
zione a momenti specificidella celebrazione, ricorda'che il tono della voce, deveessere dimesso, diverso daltono solenne e maestosodella proclamazione dellaParola di Dio.
12. De~ sentire bene la tuavoce, ma non troppo forte '
da fame rimbombare l'am-biente. Cioè de~ impararead avvicinarti o distanziartiin modo giusto dal micro.f<>-:no. Bene sarebbe fare unaprova prima della celebra-zione.
l$:'De~ fare molte pause,a tempo debito, per respi-rare profondamente: primadi una parola o concetto
importante, ad ogriicapo-verso, ...la maggiÒr partedei lettori legge troppo i1ifretta.
14. La punteggiatura: pun-to, due punti, punto e vir-gola, mgola' sono sussidiper .la comprensione e an-'che indicatori di corrispon-denti pause più o meno
.prolungate. '. .
15. Quando ti incJmuroper accostarti al leggio,non correre ma procedicon solennità come si con-~ene al rito sacro; fa' rive-renza all'altare con un in-chino; così 'nel ritornare altuo posto.
16. Non partire mai dal po-sto per andare a leggere pri-ma che sia finito il rito o laproclamazione che precede.Noniniziare la lettura primache tutti siano seduti e cisia silenzio nell'assemblea.
17. Se ti senti in ansia, o------
preso un po' da paura, ricor-dati che il panico si vinceconbuone pause e profondae ampia respirazione.
18. Non pretendere per tel'esclusione nel ruolo di let-tore: maggiore è il numerodei lettori ben preparatitanto maggiore il numero eil frutto spirituale di cristia-'ni che collaborano attiva-mente nell'azione liturgica.
19.Alla [me tu dici: «Paro-la di Dio». Ricorda che seistrumento-portavoce di'Dio, «poiché è lui che parlaquando nella Chiesa si leg-ge la S. Scrittura» .(S.C. 7).Devi fare il tuo se~io consomma riverenza. E nonproclamare agli altri la Pa-rola di Dio, senza farti. tustesso uditore attento dellaParola che non è tua, ma diDio. Non essere come chidistribuisce tesori solo pergli altri, rimanendo nellasua povertà spirituale. O