p nn d n. 02 dn i o p - davini pisa... · 2012. 1. 2. · rpt r l ftt trtt d n ttv d nplt rnz d...

4
Domenica "'""11111 ANNO DC Num. 102 AJ3BITONAMENTI NEL REGNO O PIA GIORNALE POLITICO UFFICIALE PER GLI ATTI GIUDIZIARI ED AMMINISTRATIVI E PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE 13 Dicembre 1874 ANNUNZI E INSERZIONI Atti giudIdarl, amministrativi i avvisi particolari mut. 25 per linea o spazio di linea. Inserzioni nel corpo del giornale lire una per linea o spazio corrispondente: dopo la tInus del gerente cent. 80per linea o spazio corrispondente. Parimenti anticipati Pubblicazione Giovedì Domenica Non si assume responsabilità che por le- associazioni fatto all' uftizio dol giorna le L 10 anno — 6 semestre — 2, 50 trimestre Fuori Stato aumento spese postali Uffizi° — LUI*90r110 Me0;ki N.' 1. --- Centesimi 10 il numero — Arretrato 1 pagamenti non sono validi se non fatti contro ricevuta firmata dal Direttore proprietario ;fel GiOrvielie Avv. Gaetano Frediani. . . ................ . : PI Pisa, 12 dicembre PARTE NON UFFICIALE NOTIZIE PARLAMENTARI. Al principio della seduta pubblica furono presentati tre progetti di legge: uno dal- l' onorevole Bonght per modificare una spesa del bilancio dell' istruzione pubblica; il se- condo dall' onorevole Sella, riguardante le casse di risparmio postali; il terzo dall'ono- revole Pissavini per il miglioramento degli stipendi dei maestri elementari. Quindi l'onorevole Do Zerbi domandò d'in- terrogare il ministro delle finanze sulle voci corso di fa,lsificazione dei titoli di rendita . dello Stato. L'onorevole Minghetti dichiarò di esser pronto a rispondere subito, come rispose, dichiarando che dai fatti risulta che l'alterazione dei titoli deve ritenersi come avvenuta su piccolissima scala, e come opera di un solo individuo, essendo state trovate solo tre cartelle alterate fra le moltissime 'presentate al cambio. L'onorevole De Zerbi si dichiarò sodisfatto L'onorevole Friscia interrogò l'onorevole guardasigilli sui maltrattamenti e le torture fatte subire a Sciacca ad un individuo ar- restato per imputazione d'omicidio. L'onorevole guardasigilli rispose che tanto le accuse sono più gravi tanto più è neces- sario che le informazioni siano esatte; quin- di non può dare spiegazioni finchè non ab- bia avuto esatto e particolareggiato rapporto dall'autorità giudiziaria competente. L'onorevole Friscia fece una seconda in- terrogazione a proposito di una domanda in- viata da alcune signore di Sciaéca, che pro- testavano contro l'arresto di loro parenti mandati al domicilio coatto, domanda che il guardasigilli trasmise al ministero dell' in- terno per ragioni di competenza. L'onorevole Vigliani rispose che questi in- dividui erano imputati dei fatti più gravi di brigantaggio e malandrinaggio; e siccome la procedura si poteva fare difficilmente, il governo ha creduto di dover ordinare il loro allontanamento. L'onorevole Friscia rispose che si riserva a cambiare in interpellanza la sua interroga- zione. L'onorevole Vigliani, difendendo l'operato del governo, disse che fra i nomi degli im- putati di cui si è parlato, si trova anche il nome della famiglia dell'onorevole Friscia. Il presidente quindi espose alla Camera che, nonostante i suoi impegni , i membri dimissionari della Giunta delle elezioni non hanno acconsentito di riprendere i loro la- vori, e ha detto che non resta che rinnovare le sue preghiere in seduta pubblica. A queste parole rispose, in nome dei di- missionari, l'onorevole Depretis, facendo la storia delle ultime elezioni generali e della agitazione che le ha accompagnate, dicendo che era naturale che ne seguissero molte proteste. Dopo la dichiarazione dell'onorevole De- pretis, secondo cui i dimissionari non posso- no riprendere posto nella Giunta, ed una breve replica dell'onorevole Mari, l'onorevole presidente dichiarò che essendo rimasti tanti membri della Giunta quanti son necessari per le operazioni, essa continuerà così i 'suoi lavori. La Camera approvò le altre deliberazioui della Giunta, e quindi, datasi lettura del progetto per la leva marittima, venne ap- provato senza discussione secondo la proposte della Commissione. 1.1.1■411711.0, 12 dicembre. — La salma del compianto prof. France- sco Bonaini arriverà in Pisa lunedì 21 cor- rente alle ore 2. 56 pomerid. da Pistoia, dove si porterà per prenderla in consegna una Commisione del nostro Municipio. Alla stazione della ferrovia avrà luogo il solenne ricevimento, e quindi il traspor- to al Camposanto urbano, dove verrà se- polta. Il chiarissimo cav. Tribolati leggerà un discorso, di ciò incaricato dal Municipio. — Nelle tarde ore pomeridiane del dì 10 corrente giungevano in Pisa sei signori Còrsi in due separate comitive di tre cia- scuna, e prendevano alloggio in due diverse locande. Prima dell'albeggiare di venerdì ne uscivano, ed in due carrozze si avvia- vano all'aperta campagna: giunti presso i Condotti, fra porta alle Piagge e porta a Lucca, discesero tutti in luogo detto le Trincere. Due dei nominati signori, appena la luce fu chiara, spogliato l'abito ed im- pugnate le spade dettero principio ad una partita d' onore, che terminò in breve avendo uno di essi riportata una grave ferita al fianco destro. Il ferito venne ricoverato nella casa di un contadino, ed affidato alle cure me- diche. Gli altri cinque signori si allon- tanarono. Più tardi venne arrestato uno dei si- gnori stessi, insieme ad un altro Còrso arrivato in Pisa molte ore dopo i primi. Questo però avendo giustificato di non avere in alcun modo preso parte al duello, è stato rimesso in libertà. Il ferito si ricusa di dare il nome del suo avversario. Il duello pare abbia avuto luogo al se- guito di una questione politica. impegnata in uno dei giornali della Corsica. Questa sera ancora le condiziolj del ferito sono molto gravi. 11. — Consiglio dell' Ordine del collegio degli Avvocati di Pisa. Riunione del 5 dicembre 1874. Il Presidente espone al Consiglio come siengli pervenuti da parte di imiti Col- leghi lagnanze e reclami relativamente alla dura necessità in cui si trovano di prestare il loro ministero nell' attuale re- sidenza della Corte d'assise non solo con grave loro disagio, ma col clan' colo eziandio della loro salute. Su di che il Consiglio— Ritenuto ches eb- bene il grandioso locale che va costruen- dosi per la Corte d'assise renda certi che gli incomodi e i danni notoriamente co- nosciuti e giustamente lamentati sieno per cessare, tuttavia non poteva astenersi dall'esprimere i suoi voti all'Autorità. am- ministrativa onde i lavori come sopra in esecuzione siano condotti al loro termine colla maggiore possibile alacrità; Ritenuto che è superfluo raccomandare in proposito l'adempimento di questi voti per la fiducia che il Consiglio ripone nello illuminato zelo dell'Autorità. comu. nale, la quale non può restare indifferente ai gravissimi sconci che tutto di si veri- ficano nel locale a provvisoria residenza della Corte d' assise con poco decoro della giustizia che vi si amministra e con sa- crifizio grave e continuo dei magistrati, dei difensori, e del pubblico; A - voti unanimi incarica la Presidenza di officiare in proposito l' onorevole sig. Cav. Sindaco onde voglia provvedere energicamente perchè cessino i lamentati inconvenienti. Il Presidente Avv. GIUSEPPE SBARRA. Il Segretario FELICE TRIBOLATI. — Collegio degli Avvocati dl Pisa. La Presidenza del Consiglio dell'Ordine: Visto l'art. 38 del regolamento 26 luglio 1874, Convoca in adunanza generale il Collegio per il giorno di domenica 20 dicembre an- dante alle ore 11 antimeridiane nella provvi- soria residenza del detto Consiglio dell'Ordine, palazzo demaniale di S. Sepolcro, Lungarno Galileo piano terreno, per l'oggetto designato negli art. 17 e 21 della legge organica 8 giugno detto anno. Questo dì 7 dicembre 1874. Avv. GIUSEPPE SBARRA Presidente. — Dalla Direzione della Cassa di Rispar- mio della nostra città è stato pubblicato il seguente avviso: «Col giorno 31 del corrente dicembre ces- sando dalle sue operazioni il Monte Pio di questa città, e non altro esso facendo, dopo e lesta epoca, che ritirare nel corso dell'anno 1875 gl' imprestiti sui pegni restati ancora nella sua custodia; la Cassa di Risparmio Appendice Divagazioni a proposito dell'Alcibiade e dei suoi critici. Io credo che uno studio sulle condizioni attuali della Critica Drammatica sarebbe per riuscire interessante, ove si trovasse chi avesse la volontà, la pazienza e anche il coraggio d'accingervisi. Infatti se prendiamo a consi- derare i critici musicali vi troviamo uomini che all'ingegno uniscono una non comune attitudine e un lungo e coscienzioso studio della loro arte e della storia delle sue di- verse esplicazioni. Di questi potrei rammen- tare il Filippi fornito di acume profondissi- mo e di una pronta e sicura intuizione, ar- tista nell'esprimersi, filosofo nell'analizzare; il Biaggi meno entusiasta e più antiquato nei gusti, ma nondimeno dotto e valente, che io chiamerei il Giordani della critica musicale, come no chiamerei il Settembrini 1' appendicista della Perseveranza, ed altri molti fra i quali, per non far lunga la li- sta, il marchese d'Arcais e Arrigo Boito. La critica drammatica invece si crede in diritto di farla chiunque frequenta da qualche tem- po il teatro e ha o crede d'avere un po' di buon senso, quantunque neppur quello sia sempre adoperato. Ciò è poco, molto poco. Bisognerebbe conoscere la storia del teatro nei secoli passati, la storia, che serve di ba- se a molti drammi storici, e non superficial- mente per mezzo delle Enciclopedie e degli Ade-lifémoire, ma a fondo e minutamente, o allora si risparmierebbero forse le accuse d'immoralità al teatro moderno, di falsità storica a molti lavori ohe costarono anni di fatiche e di meditazioni. Con questo non voglio dire che il campo della critica dram- matica sia mietuto soltanto in erba, che an- zi vi raccolgono larghi frutti il mirabile e versatile ingegno d'Jorick, l'arguta dottrina del Franchetti, e il neofito Jarro della Gaz- zetta d'Italia, che per la copia delle cogni- zioni, per la precisione dei giudizi e per le grazie festevoli dello stile offre sicure 0 . a- b ranzie d'una brillante carriera. Però di fronte a questo e altri pochi che potrei rammen- tare, quanti pregiudizii anche in persone che meno dovrebbero averne! quanti errori in sentenze che dovrebbero citarsi quasi mo- dello d'esattezza e invece non lo sono, come spero di dimostrare in altra occasione! È doloroso il dirlo; ma basse invidie, ran- cori non sfogati, una rapidità nel giudicare che è la più aspra nemica del vero e perfino lo spirito regionale e politico sono gli ele- menti di molte fra le appendici drammatiche che si leggono sui giornali. Paro che la pa- rola d'ordine sia guerra al genio, o (nanna alla mediocrità vestita in pretensione: per questa le lodi ampie e gli incoraggiamenti benevoli, per quello le sottigliezze, i dubbi e le riserve. Guardate un po' con che soddi- sfazione certuni numerano gli insuccessi del Tonni! con che avidità nel branco dei lupi affamati della critica fu accolta la, notizia che amici e rivali del Ferrari eran tratti dal Vero Amico di Goldoni, notizia la quale porgeva loro modo di opporsi al bell'effetto prodotto sul pubblico, e di indirizzare contu- melie villane o consigli non chiesti all'autore come se l'uso d'imitare non fosse nel teatro di data antichissima! E dopo tutto io ho sen- tito applaudire per compassione lavori che non meritavano d'esser presi sul serio, e ho visto questi applausi raccolti dalla stampa cangiarsi in vera fama, momentanea so si vuole, ma nonostante creduta tale dal pub- blico e dall' autore. Il signor Cavalletti, a preferenza degli altri, fin dal principio servì di bersaglio a critici inopportuni e male ispirati. Egli inau- gurò la sua carriera drammatica coi Pezzenti, dramma di molt'effetto, dove la tessitura del verso egregia, l' interesse abilmente destato e mantenete, la pittura reale e vera delle passioni gli procurarono gli applausi e le sim- patie del pubblico. Non mancò chi andò a ripescate essere il fatto tratto da un cattivo ed incompleto romanzo di Gonzales, les Iconoclastes, o il Torelli Viollier del Corriere di Milano, 80 non erro, fece un confronto minuto fra l'uno e l' altro lavoro. Ma che prova ciò? trattandosi di un fatto storico è forse il fatto quello che costituisce il merito del dramma, o non piuttosto la potenza drammatica che colorisce un' epoca dimenti- cata, e fa rivivere e parlare persone da lungo rinchiuse nella tomba? Dipiù un aceti- rate esame dei due lavori ci permettono d'ac- certare la differenza degli episodii che fan corona al fatto vero o proprio. No venne dipoi il Guido, mirabile ricostruzione d'una. fase ignoratissima della nostra storia, con- servata in cronache polverose scritte in bara baro latino, dalle quali però l'autore seppe trarre ispirazioni di maschia e stupenda poesia. Qui non cessaron le critiche, ma avendo minor ragione d'essere riuscirono più assurde e più ridicole: e chi per persua- dersi di ciò dia un' occhiata all' appendice della prefazione nel Guido stampato, dove in due colonne sono schierati i giudizii fa- vorevoli o contrari al lavoro, resto garante che fosse pure il più credulo alla veracità delle lodi del pubblico e della stampa, dopo tal lettura si modifichorebbo sensibil- mente, tanto o così marchiane e così stram- palate vi si notano lo contraddizioni! Jorick, por esempio, dico che Giselda (un personag- gio del Guido ) parla poco, e ciò le mantieni quel fare da Sibilla assunto in da principio; il critico di un giornale di Verona o di Man- tova (non saprei determinarlo, ma questo poco monta) scrive che Gisolda, pare una botte che abbia perso il cocchiume. Per • • • • " • • • * • •■• . .... . • . • • . . ..... .*. • , . • ...... • .

Upload: others

Post on 30-Jan-2021

6 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • Domenica"'""11111

    ANNO DC Num. 102

    AJ3BITONAMENTI NEL REGNO

    O PIAGIORNALE POLITICO

    UFFICIALE PER GLI ATTI GIUDIZIARI ED AMMINISTRATIVIE PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE

    13 Dicembre 1874

    ANNUNZI E INSERZIONI

    Atti giudIdarl, amministrativi i avvisi particolarimut. 25 per linea o spazio di linea. Inserzioninel corpo del giornale lire una per linea o spaziocorrispondente: dopo la tInus del gerente cent.80per linea o spazio corrispondente.

    Parimenti anticipati

    Pubblicazione Giovedì • Domenica

    Non si assume responsabilità che por le-associazioni fatto all' uftizio dol giorna le

    L 10 anno — 6 semestre — 2, 50 trimestreFuori Stato aumento spese postali

    Uffizi° — LUI*90r110 Me0;ki N.' 1.---

    Centesimi 10 il numero — Arretrato

    1 pagamenti non sono validi se non fatticontro ricevuta firmata dal Direttore proprietario

    ;fel GiOrvielie Avv. Gaetano Frediani.

    . . ................ .

    :

    PI

    Pisa, 12 dicembre

    PARTE NON UFFICIALE

    NOTIZIE PARLAMENTARI.Al principio della seduta pubblica furono

    presentati tre progetti di legge: uno dal-l' onorevole Bonght per modificare una spesadel bilancio dell' istruzione pubblica; il se-condo dall' onorevole Sella, riguardante lecasse di risparmio postali; il terzo dall'ono-revole Pissavini per il miglioramento deglistipendi dei maestri elementari.

    Quindi l'onorevole Do Zerbi domandò d'in-terrogare il ministro delle finanze sulle vocicorso di fa,lsificazione dei titoli di rendita

    .dello Stato. L'onorevole Minghetti dichiaròdi esser pronto a rispondere subito, comerispose, dichiarando che dai fatti risulta chel'alterazione dei titoli deve ritenersi comeavvenuta su piccolissima scala, e come operadi un solo individuo, essendo state trovatesolo tre cartelle alterate fra le moltissime'presentate al cambio.

    L'onorevole De Zerbi si dichiarò sodisfattoL'onorevole Friscia interrogò l'onorevole

    guardasigilli sui maltrattamenti e le torturefatte subire a Sciacca ad un individuo ar-restato per imputazione d'omicidio.

    L'onorevole guardasigilli rispose che tantole accuse sono più gravi tanto più è neces-sario che le informazioni siano esatte; quin-di non può dare spiegazioni finchè non ab-bia avuto esatto e particolareggiato rapportodall'autorità giudiziaria competente.

    L'onorevole Friscia fece una seconda in-terrogazione a proposito di una domanda in-viata da alcune signore di Sciaéca, che pro-testavano contro l'arresto di loro parentimandati al domicilio coatto, domanda che ilguardasigilli trasmise al ministero dell' in-terno per ragioni di competenza.

    L'onorevole Vigliani rispose che questi in-dividui erano imputati dei fatti più gravidi brigantaggio e malandrinaggio; e siccomela procedura si poteva fare difficilmente, ilgoverno ha creduto di dover ordinare il loroallontanamento.

    L'onorevole Friscia rispose che si riservaa cambiare in interpellanza la sua interroga-zione.

    L'onorevole Vigliani, difendendo l'operatodel governo, disse che fra i nomi degli im-

    putati di cui si è parlato, si trova anche ilnome della famiglia dell'onorevole Friscia.

    Il presidente quindi espose alla Camerache, nonostante i suoi impegni , i membridimissionari della Giunta delle elezioni nonhanno acconsentito di riprendere i loro la-vori, e ha detto che non resta che rinnovarele sue preghiere in seduta pubblica.

    A queste parole rispose, in nome dei di-missionari, l'onorevole Depretis, facendo lastoria delle ultime elezioni generali e dellaagitazione che le ha accompagnate, dicendoche era naturale che ne seguissero molteproteste.

    Dopo la dichiarazione dell'onorevole De-pretis, secondo cui i dimissionari non posso-no riprendere posto nella Giunta, ed unabreve replica dell'onorevole Mari, l'onorevolepresidente dichiarò che essendo rimasti tantimembri della Giunta quanti son necessariper le operazioni, essa continuerà così i 'suoilavori.

    La Camera approvò le altre deliberaziouidella Giunta, e quindi, datasi lettura delprogetto per la leva marittima, venne ap-provato senza discussione secondo la propostedella Commissione.

    1.1.1■411711.0,

    12 dicembre.— La salma del compianto prof. France-

    sco Bonaini arriverà in Pisa lunedì 21 cor-rente alle ore 2. 56 pomerid. da Pistoia,dove si porterà per prenderla in consegnauna Commisione del nostro Municipio.

    Alla stazione della ferrovia avrà luogoil solenne ricevimento, e quindi il traspor-to al Camposanto urbano, dove verrà se-polta.

    Il chiarissimo cav. Tribolati leggeràun discorso, di ciò incaricato dal Municipio.

    — Nelle tarde ore pomeridiane del dì10 corrente giungevano in Pisa sei signoriCòrsi in due separate comitive di tre cia-scuna, e prendevano alloggio in due diverselocande. Prima dell'albeggiare di venerdìne uscivano, ed in due carrozze si avvia-

    vano all'aperta campagna: giunti pressoi Condotti, fra porta alle Piagge e porta aLucca, discesero tutti in luogo detto leTrincere. Due dei nominati signori, appenala luce fu chiara, spogliato l'abito ed im-pugnate le spade dettero principio aduna partita d' onore, che terminò in breveavendo uno di essi riportata una graveferita al fianco destro.

    Il ferito venne ricoverato nella casa diun contadino, ed affidato alle cure me-diche. Gli altri cinque signori si allon-tanarono.

    Più tardi venne arrestato uno dei si-gnori stessi, insieme ad un altro Còrsoarrivato in Pisa molte ore dopo i primi.Questo però avendo giustificato di nonavere in alcun modo preso parte al duello,è stato rimesso in libertà.

    Il ferito si ricusa di dare il nome delsuo avversario.

    Il duello pare abbia avuto luogo al se-guito di una questione politica . impegnatain uno dei giornali della Corsica.

    Questa sera ancora le condiziolj delferito sono molto gravi.

    11.

    — Consiglio dell' Ordine delcollegio degli Avvocati di Pisa.

    Riunione del 5 dicembre 1874.Il Presidente espone al Consiglio come

    siengli pervenuti da parte di imiti Col-leghi lagnanze e reclami relativamentealla dura necessità in cui si trovano diprestare il loro ministero nell' attuale re-sidenza della Corte d'assise non solo congrave loro disagio, ma col clan'colo eziandio della loro salute.

    Su di che il Consiglio— Ritenuto cheseb-bene il grandioso locale che va costruen-dosi per la Corte d'assise renda certi chegli incomodi e i danni notoriamente co-nosciuti e giustamente lamentati sienoper cessare, tuttavia non poteva astenersidall'esprimere i suoi voti all'Autorità. am-ministrativa onde i lavori come sopra in

    esecuzione siano condotti al loro terminecolla maggiore possibile alacrità;

    Ritenuto che è superfluo raccomandarein proposito l'adempimento di questi votiper la fiducia che il Consiglio riponenello illuminato zelo dell'Autorità. comu.nale, la quale non può restare indifferenteai gravissimi sconci che tutto di si veri-ficano nel locale a provvisoria residenzadella Corte d' assise con poco decoro dellagiustizia che vi si amministra e con sa-crifizio grave e continuo dei magistrati,dei difensori, e del pubblico;

    A - voti unanimi incarica la Presidenzadi officiare in proposito l' onorevole sig.Cav. Sindaco onde voglia provvedereenergicamente perchè cessino i lamentatiinconvenienti.

    Il PresidenteAvv. GIUSEPPE SBARRA.

    Il SegretarioFELICE TRIBOLATI.

    — Collegio degli Avvocati dlPisa.

    La Presidenza del Consiglio dell'Ordine:Visto l'art. 38 del regolamento 26 luglio 1874,

    Convoca in adunanza generale il Collegioper il giorno di domenica 20 dicembre an-dante alle ore 11 antimeridiane nella provvi-soria residenza del detto Consiglio dell'Ordine,palazzo demaniale di S. Sepolcro, LungarnoGalileo piano terreno, per l'oggetto designatonegli art. 17 e 21 della legge organica 8giugno detto anno.

    Questo dì 7 dicembre 1874.

    Avv. GIUSEPPE SBARRAPresidente.

    — Dalla Direzione della Cassa di Rispar-mio della nostra città è stato pubblicato ilseguente avviso:

    «Col giorno 31 del corrente dicembre ces-sando dalle sue operazioni il Monte Pio diquesta città, e non altro esso facendo, dopoe lesta epoca, che ritirare nel corso dell'anno1875 gl' imprestiti sui pegni restati ancoranella sua custodia; la Cassa di Risparmio

    Appendice

    Divagazioni a proposito dell'Alcibiadee dei suoi critici.

    Io credo che uno studio sulle condizioniattuali della Critica Drammatica sarebbe perriuscire interessante, ove si trovasse chi avessela volontà, la pazienza e anche il coraggiod'accingervisi. Infatti se prendiamo a consi-derare i critici musicali vi troviamo uominiche all'ingegno uniscono una non comuneattitudine e un lungo e coscienzioso studiodella loro arte e della storia delle sue di-verse esplicazioni. Di questi potrei rammen-tare il Filippi fornito di acume profondissi-mo e di una pronta e sicura intuizione, ar-tista nell'esprimersi, filosofo nell'analizzare;il Biaggi meno entusiasta e più antiquatonei gusti, ma nondimeno dotto e valente,che io chiamerei il Giordani della criticamusicale, come no chiamerei il Settembrini1' appendicista della Perseveranza, ed altrimolti fra i quali, per non far lunga la li-sta, il marchese d'Arcais e Arrigo Boito. Lacritica drammatica invece si crede in dirittodi farla chiunque frequenta da qualche tem-po il teatro e ha o crede d'avere un po' dibuon senso, quantunque neppur quello siasempre adoperato. Ciò è poco, molto poco.Bisognerebbe conoscere la storia del teatronei secoli passati, la storia, che serve di ba-

    se a molti drammi storici, e non superficial-mente per mezzo delle Enciclopedie e degliAde-lifémoire, ma a fondo e minutamente,o allora si risparmierebbero forse le accused'immoralità al teatro moderno, di falsitàstorica a molti lavori ohe costarono anni difatiche e di meditazioni. Con questo nonvoglio dire che il campo della critica dram-matica sia mietuto soltanto in erba, che an-zi vi raccolgono larghi frutti il mirabile eversatile ingegno d'Jorick, l'arguta dottrinadel Franchetti, e il neofito Jarro della Gaz-zetta d'Italia, che per la copia delle cogni-zioni, per la precisione dei giudizi e per legrazie festevoli dello stile offre sicure 0. a-branzie d'una brillante carriera. Però di frontea questo e altri pochi che potrei rammen-tare, quanti pregiudizii anche in persone chemeno dovrebbero averne! quanti errori insentenze che dovrebbero citarsi quasi mo-dello d'esattezza e invece non lo sono, comespero di dimostrare in altra occasione!

    È doloroso il dirlo; ma basse invidie, ran-cori non sfogati, una rapidità nel giudicareche è la più aspra nemica del vero e perfinolo spirito regionale e politico sono gli ele-menti di molte fra le appendici drammaticheche si leggono sui giornali. Paro che la pa-rola d'ordine sia guerra al genio, o (nannaalla mediocrità vestita in pretensione: perquesta le lodi ampie e gli incoraggiamentibenevoli, per quello le sottigliezze, i dubbi

    e le riserve. Guardate un po' con che soddi-sfazione certuni numerano gli insuccessi delTonni! con che avidità nel branco dei lupiaffamati della critica fu accolta la, notiziache amici e rivali del Ferrari eran trattidal Vero Amico di Goldoni, notizia la qualeporgeva loro modo di opporsi al bell'effettoprodotto sul pubblico, e di indirizzare contu-melie villane o consigli non chiesti all'autorecome se l'uso d'imitare non fosse nel teatrodi data antichissima! E dopo tutto io ho sen-tito applaudire per compassione lavori chenon meritavano d'esser presi sul serio, eho visto questi applausi raccolti dalla stampacangiarsi in vera fama, momentanea so sivuole, ma nonostante creduta tale dal pub-blico e dall' autore.

    Il signor Cavalletti, a preferenza deglialtri, fin dal principio servì di bersaglio acritici inopportuni e male ispirati. Egli inau-gurò la sua carriera drammatica coi Pezzenti,dramma di molt'effetto, dove la tessitura delverso egregia, l' interesse abilmente destatoe mantenete, la pittura reale e vera dellepassioni gli procurarono gli applausi e le sim-patie del pubblico. Non mancò chi andò aripescate essere il fatto tratto da un cattivoed incompleto romanzo di Gonzales, lesIconoclastes, o il Torelli Viollier del Corrieredi Milano, 80 non erro, fece un confrontominuto fra l'uno e l' altro lavoro. Ma cheprova ciò? trattandosi di un fatto storico è

    forse il fatto quello che costituisce il meritodel dramma, o non piuttosto la potenzadrammatica che colorisce un' epoca dimenti-cata, e fa rivivere e parlare persone dalungo rinchiuse nella tomba? Dipiù un aceti-rate esame dei due lavori ci permettono d'ac-certare la differenza degli episodii che fancorona al fatto vero o proprio. No vennedipoi il Guido, mirabile ricostruzione d'una.fase ignoratissima della nostra storia, con-servata in cronache polverose scritte in barabaro latino, dalle quali però l'autore seppetrarre ispirazioni di maschia e stupendapoesia. Qui non cessaron le critiche, maavendo minor ragione d'essere riuscironopiù assurde e più ridicole: e chi per persua-dersi di ciò dia un' occhiata all' appendicedella prefazione nel Guido stampato, dovein due colonne sono schierati i giudizii fa-vorevoli o contrari al lavoro, resto garanteche fosse pure il più credulo alla veracitàdelle lodi del pubblico e della stampa,dopo tal lettura si modifichorebbo sensibil-mente, tanto o così marchiane e così stram-palate vi si notano lo contraddizioni! Jorick,por esempio, dico che Giselda (un personag-gio del Guido ) parla poco, e ciò le mantieniquel fare da Sibilla assunto in da principio;il critico di un giornale di Verona o di Man-tova (non saprei determinarlo, ma questopoco monta) scrive che Gisolda, pare unabotte che abbia perso il cocchiume. Per

    • • • • " • • • • • • • • • • * • • •■• . .... . • . • • . . ......*. • , . • ...... • .

  • col primo - giornosd:i gennajo, attafseassumefimpreea dei Prestiti su pegno. •

    cEesa gara esercitata • nello spabile tueora statuto ígfizi dsr tist#,i nu yelinapeenti • Clse v9xi'4a#0, 1 01:$0pubblico:" in dettd erticigo; Per :Ora< tse4e leregole • •si'le forme seguite db.11',Opera pie, cheva a cessare.

    «La Società anonima della Cassa pisana diRisparmio ha deliberató di così fare perchela Città non manchi dell'opera benefica etuttora desiderata, che per tanti anni.le haprestato, e che adesso per mutate condi-zioni -economiche à costretto -a cessare ilMonte Pio.

    «E perciò .elelusingt*3d! aver fatto cosa laquale, secondo , lo, eisiritoedella propria istieetuzione, è ca4One di reali vantaggi ai !noiconcittadini. •

    «Igll'Uffiz16 della Cassa di Risparmiodi Pisa li 9 dicembre 1874.

    a, e IL Direttore, Avv. Tito Tizzoni e.

    — Monte Pio di Pisa.La Commissione amministratrice del Monte

    Pio di questa città trovatasi nella iinpossi.bilità di continuare la impegnatura permancanta dei capitali iaecesiari, 'e per la dif-ficoltà di procuratile; con deliberazione 'dei30 ottobre antib corrente; determinò di ces-sare ricapegnatura, e di porre in liquidazioneil motitePio.

    Questa deliberazione fu approvata perurgea; 11i Ginnti Municipale, eH la De-putazione provinciale la sanzionò autoriz-zando la liquidazione 'con suo deliberato del1.0 dicembre corrente.

    Quindi il sottostritto Presidente di detta .Commissione rende noto, che èòl' "SI diurni.'bre anno corrente il Monte • Pi e() inaijriceverpiù pegni nè depositi, e-che nel corso del-l'anno 1875 farà, a forma di legge .e deiregolamenti del MOnte; la restituzione dei apegni ricevuti nel cadente anno, e la vendita'di quelli che, trascorso l'anno dalla impegna-tura, non saranno riscossi.

    Una Commissione liquidatrice, mano amano che incasserà i capitali del Monte,procederà riti modi che saranno stabiliti allarestituzione dei depositi volontari, eseguiràil deposito dei giudiciali e ci; quelli che nonpessime essere liberamente ritirati dai de-positanti, nella cassa dei Depositi e Prestitia nome ed in favore di coloro che gli effet-tuarono;' pagherà tutti i debiti e soddisfaràtutti gli obbligki che fanno carico al PioIstituto.

    Pisa li 9 dicembre 1874..// Presidente — TITO CHIESI.

    Sappiamo che il maestro di scherma sig.Cesare Mi l loschi' darà nella prossima settimana,nella sua sala, un'Accademia la quale nonpotrà riescire che brillantissima come tuttele altre che ci ha date questo bravo maestro.Vi prenderanno parte gli allievi del maestrostesso, fra i qUali alcuni recentemente istruiti.

    Cogliamo poi volentieri questa occasioneper annunziare che il signor Milloschi hagià aperto il suo stabilimento di scherma eginnastica nel solito locale di via della Sa-pienza, numero 3.

    Ia questo stabilimento, che è decentementeaddobbato • corredato di tutto il necessariosi per 'la sclairma che per 'la ginnastica, sidanno lezioni; di spada, sciabola e bastone auna e a due Mani, in ciascun giorno dellasettimana dalle ore 8 antimeridiano a seraavanzata, eccettuati il giovedì e la domenica,che sono destinati al riposo.

    I brayi allievi che il signor Molloschi hafatto ci fanno sicuri che non verrà meno al'distinto maestro quella numerosa clientelache mai gli è mancata.

    — La Direzione generale delle strade fer-rate Restane eltiVienè pubblico che a

    , cominciare 10 •'dicembre, e in linead'esperimento, la stazione di Cecina vieaa,autorizzata alla vendita dei biglietti sii an-data i e ritkrnis` per Pisa (via OCtle Sal-ritti)

    O

    -ai prezzi ridotti che appresso, cioè:O Cecihe; a Pisa in 1 ' classe L. i7,70 .%

    in .2.* L. 5,2- 5; in ,3.« L. 3,65.Per quanto riguarda le norme, condizioni ecc.

    • timangtmo ferme le kevertenze pubblicatinell'avviso in data 22 luglio 1873.

    O

    — Alle ore 7 e mezzo pomeridiane delgiorno 3 corrente, Conti Teresa dicEisa sirecava in via Mercanti in casa di una amicaappena ivi giunta, presa da colpo apople-atico, cessava immediatamente di vivere.e,

    O

    -

    Ad opera ignota, ed in epoca non benprecisata, però' certamente dal' 30 novembreal 4 diceria-bre, furonó ItiVolati diversi oggetti •di biancheria a dannò di Yaconaelli Giuseppe

    --di Chianni; che ne risentì un danno di circalire 343.

    — Certo Leopoldo G. -di santa Colomba(Calcinaja) il giorno 29 del perduto novem-bre facevaei lecito di proferire ingiurie con-tro la guardia campestre Biondi *Ranieri, nonsolo, ma esplodere contro di essa vari colpidi arma da fioco, dai (inali fortrinatamente-restòa illeso. L' autorità giudiziaria procede.

    — La sera del 5 corrente un ufficiale diP. S. con competente numero di carabinierie guardie; tentava ima sorpresa in una notacasa, dove solevasi ricettare una , quantità,d' individui',che si abbandonava a ruinosigiuochi d' azzardo. Nè la sorpréta fu inutile,poichè il covo era pieno, e quantunque moltidei convenuti tentassero darsi alla fuga poitetti furono inseguiti anche colà, ed arrestatitutti in numero di dodici.

    —- La sera del 6 corrente avvenne in

    Ponsacco una rissa per gelosia di donne fraO parecchi individui, dei quali restarono grave-

    mente feriti Niccola e Francesco Del Canto,e leggermente Gori Pietro: furono eseguitidai RR. carabinieri gli opportuni arresti.

    In una fisechetteria dio 3s Marco alle Cap-pelle alcuni isidividui ebmmisero disordinie violenze. Aticefi.cati d'arresto sonosi datilatitanti.

    — Circa le ore 4 penner. del di 10 certoSettimo Dell'Omodarme, ealzolajo di S. Marcoalle Cappelle, estiva momentaneamente (adir suo) dalla propria casa dove dovevasirestituire pel desinare. Non avendolo la mo-glie veduto ritornare ne faceva tosto ricerca, econ grande sui sofèresa 'trovò presso l'acquedell'Arno il di lui cappello e gli zoccoli. Si

    O suppone che • questi infelice siasi suicidato=annegandosi; il cadavere però non è stato ancorarinvenuto. Non si ,conosce per qual causa'Possa essersi deciso al passo disperato.

    —Nella settimana decorsa sono stati ese-guiti i seguenti arresti: per furto 5, per ap-propriazione indebita 2, per giuoco clandestino13, per falsa testimonianza 2, per precedentecondanna 3, per omicidio involontario 1, pereontravvenzione all'ammonizione 2; per feri-mento 2, per delazione d'arma vietata 1.

    — 'Società filar monica pisana. La Bandadi detta Società eseguirà questidggi a ore12 e mezzo, sulla piazza di S. Niccola, il

    seguente PROGRAMMA

    Carlini — Marcia militare.Verdi — Sinfonia Arnoldo.Strenta — Duo di concerto per tromba e

    bombard ino eseguito dai sigg.Nuccorini Alessandro e TorriLorenzo.

    Faust — Le Margherite, valtzer.Verdi Finale 2.° nell'opera 3fachbet.

    'Strauss — Dalla Borsa, polka.

    — CAFFM L'AMERICANO — Domenica 13dicembre 1874 a ore 7 e mezzo pont. — Quartaserata musicale.

    O

    PROGRAMMAO

    Parte Prima1. Pellegrini — Il Defilé, marcia Militare.2. Appollàni -- Romanza nell'opera L'Ebreo

    per trombone, eseguita da Olinto Pel-licei (a richiesta).

    3. Berni — Aurora, mazurka.4. Misi = Ai Campi Elisi, valtzer.

    Parte Seconda

    5. Lauzon — La Vezzosa, polka.6. Verdi_ Scena Od aria nell'opera Attila

    per fliscorno, eseguita dal signor Giu-seppe Cellai.

    7. Verdi — Duo nell'opera Nabuccodonosorper clarino e trombone, eseguito dai

    O fratelli Alberto e Olinto Pell•cci (arichiesta).

    8. Strauss — Il Lampo, galopp.Il Direttore — G. VINZI.

    Il Proprietario — A. PELLICCI.

    CAFFÈ IL sVeLAPPONSse—Dossenioa 43 le.cembro 1874. Serata musicale a ore 6 poni.

    PARTE PRIMA.

    1. Polka. La Principessa Invisibile.2. Valzer. Un saluto al Carnevale.3. Potpourri. La figlia di madama Angot.4. Mazurka. Un sospiro.

    PARTE SECONDA.5. Marcia militare.6. Duo per clarino e trombone nell' opera

    ' . :'rduer Foscari.7. Valzer. Sopra i motivi dell' Opera il

    Trovatore.i 8. Polka, Antonietta.

    o , •11 proprietario N. Coltelli.

    711 A._ rir rti

    — Siamo in grado di pubblicare l'elen-co completo ed esatto dei principali arti-sti di canto scritturati dall'impresario sig.Trevisat per la prossima stagione di Car-nevale al R. Teatro 'Nuovo,' per le opereFaust e Ruy-Blas: questo elenco è il se-guente.

    Prime donne assolute signore- earantiMaria, Fochi Adele e Passaglia Maria.

    Primo tenore sig. Carrion Giuseppe.Primo baritono sig. De Giorgio Raf-

    faello.Primo basso sig. Buzzi Attilio.

    Jorick, il brillante autore della Festa deiFiori e dei Lunedì della Nazione che vor-remmo veder raccolte e destinato ad unavita non effimera, come quella che si riserbaalle appendici dei giornali, in uno dei ,lunedìdel novembre ora decorso, e per l' appuntonel terzo, faceva una storia della vita dram-matica del signor Ulisse Barbieri, narrandoche dalle scapigliature epilettiche dei drammisociali, dove l' effetto è sempre a scapitodell'-arte, si fosse ritirato alle ispirazionipure e sobrie dell' arte vera, e adduceva inprova un dramma non ancor rappresentato,ma sentito da lui in lettura, Giulio Cesare.Di fronte a quest'asserzione d' un criticocosì autorevole noi non possiamo che unirela nostra voce per far plauso a un propositocosì savio e che mostra delicatezza d' animonell' autore, il quale ai facili applausi del-l' avvinazzato pubblico domenicale preferiscela lode parca e il giusto biasimo della cri-tica severa. Ciò diciamo per dispensarci dal-1' esame del dramma presentato mercoledìsera al pubblico dei Ravvivati. I lettori checi conoscono innamorati della perfezione ar-tistica dei lavori del Durnas e d'Aug,ier, chesanno come noi riteniamo per miracoli del-

    giungere a questo punto e per non far tortoall'intelligenza del critico, bisogna convenirein quello che ho stabilito poco fa, di am-mettere in qualche caso lo spirito politicocome elemen to della critica + drammatica. Eciò se è brutto sempre, ò bruttissimo difronte all'on. Cava,llotti ché, fiero partigianoin alcune liriche e negli atti della vitaprivata, si mantiene nei suoi drammi sere-namente tranquillo, e non v'è pericolo cheintroduca personaggi per fargli interpetridello sue aspirazioni e delle sue credenze,per quanto l' occasiono e l' opportunità inalcuni punti fossero manifestissimo e spon-tanee. Non parlerò dell'Agnese, dove l'effettoa cagione della lunghezza è un po' tenue, madove pur si nota quella vena lirica e faciledi 'poesia, nella quale il Cavalletti attual-mente non ha che pochi uguali , in Italia.L' Alcibiade, so fu l' ultimo cronologicarneutedei suoi lavori, è senza dubbio il primo perla maestosa vastità del concetto, per l'am-piezza, del colorito, per l'abbondanza di dot-trina che mette in rilievo, e per l'eleganzae venustà attica della forma. Qui non po-tendo attaccare letterariamente o dramma-ticamente un lavoro che eccitò all'entusiasmoe al delirio tutti i pubblici, si attaccò stori-camente. Chi l'attaccò in 'generale, dicendoessere affatto sbagliato il concetto dell'epocapresa a trattare, e su questo fra gli altri

    Scrisse un opuscolo sovraccarico d'erudiziono

    indigesta e messa male a proposito il signor

    Stuart del Daily News; qualche altro invecesi fermò sui particolari, o sulle etere dipintetroppo nobili, o sul parassita riprodotto sottoun lato soverchiamente brutto e non serbatotale fino a,ll'ultimo; e vi fu chi perfino rim-proverò i baffi all' autore Emanuel (raranatura d'artista, lo chiama con molto sennol' autore stesso) dimenticando le prove in con-trario che esistono nel Museo Vaticano (1).A tutte quest e critiche imprudenti, ingiu-ste, il Cavalletti ha risposto con uno splen-dido lavoro intorno all'età d'Alcibiade. Ri-battendo le accuse parziali, e infrangen-dole, sotto la potenza dei suoi ragionamenti;sotto la veracità delle sue asserzioui, ha com-posto un saggio di critica storica, quale po-chi può vantarne la nostra letteratura. Isuoi critici, anche quelli in buona fede, ave-vari confuso il tempo di Cimona col tempodi Pericle, o avevan creduto che la raffina-tezza delle arti belle fosse la manifestazionid'una vita libera e altamente civile. Egliha rimesso le cose al loro posto; con luci-dezza mirabile ha descritto le due età, lasevera di Cimone, la, corrotta di Pericle, ene ha esposto la sostanziale natura, enume-rando le causo della diversità. Poste le basidi una tal corruzione, messe in chiaro leestorsioni ai cotsfederati, la guerra del Pe-loponneso appare più conseguenza degli or-rori d'Atene che delle prepotenze di Sparta,

    e fuori di luogo ne sembrano gli Arcadici einutili lamenti sulle disgrazie di questa Ateneidealizzata da qualche giornalista. • I repub-blicani 'Ateniesi difesi da alcuni critici eSinstraordinario ed incredibile calore, non eranpiù i vincitori di Maratona e di Platea, mapersone avide di denaro, quali gli avevanresi usi stabiliti da Pericle, e quindi facilia tutti i peggiori difetti.

    Io non seguirò il Ca,vallotti nello svolgi-mento della sua argomentazione, ora arguta,ora seria, calzante ed erudita sempre, sianei ricordi dei fatti antichi, sia nei confrontimaestrevolmente appropriati della caduta mo-rale d'Atene con due fatti del secol nostro,colle cadute dei due imperii Napoleonidi;perchè così verrei a porre un ostacolo a undesiderio che ho vivissimo, quello di vederquesto libro nelle mani di molti. Lettolo, laprima osservazione che vien fatta, è d'a,ccu-saris, i critici di superficialità e di leggerezzase non. d'assoluta e burba-nzes.a ignoranza.Come scusar lo Stuart che asserisce Tucidideparlar solo di scaramucce, quando colle ci-fre alla mano si mostra la quantità. grandedei morti e feriti nelle molteplici battaglieda lui descritte? come scusare il critico del

    Diritto che confonde in un mazzo i parassitiantichi, aintaeteri dei sacerdoti nei sacrifizii,e quelli contemporanei d'Alcibiade, quandoabbiamo provo dell'o pposto negli scritti deicomici e degli oratori, o q uandoShakespear

    stesso nel suo dramma Timone in Atene, gliha riprocidtti: 'ben -formi al Cimoto del no-stro scrittore , senza che nussuno abbiamai pensato ad •h,ccaSarlo? conta scuíare, ag-giungo, chi rassomiglia la sensuale Atte,amante non amata dell'ignobile e vigliaccoNerone, a Tima,ndra sublime speranza e con-forto del magnanimo Alcibiade? Eppure tuttequeste cose sono state stampate, prese inconsiderazione, credute forse, e non finireimai se registrassi tutte le altre che lor so-migliano. Noi fortunati però che grazie aquesti brontoli, abbiam pististo gustare inappendice il magnifico dramma, questo me-raviglios o frutto di severi e laboriosi studii,o crescer e così la singolare benevolenza peril modesto autore.

    Questo saggio in forma di lettera i indi-rizzato a Jorick che, col suo fino criterio,primo, e non dirò unico per onore della no-stra stampa, seppe indovinare o apprezzareil non comune ingegno o le rare qualità, delfecondo poeta Lombardo.

    Pisa, 24 novembre 1874.A.

    (1) I lettori si ricorderanno, o almeno dovrei:11)erricordare, che quando l'Alcibiade fu dato a Pisa, estupendamente, dalla Compagnia Bellotti Boa num. 2,chi ne dette un cenno, sebbene non fosso amico nòpersonale nò politico dell'on. Cavalletti, si sforzò didifendere la veracità dei fatti storici e la verosimi-glianza del caratteri.

  • MINS

    da deivor-

    I unaiserbalunedìipunto

    dram-mandorammicapito•azioni?va inn tato,7esare.riticounire

    positotnimo

    del-'erisce• cri-i dal-coled1ri chete ar-r, chei del-

    te, glino-

    abbiaag-

    Atte,liacco3 con-tutte

    lo ininirei✓ so-zie ae in

    in e-

    t, per

    tranti'aria.sa.

    .Raf-

    elen-

    arti-sig.

    Car-opere

    se-

    ira il

    4 rigo&

    13 oh.

    opera

    indi-Ario,L no-zzareà del

    bbersa, ein. 2,o nè• di■simi-

    arte moderna, fra gli altri , i/ signor A /-fondo, Akibiade e il Peggio Passo, sareb-bero sorpresi giustamente, sentendoci ora alodare le scene sfacciatamente immorali, lemassime perfide, i personaggi abietti e ribtilee,tanti e le liriche internazionali dell'Oggi.'Biasimare ci è tolto dallo scopo della rap-presentanzione, e clan' autore , stesso che hasolennemente riprovato il suo passato. Solotina domanda si potrebbe - fare, come mai eI' autore pentito, sia andato a scegliere ap- •punto uno fra i drammi suoi più scapigliati,

    che sarebbe maggiormente. nell' interessesuo di togliere dalla memoria dei pubblici,come uno di quei passi; che il bollore dellagioventù. e la • soverchia fiducia rende, se notidi perdono, degni almeno di scusa.

    — Colla rappresentazione della bella com-media del Ferrati, P Ridicolo, la. CompagniaCalamai e 'soci giovedì sera dava . principioal suo corso di recite al R. Teatro dei Rav-vivatie Quella produzione eseguita da'singoli

    •-attori con intelligenza, precisione e verità,valsatper fare buona impressione nel pub-

    il quale eha già :cominciato a dimo-strar» il suc. favore alle.3ompagnia, con es-serle largo 4i applausi.

    La ,Pamela, commedia dell'immortale Gol-doni, in cui. si svolgono ,.tanti e sì diversisentimenti, e, dove si toccano, molti pregiu-dizi sociali, e filosoficatnentepiaghe del cuore e -dello spirito..umano, eTi figurano caratteri veri - e belli (e perciòdifficiliesimi ad essere rappresentati) fu re-citata Oen accuratezza e valentia, e nullainvero il omise per mettere in evidenza itanti e originali effetti proprii di quella ec-cellente produzione, talmentechè il pubblicoapplaudì ripetutamente e al genio del grandeVeneziano e alla bravure degli artisti. Per-tanto l'incontro della Compagnia può dirsiassicurato, e il pubblico ben farà . ad accor-rere in:bel numero al teatro. E mentre avràmodo di quivi passar bene il suo teme"profitterà dell' occasione per incoraggiaremeritamente la Compagnia medesima.

    Frattanto ci congratuliamo coli' agenteteatrale sig. Baroni, il (viale, avendo scrit-turato tal Compagnia è riuscito a far tacereil lamento del pubblico pisano, che da unbel pezzo era abituato a veder chiuso ilteatrd suddetto, o, se aperto, a trovarvi spet-tacoli a mala pena tollerabili.

    cm.

    STATO CIVILE

    Dal dà 21 a/ 25 novembre 1874 inclusive.Nasciti denunziate

    Maschi 48 — Femmine 4.Nati morti 4.Matrimoni.

    Fontani Giovanni di Vincenzo con Dl Gaddo

    . Palmira di Orlando, ambedue celibi, braccianti,di san Giovanni al Gatano — Giorgi Timoteo Fi-lippò del fu Carlo, ottonaio, con Del Corso Gratadi Kntorlio, domestica, ambedub celibi, di Pisa—Renai Francesco di Ranieri, impiegato, con PescioniGiulia di Carlo, attendente a casa, ambedue celibi,di Pisa — Bucchioni Candido di Ranieri, celibe,colono, della Madonna dell'Acqua (Pisa), con Lu-

    AVVIS 0.

    Il Cancelliere del Tribunale diVolterra

    Rende noto che questo tribunaleff. di tribunale di commercio, consentenza in data dello scorso giornoregistrata con marca da lire 1, 20annullata da questa cancelleriadichiarò il fallimento di ValerioGiuseppe Melani commerciante digeneri 'coloniali in Volterra, dele-gando alla procedura del fallimen-to il giudice Silvio Zatnboni e de-stinando per l' adunanza dei credi-tori di che nell'art. 567 del codicedi commercio la udienza del vele-tolto decetnbre 1874 a ore- 10 ant.nella Camera di consiglio del tri-bunale , e nominando a sindacoprovvisorio il sig. Eaiilio Barbafieradi questa città.

    Dalla cancelleria del Tribunale

    di Volterra, li 11 decembre 1874.

    (2063)

    schVCIementina ded efu Luigi, nubile, (2010ita, di:santo Stefano extra mo,nia — Barsanti Giuseppedi Pietro, celibe, pastaio, di Riglione, con CaricaiZeira di Girolamo, nubile, tessitrice, di-san Marcoalle Cappelle — Montani Angiolo del fu 'lanieri,bracciantn,.con Rosellini Annunziata di GioVanni,tessitrice", ambedue celibi, di san Marco alle' Cap-pelle — MerightLuigi ditAngiolo, bracciante, conMicheletti Ersilia di Giovanni, tessitrice, ambe-due celibi, di san Giovanni al Gatano — BozziPaolo di Giovacchino, con Filippelli Palmira diSahatino, ambedue celibi, braccianti, di san Giusto

    :Cannicci Allasia Emilio • del -fu Giuseppe,benestante, con Argini Argia, dei RR. Spediti,attendente a casa, ambedue celibi, di Pisa —Grassi Antonio del fu Agostino, vedovo, parruc-chiere, con Torricini Letizia di Riccardo,attendente e casa, ambedue di Pisa — PieroniTito Augusto del fu Bernardo, celibe, impiegatoferroviario, di Firenze, con Fontani Zenobia delfu dottor Luigi, nubile, attendente a casa, diPisa — Pecchia Romualdo di Pietro, celibe, colono,di santo Stefano extra moenia, con Cassola Isolinadel fu Luigi, nubile, colona, di Pisa.

    Morti.

    Davini Uliva del.iu Angiolo, di anni I, di SanMarco,alle Cappelle — Venturini nei Magnolfi Fi-lornena fu Alessandro 40, attendente a casa, diPisa — Benvenuti Lodovico fu Ranieri, vedovo60, colono, di santo. Stefano extra moenia —Degl' Innocenti nei Dell' Oste Carlotta, dei RR.Spedali di Pisa 40, tessitrice, di san Michele degliScalzi — Marmottini ..Dino, dei RR. Spedali 4, diPisa — Della Croce Emilia del fu Giuseppe, nu-bile 23, tessitrice, di Pisa — Bindi Santi del fuFrancesco, coniugato 37, bracciante, di Livorno —Marianelli nei Gallori Leonilda fu Gaspero 78, diPisa — Mei Tommaso fu Giovanni, coniugato 36,cavatore, di san Lorenzo a Vaccoli (Lucca) — Pe-tronici Pilade del fu Luigi 36, maestro, coniugato,di Pisa — Ficini Luisa del fu Massimo, nubile,20,attendente a casa, di Pisa Bracci.Giuseppe delfu Ranieri, celibe 48, di Pisa — Parnpana Mariadel fu Santi, nubile 75, attendente a casa, di Ri-glione — Rossi Narcisa di Raffaello 3, di Pisa —.Mugnaini nei Franconi !rene del fu Niccolaattendente a casa, di Pisa — Benedetti nei LogliMarianna del fu Antonio 63, bracciante, di sanGiovanni al Gatano — Venturelli nei VannucciAntonietta del fu Leandro 28, attendente a casa,di Pisa — Guasta Cesira di Domenico, sarta, nir-bile 21, di Pisa — Roséllini Alfredo di Ferdinando4, di Pisa — Talini Rósa del fu Valentino, nubile30, bracciante, di Castagneto — Signorini Cesaredel fu Agostino, celibe 30, calzolaro, di Firenze.

    E più 3 al di sotto di un anno.Cambiamenti di residenza.

    Crollalanza Giovan Batta. del fu Pietro, possi-&nte, da Fermo a Pisa—Borchi Stefano di Antonio,agente di beni, da Montespertoli a Pisa.

    ■Nimismill~~1~~~55510MI

    CENNO NECROLOGICOLa mattina del 3 andante alle ore 4 e

    mezzo antimeridiano cessò di vivere in Pisala giovinetta ventenne Isolina Somigli. Erada tutti ammirata per la sua. bellezza e perla sua dolcissima indole; carissima ad ungiovine che doveva esser suo sposo, e cheora, inconsolabile per tanta perdita, nontrova come dar sollievo al dolore. PoveraIsolina! in pochi giorni tu molto soffristi, ele tue pene strappavano le lacrime dagliocchi della tua carissima madre, e dell' ad_dolorata sorella., che incessantemente stavan odintorno al tuo letto, o che la tua morte ha

    lasciate piene di ;desolazione. Ohlese se pre-ghiere Jralessero per .farti tornare fra noi,cercheremmo ogni,. mezzo sicuramente perriaverti; nuk Pio vuote ricercarci tanto gaudioqou laonri.do noi puro verremo dove non sonoci

    Un Amico.

    (cormuNIcAszioNI)

    Sig. Direttore, —gouo talmente assediato dalle lettere ano-

    nime (con buon rispetto parlando) che mitrovo costretto di rispondervi.collettivatnenteper l'organo della pubblicità.

    Ella mi dirà che è lo nesso che battersicon la spada di Don Chischiotte; ma, al con-trario, io penso che l' anonimo il quale so-vente spettegolezza nei crocchi pubblici eprivati, è bene che sappia che L' apparentevittintaè all'erta. Fra lo tante carezze allamaniera del gatto, che. mi fayoriseono, viè quella di scandalizza,rsi edelle mie preoccu-pazioni drammatiche. Poveretti ! Si vedo cheil loro cervelletto non è suecettibile che dellapercezione di una idea sola, perciò ,trovanoatrano che altri ne abbiano diverse.

    Sarà un'infermità, ma io credo .di avernetre.,- La prima è quella che alla meglio mi dàremistenza, teuondomi occupato dalle 9 ani.fino alle 5 pomeridiane.

    Alle 6 mi venne sempre l'estro di dedi-carmi all'Unica souela drammatica che fon-dai e direeei-in•Pisa, riparando a pubbliche eprivate- indigenze. Più tardi, ,.cioè quandomolti rimano,- mi provo di fare dei quadrie profili i: mi procurano applausi, ofischi a seconda' dalla buona o cattiva dige-stione, (come diceva la buon anima di Ales-sandro Dumas).

    Consiglierei questi Prediletti, dell'Ombradi guardarsi dagli effetti di questa terzaidea che gli potrebbe mettere in vista; enel tempo stesso gli esorto di pregare illoro Santo Protettore di nasconder bene la(così dotta) mano di carattere, altrimentimi getto a nuoto e chi si scotta tiri a sèi piedi. A. me basterà di avere i miei liberiper non essere obbligato a sporcarmi lemani.

    E giacehè sono in ballo pubblico uno frai tanti documenti che ad ogni buon fine edeffetto posseggo; documento il quale dimo-strerà che se la Provvidenza mi accordò laconsolazione di avere un fratello che nonè certo alla moda di Caino, dall'atro latola mia coscienza mi rivela che non mancaialle leggi del dovere.

    Sig. Direttore, Le presento i miei doveri.

    •Pisa 20 novembre 1874.V. ANDREI.

    « Noi sottoscritti, in nome della verità di-chiariamo quanto appresso:

    « L'anno 1858 Sebastiano Andrei, dentista

    dotniciliato a Pisa, veniva colpito da mortoimmatura lasciando la moglie e quattro fi-gli, note eeelcenella più assoluta deficenza dibeni di fortitna, possessori solamente di unoscarso mobiliare nasalipgo, ma alteeeìì afflittida debiti contratti, non per difettò d'ordinenè di mala condotta, ma per scarsi guada-gni, e sventure . domestiche.

    « Vincenzo Andrei per maggiore età divenneil capo della fetnigliae così composta. Fortn-nata vedova del 'euddetto fu Sebastiano

    Luisa e Ester ( figlie ) non esercentiueceuna professione. Un figt.io,.Aclotfo, in det-ta epoca giovinetto, iniziato dal padre neglistudi medico-chirurgici, novizio della RegiaUniversità. Il predetto Vincenzo Andreidivise - colla famiglia il , guadagno della pro-feseione; questa amplificò quanto . lo comportòla deficenza delle proprie ristrettezze, e con-corse a completare l'educazione scientifica disuo. fratello. .Concorrendo in questa parte,procarò al suddetto i mezzi di 'crearsi unabrillante posiziono quale, 0890 dottor Adolfo,gode attualmente.

    Pisa, 28 settembre 1874.e PITO CII1E3I già membro del Cons. di fam.

    e GIUSEPPE LECCI ».

    11111111~

    ESTRAZIONI. DEL R. LOTTODel 12 Dicembre 1874.

    Firenze . . • 4 15 68 1 83Roma 49 10i 90 83 85

    ALESSANDB» BELLONI Gerente Regi).

    3t 18 Mutalo 1575Saremo messe in vendita al pubblico incan-to le Cave di Ma.rnio di sante.Maria del Giudice e san Lorenzo a Vaccoli,situate presso' Lucca, con Segheria e utensilirelativi, a con le concessioni e oneri al com-pratore dei canoni aunui da pagarsi al Co-mune di Lucca.

    I signori attendenti che vorranno visitarele suddette Cave e Segheria dovranno dirigersiin Livorno al signore A. di G. Enriques, ViaVittorio Emanuele - 24, p.e p.e, dal quale po-tranno ancora ottenere tutti gli schiarimentirelativi a quest' affare.

    /11•111.11.+M.C1F-

    GUARIGIONE DELLA MHZIl Prof. Glier-via, dottore dell'ISTI-

    TUTO DEI BALBUZIENTI di Parigi, ria-prirà il 10 dicembre in Firenze, LungarnoAcciajoli, 14, un nuovo Corso di 20 giorni porla guarigione della balbuzie.

    SUL CANTO DI VIA GAROFANI in Pisa— Deposito di Pannella e Farina di Linoger l'ingrasso del bestiame, e Risella percavalli ai seguenti prezzi, pronti contanti.Pennella, ogni 100 chilogr. . . . L. 24.Farina di Lino, come sopra . . » 25.Risella per cavalli, come sopra . . » 36.

    Il CancelliereFronticelli.

    AVVISO.■•■•••■•■■•■•

    All' udienza del Tribunale civiledi Pisa del dì undici decembre 1874,attesa la mancanza di offerenti al-l' incanto dei beni che alle istanzedel signor dottore Giovanni Rossinivengono spropriati a pregiudizio deisignori Carlo, Virgilio, Lodovicoed altri Leoncini, è stato ordinatoche l' incanto medesimo sia rinnuo-vato udienza del . dì ventiduedecernbre 'detto, collo sbaseo deldieci per cento.

    E perciò si rende noto che i dettibeni descritti nel bando del dì ventiottobre 1874 verranno espo,tinuovo incanto, il primo lotto peril . prezzo di lire 2737,80; il secondolotto per il prezzo di lire 3887,95;il terzo lotto per il prezzo di lire1189,35; il quarto lotto per il prezzodi lire 1917,80; il quinto lotto peril prezzo di lire 9805,27.

    Pisa li 12 dicembre 1874.

    .Dott. Germano Severini.(2064).

    AVVISO.

    AVVISO.

    Si fa noto che il sig. avvocato Gio-vacchino Malenotti giudice delegatoal . faliimento di Angiolo Lenzi diCescina, ha destinato la mattinadel di 7 gennajo 1875 a ore 10 perl' a limanza dei creditori di dettofallimento, i cui crediti sono stativerificati confermati con giuramento,all' oggetto di deliberare sulla for-mazione del concordato, o, in difettodel concordato, per le deliberazionirelative allo stato d'unione.

    Dalla cancelleria del Tribunaledi Pisa, li 11 decembre 1874.

    Il Cancelliere(2062) Razzetti.

    Il sottoscritto inibisce a chiun-que di introdursi a cacciare confucile o in qualunque altro sia.simodo nei beui di sua proprietà de-nominati « di Radicata e Monte Pic-cioee » posti nel popolo di Filettolecomune di Vecchiano, dichiarandoche invocherà contro i trasgressoritutte la pene comminate dalle vi-genti leggi sulla caccia.

    Pis t, li 12 dicembre 1874.(2065) Michelangiolo Raimondi.

    ANGIOLO VALENTI

    100 Fogli e 100 nu.steCON CIFRE A PIACERE LIRE 6

    In Pisa alle Cartolerie Valenti,Sotto Borgo e via S. Frediano, sieseguiscono cle ganti Biglietti davisita con nuovissimi caratteri ecartone Bristol

    Lire 1, 50 i1100Si spediscono franchi di porto

    mediante vaglia postale.

    cla. OrazioneE>A C 1 5 A. L...ers, E 2 5

    ANGIOLO VALENTI

    e

    T

  • CORSE DI NEWMARKET (MESSA Lst 100).'— o

    ,s(6.5

    .9. g M

    40 8 32Pentitrecontro 1 contro I punti

    I °g 2

    2L st. 400

    SOCIETA GENERALE DI ASSICUP AZ IONICONTRO LE PERDITE NUL rigr. JILAIF

    Sede Sociale, 25 Moorgate Street, Londra.SUCCURSALI a liewmarket, Donaste'', Epsom, Lens ; Kiasclere, Richrand, kW, Goodwood, Chautilly, ?Chau', Malibu, ecc., ecc. ed in tutti i entri

    c o Ag I "I' O DI DIREZIONEPresidente. — Lord Lennax.Vice Presidente. — Sir Henry Horatio Wraxall ( Baronet )

    Polingbrooke Park, Surrey..Amministratori. — Signori Captaine H. C Berkley Tattersall

    London. — Duca E. Pinelli de Casteliuccio. Tocco, CO-

    senza. — Sir Edwin Pearson (Barone° Wimbledon Sur- Countz Bank e tutte le sue succursali.rey. — Captain Hamblyn Bent R. A. 12, Regents Square Consulente Legale della Società. — W. E. Goatly Esq. primo..London. — William Osborne Amministratore Gerente, 25,

    Commissario Regio della Corte Suprema, Stafford Villa,Morgate, Street London.

    Banchieri. — The Bank of England. — The London and Britson Rire, London.

    Portando a conoscenza del PubblicoItaliano questo mezzo unico di far for-tuna in poco tempo e senza alcun ri-schio, i Direttori della Società Gene-rale di Assicurazioni contro le perditesul Tref sono mossi dal desk:‘,:i3 dipropagare in Italia un sistema C',1.0 14- '. èancora sconosciuto, quantunque le corsedi cavalli non abbiano raggiunto nelRegno d'Italia le proporzioni sonside-revoli che hanno preso in Inghilterraed in Francia, ed è incontestabile chealla mancanza di iniziativa da partedegli amatori delle corse è dovuto ilpoco interesse portato fino ad ora dalPubblico italiano agli avvenimenti con-cernenti le corse.

    La gran distanza che separa il Regnod'Italia da quello .della Gran Brettagnaha, puù essere, contribuito a questostato di cose, e la difficoltà di operaresul Turf in tempo opportuno e con tuttafortuna di beneficio ha probabilmentestornato il Pubblico Italiano da un pia-cere facile e lucrativo al più alto grado.Da un'altra parte l'Agente Bookinakerche solo ha interesse alla cosa, lavoraper sé e non per la sua clientela; noncerca che di realizzare una gran for-tuna (e vi arriva al 90 per cento) acarico delle persone che operano conlui. inutile dire che la riuscita, e percontro la fortuna non può toccare chea quelli al fatto dei più piccoli dettagliconcernenti i Cavalli da,Corse, i loroproprietari, i loro traiewure, i itleckeys, la fluttuazione dalla il mo-tivo di un ,mento o di thi"ribassoprodotto a prefitto od a carico di unanimale impegnato, la distinzione dafarsi fra il favorito attuale, e il futurovincitore, in una parola conoscere afondo il mestiere del Bookntaker è lacondizione sine qua non del successo.Se non possiede queste informazionil'interessato può dapprima (salvo uncaso sorprendente) fare il sacrificio delCapitale impiegato. Per rimediare aquesto inconveniente, che prendeva digiorno in giorno delle considerevoliproporzioni, certi gentlemen ben cono-sciuti sul Turf risolvettero, R07.0 eirea10 anni, di mettere un t( r, r. ai gr 1-nopolio di far fortuna in . u 71-taiPe.-acosì rapida e sicura che p :allora i Bookmakers, e per r.,,gn-gere lo scopo che si proponevano for-marono la Società Generale Anonima diAssicurazioni contro le pecdite sul Turf.

    Grazie alle informazioni che la So-cietà possedeva fu in grado dal prin-cipio di garantire le messe che -Ai ve-nivano spedite in modo che qua:oe ,-:,;eperdita divenne impossibile, ma an-cora assicurò dapprima a tutti i clientiun benetizio certo, variante ben intesosecondo l'importanza del capitale spe-dito. La Società Generale non prele-vava sull' ammontare della messa edegli utili riuniti che una commissionedi 2 112 010 (commissione assai minimacome si vede e che è ben lungi da es-sere in proporzione cogli utili realiz-zati). Dal primo anno i risultati oGe-nuti dagli interessati furono -così bril-lanti che la Società Generale fu obbli-gata di estendere dovunque le sue re-lasioni e ramificazioni.

    Sul Turf come alla Borsa, ciò cheinfluenza è il listino (còte) capitale!Più questo è considerevole più la flut-tuazione del listino è notevole. Nelcaso che le informazioni che precedononon Paressero sufficientemente chiareun esempio in appoggio delle asser-ziorri avanzate dissiperà ogni dubbio.Mettiamo che un cavallo sia colato(quindici giorni prima della corsa) alventi contro uno. Col mezzo del capi-tale di cui dispone la Società Generalefa avanzare la Tariffa al sette controuno; utile netto tredici punti dei qualiprofittano gli interessati. Avviene lostesso quando si tratta di un favorito,colla differenza che il movimento èfatto allora al ribasso.

    Ecco d'altronde lecifre in appoggiodi quanto precede, cifre rilevate dal-l'ultima riunione di ottobre (1(3 otto-bre 1871) al Newmarket.

    Ora queste 400 Lst. sono state pro-dotte senz' altra operazione trannequella della fluttuazione, ed è conquesto primo beneficio (che la Societàha quintuplicalo sul campo delle corse)che le scommesse sono state contrat-tate. Dunque il capitale non è maiintaccato.

    L'unione fa la forza, ed è l'agglome-razione di capitali di dieci o dodicimilainteressati che permette alla SocietàGenerale di garantire un utile impor-tante ad ogni persona che gli confidadei fondi.

    Il successo ottenuto dalla SocietàGenerale ha ispirato ad una quantitàd' individui l'idea di imitare la suamaniera di operare. Essa non è statastabilita che allo scopo di ,proteggerequelli che non potendo, o non volendoconsacrarsi a decifrare un enigma in-comrn asibile, desiderano nondimenoreafl;ir; forti utili, senza esporsi asubire u:z.a perdita. La Società generalefa. la guerra ai Bookmakers, gli impe-disce di approfittare del candore delpubblico poco cognito delle finezzedel mestiere, e mette gli interessatial coreente del più piccolo mistero delRing.

    1. Un cavallo si trova in condizionieccellenti al momento che la partitaè impegnata, ma diviene la vittimadi un caso oppure è preso da leggieraindisposizione mentre lo entrainementha luogo.

    E così privato dei suoi mezzi con-corre a condizioni svantaggiose e nonpuò arrivare primo allo scopo. L'inte-ressato che appraide il fatto, ma trop-po tardi, perde nell'impresa dove siè impegnato.

    2. Certi proprietari di scuderie dacorse hanno l'abitudine di impegnareapertamente delle minime somme so-pra i loro cavalli allo scopo di farcredere al pubblico che hanno unapiena ed intera confidenza nelle for-tune dei loro animali. Gli scommetti-tori (che non sono al corrente dellemanovre clandestine di questi signori)si pffrettano di seguire ciò che credo-

    ...s. ,;ere d'esempio dei proprietari,;nano il loro denaro in modo az-

    ar oso, e comprendono quando nonè più tempo che occorrerebbe ripa-rare al loro errore, e che sono deru-bati, poichè i cavalli per i quali hannoscommessq non hanno mai avuto laminima speranza di sortire vincitoridalla lotta.

    3. (E questa si presenta a tutti imeetings). 'Quando il proprietario diuna scuderia fa correre due o tre ca-valli nella medesima corsa, impiegaun' infinità di espedienti; (e disgrazia-tamente questi espedienti riesconosempre) — i quali hanno lo scopo diingannare gli scommettitori e di faremettere il loro danaro sopra un ca-vallo il quale non porta nemmeno unfranco del proprietario, malgrado chequesto cavallo fosse strornbazzato co-me favorito. Il compagno di scuderiaguadagna la corsa; gli iniziati incas-sano dei benefizi inauditi, mentre ilfavorito sul quale il pubblico scom-mette non è nemmeno piazzato; gliscommettitori perdono la loro messaed hanno la triste soddisfazione di ap-prendere di essere stati illusi.

    Si vedrà qui appresso contro qualiostacoli lo scommettitore viene ad ur-tarsi, se non fa che seguire la suapersonale ispirazione, oppure l'avvisodel pubblico, il quale come lui nonè al corrente delle malignità ed espe-dienti del Betting Ring.

    La Società Generale al contrario fadi tutti i suoi clienti un Bookmakerassicurando a loro dei henefizi consi-derevoli senza esporli alla più piccolaperdita. Lo scommettente che affida isuoi fondi *alla Società Generale non hapiù a lottare contro delle difficoltàinaudite, è perfettamente sicuro cheil cavallo sul quale sarà messo il suodenaro è in condizioni perfette, nonha più da occuparsi della cotazione,questa non è più nel cliente una lot-teria pura e semplice, ma una certezzamorale di incassare un benefizio più omeno considerevole secondo l'impor-tanza del capitale impiegato. s

    Come prova della sicurezza delleoperazioni della Società Generale, ba-sta a dire che non soltanto essa garan-tisce contro la perdita (quanto minimaessa sia) della somma spedita, itin an-che che essa assicura antkipatamente •tin beneflzio a lutti i suoi clienti.

    I resultati ottenuti lino a questo

    giorno dalla Società Generale sono uni-ci negli annali della finanza. — Inmedia essa realizza ogni mese circaUN MILIONE DI FRANCHI, questo dàmedio di 400 franchi di benefiizio net-to per ogni 1000 fr. al mese.

    Ecco inoltre il quadro delle opera-zioni della Società Generale nell'anno1873-74. Questo quadro rappresentauna scommessa di 1000 franchi. Quelladi 5000 ebbe un benetizio di 352,295franchi, e 500 franchi hanno datofranchi 33,229 e 50 centesimi.

    Rendiconto estratto dalle operazioni fattenell'anno 1873-74 di una SCOMMPSSIdi 1000 franchi.

    222 ?..I gs2En

    ci.0092

    MESE

    Novem. 1873.Dicembre . . .Gennaio 1874.Febbraio . . Mar7oAprile Maggio . . . Giugno . . . Luglio Agosto . . . Settembre . Ottobre. . .

    66459 fr.

    Il pubblico si renderà facilmenteconto del procedere della Società Gene-rale, e dei beneficii che essa ottienesenza mettere in rischio la messa. LaSocietà Generale così ha ridotto le in-certezze del Turf ad una sempliceoperazione commerciale e finanziaria:facendo a suo piacimento rialzare oribassare la cotazione di questo o diquell'altro ca /allo, essa acquista pri-ma della corsa un guadagno il qualele permette di non intaccare il capi-tale che lo scommettitore li affida.

    Così i fondi spediti dai suoi suoiclienti non corrono il minimo rischio diessere diminuiti, e non servono (comegià fu detto) che ad influenzare il prez-zo del Betting. Una volta questo risul-ta immancabilmente ottenuto la Societàopera con questo primo beneficio enon tarda a quintuplicare, ed anchedecuplicare il primo capitale.In ogni centro dell' Entrainement (do-

    ve i cavalli vengono preparati per lecorse) si trovano due o tre agenti iquali sono specialmente incaricati disorvegliareil progresso, per formazioni,galoppodi saggio, attitudini, resistenza,ecc., dei cavalli destinati al prenderparte alle corse. Questi agenti, al gior-no da lunghi Ani di tutte le finezze edespedienti . più maligni del mestiere,comunicano quotidianamente tre volteper telegrafo colla sede centrale dellaSocietà Generale la quale riceve inol-tre notizie di tutti i più minuti detta-gli riguardanti .i cavalli impegnati. Inquesta maniera i clienti della Societàevitano le trappole che tendono a lorocerte persone poco scrupolose,e le mac-chine montate divengono impossibili, ela perdita non esiste AUL' Tutto è previ-sto, non è più l'azzardo al quale si con-fida, le minime probabilità sono calcora-te con precisione matematica, di guisache l'esito non può ess .re dubbioso; si - habeneficii contro e malgrado tidto, e questibenPficii sono rilevanti.

    Si leggerà qui appresso qualche e-stratto dei principali organi dell'opinio-ne pubblica che daranno meglio di ognialtra cosa il prospetto della rivoluzioneche ha prodotto in Inghilterra l'intro-duzione di un sistema tanto ingegnosoche lucrativo.

    «Noi abbiamo parlato l'anno passato,« al momento del suo stabilirsi. dello« scopo che si proponeva la Società gene-« rale di assicurazioni contro le perdite« sul Tal!; ci resta a registrare oggi« i resultati straordinari ottenuti da(«mesta Società di un genere così« nuovo. Abbiamo sotto gli occhi il« bilancio dell'anno 1866-1867, e vi« scorgiamo un utile netto e seguitato« per le scommesse di circa il mille per« cento. Il metodo rimarchevole della« Società generale non può risolversi« che in benefìzi, e diciamo la parola« in benefizi considerevoli;' il capitale

    « rimesso dal cliente non è mai in-« taccato, e si trova che il più piccolo« benefizio realizzato nell'annata (mese« di settembre 1866 ) è stato di lire« sterline 322,100, o per una messa di« 100 lire sterline. Si sarebbe contenti« di meno! Il La Società generale ha« dunque risoluto uno dei grandi pro-« blemi del secolo; essa ha trasformato« il rischio della scommessa in una« certezza di guadagno ».

    parlava sul Grani! Stand che dei« A Newmarret quest'anno, non si

    successi non interrotti che ha otte-nuti da otto anni la Società gene-rale di assicurazioni contro le per-«dite sul Turf. Noi abbiamo a due«differenti riprese parlato del me-raviglioso sistema introdotto da que-«sta Società. Noi non aggiungeremo«dunque nulla a ciò che abbiamo giàscritto su questo soggetto; ma noi«ci contenteremo di far rimarcare ai«nostri lettori che la Società generale«ha più che tenuto gli impegni che«aveva contratti verso i suoi clienti«ai quali essa non garantiva che trevolte l' ammontare della loro messa«e ai quali essa ha distribuito dei«dividendi eccedendo cinque volte laloro messa.«

    —o-« La Società Generale di assicura-

    « zioni contro le perdite sul Turf« viene da pubblicare il suo bilancio« annuale, dal quale risulta chiara-

    mente che i suoi clienti (sottoscrit-« tori di lire st. 100).hanno realizzato

    nel corso d' ogni mese dell' anno1872-75 una media di lire sterline

    « 622,15,0 di beneficio netto, indipen-« dentemente dal loro capitale che

    non fu mai rischiato. Il risultato èa tanto più straordinario, che è stato« sempre eguale sino dalla inaugura-

    zione di questo sistema nel 1866,« colla differenza, che i beneficii ten-

    dono ad aumentare d' anno in anno.« Ci siamo sempre opposti alla pas-« sione del giuoco; ma dobbiamo con-« fessare che la Società Generale ha« ridotto a nulla i pregiudizi, provan-« do in una maniera lampante che la« scommessa può farsi in condizioni

    assolutamente leali e senza rischioalcuno. In una parola, affidare i suoi

    « capitali alla Società Generale di« Assicurazioni contro le perdite sul« Turf, è operare a colpo sicuro.

    —o-« I numerosi beneficii che la Socie-

    « tà Generale di Assicurazioni contro« la perdita sul Turf ha fatto godere

    ai suoi fortunati clienti sono le mi-««

    gliori prove che possiamo dare delsuo ammirabile sistema. Quando sirealizza mensilmente cinque o sei«volte il suo capitale senza esporlo alminimo rischio durante sette anni;«non si può che ammirare l' ener-gia e l' umanità dei Gentlemen, iquali hanno inaugurato un sistema«così ingegnoso e profittabile nell'uni-«co scopo di proteggere il pubblico«contro gli abusi ai quali l'esponeva«la sua inesperienza e credulità.«« Il prodigioso successo che la So-cietà d' Assicurazioni contro le per-«dite sul Turf, ha ottenuto è dovutounicamente all'integrità, alla fer-«mezza ed alle stupende informazio-ni che presiedono a tutte le sue«operazioni. Sino dalla sua installa-«zione nel 1866 la Società non hacagionata mai nemmeno la più pic-«cola perdita ai suoi numerosi clienti«e ha fatto mentire il vecchio pro-verbio latino « Herrare humanumest » dimostrando che non può maiingannarsi ».

    Sarebbe troppo lungo di trascriveretutti gli articoli di lode che i successidella Società Generale hanno ispiratialla stampa inglese; non diamo qui chequalche estratto dei principali periodiciche sono egualmente conosciuti in Ita-lia come in Inghilterra.

    Per terminare vogliamo ancora se-gnalare nondimeno un articolo com-parso nel giornale « Le Gaulois di Pa-« rigi il IO novembre p. p. e firmato« dal celebre scrittore ALBERT WOLFF,a nel qual articolo lo scrittore s'indi-« gna contro le agenzie delle così dette

    « scommesse mutue, ( ormai chiuse« per ordine della giustizia francese e-« dove fa l'. elogio della Società Gene-« rale. Un tributo simile proveniente« da uno scrittore così distinto, dimo-« stra chiaramente che i servigi resi« dalla Società Generale sono apprez-« zati nel giusto valore del pari all'e-« stero come in Inghilterra ».

    La Società generale di AssicurazionLcontro le perdite non accetta capitaliinferiori ai DUECENTO FRANCHI. Leoperazioni si fanuo con somme difranchi 200, 500, 1,000, 5,00010,000 e al di là di questa somma.

    I benefici aggiunti al capitale d'ope-razione sono mandati ( accompagnatidal rendiconto delle operazioni fatte ),ogni primo del mese, semprechè ilcliente non desideri avere il suoestratto di conto ogni trimestre.

    AVVISO ESSENZIALE. — 2 in-dispensabile e di tutta necessità ondaevitare dei ritardi e perdite di tempoconsiderevoli che ogni cliente indichiin quale maniera desidera rice-vere il denaro che gli spetta allafine del mese, se in biglietti diBanca inglesi, o italiani, mandatidella Posta, Cheques o tratt-_,banchieri.

    Questo avviso deve pervenirealla Società insieme ai capitalesottoscritto.

    Cosi il cliente non soffre alcunritardo nella spedizione dei bene-fizi. Ogni cliente che abbia sottoscrittoCINQUEMILA FRANCHI O più di questasomma,parteciperà al Meeting specialeche ha luogo una volta ogni mese incondizioni vantaggiose, cosiechè la So-cietà può garantire fino d'ora SETTEVOLTE il capitale impiegato; ma n -.naccetta per queste riunioni str:, .r-narie del Capitale al di sotto5000 FRANCHI.

    Tutti quelli che desiderano par-tecipare ai beneficii che rappor-teranno le differenti riunioni cheavranno luogo nel Gennaio devonoregolarsi onde le loro adesioni ar-rivino a Londra non piú tardi del20 Dicembre. I clienti dei quali leadesioni arrivano il 25 non pos-sono prendere parte che alle riu-nioni delle ultime 3 settimane delmese. Le adesioni arrivate a Lon-dra il 30 non partecipano che alleriunioni della seconda metà. delmese.

    I signori clienti sono pregati di vo-ler indirizzare i loro inviti al sig.WILLIAM OSBORNE AMMINISTRATORE

    GERENTE della SOCIPAA GENERA-LE, 25, Moorgate Street LONDRA,all' ordine del quale devono ancheessere stillati tutti i Cheques, tratte,mandati di posta, ecc.

    La Società Generale accetta bigliettidi Banche italiane, inglesi, francesi, cc.spediti in lettere raccomandate.

    I signori Clienti sono pregati a scri-vere il loro nome ed indirizzi collamassima chiarezza e precisione.

    Tutte le lettere ed invii di fondisono oggetto di risposta immediata.

    L' anno scorso le differenti riunionitenute in dicembre hanno realizzato perun Capitale di 1000 franchi la sommadi 5,50 franchi. Quest' anno, graziead un meeting addizionale, il benefizioletto sarà di circa 7,000 franchi, su:quali la Società Generale non prelevache il 2 e 112 per cento.

    Per tutte le comunicazioni, lettere edinvii di fondi ecc. scrivere a

    Monsieur WILLIAM OSBORNE.Amministratcre gerenteMoorgate Street LONDON

    N. (3. Non dimenticare l'indicare sottoquale forma si desidera l' invio del be-nefizio risultato.

    Totale benefizio ottenuto in unanno con una scommessa di 1000franchi

    1010 fr.1240

    93811301042 »865

    1530 »1324 »1085117513204750

    3542 fr.42603276 »3987 »3683 ,3147 ,5243 »487938554082 »47654375

    odo 52• .0 . 'Z '5

    2* 4..%' E

    4553 fr.550042145117 »468040126773 »62034940 »522760859125 »

    — T11'. is1bT1t1

    Page 1Page 1Page 1Page 1