ouarzazate · parte per fare trekking o una gita in 4x4 sulle tracce delle carovaniere mercantili...
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Ouarzazate
Ouarzazate
C a r t e l l a S t a m p a
www.visitmorocco.com
MAROCCO
MAROCCO
Ente nazionale per il Turismo del Marocco
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Medio Atlante
Alto Atlante
Valle d’Ourika
Anti Atlante
OCEANO ATLANTICO
MAR MEDITERRANEO
Tangeri
Volubilis
Casablanca
El Jadida
Dakhla
Chefchaouen
SPAGNA
ALGERIA
MAURITANIA
Rabat
Essaouira
Agadir
Ifrane
FèsMoulay IdrissMeknès
Marrakech
Taroudant
OuarzazateImlil
Toubkal4167 m
Ouarzazate
SkouraKelâat M’Gouna
Saghro
Goulmina
Gole del Todra
Tazzarine
Merzouga
Valle delle Rose
Tamnougalt
Tinzouline
M’Hamid El Ghizlane
Tamegroute
Zagora
AgdzFint
50 km
Aït Ben Haddou
TaguenzaltSiroua
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Ouarzazate, situata nella valle dei fiumi Dadès e Drâa e luogo di oasi fiorite e palmeti, è il punto d’incontro
tra le alte montagne e il deserto, teatro di una magnifica natura inesplorata. A nord della città si trova l’Atlante, a sud il Sahara e tutt’attorno dei paesaggi grandiosi, fonte d’ispirazione per i cineasti del mondo intero. In questo luogo straordinario si respira lo spirito dell’avventura:
dopo la tranquillità delle oasi e il riparo delle Kasbah, si parte per fare trekking o una gita in 4x4 sulle tracce delle carovaniere mercantili che un tempo collegavano l’Africa
del Nord e l’Africa Nera. Qui, alle porte del deserto, anche la dolcezza della natura suscita forti emozioni: basta una
visita alla Valle delle Rose, nel periodo della fioritura, per comprenderlo.
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Ouarzazate è il punto di partenza ideale per scoprire le valli dei
fiumi Dadès e Drâa o per spingersi ancora più in là, verso le Gole del
Todra, la valle di M’Goun o l’oasi di Tafilalet. Ouarzazate è anche una città da vivere ed è interessante da visitare quale simbolo della cultura
meridionale marocchina.
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La visita domenicale del suk vi farà scoprire l’henné, l’acqua di rose, le ceramiche, i gioielli e i tappeti
berberi, prodotti dagli artigiani dei villaggi vicini che portano avanti quest’abile mestiere tradizionale. A un
chilometro dalla città, si può visitare la Kasbah di Taourirt, costruita dalla tribù dei Glaoui, i signori dell’Atlante: un immenso castello di sabbia, con un
profilo irto di torri e merlature, sullo sfondo del deserto. Attorno alla Kasbah si può passeggiare nella piccola
medina o visitare il Museo del Cinema. Dieci chilometri più avanti si trova l’oasi di Fint, valle verdeggiante, circondata da montagne aride, che mantiene la sua bellezza lontana dal turismo di massa. A 30 km da
Ouarzazate, la Kasbah di Aït Ben Haddou è un gioiello dell’architettura marocchina meridionale, il cui profilo si staglia su uno sfondo di mandorli e di montagne…
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Per raggiungere questa sintesi assoluta di architettura berbera bisogna lasciare la macchina ai piedi della collina alla cui sommità si erge la Kasbah. La sua bellezza e la sua lucentezza sono state immortalate in numerosi film, come Lawrence d’Arabia, Babel e Indiana Jones.
Molto più di uno Ksar*: è il migliore esempio di villaggio fortificato che si possa desiderare. Patrimonio preservato e ancora abitato, la Kasbah di Aït Ben Haddou è il testimone vivente della cultura del sud del Marocco. Iscritta nel patrimonio mondiale dell’UNESCO a partire dal 1987, dietro le
sue mura rinforzate da torri e da una porta “en chicane”, racchiude numerose case e piccoli castelli in pisé (un impasto di terra e paglia). La costruzione del suo primo edificio, eretto
in cima alla collina, risale all’undicesimo secolo.
*Ksar (Ksour al plurale): termine arabo per indicare un “castello” o un villaggio fortificato
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Le Kasbah e gli Ksour rappresentano le attrazioni principali della Strada delle Mille Kasbah, che alternano passaggi desertici a oasi verdeggianti tra Ouarzazate e Goulmina, 230 km più ad est. Ogni tappa di questo percorso offre numerose meraviglie: a Skoura, per esempio, si può visitare l’imponente Kasbah Amerhidil che è stata impressa anche sulle banconote da 50 Dirham del Marocco.
Nel sud del Marocco si parla di “Kasbah” quando si vuole indicare un edificio in terra cruda, delimitato da quattro torri
agli angoli. Costruita per ospitare le famiglie nobili marocchine, la Kasbah è stata progressivamente soppiantata dallo
Ksar: villaggio fortificato, circondato da una muraglia e protetto da torri di
guardia. Attualmente sono in corso dei programmi di restauro per ridare vita agli splendori di quest’architettura, testimone
dell’arte rurale berbera.
Per distaccarsi totalmente dal solito tran-tran quotidiano, bisogna passare la notte in una Kasbah o in uno Ksar. Su questo percorso si trovano una ventina di alberghi di qualsiasi tipo. Un patrimonio salvaguardato, che propone un’atmosfera rilassante e un’arte di vivere tipica delle terre meridionali del Marocco.
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Il Museo del Cinema, situato nel cuore della città di fronte
alla Kasbah di Taourirt, è stato costruito all’interno di un
vecchio studio. Sorvegliato da due immense statue di faraoni,
rende omaggio alla Settima Arte, esponendo scenografie e costumi. Inoltre, qualora
non vi fossero riprese in corso, è possibile visitare gli studi
cinematografici “Atlas”.
In quasi 50 anni gli studi cinematografici di Ouarzazate sono diventati un punto di riferimento per l’industria cinematografica di tutto il mondo. Da Lawrence d’Arabia di David Lean a The Way Back di Peter Weir, passando per Il Gladiatore di Ridley Scott, Babel d’Iñàrritu, o Il tè nel deserto di Bertolucci, i migliori registi di fama mondiale hanno trasformato Ouarzazate in una magnifica fabbrica dei sogni. Che si tratti di paesaggi mozzafiato desertici o montuosi, di una luce che esalta i colori, o di migliaia di comparse, Ouarzazate è una fuoriclasse nel settore del cinema. Inoltre, è possibile reclutare, direttamente in loco, collaboratori qualificati, formati presso l’Institut spécialisé dans les métiers du cinéma (ISMC).
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“Questo posto è talmente bello da trasmettervi una sensazione di gioia infinita, portandovi quasi all’estasi. Purtroppo, so che nel mio film non riuscirò a rendere giustizia a cotanta
bellezza e questo mi tortura. Tuttavia, continuo ad osservarla ed è così bella che
l’estasi supera la sofferenza”.Così si esprimeva Bernardo Bertolucci
sulla città di Ouarzazate e sui suoi dintorni durante le riprese del film
“Il tè nel deserto” del 1989.
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Gli artigiani della provincia di Ouarzazate hanno preservato il loro ricco patrimonio artistico, rendendolo uno dei migliori indicatori di vita culturale del Marocco meridionale. L’intarsio del legno, la lavorazione del metallo, dell’argilla, del cuoio e la filatura della lana vengono tramandati all’interno delle famiglie, poiché considerati beni artistici, nonché testimoni di un’arte di vivere in armonia con la natura. Sostenendo queste corporazioni è stato possibile valorizzare il lavoro locale nei suk e nelle cooperative.
La tessitura del tappeto berbero, o Tazarbit, rappresenta l’attività più antica della regione. I tappeti più pregiati si possono ritrovare nella parte orientale di Ouarzazate, nei contrafforti dell’Atlante o a
Tazenakht, alle pendici del Jbel Siroua. Tradizione trasmessa di madre in figlia, l’arte di tessere questi tappeti domestici dai colori caldi e dai motivi geometrici ha valicato, ormai da tempo, i confini del Marocco.
La ceramica berbera, invece, viene dipinta di nero, di rosso o di verde. A Tamegroute (famoso villaggio di vasai, distante pochi chilometri a sud di Zagora) per esempio, viene cotta in forni antichi ed è principalmente destinata
all’uso domestico: piatti, brocche, boccali…Nella provincia di Ouarzazate non mancano orafi eccellenti. Le donne berbere, infatti, non potrebbero mai fare a meno dei loro
gioielli! I braccialetti d’argento incisi determinano l’appartenenza tribale; le spille triangolari, che vengono utilizzate per chiudere
le tuniche femminili, rappresentano simboli protettori.La produzione di pugnali è la specialità della
cooperativa Azlag, a Kelâat M’Gouna. Vicino agli oued (termine arabo per indicare un fiume) gli artigiani lavorano gli steli di canne e li
trasformano in panieri, tavoli, sedie e librerie.
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La rosa di Damasco è stata introdotta più di 1.000 anni fa dai pellegrini provenienti
dalla Mecca. Questo fiore nasce sui rami di un albero alto più di due metri, che protegge i campi e i giardini dalle capre. Nel mese di maggio, quando il
profumo dei roseti invade tutta la valle e i petali rosa risplendono al sole, inizia la raccolta: dall’alba al tramonto. Le donne
marocchine, vestite con la gandoura*, raccolgono tutte le rose una ad una.
La Valle delle Rose si estende a partire da Kelâat M’Gouna, una successione di piccoli villaggi agricoli con case di terra, allineati lungo il massiccio di M’Goun. Si può visitare sia in macchina che a piedi, seguendo un sentiero che corre lungo i canali d’irrigazione. Dopo 30 km, superata Bouthrarar, la valle culmina con la sontuosa cornice del Massiccio di M’Goun, le cui gole, i colli e le vette fanno parte del percorso trekking dell’Alto Atlante. Ci si sente piccoli piccoli davanti alle bellezze di questa natura inesplorata.
Il Festival delle Rose, che si svolge tradizionalmente il secondo week-end di maggio, celebra la fine della raccolta di questo fiore. Gli abitanti del villaggio, vestiti con i loro abiti più belli, si ritrovano per ballare, lanciare i petali e spruzzarsi con l’acqua di rosa. La neo-eletta Miss Rosa, regina per un giorno, sfila sul suo carro. Il centro di questa grande festa annuale è il villaggio Kelâat M’Gouna, dove si può visitare il roseto, acquistare l’acqua di rose e i prodotti cosmetici locali, prodotti attraverso la distillazione di quest’acqua profumata.*gandoura: tunica senza maniche,
di origine berbera.
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A differenza dei percorsi del Siroua, dove s’incontrano le Kasbah, i douars (villaggi nomadi) e i villaggi di terra, Jbel Saghro è poco popolato. Proseguendo qualche chilometro più a est di Ouarzazate, si è subito colpiti dal paesaggio lunare circostante. Tuttavia, l’escursione non è affatto difficoltosa e può essere l’occasione ideale per vivere un’esperienza con la propria famiglia, in particolar modo tra ottobre e metà aprile, evitando i periodi più caldi.
Il percorso attraversa l’altopiano desertico, il caos di rocce nere; segue immensi canyon e passa sotto cime frastagliate, per poi incrociare sentieri spettacolari che attraversano passi montuosi a oltre 2.000 metri... E’ indescrivibile l’emozione che si prova in primavera, quando la montagna all’improvviso
viene invasa da greggi di pecore, capre e cammelli: è la transumanza, il ritorno dei nomadi che si spostano verso nord per i loro pascoli estivi.
A ovest di Ouarzazate, Jbel Siroua è un massiccio vulcanico che può essere esplorato in soli cinque giorni, partendo da Taliouine,
la capitale della Strada dello Zafferano. Quest’escursione può essere organizzata
da metà febbraio a metà aprile (il periodo migliore per godere della fioritura degli alberi)
o a settembre/ottobre (quando i fiori di zafferano donano ai campi un colore malva). Gli amanti dell’avventura possono scegliere di provare la scalata di Jbel Siroua (3.305 metri d’altezza), per godere di una vista
mozzafiato sull’Alto Atlante e sul Sahara.
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L’esperienza del deserto può essere contemplativa, ma anche sportiva: da vivere su una 4x4, sul dorso di un dromedario, camminando di fianco ad un cammello che trasporta i bagagli oppure correndo e partecipando alla “Maratona delle sabbie”. In ogni caso, a poche ore di macchina da Ouarzazate, tre sono le porte d’ingresso al deserto: Tazzarine (170 km), M’Hamid El Ghizlane (250 km) e Merzouga (420 km).
Tazzarine è una piccola città a sud di Jbel Saghro, famosa per le incisioni rupestri. Il suo splendido
palmeto è uno degli ultimi che s’incontrano prima di raggiungere il deserto di Hamada du
Drâa, che si estende fino all’Algeria e al Sahara. A sud di Zagora, M’Hamid El Ghizlane sorge alle porte del vasto deserto del Sahara, dove l’oued Drâa sprofonda nella sabbia, per poi riapparire nei pressi della costa atlantica, dopo 800 km di
percorso sotterraneo. Il piccolo villaggio sahariano di Merzouga è situato al confine con l’immenso erg (deserto di dune, in arabo) Chebbi, dove si
possono contemplare le dune più alte del Marocco.
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Zagora, con meno di 40.000 abitanti e protetta da un immenso palmeto, è la città principale della valle del Drâa. In passato era una delle tappe per le carovane che, da Timbuktu, si
dirigevano verso il Sahara trasportando sale, oro e avorio. Poco più a sud si trova Tamegroute,
famosa per la sua moschea dal tetto ricoperto di piastrelle blu e per la sua biblioteca coranica. In questo villaggio, i vasai cuociono all’aria aperta i piatti e le brocche color verde-marrone. Lungo la strada s’incontra anche la città di M’Hamid
El Ghizlane, dove ha sede uno dei suk più colorati del Marocco. Qui il Drâa sparisce,
inghiottito dalla sabbia del Sahara.
A un’ora di macchina, a sud di Ouarzazate, dove la strada riprende il corso del fiume Drâa, inizia il miracolo dell’acqua. Da Agdz, un piccolo villaggio dominato dalla cittadella e dal fortino rosso, un’oasi di quasi 200 km dà risalto alle curve del fiume.Questo «piccolo Nilo» unisce il verde dei palmeti, il rosa dei cespugli d’alloro, il giallo dei datteri e l’ocra della terra. Gli Ksour sfilano davanti agli occhi dei visitatori: Tamnougalt, Igdaoun e la Kasbah di Tinzouline.
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L’oasi di Tafilalet, situata nelle valli dei grandi fiumi dell’Alto Atlante, Ghéris e Ziz, è un’escursione a 400
km da Ouarzazate. Merzouga, famosa per il magnifico spettacolo dell’alba e del tramonto sulle sue dune giganti, è il suo avamposto, nonché l’ultima oasi prima del deserto del Sahara. In passato, questo luogo è stato un importante centro di scambio, tra il Nord e il Sud del Paese, per l’oro, il
sale e le spezie.
La città di Erfoud, situata nel più grande palmeto al mondo (conta circa un milione di palme da datteri), festeggia ogni anno ad ottobre il Festival dei Datteri. Indissolubilmente legato alla cultura di Tafilalet, il Malhoun, un genere poetico e musicale molto sofisticato, si è diffuso il tutto il Marocco e il Nord Africa.
Partecipare alla mezza maratona delle Kasbah di Ouarzazate
Per gli amanti dello sport, la mezza maratona internazionale delle “Kasbah di Ouarzazate” può rappresentare un modo
originale per andare alla scoperta della città, attraversare i villaggi caratterizzati da magnifiche Kasbah ed entrare negli studi cinematografici. Questa manifestazione si svolge nel mese di novembre, un periodo
dell’anno in cui la temperatura è abbastanza mite per percorrere più di 20 chilometri sullo
sfondo di uno scenario indimenticabile.www.smiko.org
PICCOLI PIACERI
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Meno famose, meno affollate, molto più selvagge rispetto al Toubkal, la
scalata del monte M’Goun (4.071 m d’altezza) e l’attraversata del massiccio di M’Goun sono una esperienza montana di prim’ordine. Il programma di questo
vero e proprio tuffo nella natura selvaggia e protetta include la scoperta delle valli
inesplorate dell’Alto Atlante, la traversata delle gole e la discesa nella meravigliosa
Valle delle Rose.
Conquistare il monte M’Goun, il Marocco da
4.000 m d’altezza
PICCOLI PIACERI
Arrampicarsi…
Le Gole del Todra, raggiungibili da Tinerhir, a 170 km da
Ouarzazate, sono state a lungo il primo sito di arrampicata in Marocco. Centinaia di percorsi di tutte le difficoltà sono stati
tracciati in una zona calcarea dura e compatta.
PICCOLI PIACERI
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...sullegole del Todra
Nonostante il periodo ideale sia da aprile a giugno, ci si
può arrampicare tutto l’anno, scegliendo il luogo migliore in
funzione dell’esposizione al sole.
PICCOLI PIACERI
Fare birdwatching nell’oasi diAl Mansour
Costruita sul Drâa, a valle del punto di congiuntura tra il fiume Drâa e il fiume Dadès, la diga El
Mansour Eddahbi, a una quindicina di chilometri da Ouarzazate, merita una visita. Costituita da circa 560 milioni di metri cubi d’acqua, crea un ecosistema ideale per gli uccelli di allevamento e per alcune specie di uccelli migratori: svassi, aironi, garzette, casarche e cicogne. Vicino al
lago, anche le oasi della Valle del Dadès ospitano colonie di volatili e, seguendo le guide del posto, si possono anche scorgere e ammirare le aquile.
PICCOLI PIACERI
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Ammirareil cielo stellato
di Zagora Nel cuore del deserto, la Kasbah Hotel Sahara Sky offre una terrazza di 400 mq
attrezzata con telescopi di ultima generazione per osservare il cielo terso del Sahara. In una struttura che funge sia da hotel
che da osservatorio, si vive un’esperienza indimenticabile… con la testa tra le stelle!
www.saharasky.com
PICCOLI PIACERI
Andare in vacanza…Dar Daïf, “la casa dell’ospite”, situata a cinque
chilometri dal centro di Ouarzazate, vicino al palmeto e al lago El Mansour sullo sfondo
dell’Atlante, è un ecolodge gestito da una coppia che ha una grandissima passione per la montagna e il
deserto. Zineb è stata la prima guida di montagna, donna, in Marocco! Un alloggio paradisiaco che ha
vinto il Trofeo per il Turismo Sostenibile, consigliato a chi desidera rilassarsi dopo una giornata di trekking o scoprire, durante un giro in canoa, la
varietà di uccelli che popola il lago.www.dardaif.ma
PICCOLI PIACERI
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…in un ecolodgeA 15 km da Ouarzazate, dopo 10 chilometri di strada nell’oasi di Fint, l’ecolodge Ouednoujoum, anch’esso detentore del Trofeo per il Turismo Sostenibile del Marocco, offre alloggi in tende molto confortevoli. Qui si può partecipare anche alla vita quotidiana di
una famiglia berbera: cucinare, occuparsi del giardino o mungere le capre. A meno che non si preferisca
osservare il cielo, leggere, dipingere, scrivere, meditare o praticare attività sportive (trekking, arrampicata,
parapendio). I pasti sono preparati con prodotti vegetali biologici, le carni sono tutte “Beldi” (di fattoria),
l’olio d’oliva, il miele alle erbe, il formaggio di capra (fresco) e i datteri sono tutti prodotti del luogo.
www.ecolodge-ouednoujoum.com
PICCOLI PIACERI
Sognare nell’oasi di Skoura
Alle pendici dell’Atlante, nel palmeto di Skoura a 40 chilometri ad ovest di
Ouarzazate, la “Maison des Rêves Dar Ahlam” è una Kasbah tradizionale che
risale al 1920. Circondata da un giardino rigoglioso, questo Relais&Châteaux,
classificato tra le più belle “ville” al mondo, è stato ideato per permettere a
ciascuno di realizzare i propri sogni. www.darahlam.com
PICCOLI PIACERI
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Partecipare ai festival della
regioneA giugno, la musica classica risuona in pieno deserto con
“Le Sinfonie del Deserto”. Nel mese di agosto, il Festival Sidi Daoud, in onore dell’omonimo santo, è una grande
festa spirituale e popolare. Vicino alla medina di Ouarzazate, è possibile osservare le processioni, ammirare i costumi tradizionali, assistere a spettacoli canori e di danza.
L’appuntamento con la musica torna ad ottobre con il Festival Azalay delle Musiche d’Africa, la cui prima
edizione si è svolta nel 2011 ed ha ospitato Alpha Blondy, Fnaïre, Ismaelo e molte altre star della scena africana
(www.festivalazalay.com). Infine, ogni anno, Ouarzazate propone anche il Festival del Film Amazigh (berbero).
PICCOLI PIACERI
Gli Indirizzi
Le Kasbah Hotel Sahara Sky BP 28 - 45900 Zagora
Tel. 00 212 667 351 943www.saharasky.com
Cooperativa Azlag a Kelâat M’GounaA 1 km dal centro di Kelâat M’Gouna
www.cooperative-azlag.com
Ecolodge Dar DaïfBP 93 - Ouarzazate
Tel. 00 212 5 24 85 49 47www.dardaif.ma
Ecolodge OuednoujoumBP 280 - 22 avenue Moulay Rachid
45000 OuarzazateTel. 00 212 5 24 88 40 41
www.ecolodge-ouednoujoum.com
La Maison des Rêves Dar Ahlamwww.darahlam.com
43
Contatti
Ente Nazionale per il Turismo del Marocco
Tel: 02 58303633Via Durini, 5 - 20122 Milano
www.visitmorocco.com - [email protected]
KetchumUfficio Stampa Ente Nazionale per il
Turismo del Marocco
Tel. 02 62411911
Sommario
6 - Ouarzazate, spirito d’avventura8 - Ouarzazate, da vivere e da visitare12 - La Kasbah di Aït Ben Haddou14 - Sulla Strada delle Mille Kasbah16 - Cinema: una fabbrica dei sogni alle porte del deserto18 - Osservate e ammirate20 - L’artigianato, testimone vivente della cultura del sud del Marocco22 - Valle delle Rose, un’emozione primaverile24 - Visita del Siroua e del Saghro26 - Il deserto di Merzouga, Tazzarine e M’Hamid El Ghizlane28 - Zagora e la valle del Drâa, la scoperta del deserto30 - Tafilalet, l’ultima oasi prima del deserto
Piccoli Piaceri32 - Partecipare alla mezza maratona delle Kasbah di Ouarzazate 33 - Conquistare il monte M’Goun, il Marocco da 4.000 m d’altezza34 - Arrampicarsi sulle Gole del Todra36 - Fare birdwatching nell’oasi di Al Mansour37 - Osservare le stelle di Zagora38 - Andare in vacanza in un ecolodge40 - Sognare nell’oasi di Skoura41 - Partecipare ai festival della regione
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6 - Ouarzazate, spirito d’avventura8 - Ouarzazate, da vivere e da visitare12 - La Kasbah di Aït Ben Haddou14 - Sulla Strada delle Mille Kasbah16 - Cinema: una fabbrica dei sogni alle porte del deserto18 - Osservate e ammirate20 - L’artigianato, testimone vivente della cultura del sud del Marocco22 - Valle delle Rose, un’emozione primaverile24 - Visita del Siroua e del Saghro26 - Il deserto di Merzouga, Tazzarine e M’Hamid El Ghizlane28 - Zagora e la valle del Drâa, la scoperta del deserto30 - Tafilalet, l’ultima oasi prima del deserto
Piccoli Piaceri32 - Partecipare alla mezza maratona delle Kasbah di Ouarzazate 33 - Conquistare il monte M’Goun, il Marocco da 4.000 m d’altezza34 - Arrampicarsi sulle Gole del Todra36 - Fare birdwatching nell’oasi di Al Mansour37 - Osservare le stelle di Zagora38 - Andare in vacanza in un ecolodge40 - Sognare nell’oasi di Skoura41 - Partecipare ai festival della regione