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Operatore Operatore Socio Socio Sanitario Sanitario Relatore Relatore R.M. Buffoli R.M. Buffoli

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Page 1: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Operatore Operatore Socio SanitarioSocio Sanitario

RelatoreRelatore

R.M. BuffoliR.M. Buffoli

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MEDICAZIONIMEDICAZIONI

Una medicazione si definisce Una medicazione si definisce complessa quando: complessa quando:

c’è almeno un drenaggioc’è almeno un drenaggio

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MEDICAZIONEMEDICAZIONE

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Segni cardinali di infiammazione acutaSegni cardinali di infiammazione acuta

RuborRubor: arrossamento dovuto all'aumento di : arrossamento dovuto all'aumento di sanguesangue nell’area nell’area

TumorTumor: rigonfiamento dovuto all': rigonfiamento dovuto all'edemaedema CalorCalor: aumento della temperatura in seguito : aumento della temperatura in seguito

all'ipertermia e ad un aumento del metabolismo all'ipertermia e ad un aumento del metabolismo cellulare cellulare

DolorDolor: dolore per alterazioni biochimiche locali : dolore per alterazioni biochimiche locali Functio laesaFunctio laesa: inibizione della funzionalità : inibizione della funzionalità

dell'area colpita (specie se si tratta di dell'area colpita (specie se si tratta di un'articolazione) a causa del dolore e degli un'articolazione) a causa del dolore e degli squilibri indotti dai meccanismi facilitatori squilibri indotti dai meccanismi facilitatori dell'infiammazione (es. edema) sull'integrità delle dell'infiammazione (es. edema) sull'integrità delle strutture infiammate. strutture infiammate.

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BENDAGGI BENDAGGI

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REGOLE FONDAMENTALIREGOLE FONDAMENTALI

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USTIONEUSTIONE

L'L'ustioneustione è una è una lesionelesione dei tessuti dei tessuti tegumentaritegumentari causata dall'esposizione del tessuto stesso a fonti causata dall'esposizione del tessuto stesso a fonti termiche, a sostanze chimiche (causticazione), a termiche, a sostanze chimiche (causticazione), a sorgenti sorgenti elettricheelettriche o a o a radiazioniradiazioni. Le ustioni che . Le ustioni che interessano solo la pelle superficiale sono interessano solo la pelle superficiale sono conosciute come ustioni superficiali o di primo conosciute come ustioni superficiali o di primo grado. Quando il danno penetra in alcuni degli grado. Quando il danno penetra in alcuni degli strati sottostanti, ci si trova nel caso di un'ustione strati sottostanti, ci si trova nel caso di un'ustione a spessore parziale o di secondo grado. Se a spessore parziale o di secondo grado. Se coinvolge tutti gli strati della pelle, essa si coinvolge tutti gli strati della pelle, essa si classifica come ustione di tutto lo spessore o di classifica come ustione di tutto lo spessore o di terzo grado. Una ustione di quarto grado terzo grado. Una ustione di quarto grado comporta inoltre lesioni ai tessuti più profondi, comporta inoltre lesioni ai tessuti più profondi, come come muscolimuscoli o o ossaossa

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TRATTAMENTOTRATTAMENTO

Il trattamento dei casi più gravi inizia con la Il trattamento dei casi più gravi inizia con la valutazione e la stabilizzazione delle vie valutazione e la stabilizzazione delle vie aeree, della respirazione e della circolazione aeree, della respirazione e della circolazione dell'infortunato. Se si sospetta un danno da dell'infortunato. Se si sospetta un danno da inalazione potrebbe rendersi necessaria l'inalazione potrebbe rendersi necessaria l'intubazioneintubazione del paziente. A ciò segue la cura del paziente. A ciò segue la cura della bruciatura stessa. Le persone con ustioni della bruciatura stessa. Le persone con ustioni estese possono essere avvolte in lenzuola estese possono essere avvolte in lenzuola sterili fino all'arrivo in un centro ospedaliero sterili fino all'arrivo in un centro ospedaliero specializzato nel trattamento. Le ustioni sono specializzato nel trattamento. Le ustioni sono a rischio di infezione e perciò viene a rischio di infezione e perciò viene somministrato un richiamo di somministrato un richiamo di antitetanicaantitetanica se se un individuo non è stato vaccinato entro gli un individuo non è stato vaccinato entro gli ultimi cinque anni.ultimi cinque anni.

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LESIONI DA PRESSIONELESIONI DA PRESSIONE

La La lesione da pressionelesione da pressione (o (o ulcera ulcera da decubitoda decubito) è una lesione tissutale, ) è una lesione tissutale, con evoluzione con evoluzione necroticanecrotica, che , che interessa l’interessa l’epidermideepidermide, il , il dermaderma e gli e gli strati sottocutanei, fino a strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, la raggiungere, nei casi più gravi, la muscolaturamuscolatura e le e le ossaossa. Piuttosto . Piuttosto comunemente è detta anche "piaga".comunemente è detta anche "piaga".

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Stadio-Descrizione-TerapiaStadio-Descrizione-Terapia

I:I:eritema fissoeritema fisso (che non scompare (che non scompare alla alla digito-compressionedigito-compressione) della cute ) della cute integra; altri segni indicativi integra; altri segni indicativi dell'imminente insorgenza della dell'imminente insorgenza della lesione possono essere lo lesione possono essere lo scolorimento cutaneo, il calore o scolorimento cutaneo, il calore o l'indurimento.l'indurimento.

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Stadio II:Stadio II:ferita a spessore parziale ferita a spessore parziale che coinvolge l'che coinvolge l'epidermideepidermide e/o il e/o il dermaderma. La lesione è superficiale e . La lesione è superficiale e clinicamente si presenta come una clinicamente si presenta come una abrasione, una vescicola o una lieve abrasione, una vescicola o una lieve cavità;cavità;

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Stadio III:Stadio III:ferita a tutto spessore che ferita a tutto spessore che implica danno o implica danno o necrosinecrosi del tessuto del tessuto sottocutaneo che si può estendere sottocutaneo che si può estendere fino alla sottostante fascia muscolare fino alla sottostante fascia muscolare senza però attraversarla; la lesione si senza però attraversarla; la lesione si presenta clinicamente come una presenta clinicamente come una cavità profonda che può sottominare cavità profonda che può sottominare o meno il tessuto contiguo.o meno il tessuto contiguo.

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Stadio IV:Stadio IV:ferita a tutto spessore con ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, estesa distruzione dei tessuti, necrosinecrosi e danno ai muscoli, ossa e strutture e danno ai muscoli, ossa e strutture di supporto (di supporto (tendinitendini, , capsule articolaricapsule articolari). La presenza di ). La presenza di sottominature del tessuto e di tratti sottominature del tessuto e di tratti cavitari può essere associata a cavitari può essere associata a lesioni da decubito di stadio 4.lesioni da decubito di stadio 4.

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Causa delle lesioni da Causa delle lesioni da decubitodecubito

Le principali cause locale che dà Le principali cause locale che dà origine alla lesione è la origine alla lesione è la prolungata prolungata pressionepressione. La sofferenza dei tessuti si . La sofferenza dei tessuti si manifesta quando le forze che manifesta quando le forze che agiscono su un punto della cute, agiscono su un punto della cute, superano la pressione del sangue superano la pressione del sangue presente nei capillari arteriolari e presente nei capillari arteriolari e venosi . venosi .

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Se la compressione persiste nel Se la compressione persiste nel tempo questa produce nelle cellule tempo questa produce nelle cellule anossia e acidosi con conseguente anossia e acidosi con conseguente morte cellulare.morte cellulare.Oltre alla pressione del corpo, Oltre alla pressione del corpo, possono contribuire alla formazione possono contribuire alla formazione di lesioni cutanee anche le di lesioni cutanee anche le forze di forze di taglio e di frizionetaglio e di frizione. .

Page 17: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Le prime (taglio), per esempio, sono Le prime (taglio), per esempio, sono quelle che agiscono sulla persona quelle che agiscono sulla persona allettata in posizione seduta e che allettata in posizione seduta e che progressivamente scivola verso il progressivamente scivola verso il fondo del letto determinando lo fondo del letto determinando lo scorrimento degli strati profondi scorrimento degli strati profondi (muscoli, tendini ecc.. ), sul tessuto (muscoli, tendini ecc.. ), sul tessuto cutaneo e sottocutaneo. cutaneo e sottocutaneo.

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Le forze di frizione sono quelle che Le forze di frizione sono quelle che agiscono direttamente sullo strato più agiscono direttamente sullo strato più esterno della cute asportandone una parte esterno della cute asportandone una parte e rendendo la cute più sottile e vulnerabile e rendendo la cute più sottile e vulnerabile all'effetto negativo della pressione. all'effetto negativo della pressione. L'esempio di forza di frizione è quella L'esempio di forza di frizione è quella esercitata dalla superficie delle lenzuola esercitata dalla superficie delle lenzuola sullo strato esterno dell'epidermide sullo strato esterno dell'epidermide quando l'ammalato viene “trascinato” per quando l'ammalato viene “trascinato” per gli spostamenti nel letto gli spostamenti nel letto

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Il rischio di sviluppare la lesione da Il rischio di sviluppare la lesione da decubito aumenta se alle forze di decubito aumenta se alle forze di pressione, taglio e frizione si pressione, taglio e frizione si associano fattori generali quali le associano fattori generali quali le cattive condizioni di salute, cattive condizioni di salute, l'immobilità e/o l'incontinenza, le l'immobilità e/o l'incontinenza, le malattie croniche in particolare la malattie croniche in particolare la malattia diabetica, le vasculopatie e malattia diabetica, le vasculopatie e la malnutrizionela malnutrizione. .

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La malnutrizione è un fattore di La malnutrizione è un fattore di rischio estremamente importante rischio estremamente importante nello sviluppo di lesioni da pressione. nello sviluppo di lesioni da pressione. La compromissione dello stato La compromissione dello stato nutrizionale, soprattutto se comporta nutrizionale, soprattutto se comporta calo ponderale, con conseguente calo ponderale, con conseguente riduzione del pannicolo adiposo e riduzione del pannicolo adiposo e diminuzione delle proteine circolanti, diminuzione delle proteine circolanti, aumenta la suscettibilità dei tessuti aumenta la suscettibilità dei tessuti al danno da pressione. al danno da pressione.

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Un altro importante fattore di rischio Un altro importante fattore di rischio è rappresentato dall'è rappresentato dall'invecchiamentoinvecchiamento. . I soggetti anziani sono I soggetti anziani sono particolarmente esposti allo sviluppo particolarmente esposti allo sviluppo di lesioni. L'invecchiamento infatti è di lesioni. L'invecchiamento infatti è caratterizzato da riduzione caratterizzato da riduzione dell'elasticità della cute e della sua dell'elasticità della cute e della sua vitalità con riduzione del tessuto vitalità con riduzione del tessuto sottocutaneo, atrofia muscolare e sottocutaneo, atrofia muscolare e maggiore fragilità capillare. maggiore fragilità capillare.

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PrevenzionePrevenzione

Educazione e addestramentoEducazione e addestramento

La valutazione del rischioLa valutazione del rischio

La mobilizzazioneLa mobilizzazione

L’alimentazioneL’alimentazione

L’igiene personaleL’igiene personale

Il letto e la biancheriaIl letto e la biancheria

L’incontinenzaL’incontinenza

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1. 1. EDUCAZIONE E EDUCAZIONE E ADDESTRAMENTOADDESTRAMENTO

La prevenzione e la cura delle lesioni da La prevenzione e la cura delle lesioni da pressione saranno tanto più efficaci pressione saranno tanto più efficaci quanto più il malato e la famiglia saranno quanto più il malato e la famiglia saranno attivamente e consapevolmente coinvolti attivamente e consapevolmente coinvolti in tale processo.in tale processo.In presenza di lesioni è altrettanto In presenza di lesioni è altrettanto fondamentale un approccio corretto ed fondamentale un approccio corretto ed adeguato all'alimentazione, alle cure adeguato all'alimentazione, alle cure igieniche, alla mobilizzazione.igieniche, alla mobilizzazione.

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Inoltre, l'addestramento dei familiari Inoltre, l'addestramento dei familiari rispetto al trattamento delle lesioni, rispetto al trattamento delle lesioni, sempre con la supervisione dell'Infermiere, sempre con la supervisione dell'Infermiere, in applicazione di un piano personalizzato in applicazione di un piano personalizzato predefinito, ha la finalità di aumentare, predefinito, ha la finalità di aumentare, ove possibile, la capacità di autonomia ove possibile, la capacità di autonomia della famiglia con conseguente garanzia di della famiglia con conseguente garanzia di continuità e globalità del trattamento.continuità e globalità del trattamento.

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Risulterà fondamentale per la qualità Risulterà fondamentale per la qualità di vita futura dell'utente, illustrare i di vita futura dell'utente, illustrare i fattori che favoriscono l'insorgenza di fattori che favoriscono l'insorgenza di lesioni e le misure ed i lesioni e le misure ed i comportamenti che ne favoriscono il comportamenti che ne favoriscono il miglioramento e la guarigione.miglioramento e la guarigione.

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L'intervento educativo dovrebbe seguire L'intervento educativo dovrebbe seguire alcuni principi fondamentali:alcuni principi fondamentali:

Chiarezza e concisione per essere Chiarezza e concisione per essere comprensibili;comprensibili;

Rispettare il tempo altrui;Rispettare il tempo altrui;

Far esprimere le opinioni;Far esprimere le opinioni;

Dire le cose più importanti;Dire le cose più importanti;

Suddividere la spiegazione delle procedure Suddividere la spiegazione delle procedure in semplici e piccoli passaggi.in semplici e piccoli passaggi.

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Quindi:Quindi:

Si spieghi lo scopo degli interventi Si spieghi lo scopo degli interventi preventivi e curativi;preventivi e curativi;

Si diano spiegazioni in merito al Si diano spiegazioni in merito al materiale da utilizzare;materiale da utilizzare;

Page 28: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Si spieghi come prevenire le complicanze, Si spieghi come prevenire le complicanze, come riconoscere i segni ed i sintomi;come riconoscere i segni ed i sintomi;

Si insegni a praticare i trattamenti Si insegni a praticare i trattamenti necessari attraverso un addestramento necessari attraverso un addestramento graduale e personalizzato;graduale e personalizzato;

Si verifichi che siano stati compresi i Si verifichi che siano stati compresi i concetti principali e che siano state concetti principali e che siano state apprese le"tecniche"insegnate.apprese le"tecniche"insegnate.

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2. 2. LA VALUTAZIONE DEL LA VALUTAZIONE DEL RISCHIORISCHIO

La valutazione del rischio di poter La valutazione del rischio di poter sviluppare lesioni da pressione è sviluppare lesioni da pressione è l'elemento di base per la l'elemento di base per la pianificazione dell'assistenza pianificazione dell'assistenza orientata principalmente alla orientata principalmente alla prevenzione. prevenzione.

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La misurazione del rischio fornisce La misurazione del rischio fornisce inoltre informazioni che aiutano inoltre informazioni che aiutano l'equipe curante e la famiglia a l'equipe curante e la famiglia a dimensionare correttamente i tempi dimensionare correttamente i tempi assistenziali da garantire al malato, assistenziali da garantire al malato, necessari per prevenire l'insorgenza necessari per prevenire l'insorgenza delle lesioni da decubito.delle lesioni da decubito.

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La valutazione iniziale del rischio La valutazione iniziale del rischio permette di procedere permette di procedere successivamente al monitoraggio e successivamente al monitoraggio e alla rivalutazione periodica; in tal alla rivalutazione periodica; in tal modo, risulta possibile verificare modo, risulta possibile verificare l'efficacia degli interventi posti in l'efficacia degli interventi posti in essere dal piano assistenzialeessere dal piano assistenziale

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Quindi:Quindi:

Valutare il rischio di sviluppare Valutare il rischio di sviluppare lesioni in tutti i malati che non sono lesioni in tutti i malati che non sono in grado di muoversi in grado di muoversi autonomamente, allettati o costretti autonomamente, allettati o costretti in carrozzina. in carrozzina.

Page 33: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Valutare altri fattori che, se presenti, Valutare altri fattori che, se presenti, aumentano il rischio quali: aumentano il rischio quali: l'incontinenza, l'immobilità, la l'incontinenza, l'immobilità, la malnutrizione, la situazione dello malnutrizione, la situazione dello stato mentale.stato mentale.

Page 34: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Tutti i malati che presentano uno o Tutti i malati che presentano uno o più fattori di rischio devono quindi più fattori di rischio devono quindi essere valutati al momento della essere valutati al momento della presa in carico e nel corso delle presa in carico e nel corso delle verifiche periodiche.verifiche periodiche.

INDICE DI NORTON (VEDI TABELLA IN INDICE DI NORTON (VEDI TABELLA IN WORD)WORD)

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SCALA A PUNTEGGIO DI NORTON

INDICATORI VARIABILI

CONDIZIONI GENERALI BUONE DISCRETE SCADENTI GRAVI

STATO MENTALE LUCIDO APATICO COMA APALLICO

COMA

MOBILITA' AUTONOMA POCO LIMITATA

MOLTO LIMITATA

IMMOBILITA'

INCONTINENZA FECALE ASSENTE OCCASIONALE CONTROLLATA

DA FARMACI

CONTINUA

punteggio indicatore 4 3 2 1

Punteggio finale RISCHIO ASSENTE: da 16 a 15

RISCHIO LIEVE: da 14 a 12

RISCHIO ELEVATO: uguale o inferiore a 11

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COMA APALLICO

• Lo stato vegetativo è una condizione di possibile evoluzione del coma caratterizzata dalla ripresa della veglia, senza contenuto di coscienza e consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante.

• Lo stato vegetativo viene definito persistente (stato vegetativo persistente, SVP) - in inglese Persistent Vegetative State (PVS) - se protratto nel tempo e permanente quando si presume che sia irreversibile. Esistono oggi tuttavia ancora molte controversie sia da un punto di vista medico che legale sul fatto che questa condizione sia irreversibile o meno.

• Questa condizione viene anche definita con altri termini, che stanno cadendo in disuso, quali stato di non consapevolezza post traumatica, sindrome apallica oppure coma vigile

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Agire sui fattori di rischioAgire sui fattori di rischio

RIDURRE LE FORZE DI TAGLIO E RIDURRE LE FORZE DI TAGLIO E FRIZIONEFRIZIONE evitare che nel corso evitare che nel corso degli spostamenti attivi e passivi la degli spostamenti attivi e passivi la cute sfreghi contro le lenzuola o altre cute sfreghi contro le lenzuola o altre superfici, con la possibilità di superfici, con la possibilità di microlesioni dello strato di cute più microlesioni dello strato di cute più superficiale.superficiale.

Page 38: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

RIDURRE LA DURATA E RIDURRE LA DURATA E L'INTENSITÀ DELLA PRESSIONE L'INTENSITÀ DELLA PRESSIONE CUTANEA IN PARTICOLARE SULLE CUTANEA IN PARTICOLARE SULLE PROMINENZE OSSEE E NELLE PROMINENZE OSSEE E NELLE SEDI ELETTIVE DI LESIONE SEDI ELETTIVE DI LESIONE cambi di posizione che cambi di posizione che favoriscono la vascolarizzazione favoriscono la vascolarizzazione e l‘ossigenazione dei tessuti. e l‘ossigenazione dei tessuti.

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La frequenza per il cambio La frequenza per il cambio posturale dei soggetti a rischio posturale dei soggetti a rischio non deve mai superare le due non deve mai superare le due ore, e che in caso di ore, e che in caso di arrossamento cutaneo, arrossamento cutaneo, l'infermiere decide tempi più l'infermiere decide tempi più brevi per i cambi di posizionebrevi per i cambi di posizione

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3 3 LA MOBILIZZAIONELA MOBILIZZAIONE

Il movimento è considerato la prima Il movimento è considerato la prima difesa dell'organismo contro i danni difesa dell'organismo contro i danni da compressione: al paziente da compressione: al paziente valutato a rischio deve essere valutato a rischio deve essere applicato un piano personalizzato di applicato un piano personalizzato di cambio posturale per alternare le cambio posturale per alternare le zone sottoposte a pressione e per zone sottoposte a pressione e per evitare l'ostruzione del microcircolo e evitare l'ostruzione del microcircolo e quindi l'ischemia e la necrosi. quindi l'ischemia e la necrosi.

Page 41: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

E' consigliata la rotazione periodica E' consigliata la rotazione periodica delle posture ogni due ore: viene delle posture ogni due ore: viene indicato questo intervallo perché indicato questo intervallo perché studi effettuati hanno dimostrato che studi effettuati hanno dimostrato che è il periodo di tempo medio è il periodo di tempo medio necessario perché si instauri necessario perché si instauri sofferenza cutanea con danni sofferenza cutanea con danni maggiori al microcircolo;maggiori al microcircolo;

Page 42: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

in realtà ciò può avvenire ad in realtà ciò può avvenire ad intervalli di tempo maggiori o minori, intervalli di tempo maggiori o minori, per le diverse caratteristiche generali per le diverse caratteristiche generali e locali del singolo soggetto. Si potrà e locali del singolo soggetto. Si potrà pertanto verificare la necessità di pertanto verificare la necessità di programmare cambi posturali più programmare cambi posturali più frequenti.frequenti.

Page 43: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

CONSIGLI PER LA MOBILIZZAZIONE CONSIGLI PER LA MOBILIZZAZIONE DELLA PERSONA A RISCHIO DI DELLA PERSONA A RISCHIO DI

LESIONI DA PRESSIONELESIONI DA PRESSIONE

Ad ogni individuo considerato a rischio, Ad ogni individuo considerato a rischio, quando allettato, deve essere posizionato quando allettato, deve essere posizionato un dispositivo che riduca la pressione un dispositivo che riduca la pressione ( materassi ad aria statica, ad aria ( materassi ad aria statica, ad aria circolante, gel, ad acqua).circolante, gel, ad acqua).

Page 44: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

La persona allettata a rischio di La persona allettata a rischio di lesioni quando viene spostata deve lesioni quando viene spostata deve essere sollevata mediante dispositivi essere sollevata mediante dispositivi e non trascinata per evitare che si e non trascinata per evitare che si crei attrito.crei attrito.

Page 45: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Durante lo spostamento o la Durante lo spostamento o la rotazione della persona a rischio per rotazione della persona a rischio per evitare di muovere in modo brusco evitare di muovere in modo brusco gli arti ed il collo per evitare gli arti ed il collo per evitare contratture e traumi.contratture e traumi.

Page 46: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Ridurre al minimo i tempo di contatto Ridurre al minimo i tempo di contatto o meglio evitare completamente il o meglio evitare completamente il contatto con questa zona.contatto con questa zona.

Page 47: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Mantenere la testata del letto al più Mantenere la testata del letto al più basso grado di elevazione basso grado di elevazione compatibile con le condizioni compatibile con le condizioni cliniche, e ridurre al minimo il cliniche, e ridurre al minimo il numero di cuscini per sollevare la numero di cuscini per sollevare la testa; è consigliabile non usarne più testa; è consigliabile non usarne più di due per evitare che si verifichi di due per evitare che si verifichi scivolamento del corpo verso il scivolamento del corpo verso il basso.basso.

Page 48: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Nel caso fosse presente una plegia Nel caso fosse presente una plegia degli arti, sostenere l'arto superiore degli arti, sostenere l'arto superiore posizionando un cuscino sotto la posizionando un cuscino sotto la spalla ed il braccio interessati; per spalla ed il braccio interessati; per l'arto inferiore posizionare un cuscino l'arto inferiore posizionare un cuscino sotto anca e gamba.sotto anca e gamba.

Page 49: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Occorre posizionare un cuscino o un Occorre posizionare un cuscino o un supporto in fondo al letto unitamente supporto in fondo al letto unitamente ad un archetto per evitare posture ad un archetto per evitare posture viziate dei piedi (equinismo) ed viziate dei piedi (equinismo) ed atteggiamenti scorretti degli arti atteggiamenti scorretti degli arti inferiori, nonché lesioni alle dita e al inferiori, nonché lesioni alle dita e al dorso del piede dovuto al peso di dorso del piede dovuto al peso di coperte e di lenzuola.coperte e di lenzuola.

Page 50: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Quando viene utilizzato il decubito Quando viene utilizzato il decubito laterale si dovrà:laterale si dovrà:

sistemare il letto in posizione piana;sistemare il letto in posizione piana;

evitare il decubito laterale ad angolo evitare il decubito laterale ad angolo retto sul trocantere;retto sul trocantere;

far assumere una postura obliqua di far assumere una postura obliqua di 30°/40° al malato;30°/40° al malato;

Page 51: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

mettere un cuscino sotto al capo;mettere un cuscino sotto al capo;

distendere la gamba che appoggia distendere la gamba che appoggia direttamente sul materasso;direttamente sul materasso;

il braccio corrispondente alla gamba, il braccio corrispondente alla gamba, sarà flesso con il palmo della mano sarà flesso con il palmo della mano rivolto verso l'alto;rivolto verso l'alto;

Page 52: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

flettere leggermente la gamba flettere leggermente la gamba controlaterale e farla appoggiare su un controlaterale e farla appoggiare su un piccolo cuscino;piccolo cuscino;

flettere il braccio corrispondente e far flettere il braccio corrispondente e far appoggiare il palmo della mano su un appoggiare il palmo della mano su un piccolo cuscino;piccolo cuscino;

alcuni supporti (es. cuscini o prodotti alcuni supporti (es. cuscini o prodotti schiumosi) possono essere impiegati per la schiumosi) possono essere impiegati per la protezione delle prominenze ossee.protezione delle prominenze ossee.

Page 53: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

4 L’ALIMENTAZIONE

• Fra i fattori generali favorenti l'insorgenza delle lesioni da pressione, si ricordano:

• cachessia; • dispepsia;• sindrome da malassorbimento;• disidratazione;• malnutrizione(iponutrizione, ipovitaminosi,

ipoprotidemia);• anemia;• depressione;

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L'apporto equilibrato di calorie, L'apporto equilibrato di calorie, proteine e oligoelementi è di proteine e oligoelementi è di notevole importanza sia per la notevole importanza sia per la prevenzione che per la cura delle prevenzione che per la cura delle lesioni da pressione. Infatti nella lesioni da pressione. Infatti nella maggior parte dei casi l'adeguato maggior parte dei casi l'adeguato apporto alimentare favorisce ed apporto alimentare favorisce ed accelera la guarigione della lesione e accelera la guarigione della lesione e rende possibile un miglioramento rende possibile un miglioramento delle condizioni generali. delle condizioni generali.

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L'equilibrio idro-alimentare deve L'equilibrio idro-alimentare deve garantire il raggiungimento e garantire il raggiungimento e mantenimento del peso "ideale" del mantenimento del peso "ideale" del malato, con un quadro positivo del malato, con un quadro positivo del bilancio azotato e valori normali bilancio azotato e valori normali dell'albuminemia.dell'albuminemia.

Page 56: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Fondamentale è pertanto la correzione Fondamentale è pertanto la correzione tempestiva delle carenze alimentari, fornendo:tempestiva delle carenze alimentari, fornendo:• • una sufficiente quantità di liquidi:una sufficiente quantità di liquidi:• • un adeguato apporto proteico e in particolare di un adeguato apporto proteico e in particolare di aminoacidi essenziali;aminoacidi essenziali;• • un adeguato apporto di carboidrati;un adeguato apporto di carboidrati;• • un adeguato apporto di grassi (soprattutto di un adeguato apporto di grassi (soprattutto di acidi grassi essenziali);acidi grassi essenziali);• • un adeguato apporto di Vitamine C, A, K e un adeguato apporto di Vitamine C, A, K e complesso B;complesso B;• • un adeguato apporto di sali minerali e un adeguato apporto di sali minerali e oligoelementi (Zinco).oligoelementi (Zinco).

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Verificare sempre che l'utente Verificare sempre che l'utente assuma pasti variati e porzioni assuma pasti variati e porzioni adeguate, in caso contrario è adeguate, in caso contrario è necessario il coinvolgimento del necessario il coinvolgimento del Medico e/o del Dietista oppure il Medico e/o del Dietista oppure il ricorso ai servizi di dietologia e ricorso ai servizi di dietologia e nutrizione clinica presenti sul nutrizione clinica presenti sul territorio.territorio.

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5 . 5 . L’IGIENE PERSONALEL’IGIENE PERSONALE

La cute se integra, ben idratata e pulita, resiste La cute se integra, ben idratata e pulita, resiste maggiormente alla colonizzazione batterica e alla maggiormente alla colonizzazione batterica e alla forza esercitata dalla pressione sul microcircolo. forza esercitata dalla pressione sul microcircolo. E' importante considerare che le persone anziane E' importante considerare che le persone anziane presentano spesso limitazioni funzionali che presentano spesso limitazioni funzionali che riducono le possibilità di svolgimento degli atti riducono le possibilità di svolgimento degli atti normali della vita quotidiana quali l'igiene normali della vita quotidiana quali l'igiene personale; nell'anziano inoltre la cute è fragile per personale; nell'anziano inoltre la cute è fragile per la riduzione del film idrolipidico che rappresenta la riduzione del film idrolipidico che rappresenta la principale barriera contro gli agenti fisici e la principale barriera contro gli agenti fisici e chimici. chimici.

Page 59: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Gli obiettivi generali per l'infermiere Gli obiettivi generali per l'infermiere ed i famigliari saranno:ed i famigliari saranno:

mantenere la pulizia e l'integrità mantenere la pulizia e l'integrità della cute;della cute;

mantenere l'elasticità della cute;mantenere l'elasticità della cute;

prevenire e/o ridurre le prevenire e/o ridurre le macerazionimacerazioni

Page 60: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

SCELTA DEI PRODOTTI SCELTA DEI PRODOTTI

E' bene usare e/o consigliare:E' bene usare e/o consigliare:acqua tiepida (prova del gomito);acqua tiepida (prova del gomito);saponi e shampoo idonei (di Marsiglia, neutri, saponi e shampoo idonei (di Marsiglia, neutri, acidi, o la linea dei non saponi);acidi, o la linea dei non saponi);asciugamani, teli da bagno di spugna o di cotone asciugamani, teli da bagno di spugna o di cotone morbidi e puliti;morbidi e puliti;prodotti idratanti per la cute.prodotti idratanti per la cute.Ricordare di asciugare la cute tamponando Ricordare di asciugare la cute tamponando leggermente ed eseguire eventuali massaggi in leggermente ed eseguire eventuali massaggi in forma lieve e con prodotti idratanti (per forma lieve e con prodotti idratanti (per mantenere il più possibile elastica l'epidermide).mantenere il più possibile elastica l'epidermide).

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CURA DELLA CUTECURA DELLA CUTE

Evitare/ridurre la macerazione della Evitare/ridurre la macerazione della cute da umidità. Nel malato cute da umidità. Nel malato incontinente è necessario ridurre al incontinente è necessario ridurre al minimo il contatto cutaneo con feci o minimo il contatto cutaneo con feci o urine, per cui è opportuno pulire la urine, per cui è opportuno pulire la cute e asciugarla ogni volta che il cute e asciugarla ogni volta che il malato si bagna. Possono essere di malato si bagna. Possono essere di aiuto dispositivi monouso o materiali aiuto dispositivi monouso o materiali che assorbono l'umidità e lasciano che assorbono l'umidità e lasciano traspirare la cute.traspirare la cute.

Page 62: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Mantenere la cute elastica. La cute, Mantenere la cute elastica. La cute, soprattutto del malato anziano, soprattutto del malato anziano, necessita di essere idratata e necessita di essere idratata e mantenuta morbida ed elasticamantenuta morbida ed elastica

Page 63: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Soprattutto nei punti dove si osserva Soprattutto nei punti dove si osserva una particolare secchezza (arti una particolare secchezza (arti inferiori e superiori) è opportuno inferiori e superiori) è opportuno applicare sulla cute pulita ed applicare sulla cute pulita ed asciutta, senza mai eccedere nella asciutta, senza mai eccedere nella quantità , un leggero strato di crema quantità , un leggero strato di crema emolliente/protettiva che potrà emolliente/protettiva che potrà essere a base di lanolina o derivati essere a base di lanolina o derivati dall'avena oppure olio di borragine o dall'avena oppure olio di borragine o di mandorle, acidi grassi essenziali. di mandorle, acidi grassi essenziali.

Page 64: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

L'assorbimento è favorito da una L'assorbimento è favorito da una leggera frizione circolare. Da evitare leggera frizione circolare. Da evitare qualsiasi forma di massaggio con qualsiasi forma di massaggio con sostanze chimiche di natura alcolica.sostanze chimiche di natura alcolica.

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6. 6. IL LETTO E LA BIANCHERIAIL LETTO E LA BIANCHERIA7. 7. L’INCONTINENZAL’INCONTINENZA

Per l'azione macerante ed irritante di urina Per l'azione macerante ed irritante di urina e feci, l'incontinenza richiede moltissima e feci, l'incontinenza richiede moltissima attenzione da parte del personale attenzione da parte del personale infermieristico e della famiglia:infermieristico e della famiglia:

controllare frequentemente il soggetto controllare frequentemente il soggetto incontinente (al fine di evitare il incontinente (al fine di evitare il prolungato contatto con feci e urine);prolungato contatto con feci e urine);

Page 66: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

eseguire accurate cure igieniche con eseguire accurate cure igieniche con acqua tiepida e saponi idonei, evitare l'uso acqua tiepida e saponi idonei, evitare l'uso di strumenti e manovre abrasive;di strumenti e manovre abrasive;

asciugare bene la sede;asciugare bene la sede;

controllare l'integrità della cute:controllare l'integrità della cute:

idratare (meglio se con prodotti idratare (meglio se con prodotti riassorbibili);riassorbibili);

evitare i prodotti alcolici, poiché irritanti;evitare i prodotti alcolici, poiché irritanti;

Page 67: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

applicare prodotti barriera, esempio: applicare prodotti barriera, esempio: spray al silicone (vedi indicazioni spray al silicone (vedi indicazioni successive);successive);avvalersi di presidi per avvalersi di presidi per l'incontinenza:l'incontinenza:proteggere il letto con traverse proteggere il letto con traverse salvamaterasso, se l'incontinenza è salvamaterasso, se l'incontinenza è grave o doppia, (possibilmente non grave o doppia, (possibilmente non cerate);cerate);

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ELEMENTI DI PRIMO ELEMENTI DI PRIMO SOCCORSOSOCCORSO

IL PRIMO SOCCORSO: è l’aiuto che si IL PRIMO SOCCORSO: è l’aiuto che si da alla persona coinvolta in un da alla persona coinvolta in un incidente o colpita da un malore in incidente o colpita da un malore in attesa dell’intervento da parte di attesa dell’intervento da parte di persona qualificato.persona qualificato.

Page 69: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

L’intervento di primo soccorso deve L’intervento di primo soccorso deve essere finalizzato a:essere finalizzato a:

• mantenere le funzioni vitalimantenere le funzioni vitali• prevenire eventuali peggioramenti prevenire eventuali peggioramenti

della situazionedella situazione• migliorare, se possibile, le condizioni migliorare, se possibile, le condizioni

della persona infortunatadella persona infortunata

Page 70: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Prestare primo soccorso non significa Prestare primo soccorso non significa sostituirsi al medico o all’infermiera.sostituirsi al medico o all’infermiera.

Prima di effettuare qualsiasi Prima di effettuare qualsiasi intervento si deve assicurare la zona intervento si deve assicurare la zona dell’accaduto (tutela dell’infortunato dell’accaduto (tutela dell’infortunato e tutela del soccorritore) e tutela del soccorritore)

Page 71: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

ESAME DELL’INFORTUNATOESAME DELL’INFORTUNATO

Pervietà delle vie aereePervietà delle vie aeree

Funzione respiratoria: movimento Funzione respiratoria: movimento della gabbia toracica;della gabbia toracica;

Funzione cardiocircolatoria: polso;Funzione cardiocircolatoria: polso;

Stato di coscienza: risposta agli Stato di coscienza: risposta agli stimoli verbali.stimoli verbali.

Page 72: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

ALLARME E CHIAMATA:numero degli ALLARME E CHIAMATA:numero degli infortunatiinfortunati

ALL’INFORTUNATO: non devono mai ALL’INFORTUNATO: non devono mai essere somministrati farmaci, alimenti e essere somministrati farmaci, alimenti e liquidiliquidi

AI SOCCORITORI QUALIFICATI comunicare: AI SOCCORITORI QUALIFICATI comunicare: la dinamica dell’accaduto, i sintomi la dinamica dell’accaduto, i sintomi lamentati dall’infortunato, i segni rilevati e lamentati dall’infortunato, i segni rilevati e gli interventi effettuati.gli interventi effettuati.

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La minzione (dal latino tardo minctio, e da mingere) è l'insieme degli atti fisiologici, volontari e involontari, che determinano l'espulsione dell'urina raccolta nella vescica, attraverso l'uretra.

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In base allo svuotamento/controllo:

Disuria minzione dolorosa Enuresi involontario rilascio d'urine nei vestiti Incontinenza urinaria incapacità di trattenere

l'urina nella vescica Iscuria paradossa emissione di microgocce Pollachiuria bisogno impellente e continuo di

dover urinare Ritenzione urinaria incapacità di vuotare

completamente la vescica

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Stranguria minzione lenta e dolorosa Oliguria minzione al di sotto dei 400 ml/die

(24h) Anuria minzione al di sotto dei 250 ml/die

(24h) Ematuria - micro e macro. Sangue nelle urine. Nicturia Minzione notturna. Piouria da Pio- pus. Urine contenenti pus. Poliuria Minzione al di sopra della quantità

normale. generalmente > di 2000 ml/24h

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L'urinocoltura o urocoltura è un esame che valuta la presenza o meno di microrganismi nell'urina.

Procedura: Nell'urinocoltura si effettua un prelievo dell'urina, con

procedura sterile; solitamente sono necessari 5 ml inseriti in una provetta.

Prelievo: Si preleva il "mitto intermedio" ovvero non la prima

minzione (getto di urina), poiché nella prima vi può essere contaminazione da batteri commensali dell'uretra.

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FECI

Esami visivi: Le feci possono essere analizzate visivamente, per determinare

alcune condizioni fisiologiche, in tal ambito è stata sviluppata la "Bristol stool scale" per la consistenza delle stesse e i problemi dell'alvo, mentre il colore delle feci può indicare problemi ad alcuni organi interni, come nel caso delle feci acoliche o delle rettorragie, in altri casi le colorazioni sono dovute all'età dell'individuo, come il meconio, che viene espulso nei primi giorni di vita, in altri casi il colore può essere influenzato dai farmaci, come il ferro preso per via orale che può dare la colorazione nera, un'altra causa delle alterazioni delle feci può data dalle malattie, come nel caso del colera che può portare a feci iper-acoliche.

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La coprocoltura è un esame microbiologico svolto sulle feci. Viene eseguita mediante la raccolta di un campione di feci o tramite un tampone rettale, che però dà risultati poco soddisfacenti, oppure prelevando tramite il cucchiaino del tappo provetta un campione di feci espulse

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Raccolta del campione

Un campione di feci viene raccolto in un contenitore pulito (es. vaso da notte) al fine di evitare la contaminazione con le urine ed altro materiale (ad esempio carta igienica o sapone). È bene sforzarsi di urinare prima della raccolta del campione, proprio per evitare una contaminazione accidentale. Una volta avvenuta la defecazione, le feci vanno raccolte con l'ausilio di una spatolina od altro elemento idoneo, e depositate nell'apposito recipiente (in genere fornito dal laboratorio od acquistato in farmacia) riempiendolo fino circa a metà.Il paziente deve essere istruito a prelevare i campioni in diversi punti delle feci, in particolare in corrispondenza di eventuali tracce di muco, sangue o pus.

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Proprio questi campioni avranno infatti maggiore probabilità di risultare positivi nella ricerca dei patogeni. A seconda di quale tipo di patogeno si ricerca con il test, si potrebbe necessitare della raccolta di un solo campione di feci, oppure potrebbe essere necessario diversi campioni di feci distribuiti in un periodo di più giorni. Nei giorni precedenti la coprocoltura è bene non ricorrere a lassativi, purghe, clismi o supposte per evacuare. Sarà a discrezione del medico, che valuterà caso per caso, proporre la sospensione di una eventuale terapia antibiotica. Dopo la raccolta il contenitore deve essere reso identificabile (nome, cognome, data ed ora di raccolta), chiuso con cura e portato prima possibile al laboratorio di analisi. Se questo non è possibile deve essere conservato in frigorifero per non più di 24 ore al fine di non alterare le indagini di laboratorio.Negli infanti può essere necessario raccogliere il campione di feci ricorrendo ad un tampone rettale. Durante l'intera procedura si debbono indossare guanti monouso, Terminate le operazioni, anche se si sono usati i guanti, è bene ricorrere ad un accurato lavaggio delle mani.

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Il sangue occulto è la presenza di sangue non visibile ad occhio nudo all'interno delle feci; si differenzia quindi dal sangue rosso vivo che, ad esempio, si può trovare sulla carta igienica in caso di emorroidi o ragadi anali. Con il test per il sangue occulto fecale (SOF) si ricerca la presenza di sangue non macroscopicamente evidente nelle feci.

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VOMITO

Il vomito (detto anche emesi) è l'espulsione rapida attraverso la bocca di materiale gastrointestinale, provocata dalla rapida contrazione involontaria dei muscoli dell'addome, associata ad un'apertura del cardias in seguito ad un'onda antiperistaltica che parte dal digiuno. Il materiale emesso può essere alimentare o non alimentare.

Il vomito si differenzia dal rigurgito perché quest'ultimo è una risalita del contenuto gastrico nella bocca che avviene senza la contrattura dei muscoli dell'addome.

Solitamente il vomito è preceduto da nausea e conati; il conato è un tentativo infruttuoso di vomitare poiché compiuto a glottide chiusa impedendo il passaggio del materiale dall'esofago alla bocca. Nausea, conati e vomito sono pressoché costantemente accompagnati da ipersalivazione.

Page 83: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Vomito alimentare: se vengono rigettati alimenti anche a distanza dai pasti

Vomito acquoso: se è acido, con poca mucina, e sono presenti succhi gastrici

Vomito mucoso: se è anacido, ricco di mucina, e sono presenti succhi gastrici

Vomito biliare: se si presenta emissione di bile ed ha un caratteristico colore verde scuro

Page 84: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Vomito fecaloide nel caso abbia un colore marrone scuro ed un tipico odore di feci, dovuti a stasi prolungata nell'intestino (nel caso, ad esempio, di occlusione intestinale), per cui la flora batterica prolifera indefinitamente

Vomito emorragico o Ematemesi: se è presente sangue rosso vivo

Vomito caffeano, se è presente sangue digerito con un tipico colore nerastro ("a posa o fondo di caffé").

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ESPETTORATO

La comparsa di espettorato indica un'abnorme produzione di secreto, che, di norma, viene emesso senza tosse, se proviene dal naso o dalla faringe, con la tosse (espettorato o escreato) dalla mucosa bronchiale.

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L'espettorato può assumere caratteristiche diverse:

sieroso, con elevate concentrazioni di albumina; mucoso: composto di muco, ha colore biancastro, aspetto

perlaceo, non va a fondo nell'acqua; vischioso: appiccicaticcio; mucopurulento: bianco-giallastro, va a fondo nell'acqua

(bronchite, broncopolmonite, bronchiectasia); emorragico: contiene del sangue (in caso di bronchite,

polmonite, ascesso polmonare, infarto polmonare, tubercolosi, neoplasia bronchiale, stenosi mitralica);

ematico gelatinoso ("a gelatina di lampone") si ha nel cancro broncogeno e si può avere anche nella polmonite da Klebsiella pneumoniae,

rugginoso ("a succo di prugna"): purulento contenente pigmento ematico modificato; è tipico della polmonite pneumococcica;

Page 87: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

schiumoso: secrezione tenue, sierosa, aereata, spesso di colore roseo per presenza di emoglobina; è tipico dell'edema polmonare acuto;

purulento: è di colore grigio sporco o giallo verdastro; depositandosi si separa tipicamente in tre strati: mucoso in alto, sieroso intermedio, pus in fondo. In piccole quantità si ha nella risoluzione della bronchite acuta, nella polmonite, nei processi tubercolari aperti; in grande quantità si ha nell'ascesso polmonare e nelle bronchiettasie infette. Per differenziare le due condizioni serve la ricerca nell'espettorato delle fibre elastiche, che sono presenti nell'ascesso e assenti nelle bronchiectasie. L'essudato purulento non equivale necessariamente ad infezione dell'albero bronchiale.

fetido: gangrene polmonari e bronchiectasie infette da germi anaerobi.

fibrinoso: presenza di stampi di fibrina.

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Alimentazione al paziente Alimentazione al paziente totalmente dipendente. Qual è il totalmente dipendente. Qual è il

ruolo dell’OSS? ruolo dell’OSS?

Si organizza il servizio in modo Si organizza il servizio in modo che ogni malato venga che ogni malato venga tempestivamente aiutato e tempestivamente aiutato e alimentato perché il cibo deve alimentato perché il cibo deve essere caldo ed appropriato. essere caldo ed appropriato. La La persona assegnata a questo persona assegnata a questo compito, deve:compito, deve:

Page 89: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Lavarsi le mani, Porsi da un lato del Lavarsi le mani, Porsi da un lato del paziente e sedersi e impiegare il paziente e sedersi e impiegare il tempo necessario, magari tempo necessario, magari conversando col malato.conversando col malato.

Page 90: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Non mostrare fretta, non guardare Non mostrare fretta, non guardare l’ora, e fare in modo di poter disporre l’ora, e fare in modo di poter disporre di 1 cucchiaio di media grandezza di 1 cucchiaio di media grandezza per dare cibi liquidi o semiliquidi al per dare cibi liquidi o semiliquidi al fine di evitare di sporcare la bocca e fine di evitare di sporcare la bocca e il naso del malato; il naso del malato;

Page 91: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Spezzare il cibo in piccoli pezzi e porli Spezzare il cibo in piccoli pezzi e porli nella parte anteriore della bocca per nella parte anteriore della bocca per non stimolare il vomito; se il paziente non stimolare il vomito; se il paziente è privo di dentiera dare è privo di dentiera dare omogeneizzati, carne macinata. omogeneizzati, carne macinata.

Page 92: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Far bere ogni tanto ponendo una Far bere ogni tanto ponendo una mano sotto la testa del malato e mano sotto la testa del malato e sollevargliela, se possibile utilizzare sollevargliela, se possibile utilizzare la cannuccia. la cannuccia.

Page 93: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Asciugare frequentemente la bocca Asciugare frequentemente la bocca tamponando, affinché assuma il cibo; tamponando, affinché assuma il cibo; è importante controllare che ogni è importante controllare che ogni malato assuma la dieta prescritta. malato assuma la dieta prescritta. Paziente allettatoPaziente allettato Per quanto Per quanto riguarda i pazienti allettati e riguarda i pazienti allettati e parzialmente collaboranti è parzialmente collaboranti è importante che a tutti i malati siano importante che a tutti i malati siano state lavate le mani e poi porgiamo il state lavate le mani e poi porgiamo il vassoiovassoio

Page 94: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Il paziente AnzianoIl paziente Anziano: le cadute: le caduteLa caduta è la perdita di equilibrio senza La caduta è la perdita di equilibrio senza perdita di coscienzaperdita di coscienza.. Le persone più a rischio sono le persone Le persone più a rischio sono le persone anziane. Gli effetti delle cadute per anziane. Gli effetti delle cadute per l’anziano sono, oltre alla disabilità fisica, l’anziano sono, oltre alla disabilità fisica, l’immobilizzazione e l’isolamento sociale. l’immobilizzazione e l’isolamento sociale.

Page 95: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Fattori di rischio: età maggiore a 70 Fattori di rischio: età maggiore a 70 anni, delirio, demenza, depressione, anni, delirio, demenza, depressione, agitazione, aggressività, agitazione, aggressività, incontinenza, ospedalizzazione, incontinenza, ospedalizzazione, cadute precedenti, debolezza, vista cadute precedenti, debolezza, vista debole, ipotensione, disturbi di debole, ipotensione, disturbi di deambulazione, farmaci.deambulazione, farmaci.

Page 96: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

In ospedale, e nelle strutture che In ospedale, e nelle strutture che accolgono gli anziani, si devono accolgono gli anziani, si devono facilitare gli spostamenti e si devono facilitare gli spostamenti e si devono rendere sicuri i movimenti rendere sicuri i movimenti (es. materiali antiscivolo, calzature (es. materiali antiscivolo, calzature comode antiscivolo ecc). comode antiscivolo ecc).

Page 97: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Contenzione fisica: viene usata nei Contenzione fisica: viene usata nei pazienti a forte rischio di cadute e con pazienti a forte rischio di cadute e con deterioramento psichico. Si fa nei casi deterioramento psichico. Si fa nei casi strettamente necessari. La contenzione strettamente necessari. La contenzione aumenta il tempo che l’infermiere o l’OSS aumenta il tempo che l’infermiere o l’OSS devono dedicare al paziente. Questo devono dedicare al paziente. Questo strumento deve essere usato il meno strumento deve essere usato il meno possibile perché l’obiettivo deve essere la possibile perché l’obiettivo deve essere la promozione delle capacità autonome della promozione delle capacità autonome della persona. persona.

Page 98: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

La tecnologia sta studiando La tecnologia sta studiando strumenti diversi da usare al posto strumenti diversi da usare al posto della contenzione come ad esempio i della contenzione come ad esempio i braccialetti di riconoscimento da braccialetti di riconoscimento da mettere ai malati di Alzheimer o i mettere ai malati di Alzheimer o i distributori a tempo dei farmaci. distributori a tempo dei farmaci.

Page 99: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Scala di ConleyScala di ConleyPrima rilevazionePrima rilevazione del rischio di caduta del rischio di caduta

A A tuttitutti i pazienti (adulti) ricoverati i pazienti (adulti) ricoverati in regime ordinario*in regime ordinario*nella tipologia di D.H., DS, MAC, BOCA (prossimamente nella tipologia di D.H., DS, MAC, BOCA (prossimamente nominate BIC) dove ritenutonominate BIC) dove ritenuto necessario dai Responsabili di necessario dai Responsabili di U.O.U.O.entro le prime 24 ore dal momento dell’accettazione nelle U.O. entro le prime 24 ore dal momento dell’accettazione nelle U.O. sarà eseguita la valutazione del rischio di caduta attraverso la sarà eseguita la valutazione del rischio di caduta attraverso la compilazione della scala di Conley.compilazione della scala di Conley.

Rilevazioni periodiche del rischio di caduta durante la degenza del rischio di caduta durante la degenzaLa rivalutazione sarà effettuata:La rivalutazione sarà effettuata:

- - ogni 72 oreogni 72 ore a tutti i pazienti che nella prima rilevazione a tutti i pazienti che nella prima rilevazione dimostrino un punteggio ≥ a 2 della scala di Conley o dimostrino un punteggio ≥ a 2 della scala di Conley o che che risultino a rischio per farmaci assunti/patologie presentirisultino a rischio per farmaci assunti/patologie presenti- - nel momento in cui il paziente (anche non a rischio nella nel momento in cui il paziente (anche non a rischio nella prima valutazione) presenta una modifica del suo stato di prima valutazione) presenta una modifica del suo stato di salute.salute.

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IL BISOGNO DI ELIMINAZIONE. IL IL BISOGNO DI ELIMINAZIONE. IL CATETERISMO VESCICALECATETERISMO VESCICALE

l’OSS opera, coopera o collabora?l’OSS opera, coopera o collabora?

Fase informativaFase informativa: sulla persona : sulla persona (uomo, donna, bambino; grado di (uomo, donna, bambino; grado di collaborazione; condizioni generali; collaborazione; condizioni generali; …), sull’ambiente (confort), sul …), sull’ambiente (confort), sul materiale.materiale.

Page 101: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Fase di preparazione del materialeFase di preparazione del materiale. . Telino sterile monouso, catetere Telino sterile monouso, catetere vescicale (richiesto dall’infermiere), vescicale (richiesto dall’infermiere), sacca per catetere, siringa da 10 ml, sacca per catetere, siringa da 10 ml, soluzione fisiologica, anestetico soluzione fisiologica, anestetico locale, antisettico, garze sterili, locale, antisettico, garze sterili, guanti monouso, contenitore aghi e guanti monouso, contenitore aghi e taglienti, occorrente per effettuare taglienti, occorrente per effettuare eventuale igiene perineale.eventuale igiene perineale.

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Fase esecutivaFase esecutiva. Lavarsi le mani; . Lavarsi le mani; garantire la privacy (allontanare i garantire la privacy (allontanare i familiari dalla stanza); informare il familiari dalla stanza); informare il paziente su ciò che verrà fatto; si paziente su ciò che verrà fatto; si predispone il materiale su un piano predispone il materiale su un piano rigido in prossimità del letto del rigido in prossimità del letto del paziente; si lavano le mani e si paziente; si lavano le mani e si indossano i guanti; si effettua indossano i guanti; si effettua un’igiene perineale senza asciugare;un’igiene perineale senza asciugare;

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si passa l’antisettico con uso anche si passa l’antisettico con uso anche delle garze sterili; si prepara il campo delle garze sterili; si prepara il campo sterile per l’infermiera; si prepara la sterile per l’infermiera; si prepara la siringa con soluzione fisiologica da siringa con soluzione fisiologica da 10 cc; si passa all’infermiera il 10 cc; si passa all’infermiera il catetere e poi l’anestetico locale catetere e poi l’anestetico locale (luan o altro) ; (luan o altro) ;

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una volta posizionato il catetere si passa la una volta posizionato il catetere si passa la siringa (per riempire il palloncinosiringa (per riempire il palloncinose se catetere a permanenza); si raccorda il catetere a permanenza); si raccorda il catetere alla sacca di raccolta urine e si catetere alla sacca di raccolta urine e si fissa il “tubicino” al letto o alla gamba del fissa il “tubicino” al letto o alla gamba del paziente per evitare trazioni e traumatismi paziente per evitare trazioni e traumatismi alla cute; si riposiziona il malato;si pulisce, alla cute; si riposiziona il malato;si pulisce, si raccoglie e si smaltisce il materiale si raccoglie e si smaltisce il materiale utilizzato (corretta eliminazione dei rifiuti); utilizzato (corretta eliminazione dei rifiuti); si tolgono i quanti e ci si lava le mani. si tolgono i quanti e ci si lava le mani.

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Fase valutativaFase valutativa. Si ripercorrono le . Si ripercorrono le varie fasi della procedura per vedere varie fasi della procedura per vedere se è stato fatto tutto correttamente.se è stato fatto tutto correttamente.

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IL BISOGNO DI RIPOSO E IL BISOGNO DI RIPOSO E SONNOSONNO

I fattori che influenzano la soddisfazione I fattori che influenzano la soddisfazione del bisogno di riposo e sonno sono del bisogno di riposo e sonno sono fisiologici, psicologici e iatrogeni. fisiologici, psicologici e iatrogeni.

Fattori fisiologiciFattori fisiologicil’età (i neonati dormono l’età (i neonati dormono circa 16 ore al giorno, la persona anziana circa 16 ore al giorno, la persona anziana 6-7 ore); le abitudini personali; i disturbi 6-7 ore); le abitudini personali; i disturbi fisici (la persona può essere disturbata dal fisici (la persona può essere disturbata dal dolore); i disturbi psichici e i farmaci .dolore); i disturbi psichici e i farmaci .

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Fattori psicologiciFattori psicologicilo stato emotivo e lo stato emotivo e la privacy (dividere la stanza di la privacy (dividere la stanza di degenza con persone non conosciute degenza con persone non conosciute e con abitudini diversificate).e con abitudini diversificate).

Fattori iatrogeniFattori iatrogeniil rumore; il rumore; l’illuminazione; la temperatura.l’illuminazione; la temperatura.

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L’aiuto nella soddisfazione del L’aiuto nella soddisfazione del bisogno di riposo e sonnobisogno di riposo e sonno

Collaborare con il personale infermieristico Collaborare con il personale infermieristico agendo sia sull’ambiente sia sull’utente: agendo sia sull’ambiente sia sull’utente: sull’ambiente azioni mirate al controllo del sull’ambiente azioni mirate al controllo del rumore, dell’illuminazione e della rumore, dell’illuminazione e della temperatura; sull’utente temperatura; sull’utente il il posizionamento; il ricambio della posizionamento; il ricambio della biancheria; l’assunzione di bevande biancheria; l’assunzione di bevande rilassanti; escludere dal pasto serale cibi rilassanti; escludere dal pasto serale cibi difficilmente digeribili.difficilmente digeribili.

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IGIENE AMBIENTALE E IGIENE AMBIENTALE E COMFORT ALBERGHIEROCOMFORT ALBERGHIERO

Il microclima è il clima di un ambiente Il microclima è il clima di un ambiente confinante. Esso è condizionato dalle confinante. Esso è condizionato dalle caratteristiche: fisiche (temperatura tra i caratteristiche: fisiche (temperatura tra i 18 e i 20 °C, umidità relativa tra il 20 e il 18 e i 20 °C, umidità relativa tra il 20 e il 70%, velocità dell’aria); chimiche e 70%, velocità dell’aria); chimiche e microbiologiche (polveri, microrganismi) microbiologiche (polveri, microrganismi) dell’ambiente in cui l’uomo si trova.dell’ambiente in cui l’uomo si trova.Il calore prodotto dall’uomo viene Il calore prodotto dall’uomo viene scambiato, attraverso specifici scambiato, attraverso specifici meccanismi, con l’ambiente esterno che meccanismi, con l’ambiente esterno che alterano il microclima. alterano il microclima.

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Costantemente è necessario Costantemente è necessario controllare il microclima, verificando:controllare il microclima, verificando:

L’illuminazione;L’illuminazione;

La ventilazione;La ventilazione;

Il riscaldamento;Il riscaldamento;

Il condizionamento.Il condizionamento.

Page 111: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

Nell’assunzione dei farmaci (terapia per Nell’assunzione dei farmaci (terapia per os), l’OSS opera, coopera, collabora? os), l’OSS opera, coopera, collabora? Qual è il ruolo dell’OSS? Qual è il ruolo dell’OSS? Collabora Collabora in quanto svolge attività su in quanto svolge attività su precisa indicazione dei professionisti.precisa indicazione dei professionisti.

– Giusto farmaco Giusto farmaco – Giusto dose Giusto dose – Giusto paziente Giusto paziente – Giusta via di somministrazioneGiusta via di somministrazione– Giusta oraGiusta ora– Giusta registrazioneGiusta registrazione

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RIFIUTI OSPEDALIERI

La gestione dei rifiuti in ospedale viene normata dal DPR 254/2003 (G.U. 211/2003), indirizzato principalmente alle Strutture Sanitarie, che rappresenta il Regolamento attuativo del Decreto Legislativo 22/1997.

Questo decreto recepisce l’articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179; la vecchia normativa al riguardo è stata abrogata.

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Rifiuti sanitari possono essere classificati come:

-i rifiuti sanitari non pericolosi-i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti

urbani; -i rifiuti sanitari pericolosi non a rischio

infettivo; -i rifiuti sanitari pericolosi a rischio

infettivo; - i rifiuti sanitari che richiedono

particolari modalità di smaltimento

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Rifiuti sanitari non pericolosi

Sono i rifiuti costituiti da materiale metallico non ingombrante, da materiale metallico ingombrante, vetro per farmaci e soluzioni privi di deflussori e aghi, gessi ortopedici.

Tali rifiuti denunciabili con il codice CER 180104 e, per gli oggetti da taglio, con il codice CER 180101, qualora non presentino condizioni di pericolosità da un punto di vista infettivo, devono essere recuperati.

Sono inoltre rifiuti sanitari non pericolosi le parti anatomiche ed organi incluse le sacche per il plasma e le sostanze per la conservazione del sangue (codice CER 180102).

Appartengono a questa categoria ancora i farmaci scaduti (codice CER 180105) ed i rifiuti provenienti dai laboratori dei servizi sanitari che non presentano caratteristiche di pericolosità.

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Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani

I seguenti rifiuti sanitari, qualora non rientrino tra quelli classificati come pericolosi, sono assoggettati al regime giuridico e alle modalità di gestione dei rifiuti urbani:

1)  i rifiuti derivanti dalla preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle strutture sanitarie;2)  i rifiuti derivanti dall'attività di ristorazione e i residui dei pasti provenienti dai reparti di degenza delle strutture sanitarie, esclusi quelli che provengono da pazienti affetti da malattie infettive per i quali sia ravvisata clinicamente, dal medico che li ha in cura, una patologia trasmissibile attraverso tali residui;

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3)  vetro, carta, cartone, plastica, metalli, imballaggi in genere, materiali ingombranti da conferire negli ordinari circuiti di raccolta differenziata, nonché altri rifiuti non pericolosi che per qualità e per quantità siano assimilati agli urbani ai sensi dell'articolo 198, comma 2, lettera g), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;4)  la spazzatura;5)  indumenti e lenzuola monouso e quelli di cui il detentore intende disfarsi;6)  i rifiuti provenienti da attività di giardinaggio effettuata nell'ambito delle strutture sanitarie;7)  i gessi ortopedici e le bende, gli assorbenti igienici anche contaminati da sangue esclusi quelli dei degenti infettivi, i pannolini pediatrici e i pannoloni, i contenitori e le sacche utilizzate per le urine (se non considerati rifiuti pericolosi).

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I rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo

In ambito sanitario è possibile ricomprendere in questa categoria, tra gli altri, i seguenti rifiuti:• liquidi di sviluppo e di fissaggio derivanti dall’uso di apparecchiature radiologiche, per i quali è consentito il recupero attraverso ditte autorizzate. Tali rifiuti attualmente sono quantitativamente in netta diminuzione a fronte della crescente digitalizzazione delle immagini;• liquidi e sostanze chimiche di scarto derivanti da attività di laboratorio (es. 180106*);• sostanze contenenti mercurio (060404*) quali termometri o sfigmomanometri rotti;• oli o altre sostanze pericolose provenienti da officine o manutenzioni interne alla struttura sanitaria.

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Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo:

1) tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea, nonché da ambienti ove soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo 4, di cui all'allegato XI del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni;2) i rifiuti che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:a) provengano da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto dei pazienti isolati;b) siano contaminati da: sangue o altri liquidi biologici che contengono sangue in quantità tale da renderlo visibile; feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti; liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido cerebro-spinale, liquido sinoviale, liquido pleurico, liquido peritoneale, liquido pericardico o liquido amniotico;

Page 119: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

3) i rifiuti provenienti da attività veterinaria, che:a) siano contaminati da agenti patogeni per l'uomo o per gli animali;b) siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico secreto od escreto per il quale sia ravvisato, dal medico veterinario competente, un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi.Questi rifiuti sanitari sono individuati dalle voci 180103* e 180202* del Catalogo Europeo dei Rifiuti

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Rifiuti sanitari che richiedonoparticolari sistemi di smaltimento

Animali da esperimento, organi e parti anatomiche non riconoscibili;

farmaci scaduti o inutilizzabili; Sostanze stupefacenti e altre

sostanze psicotrope;

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DOMANDE APERTE

1. Chi è l’Operatore Socio Sanitario (OSS)? …………………………..

Page 122: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

1. Chi è l’Operatore Socio Sanitario (OSS)? …………………………..: L’ OSS è un operatore di interesse sanitario che, a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona in un contesto sia sociale sia sanitario e favorisce il benessere e l’autonomia della persona.

Page 123: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

2. Negli ambiti delle attività e delle competenze individuate, l’OSS (definisci e individua una situazione/attività assistenziale)Opera ………………………………………………Coopera …………………………...………………… Collabora con l’infermiere/Ostetrica ………………………………………………

Page 124: Operatore Socio Sanitario Relatore R.M. Buffoli. MEDICAZIONI Una medicazione si definisce complessa quando: Una medicazione si definisce complessa quando:

2 Negli ambiti delle attività e delle competenze individuate, l’OSS (definisci e individua una situazione/attività assistenziale)…………………………………………..Opera in quanto agisce in autonomia rispetto a precisi e circoscritti interventi;Coopera in quanto svolge solo parte delle attività alle quali concorre con altri professionisti (l’infermiere);Collabora in quanto svolge attività su precisa indicazione dei professionisti