oiettivi dell’iniziativa generazioni · il vocabolario della lingua italiana devoto-oli, edizione...

26

Upload: phungtruc

Post on 16-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

OBIETTIVI DELLINIZIATIVA Generazioni ECOsostenibili

Rispetto ad alcuni anni fa, aumentata lattenzione dei cittadini nei confronti dellambiente e del territorio in cui essi vivono. Ma resta ancora molto da fare. Per questo le istituzioni (lo Stato italiano, le regioni, le province, i comuni) promuovono la sensibilizzazione dei cittadini , e dei cittadini giovani in particolare, sui temi del rispetto e della tutela dell ambiente e del territorio. La Provincia di Roma, diventata ora Citt Metropolitana di Roma Capitale, da anni si confronta con i comuni per indurli a chiudere il ciclo dei rifiuti urbani. Una comunit si fa riconoscere anche da come gestisce i propri rifiuti.

Qui a fianco, una foto scattata nel corso dellestate 2015 a Nettuno (Roma). La Citt di Nettuno pratica la raccolta differenziata porta a porta dal 2012; ciononostante , in alcune zone della citt, cittadini incivili ed irresponsabili continuano a gettare i rifiuti in mezzo alla strada, perch non si sono muniti dei contenitori per separare e conferire i rifiuti in modo differenziato. La raccolta differenziata porta a porta esige la collaborazione di tutti.

Una corretta gestione dei rifiuti solidi urbani permette di recuperare materiali che, invece di essere gettati in discarica, possono essere rivenduti , consentendo notevoli risparmi al proprio comune (e di conseguenza ai cittadini) ed evitare linquinamento del territorio.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

CHE COSA SONO I RIFIUTI? COSA DICE LA LEGGE

Tutti noi abbiano una idea, pi o meno precisa, su cosa significa la parola rifiuto. Il vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli, edizione 2008, definisce rifiuto solido urbano il complesso dei materiali di scarto non fluidi di un centro urbano, di provenienza domestica, agricola o industriale. Non fluidi, perch i rifiuti fluidi rientrano in unaltra categoria. La legislazione italiana (che si rif a quella europea) definisce rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell'Allegato A (alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/06) e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi. Il Decreto legislativo n152 del 2006 meglio conosciuto come Testo unico dellambiente o Codice ambientale. Esso stato poi modificato in varie parti.

Il D.Lgs. 152/2006 contiene anche alcune disposizioni per l'individuazione delle condizioni in presenza delle quali alcune tipologie di materiali di risulta non vengono classificati come rifiuti. Tali disposizioni sono essenzialmente costituite dalle definizioni di: - Materia Prima Secondaria (MPS) - Sottoprodotto - Prodotto di Recupero nonch dalla regolamentazione del riutilizzo delle terre e rocce da scavo. La legislazione inerente i rifuti ( e quella ambientale pi

in generale) assai complessa e farraginosa e questo consente, ad alcuni soggetti che operano nel settore, di operare ai limiti o al di fuori della legge, sapendo che rischiano poco o nulla. Recentemente sono state inasprite le pene per i reati ambientali, ma spesso si riesce a trovare il cavillo per sottrarsi alla pena.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

IN NATURA NON ESISTONO RIFIUTI

Il pianeta Terra esiste da miliardi di anni, e continuer ad esistere anche quando la razza umana si sar estinta (speriamo non troppo presto). In natura non esiste il concetto di rifiuto, nel senso che ogni materiale prodotto dai processi naturali, viene, in un modo o nellaltro reimpiegato e riutilizzato.

Lesempio classico quello del bosco. Foglie, rami, alberi morti servono da nutrimento per altre piante, muschi, licheni, funghi, microrganismi animali e vegetali, insetti ed altri animali di maggiori dimensioni. Lazione di tutti questi viventi e degli agenti atmosferici, trasforma i rifiuti vegetali in altri materiali, che vanno poi a costituire il cosiddetto sottobosco Tutti questi processi contribuiscono a produrre il cosiddetto suolo, il sottile strato di terra e terriccio che ricopre buona parte della crosta terrestre.

Il suolo lo strato superficiale che ricopre la crosta terrestre, derivante dall'alterazione di un substrato roccioso, chiamato roccia madre, per azione chimica, fisica e biologica esercitata da tutti gli agenti superficiali e dagli organismi presenti su di esso. Il suolo pu comprendere sia sedimenti sia regolite. chiamato anche pedosfera (dal greco , pedon, suolo, terra e , sfaros, sfera) quando considerato parte della

geosfera[1]. FONTE: Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/Crosta_terrestrehttps://it.wikipedia.org/wiki/Crosta_terrestrehttps://it.wikipedia.org/wiki/Crosta_terrestrehttps://it.wikipedia.org/wiki/Alterazioni_del_suolohttps://it.wikipedia.org/wiki/Rocciahttps://it.wikipedia.org/wiki/Roccia_madrehttps://it.wikipedia.org/wiki/Roccia_madrehttps://it.wikipedia.org/wiki/Roccia_madrehttps://it.wikipedia.org/wiki/Chimicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Fisicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Biologiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Sedimentohttps://it.wikipedia.org/wiki/Regolitehttps://it.wikipedia.org/wiki/Greco_anticohttps://it.wikipedia.org/wiki/Terrahttps://it.wikipedia.org/wiki/Sferahttps://it.wikipedia.org/wiki/Geosferahttps://it.wikipedia.org/wiki/Suolohttps://it.wikipedia.org/wiki/Suolohttps://it.wikipedia.org/wiki/Suolo

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

I RIFIUTI NELLA SOCIETA AGRICOLA

Anche nella societ agricola, la produzione di rifiuti inesistente o ridotta al minimo. La parte delle coltivazioni non destinate al consumo umano, viene destinata allalimentazione degli animali da allevamento (ad esempio il fieno). La parte ancora residuale si pu impiegare per la produzione di tessuti o oggetti. Le parti non recuperabile altrimenti, vengono utilizzate come concime o per produrre energia. Alcuni esempi : produzione di compost, combustione diretta, fermentazione anaerobica (biogas prodotto dagli escrementi animali e da scarti agricoli), produzione di bioetanolo o biodiesel.

Dobbiamo prendere esempio dalla natura e dalla civilt agricola, per realizzare dei cicli dei rifiuti che siano sostenibili. Il grado di civilt di una comunit si ricava anche ( e soprattutto) da come essa gestisce i propri rifiuti. A giudicare da come i rifiuti vengono gestiti nel Lazio, che il territorio in cui abitiamo, il grado di civilt della nostra comunit non molto elevato. Gestire i rifiuti in modo ambientalmente e socialmente sostenibile un atto di responsabilit verso noi stessi e le generazioni che verranno.

Inoltre, gestire i rifiuti in modo corretto un atto civico, nel senso che essere membri di una comunit comporta diritti ma anche, e soprattutto, DOVERI. Essere cittadini comporta responsabilit , responsabilit sui nostri comportamenti quotidiani e su quello che andremo a realizzare ed a progettare per il nostro futuro.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

I RIFIUTI NELLA SOCIETA INDUSTRIALE (1)

Con lavvento della societ industriale (XVIII XXI secolo), molto di ci che non fa parte del ciclo produttivo, diventa rifiuto, esseri umani compresi. Nella societ industriale, tutto ci che non adatto viene considerato un peso, uno scarto. La societ industriale esige cittadini e lavoratori efficienti, che contribuiscano al progresso tecnico-scientifico. Di conseguenza, tutto ci che a valle del ciclo produttivo viene dimenticato, rimosso, compresi i rifiuti. Questo un fatto CULTURALE, che ha avuto , ed ha tuttora, conseguenze gravi. I rifiuti, nella societ industriale, vengono confinati , ancora in buona parte , nelle discariche. Pochi cittadini si preoccupano di dove finiscono i rifiuti, salvo poi protestare quando qualcuno vuole realizzare una discarica vicino casa propria (la cosiddetta sindrome NIMBY, Not In My Back Yard fatela dove volete, ma non nel mio cortile).

La discarica una grossa buca (spesso si riutilizzano cave dismesse) il fondo della quale ricoperto da teli plastici, per evitare che il percolato (liquami prodotti dalla decomposizione dei rifiuti) possa inquinare terreni e falde acquifere. Oltre alle discariche, spesso viene utilizzato il sistema dellincenerimento con recupero di energia (impropriamente chiamato termovalorizzazione).

Conferire rifiuti in discarica ha un costo elevato, che comprende lo stoccaggio, il trasporto ed il pagamento alla discarica per ogni tonnellata di rifiuto conferito, nonch la messa in sicurezza della discarica a fine vita.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

I RIFIUTI NELLA SOCIETA INDUSTRIALE (2) Sempre per il fatto che i rifiuti devono essere rimossi e nascosti agli occhi del mondo, molti dei rifiuti tossici e nocivi prodotti dai vari cicli industriali, vengono conferiti alla malavita organizzata. Insieme al traffico di armi, droga, esseri umani, quello dei rifiuti uno dei traffici pi lucrosi. Spesso il traffico di rifiuti si intreccia con gli altri traffici, in un perverso scambio tra le varie mafie e colossali interessi economici.

Perch accade questo? Smaltire i rifiuti costoso, specialmente i rifiuti pericolosi, tossici e nocivi . Imprenditori senza scrupoli affidano allora alla criminalit organizzata lo smaltimento dei rifiuti dei propri processi industriali, con notevoli risparmi, perch le mafie non seguono i protocolli di sicurezza previsti dalle leggi vigenti. Spesso si tratta di prodotti altamente velenosi, e/o radioattivi, che vengono interrati nei pressi di falde acquifere, fossi o fiumi, con grave inquinamento dei terreni e delle acque potabili. Terreni e falde inquinate fanno s che poi quei veleni finiscano nel nostro piatto e/o nellacqua che beviamo. Interramento di rifiuti tossici in una cava dismessa

Occorre aumentare i controlli, ma soprattutto i cittadini devono prendere consapevolezza di questi fatti , segnalando alle autorit movimenti sospetti e facendosi parte attiva nel controllo del territorio. Come gi evidenziato in precedenza, essere cittadini e membri di una comunit comporta delle RESPONSABILITA.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

I RIFIUTI NELLA SOCIETA DEL CONSUMO

La societ del consumo, diffusa nel nord del mondo a partire dagli anni 50 dello scorso secolo, ha determinato un enorme aumento della produzione di rifiuti. Un grande produttore di rifiuti il supermercato (la cosiddetta grande distribuzione-distribuzione organizzata ) nel senso che le nostre case sono piene di confezioni dei prodotti che acquistiamo nei grandi spazi commerciali e che sono imballati in confezioni di plastica, carta , vetro, metalli ed altri materiali accoppiati.

CONAI, Consorzio nazionale Imballaggi, un Consorzio privato che opera senza fini di lucro . Al Sistema Consortile aderiscono oltre 1.000.000 di imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi. Nato sulla base del Decreto Ronchi del 1997, il Consorzio ha segnato il passaggio da un sistema di gestione basato sulla discarica ad un sistema integrato, che si basa sulla prevenzione, sul recupero e sul riciclo dei sei materiali da imballaggio: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. CONAI collabora con i Comuni in base a specifiche convenzioni regolate dallAccordo quadro nazionale ANCI-CONAI e rappresenta per i cittadini la garanzia che i materiali provenienti dalla raccolta differenziata trovino pieno utilizzo attraverso corretti processi di recupero e riciclo. Le aziende aderenti al Consorzio versano un Contributo obbligatorio che rappresenta la forma di finanziamento che permette a CONAI di intervenire a sostegno delle attivit di raccolta differenziata e di riciclo dei rifiuti di imballaggi. CONAI indirizza lattivit e garantisce i risultati di recupero di 6 Consorzi dei materiali: acciaio (Ricrea), alluminio (Cial), carta/cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla), vetro (Coreve), garantendo il necessario raccordo tra questi e la Pubblica Amministrazione. Fonte: www.conai.org

Per affrontare il problema, dopo il 1997 (Decreto Ronchi), si costituito il CONAI.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

LECONOMIA CIRCOLARE

Lunica possibilit, per lintera lumanit, di poter vivere negli anni a venire , di andare verso una economia circolare, una economia cio in cui si va a riprodurre ci che fa la natura da milioni di anni: tutto ci che viene prodotto deve essere riutilizzato direttamente o indirettamente, senza creare scarti dannosi per lambiente .

Fonte dellimmagine:

La comunit italiana, europea e mondiale, si deve mobilitare , affinch i vari cicli di vita dei prodotti e dei servizi siano ben progettati. Perci dobbiamo consentire di avere un minore utilizzo di materie prime progettare prodotti durevoli , i cui componenti siano facilmente separabili, recuperabili e riciclabili utilizzare i prodotti ed i servizi in modo responsabile, comprendendo quanto lavoro , energia e consumo di materie prime ci sono dietro ogni prodotto/servizio riutilizzare i prodotti che non servono pi ad uno scopo, ma possono essere utili in altro modo conferire i prodotti, a fine vita, affinch vengano smaltiti correttamente limitare al minimo icimiteri dei prodotti, le discariche evitare di esportare i nostri rifiuti: ogni comunit deve smaltire i rifiuti nel proprio territorio

Leconomia circolare ci consentir grandi risparmi economici ed ambientali, nonch ci offrir nuove prospettive di sviluppo.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

LE QUATTRO R

Si parla da tempo delle Quattro R, per un ciclo virtuoso dei rifiuti: riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero. 1. RIDUZIONE DEI RIFIUTI: occorre ripensare i cicli estrattivi delle materie prime, i cicli produttivi e

distributivi delle merci, affinch si riduca al minimo il consumo di materiali e di conseguenza la quantit dei rifiuti in uscita. Occorre migliorare la progettazione dei prodotti, in modo da renderli pi durevoli e facilmente smontabili e recuperabili a fine vita. Alcuni esempi di riduzione dei rifiuti: ripristinare il vuoto a rendere (alcune marche di acqua minerale si possono acquistare in casse da 12 bottiglie di vetro, si paga la prima volta il vuoto che si riconsegna per prendere una nuova cassa di acqua); incentivare i detersivi alla spina : si va in negozio con il contenitore di plastica portato da casa e si paga solo il detersivo, con una riduzione notevole di plastica; utilizzare, al posto delle posate usa e getta in plastica, piatti in carta compostabile e posate in legno, che si possono conferire nei contenitori della frazione organica dei rifiuti.

2. RIUTILIZZO DEI PRODOTTI: molti dei prodotti che acquistiamo , possono essere riutilizzati pi volte, aumentandone il valore duso: i barattoli di vetro di marmellate, miele e conserve possono servire per contenere altri alimenti in cucina; scatole di cartone o metallo possono essere riutilizzate in vario modo; pile e batterie parzialmente esurite possono essere riutilizzate per apparecchi pi piccoli; la creativit umana senza limiti, ed ognuno di noi pu inventare nuove applicazioni. E sostanzialmente quello che si sempre fatto , prima dellavvento della SOCIETA DEL CONSUMO.

3. RICICLO : trasformazione del rifiuto in materiali similari, a seguito di trattamenti di lavorazione speciali: Ad esempio, con molte delle plastiche recuperate, si producono maglioni e felpe in pile oppure panchine per parchi giochi.

4. RECUPERO : valorizzazione del rifiuto , considerato scarto da qualcuno, ma che diventa materia prima seconda (MPS) per un altro ciclo produttivo. Ad esempio, calore prodotto in eccesso da unazienda, pu essere utilizzato da unazienda vicina per le proprie necessit.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

I rifiuti vengono classificati abitualmente i tre tipologie: i rifiuti urbani, i rifiuti speciali ( pericolosi e non pericolosi), i rifiuti tossici. I RIFIUTI URBANI sono quelli prodotti dalle attivi civili e commerciali nei centri abitati. La composizione dei rifiuti solidi urbani cos suddivisa: organico 33%, carta 24%, plastica 11%, vetro 8%, legno 4%, metalli 4%, tessili 3%, altro 13%. Il 54% dei rifiuti urbani in Europa smaltito in discarica, il 19% trattato negli inceneritori con recupero di calore ed energia, il 27% recuperato come compost e attraverso attivit di riciclaggio. In Italia si producono ogni anno circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (circa 500 chilogrammi per abitante) - dati ISPRA ( 2013). I RIFIUTI SPECIALI sono quelli derivanti dalle attivit produttive (agricole, industriali, grande distibuzione). Sono stati prodotte nel 2012 circa 135 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui 10 milioni rifiuti pericolosi, ed i restanti non pericolosi.

TIPOLOGIE DI RIFIUTI

I RIFIUTI TOSSICI sono quelli che arrecano gravi danni alla salute degli esseri umani, degli animali , della vita e della natura in generale. Sono in genere scarti di lavorazione delle industrie chimiche o industrie affini, o rifiuti radioattivi di provenienza ospedaliera. Tra le varie sostanze, arsenico, cadmio, piombo , mercurio, amianto. In merito ai quantitativi prodotti annualmente in Italia, non ci sono dati attendibili ,anche perch molti dei rifiuti tossici, come accennato in precedenza, sfuggono a qualsiasi controllo, essendo gestiti dalla criminalit organizzata nazionale ed internazionale.

In alcuni comuni italiani i rifiuti urbani vengono ancora conferiti nei cassonetti stradali, ma questo tipo di raccolta ormai in via di completa sostituzione con la raccolta differenziata porta a porta.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA

Raccolta differenziata porta a porta significa che le aziende specializzate che hanno vinto lappalto per la gestione dei rifiuti comunali, vengono a prelevare direttamente presso il domicilio dellutente i rifiuti, previa differenziazione , in base al materiale. La Provincia di Roma, ora Citt Metropoltana di Roma Capitale, ha portato avanti, negli ultimi anni, un intenso piano per portare la raccolta porta a porta in tutti comuni del suo territorio.

Ad ogni utenza (singola abitazione, condominio, esercizio commerciale, altra attivit lavorativa), viene consegnato un kit composto da almeno 5 contenitori per i seguenti materiali: frazione organica plastica e metalli carta e cartone vetro frazione indifferenziata La frazione organica viene raccolta di solito a giorni alterni, gli altri materiali una volta a settimana, secondo un calendario prestabilito.

Tutto ci comporta maggiori incombenze per i cittadini , che devono separare i vari materiali e togliere i residui alimentari da bottiglie di vetro e contenitori plastici, ma consente di recuperare buona parte dei materiali, che diventano materie prime seconde: invece di rappresentare un costo (per lo smaltimento in discarica), vengono rivendute a ditte specializzate che possono valorizzare fino al 100% il rifiuto (come nel caso di vetro ed alluminio) oppure trasformarlo in altri materiali utili alla collettivit ed al sistema produttivo.

Quando il sistema entra a regime , c un risparmio per i cittadini, perch il comune ha minori costi per la discarica ed ha delle entrate relative alla vendita dei materiali raccolti, secondo modalit regolate dalle leggi nazionali, dalle leggi regionali e dal CONAI, Consorzio nazionale imballaggi. Di conseguenza, dovrebbe diminuire la TARIFFA RIFIUTI, a carico di ogni nucleo familiare o di ogni utenza commerciale/ lavorativa.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

LA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI URBANI La frazione organica dei rifiuti urbani (il cosiddetto umido) rappresenta circa un terzo dei rifiuti prodotti ed composta sostanzialmente dagli scarti di cucina: scarti di verdure, frutta, altri vegetali, avanzi di cotture animali foglie, erba. Questa la parte pi difficile da gestire ed quella che disturba di pi, in quanto la fermentazione e la putrefazione dei rifiuti organici producono cattivi odori (se non correttamente gestiti e se mischiati con gli altri rifiuti). Se invece di gettare la frazione organica nel classico sacchetto dellimmondizia , la conferiamo nelle cosiddette compostiere domestiche , facciamo unazione utile sia per noi che per tutta la collettivit. Questa una pratica conosciuta da secoli, dai coltivatori della terra. Scarti animali e vegetali vengono gettati in un angolo dellorto o del terreno e formano il cumulo. Grazie allazione di muffe, lieviti, lombrichi, insetti ed altre forme di viventi, gli scarti organici diventano, nellarco di un anno, terriccio, ottimo per concimare vasi e prodotti dellorto. Lo stesso processo si pu svolgere nelle compostiere domestiche o nei grandi impianti di compostaggio industriale, dove vengono conferiti gli scarti dei mercati generali e di altre attivit agricole, commerciali o industriali. Quindi, quello che fino a ieri rappresentava un fastidioso problema, pu diventare oggi unottima risorsa. Anche sfalci e potature dei nostri orti e giardini possono essere conferiti nelle compostiere; la frazione legnosa pi grande (rami e tronchi) pu essere reimpiegata per scopi energetici. (stufe, caldaie, teleriscaldamento)

Immagine tratta dal sito www.compost.it Consorzio compostatori italiani Compostiera domestica

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

CARTA CARTONE

VETRO PLASTICA - METALLI

La carta ed il cartone sono circa un quarto dei rifiuti urbani prodotti. E abbastanza facile provvedere alla separazione di carta e cartone ed il loro conferimento negli appositi contenitori , in quanto la carta asciutta, di solito abbastanza pulita e non ha particolari cattivi odori. La carta da macero ha un discreto valore di mercato e viene conferita alle cartiere, che producono vari prodotti con questa materia prima seconda. Occorre fare attenzione ai contenitori di latte e succhi di frutta, apparentemente composti solo da carta ma in realt realizzati con prodotti POLICACCOPPIATI, cio carta, plastica e/o alluminio incollati insieme (ad esempio il TETRA-PAK ). Dobbiamo verificare se il nostro Comune li accetta nel contenitore della carta o in quello indifferenziato.

Il vetro e lalluminio sono materiali riciclabili al 100%. In particolare lalluminio riciclato molto prezioso, perch permette di risparmiare lestrazione della bauxite, il minerale da cui proviene. Anche vetro ed alluminio sono facilmente separabili e conferibili, salvo a volte dover lavare i contenitori da residui di cibo o altro. Il vetro va conferito nei contenitori dedicati, lalluminio in quelli della plastica. Anche la plastica non comporta particolari problemi; occorre per fare attenzione che i materiali non siano POLIACCOPPIATI, cio diversi materiali uniti insieme, nel qual caso, come gi per la carta, vanno conferiti nel contenitore dellindifferenziato .

Inoltre gli imballaggi in plastica, come le bottiglie per lacqua o il t, sono pieni di aria, nel senso che occupano molto volume e vanno pressati , prima di conferirli nei sacchi o contenitori.

Di solito si conferiscono nel contenitore della plastica anche i metalli, come le lattine dei pomodori pelati, le scatolette del tonno, che sono in acciai; in alluminio sono di solito i coperchi dei vasetti in vetro o le bombolette spray dei deodoranti.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

ALTRI MATERIALI

Altri materiali che possiamo raccogliere e conferire separatamente sono: i residui legnosi, da distinguere in legno vergine non trattato, che si pu recuperare a fini energetici e legno trattato (proveniente in genere da arredi o similari) che va smaltito con i rifiuti ingombranti vestiti e tessili in generale; i comuni, solitamente, non hanno contenitori appositi, ma spesso possiamo trovare, a bordo strada, degli speciali contenitori gialli, gestiti da associazioni non-profit RAEE rifiuti da apparecchi elettrici ed elettronici; computers, televisori, altri elettrodomestici, vanno conferiti allesercizio commerciale, quando acquistiamo un prodotto sostitutivo

RIFIUTI INGOMBRANTI

I rifiuti ingombranti, come mobili, materassi , RAEE che non intendiamo sostituire, altri materiali non facilmente classificabili, vanno conferiti presso le apposite piattaforme che ogni comune mette a disposizione per i propri residenti. Occorre informarsi presso il proprio comune sugli orari per il conferimento. In certi casi, per piccoli quantitativi, viene fatto il ritiro a domicilio. QUESTO TIPO DI RIFUTI NON VA ASSOLUTAMENTE ABBANDONATO IN STRADA (come ancora accade ).

Pile e batterie; le pile degli apparecchi elettrici ed elettronici vanno conferite negli appositi contenitori presenti presso molti negozi e centri commerciali; le batterie delle automobili vanno riconsegnate allinstallatore (elettrauto), che le conferir allapposito consorzio (COBAT) i medicinali scaduti vanno conferiti negli appositi contenitori presenti in quasi tutte le farmacie le lampadine , sia quelle ad incandescenza che quelle pi recenti, vanno tutte conferite come RAEE e NON nel contenitore del vetro

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

LA FRAZIONE INDIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI

Tutti i rifiuti urbani che non siamo riusciti a separare in modo differenziato, li dobbiamo raccogliere in buste di plastica che andremo a gettare nel contenitore apposito, di solito di colore GRIGIO.

Questi rifiuti non possono pi essere conferiti in discarica cos come sono, ma devono essere sottoposti a trattamento meccanico biologico .

Nella gestione dei rifiuti il trattamento meccanico-biologico (TMB) una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (e/o residuali dopo la raccolta differenziata) che sfrutta l'abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la digestione anaerobica e il compostaggio. Appositi macchinari separano la frazione umida (l'organico da bioessicare) dalla frazione secca (carta, plastica, vetro, inerti ecc.); quest'ultima frazione pu essere in parte riciclata oppure usata per produrre combustibile derivato dai rifiuti (CDR) rimuovendo i materiali incombustibili. (Fonte: Wikipedia)

In sintesi, onde evitare di conferire in discarica rifiuti ancora marcescibili e/o contenenti materiali ancora recuperabili, i rifiuti indifferenziati devono essere sottoposti a determinanti processi meccanizzati, per separare ulteriormente le varie frazioni. Una parte di questi materiali andr conferita in discarica (ma in maniera molto minore rispetto al passato) oppure inviata allincenerimento.

https://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Gestione_dei_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Raccolta_differenziatahttps://it.wikipedia.org/wiki/Raccolta_differenziatahttps://it.wikipedia.org/wiki/Raccolta_differenziatahttps://it.wikipedia.org/wiki/Digestione_anaerobicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Digestione_anaerobicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Digestione_anaerobicahttps://it.wikipedia.org/wiki/Composthttps://it.wikipedia.org/wiki/Cartahttps://it.wikipedia.org/wiki/Plasticahttps://it.wikipedia.org/wiki/Vetrohttps://it.wikipedia.org/wiki/Riciclaggio_dei_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Combustibile_derivato_dai_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Combustibile_derivato_dai_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Combustibile_derivato_dai_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Combustibile_derivato_dai_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Combustibile_derivato_dai_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Combustibile_derivato_dai_rifiutihttps://it.wikipedia.org/wiki/Combustibile_derivato_dai_rifiuti

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

IL SISTEMA DELLE DISCARICHE

Come gi evidenziato nelle precedenti schede, fino a pochi anni fa i rifiuti venivano conferiti esclusivamente nelle cosiddette discariche. Per fortuna, ci si resi conto che il sistema delle discariche era estremamente costoso e dannoso per lambiente e per i territori. Costoso, in quanto i comuni devono sopportare gli alti costi per il trasporto dei rifiuti ed i costi da pagare alla discarica. Dannoso per lambiente, in quanto le discariche producono liquami (il percolato) che vanno ad inquinare le falde acquifere ed i fiumi circostanti, nonch producono gas che alterano il clima (come il metano), a causa dei processi fermentativi anaerobici che si generano allinterno dei giganteschi cumuli di rifiuti non trattati.

Ci sono poi i costi di dismissione della discarica: quando la discarica viene dichiarata esaurita, cio ha raggiunto il quantitativo massimo previsto in fase di autorizzazione, occorre investire altro denaro per la messa in sicurezza e per evitare che materiali e liquami posano danneggiare lambiente circostante. Discariche ancora ne esisteranno, poich non possibile recuperare e riciclare il 100% dei rifiuti, ma se seguiremo i princpi delle QUATTRO R , gi evidenziati in precedenza, la quantit di rifiuti indifferenziati da gestire sar estremamente ridotta.

Sta a noi, al nostro senso di responsabilit ed alla nostra educazione civica, fare in modo che lattuale problematica e costosa gestione dei rifiuti urbani possa un giorno essere solo un brutto ricordo. Con i nostri comportamenti quotidiani e con le pressioni ai nostri rappresentanti politici negli enti locali, POSSIAMO TUTTI FARE LA DIFFERENZA!

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

GLI INCENERITORI

Una parte dei rifiuti viene sottoposta a TMB trattamento meccanico biologico per separare la frazione combustibile, il CDR (combustibile derivato da rifiuti). Il CDR composto prevalentemente da carta e plastiche, che hanno un discreto potere calorifico. Lincenerimento non fa sparire magicamente i rifiuti, ma li trasforma in sostanze solide e gassose, spesso molto inquinanti e difficili da smaltire. Sostanze solide sono le ceneri prodotte dalla combustione, altamente inquinanti

Inceneritore di Terni foto del 2004

tossiche, da conferire in discariche speciali. Le sostanze gassose sono quelle prodotte dalla combustione: se la combustione non avviene a temperature corrette , si possono formare le pericolose diossine, a causa dei composti clorurati presenti in alcune plastiche. A seguito del fatto che alcuni tipi di inceneritore consentono la produzione di energia elettrica attraverso il calore prodotto dalla combustione del CDR, gli inceneritori sono stati ridenominati termovalorizzatori , anche al fine di migliorarne laccettabilit sociale. La Commissione Europea ha diffidato varie volte lItalia ad utilizzare il termine termovalorizzatore. Inoltre i costi di gestione di un inceneritore si sostengono solo con i contributi statali .

Cos come per le discariche, anche lutilizzo degli inceneritori deve essere ridotto al minimo; nel caso dei rifiuti ospedalieri, che hanno una carica batterica o virale, essi possono essere smaltiti esclusivamente tramite gli inceneritori. I piani regionali di gestione dei rifiuti urbani devono essere progettati in modo tale da contenere al minimo sia le discariche che gli inceneritori.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

I RIFIUTI SPECIALI (PERICOLOSI E NON PERICOLOSI)

I rifiuti speciali sono quelli derivanti dalle attivit produttive, fanghi da reflui urbani, rifiuti chimici, rifiuti da attivit edili (anche da demolizione, come i calcinacci), pile ed accumulatori, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e tutto quello che non rientra nei rifiuti prodotti da attivit civili ed urbane. Sono stati realizzati elenchi molto dettagliati, con codici CER (catalogo europeo rifiuti) che classificano ogni tipo di rifiuto, compresi i rifiuti urbani. Queste tipologie di rifiuti vanno gestite in modo molto diverso le une dalle altre. Per molte di esse esistono filiere di raccolta e riciclo, con varie possibilit di reimpiego. Ad esempio i residui da attivit di demolizione edile , devono essere conferiti presso apposite aziende che provvedono a stoccarli, a triturarli ed a trasformarli per successivi impieghi. Stesso discorso per gli pneumatici, che vengono sminuzzati , per un reimpiego come fondi stradali o pavimentazioni. Anche le batterie al piombo vengono disassemblate dal COBAT (Consorzio nazionale raccolta e riciclo), che fino a qualche tempo fa si occupava solo di pile e accumulatori ed ora raccogli e ricicla in modo controllato anche RAEE, moduli fotovoltaici e pneumatici. Gli elettrodomestici, i personal computer, gran parte degli apparecchi elettronici ed elettrici vengono smontati, le parti pi pregiate vengono interamente recuperate, le carcasse metalliche vengono rivendute come rottame.

Il fatto pi importante che, finalmente, siamo entrati in unepoca di maggiore consapevolezza da parte di tutti gli attori delle varie filiere: imprese, cittadini, organi politici.

Molto resta ancora da fare, ma materiali che una volta danneggiavano irreparabilmente i nostri territori, vengono ora recuperati e riportati ad una nuova vita.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

I RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI

I RIFIUTI RADIOATTIVI

I rifiuti tossici e nocivi sono prodotti prevalentemente dalle industrie chimiche. Una buona parte di essi sfugge a qualsiasi controllo. Come gi evidenziato in precedenza, smaltire con procedure legali i rifiuti tossici molto costoso, per cui molti preferiscono ricorrere a scorciatoie illegali, rivolgendosi alla criminalit organizzata. Questultima provvede a smaltire i rifiuti tossici nel centro-sud del nostro Paese ed anche allestero, in nazioni del sud del mondo dove non esiste il controllo democratico dei cittadini. Spesso il traffico dei rifiuti tossici si confonde con quello di armi, droga, tratta degli esseri umani. Tristemente famoso il caso della Terra dei fuochi in Campania, chiamata cos perch spesso i rifiuti speciali ed i rifiuti tossici vengono bruciati in aperta campagna con produzione di gas velenosi in atmosfera. Ma senza andare troppo lontano, fuochi sono stati segnalati anche nei comuni vicini a noi, come il caso di Ciampino.

Altra vicenda dolorosa, quella delle navi dei veleni, intere navi piene di rifiuti tossici e/o radioattivi, sono state fatte affondare appositamente nel Mar Mediterraneo o intorno alle coste africane, per occultare il loro carico definitivamente. Tutti noi cittadini dobbiamo vigilare, affinch i nostri territori non siano considerati discariche tossiche da personaggi senza scrupoli. Aria, acque, terreni inquinati faranno aumentare malattie e tumori, come gi avviene, purtroppo, in alcune zone dellItalia.

Siamo ancora in attesa che venga definito il sito per il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, che dovr essere gestito dalla societ SOGIN, la quale gi oggi si occupa della dismissione delle centrali nucleari italiane. Rifiuti radioattivi sono quelli prodotti dalle attivit ospedaliere (radioterapie), dallo smantellamento delle centrali nucleari e dalle attivit di ricerca industriale e scientifica.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

RICICLANDO PAGHEREMO MENO TASSE SUI RIFIUTI

Tutti i nuclei familiari pagano al loro comune di residenza una tassa per la gestione dei rifiuti urbani. Essa ha avuto (ed ha tuttora) varie denominazioni: TARSU (tassa rifiuti solidi urbani), TIA (tariffa igiene ambientale), TARI (tariffa rifiuti), TARES (Tassa rifiuti e servizi). Si parlato (e si parla ancora) di passaggio DA TASSA A TARIFFA, cio anzich pagare una tassa in base ai metri quadrati della casa in cui abitiamo, pagare prevalentemente in base alla quantit di rifiuti prodotti. Ci potrebbe/potr avvenire sia considerando quanti sono gli abitanti di ogni immobile, sia verificando puntualmente la quantit di rifuti prodotta da ogni abitazione. In ogni caso, se applicheremo TUTTI le quattro R, cio RIDUZIONE, RIUTILIZZO, RICICLAGGIO, RECUPERO, in discarica o inceneritore finir solo un decimo dei rifiuti che fino a pochi anni fa andavano esclusivamente in discarica. Di conseguenza i comuni pagheranno meno trasporti e costi di smaltimento in discarica, ed avranno maggiori entrate derivanti dalla vendita delle MATERIE PRIME SECONDE (carta, vetro, metalli, plastica, compost). Tutti questi risparmi dovrebbero consentire ai comuni (seri e virtuosi) di abbassare le tasse/tariffe a carico dei cittadini. Inoltre, per diminuire le tasse locali sulla raccolta rifiuti (ma questo ragionamento vale per TUTTE le tasse), occorre lottare contro levasione del tributo/tassa/tariffa. TUTTI i cittadini , proprietari o affittuari di una abitazione. DEVONO pagare la tassa/tariffa sui rifiuti. Cos come TUTTI i cittadini devono segnalare comportamenti scorretti ed incivili , di persone che gettano i rifiuti in mezzo alla strada e/o non pagano le tasse sui rifiuti.

Se TUTTI i cittadini faranno la loro parte, vivremo in territori pi sani, pi belli da vedere e da vivere, e, cosa non da poco di questi tempi, risparmiando sulle tasse locali. I giovani, in particolare devono essere da esempio, amando il proprio territorio, presupposto essenziale per qualsiasi strategia di sviluppo.

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

LA RACCOLTA RIFIUTI IN PROVINCIA DI ROMA

Nel nostro territorio, corrispondente a quello della Citt metropolitana di Roma Capitale (ex- Provincia di Roma), una buona parte dei comuni pratica la raccolta differenziata porta a porta. Questi comuni sono stati supportati e co-finanziati in questo sforzo dalla (ex-) Provincia di Roma. Logo del progetto ComposTIamo della Provincia di Roma http://www.compostiamo.it/comuni-aderenti/velletri/ Ogni comune fa gestire la raccolta dei propri rifiuti da una ditta che stata selezionata dopo avere vinto una gara dappalto. Le percentuali di raccolta differenziata variano molto da comune a comune, anche in funzione del periodo: alcuni comuni gi la praticano da anni ed il sistema entrato a regime, altri hanno iniziato da poco tempo e ci sono ancora degli aggiustamenti da fare. A Velletri la raccolta differenziata gestita dalla societ VOLSCA AMBIENTE e SERVIZI Spa (www.volscambiente.it) .

http://www.volscambiente.it/

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

ATTUALE SITUAZIONE NEL LAZIO Come in altre regioni italiane del centro-sud, fino a pochi anni fa lunica modalit di smaltimento dei rifiuti urbani nel Lazio era quella della discarica. A Roma c la pi grande discarica dEuropa; nel 2013 la Regione Lazio annuncia la sua chiusura: MALAGROTTA CHIUDE. INIZIA UNA NUOVA STAGIONE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI Un momento storico: dopo 35 anni chiude la discarica pi grande d'Europa 02/10/2013 - 1 ottobre 2013: una giornata storica per Roma, dopo 35 anni abbiamo chiuso Malagrotta, la discarica pi grande d'Europa. E iniziata una nuova stagione della gestione dei rifiuti a Roma. La Regione ha gi assunto limpegno di inserire 10milioni di euro nel prossimo bilancio per lavvio della riforestazione di Malagrotta. Riferimento: sito web www.regione.lazio.it > argomenti: RIFIUTI

Per molti anni il sistema dei rifiuti laziali stato incentrato sulla discarica di Malagrotta e sulle discariche satelliti, in mano a societ collegate. La raccolta differenziata ha viaggiato, fino a due-tre anni fa, su percentuali irrisorie, sebbene le leggi in vigore imponessero ( dal 1997, Decreto Ronchi) una percentuale superiore al 60%. Ci sono grandi responsabilit della classe politica e dirigente del Lazio, degli imprenditori laziali nonch dei cittadini tutti, che non hanno vigilato sul comportamento dei loro eletti (concetto basilare in ogni democrazia).

Oggi, anno 2015, con grande fatica il Lazio sta uscendo da una situazione difficile. Molti non lo sanno, o non si informano, ma, in attesa che la raccolta differenziata porta a porta venga estesa e sia a regime in tutti i comuni della nostra regione, una quota significativa dei nostri rifiuti indifferenziati viene inviata in altre regioni italiane ed anche allestero (con grande sperpero di denaro pubblico).

http://www.regione.lazio.it/

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

CENTRO RICICLO COLLEFERRO

Tra le varie attivit del progetto G.Eco , prevista la visita alla societ CENTRO RICICLO COLLEFERRO. Questa societ, sita in una delle zone industriali di Colleferro (Roma), si occupa dello stoccaggio e della selezione meccanica di vari rifiuti; attualmente rifiuti plastici e metallici, prossimamente anche altre tipologie di rifiuti e materiali.

I materiali vengono conferiti al Centro attraverso autocarri, poi appositi macchinari provvedono alla cernita dei vari tipi di plastiche ed altri materiali, che vengono poi compattatati ed inviati alle aziende specializzate nel recupero.

Per chi vuole approfondire, si pu visitare il sito web dellazienda:

www.centroriciclocolleferro.it

http://www.centroriciclocolleferro.it/

Generazioni Ecosostenibili

Pia

no

An

nu

ale

di i

nte

rven

ti a

fav

ore

dei

Gio

van

i A

zio

ne

Pia

no

Lo

cale

Gio

van

i P

LG

del

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a

Cap

ital

e

D.R

.G. N

. 511

DE

L 2

8/10

/201

1. I

niz

iati

va c

ofi

nan

ziat

a d

alla

Pre

sid

enza

del

Co

nsi

glio

dei

Min

istr

i

Dip

arti

men

to d

ella

Gio

ven

t e

del

Ser

vizi

o C

ivile

Naz

ion

ale,

dal

la R

egio

ne

Laz

io e

dal

la C

itt

Met

rop

olit

ana

di R

om

a C

apit

ale

WWW.LATIUMVOLCANO.IT

RINGRAZIAMO

1. La Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Giovent, la Regione Lazio e la Citt Metropolitana di Roma Capitale per aver sostenuto liniziativa

2. LAssociazione Latium Volcano per aver presentato e seguito il progetto G.Eco. 3. Il Dirigente scolastico delIIstituto di istruzione superiore statale Cesare Battisti di Velletri 4. La societ Centro Riciclo Colleferro Srl di Colleferro, per aver reso disponibile limpianto

alle visite 5. Tutti i docenti che hanno collaborato al progetto 6. Tutti gli studenti che hanno partecipato e seguito gli incontri e le visite

Ricordiamoci sempre che dobbiamo avere cura del nostro Pianeta , che la nostra casa. NON NE ABBIAMO UNALTRA DI RICAMBIO!! La Terra unastronave che viaggia nello spazio, con pi di 7 miliardi di astronauti, cio NOI!!

Foto scattata dallastronauta italiana Samantha Cristoforetti , dalla Stazione spaziale internazionale (2015)

PROGETTO di Educazione e Informazione ambientale realizzato da:

Grazie per lattenzione da PROMOAMBIENTE

http://promoambiente.wordpress.com