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Alemanno Giovedì, 30 novembre 2017

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Alemanno

Giovedì, 30 novembre 2017

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30/11/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 17

30/11/2017 La Repubblica Pagina 2 alessandra longo,

30/11/2017 La Repubblica Pagina 11 carmelo lopapa,

30/11/2017 Corriere della Sera Pagina 11

30/11/2017 La Stampa Pagina 6 AMEDEO LA MATTINA

30/11/2017 La Stampa Pagina 7 MARCELLO SORGI

30/11/2017 Libero Pagina 8

30/11/2017 Libero Pagina 8

30/11/2017 Libero Pagina 8

30/11/2017 Il Giornale Pagina 8 Chiara Giannini

30/11/2017 Avvenire Pagina 10

30/11/2017 Il Tempo Pagina 6

30/11/2017 La Verità Pagina 9

30/11/2017 Il Secolo XIX Pagina 5

30/11/2017 Brescia Oggi Pagina 2

Lega out dalla giunta siciliana Scoppia la lite nel centrodestra 1

I big di destra non censurano il blitz dei neofascisti "Per noi sono solo... 2

Giustizia, flat tax e ministri le 10 crepe del centrodestra Salvini:... 4

I leader sovranisti: Salvini sia premier Faremo i comitati 6

Caos centrodestra Salvini attacca Silvio "Passato ogni limite" 7

Centrodestra diviso ancor prima di partire 9

Alemanno e Storace si schierano: «Salvini premier» 10

Niente assessore: la Lega molla Musumeci 11

Perché al centrodestra conviene litigare 13

Il polo sovranista di Alemanno sale sul Carroccio 15

Lega fuori da giunta Musumeci, il modello Sicilia è già... 17

La svolta di Storace e Alemanno «In campo per Matteo premier» 18

Alemanno: «Sì a Salvini premier» 20

Salvini attacca Berlusconi: «Superato ogni limite» 21

Pd in cerca di alleanze Tensione tra Fi e Lega 22

AlemannoGiovedì, 30 novembre 2017

Alemanno

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Lega out dalla giunta siciliana Scoppia la lite nelcentrodestra

Nonos t a n t e i s o ndagg i p o s i t i v i , n e lcentrodestra si continua a litigare. E stavoltanon solo a parole. La Lega è fuori dalla giuntas i c i l i a n a e r e a g i s c e u s c e n d o d a l l amaggioranza appena nata a Palazzo deinormanni e gridando al «tradimento». Adannunciarlo Angelo Attaguile, leader di Noi conSa l v i n i ne l l a S i c i l i a o r i en ta le che haconfermato l' addio alla coalizione dell' unicoesponente del Carroccio (Tony Rizzotto),attribuendone la responsabilità a FdI con cui laLega aveva presentato la l is ta. Salv in iminimizza: «Se hanno preferito gli uomini diCuffaro e Lombardo lasciandoci fuori, ci hannofatto un favore».Ma il caso Sicilia, pur circoscoscritto, confermale forti tensioni all' interno della coalizioneemerse già in occasione del voto alla Camerasulla proposta della Lega per l' eliminazionedel rito abbreviato votata anche dal Pd e sulquale invece Fi si è astenuta.«È incredibile. Era una proposta di leggeinte l l igente ma Fi vota nel nome d i ungarantismo che non c' entra nulla, in questocaso. È grave», attacca Matteo Salvini. Illeader della Lega è sempre più insofferente edefinisce «surreali» le ultime uscite di Berlusconi sulla composizione del futuro governo di centrodestrae rilancia la necessità di un patto messo «nero su bianco» per scrivere i punti determinanti delprogramma a partire dal rapporto con Bruxelles: «Se Berlusconi ha come punto di riferimento AngelaMerkel è una cosa da chiarire». L' obiettivo di Salvini resta la leadership della coalizione. Ma perraggiungerlo ha bisogno di andare oltre i confini tradizionali del Carroccio. Di qui il patto con Storace eAlemanno raggiunto ieri per insidiare a Roma e nel Lazio il bacino elettorale di Giorgia Meloni.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

30 novembre 2017 Pagina 17

Il Sole 24 Ore

1

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I big di destra non censurano il blitz dei neofascisti"Per noi sono solo folklore"

roma «Hanno usato violenza? No. E alloraperché state a fare tutto questo casino per "sta robba" » ? Al popolo italiano sai quantogliene frega degli skinheads! » . Se volete farperdere la pazienza a Francesco Storace, o aisuoi amici ex missini, basta fargli commentareil video di Como. Ma che avranno fatto mai igiovani camerati in trasferta dal Veneto perimporre il loro proclama « ai nemici dellapatria » ? Non hanno menato, non avevano imanganelli, l' olio di ricino, i coltelli in tasca. Sene sono andati persino chiudendo la porta.Storace non vede motivi per agitarsi: « Mi hafatto incazzare molto di più l' assalto all 'autogrill che ha subito nei giorni scorsi GianniAlemanno da parte dei centri sociali».L' ex sindaco di Roma, croce celtica al collocome sempre («fa parte del mio vissuto, nonla ostento ma è inalienabile » ) gli è accanto (stanno lavorando alla task force di appoggio aSalvini premier) e concorda: « L' episodio diComo non è squadrismo anni 20. È folklore enon mi fa particolarmente piacere perché è lacaricatura della destra così come la voletevoi».A proposito di Salvini ecco che cosa dice ilsegretario leghista sulla vicenda, derubricatagenerosamente a caduta di stile: « Hanno sbagliato, non si entra in casa d' altri senza permesso » .Eppure il suo cuore batteva, ricambiato, per Casapound. Nel 2015 i camerati lo accolsero a Roma algrido: « Un capitano, c' è solo un capitano! ».Sdoganamento cinico, frutto di vent' anni di destrutturazione della narrazione antifascista. E così SilvioBerlusconi, estimatore del fascista Ciarrapico, può andare in televisione ad evocare con il sorriso ilDuce di « Credere, obbedire e combattere» e la nipote del Duce medesimo, Alessandra Mussolini, puòesibirsi come credibile consulente per Ostia mafiosa: « Due mesi di mio nonno e sarebbe tutto risolto » .Silenzioso nel giorno sbagliato il forzista Brunetta: «No comment».In questo contesto la destra ex missina ­ tornando a Storace e Alemanno ­ ha una certa difficoltà a direparole nette, a mettere una distanza definitiva, antipatizzante. Sdoganati negli Anni 90, si sonoridoganati da soli. Stanno nella " Terra di Mezzo", vogliono essere destra moderna ma provano unacerta paternalistica tolleranza nei confronti di una decina di giovani in nero che tengono sotto scacco«gli amici degli immigrati » , cioè « i nemici della patria ». A guardar bene ­ è il punto di vista dei nostri ­se questi nipoti degli Arditi vanno a molestare in casa d' altri è in gran parte « colpa del Pd». DiceAlemanno: «Non va sottovalutato l' effetto nelle periferie dell' ondata migratoria gestita male». Tradotto:«La sinistra che ora grida compatta al lupo, crea essa stessa le condizioni del disagio e della rabbia».

30 novembre 2017 Pagina 2

La Repubblica

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Sarebbe meglio non scomodare la sociopolitica. Quei giovani hanno agito da fascisti, sono gli squadristidel 2017. Punto. «Lettura esagerata, eccessiva » , ribatte Alemanno che è disponibile perlomeno adiscuterne. Al contrario di Giorgia Meloni che si imbestialisce: «Non ho niente da dirvi. Sono uscita dalghetto! Il nostro è un partito nazionale al 6 per cento.Non telefonatemi più per parlare di skinheads » . È la stessa Meloni che, a proposito di Ostia, lodava lacapacità territoriale di Casapound: «Siamo diversi ma con loro abbiamo un rapporto sereno».© RIPRODUZIONE RISERVATA.

alessandra longo,

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Giustizia, flat tax e ministri le 10 crepe delcentrodestra Salvini: Silvio non sta ai patti

roma « Adesso Silvio mi ha proprio rotto » .Matteo Salvini ha perso la pazienza, raccontain queste ore chi circonda il leader leghista,complice l' ennesima boutade di Berlusconi sulcandidato premier (il generale LeonardoGallitelli) e la storiella sparata per l' ennesimavolta del bi lancino col quale div idersi iministeri di un governo che ancora non c' è (12tecnici, 8 politici).«La misura è colma» a tal punto, per i lleghista, da spingerlo a convocare dueconferenze stampa in tre giorni a Roma, lunedìe ieri, solo per sparare ad alzo zero contro l'alleato. « Fatelo sfogare, senza di me non vada nessuna parte » , taglia corto coi suoi ilcapo forzista.La coalizione di centrodestra resta in piedi,nonostante tutto, ma sempre più patto dipotere e cartello elettorale. I sondaggi lapremiano.Fa t to s ta che , g io rno dopo g io rno , s iaggrovigliano nodi che necessiteranno ben piùche di una cena a base di arancine, per esseresciolti. Il programma comune al momento è unmiraggio, Giorgia Meloni chiederà un vertice laprossima settimana, subito dopo il congressodi Fdi del 2 e 3, Salvini non vuole incontri ma«chiarimenti» sulle troppe cose che non gli tornano e invoca un' intesa in dieci punti. Per adesso, diecisono diventati i punti di frattura che si sono moltiplicati settimana dopo settimana.Solo l' ultimo in ordine di tempo è il caso della neo giunta siciliana di Nello Musumeci, che ha tenutofuori dalla porta proprio la Lega ( « A noi e al nuovo ha preferito il vecchio e Cuffaro » , la sobria replicadi Salvini), dopo che nell' isola con Berlusconi si erano scontrati già sui troppi impresentabili schieratinelle liste di Fi. «Ma alle politiche pretendo liste pulite » avverte ora il capo del Carroccio. Sulla giustiziamartedì il frontale si è verificato alla Camera, col mancato appoggio di Fi alla legge voluta dal Carroccioper escludere i reati più gravi da rito abbreviato e sconti di pena ( « Incredibile » , per il leghista). Adividere i due azionisti di maggioranza del centrodestra sono almeno altri otto punti. Il Cavaliere haaperto il cantiere del "quarto petalo" per imbarcare in coalizione centristi, ex di ritorno, Scelta civica?«Non è serio, non possiamo fare l' Arca di Noè», lo stronca ancora Salvini a Circo Massimo, su RadioCapital. Il leghista che ha fatto della flat tax al 15 per cento la sua bandiera non si può dare pace del 23proposto da Berlusconi per abbattere la tassazione dei lavoratori. Come sul suo tormentone, la riformapensioni della Fornero: « Io la voglio cancellare. E lui?» Per l' ex premier il M5S è «il grande pericoloper la democrazia » , Grillo è « il primo» che Salvini chiamerebbe al telefono l' indomani delle politichese non ci fossero i numeri per un governo. E poi l' album dei potenziali premier, ultimo Gallitelli. «Ma è

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La Repubblica

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la quarta che lancia, basta.. » è esploso Salvini, già in corsa per quella poltrona. L' Europa, lapermanenza nell' euro e la militanza Ppe li vede su fronti opposti. «Non voglio andare al governo perfare la succursale della Merkel», protesta l' eurodeputato. Sono i nove punti critici che impongono ilricorso a un accordo scritto, già rifiutato però dal Cavaliere e perciò diventato la decima mina tra i due:«Un accordo va fatto, fosse pure davanti a un benzinaio » , avverte il leghista che incassa il sostegnodella destra di Alemanno e Storace per le politiche. E se Berlusconi si preparava a depennare la "pasionaria" Daniela Santanché, lei saluta e si prepara a passare con Giorgia Meloni, già al congresso disabato.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

carmelo lopapa,

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I leader sovranisti: Salvini sia premier Faremo icomitati

Un po lo sov ran is ta , «a l se rv i z io» de lcentrodestra uni to, con Matteo Salv in icandidato premier. È «l' obiettivo strategico»cui mirano i leader sovranisti Gianni Alemannoe Francesco Storace che ieri, assieme adAntonio Buonfiglio (Fronte identitario) e alvicesegretario leghista Giancarlo Giorgetti,hanno annunciato il lancio dei comitati perSalvini premier.

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Corriere della Sera

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Caos centrodestra Salvini attacca Silvio "Passatoogni limite"

«A Matteo sono saltati i nervi», confidaBerlusconi. «Il Cavaliere deve stare attento ­avverte Salvini ­ perché c' è un limite ad ognicosa: io posso fregarmene di vincere con chinon mantiene i patti e mette banditi nelle liste.Il giorno dopo il voto non voglio fare lo zerbinodel la Merke l senza essere in grado d imantenere le promesse elettorali». Lo scontroè vero. Il centrodestra rischia di implodere. Illeader della Lega ne ha per tutti. Non si fidapiù di Silvio e di Giorgia.Considera Meloni una traditrice. Sta vivendomalissimo l' esclusione dalla giunta siciliana el ' assegnazione a Fratel l i d ' I tal ia di unassessore. Lei spiega che non c' era alcunpatto nell' isola: solo un cartello elettorale, poiognuno per la sua strada. Nei giorni scorsi ilgovernatore Musumeci aveva chiesto ditrovare un accordo per esprimere un nomecomune, ma le distanze sono rimaste siderali.Così l' unico deputato regionale di «Noi conSalvini» esce dalla maggioranza lasciandoNello Musumeci con 35 voti su 70. Da Palermospiegano che lo strappo verrà assorbitoquando Sgarbi lascerà l' assessorato allaCultura per candidarsi alle politiche e verràliberata una casella per i salviniani.E poi, spiegano le stesse fonti palermitane,Salvini dice che Cuffaro e Lombardo sono stati preferiti al nuovo: «Ma il neo eletto di Noi con Salvini,Tony Rizzotto, da dove viene? Dall' Mpa di Raffaele Lombardo».L' accusa del capo leghista è proprio questa: a Palermo è stato preferito il vecchio al nuovo.«Ne prendiamo atto. Io ritengo Musumeci valido e onesto ma se hanno ritenuto di preferire uomini diLombardo e Cuffaro...». Ma la vera partita è nazionale. Salvini teme che questi comportamenti «sleali»verranno replicati a Roma. Per questo parla di patti da sottoscrivere davanti a un notaio.«Poi potremo sottoscriverli pure dal macellaio, ma dovranno essere accordi scritti nero su bianco sututto: sul programma e sui collegi uninominali. Voglio candidature specchiate con tanto di fedina penalepulita, non riciclati o addirittura ex ministri o sottosegretari dei governi Renzi­Gentiloni». Per Salvini nonha senso vincere solo per il gusto di vincere: «E' meglio tirare fuori i problemi prima. Io non lanciocandidati a capocchia (Gallitelli ndr) per avere tre titoli sui giornali. Berlusconi ha già dato lacomposizione del governo, lo invito a smettere. Vuole coinvolgere Scelta Civica dico che non è serio.Non possiamo fare l' Arca di Noè e poi litigare il giorno dopo».Il Cavaliere reagisce dicendo che a «Matteo sono saltati i nervi perché ha capito che Fi sarà il primopartito del centrodestra». Un centrodestra a pezzi.

30 novembre 2017 Pagina 6

La Stampa

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Alla fine un accordo lo troveranno e fingeranno di mettere da parte i veleni. Sarà però un percorso moltoaccidentato. Il caso Sicilia è stato un detonatore, ma da settimane stava crescendo la tensione inmaniera direttamente proporzionale all' esposizione mediatica del Cavaliere che indicherebbe allapremiership pure «il guardiano del faro di Ventotene» pur di non sostenere Matteo, per dirla conMaurizio Crozza. Anche la Meloni non ci pensa proprio a sostenere Matteo e si tiene lontano dai«Comitati Salvini premier» che verranno lanciati nella seconda settimana di dicembre. Le frizioni sonoarrivati a tal punto che la Lega ha imbarcato Gianni Alemanno e Francesco Storace. Un pugno in facciaalla Meloni che ha tenuto sempre alla larga gli ex colonnelli di An. «Colonnelli senza truppe», secondoMeloni.«Giorgia ha una visione personale del suo partito», dice Alemanno. Al congresso di Fdi, sabato edomenica, Salvini non manda nemmeno una delegazione parlamentare.BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

AMEDEO LA MATTINA

30 novembre 2017 Pagina 6

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Centrodestra diviso ancor prima di partire

Nata per una questione di posti ­ la Lega, cheha eletto un solo consigliere, è l' unico partitodella coalizione a non aver ottenuto posti nelgoverno regionale ­ la rottura nel centrodestraall ' indomani della vittoria in Sicil ia, chedoveva anticipare quella nazionale al leprossime politiche, non è l' unico motivo diattrito all' interno dell' alleanza che i sondaggicont inuano a dare favor i ta nel la corsaelettorale. È di ieri l' annuncio che l' ex­sindacod i Roma Alemanno, t i tolare di una del leschegge fuoriuscite dall' implosione delladestra ex­finiana, e l' ex­ministri Storacecorreranno insieme a Salvini. La notiziaovviamente è giunta sgradita alle orecchiedella Meloni, leader di Fratelli d' Italia, eassegnatar ia, secondo le promesse d iBerlusconi, di due degli otto ministri politiciche dovrebbero far parte del nuovo governodopo l' auspicata vittoria elettorale nel voto dimarzo (gli altri membri del governo, sempresecondo l' ex­Cavaliere, dovrebbero veniredalla società civile). Per Meloni, la presenzanelle liste del Carroccio di Alemanno, che aitempi di An era t i tolare di una correntearticolata in tutta Italia, è una spina sul fiancodestro. Per Salvini, invece, il timore che lospinge a rafforzarsi a qualsiasi costo e inqualunque parte del territorio, è il movimentismo berlusconiano, tornato in campo in tv con una serie diproposte, come quella di candidare a premier il generale Gallitelli o come la ripartizione dei ministri, nonconcordate con gli alleati e mirate a mobilitare l' elettorato di Forza Italia, per vincere la sfida con laLega su chi avrà un voto in più, e conquisterà il diritto di indicare il nome del premier.È un fatto che il centrodestra ha cominciato a fibrillare proprio all' indomani della rinascita uscita dalleurne siciliane. Il rifiuto del Governatore Musumeci di includere nella sua amministrazione l' unicorappresentante eletto della Lega potrebbe essere legato ai rapporti peggiorati tra Salvini e Meloni.Oppure, si vocifera nei corridoi del Palazzo dei Normanni, dove l' 11 dicembre la nuova assembleasiciliana si riunirà, sulle ombre che si allungano sul mancato assessore leghista, che potrebbe diventareil quinto inquisito della legislatura appena cominciata. Resta il fatto che la rottura all' indomani dellavittoria rappresenta un esempio di quel che potrebbe accadere anche a Roma, al momento di formare ilnuovo governo dopo il voto politico, con Salvini che, in caso di mancanza di una maggioranzaautosufficiente di centrodestra, si rifiuterebbe di seguire Berlusconi sulla strada di un governo di largheintese con il Pd.BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

MARCELLO SORGI

30 novembre 2017 Pagina 7

La Stampa

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Alemanno e Storace si schierano: «Salvini premier»

Un polo sovranista per un centrodestra unito,garanzia di vittoria alle prossime elezioninazionali, attorno alla leadership di MatteoSalvini.Questo l' obiettivo dei cosiddetti sovranistiguidat i da Gianni Alemanno e FrancescoStorace, che ieri hanno ufficializzato un'a l l eanza po l i t i ca con l a Lega . I n unaconferenza stampa a Montecitorio con ilplenipotenziario di Salvini, Giancarlo Giorgetti,l' ex sindaco di Roma sottolinea: «Un limite delcentrodestra della Seconda Repubblica è statoquello di seguire troppo tematiche liberal­liberiste e di carattere moderato. Una vittoria,un successo di Salvini è la migliore garanziache nel prossimo Parlamento non ci sarannomaggioranza trasversali, inciuci e governitecnici». Gli fa eco con una battuta Storace,fondatore con Alemanno de l Mov imentonazionale per la sovranità: «I sovranisti hannobisogno di un sovrano vero e Matteo Salvini èil leader naturale di un percorso iniziato afebbraio con il nostro Congresso e che inqueste ore trova anche un' alleanza». Fareteuna lista vostra? «Questo lo definiremo», nonsi sbilancia l' ex governatore del Lazio, cheannuncia la creazione dei "Comitati per Salvinipremier". Primo appuntamento del nuovopercorso insieme al Carroccio è la manifestazione del 7 dicembre a Napoli dedicato al Meridione, daltitolo "Identità e lavoro, il riscatto del Sud, l' unità dell' Italia". Alemanno si rivolge a Fratelli d' Italia einvita Giorgia Meloni ad «aggregarsi al Polo sovranista: Salvini è lui il leader, ha portato la Lega dal 4 al15%, Fratelli d' Italia si unisca a noi». Ma l' ex ministro della Gioventù preferisce non commentare: stapreparando il congresso del suo partito, a Trieste il 2­3 dicembre.

30 novembre 2017 Pagina 8

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Niente assessore: la Lega molla Musumeci

MATTEO PANDINI Tutti sono distratti daibisticci Berlusconi­Salvini, ma nel centrodestrala frattura più grave è tra la Lega e la Meloni.Caso clamoroso, la Sicilia. Ieri il deputatosalv in iano Angelo At tagui le, aspiranteassessore di Nello Musumeci, è rimastoufficialmente a bocca asciutta. Così, haannunciato l' uscita dalla maggioranza. Datoche il centrodestra può contare su 36 seggi su70, la defezione è dolorosa anche se i leghisticontano su un solo eletto, Tony Rizzotto.Ricorderete. A Palermo, FdI e i seguaci diMatteo hanno messo in piedi una lista comune,con un seguace di Giorgia inserito nel listino diMusumeci. Dopo la vittoria, ha ottenuto ilseggio in automatico. Con le preferenze sonostati eletti due di FdI più il citato Rizzotto. «Avoi il listino, a noi l' assessore!», hanno urlato quelli del Carroccio agli alleati.Non è andata così. Sandro Pappalardo (FdI)ha strappato la delega al Turismo, e addiritturaè riuscito a piazzare alcune pedine l ' exgovernatore Raffaele Lombardo. Clamoroso ilcaso di Mariella Ippolito, in pole per Lavoro eFamiglia nonostante la candidatura con Ingroianel 2013. Così, i leghisti sono esplosi. Lamaretta era già nell' aria da tempo, con Salviniche non ha nascosto il fastidio. L' idea diorganizzare una manifestazione il 10 dicembre contro lo ius soli a Roma, città di Giorgia, proprio dopo l'appello di lei a organizzare una iniziativa comune è una spia: tra i populisti si sta giocando un derby.Accesissimo. Sempre nel quadro di crescenti tensioni vanno lette le plateali trattative salviniane peraccogliere alcuni amministratori locali in arrivo da destra, soprattutto nel Centrosud. E non a caso ieri,quando le liti siciliane sono diventate un caso nazionale, si sono schierati con la Lega due "grandinemici" della Meloni come Gianni Alemanno e Francesco Storace. I quali hanno addirittura annunciatodi volere Salvini premier.Fatto sta che è sceso il gelo anche tra l' ex missino Musumeci e la Lega, con la quale aveva invececoltivato ottimi rapporti fino al voto. «Noi fuori dalla giunta? Mi hanno fatto un favore per un certo verso»commenta il leader leghista.«Fatto salvo il rispetto per Musumeci che stimo e che continuerò a stimare, se si dimostra di averepreferito il vecchio al nuovo, il nuovo sta alla finestra... Noi all' opposizione?Ci sono nostri parlamentari e consiglieri che decideranno a proposito, senza nessun dramma. Voteremoi provvedimenti che condivideremo, se ci sarà qualche tentativo di ritorno alla Sicilia che vogliamosuperare, valuteremo» detta Salvini, mentre Attaguile promette: «Ci divertiremo...».La Meloni non commenta, presa com' è dall' organizzazione del suo congresso in quel di Trieste (2­3dicembre). Ma da Fratelli d' Italia assicurano che non c' erano accordi con la Lega per la giunta sicula,

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tanto che non s' era mai discusso neppure di un eventuale gruppo comune a Palazzo dei Normanni. Dipiù: in Veneto, dove c' è Luca Zaia e FdI ha un consigliere, la Meloni non ha assessori. Ecco perché, aPalermo, i seguaci di Giorgia non pensano di dover fare concessioni a Matteo.riproduzione riservata.

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Perché al centrodestra conviene litigare

FAUSTO CARIOTI Tutti a parlare di fakenews, ma qui i l problema sono le fakecoalitions, le alleanze farlocche. Non soloperché pronte a sciogliersi il giorno dopo ilvoto, se nessuna di esse avrà la maggioranzade i segg i , ma pe r ché i pa r t i t i c he l ecompongono sono più coltelli che fratelli. Èuna delle meraviglie del nuovo sistema, ilRosatellum.Il quale prevede che poco più di un terzo deglieletti sia scelto con il sistema maggioritario incollegi uninominali e il resto in piccoli collegiplurinominali, con criterio proporzionale.Significa che nel primo caso vince uno solo: ilcandidato che arriva primo. E dunque i partitialleati si presentano uniti davanti agli elettori,puntando su un solo nome. Nel secondo caso,invece, sono concorrenti tra loro. La notte delleelezioni, così, si saprà quanto ogni lista vale alivello nazionale.Quando Silvio Berlusconi e Matteo Salvinidicono che «chi prende un voto in più dell'altro indicherà il premier», unica cosa su cuisono d' accordo, si riferiscono proprio aquesto. E si è prima avversari che compagnid' armi, perché col proporzionale si eleggono386 deputati e col maggioritario solo 232.Le zuf fe quot id iane che ogn i g iorno i lcentrodestra mette in scena sono figlie di questo meccanismo che premia le alleanze e al tempo stessoincentiva la litigiosità al loro interno. Anche perché i due leader, assieme a Giorgia Meloni, pescano nell'identico stagno ­ quel 35­38% di elettori oggi intenzionati a votare per il centrodestra ­ e poi, semmai,altrove. Per Forza Italia è più facile rubare un voto alla Lega che ai Cinque Stelle, il Carroccio fa prima asfilare elettori ai Fratelli d' Italia che al Pd e così via. A creare ulteriore baruffa provvederanno le nuove"gambe" della coalizione, che per entrare in Parlamento dovranno superare la soglia del 3%, cioèconvincere almeno un milione di italiani a votare per loro, e certo non sarà a Pier Luigi Bersani che liandranno a contendere. Succederà anche al centrosinistra, se e quando il Pd formalizzerà l' accordocon il partito di Giuliano Pisapia.Intanto, però, sono i rivali di sempre a fare bella mostra di sé. Salvini non fa che battere sullo stessochiodo: chi vota Forza Italia rischia di favorire la nascita di un esecutivo amico della Germania.Pubblicità comparativa che è andata in onda pure ieri: «Se Berlusconi ha come punto di riferimentoAngela Merkel è una cosa da chiarire.Non voglio andare al governo per fare la succursale di Berlino». Il capo della Lega ha criticato i forzistianche per la loro contrarietà alla legge che esclude il rito abbreviato nei processi per omicidio e stuproe si è esibito nell' ennesimo attacco frontale al Cavaliere: «Io non lancio candidati a capocchia per averetre titoli sui giornali. E quando vedo che Berlusconi coinvolge Scelta civica, che oggi governa con Renzi,

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penso che non sia serio».Con l' intenzione di togliere voti ai Fratelli d' Italia nel centro­sud, il segretario leghista ha poi messo incampo Gianni Alemanno e Francesco Storace. I due "sovranisti" ieri hanno annunciato la nascita deicomitati per Salvini premier: «È il nostro leader, ha portato la Lega dal 4 al 15%, Fdi si unisca a noi».Berlusconi non risponde a tono per non compromettere l' alleanza di cui vuole essere il capo. DentroFratelli d' Italia la presidente tace e preferisce concentrarsi sul Pd; a rimarcare certe differenzeprovvede il capogruppo Fabio Rampelli: «Noi non siamo mai stati leghisti e andiamo avanti per lanostra strada». Ciò che pensano davvero, per ora, lo dicono solo a microfoni spenti: «Alemanno eStorace?Non hanno voti, fanno accattonaggio politico».riproduzione riservata.

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Il polo sovranista di Alemanno sale sul Carroccio

Chiara Giannini Roma Gianni Alemanno eFrancesco Storace, alle prossime politiche,correranno con la Lega. L' ufficialità è arrivataieri, quando hanno lanciato i «Sovranisti perMatteo Salvini premier».L' obiettivo, a detta dell' ex sindaco di Roma, èquello di «costruire anche in Italia un popolosovranista e tenere unito il centrodestra in unalogica di sovranità nazionale».Ieri a Montecitorio, a dare l' annuncio, c' eranoanche il vice segretario federale del partito delCarroccio, Giancarlo Giorgett i , AntonioBuon f i g l i o d i F ron te i nden t i t a r i o e l aresponsabile nazionale del Dipartimentopolitiche del Centro Sud Msn Gabriella Peluso,che hanno anticipato il programma dellamanifestazione che il prossimo 7 dicembre aNapoli servirà per parlare di «identità e lavoro,il riscatto del Sud, l' unità dell' Italia».Il messaggio è chiaro: «Nel centrodestra ­ hadetto ancora Alemanno ­ c' è un bipolarismotra il polo sovranista guidato da Salvini equello liberale di Berlusconi. Noi ci schieriamocon il polo sovranista e lanciamo i comitati perSalvini premier. Crediamo che un Salvinisopra il 20% sia la garanzia contro governitecnici e inciuci. Crediamo che la vittoria delleforze che fanno riferimento a lui sia anche lagaranzia di un ancoraggio a destra». EStorace ha specificato che la decisione di sostenere la Lega non è una «manovra elettorale, ma unpercorso iniziato con il congresso di febbraio».Giorgetti ha invece tenuto a dire: «Vogliamo un centrodestra inclusivo, ma il perimetro deve esserechiaro e coerente e in questi giorni ci sembra che ci sia confusione. C' è chi per anni ha sostenuto ladistruzione di alcuni capisaldi appoggiando i governi Renzi e Gentiloni e ora vuole migrare verso lacoalizione che sembra vincente.Il perimetro non sono le candidature, ma le idee chiare e noi riteniamo che all' interno di questacoalizione le esprima Matteo Salvini».La scelta di Alemanno e Storace a qualcuno è parso uno schiaffo a Giorgia Meloni. Ma la leader diFratelli d' Italia non si esprime in merito. Fonti accreditate ricordano che alle comunali di Ostia Fratelli d'Italia aveva messo il veto alla partecipazione di candidati vicini ai sovranisti nelle loro liste, tanto che,alla fine, a questi ultimi non è rimasto che ripiegare sull' appoggio a Casapound. Insomma, pocoimporta se andranno a sostenere il segretario del partito del Carroccio. Anche perché i prossimi 2 e 3dicembre a Trieste si terrà proprio il congresso di Fdi, nel cui corso saranno rese note adesioniimportanti. Il toto candidato, in vista delle politiche, insomma, è iniziato.

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Il Giornale

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Chiara Giannini

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Lega fuori da giunta Musumeci, il modello Sicilia ègià finito

Centrodestra Roma. Acque sempre più agitatenel centrodestra. Giorgia Meloni intendech iedere un incon t ro per la p ross imasettimana, Matteo Salvini manda una nuovarichiesta di chiarimento a Silvio Berlusconi. E apeggiorare la situazione arriva una nuova'tegola' dalla Sicilia per via dell' esclusionedella Lega dalla giunta guidata da NelloMusumeci. I sondaggi continuano ad esserefavorevoli (l' ultimo Ixè per Radiouno attesta ilcentrodestra in testa con il 35,5%) e nessunodei tre 'capi' sembra disponibile a rompere l'alleanza ma, nella sfida per la leadership,ognuno cerca di guadagnare terreno per ilproprio partito. Salvini ha ripreso ad attaccarea testa bassa. Il segretario della Lega incassai l sostegno del Movimento nazionale diAlemanno e S to race , p rosegue ne l suodisegno di estendere il più possibile i confinidel suo part i to puntando sul Meridione:«Salvini al 20 per cento è la garanzia contro ungoverno tecnico o inciuci», dice l' ex sindaco diRoma.Per il Carroccio è fondamentale mettere inchiaro alcuni punti come il rapporto con l'Europa: «Se Berlusconi ha come punto diriferimento Angela Merkel è una cosa da chiarire. Non voglio andare al governo per fare la succursale diBerlino», avverte. La proposta recapitata ad Arcore è di un programma in 10 punti: «Se a Berlusconinon va bene il notaio possiamo fare dal macellaio, dal benzinaio, insomma dove vuole lui», avvertecaustico.Nubi anche sul 'capitolo giustizia' dopo la decisione presa dagli azzurri di astenersi sulla proposta dilegge del Carroccio (e sostenuta anche dal Pd) di eliminare il rito abbreviato per reati come lo stupro e l'omicidio: «È incredibile. Era una proposta intelligente, ma Fi vota nel nome di un garantismo che non c'entra nulla, in questo caso. È grave», attacca ancora Salvini. E sul nome di Gallitelli: «Io non lanciocandidati 'a capocchia' per avere tre titoli sui giornali. Berlusconi ha già dato composizione del governo,è surreale, lo invito a smettere».Salvini alla protesta dei sostenitori di e­cig.

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Avvenire

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La svolta di Storace e Alemanno «In campo perMatteo premier»

Se è vero, come sostengono in conferenzastampa, che il bipolarismo si è spostato dallecoalizioni alla «coalizione» (nello specifico «trai liberal ­popolari di Berlusconi ei sovranisti diSalvini»), sta proprio qui il motivo principale diquella che Gian ni Alemanno ha salutato come«la svolta importante» per la sua creatura: «IlMovimento nazionale per la sovranità e ilFronte identitario scelgono di militare perSalvini premier ­ ha spiegato il segretariolanciando i comitati che affiancheranno quellileghisti ­ Una scelta che rafforza i l poloidentitario e sovranista nel centrodestra, chedeve essere necessariamente ancorato adestra, e questo può essere garantito daMatteo Salvi ni».Con queste parole l' ex sindaco di Roma eFrancesco Storace assieme al vicesegretariofederale del Carroccio Giancarlo Giorgettihanno sancito l' alleanza tra Mns e Lega(senza Nord): un' intesa programmatico ­strategica che diventerà anche elettorale e chesarà spalmata in tutta la Penisola. Tuttoque s t o , c ome hanno s p i e ga t o n e l l apresentazione organizzata assieme al Fronteidentitario di Antonio Buonfiglio e Alfredo Iorio,all' interno di un centrodestra unito che ha ­ aloro avviso ­ necessità di una leadership diSalvini «per scongiurare ogni ipotesi di larghe intese».Plaude a tutto ciò il numero due del Carroccio Giorgetti: «Alemanno e Storace riconoscono il ruolo diLega trascinatrice della coalizione di centrodestra...». Ne è convinto, da parte sua, l' ex sindaco diRoma: «Un limite del centrodestra della Seconda Repubblica è stato quello di seguire troppo tematicheliberal ­liberiste e di carattere moderato. Una vittoria, un successo di Salvini è la migliore garanzia chenel prossimo Parlamento non ci saranno maggioranze trasversali, inciuci e governi tecnici».Concetto rafforzato da Storace: «I sovranisti hanno bisogno di un sovrano vero e Matteo Salvini è illeader naturale di un percorso iniziato a febbraio con il nostro Congresso e che in queste ore trovaanche un' alleanza ­ ha spiegato­ Noi saremo presenti nelle mille piazze di sabato e domenica araccogliere le firme contro ius soli, la legge Fornero, cioè a riempire finalmente di contenuti e non dinomi e ministri l' azione politica».Il battesimo di questa alleanza destro­leghista è fissato, non a caso, nella capitale del Sud, Napoli, doveil 7 dicembre si terrà la manifestazione tematica dedicata al Meridione, dal titolo «Identità e lavoro, ilriscatto del Sud, l' unità dell' Italia». In chiusura non è mancato l' appello di Alemanno a Fratelli d' Italia eun invito diretto a Giorgia Meloni ad aggregarsi al Polo sovranista: «È Salvini il leader, colui che ha

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Il Tempo

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portato la Lega dal 4 al 15%. Fratelli d' Italia si unisca a noi».Ant. Rap.

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Alemanno: «Sì a Salvini premier»

«Il nostro obiettivo strategico è la costruzionedi un polo sovranista a l l ' in terno d i uncentrodestra unito, che in questo modo possavincere. Ma ci vogliono scelte chiare. Nelcentrodestra c' è un bipolarismo tra il polosovranista guidato da Matteo Salvini ed il pololiberale di Silvio Berlusconi, noi ci schieriamocon il polo sovranista e lanciamo i comitati perSalvini premier. Crediamo che un Salvinisopra il 20% sia la garanzia contro governitecnici e inciuci». La presa di posizione netta èdi Gianni Alemanno, leader del Movimentonazionale per la sovranità, espressa ieri conFrancesco Storace durante una conferenzastampa a Montecitorio alla quale era presenteanche i l v icesegretar io de l Carrocc io ,Giancarlo Giorgetti. Sia Alemanno che Storacehanno precisato che l' appoggio al leaderleghista non è una manovra elettorale bensì laconclusione di «un percorso cominciato con ilnostro congresso dello scorso febbraio».Giorgetti ha espresso la soddisfazione dellaLega: «Siamo felici che in tanti abbianoriconosciuto a Salvini il ruolo di trascinatore epotenziale leader della coalizione però affinchéque s t a c o a l i z i o n e n on s i a s o l o u namaggioranza elettorale è necessario che chicondivide il nostro motto sovranità identità ecomunità sia il più forte».

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La Verità

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Salvini attacca Berlusconi: «Superato ogni limite»

ROMA. «A Matteo sono saltati i nervi», confidaBerlusconi. «Il Cavaliere deve stare attentoavverte Salvini ­ perchè c' è un limite a ognicosa: posso fregarmene di vincere con chi nonmantiene i patti e mette banditi nelle liste. Ilgiorno dopo il voto non voglio fare lo zerbinodel la Merke l senza essere in grado d imantenere le promesse elettorali». Lo scontroè vero. Il centrodestra rischia di implodere. Illeader della Lega ne ha per tutti. Non si fidapiù di Silvio e di Giorgia. Considera Meloniuna traditrice. Sta vivendo male l' esclusionedalla giunta siciliana e l' assegnazione a FdI diun assessore. Lei spiega che non c' era alcunpatto nell' isola: solo un cartello elettorale, poiognuno per la sua strada.Nei giorni scorsi il governatore Musumeciaveva chiesto di trovare un accordo peresprimere un nome comune, ma le distanzesono rimaste siderali. Così l' unico deputatoregionale di Noi con Salv ini esce dal lamaggioranza lasciando Musumeci con 35 votisu 70.Da Palermo spiegano lo s t rappo verràassorbito quando Sgarbi lascerà l' assessoratoalla Cultura per candidarsi alle politiche: verràliberata una casella per i salviniani.L' accusa del capo leghista è questa: a Palermo è stato preferito il vecchio al nuovo. «Ne prendiamoatto. Io ritengo Musumeci valido e onesto ma hanno ritenuto di preferire uomini di Lombardo e Cuffaro».Ma la vera partita è nazionale. Salvini teme che questi comportamenti «sleali» verranno replicati aRoma. Per questo parla di patti da sottoscrivere davanti a un notaio.«Poi potremo sottoscriverli pure dal macellaio, ma dovranno essere accordi scritti nero su bianco sututto: sul programma e sui collegi uninominali. Voglio candidature specchiate con tanto di fedina penalepulita, non riciclati o addirittura ex ministri o sottosegretari dei governi RenziGentiloni». Per Salvini nonha senso vincere solo per il gusto di vincere: «È meglio tirare fuori i problemi prima. Io non lanciocandidati a capocchia (Gallitelli, ndr) per avere tre titoli sui giornali. Berlusconi ha già dato lacomposizione del governo, lo invito a smettere. Vuole coinvolgere Scelta Civica dico che non è serio.Non possiamo fare l' Arca di Noè e poi litigare il giorno dopo». Il Cavaliere reagisce dicendo che a«Matteo sono saltati i nervi perchè ha capito che Fi sarà il primo partito del centrodestra». Uncentrodestra a pezzi. Il caso Sicilia è stato un detonatore, ma da settimane cresceva la tensione inmaniera direttamente proporzionale all' esposizione mediatica del Cavaliere che non vuole sostenereMatteo.Così come la Meloni che sitie ne lontana dai «Comitati Sal vini premier». Le frizioni sono arrivate a talpunto che la Lega ha imbarcato Gianni Alemanno e Francesco Storace.Un pugno in faccia alla Meloni che ha tenuto sempre alla larga gli ex colonnelli di An.

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Il Secolo XIX

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Pd in cerca di alleanze Tensione tra Fi e Lega

ROMA È un cantiere aperto quello del Pd conle potenziali liste alleate: se «passi avanti» sisono registrati nell' incontro di ieri con Campoprogressista, che però ha alzato la postachiedendo la calendarizzazione dello Ius soli,la lista centrista è ancora tutta da definire perle divisioni tra i possibili contraenti.Piero Fassino e il vicesegretario MaurizioMartina hanno incontrato una delegazione diCampo progressista, guidata da CiccioFerrara, Marco Furfaro e Bruno Tabacci.Questi hanno apprezzato l' impegno a votarein Senato il biotestamento subito dopo la leggedi Bilancio. Ma per il partito di Giuliano Pisapiaresta essenziale lo Ius soli, per il quale sichiede la calendarizzazione in Aula per poterchiudere l' accordo, anche se Michele Ragostadi Cp la dà per fatta, come dà per acquisita l'adesione di Laura Boldrini, corteggiata anchedalla lista di Mdp, Si e Possibile che nasceràdomenica e che avrà in Pietro Grasso il leader.È invece un vero puzzle la lista di centro chedovrebbe mettere insieme Ap, o una suap a r t e , i C e n t r i s t i p e r l ' E u r o p a d iPierferdinando Casini, Giampiero D' Alia eGianluca Galletti e i cattolici ex montiani diDemocrazia solidale. Quest' ultima, spiega Lorenzo Dellai, non vuole una lista che sia «la bad companydella nomenclatura del moderatismo» e chiede che ci sia una «novità politica» come il sostegno allo Iussoli e un profilo più sociale, secondo i dettami di Papa Francesco. Manca un soggetto forte che catalizzitutti.Ma Matteo Renzi chiede di chiudere in fretta il dossier alleanze e un sondaggio di Ixè, per il quale,stando alle attuali intenzioni di voto, il centrosinistra prenderebbe al Nord solo cinque collegiuninominali, potrebbe spingere ad accelerare la definizione della coalizione.CENTRODESTRA. Intanto nel centrodestra Giorgia Meloni si dice pronta a chiedere un incontro già laprossima settimana, mentre Matteo Salvini rincara la dose mandando un nuovo avviso a SilvioBerlusconi con la richiesta di un «chiarimento». In più a peggiorare la situazione nel precario equilibriodella coalizione è la «tegola» che piomba dalla Sicilia dove l' esclusione della Lega dalla giunta guidatada Nello Musumeci manda in soffitta il modello che aveva portato alla vittoria delle elezioni e cherappresentava la base da cui partire in vista delle politiche.Ieri il segretario della Lega che ha incassato anche il sostegno del Movimento nazionale di Alemanno eStorace per la corsa alla premiership.Per Salvini è fondamentale mettere in chiaro alcuni punti come il rapporto con l' Europa che da sempreè fonte di tensione con Fi: «Non voglio vincere solo per il gusto di vincere ma per aver la possibilità dicambiare il Paese. Dico che è meglio tirare fuori i problemi prima».M5S. E con l' avvicinarsi del voto per il M5S è l' ora di stringere sulla campagna elettorale e sulle regole

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Brescia Oggi

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per le candidature. Rispetto al 2013 non ci saranno modifiche epocali: resteranno la regola dei duemandati e il «No» alle pluricandidature e non dovrebbero essere previste eccezioni per gli attualiparlamentari.Unica deroga al momento accreditata è quella, complice il Rosatellum, di potersi candidare all'uninominale e al listino collegato.La novità, però, potrebbe essere quella di permettere che chi corre negli uninominali possa essereinserito anche nel listino collegato.È una deroga motivata dalla legge elettorale visto che, candidando un parlamentare solo per l'uninominale si rischierebbe, seriamente, di perderlo.Non ci dovrebbero essere, invece, particolari trattamenti di favore per i «big» nelle primarie online. Acorrere negli uninominali dovrebbe essere il capolista, ovvero chi, nelle parlamentarie organizzate incorrispondenza di ciascun collegio, prenderà più click.Nelle prossime settimane l' impianto avrà una sua ufficialità in un contesto nel quale, tra i parlamentari,si fa la conta di chi non ha intenzione di ricandidarsi. E chissà se è un caso che, tra i deputati chepotrebbero seguire la strada di Di Battista, figurino diversi «ortodossi».

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