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57 LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2010 persona che giunge alla nostra osservazione con fiducia quasi cieca. Ai tempi del Dr. Bach, la superspecializzazione medica non aveva anco- ra infarcito le menti. – La Persona era il centro dello studio clinico. Con questo non voglio in alcun modo negare tutti gli enormi progressi in campo medico convenzionale. La scienza medica è progredita, la vita media aumentata, la corsa al fu- turo, probabilmente, è appena “dietro l’angolo”... ma, indubbiamente, ci siamo un po’ spersonalizzati. Riacquistare la “personalizzazione” del paziente è, forse, il nostro compito più arduo. Il Dr. Bach, quindi, non parla di occhio, rene, cervello, fegato, ma dell’Uomo-occhio, Uomo- rene, Uomo-cervello, Uomo-fegato, etc. – Ogni Fiore nasconde i suoi mille risvolti organici, perché ogni fiore è un dono. Edward Bach l’aveva in- tuito, capito e reso, con i suoi rimedi, accessibile ad ognuno. Nello spazio di questa Ru- brica, ovviamente, non si possono trattare tutti i Fiori che il Dr. Edward ri- portò alla luce. Vi faccio un esempio concreto. Per chi ci legge, questa non sarà una novità. – Da quando abbiamo av- viato questa Rubrica ab- biamo cercato di concre- tizzare il nostro lavoro. Tutto quello che abbiamo scritto è stato da noi spe- rimentato e raccontato Il punto di vista dell’Oftalmologo Gruppo di Oftalmo-Omotossicologia Biologica Rubrica a cura della Dr.ssa Raffaella M.A. Bertoglio L’occhio “avvolto” dai Fiori di Bach Quando qualche anno fa mi proposi, per caso, di lavorare sugli occhi in modo diverso, non avrei mai pensato che la strada si po- tesse aprire verso così tante direzioni ed emozioni. – I nuovi sentieri sono sempre affascinanti, ma bisogna renderli reali. L’occhio è in comunicazione diretta con l’encefalo tramite il ner- vo ottico. La lunarità dell’encefalo è mediata dalla solarità del cuore e gli occhi sono, infatti, uno lunare e l’altro solare. Questo potrebbe, da solo, spiegare l’influsso dei Fiori di Bach sul “Sistema occhio”. Ho imparato, guardando le persone negli occhi, ad aprire la mente e il cuore delle stesse. – È facile, per chi non comprende questo atteggiamento, “archiviare” l’occhio all’interno dell’orbita. Forse non sono riuscita a far comprendere la vera importanza dell’oc- chio. Eppure basterebbe chiudere per pochi minuti gli occhi per capire quanto importanti essi siano... Tutti noi sappiamo il grande impatto emozionale e somatico che attiene alla scoperta del Dr. Edward Bach. Bach, sicuramente, attinse energeticamente o – forse – studiando anti- che tradizioni. Da quel retaggio che è insito in una parte della nostra cellula e che, se stimolato in modo appropriato, affiora con forza dando la possibilità di proseguire il cammino tracciato. – Tutto riaffiora e tutto deve essere ricondotto verso la nostra dire- zione. L’occhio non sta solo a guardare. L’occhio guarda, sente ed integra la mente con il cuore. I Fiori di Bach aiutano in questo lavoro. Eliminano quelle “impurità” che impediscono la “giusta visione”. “Vedere” non è cosa semplice! Cercare di pulire l’occhio, quindi, è un obbligo non solo per l’oculista ma per chi, come noi, cerca di aiutare la Fig. 1 http://imgs.tootoo.com/0c/07/0c075b11bb32ff6cdc 5fc02fb56d30ea.jpg

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LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2010

persona che giunge alla nostra osservazione con fiducia quasi cieca.Ai tempi del Dr. Bach, la superspecializzazione medica non aveva anco-ra infarcito le menti. – La Persona era il centro dello studio clinico. Con questo non voglio in alcun modo negare tutti gli enormi progressiin campo medico convenzionale.La scienza medica è progredita, la vita media aumentata, la corsa al fu-turo, probabilmente, è appena “dietro l’angolo”... ma, indubbiamente,ci siamo un po’ spersonalizzati. Riacquistare la “personalizzazione” delpaziente è, forse, il nostro compito più arduo. Il Dr. Bach, quindi, nonparla di occhio, rene, cervello, fegato, ma dell’Uomo-occhio, Uomo-rene, Uomo-cervello, Uomo-fegato, etc.– Ogni Fiore nasconde i suoi mille risvolti organici, perché ogni fiore èun dono.Edward Bach l’aveva in-tuito, capito e reso, con isuoi rimedi, accessibile adognuno.Nello spazio di questa Ru-brica, ovviamente, non sipossono trattare tutti iFiori che il Dr. Edward ri-portò alla luce. Vi faccioun esempio concreto.Per chi ci legge, questanon sarà una novità. – Da quando abbiamo av-viato questa Rubrica ab-biamo cercato di concre-tizzare il nostro lavoro.Tutto quello che abbiamoscritto è stato da noi spe-rimentato e raccontato

Il punto di vistadell’Oftalmologo

Gruppo di Oftalmo-Omotossicologia Biologica

Rubrica a cura della Dr.ssa Raffaella M.A. Bertoglio

L’occhio “avvolto” dai Fiori di Bach

Quando qualche anno fa mi proposi, per caso, di lavorare sugli

occhi in modo diverso, non avrei mai pensato che la strada si po-

tesse aprire verso così tante direzioni ed emozioni.

– I nuovi sentieri sono sempre affascinanti, ma bisogna renderli

reali.

L’occhio è in comunicazione diretta con l’encefalo tramite il ner-

vo ottico. La lunarità dell’encefalo è mediata dalla solarità del

cuore e gli occhi sono, infatti, uno lunare e l’altro solare.

Questo potrebbe, da solo, spiegare l’influsso dei Fiori di Bach sul

“Sistema occhio”.

Ho imparato, guardando le persone negli occhi, ad aprire la mente e ilcuore delle stesse.– È facile, per chi non comprende questo atteggiamento, “archiviare”l’occhio all’interno dell’orbita.Forse non sono riuscita a far comprendere la vera importanza dell’oc-chio. Eppure basterebbe chiudere per pochi minuti gli occhi per capirequanto importanti essi siano... Tutti noi sappiamo il grande impatto emozionale e somatico che attienealla scoperta del Dr. Edward Bach.Bach, sicuramente, attinse energeticamente o – forse – studiando anti-che tradizioni. Da quel retaggio che è insito in una parte della nostracellula e che, se stimolato in modo appropriato, affiora con forza dandola possibilità di proseguire il cammino tracciato.– Tutto riaffiora e tutto deve essere ricondotto verso la nostra dire-zione.L’occhio non sta solo a guardare. L’occhio guarda, sente ed integra lamente con il cuore. I Fiori di Bach aiutano in questo lavoro. Eliminano quelle “impurità” che impediscono la “giusta visione”. “Vedere” non è cosa semplice! Cercare di pulire l’occhio, quindi, è unobbligo non solo per l’oculista ma per chi, come noi, cerca di aiutare la

Fig. 1 http://imgs.tootoo.com/0c/07/0c075b11bb32ff6cdc5fc02fb56d30ea.jpg

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perché ognuno potesse trarne spunti utili per il compito che, ogni gior-no, si accinge a svolgere.– Studiare la degenerazione maculare legata all’età è, ormai per me,una consuetudine. Ogni sua piccola parte, dal 2006, è stata sviscerata(N.d.R.: vedi voce bibliografica 3). Mancavano, però, all'appello i Fiori di Bach. E, allora, ho cercato di comprendere la loro implicazione in questa pato-logia altamente invalidante. Già quando avevo “mescolato” i rimedi coni medicinali dedicati all’affezione retinica avevo inserito i Fiori. Lo ritenevo, e lo ritengo, un vantaggio terapeutico enorme.Accanto a questi medicinali ho cercato di approntare un supporto floreale.– Per semplicità definirò, in questo contesto, la DMLE come “Disperce-zione della Realtà”.Analizzando i Fiori, due sono quelli che mentalmente e praticamente,lavorano su questa Dispercezione: Honeysuckle (Fig. 1) e Agrimony (Fig. 2).

� 1) Honeysuckle è utile, nel caso specifico, per alcuni elementi ecaratteristiche:1) invecchiamento precoce con “spinta” a non voler vedere il pre-sente;2) regressione;3) disequilibrio della concentrazione dei coni presenti in zona maculare;4) Holle: Signora della Notte;5) insufficiente interesse per il presente.

� 2) Agrimony entra nella Dispercezione per queste peculiarità:1) mascheramento della realtà;2) esecuzione di un lavoro indiretto sul drenaggio epatico;3) bisogno di essere considerato e curato come persona affetta dauna patologia così invalidante;4) scissione macula/retina;5) probabile alterazione del Sistema ortosimapatico.

� Un terzo Fiore è utile sulla neovascolarizzazione retinica, tipica dellaforma umida della DMLE: Vervain (Fig. 3).

In aggiunta, e secondo i casi, Scleranthus non può essere dimenticatoper il suo trofismo sul disequilibrio e sul ripristino sensoriale.

– Intrigante e utile è la corrispondenza Clematis/Aspen, l’allontanamentodalla realtà tanto da arrivare ad una sorta di perdita della visione: dalsogno di Clematis... al nero di Aspen.

L’occhio, “avvolto” dai Fiori, continua il proprio cammino...

Dr.ssa Raffaella M.A. [email protected]

Letteratura1) Bach E. – Guarire con i fiori. Guarisci te stesso. I dodici guaritori e gli altri rimedi.

E. Bach. IPSA Editore, 2009.2) Bertoglio R. – Mi Senti? Starrylink Editore, 2008.3) Bertoglio R. – Degenerazione Maculare Età-Correlata. Una nuova strategia tera-

peutica. La Medicina Biologica 2006/3; 15-26.4) Bertoglio R. – La vecchia che caramellava le mele. In corso di pubblicazione.5) Lupardini M. – Floriterapia di Bach. Ultime Frontiere della Tradizione. Guna Ed., 2007.6) Il punto di vista dell’Oftalmologo. La Medicina Biologica 1/2008; 3/2008.7) Pastorino M.L. – Introduzione ai rimedi floreali di Bach. IPSA Editore, 1993.8) Weeks N. – La vita e le scoperte di Edward Bach. Guna Ed., 1996.

– La Redazione ringrazia gli Editor dei siti web da cui sono state tratte le 3 imma-gini che compaiono nella Rubrica.

Fig. 2 http://www.ellaflor.com/imgbin/essences/Agrimony.jpg

Fig. 3 http://www.globalherbalsupplies.com/herb_information/images/vervain_english.jpg