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PER ESSERE PRIMI Ricerche sul web: è questione di psicologia L’ Italia eccelle nella robotica: non solo in quella industriale di Comau, ma anche nella ri- cerca, come testimonia la mappa che pubblichiamo in questa pagina. E non solo al Nord. Bruno Siciliano, dell’Uni- versità Federico II di Napoli, è uno de- gli esponenti di punta. Leader di un te- am che ha avuto sedici progetti finan- ziati dall’Ue, direttore di Icaros (chirur- gia robotica) e di Prisma Lab (meccatronica), ha scritto uno dei libri più adottati dalle Università di tutto il mondo («Robotics») ed è autore, con il siriano-americano Oussama Khatib, dello Springer Handbook of Robotics, premio internazionale 2008 per l’edi- toria scientifica. L’evento A lui, studioso e divulgatore, è stato affidato il compito di «far crescere» la Maker Faire, quinta edizione italiana di un evento nato nel 2006 in Califor- nia, che si tiene alla Fiera di Roma da venerdì a domenica prossimi. La fiera degli artigiani digitali, nata intorno ai maker che creano oggetti con le stam- panti 3D, è un evento amatissimo dai ragazzi che, fino ad oggi, ha tenuto in- sieme scienza, divulgazione e gioco. Quest’anno la fiera potenzierà l’aspet- to scientifico grazie alla presenza di tredici tra i maggiori centri di ricerca del Paese, da Genova a Pisa, da Siena a Napoli. Però manterrà il suo carattere «ludico» attraverso l’impiego delle demo interattive. «I ragazzi — racconta Bruno Siciliano — potranno ad esempio stringere la mano a robot antropomorfi in condi- zioni di assoluta sicurezza. O dedicare la loro attenzione ai droni, che avran- no modo di utilizzare per afferrare og- getti, come nelle dimostrazioni dello scienziato Raffaello D’Andrea, rese ce- lebri dalle conferenze di Ted. Sarà inoltre possibile verificare in prima persona la facilità d’uso dei nuovi ro- bot per la riabilitazione». Queste demo non serviranno soltan- to a fare scienza-spettacolo. Faranno capire, a colpo d’occhio, una tendenza cruciale della tecnologia contempora- nea. Il robot è destinato a diventare fa- cile, popolare, seguendo un percorso simile a quello del computer, che da strumento per specialisti si è trasfor- mato in oggetto per tutti. Da tempo ad esempio le scuole pie- montesi sperimentano Edo, il robot di Comau per la didattica. «Alla Maker Faire — dice Siciliano — presenteremo Rodyman, frutto di un grosso progetto di ricerca. Un sistema robotico tecnicamente definito ‘non prensile’, che è adatto alla manipola- zione di oggetti morbidi o deformabi- li. Rodyman è applicabile a uno spet- tro di utilizzi vasto, che va dalla prepa- razione dei cibi (è stato chiamato il ‘ro- bot pizzaiolo’ perché impasta la pizza) fino alla chirurgia, nel senso che af- fronta uno dei limiti della chirurgia robotica: la percezione tattile nella palpazione dei tessuti molli». Operazioni Proprio la chirurgia robotica è uno dei più interessanti sviluppi in corso. Secondo dati dell’Economist, nel mondo ci sono 4.000 robot chirurgici per un totale di 750 mila interventi, so- prattutto alla prostata e all’utero. Qua- si tutti sono Da Vinci, il modello domi- nante prodotto dalla Intuitive Surgical (Is) americana. Ma le cose, spiega il tecnologo napo- letano, stanno rapidamente cambian- do. Per due ragioni. Innanzitutto la continua miniaturizzazione elettroni- ca permette di creare robot più piccoli, versatili e meno costosi, che aprono la strada ad altri tipi di interventi chirur- gici. In secondo luogo lo scadere di molti brevetti di Is lascia entrare nel settore alcune start-up e grandi aziende: start-up come la pisana Medical Mi- croinstruments di Giuseppe Prisco, la Medical Robotics di Cambridge e la Auris Robotics di San Carlos, nella Sili- con Valley. Ma anche colossi come la Medtronic e la Johnson & Johnson. Quest’ultima si è associata con Verily, divisione di Google per le scienze del- la vita, con cui ha creato la joint ventu- re Verb Surgical. «La Intuitive — osserva ancora Sici- liano — si è mossa in modo intelligen- te: una volta capito che la scadenza dei brevetti avrebbe allargato il campo della ricerca e della competizione, ha regalato trenta robot Da Vinci (con brevetti scaduti) ad altrettanti labora- tori in tutto il mondo e creato una piat- taforma di condivisione dei risultati della ricerca. In questo modo ci hanno guadagnato tutti: l’azienda donatrice e i laboratori beneficiati». @SegantiniE © RIPRODUZIONE RISERVATA La mappa della robotica I centri di ricerca principali in Italia Fonte: elaborazione basata su dati raccolti dal supplemento L’Economia Milano Politecnico: Intelligenza artificiale, controlli e bioingegneria Roma Università La Sapienza: robotica collaborativa e mobile, intelligenza artificiale e robotica di salvataggio Roma 3: robotica mobile e per la riabilitazione, robotica riabilitativa e protesica Napoli Università Federico II: robotica aerea Università della Campania: controlli automatici Bari Politecnico: automazione Lecce Università del Salento: robotica sottomarina Catania Università di Catania: robotica applicata alla vulcanologia Potenza Università della Basilicata Cassino Università di Cassino e del Lazio Meridionale Pisa Scuola Superiore Sant’Anna: robot indossabili, robot chirurgici, robot bio-ispirati, alberi robot Centro di Ricerca Enrico Piaggio Genova Istituto Italiano di Tecnologia Università di Genova Bologna Mani artificiali, droni e disegno meccanico Modena e Reggio Emilia Logistica Torino Robotica industriale e meccatronica Verona Siena s.F. O gni giorno nel mondo si fan- no oltre 3,5 miliardi di ricer- che web, per avere risposte alle domande più diverse. E con l’uso massiccio di smartphone e tablet, vengono sempre più spesso effettua- te in modalità vocale. Interrogando Siri e Google Assistant. Dunque lo scopo dei motori di ricerca («search engine») è quello di fare incontrare le richieste dell’utente con le risposte più appropriate. Il tutto in pochi se- condi. Così le società di search marketing come la milanese Cdweb offrono consulenza e servizi alle aziende, spe- cie le Pmi, per agevolarne la visibilità. «Oggi la nostra sfida con l’infinità di informazioni dei Big Data — spiega il ceo Pietro Marilli — è quella di capire non solo che cosa stanno cercando le persone, ma perché lo fanno». Così l’obiettivo delle aziende che comuni- cano i propri prodotti e servizi online è quello di farsi trovare pronte a ri- spondere in modo esauriente. Posi- zionandosi ai primi posti in home pa- ge. Perché sappiamo che difficilmen- te gli utenti consultano le pagine suc- cessive. Lo ha capito per primo Google met- tendo a punto il «search intent», cioè un complesso di algoritmi che analiz- zano i motivi dietro a ogni ricerca. Nella stessa ottica il team di Cdweb (una decina di persone) si sta occu- pando di un settore emergente del se- arching. «E’ la cosiddetta psicologia della ricerca — dice ancora Marilli — un nuovo metodo di lavoro che aiuta le aziende ad affinare i metodi per far- si trovare». Perché da sole le semplici parole chiave usate fino a oggi non garantiscono più prime posizioni in pagina. Adesso bisogna capire i moti- vi che stanno dietro alle richieste, per esaudire i desideri in tempo reale. Di questo e delle nuove potenzialità della Rete offerte alle aziende si parle- rà nello Iab Forum che si terrà al MiCo (Milano Congressi) il prossimo 29-30 novembre. Umberto Torelli © RIPRODUZIONE RISERVATA L’invasione degli automi tricolori Non solo in fabbrica, anche nelle scuole e negli ospedali: i robot sono sempre più popolari L’Italia con le sue università eccelle. E si mette in mostra alla Maker Faire di Roma di Edoardo Segantini Osservatorio SERVIZI ALLE IMPRESE Incarico A Bruno Siciliano, studioso e divulgatore, è stato affidato il compito di «far crescere» la Maker Faire in programma a Roma dall’1 al 3 dicembre 56 CORRIERE DELLA SERA LUNEDÌ 27.11.2017

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PER ESSERE PRIMI

Ricerchesul web:è questionedi psicologia

L’ Italia eccelle nella robotica:non solo in quella industrialedi Comau, ma anche nella ri-

cerca, come testimonia la mappa chepubblichiamo in questa pagina. E nonsolo al Nord. Bruno Siciliano, dell’Uni-versità Federico II di Napoli, è uno de-gli esponenti di punta. Leader di un te-am che ha avuto sedici progetti finan-ziati dall’Ue, direttoredi Icaros (chirur-gia robotica) e di Prisma Lab(meccatronica), ha scritto unodei libripiù adottati dalle Università di tutto ilmondo(«Robotics»)edèautore, con ilsiriano-americano Oussama Khatib,dello Springer Handbook of Robotics,premio internazionale 2008 per l’edi-toria scientifica.

L’evento

A lui, studioso e divulgatore, è statoaffidato il compito di «far crescere» laMaker Faire, quinta edizione italianadi un evento nato nel 2006 in Califor-nia, che si tiene alla Fiera di Roma davenerdì a domenica prossimi. La fieradegli artigiani digitali, nata intorno aimaker che creano oggetti con le stam-panti 3D, è un evento amatissimo dairagazzi che, fino ad oggi, ha tenuto in-sieme scienza, divulgazione e gioco.Quest’anno la fiera potenzierà l’aspet-to scientifico grazie alla presenza ditredici tra i maggiori centri di ricercadel Paese, da Genova a Pisa, da Siena aNapoli. Però manterrà il suo carattere«ludico» attraverso l’impiego delle

demo interattive.«I ragazzi—raccontaBrunoSiciliano— potranno ad esempio stringere lamano a robot antropomorfi in condi-zioni di assoluta sicurezza. O dedicarela loro attenzione ai droni, che avran-nomododi utilizzare per afferrare og-getti, come nelle dimostrazioni delloscienziato Raffaello D’Andrea, rese ce-lebri dalle conferenze di Ted. Saràinoltre possibile verificare in primapersona la facilità d’uso dei nuovi ro-bot per la riabilitazione».Queste demo non serviranno soltan-to a fare scienza-spettacolo. Farannocapire, a colpo d’occhio, una tendenzacruciale della tecnologia contempora-nea. Il robot è destinato a diventare fa-cile, popolare, seguendo un percorso

simile a quello del computer, che dastrumento per specialisti si è trasfor-mato in oggetto per tutti.Da tempo ad esempio le scuole pie-montesi sperimentano Edo, il robot diComau per la didattica.«AllaMaker Faire—dice Siciliano—presenteremo Rodyman, frutto di ungrosso progetto di ricerca. Un sistemarobotico tecnicamente definito ‘nonprensile’, che è adatto alla manipola-zione di oggetti morbidi o deformabi-li. Rodyman è applicabile a uno spet-tro di utilizzi vasto, che va dalla prepa-razionedei cibi (è stato chiamato il ‘ro-bot pizzaiolo’ perché impasta la pizza)fino alla chirurgia, nel senso che af-fronta uno dei limiti della chirurgiarobotica: la percezione tattile nella

palpazione dei tessuti molli».

Operazioni

Proprio la chirurgia robotica è unodei più interessanti sviluppi in corso.Secondo dati dell’Economist, nelmondo ci sono 4.000 robot chirurgiciperun totaledi 750mila interventi, so-prattutto alla prostata e all’utero. Qua-si tutti sonoDaVinci, ilmodellodomi-nante prodotto dalla Intuitive Surgical(Is) americana.Ma le cose, spiega il tecnologo napo-letano, stanno rapidamente cambian-do. Per due ragioni. Innanzitutto lacontinua miniaturizzazione elettroni-capermettedi creare robotpiùpiccoli,versatili emeno costosi, che aprono lastrada ad altri tipi di interventi chirur-gici.In secondo luogo lo scadere di moltibrevetti di Is lascia entrare nel settorealcune start-up e grandi aziende:start-up come la pisana Medical Mi-croinstruments di Giuseppe Prisco, laMedical Robotics di Cambridge e laAurisRoboticsdiSanCarlos,nellaSili-con Valley. Ma anche colossi come laMedtronic e la Johnson & Johnson.Quest’ultima si è associata con Verily,divisione di Google per le scienze del-la vita, con cui ha creato la joint ventu-re Verb Surgical.«La Intuitive — osserva ancora Sici-liano—si èmossa inmodo intelligen-te: una volta capito che la scadenza deibrevetti avrebbe allargato il campodella ricerca e della competizione, haregalato trenta robot Da Vinci (conbrevetti scaduti) ad altrettanti labora-tori in tutto ilmondoecreatounapiat-taforma di condivisione dei risultatidella ricerca. In questomodo ci hannoguadagnato tutti: l’aziendadonatrice ei laboratori beneficiati».

@SegantiniE© RIPRODUZIONE RISERVATA

La mappa della roboticaI centri di ricerca principali in Italia

Fonte: elaborazione basata su dati raccolti dal supplemento L’Economia

Milano● Politecnico:Intelligenza artificiale,controlli e bioingegneria

Roma● Università La Sapienza:robotica collaborativa emobile, intelligenzaartificiale e robotica disalvataggio● Roma 3: robotica mobile eper la riabilitazione, roboticariabilitativa e protesica

Napoli● Università Federico II:robotica aerea● Universitàdella Campania:controlli automatici

Bari● Politecnico:automazione

Lecce● Universitàdel Salento:

robotica sottomarinaCatania● Università di Catania:robotica applicataalla vulcanologia Potenza

● Universitàdella Basilicata

Cassino● Università di Cassinoe del Lazio Meridionale

Pisa● Scuola Superiore

Sant’Anna: robotindossabili, robot chirurgici,

robot bio-ispirati, alberirobot

● Centro di RicercaEnrico Piaggio

Genova● Istituto Italianodi Tecnologia● Università di Genova

BolognaMani artificiali, dronie disegno meccanico

Modena e Reggio EmiliaLogistica

TorinoRobotica industrialee meccatronica

Verona

Siena

s.F.

O gni giorno nel mondo si fan-no oltre 3,5 miliardi di ricer-che web, per avere risposte

alle domande più diverse. E con l’usomassiccio di smartphone e tablet,vengono sempre più spesso effettua-te in modalità vocale. InterrogandoSiri e Google Assistant. Dunque loscopo dei motori di ricerca («searchengine») èquellodi fare incontrare lerichieste dell’utente con le rispostepiù appropriate. Il tutto in pochi se-condi.Così le società di search marketingcome la milanese Cdweb offronoconsulenza e servizi alle aziende, spe-cie le Pmi, per agevolarne la visibilità.«Oggi la nostra sfida con l’infinità diinformazioni dei Big Data— spiega ilceo PietroMarilli—èquella di capirenon solo che cosa stanno cercando lepersone, ma perché lo fanno». Cosìl’obiettivo delle aziende che comuni-cano i propri prodotti e servizi onlineè quello di farsi trovare pronte a ri-spondere in modo esauriente. Posi-zionandosi ai primiposti inhomepa-ge. Perché sappiamo che difficilmen-te gli utenti consultano le pagine suc-cessive.Lo ha capito per primo Google met-tendo a punto il «search intent», cioèuncomplessodi algoritmi cheanaliz-zano i motivi dietro a ogni ricerca.Nella stessa ottica il team di Cdweb(una decina di persone) si sta occu-pandodiunsettoreemergentedel se-arching. «E’ la cosiddetta psicologiadella ricerca—dice ancoraMarilli—un nuovo metodo di lavoro che aiutaleaziendeadaffinare imetodiper far-si trovare». Perché da sole le sempliciparole chiave usate fino a oggi nongarantiscono più prime posizioni inpagina. Adessobisogna capire imoti-vi che stanno dietro alle richieste, peresaudire i desideri in tempo reale.Di questo e delle nuove potenzialitàdellaReteofferte alle aziende siparle-rànello Iab Forumche si terrà alMiCo(Milano Congressi) il prossimo 29-30novembre.

Umberto Torelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’invasionedegli automi tricolori

Non solo in fabbrica, anche nelle scuole e negli ospedali: i robot sono sempre più popolariL’Italia con le sue università eccelle. E si mette in mostra alla Maker Faire di Roma

di Edoardo Segantini

OsservatorioSERVIZI ALLE IMPRESE

IncaricoA Bruno Siciliano,

studioso edivulgatore, è stato

affidato il compitodi «far crescere» la

Maker Fairein programma a

Roma dall’1 al 3 dicembre

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