nuovo chienti e potenza 22 giugno

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Donne e Scienza: Premio L’Oreal a Roberta Censi Università di Camerino Nuovo Chienti e Potenza - pag 11 22 giugno 2011 Roberta Censi, lau- reata UNICAM nel 2006 in Chimica e Tecnologie Farmaceu- tiche, è una delle cin- que vincitrici del pre- stigioso Premio nazio- nale l’Oreal per le donne e la scienza. Roberta, dopo la laurea, inizia il dottorato di ricerca ad UNICAM, presso la School of Advan- ced Studies e dopo qualche tempo si trasferi- sce ad Utrecht, in Olanda, perché il suo dotto- rato si trasforma in dottorato di co-tutela Camerino/Utrecht: a Camerino è seguita dal- la prof.ssa Piera Di Martino della Scuola di Scienze del Farmaco. Oggetto delle sue ricer- che è lo sviluppo di nuovi biomateriali per il rilascio controllato di proteine e per l’ingegne- ria di tessuti artificiali, tra cui la cartilagine. Fin qui una bella storia di una ragazza bra- va, del fermano, che dopo la laurea decide di seguire la sua passione con un dottorato di ricerca, e, per seguirla, arriva fino in Olanda. Ma sono gli ultimi giorni di maggio quando al nostro ufficio arriva una telefonata dell’uffi- cio stampa del Premio L’Oreal, con la quale ci danno, ancora embargata, la notizia che Roberta Censi è una delle cinque vincitrici del Premio L’Oreal e che le consegnerà il premio, in una cerimonia nazionale, il prof. Umberto Veronesi. Ciò che è seguito è cronaca di stam- pa e tv, ma sembra non aver minimamente distolto la nostra dottoranda dalla sua quoti- diana vita di ricerca e studio. L’abbiamo rag- giunta, via Skype, all’Università di Utrecht e abbiamo chiacchierato un po’ con lei. Anzitutto come mai hai pensato di par- tecipare al prestigioso Premio L’Oreal? Mah, molto semplicemente: in uno dei miei tanti viaggi Camerino-Utrecht, per un meeting con la mia professoressa Piera di Martino, ho visto una locandina che pubblicizzava il pre- mio, appesa proprio all’ingresso del diparti- mento di Scienze Chimiche. Mi sono detta che dovevo provare, poteva essere una buona occa- sione per ricevere una borsa di studio per un post-dottorato e così è stato! Ero consapevole di avere poche chances, perché il premio è nazionale e la concorrenza è altissima, e non immaginavo davvero di arrivare ad essere una delle cinque vincitrici. La gioia è stata gran- dissima quando ho saputo di aver vinto. Quan- do ero accanto al prof. Veronesi, il giorno del- la premiazione, ho provato un’emozione immensa: Veronesi è un esempio da seguire, una personalità di indubbio valore scientifico e umano, riconosciuta a livello internaziona- le, l’essere stata premiata da lui, che era pre- sidente di giuria, è stato davvero un onore. Di cosa tratta la tua ricerca? Anzitutto rientra nell’ambito della tecnica farmaceutica. Ho sviluppato un bio materiale che poi abbiamo utilizzato per usi biomedici e farmaceutici. Questo materiale è stato brevet- tato dall’Università di Utrecht e sviluppato ed innovato ulteriormente da me nel corso del mio dottorato. Abbiamo utilizzato il materiale in due maniere differenti; anzitutto per il rila- scio controllato dei farmaci biotecnologici, perché questi ultimi hanno il grave problema di essere eliminati molto velocemente dal cor- po e quindi non hanno l’efficacia che dovreb- bero avere: il nostro biomateriale permette di prolungare la vita del farmaco all’interno del corpo umano, aumentandone così l’efficacia. La seconda applicazione, che è quella poi con la quale ho vinto il premio L’Oreal, riguarda l’ambito dell’ingegneria tissutale della cartila- gine: con questo biomateriale si vuole rico- struire nuova cartilagine artificiale, per cura- re tutti quei difetti cartilaginei che moltissime persone hanno. Si conta che, solo in Italia, almeno sei milioni di persone sono affette da degenerazione della cartilagine. Tramite una semplice iniezione, perché l’innovazione di questo materiale è che si evitano interventi chirurgici complessi, il biomateriale viene iniettato ed agisce per la ricostruzione della cartilagine. Quindi si ricostruisce addirittura la car- tilagine? Sì, il concetto è questo: si prelevano dal paziente alcune cellule sane di cartilagine, tramite una piccola biopsia, che vengono espanse, cioè moltiplicate, e poi mescolate nel nostro biomateriale che verrà poi iniettato nel corpo umano, all’interno dell’articolazione danneggiata. Nel tempo queste cellule prolife- rano e grazie alla struttura che questo mate- riale fornisce, si ricostruisce un tessuto carti- lagineo sano, senza difetto. Quando ti sei iscritta all’Università di Camerino, avevi già chiaro il percorso che avresti intrapreso? No, assolutamente. Ora, guardando indietro, mi rendo conto che la strada fatta si è costrui- ta pian piano, cogliendo tutte le occasioni che si sono presentate, impegnandomi molto e non arrendendomi davanti alle difficoltà: per carattere, non lascio mai nulla di intentato. Al momento dell’iscrizione non sapevo se avrei fatto o meno il dottorato, né se avrei voluto proseguire nella ricerca, anche perché non sapevo davvero cosa significasse ‘ricerca’, l’ho scoperto ad UNICAM, anche grazie alla mia tesi sperimentale con la prof.ssa di Martino e mi sono appassionata sempre di più. Perché ti sei iscritta proprio all’Univer- sità di Camerino? Per una serie di motivi, primo tra tutti per- ché credo che le facoltà scientifiche a Cameri- no siano molto valide, poi senz’altro la piccola dimensione gioca a favore dello studente. Al contrario di quanto accade nei grandi Atenei, a Camerino si ha la possibilità di interagire direttamente con i docenti e, cosa ancor più importante, di fare esperien- ze dirette di laboratorio: ho avuto quindi la fortuna di avere un’Università di qualità non lonta- no da casa, io sono di Fermo. Insomma, un’Università vicina che ti ha portato lontano ... Sì, senz’altro, proprio così! Tu sai che l’Unione Europea ha istituito ‘la Notte dei ricercatori’, una festa che cade l’ultimo venerdì di settembre di ogni anno, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importante ruolo che i ricercatori rivestono per il progresso del- la nostra società, ma anche per mostrarli come gente comune, normalissima, con gli hobbies e i problemi di tutti, che tutta- via svolge un lavoro straordinario. Com’è la ricercatrice Roberta Censi, quando esce dal laboratorio? Sono una persona normalissima, ho interes- si comuni a quelli dei miei coetanei , amo molto lo sport, pratico il nuoto, mi piace anda- re in bicicletta, anzi, da quando sono in Olan- da sono diventata una fan delle due ruote che sono il mio unico mezzo di trasporto e amo moltissimo stare insieme agli altri, conoscere nuove persone, nuove abitudini; senz’altro la decisione di andare all’estero è maturata anche grazie a questo aspetto del mio caratte- re, mi piace viaggiare, conoscere altri mondi diversi dal mio. Sono un’appassionata d’arte, mi piace dipingere e disegnare, ma soprattut- to amo moltissimo gli animali: la cosa che mi manca di più qui in Olanda è Molly, la mia cagnolina che ho dovuto lasciare in Italia. Ora, grazie a questo premio, come sarà il tuo futuro? Grazie al premio potrò tornare in Italia e proseguire la mia ricerca: questi dieci mesi di borsa di studio mi permetteranno di tornare ad UNICAM e di proseguire questo sogno, e soprattutto di portare nel mio Paese tutta la conoscenza che ho acquisito in questi quattro anni e mezzo di studio e ricerche all’estero. Speriamo che al termine della borsa ci siano occasioni per rimanere in Italia, senza essere costretti a dover ‘fuggire’ come purtroppo molti giovani fanno oggi. Allora, ti aspettiamo ad UNICAM! Le vincitrici con il prof. U. Veronesi

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Donne e Scienza: Premio L’Oreal a Roberta Censi

Università di Camerino

Nuovo Chienti e Potenza - pag 1122 giugno 2011

Roberta Censi, lau-reata UNICAM nel2006 in Chimica eTecnologie Farmaceu-tiche, è una delle cin-que vincitrici del pre-stigioso Premio nazio-nale l’Oreal per ledonne e la scienza.

Roberta, dopo la laurea, inizia il dottorato diricerca ad UNICAM, presso la School of Advan-ced Studies e dopo qualche tempo si trasferi-sce ad Utrecht, in Olanda, perché il suo dotto-rato si trasforma in dottorato di co-tutelaCamerino/Utrecht: a Camerino è seguita dal-la prof.ssa Piera Di Martino della Scuola diScienze del Farmaco. Oggetto delle sue ricer-che è lo sviluppo di nuovi biomateriali per ilrilascio controllato di proteine e per l’ingegne-ria di tessuti artificiali, tra cui la cartilagine.

Fin qui una bella storia di una ragazza bra-va, del fermano, che dopo la laurea decide diseguire la sua passione con un dottorato diricerca, e, per seguirla, arriva fino in Olanda.Ma sono gli ultimi giorni di maggio quando alnostro ufficio arriva una telefonata dell’uffi-cio stampa del Premio L’Oreal, con la quale cidanno, ancora embargata, la notizia cheRoberta Censi è una delle cinque vincitrici delPremio L’Oreal e che le consegnerà il premio,in una cerimonia nazionale, il prof. UmbertoVeronesi. Ciò che è seguito è cronaca di stam-pa e tv, ma sembra non aver minimamentedistolto la nostra dottoranda dalla sua quoti-diana vita di ricerca e studio. L’abbiamo rag-giunta, via Skype, all’Università di Utrecht eabbiamo chiacchierato un po’ con lei.

Anzitutto come mai hai pensato di par-tecipare al prestigioso Premio L’Oreal?

Mah, molto semplicemente: in uno dei mieitanti viaggi Camerino-Utrecht, per un meetingcon la mia professoressa Piera di Martino, hovisto una locandina che pubblicizzava il pre-mio, appesa proprio all’ingresso del diparti-mento di Scienze Chimiche. Mi sono detta chedovevo provare, poteva essere una buona occa-sione per ricevere una borsa di studio per unpost-dottorato e così è stato! Ero consapevoledi avere poche chances, perché il premio ènazionale e la concorrenza è altissima, e nonimmaginavo davvero di arrivare ad essere unadelle cinque vincitrici. La gioia è stata gran-dissima quando ho saputo di aver vinto. Quan-do ero accanto al prof. Veronesi, il giorno del-la premiazione, ho provato un’emozioneimmensa: Veronesi è un esempio da seguire,una personalità di indubbio valore scientificoe umano, riconosciuta a livello internaziona-le, l’essere stata premiata da lui, che era pre-sidente di giuria, è stato davvero un onore.

Di cosa tratta la tua ricerca?Anzitutto rientra nell’ambito della tecnica

farmaceutica. Ho sviluppato un bio materialeche poi abbiamo utilizzato per usi biomedici e

farmaceutici. Questo materiale è stato brevet-tato dall’Università di Utrecht e sviluppato edinnovato ulteriormente da me nel corso delmio dottorato. Abbiamo utilizzato il materialein due maniere differenti; anzitutto per il rila-scio controllato dei farmaci biotecnologici,perché questi ultimi hanno il grave problemadi essere eliminati molto velocemente dal cor-po e quindi non hanno l’efficacia che dovreb-bero avere: il nostro biomateriale permette diprolungare la vita del farmaco all’interno delcorpo umano, aumentandone così l’efficacia.La seconda applicazione, che è quella poi conla quale ho vinto il premio L’Oreal, riguardal’ambito dell’ingegneria tissutale della cartila-gine: con questo biomateriale si vuole rico-struire nuova cartilagine artificiale, per cura-re tutti quei difetti cartilaginei che moltissimepersone hanno. Si conta che, solo in Italia,almeno sei milioni di persone sono affette dadegenerazione della cartilagine. Tramite unasemplice iniezione, perché l’innovazione diquesto materiale è che si evitano interventichirurgici complessi, il biomateriale vieneiniettato ed agisce per la ricostruzione dellacartilagine.

Quindi si ricostruisce addirittura la car-tilagine?

Sì, il concetto è questo: si prelevano dalpaziente alcune cellule sane di cartilagine,tramite una piccola biopsia, che vengonoespanse, cioè moltiplicate, e poi mescolate nelnostro biomateriale che verrà poi iniettato nelcorpo umano, all’interno dell’articolazionedanneggiata. Nel tempo queste cellule prolife-rano e grazie alla struttura che questo mate-riale fornisce, si ricostruisce un tessuto carti-lagineo sano, senza difetto.

Quando ti sei iscritta all’Università diCamerino, avevi già chiaro il percorsoche avresti intrapreso?

No, assolutamente. Ora, guardando indietro,mi rendo conto che la strada fatta si è costrui-ta pian piano, cogliendo tutte le occasioni chesi sono presentate, impegnandomi molto enon arrendendomi davanti alle difficoltà: percarattere, non lascio mai nulla di intentato. Almomento dell’iscrizione non sapevo se avreifatto o meno il dottorato, né se avrei volutoproseguire nella ricerca, anche perché nonsapevo davvero cosa significasse ‘ricerca’, l’hoscoperto ad UNICAM, anche grazie alla miatesi sperimentale con la prof.ssa di Martino emi sono appassionata sempre di più.

Perché ti sei iscritta proprio all’Univer-sità di Camerino?

Per una serie di motivi, primo tra tutti per-ché credo che le facoltà scientifiche a Cameri-no siano molto valide, poi senz’altro la piccoladimensione gioca a favore dello studente. Alcontrario di quanto accade nei grandi Atenei,a Camerino si ha la possibilità di interagiredirettamente con i docenti e, cosa ancor più

importante, di fare esperien-ze dirette di laboratorio: hoavuto quindi la fortuna di avereun’Università di qualità non lonta-no da casa, io sono di Fermo.

Insomma, un’Università vicina che ti haportato lontano ...

Sì, senz’altro, proprio così!

Tu sai che l’Unione Europea ha istituito‘la Notte dei ricercatori’, una festa checade l’ultimo venerdì di settembre diogni anno, per sensibilizzare l’opinionepubblica sull’importante ruolo che iricercatori rivestono per il progresso del-la nostra società, ma anche per mostrarlicome gente comune, normalissima, congli hobbies e i problemi di tutti, che tutta-via svolge un lavoro straordinario. Com’èla ricercatrice Roberta Censi, quandoesce dal laboratorio?

Sono una persona normalissima, ho interes-si comuni a quelli dei miei coetanei , amomolto lo sport, pratico il nuoto, mi piace anda-re in bicicletta, anzi, da quando sono in Olan-

da sono diventata una fan delle due ruote chesono il mio unico mezzo di trasporto e amomoltissimo stare insieme agli altri, conoscerenuove persone, nuove abitudini; senz’altro ladecisione di andare all’estero è maturataanche grazie a questo aspetto del mio caratte-re, mi piace viaggiare, conoscere altri mondidiversi dal mio. Sono un’appassionata d’arte,mi piace dipingere e disegnare, ma soprattut-to amo moltissimo gli animali: la cosa che mimanca di più qui in Olanda è Molly, la miacagnolina che ho dovuto lasciare in Italia.

Ora, grazie a questo premio, come saràil tuo futuro?

Grazie al premio potrò tornare in Italia eproseguire la mia ricerca: questi dieci mesi diborsa di studio mi permetteranno di tornaread UNICAM e di proseguire questo sogno, esoprattutto di portare nel mio Paese tutta laconoscenza che ho acquisito in questi quattroanni e mezzo di studio e ricerche all’estero.Speriamo che al termine della borsa ci sianooccasioni per rimanere in Italia, senza esserecostretti a dover ‘fuggire’ come purtroppomolti giovani fanno oggi.

Allora, ti aspettiamo ad UNICAM!

Le vincitrici con il prof. U. Veronesi

Page 2: Nuovo Chienti e Potenza 22 giugno

Università di Camerino

22 giugno 2011pag 12 - Nuovo Chienti e Potenza

Presentato il Rapporto Ecomafie 2011 a CamerinoIn anteprima per la Regione Marche è stato

presentato nei giorni scorsi all’Università diCamerino il Rapporto Ecomafie 2011. L’in-contro, promosso dalla Scuola di ScienzeAmbientali in collaborazione con Legambien-te Marche, con la School of Advanced StudiesUNICAM-curriculum ‘Work and Legality’, econ la Società Italiana di Geologia Ambienta-le, si è tenuto presso la Sala degli Stemmi delPalazzo ducale presieduto dal prof. MarcoGiovagnoli, della Scuola di Scienze Ambien-tali. Dopo i saluti introduttivi sono state pre-sentate le ricerche dei Dottorandi del Curricu-lum ‘Work and Legality’ della School of Advan-ced Studies di UNICAM: Baris Cayli, FeboUlderico della Torre di Valsassina, Maria Lasade Los Angeles.

Successivamente è stato presentato il rap-porto di Legambiente sulle Ecomafie dal dott.Antonio Pergolizzi Coordinatore dell’Osserva-torio Nazionale Ambiente e Legalità di Legam-biente. 30.824 illeciti ambientali accertati nel2010, 84 al giorno, 3,5 ogni ora 19,3 miliardi dieuro di fatturato, 2milioni di tonnellate dirifiuti pericolosi sequestrati,26.500 nuoviimmobili abusivi stimati, 290 i clan coinvolti:questi alcuni dei dati che emergono dal rap-

porto 2011. 1.117 chilometri. Più o meno daReggio Calabria a Milano. Questa la lungastrada che 82.181 tir carichi di rifiuti potreb-bero coprire. Una interminabile autocolonna‘immaginata’ sommando i quantitativi dirifiuti (2 milioni di tonnellate) sequestratisolo in 12 delle 29 inchieste per traffico illeci-to di rifiuti messe a segno dalle forze dell’ordi-ne nel corso del 2010. Una strada impressio-nante eppure ancora sottostimata, perché iquantitativi sequestrati sono disponibili permeno della metà delle inchieste ma ancheperché, com’è noto, viene normalmente indi-viduata solo una parte delle merci trafficateillegalmente. 540 campi da calcio, invece, pos-sono rendere l’idea del suolo consumato nel2010 dall’edilizia abusiva, con 26.500 nuoviimmobili stimati. Una vera e propria cittadinaillegale, con 18.000 abitazioni costruite exnovo e la cementificazione di circa 540 ettari.

‘È la prima volta che presentiamo nelleMarche il rapporto Ecomafie 2011 ed è un’oc-casione per parlare di Ecomafia in una regio-ne che non è particolarmente interessata daquesti fenomeni - sottolinea Pergolizzi - ma èfondamentale dare diffusione di questi dati.Allo stesso tempo, è anche un modo per discu-

tere di come il traffico illecito dei rifiuti puòcostituire anche in questa regione, un’occasio-ne di arricchimento per la criminalità orga-nizzata anche con propaggini di tipo mafioso.Infatti anche nelle Marche e in particolarenella provincia di Macerata c’è stata recente-mente un’inchiesta ragnatela che ha svelatointeressi criminali dietro la gestione dei rifiu-ti. Il rapporto Ecomafia, per dirlo in due paro-le, è un rapporto che si snoda su tutto lo spet-tro delle illegalità ambientali’

Un terzo delle foreste europeedegradate negli ultimi 10 anni

Sono stati presentati lo scorso 21 giugno,presso l’Auditorium Internazionale di Bruxel-les, i risultati del progetto FutMon, il più gran-de progetto LIFE+ mai finanziato dall’UnioneEuropea, che forniscono un quadro aggiorna-to delle condizioni delle foreste in Europa. Ilprogetto, della durata di 2 anni e mezzo è sta-to co-finanziato con 16 milioni di euro dal-l’Unione Europea e ha coinvolto 23 StatiMembri e 38 enti, tra cui, per l’Italia, il Corpoforestale dello Stato, il Consiglio Nazionaledelle Ricerche e il Consiglio per la Ricerca e laSperimentazione in Agricoltura. L’Universitàdi Camerino ha partecipato al progetto con ilprof. Roberto Canullo della Scuola di ScienzeAmbientali, responsabile a livello europeo del-le attività di intercalibrazione e valutazionedella qualità dei dati di campo relativi al moni-toraggio della vegetazione e della diversitàvegetale.

Il monitoraggio forestale in Europa è inizia-to 25 anni fa sotto l’egida congiunta dell’Unio-ne Europea e del programma ICP Forests delConsiglio Economico per l’Europa delleNazioni Unite.

Grazie a questo progetto, la rete di monito-raggio forestale europea esistente è stata com-pletamente ridisegnata e testata, ed è orabasata su 300 aree di studio intensivo integra-te con una rete estensiva di 5000 aree, dellequali 22 in Italia, che coprono tutto il territo-rio europeo dalla Lapponia alla Sicilia.

È stata inoltre ridefinita la rete di monito-

raggio estensivo, così da renderla integrabilecon gli inventari forestali nazionali, per ridur-re i costi e facilitare l’uso dei dati raccolti. Ilprogetto ha coinvolto circa 200 esperti, tra iquali appunto il prof. Canullo, e i dati raccoltisono stati inseriti in una banca dati centraliz-zata, dove sono a disposizione della Commis-sione Europea e, su richiesta, di altri ricerca-tori per usi scientifici. La rete complessa disiti di monitoraggio forestale rappresenta ilmigliore esempio di ‘infrastruttura’ europeache, tra l’altro, si presta agli obiettivi dellericerche a lungo termine sulla diversità e lefunzioni dell’ecosistema forestale.

‘La nuova rete di monitoraggio - ha dichiara-to il coordinatore del progetto, Martin Lorenzdell’Istituto von Thunen di Amburgo - fornisceora informazioni più attendibili sui cambia-menti climatici e la relativa risposta degli eco-sistemi forestali.

‘Il progetto FutMon - ha poi aggiunto il dott.Lorenz - fornisce dati di particolare rilevanzarelativi a questioni ambientali pressanti comele deposizioni di azoto, il ciclo del carbonio, lacrescita delle foreste e l’estensione dei merca-ti per le bioenergie, così come la conservazio-ne della biodiversità e della natura’.

I risultati programma di monitoraggio Fut-Mon mostrano che:� gli alberi delle foreste europee hanno rispo-

sto all’aumento delle siccità e delle tempera-ture estive che ha interessato l’Europa cen-trale negli ultimi dieci anni, con una ridu-

zione della vitalità. In un terzo delle areemonitorate lo stato di salute degli alberi èpeggiorato;

� tra gli effetti dell’inquinamento atmosferi-co, le deposizioni di azoto superano i valoricritici in metà delle aree di studio. In parti-colare sono stati documentati il rilascio diazoto dai suoli forestali nelle falde e cambia-menti significativi nella vegetazione del sot-tobosco e nella diversità dei licheni;

� le foreste europee aiutano a contrastare icambiamenti climatici, assorbendo il 10%delle emissioni di carbonio prodotto in Euro-pa. L’incremento di azoto, accelerando l’ac-crescimento degli alberi, aumenta l’assorbi-mento di carbonio; tuttavia, gli alberi non siaccrescono all’infinito e tali effetti positivisono destinati a ridursi, in tempi e modalitàche potranno essere previsti e valutati solocontinuando le azioni di monitoraggio.

Secondo il dott. Lorenz le informazioni rac-colte con un monitoraggio preciso, aggiornatoed economicamente efficiente sono della mas-sima importanza per una gestione sostenibilee la conservazione delle foreste europee.

È necessario pertanto assicurare la conti-nuità del finanziamento della rete di monito-raggio nell’ambito dei futuri programmiLIFE+: Una volta fatto l’investimento per laprogettazione e la creazione della rete, garan-tirne l’operatività diventa un obbligo, ha con-cluso Lorenz.

Il tavolo dei relatori

Page 3: Nuovo Chienti e Potenza 22 giugno

Università di Camerino

Nuovo Chienti e Potenza - pag 1322 giugno 2011

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Anche quest’anno i contribuenti possono destinare il 5 per mille dell’imposta sul reddito alle UniversitàContinua a sostenere la ricerca universitaria per lo sviluppo del territorio e per una occupazione qualificataGrazie

a il 5 per millerisultati.

24 giugnoGreen Economy, Biodiversità e Business

27 giugno - MatelicaBioetica: riflessi in medicina umana e veterinaria

30 giugno - 1 luglioMeTTeG 2011: 5th International Conference on Methodologies, Technologies and Tools enabling e-Government

1 luglio - Palazzo DucaleLa Chimica a Camerino: la nostra storia, il nostro futuro

4 - 8 luglioScuola internazionale di CristallografiaCrystallography beyond Diffractionwww.unicam.it/geologia/AICS2011

6 luglio - MatematicaQuantum Channels: current ideas and challenges

7 luglioFesta del Dottorato di ricerca

17 - 24 luglioStage per le Olimpiadi delle Scienze della Terra

prossimamente

UNICAM

Ufficio Stampa, Comunicazione, Attività ricreative e culturali UNICAMtel. 0737 402767- 402762 - fax 0737 [email protected] www.unicam.info

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inserto a cura di UNICAM Ufficio ComunicazioneNucleo ideazione e realizzazione grafica

Grande successo per la XXII edizione del Musicultura Festival: vince RomeusLa giuria di studenti ha assegnato il premio per il miglior testo ai Babalù con Mio fratello è Pakistano

Ancora un successo per l’edizione 2011 delMusicultura Festival, svoltasi il 17-18-19 giu-gno nella splendida cornice dell’Arena Sferi-sterio di Macerata.

Vincitore assoluto Romeus, al secolo Carmi-ne Tundo, con la canzone Caviglie stanche,che ha entusiasmato il pubblico dello Sferiste-rio e che con il suo rock tirato è stato parago-nato dal direttore artistico Piero Cesanelli al

Bob Dylan di Newport, quando il menestrellodi Duluth portò una chitarra elettrica rivolu-zionando il suo percorso artistico.

Il cantautore pugliese si è aggiudicato ancheil Premio della critica.

La giuria formata dagli studenti dell’Uni-versità di Camerino e dai loro colleghi del-l’Università di Macerata ha assegnato invece ilPremio Unimarche per il miglior testo ai Baba-lù con la canzone Mio fratello è Pakistano.

‘Le giurie delle Università di Camerino eMacerata, dopo una lunga e attenta analisi deivari testi, hanno deciso di premiare una can-zone che ci aiuta a riscoprire una risorsa chepurtroppo sembra che stiamo via via dilapi-dando: il senso di umanità, soprattutto nei

confronti di chi viene da lontano. In questomondo che oggi sta vivendo guerre a sfondorazziale e religioso un testo così ci aiuta ariflettere. Per questo il nostro premio và aiBabalù con Mio fratello è Pakistano, dove laparola ‘FRATELLO’ assume un valore inesti-mabile, il tutto condito con un sano tocco dia-lettale (napotentino), che rende il testo anco-ra più penetrante’: è questa la motivazione let-ta dal palco da una bravissima e spigliataMariangela Pupillo, giurata UNICAM iscrittaal corso di laurea in Farmacia.

Anche in questa edizione, infatti gli studentidei due Atenei hanno avuto un ruolo impor-tante sin dalle audizioni live e hanno fatto par-te della redazione di Sciuscià, guidati dai duedocenti Gian Carlo Gioia Lobbia per Cameri-no e Paola Nicolini per Macerata.

Lo spettacolo, condotto per il terzo anno daFabrizio Frizzi, ha visto alternarsi sul palco-scenico numerosi ospiti illustri tra cui EnricoRuggeri, Angelo Branduardi, Davide Van De

Sfroos, Pilar, Giuliano Palma & The Bluebea-ters, The Euphoria Quartet, Patty Pravo,Lunetta Savino, Lina Sastri, Maddalena Crip-pa, Fiorella Mannoia.

Ed è stato proprio a Fiorella Mannoia cheil Rettore UNICAM Fulvio Esposito ed il Retto-re UNIMC Luigi Lacchè hanno consegnatouna pergamena ed una targa per i suoi altimeriti artistici, con la seguente motivazione:‘Ha una voce che forgia le parole, come il fuo-co fa col metallo. Per questo, chi apprezza lecanzoni che vengono al mondo con un’animanon può non amare e dire grazie a FiorellaMannoia. Lei quelle canzoni sa sceglierle, saprenderle per mano, sa intrecciarle ai fili deinostri pensieri, delle nostre emozioni’.

I Rettori premiano F. Mannoia

F. Frizzi e Romeus La giuria di studenti