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INDICE
INTRODUZIONE 2 NUMEROLOGIA E SCIENZA 4 NUMEROLOGIA, RELIGIONE E MISTICISMO 9 NUMEROLOGIA E TAROCCHI DI MARSIGLIA SECONDO JODOROWSKY 17 NUMEROLOGIA E INCONSCIO 25 ANALISI NUMEROLOGICA 28 COUNSELOR E NUMEROLOGIA 37 CONCLUSIONI 39 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 44 RINGRAZIAMENTI 45
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INTRODUZIONE
Nell’analisi del counselor è importante la comunicazione, anche non verbale:
la mimica, il tono di voce, la postura, l’espressione facciale, il modo di
vestire, i vari movimenti (compresa la stretta di mano) ci possono dare delle
informazioni sull’atteggiamento e sulle problematiche della persona. Il
counselor si avvale quindi di molti elementi e di diversi tipi di analisi per
aiutare la persona a raggiungere il proprio equilibrio. Una di queste tecniche
può essere rappresentata dalla Numerologia.
Lo scopo che mi propongo di raggiungere attraverso questa
trattazione è quello di illustrare, senza pretese di esaustività, che cos’è la
Numerologia, quali ne sono le origini e le potenzialità, di cui in primis il
counselor potrebbe avvalersi, e quali sono le relazioni con altre discipline.
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“I numeri sono i più alti scalini della conoscenza e chi sa il nome sa anche
le cose” (Platone).
Da sempre i numeri hanno una forte valenza nella nostra vita sia da un
punto di vista quantitativo (matematica) che qualitativo (filosofia del
numero, Numerologia). Nel tempo la parte quantitativa ha prevalso sempre
più, a scapito della Numerologia che è divenuta sempre più una conoscenza
per “adepti”, per pochi. Vedremo poi che una volta non era certamente così.
L’ influenza dei numeri si manifesta a vari livelli.
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NUMEROLOGIA E SCIENZA
Se osserviamo un fiore e contiamo i suoi petali o le foglie che si avvolgono a
spirale su uno stelo, noteremo che alcuni numeri si ripetono e altri
praticamente mai. E’ casuale? No, semplicemente seguono una regola: la
sequenza di Fibonacci (1170‐1240). Una sequenza di numeri il cui numero
successivo è dato dalla somma dei numeri precedenti: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21,
34, 55, 89, 144...
Così, ad esempio, il giglio ha 3 petali, i ranuncoli ne hanno 5, la cicoria
21, la margherita spesso 34 o 55. I pistilli sulle corolle dei fiori spesso sono
messi secondo uno schema preciso formato da spirali il cui numero
corrisponde ad uno della serie di Fibonacci. I pistilli sono disposti secondo
questi schemi in modo da essere
uniformemente sparsi su tutta la
corolla e non troppo ammassati al
centro. La testa dei girasoli, ad
esempio, è costituita da due serie di
spirali, una in un senso ed una in un
altro. Il numero di spirali di senso
diverso differisce per 21 e 34, 34 e 55,
55 e 89, o 89 e 144 semi e lo stesso
avviene per le pigne, per le conchiglie,
per l’Ananas.
Il fatto che il 4 non rientri tra i numeri
della sequenza di Fibonacci spiega perchè il quadrifoglio è difficile da
trovare ed è considerato un portafortuna. Le quattro foglie
rappresentano, secondo la tradizione popolare, l’equilibrio della persona
nella reputazione, ricchezza, salute e amore e sono facilmente riconducibili
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ai quattro centri del Tarocco de Il Mondo: centro emozionale, intellettuale,
sessuale e creativo, corporale (v. p. 35 e seg.).
La sequenza di Fibonacci nasce da un singolare torneo tra matematici
svoltosi nel 1223 a Pisa, alla presenza dell’imperatore Federico II di Svevia.
Il test da risolvere era il seguente: “Quante coppie di conigli si
ottengono in un anno (salvo i casi di morte) supponendo che ogni coppia dia
alla luce un'altra coppia ogni mese e che le coppie più giovani siano in grado
di riprodursi già al secondo mese di vita?”.
Come si vede dal grafico
all’inizio abbiamo 1 coppia di
conigli. Dopo un mese
rimaniamo sempre con 1
coppia di conigli. Dopo 2 mesi
la femmina ha generato
un’altra coppia di conigli,
quindi nel recinto ne abbiamo
2. Al terzo mese la prima
coppia ne ha generata
un’altra, mentre la seconda
non è stata in grado di procreare, quindi nel recinto ci sono 3 coppie di
conigli. Passato un altro mese le prime due coppie generano altre due coppie
mentre la terza non procrea, quindi nel recinto ci sono 5 coppie di conigli e
cosi via di mese in mese, con la seguente progressione:
1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987, 1597, 2584, 4181,
6765, 10946, 17711, 28657, 46368, 75025, 121393...
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Ogni nuovo numero rappresenta la somma dei due che lo precedono. Con
questo stratagemma fu facile per il Fibonacci trovare la risposta esatta in
brevissimo tempo. Nasce così la prima progressione logica della
matematica, oggi nota per l’appunto come sequenza di Fibonacci ed atta a
spiegarci come si organizza la materia in natura.
La sequenza di Fibonacci, così come la sezione aurea, appaiono,
infatti, molto frequentemente in natura e interessano anche l’aritmetica, la
geometria, l’architettura, la zoologia, la botanica, la scultura e la pittura. La
sezione aurea è il rapporto a cui tendono due numeri di Fibonacci
consecutivi ed è stata definita sezione aurea proprio perché in architettura
sembra essere il rapporto più estetico tra i lati di un rettangolo. Il suo valore
è circa 1,618.
Graficamente, la sezione
aurea può essere
rappresentata da un
segmento diviso in due
parti a e b, tali che il
rapporto tra l’intero
segmento a+b e la parte più lunga a sia uguale al rapporto tra la parte più
lunga a e la parte più corta b:
Anche le due parti a e b così ottenute sono tra loro in rapporto aureo, così
come la parte più piccola con la differenza tra le due parti:
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Solo per fare alcuni esempi in proposito si può ricordare che:
‐ La piramide egizia di Cheope ha una base di 230 m. ed un’altezza di 145: il
rapporto base altezza corrisponde a 1,58 molto vicino a 1,6.
‐ Il rapporto aureo è riscontrabile anche nel corpo umano: se moltiplichiamo
per 1,618 la distanza che in una persona adulta e proporzionata va dai piedi
all’ombelico, otteniamo la sua statura. Così la distanza dal gomito alla mano
con le dita tese moltiplicata per 1,618 dà la lunghezza totale del braccio.
Anche il volto umano è scomponibile in una serie di rettangoli che hanno i
lati in rapporto aureo.
‐ Nelle arti del passato, in molte opere di Leonardo da Vinci, Piero della
Francesca, Bernardino Luini, Sandro Botticelli, si ricorreva spesso alla
sezione aurea (la divina proportione), considerata quasi la chiave mistica
dell’armonia nelle arti e nelle scienze.
‐ Anche negli oggetti quotidiani, possiamo trovare alcuni esempi di sezione
aurea: dalle schede telefoniche alle carte di credito e bancomat, dalle carte
SIM dei cellulari alle musicassette: sono tutti rettangoli aurei con un
rapporto tra base ed altezza pari a 1,618.
‐ Nella musica, Beethoven, nelle “33 variazioni sopra un valzer di Dabelli”
suddivise la sua composizione in parti corrispondenti corrispondenti ai
numeri di Fibonacci, il cui rapporto corrisponde al numero d’oro. Al
proposito può essere interessante sottolineare che il nostro cervello ha una
particolare attitudine a riconoscere nelle onde sonore la serie di Fibonacci,
ed è per questo motivo che nel mondo della musica vi è una forte ricorrenza
di questi numeri; basti pensare ad un pianoforte che presenta ottave da otto
tasti bianchi e 5 neri che generano quindi 13 note; inoltre la prima, la terza e
la quinta creano la base maggiore di tutti gli accordi e tra di loro vi è una
separazione di 2 toni. Non è quindi una coincidenza che molti strumenti
musicali siano costruiti seguendo le proporzioni della serie di Fibonacci.
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Infine, sempre riguardo al rapporto tra numeri e scienza, si può
accennare al fatto che il prof. Umiltà dell’Università di Padova, del
dipartimento di Psicologia sperimentale, afferma che ai numeri
corrispondono dei colori specifici: se ne può dedurre l’esistenza di un
inconscio collettivo che li determina.
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NUMEROLOGIA, RELIGIONE E MISTICISMO
La Bibbia è stata scritta avvalendosi delle conoscenze sulla Numerologia e ne
sono evidenti e numerosi i riferimenti: possiamo quindi dare solo una
parzialissima analisi al riguardo.
“Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai perché io il
Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino
alla terza e alla quarta generazione” (Deuteronomio 5, 9; così come in Esodo
20, 5 e 33, 7 e in Numeri 14, 18). Sono evidenti le analogie con le
Costellazioni Familiari (Hellinger), gli studi della Shutzenberger (“La
sindrome degli antenati”) e la Psicogenealogia (Antonio Bertoli), tecniche che
prendono in grande considerazione le energie degli avi che inconsciamente
ci influenzano nelle scelte e non‐scelte della nostra vita.
Traendo spunto dall’analisi di Jodoroswosky ne “I Vangeli per guarire”
possiamo analizzare in chiave numerologia anche il seguente passo del
Vangelo di Giovanni: “I primi discepoli di Gesù: Il giorno dopo Giovanni
stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che
passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio!”. E i due discepoli, sentendolo parlare
così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse:
“Che cercate?”. Gli risposero: “Rabbi (che significa maestro), dove abiti?”. Disse
loro: “ Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno
si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano
seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo
fratello Simone e gli disse: « Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)”
e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: “ Tu sei Simone,
il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”.
I1 giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò
Filippo e gli disse: “ Seguimi”. Filippo era di Betsaida, la città di Andrea e di
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Pietro: Filippo incontrò Natanaele e gli disse: “ Abbiamo trovato colui del
quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di
Nazaret”. Natanaele esclamò: “ Da Nazaret può mai venire qualcosa di
buono?”. Filippo gli rispose: “ Vieni e vedi”. Gesù intanto, visto Natanaele che
gli veniva incontro, disse di lui: “ Ecco davvero un Israelita in cui non c'è
falsità”. Natanaele gli domandò: “ Come mi conosci?”. Gli rispose Gesù: “Prima
che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. Gli replicò Na
tanaele: “ Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!”. Gli rispose Gesù: “
Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di
queste!”. Poi gli disse: « In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli
angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell' uomo” (Giovanni 1, 35‐51).
“Le nozze di Cana: Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e
c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli”
(Giovanni 2, 1‐2).
Dal primo al quarto giorno Gesù trova cinque discepoli. Sappiamo che
dopo tre giorni si celebrano le nozze di Cana dove il Cristo compie il suo
primo miracolo. Per tre giorni non succede nulla ed il settimo...l’acqua si
tramuta in vino. Analizziamo ora il numero quattro: rappresenta la nostra
centratura, la stabilità terrena. Dopo averla trovata, una persona può
relazionarsi agli altri, ma prima deve sapere chi è lui stesso. Il numero 5 è la
carta de Il Papa, che ha davanti ha sé dei discepoli: rappresenta il bisogno
del riconoscimento, il ponte tra il mondo materiale e quello spirituale. Il 3 è
un’esplosione creativa: il miracolo delle nozze di Cana. Anche in un altro
passo del Vangelo ritroviamo il numero 3: Gesù muore ed il terzo giorno
risorge (un’altra esplosione creativa). Il numero 7 rappresenta l’azione nel
mondo: agisco se amo e... se amo allora agisco. Anche la creazione del Mondo
avviene in 7 giorni. In questo caso quindi Gesù trova prima la sua stabilità,
crea il ponte con la parte spirituale e attraverso un’esplosione creativa
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agisce nel mondo. Alle nozze di Cana, accanto a Gesù, ci sono Maria e cinque
discepoli: 7 persone.
Anche le opere artistiche in campo religioso spesso hanno delle
connessioni con la Numerologia. E’ questo, ad esempio, il caso dell’affresco
Cristo in Maestà (Vitale da Bologna) situato sopra l’abside, nel presbiterio
dell’Abbazia di Pomposa.
Notiamo l’immagine di Gesù benedicente all’interno della cosiddetta
mandorla mistica. Gesù ha il braccio destro alzato ed unisce il pollice con
l’anulare. Ciò richiama gli antichi Mudra indiani: a volte nella meditazione si
unisce il pollice a tutte le altre dita. Così facendo si ha la connessione tra la
coscienza (il pollice) e i quattro centri dell’uomo (centro emozionale,
intellettuale, sessuale e creativo, corporale). L’anulare rappresenta il centro
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sessuale e creativo; si tratta quindi di un Gesù creativo ed attivo in tale
direzione: conferma ciò anche il fatto che la mano in questione sia la destra.
Sappiamo, infatti, che il lato destro è quello Yang, più attivo, riconducibile al
maschile, mentre il sinistro, Yin è più recettivo e riconducibile al femminile.
Analizziamo ora la mandorla sacra; da punto di vista astrale, è la
figura che si determina dall’interazione tra il percorso del Sole e quello della
Luna. Il Sole è anche il massimo archetipo maschile, il Padre Universale che
dona i raggi senza chiedere nulla in cambio e li dona alla Luna, massimo
archetipo del femminile, della recettività e della medianità. Dall’incontro del
maschile con il femminile, attraverso questo “portale”, può nascere qualcosa.
In effetti, la mandorla mistica rappresenta l’organo sessuale femminile. Tale
forma ovale inoltre è riconducibile all’uovo alchemico simbolo
dell’illuminazione. La mandorla è formata da undici fasce di colori diversi
(ormai difficili da riconoscere). Il numero 11 ci dice che è il momento di
iniziare un cammino spirituale (finora è stato solo materiale) e che è bene
cercare quell’equilibrio tra l’inconscio‐istinto ed il pensiero: dobbiamo
prendere coscienza della nostra vita. Ci dice anche che possiamo ottenere il
massimo risultato con il minimo sforzo. Mentre il numero 2 corrisponde a
una persona che è introiettata verso la conoscenza e l’analisi del sé, e quindi
non porta frutto, ed il libro, quindi, sarebbe aperto solo verso chi lo legge, in
questo caso il Cristo, il numero 11 è l’espansione del 2: dopo avere letto ciò
che è dentro di noi, ora sappiamo e mettiamo a disposizione degli altri le
nostre conoscenze. Il libro è quindi rivolto verso gli uomini che sapranno
cogliere l’occasione, leggere e capire.
Passiamo ora alla Cabala (insieme delle dottrine esoteriche e mistiche
dell’Ebraismo), nell’ambito della quale la Ghematria è la scienza che gli ebrei
hanno imparato da egizi e caldei. Essa consiste nell’attribuire un valore
numerico ad ognuna delle 22 lettere dell’alfabeto ebraico (v. Figura 1). In tal
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modo è possibile individuare il valore numerico‐ghematrico di ogni parola,
semplicemente facendo la somma dei numeri associati alle lettere che la
compongono. Oltre al valore ghematrico ciascuna parola ha un valore
teosofico, di connessione con l’Energia Creatrice, calcolato su “scala
numerica” 1‐22 poiché le lettere dell’alfabeto sono 22.
Se ad esempio analizziamo la parola cuore, lev, otteniamo un valore
ghematrico 32, dato dalla somma delle lettere làmed (30) e bet (2) e un
valore teosofico 5 (dato dalla somma dei valori 3+2).
Esaminiamo ora la parola shaddai: significa onnipotente e il suo
valore ghematrico è 314, essendo la somma di tre lettere schin (300) dàlet
(4) e Jòd (10). C’è un casuale legame con pi greco il cui valore è 3,14? Pi greco
serve per calcolare l’area del cerchio e la circonferenza. Shaddai è un oggetto
apotropaico (che neutralizza o scaccia gli influssi negativi) messo all’apice
della culla dei bambini per proteggere la zona circolare circostante. Abbiamo
quindi trovato un collegamento simbolico, all’inizio ritenuto quanto meno
impossibile, tra queste due realtà.
Passiamo ora alle parole padre, madre e figlio. Padre, av, ha un valore
ghematrico 3, dato dalla somma delle lettere alef (1) e bet (2) da cui è
composta. Madre, am, ha un valore ghematrico 41, dato dalla somma delle
lettere alef (1) e mem (40). Figlio, yeled, ha un valore ghematrico 44, dato
dalla somma delle lettere jòd (10), làmed (30) e dàlet (4). Possiamo quindi
notare che dall’unione del padre e della madre nasce il figlio. Padre e madre
(e non uomo e donna) hanno un significato solo in relazione al figlio.
Questa analisi ci aiuta a capire il mondo di Tobia Ravà, che nei suoi
quadri trasforma le parole in immagini simbolo. La sua tecnica consiste nel
creare figure attraverso il sapiente utilizzo dei numeri, in modo da
trasmettere al nostro inconscio un preciso messaggi (v. Figure 2 e 3).
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Quanto detto finora ci fa capire che a livello inconscio è possibile
ricollegare ai numeri un determinato significato (anticamente conosciuto).
Anche i Maya usavano delle analisi numerologiche così come i cinesi; qui in
Europa e più precisamente in Italia, la Numerologia nasce dagli studi di
Pitagora. Le scuole pitagoriche preparavano gli allievi a tale tipo di
consapevolezza. La cosa “strana” è che se una persona venisse analizzata con
le diverse tecniche, i risultati sarebbero identici. Culture diverse, molto
lontane tra loro, quando ancora non c’era alcuna possibilità di
comunicazione, portano agli stessi risultati: è come se le diverse analisi
fossero collegate da una sorta di inconscio universale comune.
Guardando più da vicino all’analisi numerologia dei pitagorici, essa è
su scala 9, cioè 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9. L’Energia Creatrice, che è l’origine del
tutto, viene rappresentata dai pitagorici attraverso lo Zero, dal quale si
stacca un frammento, rappresentato dalla nostra data di nascita, che si
incarna qui nella Terra; il nostro compito è prendere coscienza della nostra
vita, attraverso diversi passaggi che ci portano a rendere conscio ciò che è
originariamente in‐conscio, cioè non conosciuto. Quando poi lasciamo
questa Terra, abbiamo due possibilità: tornare direttamente all’Energia
Creatrice (visione cristiana) oppure andare al cosiddetto “tutto umano” per
poi reincarnarci nuovamente:
A DIO, ENERGIA CREATRICE
B TUTTO UMANO
C FRAMMENTO DEL TUTTO
D TERRA
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NUMEROLOGIA E TAROCCHI DI MARSIGLIA SECONDO
JODOROWSKY
“Le carte leggono le ombre delle cose, degli avvenimenti. Quel che si può fare è
aiutare la gente a cambiare la posizione della luce e così, con una libera scelta,
a cambiare le ombre” T. Terzani “Un indovino mi disse”.
Nell’analisi dell’inconscio attraverso il Tarocco bisogna ricordarsi che le
informazioni raccolte, le risposte, sono quelle del qui ed ora. Non si può fare
una previsione futura perché ciò porterebbe inevitabilmente alla sua
realizzazione. Nel predire un dato avvenimento lo si provoca: è il fenomeno
che la psicologia sociale chiama realizzazione automatica delle predizioni.
Il pensiero crea l’azione.
Padre Sometti, missionario in Brasile, scrive che le fatture
esistono...per chi ci crede. allora il terreno è fertile per tali germogli infausti.
E’ stato eseguito un esperimento in una scuola, sottoponendo lo stesso
problema di matematica a due classi diverse. In una classe è stato presentato
come un problema facilmente risolvibile mentre nell’altra è stato detto che
era stato risolto in altre classi, con difficoltà, solo da pochi. Dai risultati
emerge che nella prima classe molti erano i risultati positivi mentre nella
seconda pochi erano riusciti a risolverlo. Se un insegnante, così come un
genitore, pensa che l’allievo‐figlio non riuscirà a farcela, difficilmente ce la
farà.
Ritornando ai Tarocchi, Jodorowsky e Costa nel libro “La via dei
Tarocchi”, ne propongono un interessante analisi numerologia espressa
sinteticamente dallo schema della pagina seguente.
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La forma del rettangolo, che è quella della carta dei Tarocchi, simboleggia
l’Unità e la Totalità. A destra abbiamo la parte Yang, dell’azione, “maschile”;
a sinistra la parte Yin, “femminile”, recettiva. I quadrati in alto
rappresentano il Cielo, che nell’inconscio viene ricondotto al Padre1; i
quadrati in basso rappresentano la Terra, l’utero, la Madre2. I quadrati
centrali, che si formano dall’intersezione dei quadrati‐cielo e dei quadrati‐
terra, rappresentano l’Umano. Se osserviamo un bonsai, notiamo che la
forma è riconducibile ad un triangolo dove il vertice più in alto rappresenta
Dio, quello più in basso la Terra e l’altro è l’Uomo, che connette la Terra con
Dio.
I numeri presenti in questa griglia sono così strutturati:
‐ i numeri pari sono sul lato sinistro (ricettivo, stabile);
‐ i numeri dispari, sul lato destro (attivi, instabili);
‐ i numeri vanno disposti dal basso verso l’alto. Questo ordine segue la
nozione di crescita organica tipica degli esseri viventi della dimensione
verticale: una pianta o un essere umano si elevano verso il cielo a mano a
mano che si sviluppano.
I 22 Arcani maggiori sono organizzati in questo schema decimale: si
tratta di 10 gradi che evolvono gli uni negli altri. Osserviamo più da vicino
tale evoluzione.
All’inizio abbiamo Il Matto, da considerare come l’archetipo dell’energia
iniziale e alla fine Il Mondo, archetipo della realizzazione.
1 Si pensi alla preghiera del Padre nostro: Padre nostro che sei nei cieli.
2 L’acqua rappresenta l’inconscio, la madre. Possiamo considerare un’immagine utilizzata dai primi cristiani nella quale il Cristo è rappresentato come un pesce all’interno del mare.
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GRADO 1
Nell’I la Totalità è in potenza, tutto è ancora da farsi.
Arcani:
‐ I Il Mago. Tutto è in potenza. Bisogna imparare a scegliere.
‐ XI La Forza. Risveglio dell’energia animalesca.
GRADO 2
Con il 2 entriamo nel quadrato Terra. È uno stato di gravidanza ancora
ricettivo. Si tratta di accumulare forze, desideri, idee, sentimenti, per
prepararsi all’azione.
Arcani:
‐ II La Papessa. In clausura, studia covando un uovo. Prepara un’azione ma
non la porta a termine (non ancora).
‐ XII L’Appeso. Legato con le mani dietro alla schiena, non sceglie.
Meditazione, introversione o punizione. Rappresenta anche il dono di se
stessi: venite a prendermi.
GRADO 3
Il 3 è la prima azione del quadrato Terra, uno scoppio, un’esplosione
creativa senza esperienza né finalità precise, come, per esempio, un primo
amore adolescenziale.
Arcani:
‐ III L’Imperatrice. Violenza creativa della primavera, risveglio ciclico della
natura. Femminilità potente e creatrice.
• XIII. Demolizione, cambiamento, azione violenta per distruggere ciò che è
vecchio. Azione di rinnovamento, trasformazione, mutazione.
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GRADO 4
Nel 4 l’azione si stabilizza. Questo numero rappresenta la perfezione del
quadrato Terra: padronanza della vita materiale, chiarezza d’idee,
tranquillità emozionale... Stabile come un tavolo che poggia su quattro
gambe.
Arcani:
‐ IIII L’Imperatore. Potenza delle leggi, figura paterna, razionale.
‐ XIIII Temperanza. Protezione spirituale, circolazione interna armoniosa.
GRADO 5
Il 5 è un numero di passaggio, l’ultimo del quadrato Terra: introduce un
ideale che sconvolge la stabilità del 4 per superarlo. È un ponte. È il gesto del
saggio che indica la luna con il dito.
Arcani:
V Il Papa. Professore, maestro, guida. Comunicazione e unione. Funge da
legame tra due mondi, ma senza abbandonare il regno terrestre.
XV Il Diavolo. Tentazione. Subconscio più profondo: ricchezza, passione,
creatività.
GRADO 6
Il 6 è il primo passo nel quadrato Cielo: la prima volta che facciamo quello
che vogliamo sotto tutti gli aspetti. Al dì là dei bisogni materiali, osiamo fare
quello che ci piace.
Arcani:
VI L’Innamorato. Piacere, bellezza, unione. Tre personaggi sullo stesso
livello: unione o conflitto? Infinite sfumature della vita emozionale.
XVI La Torre. Quello che stava al chiuso esce. Ritorno alla terra,
illuminazione, allegria, far uscire la vecchia personalità per far entrare la
nuova.
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GRADO 7
Nel 7 questo piacere diventa una forte azione nel mondo, più matura e più
intensa di quella del 3, in quanto basata sull’esperienza di tutti i gradi
anteriori e si propone un obiettivo.
Arcani:
• VII Il Carro. Conquista. Trionfo. Viaggio, azione nel mondo. Unione di
spirito e materia.
• XVII La Stella. Trovare il proprio posto e agire nel mondo partendo da lì,
dare alla luce un’opera, vivere nella totalità.
GRADO 8
• L’8 rappresenta la perfezione del quadrato Cielo. Rappresenta l’equilibrio e
la ricettività totali, uno stato che non si può migliorare: la perfetta
abbondanza materiale, la perfetta concentrazione energetica, la pienezza del
cuore e il vuoto della mente.
Arcani:
‐ VIII La Giustizia. Valuta il necessario e taglia via il superfluo. Accetta i valori
utili (la verità è ciò che è utile) e si fa giustizia da sé.
‐ XVIII La Luna. Capace di riflettere tutta la luce del cosmo, rappresenta la
perfezione dell’intuizione, dell’arte. Madre cosmica, femminilità, mistero.
GRADO 9
Il 9 comporta l’unica evoluzione possibile verso la perfezione: entrare in
crisi per favorire il passaggio verso l’ignoto della fine del ciclo. Come il
bambino che al nono mese di gravidanza si accinge a nascere, il 9 accetta di
abbandonare la perfezione per mettersi in moto ma senza sapere verso
quale direzione.
Arcani:
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‐ VIIII L’Eremita. Saggezza, solitudine essenziale, fiducia nell’ignoto.
‐ XVIIII Il Sole. Nuova costruzione, fraternità, successo, calore. Amore vero.
GRADO 10
Il 10, totalità compiuta, simboleggia la fine del ciclo rendendo possibile
l’inizio di un ciclo nuovo.
Arcani:
• X La Ruota di Fortuna. Tutto è immobile, ma c'è una manovella. Ciclo
completo. Grande esperienza e mancanza di energia. Bisogno di aiuto.
• XX II Giudizio. Nascita di una nuova coscienza nell’accettazione dell’aiuto
spirituale. Desiderio irresistibile che si manifesta e ascende verso la
realizzazione.
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NUMEROLOGIA E INCOSCIO
Il mondo dei numeri è stato esplorato anche in chiave psicosintetica. Qui
possiamo trovare un’ottima chiave di lettura ed analisi correlata ad esercizi
fisici, di visualizzazione e meditazione che servono ad accettare, capire ed
equilibrare i nostri carismi e i nostri punti deboli.
L’inconscio dialoga con noi attraverso il linguaggio dei simboli.
Assagioli parla di “inconscio plastico” che possiamo impressionare con
simboli utili alla nostra trasformazione. Le immagini vengono impiegate a
scopo terapeutico anche in molte tecniche meditative.
Se prendiamo in considerazione il numero 4, possiamo raffigurarlo
come un quadrato del quale tracciamo le diagonali e quindi troviamo il
centro. La persona ha caratteristiche molto terrene legate alla ricerca di
territorio e materialità: la sua sedia, la sua stanza, la sua casa, i suoi giochi...
Inconsciamente la frase tipo sarà: “prendo il mio posto”.
Mentre in generale la donna vive nel potere della natura, il potere
maschile si manifesta più nel fare, nel modificarla, che nel viverci in
armonia. Nel Buddismo, nella via che conduce alla liberazione, si dà
importanza anche ai retti mezzi di sostentamento. E’ quindi importante
anche il valore materiale delle cose, ma non dobbiamo esserne schiavi.
Spesso, invece, i problemi del tipo 4 sono correlati ad un uso non equilibrato
del potere (maschile). Se è una donna, ciò toglie molta energia alle sue
caratteristiche di Luna (femminilità). Ci saranno sicuramente problemi di
relazione di coppia se ad esempio la donna vive in una propria casa arredata
come lei vuole e cerchi di relazionarsi con un uomo strutturato ed in
equilibrio. Inconsciamente la donna ricerca in questa situazione un uomo
debole, più femminile, poiché, prendendo spunto anche dall’analisi del
mondo animale, è il maschio che ha il territorio. La femmina può accettarlo o
abbandonarlo e gli scontri tra i maschi sono indirizzati sempre alla
conquista del territorio. Il maschio strutturato non potrà quindi reggere
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questo tipo di stress: la soluzione in questo caso è che una nuova casa sia
acquistata, organizzata e arredata dalla coppia oppure che l’uomo entri nella
casa della donna ma potendo ri‐organizzare i vari spazi mettendovi del
proprio.
Prendiamo ora in considerazione la figura del maestro, della guida
spirituale: ci evidenzierà le diverse opportunità che la vita ci presenta. Se,
invece, dogmaticamente, ci dicesse cosa fare, starebbe solo abusando del
proprio potere, con problematiche riconducibili al 4.
Un possibile esercizio psicosintetico può essere quello che segue.
Prendiamo in considerazione la parola potere: che valenza ha ai nostri
occhi? Positiva, negativa? Teniamo presente che la parola potere in sé è
totalmente neutra: “io posso...qualcosa”; è quindi una mera possibilità da
usare in maniera positiva o negativa. Come ci relazioniamo? Se ci rilassiamo
ad occhi chiusi e respiriamo profondamente, possiamo collegarci con il
nostro Io più profondo e possiamo domandarci il rapporto che noi abbiamo
quando applichiamo il potere, quando lo subiamo e quando lo condividiamo.
Prendiamo ora in considerazione il numero 21: è il primo giorno di
primavera. 21 sono i giorni di purificazione richiesti dal Reiki, tecnica di
massaggio energetico per poter riequilibrare i vari Chakra. A livello
inconscio, infatti, il 21 è il numero correlato all’equilibrio dei quattro centri
della persona: emozionale, intellettuale, sessuale‐creativo e corporale (soldi
e lavoro). La rappresentazione simbolica può essere ricondotta al Mandala,
disegno che in questo caso raffigura una visione equilibrata del cosmo.
Nel trattare di Numerologia e inconscio è interessante anche
esaminare l’albero genealogico: se la persona è il primo figlio, se prima di lui
c’è stato un aborto o se è il terzo. La propria identità numerica è, infatti,
correlata anche a questa consapevolezza. Se prima della persona considerata
c’è stato un aborto che è rimasto “segreto” di famiglia, quando lo scoprirà,
questa persona, che pensava di essere il primo figlio, capirà di essere il
27
secondo, con conseguenti problemi d’identità numerica. Il suo Io‐1 deve
prendere coscienza di essere Io‐2 e relazionarsi con un archetipo femminile
(la madre) che in quel periodo della vita era certamente un 2 in negativo che
aveva problemi di relazione con il proprio femminile ( e col maschile) poiché
stava cercando di capire cosa c’era dentro di lei e tutte le energie erano
usate per tale scopo: non avrebbe potuto fruttificare.
Inoltrandoci in questo percorso, possono aiutarci altri metodi di
analisi: la Psicogenealogia (A. Bertoli), la Psicomagia (A. Jodorowsky), la
Nuova Medicina (Hammer). Il sol fatto di prendere coscienza delle proprie
caratteristiche permette di alleviare gran parte dei problemi che la persona
ha: se prima quando fuggiva da un problema, si rifugiava nel lavoro (4 in
negativo), dopo una di tali analisi saprà che tale problema è legato ad un
padre dittatore che però ha un conflitto di territorio3, cioè non sa più qual è
il suo spazio, perché ad esempio spodestato dai figli, dalla moglie o dal padre
anziano e malato che deve ospitare in casa. Ma sa anche che la prossima
volta che ha un problema, coscientemente, avrà due possibilità:
‐ affrontare il problema,
‐ rifugiarsi nella fuga.
Questo è il suo libero arbitrio; ma per lo meno ora può liberamente scegliere
mentre prima la strada era una sola: l’inconscio conosceva solo quella.
La Numerologia porta la persona a prendere conoscenza e quindi
coscienza delle proprie energie, sia positive che negative, per poter
analizzare i propri bisogni, i conflitti, le giustificazioni che influenzano la sua
vita e le relazioni con gli altri. Ogni numero rappresenta una dualità di
energie positive e negative, che possiamo “illuminare”. Attraverso l’analisi
numerologica possiamo prevedere e capire anche determinate patologie che
la persona ha o è predisposta ad avere.
3 Il conflitto di territorio può portare problemi cardiaci.
28
ANALISI NUMEROLOGICA
Nell’analisi numerologica vengono prese in considerazione la data di
nascita, il nome (l’aspirazione spirituale) ed il cognome (la parte più
terrena, più pesante perché ereditata; da illuminarsi) della persona. E’
importante anche il soprannome: se è dato dagli amici o dai parenti,
rappresenta ciò che loro si “aspettano” da lei; se è la stessa persona a
“inventarselo” è un’autorealizzazione del proprio essere, una ri‐nascita che
può essere in linea col “progetto senso” dato dai genitori oppure no. Il
“progetto senso” rappresenta ciò che i genitori, inconsciamente, si aspettano
dal figlio spesso riversando sullo stesso i propri desideri non realizzati. Il
figlio riuscirà a rompere queste catene solo a seguito di un processo di
crescita, quindi difficilmente in giovane età.
Esempio:
Nome: Francesco ( 9).
Il “progetto senso” espresso da questo nome rispecchia una persona che
ciclicamente entrerà in crisi per capire cosa è successo nel proprio passato e
procedere nel proprio cammino. Tenderà ad occuparsi degli altri ed avrà
una visione di padre‐figura maschile assente.
Soprannome: Cesco (5).
Non si sente riconosciuto dal padre, ha bisogno che gli venga dato il
permesso per fare le cose e cercherà sempre il riconoscimento, che non ha
avuto, dagli altri.
Soprannome: Fra (3).
E’ una persona di grande creatività e comunicazione quando è in equilibrio,
e se sa ciò che vuole, lo ottiene.
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Dall’analisi numerologica della data di nascita, invece, emergono le seguenti
caratteristiche: vita esteriore; vita interiore; infanzia; bisogni nel nido,
nell’amore, nel sociale, nel lavoro, a lungo termine; giustificazioni nel nido,
nel dolore, nel lavoro, nel sociale; numero del destino; chiave intellettuale;
chiave emozionale; fuga; s.o.s.; numero della salute; conflitto.
Vita esteriore
La vita esteriore rappresenta il modo in cui appare la persona agli occhi
degli altri. Rappresenta i suoi interessi dominanti.
Esempio: se una persona presenta il numero 3 viene visto dagli altri come
una persona creativa, comunicativa, che sa ciò che vuole e lo ottiene. Quando
non in equilibrio, potrebbe avere problemi di gola (quali mal di gola, tosse,
afonia...).
Vita interiore
A differenza della vita esteriore, la vita interiore esprime le caratteristiche
non manifeste della persona, che solo ad alcuni è dato conoscere e sono
indicative della sua reale identità. Rappresenta i suoi ideali.
Esempio: se una persona presenta il numero 4 ha delle caratteristiche di
grande centratura: ha bisogno di materialità e territorio. Può avere
problematiche con il potere.
Infanzia
L’infanzia rappresenta i condizionamenti che abbiamo avuto e che ci
influenzano, riferiti alla nostra parte bambina. E’ una caratteristica che va
alleggerita dalle energie pesanti e quindi “illuminata”.
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Esempio: una persona 2 vive spesso nel dubbio (ma è dal dubbio che
nascono le nuove idee attraverso un’attività prima conoscitiva e poi
creativa), si rifugia nello studio e vive la casa come un luogo sacro, un
rifugio. Il condizionamento nella vita è indirizzato verso il non portare frutto
perché le energie sono orientate verso se stessi; l’evoluzione successiva
potrà essere l’azione nel mondo per rendere concreto tutto ciò che per ora è
solo in potenza.
Bisogni nel nido, nell’amore, nel sociale, nel lavoro, a lungo termine
I bisogni rappresentano ciò di cui la persona necessita nei vari campi
(famiglia, amore, lavoro...) ed equivalgono alle realizzazioni della persona. Il
primo bisogno‐realizzazione si attua nella famiglia di origine (padre,
madre...) e successivamente equivale al bisogno nel nido che noi creiamo. Se
gli archetipi madre‐padre sono in equilibrio rappresenta il modo in cui la
persona vede la madre. La seconda realizzazione è il bisogno nell’amore: lo
realizziamo in una tappa successiva della vita dopo esserci staccati dai
genitori. Il bisogno nel sociale è in relazione agli altri (amici, politica...). In
una situazione di equilibrio rappresenta il modo in cui la persona vede il
padre. Il bisogno nel lavoro è ciò di cui una persona necessita nella vita
professionale. Infine, il bisogno a lungo termine rispecchia ciò di cui,
andando avanti nella vita, sentiremo sempre più la profonda necessità.
Esempio: una persona il cui numero del bisogno nell’amore sia il 12 sente
l’esigenza di meditare ed interiorizzare prima di prendere delle decisioni;
non sarà mai avventata e nel rapporto di coppia si inserirà gradatamente.
Nella parte negativa potrebbe tendere ad avere delle dipendenze da
persone, droghe o vizi.
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Giustificazioni nel nido, nel dolore, nel lavoro, nel sociale
Le giustificazioni sono le bugie che una persona si dice e corrispondono alle
sfide che la vita ci propone. Si manifestano nel nido (nella famiglia di origine
e in quella che formeremo), nel dolore (nelle situazioni di sofferenza), nel
lavoro (nella propria vita professionale), nel sociale (nella relazione con gli
altri).
Esempio: una persona che ha come giustificazione nel sociale il numero 12
tenderà a raccontarsi la bugia che si sacrifica per gli altri, quando e se entra
in tale “contorto meccanismo”. Così, poniamo che abbia lavorato un intero
pomeriggio per organizzare una cena per degli amici, e non sia neppure
andata a lavorare. Alla sera nessuno degli invitati si presenta perché è
franata l’unica strada che portava a casa sua. La persona è stata avvertita ma
ciononostante la sua spontanea reazione (inconscia) sarà quella di dirsi:
ecco mi sono sacrificata per loro! In realtà si sta raccontando una bugia. In
effetti non esiste una persona che organizza una cena a casa propria con
l’intento di sacrificarsi per gli invitati ma lo fa per il piacere di avere gli amici
vicino, a meno che non sia un masochista. Tale caratteristica viene correlata
al fatto che la persona può essere stata partorita con difficoltà (la madre ha
subito un taglio cesareo, una minaccia d’aborto...).
Numero del destino
Il numero del destino rappresenta il bisogno profondo della persona per
raggiungere il successo, la risposta alla domanda: perché mi sono incarnato?
La persona tenderà però a scontrarsi con esso ed è dunque una
caratteristica che va “illuminata”.
Esempio: una persona il cui numero del destino sia il 7 tenderà ad agire
perché ama, mentre se non ama, se non è coinvolto dalla passionalità avrà
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grosse difficoltà ad agire nei diversi campi. Sarà una persona molto attiva
che tenderà nel suo percorso ad evitare le piccole asperità e difficoltà del
terreno, non rendendosi conto della voragine o del muro che, pur visibili da
lontano, non saprà evitare, subendo danni rilevanti. L’insegnamento della
vita sarà quindi quello di acquisire la capacità di guidare il proprio carro
attraverso un sapiente uso delle redini e non certo come Fetonte, figlio di
Apollo, che guidando il carro del Sole e non assoggettandosi più alle giuste
regole, fu fulminato da Zeus con una saetta poiché la tracotanza nell’azione,
distruggendo le messi per troppo sole o troppa notte, viene punita.
Chiave intellettuale
La chiave intellettuale rappresenta il nostro desiderio nel campo del
pensiero. Non è detto che si realizzerà ma è la nostra aspirazione.
Esempio: se una persona presenta il numero 10, vedrà la vita come un
continuo aprirsi e chiudersi di cicli e non come un albero della vita con
infinite ramificazioni. Aspirerà a chiudere dei cicli (nell’amore, nel lavoro...)
anche se in realtà non sempre ci riuscirà.
Chiave emozionale
La chiave emozionale rappresenta ciò per cui batte il nostro cuore (il
riferimento non è necessariamente né esclusivamente rivolto alla relazione
di coppia).
Esempio: una persona la cui chiave emozionale sia rappresentata dal 6
sentirà battere il cuore per situazioni che la porteranno a scegliere nella
direzione del piacere psico‐fisico, spirituale e della famiglia. Se non in
equilibrio, avrà grossa difficoltà di scelta con gravi problematiche di
confusione.
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Fuga
La fuga si attua quando una persona ha un problema e non sa, non vuole,
non può affrontarlo. Allora si fugge e generalmente si fanno sempre le stesse
cose.
Esempio: una persona che ha il 5, quando è in difficoltà si rivolge ad un
maestro, sacerdote, psicologo o...padre spirituale. Perché? Per risolvere tale
problema? Il problema in sé, in profondità, rimane perché è legato ad una
visione di non riconoscimento da parte del padre: per questo si rivolge ad un
maestro, surrogato inconscio del padre. La soluzione si avrà quando si
renderà conto della propria quintessenza, cioè del valore che realmente ha e
non lo chiederà più agli altri.
“So quello che valgo” potrà allora vivere pienamente con tutti e
cinque i sensi. Nessuna autentica guida ci darà mai la risposta; tutto quello di
cui abbiamo realmente bisogno è dentro di noi.
S.o.s.
L’s.o.s. rappresenta ciò di cui abbiamo bisogno quando la barca sta per
affondare, quando stiamo molto male. Ma non è una soluzione duratura.
Esempio: se una persona ha il numero 3, quando è in difficoltà userà la carta
della comunicazione e seduzione. Ma essendo una situazione negativa della
persona, dobbiamo prendere in considerazione che spesso si relazionerà ad
una situazione affettiva nella quale il partner o lei stessa rappresenteranno
la figura dell’amante4 . Inoltre avrà problemi di gola poichè tenderà a
4 Quando si parla di “amante” non ci si riferisce solo ad un rapporto extraconiugale ma anche ad un qualsiasi rapporto di coppia nel quale non possiamo contare sul partner al cento per cento; ad esempio quando uno dei due lavora cinque giorni alla settimana lontano da casa.
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considerare negativo tutto ciò che può uscire da lei, in riferimento a
qualcosa che è successo durante l’infanzia: cosa non ha potuto esprimere?
Numero della salute
Il numero della salute individua ciò che ci fa stare bene in maniera duratura.
Esempio: se una persona presenta il numero 17 starà bene quando si
mostrerà agli altri esattamente com’è, come un flusso d’acqua limpida e ricca
d’energia che scorre. Avrà inoltre bisogno di trovare un posto fisso,
passionale, dal quale poter agire nel mondo e la sua azione sarà rivolta sia
verso al parte fisica che quella spirituale.
Conflitto
Il conflitto rappresenta la difficoltà più profonda del nostro essere, la nostra
spina nel fianco. L’esercizio sarà quello di equilibrarlo in quanto
difficilmente eliminabile.
Esempio: se una persona presenta il numero 15, il suo conflitto è in
relazione all’incesto, all’attaccamento passionale al padre. Per il cervello è
identico che l’incesto sia avvenuto fisicamente o solo emozionalmente, ossia
idealizzando il padre nel processo di Edipo, non rompendo tale legame in età
matura e rafforzando un legame affettivo malato con lo stesso.
ANALISI DI UN CASO
Se una persona ha come bisogno nell’amore il numero 9, ripetutamente
entrerà in crisi, crisi non negativa, ma attiva, per capire nel processo
evolutivo cos’è successo nel passato e quindi poter andare avanti. Ciò è
ricollegato a una situazione di archetipo maschile debole, spesso assente se
non addirittura morto. Un padre che non ha dato quello di cui la persona
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sentiva di avere bisogno. E’ ragionevole pensare che alla madre corrisponda
un 8, cioè sarà una donna normativa, che detta le regole, in un senso o
nell’altro, e che quindi si appropria di quella parte del maschile che è ceduta
dal padre. In questi “giochi”, non c’è mai vittima e carnefice. In questa
visione, spesso la persona per stare bene si occupa degli altri (e spesso in
modo non equilibrato, cioè per riempire dei propri vuoti). Tenderà ad
innamorarsi di persone che hanno bisogno di lei e che stanno male. E,
quando staranno bene, inevitabilmente la storia affettiva finirà o perché
lascerà il compagno/a o perché farà in modo da essere lasciata.
Le situazioni di questo tipo sono frequenti e ci può aiutare a
comprenderne le ragioni l’analisi dell’albero genealogico (Schutzenberger,
Bertoli):
1‐ durante la seconda guerra mondiale il marito muore in guerra;
2‐ la moglie prende in carico anche le funzioni del marito, indebolendo le
caratteristiche femminili;
3‐ i figli e le figlie relazioneranno con una madre‐padre (8) e con un padre
assente (9);
4‐ andando avanti nell’albero genealogico i successivi figli avranno
inevitabilmente caratteristiche maschili deboli (se non addirittura si
ammaleranno e moriranno) e relazioneranno con figure femminili molto
forti, mentre le successive figlie, avendo realizzato il processo di Edipo con
una figura di padre assente, troveranno uomini deboli o assenti e saranno a
loro volta donne normative.
Si è notato che una donna 8 soffriva dell’inversione inconscia degli
archetipi. Normalmente a destra poniamo il Padre (Sole) e a sinistra la
Madre (Luna). Questa donna diceva di volere affianco a sé un uomo forte,
che la proteggesse...ma in realtà relazionava solo con uomini‐zerbino. Con
36
l’aiuto di una visualizzazione la persona si è resa conto che a destra poneva il
femminile (Yin) e a sinistra il maschile (Yang). Solo così riusciva a
relazionare con una figura maschile‐neutra che le si avvicinava. Se
visualizzava gli archetipi al contrario si sentiva in ansia, aveva mancanza
d’aria (corrispondente al padre), contrazione addominale (in relazione al
proprio femminile ed alla madre). Inoltre irrigidiva braccia e gambe: non
riusciva ad andare avanti in quella direzione, non riusciva a lasciarsi andare.
Una cosa è quello che diciamo, un’altra è ciò che vuole il nostro inconscio.
Tenendo presente il progetto‐senso dato dai genitori col nome, è stato
notato che questa donna aveva sia nel nome che nel cognome il numero 8; si
trattava dunque di una donna normativa, che fa le regole e che cerca la
perfezione (che non c’è...).
37
COUNSELOR E NUMEROLOGIA
Nell’analisi del paziente, il counselor cerca di facilitare la comprensione e
quindi la soluzione del problema. La persona ha in potenzialità uno stato
energetico fluido che le permetterà di adattarsi al meglio alla realtà con la
quale relaziona.
Nell’affermazione delle proprie potenzialità, la persona dovrà prima
cercare di esprimere se stessa al massimo delle proprie possibilità, avere un
atteggiamento di stima verso se stessa ed accettarsi per quello che è, per
poter quindi vedere con “compassione” i propri punti deboli, le proprie
difficoltà.
Ricordiamoci inoltre che:
Ogni osservatore crea il sistema. Se prendiamo in considerazione
una certa situazione e facciamo interagire diverse persone, una alla volta,
con il sistema, ogni persona vedrà, sentirà, capirà e ci racconterà cose
diverse. Ogni osservatore interagisce con il sistema in maniera diversa: si
otterranno quindi analisi diverse.
Un valido strumento per evidenziare le problematiche della persona ma
anche i suoi “carismi” è offerto dalla Numerologia, che ci può fornire un
chiaro e completo panorama delle energie che si muovono all’interno della
persona. Ci fornisce inoltre i mezzi per risolvere le diverse problematiche
che ognuno di noi ha. La persona al proprio interno ha tutte le potenzialità
per trasformarsi.
Il counselor può aiutarla a focalizzare meglio il problema, ad evitare
una visione “sfocata” della realtà.
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“Non pensiate che il Paradiso sia in Cielo
E’ nel cavo della Vostra mano
E’ ovunque
E’
Non importa dove”.5
5 Hemingway “Per chi suona la campana”, rielaborato da Azalai.
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CONCLUSIONI
Ogni persona è il risultato di un insieme di energie che la plasmano.
Come disse un sacerdote: “Dio non vuole che tu stia male”; ma a volte
la sofferenza che noi conosciamo è più facile da gestire proprio perché è da
quando siamo nati che conviviamo con essa. Stare male per dopo stare bene
ci porta, per un periodo, a vivere e a relazionarci con un dolore che non
conosciamo. Ma è dal dubbio e dai problemi che nascono cose nuove che ci
trasformano: dal marcio, la “Nigredo alchemica”, quel fango nel quale
possiamo rimanere invischiati ma che è anche humus fertile per la crescita di
nuove piante.
Chi è sempre sicuro di sé, rimane immobile...e rigido. E’ quasi
preoccupante nascere in una situazione agiata per mantenerla senza sforzo
e difficoltà. Abbiamo solo conservato i nostri talenti: “Avverrà come di un
uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi
beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno
secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò
subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva
ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo
talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo
padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i
conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque,
dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati
altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele
nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. (...)
Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei
un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai
sparso; per paura andai a nascondere il talento sotterra: ecco qui il tuo. Il
padrone gli disse: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho
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seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro
ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli
dunque il talento e datelo a chi ha dieci talenti. Perché a chiunque ha sarà
dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E
il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti” (Matteo 25, 14 e seg.).
Ci può aiutare l’analisi del Principio di Archimede: la spinta esercitata
da un fluido su un corpo è uguale al peso del fluido spostato dal corpo. Più ci
sono problemi, più stiamo male, più ad un certo punto sentiamo l’esigenza di
risalire la china per stare bene, perché più andiamo giù, più c’è una forza
uguale e contraria che tende a spingerci verso l’alto. La soluzione viene
trovata se prima c’è un problema. L’illuminazione... se prima brancolavamo
nel buio.
Il Monaco Mikao Usui, “riscopritore” del Reiki, andava nei mercati
affollati di gente e vagava su e giù con una lampada accesa in mano in pieno
giorno. E quando qualcuno gli faceva notare, rispettosamente, poiché era un
Monaco conosciuto e stimato, che se cercava qualcosa non c’era bisogno di
quella luce, perché era giorno e si vedeva benissimo, egli rispondeva: “Quello
che sto cercando io non si vede alla luce del Sole. Il mondo è pieno di gente
triste, chiusa e arrabbiata. Io cerco qualcuno che abbia voglia di far luce nel
suo cuore e guarire da ogni sofferenza per rendere puri e forti la mente, il
carattere e il corpo. Se vuoi ascoltare questa lezione, seguimi”. Possiamo
paragonarlo alla figura de L’Eremita che, camminando all’indietro verso la
fine di un vecchio ciclo e l’inizio di uno nuovo, illumina ciò che è successo
con la lanterna, simbolo della Conoscenza. E’ un saggio o un terapeuta che,
forte della propria saggezza, offre le proprie conoscenze ai discepoli che
vanno alla sua ricerca.
Tali conoscenze ci porteranno ad un equilibrio profondo e
consapevole delle nostre capacità, all’accettazione che ammorbidisce le
41
nostre rigidità mentali. Così facendo scopriremo soluzioni nuove dentro di
noi.
E’ nel silenzio che possiamo cogliere quella che Gandhi chiamava la
piccola voce interiore, l’unica a cui dava retta. Il Daimon di Socrate.
E’ l’inizio di un cammino che non sappiamo dove ci porterà di preciso.
“Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel lascia ma non quel trova”.
Uno dei possibili esercizi per cominciare questo nuovo cammino
potrebbe essere quello proposto in chiave psicosintetica da “Il Matto e il
Mondo”. Immaginiamo di partire per un viaggio e di poter prendere con noi
solo poche cose. Sappiamo che molte dovremo lasciarle a casa. Usciamo. Che
sensazioni abbiamo? Camminiamo e su una collina incontriamo Il Matto con
il suo cagnolino. Ci dirà qualcosa? Ci darà qualcosa? O sarà un incontro
silenzioso? Prendiamo consapevolezza della situazione: tutto ciò ci metterà
in contatto con la parte inquieta della nostra vita e ci potrà dare
informazioni sul perché intraprendere questo nuovo cammino ricco di
energie: le nostre pure, semplici, limpide energie.
Dentro di noi abbiamo tutto, tutto ciò che ci serve per affrontare
pienamente la vita. Nessun maestro o psicologo ci dirà cosa fare: la soluzione
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viene da dentro di noi. O vogliamo che siano gli altri a decidere per noi?
Forse sarebbe più facile...ma non ci farebbe maturare.
L’obiettivo che ci prefiggiamo può essere rappresentato dall’Arcano
XXI Il Mondo (v. figura 4), nel quale ritroviamo i quattro centri dell’uomo, le
sue quattro energie completamente realizzate grazie all’intervento della
Coscienza Universale (la corona azzurra), realtà spirituale che ci porta
all’Illuminazione. All’interno di questa cornice troviamo una figura
androgina che mantiene l’equilibrio tra il maschile Yang (il bastone, che
simboleggia l’organo sessuale maschile) ed il femminile Yin (l’ampolla, che
simboleggia l’organo sessuale femminile). Al centro della figura in basso
notiamo due fragole: rappresentano i frutti che possiamo raggiungere con la
realizzazione totale. Un tempo si credeva che le piante fossero in grado di
assorbire le qualità delle cose, uomini, animali o altre piante. San Francesco
di Sales scriveva: “Noi conosciamo ed ammiriamo la fresca innocenza della
fragola perché, mentre cresce nel terreno ed è continuamente schiacciata dalle
serpi, dalle lucertole e da altri rettili velenosi, essa si mantiene pura e non
s'imbeve delle spregevoli velenosità di questi animali, né assorbe le loro minori
cattive qualità”.
Il Mondo: “concezione dinamica della vita psichica quale lotta tra una
molteplicità di forze contrastanti e un centro unificatore che tende a comporle
in armonia” (Assagioli). La danza della donna è il centro unificatore che
trasforma la lotta in gioiosa armonia, circondata dagli elementi che, a questo
livello, non sono stati della materia né sostanze chimiche, ma tipi di
movimento, di ritmo.
“Conosci te stesso, possiedi te stesso, trasforma te stesso”
(Assagioli)
“Conosci te stesso” è la base, ciò su cui si può sviluppare tutto il lavoro
interiore: la Terra; “Possiedi te stesso” è il movimento unitivo per cui si
43
amalgamano gli elementi della psiche spesso contrastanti: l’Acqua;
“Trasforma te stesso” è l’alchimia spirituale, opera del calore e della luce: il
Fuoco. Infine, possiamo aggiungere al processo l’obiettivo di migliorare noi
stessi e il mondo condividendo il frutto del nostro lavoro interiore e così
moltiplicandolo: l’Aria (Bocconi‐Lacerna, “Il Matto e il Mondo” ).
Figura 4: Il Mondo
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI6
BOCCONI A. e LACERNA P. (2001), Il Matto e il Mondo, Nomina.
HAMER R. G. (2003), Testamento per una Nuova Medicina, Amici di Dirk.
JODOROWSKY A. e COSTA M. (2005), La via dei Tarocchi, Feltrinelli.
JODOROWSKY A. (2004), I Vangeli per guarire, Mondadori.
RAVA’ T. , Codice binario, catalogo mostra 2006.
SCHUTZENBERGER A. A. (2004), La Sindrome degli Antenati, Di Renzo.
6 Si fa riferimento solo ad una piccola parte delle conoscenze qui esposte: il lavoro infatti si basa su ricerche, corsi, studi, a cui non è possibile dare un preciso riferimento bibliografico.
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RINGRAZIAMENTI
Un grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato a portare avanti questo
progetto, ed a diventare quello che sono: Agata, Piergiorgio, Soho Adolfo
(monaco Zen), Paola e Francesco (Ricostruttori di Pace), Don Mariano,
Antonio Bertoli e non ultimo...il grande Robert Easterside.
Un abbraccio ai miei genitori, a tutti i familiari e alle persone che mi stanno
vicino.