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Anno 4 - N° 55 - St embre 2008

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Aut. Trib. Bassano d. G. N 8/03 del 3.09.200

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Editoriale di DjD

NULL�ALTRO CHE STUPIDITA�

Che il genere umano fosse quanto di più stupido la natura avesse potuto creare, era una convinzione che mi folleggiava in testa oramai da un pò di tempo. Non passa giorno senza leggere o meglio “scovare” notizie che ci parlano di orrori, di situazioni sempre più al limite, che ci spiegano come l’uomo ospite ingrato di questa terra stia ormai riducendo e distruggendo tutto quello che sarebbe servito a far sopravvivere le generazioni . Abbandoniamo per un attimo il problema del petrolio, delle tasse, della delinquenza, dei politici corrotti, delle guerre che scoppiano alla velocità della luce e delle quali nessuno sembra preoccuparsene.Il mio pensiero questo mese è rivolto ad un insetto: l’ape. Destiniamo pure questo pensiero a quelle operaie, prime vittime come al solito di questo pazzo sistema e le prime a subirne le conseguenze. Se le scene del cartone animato dedicato alla più famosa tra le api “Maya” fosse stato girato negli ultimi due anni probabilmente la simpatica apetta non avrebbe superato il secondo ciak. Il motivo? Sono a chiederselo in molti, studiosi, ricercatori e soprattutto gli allevatori che hanno visto dimezzato (in tutto il mondo) il numero dei laboriosi insetti. Nessuno dei governi come al solito se ne preoccupa .. cosa saranno mai un pò di apette in meno nel mondo... le probabilità di essere punti saranno inferiori, quindi meglio così! Punto!Cerchiamo di spiegarci meglio: Albert Einstein disse: “Se l’ape scomparisse, all’uomo resterebbero quattro anni di vita”. Il grande scienziato che introdusse il concetto corpuscolare di quanto di luce; che fornì una valutazione quantitativa e l'ipotesi di aleatorietà del moto browniano;che espose la teoria della relatività speciale, si era fuso il cervello? No! Le api producono miele, pere, mele, nocciole, avocado, soia, asparagi, broccoli, sedano, cetriolo, pesche, kiwi, ciliege, lamponi, fragole, melone, pomodori, trifoglio, erba medica, latte, carne e tutto quello che di commestibile vedete dai fruttivendoli o nei supermercati. Direttamente od indirettamente. Trasportano il polline e trasformano il mondo in cibo. Le api sono un bioindicatore dell’ambiente. Un terzo dei 240.000 alveari britannici è scomparso durante l’inverno e la

future

primavera. Il ministro inglese Rooker ha dichiarato che, se non cambierà nulla, entro dieci anni non ci sarà più un’ape nell’isola. In Italia non siamo messi meglio: nel 2007 sono morte il 50% delle api, persi 200.000 alveari e 250 milioni di euro nel settore agricolo. Perché le api muoiono? Per l’ambiente, il clima, la varoa (un acaro), i pascoli trasformati in coltivazioni di soia per i biocarburanti, per i pesticidi, l’inquinamento dei corsi d’acqua. Qualcosa si può fare e subito. Vietare l’uso dei pesticidi nicotinoidi. In Francia lo hanno già fatto. Sulle api hanno l’effetto della nicotina. Gli fanno perdere il senso dell’orientamento, non riescono a ritornare nell’alveare e muoiono.Con tutti i problemi che ci affliggono questo sembra essere il più stupido... ma è sempre stata la stupidità la rovina del mondo...

Se volete approfondire il problema vi rimando a Youtube: Le api stanno scomparendo

Sottotitolo: �Lunga vita alle api�

http://it.youtube.com/watch?v=XGNv-6mcNsY&feature=related

Nel caso in cui questa evenienza dovesse verificarsi, vi abbiamo preparato delle apiche potrete ritagliare e applicare sui fiori dei vostri giardini. Peccato che in quelmomento anche i fiori saranno spariti ...

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SoundRece by DjD

Non a caso Nicole Atkins vanta David Lynch e Tim Burton fra i suoi registi preferiti. La sua musica ricorda molto dei loro film, dall'atmosfera surreale a quella visione romantica e malinconica delle piccole città americane. In questo album Atkins si riferisce ad una città in particolare, Neptune City, dov'è nata, da cui è andata via per poi ritornare e trovare ispirazione. Le canzoni di “Neptune City” raccontano proprio di questa città , dei suoi personaggi e della vita stessa di Atkins: il tutto rivive in una miscela di rock folk psichedelico, una sorta di rock anni sessanta rivisitato con violini, organi e fiati. L'album è prodotto da Tore Johansson (Cardigans, Franz Ferdinand ), che sentendo alcune canzoni di Atkins per la prima volta le disse che la sua musica gli ricordava quelle bambole bellissime, ma che allo stesso tempo sono un po' inquietanti. E effettivamente “Neptune City” è un album che incanta e rattrista, la cui musica riesce a mettere insieme felicità e inquietudine.

I fricchettoni di Liverpool, segnalatisi sin dagli esordi per le marcate venature art-intellettuali del loro pop, provano stavolta a fare le cose in grande: registrazione a Los Angeles, produttore di sound sudista per eccellenza (George Drakoulias, già con Primal Scream e Black Crowes) e persino il leader Dave McCabe che si fa crescere la barba. Cose grosse insomma. Peccato che questa vagonata di valore aggiunto si ritrovi a condire un set di canzoni che, nella ricerca di chissà quale omologazione attira-pubblico, escono da orecchie e stomaco nell’istante esatto in cui ci sono entrate. Il guaio di essere fuori dal coro è che quando cerchi di rientrarci magari trovi la porta chiusa a chiave.

NICOLE ATKINS “Neptune City”

Casa discografica : SonyBMG Web: www.nicoleatkins.com

FLEET FOXES “Fleet Foxes”

Casa discografica : SubPop MySpace : /fleetfoxes

THE ZUTONS “You Can Do Anything”

Casa discografica : SonyBMG Web: www.thezutons.com

THE FRATELLIS“Here We Stand”

Casa discografica : Island Web: www.thefratellis.com

THE MUSIC “Strenght in numbers”

Casa discografica : Polydor Web: www.themusic.co.uk

Il giochino è sempre antipatico ma se può rivelarsi utile ad inquadrare meglio un paesaggio sonoro ed aiutare un po’ di distratti, beh, ben venga: in breve, se c’è una band a cui i Kasabian dovrebbero offrire una birra a sera per un paio di decenni sono proprio i The Music. Nome quantomeno impegnat ivo e un inguardabile frontman che è riuscito a passare attraverso tutte le dipendenze di questo mondo, gli ex ragazzini prodigio di Kippax (vicino Leeds) tornano dopo quattro anni di assenza dovuti proprio alle vicissitudini di Robert Harvey. Sono in forma, grande forma. Ed è un piacere tornare ad ubriacarsi dei colori acidi ed ossessivi del loro rock sintetico.

Quando davanti ad un esordio come “Fleet Foxes” ci si imbatte in: talento, poes ia , in te l l igenza , equ i l ib rio, padronanza, insomma, quando si ha a che fare con uno stato di grazia straordinario cosa si può fare se non raccomandarvi di ascoltarli prima di qualunque altro disco abbiate in mente? Fatelo, fatelo davvero, altrimenti vi perdereste uno degli album più belli che il 2008 ci abbia portato finora. Loro si definiscono pop barocco, e in loro riconoscerete elementi folk, gospel, musica sacra, suoni tradizionali provenienti da ogni parte del mondo, una fusion di armonie di intenso respiro sospese tra il bucolico ed il crepuscolare. Essenziale e al contempo sontuoso, familiare e universale.

Potremmo chiamarla sindrome dell’amaro risveglio: aprire gli occhi e guardare la donna che dorme al proprio fianco nella sua verità senza trucchi e astuti imbellettamenti, maledicendo l’avventatezza di una sbronza troppo inebetita dalle proprie euforie per rendersi conto di quello che si stava effettivamente facendo. Anche i Fratellis infilano così la china inesorabile (quanto inevitabile) di una discesa verso la realtà più cruda e prosaica, che nel caso specifico racconta la storia di un gruppo a metà strada tra una versione goliardica e beona dei Libertines e un’orchestrina di rockabilly melodico infatuata di Chuck Berry e Jerry Lee Lewis. In mezzo a questi due estremi passa un po’ di tutto: molto glam, con schitarrate possenti di scuola Slade-Status Quo e rintocchi di grancassa schioccanti come zatteroni (“My Friedn John”, “Shameless”), ma anche una passione smodata e sincera per un’idea di classic rock (l’attacco di “A Heady Tale” ricorda da vicino “Simpathy For The Devil” degli Stones, mentre “Babydoll” sembra volata via da uno spartito minore dei Creedence) sempre a un passo dal ripiegarsi sul mero esercizio di imitazione scolastica. Non mancano neppure spunti palesemente oasisiani (“Look Out Sunshine”) o evidentissime autoparodie (ascoltate l’inizio di “Mistress Mabel”), e nel complesso il disco non tedia, ma nemmeno illumina, proponendo un’ipotesi di rock piuttosto invecchiata e prevedibile, oltre che in evidente ritardo sui tempi.È difficile prevedere che un disco del genere possa replicare il “miracolo” dell’esordio (e ascoltando le chitarre farraginose e affievolite di “Jesus Stole My Baby” si inizia ad annusare un odore di tombe scoperchiate sul loro vuoto desolante). Se venderà, sarà solo per forza di inerzia e mancanza di fantasia e pigrizia dei suoi eventuali acquirenti.

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SHINDY CLUB

Shindy club

via s.giorgio 140

bassano del grappa VI

0424.500000 345.2573308

www.shindy.it myspace.com/shindyclub

Indie

electronic

reggae

VENERDI 5 sett: inf/art open party

venerdi 12 settembre: regherevolution

venerdi 19 sett: schiuma party

Domenica 28 sett: 1a sagra di fine estate

Sabato sera: classic shindy

with tony dj + don carlito cazale

THE BEST MUSIC

IN THE WORLD!

VENERDI 5 SETTEMBRE

10 points:

30 points:

50 points:

INSERT COIN

music invaders

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di Dj A. Battista

Immaginate un incrocio tra le immagini dai colori vivaci dei costumi di Slava Tsukerman nel film cult del 1982 Liquid Sky, l'etica fai-da-te del movimento Acid House della fine degli anni '80, una mitica amazzone e un car toon surrea l i s ta a l l a SpongeBob. Difficile combinare assieme tante immagini e idee diverse? Allora provate a pensare a N a m a l e e e r i u s c i r e t e immediatamente a visualizzare nella vostra mente questa strana ed originale ibrida creatura. Nata a

nella magia.” In un certo senso non è cambiato molto nella sua vita: a quasi trent'anni, Namalee si lascia guidare ancora da quella stessa magia che aveva nel cuore quand'era bambina ed ora scrive, lavora come stylist e musa del duo di stilisti Basso & Brooke, è la direttrice della pagina di moda della rivista Super Super e fa anche la cantante. ”Non riesco proprio a dedicarmi a un lavoro solo,” confessa, “ho iniziato a scrivere per esprimere i miei pensieri piuttosto rivoluzionari, per parla re de l la l iber tà e dell'individualità. Ho poi iniziato a fare la stylist per esprimere ancor meglio questa individualità attraverso abiti e accessori ed ho infine lanciato Super Super perchè non volevo scendere a compromessi con altre riviste e

Guildford, nel Surrey, da madre singalese e padre olandese, una famiglia che Namalee definisce piuttosto eccentrica, Namalee è il risultato di un incrocio di culture. “Da ragazzina ero piuttosto originale, ma molto goffa e timida, anche se piuttosto sicura di me stessa,” racconta. “Avevo un temperamento artistico e volevo fare la illustratrice di fumetti da grande. Ricordo anche che avevo l'abitudine di parlare con un delfino gonfiabile, mi piaceva sognare ad occhi aperti e credevo fermamente

implorarle di pubblicare i miei servizi di moda, perchè probabilmente non erano di loro gradimento.” Facile comprendere come in un mondo che opta sempre di più per il minimalismo, Namalee temesse che la sua estetica eccessiva e multicolorata non venisse approvata. Quando sei anni fa Namalee ha incominciato a lavorare come stylist, il suo uso ottimistico ed eccessivo dei colori le ha infatti causato non poche critiche. “Non sono di certo una tipica stylist, dal momento che sono riuscita a capovolgere con la mia estetica maxi-massimalista e il mio amore per la cultura trash i canoni del buon gusto e della bellezza,” dice. Per raggiungere con il suo messaggio di caos e rivoluzione un maggior numero di

Un anno fa Sound & Vision ha lanciato un concorso per eleggere uno dei profili più originali tra quelli su MySpace.com. Per mesi abbiamo intervistato musicisti, illustratori, stilisti, giornalisti e artisti di tutto il mondo. Il vincitore del concorso? La regina indiscussa del super massimalismo londinese, Namalee, che si rivela in un'intervista esclusiva per Sound & Vision in due parti.

IL SUPER MASSIMALISMO

(PARTE 1)VIVA

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C’MON LET’S GO!C’MON LET’S GO!

persone, Namalee ha scelto anche di iniziare a cantare: la sua musica è a suo dire una celebrazione del “power pop”, e non si può che essere d'accordo dopo aver ascoltato pezzi come “U Glo Grrl” e “Namazonia”, mix futuristici che mescolano influenze come Neneh Cherry, Peaches e Siouxsie Sioux. La musica di Namalee è legata inoltre al movimento “Nu Rave” che, spiega, consiste nel “guardare al futuro e creare nuove influenze, nuovi territori e mondi da esplorare attraverso l'ibridazione delle culture e una sapiente mescolanza di stili, generi e colori.” Il movimento Nu Rave è iniziato attorno al 2002, grazie a serate esclusive come “Kashpoint” organizzate nei club londinesi dal promoter Matthew Glamorre, membro della band Minty con Leigh Bowery. Le serate erano un miscuglio eclettico di varie influenze con artisti e intellettuali vestiti in modo stravagante e divertente. “Ci vestivamo in modo davvero assurdo, con materassi e castelli gonfiabili,” Namalee racconta, “e ballavamo su

roba improbabile come pezzi drum'n'bass mixati con canzoni folk.” Molti musicisti, artisti e fashionisti si sono formati in questo ambiente, tra gli altri Cassette Playa, Patrick Wolf, Bishi, No Bra, il produttore musicale Niyi e Gareth Pugh. Man mano che la scena è andata ampliandosi, molti di questi primi appassionati hanno lanciato le loro serate o i loro club. Nel corso degli anni la scena ha continuato a prosperare, grazie ai giovani che l'hanno sostenuta, trasformandola in qualcosa di ben diverso dal movimento rave anni '80. “Vi sono riferimenti al movimento che ci ha preceduti, come i colori fluo, accessori come cappellini e marsupi, ed alcuni dei ritmi musicali, ma il Nu Rave è qualcosa di ben diverso,” dice Namalee. “Questo è un movimento più ottimista che mette assieme generi e influenze diverse. La mia musica è un mix di r'n'b, punk, swing e rave. Inoltre la moda ha una componente molto fo r t e a l l ' i n t e rno d i q ue s t o movimento.” (...continua il prossimo mese)

GSPECIA

L UEST

FROM LONDON!

POWERED BYCHE METTONO I DISCHI

DJD GIORGIO

VEN 17 OTTOBRESOUND & VISION PARTYSOUND & VISION PARTY

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Y P C CNA A EE

Si ringrazia Joanne Croxford per la cortese collaborazione nella coordinazione dell'intervista. Tutte le foto per gentile concessione di Namalee.

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www.soundandvision.it

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Se c'è un uomo che ha fatto del rock'n'roll la propria arma di difesa, veicolo di emozioni, dal passato combattivo ed intenso, e per cui la musica è stata la vera salvezza, è senza dubbio Lou Reed. Specchio di un'epoca che cambiava, uomo che fuggì dalle dipendenze con il solo potere della musica, mito in continua evoluzione artistica, in un circuito creativo che unisce l'arte alla vita, l'immaginazione alla realtà, con la coscienza di un passato tormentato: "Una delle mie regole è: mai ascoltare i propri vecchi dischi. Chi lo fa è solo un idiota nostalgico intento a crogiolarsi senza interesse a inventare qualcosa di nuovo. Io credo che la vita sia troppo breve per concentrarsi sul passato, preferisco guardare al futuro". Rock eterno, amore e dolore in una sola anima. Lou Reed, classe '42, figlio della tipica famiglia borghese americana, e cresciuto ascoltando di nascosto il rock perché proibito,

la cultura hippie voleva tematiche pacifiste e sentimentali, e non inerenti a morte, droga e sessualità, come Lou scriveva. La concretezza di Lou Reed caratterizzò sia la produzione da solista che quella con i Velvet Underground, ispirata alla Beat Generation, a caratterizzare la popo laz i one met ropo l i t ana degradata ed oscura, con amarezza ed intermezzi ironici e sottintesi. Un lessico mirato ed organizzato, umanità disperata, mitologia della strada, inquietudine, il monologo interiore a donare intimità, l'infrangersi del sogno americano come il punk andrà a celebrare anni dopo. Nella musica di Lou Reed sono sparite le sonorità blues ed afro-americane, fino ad allora basi del rock, ma è il dominio del minimalismo in cui cultura ed avanguardia convivono. Per questa divers ità art ist ica i Ve lvet Undergroud non ebbero il successo sperato, fino all'apporto artistico di Andy Warhol, che, affiancando loro la cantante tedesca Nico, nel 1965, li scritturò all'istante per l'Exploding Plastic Inevitabile, una sorta di avanguard i s t i co spet taco lo multimediale, atto ad abbattere le barriere fra le arti, nell' esecuzione contemporanea di differenti eventi artistici, danza, fotografia, pittura, luci, diapositive e film dello stesso Warhol proiettati sulla band durante il concerto, a metà tra arte e consumo di massa, in perfetto stile pop-art. La Factory di Warhol, collettivo creativo alla ricerca d e l l ' e s a g e ra z i o n e e d e l raggiungimento dei 15 minuti di celebrità, fu per Lou Reed scrigno lo d'ispirazione della vita. Nasce così uno degli album più importanti della storia del rock, “The Velvet Underground And Nico” ('67), miscela tra la vocalità spettrale di Nico e la brutalità musicale dei VU. Memorabile la copertina firmata dallo stesso Warhol, raffigurante una banana sbucciabile. Viole dissonanti, feedback eterni veicolati dalla voce di Reed, e ballate oniriche di Nico, musica innovativa e

esibendo atteggiamenti effeminati all'epoca disdicevoli al punto da essere sottoposto all'elettroshock, trova nella musica e nella poesia le proprie dimensioni più alte ed intime. Amico e discepolo di Delmore Schwarts, scrittore ebreo della Middle Generation, da cui si ispirò per i componimenti concisi, che, veicolati da minimali accordi, in una sorta di romanzo rock e s e m p l i c e . I n s i e m e a l polistrumentista John Cale, alla prima donna batterista Maureen Tucker e a Sterling Morrison, fondò quei Velvet Underground che misero le basi del rock moderno, della scena alternativa, oscura e realistica, proponendo un rock poetico e profondo. Memorabili brani quali “Venus In Furs”, “Sister Ray”, “Sunday Morning” ed “Heroin”, che alla fine degli anni '60 colpirono per l'originalità, tra sonorità dissonanti alternate a melodie suadenti, in cui colpiva quel cantare-parlato, in tempi in cui

culturalmente lancinante. Dopo la separazione da Andy Warhol, da Cale nel '68 e dai Velvet Underground, la fragilità di Lou viene sconvolta, fino alla frequentazione del Collective Coscience di New York, salotto letterario per scrittori rock, per cui attraverso Richard Robinson, produttore della Rca, conobbe l'astro nascente inglese David Bowie, da sempre ispirato dai testi di Lou Reed, fino al punto di arrivare a produrgli il s e c o n d o a l b u m s o l i s t a “Transformer”, che lo consacrò immortale con le perle glam-rock, quali “Perfect Day”, “Satellite Of Love”, “Vicious “e “Walk On The Wild Side”, trasformandosi visivamente nel fantasma del rock, tra trucco giapponese ed unghie nere. La storia del mito partorì uno dei concept album più immaginifici e tragici della storia della musica, “Berlin” (1973), nel momento in cui lo stesso Reed si stava separando dalla moglie, riuscendo ad ideare dal proprio malessere il dramma del fallimento sentimentale e sociale dei suoi protagonisti . Ambientato nel d e c aden t i smo ango s c i a n t e berlinese d'inizio secolo, l'album racconta poeticamente una storia d'amore malata e disperata, tra sesso, nichilismo e droga, in cui i personaggi vengono delineati attraverso il monologo, per esempio in “Sad Song” (auto-epitaffio della Caro l i ne su i c ida ) . “Ber l i n ” , trasognante, doloroso e delirante, fu tagliato dalla casa discografica a s c a p i t o d e l l a p o t e n z a cinematografica di ogni singola canzone. Piccoli cortometraggi musicali. Ma si sa, la popolarità non sempre va di pari passo con l'arte e la potenza onirica. Anni dopo nacque

di Ilaria Rebecchi

Storia dei miti del RockStoria dei miti del Rock

Photo by Mick Rock

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LOU REED IN PILLOLEDa avere : Transformer, Berlin, New York, The RavenDa tralasciare : Mistrial, Magic and Loss, EcstasyRelated Artist : Velvet Underground, D. Bowie, L . AndersonWeb : official site www.loureed.org - sito italiano www.loureed.it Credits : Photo by Mick Rock

l'opera di rottura, “Metal Machine Music” ('75), primo noise-rock album mai pubblicato prima di allora, con oltre un'ora di feedback stratificato, di classicismo e rumore senza parole, al quale seguenti band di successo si ispirarono, come i Sonic Youth e lo stesso movimento punk. Seguiranno episodi meno creativi, di cui il banale “Mistral” fu l'apice negativo. Dopo gli album creati grazie al breve ed intenso affiatamento artistico con Robert Quine (“The Blue Mask” su tutti), è la morte di Andy Warhol, nel 1987, a rinvigorire il flusso creativo di Lou Reed, che richiama John Cale per la composizione di una biografia musicale di Warhol, atta alla glorificazione realistica dell'uomo. Nasce così “Songs For D re l l a ” , concept a l bum a rappresentare i lati opposti del genio multimediale. Su questa scia esce anche “New York” (1989), capolavoro tra decadenza sociale, economica e morale degli Stati Uniti. L'ultima canzone, “Dime Story Mistery”, dedicata ad Andy Warhol, riflette su morte e fede. Lou Reed ora non è più genio tormentato ma uomo maturo e consapevole, lucido e pungen te poe ta soave. Altre perdite colpiscono l'artista a l la stesura de l l 'ennes imo

capolavoro, “Magic And Loss,” a completare la trilogia del dolore iniziata con “New York”. La perdita diventa arte, magia in liriche rarefatte e melodie impalpabili. Da allora la carriera di Lou Reed prende una svolta, grazie anche all'aiuto della sua attuale compagna Laurie Anderson, artista concettuale newyorkese, fino ad “Ecstasy” (2000) che è la consacrazione alla vita matura. Due anni dopo uscirà “The Raven”, omaggio al poeta Edgar Allan Poe, in una immaginaria rivisitazione delle sue opere e della sua vita, con l'apporto di ospiti quali David Bowie ed Ornette Coleman. Nel 2007 esce “Hudson River Wind Med i tat ion” , e le t t ron ico e meditativo, e Reed riporta in scena in Europa “Berlin”. Così tra collaborazioni (i Kiss e i più recenti The Killers) e cinema, in “Così Lontano, Così Vicino” di Wim Wenders, Lou Reed ha scritto la storia della musica. Scrittore, poeta, colto musicista, ricercatore sociale, sintesi della pop-art. Ironico e difficile, chitarrista animoso, voce inimitabile, autore di canzoni ancora attuali. Un uomo-leggenda dedito al rock'n'roll, che con l'eterno trasformarsi e vivere, ha creato perle della storia della musica, in un circolo per cui l'arte imita la vita che imi ta l ' a r te, per fet ta definizione dell'opera tutta di Lou Reed che ha tratto dai propri turbamenti ed abusi, il serbatoio pe r l a p rop r i a c reat iv i t à , trasformando il dolore in arte.

NICOQuest’anno ricorre il 20° anniversario dalla morte di NICO. Non possiamo parlare di Lou Reed senza ricordare la musa che fu affiancata, da Andy Warhol, ai Velvet Underground. Il suo volto angelico e la sua suadente voce doveva servire ad riequilibrare suoni tanto oscuri e stridenti. La sua presenza all'interno della band è sempre stata problematica: forzata dallo stesso Warhol, inizialmente non era stata accettata dagli altri componenti. Nonostante ciò "The Velvet Underground & Nico" è divenuto uno dei migliori album della storia del rock, carico di innovazione e spinte targate east coast, momenti suggestivi ed espressioni metropolitane. In quest'opera s'inserisce la voce di Nico che - dotata di un timbro rauco e assolutamente personale - viene tuttora considerata una delle più belle della musica rock.

La colonna sonora di questo film (1967) costituisce il suo esordio solista, sul quale sono raccolti cinque avanzi delle session con i Velvet Underground e tre composizioni di Jackson Browne.

CHELSEA GIRL (1967)Nella doppia dedica alla morte e` racchiuso il senso dell'esistenza per Nico: non macabro facile da consumare con un po' di brividi snob, ma nichilismo assoluto, vuoto di vertigine. Nico canta come se leggesse un breviario, e` fredda e frigida, estinta.

THE END (1974)

Dopo aver velocemente dato alle stampe "Lou Reed", album transitorio nel quale rivisita in massima parte l'avventura appena conclusa, si mette seriamente al lavoro, accompagnato da Bowie e dal chitarrista Mick Ronson (già al lavoro con Bowie). Alla fine del 1972 "Transformer" è pronto ad uscire: ed è un miracolo! Mai più come in questo lavoro, infatti, riusciranno a coesistere il rock urbano e disturbante tanto amato dai Velvet Underground e dalla Factory di Andy Warhol (in canzoni affilate come "Vicious" e "I'm so free") e il glam agrodolce, basato su atmosfere da cabaret berlinese anni '30, dove nacque, visse e morì Ziggy Stardust (perfette sotto questo punto di vista "Satellite of Love" e "Goodnight Ladies"). Ma la grandezza dell'opera di Reed non si ferma a questa semplice rilettura della sua arte, va oltre, si eleva al di sopra di tutto per parlare di un "giorno perfetto" e lo fa con una linearità, una semplicità e una poesia tali da lasciare stupefatti. L'autore di "Sunday Morning" è cresciuto e "Perfect Day" ne è l'emblema: in poche battute Reed scrive la sua opera suprema, la canzone alla quale sarà destinato ad accoppiare il proprio nome. E, non pago del proprio sforzo, vi accosta un'altra perla luccicante: lo swing incessante e suadente di "Walk on the Wild Side", amaro e nostalgico ricordo dei tempi della Factory e dei personaggi che la rendevano viva, dei piccoli gesti, delle visioni di un mondo che a pochi anni di distanza sembra già perduto, perso nelle nebbie create dal fumo di sigaretta e sciolte nell'eroina. Sì, l'epoca del velluto sotterraneo è finita, camminiamo un po' tutti sul lato selvaggio della strada, New York City è un paese di fantasmi e illusioni e soprattutto di ricordi, ricordi dai quali il cantante cerca finalmente di fuggire. Ora il presente è Londra, ma l'anima è ancora persa e vaga, attratta dalla memoria. L'album potrebbe benissimo essere tutto qui, tale è il peso delle emozioni che scivolano via, ma Reed è un professionista, e così c'è ancora spazio per il rock 'n' roll d'annata di "Hangin' round" e per la brechtiana "New York Telephone Conversation".

TRANSFORMERLou Reed

Photo by Mick Rock

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di Sir TaylorLA STANZETTA

Per il mese di Settembre torniamo a parlare d i co lonne sonore. Sicuramente molto adatto fra l'altro a fungere da sottofondo alle vostre s c o r r i b a n d e , c e n e t t e o partecipazione a cocktail sociali.... Il film di M. Antonioni è sicuramente uno di quelli che hanno lasciato il segno : molto simbolico, metaforico e al limite del metafisico! Non facile s icuramente e a moment i addirittura ostico i l fi lm è liberamente ispirato al libro di J.CORTAZAR "La Bava del Diavolo"; cerca di dimostrare che la realtà non esiste ed esistono sempre diversi livelli di apparenza con cui l'uomo deve interagire - argomento molto caro ad Antonioni che più volte t ra t t e r à n e i s u o i l avo r i cinematografici. La colonna sonora fu composta (su commissione) per la maggior parte da un allora emergente H.Hancock in puro stile jazz groove blue note. Erano gli anni della swingin London , della psichedelia, del jazz groove e l'organo hammond di Jimmy Smith. Mister Anton ion i , profondo conoscitore della scena musicale ed attentissimo ascoltatore, era alla r i c e r c a d i q u a l c o s a d i estremamente originale ma nello stesso tempo rappresentativo di quello che stava accadendo intorno a lui .Chiese cosi' a qs emergente e talentuoso pianista afroamericano di cui tutti parlavano (all'epoca aveva ap p e n a c o m p o s t o WATERMELON MAN portata al s u c c e s s o m o n d i a l e d a l percussionista Mongo Satamaria) di

registrare le musiche per la maggior parte delle scene del film, in pat ico la re usando l 'o rgano hammond che non era per il vero lo strumento per cui il mondo aveva conosciuto il talento di H.Hancock. Questo causò un certo numero di incomprensioni e difficoltà nella realizzazione ma l'opera finale sicuramente è una delle migliori colonne sonore jazz mai realizzate. Dalla title track che si sviluppa in un geniale doppio tempo (brillante beat funk che scivola dopo un delicato break in un tempo blues), alle dolcissime VERUSKA che accompagna un servizio fotografico della famosa modella, JAMES' THEME ed ancora NACKED CAMERA fino alla groovy BRING DOWN THE BIRDS (campionata dai mitici DEE-LITE), si passa con disinvoltura dall'organo al piano lasciando sempre il segno in perfetta simbiosi con le immagini. per i completisti segnalo un semibootleg con brani inediti non usati nel film : BLOW UP extra session, decisamente interessante e ben registrato ! Per le scene del rave notturno nel nightclub londinese Antonioni contattò un certo numero di band emergenti: i GRATEFULL DEAD (al tempo avevano all'attivo solo un 45 con il nome di Warlocks!!) furono fra i primi ad essere contattati dal momento che il maestro seguiva con attenzione la scena californiana di Ashbury/S.Francisco ma non se ne fece niente .Furono contattati gli WHO-impegnat iss imi e non disponibili - e poi i Tomorrow(pre

YES) band psychedelica per eccellenza che incisero due brani appositamente per la scena del party finale del film ma per motivi contrattuali non furono pubblicati fino al 1996!! Toccò quindi ai mitici YA R D B I R D S d i j e f f B e ck rappresentare la teenage rebellion della Londra sotterranea con un brano fulminante: STROLL ON (ovvero una rielaborazione di TRAIN KEPT A ROLLING). Nella scenaJ. Beck usa una chitarra dal design originale e che è una replica di quella usata da S. HOWE dei Tomorrow. La chitarra finirà in una scena di crescente violenza distrutta assieme all'amplificatore e gettata in pasto al pubblico (nella migliore tradizione degli Who!!). L' a l bu m d a i n t rovab i l e e ricercatissimo che fu ,grazie ad internet è diventato mediamente facile da reperire sopratutto nella edizione stereo (50$) che è quasi sempre una seconda stampa fine anni 60 ma tecn icamente indistinguibile se non siete esperti di etichette, caratteri di scrittura

etc.. Più arduo trovare la stampa monofonica in ottime condizioni (50-100$). La stampa americana è quella che normalmente si trova in vendita anche se dovrebbero esistere una stampa inglese (sicuramente una edizione del 76 con grafica alterata rispetto l'originale) e una italiana ( ma non ne ho mai visto una copia) Per tutti gli altri è consigliata la riedizione in lp o cd RPM rec7243.8.52280.2.5./turner music co che include gli inediti dei Tomorrow e una splendida repro della locandina inglese.

HARBIE HANCOCK

"BLOW UP”

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LOLALounge Bar

V à Re o 0 B sa o d a p I fo 3 0 2 335

ia C zzonic 2 - as n el Gr p a - n 4 .8 76

SACRUM COR - Via Pra Bordoni - 36010 ZANE’ (VI) Tel 0445.315514

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VIA BARBIERI 25 - BASSANO DEL GRAPPA (VI)

PRIME COLAZIONI - APERITIVI - STUZZICHINI - SANGRIA - BIRRA ARTIGIANALE - COCKTAILS

SABATO 6 SETT - DJ SET by ESH VENERDi’ 19 SETT - DJ SET by DjDElectronic funk/soul

A C HI AS U UM N A SL E NE SV OO !D

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di Marco Disco

Musica, spettacolo, intrattenimento..Parole che ormai troppo tempo vengono spacciate per vere pur di vendere un paio di birre in più del solito. A chi con la musica, lo spettacolo e l'intrattenimento ci lavora davvero segnaliamo un appuntamento da non perdere durante il primo week end di ottobre (4-5-6 Ottobre) presso la zona fieristica a San Donà di Piave VE (tutti i riferimenti su www.discoverystudio.it). Un occasione unica che riunisce in un padiglione di oltre 500mq numerosi addetti ai lavori (studi di registrazione, negozi di strumenti, service audio/video, etichette discografiche etc..) pronti e disponibili a rispondere ad ogni vostra domanda. Inoltre troverete uno stand dedicato presso il quale sarà possibile depositare la vostra demo o il vostro CD che saranno poi consegnati direttamente agli addetti ai lavori. E' prevista anche una zona show case che permetterà di assistere all'esibizione di numerosi artisti dall'alba al tramonto. Se poi vi esibite dal vivo è un'ottima occasione per fare un salto e lasciare del materiale e un vostro contatto. Allora che aspettate??!! Se la sala prove vi sta facendo ammalare di claustrofobia, se vi piace respirare a fondo il puzzo di sudore dei camerini, se il pubblico di un concerto preferite vederlo da sopra il palco non potete proprio mancare. Se invece siete chitarristi virtuali dovete iscrivervi al Guitar Hero Contest e dimostrare che siete i migliori!! Ancora non vi ho motivato a sufficienza??!! Allora sappiate che se dovesse venirvi un attacco di secchezza alle fauci o fame chimica non dovete far altro che assaltare la zona ristorazione adiacente. Se avete una band (o per lo meno una sorella mooolto carina) il biglietto di ingresso ve lo regalo io, scrivete a [email protected]

FIERA DELLA MUSICA

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di Stefano Rossi

Non passa giorno che, ascoltando un brano nuovo, si pensa se ascerà qualcosa negli anni a venire nella storia della musica, in questo caso degli anni 2000. Per fare un esempio, chi avesse ascoltato “(I Can't Get No) Satisfaction” per la prima volta negli Stati Uniti nel giugno del 1965, avrebbe mai potuto pensare che sarebbe diventata una vera e propria icona della musica? Certo, serv i rebbero ann i e ann i d i “decantazione” per capire il reale valore di una canzone, ma anche qualche mese può essere sufficiente. Ci sono infatti melodie che, al primo ascolto, sembrano essere immortali, tanto sono orecchiabili e fantastiche. Magari, però, basta qualche giorno o settimana per dimenticarsi del cd. Provate un esperimento: scegliete a

che, purtroppo, al giorno d'oggi la musica è diventata realmente usa e getta. Quante canzoni sono rimaste solo dopo qualche mese dalla loro pubblicazione? Un tempo le cose andavano diversamente (anche se non troppo...), con espressioni artistiche (e qui si potrebbero coinvolgere anche cinematografia, scultura, un po' tutta l'arte in generale) più durature, pensate e realizzate. Oggi da un certo punto di vista c'è magari più competenza nella fase di realizzazione di un pezzo

caso una decina di cd dal vostro scaffale, disponeteli sulla scrivania e pensate a quanto tempo è passato dall'ultima volta che non li avete ascoltati. Già questo è un buon indice sul valore di un disco. Almeno soggettivamente. Poi passate a un esame più sottile: quanto avete voglia di riascoltare quel brano? Dal punto di vista oggettivo, è inutile far riferimento a classifiche di vendita, che riflettono da un lato i gusti del pubblico, dall'altro gli effetti del marketing, quando le graduatorie stesse non sono addirittura falsate. Oggi come oggi Internet ci permette ricerche più semplici, per capire se negli anni un brano è rimasto presente oppure è scivolato nell'oblìo dopo qualche tempo. Con questa semplice operazione si capirà anche

musicale, ma meno “cuore” e c e r t a m e n t e m e n o o n e s t à intellettuale. Mentre iniziate a compiere questa meritoria opera di verifica della vostra discoteca, cominciamo a mettere qualche mattoncino nella “storia”: prendete come esempio titoli come “Stairway to heaven” (Led Zeppelin), “Smoke on the water” (Deep Purple), “Firth of fifht” (Genesis): anche se è passato un po' di tempo, non vi stancherete mai di metterli sul piatto... Pardon: nel cd player.

MUSICA: UN BUON METODO PER CAPIRE

SE QUALCOSA RESTERÀ NELLA STORIA

DEEP PURPLE

MADE IN JAPAN

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di Francesco Nicolli

L'occasione era di quelle troppo ghiotte per lasciarsela scappare. I Massive Attack a Piazzola sul Brenta! Da quando ho appreso la notizia, che in verità qualche mese fa annunciava il concerto a Villa Pisani, a Strà, non ho fatto che ripensare a quando li avevo potuti ascoltare all'Arena di Verona nel 2004, rimanendo entusiasta del live, o a quando li avevo solo “incrociati” a Lucca, nel 2006. Avrete capito che il collettivo di Bristol fa parte di quella cerchia di gruppi che a chi scrive piacciono in maniera particolare. E devo dire che non è poi così facile raccontare un loro concerto, che si basa sì sulla loro ipnotica ed affascinante musica, ma è anche un vero e proprio spettacolo visivo. Il concerto di Piazzola del 20 luglio scorso, facente parte di un mini tour estivo di tre date nella nostra penisola e dedicato a “the return of Daddy G”, è stato certamente uno

degli eventi musicali dell'estate 2008, perlomeno a livello triveneto. Inserita nel Piazzola Live Festival, che ha visto la presenza di numerosi artisti e bands importanti, la performance del gruppo capitanato da Robert “3D” Del Naja si è tenuta su un palco allestito sul piazzale antistante la magnifica Villa Camerini, che ha fatto da suggestivo scenario al la serata. Serata cominciata con l'immancabile (soprattutto in quel periodo) temporale estivo, che ha colto alla sprovvista quanti non erano muniti di ombrelli e impermeabili, ma che fortunatamente hanno potuto approfittare del riparo offerto dai portici che racchiudono la piazza stessa. Molti erano i motivi di interesse che ruotavano attorno al concerto, primo fra tutti il già citato ritorno di Grant Marshall, alias Daddy G, nella line-up del gruppo, dopo la

fuoriuscita burrascosa dopo “Mezzan ine” e durante la preparazione di quello che al momento è ancora l'ultimo disco dei Massive, “100th window”. Ma non solo, perché lo spettacolo era l'occasione per ascoltare in anteprima qualche brano del prossimo album dei MA, che si chiamerà “Weather underground”, in uscita in autunno. Ed è appunto con qualche pezzo inedito che inizia lo show, con circa mezzora di ritardo e dopo un dj set non proprio memorabile… Dopo il saluto del leader indiscusso del gruppo (“Abbiamo un tempo british

stasera, ch'amm'affà?”), quel Del Naja, di origini napoletane, che per un certo periodo è stato l'unico detentore del “marchio” Massive Attack, il concerto inizia “lento” p r o p r i o f o r s e a c a u s a dell'esecuzione dei nuovi brani, che comunque richiamano le atmosfere cupe di “Mezzanine”. A fianco di 3D e Daddy G, più impegnato alla consolle o nei pezzi di matrice house, sul palco si trovano altri cinque musicisti e si alternano tre vocalist, primo fra tutti Horace Andy, leggenda giamaicana del reggae, che ha sempre collaborato col gruppo, e le voci femminili di

MASSIVE ATTACKPROVE DI FUTURO CON DADDY G

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Yolanda Quartey e Stephanie Dosen, chiamate a non far troppo rimpiangere le varie Shara Nelson, Elizabeth Fraser, Tracey Thorn e Sinead O'Connor che hanno prestato la loro voce nelle più famose canzoni dei Massive Attack. L'atmosfera però si riscalda magicamente quando vengono eseguiti i brani storici, “Teardrop”, “Risingson”, “Inertia creeps”, “Unfinished Sympathy”, fino all'escalation finale composta da una potente “Angel” e dalla sempre ipnotica “Karmacoma”. Il tutto, d i c e va m o , s u p p o r t a t o e accompagnato da uno show nel concerto: alle spalle dei musicisti, infatti, i display luminosi formano giochi visivi e lanciano messaggi (molti dei quali scritti in italiano) di denuncia: da frasi di protesta, a citazioni contro la violenza, la guerra e le discriminazioni, fino alla richiesta di impeachment per il presidente americano, George W. Bush. E' tutto questo che rende un concer to de i Mass ive uno spettacolo unico, questa capacità di rendere un live anche un'occasione di denuncia e sensibilizzazione verso (alcune) problematiche che riguardano il futuro del nostro pianeta. A livello prettamente artistico, la musica dei Massive Attack continua ad essere qualcosa di specia le e dif fic i lmente replicabile, proprio perché in continua evoluzione. Dai tempi del Wild Bunch di fine anni ottanta di cambiamenti, anche dolorosi, come

i “divorzi” da Tricky (giovanissimo collaboratore ai tempi di Protection) e Mushroom, ce ne sono stati, e ogni tanto trapelano notizie “allarmanti” sul futuro del gruppo. Ora come ora, però, sorridiamo al ritorno di Daddy G, che (ri)porterà forse sonorità più house rispetto all'ultimo album, e constatiamo come comunque a fare il buono e il cattivo tempo sia la vena compositiva di 3D (definito senza tanti complimenti di recente da Tricky “un bastardo egotico”…). Ma che sarà dei Massive Attack, gruppo che ha sempre rifiutato la “classificazione” di band preferendo la definizione di collettivo, che non ha mai accettato i ritmi produttivi dello show business, che nel tempo ha maturato sensibilità e interesse p a r t i c o l a r i ve r s o i t e m i dell'ambiente e della politica? Indiscrezioni non controllate parlano della possibilità che il prossimo “Weather underground” sia l'ultimo disco dei Massive, con la preziosa collaborazione di David Bowie…ma non sarebbe la prima volta che il gruppo viene dato sull 'orlo dello scioglimento. Piuttosto, da quanto abbiamo potuto ascoltare nell'assaggio di Piazzola, i nuovi brani non si discosteranno molto dalla linea, voluta fortemente da 3D, degli ultimi due album. Il disco sarà certamente la miglior “future proof” di Del Naja & Co, per ora però è ancora fresco il ricordo dell'ottimo concerto padovano, e questo ci fa ben sperare.

Corso Guà, 46 - Cologna Veneta Verona

Chiuso il Lunedì

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2008 sept

13. sab

14. dom

êESTRAGON SUMMER (BO) - Live: Gem Boy ±

²

êBAR ASTRA (VI) - Acoustic Spirit, duo di chitarre con V. Tessaris

& M. Brunello ±

êLA GABBIA (PD) - Apertura Stagione 0809 ²

êSTONHENGE PUB (VR) - LogicOfDenial + Special Guest ±

ê Classic Shindy (Tony Dj) ²

êIL BORSA (VI) - Dj Set by JazzMotel ft. Alessio Berto ²

êRICKY’S PUB (PD) - The Hilikus comp. (Incubus Tband) ±

êNEW AGE (TV) - SonicOpenDay! ²

SHINDY CLUB (VI) -

êSABOTAGE (VI) - Jeemma Dj Set (Hard Rock)

16. mar

15. LUN

17. mer

12. venêESTRAGON SUMMER (BO) - Live: Cristina Donà ±

²

êIL BORSA (VI) - Dj Set by Pietra (CM-Electro Beats) ²

êBAR ASTRA (VI) - Max Ferrauto ±

êROCKCAFE’ (TV) - ExcuseMe (Electro Funk Punk) ²

êSTONHENGE PUB (VR) - PainKiller + LittlePapers ±

ê

êSABOTAGE (VI) - Guitar Hero Summer Contest - Final

êSARTEA (VI) - Vero Trio Forrò ±

êRICKY’S PUB (PD) - Mr. Brownstone Live (Guns&Roses Tband)±

êLA LOGGIA (VR) - Dj Conf (DeepHouse) ²

SHINDY CLUB (VI) - ReghEvolution (ReaggeSoundSysyem) ²êMONTE CRUZ (VI) - Dj Set : Lamette

05. venêESTRAGON SUMMER (BO) - Live: Cisco ±

êSABOTAGE (VI) - The Hellvish DjSet (RockNRoll)

êBAR ASTRA (VI) - Max Ferrauto ±

êLA LOGGIA (VR) - Dj Conf (DeepHouse) ²

ê

êIL BORSA (VI) - Dj Set by F. Suleman Show (Break Beat) ²

êSTONHENGE PUB (VR) - Mudlarks+VisionSpace+RnRPusher ±

SHINDY CLUB (VI) - Inf-Art Open Party ²²

06. sabêESTRAGON SUMMER (BO) - Live: Meg ±

êIL BORSA (VI) - Dj Set by De Vice (Eclectic Sounds) ²

êCONTRA’ GRANDA (VI) - Inf-ART Night by Dj ESH ²

êBAR ASTRA (VI) - Jazz con M. Baldassarre & D. Rossato ±

êLA LOGGIA (VR) - Dj Bruno (TechHouse) ²

êSHINDY CLUB (VI) - Classic Shindy (Tony Dj) ²

êMONTE CRUZ (VI) - Mod Session ²

êSABOTAGE (VI) - Open Party DjSet by MaiDireMaick ²

êROCKCAFE’ (TV) - Claudio King P (Reggae DanceHall) ²

êSTONHENGE PUB (VR) - Rebel Dream + Royal Bitches ±

07. domêSARTEA (VI) - Surprising Fest* ²

êROCKCAFE’ (TV) - Nesta 2 Live (Reggae) ±

êSARTEA (VI) - Dj Dax presents “Nu Groove Rec” ²

êESTRAGON SUMMER (BO) - Live: Teatro degli Orrori ±

êRICKY’S PUB (PD) - Dj Set by Red Cactus Project ²

êSARTEA (VI) - Auxes (indie-punk) fm USA ±

êIL BORSA (VI) - Bertucci Gallucci Duo (Jazz) ±

10. merêRICKY’S PUB (PD) - Ricky’s Open Party dj set by Chino &

Schummy fm LA GABBIA ²

18. gio

17 Sett - Jovanottiarena di verona

18 Sett - PATTY PRAVOarena di verona

GRATIS CON www.soundandvision.it

GRATIS CON www.soundandvision.it

08. LUNêIL BORSA (VI) - Live Tribossa S. Turri & Tuzza ±

11. gioêESTRAGON SUMMER (BO) - Live: Linea 77 ±êIL BORSA (VI) - Dj Set by Butch ²

09. marêSARTEA (VI) - Dj Dax presents Abstract Disco ²

êESTRAGON SUMMER (BO) - Live: Banda Bassotti ±êIL BORSA (VI) - Dj Set by Butch ²

êQUESTA E’ ROBA Vol 1 - Expo StreetArt - Thiene (VI)

êSTONHENGE PUB (VR) - Riul Doamnei + Krepuskul ±

19. venêESTRAGON SUMMER (BO) - Live: Skiantos ±

êCONTRA’ GRANDA (VI) - Back To Black OnTour by DjD ²

êSABOTAGE (VI) - Live The STP (Mi) + Broken Dolls (Vr) ±

êRICKY’S PUB (PD) - Head Solition Live + Guest ±

êNEW AGE (TV) - Underoath (Live) ±

êSTONHENGE PUB (VR) - Nited+SocialSurplus+RetardedRebels ±

êSHINDY CLUB (VI) - Schiuma Party

êFREE ZONE (VI) - Opening Night ±

êIL BORSA (VI) - Dj Set by Tommy Outside (Electroparty) ²

êROCKCAFE’ (TV) - Lady Gisa DjSet (Broken Beat) ²

êLA LOGGIA (VR) - Dj Conf (DeepHouse) ²

êROLLING STONE (MI) - Live: Killing Joke ±

²

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2008 sept20. sab

28. dom

21. dom

30. mar

29. LUN

25. gio

26. ven

24. mer

27. sab

êSHINDY CLUB (VI) - Classic Shindy (Tony Dj) ²

êFREE ZONE (VI) - Live: Oiks + Seeds Acid Psycho ±

êIL BORSA (VI) - Dj Set by Erik vs Cyco (Uk Sounds) ²

êRICKY’S PUB (PD) - This Play Live (Coldplay T Band) ±

êNEW AGE (TV) - Backyard Babies (Live) ±

êSTONHENGE PUB (VR) - Cadaveria + Sight ±

êYOURBAN (VI) - Punk Rock Night : Deltametrina+Guest ±

êSABOTAGE (VI) - Great Battle Of The Band - Contest Live ±

êBAR ASTRA (VI) - “Amors Ribelle!” popular melo drammatico ±

êROCKCAFE’ (TV) - Dj Iani (retroscopia) ²

êLA LOGGIA (VR) - Dj Richy Sixchic (deep/vocal house) ²

êESTRAGON SUMMER (BO) - Live: The Dub Sync ±

êYOURBAN (VI) - Big Horrible Porno Party! + Dj Set ±²

êSABOTAGE (VI) - GonnaBeARockNRollStar Party ²

êBAR ASTRA (VI) - Blue Mama Blues! ±

êLA LOGGIA (VR) - Dj Omar R. (DeepHouse) ²

êSHINDY CLUB (VI) - Classic Shindy (Tony Dj) ²

êFREE ZONE (VI) - Rock Night!!! live Insane Mood + Doink ±

êIL BORSA (VI) - Back To Future Night #2 (Dax vs Cyco) ²

êROCKCAFE’ (TV) - Fat Groove ²

êSTONHENGE PUB (VR) - I’m Perfect + Stormental ±

êMONTE CRUZ (VI) - Dj Set : ExcuseMe ²

êROCKCAFE’ (TV) -Rockers Vs Mods (lastsummernight) ²êSARTEA (VI) - Rag Quartet Jazz ±

23. marêSARTEA (VI) - Dj Dax presents “Warp Rec. Archive” ²

22. LUNêIL BORSA (VI) - Vertical Funky Styla + Dj Set (Lady Gisa) ±²

êSARTEA (VI) - Dj Dax presents “Deeper Minimal” ²êDatch Forum (Mi) - Live: Coldplay ±

êIL BORSA (VI) - Blake Pearl Jam (Live) + Dj Set L. Gisa ±²êRICKY’S PUB (PD) - Anna’s Bparty ²±

êSHINDY CLUB (VI) - 1^ Sagra di Fine Estaste ± êSARTEA (VI) - Jumico Music in acoustic ±êRICKY’S PUB (PD) - De Blanc Live (Police T Band) ±

êRICKY’S PUB (PD) - Meccanismo Polpastrelli Dj Set by

Norby & Pier ²

êFREE ZONE (VI) - Metal Night: Profilgate+Soulfrost ±

êSARTEA (VI) - Argetti “Flags of Karma Party” + Atlas Losing

Grip (punk) fm SWE ±

êRICKY’S PUB (PD) - Hight Voltage Live (AC/DC T Band) ±

êSTONHENGE PUB (VR) - Fast4 + SpecialGuest ±

êSABOTAGE (VI) - Betrayer (Vi) (Heavy Metal) ±

êIL BORSA (VI) - Dj Set by F. Suleman Show (CM-Break Beat) ²

êBAR ASTRA (VI) - Blue Mama Blues! ±

êROCKCAFE’ (TV) - Back To Black Dj Set by DjD fm S&V ²

êLA LOGGIA (VR) - Dj Conf (DeepHouse) ²êNEW AGE (TV) - Motel Connection ±

êALCATRAZ (MI) - live: Primal Scream ±

êIL BORSA (VI) - Dj Set by Butch ²

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Contrà GrandaVia barbieri - Bassano d. G. (VI)

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ROCKKAFFE’Strada dei colli - CASTELCUCCO (TV)

26 Settembre 2008STEVIE WONDERMilano - Datch Forum (Assago)

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NIGHTCLUBBING

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VICENZA - Zona C. S. Felice VICENZA - Centro

VICENZA - Centro

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SARTEAC.so San Felice 362 - Vicenzawww.sartea.itChiusura Lunedì

IL BORSAP.zza dei Signori (VI)Info : myspace.com/borsacaffeChiusura Mercoledì

BAR ASTRAContrà Barche (VI)Info: 348.8889561

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Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!

Stanchi degli innumerevoli bar-aperitivo, dei localini minimal, dei Jazzclub, di "birra a fiumi e bella gente", della musica a 360° e dei Discobar che affollano le notte della provincia? Allora il Sabotage è il vostro rifugio: Band e DJ Set R'n'R, Garage, Heavy Metal, Stoner, HardCore, HardRock e molto altro rumore a volume spropositato: louder than loud! Ci siamo anche a pranzo, ma a volume moderato!

Incastonato all'interno della BAsilica Palladiana nel cuore del salotto vicentino tra antico e moderno, il Borsa caffè, in una nuova veste propone arte, musica, un ottima selezione di vini accompagnati da cicchetti e tartine, splendidi piatti freddi, formaggi e innovative insalate. Alla sera fantasiosi cocktails movimentati da atmosfere musicali dal vivo e selezioni di mix elettronici dei nostri Countermove resident DJ's. Francesca e Massimo vi aspettano.

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Sono tutti quei locali che da oltre 3 anni hanno scelto di supportare Sound & Vision Magazine. Il loro apporto ci ha aiutati adaffrontare il 5° anno di pubblicazione, sicuri che molti altri se ne aggiungeranno. E’ giusto e doveroso rivolgere loro un nostroringraziamento, e questo è un piccolo segno. Possiamo così garantirvi che la loro passione e coerenza nel gestire il proprio localesi riflette ampiamente sulla soddisfazione dei clienti che lo frequentano. Se non ci siete andati vi consigliamo a questo puntodi farlo... e buon divertimento!

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BASSANO D. G. - Zona SS Trinità

SHINDY CLUBVia S. Giorgio - Bassano d. G.Tel 0424.500.000www.shindy.it

Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! .

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FREE ZONE CLUBVia Ferrarin 67 San Giuseppe di Cassola (VI)

CONTRA’ GRANDAVia Barbieri 25 - Bassano d. G.Info 347.7597201Chiuso il Lunedì

Alla mattina ottime colazioni a base di spremute e centrifughe di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini e bruschette. Speciale il Venerdì e Sabato con ricercati cocktails e sangria accompagnati dalla selezione musicali dei djs. Disponibile per feste private.

FREE ZONE CLUB è un nuovo NIGHT MUSIC CLUB aperto a San Giuseppe di Cassola (VI) a due passi dal centro di Bassano del Grappa!!! E' l'Unico Club Notturno in Città dove gustare ottimi primi piatti, snack vari, birre e vino di qualità... venerdi' e sabato notte live bands & serate musicali a tema con proiezione di concerti in maxischermo, dj set e live bands!!!

MONTE CROCETTALoc. M. Crocetta - Bassano d. G.Tel 0424.502017Chiuso il Lunedì

L’Osteria Moderna Monte Cruz si trova a “20 metri al di sopra dell’energia negativa”. A pochi passi dal centro storico, immersa in un’oasi verde, offre un suggestivo panorama su Bassano d. G.. Una parte del locale è arredata in stile “liberty”, mentre l’altra addobbata con rarissime locandine dei film horror degli anni ‘50. Da maggio a settembre con le mod session dj set. “Un villaggio senza musica, è un villaggio morto”.

BASSANO D. G. - Zona Cà Rezzonico BASSANO D. G. - Centro

BASSANO D. G. - Loc. Monte Crocetta BASSANO D. G. - Centro

LOLA LOUNGE BARVia Cà Rezzonico - Bassano d. G.Tel 340.8276335Chiusura Lunedì

WHY NOT?Via Roma - Bassano d. G.Chiusura Lunedì

Lola, locale storico di Bassano, con un nuovo stile: la tua musica, DJ set e live. Le tue esposizioni d'arte e fotografia. Una nota vibrante di colore, un ritmo nuovo, un'atmosfera stimolante con birra e long drinks di qualità... novità da gustare quelli al Leone! Il posto ideale per la tua festa e per conoscere gente nuova. Il tuo locale perchè si muove con le tue idee, musica, stile e arte. Il locale con il tuo stile. Modern Lola.”

Chi non rimane ipnotizzato dal brillìo di un cocktail appena versato in un bicchiere? Prima o dopo cena e anche durante i pomeriggi più lunghi e noiosi il Why Not Cafè è un"porto franco" per la gioventù bassanese. Questo lounge bar, rosso come un Negroni e dorato come uno Stinger, può aggiungere brio alla tua serata grazie anche a un ricco dj-set.

hw y aNOT c fé

THIENE - Zona SS x Vicenza

YOURBANVia 51° Stormo - Thiene (VI)0445-374482www.yourban.org

Yourban Music Club è la vera nuova proposta in provincia. Uno spazio polifunzionale che ospitarà una ampia programmazione con DjSet e Live. Ma non solo: all’interno 4 sale prova insonorizzate ed attrezzate a disposizione dei gruppi, un bar sempre attivo e ampio spazio ad ogni forma di espressione artistica. Per tutti noi fuori da ogni schema ma dentro la YOURBAN Culture.

ARCI

VICENZA - Centro

BAR TREContrà S. Marcello 3 (VI)

A pochi passi dal centralissimo Corso Palladio, il BarTre ambiente dal design innovativo e accattivante, contemporaneo ma essenziale, Dalle 7.00 del mattino e accompagna con lacolazione ai pranzi veloci, dall'aperitivo al dopo cena con live dj set di qualita' scelti all'interno del panorama vicentino. . Progetto firmato dal designer Giuliano Vasta.

MARTINI 47Via Martini 47 - NOVE (VI)

Un nuovo locale che ha saputo centrare il segno con un ampia gamma di servizi. Aperti dal mattino alla sera. All'interno potete trovare un ambiente ampio, solare, ideale per chi cerca la tranquillità e la discrezione. I gestori vi sapranno conquistare con gustose colazioni, pranzi, cene, ma anche cocktails, musica, divertimento, il tutto all'insegna della massima efficienza. Tutto a soli due passi dal centro di Nove.

NOVE - SS Nove - Vicenza

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VILLA DEL CONTE (PD) - Loc. A. Pisani S. GIORGIO IN BOSCO (PD) - SS Valsugana CAMPOSANPIERO (PD) - Stazione Ferroviaria

PUNKYREGGAEPUBVia Barbarigo 15Tel 0423.969625www.punkyreggaepub.com

ROCK CAFE’Strada dei Colli 2 - CastelcuccoTel 349.6027294-3477377937www.rokkaffe.com

ROSTIStazione CamposampieroTel 049.9303801

RICKY’S PUBVia Commerciale 12Villa del Conte - Abbazia PisaniTel 049.9325004www.rickyspub.com

LA GABBIA MUSIC CLUBVia Valsugana 20S. Giorgio in Bosco (PD)www.lagabbiamusicclub.it

Juke boxe: va in continuazione. Pizza: ma dove la trovi fino alle 2?! Sala fumatori: panoramica e arieggiata..Giochi da tavolo: tanti per chi ha le gambe “stracche”. Allegria: non si capisce se è di più questa o la birra! Staff: vedi nell'enciclopedia….e cani sciolti a 4 e 2 zampe. Se pensi che qualcosamanchi: vieni e vedi che ti sbagli!!

I Rosti, locale unico nel suo genere perché caratterizzato dalla vicinanza con la vecchia ferrovia di Camposampiero. Vi sorprenderà. Al suo interno potete assaporare deliziosi piatti tipici, infatti è famosa la loro Costata, bere in compagnia e ascoltare della buona musica. I Rosti è anche un ottimo punto d'incontro per lo spritz serale. Musica Jazz, raffinati Dj con la mitica Vespa,e il risultato è un raro connubio del buon gusto italiano !

Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover, indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke e cotillons, l'avete trovata!

La Gabbia Music Club propone nella nuova struttura il consueto e consolidato programma di artisti nazionali ed internazionali: Reggae, Hip Hop, Rock, Punk. L’after show gestito dai 3Maniacs Djs & Rasti accontenteranno gli irriducibili fino alla chiusura con selezione dei pezzi che hanno fatto la storia del rock.

TREVISO - Loc. Liedolo TREVISO - Loc. Castelcucco

COLOURS CAFE’Via Prà Bordoni 63ZANE’ (VI)

MAXLIVEVia Meucci 44 - CostabissaraCall Center 0444.381646www.maxlive.net

Elegante e raffinato, questo locale vi accoglie dal primo mattino con ottime colazioni, per la pausa pranzo propone primi piatti, carpacci di carne e di pesce e colorate insalatone.Degustazioni di vini italiani e stranieri e aperitivi fino alle ore 20.00.

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più.Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Aperto dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00Info 3496027294 - 3477377937

LA GABBIA

COLOURS

CAFE’

Unico nel suo genere: centro congressi, auditorium, sala concerti, ristorante. Cosa desiderate di più? Il MaxLive è la soluzione ideale al desiderio di godersi uno spettacolo in tranquillità assoluta!

COSTABISSARA - SS Thiene/VicenzaZANE’ - Zona Industriale

maxlive.net

TREVISO - Loc. Roncade

NEW AGEVia Tintoretto 14Roncade (TV) www.newageclub.it

New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

ARCI

ILBORSA

HEINEKENPiazza deglia ScacchiMarostica (VI)

Nella suggestiva cornice di piazza degli scacchi e del castello medievale, le serate si colorano all'Heineken Jammin' Club. Dj set, musica live, karaoke, aperitivi, birra, cocktails e piacevoli incontri, in un'atmosfera sempre viva e pulsante, Heineken Jammin' Club è il locale cult dove cominciare o finire le vostre notti di divertimento.

MAROSTICA - Centro Storico

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FELTRE - Centro

UNISONOP.zza Guarnieri Feltre (BL)www.inisonojazz.it

Unisono da nove anni propone serate jazz con alcuni grandi protagonisti di questo genere musicale. Si può cenare o bere un drink, avvolti in un’atmosfera ricca di storia e suggestioni, nel pieno centro storico di Feltre. Aperto da Settembre a Maggio, tutti i Giovedì, Venerdì e Sabato dalle19.30 alle 02.00. Tel 0434.840594

FOCUS ON ...

Da quale idea nasce lo Yourban? Lo Yourban è frutto di una forte passione per il mondo della musica. Nasce infatti come spazio dedicato a chi la musica la crea, la vive e la condivide. Gli spazi creati che funzionalità hanno? La nostra volontà di dare spazio ai musicisti ci ha portato a creare uno spazio polifunzionale: il palco per le esibizioni live, il bar attivo ogni sera ed infine le quattro sale prova insonorizzate a servizio delle band. Quali saranno le novità per la stagione 2008/9? Express your music attitude è il nostro grido. Lo yourban ospiterà numerose band italiane e

straniere accopagnate nel post-live dai nostri dj's. Ma ampio spazio avranno anche i party a tema, le esibizioni teatrali ed eventi dedicati a svariate forme di espressione artistica. Associate un drink al vostro locale… Un mojito: nessun artifizio…..il segreto sta nello scegliere l'ingrediente giusto. Il nostro è una sana passione. A chi consigliereste di venire allo Yourban? A chi e' stanco dei soliti posti e ha voglia di ascoltare qualcosa di completamente nuovo assieme a chi ha chiaro cosa significhi 'express your FUCKING music attitude' !!

VERONA - Centro VERONA - Loc. Cologna Veneta

SQUAREVia Sottoriva 25 VRTel 045.597120www.squareverona.it

LA LOGGIACorso Guà - Cologna VenetaVerona

LA LOCANDAVia Montelungo 2 - FELTREInfo 0439.83774

Elegante, ricercato, chic: lo Square cattura l'attenzione al primo sguardo. Arredamento che evoca il giappone, pezzi di design per cui perdere la testa, il tutto sviluppato su tre piani di un antico palazzo in centro. 2 postazioni bar e un sottofondo musicale di ricerca, che il venerdì sera diventa minimal con il dj set di elettronica e deep house e la domenica torna il jazz o pop dal vivo, colonna sonora di aperitivi chic a buffet. Aperto dalle 18,30 alle 02 - chiuso il Lunedì.

Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set. Chiuso il lunedì - Tel. 0442 410 411 - E-mail: [email protected]

Ogni mese notizie fresche sui vostri locali preferiti

Il cibo, la musica, gli amici, perché scegliere? La Locanda di Feltre te li fa trovare tutti assieme. Ti aspetta con un ambiente rinnovato, ancora più spazioso ed un'ampia varietà di offerte per le tue serate in compagnia. Dj session, musica dal vivo, karaoke e ancora cucina tipica, cene a tema, buffet su prenotazione. Il tutto accompagnato da una pregiata selezione di birre e da una vastissima varietà di cocktail. Per una pausa o per una serata in allegria, Per info o prenotazioni : 0439/83774 oppure 348/2905474.

FELTRE - Centro

SOUND AND VISIONTHE BEST

NIGHTCLUBBING GUIDE

TEL 349.1970263

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I LOVE DINNER

I MIGLIORI POSTI DOVE FERMARSI A MANGIARE

Unire una calda atmosfera ad un’ottima cucina indiana non è da tutti. Qui da Shi-Vaa un perfetto connubio è stato raggiunto! Piatti a base di verdure e carne accompagnati da ottimi vini, speciale il dessert (Prezzo fisso euro 25, comprende il biglietto di entrata per la notte danzante) - Aperto il Venerdì e Sabato Sera.

Ponticello24 nasce con la voglia di coccolare un pubblico esigente accogliendolo in un ambiente intimo, elegante e mai banale. Lo chef si ispira alle tradizionali ricette della cucina mediterranea mescolando sapientemente prodotti stagionali di alta qualità. Le cene sono accopagnate da una prestigiosa selezione di vini italiani, distillati e cocktails internazionali. Aperto anche allora di pranzo.

Trattoria veneta..Bigoli, baccalà...ma anche riso integrale, formaggi solo locali, piatti bio, torte di casa. Apriamo con le brioche poi passando per gli aperitivi si arriva a pranzo e cena con ottimi vini e birre pregiate dal Belgio. Il tutto sia dentro sia sulla terrazza estiva, allietati con musica classica, jazz, rock e ....

ZWEIBAR IST WUNDERBAR! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica ( vedi Rock Cafe). Per l' APERITIVO.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 all3 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761. www.rokkaffe.com/zweibar.

Suoni, musica luci...Non c' nulla in questo locale lasciato al caso. Men originale a base sia di carne che vegetariano per tutti i gusti. L'ideale per una serata rilassante ed esclusiva, il Waiting vi accompagnera per tutta la notte durante i weekend con Dj set e drink fino alle 3.00. Aperto tutti i giorni dalle 19.30 alle 2.00 - Venerdi e Sabato fino alle 3.00 - Asporto 72982

Risigo..Locale ricercato, curato in ogni particolare vi offre una pausa pranzo con menù a prezzo fisso in un ambiente rilassante. Vi propone serate tranquille accompagnate da una cucina tradizionale stagionale. Alla sera, nell’atmosfera giusta, potrete cenare abbinando ai piatti scelti ottimi vini o con ottime birre in bottiglia.

FASTFOOD PREZZI

SPEC. CARNE INFORMALE

SPEC. PESCE ELEGANTE

VEGETARIANO GIARDINO

CUCINA ETNICA NOUVELLE CUISINE

=10€=5€

€ €

WAITINGVia Salarola 1 - MarosticaTel 0424.75143Chiusura : Lunedì

SHY-VAAVia S. Giorgio - Bassano d. GTel 0424.500.000Aperto Venerdì e Sabato

ZWEIBARVia Ponte Pagnano - Asolo Tel 0423.952761Chiusura Lunedì

PONTICELLO 24Via Ponticello 24 - MolvenaTel 0424.708077Chiusura Lunedì

IL GARIBALDIP.zza Terraglio - Bassano del G. (VI)Tel 0424.523796Chiusura Giovedì

Via dell’Industria 18Piovene RocchetteTel 0445.650005Chiuso la Domenica

www.waitingfor.it www.shindy.it

www.zweibar.tk

www.ilgaribaldi-trattoria.it

IL

GGARIBALDI

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Abbazia Monteforte è un' oasi dell'armonia,un Mix tra eleganza e tradizione. Potete trovare la birreria, il ristorante, la pizzeria, una splendida terrazza bella vista ed infine una gradita ed incantevole enoteca ricavata nella roccia per i clienti intenditori. L'Abbazia è il posto del divertimento senza rinunciare alla tranquillità grazie allo scenario pittoresco che evocano le colline del Soave

Aperto dalle 8 alle 24 il Center Lounge propone per la pausa pranzo primi piatti, insalatone, pizze e super panini in un ambiente ultra chic ed accogliente. All’ora degli aperitivi : ricco buffet accompagnato da ottimi vini internazionali. Vasta scelta di cocktails. Nel weekend musica lounge con il super dj Roberto Ferro.

CENTER LOUNGEBorgo Roma - VeronaChiusura Domenica

ABBAZIA MONTEFORTEVia Garibaldi 24/BMonteforte D’Alpone (VR)

www.centerlounge.045live.it

FOCUS ON ... Come definiresti la tua cucina del RISIGO?La cucina del Risigo è una cucina tradizionale basata su piatti stagionali… Principalmente basata su carni selezionate alla griglia, primi piatti ricercati abbinati a vini scelti per le loro particolarità; il tutto decorato con fantasia.

Quale genere musicale abbinereste ai vostri piatti?L'anima del Risigo rispecchia all'entrata un tono rock effervescente ma una volta saliti al piano di sopra ci si può rilassare con melodie della natura e musica new age.

Come avviene la ricerca dei prodotti che utilizzi in cucina?I prodotti scelti per la ns. linea sono principalmente artigianali e acquistati

direttamente dal produttore. I prodotti sono freschi e genuini.. Provare per credere!

Che menù consiglieresti ad un buongustaio che viene a farsi “quattro passi” da voi?Se entrassi nel mio ristorante come cliente ordinerei una pasta tartufata con Julienne Al Pepe Rosa e per secondo un Chateaux Brillant al Cafè Du Paris.

Risigo - Via dell’Industria 18Piovene RocchetteTel 0445.650005 - Chiuso la Domenica

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di Dj Dax

OLTRE I CONFINI DEL DJ SET E CLUB NIGHT

Riprendiamo le segnalazioni riguardanti il mondo della notte per gli amanti della Musica e Cultura elettronica! Tanti gli appuntamenti e i Festival: V for VENICE International Electronic & Media Arts Festival 5 - 6 September 2008 a Forte Marghera – Venezia. AltaVoz è orgogliosa di presentare per la prima volta a Venezia un festival internazionale di mus i c a e l e t t ro n i c a e a r t e multimediale. Organizzato all'interno di una fortezza medioevale, V for VENICE vuole essere uno spazio per lo sviluppo della cultura musicale elettronica e la promozione di diversi tipi di arti multimediali. Durante i 2 giorni del festival, V for Venice presenterà più di 15 artisti internazionali e più di 30 dj set, live e performances con artisti veneti ed italiani. Sui 4 palchi costruiti all'interno della fortezza, V for VENICE offrirà diversi generi musicali connessi alla cultura elettronica come minimal, techno, house, electro, sperimentale e ambient. Oltre a ciò, V for VENICE ospiterà svariate performances multimediali. Entry: 1 Day €15 - 2 Days €20;all infos on: www.myspace.com/vforveniceMinitek 12 -13 - 14 settembre: Electronic Music + Innovation Festival at Secret location a New York

w w w. m i n i t e k f e s t i v a l . c o mro.BO.t 01 18 - 20 settembre a Bologna www.myspace.com/robotfestival Tra i nomi che animeranno la prima edizione di roBOt01 ci saranno i finlandesi Pansonic, storico duo pioniere dell'elettronica fin dai primi '90, che torna ad esibirsi dopo anni di silenzio. La scena elettronica tedesca è ottimamente rappresentata da alcuni dei suoi più importanti esponenti, come Nick Curly e SIS, artisti, il primo anche proprietario, della Cecille e della 8 Bit, label di grande riferimento in questo periodo. Johnny D., Federico Molinari e Vera della OSLO, altro gioiello nel panorama mondiale tra le label di minimal e deep… In questo preciso istante sto ascoltando un dj/live set Dub/Reggae di Moritz Von Oswald accompagnato dalla voce di Tikiman; vi invito caldamente a conoscere ques t i pe rsonaggi ne l s i t o www.basicchannel.com e di scovare in rete questo prezioso set. Tutta la discografia la trovate al mitico n e g o z i o B e r l i n e s e www.hardwax.com, se vi avanza qualche giorno di ferie, andateci! Vi f a r à s o l o c h e b e n e . Per info e approfondimenti : w w w. my s p e c e. c o m / d a x d j o www.family-house.net.

www.family-house.net

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di A. Lo Giudice

Non avete idea di quale gorgo di perversioni mi risucchi quando la mia ragazza è a Monaco dai suoi genitori! Già nell'intimo del mio appartamentino, mi lascio andare a comportamenti antisociali come mangiare un panino in mutande guardando nastri proibiti come “Delitto al Blue Gay” o “Palle al Balzo”, oppure non rifare il letto per tre giorni (e sì che usiamo i sacchi tirolesi, quelli che basterebbe rigirarli un attimo- ma è una questione di principio!). Ma, soprattutto, mi do alla pazza gioia scroccando paglie a destra e a manca… dopo mesi passati senza poter dare neanche un tiro, la nicotina mi sballa e mi faccio viaggi che manco Jeffrey Lebowsky attaccato ad una palla da bowling sul cielo di L.A. Poi, proprio sabato 05.07, mentre la mia lei si trova oltre confine, c'è Paul Di Anno con i Children of the Damned alla festa della birra di Fontigo (frazione di Sernaglia della Battaglia –TV). Che detta così sembra una cosa deprimente: Di Anno ha cantato nei due più grandi dischi metal della storia (se non sapete quali, vi lascio nelle tenebre della vostra ignoranza) e adesso si riduce a fare concertini alle sagre di frazioni agricole nel profondo nord est…. Vallo a dire al centinaio di fanatici accalcati sotto il tendone, estasiati prima dalla performance dei Children of the Damned, che hanno proposto con la passione dei veri fan brani dei Maiden, primo periodo Dickinson (tranne da “No Prayer for the Dying”che, come tutti i maideniani sanno, “è quello brutto!”) e poi da quella di un cazzutissimo animale cinquantenne con piercing e tatuaggi anche sulla pelata e un barbone nero da mangiafuoco. Il concerto di Di Anno è iniziato (e ci avrei scommesso il culo!) con l'accoppiata “The Ides of March” e “Wrathchild”, per poi proseguire coraggiosamente con un pugno di brani nuovi (sorprendentemente buoni), prima di tornare ai più familiari “Killers”, “Phantom of the Opera”,

“Remember Tomorrow”- dedicato a Clive Burr, ex batterista dei maiden malato di sclerosi multipla. Tra un brano e l'altro Paul trova il tempo di sfanculare la sua ex moglie (una brasiliana di facili costumi, a quanto ci racconta) e di paragonare Berlusconi a Mugabe (lo trovo offensivo! Mugabe non avrebbe fatto ministro la propria ganza, vera o presunta cambia poco, per far intuire ad un popolo di polli che al gallo ancora gli tira nonostante l'età- strizzatine d'occhio e gomitate compiacenti nei bar di mezzo paese: “Siamo governati da un vero uomo e non da una mezza checca!”). Nel bis, tra “Transy lvan ia” e la conclus iva “Sanctuary”, ci viene anche regalata una versione al fulmicotone di “Blitzikrieg Bop” dei Ramones che spinge all'orgasmo collettivo il pubblico (venti anni fa, invece, avrebbe garantito il linciaggio dei musicisti). Insomma: più di tre ore di musica devastante, di pogate feroci, di cori da stadio…. Me la sono goduta molto più sabato a Fontigo che otto anni fa vedendo quel che resta dei Maiden fare uno scontato compitino allo stadio di Monza. Verso la fine, mentre il pubblico lo acclama, Paul ha uno scherzoso gesto di stizza: “Ah, keep it for the fucking rockstars!”. Grandissimo- e mi sono anche dimenticato di scroccare una paglia!

Sarà stata colpa della pioggia che mi ha fatto arrivare in ritardo, facendomi perdere così l'inizio del concerto (“Sui giovani d'oggi ci scatarro su” e “Rapace”, che cazzo…..), sarà stata la scaletta del concerto (quasi totalmente incentrata sull'ultimo mediocre album), ma, se venerdì sera avessi avuto per le mani un pomodoro marcio, l'avrei tirato su quel fastidioso caschetto da maestro di meditazione new age che fa bella mostra sulla testa di Manuel Agnelli- asettico come la pappa che ultimamente ci sta propinando. Dico solo che la prima parte del concerto l'ho seguita addentando un

panino alla porchetta tanto ero eccitato dall'essere lì. L'eccitazione doveva essere la stessa dei cinque bauscia sul palco che, dopo aver suonato per ben tre quarti d'ora (che cazzo, degli stacanovisti!), decidono che è già il momento di farsi pregare ed escono….. a questo punto sarebbe stato bello vedere il pubblico (me compreso!) pigliare e dirigersi verso l'uscita. Purtroppo l'ironia è morta (e, comunque, non è piacevole l'idea di aver sprecato 15 euri!) e così… : “MA-NUEL! MA-NUEL!”. La rock-star rientra solo con la sua chitarrina: “Vediamo se questa la conoscete!” Si', “Male di Miele” la conosciamo tutti e sentircela proporre in una versione così moscia è quantomeno irritante! Preludio di altri 20 (dico 20!) minuti di musica, prima di

una nuova pausa caffè e di un altro bis- questa volta solo due brani. E mi incazzo… soprattutto perché, dovendo scegliere tra andare a vedere gli Afterhours e i Marlene Kuntz- che avrebbero suonato il giorno successivo sempre allo Sherwood- avevo optato per i primi, mentre il gruppo di Cristiano Godano, a detta di tutti, ha fatto un concerto della madonna! Che sfiga…..

Come ho già avuto modo di scrivere, ammesso e non concesso che mi leggiate, l'esordio del Teatro degli Orrori è il più bel disco di musica italiana degli

COME SPASSARSELA D'ESTATE COL VECCHIO TONYCOME SPASSARSELA D'ESTATE COL VECCHIO TONYCap. 1 – Ho visto Dio a Fontigo: è

pelato, tatuato, ha la barba e, ovviamente, odia Berlusconi

(Festa della Birra di Fontigo 05.07.2008)

Cap. 2Sig. Agnelli, tiratea de manco!

(Sherwood Festival 11.07.2008)

Cap. 3- La Nuova Musica Italiana (grazie a dio!)

(Marcon Festival 19.07.2008)

MONTE CRUZDREAMIN’SEPTEMBER 2008

MONTE CROCETTA - BASSANO DEL GRAPPA (VI) - 0424.502017 [[email protected]]

6 Settembre

MOD SESSIONDjs P. Beat - G. Jazz - Mairon

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ultimi dieci anni. Quindi, nell'attesa che i Nostri mi deludano col secondo album – perché o non sarà all'altezza del precedente o non capirò quanto è bello – corro a vederli aprire per i Linea 77 al Festival di Marcon. In realtà, non si può parlare di “concerto di supporto” perché i due gruppi si sono equamente divisi il palco e ciò va detto a lode dei più famosi Linea 77- gruppo colpevole di avere avuto un meritato successo e pertanto vittima ideale di immeritate critiche. Giunto sul posto, dopo essermi perso come da copione, prendo una birra con Lorena, la mia pusher di accrediti, mentre discutiamo amenamente sui musicisti con cui abbiamo avuto a che fare. Dopo un quarto d'ora, dagli altoparlanti comincia ad essere diffusa una musica inquietante... ragion per cui scatto sotto il palco, giusto in tempo per vedere i quattro membri del Teatro degli Orrori fare il loro ingresso. I tre musicisti sono serafici dietro i loro strumenti, mentre Pierpaolo Capovilla, aggrappato al microfono dopo aver dato un lungo sorso ad una lattina di birra ed essersi versato addosso il resto, caccia un urlo disperato che dà il la alla fantastica “Vita Mia”, seguita da “Dio Mio” e “Lei Venne”. La scaletta ricalca in buona parte il disco, ma alcuni brani sono riproposti in maniera totalmente diversa (Ne “La Canzone di Tom” vengono abolite le chitarre acustiche e gli accordi suonano così oscuri da far venire i brividi). Durante “Carrarmatorock”- d i latata fino all'inverosimile- Pierpaolo ci regala una performance di delirio alcolico da altri artisti in altri tempi: manda a fare in culo il pubblico, fa una corsetta attorno al microfono, si sistema i capelli (“quel gatto morto” come l'ha definito mia sorella), per poco non collassa, ma è lucidissimo quando si tratta di riprendere ad urlare con quella sua voce da diavolo sfigato, esiliato da ogni inferno. Una performance fantastica! Ugualmente devastanti, anche se in maniera più “fun”, sono stati poi i Linea 77. Ma loro dal vivo non deludono mai e, poi, le canzoni dell'ultimo disco, sembrano studiate apposta per essere sparate da un palco: “The Sharp Sound of Blades”, “Sempre Meglio”, “Grotesque” si rincorrono senza soluzione di continuità, per poi dare il posto alle più datate “Moka” e “Evoluzione”. Il momento più bello del concerto è stata la medley “La Nuova Musica Italiana/ Inno all'Odio” che ha fresato le orecchie del pubblico- pogante in massa come

non vedevo da tempo- appena prima del finale con la fantastica “Fantasma” e Touch 2.0”. Dopo la fredda e svogliata performance degli Afterhours, mi ha fatto piacere (ri)scoprire che c'è chi, nonostante un discreto numero di album alle spalle e almeno un decennio passato in giro a concerti, si diverte ancora a salire sul palco e non crede che snobbare il pubblico sia segno di chissà quale aristocrazia rock (in ogni caso ogni forma di aristocrazia merita solo una gran dose di pernacchi).

La capacità di andare a concerti anche nel mezzo di una settimana lavorativa è prova che sei ancora giovane e pimpante. Ragion per cui, recandomi a Mestre giovedì sera per il concerto di Caparezza, mi sentivo giovane e pimpante, consapevole che età e, soprattutto, vita coniugale non hanno ancora fatto di me un'ameba che già alle dieci prende sonno! Il concerto si tiene a Forte Marghera, zona acquitrinosa…. Bravi, avete centrato il punto! Fortuna che, tra di noi, c'era chi, per non arrendersi all'idea di tornare a casa come una barretta di nocciolato, si era saggiamente portata dietro l'Autan (Grassie Sara!). Insomma, giovani e protetti, a sentire Caparezza, che dal vivo spacca e ne ha dato conferma con due orette di crossover pesante e ritmato e trovate comiche da smascellarsi. Si inizia con “Vengo dalla Luna” e giù a saltare…. In “Cacca nello Spazio” i musicisti fanno sfoggio di fantastici cappellini che manco “Dottor Slump e Arale” (e giù a saltare), mentre in “Ulisse” viene allestita una scenografia da teatro off (e giù a saltare). Il culmine della serata è stata l'accoppiata “Abiura di Me” e “Vieni a Ballare in Puglia”, divise da un pezzo strumentale che si concludeva con un dan dan dan dan dan dan taradan dan …. Ok…se la mia trascrizione non vi è chiara, sappiate che è il mitologico tema di “Bubble Bobble” (se non sapete cos'è “Bubble Bobble” la porta è lì!). Non vi dico lì quanto ho saltato…. Insomma, questo giovanotto, il giorno dopo, ha dovuto saltare l'allenamento per il palio perché gli facevano troppo male i polpacci per lo sforzo della sera prima. Un trentenne dovrebbe imparare a contenersi…. Che cacchio….

Cap. 4Che Chepa che ciò!

(Venice Mid (F)est 24.07.2008)

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di Gustave

Voler ad ogni costo ingoiare ogni suono per intrappolare il rumore nel sentimento. Melodie tiepide. Quasi silenzi mutati in aliti e fluttui.Ha afferrato un pugnale di vetro smerigliato con suono d'orchestra.Appesantisce ogni orma sullo spiazzo del mondo. Quadrifogli che girano su se stessi. Diamanti rubati al mormorare del tuono. Non esiste silenzio più cupo di quel solido sfondo.Rimango appeso al suo stupore. Irritato senza ira. Sorprende fulmini e tempeste nel fiorire dei primi fiumi. Alza i gomiti da ogni equivoco tranello. Assaggia grappoli di sete su distese di amarezze già sgualcite. Come rubare al soffio freddo della bufera la discrezione della sua sorpresa. Fuggire laggiù in un tramonto di sabbia e fitti pruni. E' un tempo breve. Un momento lento che trae da se stesso debolezze inconfessate.Un nome inventato ad ogni pensiero, per non dimenticar di aver sentito il sale di un gusto ormai sfinito.La nebbia dei sensi. Un tremore nel volto. Tutto l'arcano in una negazione d'amore. Gioire e gioire per vezzeggiare il giorno con sospiro gentile e carezza lieve.Libri svestiti. Abiti vecchi. Immagini a riposo.E' come spaventarsi. Fermarsi d'un tratto. Guardarsi attorno. E ripartire di corsa, con i talloni che

graffiano l'asfalto. E continuare ad andare. Immaginare soste d'attesa. Imbrigliare in bagliori d'argento pensieri distratti. Puntellare con gocce di fata la mano di un mostro. E' luglio e fa caldo.Piove soltanto di notte. Si risveglia col sole. Inumidisce i polsi sottili con balsami verdi. Ripete: “Anche la pernice è in vacanza.”Fedele soltanto alla sua rabbia. Eppure ha promesso ad un dio straniero e fanciullo, in un scivoloso pomeriggio d'autunno, troppo brusco per essere ricordato, che non avrebbe mai cercato rinascite. Che non si sarebbe mai fermato. Che se la morte l'avesse colto nel suo vagare di anima in anima, di furia in furia non si sarebbe fermato. Avrebbe continuato a morire per non rinascere. Mai più.Annoda pesche e pirati ad un portachiavi di corda annerita. Dal sudore. Dal fango. Lo fa ruotare con le dita sottili. Appaga se stesso e l'ingordo sorriso di un umore bugiardo.Aria calda in un tratteggio di giuramenti traditi. Fa caldo.Coltiva un orto di amari capricci. Intona inni al suo tramonto. E se finge pudori è per ferire con piume di allodola il mio bianco timore.Una barca di cera che ingoia il suo mare.

Spazio Fuori Luogo

OTTANT’ANNI

Via dell�Industria 18 - Piovene Rocchette

Prenotazioni 0445.650005 - Chiuso la Domenica

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di Lara Lago

Ogni oggetto che possediamo è frutto di meccanismi di produzione quali l'estrazione delle materie prime, il loro trasporto, la produzione in stabilimenti e il loro arrivo nei mercati. Acquistiamo solo quello che ci serve. Quando una “cosa” si rompe ne andiamo a prendere un'altra. Tutto vero. Se vivessimo nel mondo delle favole. Ma capita che talvolta da quel mondo patinato spunti un grillo parlante che ci faccia aprire gli occhi per vedere ciò che è meglio non sapere. Il grillo in questo caso, o sarebbe meglio dire il grilletto, vista la reazione a catena che potrebbe causare, è un video che gira su Utube e c h e s i p u ò ve d e re s u w w w. s t o r yo f s t u f f. c o m : u n documentario made in Usa che fa il mea culpa su spreco delle risorse e bisogni indotti da un consumismo imperante che non considera gli esseri umani se non come mere marionette dell'economia, burattini da far correre in un sistema che lineare non è. Oggi l'americano medio consuma il doppio di 50 anni fa. La sua realizzazione personale e spirituale viene ricercata in beni consumati distrutti e rimpiazzati ad un ritmo sempre maggiore. I nuovi prodotti sono progettati per la discarica, il loro fine ultimo è di farceli buttare il prima possibile affinchè ne acquistiamo di nuovi. La tecnologia e la moda ne sono un esempio: tutto

Boom! Il grillo parlante ci dice che scoppieremo: non viviamo in un pianeta illimitato. L'estrazione è divenuta sfruttamento delle risorse, le multinazionali hanno più potere dei nostri governi , est inz ioni ed esaurimento di risorse naturali ed i d r i c he ne s ono l a d i re t t a conseguenza. Usiamo troppe “cose”. Stiamo compromettendo le capacità che il nostro pianeta ha di ospitarci. Gli Usa, con il 5% della popolazione mondiale, consumano il 30 % delle risorse e producono il 30% dei rifiuti, prendendo ciò che appartiene ad altri ovvero il terzo mondo. L'80% delle foreste sono state abbattute al ritmo di 7 campi da calcio al minuto, un ritmo che continua tutt'oggi. Per non parlare delle sostanze tossiche impiegate in fase di produzione: se entrano sostanze tossiche, adoperate per esempio per rendere gli oggetti ignifughi, escono sostanze tossiche dai nostri inceneritori, infarciti in diossina. Ogni notte dormiamo su cuscini che sono stati immersi in sostanze neurotossiche. Gli operai, spesso donne in età fertile, vengono a contatto con queste sostanze altamente nocive e cancerogene; per loro non c'è scelta, il sistema consumistico prevede anche un continuo riciclo di manodopera, un riciclo che fa muovere masse di persone dai loro paesi d'origine. Le nostre “cose” al supermercato

diviene demodè in tempi record, un tempo tuttavia ben calcolato: “ Il tempo perché le cose si rompano deve essere sufficiente a lasciare intatta la fiducia verso il prodotto così che il consumatore ne compri un altro” spiegano nel documentario. Tutto premeditato dunque. Premeditato il bombardamento della pubblicità, premeditata la corsa ai centri commerciali e o ti adegui o sei out. O consumi o non sei. Ci dicono che non andiamo bene, che facciamo schifo, che lei invece è bellissima perché usa il nuovo shampoo, la nuova barretta dietetica, l'ultimo push up. Tutto potrebbe andare splendidamente se solo riuscissimo a fare un po' di s hopp i ng , ovv i o. E s t ra z i one produzione e smaltimento rimangono parole astratte nel nostro dizionario, lontane dal nostro campo visivo. Interessa solo colmare l'infelicità che galoppa. Come? Comprando. Ecco qual è la vera storia delle cose: non abbiamo mai lavorato così tanto, siamo degli automi, torniamo a casa sfatti e ci accasciamo sul divano, guardiamo la tv per distrarci, la tv ci dice che facciamo schifo e che dobbiamo correre ai ripari… al centro commerciale. Compriamo, ci sentiamo belli, stiamo meglio, torniamo a lavorare e lavoriamo di più per poterci permettere un nuovo acquisto, siamo più stanchi, torniamo a casa, ci mettiamo sul divano, la tv ci dice che…

costano poco, c i invogl iano all'acquisto, che importa poi se un oggetto è stato prodotto in Cina e assemblato da una quindicenne in una maquiladora in Messico? I costi vengono esternalizzati così che non paghiamo noi le cose che compriamo ma pagheremo in inquinamento e sfruttamento, questo si. E' singolare a riguardo cosa disse il presidente Bush dopo l'attacco dell'11 settembre: parlando alla nazione non consigliò di pregare o sperare, ma di comprare! La nostra identità principale è quella di consumatori. Ma non è così da sempre e cambiare si può, prima che sia troppo tardi. Unendo le forze è possibile trasformare questo sistema lineare in qualcosa di nuovo, in un sistema circolare. E' tempo di pensare ad un nuovo sviluppo sostenibile, alla giustizia, alla raccolta differenziata, al biologico, a cambiare stili di vita che ci hanno imposto, ad ascoltare il grillo parlante. E chissà che presto il “pensa ed usa” arrivi a sostituire l'”usa e getta”.

“LA STORIA DELLE COSE”

LA STORIA DELLE COSE

ONLINE [3parti]

http://it.youtube.com/watch?v=18a1GQUZ1eU&feature=related1

2

3

http://it.youtube.com/watch?v=fRrpNgIG0jA&feature=related

http://it.youtube.com/watch?v=WwAgiNbcsIg&feature=related

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di Anna Battista PLAYLIFE

VIA VITTORELLI BASSANO DEL GRAPPA (VI)TEL 0424.523848 - APERTO DOMENICA POMERIGGIO

Cambia musica...vesti PLAYLIFE!

ABBIGLIAMENTO UOMO E DONNA

Il modello di sneaker “AF1 Supreme Max” della Nike, soprannominato anche “Vedova Nera”, è stato creato da un team di designer ispiratisi per l'occasione alla struttura dello Stadio Nazionale di Pechino noto come il “Nido d'uccello”. Queste sneaker non sono però il primo e l'ultimo modello di calzatura ispirata a un edificio. Disegnare calzature con elementi architettonici sembra infatti essere ormai un trend. L'olandese Marloes ten Bhömer è stata una delle prime ad aver creato calzature sperimentali utilizzando materiali quali pelle, vetroresina e resina in poliuretano. Il risultato è strabiliante: alcune delle calzature firmate Marloes ten Bhömer evocano le curve di edifici quali il Guggenheim di Bilbao, altre ricordano le sculture minimaliste di Richard Serra. L'architetto Zaha Hadid ha invece collaborato di recente con il brand brasiliano Melissa, famoso per le sue scarpe in plastica. Il marchio ha collaborato in passato con nomi celebri del campo della moda come i Campana Brothers, Vivienne Westwood, Alexandre Herchcovitch, J. Maskrey e Lorenzo Merlino. La Hadid ha disegnato per Melissa un modello di calzature forse non troppo pratiche ma davvero inusuali e in perfetto stile con gli iconici edifici da lei progettati. Le curve fluide delle calzature Hadid per Melissa ricordano i progetti per il Vilnius Guggenheim Hermitage Museum in Lituania o le installazioni come quella realizzata dalla Hadid in collaborazione con Patrik Schumacher intitolata “Aura” che celebra il 500° anniversario della nascita del Palladio e che potremo ammirare

durante la Biennale di Architettura di Venezia. Notevoli sono poi i richiami agli edifici, alle sculture e agli elementi decorativi dell'Art Déco nelle calzature delle nuove collezioni firmate Omelle, Miu Miu e Prada. Il brand di Los Angeles lanciato dalle amiche Cherise Angelle e Nicole LaFave ha infatti creato un sandalo dal tacco a cono e con motivi circolari che ricordano un po' le curve sinuose degli edifici Art Déco. I tacchi scolpiti dei modelli proposti da Miu Miu evocano invece le simmetrie degli ziggurat, edifici ai quali gli architetti del movimento spesso si ispirarono, mentre i modelli Prada con quei volant esagerati sembrano riprendere alcuni dei decori d'interni di questo stile tanto di moda all'inizio del XX secolo. Questi non sono solo alcuni tentativi di combinare la moda e l'architettura, ma di lanciare calzature innovative, che offrano originali alternative a chi desidera allontanarsi dagli stili (e dai materiali) più convenzionali. Ma chi ha una vera passione per l'architettura e il design ed è a l l a r i c e rc a d i i s p i ra z i o n i architettoniche da applicare nel campo della moda, farà meglio a non perdere gli event i i n p rogramma durante l'undicesima Mostra Internazionale di Architettura durante la Biennale di Architettura di Venezia, in programma dal 14 settembre al 23 novembre 2008. Intitolata “Out There: Architecture Beyond Building” e diretta da Aaron Betsky, l a most ra p resenterà installazioni internazionali che puntano ad incoraggiare la sperimentazione e a d imost ra re che l e poss ib i l i t à dell'architettura sono davvero infinite.

Vari sono stati gli stilisti che nel corso degli anni si sono ispirati all'architettura nella creazione di capi di abbigliamento. Ma sembra essere un nuovo trend quello che vede i designer di calzature ispirarsi ad edifici e sculture o gli architetti collaborare con brand che producono calzature di moda.

CON L'ARCHITETTURA AI PIEDI

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a cura di DjD

Benvenuti all'Hard Days Night Hotel di Liverpool, fiore all'occhiello della città che quest'anno condivide con la norvegese Statvanger il titolo di Capitale Europea della Cultura. Il che significa look rinnovato, rilancio economico, boom della vita culturale. Situato in un palazzo progettato da Thomas C. Clarke nel 1884, l'Hard Days Night Hotel è nel Beatles Quarter vicino al Cavern Club, dove si esibirono i Fab 4. Riservato agli amanti del lusso e ai “beatlesiani” più nostalgici, è interamente decorato con fotografie del gruppo e più di 100 opere ap p o s i t a m e n t e re a l i z z a t e dall'artista Shannon. Gli ampi spazi e l'aggiunta di 2 piani a livello del tetto, hanno consentito la realizzazione di

The Brasserie; al Blakes Restaurant dedicato a Peter Blake (il pittore Pop ideatore nel '67 della copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band), che offre un Lunch Menu a partire da £ 15.95; al Bar Four; al l 'Hari 's Bar che ripercorre scenograficamente il periodo trascorso dai Beatles in India; alla boutique fornita di ogni “gadget” possibile e immaginabile di John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr. Sempre all'Hard Days Night Hotel, all'angolo fra Mathew Street e North John Street, c'è infine The Gallery che offre opere originali e riproduzioni, nonché le foto scattate da Bill Zygmant che catturano immagini insolite dei Beatles e di altri artisti

110 camere (di cui 2 suites chiamate Lennon e McCartney: la prima bianca, con tanto di pianoforte a coda; la seconda con gigantografie dei Beatles), bar, ristoranti e sale meeting, oltre a una cappella dove ci si può sposare. Ogni camera (si va da £ 120 per una Luxury, a £ 650 per la suite) , fornisce instal lazioni tecno logi camente avanzate compresi servizi interattivi e un impianto di “shopping on line” con accesso agli esclusivi prodotti dell'albergo. Prezzi tutt'altro che a buon mercato, d'accordo, Giustificati, però, dal lusso e dalla trovata originale: unire eleganza a nostalgia. L'hotel è destinazione obbligatoria anche per chi non ha intenzione di pernottarvi, grazie alla cosmopolita

DORMIRE DAI BEATLES

Hard Days Night Hotel41 North John Street, Liverpooltel. 0044-151-2361964

www.harddaysnighthotel.com

www.liverpool08.com

www.visitbritain.it

che ebbero successo nei Sixties. La stazione ferroviaria più vicina all'hotel (Liverpool Lime Street Station) è a circa 10 minuti di distanza a piedi. Il Liverpool John Lennon Airport, a circa 20 minuti d'automobile.

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Oggi sono andato alla Feltrinelli per prendere un saggio sulla musica. A colpo sicuro: sapevo che l'avrei trovato al piano superiore, nascosto in mezzo agli altri saggi sulla musica. Lo sapevo, ne ero certo: vado, prendo, pago, esco. Ora, ogni volta che entro da Feltrinelli devo curiosare dappertutto. Perché è la libreria più grande che ho sottomano, e poi conosco bene il territorio: di solito passo velocemente a vedere cosa offre la narrativa, tanto per, poi i fumetti (hanno Watchmen!), quindi al piano di sopra per i romanzi in lingua e i libri d'arte, e poi prima di andare alla cassa sbircio le riviste. Facile. Oggi mi sarei limitato al punto tre: il piano di sopra. Invece sono finito al piano interrato, a farmi largo tra i manuali di sociologia e i trattati di politologia. Così, ogni tanto vado anche lì. Da bravo consumatore, quindi, mi sono lasciato guidare dalle pubblicità e dai cartelli che dicevano “Si prega di sfogliare”, finendo con le braccia conserte e la testa piegata a sinistra per leggere inebetito tutti i dorsi colorati ordinati sugli scaffali. C'è anche un piccolo scaffale sul riso — la reazione emotiva, non l'alimento — e su l la copert ina d i “ Imparare l'ottimismo” di Martin Seligman c'è questo primo piano della testa di uno squalo, e una mano che esce dalle fauci aperte e che fa il segno di “OK”. Ho pensato che con una foto del genere in copertina l'editore avrebbe meritato profondo rispetto anche se poi il libro fosse stato una cazzata immane. Me lo segno. Sulla copertina di “Breve storia

del futuro” di Jacques Attali, invece, ci sono degli occhiali 3D. Niente di roboante, una semplice montatura nera con una lente rossa e una verde. Ma ad attirarmi è il titolo, perché in genere cose di questo tipo risultano ridicole già a rileggerle dopo due anni dalla pubblicazione. Cerco di capire un po' dove vuole andare a parare, e ho subito la sensazione che l'autore sappia il fatto suo. Bello. Segno. Aggiungo anche tre dei mille saggi di Zygmunt Bauman, che hanno delle edizioni spettacolari. Così belle da non farmi dubitare che in ultima analisi o finiranno per piacermi o finirò per farmele piacere. Comincio ad acclimatarmi a questa inaspettata voglia di leggere trattati sul post-modernismo. Forse non c'è niente di male. Fra qualche mese, quando le mie vuote librerie Billy imploreranno di essere nutrite con altri saggi sul ruolo del consumismo nel crollo dell'ideale democratico, saprò dove andare a foraggiare. Ma adesso ho una missione da compiere: rimetto a posto i trattati accademici, salgo al primo piano e vado diretto allo scaffalino dei saggi sulla musica. In alto c'è il mio libro, blu, che aspetta. Lo prendo, ma ancora non scendo. È inevitabile dare prima un'occhiata allo scaffale di fotografia. E anche a quello di design. Ad un certo punto mi trovo a soppesare tra le mani un tomo della Taschen su H. R. Giger, ma mi mette inquietudine. Lascio perdere, e finalmente scendo. Pago, ringrazio, ed esco.

di S. Calgaro www.mrcury.com

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di Fox/fm Plasticost

Inauguriamo questa nuova rubrica con un film culto dello spaghetti, meglio, del fagioli western. Diretto da Enzo G. Castellari nel 1975, uno dei grandi della scuola romana che inventò il genere ed interpretato da un inedito Franco Nero in una versione surreale ed ancora più sgangherata di Terence Hill, Cipolla Colt da l 'impressione di essere stato sceneggiato prima con le battute ed i caratteri dei personaggi e successivamente con la storia veria e propria.. La vicenda infatti non ha assolutamente nulla di nuovo. rimarcando lo stile in tutto e per tutto. Un proprietario di una compagnia petrolifera, caratteristico per la sua mano destra meccanica e poco funzionale, decide di impossessarsi di un territorio ricco di oro nero dove è situata anche Paradise City. La città di origini agricole diviene subito un centro dall' aria irrespirabile e stracolma di trivelle. Il boss incarica i soliti tagliagole affinchè convincano i cittadini ad andarsene. Foster, l'ultimo dei resistenti, in passato aveva stipulato un contratto di vendita del proprio terreno con tale Onion, il quale arriva su di un carretto pieno di cipolle e trainato

dal fido Orazio, un quadrupede dalla parlantina romanesca (esilarante quando chiama il padrone "Ogno") e con un cappellino in testa. Onion è un gran divoratore di cipolle e l'odore che emana indica sempre il suo passaggio. L' ortaggio però ha anche un'altra funzione: con il succo spremuto a forza verso i nemici diventa un' efficace arma di difesa contro i corrotti della città, a cominciare da uno sceriffo gay che, assieme ai suoi aiutanti tanto crudeli quanto effeminati, fa di tutto per eliminare il nuovo scomodo abitante, che nel frattempo si è alleato con Pulitzer, tuttofare nell'editoria del posto e unica voce coraggiosa ancora presente, e con i figli del fu Foster, due ragazzini dai nomi emblematici: Caligola, abile tiratore e amministratore del terreno, e Nerone, guarda caso specializzato in incendi e bombarolo professionale oltre che gran fumatore di sigari. Il finale (che non svelo) è piuttosto sorprendente se paragonato al livello di tutta la storia, che ha il senso del puro divertimento, sottolineato dalle musiche elementari dei fratelli De Angelis, a quei tempi mietitori di successi con branetti allegri e compositori di tante colonne sonore. Ma è l'ammucchiata di questi personaggi assurdi che rende il film godibile nella sua mediocrità e ricco di riferimenti: dal cavallo parlante, omaggio palese al fumetto di Lucky Luke, al giudice alcolizzato, classico esempio di corruzione dilagante del West. Sono solo due esempi, la passerella di figure impensabili inserita in un contesto simile ha l'aria di essere un' enorme presa in giro dell' epopea americana.Incredibile poi come negli anni settanta questi registi riuscisseso a trovare finanziamenti per produrre films del genere, con ambientazioni costose ed attori di tutto rispetto. Qui, oltre a Franco Nero già

protagonista in Keoma, gothic western sempre di Castellari uscito prima di Cipolla Colt e all'epoca sulla cresta dell'onda, troviamo Martin Balsam e Sterling Hayden, due figure non di secondo livello nel cinema dell' epoca, che non penso

fossero a corto di richieste ma che parteciparono a quello che credo sia uno dei più sfacciati e sbarellati films in circolazione. A volte le battute lasciano a desiderare, spesso sono presenti in così tanti western all'italiana che in questi casi portano a credere di essere dei veggenti visto che si riesce ad anticiparle rispetto alla scena, ma è solo perchè il cinema del genere le ha sempre tenute come assi nella manica e “pronte alla bisogna”, come si suol dire, ma Cipolla Colt è un popcorn movie così insensato da rimanere un masterpiece del genere.

L'IMPERDIBILE PEGGIO DELLO SPAGHETTI WESTERN

“Cipolla Colt”

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I'm simply disgusted by what has been going on in Italy political-wise since that clown of Mr Berlusconi came back in power. It's even worst witnessing what is happening when you're in another country and the British media snigger at the confusion perennially reigning in your home country. In politically desperate situations I usually take refuge in reading political essays, but in the last few weeks I have been constantly thinking about Pier Paolo Pasolini's film Salo or the 120 days of Sodom (1975). The film takes place in 1944 in the Salo Republic. Here, four d i gn i t a r i e s rep re sen t i ng t he aristocratic, ecclesiastical, judicial and economic powers, round up in a villa near Marzabotto sixteen young men

an exploration of how power reacted when it was disassociated from humanity and when it transformed humanity into an object, while sex in the movie is a metaphor for the relationship between those who are in power and those who are subjected to it. Deemed obscene and shocking, X-rated, censored and banned, Salo is the manifesto with which Pasolini declared a final war to the indifference of the modern world. In the film Pasolini uses the rich furnishings, the Art Deco-inspired interiors of the villa (one of the torturers even sits on a Charles Rennie Mackintosh chair towards the end of the film) and the elegant costumes worn by the fascist torturers and by the three female narrators, as symbols of the power of the ruling classes and of the perversions of wealth. The naked victims are juxtaposed in the film to the three women, who wear opulent dresses in the '40s fashion: Signora Vaccari (Hélène Surgère) tells the most perverted stories from her life and wears a white satin and tulle dress with an ample skirt and exaggerated puffed sleeves; Signora Maggi (Elsa De Giorgi) celebrates sodomisation in a black lame dress, a bolero jacket and a cape, an

and women, either sons and daughters of partisans or partisans themselves. In the villa there are also four middle-aged women, three of them recount arousing stories, whilst the fourth accompanies them on the piano. For 120 days the dignitaries subject the youth to horrific tortures, atrocious physical and psychological violence and sadistic ordeals. The controversial film is loosely based on the book by the Marquis de Sade, transposed to the fascist Salo Republic that Mussolini established in the north of Italy after being deposed in Rome by the king and Marshal Pietro Badoglio. According to Pasolini, the film was an attack to the political and intellectual world, a message to denounce the “anarchy of the power”,

ensemble that calls to mind the costumes worn by Hollywood divas. In the circle of blood, Signora Castelli (Caterina Boratto) tells very violent stories while wearing a rather conservative ivory evening dress and matching jacket in sequinned damasked satin. The film is a scream against consumer society, social and cultural homologation and obedience to a pre-constituted order. In a world in which people's consciences and souls are constantly manipulated by the fake and alienating powers of capitalism and power, Pasolini's Salo still offers a contemporary message to those brave enough to listen.

di Anna BattistaAnarchy in the UK

FEAR AND LOATHING IN SALO: REREADING PIER PAOLO PASOLINI'S CLASSIC FROM A FASHIONABLE (AND POLITICAL) POINT OF VIEW.

PASOLINI vs BERLUSCONI

http://www.pasolini.net

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di Anna Battsta

Name: Håkan Bruce Age: 29 Live in: Stockholm, Sweden Work as: Ulterior Motive designer and co-founder www.myspace.com/umotive

Cosa vi ha spinto a lanciare Ulterior Motive? La frustrazione. Io, Thomas e Oscar adoriamo le cravatte, ma, da qualche anno a questa parte, abbiamo notato che quelle in vendita nella maggior parte dei negozi sono tutte un po' noiose e i giovani finiscono spesso per vedere questo accessorio come una costrizione, una formalità. Ci siamo quindi dati un “Ulterior Motive”, una motivazione ulteriore, per iniziare a produrre cravatte interessanti , simpatiche e alla moda, cercando di trasformare un normale accessorio in qualcosa di straordinario.

Ci parli un po' del background dei tre fondatori di Ulterior Motive? Nessuno di noi ha studiato moda, nè ha mai lavorato prima d'ora in questa industria. Io ho un Master in Scienze ed Elettronica, anche se mi sono sempre interessato alle arti creative come ad esempio la fotografia. Anche Thomas e Oscar hanno alle spalle degli studi diversi da quelli di moda e design, hanno infatti studiato antropologia e design industriale. Consideriamo però uno dei nostri punti di forza il non avere una formazione vera e propria nel campo della moda, dal momento che abbiamo idee e capacità che chi ha studiato moda non ha e crediamo fermamente di poter portare una ventata di freschezza e novità nel mondo della moda. Secondo te, c'è una sorta di

competizione in Svezia tra giganti quali H&M e piccoli brand come il vostro? Qui in Svezia tutti fanno compere da H&M, ma la maggior parte di noi vi acquista i capi base per il proprio guardaroba come camice, canotte e pantaloni per tutti i giorni. Chi è alla ricerca di qualcosa di speciale si affida invece alle boutique indipendenti, quindi non c'è una vera e propria competizione, anche se H&M ha spesso “rubato” idee ai marchi indipendenti.

Lavorare al vostro brand vi ha dato l'opportunità di incontrare altri stilisti? Lo scorso anno abbiamo lanciato una linea di cravatte in collaborazione con lo stilista svedese David Wiksten che ha disegnato per noi tre cravatte con stampe ispirate alla sua passione per i motori.

Ulterior Motive ha fornito le cravatte alla band francese Versari, come vi siete conosciuti? Via Internet. Ci siamo imbattuti in questa band mentre visitavamo vari siti di gruppi musicali su MySpace. La loro musica ci piaceva e al gruppo piacevano le nostre cravatte, quindi è nata con loro una bella collaborazione.

Un brand con una “motivazione” molto particolare: Ulterior Motive.Un nuovo brand che produce abbigliamento e accessori uomo piuttosto minimalisti sta riscuotendo un ottimo successo in Svezia. Ulterior Motive, il marchio lanciato da tre giovani svedesi - Håkan Bruce, Thomas Strömberg e Oscar Brynolf – è davvero tra i più cool del momento.

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MySpace è una piattaforma di - come dicono gli americani - Social Networking, vale a dire un sito creato per far incontrare fra loro le persone. Più semplicemente, è uno strumento on line che permette a ciascuno di pubblicare gratuitamente una pagina web nella quale sono elencati i propri gusti in fatto di musica, film, libri, luoghi, sesso, persone e quant'altro possa servire a definire il carattere di un individuo (o per lo meno le sue caratteristiche di consumatore). Ci si aggiunge anche una giusta dose di foto, magari le migliori che riusciamo a scovare negli album di famiglia e via, la propria pagina è fatta. Tutti i dettagli in surplus, come grafica, colori, suoni, effetti speciali, sono lasciati alla fantasia di ciascuno. Attualmente di circa 70 milioni di persone che han fatto di myspace la loro piccola casetta sull'albero virtuale. Il gioco è semplice, neanche dieci minuti e sei un myspacer provetto. Adesso fatti più amici che puoi, la maggior parte perfetti sconosciuti, attori e cantanti che adori, belle modelle o ragazzi sparsi per il mondo. Chiedi loro "vuoi essere mio amico?" e naturalmente non potranno dirti di no. A loro volta, si presenteranno, e creerai il tuo “virtual world” personale. Ingrandisci più che puoi la tua lista, visita le pagine altrui, promuovi te stesso. Alla fine, myspace è una finestra sul mondo, specialmente sul tuo mondo, e perchè stare con le mani in mano? Sound & Vision, utente di myspace (come non potrebbe???). Ai Friends speciali che occupano la ricca lista online. Utenti di tutto il mondo, unitevi e date sfogo alla vostra fantasia: myspace è criticato, è lodato, chi ci entra non esce più, scordandosi che è pur sempre una piattaforma surreale e virtuale e non ha nulla a che vedere con la realtà, ma stavolta, grazie a Sound & Vision, potete essere voi i PROTAGONISTI! Vi aspettiamo! Entrate, Friends, su www.myspace.com/soundandvisionzine.

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Nel numero del mese di Luglio l’articolo “13/14 Aprile The End Of a Democracy” è a firma di DjD e non di Lara Lago.

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