notizie arcispedale santa maria dicembre nuova · 2007-11-05 · dott. simoni franco, dott.ssa del...

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n.6 Notizie dicembre PERIODICO BIMESTRALE DELL’ARCISPEDALE SANTA MARIA NUOVA DI REGGIO EMILIA Registrazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 940 del 11/02/97 Anno X • 2004 • n. 6 “Poste Italiane s.p.a. - Spedizioni in abbonamento postale - 70% - DBC Reggio Emilia” Arcispedale Santa Maria Nuova COMPLETAMENTO ALA NORD: SONO INIZIATI I LAVORI L’OSPEDALE PROTEGGE I DATI PERSONALI “UN LIBRO PER VOI” LE INFIAMMAZIONI OCULARI INCONTRARE, INCONTRARSI LA FORMAZIONE IN RETE “PERSONA E ORGANIZZAZIONE: ESPERIENZE DI UN RAPPORTO POSSIBILE” AUDIT CLINICO SUL TAGLIO CESAREO LINEA GUIDA PER IPERPLASIA PROSTATICA BENIGNA “SCHIACCIANOCI E IL RE DEI TOPI“ TESTIMONIANZA SPAZIO “LATTE E COCCOLE” ASMN - CONAD - I TEATRI AUGURI

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Page 1: Notizie Arcispedale Santa Maria dicembre Nuova · 2007-11-05 · Dott. Simoni Franco, Dott.ssa Del Bue Giulia Dipartimento Diagnostica per Immagini INCONTRARE, INCONTRARSI Maria Giovanna

n.6 Notiziedicembre

PERIODICO BIMESTRALE DELL’ARCISPEDALE SANTA MARIA NUOVA DI REGGIO EMILIA

Registrazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 940 del 11/02/97 Anno X • 2004 • n. 6

“Poste Italiane s.p.a. - Spedizioni in abbonamento postale - 70% - DBC Reggio Emilia”

A r c i s p e d a l eS a n t a M a r i aN u o v a

COMPLETAMENTO ALA NORD:SONO INIZIATI I LAVORI

L’OSPEDALE PROTEGGE I DATIPERSONALI

“UN LIBRO PER VOI”

LE INFIAMMAZIONI OCULARI

INCONTRARE, INCONTRARSI

LA FORMAZIONE IN RETE

“PERSONA EORGANIZZAZIONE:ESPERIENZE DI UN RAPPORTOPOSSIBILE”

AUDIT CLINICO SUL TAGLIOCESAREO

LINEA GUIDA PER IPERPLASIAPROSTATICA BENIGNA

“SCHIACCIANOCI EIL RE DEI TOPI“

TESTIMONIANZA

SPAZIO “LATTE E COCCOLE”

ASMN - CONAD - I TEATRI

AUGURI

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SOMMARIO

L’ampliamento del nostro ospedaleCOMPLETAMENTO ALA NORD: SONO INIZIATI I LAVORIIng. Enzo Mazzi, Dr. Giorgio Ferrari

Segreteria GeneraleL’OSPEDALE PROTEGGE I DATI PERSONALIDr.ssa Ferrari Marina

Servizio Gestione Logistico Alberghiera“UN LIBRO PER VOI”Lisetta Morani, Paola Anceschi

Dipartimento Chirurgico IILE INFIAMMAZIONI OCULARIDott. Cimino Luca, Dott. Cappuccini Luca,Dott. Avoni Luca, Dott. Sartori Antonio,Dott. Simoni Franco, Dott.ssa Del Bue Giulia

Dipartimento Diagnostica per ImmaginiINCONTRARE, INCONTRARSIMaria Giovanna Pirola, Daniela Masi

Direzione Infermieristica, Tecnica e OstetricaServizio Sviluppo OrganizzativoLA FORMAZIONE IN RETEPrandi Marzia, Dr.ssa Chiara Beggi,Dr.ssa Alessia Salsi

Direzione Infermieristica, Tecnica e Ostetrica“PERSONA E ORGANIZZAZIONE:ESPERIENZE DI UN RAPPORTO POSSIBILE”I.I.D. Marina Iemmi

Dipartimento Materno InfantileAUDIT CLINICO SUL TAGLIO CESAREODott. Martino Abrate, Patrizia Borgognoni

Dipartimento Chirurgico ILINEA GUIDA PER IPERPLASIA PROSTATICA BENIGNADott. Sebastiano Spatafora

Dipartimento Materno Infantile“SCHIACCIANOCI E IL RE DEI TOPI“Dott.ssa Cristiana Magnani

La voce delle Associazioni“LA MELAGRANA”: TESTIMONIANZASilvana Bondi, Dott.ssa Carla Tromellini

Arcispedale S. Maria Nuova - Azienda USLSPAZIO “LATTE E COCCOLE”Patrizia Borgognoni, Claudia Crotti, Emanuela Diavolio,Isa Ligabue, Irene Rizzon, Marina Sparano

ASMN - CONAD - I TEATRI

AUGURI

NOTIZIE

PERIODICO BIMESTRALE DELL'ARCISPEDALE S. MARIANUOVA DI REGGIO EMILIA

REG. TRIB. DI REGGIO E. N. 940 DEL 11/02/97

ANNO X - 2004 - N. 6

"Poste I taliane s.p.a. - Spedizioni in abbonamentopostale - 70% -DBC Reggio Emilia"

DIRETTORE RESPONSABILEBarbara Curcio Ruber tini

COMITATO DI REDAZIONESergio Bronzoni / Servizio Tecnologie Informatiche

Claudia Cagossi / Dip. Area Chirurgica 2Sonia Ceccarel l i / Servizio Logist ico Alberghiero

Teresa Coppola / Comitato EticoLidia Fares / Servizio di Farmacia

Lorenzo Fioroni / Dip. AmministrativoGiovanni Guatelli / Servizio Prevenzione e ProtezioneMonica Guber ti / Servizio Infermierist ico e Tecnico

Rita Iori / Biblioteca MedicaCrist iana Magnani / Dip. Matermo Infanti le

Massimo Magnani / Servizio Att ivi tà TecnicheMassimo Pantaleoni / Dip. Area Crit ica

Vando Piccagli / Area Tecnologica Scienti f icaLuigi Rizzo / Direzione Sanitaria

Maria Ravell i / Autorizzazione/AccreditamentoGuglielmo Rossi / Dip. Area Medica 2

Barbara Curcio Ruber tini / Servizio SviluppoOrganizzativo

Lidia Scalabrini / Responsabile "Arianna Line"Luigi Serra / Dip. Onco-Ematologico

Luigi Vecchia / Dip. Patologia ClinicaMichele Zini / Dip. Area Medica 1

Giulio Zuccoli / Dip. Diagnostica per Immagini

SEGRETERIA DI REDAZIONELidia Scalabrini

Via L. Sani, 15 - 42100 Reggio EmiliaTel. 0522 296836 Fax 0522 296843

E-mail: [email protected] t

GRAFICA E STAMPALi tografia ATA - Correggio (RE)

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3 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Servizio Att ivi tà Tecniche

PremessaL’ampliamento del complesso ospedaliero cheil 28 settembre 2003 ha visto l ’ inaugurazionedel nuovo fabbricato, permettendo tra l’altro dir iun i re in un 'un ica s t ru t tu ra anche le a t t iv i tàdell'area medica ubicate nell'ospedale Spallan-

zani, prosegue con i l completamento del l ’AlaNo rd i n a t t u a z i o ne de l l a De l i b e r a z i o nen ° 4 5 / 2 0 0 3 d e l D i r e t t o r e G e n e r a l e .Tale opera, che s i inser isce nel più ampio eambizioso progetto di quali f icazione speciali -st ica del presidio, compor ta un investimento di€ 13.626.842,05 (I.V.A. ed oneri di progettazioneinclusi) usufruendo di finanziamenti Regionali eStatali per complessivi €12.911.422,47 a frontedi un impegno aziendale di € 715.419,58.L’intervento dell’Ampliamento ospedaliero vedràla propr ia conclus ione con i l completamentoanche dell’Ala Sud cui sono già stati assegnaticomplessivi € 9.037.995,73 nel l ’ambito del -l’attuale programma degli investimenti in Sanità

approvato dalla Regione Emilia Romagna. L’iterprocedurale di approvazione del proget to s iconcluderà nei prossimi mesi, consentendo per-tanto l’ inizio dei lavori entro i l primo semestredell ’anno 2005.

Progetto architettonico Ala NordI l p roge t to d i comp le tamen todel l ’Ala Nord del fabbricato diamp l i amen t o s i co l l ega concontinuità al la strut tura esistente(vedi planimetr ia generale areaospedal ie ra ) r ip rendendone leca ra t t e r i s t i che a rch i t e t ton ichees te rne, i l modu lo d i s t r ibu t i vointerno, i percorsi e r icalcandole scelte tecnologiche e di finituradell’involucro edilizio sino ad oraadottate.I l fabbr icato s i compone di unp iano semin te r ra to , un p ianoter reno, quat t ro piani in e leva-z ione per una super f ic ie u t i lec o m p l e s s i v a p a r i a m q .

8.824,62.così suddivisi:- piano seminterrato: m q . 1 . 8 3 1 , 7 6- piano terreno: m q . 1 . 3 6 5 , 3 9- piano primo: m q . 1 . 3 6 5 , 3 9- piano secondo: m q . 1 . 3 6 5 , 3 9- piano terzo: m q . 1 . 3 6 5 , 3 9- piano quar to: m q . 1 . 5 3 1 , 3 0

A questa super f icie si aggiungono 1.240 mq.dest inati a locali tecnici previs t i in coper tura.Mater ia l i e t ipologie di f in i tura già ut i l izzat ivengono qu i r ip ropos t i : s t ru t tu re por tan t i incalcestruzzo di cemento armato gettato in operae tamponament i per imet ra l i in mura tu ra con

Completamento Ala Nord:sono iniziati i lavori

L’ampliamento del nostro ospedale

1) Armature della fondazione tipo a “platea nervata”.

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2) Scavo di fondazione e diaframma tipo berlinese a sostegno della strada.

idonei r in fo rz i an t i s i smic i , pare t i es te rne inmattoni sabbiati a faccia vista, telai a vetr i inprof i lat i di al luminio anodizzato naturale contende es terne f rangiso le e per oscuramento,la t toner ia in lamiera d i rame, t ramezzatu rein terne in car tongesso o la ter iz ie, paviment iin terni in piast re l le ceramiche 30x30 in grèsfine porcellanato.

Le destinazioni d’usoLe destinazioni previste nell’ambito del comple-t amen to de l l ’ a la no rd sono l e seguen t i :

- piano “0”: servizio di Emodialisi;

- piano “1”: Nefrologia e Libera Professione;

- piano “2”: studi, ambulatori e Day HospitalOculistica, O.R.L. e Libera Professione;

- piano “3”: degenze di Oculistica e O.R.L.;

- piano “4”: comparto operatorio Ortopedia,Oculistica, O.R.L.;

- piano “-1”: diagnostiche R.M.N. emammografiche, spogliatoi del perso-nale e percorso dedicato alla movi-

mentazione materiali;- piano copertura: impianti trattamento aria e sala

macchine ascensori.

Programma dei lavoriI lavori, iniziat i nel lugl io 2004, si conclude-ranno ent ro 36 mesi secondo i l previs to pro-g ramma conco rda to i n sede con t ra t t ua l e .Le operazioni di scavo e movimento terra sonostate precedute, secondo prescrizioni normative,da un in ter vento di boni f ica del l 'area mirataa l la r i ce rca d i even t ua l i r e s idua t i be l l i c i .Inoltre, per motivi di sicurezza, si è reso neces-sario procedere preventivamente all’esecuzionedi un diaframma in cemento armato a sostegnodel la s t rada ut i l izzata dal le ambulanze e daim e z z i i n u s c i t a d a l P r o n t o S o c c o r s o .I l d ia f ramma conosciu to come “Ber l inese” èstato real izzato mediante pal i t r ivel lat i in ce-mento armato posti uno accanto all’altro fino acostituire un muro di sostegno che ha permessodi eseguire, in sicurezza, le operazioni di scavodelle fondazioni fino in prossimità della stradaesistente (vedi foto n.°1)Le operazioni di sbancamento f ino al la quotadi imposta del le fondazioni sono prosegui teut i l izzando mezzi di scavo e autocarr i per i lt raspor to del terreno di r isul ta al l ’esterno del -

l ’area ospedaliera.L’at tuale fase del l ’at t ivi tà di cantierevede in corso le opere di carpenteriaper le fondazioni del fabbricato, deltipo a platea nervata (vedi foto n.°2).I lavor i prosegui ranno nei pross imimes i con l a r ea l i z zaz ione de l l as t ru t tu ra por tan te in e levazione, intelai in cemento armato con carat te-r is t iche antisismiche.

Con t inuerà la rubr ica “ L’Ampl iamen to de lNostro Ospedale” a cura del Servizio AttivitàTecn i che ne i p ro s s im i nume r i d i no t i z i e

a cura di:Ing. Enzo Mazzi,Dott. Giorgio Ferrari Servizio Attività Tecniche

4 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Completamento Ala Nord:sono inizia ti i lavori

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5 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

L’Ospedale protegge iDATI PERSONALI

Segreteria Generale

Non è questa la prima volta che su newsletter siaffronta il tema della riservatezza che come Ospe-dale siamo siamo chiamati a garantire sia all’internoche all’esterno delle nostre “mura”, anche virtuali.Nel notiziario n. 1 del 2001 uscì un breve articoloche titolava “Parliamo di Privacy in Ospedale”;quelle righe, che pure conservano un loro intrinsecovalore giuridico e divulgativo, rilette oggi testimo-niano, nel loro teoricismo un po’ schematico, lospirito con il quale il complesso normativo che allafine del 1996 ha introdotto nella realtà produttivadel paese il corpus concettuale della Privacy,corpus di impronta tipicamente anglosassone, èstato accolto.Risparmio le suggestioni sociologiche, storichepolitiche e psicologiche che sono promanate,anche in dottrina, dalla evidente difficoltà di calarein un modello comportamentale -singolo o associato-

come quel loi ta l iano unanorma di por-t a t a v a s t a ,ar t icolata edintersettorialecome quel lache dal 1996ad oggi tut t ichiamiamo laL egge s u l l aprivacy; unal e g g e c h ee r ompe ne ls i s tema pro -

duttivo introducendo principi, alcuni dei quali nonnuovi, la cui inosservanza crea responsabili tàimmediate e precise.In verità ciò che il legislatore, con tutti i mezzi dicui disponeva (e certamente li ha utilizzati tutti inmodo convincente) ha voluto introdurre nell’ordina-mento, nella cultura e nel comportamento era lanozione di un nuovo diri t to ovvero il diri t to alriconoscimento ed al rispetto della dignità e dellaliber tà della persona. La protezione dei dati edelle informazioni che si riferiscono alla persona,dunque, è intesa come espressione del rispetto dita le d i r i t to , ne l la fo rma e ne l la sos tanza.Questo diritto è riconosciuto a tutti persone fisiche

e persone giuridiche ed èricondotto inequivocabil-mente t ra quel l i fonda-mental i e cos t i tuzional -mente garantititi dalla so-cietà civile. In altre paroleè dunque un nuovo dirittoche ontologicamente pre-suppone l’esistenza di unbene personale, meritevoledella massima attenzione.Con i l Tes to Unico delgiugno 2003 o DecretoL e g i s l a t i v o n . 1 9 6 ,“Codice in materia di protezione dei dati personali”è stata condotta a termine una ulteriore operazione.In un unico contenitore è stata riunita l’abbondanteproduzione normativa dedicata alla riservatezzae al trattamento dei dati dal 1996, anno di pro-mulgazione della legge 675, in avanti. Dunqueoggi non dobbiamo più orientarci in una moltitudinedi provvedimenti successivi che in quasi sette annidi vita avevano raggiunto la cifra di 14, più unaserie di singole norme sparse qua e là. Oggi,finalmente ci si può riferire ad un’unica fonte: ilCodice, ispirato anche a sfoltire disposizioni chenel tempo si sono rivelate ridondanti, a semplificaregli adempimenti fondamentali ad ampliare il con-cetto di finalità di interesse pubblico anche aitrattamenti che sonoposti in essere per unacor re t ta e regolaregestione dell ’at t ivi tàdegli organismi sani-tari.I l nuovo Codice, nelsuo complesso, superaanche i l tecnicismodella precedente nor-mativa i cui elementi fondamentali, soprattuttoquelli di definizione e di principio, tuttavia riman-gono confermati; nel 2003 il legislatore mantenen-done l’impianto logico e culturale di fondo, sembraaver innalzato la prospettiva di interesse concen-trando l’attenzione ai macro sistemi informativi,alla loro vita ad alle nascenti loro relazioni. Ciòalla luce dell’esperienza maturata nell’at t ivi tà

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6 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

L’Ospedale protegge iDATI PERSONALI

giurisprudenziale svolta dall’Autority e nella con-sapevolezza delle intrinseche potenziali tà deisistemi informativi viste quasi come vere e proprie“centrali di rischi”.A queste il legislatore oppone il singolo non tantoe non solo quale detentore di speciali e nuovi dirittima come portatore di “dignità”, concetto di portataprofonda al quale qualsiasi Organizzazione nelsuo agi re, deve ine ludibi lmente adeguars i .Sintomatica nella sua semplicità è l’indicazionesecondo la quale la cartella clinica del pazienteoltre che esaudire le ormai note condizioni diregolarità propria, deve anche essere leggibile;quando ciò non dovesse avvenire l’Azienda èintimata a provvedervi con mezzi specifici, miratirapidi e risolutivi del pro-blema.I l Codice, ardi tamente,prevede anche indicazioniche influiscono espressa-mente sulla organizzazioneinterna di reparti e servizi;le prestazioni devono es-sere fornite con modalitàcompatibi l i con i lrispetto per le per-sone, quando s ipossa e soprattutton e l l e a r e e p i ùesposte al l ’ incon-trollato accesso delpubblico, la prioritàde l le p res taz ion idovrà esulare dal dato nominativo (chiamata pernumero e non nominale), nei luoghi e nelle proce-dure di prenotazione deve essere istituita adeguatadistanza di cortesia, dovranno essere previsti luoghinei quali i cit tadini possano fornire e riceverenotizie sul proprio stato di salute senza che estraneipossano impropriamente od involontariamenteintervenire, i cittadini hanno il diritto di riceverele informazioni circa il proprio stato di salute dapersonale titolato e preposto.Altro punto cardine del Codice, che opportunamenteper il mondo sanitario introduce semplificazioniprocedurali di non lieve portata, è il disegno diun “patto” che in virtù di Informativa, Consenso eDiritto di accesso, si viene a stabilire tra il singoloutente e l’Azienda che raccoglie, elabora, orga-nizza trasforma e conserva le informazioni che loriguardano e per questa loro caratteristica, gliappartengono. Il paziente, il cittadino, l’utente -

per la legge è l’interessato- deve conoscere sempre,anche per sommi e fondamentali capi, in che modole informazioni che lo riguardano e nella nostrarealtà spesso appartengono alla sfera più intimae delicata della sua vita, sono conservate, a chivengono date se questo accade, chi può averneconoscenza anche indiretta e per quali motivi.Il cittadino inoltre, può, voler approfondire o capiremeglio i termini di questo “patto”, in altre parolepuò entrare a pieno titolo e con proprio punto divista, interesse o necessità nel “contrattare” l’utilizzodelle notizie che lo riguardano.La nostra Azienda ha adempiuto agli obblighinormativi fin dal 1997 attraverso provvedimentied azioni di varia natura ed incisività organizzativache ormai tutti conoscono e che sono resi allaconoscenza degli operatori tramite pubblicazionesulla INTRANET aziendale.E’ importante tuttavia che tale trattazione provve-dimentale non ci porti ad abbassare il livello diattenzione alla materia: l’incremento nell’utilizzodelle tecnologie - inimmaginabile nel 1997 – cheabbiamo conosciuto ci impone un continuo lavorodi revisione interna per mantenere adeguati i livellidi protezione.Sia il legislatore che l’Autorithy per la Privacy, afronte di una applicazione solo formale della normastessa, hanno promosso con sempre maggior de-cisione una posizione propositiva e garantistadell’interesse sostanziale ponendo al centro dell’at-tenzione la persona, l’inviolabilità della sua sferaprivata, il suo diritto a non essere confuso nellamoltitudine o mercificato.Molti punti del nuovo Codice sono cer tamentesignificativi per capire come un’Azienda Sanitariapossa lavorare senza intralci di natura meramenteburocratica. Tuttavia appare chiarissimo che il finedi questa Legge, che pure non è di facile applica-zione, è comunque la tutela di noi cittadini anchequando s iamo u ten t i de i se r v i z i san i ta r i .Per arrivare a questo risultato serve l’attenzione,l a sen s ib i l i t à e l a p ropos i t i v i t à d i t u t t i .Colgo l’occasione inoltre per ricordare che ilDecreto Legislativo 196 del 30.6.2003 è pubbli-cato in forma integrale in INTRANET allo spaziodedicato alla Privacy, cui si accede anche dallahome page.

a cura di:Dr.ssa Marina Ferrari Coordinatrice Gruppo Privacy

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7 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Un libro per voiServizio Gestione Logist ico Alberghiera

Il progetto “un libro per voi” si colloca all’internodelle iniziative volte a migliorare il comfort deipazienti ricoverati fornendo loro opportunità disvago per occupare il tempo libero.L’idea è nata dal confronto con altri ospedali chehanno sperimentato percorsi atti a creare momentidi lettura in ospedale.Consapevol i del la preziosa at t iv i tà che s tasvolgendo l’AVO e della necessità di individuareun canale per informare, con continuità, i pazientidel la nuova oppor tuni tà, è s tato coinvol to i lpersonale dell’associazione fin dal-la fase iniziale.Il personale AVO ha ritenuto che la gestione delpres t i to di l ibr i fosse un momento idoneo amigliorare le modalità di approccio e conversazionecon la persona ricoverata. Infatti indirizzare primae valutare poi con la persona il libro letto, puòessere un modo per socializzare diverso rispettoa quel lo abi tualmente r iconosciu to al l ’AVO.

Le risorse necessarie per realizzare il progetto sonostate:• una varietà di testi consona a favorire lo

svago dei pazienti ricoverati,• personale AVO per la promozione e la

gestione del prestito.

Allo scopo si è provveduto a contattare la BibliotecaPanizzi che ha messo a disposizione uno stock dilibri, per poter procedere al prestito gratuito deimedesimi.Dopo un confronto con la responsabile del labiblioteca ospedaliera, riunioni con la presidentee operatori dell’AVO nonché un incontro con laDott.ssa Grossi della Biblioteca Panizzi, è statoindividuato un elenco di 100 libri tra cui alcunimanuali fotografici, che la biblioteca comunale hareso disponibili per l’iniziativa.

Il contesto: la sperimentazione è stata realizzatain Pneumologia per circa 10 mesi.La scelta è caduta sul predetto reparto nel qualela presenza del personale AVO era continuativae supportata da un’esperta nel settore, signoraBer tani Giul iana, pref igurando i l buon esi todell’iniziativa. Inoltre la tipologia dei pazienti, ladurata della degenza media, nonché la disponibilitàdel personale del reparto hanno poi permesso dicondur re con cos tanza e buoni r i su l ta t i lasperimentazione.

L’ informazione: i l Ser v iz ioAlberghiero ha strut turato efornito gli strumenti necessariper l’informazione ai pazientie al personale volontario, qualilocandine da appendere inrepar to, segnalibri esplicativi dell’ iniziativa emoda l i t à d i acces so a l p re s t i t o l i b ra r io .In sala da pranzo è stato allestito un appositocarrello contenente lo stock di libri e i registri cheil personale Avo ha utilizzato per annotare i datire la t i v i a l la consegna e r i t i ro de i vo lumi .

Risultati: nel periodo di applicazione del progettosono stati coinvolt i molti pazienti e, circa 50pubblicazioni, sono state oggetto di presti to,soprattutto libri brevi, con molte immagini e concontenuti divertenti, o dove il soggetto era proprioil paziente in ospedale.Vorremmo replicare il progetto in altro contestodove il personale AVO è disponibile e può garantirela presenza e dove il paziente è in condizione digradire e dedicarsi alla lettura o altra attività ludicaanche meno impegnativa.L’opinione della caposala dell’Unità Operativa diPneumologia: “Siamo riconoscenti al personaleAVO per essersi assunto l’onere di condurre questanuova iniziativa da noi apprezzata e condivisa,perché ha offer to, al paziente, l’opportunità dioccupare il tempo libero soddisfacendo un bisognoa volte anche espresso, che non avremmo potutogestire con il solo personale del reparto. L’iniziativaè stata apprezzata soprattutto dai pazienti condegenza lunga, che hanno tempo libero e nonpresentano patologie particolarmente debilitative.Ultimamente, sempre con il contributo del ServizioAlberghiero si è organizzata la vendita dei giornalinel nostro e negli altri reparti dislocati fuori dalmonoblocco evitando così uscite all’esterno perraggiungere l’edicola.”Questa esperienza è anche servita come base perpoter presentare si l bando per la ricerca deivolontari del Servizio Civile un progetto denominato“Biblioteca per i pazienti” che verrà illustrato nelprossimo numero.

a cura di:Lisetta Morani Caposala Servizio Logistico AlberghieroPaola Anceschi Caposala U.O. di Pneumologia

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8 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Dipar timento Chirurgico I I

• Le Infiammazioni OculariLe diagnosi di uveite sono aumentate in modo signifi-cativo negli ultimi quindici anni: grazie a un approcciosistematico basato sulla anamnesi e l’esame clinico,supportato da tests di laboratorio ed altre indagini,è possibile, infatti, fare una diagnosi in circa il 70%dei casi. Ciò è stato possibile grazie al progressivoaffinamento delle metodiche diagnostiche (esame deiprelievi oculari) ed all’approccio multi-disciplinare deipazienti con infiammazione oculare. Nella gestionedi questi pazienti è infatti fondamentale la collabora-zione tra l’oculista, il medico curante, l’internista, ilreumato logo, i l neu ro logo e i l ped ia t ra .Le infiammazioni oculari comprendono le infiammazioniintraoculari (o uveiti) e le infiammazioni extraoculari( sc ler i t i , episc ler i t i , congiunt iv i t i , cherat i t i ) .La sintomatologia delle infiammazioni intraoculariprevede: calo del visus, fotopsia (sensazione visivadi “lampi”), miodesopsia (sensazione visiva di “moschevolanti”); l’occhio è solitamente bianco salvo in pre-senza di uveite anteriore in cui può presentarsi arrossato.

• Infiammazione intraoculare o uveiteLa parte funzionale dell’occhio, la retina, in analogiaal sistema nervoso centrale è “ermeticamente” isolatadalla circolazione sistemica per mezzo della barrieraemato-oculare che assicura l’omeostasi necessaria aduna funzione visiva ottimale. A livello retinico talebarriera è costituita dalle “giunzioni serrate” tra lecellule dell’epitelio pigmentato retinico e dalle “giunzioniintercellulari” tra le cellule endoteliali. Il primum movenspatogenetico nelle uveiti è la rottura della barriera

emato-oculare (Fig. 1): l’ingressodi proteine e di cellule infiam-matorie provenienti dalla cir-colazione sistemica sono al-l’origine dei sintomi e dei segniclinici delle uveiti.

• La classificazione delle uveitiLa classificazione delle uveiti è fondamentale per poterformulare la diagnosi e/o contribuire alla gestionesistemica del paziente.I principali criteri di classificazione prendono inconsiderazione:1) la localizzazione anatomica2) la presentazione clinica3) la diagnosi specifica di uveite.

1) A livello anatomico possiamo classificare le uveitiin: anteriori (infiammazione dell’iride e corpo ciliare)intermedie (infiammazione parsplana, vitreo e/o vasculite reti-nica periferica) posteriori (in-fiammazioni coroideali e/o re-tiniche localizzate) e panuveiti(infiammazione intraoculare to-tale) (Fig. 2).

2) Dal punto di vista clinico distinguiamo le uveiti innon granulomatose e granulomatose.Le uveiti non granulomatose sono caratterizzate dallapresenza di fini precipitati infiammatori a livellodell’endotelio corneale. Tali precipitati provengonodalle cellule infiammatorie presenti nell’umore acqueoche sedimentano nella parte interna dell’occhio.Quando il numero di queste cellule è molto elevatosi può formare un sedimento biancastro che prendeil nome di ipopion (Fig.3).

Un’altra caratteristica delle uveiti non granulomatoseè la formazione di fibrina (quando l’infiammazione èmolto pronunciata) derivante dalle numerose proteinepresenti nell’umore acqueo e che è all’origine dellesinechie (aderenze) tra il bordo pupillare e la superficieanteriore del cristallino (fig.4). Un classico esempiodi uveite anteriore non granulomatosa è l’uveite HLA-B27 positiva.L’uveite granulomatosa è caratterizzata dalla presenzadi precipitati di grandi dimensioni su l l ’endote l iocorneale, def in i t i “a grasso di montone”, danodu l i in f iammator i su l bordo de l la pupi l la(noduli di Koeppe) o nello stroma irideo (nodulidi Busacca) e dalla presenza di un ispessimento(quando l ’ in f iammazione è a t t i va ) o a t ro f iadel l ’ i r ide. Le enti tà cl iniche che più frequente-mente presentano questo tipo di uveite sono lasarcoidosi ( f ig.5) e l ’ in f iammazione erpet icaintraoculare (f ig.6).

Le infiammazioni OCULARI

Fig.3Uveite HLA-B27

positiva.Presenza di ipopion.

Fig.1

Fig.2

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Questa valutazione cl inica è molto impor tanteper definire il contesto sistemico in cui collocareilpaziente, e per interagire con il medico internistasul le oppor tune s t rategie di approfondimentodiagnostico e terapeutico.3) Classif icazione in base alla diagnosi speci-f i ca: s i ha quando l ’e t io log ia de l l ’uve i te èdeterminata (p.es. l ’uvei te erpet ica o uvei tetoxoplasmica) o in presenza di una sindromeclinica ben defini ta (uveite HLA-B27, uveite diBehçet, uveite intermedia del tipo pars planite).

• Esame clinico del paziente con infiammazione oculareE’ mol to impor tan te i l p r imo approcc io de lpaziente af fetto da uveite. Questo prevede unabreve anamnesi di orientamento che introdurràl’esame clinico oculare approfondito, un succes-sivo approfondimento diagnostico, correlato darelative domande specifiche suggerite dal qua-

dro clinico (vedi tabella)

• L’esame del segmento anter ioreE’ impor tante per determinare i l t ipo clinico diuvei te granulomatosa o non granulomatosa. Iprecipi ta t i cherat ic i f in i s i dispongono comepolve re su l l ’endo te l io , l ’ ipopion in caso d iinf iammazione severa e la f ibr ina sono segnicarat ter is t ic i di uvei te non-granulomatosa. Difrequente questo tipo di uveite ha decorso acutoo subacuto e spesso è accompagnata da ipo-tensione int raoculare. Le principal i ent i tà nongranulomatose sono l ’uvei te HLA-B27, l ’uvei tenel la malat t ia di Behçet, l ’uvei te correlata al -l ’ar tr i te giovanile idiopatica.In caso di uveite granulomatosa saranno presentiprecipitati granulomatosi che hanno una diversaconfigurazione, fini e di forma stellata distribuitial di sopra della linea mediana, come nell’uveitedi Fuchs, più grandi e del t ipo “a grasso dimontone” e dispost i in senso gravi tazionale,come nella sarcoidosi, tubercolosi e sifi l ide; dipiccole dimensioni, forma circolare e dispost iin un unico set tore, come nel l ’uvei te erpetica.Gli altri segni distintivi dell’uveite granulomatosasono i noduli sul bordo della pupil la (noduli diKoeppe) o nello stroma irideo (noduli di Busacca)e i c a m b i a m e n t i d i c o l o r e d e l l ’ i r i d e .

• L’esame del vitreo e della parte an-t e r i o r e de l s egmen to po s t e r i o r eL’esame del la per i fer ia re t in ica e del la parsplana può evidenziare la presenza di deposit iinfiammatori, disposti a banchisa (“snowbanks”)e agglomerati infiammatori vitreali prossimi allasuper ficie retinica, definit i “snowballs”. Questisegni, present i in ambedue gl i occhi, in casodi assenza di sinechie tra iride e cristal l ino edin caso di negativi tà degli esami dei work-updel le uvei t i permet tono di por re diagnosi diu v e i t e i n t e rmed i a de l t i po pa r s p l a n i t e .

Fig.4Uveite in Artritegiovanileidiopatica.Da notare lesinechie (aderenzetra iride ecristallino).

Fig.5:Precipitatiendoteliali

“a grasso dimontone”:

uveite anterioregranulomatosa in

sarcoidosi.

Fig.6:Atrofia dell’iride eprecipitato a grassodi montonedi piccoledimensioni: uveiteerpetica.

9 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Fig.7:Malattia di Behçet:uveite posteriore nongranulomatosa + afteorali(dolenti).

Le infiammazioni OCULARI

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10 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Una infi l trazione vitreale molto severa deve farsospet tare una toxocariasi (uni laterale) o unacandidosi.

• L’esame del segmento posterioreNella ricerca di focolai corioretinici e di vascu-li te che sono gli elementi diagnostici più impor-tan t i , la papi l l i te e l ’edema macu lare sonospesso delle manifestazioni aspecifiche di scarsovalore diagnostico specifico. Un unico focolaiounilaterale sulla superficie retinica con o senzacicatrice adiacente, in associazione ad infiam-mazione vitreale, evoca for temente la diagnosidi toxoplasmosi. La presenza di focolai bilateralia bordi sfumati con vasculite retinica bilateraledeve far pensare alla malattia di Behçet. Focolaicoroideali più profondi evocano una ret inoco-ro idi te t ipo bi rdshot o una malat t ia di Vogt -Koyanagi -Harada (VKH). L’uve i te pos te r io recor re la ta con la sarcoidos i e la tuberco los ipresenta sovente una localizzazione infiamma-toria sia retinica che coroideale. Un sollevamen-to sieroso retinico evoca una VKH (fig. 8) o unascleri te posteriore. In caso di uvei te anterioreè imperativo escludere una panuveite, con l’esa-me del segmento posteriore.

• Epidemiologia delle uveiti nell’area di Reggio EmiliaDa maggio 2002 a maggio 2004 presso l’am-

bula tor io di Immunologia Oculare sono s ta t idiagnost icat i 433 casi di uvei te (236 donne,197 uomini). L’ incidenza del le uveit i nel l ’areadi Reggio Emilia è pari a 14,4/100.000 abi-tanti/anno. L’età media dei pazienti è 42 anni

( inter val lo di età: 1-82 anni). La fascia di etàpiù colpi ta è dai 30 ai 44 anni. Si è potutofare una diagnosi specif ica nel 77% dei casi.Come rappresentato graficamente in fig. 11 ladiagnosi più frequente di uveite è quella ante-r iore(42%).

La diagnosi speci f ica più f requente è l ’uvei tedi Fuchs, segui ta dal la toxoplasmosi , uvei teerpetica, pars planite, presunta uveite tuberco-lare, coriocapillaropatie infiammatorie primitivee uveite di Behçet.Nelle infiammazioni oculari l’approccio multidi-sciplinare è fondamentale per i l corretto inqua-dramento clinico dei pazienti: dedicare tempoed energie a tale scopo assicura un appropriatofol low-up, r isparmiando al paziente esami su-per f lu i e terapie con ef fe t t i col la teral i inut i l i .

Let ture consigliate:1) Herbort CP, LeHoang P, Guex-Croiser Y. Schematic

interpretation of indocyanine green angiography inposterior uveitis using a standard angiographic protocol. Ophthamology 1998; 105: 432-40.

2) Cimino L, Auer C, Herbort CP. Sensitivity of indoc-yanine green angiography for the follow-up of activeinflammatory choriocpillaropathies. Ocular ImmunolInflammation 2000; 8: 275-83.

3)Herbort CP, Bodaghi B, LeHoang P. Indocyaninegreen angiography in ocular inflammatory diseases:principles, schematic interpretation, semiology andclinical value. J Fr Ophthalmol 2001; 24: 423-47.

4)Bloch-Michel E, Nussenblatt RB. International UveitisStudy Group recommendations for the evaluationof intraocular inflammatory disease. Am J Ophthal-mol. 1987:103:234-235.

Fig.8:Malattia di Vogt-Koyanagi-Harada: papillite + sollevamentosieroso retinico bilaterale.

Le infiammazioni OCULARI

a cura di:Dott. Cimino Luca1, Dott . Cappuccini Luca2,Dott. Avoni Luca2, Dott. Sartori Antonio2, Dott.S imoni F ranco 2, Do t t . s sa De l Bue Giu l ia 2

1) Resp. Ambulatorio di Immunologia Oculare, U.O. di Oculistica2) U.O di Oculistica

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Dal 21 ottobre al 17 novembre 2004, si è svolto“Incontrare, incontrarsi” Corso Propedeutico alle TematicheRelazionali in un Sistema Operativo, organizzato dalDipartimento Diagnostica per Immagini.

La scelta della sede delcorso non è s ta tacasuale: l’Auditorium delConservatorio Achille Periè sembrato luogo idealeper incontrarci, stareinsieme, affrontare temiimportanti. Abbiamo cosìiniziato un vero percorsodi crescita e conoscenzainteriore, per migliorareil rapporto fra di noi,quello con i pazienti ela reale qualità del nostrolavoro. Le parole deirelatori, ovat tate eprotette dai pannelliacustici della sala, nonsi sono disperse nelvuo to , r i s uonandoconfuse in fastidiosi echi.

Volevamo che rimanessero impresse, chiare e precisenel cuore di tutti, come quelle dei dialoghi dei films sceltiper trasmetterci messaggi importanti.Tre incontri con relazione, dibattito, proiezione di filmatiche, nel concerto a conclusione della parte teorica delcorso, si sono sublimati trasfigurando il linguaggio verbalein espressione artistica. Questa, ha affermato il M.oEnnio Pastorino introducendo la pregevole esecuzioneal pianoforte del suo allievo M.o Angelo Armani, nonha bisogno di parole, perché la musica “raggiunge levette cui la parola non può attingere … investe corpo,mente e anima sensibile”.In aula formazione ASMN sono seguiti lavori di gruppo,con esercizi di derivazione teatrale.Ha aperto il corso il prof. Romano Màdera, docente difilosofia morale e pratiche filosofiche all’Università di

Milano Bicocca, affrontando la delicata questione: E’ancora possibile parlare di incontro e di relazione fraesseri umani là dove la tecnologia sembra avere ilsopravvento? E’ diffusa convinzione, infatti, che la tecnicasia un problema per la comunicazione, unimprigionamento, una riduzione della possibilità direlazione, quindi ostacolo a una vera umanità.Per Madera il problema non sta nella tecnica ma in altriaspetti delle nostre relazioni sociali che incorporano latecnica ma non si possono far derivare semplicisticamenteda essa.In realtà, nella relazione fra operatore sanitario e paziente,non sussiste un problema di tecnica, ma di tempo.Equiparare il tempo a un costo è deleterio perché permetteche quelle tecniche che di per sé agevolerebbero, sirovescino nel loro esatto contrario, dando risalto al meroincremento della produttivi tà, senza nessunaconsiderazione per la tecnica migliore: quella orientataall’etica, la tecnica del servire all’altro e a noi.Opporre al paziente che abbiamo di fronte la nostramancanza di tempo e una relazione anonima, dà unvantaggio e consente di evitare il contatto con l’altropresso il quale dimorano tutte le angosce possibili:bisogna invece saper offrire una parola che spieghi eche crei un legame.Fermarsi a parlare, a spiegare cosa stiamo facendo,per quello che è comprensibile a una persona normale,diventa veramente importante, non soltanto perché diceal paziente un contenuto ma perché “attraverso lastrumentazione tecnica” entriamo in relazione con l’altro.La questione del tempo è sempre decisiva del tipo direlazione: senza tempo rischiamo di diventare sbrigativi,scottanti, e facciamo ciò che dobbiamo senza tanti

11 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Dipar timento Diagnostica per immagini

Incontrare Incontrarsi

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preamboli. Ma se ci rendiamo consapevoli di questo,creiamo un conflitto che si rivela costruttivo anche pernoi. Magari faremo la stessa cosa, rapidamente, macon un centesimo in meno di sgarbatezza e un’implicitaempatia con l’altro, nella piena consapevolezza di cosastiamo facendo: e questo in qualche modo traspare agliocchi dell’altro.Per tutte queste ragioni, la tecnica può e forse deveessere guardata altrimenti: non come qualcosa che cisepara dall’altro, ma che ci fa comunicare con l’altro.Un atteggiamento non solo benevolo ma di comunanzacon lo strumento tecnico può facilitare la relazione.E’ anche grazie a questo nostro diverso atteggiamentoche la civiltà e il momento storico in cui siamo collocatipotranno abbandonare relazioni improntateesclusivamente al modello dell’isolamento. Sta quindi anoi e alla nostra sensibilità di uomini andare oltre, passaredall’isolamento al non-isolamento, dal silenzio alla parola.Nel secondo incontro, Lella Ravasi Bellocchio, analistajunghiana che vive e lavora a Milano, ha trattato il temaL’operatore tra empatia e distanza. Il suo ultimo libro,dal titolo Gli occhi d’oro, introduce all’uso dell’immaginecome generatrice di cura ed evocativa di emozioni.Questo amore della Ravasi per il cinema si è tradottonella proposta di una rara e preziosa occasione diincontro: la visione del film-documentario Un’ora sola tivorrei (regia di Alina Marazzi, 2002) in cui il lavorosulla perdita viene evidenziato come elemento essenzialedi quella cura di noi che permette poi di prendersi curadegli altri, obiettivo primario della professione sanitaria.Quando siamo di fronte a persone che soffrono, riceviamocontinuamente brandelli della loro storia, attraversoparole, gesti.Di fronte alla sofferenza c’è la nostra difesa, l’uso distrumenti tecnici che consentono di mantenere le distanzee di tenerci lontani dal rapporto diretto con l’altro.E’ importante raggiungere un equilibrio fra empatia edistanza, e nel caso in cui c’è una macchina, lo scartofra operatore e paziente si presenta ancora più radicale.Dobbiamo essere disponibili all’ascolto, il paziente chesi racconta attraverso immagini e parole ci aiuta adaccompagnarlo; attraverso la macchina che rivela il“corpo interno” (ossa, cuore, polmoni, la materia di cuisiamo fatti), incontriamo sentimenti ed emozioni chedobbiamo imparare ad ascoltare e vedere, perché nel

nostro essere “davanti a una radiografia”, in realtàincontriamo tutta la persona con la sua storia.La Dr.ssa Carla Tromellini, psicologa dell’Azienda USL,collabora da quasi 20 anni con l’Oncologia di ReggioEmilia, oltre ad essere presidente dell’Associazione Onlusper la Salute La Melagrana che si occupa di pazientioncologici.Partecipe in prima linea nell’organizzazione di questocorso, si è assunta l’arduo compito di chiudere il circolovirtuoso dell’incontrare-incontrarsi con un intervento daltitolo Le parole chiave nella relazione.Ci sono parole che vanno declinate nell’incontro conl’altro, che bisogna vivere, per entrare in relazione. Sonoalla base di qualsiasi incontro: curiosità, curioso è coluiche si cura di qualcosa; passione, come acquisizionedi uno stile di pensiero aperto al pericolo (es-perire);compassione, come capacità spontanea e insieme volutadi cogliere quanto alberga nell’animo della persona checi sta di fronte; immaginazione, la capacità di stupirsidi fronte all’unicità dell’altro e all’irripetibilità della suastoria; capacità di guardare e vedere, “occorrono occhinon indifferenti per cogliere qualcosa dell’anima, la suapoesia, il suo pathos, il suo gioire, il suo patire” (LellaRavasi Bellocchio)Nella relazione di cura entrano in gioco molteplicisentimenti che occupano un posto centrale e la riuscitadel nostro agire dipende, in larga misura, dalla capacitàche abbiamo di rielaborarli: “incertezza, angoscia,fatica, sentimento d’impotenza, rabbia, empatia, sensodi pienezza”.E’ necessario costruire adeguati percorsi di preparazionee di allenamento a riconoscere le situazioni relazionipiù problematiche, ascoltare e sentirsi ascoltati.

12 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Incontrare~Incontrarsi

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A sostegno della relazione sono stati proiettati spezzonidi films:• Wit (regia di Mike Nichols, in Italia La forza dellamente, 2001) è la storia di Vivian, docente universitariache si ammala di un tumore, entra in un centrospecializzato per la cura e attraversa la sua malattiacon uno sguardo ironico, sofferto sulla sua condizione,nel rapporto con operatori sanitari più interessati allaricerca e alla sperimentazione di cure sulla sua malattiache al suo dramma di persona con una vita ipotecata.• Un medico, un uomo (regia di Randa Haines, 1991):Jack Mckee, chirurgo molto abile ma altrettanto insensibile,all'improvviso scopre di essere malato. Attraverso le suesofferenze, si rende conto che la cura e l'attenzioneverso i propri pazienti rappresentano le capacità piùimportanti per un medico.• Intervista a Tiziano Terzani poco prima della suamorte. Celebre cronista di guerra per La Repubblica eDer Spiegel (autore del famosissimo Un altro giro digiostra. Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo),Terzani ha affrontato un confronto stimolante fra medicinaoccidentale e medicine “altre”, offrendo un’interessantevisione olistica del malato, della malattia e delle strategieper affrontarla.Conoscere meglio se stessi per conoscere meglio anchegli altri: i colleghi, insieme ai quali è necessaria unarelazione costruttiva, ma anche i pazienti, per entrarequanto più possibile nell’intimo della loro mente, nei loromodelli di interpretazione - valutazione emotiva e cognitivadella realtà, e in particolare la realtà della malattia,almeno se ci si vuole relazionare con loro in manieranon superficiale.Nelle ore di laboratorio condotte da Flavia De Lucis,attrice di teatro e formatrice di consolidata esperienza,si è cercato di privilegiare il “fare”, tentando di rendereconsapevoli i partecipanti di come l’uso di alcune tecnicheteatrali possa portare in superficie le dinamiche emozionalimesse in atto nel momento della relazione; di come ilcorpo e la voce siano strettamente coinvolti non solonell’espressione dell’emozione, ma anche nella formazionedel pensiero e delle opinioni, nel concreto delle situazioni.Nel nostro comunicare la parola è accompagnata eaccompagna il corpo, nella postura, nel gesto, nellacollocazione spaziale.E’ il corpo che inevitabilmente ci presenta agli altri perquello che siamo, attraverso ogni nostra connotazione,

nel modo di essere, di porsi e di gestire.Tutto questo è stato preso in considerazione con l’obiettivodi arrivare alla consapevolezza di essere individui indialogo, in ogni aspetto del nostro manifestarci agli altri.Lo strumento cui ci siamo affidati è stato quello di sempliciesercizi di deriva teatrale, con particolare riguardo allanarrazione, nell’accezione che il termine ha assuntodagli anni ’70 in ambito filosofico e pedagogico.Tutti i partecipanti hanno vissuto un coinvolgimento totale.I giochi proposti, oltre a suscitare molta curiosità, hannodivertito ed emozionato, facendo ritrovare la gioiadell’incontro.La sensazione è stata quella di poter “appendere ilcamice” anche per un tempo breve, in cui ciascuno hapotuto ritrovare se stesso nella gioia di incontrare l’altro.“Incontrare, incontrarsi” ha rappresentato un’esperienzaimportante per il nostro Dipartimento. Le parole deirelatori, le emozioni delle immagini e il lavoro dei gruppi,vera “esperienza sul campo”, ci hanno profondamentecoinvolti.E’ nella direzione di questo progetto ambizioso, fortementesostenuto anche dalla Dr.ssa Barbara Curcio Rubertini,coordinatrice del programma di ricerca e sviluppodel l ’ASMN, che cont inueremo a muoverci.

13 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Incontrare~Incontrarsi

a cura di:Maria Giovanna Pirola,Dipartimento Diagnostica per ImmaginiDaniela Masi,Servizio Politiche e Sviluppo Risorse Umane

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14 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Servizio Sviluppo Organizzativo

La formazione in rete

Nei giorni 27 e 28 ottobre 2004 si è realizzato il Corso

di formazione rivolto alla rete della formazione aziendale

dell’area infermieristica, tecnica e ostetrica, promosso

dalla Direzione della medesima area con la

collaborazione del Servizio Sviluppo Organizzativo.

Sono stati presenti in aula 62 operatori che ricoprono

la funzione di Animatore di formazione e di Responsabile

dipartimentale della formazione.

Il percorso si è sviluppato in tre specifiche tappe:

1) Connessioni possibili tra profilo di competenza e

formazione professionale;

2) Aggiornamenti relativi alle linee guida ECM;

3) Elementi fondamentali che caratterizzano le attività

di formazione sul campo (ASC);

Direzione Infermieristica, Tecnica e Ostetrica

GLI ATTORI DI UN PROCESSOSI CONFRONTANO

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L’incontro è stato particolarmente ricco di riflessioni, diconfronto e di nuove idee, soprattutto a sostegno dellacomplessità che caratterizza, per sua natura, i processiformativi. Questa complessità è aumentata in seguitoalla messa a regime del sistema ECM che racchiude,come ogni sistema, potenzialità di sviluppo e vincoli.Vengono riportati di seguito i contenuti più significativiemersi dal gruppo che possono rappresentare unimportante contributo al superamento di alcune criticità.

Criteri per la Programmazione dei Piani di Formazione

• Bilancio della Competenze

(tra profilo di competenza e ruolo agito);

• Creare autonomia del professionista;

• Facilitare l’integrazione professionale;

• Sostenere percorsi che consentono ai professionisti

di diventare “esper ti” in ambiti specifici;

• Facilitare l’acquisizione di competenze relazionali

nell’ambito interculturale;

• Sostenere cambiamenti organizzativi;

• Favorire l’implementazione di nuove tecnologie;

• Sostenere il processo di informatizzazione;

• Sostenere processi di miglioramento sollecitati da

Eventi Sentinella o Reclami;

• Facilitare l’adeguamento dei processi assistenziali

alle diverse caratteristiche dell’Utenza;

• Sviluppare le competenze di tutoring;

• Facilitare l’acquisizione di competenze relazionali in

situazioni difficili;

• Migliorare climi di lavoro stressanti.

Prossimi passi (alcuni già operativi, altri da implementare)

i materiali del Corso sono presenti sulla Intranet nella

pag ina de l l a Fo rmaz ione , a l l ’ i nd i r i z zo :http://intranet/Portale/Home/News.asp?dip_id=4&area_id=48

• costituire un gruppo di lavoro per definire il profilo

di competenza dell’animatore di formazione;

• mantenere una continuità nell’aggiornamento della

rete di formazione;

• condividere le esperienze di formazione positive

(banchmarking interno);

è stato aperto su intranet, nella pagina della Formazione,

uno spazio dedicato alle domande più frequenti,

all’indirizzo:http://intranet/Portale/Home/Faq.asp?dip_id=4&area_id=48

tale spazio verrà aggiornato sulla base di eventuali

nuove domande.

a cura di:Marzia PrandiDirezione Infermieristica, Tecnica e OstetricaDr.ssa Chiara Beggi - Dr.ssa Alessia SalsiServizio Sviluppo Organizzativo

15 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

La formazione in rete

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16 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Direzione Infermieristica, Tecnica e Ostetrica

4 - 5 MARZO 2005R e g g i o E m i l i a - H O T E L A S T O R I A

A dieci anni dall’istituzione dell’allora Processodi Ass i s tenza In fe rmie r i s t i ca e Tecn ica, de lsuccessivo Servizio di Assistenza Infermieristicae Tecnica, fino ad arrivare all’attuale DirezioneInfermieristica, Tecnica e Ostetrica, è importantevalor izzare gl i sv i luppi e le innovazioni chesono s tat i real izzat i nel corso di quest i anni.

Mol to spesso, s tando ne l la compless i tà de lquotidiano, si rischia di dimenticare o di sotto-valutare i l valore di alcune esperienze e del lastoria che sta alla base dei cambiamenti e dellecontinue trasformazioni.Inoltre, di frequente, si tenta di ridurre la naturalecompless i tà del rappor to f ra le persone cheappartengono all’organizzazione e l’organizza-zione stessa, non riconoscendo che i l binomioè vincente solo quando si creano dei punti dicontatto fra le due componenti.

L’esperienza ci dice che molte esperienze rea-l izzate dai nostri operatori hanno davvero por-tato risul tat i posi t ivi a favore di una maggiorequalità del servizio e a favore di una particolaresoddisfazione dei professionist i.

E’ su queste esperienze che vogliamo por tarel’at tenzione, per valorizzarle e per continuaread imparare ciò che rende possibile la positivitàd i u n p r o g e t t o , d i u n c a m b i a m e n t o .

Le esperienze che verranno presentate dai diversidipar t imenti e ser vizi ver teranno su tematicheinerenti: l ’ integrazione professionale, la conti -nui tà assis tenziale, i percorsi cl inico-assis ten-zial i, la comunicazione e la relazione, l ’ inter -

culturalità, l’innovazione tecnologica, il cambia-mento organizzativo, l’educazione alla salute.

Il Seminario è rivolto prevalentemente agli ope-ratori del S. Maria Nuova proprio per favorireun processo di condivis ione f ra professionis t iappar tenenti al lo stesso contesto di ri ferimentoe quindi per indurre scambio e confronto f rarealtà che, pur lavorando a stretto contatto ognig iorno, non r iescono sempre a condiv iderereciproche esperienze.

A breve verrà di f fuso i l mater iale informativopiù dettagliato nel quale saranno specificate lemodali tà di par tecipazione.Il Seminario sarà accreditato secondo il sistemaECM regionale.

LA DIREZIONE INFERMIERISTICA, TECNICA EOSTETRICA

“PERSONA e ORGANIZZAZIONE:esperienze di un rapporto possibile”

a cura di:I. I.D. Marina IemmiDirigente Direzione Infermieristica, Tecnica eOstetrica

presenta in anteprima il Seminario:

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17 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Nel maggio del 2004 si è svolto il Corso di Formazionesulla E.B.M. del Dipartimento Materno-Infantile condottodal Dr. Cartabellotta.La partecipazione è stata soddisfacente sia comenumero di partecipanti che come tipologia diprofessionisti, essendo presenti medici e non medicidi tutte e 5 le Unità Operative.Il momento più significativo è stato quello relativoall’approfondimento del percorso di un Audit, strumentofondamentale per un buon governo clinico, fondatosull’appropriatezza delle procedure.L’esercitazione pratica riguardava una interessanteesperienza sul Taglio Cesareo tenutasi presso unOspedale inglese: proprio su questo tema si ècoagulato l’interesse del gruppo ostetrico delDipartimento Materno-Infantile.Infatti i Tagli Cesarei nella nostra Unità Operativa sisono attestati, negli ultimi anni, intorno al 27-28%mentre nelle Unità Operative della provincia superamediamente il 30%. La Regione Emilia-Romagna, daalmeno 3 anni, ci pone l’obiettivo di ridurre i TagliCesarei ritenendo inappropriata una così elevata

incidenza.A livello dipartimentale,si è deciso perciò diintraprendere il percorsodi un Audit Clinico sulTaglio Cesareo ched o v r à p r e v e d e r einnanzitutto una fase divalutazione della nostrar e a l t à c l i n i c a .Successivamente sarànecessario formulare una

Linea Guida, che si prevede assai complessa, dovendovalutare l’appropriatezza di tutte le procedure in SalaParto: dovrà infatti riguardare sia l’accoglienza e larelazione con la futura madre che gli aspetti tecnico-scientifici dell’assistenza, interessando ostetriche,ginecologi, neonatologi, anestesisti, infermiere, OTA.

Siamo tra l’altro consapevoli che l’elevata frequenzadi Tagli Cesarei dipende non soltanto dalla tipologiadel trattamento al momento del ricovero, ma da unacultura della nascita assai più vasta, riguardando tuttele fasi dell’assistenza alla gravidanza e dellapreparazione al parto, aspetti su cui non possiamodirettamente incidere se non in tempi assai lunghi, insintonia con le strutture sanitarie del territorio e con i

liberi-professionisti.La Linea-Guida dovrà essere implementata capillarmentee con grande costanza tra tutti i professionisti cheoperano nell’ambito ostetrico per un periodo di almenoun anno.Questa fase sarà seguita dal vero momento dell’Audit,in cui i professionisti valuteranno le modificazioni dicomportamento e i risultati ottenuti.Essendo il problema comune a tutta la provincia, ilnostro gruppo dipartimentale ha proposto di estenderel’Audit Clinico anche alle Unità Operative dell’AziendaUnità Sanitaria Locale per rendere omogenei glistandard assistenziali, pur consapevoli che il percorsopotrà essere ancora più complesso, interessando moltiprofessionisti e realtà in parte diverse.Le due Direzioni Sanitarie hanno dato il loro consensoper cui ci impegniamo ad iniziare a breve il nostrolavoro.Con obiettivi analoghi dovrebbe iniziare un percorsodi Audit Clinico anche in Oncologia Ginecologica.Da alcuni mesi, infatti, all’interno del CoordinamentoInteraziendale di Ostetricia e Ginecologia, si è costituitoun Gruppo di Lavoro di Oncologia Ginecologica conl’obiettivo di costituire una rete provinciale e diraggiungere omogeneità di comportamenti. Nell’ipotesidi rete la diagnosi ed il trattamento del Carcinomadell’Endometrio dovrebbe essere affidata, come ora,a tu t te le Uni tà Operat ive del la provincia.Il 6 novembre 2004 si è svolta una Riunione delGruppo di Lavoro in cui è stato proposto un percorsodi Audit Clinico proprio sul Carcinoma dell’Endometriodel tutto analogo, come modalità, a quello indicatoper il Taglio Cesareo.I casi di neoplasia del corpo dell’utero in un anno,in provincia, sono inferiori al centinaio, per cui ilcompito che ci attende dovrebbe essere più agevole.Ci impegniamo a comunicare progressivamente irisul tati dei nostri sforzi anche su “Notizie”.

Dipar timento Materno Infanti le

Audit clinicoTaglio Cesareo

a cura di:Dott. Martino AbrateDirettore Ginecologia Chirurgica OncologicaPatrizia BorgognoniOstetrica coordinatrice

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18 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Dipar timento Chirurgico I

Sono state pubblicate le prime linee guida italianesull’iperplasia prostatica benigna alle quali diversimedici dell’ASMN e della USL di Reggio Emiliahanno dato un contributo rilevante.Le l i nee gu ida , che sono s ta t e p rodo t t edall’Associazione degli Urologi Italiani (AURO.it)con la collaborazione del CeVEAS, sono statecoordinate da Sebastiano Spatafora e hanno vistola par tecipazione alla Consensus Conference,momento fondamentale del processo della loroproduzione, dei Dottori Iva Manghi, Franco Nicolie di Loredana Ghirelli, che rappresentava il Dr.Alberto Ferrari.Altro momento cardine della metodologia applicataper produrre delle Evidence Based Guidelines, èstata l’indagine sulla pratica clinica corrente cheha visto la compilazione di un questionario in 12ASL italiane da parte di un numero prefissato dispecialisti che rispecchiasse le proporzioni delloro coinvolgimento nella gestione dell’IPB. L’ASMNe l’AUL di Reggio Emilia sono state scelte comesede della survey e 45 medici hanno risposto alquestionario.I Medici di Medicina di Generale sono stati iprofessionisti più coinvolti (21), seguiti dagli Urologi(11) operan t i s ia a l S . Mar ia Nuova s iaall’Ospedale Civile di Guastalla, da 7 Geriatridell’U.O. dell’ASMN, dai 3 direttori delle U.O.di Radiologia (Dr. Nicoli, Marchetti e Pattaccini)e da 3 Direttori Sanitari di Azienda e di Presidioe di Distretto (Dr. Manghi, Campari e Viappiani).È motivo di orgoglio che tanti professionisti reggianiabbiano partecipato ad una attività di così altavalenza scientifica che sta già ottenendo diversiattestati di apprezzamento a livello nazionale,anche se bisogna essere consci che la semplicestampa di Linee Guida può incidere poco sulla

pratica clinica corrente, pertanto è fondamentaleche esse abbiano la massima dif fusione perchépossano essere implementate nelle varie realtàlocali italiane.La pubblicazione è disponibile presso la BibliotecaMedica.

Linea Guida perIPERPLASIA PROSTATICA

BENIGNA

a cura di:Dott. Sebastiano SpataforaU.O. di Urologia

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19 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Dipar timento Materno Infanti le

Il 18 dicembre con lospettacolo teatrale “Schiaccianoci e il Redei topi“, allestitodal la CompagniaDrammatico Vegetaledi Ravenna, è statoo r g a n i z z a t o u ngrande evento as c opo b e n e f i c od a l l ’ A s s e s s o r a t oCultura del Comunedi Reggio Emilia edal l ’AssociazioneZonta InternationalC l ub d i Regg ioEmilia. Per donare

una favola ai bambini che sono già nati e a quelliche devono ancora nascere.Natale è sempre un momento speciale per tutti, pergrandi e per piccini. E quest’anno lo è ancora di piùperché l’Assessorato alla Cultura del Comune di ReggioEmilia e l’Associazione Zonta International Club hannopensato a un evento di grande magia e suggestioneda regalare ai bambini e alle loro famiglie. Unabellissima favola di Natale per i bambini che sonogià nati e a quellic h e d e v o n oancora nascere.S a b a t o 1 8dicembre 2004 alTeatro Ariosto dellacittà del Tricoloreè andato in scena,con una doppiarappresentazionealle 17 e alle 21, lo spettacolo “Schiaccianoci e ilRe dei topi“, consigliato ad un pubblico 4-12 anni.A metterlo in scena la Compagnia Drammatico Vegetaledi Ravenna, una delle migliori compagnie in ambitonazionale ed europeo specializzata da oltre trent’anniin teatro per ragazzi. Dal 1974 ad oggi ha prodotto35 spettacoli e partecipato ad altre 13 produzioni,oltre ai più importanti festival internazionali di teatrodi figura (Charleville Mézières, Parigi, Gerusalemme,Tolosa, Zagabria, Anversa, Strasburgo, Bliesko Biala).Nello spettacolo “Schiaccianoci e il Re dei topi“ lacelebre fiaba di Hoffmann viene tradotta in modosublime in un teatro di figura, nel quale intervengono

e prendono vita sulla scena attori, danzatori, gesti,voci, suoni. Musiche, immagini e materia insieme. Inun gioco continuo di luci e di ombre che non ha

m a n c a t o d istupire.Ma lo scopo diquesto spettacoloè andato benol t re l ’aspet tol u d i c o eformativo. Non siè trattato solo dia v v i c i n a r e ibambini al Teatro

e alla sua magia; l’evento ha avuto una finalità piùprofonda: il ricavato della vendita dei biglietti è statainteramente devoluto al Reparto di Neonatologiadell’Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuovadi Reggio Emilia per l’acquisto di un “lettino darianimazione neonatale”. La Neonatologia cittadinaè un reparto ad alto livello tecnologico e necessitasempre più di attrezzature moderne capaci di fornirela migliore assistenza ai piccolissimi pazienti nel modomeno doloroso e invasivo possibile.Si sono resi promotori dell’iniziativa l’Assessorato allaCultura del Comune di Reggio Emilia e ZontaInternational Club di Reggio Emilia, un’associazionesenza scopo di lucro che dal 1986 opera nella cittàrealizzando numerose iniziative di carattere socialee culturale. Zonta International Club coopera conUnicef e Unesco e annovera fra le socie onorariepersonaggi del calibro di Rita Levi Montalcini.Diversi sono poi i contributi privati da parte di aziendeche, attraverso questo evento, hanno inteso promuoverela cultura del teatro e sostenere concretamente leIstituzioni Sanitarie Locali. Gli sponsors dell’iniziativasono stati Assicurazioni Generali, Casali Viticultori,Fontanili Eugenio e figli, Gioielleria Camparini,Gisbaby, Graf i ta l ia, Indus t ree, In terau to –Concessionaria Mercedes, Nepal, Varvit. Cometes t imonia questa pr ima mani fes tazione, lacollaborazione fra istituzioni pubbliche e private èquanto mai necessaria a sostenere iniziative volte adaccrescere la consapevolezza culturale della comunitàreggiana.

“Schiaccianoci e il Re dei topi“Per tutti i bambini un Natale… “favoloso”

al Teatro Ariosto di Reggio Emilia

a cura di:Dott.ssa Cristiana MagnaniResponsabile Neonatologia

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20 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

La voce delle Associazioni

LA MELAGRANA:

L’ho scoperto per caso, anche se ho sempre fatto la

prevenzione. Un giorno mi sono recata dal mio medico

di base per una banale bronchite e, tra l’altro, siccome

non ero stata dal senologo, chiesi a lui di farmi una

visita al seno. Rimasi sconvolta quando il mio medico

disse che c’era una rientranza nel seno e che per lui era

un tumore. Lo stesso giorno iniziò il mio calvario; partii

per tutti gli accertamenti del caso e sino a che non ebbi

la conferma fui molto forte.

Dopo un lungo iter di esami, arrivò la diagnosi. Condivisi

tutto il percorso con la mia più cara amica, ma alla

comunicazione della conferma della diagnosi iniziale

del mio medico, mi lasciai prendere dal terrore; sono

una donna separata di 55 anni e ho un figlio di 33 che

non vive con me. Mio figlio rifiutò e rifiuta inconsciamente

anche ora i rischi che comporta la malattia.

Mi sentii sola con me stessa e le mie paure, pur se al

mio fianco, l’amica del cuore non mi ha mai

abbandonata.

Dopo l’intervento mi recai per la prima volta al centro

oncologico di Reggio Emilia ed appena entrata fui

accompagnata in una saletta di attesa da un’infermiera

gentilissima e con un sorriso che esprimeva solidarietà.

Entrai nella saletta e una volta seduta (ero ancora

spaventata), mi si avvicinò una dolcissima signora e mi

chiese se poteva parlare un po’ con me, risposi di sì;

ora posso confermarlo, quel sì mi aiutò moltissimo. La

persona in questione era una persona dell’Associazione

la Melagrana, ex paziente pure lei, colpita dal cancro

come me. Mi raccontò la sua esperienza, ascoltare chi

l’ha vissuto direttamente è già un aiuto.

Mi resi conto che, come tante persone accanto a me,

avrei voluto scappare, ma non potevo e se volevo

salvarmi dovevo iniziare a lottare.

Questa stupenda persona è ancora accanto a me e

continuo ad imparare tante cose da lei e, a mia volta,

un giorno vorrei trasmetterle ad altre persone.

Poi fui chiamata dall’oncologo e iniziammo a parlare;

cercai di fare tesoro dei consigli che mi dava, erano

uguali a quelli della signora di cui ho parlato. Mi trovai

di fronte un medico che, con tantissima professionalità

e umanità, mi confermò che il cancro si può vincere con

la medicina, ma anche noi dobbiamo collaborare con

il nostro coraggio e la nostra forza. Non è facile, sono

la prima a riconoscerlo, ma ci si riesce. Ci sono cedimenti,

almeno io li ho avuti, ma accanto a me c’era il mio

Testimonianza

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21 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

a cura di:Dott.ssa Carla TromelliniPresidente Associazione “La Melagrana”

oncologo, le volontarie dell’Associazione La Melagrana

e lo psicologo. Possiamo non essere soli ad affrontare

la malattia. In Oncologia dall’accettazione, al personale

infermieristico, agli oncologi, alle volontarie

dell’Associazione La Melagrana, alle psicologhe, tutti

loro, insieme a noi, sono molto disponibili e attenti ad

aiutarci.Silvana Bondi

La

Melagrana

L'associazione

per la salute

femminile la

Melagrana,

sviluppa la sua

at t iv i tà dal

1995 a tutela

della salute; è

aperta a tutte

le persone e in

particolare alle

donne che

stanno vivendo

o h a n n o

v i s s u t o l a

m a l a t t i a

oncologica.

Offre il proprio

sostegno in ambito psicologico attraverso: gruppi di

mutuo-aiuto presso la propria sede rivolti alle pazienti

oncologiche e inoltre, accoglienza, ascolto e supporto

in Oncologia – Arcispedale S. Maria Nuova di R.E.

con cadenza settimanale. La melagrana si impegna per:

la diffusione della diagnosi precoce delle patologie

oncologiche, la tutela della salute psico-fisica, il supporto

alla malattia oncologica, la riprogettazione della vita,

la costruzione di una rete di solidarietà. Nel prossimo

futuro c'è l'intenzione di allargare gli obiettivi della

associazione alle problematiche maschili, viste le

maggiori difficoltà degli uomini a farsi carico della

malattia e delle sue conseguenze. L'associazione è

aperta a tutti coloro che sentendosi vicini a questi temi

vogliano affrontare le complesse tematiche del rapporto

salute-malattia anche impegnandosi a prendersi cura

del proprio benessere. Vanno in questa direzione tutte

le attività sviluppate in sede e all'esterno, come i laboratori

creativi, corsi creativi, mostre e iniziative culturali, tese

a migliorare la qualità di vita dei pazienti e di tutti coloro

che vi partecipano.

E uscita da poco “Essere più vicini” una guida ai servizi

di diagnosi, di cura e di assistenza della patologia

oncologica mammaria, a cura della Melagrana onlus

in collaborazione con la Lega contro i tumori sezione

di RE, la Fondazione Manodori, e la Coopservice.

La guida può contribuire a fornire tutte le informazioni

sui centri di diagnosi, di cura e di assistenza di Reggio

Emilia, dell'Emilia-Romagna e dei centri del Nord Italia

a cui si rivolgono prevalentemente le donne.

Inoltre riporta dati riferiti alle associazioni di volontariato

competenti per territorio e dei Servizi di psicologia e

delle risorse psicologiche là dove esistono.

Si è cercato di rispondere alle molte richieste di

informazione che ci pervenivano dalle persone che ci

contattavano, pensando di essere utili a tutti coloro che

si trovano nella necessità di integrare notizie nel merito.

LA MELAGRANA.

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22 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

Arcispedale S. Maria Nuova

L’Azienda USL di Reggio Emilia, Settore Pediatria e SaluteDonna e l’Arcispedale S. Maria Nuova, StrutturaComplessa di Ostetricia Ginecologia, offrono allacittadinanza uno spazio completamente dedicato amamma e bambino per promuovere e sostenerel’allattamento materno esclusivo nei primi sei mesi divita. La maggior parte delle donne riesce ad allattareil proprio figlio: per alcune è facile fin dal primo giorno,per altre i problemi sono frequenti e tali da indurle adinterrompere l’allattamento.A quasi tutte le madri servono allora un incoraggiamentoed un sostegno basato sulla conoscenza delle tecnichee le informazioni giuste.

Con lo spazio Latte e Coccole, l’intenzione è quella difornire dei suggerimenti precisi e pratici per l’allattamento:

come aiutare le donne adallattare, come prevenirei problemi e cosa fare sesi dovessero presentare.L’apertura dello spazio Lattee Cocco le è s ta tapreceduta da una lungaed accurata formazionede l pe r sona l e cheinteragisce con la donnaed il bambino nei lorocontatti con il SistemaSanitario.Ci sono infatti molti esempidi come gli operatori

sanitari siano in grado di influire sul successo o menodell’allattamento materno. I loro atteggiamenti, le loropratiche e la capacità che hanno, sono alla basedell’influenza che esercitano.Poiché le evidenze scientifiche concordano sui vantaggi

del latte materno per il bambino, per la madre e per lasocietà, l’OMS ed il Piano Sanitario Nazionale hannoposto l’allattamento materno come obiettivo primario disalute pubblica.Per il bambino permette pasti sempre pronti e comodie non c’è bisogno di altri alimenti e liquidi fino a seimesi, favorisce il legame tra madre e figlio e costituisceil fondamento della sua salute futura. Infatti diminuiscenel lattante l’incidenza e/o la gravità delle infezioni edha un effetto protettivo sulle malattie endocrinedell’apparato digerente, le malattie allergiche e l’asmabronchiale. L’allattamento materno è in correlazione poicon il potenziamento dello sviluppo cognitivo, visivo econ una minore incidenza di problemi ortodontici e dicarie da biberon.

Per la madrea l l a t t a r efac i l i t a unrecupero fisicopiù rapido e laprotegge dallemalattie dellapre e post-menopausa.Al lat tare alseno poi èeconomico ediminuisce il

consumo di risorse e di energia per la produzione deilatti artificiali e lo smaltimento dei rifiuti.Lo spazio Latte e Coccole si trova al secondo pianodell’Arcispedale Santa Maria Nuova, scale centrale edè aperto a tutte le donne, a prescindere dal luogo delparto il lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle ore9.30 alle ore 12.30; il giovedì dalle ore 14.30 alleore 17.00.La consulenza è fornita dalle ostetriche delle AziendeArcispedale e dei Consultori Familiari dell’Azienda USL.Insieme hanno scelto per questo spazio un arredamentocaldo ed accogliente che induce rilassatezza e benesserecosì da far sentire a proprio agio mamme e bambini.

Per informazioni tel. 0522/296440

Azienda USL

SPAZIO “Latte e Coccole”

a cura di:Patrizia Borgognoni, Claudia Crotti, Emanuela Diavolio,Isa Ligabue, Irene Rizzon, Marina SparanoLe ostetriche dello Spazio “Latte e Coccole”

Spazio “Latte e Coccole”

Irene Rizzon, Claudia Crotti, MarinaSparano, Isa Ligabue, Emanuela Davolio

http://www.asmn.re.it/LatteCoccole.htmhttp://www.ausl.re.it/latte_coccole.html

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Una “card” per fare la spesa, per raccogliere puntie ottenere premi, per pagare i biglietti del teatrousufruendo di uno sconto e - soprattutto - per contribuirealla lotta contro i tumori.

Conad e Fondazione I Teatri di Reggio hanno aderitoall’iniziativa promossa Ascmad/Pro.Ra (Associazioneper lo studio e la cura delle malattie dell’apparatodigerente) di raccolta fondi a supporto dei programmidi investimento nella tecnologia radioterapica dell’UnitàOperativa di Radioterapia “G. Prodi” dell’ArcispedaleSanta Maria Nuova di Reggio.

Tutto parte dalla Conad Card, tessera gratuita dipagamento e raccolta punti che possono richiedere– gratuitamente – i clienti Conad.

La tessera, che consente di pagare la spesa fatta neipunti Conad posticipando l’addebito a fine mese, dàdiritto a un certo numero di punti utilizzabili perscegliere premi messi in palio dal Conad e chepermette di ricevere a casa una rivista di Conad, daquest’anno servirà anche per pagare i biglietti di tuttele stagioni della Fondazione I Teatri di Reggio.

Chi, da quest’anno, pagherà i biglietti per gli spettacolidei teatri Valli, Ariosto e Cavallerizza, con la ConadCard, avrà diritto a uno sconto del 15 per cento sulbiglietto singolo (valido per la fascia di età compresatra i 26 e i 59 anni), potrà vedersi l’importo addebitatoa fine mese e potrà scegliere i posti in anticipo didue giorni (esclusa la stagione delle operette), rispettoalle normale campagne di vendita bilglietti. Chisceglierà questa opzione, quindi, riuscirà ad ottenerei posti migliori a prezzi scontati.

Ma non finisce qui. Perché per ogni biglietto acquistatotramite la tessera, Conad stesso donerà un euro perl’acquisto di attrezzature tecnologiche destinate alreparto di Radioterapia Oncologia del Santa MariaNuova.

Un’iniziativa pilota che, si spera, possa essere laprima di tanti altri analoghi progetti – pubblici e privati– in grado di aiutare l’amministrazione dell’Aziendaospedaliera, nei prossimi due o tre anni, ad affrontarel’ingente spesa prevista per acquistare macchineall’avanguardia, ma costosissime, nel campo dellaradioterapia super-selettiva dei tumori.

23 • NOTIZIE DICEMBRE 2004

CONAD, TEATRI E OSPEDALEINSIEME PER AIUTARE LA LOTTA

CONTRO I TUMORI

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