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-----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA-------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ -NUMERO 782 DI MARTEDI 24 LUGLIO 2012 A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO DÌ TUTTI NOTIZIE DI POLIZIA PENITENZIARIA | ULTIMORA DAI CARCERI | INTERVENTI DALLA SEGRETERIE | NOTE MINISTERIALI E CIRCOLARI DAL D.A.P.| POLITICA ------ - Sito internet www.alsippe.it | | Info alsippe email [email protected]t | | email [email protected] || Notizie pensioni [email protected]_ Carcere di Noto, aggredito agente di polizia penitenziaria Nel carcere di Noto un agente di polizia penitenziaria stato aggredito durante il turno di servizio. Autore dell’aggressione un detenuto extracomunitario che si è scagliato contro l’agente netino. Il detenuto in questione era appena stato trasferito dalla casa di reclusione di Augusta . Fonte:Segreteria Generale) Il Ministro Severino in visita al carcere di Poggioreale E’ terminata da poco la visita al carcere di Poggioreale del Ministro Severino accompagnato dal Vice Capo del DAP Dottoressa Matone e dal Provveditore regionale Dottor Tommaso Contestabile . Il Ministro accompagnato dal Comandante di reparto ha visitato alcuni reparti del carcere soffermandosi anche con il personale di Polizia Penitenziaria Al termine dalla visita il Ministro si e’ intrattenuta nella sala Convengo del carcere con la folta schiera di giornalisti presente tenendo una conferenza stampa , da subito il Ministro ha sottolineato le grosse difficoltà di gestione del carcere, visto l’alto numero di presenze tra i detenuti, e la totale assenza di spazio per qualsiasi attivita’ ricreativa per i detenuti , ha confermato che vi saranno degli interventi per migliorare la struttura , e che insieme al Governo dare forza alle iniziative per varare le cosidette pene alternative che sicuramente renderebbero piu’ vivibile la realta’ carceraria. Fonte:Segreteria Generale) Bollate, l'asilo nido per i figli degli agenti penitenziari sarà aperto ai bimbi del quartiere Un progetto per favorire l'integrazione della casa di reclusione nel tessuto sociale: costerà 380mila euro. La struttura era stata concepita per i figli degli agenti penitenziari in servizio Un asilo nido dentro il carcere, destinato ai bambini degli agenti penitenziari in servizio nella struttura. Ma anche ai figli delle famiglie del territorio. È il progetto della Casa di reclusione di Bollate, a cui Palazzo Marino ha deciso di partecipare, stanziando con una delibera di giunta firmata la scorsa settimana 150mila euro di contributo straordinario. Il piano, che prevede anche la realizzazione di un centro sportivo e di un campo scuola estivo, costerà in tutto 380mila euro, con il cofinanziamento di Palazzo Isimbardi (per 86mila euro) e dell’Ente di assistenza del personale penitenziario (50mila euro). Contributi necessari, visto che il carcere di Bollate non ha scopo di lucro e quindi non ha proventi legati a un regime di impresa. Due i lotti in cui il progetto (elaborato a titolo gratuito dallo studio Brioschi Sviluppo Immobiliare) è stato suddiviso. Il primo (già partito e in fase di completamento) prevede la realizzazione della struttura in cui verranno ospitati l’asilo aziendale e la sala fitness: entrambi saranno aperti al personale penitenziario, ma anche ai cittadini, nell’ottica di un maggiore inserimento della casa circondariale nel territorio. L’asilo sarà così destinato a 30 bambini, fino ai tre anni di età, figli degli agenti di polizia penitenziaria in servizio a Bollate e delle famiglie residenti nel comune alle porte di Milano. La facciata del nido sarà realizzata dalla Fondazione Olivetti mentre gli interni saranno verniciati su progetto (stilato gratuitamente) dell’artista e designer Massimo Caiazzo. Il secondo lotto del progetto prevede invece, oltre al completamento dell’asilo, la realizzazione di un campo di calcetto, di un giardino e di un punto di ristoro. Quello di Bollate non è il primo esempio di nido aziendale all’interno di un carcere: già l’anno scorso nella casa di reclusione di Opera era partito un progetto analogo, destinato a 15 bambini, figli sia degli agenti del carcere sia delle famiglie del quartiere. Il Capo del Dipartimento avvia le procedure per intitolare quattro strutture penitenziarie Sono state avviate, da parte del Capo del Dipartimento, le procedure per l’intitolazione di quattro strutture penitenziarie ad altrettanti appartenenti al Corpo, Caduti nell’adempimento del Dovere. La Casa Circondariale di Catanzaro sarà intitolata all’Appuntato AA.CC. Ugo Alberto Caridi;

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notiziario del 24 luglio

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-----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA--------------------------------------------

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-NUMERO 782 DI MARTEDI 24 LUGLIO 2012 A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO DÌ TUTTI

NOTIZIE DI POLIZIA PENITENZIARIA | ULTIMORA DAI CARCERI | INTERVENTI DALLA SEGRETERIE | NOTE MINISTERIALI E CIRCOLARI DAL D.A.P.| POLITICA

------ - Sito internet www.alsippe.it | | Info alsippe email [email protected] | | email [email protected] || Notizie pensioni [email protected]_

Carcere di Noto, aggredito agente di polizia penitenziaria

Nel carcere di Noto un agente di polizia penitenziaria stato aggredito durante il turno di servizio. Autore dell’aggressione un detenuto extracomunitario che si è scagliato contro l’agente netino. Il detenuto in questione era appena stato trasferito dalla casa di reclusione di Augusta .

Fonte:Segreteria Generale)

Il Ministro Severino in visita al carcere di Poggioreale

E’ terminata da poco la visita al carcere di Poggioreale del Ministro Severino accompagnato dal Vice Capo del DAP Dottoressa Matone e dal Provveditore regionale Dottor Tommaso

Contestabile . Il Ministro accompagnato dal Comandante di reparto ha visitato alcuni reparti del carcere soffermandosi anche con il personale di Polizia Penitenziaria Al termine dalla visita il Ministro si e’ intrattenuta nella sala Convengo del carcere con la folta schiera di giornalisti presente tenendo una conferenza stampa , da subito il Ministro ha sottolineato le grosse difficoltà di gestione del carcere, visto l’alto numero di presenze tra i detenuti, e la totale assenza di spazio per qualsiasi attivita’ ricreativa per i detenuti , ha confermato che vi saranno degli interventi per migliorare la struttura , e che insieme al Governo dare forza alle iniziative per varare le cosidette pene alternative che sicuramente renderebbero piu’ vivibile la realta’ carceraria.

Fonte:Segreteria Generale)

Bollate, l'asilo nido per i figli degli agenti penitenziari sarà aperto ai bimbi del quartiere

Un progetto per favorire l'integrazione della casa di reclusione nel tessuto sociale: costerà 380mila euro. La struttura era stata concepita per i figli degli agenti penitenziari in servizio Un asilo nido dentro il carcere, destinato ai bambini degli agenti penitenziari in servizio nella struttura. Ma anche ai figli delle famiglie del territorio. È il progetto della Casa di reclusione di Bollate, a cui Palazzo Marino ha deciso di partecipare, stanziando — con una delibera di giunta firmata la scorsa settimana — 150mila euro di contributo straordinario. Il piano, che prevede anche la realizzazione di un centro sportivo e di un campo scuola estivo, costerà in tutto 380mila euro, con il cofinanziamento di Palazzo Isimbardi (per 86mila euro) e dell’Ente di assistenza del personale penitenziario (50mila euro). Contributi necessari,

visto che il carcere di Bollate non ha scopo di lucro e quindi non ha proventi legati a un regime di impresa. Due i lotti in cui il progetto (elaborato a titolo gratuito dallo studio Brioschi Sviluppo Immobiliare) è stato suddiviso. Il primo (già partito e in fase di completamento) prevede la realizzazione della struttura in cui verranno ospitati l’asilo aziendale e la sala fitness: entrambi saranno aperti al personale penitenziario, ma anche ai cittadini, nell’ottica di un maggiore inserimento della casa circondariale nel territorio. L’asilo sarà così destinato a 30 bambini, fino ai tre anni di età, figli degli agenti di polizia penitenziaria in servizio a Bollate e delle famiglie residenti nel comune alle porte di Milano. La facciata del nido sarà realizzata dalla Fondazione Olivetti mentre gli interni saranno verniciati su progetto (stilato gratuitamente) dell’artista e designer Massimo Caiazzo. Il secondo lotto del progetto prevede invece, oltre al completamento dell’asilo, la realizzazione di un campo di calcetto, di un giardino e di un punto di ristoro. Quello di Bollate non è il primo esempio di nido aziendale all’interno di un carcere: già l’anno scorso nella casa di reclusione di Opera era partito un progetto analogo, destinato a 15 bambini, figli sia degli agenti del carcere sia delle famiglie del quartiere.

Il Capo del Dipartimento avvia le procedure per intitolare quattro strutture penitenziarie

Sono state avviate, da parte del Capo del Dipartimento, le procedure per l’intitolazione di quattro strutture penitenziarie ad altrettanti appartenenti al Corpo, Caduti nell’adempimento del Dovere. La Casa Circondariale di Catanzaro sarà intitolata all’Appuntato AA.CC. Ugo Alberto Caridi;

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La Casa Circondariale di Palmi sarà intitolata al Maresciallo AA.CC. Filippo Salsone. La Casa Circondariale di Reggio Calabria sarà intitolata all’Appuntato AA.CC. Giuseppe Panzera. La Casa Circondariale di Castrovillari sarà intitolata alla Vigilatrice Penitenziaria Rosa Sisca.

Carcere di Secondigliano; rimosso striscione di manifestanti pro amnistia

Negli ultimi numeri del nostro blog, abbiamo seguito l’iniziativa radicale a sostegno dell’amnistia e della lettera aperta del professor Andrea Pugiotto, culminata con i sit-in fuori le carceri in molte zone d’Italia. Lo sciopero della fame e del silenzio, della durata di quattro giorni, è stato osservato in dosi massicce anche all’interno dei penitenziari, sancendo l’indubbio successo dell’iniziativa. Abbiamo già documentato quanto accaduto fuori al carcere di Poggioreale mentre a pochi kilometri di distanza, a Secondigliano, le cose sono andate in modo decisamente diverso. Abbiamo ricevuto lo sfogo di uno dei 190 semiliberi di Secondigliano, delle cui rimostranze verso l’amministrazione penitenziaria ci siamo già occupati ma oggi diamo notizia di un fatto particolarmente grave avvenuto ieri. Due cittadini detenuti semi liberi, ristretti a Secondigliano, sono stati trattenuti all’interno della struttura per aver partecipato a un presidio con tanto di affissione di uno striscione inneggiante all’amnistia, svoltosi fuori dal carcere. Dopo appena cinque minuti dall’inizio del presidio, gli agenti penitenziari hanno tradotto in carcere i due manifestanti semi liberi, rilasciandoli solo dopo diverse ore. In più, è stato posto sotto sequestro lo striscione che era stato esposto all’esterno della struttura e sono stati gli stessi semi liberi a chiamare i Carabinieri, affinché ripristinassero i diritti che, a loro giudizio, si stavano violando con quella condotta repressiva. In segno di vicinanza con gli sfortunati protagonisti della vicenda, i detenuti di Secondigliano hanno iniziato la cosiddetta “battitura” delle sbarre. Secondigliano resta una realtà da attenzionare e non si esclude la necessità di un’iniziativa ad hoc dei radicali napoletani in supporto di questi detenuti, da abbinare a una visita ispettiva - assieme a un Parlamentare - che faccia luce sulle reali condizioni della struttura. Sulle condizioni ma anche sulle modalità con cui viene applicata la legge in questo carcere, spesso oscurato dall’ombra lunga del “mostro” Poggioreale.

I magistrati di sorveglianza del Lazio sperimentano la videoconferenza con i detenuti

La tecnologia al servizio dell’uomo, la tecnologia a servizio del carcere: soluzioni a costo zero - in tempo di crisi - per agevolare e intensificare i colloqui tra detenuti e magistrati di sorveglianza. Questo, in sintesi, l’obiettivo del piano nazionale che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha iniziato a sperimentare in alcuni istituti penitenziari già dallo scorso mese di febbraio. Sfruttare la potenzialità della rete per ottenere due risultati di pari importanza, da un lato contenere significativamente i tempi di attesa per i detenuti che chiedono di effettuare i colloqui con il magistrato di sorveglianza e dall’altro permettere una importante riduzione, in termini spesa e di tempo, degli spostamenti dei magistrati che devono recarsi nelle carceri per incontrare i detenuti, senza considerare, poi, l’impiego del personale di polizia penitenziaria addetto al servizio di accompagnamento presso le sale riservate ai colloqui con i magistrati.

Le ultime sperimentazioni, in ordine di tempo, stanno per partire negli istituti di Palermo Pagliarelli e Ucciardone, dove venerdì e sabato scorsi i tecnici informatici del DAP hanno messo a punto, insieme alle direzioni degli istituti e al Provveditore regionale, gli ultimi accorgimenti tecnici, ponendosi a supporto della Magistratura di Sorveglianza del capoluogo siciliano. Il progetto del collegamento in video tramite web tra detenuti e magistrati di sorveglianza è partito a febbraio nel carcere romano di Rebibbia nuovo complesso alla fine di febbraio, per iniziativa di Giovanni Tamburino, allora presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma e oggi capo del DAP, convinto della utilità del sistema delle videoconferenze per abbattere costi e innalzare la qualità del servizio. “Siamo partiti da Roma e dalle altre carceri del Lazio (Velletri, Civitavecchia e Frosinone) – commenta il Capo del DAP – e abbiamo intenzione di estendere il servizio a livello nazionale. I vantaggi sono indubbi, sotto il profilo economico, ma soprattutto per assicurare una migliore qualità nelle relazioni tra magistratura di sorveglianza e detenuti. Il mio auspicio – conclude Tamburino – è che il servizio di collegamento video tramite web, così come il sistema della video-conferenza possa in futuro essere utilizzato anche per lo svolgimento delle udienze dei Tribunali di Sorveglianza. Il risultato sarebbe un notevole abbattimento dei costi nel

servizio delle traduzioni e un risparmio di risorse di unità di Polizia Penitenziaria impiegate per gli spostamenti tra il carcere e il Tribunale.” Il progetto di video-conferenze è curato dall’Ufficio informatico del DAP in collaborazione con DGSIA del Ministero della Giustizia e dalla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento.

Anche a Livorno protestano i detenuti

Oltre due settimane di mobilitazione nazionale in tutti gli istituti di pena italiani. I detenuti ridiventano principali protagonisti della loro esistenza nelle strutture penitenziarie nel nostro Paese. Una vita difficile, dove il senso della pena viene sfumato e vanificato da una continua situazione di emergenza, dove un sovraffollamento asfissiante ed insopportabile rende difficile ogni aspetto della quotidianità carceraria, dove il personale civile e militare, ben al di sotto degli organici previsti, continua a misurarsi con una contingenza ambientale e logistica molto difficile e gravosa. Anche i detenuti della Casa Circondariale di Livorno hanno aderito alla protesta nazionale. Una protesta pacifica, civile e democratica che si esprime nel rifiutare il vitto messo a disposizione dell’Amministrazione penitenziaria ed alcune “battiture” delle sbarre con gli utensili a disposizione in cella. Le tre sezioni tutt’ora a regime, transito, semiliberi ed ex femminile, hanno aderito compatte a questa ed estesa e partecipata denuncia collettiva delle terribili condizioni in cui versano le carceri italiane. Appreso della protesta, mi sono recato presso la Casa Circondariale dove ho avuto la possibilità di incontrare e confrontarmi con rappresentanze di detenuti delle varie sezioni. Ho avuto modo di raccogliere, ancora una volta, i racconti delle inaccettabili condizioni di vita all’interno, dove in celle previste a malapena per due persone ne vengono collocate quattro, celle nelle quali i detenuti rimangono chiusi per oltre venti ore al giorno dove non rimane il posto e la collocazione neanche per i sogni. La deambulazione in cella è estremamente difficoltosa: bisogna fare i turni, due a terra e due in branda a castello dove con un dito non si tocca il cielo ma il senso di una perduta dignità. Viene chiesta con forza l’immediata apertura del nuovo padiglione, oramai pronto, che consentirebbe di decongestionare la situazione oltre che il ritorno dei tanti detenuti locali sfollati nel dicembre scorso. Viene chiesta con urgenza una riforma del codice che introduca una estensione di misure alternative alla pena

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detentiva, attraverso lavori di pubblica utilità e riparazione sociale per i tanti detenuti a basso tasso di pericolosità sociale, una collocazione diversa per i detenuti che hanno commesso reati in virtù di problematiche correlate all’abuso di sostanze stupefacenti. Il carcere, dunque, come ultima razio e la costruzione di significativi percorsi di inclusione sociale che possano abbattere l’alto tasso di recidiva per lo stesso reato. L’Ufficio del garante ha riconfermato la propria presenza e disponibilità nelle varie dimensioni e livelli in cui è costantemente impegnato considerando la battaglia per i diritti fondamentali e la dignità delle persone uno dei caposaldi su cui si fonda uno stato democratico e di diritto.

Le festività non saranno accorpate

Il governo ha deciso di non procedere all'accorpamento delle festività: "I risparmi di spesa non sono garantiti - si legge nel comunicato del Consiglio dei ministri - non ci sono casi simili in Europa, e si violerebbe il principio dell'autonomia contrattuale, con il risultato di aumentare la conflittualità tra lavoratori e datori di lavoro". Nella riunione del Cdm è stata poi varata la circolare con i criteri per la riduzione delle province. "In base ai criteri approvati - si legge - i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati". La soppressione, ha precisato il ministro Filippo Patroni Griffi, potrà portare il numero delle province a 40 e ridurre a 10 le città metropolitane. La soppressione delle province esistenti e la creazione delle nuove sarà realizzata "con legge", ha precisato il ministro in conferenza stampa. "Puntiamo a concludere il processo normativo entro il 2012 - ha aggiunto precisando - ma si può fare anche prima".Stando ai dati Istat, in Piemonte, delle otto province attuali, sparirebbero quelle di Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio e Novara. In Lombardia dovrebbero essere accorpate quelle di Lecco, Lodi, Como, Monza Brianza, Mantova, Cremona, Sondrio e Varese. Nel Veneto rimarrebbero in vita Venezia Verona e Vicenza. Accorpamento in vista anche per Rovigo, Belluno, Padova, Treviso. In Liguria su quattro province attuali sparirebbero Savona e Imperia. In Emilia Romagna accorpate Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Piacenza. In Toscana, su 10 Province, si salverebbe solo Firenze.In Umbria rimarrebbe solo Perugia; nelle Marche "salve" Ancona Pesaro e Urbino, nel Lazio Roma e Frosinone, in Abruzzo

L'Aquila e Chieti, in Molise Campobasso, in Campania salve tutte tranne Benevento. In Basilicata rimarrebbe in vita la provincia di Potenza; in Puglia quelle di Bari, Foggia e Lecce. Infine in Calabria, da accorpare Crotone e Vibo Valentia. A queste sono da aggiungere le province nelle Regioni speciali: in Sicilia su nove rimarranno in vita solo Palermo, Agrigento, Catania e Messina. In Sardegna rimarrà solo la Provincia di Cagliari. Infine in Friuli, su quattro province iniziali, rimarrebbero Trieste e Udine. Le nuove Province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità (le altre competenze finora esercitate vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto "Salva Italia"). La soppressione delle Province che corrispondono alle Città metropolitane - 10 in tutto, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze - avverrà contestualmente alla creazione di queste (entro il primo gennaio 2014). Intanto, è stato elaborato e approvato un documento con il quale si chiede a senatori e deputati, ai capigruppo dei partiti del senato e della camera, ai presidenti di camera e senato di stralciare l'articolo 17 del decreto sulla spending review, che dispone l'accorpamento, "per palesi fattori di incostituzionalità e per la insussistenza delle motivazioni di necessità ed urgenza". Il documento è stato elaborato e approvato dai presidenti e dai rappresentanti delle province di ancona, ascoli piceno, avellino, barletta-andria-trani, benevento, chieti, crotone, fermo, gorizia, isernia, latina, lodi, matera, pescara, piacenza, pordenone, reggio emilia, rimini, rovigo, savona, teramo, trapani, varese, vercelli, vibo valentia, vicenza, riuniti nella sede della provincia di benevento, alla rocca dei rettori. I presidenti chiedono anche, in via subordinata, che l'articolo 17 "venga riportato ad una dimensione di provvedimento di spesa e che vengano individuati gli obiettivi di carattere economico da raggiungere, affidando agli enti locali ed alle regioni l'iniziativa dell'adozione degli interventi da attuare per raggiungere tali obiettivi". Anche il Presidente dell'upi, Giuseppe Castiglione, ha chiesto che il processo di riforma istituzionale venga condiviso con i territori.

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Fonte:Segreteria Generale)

Circolari ministeriali e note D.A.P. LUGLIO 2012

Ministeriale GDAP-0274172-2012 del 23.7.2012 Ripartizione lavoro straordinario anno 2012 personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il Dipartimento ed altre articolazioni dell'Amministrazione Centrale Scarica la Ministeriale dal sito www.alsippe.it

Ministeriale GDAP-0274179-2012 del 23.7.2012 CC Rieti - implementazione temporanea delle risorse umane - seguito Scarica la ministeriale dal sito www.alsippe.it

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Fonte:Segreteria Generale)

Convenzioni nazionali e regionali per gli iscritti Alsippe

La Segreteria Generale in collaborazione con i rappresentanti regionali provinciali e locali presenti sul territorio ha stipulato una serie di convenzioni per gli iscritti Alsippe e i propri familiari , per usufruire di servizi con sconti particolari. Per usufruire dei predetti sconti bastera’ esibire la Tessera Servizi Alsippe che potra’ essere richiesta ai responsabili delle Segreterie Sindacali . Cliccando il link sotto potrete visionare i servizi offerti http://www.alsippe.it/joomla/index.php/servizio/convenzioni Per richieste ed informazioni contattate l’indirizzo email: [email protected]

Fonte:Segreteria Generale)

Convenzione Alsippe con Unitelma Sapienza (Università telematica)

La Segreteria Generale Alsippe ha stipulato una convenzione con Unitelma Sapienza (Università telematica) Per informazione e dettagli sulla convenzione richiedi il protocollo al'indirizzo email [email protected] Inoltre visita il sito Unitelma Sapienza www.unitelma.it/sito/index.html L'Università telematica Unitelma Sapienza offre corsi di laurea, master e corsi di formazione per il settore pubblico e privato in modalità e-learning, coniugando i saperi giuridici, economici e manageriali in un'ottica attenta alle nuove sfide tecnologiche Per richieste ed informazioni contattate l’indirizzo email:

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Fonte:Segreteria Generale)

Convenzione assicurazione RC auto La Segreteria Generale Alsippe ha definito con una Societa’ Assicurativa, una convenzione per la stipula di polizze assicurative RC auto e moto per gli iscritti Alsippe ed i propri familiari Per ulteriori informazioni rivolgersi all’indirizzo mail riportato sotto dove puoi richiedere anche il tuo preventivo : [email protected] allegando i documenti richiesti sotto

Documenti richiesti per il preventivo Fotocopia del libretto di circolazione Fotocopia dell’attestato di rischio Tesserino di Servizio Nel caso in cui sia un familiare intestatario della polizza un autocertificazione che en attesti la parentela i sensi della normativa vigente

(Fonte:Segreteria Generale)

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