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Note sulla pressione di degenerazione nelle stelle
● Pressione di un gas classico in condizioni STP
● Pressione di un gas quantistico di fermioni: principii di Heisenberg/Paulipressione di degenerazione
● Fasi finali nell' evoluzione di una stella:- diagramma HR- stelle poco massive: pressione di degenerazione di elettroni
Helium flashNana bianca
- stelle molto massive: contrazioni/espansioni durante cicli fino a FePressione di degenerazione di protoniCollasso gravitazionale
- novae e supernovae: massa di Chandrasekaer/massa di PlanckStelle Novae (in sistemi binari)Supernovae di tipo I e II
- stelle di neutroni: pressione di degenerazione di neutroniPulsars e magnetars
- buchi neri: Limite di SchwarschildCygnus X-1
Evoluzione stellare e pressione di degenerazione
Dopo la combustione dell’ idrogeno, in una stella (e nel Sole) hanno luogo cambiamenti sostanziali sia nella struttura (nucleo e strati esterni) che nell’ emissione di energia.
Per comprendere il comportamento di una stella in queste condizioni e’ necessario considerare le differenze tra gas ordinari e gas degeneri.
Una stella durante la sua evoluzione si contrae man mano che il combustibile nucleare viene utilizzato: ad ogni contrazione la temperatura aumenta e sono possibili fusioni di nuclei piu’ pesanti. Quando viene esaurito il combustibile per la fusione e il nucleo della stella e’ costituito essenzialmente da Fe, il nucleo collassa a causa della gravita’.
Oggi cercheremo la risposta ad alcune domande:
Che cosa accade esattamente durante questo collasso? Fino a quando la contrazione puo’ continuare? Che cosa la rallenta o ferma?Come avviene l’ esplosione di una supernova? E di una nova?Che cosa rimane dopo l’ esplosione?
Pressione di un gas in condizioni STP
nkTP Legge dei gas perfetti (per volume unitario): al crescere della temperatura, anche la pressione cresce.
Interpretazione cinetica:
Pressione = forza per unita’ di area esercitata dalle molecole/atomi del gas= momento trasferito per unita’ di area e di tempo
Momento tasferito attraverso area A nel tempo t = = numero particelle x momento medio particella =
= densita’ di numero x volume x momento medio particella xxtpnAv
Quindi: 2
xxx nmvpnvP
Tenendo conto del moto in 3 dimensioni si arriva a:
2
3
1mvnP
Poiche’:
kTmv 32
Si giustifica le legge dei gas perfetti: nkTP
Per un volume generico, si ha: V
TnkP
Ma quanto piccolo puo’ essere il volume affinche’ questa legge sia valida?In altri termini, la legge vale per gas/plasmi fino a quale densita’ di volume?
Max densita’: su terra ~20 g/cm3, su sole ~150 g/cm3, su stelle?
Limite dato dalla meccanica quantistica.
Principi fondamentali della Meccanica Quantistica
xpx
• Principio di indeterminazione di Heisenberg
• Principio di esclusione di Pauli
due elettroni (o fermioni identici) non possono occupareil medesimo stato energetico. In particolare non possono avere gli stessi momenti, spin e posizioni.
Quindi, se un elettrone e’ confinato nel volume di una stella, il suo momento sara’ noto con un’ incertezza legata alla dimensione della Stella (per il principio di Heisenberg). Per stelle ordinarie non e’ un problema, ma nelle fasi di contrazione la velocita’ aumenta e questo genera una “pressione” effettiva che contrasta la gravita’. Senza il principio di Pauli, si avrebbe una contrazione (per una stella delle dimensioni del Sole) fino a r~10-31 m! Tenendo conto del principio di esclusione, si vede che la contrazione arriva a r~107 m (di poco superiore al raggio della Terra).
Quindi, dato che: xx pnvP e indicando con ne il numero di elettroni per m3
La distanza media tra elettroni puo’ essere espressa come:
3/13
11
eenn
x
3/1
exx hnx
hpp
Quindi:
e
xx
m
pv
e
ee
e
eexxee
m
nhhn
m
hnnpvnP
3/523/1
3/1
Pressione di degenerazione elettronica
In generale, tenendo conto del moto in tre dimensioni e dei valori medi Di posizione ed impulso si ha:
3/53/52
0485.0
V
nK
m
nhP
e
ee
Si confronti con:V
TnkP
Sostituendo alla densita’ di numero la densita’ di massa e includendo anche i protoni del nucleo (il core di una stella e’ elettricamente neutro):
p
e
ep
mA
Zn
Z
nAm
3/5
3/53/52
0485.0pe
emA
Z
m
hP
Si arriva alla seguente espressione per la pressione di degenerazione:
Questa espressione non dipende dalla temperatura!Un gas degenere riscaldandosi non si espande.
Assumendo che il nucleo di una stella, una volta esaurito il combustibile al suo interno, sia supportato dalla pressione di degenerazione del gas di elettroni, si puo’ derivare una relazione interessante tra la massa del core e il suo raggio.
Calcolo della pressione al centro del sole
Equilibrio idrostatico nel Sole hr
rrGmghP
2
)()(
Se h=R, si ottiene la pressione al centro del Sole
R
GMP c
c
Inoltre, supponendo che la densita’ centrale sia la stessa di tutto il sole, si ha:
cRM
hrrrmhrm
3
2
3
4
)(4)()(
E quindi:4
2
4
3
R
GMPc
Uguagliando questa espressione a quella della pressione di degenerazione si ottiene:
3/1
3/5
3/5
2
114.0
M
A
Z
mGm
hR
pe
Espressione estremamente interessante: un oggetto supportato da un gas degenere di elettroni e’ piu’ piccolo se e’ piu’ massivo!
Z/A e’ circa 0.5 per nuclei da He a Fe. Se la stella diventa troppo massiva il raggio diventa nullo. In effetti, un calcolo piu’ corretto che tiene conto degli effetti relativistici nel moto degli elettroni mostra che R>0 se M>1.4Msole.
Questo e’ il Limite di Chandrasekhar.Esso determina un limite superiore allamassa di un corpo supportato dalla pressione di degenerazione di elettroni.
Massa di Chandrasekhar
La trattazione relativistica mostrerebbe che l’ equazione di stato di un corposorretto da pressione di degenrazione elettronica e’:
3/4
'
V
nKPe
N.B.!
La massa di Chandrasekar, pari a circa 1.4 masse solari, vale:22/3
1
3
p
ChmG
hcM
Essa puo’ essere espressa in termini di altre due masse: la massa del protonemp e la massa di Planck
KgG
hcM Pl
8
2/1
105.5
Risultando:
2
32/33
p
PlCh
m
mM
Evoluzione stellare I: la Nana bianca
Un corpo con le caratteristiche descritte finora si ipotizza sia una stella Nana bianca,risultato dell’ evoluzione di stelle poco massive della sequenza principale.
Sequenza di eventi:
Il nucleo di H si esaurisce e la combustione termonucleare si arresta. La pressione del gas non bilancia la gravita’ e il nucleo si contrae e si riscalda.
Il gas immediatamente sopra il nocciolo si riscalda a seguito della contrazione.Inizia la combustione di H in He in uno strato attorno al nucleo della stella: L’ energia prodotta provoca l’ espansione degli strati soprastanti.
Il nucleo continua a contrarsi.
In questa fase la luminosita’ della stella cambia di poco (gli strati esterni si raffreddano un po’ a causa dell’ espansione). La stella si muove orizzontalmente nel diagramma HR e viene detta sotto-gigante (subgiant).
Gli strati esterni continuano l’ espansione a seguito della combustione di H nello strato intermedio, supportata dal continuo collasso del nucleo. La temperatura esterna si assesta su 3000 K e la stella si espande senza raffreddarsi Ulteriormente: la luminosita’ aumenta e la stella si sposta verticalmente nel Diagramma HR. E’ diventata una gigante rossa.
Il nucleo si contrae al punto da diventare degenere ed e’ supportato dalla pressionedi degenerazione. Il campo gravitazionale esercitato sugli strati intermedi e’ molto intenso e lo strato di H aumenta la temperatura in modo da resistere alla gravita’.Ne segue un aumento di luminosita’ e la stella sale rapidamente lungo il ramo delle giganti rosse.
Alla fine del ramo verticale, la contrazione del nocciolo e’ tale da permettere la fusione di He in C attraverso il triplo processo a. Poiche’ il nocciolo e’ degenere, Un aumento di temperatura causata dalla fusione di He non ne provoca espansione.Al crescere della temperatura si ha il cosiddetto “Helium flash” (non visibile) in cui parte dell’ energia termica accumulata nel nocciolo viene rapidamente dissipata negli strati superiori. Per valori sufficientemente elevati di temperatura, il nucleo non e’ piu’ degenere e la combustione di He in C continua in modo stabile.La stella viene detta “del ramo rizzontale”.
Il nucleo di He si esaurisce. Il nocciolo si contrae ulteriormente e uno strato di He Intermedio inizia a fondere. La combustione di H si trasferisce agli strati piu’ esterni.
La stella diviene una gigante asintotica.
A questo punto la stella diventa instabile e inizia ad oscillare mentre si espande e si raffredda o si contrae e si riscalda. In questa fase gli strati piu’ esterni vengono espulsi a formare una nebulosa planetaria.Il nucleo resta visibile come Nana bianca.
Le nane bianche sono luminose non perche’ generano energia, ma perche’ hanno intrappolato al loro interno grandi quantita’ dicalore.
La luminosita’ decresce lentamente nel tempo: dopo alcuni miliardi di anni la stella non e’ piu’ visibile.
Evoluzione stellare II: la Supernova
Per stelle di massa > 6 masse solari il destino e’ differente a causa della maggiore temperatura nel nocciolo, che permette la fusione di nuclei piu’ pesanti, sino al Fe.
Sequenza di eventi:
Il nucleo puo’ raggiungere o superare la massa di Chandrasekhar.
Non si ha Helium flash perche’ il nucleo e’ sufficientemente caldo da innescare reazioni del triplo processo alfa prima di raggiungere lo stato di gas degenere.
La formazione dello strato intermedio di H fondente e’ simile al caso precedente.
La stella si muove avanti e indietro orizzontalmente nel diagramma HR man mano che il nucleo si contrae, si scalda e inizia la fusione di un altro elemento, mentre gli strati esterni si espandono.
Quando un particolare tipo di nucleo e’ esaurito, il nucleo si contrae e la stella si muove orizzontalmente nel diagramma HR finche’ un altro nucleo, piu’ pesante, inizia a fondere.
La stella assomiglia ad una “cipolla” con una serie di strati in cui si ha fusione di nuclei via via piu’ pesanti sino al Fe.
Quando si ha un nocciolo di Fe, il nucleo collassa e la stella diventa una supernova.
Pressione di degenerazione di protoni
Anche i protoni, presenti nelle stelle con gli elettroni, sono soggetti alle regole
della meccanica quantistica e hanno un’ incertezza sul momento. Al diminuire
dello spazio di confinamento aumenta il loro impulso e si ha una pressione di
degenerazione di protoni.
Ma, a parita’ di momento, l’ energia cinetica di un protone e’ circa 2000 volte
inferiore a quella di un elettrone: la pressione di degenerazione di protoni
e’ trascurabile rispetto a quella di elettroni in stelle normali o nane bianche.
Vedremo che essa sara’ importante nei processi avanzati di collasso
di stelle massive con formazione di stelle di neutroni.
Dal punto di vista energetico, protoni ed elettroni possono combinarsi
a dare neutroni e neutrini: per cui, poiche’ massa di p e n sono simili,
giochera’ a tutti gli effetti la pressione di degenerazione di neutroni.
Novae e Supernovae
Il termine "nova" deriva dal Latino e significa nuova stella. Le prime novae
osservate si pensa fossero in realta’ supernovae esplose entro la nostra
galassia: si pensava che fossero stelle temporanee poiche’ erano
sufficientemente luminose da essere viste a occhio nudo ma non potevano
essere viste prima dell’ esplosione.
Curve di luce di novae e supernovae molto simili, ma le supernovae sono
molto piu’ luminose le due classi di oggetti sono prodotti in situazioni molto
differenti.
Proprieta’ delle Novae
Si verificano in sistemi stellari binari chiusi.
La luminosita’ aumenta di un fattore 105 in pochi giorni, decresce ad un livello
di luminosita’ pari o di poco superiore in qualche centinaio di giorni.
Rilascio tipico di energia pari a circa 1037-38 joules, pari all’ energia rilasciata
dal sole in circa 10.000 anni.
Gli spettri rivelano che materia viene emessa con velocita’ fino a 5000 Km/s.
In alcuni casi sono visibili gli strati esterni sotto forma di piccole nebulose.
La quantita’ di massa emessa e’ molto piccola: circa 10-4 masse solari.
Un modello di Nova
Le stelle novae sono binarie. Quindi bisogna avere:
Una coppia di stelle, una poco piu’ massiva dell’ altra e in gado di evolvere
a nana bianca prima dell’ altra.
La seconda stella evolve piu’ lentamente e diventa una gigante rossa.
Se le stelle orbitano una vicina all’ altra, del materiale emesso dalla gigante
rossa puo’ accumularsi sulla nana bianca, fluendo attraverso il cosiddetto
“lobo di Roche” della gigante rossa.
Il processo di accrescimento continua finche’ sufficiente materiale si accumula sulla
nana bianca perche’ possa per attrazione gravitazionale inescarsi la fusione di H in
He.
Poiche’ la superficie della nana bianca e‘ in uno stato degenere, H brucia molto
rapidamente, in modo simile a quello dell’ Helium flash.
Si rilascia molta energia e lo strato superficiale della nana bianca diventa non
degenere e si espande (la pressione cresce) a seguito dell’ aumento di temperatura.
Il lobo di Roche di una stella rappresenta il volume in cui il campo gravitazionale
della stella e’ piu’ intenso di quello della stella compagna.
Questo modello e‘ confortato dall’ esistenza delle novae ricorrenti: l’ aumento di
luminosita’ e’ maggiore per novae con intervalli piu’ lunghi tra gli episodi.
Si noti che il meccanismo che provoca l’ accrescimento di H sulla nana bianca
potrebbe a sua volta generare un’ altra nova!
Proprieta’ delle Supernovae
L’ ultima supernova esplosa nella Via Lattea risale al 1604 e fu osservata da
Keplero, Galileo e altri. Da allora molte supernovae in altre galassie sono
state osservate. Una delle piu’ spettacolari risale al 1987, la supernova 1987A
che esplose nella Grande Nube di Magellano, relativamente vicina alla nostra
galassia.
Le supernovae sono stelle totalmente differenti dalle novae: una SN puo’
avere una curva di luce simile ad una nova, ma raggiune luminosita’ di 1010
volte superiore a quella del sole.
Le osservazioni di queste SN in altre galassie, ne hanno rivelato due
categorie:
Proprieta’ Tipo I Tipo II
Locazione Vicino a stelle vecchie Vicino a stelle giovani
Spettro No H, molte righe Dominato da H
Massa eiettata 0.5 masse solari 5 masse solari
Energia totale 4 x 1043 J 1044 J
Magnitudine massima -19/-20 -17
Velocita’ eiezione 10.000 Km/s 5000 Km/s
Che cosa causa l’ esplosione di un Supernova?
L‘ energia gravitazionale!
Infatti, si consideri l’ energia di collasso gravitazionale che si avrebbe se un
oggetto di massa 1.4 masse solari e raggio r=15 Km (vedi stella di neutroni)
collassasse a r=0:
Energia piu’ che sufficiente ad alimentare una supernova.
I due tipi di supernovae, I e II, hanno origine da precursori diversi
• Il tipo II proviene dall’ evoluzione di stelle massive.
• Il tipo I proviene dall’ esplosione di una nana bianca vicina al limite di
Chandrasekhar che accumula abbastanza materiale da superare il limite.
Nelle supernovae di tipo II, una stella massiva raggiunge il punto in cui il
nocciolo e’ composto da Fe solido.
Il nucleo si contrae poiche’ non e’ piu’ possibile la creazione di energia
nucleare.
La temperatura sale a tal punto che si ha fotodisintegrazione dei nuclei: raggi
gamma penetrano vi nuclei di Fe e li spaccano. Il nocciolo assorbe cosi’ tanta
energia che viene favorita la reazione di cattura di elettroni da parte dei protoni
a formare neutroni.
Neutrini vengono emessi in abbondanza.
La materia sovrastante collassa e rimbalza sul nucleo di neutroni
(estremamente denso): si genera nella stella un’ onda d’ urto che provoca un’
esplosione e il rilascio del materiale sovrastante nello spazio.
Dopo circa un giorno inizia l’ emissione luminosa: grandi quantita’ di luce
visibile vengono emesse e la stella diventa luminosa.
Collapse of the Iron Core
• Once the inner core begins to change into
iron, the star is in trouble.
• Nuclear fusion involving iron does not
produce energy because the nuclei are so
compact.
• So, iron plays the role of fire extinguisher,
damping the inferno in the stellar core.
Collapse of the Iron Core
• The central fires cease for the last time,
internal supports dwindle & equilibrium is
gone forever.
• Gravity overwhelms the outward pressure
from fusion and the star implodes, falling
in on itself.
Collapse of the Iron Core
• Core temperature rises to 10 billion
Kelvin, which gives photons enough
energy to split iron into lighter nuclei –
called photodisintegration
• In less than 1 second, the collapsing core
undoes all the effects of nuclear fusion
that occurred during the previous 10
million years.
Collapse of the Iron Core
• As core density rises, protons & electrons
are crushed together to form neutrons &
neutrinos: p+ + e- no + neutrino: called
neutronization of the core.
• Neutrinos hardly react with matter. They
escape into space carrying away energy.
Collapse of the Iron Core
• Neutrino escape and electron
disappearance make matters worse for
core stability.
• There is now nothing to prevent collapse
to the point at which neutrons come in
contact with one another.
• Contact halts the collapse, but not until
core has overshot point of equilibrium.
Collapse of the Iron Core
• Core becomes compressed, stops, and then rebounds with a vengeance.
• It takes only 1 second from the start of the collapse to the “bounce” at neutron contact.
• An energetic shock wave sweeps through the star at high speed, blasting all overlying layers, including heavyelements outside iron inner core, into space.
Collapse of the Iron Core
• The star explodes in one of the most
energetic events known, and will shine as
brightly as the entire galaxy in which it
resides for a period of a few days.
• This death of a high mass star is a core-
collapse supernova.
10
core collapse supernova mechanism
Fe core
inner core
pre SN star1.
infalling outer core
outgoing shock from
rebounce
proto neutron star2.
infalling outer coreproto neutron star
stalled shock
3.
revived shock
proto neutron star
matter flow gets reversed
- explosion
4.
neutrinos
neutrino heated
layer
Collasso gravitazionale (1)In aggiunta, l’aumento della densita’ porta ad un aumento dell’energia di Fermi del gas di
elettroni. Questi hanno ora energia sufficiente per dar luogo a reazioni quali:
e- + p n + ne
(deleptonizzazione) ed altre reazioni di disintegrazione nucleare:
Fe56 + e-Mn56 + ne
scomparsa di elettroni e diminuzione ulteriore di pressione.
Continua contrazione pressione interna approx. costante
Processo estremamente veloce: raggio iniziale della regione interessata ~ migliaia di km
raggio finale ~ 50 km !
(Cio’ che rimane alla fine e’ una stella di neutroni)
Densita’ nella zona centrale superiore a quella nucleare (1014 g/cm3)
“Rimbalzo” della zona centrale e collisione con gli strati che continuano a “cadere”
shock attraversa gli strati che stanno collassando espulsione degli strati esterni
Collasso gravitazionale (2)Elettroni di alta energia ancora presenti nel nucleo continua la deleptonizzazione e produzione di neutriniTemperatura del nucleo > 2 1012 K (200 MeV). Produzione di coppie di leptoni e neutrini [g e+ e-
n + nbar].
nm, ne, nt
e relativi antineutrini.
I ne hanno sezioni d’urto un po’ piu’ grandi. Interagendo perdono energia Ene ~ 20-30 MeV
Durata dell’emissione dei ne pochi decimi di secondo
Durata dell’emissione dei nm,nt 10 secondi o piu’
SN1987a (23 Febbraio 1987) [Nelle nubi di Magellano]Distanza 50 KpcFlusso di neutrini a terra (3-6) 1010 cm-2
Collasso gravitazionale (3)Riassumendo le fasi che precedono e che poi descrivono il collasso
(per stelle aventi massa > 8-10 MS):
a) Combustione dell’idrogeno, dell’elio e degli elementi piu’ pesanti (carbonio,
ossigeno, azoto) nel nucleo
b) Combustione di idrogeno ed elio negli strati esterni. Combustione degli elementi
pesanti prodotti nel nucleo (Si e poi Ni). Fotodisintegrazione del Si e formazione
del Fe
c) Fine dei processi di fusione
d) Massa del nucleo maggiore di 5.72 Ye2 MS (Massa di Chandrasekhar) densita’
elettronica (gas degenere di elettroni relativistici) genera una pressione non piu’
sufficiente a bilanciare la pressione gravitazionale.
e) Aumento dell’energia di fermi che accompagna l’aumento della densita’
elettronica aumento dell’energia degli elettroni innesco del processo di
deleptonizzazione:
e- p n ne
f) Diminuzione del numero di elettroni diminuzione della pressione elettronica
innesco del collasso
g) Nucleo ricco di neutroni e di nuclei con alto numero di neutroni
Collasso gravitazionale (4)h) Per densita’ r ~ 5 1011 g cm-3
neutrini prodotti nel nucleo “intrappolati” (tempo di diffusione maggiore del tempo di collasso) produzione della “sfera di neutrini”Neutrini intrappolati interagiscono con neutroni:
ne n e- p
i) interazioni con i nuclei “termalizzano” i neutrini
j) Densita’ nel nucleo r > 1014 g cm-3 collisione del nucleo con gli strati
esterni che “cadono” onda di pressione a velocita’ maggiore di quella del suono (onda d’urto)
k) Energia dell’onda dissocia nuclei di Fe in protoni e neutronil) Neutrini prodotti durante il raffreddamento della stella di neutrini che si sta
formando:g e+ e-
ni nbari
intrappolati (alta densita’ del materiale circostante) e poi in equilibrio termico emessi
23 e 24 febbraio 1987 Osservazione eventi compatibili con le reazioni
ee
ee
enpe
24 febbraio 1987, 5h 31m 12s bagliore proveniente dalla Grande Nebulosa di Magellano esplosione supernova SN1987A ►storicamente documentate negli ultimi due mila anni nella nostra Galassia solo 8 supernove prima della SN1987A l’ultima nel 1604!
limite superiore della massa del neutrino elettronico. ►sezioni d’urto
244
4
2
e
2
F
ecmE1065.1E
)c(
cmg2)e(
22442
4
2
ecmE1065.1E
)c(
g)p(
a parità di energia valore più elevato ►Dalla misura dell’energia dell’elettrone energia del neutrino
MeVE29.1mEmmETmEepenpenn
►ipotesi relative alla distribuzione temporale degli eventi
a) m = 0 → l v = c (indipendentemente dall’energia) → distribuzione temporale degli eventi osservata sulla Terra = distribuzione dei neutrini
al momento dell’emissione dalla stella.
b)
0m
e neutrini emessi simultaneamente → arrivano sulla terra prima i più energetici e dopo i meno energetici
c)
0m
e neutrini emessi dalla stella casualmente entro t → distribuzione temporale sulla terra non ordinata corrispondentemente alla distribuzione energetica in un intervallo di tempo
t
più lungo o più corto di t
► Distribuzione temporale ed energetica dei primi 8 eventi osservati con il rivelatore Kamiocande II _________________________________________________________________________________________
1 2 3 4 5 6 7 8
T (s) 0. 0.107 0.30
3
0.32
4
0.50
7
1.54
1
1.728 1.91
5
Ee
(MeV)
20.0
±2.9
13.5
±3.2
7.5
±2.0
9.2
±2.7
12.8
±2.9
35.4
±8.0
21.0
±4.2
19.8
±3.2
E(MeV
)
21.3 14.8 8.8 10.5 14.1 36.7 22.3 21.1 __________________________________________________________________________________
neutrini meno energetici sono arrivati prima di neutrini più energetici ipotesi verosimili a) m = 0 (distribuzione temporale sulla stella = sulla terra) c)
0m
e neutrini emessi dalla stella casualmente entro t
► relazione fra t e t
Distanza Supernova-Terra
cm1073.4c
cm)s/cm(c365243600105.1luceanni105.1L12
55
Tempo di percorrenza per neutrini con massa = 0, v = c
t = L/c ~ 4.73 1012 s ~ 1.5 105 a
Supernova esplosa 150.000 anni fa !!!! Tempo di percorrenza per massa ≠ 0,
2
E
m1cv
2
2m
E
m
2
11
c
L
E
m1
1
c
L
v
Lt
t = istante di emissione, t’ = istante d’arrivo
mttt
mttt
intervallo di tempo fra l’arrivo di due neutrini i e j
)tt()tt(ttmjmijiji
corrispondente intervallo di tempo all’emissione
s)MeV(E
1
)MeV(E
1)eV(m36.2)tt(
E
1
E
1m
c2
L)tt(tt
2
j
2
i
2
ji
2
j
2
i
2
jiji
►Se
vjiEE
e
0ttji
(il neutrino più energetico giunge sulla terra dopo il neutrino meno energetico) →
jijitttt
(intervallo di tempo sulla stella > di quello sulla terra). Per i = 6, Emax = 36.7 MeV j = 3, Emin = 8.8 MeV
sm029.0238.1tt 2
36
Ipotesi:
36tt
< t prefissato < 2 × valore osservato sulla terra ≈ 4 s
029.0
238.1t029.0m 2
___________________________________________________________________________________
m(eV) 0 6 8 10 12 16
t (s) ≤ 1.238 2.282 3094 4.138 5.41 48.66
eV10m
(include il valore zero)
Altra stima del limite superiore della massa del neutrino ►limite superiore dedotto dall’energia del primo neutrino rivelato dall’apparato sotto il Monte Bianco (7 ± 1.4 MeV) e dal ritardo fra la sua rivelazione e quella del segnale dell’antenna per onde gravitazionali (t=1.4±0.5 s) velocità onda gravitazionale = c tutto il ritardo dovuto a v < c, ossia alla massa del neutrino
2
2
m
)MeV(E
)eV(m36.2
c
L
v
Lttt
eV5.4m
Resti di SupernovaeEdwin Hubble dedusse nel 1928 che la Nebulosa del Granchio era cio’ che
restava dell’ esplosione di una supernova nella Via Lattea osservata e
registrata da Cinesi e Nativi Americani. Lo dedusse misurando la velocita’ di
espansione dei gas e realizzando che essa era compatibile con una
esplosione risalente a circa 900 anni prima.
Questi resti hanno spesso forma circolare e contengono grandi quantita’ di
elementi pesanti (come ci si aspetta dall’ esplosione di SN). Il mezzo
interstellare circostante viene eccitato dal gas emesso nell’ esplosione e si ha
anche emissione di raggi X.
Evoluzione stellare III: Pulsars, stelle di neutroni e buchi neri
Tipo Masse solari core Massa iniziale seq. princ.
Sorgente pressione
Nana bianca <1.4 ~6 Elettroni
Stella di neutroni 1.4-3 6-12 Neutroni
Buco nero >3 >12 ---
Stelle di neutroni
Le stelle di neutroni sono prodotte quando la forza di gravita’ diventa cosi’
intensa che la reazione:
diventa energeticamente favorevole.
Esse sono supportate dalle pressione di degenerazione del gas di neutroni,
analogamente a quanto succede per il gas di elettroni nelle nane bianche.
Sono molto piu’ piccole di queste (r=10-20 Km a seconda della massa:
ancora oggetti piu’ massivi sono piu’ piccoli). La densita’ centrale raggiunge
valori di ~7x1017 kg/m3 .
La struttura e’ molto differente da quella di stelle normali o nane bianche e si
puo’ avere una sorta di “crosta” superficiale.
Le stelle di neutroni ruotano molto rapidamente su loro stesse per
conservare il momento angolare e danno origine alle cosiddette pulsars.
22
Supernova remants – neutron stars
SN remnant Puppis A (Rosat)
Neutron star
kicked out
with ~600 mi/s
Stella di neutroni
Per M ≈ 1.5M� si ha:
A =M
Mn∼ 1.8× 1057
R = 10.5 Km
n = 4× 1014 g
cm3
SEMF e gravita spegano stelle di neutroni entro un fattore ∼ 20!
Una stella di neutroni e un nucleo gigante... Approssimazioni:
1. stella non pura materia neutronica (β-equilibrio);
2. ρ ∼ 4× ρ0, densita di saturazione → muoni, iperoni, quarks liberi
3. relativita generalenon trascurabile
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Pulsars
Scoperte da Jocelyn Bell nel 1967, durante una borsa post-doc.
Premio Nobel 1974 per la scoperta a Antony Hewish, suo supervisore.
Neutron star mergers: robust r-process
1.2M� � 1.4M� 1.4M� � 1.4M� 2M� � 1.4M�
simulations: 21 mergers of 2 neutron stars 2 of neutron star black hole
nucleosynthesis of ejectarobust r-process: - extreme neutron-rich conditions (Ye =0.04) - several fission cycles
Korobkin, Rosswog, Arcones, Winteler (2012)Rosswog, Korobkin, Arcones, Thielemann (2013)
Neutrino-driven winds0.5
R [km]
e!
e!
1.00.5
Si
M(r) [M ]
e!
e!
e!
M(r) [M ]
e!
e!
e!
e!
e!
Fe, Ni
M(r) [M ]
R ~ 3000
e!
e!
e!
!e
ChM(r) [M ]~ M
Fe, Ni
Si
0.5 1.0
R [km]
Si
R [km]
M(r) [M ]
Fe, Ni
0.5 1.0
Si
R [km]
R [km]
R [km]
Si
1.0M(r) [M ]
Si!burning shell Si!burning shell
Si!burning shellSi!burning shell
!e,µ," ,!e,µ,"
R ~ 100g
Fe
,µ,"e,!,µ,"e!
#,n
,µ,"e,!,µ,"e!
RFe
RFe
( $>%
$
&)
RFe
$
c o)2%
$<
formationshock
radius of
gR ~ 100
#,n#,n,
seed12
9Be,C,
e!RFe
position ofshock
formation
RFe
!
Neutrino Trapping
Shock Stagnation and Heating,
,µ,"e,!,µ,"e!
~ 10
free n, p
!!e
e
1.3 1.5
R ~ 50!
p
n
sR ~ 200
FeR
10
10
10
10
2
3
4
5
R ~ 10ns
R31.4
!
He
Ni
#
Si
PNS
r!process?
n, p
O
pfree n,
Fe
Ni
R!
hcM
~ 100
Bounce and Shock Formation
nuclear matter
~ 10
nuclei
(t ~ 0.11s,
1.3 1.5
R ~ 50!
Explosion (t ~ 0.2s)sR ~ 200
PNS gain layercooling layer
R ~ 10ns
R1.4
!
Neutrino Cooling and Neutrino!
PNS
Driven Wind (t ~ 10s)
n, p
nuclear matter nuclei
Shock Propagation and Burst
R ~ 100 kms
R!
(t ~ 0.12s)
heavy nucleihcM
$
c(t ~ 0.1s, ~10"# g/cm$)(t ~ 0)Initial Phase of Collapse
Figure 2. Schematic representation of the processes that occur in a collapsing stellar iron core on the way to thesupernova explosion. The diagrams (from top left to bottom right) visualize the physical conditions at the onset ofcore collapse, neutrino trapping, shock formation, propagation of the prompt shock, shock stagnation and revivalby neutrino heating, and r-process nucleosynthesis in the neutrino-driven wind of the newly formed neutron star,respectively, as suggested by current computer simulations. In the upper parts of the figures the dynamical stateis shown, with arrows indicating the flow of the stellar fluid. The lower parts of the figures contain informationabout the nuclear composition of the stellar plasma and the role of neutrinos during the different phases.
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neutrons and protons form α-particles α-particles recombine into seed nuclei
NSE → charged particle reactions / α-process → r-process weak r-process νp-processT = 10 - 8 GK 8 - 2 GK
T < 3 GK
Buchi neri
Se il nocciolo restante dopo l’ esplosione della supernova e’ cosi’ massivo che
nemmeno la pressione di degenerazione di neutroni riesce a sostenerlo, la
gravita’ lo fa collassare in un buco nero.
Il raggio di un buco nero e’ definito come il raggio a cui la velocita’ di fuga
diventa uguale alla velocita’ della luce: questo e’ detto raggio di
Schwarzschild. Poiche’ nessuna informazione puo’ uscire esso viene detto
orizzonte degli eventi e non e’ possibile osservare il suo interno.
Sebbene i buchi neri possano anche essere stati concepiti da Newton, essi sono interpretabili solo attraverso la relativita’ generale.
Un buco nero e’ una regione in cui il campo gravitazionale e’ cosi’ intenso e la curvatura dello spazio cosi’ grande che il cammino di un fotone si ripega su se stesso. In modo equivalente ponendo la velocita’ di fuga pari a c e’ possibile stimare le dimensioni di tale oggetto:
Questo raggio non puo’ essere osservato sperimentalmente ne’ essere misurato.
Esempio famoso di possibile buco nero in Cyg X-1 che e’ un’ intensa sorgente X.
Nel visibile si ha una supergigante blu, HDE226868, con M~20Msole