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-----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA------------------------------------------- NUMERO 922 DI MERCOLEDI 13 FEBBRAIO 2013 A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO DÌ TUTTI Carenza di personale a Lodi l’Alsippe scrive al Provveditore Al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria MILANO e,p.c., Alla Direzione della Casa Circondariale LODI Oggetto: Carenza di personale. Questa Segreteria Provinciale con la presente intende “Nuovamente” segnalare la carenza di personale presso la Casa Circondariale di Lodi, tale situazione è stata fino a questo momento arginata grazie all’impegno di tutto il personale ivi in servizio che ha supportato maggiori carichi di lavoro e stress psico-fisico per assicurare il sufficiente funzionamento dell’istituto. Nel dettaglio Vi ribadiamo, qualora ve ne sia bisogno , l’attuale forza organica presente nella nostra struttura è di 43 unità. Segnaliamo inoltre che nella visita all’istituto Lodigiano del Sig. Provveditore, tenutasi il 08 Gennaio questa OO.SS. avrebbe gradito che l’ Autorità Dirigente avesse dato voce anche al Personale e alle Organizzazioni Sindacali,ma evidentemente a questo Superiore Ufficio non interessa sentire il personale. Con l’apertura della terza sezione le unità inviate in missione stanno solo supplendo al trasferimento del personale in altra sede con i movimenti dell’ultimo interpello, in quanto le unità trasferite alla C.C. Lodi dai movimenti del sopra citato interpello sono personale che era già distaccato presso questa sede da diversi anni. Alla luce di quanto sopra si segnala che la Direzione della C.C. Lodi ha molte difficoltà a concedere al personale congedi e riposi, tanto è vero che molto personale ha ancora intatto tutto il congedo 2012 oltre che a numerosi riposi accumulati. Ma ciò che è più grave che il personale continua a sobbarcarsi più posti di servizio contemporaneamente, senza considerare un Nucleo Traduzione e Piantonamenti composto da “”sole “” 2 unità. Quindi questa O.S., con la presente richiede di valutare la possibilità di inoltrare al competente Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria una richiesta di revisione dell’organico del personale di Polizia Penitenziaria stabilito con D.M.,nell’ormai lontano, 6 dicembre 2001 o di richiedere l’invio in missione di personale, in attesa di nuove assegnazioni, per far si che l’istituto possa riprendere l’attività a pieno regime garantendo l’ordine e la sicurezza ma soprattutto un buon recupero psico-fisico al personale in servizio alla C.C. di Lodi. In attesa di conoscere le determinazioni assunte da codesto Provveditorato si coglie l’occasione per porgere distinti saluti. Lodi, lì 11.02.2013 F.to Il Segretario Provinciale Lodi Ricciardi Francesco Fonte:Segreteria Generale) Ieri manifestazione al Dap delle OO.SS sulla situazione delle carceri del Lazio Le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria nella Regione Lazio ritengono “che sia necessario dover manifestare il proprio totale disappunto nei confronti di questo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, perché non intende a distanza di tempo risolvere i seguenti problemi: la totale inadeguatezza dei vertici dipartimentali, a partire dal Capo del Dipartimento e dei suoi vice e direttori generali competenti rispetto alla scorrettezza delle relazioni sindacali e delle esigenze di questa regione, sulla quale pendono anche le scelte dello stesso DAP in considerazione della movimentazione di personale tra gli istituti penitenziari della regione e gli uffici e servizi dipartimentali; la totale discordanza delle linee politiche del Dipartimento dalla realtà penitenziaria e dalle sue necessità; mancato riconoscimento delle prerogative delle organizzazioni sindacali di questa regione perpetrate dalla Direzione della SFAP di Roma, che ha voluto unilateralmente senza tenere conto della contrarietà totale delle organizzazioni sindacali di attivare un’organizzazione del lavoro. Vedasi documento unitario del 24 gennaio 2013 sulla quale non sono pervenute risposte da parte dello stesso DAPM; mancanza di relazioni sindacali del Provveditore Regionale Lazio anche in rispetto alle necessità poste in essere al documento unitario del 22 gennaio 2013 al quale ad oggi non sono pervenute risposte e interessamenti; ,ancata assegnazione a distanza di 6 mesi di un dirigente da destinare negli istituti penitenziari di Rebibbia Nuovo Complesso attualmente gestito ad interim dal Direttore della CC. Regina Coeli, di fatto creando un “buco” istituzionale anche nei rapporti di corrette relazioni sindacali; gestione analoga per la Casa di Reclusione di Rebibbia dove il dirigente deve svolgere la sua attività anche presso la SFAP di Roma dove si stanno ponendo anche qui gravi lacune nelle relazioni sindacali; all’USPEV – Ufficio per la Sicurezza personale e vigilanza dove riteniamo che si attuino azioni non conformi al rispetto delle relazioni sindacali, in materia d’impiego e gestione del personale di Polizia Penitenziaria li operante, nonché un attività che provoca tensioni nei confronti degli stessi, con dispendio di risorse (personale, lavoro straordinario, ecc.) non in linea con la spending review. Alla luce di quanto sopra esposto, preso atto che questo DAP non intende assumersi l’onere e il dovere di permettere le giuste e corrette relazioni sindacali, queste organizzazioni sindacali in data 12 febbraio 2013 manifestano sotto le finestre del DAP in Largo Luigi Daga, contro l’attività antisindacale perpetrata da quest’Amministrazione in tutti i livelli presenti in questa regione, provocando un “vuoto” nelle prerogative delle rappresentanze sindacali della Polizia Penitenziaria. Siamo anche pronti ad assumere contro la stessa iniziative in violazione dell’art.28 della Legge 300/70 nei confronti dei vertici DAP sopramenzionati e contro questo Dipartimento che continua ad essere complice silente di tali comportamenti”.

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Notiziario del 13 Febbraio

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-----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA-------------------------------------------

NUMERO 922 DI MERCOLEDI 13 FEBBRAIO 2013 A CURA DELLA SEGRETERIA GENERALE AD USO INTERNO APERTO AL CONTRIBUTO DÌ TUTTI

Carenza di personale a Lodi l’Alsippe scrive al Provveditore

Al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria

MILANO

e,p.c.,

Alla Direzione della Casa Circondariale

LODI

Oggetto: Carenza di personale. Questa Segreteria Provinciale con la presente intende “Nuovamente” segnalare la carenza di personale presso la Casa Circondariale di Lodi, tale situazione è stata fino a questo momento arginata grazie all’impegno di tutto il personale ivi in servizio che ha supportato maggiori carichi di lavoro e stress psico-fisico per assicurare il sufficiente funzionamento dell’istituto. Nel dettaglio Vi ribadiamo, qualora ve ne sia bisogno , l’attuale forza organica presente nella nostra struttura è di 43 unità. Segnaliamo inoltre che nella visita all’istituto Lodigiano del Sig. Provveditore, tenutasi il 08 Gennaio questa OO.SS. avrebbe gradito che l’ Autorità Dirigente avesse dato voce anche al Personale e alle Organizzazioni Sindacali,ma evidentemente a questo Superiore Ufficio non interessa sentire il personale. Con l’apertura della terza sezione le unità inviate in missione stanno solo supplendo al trasferimento del personale in altra sede con i movimenti dell’ultimo interpello, in quanto le unità trasferite alla C.C. Lodi dai movimenti del sopra citato interpello sono personale che era già distaccato presso questa sede da diversi anni. Alla luce di quanto sopra si segnala che la Direzione della C.C. Lodi ha molte difficoltà a

concedere al personale congedi e riposi, tanto è vero che molto personale ha ancora intatto tutto il congedo 2012 oltre che a numerosi riposi accumulati. Ma ciò che è più grave che il personale continua a sobbarcarsi più posti di servizio contemporaneamente, senza considerare un Nucleo Traduzione e Piantonamenti composto da “”sole “” 2 unità. Quindi questa O.S., con la presente richiede di valutare la possibilità di inoltrare al competente Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria una richiesta di revisione dell’organico del personale di Polizia Penitenziaria stabilito con D.M.,nell’ormai lontano, 6 dicembre 2001 o di richiedere l’invio in missione di personale, in attesa di nuove assegnazioni, per far si che l’istituto possa riprendere l’attività a pieno regime garantendo l’ordine e la sicurezza ma soprattutto un buon recupero psico-fisico al personale in servizio alla C.C. di Lodi. In attesa di conoscere le determinazioni assunte da codesto Provveditorato si coglie l’occasione per porgere distinti saluti. Lodi, lì 11.02.2013 F.to Il Segretario Provinciale Lodi Ricciardi Francesco

Fonte:Segreteria Generale)

Ieri manifestazione al Dap delle OO.SS sulla situazione delle carceri del Lazio

Le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria nella Regione Lazio ritengono “che sia necessario dover manifestare il proprio totale

disappunto nei confronti di questo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, perché non intende a distanza di tempo risolvere i seguenti problemi: la totale inadeguatezza dei vertici dipartimentali, a partire dal Capo del Dipartimento e dei suoi vice e direttori generali competenti rispetto alla scorrettezza delle relazioni sindacali e delle esigenze di questa regione, sulla quale pendono anche le scelte dello stesso DAP in considerazione della movimentazione di personale tra gli istituti penitenziari della regione e gli uffici e servizi dipartimentali; la totale discordanza delle linee politiche del Dipartimento dalla realtà penitenziaria e dalle sue necessità; mancato riconoscimento delle prerogative delle organizzazioni sindacali di questa regione perpetrate dalla Direzione della SFAP di Roma, che ha voluto unilateralmente senza tenere conto della contrarietà totale delle organizzazioni sindacali di attivare un’organizzazione del lavoro. Vedasi documento unitario del 24 gennaio 2013 sulla quale non sono pervenute risposte da parte dello stesso DAPM; mancanza di relazioni sindacali del Provveditore Regionale Lazio anche in rispetto alle necessità poste in essere al documento unitario del 22 gennaio 2013 al quale ad oggi non sono pervenute risposte e interessamenti; ,ancata assegnazione a distanza di 6 mesi di un dirigente da destinare negli istituti penitenziari di Rebibbia Nuovo Complesso attualmente gestito ad interim dal Direttore della CC. Regina Coeli, di fatto creando un “buco” istituzionale anche nei rapporti di corrette relazioni sindacali; gestione analoga per la Casa di Reclusione di Rebibbia dove il dirigente deve svolgere la sua attività anche presso la SFAP di Roma dove si stanno ponendo anche qui gravi lacune nelle relazioni sindacali; all’USPEV – Ufficio per la Sicurezza personale e vigilanza dove riteniamo che si attuino azioni non conformi al rispetto delle relazioni sindacali, in materia d’impiego e gestione del personale di Polizia Penitenziaria li operante, nonché un attività che provoca tensioni nei confronti degli stessi, con dispendio di risorse (personale, lavoro straordinario, ecc.) non in linea con la spending review. Alla luce di quanto sopra esposto, preso atto che questo DAP non intende assumersi l’onere e il dovere di permettere le giuste e corrette relazioni sindacali, queste organizzazioni sindacali in data 12 febbraio 2013 manifestano sotto le finestre del DAP in Largo Luigi Daga, contro l’attività antisindacale perpetrata da quest’Amministrazione in tutti i livelli presenti in questa regione, provocando un “vuoto” nelle prerogative delle rappresentanze sindacali della Polizia Penitenziaria. Siamo anche pronti ad assumere contro la stessa iniziative in violazione dell’art.28 della Legge 300/70 nei confronti dei vertici DAP sopramenzionati e contro questo Dipartimento che continua ad essere complice silente di tali comportamenti”.

-----------------------------------------------ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA---------------------------------------------

Riconoscimenti per il personale del Corpo di Polizia penitenziaria, lettera circolare

La Direzione Generale del Personale e della Formazione del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, in data 12/02/2013, in esecuzione del P.C.D. n.00021865/1.6 del 14.12.2012, ha emanato una lettera circolare riguardante le modalità di istruttoria e la modulistica da utilizzare per la presentazione delle istanze per il conferimento dei riconoscimenti previsti dall’articolo 79 del D.P.R. 15 febbraio 1999 n.82.

Clicca il link sotto per scaricare la circolare

http://www.alsippe.it/joomla/index.php/normative/doc_details/2144-riconoscimenti-per-il-personale-del-corpo-di-polizia-penitenziaria-lettera-circolare

Fonte:Segreteria Generale)

Dap; nessuna chiusura per Macomer e Iglesias

In merito alla recenti notizie di stampa

sull'ipotizzata chiusura delle carceri di Macomer e di Iglesias in Sardegna, il Dipartimento

dell'Amministrazione Penitenziaria precisa che non esiste alcuna decisione in tal senso e neppure una proposta di dismissione per entrambi gli istituti". Lo precisa in una nota il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria

Nota di Rita Bernardini scrive ai vertici del Dap

La parlamentare Radicale Rita Bernardini questa mattina ha inviato ai funzionari del Dap Giovanni Tamburino, Francesco Cascini, Calogero Piscitello e Luigi Pagano, e al direttore del carcere di Rebibbia N.C., Mauro Mariani, la seguente nota. “Da fonti interne al carcere che a me si sono rivolte, la notizia così come è stata riportata dalla stampa e come mi è stata riferita ieri dal Direttore Mauro Mariani, sembra non corrispondere al vero. Sembra che non sia vero che il detenuto avesse fatto ginnastica. Sembra che non sia vero che sia stato immediatamente soccorso. Sembra che sia morto in carcere e non all’Ospedale Sandro Pertini dove è arrivato già cadavere. Vi prego di accertare la verità e le responsabilità dell’accaduto. Innanzitutto, occorre non smembrare dislocandoli altrove (come purtroppo accade spesso in questi casi) gli altri 5 detenuti che erano con lui in cella e che possono riferire sui fatti”.

Catania: la direttrice dell’Ipm di Acireale; agente ferito, ma non c’è nessuna vera emergenza

“Non c’è una vera emergenza, nonostante le difficoltà il clima all’interno dell’istituto penale minorile è sereno”, a dichiararlo è la direttrice, Carmela Leo, che a due settimane dal ferimento di un agente di polizia penitenziaria all’interno dell’istituto è intervenuta sull’allarme lanciato da diverse sigle sindacali. Domenica la direttrice dell’Ipm acese si è recata in visita a Palazzo di Città, insieme con il Governatore del Distretto Sicilia e Malta e una delegazione del Rotary International. Il Governatore, Gaetano Lo Cicero, ha potuto ammirare i cinque mascheroni realizzati dai detenuti grazie al progetto del Rotary, che per il secondo anno ha sostenuto il laboratorio di cartapesta all’interno dell’istituto. Lo Cicero ha sottolineato il valore del progetto che incarna la componente più importante del Rotary, il service, ovvero dare un contributo concreto alla crescita della società. “I ragazzi dell’Ipm hanno avuto la possibilità di imparare un’arte che apra spiragli per il loro futuro e li leghi alla città, che rafforza il rapporto con l’istituto”, ha dichiarato il presidente del Rotary acese Alfio Grassi. A margine dell’incontro, Carmela Leo, soddisfatta per i progetti formativi che aiutano i ragazzi nella fase del reinserimento, ha voluto fare chiarezza sui fatti del 27 gennaio e sulla situazione interna all’istituto. “Non si è trattato di un’aggressione a un agente. C’è stata una lite tra tre ragazzi e l’agente intervenuto per sedarla è rimasto contuso, ma per un istituto come il nostro è normale amministrazione. Il problema della carenza di personale di polizia penitenziaria è serio. I detenuti sono 20 e gli agenti sono 17, l’organico ne prevede 27. Ma grazie agli sforzi e alla fatica del personale, si riesce a garantire la soglia minima di sicurezza, senza sacrificare il trattamento dei ragazzi ristretti. Dopo il fatto ho sentito il direttore del Centro per la Giustizia minorile di Palermo, Angelo Meli, che mi ha assicurato che tenterà di risolvere la situazione e che l’istituto non dovrebbe andare incontro a rischio chiusura”.

Roma, false perizie per ottenere scarcerazione in manette medici ed avvocati

Otto professionisti, tra cui avvocati e medici, della capitale arrestati dagli agenti della squadra mobile della Polizia di stato perché ritenuti responsabili, secondo l'accusa, di corruzione e false perizie con l'aggravante dell'utilizzo di metodi mafiosi. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip presso il tribunale di Roma, a seguito di un'operazione anticorruzione della polizia.

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Tra gli 8 arrestati con l'accusa di aver facilitato la scarcerazione di boss della criminalità organizzata con false perizie, un noto avvocato penalista, che secondo gli investigatori aveva creato un sistema di corruzione. Questo permetteva ad alcuni clienti particolari di vedere aprirsi le porte del carcere e ottenere il ricovero in strutture ospedaliere. La scelta dei pregiudicati che potevano usufruire della rete di rapporti creata dal legale si basava esclusivamente sulle possibilità di poter pagare tutti gli anelli della catena corruttiva, si legge in un comunicato della questura. Ruolo fondamentale della rete scoperta dalla polizia era ricoperto dai medici, sia liberi professionisti che dipendenti di Asl della Capitale. A loro - secondo l'accusa - era demandato il compito di effettuare false perizie che consentissero al detenuto di ottenere i benefici di legge. Tra questi il proprietario di una nota clinica romana, ove la maggior parte dei pregiudicati è stata ricoverata per le più svariate patologie. Ulteriori particolari verranno forniti durante una conferenza stampa che si terrà in questura alle ore 11. Arrestato anche medico Asl Roma D C'è anche un medico della Asl Roma D della Capitale, tra le persone finita in manette durante l'operazione della Squadra Mobile che ha portato all'arresto di otto professionisti, tra medici e avvocati che con false perizie garantivano sconti di pena ai criminali e ricovero in strutture ospedaliere per i detenuti. Il sistema, secondo gli investigatori, durava da circa dieci anni e avrebbe permesso di uscire dalle prigioni noti esponenti della criminalità organizzata campana e romana. A far scattare le indagini sono state le dichiarazioni di un pentito. Per dimostrare i problemi psichici di un indagato, il medico in servizio al Centro di Igiene Mentale della Asl aveva certificato la necessità di un ciclo di incontri con il paziente. Il calendario delle visite era deciso dallo stesso paziente e gli incontri duravano al massimo due minuti nei quali il professionista doveva esaminare il paziente, redigere un certificato e riscuotere i soldi. Per la produzione della falsa documentazione per gli indagati, che garantiva ad esempio la scarcerazione, il gruppo di medici, periti e avvocati incassava circa 70mila euro. Tre le persone arrestate c'è un avvocato penalista, che avrebbe secondo le indagini messo in piedi il sistema di corruzione. L'avvocato è accusato di aver favorito due trafficanti di droga, , e il responsabile di un omicidio condannato in primo grado a 23 anni,

Bernardini (Ri); "servitori Stato" costretti complicità in violazioni diritti di detenuti

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo aver visitato il carcere milanese di San Vittore, ha ribadito che le carceri italiane sono fuori della Costituzione, cioè contrarie alla nostra legge suprema .Non molto tempo fa l’attuale provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria in Piemonte, Enrico Sbriglia (all’epoca direttore del Carcere di Trieste e presidente del Si.di.pe), ebbe a dire “io voglio essere un servitore dello Stato, non un complice”.È quanto ricorda in una nota Rita Bernardini, deputata radicale, candidata della Lista Amnistia giustizia libertà. “Mi chiedo se il supremo garante della Costituzione abbia consapevolezza del fatto che servitori dello Stato (direttori, agenti, educatori, psicologi, sanitari ecc.) siano di fatto

costretti a essere complici nella violazione di diritti umani fondamentali, - sottolinea Bernardini - considerato che da anni non vengono rimosse le cause di quei trattamenti inumani e degradanti (violazione dell’art. 3 della Convenzione) definite strutturali dalla recente sentenza pilota della Corte di Strasburgo”.

Pannella; Napolitano è primo responsabile di situazione carceri

“Della situazione delle carceri, il Presidente Napolitano è il primo responsabile, perché lui è il massimo magistrato della Repubblica italiana, e lui in 7 anni ha, per missione, violato la Costituzione”. Lo ha detto Marco Pannella, parlando con i giornalisti a Firenze, a margine del congresso dell’associazione radicale Andrea Tamburi. “Noi, come Italia, siamo stati condannati dal mondo sui diritti umani - ha proseguito Pannella - e lui (Napolitano, ndr) non ha fatto un solo messaggio, che la Costituzione lo obbliga a fare come tutore del diritto, non come arbitro, alle Camere, al Parlamento, offendendo il Parlamento molto più dei fascistucoli che lo fanno così, ogni giorno. Da 7 anni, come negli anni 30, tutti i giorni parla direttamente al popolo bue - ha concluso il leader radicale - che non è più il popolo sovrano”.

Circolari ministeriali e note D.A.P. febbraio 2013

Circolare Dap del 12 febbraio 2013

Riconoscimenti per il personale del Corpo di Polizia penitenziaria

http://www.alsippe.it/joomla/index.php/normative/doc_details/2144-riconoscimenti-per-il-personale-del-corpo-di-polizia-penitenziaria-lettera-circolare

Fonte:Segreteria Generale)

Convenzioni nazionali e regionali per gli iscritti Alsippe

La Segreteria Generale in collaborazione con i rappresentanti regionali provinciali e locali presenti sul territorio ha stipulato una serie di convenzioni per gli iscritti Alsippe e i propri familiari , per usufruire di servizi con sconti particolari. Per usufruire dei predetti sconti bastera’ esibire la Tessera Servizi Alsippe che potra’ e essere richiesta ai responsabili delle Segreterie Sindacali . Cliccando il link sotto potrete visionare i servizi offerti http://www.alsippe.it/joomla/index.php/servizio/convenzioni Per richieste ed informazioni contattate l’indirizzo email: [email protected]

Fonte:Segreteria Generale)