norme tecniche vigenti

85
- I N D I C E - TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 - Elementi costitutivi del Piano Regolatore Generale Art. 2 - Campo di applicazione, validità ed efficacia del PRG Art. 3 - Trasformazione urbanistica ed edilizia TITOLO II LINGUAGGIO DEL PIANO Art. 4 - Termini specifici Art. 5 - Termini di uso corrente Art. 6 - Distanze Art. 7 - Destinazioni d’uso Art. 8 - Opere di urbanizzazione primaria (S1) Art. 9 - Opere di urbanizzazione secondaria (S2) TITOLO III ATTUAZIONE DEL PIANO CAPO I - Tipi di intervento Art. 10 - Interventi sull’edilizia esistente Art. 11 - Interventi di nuova edificazione Art. 12 - Interventi di sistemazione del suolo e sulla vegetazione Art. 12bis – Disclipina del sottosistema botanico vegetazionale Art. 13 - Cambiamento della destinazione d'uso CAPO II - Luoghi di intervento Art. 14 - Livello di prescrizione Art. 15 - Ambiti di tutela paesistico-ambientale Art. 16 - Parti pubbliche e di interesse generale Art. 17 - Parti consolidate Art. 18 - Parti in trasformazione; “Progetti norma” Art. 19 - Zone territoriali omogenee CAPO III - Modi di intervento Art. 20 - Strumenti di attuazione Art. 21 - Elaborati richiesti per gli interventi TITOLO IV DISCIPLINA DEL TERRITORIO CAPO I - Tutela Paesistico-Ambientale Art. 22 - Ambiti di tutela integrale dei corsi d’acqua Art. 23 - Ambiti di tutela dei crinali a minore livello di compromissione Art. 24 - Ambiti di tutela dei versanti Art. 25 - Ambiti di tutela integrale del centro storico Art. 26 - Ambiti di tutela orientata del centro storico Art. 27 - Ambiti di tutela integrale di edifici di elevato interesse storico-architettonico e ambientale Art. 28 - Area di presumibile interesse archeologico

Upload: others

Post on 10-Jul-2022

10 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Norme tecniche vigenti

- I N D I C E -

TITOLO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 - Elementi costitutivi del Piano Regolatore GeneraleArt. 2 - Campo di applicazione, validità ed efficacia del PRGArt. 3 - Trasformazione urbanistica ed edilizia

TITOLO II

LINGUAGGIO DEL PIANO

Art. 4 - Termini specificiArt. 5 - Termini di uso correnteArt. 6 - DistanzeArt. 7 - Destinazioni d’usoArt. 8 - Opere di urbanizzazione primaria (S1)Art. 9 - Opere di urbanizzazione secondaria (S2)

TITOLO III

ATTUAZIONE DEL PIANO

CAPO I - Tipi di intervento

Art. 10 - Interventi sull’edilizia esistenteArt. 11 - Interventi di nuova edificazioneArt. 12 - Interventi di sistemazione del suolo e sulla vegetazioneArt. 12bis – Disclipina del sottosistema botanico vegetazionaleArt. 13 - Cambiamento della destinazione d'uso

CAPO II - Luoghi di intervento

Art. 14 - Livello di prescrizioneArt. 15 - Ambiti di tutela paesistico-ambientaleArt. 16 - Parti pubbliche e di interesse generaleArt. 17 - Parti consolidateArt. 18 - Parti in trasformazione; “Progetti norma”Art. 19 - Zone territoriali omogenee

CAPO III - Modi di intervento

Art. 20 - Strumenti di attuazioneArt. 21 - Elaborati richiesti per gli interventi

TITOLO IV

DISCIPLINA DEL TERRITORIO

CAPO I - Tutela Paesistico-Ambientale

Art. 22 - Ambiti di tutela integrale dei corsi d’acquaArt. 23 - Ambiti di tutela dei crinali a minore livello di compromissioneArt. 24 - Ambiti di tutela dei versantiArt. 25 - Ambiti di tutela integrale del centro storicoArt. 26 - Ambiti di tutela orientata del centro storicoArt. 27 - Ambiti di tutela integrale di edifici di elevato interesse storico-architettonico e ambientaleArt. 28 - Area di presumibile interesse archeologico

Page 2: Norme tecniche vigenti

2

Art. 29 - Strade panoramicheArt. 30 - Interventi di rilevante trasformazione del territorioArt. 31 - Esenzioni

CAPO II - Parti pubbliche e di interesse generale

Art. 32 - Parti pubbliche e di interesse generale: disposizioni generaliArt. 33 - Spazi pubblici attrezzati a parco e per il giocoArt. 34 - Aree per l’istruzioneArt. 35 - Aree cimiteriali e relative zone di rispettoArt. 36 - Verde di rispettoArt. 37 - ParcheggiArt. 38 - Viabilità, fasce di rispetto stradaliArt. 39 - Aree per stazioni di servizio automobilisticoArt. 40 - Percorsi ciclabili e pedonaliArt. 40bis - VERDE URBANO F2Art. 40ter - VERDE DI RISPETTO V1Art. 40quater - VERDE PUBBLICO ATTREZZATO V2Art. 40quinquies - ZONE PER PARCHEGGI PUBBLICI PArt. 40sexties - AREE PER L’ISTRUZIONE IArt. 40septies - AREE DI INTERESSE COMUNE S I

CAPO III - Parti consolidate

Art. 41 - Parti consolidate: disposizioni generaliArt. 42 - Aree agricole di rilevante valore territoriale e paesaggio agrario di interesse storico-

ambientaleArt. 43 - Patrimonio edilizio esistente nelle aree agricoleArt. 44 - Nuove costruzioni nelle aree agricoleArt. 45 - Tessuto storicoArt. 46 - Edifici di valore architettonico e storico-documentarioArt. 47 - Tessuto prevalentemente residenziale a medio-alta densitàArt. 48 - Tessuto prevalentemente residenziale a media densitàArt. 48bis - ZONA DI COMPLETAMENTO B1Art. 48ter - ZONA DI COMPLETAMENTO B3Art. 48quater - ZONA DI ESPANSIONE C1Art. 49 - Tessuto prevalentemente residenziale a mantenimento della densità esistenteArt. 50 - Verde privatoArt. 51 - Tessuto produttivo con significativa presenza di funzioni residenzialiArt. 52 - Tessuto prevalentemente produttivoArt. 52bis - Tessuto prevalentemente produttivoArt. 53 - Tessuto prevalentemente commerciale

CAPO IV - Parti in trasformazione

Art. 54 - Progetti norma: disposizioni generaliArt. 56 - Progetto norma n. 2Art. 57 - Progetto norma n. 3Art. 58 - Progetto norma n. 4Art. 59 - Progetto norma n. 5Art. 60 - Progetto norma n. 6Art. 60bis - Progetto norma n. 6oArt. 61 - Progetto norma n. 7Art. 62 - Progetto norma n. 8Art. 62bis - Progetto norma n. 8oArt. 63 - Progetto norma n. 9Art. 64 - Progetto norma n. 10Art. 65 - Progetto norma n. 11

Page 3: Norme tecniche vigenti

3

Art. 66 - Progetto norma n. 12Art. 67 - Progetto norma n. 13Art. 68 - Progetto norma n. 14Art. 69 - Progetto norma n. 15Art. 69bis - Progetto norma n. 15oArt. 70 - Progetto norma n. 16Art. 72 - Progetto norma n. 18Art. 73 - Progetto norma n. 19aArt. 74 - Progetto norma n. 19b

TITOLO V

LIMITAZIONI E CONDIZIONI DI INTERVENTO DOVUTE A

PERICOLOSITA' GEOLOGICA E SISMICA

Art. 75 - Condizioni di pericolosità geologica e di vulnerabilità dell’ambiente

TITOLO VI

NORME TRANSITORIE E FINALI

Art. 76 - Realizzazioni in corsoArt. 77 - Piani urbanistici attuativi vigenti e/o confermati

TITOLO VII

ABACO DEI “TIPI STRADALI”

Page 4: Norme tecniche vigenti

4

TITOLO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 - Elementi costitutivi del piano regolatore generale

1) Il PRG è costituito dai seguenti elaborati:

- ANALISI

a) Analisi urbanistica

Elab. A1 - Ambiti territoriale ed urbano -Il patrimonio edilizio esistente ed i servizi urbaniSc. 1/10.000

Elab. A2 - Ambiti urbani -Il patrimonio edilizio esistente ed i servizi urbaniSc. 1/2.000

Elab. A3 - Ambiti territoriale ed urbano -Le infrastrutture per la mobilitàSc. 1/10.000

Elab. A4 - Ambiti territoriale ed urbano -Lettura morfologica e tipologica dei tessuti urbaniSc. 1/10.000

Elab. A5 - Ambiti territoriale ed urbano -Il regime vincolisticoSc. 1/10.000

Elab. A7 - Ambiti territoriale ed urbano -Servizi tecnologici a rete Rete fognariaSc. 1/10.000

b) Analisi geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche

Prima fase

Elab. 1 Trasposizione delle prescrizioni previste dal PPARSottosistema Geologico-Geomorfologico

Elab. 2 Carta geologica;Elab. 3 Sezioni geolitologiche;Elab. 4 Carta geomorfologica;Elab. 5 Carta idrogeologica;Elab. 6 Carta delle pericolosità sismiche;Elab. 7 Carta delle pericolosità geologiche; relazione geologica di I fase

Seconda fase

Elab. B1 Carta delle pericolosità geologicheElab. B2 Carta geomorfologica;Elab. B3 Carta litologico-tecnica;Elab. B4 Carta delle zone a maggiore pericolosità sismica locale;Elab. B5 Carte delle vocazionalità ai fini edificatori;Elab. B6 Relazione geologica II fase

c) Analisi botanico-vegetazionali

Elab. C1 Relazione illustrativa;Elab. C2 Carta della copertura vegetale;Elab. C3 Carta degli elementi diffusi del paesaggio agrario;

Page 5: Norme tecniche vigenti

5

d) Analisi storico-culturali

Elab. D1 Cenni di storia localeElab. D2 - Ambiti territoriale ed urbano -

Carta delle permanenzeSc. 1/10.000

Elab. D3 I manufatti storici, urbani ed extraurbani, di maggior rilievo; schedeElab. D4 Gli edifici rurali di maggior rilievo; schede

e) Analisi per l’adeguamento al PPAR

Elab. E1 - Ambiti territoriale ed urbano -Planimetria delle “aree esenti”;Sc. 1/10.000

Elab. E2 - Ambiti urbani -Planimetria delle “aree esenti”;Sc. 1/2.000

Elab. E3 - Ambiti territoriale ed urbano -Ambiti di tutela provvisori e permanentiSOTTOSISTEMA TERRITORIALESc. 1/10.000

Elab. E4 - Ambiti urbani -Ambiti di tutela provvisori e permanentiSOTTOSISTEMA TERRITORIALESc. 1/2.000

Elab. E5 - Ambiti territoriale ed urbano -Ambiti di tutela provvisori e permanentiSOTTOSISTEMA TEMATICO “Geologico, geomorfologico e idrogeologico”Categorie della struttura geomorfologica (corsi d’acqua e crinali)Sc. 1/10.000

Elab. E6 - Ambiti urbani -Ambiti di tutela provvisori e permanentiSOTTOSISTEMA TEMATICO “Geologico, geomorfologico e idrogeologico”Categorie della struttura geomorfologica (corsi d’acqua e crinali)Sc. 1/2.000

Elab. E7 - Ambiti territoriale ed urbano -Ambiti di tutela provvisori e permanentiSOTTOSISTEMA TEMATICO “Geologico, geomorfologico e idrogeologico”Categorie della struttura geomorfologica (versanti)Sc. 1/10.000

Elab. E8 - Ambiti urbani -Ambiti di tutela provvisori e permanentiSOTTOSISTEMA TEMATICO “Geologico, geomorfologico e idrogeologico”Categorie della struttura geomorfologica (versanti)Sc. 1/2.000

Elab. E9 - Ambiti territoriale ed urbano -Ambiti di tutela provvisori e permanentiSOTTOSISTEMA TEMATICO “Storico culturale”Categorie del patrimonio storico culturaleSc. 1/10.000

Elab. E10 - Ambiti urbani -Ambiti di tutela provvisori e permanentiSOTTOSISTEMA TEMATICO “Storico culturale”Categorie del patrimonio storico culturaleSc. 1/2.000

- PROGETTO

Page 6: Norme tecniche vigenti

6

Elab. 1 Relazione generaleElab. 2 - Ambiti territoriale ed urbano “Nord” -

Disciplina d’uso del suoloSc. 1/5.000

Elab. 3 - Ambiti territoriale ed urbano “Sud” -Disciplina d’uso del suoloSc. 1/5.000

Elab. 4 - Ambito urbano “Centro” -Disciplina d’uso del suoloSc. 1/2.000

Elab. 5 - Ambito urbano “Frazione Montotto” -Disciplina d’uso del suoloSc. 1/2.000

Elab. 6 - Ambito urbano “Frazione Rubbianello” -Disciplina d’uso del suoloSc. 1/2.000

Elab. 7 Norme TecnicheElab. 8 - Ambiti territoriale ed urbano -

Zone territoriali omogenee - Art.2, D.M.1444/68Sc. 1/10.000

Elab. 9 - Ambiti territoriale ed urbano -Infrastrutture per la mobilitàLocalizzazione dei servizi urbani e verifica standards urbanistici- Art.3, D.M.1444/68Sc. 1/10.000

- BILANCIO QUALITATIVO E QUANTITATIVO

tra ambiti di tutela definitivi del “PRG” e ambiti di tutela provvisori e permanenti del “PPAR”

Elab. F1 - Ambiti territoriale ed urbano -SOTTOSISTEMI TERRITORIALI eAmbiti di tutela provvisori e permanentiAmbiti di tutela definitiviSintesi delle differenze

Elab. F2 - Ambiti territoriale ed urbano -SOTTOSISTEMA TEMATICO “Geologico, geomorfologico e idrogeologico”;Categorie della struttura geomorfologica (corsi d'acqua, crinali e versanti)Ambiti di tutela provvisori e permanentiAmbiti di tutela definitiviSintesi delle differenze

Elab. F3 SOTTOSISTEMA TEMATICO “Storico-culturale”;Categorie del patrimonio storico-culturaleAmbiti di tutela provvisori e permanentiAmbiti di tutela definitiviSintesi delle differenzeSc. 1/10.000

Elab. - Riepilogo informativo statistico

Page 7: Norme tecniche vigenti

7

Art. 2 - Campo di applicazione, validità ed efficacia del PRG

Ai sensi delle : - Legge 17 Agosto 1942, n. 1150 e successive modificazioni ed integrazioni- Legge 28 Gennaio 1977, n. 10- Legge 5 Agosto 1978, n. 457- Legge Regionale 5 Agosto 1992, n. 34 e successive modificazioni ed integrazioni

e delle altre leggi nazionali e regionali in materia, la disciplina urbanistico-edilizia del presente PRG siapplica all’intero territorio comunale secondo le disposizioni degli elaborati di piano elencati alprecedente Art.1.

Esso sostituisce il vigente Programma di Fabbricazione.

Gli immobili che alla data di adozione del presente PRG siano in contrasto con le suedisposizioni potranno subire trasformazioni soltanto per adeguarvisi.

Il PRG ha validità giuridica a tempo indeterminato; le sue previsioni sono commisurate ad unarco temporale di dieci anni; esso può essere sottoposto a revisioni periodiche nei modi e con leprocedure di legge.

I piani attuativi di iniziativa comunale hanno validità decennale dalla data della loro definitivaapprovazione; i Piani per l’Edilizia Economica e Popolare (PEEP) ed i Piani per gli InsediamentiProduttivi (PIP) hanno efficacia per diciotto anni dalla data della loro definitiva approvazione; i pianiattuativi di iniziativa privata hanno validità decennale dalla data della stipula della relativaconvenzione.

Nell’attuazione delle previsioni di PRG dovranno essere rispettate le prescrizioni contenute neipareri dell’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno – Settore Viabilità, dell’ex Servizio GenioCivile dell’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno (Servizio Interventi Sismici Idraulici eElettricità, Protezione Civile e Forestazione), del Corpo Forestale dello Stato – CoordinamentoProvinciale di Ascoli Piceno, della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici delleMarche, della Soprintendenza Archeologica delle Marche e del Consorzio di Bonifica dell’Aso.

Art. 3 - Trasformazione urbanistica ed edilizia

Ogni attività comportante trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio comunale previstadal presente PRG partecipa agli oneri ad essa relativi e l’esecuzione delle opere è subordinata aconcessione o autorizzazione permesso di costruire, o denuncia di inizio attività, ai sensi di legge.

Le sole previsioni del PRG non conferiscono la possibilità di trasformazione del suolo e degliedifici ove manchino le opere di urbanizzazione primaria indicate al successivo Art. 8, a meno che irichiedenti la trasformazione si impegnino con apposito atto a realizzarle a propria cura e spese,secondo le prescrizioni comunali.

Page 8: Norme tecniche vigenti

8

TITOLO II

LINGUAGGIO DEL PIANO

Art. 4 - Termini specifici

- Tessuto

Per “tessuto” si intende una organizzazione territoriale e urbanistico-edilizia, che presentacaratteri di omogeneità e riconoscibilità, sotto il profilo del rapporto formale tra spazi pubblici e privati,dei tipi edilizi, della prevalenza delle funzioni urbanistiche e delle destinazioni d'uso e per le modalitàattraverso le quali si è storicamente sedimentato.

- Progetto norma

Per “progetto norma” si intende un insieme di criteri e prescrizioni, corredate da uno o piùschemi grafici, che sintetizzano gli scopi dei singoli interventi di trasformazione previsti, il principio ela regola insediativa da osservare, la quantità di suolo pubblico e privato da destinare ai diversi usi.

- Tipo stradale

Per “tipo stradale” si intende un modello di strada avente caratteristiche specifiche relative alladimensione ed alla divisione della carreggiata, alla presenza ed ubicazione di marciapiedi e parcheggi,alla presenza e disposizione dell’alberatura, alla presenza ed ubicazione di eventuali piste ciclabili, alrapporto con l’edificazione prospiciente.

- Superficie permeabile

Per “superficie permeabile” si intende la superficie con copertura prevalentemente vegetale checonsente alle acque meteoriche di raggiungere naturalmente le falde acquifere; essa non deve pertantoessere interessata da manufatti edilizi, in superficie o in profondità (fatte salve le reti tecnologiche), oda pavimentazioni che ostacolino o impediscano il deflusso naturale delle acque.

Art. 5 - Termini di uso corrente

- Indici e parametri edilizi ed urbanistici

Il significato della terminologia di uso corrente (indici e parametri edilizi ed urbanistici) èdefinito dal regolamento edilizio comunale (REC).

Art. 6 - Distanze

In mancanza di esplicite diverse disposizioni di PRG, si applicano i limiti di distanza trafabbricati, dalle strade, dai confini di proprietà, dai limiti di zona, ecc., fissati dall’Art. 9 del D.M. 2Aprile 1968, n.1444 e successive modificazioni ed integrazioni e dal REC.

Nelle aree agricole di cui al successivo Titolo IV si applicano le distanze di cui alla L.R. 13/90.Debbono inoltre essere rispettate le disposizioni del vigente Codice della Strada.

Page 9: Norme tecniche vigenti

9

Art. 7 - Destinazioni d’uso

Le destinazioni d’uso definiscono, per ciascuna parte del territorio, gli usi previsti nei variinterventi.

Le presenti norme, negli articoli relativi sia alle “parti consolidate” che alle “parti intrasformazione”, indicano per ciascun intervento quali sono le “destinazioni d’uso previste”, ovverogeneralmente consentite e le eventuali “destinazioni d'uso regolate”, ovvero le destinazioni d’usospecifiche che debbono essere rispettate in ciascun intervento in percentuali minime e/o massime.

Nel caso di intervento edilizio diretto tali previsioni vanno rispettate per ciascun edificio,interessato dall’intervento stesso; nel caso di intervento urbanistico preventivo strumento urbanisticoattuativo preventivo, le previsioni di destinazione d’uso vanno rispettate sulla globalità dell’intervento.

Nei casi di intervento sull’edilizia esistente è comunque consentito il mantenimento delledestinazioni d’uso in atto al momento dell’intervento stesso.

Le destinazioni d’uso del territorio sono così classificate:D1 - Primarie

Le destinazioni d’uso primarie comprendono i manufatti necessari all’esercizio delleattività dirette alla coltivazione dei fondi, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame edalle altre attività produttive connesse, ivi compreso l’agriturismo.In particolare:a) Abitazioni;

abitazioni necessarie per l’esercizio dell’attività agricola;b) Attrezzature per l’attività agricola;

attrezzature e infrastrutture necessarie per il diretto svolgimento dell’attività agricola,come silos, serbatoi idrici, depositi per attrezzi, macchine, fertilizzanti, sementi eantiparassitari, ricoveri del bestiame;

c) Allevamenti zootecnici;edifici per allevamenti zootecnici, di tipo industriale, lagoni di accumulo per la raccoltadei liquami di origine zootecnica;

d) Serre;e) Lavorazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;

costruzioni da adibire alla lavorazione, conservazione, trasformazione ecommercializzazione di prodotti agricoli e del floro-vivaismo;

f) Industria forestale;edifici per industrie forestali.

D2 - Secondarie

Le destinazioni d’uso secondarie comprendono i manufatti necessari a all'esercizio di:a) Artigianato produttivo complementare;

artigianato produttivo di piccola dimensione, per lavorazioni di componenti e parti diprodotto destinate ad altre aziende, o per lavorazioni di prodotti finiti in quantitàlimitata e relativi servizi;

b) Artigianato produttivo e industria;attività di artigianato produttivo di medio-grande dimensione e attività industriali,compresi gli spazi destinati a:a1) attività di organizzazione e gestione del processo produttivo e del prodotto

(amministrazione, gestione del personale, gestione dei materiali, ecc.);a2) attività volte a produrre e fornire conoscenza e informazione (ricerca e sviluppo,

studi di mercato e pubblicità, servizi informatici, formazione del personale, ecc.);a3) servizio per il personale (attività sociali, igienico-sanitarie, assistenza medica,

preparazione e consumo di cibi, ecc.);- la quota di superficie utile lorda (SUL) destinata alle attività di cui ai precedenti punti

a1) e a2) non potrà eccedere il 50% della SUL totale;- nei nuovi edifici, l’altezza media ponderale interna degli spazi destinati alla

produzione non può essere inferiore a ml. 4.50;- è ammessa la presenza di abitazioni destinate esclusivamente al personale di custodia

e/o al proprietario nella misura massima di una per ogni unità produttiva, consuperficie utile lorda (SUL) massima pari a mq 150 120; la residenza è consentita solose connessa con l’unità produttiva;

Page 10: Norme tecniche vigenti

10

c) Depositi a cielo aperto;spazi destinati a depositi e/o esposizioni di merci con o senza vendita (es. materiali perl’edilizia e di cantiere, autoveicoli nuovi o usati, ecc.), nonché lavorazioni a cieloaperto, sosta di automezzi pesanti (es. sosta del parco macchine di aziende diautotrasporto, ecc.); questo uso comprende, oltre gli spazi di deposito a cielo aperto, glispazi coperti per uffici, servizi, ecc., nella misura massima di mq 100 per ogni unitàaziendale.

D3 - Terziarie

Le destinazioni d’uso terziarie comprendono i manufatti necessari all’esercizio di:a) Commercio al dettaglio;

Esercizi con superfici destinate alla vendita non superiori a mq. 150b) Medie strutture di vendita;

Esercizi con superfici destinate alla vendita comprese tra 151 e 1.500 mq., salvo diversilimiti dimensionali derivanti dall’associazione di comuni dello stesso bacinocommerciale, ai sensi di quanto previsto all’art. 4, comma 3 della L.R. 26/99 esuccessive modificazioni.Debbono essere reperiti parcheggi ai sensi di quanto disposto dalla L.R. 26/99 esuccessive modificazioni.

c) Grandi strutture di vendita;Esercizi con superfici destinate alla vendita superiori a mq. 1.501, salvo diversi limitidimensionali derivanti dall’associazione di comuni dello stesso bacino commerciale, aisensi di quanto previsto all’art. 4, comma 3 della L.R. 26/99 e successive modificazioni.Debbono essere reperiti parcheggi ai sensi di quanto disposto dalla L.R. 26/99 esuccessive modificazioni.

d) Commercio all’ingrosso;magazzini, depositi e servizi per il commercio all’ingrosso, nonché i processi produttivistrettamente complementari;- La quota di superficie utile lorda (SUL) destinata alle attività amministrative non

potrà eccedere il 25% della SUL totale;e) Pubblici esercizi per ristoro e svago;

ristoranti, trattorie, bar, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, cibi da asporto, ecc., discoteche,sale da ballo, sale giochi, ecc., comprendenti sia gli spazi di uso pubblico sia quelli diservizio e di supporto all’attività, quali magazzini, piccolo laboratori e altri spazitecnici;

f) Pubblici esercizi per ricezione;alberghi, pensioni, residences, campeggi e usi assimilabili, ecc., comprendenti sia glispazi di uso pubblico e quelli di supporto all’attività quali sale convegni, sale da ballo,ristoranti, bar, ecc., sia quelli di servizio quali magazzini e altri spazi tecnici;

g) Studi professionali e d’artisti;studi legali, notarili, medici, di ingegneria e architettura, di design e pubblicità, studid’arte, uffici per attività di servizio alle imprese, di informatica, ecc.;

h) Attività direzionali e di servizio;attività bancarie, amministrative, finanziarie, assicurative, di servizio all’impresa,agenzie di viaggi, immobiliari, di pratiche automobilistiche, autoscuole, esposizioni,mostre, fiere, uffici in genere;

i) Magazzini;depositi di merci e containers, stoccaggi, centri merci, frigoriferi industriali, ecc.;

l) Artigianato di servizio;attività artigianali di servizio alla persona, alla casa, all’auto, alle attività urbane ingenere, che non esplichino vere e proprie funzioni produttive.

D4 - Residenziali

Le destinazioni d’uso residenziali comprendono gli alloggi, gli spazi accessori di servizio ele autorimesse private; sono inoltre comprese le abitazioni esistenti in zona agricola, nonpiù al servizio e non più funzionali all’esercizio dell’attività agricola.

Page 11: Norme tecniche vigenti

11

D5 - Servizi

Le destinazioni d’uso a servizi comprendono:a) Spazi pubblici attrezzati a parco e per il giocob) Attrezzature di interesse pubblico (sedi istituzionali ed amministrative, attrezzature per

l’istruzione, per il culto, socio-assistenziali, per pubblici servizi e attrezzaturetecnologiche per servizi urbani, per lo spettacolo e la cultura, ecc.)

c) Attrezzature cimiteriali

D6 - Mobilità

Le destinazioni d’uso per la mobilità comprendono:a) Parcheggi;b) Infrastrutture per la mobilità meccanica;c) Stazioni di servizio automobilistico a distributori carburanti;d) Attrezzature per la mobilità ciclabile e pedonale;

Le attività relative agli usi “D5 - Servizi” debbono prioritariamente essere svolte nelle parti delterritorio ad esse destinate; esse possono tuttavia essere svolte anche in parti del territorio comunale perle quali il PRG fissa usi di tipo diverso, senza che ciò costituisca variante al piano.

Ove si presentino destinazioni d’uso non espressamente citate nel precedente elenco, siprocederà per analogia, assimilandole alle destinazioni d’uso in elenco aventi analoghi effetti sulterritorio, sulla circolazione e la sosta, sul verde.

La determinazione degli usi assimilabili spetta al Sindaco, sentita la Commissione Edilizia.

Page 12: Norme tecniche vigenti

12

Art. 8 - Opere di urbanizzazione primaria (S1)

Questo parametro si riferisce alle aree destinate alle seguenti opere:- strade, per veicoli e/o pedoni, e piazze;- spazi di sosta e parcheggio pubblico;- fasce verdi lungo le strade;- impianti tecnologici e reti (fognature e impianti di depurazione, reti idriche, reti di metanizzazione e

manufatti di decompressione, reti telefoniche, di distribuzione dell’energia elettrica e manufatti ditrasformazione, ecc.).

Le opere di urbanizzazione primaria sono quelle previste dall’art. 4 della Legge n. 847/64.

Art. 9 - Opere di urbanizzazione secondaria (S2)

Questo parametro si riferisce alle aree destinate alle seguenti opere:- asili nido, scuole materne e scuole dell’obbligo;- attrezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative,

per pubblici servizi (uffici P.T., protezione civile, ecc.) ed altre;- spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti

con esclusione di fasce verdi lungo le strade, aiole, piccoli spazi di risulta.Le opere di urbanizzazione secondaria sono quelle previste dall’art. 4 della Legge n. 847/64.

Page 13: Norme tecniche vigenti

13

TITOLO III

ATTUAZIONE DEL PIANO

CAPO I - Tipi di intervento

Art. 10 - Interventi sull’edilizia esistente

Gli interventi così definiti, ai sensi dell’Art. 31 della Legge 5 Agosto 1978 n. 457, si applicanoal patrimonio edilizio esistente e si articolano nelle categorie normative le cui caratteristiche specifichesono definite dal regolamento edilizio comunale (REC).

Fatta eccezione per la categoria della “DM - Demolizione senza ricostruzione”, le categorienormative di seguito elencate, ricomprendono e consentono sempre di effettuare anche gli interventiprevisti nelle categorie che le precedono nell’elenco (ad esempio dove il PRG consente interventi di RSrisultano implicitamente ammessi anche gli interventi di MO, MS).MO - Manutenzione ordinaria (lettera a) dell’Art. 31 L. 457/78)MS - Manutenzione straordinaria (lettera b) dell’Art. 31 L. 457/78)RC - Restauro e risanamento conservativo (lettera c) dell’Art. 31 L. 457/78)RS - Ristrutturazione edilizia (lettera d) dell’Art. 31 L. 457/78)SE - Sostituzione edilizia

Si definiscono interventi di sostituzione edilizia quelli che prevedono la demolizione di edificiaccompagnata da contestuale o successiva riedificazione, oltre i limiti fissati per la ristrutturazioneedilizia.

La riedificazione può avvenire sia attraverso una fedele ricostruzione dell’organismo ediliziooriginario che attraverso l’edificazione di un nuovo organismo edilizio in parte o in tutto diverso daquello originario; il volume e l’altezza massima del nuovo edificio non possono superare quellidell’edificio originario.DM - Demolizione senza ricostruzione

Si definiscono interventi di demolizione senza ricostruzione quelli rivolti all’abbattimento totaledi un edificio senza ricostruzione o modificazione edilizia.

Tali interventi riguardano edifici specificamente individuati la cui eliminazione risultaindispensabile per un corretto assetto territoriale.

Art. 11 - Interventi di nuova edificazione

Per nuove edificazioni si intendono le opere edilizie volte a realizzare nuovi manufatti e nuoviedifici, sia fuori che entro terra; sono da considerarsi interventi di nuova edificazione anche gliinterventi di ampliamento e/o sopraelevazione di edifici esistenti.

Sono da considerarsi inoltre interventi di nuova edificazione gli interventi di “ristrutturazioneurbanistica” così come definiti dal regolamento edilizio comunale (REC).

Gli interventi di nuova edificazione così definiti si realizzano nel rispetto delle prescrizioni eparametri di cui al Titolo IV.

Page 14: Norme tecniche vigenti

14

Art. 12 - Interventi di sistemazione del suolo e sulla vegetazione

− Permeabilità del suolo

Nei lotti a prevalente destinazione residenziale, le porzioni libere da edifici debbono esseresistemate in maniera tale che almeno il 75% della superficie si mantenga permeabile alle acquemeteoriche.

E' vietato rendere impermeabili le aree di pertinenza delle alberature di alto fusto per unasuperficie minima di mq 3 alla base del tronco.

− Salvaguardia della vegetazione esistente

La vegetazione esistente è tutelata dalle LL.RR. n. 7/85 e 8/87 recanti “disposizioni per lasalvaguardia della flora marchigiana”.

Ferme restando le sanzioni previste dalle LL.RR. 7/85 e 8/87, ogni abbattimento abusivocomporta la revoca della concessione del permesso della quale l’intervento sulla vegetazione facevaparte integrante.

− Aree di pertinenza di nuovi edifici nei tessuti urbani e verde privato

Per ciascun intervento di nuova edificazione nei tessuti urbani e nelle aree destinate a verdeprivato è fatto obbligo di mettere a dimora definitiva, per ogni mq 100 di superficie libera da edifici,almeno un albero di alto fusto e due gruppi di specie arbustive, da scegliere in prevalenza tra le essenzeautoctone.

− Verde pubblico e verde di rispetto

Per ciascun nuovo intervento di sistemazione di aree a verde pubblico e di rispetto è fattoobbligo di mettere a dimora definitiva, per ogni mq 100 di superficie libera da eventuali attrezzature,almeno un albero di alto fusto e due gruppi di specie arbustive, da scegliere in prevalenza tra le essenzeautoctone.

− Parcheggi e nuova viabilità

Per ciascun nuovo intervento di sistemazione di aree a parcheggio in superficie è fatto obbligo dimettere a dimora definitiva almeno un albero d’alto fusto per ogni mq 25 di area a parcheggio; perciascun intervento di nuova viabilità, fatta eccezione per la viabilità provinciale e statale, dovrannoessere messi a dimora alberi d’alto fusto, secondo gli schemi fissati nell’abaco dei “tipi stradali”, edovranno essere effettuate adeguate sistemazioni a verde delle scarpate; le essenze vegetali dovrannoessere scelte esclusivamente tra le essenze autoctone.

− Riqualificazione del sistema ambientale nelle aree agricole

Per ciascun intervento di nuova edificazione nelle aree agricole è fatto obbligo di predisporre unprogetto di riqualificazione del sistema ambientale della corte e del fondo di pertinenza, che prevedainterventi di manutenzione della vegetazione esistente e, compatibilmente con le pratiche agricole,reimpianto di essenze arboree di alto fusto e di specie arbustive.

Per qualsiasi intervento di cambio di destinazione d’uso su edifici esistenti in aree agricole,verso destinazioni diverse dalle D1 - Primarie, è fatto obbligo di mettere a dimora definitiva, per ognimq 300 di superficie delle aree di pertinenza dell’edificio oggetto di intervento, almeno un albero dialto fusto; nei casi di sistemazione di aree limitrofe a strutture per lo svago ed il tempo libero, tende,pergole, ecc., di nuova realizzazione, in aree agricole, è fatto obbligo di mettere a dimora definitiva, perogni mq 100 di superficie delle aree di pertinenza delle strutture stesse, almeno un albero di alto fusto edue gruppi di specie arbustive.

In ogni caso sono da salvaguardare le siepi che debbono essere conservate ed incrementate.Tutte le essenze vegetali da impiantare nelle zone agricole debbono essere di tipo autoctono e

compatibili con il paesaggio agrario storico.

− Qualità degli interventi sul sistema del verde

Per tutti gli interventi di cui ai precedenti punti del presente articolo, qualora gli alberi d’altofusto da mettere a dimora siano in numero superiore a 10, il progetto deve contenere attente valutazionipaesaggistiche ed essere accompagnato da una relazione agronomica redatta da un tecnico abilitato(dottore o perito agronomo, o altro tecnico con equivalente specializzazione); la relazione agronomica

Page 15: Norme tecniche vigenti

15

deve illustrare e motivare le scelte progettuali e chiarire le modalità di impianto e di manutenzione delleessenze vegetali.

Art. 12bis – Disclipina del sottosistema botanico vegetazionale

TUTELE ED INTERVENTI

Le unità vegetazionali e categorie botaniche censite nel territorio di Monterubbiano, appartengono agli"elementi diffusi del paesaggio agrario" (art. 37 NN.TT.AA del P.P.A.R) per cui è stabilito il divieto

di distruzione o manomissione degli elementi stessi salvo l'ordinaria manutenzione e fermo

restando il disposto della L.R. 13 marzo 1985 n° 7 e della L.R. 10 gennaio 1987 n° 8.

Su tali elementi il PPAR opera applicando il regime di TUTELA ORIENTATA.

Quanto detto al fine di conservare le caratteristiche floristico-vegetazionali delle varie fitocenosi edevitare modificazioni dell'ambiente fisico che possano in qualche modo compromettere la salvaguardiadella vegetazione originaria.Compete agli strumenti urbanistici generali oltre che promuovere l'individuazione di detti elementi

diffusi, stabilire le prescrizioni per la conservazione, il ripristino ed eventualmente l'estensione degli

stessi.

I BOSCHI RESIDUI E MACCHIE DI LATIFOGLIE

(Art. 27 NN.TT.AA del PPAR : regime di TUTELA ORIENTATA)

Norme di salvaguardia e proposte di interventoInterventi vietati :

• Attività che in qualche misura alterino la composizione floristica• Introduzione di specie non autoctone• Opere di qualsiasi tipo che possano compromettere il mantenimento del bosco.Proposte per interventi di recupero :

• Interventi volti a facilitare l'espansione delle cenosi forestali originarie, nelle radure e in areemarginali adiacenti con processi di ricolonizzazione in atto. Tale ricostituzione potrà avvenire con lamessa a dimora di specie arboree e arbustive autoctone, la cui scelta non potrà discostarsi dai tipivegetanti allo stato spontaneo.

II VEGETAZIONE RIPARIALE

(Art. 27 NN.TT.AA del PPAR : regime di TUTELA ORIENTATA)

Norme di salvaguardia e proposte di interventoLa tutela si esercita sulle superfici occupate dalla vegetazione ripariale e su quelle aree prospicenti nellequali è in atto un processo di espansione della stessa.Interventi vietati :

• attività che in qualche misura compromettano il mantenimento del tipo di vegetazione• Distribuzione o danneggiamento delle specie vegetali autoctone• Introduzione di specie estranee al tipo di ambiente• Alterazione geomorfologica del terreno• Captazione di quantitativi di acqua che possano compromettere il mantenimento dellavegetazione ripariale.Proposte per interventi di recupero :

• Ricostituzione della vegetazione ripariale nei tratti di maggiore depauperamento o dove è statacompletamente soppressa, tramite piantumazione di specie autoctone nel rispetto della successionecolturale• Graduale eliminazione delle specie infestanti e ricostituzione della vegetazione ripariale comeal punto precedenteFascia di rispetto

Si esplica nelle aree esterne all'alveo dei corsi d'acqua principali, in diretto rapporto con esso, per lequali va considerata una fascia di protezione di 10 metri per il fiume Aso. All'interno di questa fasciasono consentite le normali pratiche colturali da sempre esercitate, a condizioni che vengano eseguitecon metodi che non alterino la morfologia del terreno, che non creino squilibri di carattereidrogeologico e che non provochino conseguenze negative per la vegetazione riparia. E' invece proibita

Page 16: Norme tecniche vigenti

16

la costruzione di qualsiasi manufatto, fatte salve le opere provvisionali per il consolidamento del suoloe l'imbrigliamento delle acque.

III ALTRI TIPI DI VEGETAZIONE

boscaglie scarpate, aree incolte e calanchive

Norme di salvaguardia e proposte di interventoInterventi vietati :

• utilizzazione di scarpate e/o aree incolte per depositi di materiale di alcun tipo, nonchèinquinamento con scarichi e discariche.• Rimboschimenti con conifere nel caso di interventi di espansione della vegetazione arborea(valide per la sistemazione di aree calanchive o instabili).• Introduzione di specie infestanti : ailanti e robinie.

Proposte per interventi di recupero

• Posa a dimora di specie vegetali arbustive e arboree autoctone per l'espansione dellavegetazione boschiva (tra le essenze possono essere utilizzate : roverella, acero, noce, ciliegio ecc. dascegliere a seconda del terreno e della esposizione)

IV ELEMENTI PUNTIFORMI DEL PAESAGGIO AGRARIO (Art. 27 NN.TT.AA del

PPAR : regime di TUTELA ORIENTATA)

Norme di salvaguardiaNell'ambiente agrario e in quello urbano la tutela degli elementi diffusi va intesa in manieradifferenziata a seconda delle tipologie.Carattere prioritario di tutela va dato alle specie quali querce, pini, e altre entità prevalentementeautoctone, per il loro valore naturalistico, paesaggistico, ornamentale e storico-culturale.In particolare riguardo alle querce numerosi sono gli elementi adulti (isolati, e in filari) distribuiti nelpaesaggio agrario, ma pochi sono gli elementi giovani che potranno assicurare il loro rinnovamento neidecenni futuri.Gli olmi, i gelsi, rivestono importanza essenzialmente dal punto di vista paesaggistico, ornamentale ecaratterizzano il paesaggio ruralePer altre specie introdotte a scopo ornamentale, va considerata in primo luogo la funzione paesaggisticae in maniera subordinata quella naturalistica.

Art. 13 - Cambiamento della destinazione d’uso

Per variazione della destinazione d’uso si intende la modifica degli usi esistenti del territorioverso altri usi, anche se tale variazione non comporta interventi edilizi.

Le presenti norme, negli articoli relativi sia alle “parti consolidate” che alle “parti intrasformazione”, indicano per ciascun intervento quali sono gli “usi previsti”, ovvero generalmenteconsentiti e gli eventuali “usi regolati”, ovvero usi specifici che debbono essere rispettati in ciascunintervento, anche nel caso di solo cambio di destinazione d’uso, in percentuali minime e/o massime.

Per gli interventi sull’edilizia esistente, oltre al mantenimento delle destinazioni d’uso in atto almomento dell’intervento stesso, sono comunque consentiti i cambi di destinazione che prefigurino untendenziale rientro nei limiti degli “usi previsti” ed “usi regolati” fissati dal PRG.

Page 17: Norme tecniche vigenti

17

CAPO II - Luoghi di intervento

Art. 14 - Livelli di prescrizione

Il PRG suddivide il territorio comunale in:- “Ambiti di tutela paesistico-ambientale”;- “Parti pubbliche e di interesse generale”;- “Parti consolidate”;- “Parti in trasformazione”.

Il PRG, in adempimento a quanto disposto dall’Art. 27bis del piano paesistico ambientaleregionale (PPAR), disciplina gli interventi sul territorio con il fine di conservare l’identità storica,garantire la qualità dell’ambiente ed il suo uso sociale, assicurando la salvaguardia delle risorseterritoriali; a tal fine individua “ambiti di tutela paesistico-ambientale”, all’interno dei quali sonodefinite specifiche norme di tutela.

Le parti del territorio classificate come “pubbliche e di interesse generale” sono quelle diproprietà pubblica o da acquisire alla proprietà pubblica, le parti di proprietà privata, ma di usopubblico o sociale e quelle che pur mantenendo un regime dei suoli privato, rivestono un particolareinteresse pubblico di carattere ambientale.

Le parti del territorio classificate come “consolidate” sono quelle che presentano unaorganizzazione territoriale e urbanistico-edilizia con caratteri di omogeneità e riconoscibilità, sotto ilprofilo del rapporto formale tra spazi pubblici e privati, dei tipi edilizi, della prevalenza delle funzioniurbanistiche, delle destinazioni d’uso e del processo di formazione storica.

Le parti del territorio classificate come “in trasformazione” sono quelle maggiormentesuscettibili di trasformazioni urbanistico-edilizie.

Art. 15 - Ambiti di tutela paesistico-ambientale

Le parti del territorio comunale definite “ambiti di tutela paesistico-ambientale” sono le areeassoggettate a specifica disciplina avente il fine di conservare l’identità storica, di garantire la qualitàdell’ambiente e il suo uso sociale e di assicurare la salvaguardia delle risorse territoriali.

Su tali aree si applicano le norme generali di uso dei suoli fissate dal presente piano, conl’aggiunta delle prescrizioni specifiche, delle limitazioni e secondo le modalità fissate dalla specificadisciplina di tutela dell’ambito stesso.

Art. 16 - Parti pubbliche e di interesse generale

Le parti del territorio comunale definite “parti pubbliche e di interesse generale” sono le aree egli eventuali edifici destinati a servizi pubblici e di interesse collettivo quali:- spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco;- aree per attrezzature di interesse pubblico (sedi istituzionali ed amministrative, attrezzature per

l’istruzione, per il culto, socio-assistenziali, per pubblici servizi e attrezzature tecnologiche per serviziurbani, per lo spettacolo e la cultura, ecc.);

- aree per attrezzature cimiteriali;- verde di rispetto e attenuazione dell’impatto visivo, aiole stradali, piccoli giardini, ecc. (tra i quali

sono individuati quelli destinati a nuova piantumazione ai sensi della Legge 113/92);- per la mobilità:

- parcheggi;- viabilità, fasce di rispetto stradali;- aree per stazioni di servizio automobilistico;- percorsi ciclabili e pedonali.

Il PRG specifica, tra le previsioni di spazi pubblici e di interesse generale, quali sono le areepreordinate all’esproprio per pubblica utilità e quali a restare di proprietà privata; il PRG specificainoltre quali sono le previsioni la cui attuazione spetta alla pubblica amministrazione e quali sonoquelle, pur preordinate all’acquisizione al demanio pubblico, la cui attuazione può essere demandata aiprivati tramite apposita convenzione.

Page 18: Norme tecniche vigenti

18

Art. 17 - Parti consolidate

Le parti del territorio comunale definite “parti consolidate” sono oggetto di interventi diriqualificazione e trasformazione dell’ambiente urbano, ai sensi del PRG, e sono regolate da un insiemedi criteri e prescrizioni, alcuni prescrittivi, altri di indirizzo, che sintetizzano gli scopi dei singoliinterventi di trasformazione previsti, il principio e la regola insediativa, la quantità di suolo pubblico eprivato da destinare ai diversi usi.

Le “parti consolidate” sono rappresentate negli elaborati di “disciplina d’uso del suolo”.Negli articoli del successivo Titolo IV, per le “parti consolidate” del territorio, viene definito

quanto segue:

- Tipo di intervento descrizione del tipo di intervento previsto con riferimento a quanto previsto al TITOLO III, CAPO I delle presenti norme tecniche;

- Modo d’intervento definizione delle modalità che regolano l’attuazione dell’intervento urbanistico con riferimento a quanto previsto al TITOLO III, CAPO III delle presenti norme tecniche;

- Parametri urbanistici ed edilizi definizione delle quantità edificatorie espresse attraverso i parametri di cui al TITOLO II delle presenti norme tecniche;

- Destinazioni d’uso individuazione delle destinazioni d’uso possibili; talvoltavengono prescritte alcune destinazioni d’uso regolate ovveroparametri quantitativi che devono essere rispettati sia in casodi intervento edilizio diretto, sia in caso di interventourbanistico preventivo strumento urbanistico attuativopreventivo;

- Prescrizioni particolari prescrizioni particolari alle quali è soggetta l’attuazione dellaprevisione di piano;

- Sottozone all’interno di ciascun tessuto o area costituenti le “particonsolidate” del territorio, sono, in alcuni casi, individuatesituazioni puntuali definite come sottozone, per le quali sonodefinite prescrizioni particolari che valgono in aggiunta allenorme generali relative al tessuto o area di riferimento, eprevalgono su queste ove in contrasto.

Art. 18 - Parti in trasformazione; “progetti norma”

Le parti del territorio comunale definite “parti in trasformazione” sono oggetto di trasformazioneurbanistica, ai sensi del PRG, e sono regolate da “progetti norma”, ovvero da un insieme di criteri eprescrizioni, corredate, ove necessario, da grafici, alcuni prescrittivi, altri di indirizzo, che sintetizzanogli scopi degli interventi di trasformazione previsti, il principio e la regola insediativa, la quantità disuolo pubblico e privato da destinare ai diversi usi.

I “progetti norma” si distinguono, oltreché in rapporto ai tipi di intervento previsti al TITOLOIII, CAPO I delle presenti norme tecniche, anche in relazione alla classificazione che si effettua ai sensidell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile 1968, n. 1444.

Negli elaborati di “disciplina d’uso del suolo” sono individuate con specifica numerazioneprogressiva le aree oggetto di “progetto norma”.

Il perimetro dell’area oggetto di “progetto norma” costituisce ambito unitario di intervento per laformazione di comparto edificatorio ai sensi dell’Art. 32 della Legge Regionale 5 Agosto 1992 n. 34.

Nella scheda relativa a ciascun “progetto norma” viene definito quanto segue:

Page 19: Norme tecniche vigenti

19

- Tipo di intervento tipo di intervento previsto con riferimento al TITOLO III,CAPO I delle presenti norme tecniche ed al secondo commadel presente articolo;

- Obiettivi sintetica descrizione degli obiettivi generali che il pianopersegue attraverso l’intervento in questione;

- Modo d’intervento definizione delle modalità che regolano l’attuazionedell’intervento urbanistico con riferimento a quanto previstoal TITOLO III, CAPO III delle presenti norme tecniche;

- Parametri urbanistici ed edilizi definizione delle quantità edificatorie espresse attraverso iparametri di cui al TITOLO II delle presenti norme tecniche;

- Destinazioni d’uso individuazione delle destinazioni d’uso possibili; talvoltavengono prescritte alcune destinazioni d’uso regolate ovveroparametri quantitativi che devono essere rispettati sia in casodi intervento edilizio diretto, sin in caso di interventourbanistico preventivo strumento urbanistico attuativopreventivo;

- Prescrizioni particolari prescrizioni particolari alle quali è soggetta l'attuazione dellaprevisione di piano;

- Tabella riassuntiva dati quantitativi, ove determinati, relativi alla superficieterritoriale (ST) oggetto dell'intervento, alla superficiefondiaria (SF), alla quantità di verde pubblico (Vp) o altradestinazione pubblica, ai parcheggi (P) determinati in numerodi posti macchina effettivi e nella relativa superficie, allesuperfici per strade, marciapiedi e verde di rispetto (Str e Vr),alle superfici a verde privato (Vpr) e al massimo volume (V)o massima superficie utile lorda (SUL) previsti

Art. 19 - Zone territoriali omogenee

Il territorio comunale è suddiviso in zone territoriali omogenee, ai sensi delle disposizioni di cuiall’Art. 2 del D.M. 2 Aprile 1968, n. 1444.

Tale suddivisione corrisponde alle previsioni di piano, la cui normativa relativa alle “particonsolidate” e alle “parti in trasformazione” è articolata e coordinata nel rispetto di detta suddivisionein zone territoriali omogenee.

Page 20: Norme tecniche vigenti

20

CAPO III - Modi di intervento

Art. 20 - Strumenti di attuazione

Il piano si attua per mezzo di strumenti attuativi di iniziativa pubblica e privata.Gli strumenti attuativi si distinguono in interventi urbanistici preventivi ed interventi edilizi

diretti.L’ intervento urbanistico preventivo Lo strumento urbanistico attuativo preventivo si applica

obbligatoriamente soltanto quando previsto nelle presenti norme tecniche del piano e nelle parti delterritorio comunale indicate negli elaborati grafici.

L’intervento edilizio diretto si applica nelle parti del territorio comunale dove non sia prescrittol’ intervento urbanistico preventivo Lo strumento urbanistico attuativo preventivo e nelle zone dove èprescritto l’ intervento urbanistico preventivo lo strumento urbanistico attuativo preventivo,successivamente ad esso.

L’intervento edilizio diretto è subordinato alla denuncia di inizio attività, ovvero al rilascio diautorizzazione o di concessione ad edificare permesso di costruire, nei casi e secondo le modalitàpreviste dalla vigente legislazione ed in particolare dal regolamento edilizio comunale.

Gli strumenti di attuazione devono rispettare tutte le prescrizioni e destinazioni del pianocontenute nelle presenti norme tecniche e negli elaborati grafici.

Art. 21 - Elaborati richiesti per gli interventi

Gli elaborati degli strumenti urbanistici attuativi sono elencati all’Art 34 della Legge Regionale5 Agosto 1992, n. 34 e nel regolamento edilizio comunale.

Gli elaborati richiesti per gli interventi edilizi diretti sono elencati nel regolamento ediliziocomunale.

Tutti gli interventi in cui il sistema del verde rivesta importanza significativa, ai sensi delprecedente articolo 12, debbono essere corredati da una relazione agronomica redatta da un tecnicoabilitato (dottore o perito agronomo, o altro tecnico con equivalente specializzazione); la relazioneagronomica deve illustrare e motivare le scelte progettuali relative agli interventi sul sistema del verde echiarire le modalità di impianto e di manutenzione delle essenze vegetali.

Page 21: Norme tecniche vigenti

21

TITOLO IV

DISCIPLINA DEL TERRITORIO

CAPO I - Tutela paesistico-ambientale

Art. 22 - Ambiti di tutela integrale dei corsi d’acqua

Il PRG individua i corsi d’acqua principali e delimita cartograficamente i relativi ambiti di tutelaintegrale.

All’interno di tali ambiti sono ammessi esclusivamente gli interventi di recupero ambientale, dicui all’articolo 57 delle NTA del PPAR, nonché le attività agro-silvo-pastorali, le opere diattraversamento sia viarie che impiantistiche e i lagoni di accumulo ai fini irrigui realizzati all’internodegli ambiti di tutela dei corsi d’acqua fatta eccezione per il Fiume Aso.

All’interno di tali ambiti di tutela integrale sono comunque vietati:a - ogni nuova edificazione, nonché l’ampliamento degli edifici esistenti;b - l’abbattimento della vegetazione arbustiva e d’alto fusto esistente, tranne le essenze infestanti

e le piantate di tipo produttivo-industriale; resta salvo quanto regolamentato dalla L.R. 8/87 esuccessive integrazioni e modificazioni nonché quanto previsto dalla L.R. 34/87 per il solomiglioramento delle tartufaie controllate;

c - il transito con mezzi motorizzati fuori delle strade statali, provinciali, comunali, vicinaligravate da servitù di pubblico passaggio e private esistenti, fatta eccezione per i mezzi diservizio e per quelli occorrenti all'attività agro-silvo-pastorale;

d - l’allestimento di impianti, di percorsi o di tracciati per attività sportiva da esercitarsi conmezzi motorizzati;

e - l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e scopo, esclusa lasegnaletica stradale e quella turistica di cui alla circolare del Ministero LL.PP. 9 Febbraio1979, n.400;

f - l’apertura di nuove cave e l’ampliamento di quelle esistenti;nelle cave esistenti si applicano le seguenti norme:f1- in quelle autorizzate ai sensi della L.R. 37/80, è consentita la prosecuzione dell'attività

estrattiva nei soli limiti dell’autorizzazione e fino all’attuazione del progetto dirisanamento e sistemazione dell’area; non potrà essere autorizzata nessuna ulterioreprosecuzione dell'attività estrattiva;

f2- nelle aree interessate dalle cave dismesse sono ammessi progetti di recupero ambientaleai sensi dell’articolo 57 delle NTA del PPAR;

g - la realizzazione di depositi e di stoccaggi di materiali non agricoli;h - la costruzione di recinzioni delle proprietà se non con siepi e materiali di tipo e colori

tradizionali, salvo le recinzioni temporanee a servizio delle attività agro-silvo-pastorali e lerecinzioni a servizio di colture specializzate che richiedono la protezione da speciefaunistiche particolari;

i - all’interno del corpo idrico è vietata qualunque trasformazione, manomissione, immissionedei reflui non depurati, salvo gli interventi volti al disinquinamento, al miglioramento dellavegetazione riparia, al miglioramento del regime idraulico limitatamente alla pulizia del lettofluviale, alla manutenzione delle infrastrutture idrauliche e alla realizzazione delle opere diattraversamento sia viarie che impiantistiche; i lavori di pulizia fluviale (eliminazione dipiante e arbusti, di depositi fangosi e l’eventuale riprofilatura dell’alveo) possono essereeseguiti solo nei casi di documentata e grave ostruzione dell'alveo al deflusso delle acque ecomunque senza alterare l’ambiente fluviale qualora vi siano insediate specie faunistiche e/obotaniche protette o di evidente valore paesaggistico;

l - nella fascia contigua di ml. 10 a partire dalle sponde o dal piede esterno dell’argine è vietatal’aratura di profondità superiore a cm. 50;

Page 22: Norme tecniche vigenti

22

m- le opere di mobilità e gli impianti tecnologici fuori terra, indicati all’Art. 45 delle NTA delPPAR, salve, per le opere attinenti al regime idraulico, le derivazioni e le captazioni d’acqua,il trattamento delle acque reflue nonché le opere necessarie all’attraversamento sia viarie cheimpiantistiche;

n - i movimenti di terra che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente il profilo del terrenosalvo che per le opere relative ai progetti di recupero ambientale, di cui all’Art. 57 delleNTA del PPAR; sono fatti salvi i lagoni di accumulo sui corsi d’acqua, a fini irrigui, conesclusione dei corsi d’acqua principali (Fiume Aso).

Art. 23 - Ambiti di tutela dei crinali a minore livello di compromissione

Il PRG individua i crinali a minore livello di compromissione paesistico-ambientale e delimitacartograficamente i relativi ambiti di tutela.

All’interno di tali ambiti di tutela sono vietati:a - gli interventi edilizi di tipo agro-industriale adibiti alla lavorazione, conservazione,

trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;b - i silos e depositi agricoli di rilevante entità;c - gli edifici ed impianti per allevamenti zootecnici di tipo industriale;d - le nuove attività estrattive, depositi e stoccaggi di materiali non agricoli, salvo i casi di

interventi compresi nei recuperi ambientali ai sensi dell'articolo 57 delle NTA del PPAR; perle cave esistenti, in atto o dismesse, sono ammessi gli interventi di recupero ambientale di cuiagli articoli 57 e 63 bis delle NTA del PPAR con le procedure di cui agli articoli 27 e 63 terdelle stesse NTA.

All’interno di tali ambiti di tutela ogni intervento di nuova edificazione è subordinato allarealizzazione di sistemazioni a verde tendenti ad attenuare l’impatto visivo dei nuovi edifici e dellesituazioni di maggior degrado eventualmente esistenti.

Art. 24 - Ambiti di tutela dei versanti

Gli ambiti di tutela dei versanti sono costituiti dalle aree aventi pendenza assoluta superiore al30%.

Il PRG delimita cartograficamente tali aree.

All’interno degli ambiti di tutela dei versanti sono vietati:a - ogni intervento edilizio nonché qualsiasi impedimento al deflusso delle acque, i riporti e i

movimenti di terreno che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente il profilo del terreno,salvo le opere relative ai progetti di recupero ambientale di cui all'articolo 57 delle NTA delPPAR.

Page 23: Norme tecniche vigenti

23

Art. 25 - Ambiti di tutela integrale del centro storico

Il PRG delimita cartograficamente ambiti di tutela integrale del centro storico.All’interno di tali ambiti di tutela sono vietati:a - gli interventi edilizi di tipo agro-industriale adibiti alla lavorazione, conservazione,

trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; i silos e depositi agricoli dirilevante entità; gli edifici ed impianti per allevamenti zootecnici di tipo industriale;

b - l’abbattimento della vegetazione arbustiva e d’alto fusto esistente, tranne le essenze infestantie le piantate di tipo produttivo-industriale; resta salvo quanto regolamentato dalla L.R. 8/87 esuccessive integrazioni e modificazioni nonché quanto previsto dalla L.R. 34/87 per il solomiglioramento delle tartufaie controllate;

c - il transito con mezzi motorizzati fuori delle strade statali, provinciali, comunali, vicinaligravate da servitù di pubblico passaggio e private esistenti, fatta eccezione per i mezzi diservizio e per quelli occorrenti all'attività agro-silvo-pastorale;

d - l’allestimento di impianti, di percorsi o di tracciati per attività sportiva da esercitarsi conmezzi motorizzati;

e - l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e scopo, esclusa lasegnaletica stradale e quella turistica di cui alla circolare del Ministero LL.PP. 9 Febbraio1979, n. 400;

f - l’apertura di nuove cave;g - la realizzazione di depositi e di stoccaggi di materiali non agricoli;h - la costruzione di recinzioni delle proprietà se non con siepi e materiali di tipo e colori

tradizionali, salvo le recinzioni temporanee a servizio delle attività agro-silvo-pastorali e lerecinzioni a servizio di colture specializzate che richiedono la protezione da speciefaunistiche particolari;

i - le opere di mobilità e gli impianti tecnologici fuori terra, indicati all’Art. 45 delle NTA delPPAR, salve, per le opere attinenti al regime idraulico, le derivazioni e captazioni d’acqua, iltrattamento delle acque reflue, nonché le opere necessarie all’attraversamento sia viarie cheimpiantistiche;

l - i movimenti di terra che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente il profilo del terrenosalvo che per le opere relative ai progetti di recupero ambientale, di cui all’Art. 57 delleNTA del PPAR.

Nelle aree interne adiacenti ai margini della zona A, di cui al D.M. 2 aprile 1968, n. 1444, sonoconsentiti esclusivamente gli interventi di cui all’articolo 31 della legge 457/78.

Nei casi di ristrutturazione urbanistica di cui alla lettera e) del suddetto articolo, gli interventiprevisti non dovranno comunque alterare il profilo altimetrico, determinato dagli edifici di margine delcentro storico.

Art. 26 - Ambiti di tutela orientata del centro storico

Il PRG delimita cartograficamente ambiti di tutela orientata del centro storico.All’interno di tali ambiti di tutela sono vietati:a - gli interventi edilizi di tipo agro-industriale adibiti alla lavorazione, conservazione,

trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; i silos e depositi agricoli dirilevante entità; gli edifici ed impianti per allevamenti zootecnici di tipo industriale;

b - l’abbattimento della vegetazione arbustiva e d’alto fusto esistente, tranne le essenze infestantie le piantate di tipo produttivo-industriale; resta salvo quanto regolamentato dalla L.R. 8/87 esuccessive integrazioni e modificazioni nonché quanto previsto dalla L.R. 34/87 per il solomiglioramento delle tartufaie controllate;

c - l’apertura di nuove cave;d - la realizzazione di depositi e di stoccaggi di materiali non agricoli;Nelle aree interne adiacenti ai margini della zona A, di cui al D.M. 2 aprile 1968, n. 1444, sono

consentiti esclusivamente gli interventi di cui all’articolo 31 della legge 457/78.Nei casi di ristrutturazione urbanistica di cui alla lettera e) del suddetto articolo, gli interventi

previsti non dovranno comunque alterare il profilo altimetrico, determinato dagli edifici di margine delcentro storico.

Page 24: Norme tecniche vigenti

24

Art. 27 - Ambiti di tutela integrale di edifici di elevato interesse storico-architettonico e

ambientale

Il PRG delimita cartograficamente ambiti di tutela integrale di edifici di elevato interessestorico-architettonico e ambientale.

All’interno di tali ambiti di tutela sono vietati:

a - ogni nuova edificazione, nonché l’ampliamento degli edifici esistenti;b - l’abbattimento della vegetazione arbustiva e d’alto fusto esistente, tranne le essenze infestanti

e le piantate di tipo produttivo-industriale; resta salvo quanto regolamentato dalla L.R. 8/87 esuccessive integrazioni e modificazioni nonché quanto previsto dalla L.R. 34/87 per il solomiglioramento delle tartufaie controllate;

c - il transito con mezzi motorizzati fuori delle strade statali, provinciali, comunali, vicinaligravate da servitù di pubblico passaggio e private esistenti, fatta eccezione per i mezzi diservizio e per quelli occorrenti all'attività agro-silvo-pastorale;

d - l’allestimento di impianti, di percorsi o di tracciati per attività sportiva da esercitarsi conmezzi motorizzati;

e - l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e scopo, esclusa lasegnaletica stradale e quella turistica di cui alla circolare del Ministero LL.PP. 9 Febbraio1979, n. 400;

f - l’apertura di nuove cave;g - la realizzazione di depositi e di stoccaggi di materiali non agricoli;h - la costruzione di recinzioni delle proprietà se non con siepi e materiali di tipo e colori

tradizionali, salvo le recinzioni temporanee a servizio delle attività agro-silvo-pastorali e lerecinzioni a servizio di colture specializzate che richiedono la protezione da speciefaunistiche particolari.

Art. 28 - Area di presumibile interesse archeologico

Il PRG identifica cartograficamente, in maniera schematica, “siti” di presumibile interessearcheologico.

Su tali “siti” ogni scavo o aratura dei terreni di profondità maggiore di cm 100, deve esserepreventivamente comunicato alla Soprintendenza archeologica prima dell’inizio dei lavori. Nel caso dirinvenimenti archeologici si procede come previsto dal D.Lgs 490/99.

Su tali “siti” ogni scavo o aratura dei terreni di profondità maggiore di cm 50, deve esserepreventivamente autorizzato dalla Soprintendenza archeologica.

E’ ammessa ogni attività inerente allo studio e alla valorizzazione delle eventuali presenzearcheologiche.

Art. 29 - Strade panoramiche

Il PRG identifica cartograficamente le strade panoramiche.Lungo le strade di cui al presente articolo è vietata l’apposizione di cartelli e manufatti

pubblicitari di qualunque natura e scopo, esclusa la segnaletica stradale e quella turistica di modestedimensioni, ai sensi della circolare ministeriale n. 400/1979.

E’ fatto comunque salvo il disposto della L.R. 34/75.

Page 25: Norme tecniche vigenti

25

Art. 30 - Interventi di rilevante trasformazione del territorio

Per gli interventi di rilevante trasformazione del territorio valgono le disposizioni e le procedurepreviste dal Titolo V delle NTA del PPAR.

Art. 31 - Esenzioni

Le prescrizioni di tutela paesistico-ambientale di cui al presente TITOLO IV non si applicanoper:- i progetti di ampliamento funzionale degli edifici industriali, artigianali, commerciali, direzionali,

turistico-ricettivi ed agricolo-produttivi esistenti fino ad un massimo di superficie utile non superioreal 50% di quella esistente alla data di entrata in vigore del PPAR;

- le opere relative ad interventi dichiarati indifferibili ed urgenti conseguenti a norme o provvedimentistatali o regionali emanati a seguito di calamità naturali od avversità atmosferiche di carattereeccezionale nonché a situazioni d’emergenza connessa a fenomeni di grave inquinamento ambientaleo ad interventi per la salvaguardia della pubblica incolumità;

- le opere pubbliche, i metanodotti e le opere connesse, nonché quelle di interesse pubblico realizzatedalla TELECOM e dall’ENEL previa verifica di compatibilità ambientale ai sensi degli artt. 63 bis eter delle NTA del PPAR;

- gli impianti tecnici di modesta entità, quali cabine elettriche, centrali e containers telefonici, cabine didecompressione del gas e simili;

- i monumenti commemorativi civili e religiosi, di modesta entità, nonché le opere ricadenti nelle zonecimiteriali;

- opere e interventi a carattere temporaneo connessi all’attività di ricerca ed esplorazione di idrocarburie di risorse geotermiche;

- le antenne ed i ripetitori, previa verifica di compatibilità ambientale da effettuarsi con le modalità dicui agli artt. 63 bis e ter delle NTA del PPAR;

- le opere necessarie all’adeguamento degli impianti esistenti di smaltimento dei rifiuti alle disposizionidel DPR 915/82;

- gli interventi previsti dagli articoli 31 e 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47;- gli interventi di manutenzione ordinaria (MO), manutenzione straordinaria (MS), restauro e

risanamento conservativo (RC), nonché di ristrutturazione edilizia (RS), nonché di demolizione senzaricostruzione (DM) di cui al precedente Art. 10 così come definiti dall’art. 31 della legge 457/78, e diconsolidamento statico che non alterino la sagoma ed il volume degli edifici;

- gli impianti zootecnici approvati ai sensi del regolamento CEE 797/85, previa verifica dicompatibilità ambientale da effettuarsi con le modalità di cui agli artt. 63 bis e ter delle NTA delPPAR;

- gli ampliamenti delle abitazioni rurali conformi alle previsioni del presente piano, di medesimacaratteristica tipologica, fino ad un massimo del 20% della volumetria dell’edificio esistente.

Page 26: Norme tecniche vigenti

26

CAPO II - Parti pubbliche e di interesse generale

Art. 32 - Parti pubbliche e di interesse generale: disposizioni generali

Per “parti pubbliche e di interesse generale” si intendono le parti del territorio e gli eventualiedifici destinati a servizi pubblici e di interesse collettivo.

Esse comprendono:- spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco;- aree per attrezzature di interesse pubblico (sedi istituzionali ed amministrative, attrezzature per

l’istruzione, per il culto, socio-assistenziali, per pubblici servizi e attrezzature tecnologiche per serviziurbani, per lo spettacolo e la cultura, ecc.);

- aree cimiteriali;- verde di rispetto e attenuazione dell'impatto visivo, aiole stradali, piccoli giardini, ecc. (tra i quali

sono individuati quelli destinati a nuova piantumazione ai sensi della Legge 113/92);- per la mobilità:

- parcheggi;- viabilità, fasce di rispetto stradali;- aree per stazioni di servizio automobilistico;- percorsi ciclabili e pedonali.

La suddivisione delle parti di territorio pubbliche e di interesse generale effettuata dal PRG, conesclusione delle aree destinate alla mobilità, non è prescrittiva; tale suddivisione può essere modificatain sede di attuazione del PRG con l’approvazione degli specifici progetti delle opere pubbliche senzache tale modifica comporti variante al PRG stesso.

In queste zone il PRG si attua per intervento edilizio diretto.

Page 27: Norme tecniche vigenti

27

Art. 33 - Spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco

Per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco si intendono le parti del territorio pubblichecon prevalenza di sistemazioni a verde.

Gli interventi sono di competenza della pubblica Amministrazione; gli interventi ricadentiall’interno delle aree oggetto di “progetto norma”, sono di competenza dei soggetti, pubblici o privati,che danno attuazione alle previsioni di PRG.

Le aree sono preordinate ad espropriazione per pubblica utilità o a cessione gratuita a seguitodell’attuazione di “progetti norma” o dell’applicazione di specifiche disposizioni di PRG.

1. Parametri urbanistici ed edilizi

Per interventi di nuova edificazioneUF = 2.500 mq/ha per attrezzature per lo sportdi cui fino ad un massimo di:UF = 1.000 mq/ha per attrezzature per lo sport coperte e servizi

2. Prescrizioni particolari

- gli spazi liberi per il gioco e lo sport, con fondo inerbito e permeabile non sono da computareai fini dell’applicazione dell’indice di utilizzazione;

- gli spazi liberi dalle attrezzature di servizio debbono essere sistemati a verde secondo lemodalità di cui al precedente Art. 12;

- per la costruzione e/o gestione delle attrezzature di servizio, sportive, ricreative e/o del sistemadel verde, è ammesso l’intervento di enti, associazioni, cooperative o soggetti privati;l’Amministrazione può affidare ad essi la realizzazione e/o la gestione di impianti, diattrezzature e/o del sistema del verde, nel rispetto delle finalità e degli interessi collettivi,garantendo il controllo pubblico sul servizio ed un parziale uso di impianti ed attrezzature daparte del Comune; il progetto di costruzione di nuovi impianti e attrezzature e/o dipotenziamento di quelli esistenti e/o del sistema del verde, deve essere conforme alle esigenzecomunali e la sua realizzazione e/o gestione da parte di soggetti privati è subordinato allastipula di una apposita convenzione.

Page 28: Norme tecniche vigenti

28

Art. 34 - Aree per attrezzature di interesse pubblico

Per aree per attrezzature di interesse pubblico si intendono le parti del territorio destinate a sediistituzionali ed amministrative, attrezzature per l’istruzione, per il culto, socio-assistenziali, per pubbliciservizi e attrezzature tecnologiche per servizi urbani, per lo spettacolo e la cultura, ecc..

Gli interventi relativi a queste zone possono essere realizzati da parte degli enti interessati suaree di proprietà pubblica o privata.

La proprietà delle attrezzature di interesse comune può essere sia pubblica che privata.Nel caso delle attrezzature di proprietà pubblica, le aree interessate sono preordinate ad

espropriazione per pubblica utilità o a cessione gratuita a seguito dell’attuazione di “progetto norma” odell’applicazione di specifiche disposizioni di PRG.

1. Parametri urbanistici ed edilizi

Per interventi di nuova edificazioneUF = 5.000 mq/ha

Per interventi su strutture esistenti è comunque ammesso un incremento fino al 20% dellesuperfici esistenti, finalizzato al miglioramento delle attrezzature

2. Prescrizioni particolari

- sugli spazi liberi da edifici è ammessa la realizzazione di attrezzature per il gioco e lo sport nelrispetto dei parametri di cui al precedente Art. 33;

- gli spazi liberi dagli edifici, rampe, parcheggi e relativi spazi di manovra, e dalle eventualiattrezzature per il gioco e lo sport, debbono essere sistemati secondo le modalità di cui alprecedente Art. 12.

Page 29: Norme tecniche vigenti

29

Art. 35 - Aree cimiteriali e relative zone di rispetto

Per aree cimiteriali, si intendono le parti del territorio attualmente occupate dalle strutturecimiteriali.

Gli interventi sulle strutture cimiteriali esistenti e loro ampliamenti sono di competenza dellapubblica Amministrazione.

La zona di rispetto cimiteriale è cartograficamente delimitata dal PRG e su di essa si applicano iprescritti vincoli di inedificabilità.

Ferme restando le disposizioni relative alla distanza minima dagli edifici, di cui al RD 27 luglio1934, n. 1265 e successive modificazioni, gli ampliamenti delle strutture cimiteriali esistenti possonoavvenire all’interno della zona di rispetto e le aree da essi interessate sono preordinate adespropriazione per pubblica utilità.

All’interno della zona di rispetto cimiteriale è escluso qualsiasi altro intervento di nuovaedificazione; per gli edifici esistenti sono consentiti interventi di recupero ovvero interventi funzionaliall’utilizzo dell’edificio stesso, tra cui l’ampliamento nella misura massima del 10 per cento e i cambi didestinazione d’uso, oltre a quelli previsti dalle lettere a), b), c) e d) del primo comma dell’articolo 31della legge 5 agosto 1978, n. 457, nel rispetto delle altre norme specifiche di PRG.

Le aree ricadenti all’interno dell’ambito di rispetto cimiteriale hanno destinazione agricola. Pergli edifici esistenti sono consentiti esclusivamente gli interventi stabiliti dall’art. 338 del R.D. n.1265/34, novellato dall’art. 38 della L. 166/01, nel rispetto delle altre norme specifiche stabilite dalP.R.G.. Prima di eventuali ampliamenti del cimitero, fuori dall’attuale perimetro cartograficamenteindividuato mediante retino di colore viola, dovrà essere acquisita la conformità urbanistica medianteapposita variante al P.R.G..

Art. 36 - Verde di rispetto

Per aree a verde di rispetto si intendono le parti del territorio destinate al verde di arredo, aventeper lo più funzione di attenuazione dell’impatto visivo di infrastrutture stradali, rilevati, ecc., o diarredo urbano, aiole stradali, piccoli giardini, ecc., o ancora di rispetto di corsi d’acqua secondari e loroalvei, ecc..

Tra questi il PRG individua alcuni spazi pubblici non ancora attrezzati, sui qualil’Amministrazione effettuerà nuove piantumazioni ai sensi della Legge 113/92.

Gli interventi possono essere di competenza sia della pubblica Amministrazione che di altrisoggetti pubblici e/o privati.

Gli interventi ricadenti all’interno delle aree oggetto di “progetto norma”, sono di competenzadei soggetti, pubblici o privati, che danno attuazione alle previsioni di PRG.

Le aree sono preordinate ad espropriazione per pubblica utilità solo nel caso di intervento daparte di soggetti pubblici, o a cessione gratuita a seguito dell’attuazione di “progetto norma” odell’applicazione di specifiche disposizioni di PRG.

Tutte le aree a verde di rispetto debbono essere sistemate secondo le modalità di cui alprecedente Art. 12.

Page 30: Norme tecniche vigenti

30

Art. 37 - Parcheggi

Per parcheggi si intendono le parti del territorio destinate alla sosta degli autoveicoli.Gli interventi sono di competenza della pubblica Amministrazione.Oltre alle aree specificamente destinate dal PRG a parcheggi, questi possono essere ricavati nelle

zone destinate alla viabilità, negli spazi di pertinenza degli edifici e nel sottosuolo.Qualora siano previsti parcheggi lungo la viabilità, siano essi individuati cartograficamente dal

PRG o previsti dagli strumenti attuativi, possono essere comunque previste soluzioni di continuità perla realizzazione di viabilità secondaria di zona o per consentire l’accesso ai lotti prospicienti la viabilitàstessa.

Gli interventi facenti parte di “progetto norma” sono di competenza dei soggetti, pubblici oprivati, che danno attuazione alle previsioni di PRG.

Le aree sono preordinate ad espropriazione per pubblica utilità o a cessione gratuita, a seguitodell’attuazione di “progetto norma” o dell’applicazione di specifiche disposizioni di PRG, fattaeccezione per i parcheggi realizzati nelle aree di pertinenza degli edifici; questi, quando realizzati persoddisfare standard di servizio in relazione alla destinazione d’uso dell’immobile, restano privati ma diuso pubblico durante le fasce orarie di funzionamento dell’attività.

Gli spazi di parcheggio debbono altresì essere sistemati secondo le modalità di cui al precedenteArt. 12.

Art. 38 - Viabilità e fasce di rispetto stradali

Queste zone comprendono gli spazi pubblici esistenti e di nuova formazione destinati allacircolazione e allo stazionamento dei pedoni e dei veicoli in genere, e le relative fasce di rispetto.

In tali spazi è prevista la realizzazione delle infrastrutture viarie, nonché di tutti gli elementi diarredo stradale, per la riduzione dell’impatto visivo, dell’inquinamento acustico e chimico derivante daltraffico motorizzato, nonché degli eventuali servizi accessori.

Le strade sono classificate in base alle caratteristiche funzionali e morfologiche in differentitipologie; nell’“abaco dei tipi stradali” sono definite le principali caratteristiche dimensionali ecostruttive che debbono essere rispettate nella realizzazione di nuove strade, sia da parte del Comune,che di privati; sono fatte salve eventuali sezioni stradali di dimensione minore, rilevabili graficamente;in questi casi le caratteristiche tipologiche e dimensionali dell’“abaco dei tipi stradali” rivestono valorepropositivo.

L’indicazione grafica dei tracciati stradali ha valore di massima; eventuali lievi modifiche ditracciato che si rendessero necessarie per motivi tecnici in sede di redazione del progetto esecutivo noncostituiscono variante al PRG.

Resta fermo il valore prescrittivo delle sezioni stradali rilevabili graficamente, ad eccezione deitracciati della viabilità nazionale e provinciale e relativi raccordi; le Amministrazioni competenti nedefiniscono sezioni e raccordi in sede di progettazione esecutiva; tale viabilità non è soggetta quindi alrispetto di quanto fissato nell’“abaco dei tipi stradali”.

Il PRG individua graficamente le fasce di rispetto delle viabilità esterna al perimetro dei centriabitati ai sensi del vigente Codice della Strada. Nelle fasce di rispetto stradale si applicano ledisposizioni in esso contenute.

Le aree destinate alla viabilità sono preordinate ad espropriazione per pubblica utilità o acessione gratuita, a seguito dell’attuazione di “progetto norma” o dell’applicazione di specifichedisposizioni di PRG.

Gli interventi ricompresi nel perimetro di “progetto norma”, sono di competenza dei soggetti,pubblici o privati, che danno attuazione alle previsioni di PRG, salvo diversa specificazione contenutanella scheda normativa del “progetto norma” stesso.

I viali alberati e le fasce di rispetto debbono altresì essere sistemati secondo le modalità di cui alprecedente Art. 12.

Qualora necessario dovranno essere seguite le procedure di cui alla L.R. n. 7/04 in materia divalutazione di impatto ambientale.

Page 31: Norme tecniche vigenti

31

Art. 39 - Aree per stazioni di servizio automobilistico

Per “aree per stazioni di servizio automobilistico” si intendono gli spazi destinati ai distributoridi carburanti per autotrazione.

Tali aree sono cartograficamente individuate con riferimento agli impianti esistenti; nuoviimpianti, nel rispetto della normativa di settore, possono essere realizzati all’interno delle fasce dirispetto stradale, fatta salva la disciplina di tutela paesistico-ambientale di cui al precedente CAPO I delpresente TITOLO IV.

In aggiunta alle attrezzature di distribuzione dei carburanti ed ai relativi servizi, è consentita larealizzazione delle attrezzature per attività complementari, quali piccole officine di assistenzaautomobilistica e attrezzature di lavaggio, nonché locali per piccole attività commerciali e di ristorolimitate all’utenza automobilistica.

1. Parametri urbanistici ed edilizi

Per interventi di nuova edificazioneUF = 1.000 mq/ha per le attività complementari

Art. 40 - Percorsi ciclabili e pedonali

Per percorsi ciclabili si intendono gli spazi pubblici e/o privati di uso pubblico esistenti e dinuova formazione destinati alla circolazione esclusiva delle biciclette.

Per percorsi pedonali si intendono gli spazi pubblici e/o privati di uso pubblico esistenti e dinuova formazione destinati alla circolazione esclusiva dei pedoni e, ove compatibile, delle biciclette.

In sede di progettazione esecutiva possono essere modificati i tracciati dei percorsi ciclabili epedonali, senza che ciò costituisca variante al PRG; non sono modificabili il recapito iniziale e finale.

Art. 40bis - VERDE URBANO F2

Verde naturale ed attrezzato a livello urbano.La zona è vincolata alla redazione di piani particolareggiati di esecuzione.Si applicano i seguenti parametri:a) IT = 100 mc/ha.b) Parcheggio minimo = 1 mq ogni 5 mq della superficie totale dell’area F2 interessata dall’intervento.L’edificazione è limitata a costruzioni inerenti la destinazione d’uso dell’area.

Art. 40ter - VERDE DI RISPETTO V1

Sono aree destinate alla conservazione, all’ampliamento e alla creazione ex novo di spazi per il trafficodinamico e statico.Esse indicano l’intera zona destinata alla viabilità: il tracciato viario ha valore indicativo e laprogettazione esecutiva, variando il tracciato stesso nell’ambito della zona, non costituisce variante alpiano.All’interno di queste zone potranno realizzarsi oltre alla vera e propria viabilità, anche gli ampliamentidelle strade esistenti attrezzature a raso o semaforiche, sedi indipendenti per il traffico pedonale, verdedi arredo stradale e infrastrutture tecniche a rete.Le zone non utilizzate per la costruzione del tracciato stradale o per le altre opere di cui sopra, sarannolasciate in disponibilità ai frontisti con l’assoluto divieto di edificazione, consentendo esclusivamente ladestinazione a verde agricolo, verde privato o verde pubblico.

Art. 40quater - VERDE PUBBLICO ATTREZZATO V2

Verde naturale ed attrezzato; si applicano i seguenti parametri:a) IF = 0,03 mc/mq.b) Parcheggio minimo = 1 mq ogni 20 mq della superficie totale dell’area V2 interessatadall’intervento.L’edificazione è limitata a costruzione inerenti la destinazione d’uso dell’area.

Art. 40quinquies - ZONE PER PARCHEGGI PUBBLICI P

In tali zone saranno messe a dimora piante di alto fusto nella misura di 1 pianta ogni 40 mq dellasuperficie totale dell’area P interessata dall’intervento.

Art. 40sexties - AREE PER L’ISTRUZIONE I

Sono destinate ad asili nido, scuole materne, scuole elementari, scuole medie dell’obbligo, scuole

Page 32: Norme tecniche vigenti

32

superiori e relativi servizi.Per le nuove costruzioni si applicano i seguenti parametri:a) IF = 1,50 mc/mq.b) Parcheggio minimo = 1 mq ogni 20 mq della superficie totale dell’area I interessata dall’intervento.

Art. 40septies - AREE DI INTERESSE COMUNE S I

Sono aree destinate ad attrezzature civiche, amministrative, assistenziali, ricreative, commerciali eattrezzature religiose.Per le nuove costruzioni si applicano i seguenti parametri:a) IF = 2,00 mc/mq.b) Parcheggio minimo = 1 mq ogni 3 mq della superficie totale dell’area S interessata dall’intervento.

Page 33: Norme tecniche vigenti

33

CAPO III - Parti consolidate

Art. 41 - Parti consolidate: disposizioni generali

Negli elaborati di “disciplina d’uso del suolo” sono individuati ambiti territoriali che il PRGchiama “parti consolidate”.

Ciascun ambito è regolato dalle seguenti disposizioni generali e da una normativa specificarelativa a ciascuno di essi; qualora la normativa specifica prescriva norme diverse da quelle contenutenelle disposizioni generali, valgono, ove in contrasto, le norme specifiche.

La normativa specifica contiene le informazioni:- sul tipo di intervento previsto, con riferimento al TITOLO III, CAPO I delle presenti norme

tecniche;- sui modi di intervento previsti con riferimento al TITOLO III, CAPO III delle presenti norme

tecniche;- sui parametri urbanistici ed edilizi da rispettare nell'intervento, espressi con riferimento al TITOLO

II delle presenti norme tecniche;- sulle destinazioni d’uso consentite; talvolta vengono individuate alcune destinazioni d’uso regolate

ovvero vengono definiti parametri quantitativi da rispettare sia in caso di intervento edilizio direttosia in caso di intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo; lostrumento attuativo indicherà la localizzazione delle destinazioni d'uso regolate; tali localizzazionipotranno essere flessibili, ovvero i piani attuativi potranno prevedere criteri che, nel rispetto deilimiti di “destinazioni d'uso regolate” e degli standard urbanistici, consentano variazioni nel tempodegli usi previsti;

- sulle prescrizioni particolari da rispettare nell’attuazione dell’intervento;- sulle eventuali situazioni puntuali classificate come sottozone.

La planimetria di “disciplina d’uso del suolo” contiene le regole urbanistiche relativeall’intervento; in taluni casi sono anche fissati allineamenti da rispettare nel caso di nuova costruzione.

Le regole urbanistiche e gli allineamenti eventualmente fissati dal PRG, sono prescrittivi.Le informazioni sui livelli di pericolosità geologica e sismica sono contenute negli elaborati

relativi all'indagine geologica e geomorfologica.

Per tutte le “parti consolidate” valgono le seguenti disposizioni generali:- Parametri urbanistici ed edilizi

- la superficie fondiaria (SF) è quella complessivamente interessata dall’intervento; essa deve essereverificata attraverso specifico rilievo topografico del terreno; essa va comunque misurata al nettodelle zone destinate alla viabilità dal PRG;

- l’indice di fabbricabilità fondiaria prescritto per le nuove costruzioni su lotti liberi vale anche per gliinterventi di saturazione dei lotti già edificati, compresi gli ampliamenti di edifici esistenti, fino alraggiungimento di tale indice;

- nel caso di interventi sull’edilizia esistente, l’indice di fabbricabilità fondiaria è pari all’indice difabbricabilità fondiaria esistente;

- in sede di rilascio dei provvedimenti autorizzativi degli interventi, deve essere valutata e verificatal’altezza massima in funzione dell’altezza media degli edifici circostanti ricompresi all’interno deisottosistemi territoriali B e C, secondo quanto disposto dall’art. 27 delle N.T.A. del P.P.A.R.;

- Standard urbanistici

- nel caso degli edifici esistenti, e/o di nuova edificazione nei tessuti consolidati, la dotazione diparcheggi ad essi relativa, per gli usi consentiti dal PRG, è soddisfatta attraverso la dotazione diparcheggi pubblici e servizi prevista dal piano stesso; pertanto nel caso di cambio di destinazioned’uso di edifici esistenti, non è necessario reperire nuovi parcheggi nell’ambito del singolointervento, fatta eccezione per le nuove attività di commercio al dettaglio con superfici destinate allavendita superiori a mq 150, le quali sono comunque soggette al reperimento di spazi parcheggionella misura minima del 40% della superficie utile lorda (SUL) e comunque nel rispetto della LeggeRegionale n. 26/99 fatta eccezione per le nuove attività di commercio al dettaglio le quali sonocomunque soggette al reperimento di spazi a parcheggio nel rispetto del D.M. n. 1444/68 e della

Page 34: Norme tecniche vigenti

34

L.R. n. 26/99; tali parcheggi sono privati, di uso pubblico; tale superficie è comprensiva sia dellospazio di sosta che degli spazi di manovra (corselli);

- Modalità attuative

- nelle “parti consolidate” il PRG si attua per mezzo di piani urbanistici preventivi (PP, PR, PEEP,PIP) e/o, in mancanza di questi, per intervento edilizio diretto, secondo le modalità di cui alTITOLO III, CAPO III delle presenti norme tecniche;

- Prescrizioni particolari

- si tratta di norme di carattere generale da osservare sia in caso di intervento edilizio diretto, sia incaso di intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo, anche qualoranon prescritto dal PRG;

- Sottozone

- all’interno di ciascun tessuto o area costituenti le “parti consolidate” del territorio, sono, in alcunicasi, individuate situazioni puntuali classificate come sottozone, per le quali sono definiteprescrizioni particolari che valgono in aggiunta alle norme generali relative al tessuto o area diriferimento, e prevalgono su queste ove in contrasto.

Page 35: Norme tecniche vigenti

35

Art. 42 - Aree agricole di rilevante valore territoriale e paesaggio agrario di interesse storico-

ambientale

Per aree agricole si intendono le parti del territorio comunale destinate ad usi agricoli, ovveroall’esercizio delle attività dirette alla coltivazione dei fondi, al floro-vivaismo, alla silvicoltura,all’allevamento del bestiame ed alle altre attività produttive connesse, ivi compreso l’agriturismo.

Tutte le aree agricole comunali sono da intendersi di rilevate valore territoriale e paesaggioagrario di interesse storico-ambientale ovvero con alto valore dei caratteri paesistico-ambientali e dellecondizioni di equilibrio tra fattori antropici e ambiente naturale e dove permangono elementi e traccedei modi tradizionali di coltivazione unitamente a diffusi manufatti agricoli e vegetazione spontanea; gliinterventi debbono essere finalizzati al mantenimento di tali caratteristiche.

Gli usi agricoli sono pertanto intesi non soltanto in senso strettamente produttivo, ma anche infunzione di salvaguardia del paesaggio agrario e dei suoi valori storico-ambientali, del sistemaidrogeologico e dell’equilibrio ecologico complessivo.

In tali zone, in aggiunta alle disposizioni di cui alla Legge Regionale 8 marzo 1990, n.13, siapplicano le seguenti norme specifiche di tutela paesistico ambientale:- è vietata la demolizione dei manufatti agricoli classificati dal PRG di “valore storico architettonico

che conservano le caratteristiche di maggior interesse”;- è vietato l’abbattimento della vegetazione arbustiva e di alto fusto esistente ivi comprese le

testimonianze di particolari tecniche agricolo-produttive e storiche, tranne le essenze infestanti e lepiantate di tipo produttivo-industriale; resta salvo quanto regolamentato dalle LL.RR. n. 8/87 e n.34/87 e successive integrazioni e modificazioni, nonché delle normative silvocolturali vigenti;

- è vietato l’inizio di nuove attività estrattive; per le cave esistenti, in atto o dismesse, sono ammessi gliinterventi di recupero ambientale, di cui agli articoli 57 e 63 bis e con le procedure di cui agli articoli27 e 63 ter delle NTA del PPAR;

- è vietata la realizzazione di depositi e di stoccaggi di materiali non agricoli;- sono vietati i movimenti di terra che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente il profilo del terreno,

salvo che per le opere relative ai progetti di recupero ambientale di cui all’articolo 57 delle NTA delPPAR;

- sono vietate le recinzioni delle proprietà se non con siepi e materiali di tipo e colori tradizionali, salvole recinzioni temporanee a servizio delle attività agro-silvo-pastorali e le recinzioni a servizio dicolture specializzate che richiedono la protezione da specie faunistiche particolari.

Inoltre:- è consentita la realizzazione, sui fondi di pertinenza degli edifici, di strutture aperte e non coperte per

lo svago e il tempo libero quali piscine, campi da gioco (tennis, calcetto, bocce etc.), maneggi, etc., edi strutture precarie e amovibili quali tende, pergole ecc., spazi aperti attrezzati per il ballo e lo svago,fatto salvo il rispetto della vigente normativa in materia di inquinamento acustico; tali manufatti, chedebbono essere particolarmente curati sotto il profilo dell’inserimento paesistico con uso appropriatosia di materiali che di coloriture, possono occupare una superficie complessiva massima non superioreal 20% del fondo con un massimo assoluto di mq. 2.000; esse debbono essere inserite in un’area, disuperficie pari ad almeno il triplo di quella occupata da tali strutture, che deve essere sistematasecondo le modalità di cui al precedente Art. 12;

- eventuali parcheggi e nuovi percorsi possono essere realizzati soltanto con pavimentazionepermeabile.

Su tali aree si applicano, rispetto alle norme di tutela paesistico-ambientale, le esenzioni di cui alprecedente articolo 31.

Page 36: Norme tecniche vigenti

36

Art. 43 - Patrimonio edilizio esistente nelle aree agricole

Il patrimonio edilizio extraurbano, costituito dagli edifici esistenti sul territorio agricolocomunale, è suddiviso, in relazione al periodo di costruzione, alle caratteristiche storiche, tipologiche earchitettoniche ed allo stato di conservazione.

Ne deriva la seguente classificazione:AI) fabbricati di assoluto valore architettonico- edifici extraurbani di valore storico-architettonico che conservano le caratteristiche di maggior

interesse; edifici EI del PRG, corrispondenti ad edifici A2 del PTC:A2) fabbricati rurali tipici, rappresentativi delle tipologie classiche dell'agricoltura marchigiana

I fabbricati delle due sottocategorie conservano sostanzialmente integri i caratteri tipologici eformali dell'impianto edilizio originario, nonché i caratteri della cultura materiale che ha espresso imanufatti.

si tratta di edifici rurali di particolare valore storico-architettonico, tutti costruiti prima dell’anno1950/51, che conservano le loro caratteristiche di maggior interesse;

- edifici extraurbani di valore storico-architettonico, parzialmente compromessi; edifici EC delPRG, corrispondenti ad edifici B del PTC:

B) fabbricati originariamente significativi, in quanto prodotti dalla stessa cultura che connota ifabbricati della categoria A), ma che hanno subito interventi modificativi di alcuni caratteritipologici ed architettonici originari, ovvero manufatti più recenti che, per il loro inserimento nelcontesto paesaggistico - ambientale, ne diventano un elemento caratterizzante indispensabile;

si tratta di edifici rurali di particolare valore storico-architettonico, tutti costruiti prima dell'anno1950/51, che sono in uno stato di conservazione che rende problematico un completo recupero delleloro caratteristiche di maggior interesse;

- edifici extraurbani senza particolare valore storico-architettonico; edifici non altrimenticlassificati nel PRG, corrispondenti ad edifici C del PTC:

C) fabbricati costruiti o completamente ristrutturati a partire dal 1945 e privi dei caratteri di cui allecategorie precedenti.

si tratta di tutti gli altri edifici rurali costruiti dopo il 1950/51 e di quelli costruiti prima del 1950/51che hanno perso, a causa delle manomissioni subite nel tempo, qualsiasi elemento di interesse storico-architettonico;

essi costituiscono la totalità degli edifici esistenti nelle aree agricole, non altrimenti classificati;- edifici connessi con l’attività agricola;

si tratta di edifici connessi con l’attività agricola senza particolare valore tipologico e storico-architettonico, adibiti all’esercizio delle attività dirette alla coltivazione dei fondi, al floro-vivaismo,alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame ed alle altre attività produttive connesse, con esclusionedelle residenze, degli accessori agricoli e dei manufatti precari.

Nel caso degli edifici aggregati risulta nella planimetria generale una classificazione avente ariferimento le caratteristiche dell’edificio di maggiore interesse; la distinzione del tipo di interventoprevisto per ciascuna parte dell’aggregato è quindi specificata negli altri elaborati del “censimento deifabbricati rurali”.

1. Tipo di intervento

Intervento sull’edilizia esistente.In particolare per gli:

- edifici extraurbani di valore storico-architettonico che conservano le caratteristiche di maggiorinteresse: Restauro e risanamento conservativo;

- edifici extraurbani di valore storico-architettonico parzialmente compromessi: Ristrutturazioneedilizia;

- edifici extraurbani senza particolare valore storico-architettonico: Ristrutturazione edilizia edemolizione senza ricostruzione;

- edifici connessi con l’attività agricola: Ristrutturazione edilizia e demolizione senzaricostruzione.

- ruderi: Ricostruzione e/o completamento di quelle piccole parti dell’edificio danneggiate,fatiscenti o mancanti che siano chiaramente deducibili per forma, posizione e dimensione.

Page 37: Norme tecniche vigenti

37

Il disposto dell’art. 17 NT del PTC riportato di seguito si intende prevalente rispetto allesuccessive norme del PRG relative al “Patrimonio edilizio esistente nelle aree agricole”.

Art. 17 NT del PTCPer i fabbricati di categoria A) e B) sono consentiti soltanto gli interventi di manutenzione

ordinaria e straordinaria e di restauro e risanamento conservativo, finalizzati a renderli più funzionali ea migliorarne le caratteristiche igieniche nonché gli interventi per i quali la legge prevede la denuncia diinizio attività.

L’eventuale ampliamento dei fabbricati delle categorie A) e B) concesso nei limiti di cuiall’art.15 della legge regionale 8 marzo 1990, n.13 e soltanto se previsto dalla specifica normativa dicui all’art.16, comma 3 delle presenti norme.

In relazione alle categorie A) e B) è vietata, ad eccezione degli ampliamenti di cui al comma 3,qualsiasi nuova costruzione all’interno del perimetro di rispetto paesaggistico individuato con la schedadi censimento.

Per i fabbricati di categoria C) sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria estraordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia e nei casi previstidall’art.5 della legge regionale 8 marzo 1990, n.13, gli interventi di ampliamento o di ricostruzioneprevia demolizione.

Fino alla approvazione del censimento Comunale, per tutte le categorie dei fabbricati esistenti inzona agricola è ammesso soltanto l’intervento di cui al comma 1, mentre l’intervento di ampliamento èconsentito soltanto se i soggetti aventi titolo alla realizzazione si sono avvalsi della facoltà di cuiall’ultimo comma dell’art.16.

Sugli interventi di cui al presente articolo, fatta eccezione per quelli di ordinaria manutenzione,per quelli sottoposti dalla legge a denuncia di inizio attività e per i fabbricati di categoria C), è richiestosia nel periodo precedente l’approvazione del censimento, sia nel periodo successivo, il parereobbligatorio della commissione edilizia integrata dai due esperti in materia di beni ambientali e storico-culturali di cui all’art.61 della L.R. 5 agosto 1992, n.34.

2. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto

3. Parametri urbanistici ed edilizi

IF = IF esistente fatti salvi i casi di cui al successivo Art. 44

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D1 Primarie a) Abitazioni b) Attrezzature per l’attività agricola

c) Lavorazione e commercializzazione dei prodotti agricoli

D4 ResidenzialiD3 Terziarie e) Pubblici esercizi per ristoro e svago

f) Pubblici esercizi per ricezioneg) Studi professionali e d’artisti

D5 Servizi delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : nessuna

5. Prescrizioni particolari

- gli elaborati di progetto per gli interventi sugli edifici esistenti debbono essere corredati dacopia della scheda di rilievo e della relativa documentazione fotografica contenuti neglielaborati di “censimento dei fabbricati rurali” redatto ai sensi della Legge Regionale 8 Marzo1990, n. 13;

- è consentito realizzare locali interrati, sia al disotto degli edifici esistenti, ove possibile,senza compromettere le caratteristiche storico-architettoniche e statiche degli edifici stessi,sia nelle aree di pertinenza; in tal caso non sono prescritte distanze minime dagli edificiesistenti; la superficie lorda di tali locali non potrà eccedere il 50% delle superfici utili lorde(SUL) esistenti; i locali interrati costruiti nelle aree di pertinenza, fatta eccezione per leeventuali rampe di accesso, per le aperture di aerazione ed illuminazione, ecc., devono esserecompletamente interrati e la sistemazione dello spazio superiore in vista deve essere integratacon la sistemazione generale degli spazi di pertinenza degli edifici principali;

Page 38: Norme tecniche vigenti

38

- le delimitazioni di spazi esterni, quali corti, recinti, etc., devono essere realizzateesclusivamente con essenze vegetali protette e/o autoctone;

- nei casi di impiego o ripristino di intonaco civile sulle pareti esterne o loro porzioni èprescritta una tinteggiatura nei colori tradizionali, comunque esplicitamente approvati dallaCommissione Edilizia integrata, dietro proposta di campione di colore.

Inoltre:- si prescrive quanto segue per gli:

Edifici extraurbani di valore storico-architettonico che conservano le caratteristiche di

maggiore interesse

- Gli interventi debbono essere volti a conservare gli elementi costitutivi principali,architettonici e tipologici, dell’organismo edilizio, ad esaltarne il rapporto con il territorioagricolo e con la sua struttura; in particolare vanno conservati gli elementi tipologici(paramenti esterni in laterizio a vista e/o pietra, coperture, torrini, scale, loggiati, portali,ecc., elementi architettonici che concorrono alla configurazione delle facciate, quali mostre,lesene, cornici, marcapiani, cornicioni, mensole, ringhiere, balaustre, ecc.,) e costruttivi(murature portanti, solai e coperture con strutture lignee, volte in laterizio, pavimentazioni inlaterizio, ecc.) che si riallacciano senza contraffazioni alla cultura compositiva e costruttivaoriginaria o consolidata;tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino di quelle parti alterate dasuperfetazioni o manomissioni (quali costruzioni pensili, abbaini, tettoie, verande, manufattiprecari, ecc.), totalmente estranee, per tecnologia, forma e materiali, all’impiantoarchitettonico originario o consolidato e il rinnovo degli elementi accessori e degli impiantirichiesti dalle esigenze d’uso.Nella categoria del restauro e risanamento conservativo rientrano comunque anche leseguenti opere e interventi:- lievi modifiche nei prospetti, anche con formazione di nuove aperture o ampliamento di

quelle esistenti, purché compatibili con l’assetto originario dell’immobile e nel rigorosorispetto dei suoi caratteri architettonici e decorativi;

- il rifacimento di orizzontamenti degradati con altri anche di diversa tipologia, anche conmodesta modifica della quota di calpestio e di imposta, fatte eccezione per le volte inlaterizio e i soffitti affrescati e decorati che vanno sempre conservati;

- piccole modifiche alle quote di imposta e di colmo delle falde di copertura dei sottotetti,occorrenti per opere di consolidamento strutturale e adeguamento tecnico;

- riassetto distributivo degli spazi interni, anche con creazione di nuove unità immobiliari,purché coerente con l’impianto complessivo del manufatto.

- eventuali nuovi manufatti in zona agricola devono essere collocati, anche su proprietàlimitrofe, ad una distanza non inferiore a ml. 50;

- è prescritto inoltre:- il restauro di pavimentazioni di corti, spazi pavimentati esterni agli edifici, etc.;- l’impiego, per i manti di copertura, di coppi in laterizio privi di colorazioni artificiali e di

grondaie e discendenti pluviali in rame;- l’impiego di serramenti esterni in legno naturale; il sistema di oscuramento deve essere

preferibilmente interno a controsportelli scuri; sono ammesse, pur se non consigliate, lepersiane esterne;

- accessori agricoli:- agli accessori agricoli annessi all’edificio principale, importanti sotto l’aspetto tipologico,

e storico-architettonico, si applicano le stesse norme relative all’edificio principale;- per gli accessori agricoli privi di valore tipologico e storico-architettonico, è consentita la

sostituzione edilizia con le modalità tecnico-costruttive previste al successivo Art. 44,riguardanti le nuove costruzioni di abitazioni;

- si prescrive quanto segue per gli:Edifici extraurbani di valore storico-architettonico parzialmente compromessi

- Gli interventi su tali edifici possono essere rivolti a trasformare gli organismi edilizimediante un insieme sistematico di opere, nel rispetto tuttavia dei caratteri tipologici ecompositivi riconoscibili, e tutelandone in modo specifico alcune parti ed elementisignificativi, in particolare per quanto riguarda la forma esteriore, ed in grado dirappresentare il loro rapporto con il territorio agricolo e con la sua struttura;

Page 39: Norme tecniche vigenti

39

gli interventi di trasformazione devono in ogni caso garantire la conservazione deglielementi architettonici e decorativi (paramenti esterni in laterizio a vista, cornicioni,elementi decorativi di facciata, quali cornici, marcapiani, ecc., caratteri compositivi espaziali, ecc.).

- è prescritto inoltre:- l’impiego, per i manti di copertura, di coppi in laterizio, privi di colorazioni artificiali e di

grondaie e discendenti pluviali in rame;- nel caso di interventi di sostituzione integrale della copertura si impone una pendenze delle

falde contenuta fra il 25% e il 40%; non è quindi consentita la realizzazione di coperturepiane se non al fine di realizzare terrazzi in copertura per una superficie massima pari al25% della superficie coperta del fabbricato; gli eventuali terrazzi in copertura dovrannoessere accessibili da collegamenti verticali (scale e/o ascensori) il cui ingombro devecomunque essere contenuto all’interno della copertura medesima; la sporgenza massima deltetto dal filo del fabbricato è pari a cm. 50, preferibilmente realizzata con cornicioni inlaterizio a vista;

- l’impiego di serramenti esterni in legno naturale; il sistema di oscuramento deve esserepreferibilmente interno a controsportelli scuri; sono ammesse, pur se non consigliate, lepersiane esterne;

- non è comunque consentito:- l’impiego di materiali lapidei per la realizzazione di zoccolature, cornici e mostre alle

finestre e porte finestre, ad eccezione delle soglie;- la realizzazione di balconi; è invece ammessa la realizzazione di logge e terrazzi;

- accessori agricoli:- agli accessori agricoli annessi all’edificio principale, importanti sotto l’aspetto tipologico, e

storico-architettonico, si applicano le stesse norme relative all’edificio principale;- per gli accessori agricoli privi di valore tipologico e storico-architettonico, è consentita la

sostituzione edilizia con le modalità tecnico-costruttive previste al successivo Art. 44,riguardante le nuove costruzioni di abitazioni;

- si prescrive quanto segue per gli:Edifici extraurbani senza particolare valore storico-architettonico

- gli interventi su tali edifici debbono essere volti al corretto inserimento del manufatto nelpaesaggio agrario circostante;

- è prescritto inoltre:- l’impiego, per i manti di copertura, di coppi in laterizio, privi di colorazioni artificiali;- nel caso di interventi di sostituzione integrale della copertura si impone una pendenze delle

falde contenuta fra il 25% e il 40%; non è quindi consentita la realizzazione di coperturepiane se non al fine di realizzare terrazzi in copertura per una superficie massima pari al25% della superficie coperta del fabbricato; gli eventuali terrazzi in copertura devonoessere accessibili da collegamenti verticali (scale e/o ascensori) il cui ingombro devecomunque essere contenuto all’interno della copertura medesima; la sporgenza massima deltetto dal filo del fabbricato è pari a cm. 50, preferibilmente realizzata con cornicioni inlaterizio a vista;

- l’impiego di serramenti esterni in legno naturale o in metallo verniciato con colorecomunque espressamente approvato dalla Commissione Edilizia integrata, dietro propostadi campione di colore;

- non è comunque consentito:- l’impiego di materiali lapidei per la realizzazione di zoccolature, cornici e mostre alle

finestre e porte finestre, ad eccezione delle soglie;- la realizzazione di balconi; è invece ammessa la realizzazione di logge e terrazzi;

- accessori agricoli:- per gli accessori agricoli è consentita la sostituzione edilizia con le modalità tecnico-

costruttive previste al successivo Art. 5, riguardante le nuove costruzioni di abitazioni;

- si prescrive quanto segue per gli:Edifici connessi con l’attività agricola

- gli interventi su tali edifici, qualora non più utilizzati a supporto dell’attività agricola,debbono essere volti al loro riuso ed al corretto inserimento del manufatto nel paesaggioagrario circostante;

Page 40: Norme tecniche vigenti

40

- per l’intervento sul manufatto edilizio valgono le prescrizioni particolari fissate per gliinterventi sugli edifici extraurbani senza particolare valore storico-architettonico, di cuisopra.

Page 41: Norme tecniche vigenti

41

Art. 44 - Nuove costruzioni nelle aree agricole

− Disposizioni generali

Le concessioni edilizie per la realizzazione di nuove abitazioni, gli ampliamenti e/o ricostruzionidi abitazioni preesistenti, sono rilasciate esclusivamente ai proprietari dei fondi o agli aventi titolo nelrispetto delle norme della L.R. 13/90 e della L.10/77.

I suindicati edifici possono essere realizzati esclusivamente in funzione dell’attività agricola edelle esigenze abitative dell’imprenditore a titolo principale singolo o associato, in possesso deirequisiti previsti dalla legislazione vigente in materia.

Le concessioni edilizie per la realizzazione di attrezzature e infrastrutture necessarie per ildiretto svolgimento dell’attività agricola, come silos, serbatoi idrici, depositi per attrezzi, macchine,fertilizzanti, sementi, antiparassitari, ricoveri per bestiame, edifici per allevamenti zootecnici, di tipoindustriale, lagoni di accumulo per la raccolta di liquami di origine zootecnica, serre, costruzioni daadibire alla lavorazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli,edifici per industrie forestali, sono rilasciate ai proprietari dei fondi o agli aventi titolo nel rispetto dellenorme della L.R. 13/90 e della L.10/77.

I suindicati edifici possono essere realizzati esclusivamente in funzione dell’attività agricoladell’imprenditore singolo o associato, in possesso dei requisiti previsti dalla legislazione vigente inmateria.

Tutte le nuove costruzioni da realizzare sul territorio agricolo, la loro necessità e la lorodestinazione, deve risultare da un piano aziendale o interaziendale ai sensi della legislazione regionalevigente; il piano aziendale o interaziendale deve essere allegato alla domanda di concessione ediliziapermesso di costruire.

Il piano aziendale può essere sostituito da una semplice relazione illustrativa per i soggetti che,pur non risultando imprenditori agricoli a titolo principale, ai sensi della legislazione vigente, esercitanol’attività di allevamento zootecnico, coltivano in serra e lavorano, conservano, commercializzanoprodotti agricoli, secondo le disposizioni della L.R. 13/90.

Nelle zone agricole sono ammesse soltanto le nuove costruzioni che risultino necessarie perl’esercizio delle attività dirette alla coltivazione dei fondi, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiamee alle altre attività produttive connesse, ivi compreso l’agriturismo, ed in particolare:1. abitazioni necessarie per l’esercizio dell’attività agricola;2. ampliamento o ricostruzione di abitazioni preesistenti da parte dell’imprenditore agricolo;3. attrezzature e infrastrutture necessarie per il diretto svolgimento dell’attività agricola, come silos,

serbatoi idrici, depositi per attrezzi, macchine, fertilizzanti, sementi, antiparassitari, ricoveri perbestiame;

4. edifici per allevamenti zootecnici, di tipo industriale, lagoni di accumulo per la raccolta di liquamidi origine zootecnica;

5. serre;6. costruzioni da adibire alla lavorazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione di

prodotti agricoli;7. edifici per industrie forestali;8. opere di pubblica utilità che debbono sorgere necessariamente in zona agricola.

Tutte le concessioni edilizie relative alle nuove costruzioni, sono rilasciate previo accertamentodell’esistenza di infrastrutture sufficienti, per quanto riguarda le vie di accesso, l’elettricità e l’acquapotabile o della programmata realizzazione delle stesse da parte del Comune o, infine, dell’assunzionedi impegno da parte dell’interessato a realizzarle contestualmente agli edifici.

Il comune, attraverso i servizi decentrati agricoltura, foreste e alimentazione, verifica lasussistenza dei requisiti di imprenditore agricolo a titolo principale o di imprenditore agricolo di cui aipunti precedenti, nonché la conformità degli interventi proposti ai piani zonali agricoli o ai pianiaziendali o interaziendali.

Page 42: Norme tecniche vigenti

42

− Nuove costruzioni di abitazioni necessarie per l’esercizio delle attività

Nuove residenze in zone agricole sono ammesse solo quando l’impresa agricola sia sprovvista diuna abitazione adeguata alle esigenze della famiglia coltivatrice per l’ordinario svolgimento dell’attivitàagricola.

L’adeguatezza dell’abitazione alle esigenze della famiglia coltivatrice si determina attribuendoad ogni membro della famiglia medesima uno spazio pari a mc. 120, comprensivo degli spazi sia di usoprivato che comune in base alla verifica prevista dall’art. 13 della L.R. n. 13/90 da parte dei servizidecentrati agricoltura e foreste. Ogni nuovo intervento dovrà essere conforme alla L.R. 13/90 che siintende prevalente.

Nella famiglia coltivatrice sono compresi tutti i conviventi legati da vincolo di parentela oaffinità, impegnati direttamente nell’attività agricola e le persone a loro carico.

Ferma restando la densità fondiaria massima di IF = 0.03 mc/mq, applicata a tutti gliappezzamenti di terreno contigui, anche se divisi da infrastrutture stradali, ferroviarie, corsi d’acqua ecanali, purché compresi entro i confini del comune di appartenenza o di comuni limitrofi, per ogniimpresa agricola sprovvista di casa colonica è consentita la costruzione di un solo fabbricato il cuivolume complessivo va commisurato alle esigenze della famiglia coltivatrice, senza mai superare imc.1.000 fuori terra.

Le costruzioni di nuove abitazioni devono avere le seguenti caratteristiche:- altezza massima di ml. 7,50 misurati a valle per i terreni in declivio;- distanza minima dai confini di ml. 20,00;- distanza minima dalle strade secondo quanto stabilito dal D.M. 1/04/1968 e dal vigente Codice della

Strada, salvo i casi previsti dalla L.R. 34/75.- in particolare inoltre si applicano le seguenti disposizioni:

- non è consentita la realizzazione di balconi in aggetto rispetto alla sagoma del fabbricato; èconsentita la realizzazione di logge e di terrazzi;

- le pendenze delle coperture debbono essere contenute fra il 25% e il 40%; non è quindiconsentita la realizzazione di coperture piane se non al fine di realizzare terrazzi in copertura peruna superficie massima pari al 25% della superficie coperta del fabbricato; gli eventuali terrazziin copertura debbono essere accessibili da collegamenti verticali (scale e ascensori) il cuiingombro deve comunque essere contenuto all’interno della copertura medesima; non èconsentita la costruzione di abbaini;

- la sporgenza massima del tetto dal filo del fabbricato è pari a cm. 50, preferibilmente realizzatacon cornicioni in laterizio a vista;

- è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi di laterizio di colore tradizionale,infissi in legno naturale o in metallo verniciato, di finiture dei paramenti esterni in laterizio avista non smaltato o intonaco civile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque, colori emateriali, esplicitamente approvati dalla Commissione Edilizia, dietro proposta di campione dilaterizio e/o di colore;

- non è consentito l’impiego di materiali lapidei per la realizzazione di zoccolature, cornici emostre alle finestre e porte finestre, ad eccezione delle soglie.La realizzazione di nuove abitazioni è subordinata al rilascio di concessione edilizia permesso di

costruire ed alla apposizione di un vincolo “non edificandi”, su tutte le aree dell’azienda, anchericadenti in comuni diversi, utilizzate a fini edificatori, con esclusione dell’area iscritta a catasto perl’edificio rurale oggetto della concessione del permesso.

Non sono ammesse nuove residenze agricole su terreni risultanti da frazionamenti avvenuti neicinque anni precedenti.

− Ampliamento o ricostruzione di abitazioni preesistenti, da parte dell’imprenditore agricolo

Per ogni impresa agricola già provvista di casa colonica, sono consentiti interventi di recuperodella stessa che comportino anche l’ampliamento o, in caso di fatiscenza, la ricostruzione previademolizione, dell’edificio preesistente; il nuovo edificio deve avere le medesime caratteristiche previsteper le nuove costruzioni.

Per gli interventi di ampliamento la distanza dal confine può essere ridotta fino a ml. 5.00 osecondo le previsioni della L.R. 34/75, fatto salvo quanto stabilito dal vigente Codice della Strada.

E’ consentita la costruzione di una nuova abitazione con le medesime caratteristiche previste perle nuove costruzioni, senza demolizione dell’edificio preesistente, a condizione che quest’ultimo vengadestinato, tramite vincolo da trascriversi nei registri della proprietà immobiliare a cura del comune e aspese dell’interessato, ad annesso agricolo a servizio dell’azienda.

Page 43: Norme tecniche vigenti

43

Quando i suindicati interventi su edifici esistenti, riguardano “edifici extraurbani di valorestorico-architettonico che conservano le caratteristiche di maggior interesse”, così classificati ai sensidel precedente articolo 4, non è consentita la demolizione degli edifici medesimi, ma soltanto il lororisanamento conservativo; l’eventuale ampliamento è concesso soltanto se abbia caratteristiche tali dacoesistere armoniosamente con il complesso preesistente.

La costruzione di un nuovo edificio ai fini dell’uso abitativo, in sostituzione di preesistentiedifici di cui ai due commi precedenti è consentita soltanto se il proprietario si assume l’obbligo delrestauro o del risanamento conservativo del primo; tale obbligo, garantito da una polizza fideiussoria diimporto pari al costo complessivo delle opere, asseverato da un professionista abilitato, deve essereassolto entro cinque anni dal completamento delle opere relative alla costruzione del nuovo edificio.

La realizzazione di ampliamenti o ricostruzione di abitazioni preesistenti è subordinata alrilascio di concessione edilizia permesso di costruire ed alla apposizione di un vincolo “non edificandi”,su tutte le aree dell’azienda, anche ricadenti in comuni diversi, utilizzate a fini edificatori, conesclusione dell’area iscritta a catasto per l’edificio rurale oggetto della concessione del permesso.

− Nuova costruzione di attrezzature e infrastrutture necessarie per il diretto svolgimento

dell’attività agricola; silos, serbatoi idrici, depositi per attrezzi, macchine, fertilizzanti,

sementi, antiparassitari, ricoveri per bestiame

Le nuove costruzioni di attrezzature e infrastrutture necessarie per il diretto svolgimentodell’attività agricola, come silos, serbatoi idrici, depositi per attrezzi, macchine, fertilizzanti, sementi,antiparassitari, ricoveri per bestiame devono avere le seguenti caratteristiche:

- una superficie coperta proporzionata alle esigenze dell’impresa e comunque non superiore amq.200, salvo maggiori esigenze documentate nel piano e nel programma aziendale redatto aisensi della legislazione regionale vigente e da allegare alla domanda di concessione ediliziapermesso di costruire;

- essere poste a distanza dal fabbricato adibito ad abitazione di almeno ml. 10.00;- svilupparsi su un solo piano e rispettare l’altezza massima di ml. 4.50, con esclusione dei camini,

silos ed altre strutture le cui maggiori altezze rispondono a particolari esigenze tecniche; neiterreni in declivio le costruzioni possono svilupparsi su un’altezza massima di ml. 5.50 misuratia valle;

- avere un volume massimo non superiore all’indice di fabbricabilità fondiaria IF = mc/mq 0.03nel caso in cui siano separate dalle abitazioni e rientrare nella cubatura massima ammessa perl’edificio adibito ad abitazione, nel caso in cui vengano realizzate in aderenza o nell’ambito(all’interno) di quest’ultimo;

- essere realizzate con tipologie edilizie adeguate alla specifica destinazione d’uso che nonconsentano la trasformazione delle stesse destinazioni d’uso, con eccezione di quelle ammessedalla normativa vigente.

- Le costruzioni, che non siano silos e serbatoi idrici, devono avere le seguenti caratteristiche:- pendenze delle coperture contenute fra il 25% e il 40%; non è quindi consentita la realizzazione

di coperture piane;- obbligo di impiego: di manto di copertura in coppi di laterizio privi di colorazioni artificiali, di

finiture dei paramenti esterni in laterizio a vista non smaltato o intonaco civile tinteggiato neicolori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla Commissione Edilizia, dietroproposta di campione di laterizio e/o colore;

- distanza minima dalle strade secondo quanto stabilito dal D.M. 1/04/1968 e dal vigente Codicedella Strada.La realizzazione di manufatti quali silos, serbatoi idrici, depositi per attrezzi, macchine,

fertilizzanti, sementi, antiparassitari, ricoveri per bestiame è subordinata al rilascio di concessioneedilizia permesso di costruire e alla apposizione di un vincolo di destinazione, che preveda per almeno10 anni il mantenimento della destinazione dei manufatti al servizio dell’attività agricola.

− Edifici per allevamenti zootecnici, di tipo industriale, lagoni di accumulo per la raccolta di

liquami di origine zootecnica

Le nuove costruzioni di edifici per allevamenti zootecnici, di tipo industriale, lagoni di accumuloper la raccolta dei liquami di origine zootecnica, sono ammesse, purché coerenti con gli obiettivi delpiano zonale agricolo di cui alla L.R. 6/78 e successive modificazioni e integrazioni e a condizione chesia garantito il regolare smaltimento dei rifiuti, previa depurazione, ai sensi della Legge 319/76 esuccessive modificazioni e integrazioni, nonché il D.P.R. n. 915/82 e la L.R. n. 31/90. Sono considerati

Page 44: Norme tecniche vigenti

44

allevamenti zootecnici di tipo industriale quelli la cui consistenza supera il rapporto peso superficiestabilito dalla Legge 319/76.

Le nuove costruzioni di edifici per allevamenti zootecnici devono avere le seguenticaratteristiche:

- essere protette da una zona circostante, recintata e alberata, di superficie pari alla superficiecoperta (SC) degli edifici da realizzare, moltiplicata per 5;

- distanza dai confini ml. 40;- distanza dai centri abitati ml.500, estesa a ml.1000 per gli allevamenti di suini;- distanza dal più vicino edificio residenziale non rientrante nel complesso aziendale, di ml. 100;- distanza minima dalle strade secondo quanto stabilito dal D.M. 1/04/1968 e dal vigente Codice

della Strada;- svilupparsi su un solo piano e rispettare l’altezza massima di ml. 4.50 misurata a valle, sono fatte

comunque salve le diverse altezze che rispondono a particolari esigenze tecniche;- indice di fabbricabilità fondiario IF = mc/mq 0.50.

I lagoni di accumulo per la raccolta dei liquami di origine zootecnica devono avere le seguenticaratteristiche:

- essere realizzati all’interno della zona protetta, recintata e alberata, da realizzare intorno agliallevamenti zootecnici, di cui al punto precedente;

- distanza dalle abitazioni e dai confini ml.100.La realizzazione di manufatti da adibire ad allevamenti zootecnici, di tipo industriale, lagoni di

accumulo per la raccolta dei liquami di origine zootecnica è subordinata al rilascio di concessioneedilizia permesso di costruire e alla apposizione di un vincolo di destinazione, che preveda per almeno10 anni il mantenimento della destinazione dei manufatti al servizio dell’attività agricola.

− Serre

Sono considerate serre, gli impianti stabilmente infissi al suolo, di tipo prefabbricato o eseguitiin opera e destinati esclusivamente a colture specializzate.

Le serre si distinguono in:- serre destinate a colture protette con condizioni climatiche artificiali limitate ad una sola parte

dell’anno e pertanto con copertura solo stagionale; tali serre possono essere realizzate inqualunque zona compresa nelle aree agricole, nel rispetto della disciplina di tutela paesistico-ambientale;- la costruzione di serre di cui al punto precedente è subordinata al rilascio di autorizzazione

edilizia;- le distanze minime dalle abitazioni esistenti nello stesso fondo sono pari a ml. 5.00; da tutte le

altre abitazioni pari a ml. 10.00;- le distanze minime dai confini di proprietà sono pari a ml. 5.00;

- serre destinate a colture protette normalmente con condizioni climatiche artificiali per tutto l’annoe quindi con coperture stabili, tali serre possono essere realizzate in qualunque zona compresanelle aree agricole, nel rispetto della disciplina di tutela paesistico-ambientale;- la costruzione delle serre di cui al punto precedente è subordinata al rilascio di concessione

edilizia permesso di costruire e alla apposizione di un vincolo di destinazione, che preveda peralmeno 10 anni il mantenimento della destinazione del manufatto al servizio dell’attivitàagricola, salvo quanto previsto al 5° comma, Art. 14 della L.R. 13/90

- indice massimo di utilizzazione fondiaria 0.5 mc/mq;- le distanze minime dalle abitazioni esistenti nello stesso fondo sono pari a ml. 5.00; da tutte le

altre abitazioni pari a ml. 10.00;- le distanze minime dai confini di proprietà sono pari a ml. 5.00;- distanza minima dalle strade secondo quanto stabilito dal D.M. 1/04/1968 e dal vigente Codice

della Strada.

− Costruzioni da adibire alla lavorazione, conservazione, trasformazione e commercializzazione

di prodotti agricoli e per industrie forestali

Le nuove costruzioni da adibire alla lavorazione, conservazione, trasformazione ecommercializzazione di prodotti agricoli e per industrie forestali sono ammesse a condizione che essesiano al servizio di imprese agricole singole o associate, o di cooperative agricole locali, che sianoproporzionate alle loro effettive necessità e che i prodotti agricoli ivi trasformati, conservati ocommercializzati, provengano prevalentemente dalle stesse aziende agricole.

Page 45: Norme tecniche vigenti

45

Tali nuove costruzioni devono essere in armonia con i piani zonali agricoli di cui alla L.R. 6/78e successive modificazioni e integrazioni, o, in mancanza, con gli indirizzi produttivi all’uopo formulatidalla regione Marche.

Le nuove costruzioni da adibire alla lavorazione, conservazione, trasformazione ecommercializzazione di prodotti agricoli e per industrie forestali devono rispettare le seguentiprescrizioni:

- indice di fabbricabilità fondiaria IF = mc/mq 1,00;- distanza dai confini ml. 20.00;- distanza dalle abitazioni ricadenti nel complesso aziendale ml. 10.00;- distanza minima dalle strade secondo quanto stabilito dal D.M. 1/04/1968 e dal vigente Codice

della Strada.La realizzazione di manufatti da adibire alla lavorazione, conservazione, trasformazione e

commercializzazione di prodotti agricoli e per industrie forestali è subordinata al rilascio di concessioneedilizia permesso di costruire e alla apposizione di un vincolo di destinazione, che preveda per almeno10 anni il mantenimento della destinazione del manufatto al servizio dell’attività agricola.

Page 46: Norme tecniche vigenti

46

Art. 45 - Tessuto storico

Per tessuto storico si intende la parte del tessuto urbano di origine più antica, così comeindividuato negli elaborati di “disciplina d’uso del suolo”, che presenta complessivi valori storico-ambientali, urbanistici ed architettonici da salvaguardare.

Tale zona è disciplinata dalle previsioni del piano di recupero del patrimonio edilizio esistenteredatto ai sensi della Legge 457/78.

1. Tipo di intervento

Intervento sull’edilizia esistente

2. Modo d’intervento

Piano di recupero e intervento edilizio diretto

3. Parametri urbanistici ed edilizi

SUL = SUL esistente fatto salvo quanto previsto dal piano di recupero redatto ai sensidella Legge 457/78.

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagof) Pubblici esercizi per ricezione g) Studi professionali e d’artistih) Attività direzionali e di serviziol) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 35 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistih) Attività direzionali e di serviziol) Artigianato di servizio

fatto salvo quanto previsto dal piano di recupero redatto ai sensi della Legge 457/78.

5. Prescrizioni particolari

/

Page 47: Norme tecniche vigenti

47

Art. 46 - Edifici di valore architettonico e storico-documentario

Il PRG individua gli edifici ed i manufatti extraurbani, di valore architettonico e storico-documentario; gli interventi ammessi su ciascuno di essi è di seguito specificato.

1. Tipo di intervento

Intervento sull’edilizia esistente; RC – Restauro e risanamento conservativo

2. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto

3. Parametri urbanistici ed edilizi

SUL = SUL esistente

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D5 Servizi

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : nessuna

5. Individuazione degli edifici

Elenco degli edifici di valore architettonico e storico-documentario.

Sigla di identificazione Edificio

S1 Chiesa dei LetteratiS2 Chiesa di San FrancescoS3 Chiesa dei SS Biagio e Flaviano (*)S4 Chiesa dei SS Stefano e VincenzoS5 Chiesa di San Michele ArcangeloS6 Chiesa di Sant’AgostinoS7 Chiesa di San Giovanni BattistaS8 Chiesa di Santa LuciaS9 Teatro PaganiS10 Cimitero (*)S11 Palazzo comunale (*)S12 Cinta murariaS13 Palazzo già Onesti (*)S14 Palazzo Secreti (*)S15 Chiesa del SS. Crocifisso

(*) iscritto nell’elenco degli edifici di interesse monumentale, edito dal Ministero della PubblicaIstruzione ai sensi della Legge 490/99 42/04 ex Legge 1 Giugno 1939, n. 1089.

Page 48: Norme tecniche vigenti

48

Art. 47 - Tessuto prevalentemente residenziale a medio-alta densità

Per tessuto prevalentemente residenziale a medio-alta densità si intende la parte del tessutourbano esistente di recente formazione, con prevalenza della funzione residenziale, con sporadichepresenze di funzioni terziarie (commerciali e di servizio), a medio-alta densità edilizia.

1. Tipo di intervento

Nuova edificazione e intervento sull’edilizia esistente

2. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto

3. Parametri urbanistici ed edilizi

IF = 2.00 mc/mqHmax = 11.00 ml

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagof) Pubblici esercizi per ricezioneg) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 40 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettagliol) Artigianato di servizio

5. Prescrizioni particolari

/

Page 49: Norme tecniche vigenti

49

Art. 48 - Tessuto prevalentemente residenziale a media densità

Per tessuto prevalentemente residenziale a media densità si intende la parte del tessuto urbanoesistente di recente formazione, con prevalenza della funzione residenziale, con sporadiche presenze difunzioni terziarie (commerciali e di servizio), a media densità edilizia.

1. Tipo di intervento

Nuova edificazione e intervento sull’edilizia esistente

2. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto

3. Parametri urbanistici ed edilizi

IF = 1.50 mc/mqHmax = 7.50 ml

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagof) Pubblici esercizi per ricezioneg) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 40 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettagliol) Artigianato di servizio

5. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente inlegno naturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato ointonaco civile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dallaCommissione Edilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore;

6. Sottozone

- Sottozona R1 in questa sottozona ogni nuova edificazione è subordinata alla preventiva sistemazione, a cura

e spese del richiedente la concessione, degli spazi per parcheggi e verde di rispetto lungo lastrada provinciale; la recinzione deve di conseguenza essere arretrata di ml. 5 dal cigliostradale; lo spazio a verde lungo la strada provinciale deve essere sistemato come viale di tigliposti alla distanza di circa ml. 10 l’uno dall’altro; la restante sistemazione a verde a prato ecespugli dovrà essere particolarmente curata; i parcheggi dovranno rimanere aperti e di usopubblico.

Page 50: Norme tecniche vigenti

50

Art. 48bis - ZONA DI COMPLETAMENTO B1

In tali zone è ammessa la costruzione di nuovi edifici nei lotti non edificati e la ricostruzione nei lottigià edificati.Gli indici edilizi sono così fissati:IF = 1,5 mc/mqH MAX = 11,00 m (Per la frazione Rubbianello)H MAX = 7,50 m (Per il Capoluogo e le frazioni di Montotto e Chiesanuova)DF = 10,00 mDC = DS = H/2DC = DS = 5,00 mDovranno, altresì, essere rispettate le distanze minime come previste nel D.M. LL.PP. 01/04/1968, nelDIM LL.PP.-Interno 02/04/1968 n.1444, nel Codice della Strada e nel relativo Regolamento diAttuazione.DESTINAZIONI D’USO CONSENTITE: Residenziali, commerciali, direzionali, culturali, pubbliciesercizi, svago, verde.DESTINAZIONI D’USO VIETATE: Produttivo, industriale, artigianale nocivo o molesto.Le aree in località “Chiesa Nuova” contrassegnate con (*) sono soggette a quanto disposto nel DecretoPresidenziale Regione Marche n. 3620 del 11 giugno 1986 di approvazione della variante al PdiF.

Art. 48ter - ZONA DI COMPLETAMENTO B3

In tale zone è ammessa la costruzione di nuovi edifici nelle aree inedificate e la ricostruzione nei lottigià edificati.L’intervento è vincolato alla redazione di uno strumento attuativo.Gli indici edilizi vengono così fissati:IF = 1,5 mc/mqH MAX = 11,00 mDF = 10,00 mDC = DS = H/2DC = DS = 5,00 mDovranno, altresì, essere rispettate le distanze minime come previste nel D.M. LL.PP. 01/04/1968, nelDIM LL.PP.-Interno 02/04/1968 n.1444, nel Codice della Strada e nel relativo Regolamento diAttuazione.DESTINAZIONI D’USO CONSENTITE: Residenziali, commerciali, direzionali, culturali, pubbliciesercizi, svago, verde.DESTINAZIONI D’USO VIETATE: Produttivo, industriale, artigianale nocivo o molesto.

Art. 48quater – ZONA DI ESPANSIONE C1

Tali zone sono soggette a vincolo di piano particolareggiato o di lottizzazione convenzionata secondo leprescrizioni di cui agli articoli 6 e 7 precedenti e non possono essere rilasciate concessioni ediliziesingolarmente prima dell’approvazione di detti strumenti esecutivi.

Gli indici edilizi vengono così fissati:IF = 1,5 mc/mqH MAX = 7,50 mDF = 10,00 mDC = DS = H/2DC = DS = 5,00 mDovranno, altresì, essere rispettate le distanze minime come previste nel D.M. LL.PP. 01/04/1968, nelDIM LL.PP.-Interno 02/04/1968 n.1444, nel Codice della Strada e nel relativo Regolamento diAttuazione.

DESTINAZIONI D’USO CONSENTITE: Residenziale, commerciale, direzionale, culturale, pubbliciesercizi, svago, verde.DESTINAZIONI D’USO VIETATE: Produttive, industriali, artigianali nocive o moleste.

Page 51: Norme tecniche vigenti

51

Art. 49 - Tessuto prevalentemente residenziale a mantenimento della densità esistente

Per tessuto prevalentemente residenziale a mantenimento della densità esistente si intende laparte del tessuto urbano esistente di recente formazione, con prevalenza della funzione residenziale, consporadiche presenze di funzioni terziarie (commerciali e di servizio), a media-bassa densità edilizia, peril quale si prevede il mantenimento delle volumetrie attuali con possibilità di modesti incrementi deivolumi esistenti finalizzato al miglioramento degli standard abitativi.

1. Tipo di intervento

Nuova edificazione e intervento sull’edilizia esistente

2. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto

3. Parametri urbanistici ed edilizi

IF = esistente mc/mq con possibilità di incremento nel limite massimo del 10%dell’esistente

Hmax = 7.50 ml

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio e) Pubblici esercizi per ristoro e svago

f) Pubblici esercizi per ricezione g) Studi professionali e d’artisti l) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 40 % della SUL totale D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio l) Artigianato di servizio

5. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente inlegno naturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato ointonaco civile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dallaCommissione Edilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore;

Page 52: Norme tecniche vigenti

52

Art. 50 - Verde privato

Per verde privato si intendono le parti del territorio con presenza di giardini privati o destinatealla loro realizzazione e le aree prossime ai tessuti urbani, che, in conseguenza degli usi in atto, hannoperduto le caratteristiche di aree agricole.

Tali aree non sono edificabili; in generale è ammessa la realizzazione di attrezzature aperte enon coperte per lo sport.

Le nuove sistemazioni a verde e l’eventuale trasformazione di quelle esistenti deve avveniresecondo le modalità di cui al precedente Art. 12.

1. Prescrizioni particolari

- Sulle aree a verde privato contrassegnate con una bandierina nell’elaborato di disciplina d’usodel suolo è consentita la realizzazione di strutture per lo sport ed il tempo libero nel rispettodei seguiti parametri e prescrizioni particolari:

Per interventi di nuova realizzazioneUF = 2.500 mq/ha per attrezzature per lo sportdi cui fino ad un massimo di:UF = 1.000 mq/ha per attrezzature per lo sport coperte e servizi;gli spazi liberi per il gioco e lo sport, con fondo inerbito e permeabile non sono da computareai fini dell’applicazione dell’indice di utilizzazione;gli spazi liberi dalle attrezzature di servizio debbono essere sistemati a verde secondo lemodalità di cui al precedente Art. 12.

Page 53: Norme tecniche vigenti

53

Art. 51 - Tessuto produttivo con significativa presenza di funzioni residenziali

Per tessuto produttivo con significativa presenza di funzioni residenziali si intende la parte deltessuto urbano esistente di recente formazione, con funzioni produttive (artigianali) e residenzialimescolate all’interno del tessuto e su ciascun edificio, ad alta densità edilizia.

1. Tipo di intervento

Nuova edificazione e intervento sull’edilizia esistente

2. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto

3. Parametri urbanistici ed edilizi

IF = 2.00 mc/mqHmax = 11.00 ml

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementareD3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

d) Commercio all’ingrossoe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

D4 Residenziali

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 50 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettagliob) Commercio complementare

D4 Residenziali

5. Prescrizioni particolari

- non sono ammesse le lavorazioni inquinanti e comunque incompatibili con la residenza; nonsono in ogni caso consentite le attività inserite nello “elenco delle industrie insalubri di cuiall’art. 216 del T.U.LL.SS.”, Decreto 05/09/1994;

- sono consentite nuove destinazioni commerciali e pubblici esercizi per ristoro e svago acondizione che vengano reperiti, all’interno del lotto, parcheggi nella misura del 40% dellasuperficie utile lorda (SUL) di nuove destinazioni di commercio, nel rispetto della Leggeregionale n. 26/99.

Page 54: Norme tecniche vigenti

54

Art. 52 - Tessuto prevalentemente produttivo

Per tessuto prevalentemente produttivo si intende la parte del tessuto urbano esistente di recenteformazione, con prevalenza delle funzioni produttive (artigianali e industriali).

1. Tipo di intervento

Nuova edificazione e intervento sull’edilizia esistente2. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto3. Parametri urbanistici ed edilizi

SUL = 60% SFHmax = 8.00 mlad esclusione dei volumi tecnici e degli impianti di carattere straordinario

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementareb) Artigianato produttivo e industriac) Depositi a cielo aperto

D3 Terziarie b) Medie strutture di venditad) Commercio all’ingrossoi) Magazzinil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : nessuna

5. Prescrizioni particolari

- per gli interventi di nuova edificazione, ai sensi del precedente articolo 11, con destinazioni dicommercio, e per i cambi di destinazione d’uso verso le destinazioni di commercio, si devonoreperire all’interno del lotto parcheggi nella misura minima del 40% della superficie utile lorda(SUL) destinata alla vendita; tali parcheggi sono privati, di uso pubblico; tale superficie ècomprensiva sia dello spazio di sosta che degli spazi di manovra (corselli) ed è in aggiunta allasuperficie a parcheggi prevista dall’Art. 18 della Legge 6 Agosto 1967 n. 765 e successivemodificazioni e integrazioni;

- nel caso di medie strutture di vendita debbono essere reperiti parcheggi ai sensi della L.R.26/99;

- gli interventi di nuova edificazione, nonché gli ampliamenti e/o le sopraelevazioni degli edificiesistenti sono subordinati, limitatamente all’isolato interessato dall’intervento, ad una adeguatasistemazione a verde di tutte le scarpate risultanti da rilevati e/o sbancamenti ed allarealizzazione di una fascia di verde privato lungo tutto il confine con le aree agricole, dellaprofondità minima di ml.10 (profondità che potrà essere opportunamente ridotta ove giàesistono edifici, viabilità interna ecc.), aventi la funzione di attenuazione dell’impatto visivodell’insediamento e di costituzione di un ambito di salvaguardia geomorfologico delle scarpateprincipali; tali spazi dovranno essere piantumati, prima del rilascio del certificato di agibilità,con essenze arboree e arbustive autoctone (minimo una essenza arborea e tre gruppi dicespugli per ogni mq. 100 di aree da sistemare); nelle zone da sistemare a verde privato èaltresì vietata l’esecuzione di scavi e movimenti di terra che alterino in maniera sostanziale ilprofilo naturale del terreno, fatti salvi gli interventi di recupero ambientale.

- sono ammesse le lavorazioni insalubri di seconda classe, ogni volta che colui che le eserciti odintenda esercitarle provi che per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il loroesercizio non rechi danno alla salute del vicinato; in via eccezionale e previa puntuale econcreta verifica della effettiva pericolosità e nocività per la salute pubblica, anche in relazionealla presenza di insediamenti residenziali in zone limitrofe, l’Amministrazione comunale puòautorizzare anche l’insediamento di attività nelle quali si esercitino lavorazioni insalubri diprima classe;

Page 55: Norme tecniche vigenti

55

Art. 52bis - Tessuto prevalentemente produttivo

Sull’area contrassegnata con “A” in località Rubbianello è stata autorizzata una attività diautodelizione con Delibera di Giunta regione Marche n. 558 del 14/03/2001; l’area è assoggettataalle relative normative e prescrizioni riportate negli atti autorizzativi;

Page 56: Norme tecniche vigenti

56

Art. 53 - Tessuto prevalentemente commerciale

Per tessuto prevalentemente commerciale si intende la parte del tessuto urbano esistente direcente formazione, con prevalenza delle funzioni commerciali.

1. Tipo di intervento

Nuova edificazione e intervento sull’edilizia esistente

2. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto

3. Parametri urbanistici ed edilizi

IF = 2.00 mc/mqHmax = 11.00 mlad esclusione dei volumi tecnici e degli impianti di carattere straordinario

4. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste: D3 Terziarie a) Commercio al dettagliob) Commercio complementarec) Centro commercialed) Commercio all’ingrossoi) Magazzinil) Artigianato di servizio

D2 Secondarie b) Artigianato produttivo e industriac) Depositi a cielo aperto

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : nessuna

5. Prescrizioni particolari

- per gli interventi di nuova edificazione ai sensi del precedente articolo 11 e per i cambi didestinazione d’uso verso le destinazioni terziarie, si devono reperire all’interno del lotto, inaggiunta agli spazi di parcheggio già esistenti, parcheggi, escluse le sedi viarie, nella misuraminima del 40% della superficie utile lorda (SUL), nel rispetto della Legge regionale n. 26/99.

Page 57: Norme tecniche vigenti

57

CAPO IV - Parti in trasformazione

Art. 54 - Progetti norma : disposizioni generali

Negli elaborati di “disciplina d’uso del suolo”, sono individuate con specifica numerazioneprogressiva le aree oggetto di “progetto norma”.

L’Amministrazione ha comunque facoltà di dare attuazione alle previsioni di PRG per le partipubbliche e di interesse pubblico contenute nei “progetti norma”, nel caso di inerzia dei proprietari o permotivi di interesse generale, attraverso espropriazione delle aree per pubblica utilità.

L’Amministrazione ha altresì facoltà di dare attuazione alle previsioni di PRG per l’interaprevisione dei “progetto norma”, nel caso di inerzia dei proprietari o per motivi di interesse generale,attraverso piani urbanistici attuativi di iniziativa pubblica.

Ciascuna area oggetto di “progetto norma” è regolata dalle seguenti disposizioni generali e dauna normativa specifica illustrata in apposita scheda normativa relativa a ciascuno di essi; qualora lanormativa specifica prescriva norme diverse da quelle contenute nelle disposizioni generali, valgono,ove in contrasto, le norme specifiche.

La scheda normativa contiene informazioni:- sul tipo di intervento previsto, con riferimento al TITOLO III, CAPO I ed al 2° comma dell’Art. 18

delle presenti norme tecniche;- sugli obiettivi generali che il PRG si prefigge;- sui modi di intervento previsti con riferimento al TITOLO III, CAPO III delle presenti norme

tecniche;- sui parametri urbanistici ed edilizi da rispettare nell’intervento, espressi con riferimento al TITOLO II

delle presenti norme tecniche;- sulle destinazioni d’uso consentite; talvolta vengono individuate alcune destinazioni d’uso regolate

ovvero vengono definiti parametri quantitativi da rispettare sia in caso di intervento edilizio diretto siain caso di intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo; lo strumentourbanistico attuativo indicherà la localizzazione delle destinazioni d’uso regolate; tali localizzazionipotranno essere flessibili, ovvero i piani attuativi potranno prevedere criteri che, nel rispetto dei limitidi “destinazioni d'uso regolate” e degli standard urbanistici, consentano variazioni nel tempo degli usiprevisti;

- sulle prescrizioni particolari da rispettare nell’attuazione dell’intervento.La scheda normativa è corredata infine di una tabella riassuntiva dei dati quantitativi, ove

determinati, relativi alla superficie territoriale (ST) oggetto dell’intervento, alla superficie fondiaria(SF), alla quantità di verde pubblico e/o servizi pubblici (Vp), (I), ecc., ai parcheggi (P) quantificaticome numero di posti macchina effettivi (p.m.) e/o come corrispondente superficie (mq), alle superficiper strade, marciapiedi e verde di rispetto (Str e Vr), alle superfici a verde privato (Vpr) e al massimovolume (V) o massima superficie utile lorda (SUL) realizzabili.

La planimetria di disciplina d’uso del suolo contiene le regole urbanistiche relative all’intervento;esse sono prescrittive, salvo quanto di seguito meglio specificato.

- Elementi quantitativi

Per tutti i “progetti norma” valgono le seguenti disposizioni generali:- la superficie territoriale (ST) è quella complessivamente interessata dall’intervento; la superficie

indicata in tabella è misurata sulla base del rilievo aerofotogrammetrico; essa dovrà essere verificataattraverso specifico rilievo topografico del terreno;

- sono altresì fissati in maniera invariabile il massimo volume (V) e/o la massima superficie utile lorda(SUL) consentiti; essi sono individuati nella tabella riassuntiva di ciascun "Progetto norma", e sonoindipendenti dalle eventuali variazioni accertate, a seguito del rilievo topografico, della superficieterritoriale (ST);

- lo strumento attuativo potrà invece prevedere variazioni delle superfici fondiaria (SF), per strade,verde di rispetto e verde privato (Str, Vr, Vpr), riportate nella tabella riassuntiva, sia a seguito divariazioni accertate, a seguito del rilievo topografico, della superficie territoriale (ST), sia per farposto agli spazi a parcheggio, nei casi in cui questi non siano planimetricamente individuati, sia per

Page 58: Norme tecniche vigenti

58

effetto di piccole variazioni della nuova viabilità, che sono consentite in sede di progettazioneesecutiva;

- la superficie fondiaria (SF) costituisce l’ambito all’interno del quale dovranno essere concentrate levolumetrie realizzabili.

- Standard urbanistici

- nelle aree oggetto di “progetto norma” le superfici per il soddisfacimento degli standard urbanistici,dovranno essere reperite come previsto dal DM 1444/68 e dalla L.R. 34/92;

- le aree a standard stabilite dal DM 1444/68 e dalla L.R. n. 34/92 debbono essere reperite all’internodel perimetro dei Progetti norma. Non risulta ammissibile la monetizzazione delle superfici destinatea standard, fermo restando che il Consiglio Comunale, in applicazione dell’art. 51 del REC, potrà divolta in volta valutare i casi in cui ricorrere ed in quale misura, alla monetizazione delle opere diurbanizzazione secondaria;

- al fine di evitare la polverizzazione degli spazi pubblici in aree di dimensioni eccessivamente ridottee tali da non garantire la loro effettiva utilizzazione, anche ai sensi di quanto disposto al comma 2dell’Art. 21 della Legge Regionale 5 Agosto 1992, n. 34, alcuni “progetti norma” prevedono cheparte degli spazi di servizio non debbano essere individuati all’interno dell’area oggetto di “progettonorma” e ceduti, bensì monetizzati; la monetizzazione avviene avendo a riferimento i valorid’esproprio in vigore per la zona interessata; l’Amministrazione introita le somme provenienti dallamonetizzazione delle aree a standard, su apposito capitolo di bilancio con destinazione vincolata, ele utilizza per l’acquisizione di aree destinate a spazi pubblici fra quelle individuate dal PRG nelleimmediate adiacenze, tenendo conto dei raggi di influenza delle singole attrezzature;

- i parcheggi non sono monetizzabili e di norma devono essere sempre reperiti all’interno dell’areaoggetto di “progetto norma”; qualora i parcheggi non siano individuati planimetricamente neglielaborati di PRG, devono essere posizionati in sede di redazione dello strumento urbanisticoattuativo ed essere di norma dislocati in maniera diffusa in adiacenza alla viabilità, salvo situazioniparticolari e soluzioni diverse, tecnicamente motivate, tendenti a migliorare la fruibilità degli stessi;qualora la quantità di parcheggi sia espressa soltanto in termini di superficie essa è comprensivaanche degli spazi di manovra;

- nelle aree a destinazione prevalentemente residenziale nelle quali i “progetti norma” consentono“destinazioni d’uso regolate” di commercio, turistiche e direzionali, e qualora lo strumentourbanistico attuativo ne preveda la presenza, nel rispetto dei limiti fissati, i parcheggi vannocalcolati reperendoli nella misura minima del 40% della superficie utile lorda (SUL) a destinazionedi commercio, turistica e direzionale, prevista, oltre a quelli commisurati agli abitanti insediabili,calcolati sul totale dei volumi restanti non destinati a tali usi, nel rispetto della Legge regionale n.26/99.

- Modalità attuative

- nelle "Parti in trasformazione" il PRG si attua per mezzo di piani urbanistici preventivi e/o perintervento edilizio diretto, secondo le modalità di cui al TITOLO III, CAPO III delle presenti normetecniche;

- i piani urbanistici preventivi di iniziativa pubblica possono variare la planimetria di “disciplina d’usodel suolo” di PRG, ma devono comunque rispettarne gli obiettivi dati e gli elementi quantitativisecondo i criteri fissati nel presente articolo;

- parziali aggiustamenti della planimetria di “disciplina d’uso del suolo” di PRG, derivanti, adesempio, dalla progettazione esecutiva della nuova viabilità, o dalla individuazione degli spazi perparcheggi non individuati graficamente dal PRG, o da modeste variazioni nella conformazione edislocazione delle aree di servizio, possono essere effettuati anche dagli strumenti urbanisticiattuativi di iniziativa privata e non costituiscono variante al PRG;

- il Piano attuativo, salvo diverse modalità precisate nella scheda normativa, deve essere estesoall’intero ambito territoriale individuato come “Progetto Norma”; sono tuttavia ammissibili pianiattuativi estesi ad un’area ridotta nel caso di rinuncia scritta da parte di uno o più proprietari apartecipare all’attuazione dell’intervento in questione (il silenzio, trascorsi trenta giorni dallacomunicazione scritta, equivale a rinuncia); il Piano attuativo che interessi solo una porzionedell’intera area deve comunque essere autosufficiente, non deve incidere su parti di territorio in essonon ricomprese e deve conseguire il risultato di un assetto organico dell’area e di concentrazionedegli spazi di servizio;

- il piano attuativo deve essere esteso all’intero ambito territoriale individuato come Progetto Norma.

Page 59: Norme tecniche vigenti

59

- il perimetro dell'area oggetto di "Progetto norma", nonché le sottozone individuate, costituisceambito unitario di intervento per l’individuazione dei comparti edificatori di cui all'Art. 32 dellaLegge Regionale 5 Agosto 1992 n. 34.

- Prescrizioni particolari

- tutti gli interventi di trasformazione urbanistica sulle aree oggetto di “progetto norma” che si attuanoattraverso intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo e attraversointervento edilizio diretto con progettazione urbanistica di dettaglio, sono subordinati alla stipula diapposita convenzione disciplinare;

- la convenzione deve prevedere la cessione gratuita, entro termini stabiliti, delle aree necessarie per leopere di urbanizzazione primaria e secondaria, così come individuate dal PRG;

- la convenzione deve prevedere l’impegno all’esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria; gliinterventi sull’edilizia esistente in aree qualificate “B”, “D” di completamento ed “E” ai sensidell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile 1968, n. 1444 e gli interventi minuti di nuova edificazione in areequalificate “B”, “D” di completamento ed “F” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile 1968, n. 1444,qualora l’Amministrazione non ravvisi la necessità di esecuzione di opere di urbanizzazione primariain quantità significativa, sono assoggettati al pagamento degli oneri di urbanizzazione ai sensi dilegge;

- la sistemazione del terreno e la piantumazione degli spazi di verde pubblico debbono essereeffettuate preliminarmente al rilascio delle concessioni edilizie relative agli edifici previsti; lapiantumazione prevista lungo la viabilità e la sistemazione del verde di rispetto stradale e del verdeprivato debbono essere eseguite non appena ciò risulti tecnicamente possibile, compatibilmente conl’esecuzione dei lavori e con la realizzazione delle altre opere di urbanizzazione; le opere in verdepreviste nella sistemazione degli spazi di pertinenza dei nuovi edifici debbono essere effettuateprima del rilascio del certificato di abitabilità e/o agibilità;

- le opere in verde e le sistemazioni del suolo debbono essere effettuate nel rispetto di quanto stabilitoal precedente Art. 12 delle presenti norme;

- la convenzione deve prevedere l’impegno di manutenzione di tutte le opere in verde, comprensivodella sostituzione delle fallanze, per un periodo di dieci anni dalla avvenuta esecuzione delle operestesse;

- la nuova viabilità, sia carrabile che pedonale, deve avere le caratteristiche fissate negli schemicontenuti nell’“abaco dei tipi stradali”;

- all’interno dell’area oggetto di “progetto norma”, nuova viabilità e parcheggi, salvo diversaspecificazione contenuta nella apposita scheda normativa, sono da considerare opere diurbanizzazione primaria riguardanti l’intervento e pertanto debbono essere realizzati a cura e spesedel lottizzante;

- l’Amministrazione può dare attuazione alle previsioni di PRG, ovunque, ed in particolar modoall’interno delle aree oggetto di “progetto norma”, anche raggruppandone più di una, attraversopiani particolareggiati, anche dove non esplicitato dalle presenti norme;

- l’Amministrazione può altresì dare attuazione alle previsioni di PRG anche soltanto per le partiriguardanti servizi e viabilità, ovunque, ed in particolar modo all’interno delle aree oggetto di“progetto norma”, attraverso le ordinarie procedure espropriative; in tale caso nella successivarealizzazione del “progetto norma” la volumetria corrispondente alle aree espropriate resta dicompetenza dell’Amministrazione.

- in sede di rilascio dei provvedimenti autorizzativi degli interventi, deve essere valutata e verificatal’altezza massima in funzione dell’altezza media degli edifici circostanti ricompresi all’interno deisottosistemi territoriali B e C, secondo quanto disposto dall’art. 27 delle N.T.A. del P.P.A.R.;

Page 60: Norme tecniche vigenti

60

Art. 56 - Progetto norma n. 2

1. Tipo di intervento

Intervento sull’edilizia esistente in area qualificata “D” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- il potenziamento della ricettività turistica

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 3.000 mc/haH max = 5.00 7.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D3 Terziarie e) Pubblici esercizi per ristoro e svagof) Pubblici esercizi per ricezione

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : nessuna

6. Prescrizioni particolari

- soltanto una porzione non superiore al 50% dell’area può essere interessata dalle costruzioni e dairelativi spazi di pertinenza; la restante parte deve essere sistemata a verde privato e per l’eventualesvolgimento di attività sportiva e ricreativa all’aperto;

- la salvaguardia della vegetazione esistente e la riqualificazione del sistema ambientale debbonoessere effettuati nel rispetto di quanto disposto nel precedente articolo 12;

- debbono essere comunque rispettate le disposizioni relative alla tutela paesistico-ambientale di cuial precedente Titolo IV, Capo I;

- per il fabbricato esistente all’interno dell’area, individuato come “edificio extraurbano di valorestorico architettonico”, si applicano le norme contenute nel precedente articolo 43;

- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, ancheeventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario;

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente in legnonaturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato o intonacocivile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla CommissioneEdilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore;

- gli standard urbanistici debbono essere monetizzati, per la quantità eccedente gli spazi parcheggiopubblico comunque da reperire e cedere.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)25.960 / 40% SUL 50% ST 7.788

Page 61: Norme tecniche vigenti

61

Art. 57 - Progetto norma n. 3

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- il potenziamento di tessuti collinari di recente formazione

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 20 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente in legnonaturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato o intonacocivile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla CommissioneEdilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore;

- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, ancheeventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario.

- deve essere rispettato il parere espresso dal Servizio Interventi Sismici Idraulici e di ElettricitàProtezione Civile e Forestazione.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (p.m.) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)16.390 9.834

Page 62: Norme tecniche vigenti

62

Art. 58 - Progetto norma n. 4

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell'Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:

3. Modo d'intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d'uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 20 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente in legnonaturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato o intonacocivile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla CommissioneEdilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore;

- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, ancheeventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario.

- deve essere rispettato il parere espresso dal Servizio Interventi Sismici Idraulici e di ElettricitàProtezione Civile e Forestazione.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) SUL (mq)8.580 5.148

Page 63: Norme tecniche vigenti

63

Art. 59 - Progetto norma n. 5

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “D” ai sensi dell'Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’ampliamento e completamento del tessuto produttivo esistente- l’incremento del sistema delle attività in prossimità del capoluogo

3. Modo d'intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata4. Parametri urbanistici ed edilizi

SUL = 0.60 SFH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d'uso

- Destinazioni d’uso previste : D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementareb) Artigianato produttivo e industria

D3 Terziarie d) Commercio all’ingrossoi) Magazzinil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 25% della SUL totale

D3 Terziarie d) Commercio all’ingrossoi) Magazzini

6. Prescrizioni particolari

- il Piano urbanistico attuativo deve individuare spazi pubblici a servizi nella misura minima previstadalla legge, tenendo anche conto del 25% di usi commerciali ammessi dal presente PRG, qualorane preveda la presenza;

- sono consentite destinazioni commerciali in quantità superiore al 25% “d’uso regolato” e fino al100% della superficie utile lorda (SUL), a condizione che:- vengano reperiti, all'interno del lotto, parcheggi nella misura del 80% della superficie utile lorda

(SUL) a destinazione commerciale eccedente il 25% “d’uso regolato”;- sono consentite destinazioni commerciali esclusivamente tra quelle indicate tra le destinazioni

d’uso regolate;- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, anche

eventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario;

- sono ammesse le lavorazioni insalubri di seconda classe, ogni volta che colui che le eserciti odintenda esercitarle provi che per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il loro esercizionon rechi danno alla salute del vicinato; in via eccezionale e previa puntuale e concreta verificadella effettiva pericolosità e nocività per la salute pubblica, anche in relazione alla presenza diinsediamenti residenziali in zone limitrofe, l’Amministrazione comunale può autorizzare anchel’insediamento di attività nelle quali si esercitino lavorazioni insalubri di prima classe;

- l’edificazione deve essere limitata alla parte compresa tra le due sezioni 5 e 5a riportatenell’elaborato B5.1;

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) SUL (mq)12.010 0.60 SF

Page 64: Norme tecniche vigenti

64

Art. 60 - Progetto norma n. 6

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “D” ai sensi dell'Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’ampliamento e completamento del tessuto produttivo esistente- l’incremento del sistema delle attività in prossimità del capoluogo

3. Modo d'intervento

Intervento urbanistico preventivo di iniziativa privata

4. Parametri urbanistici ed edilizi

SUL = 0.60 SF H max = 7.00 ml

5. Destinazioni d'uso

- Destinazioni d’uso previste : D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementareb) Artigianato produttivo e industria

D3 Terziarie d) Commercio all’ingrossoi) Magazzinil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 25% della SUL totale

D3 Terziarie d) Commercio all’ingrossoi) Magazzini

6. Prescrizioni particolari

- il Piano urbanistico attuativo deve individuare spazi pubblici a servizi nella misura minima previstadalla legge, tenendo anche conto del 25% di usi commerciali ammessi dal presente PRG, qualorane preveda la presenza;

- sono consentite destinazioni commerciali in quantità superiore al 25% “d’uso regolato” e fino al100% della superficie utile lorda (SUL), a condizione che:- vengano reperiti, all'interno del lotto, parcheggi nella misura del 80% della superficie utile lorda

(SUL) a destinazione commerciale eccedente il 25% “d’uso regolato”;- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, anche

eventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario.

- sono ammesse le lavorazioni insalubri di seconda classe, ogni volta che colui che le eserciti odintenda esercitarle provi che per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il loro esercizionon rechi danno alla salute del vicinato; in via eccezionale e previa puntuale e concreta verificadella effettiva pericolosità e nocività per la salute pubblica, anche in relazione alla presenza diinsediamenti residenziali in zone limitrofe, l’Amministrazione comunale può autorizzare anchel’insediamento di attività nelle quali si esercitino lavorazioni insalubri di prima classe;

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) SUL (mq)13.940 0.60 SF

Page 65: Norme tecniche vigenti

65

Art. 60bis - Progetto norma n. 6o

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “D” ai sensi dell'Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’ampliamento e completamento del tessuto produttivo esistente- l’incremento del sistema delle attività in prossimità del capoluogo

3. Modo d'intervento

Intervento urbanistico preventivo di iniziativa privata

4. Parametri urbanistici ed edilizi

SUL = 0.60 SF H max = 7.00 ml

5. Destinazioni d'uso

- Destinazioni d’uso previste : D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementare b) Artigianato produttivo e industria D3 Terziarie d) Commercio all’ingrosso i) Magazzini l) Artigianato di serviziodelle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 25% della SUL totale D3 Terziarie d) Commercio all’ingrosso i) Magazzini

6. Prescrizioni particolari

- il Piano urbanistico attuativo deve individuare spazi pubblici a servizi nella misura minima previstadalla legge, tenendo anche conto del 25% di usi commerciali ammessi dal presente PRG, qualorane preveda la presenza;

- sono consentite destinazioni commerciali in quantità superiore al 25% “d’uso regolato” e fino al100% della superficie utile lorda (SUL), a condizione che:- vengano reperiti, all'interno del lotto, parcheggi nella misura del 80% della superficie utile lorda

(SUL) a destinazione commerciale eccedente il 25% “d’uso regolato”;- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, anche

eventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario.

- sono ammesse le lavorazioni insalubri di seconda classe, ogni volta che colui che le eserciti odintenda esercitarle provi che per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il loro esercizionon rechi danno alla salute del vicinato; in via eccezionale e previa puntuale e concreta verificadella effettiva pericolosità e nocività per la salute pubblica, anche in relazione alla presenza diinsediamenti residenziali in zone limitrofe, l’Amministrazione comunale può autorizzare anchel’insediamento di attività nelle quali si esercitino lavorazioni insalubri di prima classe;

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) SUL (mq)9.820 0.60 SF

Page 66: Norme tecniche vigenti

66

Art. 61 - Progetto norma n. 7

1. Tipo di intervento

Intervento sull’edilizia esistente in area qualificata “D” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- il potenziamento della ricettività turistica

3. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto, con progettazione urbanistica di dettaglio, convenzionato.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 3.000 mc/haH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D3 Terziarie e) Pubblici esercizi per ristoro e svagof) Pubblici esercizi per ricezione

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : nessuna

6. Prescrizioni particolari

- soltanto una porzione non superiore al 50% dell’area può essere interessata dalle costruzioni e dairelativi spazi di pertinenza; la restante parte deve essere sistemata a verde privato e per l’eventualesvolgimento di attività sportiva e ricreativa all’aperto;

- la salvaguardia della vegetazione esistente e la riqualificazione del sistema ambientale debbonoessere effettuati nel rispetto di quanto disposto nel precedente articolo 12;

- debbono essere comunque rispettate le disposizioni relative alla tutela paesistico-ambientale di cuial precedente Titolo IV, Capo I;

- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, ancheeventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario;

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente in legnonaturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato o intonacocivile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla CommissioneEdilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore;

- gli standard urbanistici debbono essere monetizzati, per la quantità eccedente gli spazi parcheggiopubblico comunque da reperire e cedere.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)35.570 / 40% SUL 50% ST 10.671

Page 67: Norme tecniche vigenti

67

Art. 62 - Progetto norma n. 8

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’incremento ed il riordino dei tessuti collinari di recente formazione;- il riordino della viabilità di quartiere;- l’incremento della dotazione di verde pubblico e parcheggi

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 20 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente inlegno naturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato ointonaco civile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dallaCommissione Edilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore;

- la conformazione della viabilità interna all’area e la dislocazione dei parcheggi pubblici, cosìcome rappresentate nell’elaborato di disciplina d’uso del suolo, non hanno valore prescrittivo.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)9.870 5.922

Page 68: Norme tecniche vigenti

68

Art. 62bis - Progetto norma n. 8o

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:/

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IF = 1.5 mc/mqH max = 7.50 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali

6. Prescrizioni particolari

- la lottizzazione a suo tempo approvata dovrà essere modificata escludendo le aree in cuil’edificazione sia sconsigliata dal punto di vista geologico-geotecnico.

- è inibita all’edificazione la porzione di area di versante a pendenza assoluta maggiore del 30%.

Page 69: Norme tecniche vigenti

69

Art. 63 - Progetto norma n. 9

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’incremento di tessuti collinari di recente formazione

3. Modo d’intervento

Intervento urbanistico preventivo di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio e) Pubblici esercizi per ristoro e svago

g) Studi professionali e d’artisti l) Artigianato di serviziodelle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 20 % della SUL totale D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio e) Pubblici esercizi per ristoro e svago

g) Studi professionali e d’artisti l) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente in legnonaturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato o intonacocivile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla CommissioneEdilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore.

- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, ancheeventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario;

- lo spazio per il soddisfacimento degli standard urbanistici può essere individuato anche sullaadiacente area a verde privato.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (p.m.) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)15.330 9.198

Page 70: Norme tecniche vigenti

70

Art. 64 - Progetto norma n. 10

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’incremento di tessuti collinari di recente formazione

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 20 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente in legnonaturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato o intonacocivile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla CommissioneEdilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore.

- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, ancheeventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario;

- gli standard urbanistici debbono essere monetizzati, per la quantità eccedente gli spazi parcheggiopubblico comunque da reperire e cedere.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (p.m.) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)4.560 / 2.736

Page 71: Norme tecniche vigenti

71

Art. 65 - Progetto norma n. 11

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “B C di espansione” ai sensi dell’Art. 2 delD.M. 2 Aprile 1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’incremento ed il riordino dei tessuti collinari di recente formazione- l’incremento della dotazione di parcheggi pubblici

3. Modo d’intervento

Intervento edilizio diretto, con progettazione urbanistica di dettaglio, convenzionato.Piano attuativo unitario di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 20 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente in legnonaturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato o intonacocivile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla CommissioneEdilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore;

- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, ancheeventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario;

- la dislocazione dei parcheggi pubblici, così come rappresentate nell’elaborato di disciplina d’usodel suolo, non ha valore prescrittivo;

- gli standard urbanistici debbono essere monetizzati, per la quantità eccedente gli spazi parcheggiopubblico comunque da reperire e cedere reperiti in conformità al DM 1444/68 ed alla L.R. 34/92nel rispetto dell’art. 54 delle N.T.A. del P.R.G. modificato da rilievo 37.

- deve essere rispettato il parere espresso dal Servizio Interventi Sismici Idraulici e di ElettricitàProtezione Civile e Forestazione.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)3.350 2.010

Page 72: Norme tecniche vigenti

72

Art. 66 - Progetto norma n. 12

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- il consolidamento di un piccolo agglomerato residenziale nella zona alta della frazione di

Rubbianello con incremento di servizi di quartiere

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 7.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 20 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- per le coperture a falde è fatto obbligo di impiego di manto di copertura in coppi o tegole dilaterizio di colore tradizionale; è fatto obbligo inoltre di impiego di infissi preferibilmente in legnonaturale e finiture dei paramenti esterni preferibilmente in laterizio a vista non smaltato o intonacocivile tinteggiato nei colori tradizionali, e comunque esplicitamente approvati dalla CommissioneEdilizia, dietro proposta di campione di laterizio e/o di colore

- lungo tutto il confine con le aree agricole, uno spazio della profondità minima di ml.10, ancheeventualmente ricadente sulla adiacente zona agricola, deve essere sistemato a verde privato,secondo le modalità del precedente articolo 12, con uso esclusivo di essenze arboree e arbustiveautoctone; lungo tale margine avente funzione di attenuazione dell’impatto visivo del nuovoinsediamento sono vietate le recinzioni se non con siepi ed altre opere in verde comunquecompatibili con il circostante paesaggio agrario.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (p.m.) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)24.145 14.487

Page 73: Norme tecniche vigenti

73

Art. 67 - Progetto norma n. 13

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- il consolidamento dei tessuti urbani della frazione di Rubbianello- l’incremento della dotazione di verde pubblico e parcheggi

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 9.50 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 30 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- le recinzioni lungo la strada provinciale debbono essere arretrate di ml. 5 dal ciglio stradale;- il confine lungo la strada provinciale deve essere sistemato come viale alberato e lo spazio

antistante le recinzioni deve avere una sistemazioni a verde particolarmente curata.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (p.m.) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)6.010 3.606

Page 74: Norme tecniche vigenti

74

Art. 68 - Progetto norma n. 14

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- il consolidamento dei tessuti urbani della frazione di Rubbianello- l’incremento della dotazione di verde pubblico e parcheggi

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 9.50 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 30 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- le recinzioni lungo la strada provinciale debbono essere arretrate di ml. 5 dal ciglio stradale;- il confine lungo la strada provinciale deve essere sistemato come viale alberato e lo spazio

antistante le recinzioni deve avere una sistemazioni a verde particolarmente curata.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (p.m.) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)5.920 3.552

Page 75: Norme tecniche vigenti

75

Art. 69 - Progetto norma n. 15

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “D” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- la realizzazione di un polo di attività prevalentemente commerciali;- il miglioramento della viabilità esistente attraverso la realizzazione di nuovi raccordi;- il miglioramento del sistema di arredo urbano attraverso l’alberatura della nuova viabilità.

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata

4. Parametri urbanistici ed edilizi

UF = 4.000 mq/haH max = 11.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementareD3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

b) Medie strutture di venditac) Grandi strutture di venditad) Commercio all’ingrossoe) Pubblici esercizi per ristoro e svagof) Pubblici esercizi per ricezione g) Studi professionali e d’artistih) Attività direzionali e di servizioi) Magazzinil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 30 % della SUL totale

D4 Residenziali

6. Prescrizioni particolari

- le recinzioni lungo la strada provinciale debbono essere arretrate di ml. 5 dal ciglio stradale;- il confine lungo la strada provinciale deve essere sistemato come viale alberato e lo spazio

antistante le recinzioni deve avere una sistemazioni a verde particolarmente curata.- il piano urbanistico attuativo deve prevedere spazi di parcheggio pubblico nella misura minima del

40% della superficie utile lorda (SUL) relativa alle nuove attività commerciali; per le quote dinuova residenza, i parcheggi vanno dimensionati secondo i criteri di cui al precedente articolo 54.

- l’accesso all’area dovrà essere consentito esclusivamente da via XXV Aprile;- l’intervento è soggetto al rispetto della L.R. 26/99.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) SUL (mq)19.53010.000

40% SUL 40% SF

Page 76: Norme tecniche vigenti

76

Art. 69bis - Progetto norma n. 15o

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:/

3. Modo d’intervento

Intervento urbanistico preventivo

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IF = 2.0 mc/mqH max = 11.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : nessuna

6. Prescrizioni particolari

- il 50% dell’intervento dovrà essere riservato per edilizia convenzionata o sovvenzionata (pubblicao privata);

- si deve mantenere una fascia inedificabile di larghezza pari a m 37.50 dal fosso Montesicuro.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)22.010

Page 77: Norme tecniche vigenti

77

Art. 70 - Progetto norma n. 16

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “D” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- la realizzazione di un polo di attività prevalentemente commerciali;- il miglioramento della viabilità esistente attraverso la realizzazione di nuovi raccordi;- il miglioramento del sistema di arredo urbano attraverso l’alberatura della nuova viabilità.

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata

4. Parametri urbanistici ed edilizi

UF = 4.000 mq/haH max = 11.00 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementareD3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

b) Medie strutture di venditac) Grandi strutture di venditad) Commercio all’ingrossoe) Pubblici esercizi per ristoro e svagof) Pubblici esercizi per ricezione

g) Studi professionali e d’artistih) Attività direzionali e di servizioi) Magazzinil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 30 % della SUL totale

D4 Residenziali

6. Prescrizioni particolari

- le recinzioni lungo la strada provinciale esistente e lungo quella di progetto debbono esserearretrate di ml. 5 dal ciglio stradale;

- il confine lungo la strada provinciale deve essere sistemato come viale alberato e lo spazioantistante le recinzioni deve avere una sistemazioni a verde particolarmente curata.

- il piano urbanistico attuativo deve prevedere spazi di parcheggio pubblico nella misura minima del40% della superficie utile lorda (SUL) relativa alle nuove attività commerciali; per le quote dinuova residenza, i parcheggi vanno dimensionati secondo i criteri di cui al precedente articolo 54e nel rispetto di quanto stabilito dalla L.R. n. 26/99 con particolare riferimento all’art. 8bis.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) SUL (mq)10.200 40% SUL 40% SF

Page 78: Norme tecniche vigenti

78

Art. 72 - Progetto norma n. 18

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “C” ai sensi dell’Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- il consolidamento dei tessuti urbani della frazione di Rubbianello- il riordino della viabilità di quartiere- l’incremento della dotazione di verde pubblico e parcheggi

3. Modo d’intervento

intervento urbanistico preventivo strumento urbanistico attuativo preventivo di iniziativa privata.

4. Parametri urbanistici ed edilizi

IT = 6.000 mc/haH max = 9.50 ml

5. Destinazioni d’uso

- Destinazioni d’uso previste : D4 Residenziali D3 Terziarie a) Commercio al dettaglio

e) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 50 30 % della SUL totale

D3 Terziarie a) Commercio al dettaglioe) Pubblici esercizi per ristoro e svagog) Studi professionali e d’artistil) Artigianato di servizio

6. Prescrizioni particolari

- gli standard urbanistici debbono essere monetizzati, per la quantità eccedente gli spazi parcheggiopubblico comunque da reperire e cedere reperiti in conformità al DM 1444/68 ed alla L.R. 34/92nel rispetto dell’art. 54 delle N.T.A. del P.R.G..

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (p.m.) Str e Vr (mq) Vpr (mq) V (mc)5.250 / 3.150

Page 79: Norme tecniche vigenti

79

Art. 73 - Progetto norma n. 19a

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “D” ai sensi dell'Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’ampliamento e completamento del tessuto produttivo esistente

3. Modo d'intervento

intervento urbanistico preventivo di iniziativa privata

4. Parametri urbanistici ed edilizi

SUL = 0.60 SF H max = 7.00 ml

5. Destinazioni d'uso

- Destinazioni d’uso previste : D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementare b) Artigianato produttivo e industria D3 Terziarie d) Commercio all’ingrosso i) Magazzini l) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 25% della SUL totale D3 Terziarie d) Commercio all’ingrosso i) Magazzini

6. Prescrizioni particolari

- il Piano urbanistico attuativo deve individuare spazi pubblici a servizi nella misura minima previstadalla legge, tenendo anche conto del 25% di usi commerciali ammessi dal presente PRG, qualorane preveda la presenza;

- sono consentite destinazioni commerciali in quantità superiore al 25% “d’uso regolato” e fino al100% della superficie utile lorda (SUL), a condizione che:- vengano reperiti, all'interno del lotto, parcheggi nella misura del 80% della superficie utile lorda

(SUL) a destinazione commerciale eccedente il 25% “d’uso regolato”;- sono ammesse le lavorazioni insalubri di seconda classe, ogni volta che colui che le eserciti od

intenda esercitarle provi che per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il loro esercizionon rechi danno alla salute del vicinato; in via eccezionale e previa puntuale e concreta verificadella effettiva pericolosità e nocività per la salute pubblica, anche in relazione alla presenza diinsediamenti residenziali in zone limitrofe, l’Amministrazione comunale può autorizzare anchel’insediamento di attività nelle quali si esercitino lavorazioni insalubri di prima classe;

- è ammessa la possibilità di realizzare un collegamento della viabilità interna alla zona con la stradaprovinciale.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) SUL (mq)13.450 0.60 SF

Si applicano le norme del piano attuativo approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 12del 31/03/2006.

Page 80: Norme tecniche vigenti

80

Art. 74 - Progetto norma n. 19b

1. Tipo di intervento

Intervento di nuova edificazione in aree qualificate “D” ai sensi dell'Art. 2 del D.M. 2 Aprile1968, n. 1444.

2. Obiettivi

L’intervento ha come obiettivi:- l’ampliamento e completamento del tessuto produttivo esistente

3. Modo d'intervento

intervento urbanistico preventivo di iniziativa pubblica (Piano per gli Insediamenti Produttivi)

4. Parametri urbanistici ed edilizi

SUL = 0.60 SF H max = 7.00 ml

5. Destinazioni d'uso

- Destinazioni d’uso previste : D2 Secondarie a) Artigianato produttivo complementare b) Artigianato produttivo e industria D3 Terziarie d) Commercio all’ingrosso i) Magazzini l) Artigianato di servizio

delle quali le seguenti sono- Destinazioni d’uso regolate : globalmente max 25% della SUL totale D3 Terziarie d) Commercio all’ingrosso i) Magazzini

6. Prescrizioni particolari

- il Piano urbanistico attuativo deve individuare spazi pubblici a servizi nella misura minima previstadalla legge, tenendo anche conto del 25% di usi commerciali ammessi dal presente PRG, qualorane preveda la presenza;

- sono consentite destinazioni commerciali in quantità superiore al 25% “d’uso regolato” e fino al100% della superficie utile lorda (SUL), a condizione che:- vengano reperiti, all'interno del lotto, parcheggi nella misura del 80% della superficie utile lorda

(SUL) a destinazione commerciale eccedente il 25% “d’uso regolato”;- sono ammesse le lavorazioni insalubri di seconda classe, ogni volta che colui che le eserciti od

intenda esercitarle provi che per l’introduzione di nuovi metodi o speciali cautele, il loro esercizionon rechi danno alla salute del vicinato; in via eccezionale e previa puntuale e concreta verificadella effettiva pericolosità e nocività per la salute pubblica, anche in relazione alla presenza diinsediamenti residenziali in zone limitrofe, l’Amministrazione comunale può autorizzare anchel’insediamento di attività nelle quali si esercitino lavorazioni insalubri di prima classe;

- è ammessa la possibilità di realizzare un collegamento della viabilità interna alla zona con la stradaprovinciale.

7. Tabella riassuntiva

Sup. territoriale - fondiaria Aree pubbliche Aree private Edifici

ST (mq) SF (mq) Vp (mq) P (mq) Str e Vr (mq) Vpr (mq) SUL (mq)37.730 0.60 SF

Si applicano le norme stabilite dalla variante sulla quale è stato espresso parere di conformità conD.G.P. n. 536 del 24/11/05.

Page 81: Norme tecniche vigenti

81

TITOLO V

LIMITAZIONI E CONDIZIONI DI INTERVENTO DOVUTE A

PERICOLOSITA' GEOLOGICA E SISMICA

Art. 75 - Condizioni di pericolosità geologica e di vulnerabilità dell’ambiente

SALVAGUARDIA DELLA RISORSA IDRICALa Legge 5 gennaio 1994 n. 36 sancisce che “ …Tutte le acque superficiali e sotterranee,

ancorché non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa….”Il sistema idrico è costituito dall’insieme delle acque superficiali e delle acque profonde; la

salvaguardia delle prime è affidata al loro corretto impiego ed alla depurazione, la salvaguardia delleseconde necessita maggiore attenzione, poiché su di esse è difficile un’azione diretta, per cui risultanecessaria un’accurata opera di prevenzione.

Tutte le attività umane che si svolgono sul territorio comunale devono operare in condizioni ditotale salvaguardia delle falde acquifere. È fatto assoluto divieto di scarico nel suolo e nelle acquepubbliche di materiali e liquidi inquinanti. In particolare per le aree con falde idriche vulnerabili,perimetrate nell’Elab. B.1, dovrà essere attentamente verificata l’interazione tra gli interventi diurbanizzazione e le falde idriche, adottando misure di massima cautela nei confronti di possibilifenomeni di inquinamento.

L’apertura di nuovi pozzi per l’approvvigionamento idrico sarà oggetto di rilascio diautorizzazione edilizia, e la domanda dovrà essere accompagnata da una relazione a firma di ungeologo responsabile della realizzazione dell’opera secondo quanto stabilito ai punti B.5 e L del D.M.11.03.88.

Nella relazione idrogeologica dovrà essere evidenziato quanto segue:1. planimetria della zona a scala non inferiore a 1:2.000;2. modalità esecutive del pozzo;3. stratigrafia dell’area indagata con indicazioni sulle caratteristiche di permeabilità dei terreni

presenti;4. valutazione della risorsa e del possibile impatto dell’opera di captazione in progetto sulla qualità

delle acque e in generale sulla falda acquifera;5. presenza nelle vicinanze di opere di presa per uso idropotabile;6. corretta specifica della destinazione d’uso e delle portate emunte a regime.

I pozzi dovranno essere sempre eseguiti con tubazioni atossiche a norma di legge, e muniti diidonea chiusura di protezione al boccapozzo. Dovrà essere sempre prevista la cementazione del tratto insuperficie onde evitare il contatto tra la falda superficiale e quella profonda.

I pozzi idrici esistenti e realizzati con tubi in cemento dovranno gradualmente, nel tempo, essereeliminati e richiusi, per l’intera profondità, con materiale impermeabile (argilla, cls, ecc.).

Gli scarichi nel suolo e nell’acqua dovranno essere preventivamente autorizzati nel rispetto dellaL.319/76 e successive modificazioni e integrazioni, e oggetto di concessione o autorizzazione ediliziapermesso di costruire.

La domanda dovrà essere corredata da uno studio geologico che evidenzi quanto segue:1. planimetria della zona a scala non inferiore a 1:2.000;2. modalità esecutive dello smaltimento, periodo di esecuzione, caratteristiche costruttive se esso

avviene attraverso manufatti;3. stratigrafia dell’area indagata con indicazioni sulle caratteristiche di permeabilità dei terreni

presenti;4. valutazione del possibile impatto dello smaltimento sul suolo, sulle acque superficiali e

sotterranee e sulla salubrità dei luoghi;5. presenza nelle vicinanze di opere di presa per uso idropotabile.

Infine si rammenta che in presenza di opere di captazione ad uso idropotabile, vale tutto quantoprevisto nel D.P.R. n°236 del 24.05.88, il quale stabilisce aree di salvaguardia suddistinte in zone ditutela assoluta, zone di rispetto e zone di protezione, all’interno delle quali sono previsti differenti gradidi tutela.

Page 82: Norme tecniche vigenti

82

Spetta agli organi competenti porre in essere una struttura di controllo e prevenzione.

AREE A PERICOLOSITÀ GEOLOGICA ALTASono le aree instabili o potenzialmente tali per evoluzione o riattivazione di movimenti franosi,

le aree interessate da processi morfogenetici legati all’azione delle acque correnti superficiali e le areeesondabili; sono individuate nell’Elab B.1.

Nelle aree a pericolosità geologica alta sono vietati nuovi insediamenti abitativi e tutti gliinterventi che determinano un peggioramento delle condizioni di stabilità e/o di equilibrio; inparticolare sono espressamente vietati scavi o riporti di terreno che possano alterare le condizioni diequilibrio. La realizzazione di infrastrutture (strade, fogne e reti in generale) deve essere attentamentevalutata sotto il profilo dell’impatto geologico-ambientale, e verificata attraverso approfondite indaginispecifiche.

Nelle aree già urbanizzate e per gli edifici esistenti, è consentito il consolidamento e il recupero,nonché tutti gli interventi migliorativi della staticità delle strutture e delle condizioni di equilibrio. Èconsentita altresì la realizzazione di modesti manufatti a servizio degli edifici esistenti, purché nonincidano in maniera significativa sulle condizioni geostatiche e previa accurata verifica dell’impattogeologico-ambientale.

Anche nelle aree agricole disposte su pendio dovranno essere osservate alcune semplici norme,adatte a favorire l’impianto di colture e pratiche agricole tese alla riduzione del rischio geologico-ambientale. In particolare dovrà essere effettuata una corretta sistemazione idraulico-agraria dei terreni,con realizzazione e adeguata manutenzione periodica di fossi di scolo per il drenaggio delle acquesuperficiali. Dovranno inoltre essere evitate lavorazioni profonde nel senso del pendio e l’esposizionedel terreno nudo per lunghi periodi dell’anno.

AREE A PERICOLOSITÀ GEOLOGICA MEDIASono aree caratterizzate da differenti problematiche di carattere geologico per le quali la

fattibilità degli interventi è subordinata alla verifica dell’interazione con i singoli elementi dipericolosità. Comprendono le aree prospicienti le scarpate, le aree con movimenti deformativisuperficiali (soliflusso) e le aree con coperture detritiche eluvio-colluviali di notevole spessore dispostesu pendio. Sono individuate nell’Elab. B.1.

Nelle aree a pericolosità geologica media i nuovi insediamenti, il completamento di quelliesistenti e la realizzazione di infrastrutture devono essere subordinati ad approfondite indaginigeologiche-geomorfologiche e geotecniche tese a una migliore definizione del grado di rischio e allavalutazione dell’impatto geologico-ambientale degli interventi.

In particolare valgono le seguenti prescrizioni:1. per le aree prospicienti le scarpate occorrerà mantenere una fascia di rispetto non inferiore a dieci

metri dal ciglio delle stesse. Scelte differenti dovranno essere adeguatamente verificate e motivate;2. nelle aree interessate da soliflusso le indagini geologico-geomorfologiche dovranno evidenziare lo

spessore di terreno instabile e il tipo evoluzione del fenomeno; dovranno altresì essere previsteadeguate opere di bonifica;

3. nelle aree con coperture detritiche di elevato spessore disposte su pendio occorrerà verificareaccuratamente l’interazione tra le opere in progetto e le condizioni geostatiche.

AREE A PERICOLOSITÀ GEOLOGICA BASSASono le aree con substrato affiorante o con copertura alluvionale non interessate da fenomeni

d’instabilità. Sono riportate nell’Elab B.1.Sono aree per le quali non si prevedono particolari problematiche geologiche, generalmente

idonee all’edificazione, la quale dovrà comunque essere preceduta da specifiche indagini geologico-geotecniche nel rispetto dell’attuale normativa.

AREE A MAGGIORE PERICOLOSITÀ SISMICASono aree caratterizzate dalla presenza di elementi geologici, geomorfologici e geotecnici di

pericolosità sismica, delimitate nella Tav. n° 6 dell’indagine geologica di I° fase e più in dettaglionell’elaborato B4 per i nuovi insediamenti previsti dal P.R.G.

In queste aree il grado di rischio sismico è proporzionale all’entità degli insediamenti umaniesistenti e alla vulnerabilità degli edifici presenti a subire danni in caso di sisma.

Si raccomanda il rispetto della normativa sismica vigente nella redazione di progetti per larealizzazione di nuovi edifici o per il recupero e consolidamamento di quelli esistenti, nelle aree amaggiore pericolosità sismica.

Page 83: Norme tecniche vigenti

83

Il recupero del patrimonio edilizio esistente dovrà favorire soluzioni progettuali tese almiglioramento delle condizioni di staticità della struttura.

AREE OGGETTO DI TRASFORMAZIONE URBANISTICASono le aree risultate idonee all’espansione urbanistica sulla base delle indicazioni fornite

dall’indagine geologica di I° fase, per le quali è stata definita la fattibilità geologica.Per esse valgono pertanto le prescrizioni contenute nell’elaborato B.5 (carte della vocazionalità

ai fini edificatori). Gli ulteriori approfondimenti necessari in fase di richiesta delle concessioni ediliziedovranno avvenire nel rispetto della normativa vigente in materia (D.P.G.R. n.23 del 14.09.89“Regolamento Edilizio Comunale”, L. n. 64 del 02.02.74, D.M. 11.03.88).

AREE DEGRADATEPer aree degradate si intendono quelle porzioni del territorio nelle quali l’utilizzo e/o lo

sfruttamento della risorsa ha modificato fortemente l’originario aspetto morfologico oltre ad innescareprocessi di alterazione o instabilità o rendendole potenzialmente vulnerabili sotto l’aspetto ambientale.Esse sono rappresentate da ex aree di cava.

Andranno predisposti progetti di recupero ambientale sulla base di quanto previsto dallanormativa regionale in materia (L.R. 71 del 1.12.97).

Page 84: Norme tecniche vigenti

84

TITOLO VI

NORME TRANSITORIE E FINALI

Art. 76 - Realizzazioni in corso

Le concessioni e le autorizzazioni edilizie I permessi rilasciatei in data antecedente la definitivaapprovazione del presente PRG, rimangono validei fino alla loro scadenza, così come prevista dallavigente legislazione urbanistica; la scadenza, nei casi consentiti, può essere prorogata per l’ultimazionedei lavori; fino a detta scadenza sono ammesse le varianti in corso d’opera redatte nel rispetto dellanormativa urbanistica vigente al momento del rilascio delle concessioni e autorizzazioni dei permessistessei.

Decorsi i termini di validità, ogni nuova concessione e autorizzazione nuovo permesso puòessere rilasciatao solo se conforme alle previsioni del presente PRG.

Art. 77 - Piani urbanistici attuativi vigenti e/o confermati

I piani particolareggiati approvati ed i piani di lottizzazione per i quali, alla data di adozione delpresente PRG, sia stata stipulata la relativa convenzione ai sensi della vigente legislazione urbanisticaconservano validità fino alla loro scadenza; in questo periodo, pertanto, le loro norme prevalgono suquelle del presente PRG.

Decorsi i termini della loro validità, qualora la disciplina del territorio prevista dal Pianoattuativo sia diversa da quella del presente PRG, si applicheranno le norme di zona prescritte dalpresente piano.

Per i piani urbanistici attuativi confermati dal presente PRG, ancorché scaduti, resta confermatala normativa urbanistica sulla base della quale sono stati a suo tempo approvati; eventuali variazioni ditali piani attuativi sono ammesse nel rispetto della normativa originaria sulla base della quale sono statiapprovati.

I Piani Particolareggiati di iniziativa pubblica, ancorché scaduti od alla loro scadenza,continuano ad esplicare gli effetti sotto il profilo della disciplina degli inerventi.

La lottizzazione convenzionata in stralcio con atto pubblico pubblico rep. N. 6863 raccolta n.397 del 17/03/1988, registrata a Fermo in data 28/03/1988 al n. 484 Mod I, ancorché scaduta, continuaad esplicare gli effetti sotto il profilo della disciplina degli interventi e sotto il profilo degli obblighiassunti nella medesima convenzione stralcio.

Per il Piano di lottizzazione approvato con delibera del C.C. n. 37 del 11/05/1981 (PortaMarina) dovrà essere redatta una variante del piano di lottizzazione, previa verifica di cui all’art. 13della L. 64/74, che introduca le eventuali modifiche in base studi geologici e geotecnici di dettaglio chetengano conto dello stato attuale del sito.

Page 85: Norme tecniche vigenti

85

TITOLO VII

ABACO DEI “TIPI STRADALI”