norma uni 8199 98 acustica

Upload: roberto-benatti

Post on 07-Jul-2015

1.381 views

Category:

Documents


52 download

TRANSCRIPT

AcusticaNORMA ITALIANA

Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazioneLinee guida contrattuali e modalit di misurazione

UNI 8199Seconda edizione NOVEMBRE 1998

Acoustics

Acoustic test of air conditioning and ventilating systemsContract guide lines and method of measurements

DESCRITTORI

Acustica, prova, prova acustica, impianto di condizionamento, impianto di riscaldamento, impianto di ventilazione, collaudo acustico 17.140.20; 91.120.20; 91.140.10; 91.140.30

CLASSIFICAZIONE ICS

SOMMARIO

La norma denisce le modalit di misurazione negli ambienti del livello di rumore conseguente al funzionamento degli impianti di climatizzazione e ventilazione e denisce un criterio di valutazione della rumorosit.

RELAZIONI NAZIONALI

La presente norma la revisione della UNI 8199:1981. La revisione si resa necessaria perch la metodologia indicata risultata di difcile utilizzazione. Principalmente si abbandonato il criterio differenziale, cio la differenza tra il rumore dellimpianto e quello di fondo, del valore 3 dB, evidenziando quello di rumorosit dellimpianto (valore assoluto). Inoltre sono stati ampliati e migliorati i livelli di riferimento (prospetto 2).

RELAZIONI INTERNAZIONALI

ORGANO COMPETENTE

Commissione "Acustica" CTI - Comitato Termotecnico Italiano Presidente dellUNI, delibera del 21 ottobre 1998

RATIFICA RICONFERMA

UNI Ente Nazionale Italiano di Unicazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia Gr. 4

UNI - Milano 1998 Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microlm o altro, senza il consenso scritto dellUNI.

N di riferimento UNI 8199:1998

Pagina I di IV

PREMESSALa presente norma stata elaborata dalla Commissione "Acustica" dellUNI e dal CTI (Comitato Termotecnico Italiano - via G. Pascoli, 41, 20129 Milano), nellambito del Gruppo di lavoro misto "Revisione UNI 8199" ed stata approvata per la sua presentazione alla Commissione Centrale Tecnica dellUNI rispettivamente il 10 novembre 1997 e il 10 marzo 1998. stata quindi esaminata ed approvata dalla Commissione Centrale Tecnica, per la pubblicazione come norma raccomandata, il 25 giugno 1998.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti interessate e di conciliare ogni aspetto conittuale, per rappresentare il reale stato dellarte della materia ed il necessario grado di consenso. Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di Unicazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.

UNI 8199:1998

Pagina II di IV

INDICE0 1 2 3 4 4.1figura 1

INTRODUZIONE SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI NORMATIVI TERMINI E DEFINIZIONI

1 1 1 1

4.2 4.3prospetto 1

METODO DI MISURAZIONE 3 Condizioni di funzionamento dell'impianto .................................................................................. 3 Esempi di rilievi fonometrici in ambiente, di alcuni componenti dimpianti ................ 4 Strumentazione di misura .................................................................................................................... 5 Grandezze rilevate e posizioni di misurazione ......................................................................... 5 Valori del tempo di riverberazione di riferimento ..................................................................... 6 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTO CORREZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTO 6 7

5 6 7prospetto 2

VERIFICHE DI COLLAUDO 7 Livelli di riferimento: valori indicativi ............................................................................................... 8 RESOCONTO DI PROVA 8

8

UNI 8199:1998

Pagina III di IV

UNI 8199:1998

Pagina IV di IV

0

INTRODUZIONEIl rumore prodotto dagli impianti di climatizzazione e/o ventilazione pu interessare lambiente all'interno o allesterno degli edici. La presente norma denisce la metodologia da seguire per il collaudo acustico degli impianti negli ambienti serviti al ne di valutare la rumorosit da essi immessa all'interno degli ambienti dell'edicio nell'ottica della salvaguardia delle condizioni di benessere acustico. I limiti per la protezione dell'udito negli ambienti di lavoro, a cui gli impianti devono uniformarsi, sono stabiliti dalla legislazione vigente sull'igiene del lavoro1). Per quanto riguarda la rumorosit degli impianti che si propaga agli ambienti di terzi si dovr fare riferimento a quanto indicato dalla legislazione vigente2). Il rumore esistente in un ambiente dovuto sia al rumore dell'impianto sia al rumore di tutte le altre sorgenti interne ed esterne. Per eseguire il collaudo acustico dell'impianto si scelto di valutare il solo livello di rumore di impianto al ne di eliminare l'inuenza della variabilit del rumore residuo al momento della misurazione. Per la determinazione del rumore di impianto, la presente norma indica che le misurazioni vengano eseguite nelle condizioni di minima inuenza del livello di rumore residuo.

1

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONELa presente norma denisce le procedure di misurazione per il collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e/o ventilazione negli ambienti serviti. La presente norma consente di effettuare il collaudo nei casi in cui i limiti di accettabilit del rumore di impianto, assunti come livello di riferimento, siano indicati nel contratto, ma pu essere utilizzata anche in assenza di tali limiti, in quanto ne suggerisce i valori. Essi derivano dalla conoscenza, per esperienza consolidata, dei livelli di rumore residuo mediamente esistenti nei diversi ambienti: dai detti livelli, posti pari ai livelli di rumore di impianto negli stessi ambienti, scaturisce il prospetto 2 dei livelli di riferimento.

2

RIFERIMENTI NORMATIVIISO 3382 CEI 29-1 CEI 29-4 CEI 29-10 CEI 29-14 Acustica - Misurazione del tempo di riverberazione negli auditori Misuratori di livello sonoro (fonometri) Filtri di banda di ottava, di mezzo ottava e di terzi di ottava per analisi acustiche Fonometri integratori mediatori Calibratori acustici

3 3.1 3.2formula 1

TERMINI E DEFINIZIONI curva di ponderazione A: Curva di ponderazione in frequenza come denita nella CEI 29-1. livello di pressione sonora ponderato A: Livello espresso in decibel ponderato A, dB (A),e denito dalla formula:

L pA = 10 lg ( p A p o ) 2

1)

2)

Alla data di pubblicazione della presente norma, in vigore il DL 277 15 agosto 1991 "Attuazione delle direttive n 80/1107/CEE, n 82/605/CEE, n 83/477/CEE, n 86/188/CEE e n 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, sici e biologici durante il lavoro, a norme dellart. 7 della legge 30 luglio 1990, n 212" pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufciale n 200 del 27 agosto 1991. Alla data di pubblicazione della presente norma, sono in vigore il DPCM 14 novembre 1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore" e il DPCM 5 dicembre 1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi". UNI 8199:1998 Pagina 1 di 10

dove: pA il valore efcace della pressione sonora ponderato A, in pascal;

po

il valore della pressione sonora di riferimento pari a 20 Pa.

3.3formula 2

livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A nel tempo di misurazione T, LAeq,T: Espresso in decibel dB (A) ed denito dalla formula seguente:1 T pA ( t ) 2 L Aeq, T = 10 lg --- --------------- d t T o po dove: pA(t ) il valore istantaneo della pressione sonora ponderato A, in pascal; po il valore di riferimento della pressione sonora pari a 20 Pa; T lintervallo di integrazione, in secondi.

3.4

livello di riferimento, Lrif: Livello di rumore d'impianto stabilito in contratto.I livelli di riferimento sono riportati nel prospetto 2. Essi coincidono singolarmente con il livello di rumore d'impianto raccomandato nei diversi ambienti, livello a sua volta posto pari al livello di rumore residuo mediamente esistente negli ambienti stessi.

3.5Nota

livello di rumore ambientale, La: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A che si misura con l'impianto in funzione.Il livello del rumore ambientale costituito dall'insieme del rumore residuo e del rumore d'impianto.

3.6 3.7 3.8

livello di rumore residuo, Lr: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderatoA, che si misura con l'impianto non in funzione.

livello di rumore d'impianto, Li: Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderatoA, prodotto dal solo impianto; non misurato ma deve essere calcolato come indicato in 5.

livello corretto del rumore d'impianto, Lic: Livello di rumore d'impianto (Li), corretto pertenere conto delle eventuali componenti impulsive e/o tonali delle sorgenti appartenenti all'impianto oggetto del collaudo e delle caratteristiche fonoassorbenti dell'ambiente in cui si esegue la misurazione.

3.9formula 3

livello di rumore medio nell'ambiente, Lam: Media dei livelli di rumore ambientale rilevatinelle varie posizioni di misurazione; denito dalla formula seguente:

L am = 10 lg 1 N 10

( L a ) j 10

dove: j il campione j esimo rilevato nel punto generico di misurazione j ed N il numero totale di punti.

3.10Nota

rumore con caratteristiche impulsive: Immissione sonora nella quale siano chiaramenteudibili e strumentalmente rilevabili eventi sonori di durata minore di 1 s.Le componenti impulsive possono avere carattere ripetitivo, come succede, per esempio, per il rumore di dilatazione delle tubazioni, o isolato, come avviene, per esempio, per il rumore del "colpo d'ariete" o dello scatto di un teleruttore.

3.11

rumore con componenti tonali: Immissione sonora nella quale siano chiaramente udibilie strumentalmente rilevabili, nel campo da 20 Hz a 20 000 Hz, eventi sonori caratterizzati da toni puri.

UNI 8199:1998

Pagina 2 di 10

3.12Nota

rumore di breve durata: Rumore di durata minore di 60 s, con o senza caratteristiche impulsive, contraddistinto da livello sonoro pi elevato rispetto a quelli di regime.Rumori di breve durata sono, per esempio: la fase di prelavaggio del bruciatore, l'accensione e/o lo spegnimento di un ventilatore, l'inversione di ciclo di una "pompa di calore", lo slittamento delle cinghie di un ventilatore, la modulazione della valvola motorizzata di regolazione, il colpo d'ariete, lo scatto di un teleruttore ed inoltre i periodici avviamenti degli apparecchi tutto-niente, ecc.

3.13

rumore di avviamento: Rumore prodotto dall'impianto nella fase di avviamento nel caso incui il livello di pressione sonora sia pi elevato rispetto a quello di regime (vedere gura 1); la sua durata , di solito, minore di 120 s.

3.14

ambienti: Ambiente interno ad un edicio destinato alla permanenza di persone o comunit ed utilizzato per le diverse attivit umane.

4 4.1

METODO DI MISURAZIONE Condizioni di funzionamento dell'impiantoLe misurazioni del livello di pressione sonora ponderato A devono essere eseguite in condizioni di funzionamento dell'impianto compatibili con i parametri di progetto, compreso i transitori e gli avviamenti. La rumorosit dell'impianto , in genere, caratterizzata da una fase di avviamento (rumore di avviamento), seguita da una o pi fasi di regime entro le quali si possono vericare rumori di breve durata (gura 1). Le misurazioni dovranno essere eseguite in intervalli di tempo che comprendono le diverse fasi. Per individuare il modo di funzionamento che provoca la massima rumorosit di regime, pu essere necessario considerare il funzionamento a pieno carico o parzializzato.

UNI 8199:1998

Pagina 3 di 10

gura

1

Esempi di rilievi fonometrici in ambiente, di alcuni componenti dimpianti

UNI 8199:1998

Pagina 4 di 10

4.24.2.1

Strumentazione di misuraGeneralitIl sistema di misurazione deve essere scelto in modo da poter indicare il livello continuo equivalente della pressione sonora ponderato A, i livelli sonori con caratteristica I (impulse), S (Slow) e F (Fast) con memorizzazione del livello massimo. La strumentazione per la misurazione dei livelli di pressione sonora con caratteristiche dinamiche S, F o I deve essere di classe 1 secondo la CEI 29-1; quella per la misurazione del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A deve essere di classe 1 secondo la CEI 29-10. Nel caso si analizzino rumori con caratteristiche tonali si deve utilizzare strumentazione dotata di ltri di terzo di ottava rispondenti alla CEI 29-4.

4.2.2

CalibrazioneLa calibrazione della strumentazione e/o della catena di misurazione deve essere eseguita prima e dopo ogni ciclo di misurazione mediante un segnale campione emesso da uno strumento almeno di classe 2 secondo la CEI 29-14. Nel caso si utilizzi un sistema di misurazione comprendente uno stadio di registrazione si deve registrare anche il segnale campione. La differenza, in valore assoluto, tra le due calibrazioni deve essere minore o uguale a 0,5 dB.

4.2.3

Controllo periodico della strumentazioneGli strumenti ed i sistemi di misurazione di cui in 4.2.1 e 4.2.2 devono essere controllati almeno ogni due anni per la verica della conformit alle speciche tecniche. Il controllo periodico deve essere eseguito presso laboratori accreditati da un servizio di taratura.

4.34.3.1

Grandezze rilevate e posizioni di misurazioneLivello di rumore ambientaleIl livello del rumore ambientale deve essere misurato come livello equivalente letto in periodi di tempo nei quali il rumore residuo il pi basso possibile poich il rumore prodotto dall'impianto dedotto dalla misurazione del rumore ambientale depurato dal rumore residuo. Quando possibile si dovranno escludere quelle sorgenti che contribuiscono ad elevare il livello del rumore residuo, in particolare se uttuante. Per valutare il rumore di avviamento e/o di breve durata, se presente, si deve rilevare il livello massimo LAmax utilizzando la caratteristica dinamica F (Fast).

4.3.1.1

Tempi e modalit di misurazioneAl ne di determinare il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A nel tempo di misurazione T, prodotto dall'impianto nelle diverse condizioni di regime, si devono eseguire misurazioni in un arco di tempo sufcientemente lungo da fornire un valore rappresentativo della massima rumorosit. Per ambienti di piccole dimensioni, con supercie in pianta minore di 20 m2, il livello di rumore ambientale (impianto in funzione) si misura nella zona centrale del locale ad una distanza di almeno 1 m da pareti e superci riettenti e ad unaltezza compresa tra 1,2 m e 1,5 m. Per ambienti di dimensioni maggiori di 20 m2, nei quali ben individuata la posizione degli utilizzatori (per esempio cinema, teatri, sale per conferenze, mense, ristoranti ecc.), devono essere effettuate misurazioni in pi punti, in corrispondenza delle posizioni degli utilizzatori, ad un'altezza compresa tra 1,2 m e 1,5 m dal pavimento e ad una distanza di almeno 1 m da pareti e superci riettenti, in modo da individuare la posizione in cui il livello sonoro massimo. Tale valore da considerare come livello di rumore ambientale La. Per ambienti di dimensioni maggiori di 20 m2, in cui non individuabile la posizione degli utilizzatori (per esempio impianti sportivi, spazi espositivi, atrii ecc.) devono essere effettuate misurazioni in almeno 5 punti, regolarmente disposti in pianta ad unaltezza compresa tra 1,2 m e 1,5 m dal pavimento e ad una distanza maggiore di 1 m da pareti e superci riettenti. Il livello di rumore ambientale da considerare il livello medio dell'ambiente come denito in 3.9.

UNI 8199:1998

Pagina 5 di 10

4.3.2

Livello di rumore residuoIl livello del rumore residuo deve essere misurato, per ogni ambiente, in almeno una posizione in cui stato rilevato il livello di rumore ambientale. La misurazione del livello del rumore residuo deve essere eseguita nelle stesse condizioni acustiche in cui stato rilevato il livello di rumore ambientale. La durata della misurazione deve comunque essere tale da fornire un valore rappresentativo del rumore residuo presente.

4.3.3

Verica della presenza di componenti tonali e/o impulsiveLa presenza di componenti impulsive nel rumore di impianto viene vericata quando la differenza tra i livelli massimi del rumore ambientale misurato con caratteristica dinamica I e S maggiore di 5 dB. Tale verica deve essere effettuata sia nel caso di rumori impulsivi di tipo ripetitivo sia di tipo isolato. La presenza di componenti tonali nel rumore di impianto viene vericata quando, in un'analisi in terzi di ottava del rumore ambientale, il livello continuo equivalente di pressione sonora relativo ad una banda supera di almeno 5 dB quello di entrambe le bande adiacenti. Qualora si rilevi la presenza di componenti impulsive e/o tonali nel rumore ambientale, si deve vericare che non siano imputabili al rumore residuo.

4.3.4

Verica del tempo di riverberazione degli ambientiLa misurazione dei livelli sonori, sia ambientale sia residuo, deve essere eseguita in ambienti niti ed arredati. Nei casi in cui questo non sia possibile, il livello di rumore d'impianto deve essere corretto utilizzando il valore risultante dallimpiego della formula seguente:formula 4

10 lg T T o dove: T il tempo di riverberazione, a 1 000 Hz, misurato nell'ambiente nelle condizioni in cui viene effettuato il collaudo; To il tempo di riverberazione di riferimento variabile in funzione del volume del locale secondo i valori del prospetto 1.prospetto 1

Valori del tempo di riverberazione di riferimentoV 100 m3100 < V < 2 500 m3

To = 0,5 s To = to V / V o con to = 1 s e Vo = 400 m3 To = 2,5 s

V 2 500 m3

Il tempo di riverberazione deve essere misurato come indicato nella ISO 3382. Nel caso non fosse possibile procedere alla sua misurazione, il tempo di riverberazione pu essere stimato teoricamente mediante il calcolo sulla base delle dimensioni dell'ambiente e dei coefcienti di assorbimento delle superci: in tal caso il rapporto di prova deve riportare, per intero, il procedimento di calcolo adottato.

5

DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTOIl livello del rumore d'impianto (Li) viene determinato in base ai valori misurati di La e Lr secondo le formule seguenti:formula 5

Li = La

se L a L r 10 dB

UNI 8199:1998

Pagina 6 di 10

formula

6L r 10 La 10 L i = 10 lg 10 10

se 6 dB ( A ) < L a L r < 10 dB

formula

7

L i = L a 1,6 dB ( A )

se L a L r 6 dB 3)

6

CORREZIONE DEL LIVELLO DI RUMORE D'IMPIANTOIl valore del livello di rumore d'impianto, calcolato come in 5, deve essere corretto nei casi seguenti: presenza di componenti tonali Kf = + 3 dB presenza di componenti impulsive Ki = + 3 dB ambienti non arredati KT = - 10 lg T / To dB Il livello corretto di rumore d'impianto, Lic, in decibel, sar quindi dedotto dalla formula seguente:formula 8

Lic = Li + Kf + Ki + KT

7

VERIFICHE DI COLLAUDOIl collaudo si intende superato nei casi seguenti: a) il valore del livello di rumore ambientale La (eventualmente corretto) minore di Lrif; b) quando il valore del livello corretto del rumore d'impianto (Lic) risulta minore o uguale al valore del livello di riferimento (Lrif) indicato nelle condizioni di contratto: Lic Lrif Inoltre si deve vericare che i valori della differenza Lmax - Lrif risultino minori di 5 dB per il rumore di avviamento e di 3 dB per quelli di breve durata. Per impianti installati in edici con particolari destinazioni d'uso (auditorium, teatri, sale di registrazione, ecc.) pu essere richiesta l'assenza di rumori di breve durata e la loro eventuale presenza ne invalida il collaudo. In assenza di livelli di riferimento nelle speciche di contratto il collaudatore si riferir al prospetto 2.

3)

Il livello del rumore dimpianto cos determinato sicuramente sovrastimato: se necessario disporre una stima pi accurata di Li occorre ripetere il collaudo con valore di Lr inferiore. UNI 8199:1998 Pagina 7 di 10

prospetto

2

Livelli di riferimento: valori indicativiDestinazione duso 1) Civili abitazioni a) camere da letto b) soggiorno 2) Hotels/Motels a) camere da letto b) sale riunioni c) sale da pranzo d) servizi 3) Ufci a) dirigenti b) impiegati singoli c) collettivi d) centri di calcolo e) aree aperte al pubblico 4) Ospedali e cliniche a) camere di degenza b) corsie c) sale operatorie d) corridoi e) aree aperte al pubblico f) servizi 5) Chiese 6) Scuole a) aule b) palestre, piscine 7) Biblioteche 8) Sale conferenze 9) Teatri*) *)

dB (A) 30 40 30 35 45 40 35 40 45 50 45 30 40 35 40 40 40 30 30 45 35 30 30 25 35 45

10) Studi per registrazione, sale da concerto 11) Sale cinematograche 12) Ristoranti, bar, negozi*)

Si tratta di ambienti che richiedono particolari prestazioni acustiche: si consiglia di seguire le indicazioni di un esperto in acustica. Nota - Valori del livello di riferimento maggiori di 5 dB (A) rispetto a quelli indicati sono sconsigliati in quanto non offrono garanzie di benessere sufciente. Valori inferiori, quando necessari, vanno attentamente valutati a fronte degli aggravi economici che ne derivano.

8

RESOCONTO DI PROVANel resoconto di prova devono essere riportati almeno i dati seguenti: - il riferimento alla presente norma; - la data del collaudo; - il nome del collaudatore; - le caratteristiche della strumentazione di misura impiegata (tipo, n di serie, ecc.); - la data dell'ultima taratura della strumentazione; - la descrizione del tipo dimpianto; - la descrizione degli ambienti in cui si effettuano le misurazioni: dimensioni, destinazione d'uso, tipi di arredi, ecc.; - i valori del livello di riferimento; - le condizioni di funzionamento dell'impianto durante il collaudo: a pieno regime, a regime parziale, a regime variabile per l'azione della regolazione d'impianto, ecc.; - il numero delle posizioni di misurazione e le relative ubicazioni;UNI 8199:1998 Pagina 8 di 10

-

i tempi di misurazione impiegati; le caratteristiche del rumore (stazionario, variabile, con caratteristiche tonali e/o impulsive); il tempo di riverberazione dell'ambiente o degli ambienti in cui si effettua la misurazione: se tale valore stato stimato si dovr riportare il procedimento di calcolo; il livello di rumore residuo; il livello di rumore ambientale; il livello di rumore d'impianto; le eventuali correzioni introdotte Kf, Ki, KT; l'eventuale presenza di rumore di breve durata e di avviamento; la valutazione conclusiva dell'esito del collaudo.

UNI 8199:1998

Pagina 9 di 10

PUNTI DI INFORMAZIONE E DIFFUSIONE UNI

Milano (sede)

Via Battistotti Sassi, 11B - 20133 Milano - Tel. (02) 70024200 - Fax (02) 70105992 Internet: www.unicei.it - Email: [email protected] Via delle Colonnelle, 18 - 00186 Roma - Tel. (06) 69923074 - Fax (06) 6991604 Email: [email protected] c/o Tecnopolis CSATA Novus Ortus Strada Provinciale Casamassima - 70010 Valenzano (BA) - Tel. (080) 8770301 - Fax (080) 8770553 c/o CERMET Via A. Moro, 22 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO) - Tel. (051) 6250260 - Fax (051) 6257650 c/o AQM Via Lithos, 53 - 25086 Rezzato (BS) - Tel. (030) 2590656 - Fax (030) 2590659 c/o Centro Servizi Promozionali per le Imprese Viale Diaz, 221 - 09126 Cagliari - Tel. (070) 349961 - Fax (070) 34996306 c/o C.F.T. SICILIA Piazza Buonarroti, 22 - 95126 Catania - Tel. (095) 445977 - Fax (095) 446707 c/o Associazione Industriali Provincia di Firenze Via Valfonda, 9 - 50123 Firenze - Tel. (055) 2707268 - Fax (055) 2707204 c/o La Spezia Euroinformazione, Promozione e Sviluppo Piazza Europa, 16 - 19124 La Spezia - Tel. (0187) 728225 - Fax (0187) 777961 c/o Consorzio Napoli Ricerche Corso Meridionale, 58 - 80143 Napoli - Tel. (081) 5537106 - Fax (081) 5537112 c/o Azienda Speciale Innovazione Promozione ASIP Via Conte di Ruvo, 2 - 65127 Pescara - Tel. (085) 61207 - Fax (085) 61487 c/o Centro Estero Camere Commercio Piemontesi Via Ventimiglia, 165 - 10127 Torino - Tel. (011) 6700511 - Fax (011) 6965456 c/o Treviso Tecnologia Via Roma, 4/D - 31020 Lancenigo di Villorba (TV) - Tel. (0422) 608858 - Fax (0422) 608866 c/o CATAS Via Antica, 14 - 33048 S. Giovanni al Natisone (UD) - Tel. (0432) 747211 - Fax (0432) 747250 c/o Associazione Industriali Provincia di Vicenza Corso Palladio, 15 - 36100 Vicenza - Tel. (0444) 232794 - Fax (0444) 545573

Roma

Bari

Bologna

Brescia

Cagliari

Catania

Firenze

La Spezia

Napoli

Pescara

Torino

Treviso

Udine

Vicenza

UNI Ente Nazionale Italiano di Unicazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia

La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci, dellIndustria e dei Ministeri. Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 N 633 e successivi aggiornamenti.

UNI 8199:1998

Pagina 10 di 10