no cash day 2011 - impatto ambietale banconote

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Page 1: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

Moneta elettronica o contante?

A cura di Alfredo Liberatori

Dirigente di Ricerca CNR

Associato presso

Istituto di Ricerca sulle Acque (CNR)

Giugno 2011

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Page 2: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

Indice

1. Introduzione

2. Impatto ambientale delle banconote

2.1 Il punto di vista della Banca Centrale Europea

2.1.1 Valutazione del ciclo di vita

2.1.2 Valutazione sanitaria e di sicurezza

2.2 Riflessioni sull’indagine

2.2.1 Il costo del lavoro

2.2.2 Le risorse utilizzate

2.2.3 Trattamento e smaltimento

2.2.4 L’inquinamento

3. Conclusioni

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Page 3: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

1 Introduzione

Lo scopo di questo lavoro è la raccolta di informazioni relative alle

possibilità di impiego della moneta elettronica al posto della banconota,

dei vantaggi che ne derivano e degli svantaggi che ne ostacolano la

diffusione.

E’ innegabile che l’uso della moneta elettronica ha assunto negli ultimi

anni una diffusione sempre maggiore in tutti i paesi del mondo in

particolare in quelli maggiormente sviluppati; ciò è avvenuto anche in

Italia anche se con un certo ritardo rispetto agli altri paesi europei.

Secondo i dati diffusi dalla Banca centrale europea, dal 2002 le

transazioni cashless sono cresciute a un ritmo del 7 per cento annuo,

sfiorando il totale di 74 miliardi di euro. Al primo posto ci sono le carte

di credito, con circa il 40 per cento del totale, seguite dai bonifici e dagli

addebiti diretti. Ma questi strumenti sono legati a spese di una certa

entità; per le spese da pochi euro il contante è lo strumento più

utilizzato.

Ma è conveniente utilizzare strumenti sostitutivi del contante anche per

spese molto piccole? Nel seguito cercheremo di evidenziare i vantaggi e

gli svantaggi.

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Page 4: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

2 Impatto ambientale delle banconote

2.1 Il punto di vista della Banca Centrale Europea

Nel seguito sono riportati i risultati di uno studio effettuato nel 2007

dalla Banca Centrale Europea che è l’istituzione preposta al processo di

produzione e approvvigionamento delle banconote in euro; lo studio

concerne:

Valutazione del ciclo di vita

Valutazione sanitaria e di sicurezza

2.1.1 Valutazione del ciclo di vita

Nel 2003 la BCE aveva già svolto una valutazione tesa a individuare

l’impatto ambientale delle banconote in euro e possibili soluzioni per il

miglioramento del prodotto e dei processi da tale punto di vista. L’uso

dei biglietti in euro, in quanto parte della vita di ogni giorno, è stato

confrontato con altre attività quotidiane: guidare un autoveicolo

privato e alimentare una lampadina da 60 W.

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Page 5: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

Dalla valutazione è emerso che l’impatto ambientale delle banconote in

euro nel corso del loro intero ciclo di vita equivale a quello derivante da

1 km percorso in automobile o da una lampadina da 60 W tenuta accesa

per mezza giornata da ciascun cittadino europeo.

Lo studio, effettuato in conformità con lo standard internazionale ISO

14040 e segg., ha tenuto conto dell’intero ciclo di vita dei biglietti, dalla

produzione all’immagazzinaggio, alla circolazione, fino allo

smaltimento finale.

La valutazione si è fondata sui dati di processo raccolti presso un totale

di 31 fornitori nella catena di approvvigionamento delle banconote in

euro, su informazioni specifiche in merito alle materie prime impiegate

e sulla letteratura concernente i processi standard, quali l’erogazione di

energia elettrica e il trasporto, tratti prevalentemente dalla banca dati

Ecoinvent 2000. La base di calcolo è stata rappresentata dal volume di

biglietti prodotto nel 2003, per un totale di circa 3 miliardi di unità nei

sette tagli e un peso complessivo intorno alle 2.500 tonnellate.

2.1.2 Valutazione sanitaria e di sicurezza

Le banconote in euro sembrano sicure. Test condotti da enti

indipendenti ne attestano la conformità alla normativa UE per

numerose sostanze chimiche contenute. Tutte le sostanze riscontrate

hanno evidenziato concentrazioni nettamente inferiori a qualsiasi

limite.

Prima della loro introduzione, nel gennaio 2002, i biglietti in euro erano

già stati sottoposti a test per l’individuazione di possibili rischi connessi

a tossicità orale acuta, irritazione cutanea e genotossicità. In assenza di

una disciplina specifica in materia di banconote, i test sono stati

condotti con riferimento allo standard ISO 10993, Parte III. Gli esami

hanno confermato che i biglietti in euro non presentano i rischi

menzionati.

La BCE ha inoltre valutato i rischi generali per la sicurezza e la salute

umana collegati alla fabbricazione e all’utilizzo delle banconote in euro.

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Page 6: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

Approfonditi esami di laboratorio su campioni rappresentativi hanno

dimostrato che non esistono indicazioni riguardo alla presenza di

numerose sostanze pericolose nei biglietti in euro oppure ne hanno

riscontrato concentrazioni molto ridotte oltre i limiti legali, ad esempio

quelli applicabili ai generi alimentari e a prodotti di uso quotidiano

destinati a entrare in contatto con il corpo umano.

Dal 2001 l’Eurosistema è stato chiamato a rispondere in merito a una

serie di sostanze (cfr. elenco di seguito riportato). In tutti i casi la

sostanza è risultata del tutto assente o presente in concentrazione

minima, tale da non comportare rischi per la salute umana.

Tributilstagno

Nel febbraio 2002 la rivista tedesca Öko-Test ha pubblicato un articolo

sulla presenza di composti organostannici nelle banconote in euro,

indicando le seguenti concentrazioni:

690,0 μg/Kg di monobutilstagno (MBT)

29,5 μg/Kg di dibutilstagno (DBT)

7,5 μg/Kg di tributilstagno (TBT)

Il TBT, contenuto in molti prodotti di uso quotidiano, è un noto

stabilizzante per materiali plastici, ritenuto tossico in concentrazioni

elevate. Per un essere umano la dose giornaliera ammissibile (DGA) è

pari a 0,25 μg per kg di peso corporeo. Pertanto, una persona di 75 kg

dovrebbe ingerire diverse migliaia di banconote ogni giorno nel corso

della sua intera vita per assorbire un ammontare di TBT prossimo alla

DGA. Pur trattandosi di un’ipotesi irrealistica, nel 2002 la BCE ha

comunque deciso l’eliminazione del TBT da tutte le materie prime

utilizzate per la produzione delle banconote in euro in modo da

rassicurare il pubblico riguardo all’assenza di elementi tossici.

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Page 7: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

Cotone geneticamente modificato

Nel 2003 la stampa ha riportato che la carta delle banconote in euro

conteneva un’alta concentrazione di fibre di cotone geneticamente

modificato.

I biglietti in euro sono fabbricati con carta cellulosa al 100%; le fibre di

cotone delle banconote sono le stesse che vengono impiegate per la

produzione di capi di vestiario. Tutte le cartiere coinvolte nel processo

di fabbricazione utilizzano cascami di cotone come materia prima;

poiché questi vengono acquistati sul mercato (direttamente

dall’industria tessile, come residui della filatura, oppure da cascamifici

e altri intermediari), è possibile che il materiale usato per la produzione

della carta delle banconote, analogamente a quello destinato

all’industria dell’abbigliamento, contenga fibre di cotone geneticamente

modificato.

Tuttavia, il processo di fabbricazione della carta dei biglietti in euro

prevede una serie di trattamenti chimici e fisici atti a rimuovere le

proteine interessate da manipolazione genetica. Da approfonditi esami

di laboratorio è emerso che la carta impiegata per i biglietti in euro e le

stesse banconote in euro non contengono tracce riscontrabili di

organismi geneticamente modificati.

Colofonia

Nel 2003 una banca centrale nazionale dell’Eurosistema ha ricevuto

una richiesta riguardo a una possibile reazione allergica alla colofonia,

sostanza che sarebbe stata contenuta nelle banconote in euro. La

colofonia è comunemente utilizzata per migliorare le caratteristiche

della carta per stampa e per ufficio. Successivi test di laboratorio hanno

confermato che non vi sono indicazioni circa la presenza di colofonia

nei biglietti in euro.

P-fenilendiammina

Nel 2005 una banca centrale nazionale dell’Eurosistema è stata

contattata circa una possibile reazione allergica alla p-fenilendiammina

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Page 8: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

presente nelle banconote in euro. Tale sostanza è, fra l’altro, utilizzata

quale componente nelle tinture per capelli e a base di hennè.

Esami di laboratorio svolti in seguito ne hanno evidenziato una

concentrazione massima di 0,182 mg/kg nelle banconote in euro, pari a

1/300.000 della concentrazione massima consentita ai sensi della

legislazione dell’UE applicabile ai cosmetici. Gli esperti consultati al

riguardo hanno dichiarato che per un quantitativo così limitato si può

escludere qualsiasi impatto sulla salute umana.

Glutarale

Nel 2006 una banca centrale nazionale dell’Eurosistema è stata

interrogata in merito a una possibile reazione allergica al glutarale

(dialdeide glutarica), sostanza che sarebbe stata contenuta nelle

banconote in euro. La dialdeide glutarica è utilizzata come disinfettante

e conservante con efficacia a lunga durata. Da un’indagine molto

attenta è emerso che non vi erano indicazioni circa la presenza di

glutarale nei biglietti in euro.

Solfato di nichel

Nel 2002 la BCE è stata contattata riguardo a una possibile reazione

allergica al solfato di nichel presente nelle banconote in euro.

La struttura chimica del nichel e dei suoi derivati rende assai arduo

svolgere un esame specifico sul solfato di nichel. È stato dunque

analizzato il contenuto di nichel complessivo e di prodotti derivati del

nichel. La concentrazione totale rilevata nei biglietti non ancora

immessi in circolazione è stata di 2,4 mg per kg di banconote.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato una dose giornaliera

tollerabile di 0,005 mg di nichel per kg di peso corporeo. Questa

indicazione molto rigida comporta che una persona del peso di 75 kg

potrebbe ingerire oltre cento banconote in euro al giorno e il

quantitativo di nichel complessivo introdotto nell’organismo resterebbe

comunque inferiore alla dose tollerabile.

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Page 9: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

2.2 Riflessioni sull’indagine

I dati forniti dalla Banca Centrale Europea si riferiscono ovviamente

alle banconote uscite dalla Zecca; si tratta di dati non allarmanti ma

che richiedono un approfondimento poiché comunque presentano

svantaggi e pericoli:

• Il costo del lavoro

• L’utilizzo di risorse che possono essere risparmiate

• Il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti

• La presenza di inquinamenti che, sebbene dovuti a sostanze in

concentrazioni basse, possono essere evitati. Ma soprattutto ci si

pongono alcune domande:

• l’elenco delle sostanze prese in considerazione dalla BCE è

esaustivo?

• Le analisi fatte a distanza di tempo non possono presentare

inquinanti inizialmente non previsti?

2.2.1 Il costo del lavoro

Lo stesso ciclo di lavorazione prevede un tempo di quaranta giorni per

la fabbricazione della banconota con costi che costituiscono una parte

non eccessivamente rilevante sul bilancio della Banca Centrale ma che

corrispondono o sono superiori ai bilanci di Enti di Ricerca o Enti di

pubblica utilità.

2.2.2 Le risorse utilizzate

Il numero delle banconote in euro attualmente in circolazione è

costituito da oltre 11 miliardi di pezzi per un peso complessivo di oltre

9000 tonnellate come è riportato nella tabella che segue:

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Page 10: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

Taglio Banconote in

circolazione

(milioni di pezzi)500 € 451200 € 155100 € 117650 € 412720 € 225710 € 18005 € 1346Totale 11312

Ci si domanda quanto potrebbe essere rilevante l’impatto sull’uso delle

risorse che sono state impiegate per la fabbricazione delle banconote, i

materiali utilizzati, le loro quantità e i loro scarti che sono importanti

soprattutto se confrontati all’assenza quasi totale di materiali che

comporta l’utilizzo di sistemi elettronici.

Per quanto concerne l’utilizzo delle risorse idriche, in un processo di

fabbricazione delle banconote in Italia, è facilmente ipotizzabile

l’utilizzazione di qualche decina di metri cubi al giorno; in impianti di

queste dimensioni risulterebbe un consumo di ossigeno di circa 500 kg

al giorno simile a quello di un agglomerato urbano di 8000-10000

abitanti. Si tratta certamente di un impatto sopportabile ma certamente

non indifferente soprattutto se tale impatto può essere evitato.

2.2.2 Il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti

• Materiali cartacei di scarto (discarica)

• Bidoni di inchiostro (discariche autorizzate)

• Sostanze organiche, pigmenti e coloranti, trattamento con soda e

flocculante produce fango (discarica)

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Page 11: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

2.2.3 Inquinamento

La banconota, passando di mano in mano, raccoglie le tracce più

disparate di sostanze (pericolose o non pericolose), spesso è stata e

continua ad essere a contatto con persone che avremmo imbarazzo non

solo a toccare ma anche soltanto a frequentare.

Cocaina

Per meglio capire che cosa può accadere alla banconota nel suo

percorso si è deciso di riferire il caso fino ad ora studiato meglio: si

tratta dell’assunzione della cocaina da parte del biglietto.

Se dubitate di avere cocaina nei vostri portafogli o borsette, leggete i

dati mostrati al 238° Meeting Nazionale della American Chemical

Society che riguardano un campione di 5 Paesi:

Circa il 90% delle banconote esaminate sul territorio degli Stati Uniti

riporta tracce di cocaina. In alcune zone degli USA, come Boston e

Detroit, la percentuale sale, fino a raggiungere il 95% di Washington

D.C.

Il campione esaminato si basa su 30 città di Stati Uniti, Canada, Brasile,

Cina e Giappone.

Gli Stati Uniti ed il Canada detengono il record, con una media che va

dall' 85 al 90% delle banconote; Cina e Giappone invece inseguono con il

loro misero 12-20%, spiegabile sia attraverso ragioni culturali che

economiche (in Cina ad esempio, non molti possono permettersi della

cocaina.

I dati sono ancora più allarmanti se si considera che uno studio simile

condotto due anni fa il tasso di contaminazione da cocaina delle

banconote era inferiore del 20%. Elaborando i dati delle città U.S.A. prese

a campione, si può calcolare che circa il 67% fra TUTTE le banconote

americane contenga tracce di cocaina.

In Europa la situazione non sembra diversa: come riporta la BBC su un

articolo che parla dell' analisi delle banconote di Londra, sono state

esaminate più di 500 banconote di diversi "tagli" (quattro). Il risultato

è stato che solo 4 delle oltre 500 banconote risultavano pulite (99% di

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Page 12: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

contaminazione), e più del 4% delle banconote conteneva tracce

massicce di cocaina.

In Italia, su un campione di 100 banconote da 20 Euro prelevate a

Roma, la presenza di cocaina supera il 90% . In Spagna la situazione è

molto simile con una percentuale del 94%.

La presenza di cocaina nelle banconote, oltre ad essere allarmante per il

fenomeno in sé e per la sua diffusione su scala mondiale, induce a

pensare che, come la cocaina, anche altre sostanze possono essere

adsorbite dai materiali che costituiscono la banconota e accumularsi nel

tempo; sostanze innocue, sostanze inquinanti e sostanze molto

inquinanti.

Per questo motivo abbiamo deciso di raccogliere ulteriori informazioni

e analizzare alcune banconote allo scopo di verificare se e in quale

misura fossero presenti altri tipi di inquinanti e ritenendo che

l’inquinamento prevalente fosse dovuto al contatto fisico l’esame è stato

circoscritto alla presenza di sostanze grasse di natura organica.

Presenza di virus

A volte oggetti all’apparenza sicuri nascondono delle minacce per la

salute. Un nuovo studio elvetico ha messo sotto accusa nientemeno che

le banconote: sembra che sulla loro superficie il virus dell’influenza

possa sopravvivere per ben 17 giorni.

I ricercatori dell'ospedale dell'Università di Ginevra vanno però cauti

sull'effettivo rischio di contagio. "La trasmissione del virus tramite il

contatto con il denaro non è automatica e sarà oggetto di ulteriori studi

- ha precisato il responsabile del Centro nazionale influenza Yves

Thomas -. La resistenza del virus influenzale sulle banconote dipende

da diverse condizioni: gli esperimenti effettuati hanno dimostrato che il

fattore determinante è la concentrazione dell'agente patogeno, ma a

giocare un ruolo importante sulla durata di vita del virus sono anche

una certa dose di umidità, unitamente a una temperatura inferiore a 10

gradi e alla presenza di muco”.

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Page 13: No Cash Day 2011 - Impatto ambietale banconote

Nella ricerca, commissionata da una banca ginevrina curiosa di sapere

quanti e quali rischi corresse il suo personale, "è stata constatata la

stabilità del virus su supporti inerti, non la sua trasmissibilità – ha

puntualizzato l’esperto - Per determinare quale percentuale del virus

possa passare dalle banconote alle dita, quale porzione sia poi messa in

contatto con le mucose delle vie respiratorie superiori e, infine, quale

dose sia necessaria per contagiare una persona, occorrerà un'ulteriore

ricerca", che però al momento non è ancora stata avviata.

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3 Conclusioni

I risultati che emergono da questa relazione, anche se non possono

essere considerati esaustivi, forniscono però in merito all’utilizzazione o

meno della moneta elettronica in luogo del contante alcune importanti

riflessioni che vado ad elencare nel seguito:

• Per quanto riguarda gli inquinanti gli studi delle Banche centrali

mostrano una situazione non allarmante in termini di sicurezza e

di salute. Tuttavia, come detto in precedenza, è persino banale

considerare che una diminuzione della produzione non può che

avere un riflesso positivo per la salute e per l’ambiente. Occorre

inoltre considerare quegli inquinanti non considerati nelle

indagini delle banche centrali: in letteratura sono stati trovati

studi su altri inquinanti in dosi rilevanti. Sarebbe utile effettuare

ulteriori indagini su metalli, sostanze organiche e microrganismi.

• L’impatto delle risorse impiegate per la fabbricazione delle

banconote risulta anche più rilevante; si possono citare gli

impatti dovuti ai materiali cartacei di scarto (discarica), ai

bidoni di inchiostro (discariche autorizzate), alle sostanze

organiche, pigmenti e coloranti, (discarica dopo trattamento con

soda e flocculante) e soprattutto l’utilizzo di acqua

corrispondente al consumo di una cittadina di 8-10 mila persone.

• Infine si ritiene opportuno sottolineare un fatto che certamente

esula dalle valutazioni finora fatte relativamente all’ambiente.

In particolare è utile considerare che la soppressione del

contante rappresenterebbe un colpo mortale alla criminalità.

Tuttavia, ritenendo illusoria, almeno nell’immediato,

l’abolizione assoluta del contante, potrebbe essere vantaggioso

almeno sopprimere i biglietti di grosso taglio come è avvenuto in

passato in vari paesi del mondo quali Regno Unito, Stati Uniti,

Paesi Bassi e Confederazione Elvetica.

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