new più che l'amore · 2020. 1. 22. · risponda più, che vivo sia dilaniato e divorato! il...
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Gabriele DAnnunzioPiugrave che lamore
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Gabriele DAnnunzioPiugrave che lamore
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Questo e-book egrave stato realizzato anche grazie alsostegno di
E-textWeb design Editoria Multimedia
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QUESTO E-BOOK
TITOLO Piugrave che lamoreAUTORE DAnnunzio GabrieleTRADUTTORE CURATORENOTE Il testo egrave presente in formato immagine suThe Internet Archive (httpswwwarchiveorg)Realizzato in collaborazione con il ProjectGutenberg (httpwwwgutenbergnet) tramiteDistributed proofreaders (httpswwwpgdpnet)CODICE ISBN E-BOOK n d
DIRITTI DAUTORE no
LICENZA questo testo egrave distribuito con la licenzaspecificata al seguente indirizzo Internethttp s wwwliberliberitlibrilicenze
COPERTINA n d
TRATTO DA Piugrave che lamore tragedia moderna diGabriele DAnnunzio preceduta da un discorso eaccresciuta dun preludio dun intermezzo e dunesodio - Milano Treves 1907 - LV 300 p 19cm
CODICE ISBN FONTE n d
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COPERTINA n d
TRATTO DA Piugrave che lamore tragedia moderna diGabriele DAnnunzio preceduta da un discorso eaccresciuta dun preludio dun intermezzo e dunesodio - Milano Treves 1907 - LV 300 p 19cm
CODICE ISBN FONTE n d
2
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL 30 novembre 2019
INDICE DI AFFIDABILITA 1 0 affidabilitagrave bassa 1 affidabilitagrave media 2 affidabilitagrave buona 3 affidabilitagrave ottima
SOGGETTOPER011000 ARTI RAPPRESENTATIVE Teatro Generale
DIGITALIZZAZIONEDistributed proofreaders httpswwwpgdpnet
REVISIONEBarbara Magni bfmagnigmailcom
IMPAGINAZIONEClaudio Paganelli paganellimclinkit
PUBBLICAZIONEClaudio Paganelli paganellimclinkit
3
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL 30 novembre 2019
INDICE DI AFFIDABILITA 1 0 affidabilitagrave bassa 1 affidabilitagrave media 2 affidabilitagrave buona 3 affidabilitagrave ottima
SOGGETTOPER011000 ARTI RAPPRESENTATIVE Teatro Generale
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Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
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Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
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PROPRIETAgrave LETTERARIA
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesicompresi la Svezia la Norvegia e lOlanda
Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
6
PROPRIETAgrave LETTERARIA
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Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
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spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
12
di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
[xlii]
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PIUgrave CHE LAMORE
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LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
[13]
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
[23]
CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
[23]
CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
[27]
CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
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CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
[41]
VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
[41]
VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
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contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
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contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
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CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
57
CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
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[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
58
[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
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quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
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VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
60
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
60
CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
61
CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
61
Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
65
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
65
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
66
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
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VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
68
Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
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La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
69
La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
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CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
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Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
70
Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
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Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
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Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
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col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
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col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
72
sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
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sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
75
MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
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Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
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Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
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Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
78
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
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dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
82
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
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VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
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portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
83
portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
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Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
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Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
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VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
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fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
92
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
92
GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
93
GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
93
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
95
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
95
GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
96
GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
96
VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
97
VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
97
Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
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sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
115
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
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Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
118
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
118
dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
119
dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
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IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
126
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
126
qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
127
qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
127
appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
128
appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
128
Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
129
Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
129
passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
130
passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
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Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
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Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
131
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
137
Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
137
capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
138
capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
138
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
139
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
139
sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
141
Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
141
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
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No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
153
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
154
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
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in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
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in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
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[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
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[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
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umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
157
umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
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[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
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[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
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CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
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CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
162
Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
164
CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
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piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
168
Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
168
Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
172
Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
175
trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
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Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
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Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
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Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
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della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
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laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
[280]
VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
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laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
[280]
VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
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Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
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Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
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Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
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Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
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Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
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Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
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CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
[287]
VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
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CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
[287]
VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
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lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
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lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
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voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
190
suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
192
Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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- Liber Liber
- DELLULTIMA TERRA LONTANA E DELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
- PIUgrave CHE LAMORE
-
- LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
-
- PRELUDIO
- MOTIVI PER UN PRELUDIO SINFONICO
- IL PRIMO EPISODIO
- INTERMEZZO
-
- MOTIVI PER UN INTERMEZZO SINFONICO
-
- IL SECONDO EPISODIO
- ESODIO
-
- MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
-
Questo e-book egrave stato realizzato anche grazie alsostegno di
E-textWeb design Editoria Multimedia
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QUESTO E-BOOK
TITOLO Piugrave che lamoreAUTORE DAnnunzio GabrieleTRADUTTORE CURATORENOTE Il testo egrave presente in formato immagine suThe Internet Archive (httpswwwarchiveorg)Realizzato in collaborazione con il ProjectGutenberg (httpwwwgutenbergnet) tramiteDistributed proofreaders (httpswwwpgdpnet)CODICE ISBN E-BOOK n d
DIRITTI DAUTORE no
LICENZA questo testo egrave distribuito con la licenzaspecificata al seguente indirizzo Internethttp s wwwliberliberitlibrilicenze
COPERTINA n d
TRATTO DA Piugrave che lamore tragedia moderna diGabriele DAnnunzio preceduta da un discorso eaccresciuta dun preludio dun intermezzo e dunesodio - Milano Treves 1907 - LV 300 p 19cm
CODICE ISBN FONTE n d
2
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TRATTO DA Piugrave che lamore tragedia moderna diGabriele DAnnunzio preceduta da un discorso eaccresciuta dun preludio dun intermezzo e dunesodio - Milano Treves 1907 - LV 300 p 19cm
CODICE ISBN FONTE n d
2
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL 30 novembre 2019
INDICE DI AFFIDABILITA 1 0 affidabilitagrave bassa 1 affidabilitagrave media 2 affidabilitagrave buona 3 affidabilitagrave ottima
SOGGETTOPER011000 ARTI RAPPRESENTATIVE Teatro Generale
DIGITALIZZAZIONEDistributed proofreaders httpswwwpgdpnet
REVISIONEBarbara Magni bfmagnigmailcom
IMPAGINAZIONEClaudio Paganelli paganellimclinkit
PUBBLICAZIONEClaudio Paganelli paganellimclinkit
3
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL 30 novembre 2019
INDICE DI AFFIDABILITA 1 0 affidabilitagrave bassa 1 affidabilitagrave media 2 affidabilitagrave buona 3 affidabilitagrave ottima
SOGGETTOPER011000 ARTI RAPPRESENTATIVE Teatro Generale
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Liber Liber
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Scopri sul sito Internet di Liber Liber ciograve che stiamorealizzando migliaia di ebook gratuiti in edizioneintegrale audiolibri brani musicali con licenza liberavideo e tanto altro wwwliberliberit
4
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4
Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
5
Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
5
PROPRIETAgrave LETTERARIA
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesicompresi la Svezia la Norvegia e lOlanda
Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
6
PROPRIETAgrave LETTERARIA
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Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
8
spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
10
Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
[xlii]
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
[13]
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
[23]
CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
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CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
[27]
CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
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CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
[41]
VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
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VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
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CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
55
contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
56
contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
56
CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
57
CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
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[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
58
[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
58
quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
60
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
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CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
61
CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
61
Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
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Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
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Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
65
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
66
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
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VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
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VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
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CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
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Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
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Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
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La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
69
La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
69
Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
70
Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
70
Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
71
Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
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col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
72
col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
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sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
73
sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
74
tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
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MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
75
Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
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Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
76
Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
78
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
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dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
82
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
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portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
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portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
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VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
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Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
89
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
89
fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
92
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
92
GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
93
GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
93
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
95
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
95
GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
96
GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
96
VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
97
VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
97
Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
115
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
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Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
118
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
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dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
119
dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
119
IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
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MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
126
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
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qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
127
qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
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CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
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appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
128
appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
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Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
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Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
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passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
130
passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
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Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
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Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
131
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
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Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
137
Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
137
capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
138
capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
138
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
139
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
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sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
141
Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
141
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
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Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
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Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
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No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
153
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
154
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
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in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
155
in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
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[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
156
[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
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umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
157
umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
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[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
158
[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
158
CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
159
CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
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Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
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CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
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piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
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Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
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E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
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Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
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trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
175
Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
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Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
177
Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
180
della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
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laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
[280]
VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
182
laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
[280]
VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
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Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
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Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
183
Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
185
Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
185
Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
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Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
186
CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
[287]
VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
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CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
[287]
VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
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lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
188
lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
188
Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
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voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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- Liber Liber
- DELLULTIMA TERRA LONTANA E DELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
- PIUgrave CHE LAMORE
-
- LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
-
- PRELUDIO
- MOTIVI PER UN PRELUDIO SINFONICO
- IL PRIMO EPISODIO
- INTERMEZZO
-
- MOTIVI PER UN INTERMEZZO SINFONICO
-
- IL SECONDO EPISODIO
- ESODIO
-
- MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
-
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL 30 novembre 2019
INDICE DI AFFIDABILITA 1 0 affidabilitagrave bassa 1 affidabilitagrave media 2 affidabilitagrave buona 3 affidabilitagrave ottima
SOGGETTOPER011000 ARTI RAPPRESENTATIVE Teatro Generale
DIGITALIZZAZIONEDistributed proofreaders httpswwwpgdpnet
REVISIONEBarbara Magni bfmagnigmailcom
IMPAGINAZIONEClaudio Paganelli paganellimclinkit
PUBBLICAZIONEClaudio Paganelli paganellimclinkit
3
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL 30 novembre 2019
INDICE DI AFFIDABILITA 1 0 affidabilitagrave bassa 1 affidabilitagrave media 2 affidabilitagrave buona 3 affidabilitagrave ottima
SOGGETTOPER011000 ARTI RAPPRESENTATIVE Teatro Generale
DIGITALIZZAZIONEDistributed proofreaders httpswwwpgdpnet
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IMPAGINAZIONEClaudio Paganelli paganellimclinkit
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3
Liber Liber
Se questo libro ti egrave piaciuto aiutaci a realizzarne altriFai una donazione wwwliberliberitonlineaiuta
Scopri sul sito Internet di Liber Liber ciograve che stiamorealizzando migliaia di ebook gratuiti in edizioneintegrale audiolibri brani musicali con licenza liberavideo e tanto altro wwwliberliberit
4
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Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
5
Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
5
PROPRIETAgrave LETTERARIA
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesicompresi la Svezia la Norvegia e lOlanda
Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
6
PROPRIETAgrave LETTERARIA
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesicompresi la Svezia la Norvegia e lOlanda
Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
7
DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
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spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
[xlii]
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
[23]
CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
[23]
CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
[27]
CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
[27]
CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
[41]
VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
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VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
53
VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
55
VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
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contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
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contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
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CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
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CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
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[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
58
[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
58
quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
60
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
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CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
61
CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
61
Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
65
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
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Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
66
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
66
VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
68
Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
68
La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
69
La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
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Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
70
Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
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Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
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Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
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col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
72
col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
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sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
73
sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
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MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
75
Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
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Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
76
Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
78
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
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dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
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dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
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VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
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MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
82
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
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portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
83
portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
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Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
89
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
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fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
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Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
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Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
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GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
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GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
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Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
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Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
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GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
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GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
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VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
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VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
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Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
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traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
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traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
115
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
115
Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
118
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
118
dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
119
dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
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IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
126
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
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qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
127
qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
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appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
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appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
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Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
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Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
129
passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
130
passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
130
Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
131
Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
131
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
137
Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
137
capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
138
capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
138
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
139
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
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sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
141
Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
141
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
153
No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
153
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
154
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
154
in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
155
in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
155
[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
156
[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
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umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
157
umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
157
[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
158
[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
158
CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
159
CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
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Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
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CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
166
piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
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Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
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Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
174
trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
175
trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
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Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
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Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
177
Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
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della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
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laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
[280]
VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
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laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
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VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
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Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
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Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
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Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
185
Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
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Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
186
Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
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CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
[287]
VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
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CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
[287]
VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
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lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
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lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
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voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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- Liber Liber
- DELLULTIMA TERRA LONTANA E DELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
- PIUgrave CHE LAMORE
-
- LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
-
- PRELUDIO
- MOTIVI PER UN PRELUDIO SINFONICO
- IL PRIMO EPISODIO
- INTERMEZZO
-
- MOTIVI PER UN INTERMEZZO SINFONICO
-
- IL SECONDO EPISODIO
- ESODIO
-
- MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
-
Liber Liber
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4
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Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
5
Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
5
PROPRIETAgrave LETTERARIA
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesicompresi la Svezia la Norvegia e lOlanda
Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
6
PROPRIETAgrave LETTERARIA
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesicompresi la Svezia la Norvegia e lOlanda
Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
8
spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
[xlii]
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
[xlii]
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
[23]
CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
[23]
CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
[27]
CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
[27]
CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
[41]
VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
52
energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
[41]
VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
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contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
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contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
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CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
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CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
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[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
58
[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
58
quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
60
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
60
CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
61
CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
61
Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
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CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
65
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
65
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
66
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
66
VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
68
Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
68
La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
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La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
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Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
70
Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
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Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
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Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
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col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
72
col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
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sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
73
sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
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MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
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Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
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Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
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Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
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CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
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dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
82
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
82
portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
83
portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
83
Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
89
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
89
fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
92
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
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GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
93
GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
93
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
95
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
95
GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
96
GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
96
VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
97
VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
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Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
115
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
115
Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
118
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
118
dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
119
dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
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IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
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Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
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qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
127
qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
127
appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
128
appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
128
Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
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Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
129
passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
130
passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
130
Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
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Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
131
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
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Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
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Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
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capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
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capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
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Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
139
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
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sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
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Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
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Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
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Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
153
No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
153
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
154
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
154
in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
155
in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
155
[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
156
[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
156
umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
157
umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
157
[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
158
[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
158
CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
159
CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
160
Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
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Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
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CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
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piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
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Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
172
Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
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trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
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Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
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Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
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Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
180
della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
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laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
[280]
VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
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laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
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VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
182
Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
183
Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
183
Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
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Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
185
Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
186
Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
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CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
[287]
VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
187
CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
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VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
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lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
188
lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
190
voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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- Liber Liber
- DELLULTIMA TERRA LONTANA E DELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
- PIUgrave CHE LAMORE
-
- LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
-
- PRELUDIO
- MOTIVI PER UN PRELUDIO SINFONICO
- IL PRIMO EPISODIO
- INTERMEZZO
-
- MOTIVI PER UN INTERMEZZO SINFONICO
-
- IL SECONDO EPISODIO
- ESODIO
-
- MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
-
Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
5
Piugrave che lamore
TRAGEDIA MODERNA
DI
GABRIELE DANNUNZIOPRECEDUTA DA UN DISCORSO E ACCRESCIUTA
DUN PRELUDIO DUN INTERMEZZO E DUN ESODIO
Posso come te cantarenei supplizii
MARIA VESTA
MILANOFratelli Treves Editori
1907-
Quinto migliaio
5
PROPRIETAgrave LETTERARIA
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesicompresi la Svezia la Norvegia e lOlanda
Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
6
PROPRIETAgrave LETTERARIA
I diritti di riproduzione e di traduzione sono riservati per tutti i paesicompresi la Svezia la Norvegia e lOlanda
Published in Milan December 8th 1906 Privilege of copyright in theUnited States reserved under the Act approved March 3rd 1905 byFratelli Treves
Tip Treves[iii]
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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DELLULTIMA TERRA LONTANA EDELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
A VINCENZO MORELLO
Questo libro non egrave offerto al difensore del colpevole Ulissideallo scrittore che primo di sopra la vil canizza gazzettante levograveuna parola duomo pensoso e animoso Questo poema di libertagravedove la piugrave bella speranza canta la piugrave alta melodigravea egrave offerto albuon compagno che nella notte del mio publico vituperio quandoancoacutera sudiva dietro a noi la via del Teatro sonaremaravigliosamente di urla implacabili partecipograve della miaallegrezza e rise del mio riso Qual piugrave virile testimonianza difede avrebbe egli potuto dare in quel punto alla mia forzapaziente Eccogli dunque il segno del mio grato animo nel suonome
Eravamo te ne ricordi presso quelle Terme di Dioclezianoche inalzate al culto [iv] del corpo ignudo e dellacqua salutiferaora chiudono entro le ruine di sanguigno mattone la nuditagrave di unpopolo marmoreo Come il vento di quel clamore non giungevacerto a toccare alcuna di quelle belle statue erette nel silenzionotturno cosigrave non valeva a turbare in me stesso alcun lineamentodellopera solitaria che espressa dalla mia piugrave profonda ansietagraveomai non apparteneva se non allimmoto suo fato E come aquella muraglia imperiale aderiva per me la memoria dei Cristianimorituri che la costrussero in dolore e in aspettazione cosigraveallardua mia gioia era commisto un affetto evangelico una piareverenza e riconoscenza verso la moltitudine urlante ecalpestante percheacute in veritagrave quello strepitoso impeto di odio oforse di amor cieco - verso il poeta che da anni si sforza dirivendicare nel teatro latino le potenze del Ritmo e di restituire sulaltura scenica il dominio della Vita ideale - era una specie di
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spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
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spettacolo dionisiaco che sostituiva nella nostra imaginazione lapresenza delle forze elementari giagrave significata dal coro ebro deisatiri che accompagnograve il passo della Tragedia primitiva
[v]laquoEgrave una bella seraraquo dice lUlisside allorcheacute avendo preso
commiato dal fratello generoso e dalla vita terribile con lultimastrofe del suo fugravenebre canto si accosta alla finestra aperta ed alzaal cielo primaverile di Roma gli occhi che fra poco sarannospenti Si racconta che come lattore ebbe pronunziata quellaparola tranquilla un potentissimo scroscio di risa rintronograve tutto ilteatro e fece lungamente sussultare il ventre innumerevole
Ora la notte dottobre non appariva men bella della sera dimarzo ma indulgente verso un tenue riso silenzioso che bensapeva desser destinato a prevalere E io pensavo che di lagrave dallamuraglia nel chiostro certosino sotto le costellazioni si taceva ilmichelangiolesco cipresso onde Virginio Vesta avrebbe dovutospiccare il ramo per la corona da deporre laquosu le ginocchia dipietraraquo Ed ecco la tua ironia si soffermograve per dire laquoSi sveglialErinniraquo
Era lantica la ludovisia la bellissima quella che lagrave entrodormiva come le sue sorelle eschilegravee nel tempio di Delfo non lanera cagna infernale la persecutrice sanguinaria dal soffioromoroso dagli occhi [vi] pregni datra bile dalla convulsa boccaschiumante bensigrave mutata giagrave in Eumenide la grande verginesevera simile a una Melpomene senza la maschera coronata nondelledera ma duna divina tristezza
Non diedi io quel puro viso a ciascuna delle laquonuove Erinniraquoinvocate dal delirio delluccisore sul limite santo che separa lanotte dal giorno O figlie dellAurora e dellUomo siate pietosealla semplicitagrave dei dottori che vi confusero con i custodi baffutidella Sicurezza publica
Ci piacque dimaginar rinnovato per lUlisside il giudizio diOreste il dibagravettito presieduto da Pallade nellAreopago venerandodinanzi al popolo convocato dalla tromba tirrenica laquoSaragrave ilcolpevole assolto dal bianco lapillo di Atenaraquo LOcchichiara
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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alzata nel suo corto chitone dorico dalle pieghe simili allescanalature della colonna si degnograve di ascoltare laccusa e ladifesa con sopracciglio sereno come colei che - nata dal Cervello- converte del continuo lambiguo evento in specie di puropensiero Ma prima dello scrutinio ahimegrave subitamente sidileguograve E ci accorgemmo [vii] chella era stata offesa dallaspetto edallodore di uno fra i tanti miei patroni e cliegraventoli sopraggiuntoil quale premendo la casta mano sul cuor purulento prese alamentare la mia gloria abbattuta per sempre contro le lastre delViminale Tuttavia per buono stomaco da quei costanti bevitoridacqua che noi siamo potemmo essere a cena
Oggi in questa sottile spiaggia etrusca - mentre egrave lontanissimoil coro delle bertucce giovinette e dei mammoni decrepiti cheminibiscono limmortalitagrave - ho veduto brillare su la sabbia allimite dellonda il bianco lapillo di Atena e lho raccoltoreligiosamente prostrandomi Ψῆφος Ἀθηνᾶς egrave un ciottolettonon piugrave grande dellaliosso polito dal gioco dei fanciulli e parvesu la collina di Ares il fondamento augusto della nuova giustizia
Hai certo nella memoria il sublime episodio eschilegraveo Ilsupplice ricoverato nel tempio di Pallade ha cinto con ambe lebraccia limagine santa e ha detto laquoSopito egrave il sangue su la miamano e inaridito Invoco Atena con bocca puraraquo Egli [viii] hagiagrave disseparato lanima sua viva dallatto estraneo ComelUlisside egli non egrave piugrave laquolattributo del suo attoraquo Purificato daldio di Delfo egli abbandona la sua colpa come una vesteimmonda recupera nellinnocenza la sua nuditagrave nativa e le sueossa sembrano laquorivestite duna nuova sostanzaraquo Non altrimentinellaria del mattino lUlisside sente laquola sua vera vita involarsi efluttuare in alto sopra lazioneraquo Non sembra che costui invochi lamedesima dea Non egrave rivolta la sua diritta domanda a Colei laquodaipensieri numerosiraquo che porta sul petto il capo della Gogravergone laquoTudimmi se un sol movimento debba valere contro tutta una vitalibera alzata su due talloniraquo
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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Le vecchie Erinni schiumanti di furore si scagliano con zanneed artigli contro il supplice che ancoacutera sa pregare laquocon boccapuraraquo Bisogna chegli perisca nellignominia chegli non piugraveconosca laquola gioia dello spiritoraquo chegli non parli piugrave chegli nonrisponda piugrave che vivo sia dilaniato e divorato Il coro vorticosointorno al protetto dApolline volge il carme che incatena linnosenza lira peste dei mortali O amico [ix] e non altrimenti invasodallinsania delle rugose Vendicatrici il coro degli spettatori nellanotte dottobre insorse contro laffermazione dellUlissideἈφόρμικτος era certo il suo ululo ma non senza risonanza comequello che palesava la radice inespugnabile della barbarieprimitiva nellanima civica Il poeta tragico aveva compiuto il suoofficio che egrave di porre lardimento e la libertagrave delluomo dinanzi aun problema spaventevole La folla voleva tagliare il nodo colrugginoso ferro del tallone caduto dalle branche affievolite dellevecchie Erinni laquoCi scagliamo contro a lui comunque valido eisia e struggiamo il sangue giovenileraquo Tornare doveva dalle ripedello Scamandro alla difesa Colei che non fu nutrita nelle tenebredella matrice ma nei lampeggiamenti del cervello maschio
Or ecco - tu lo vedi - nellAreopago instituito Oreste coronatodolivo selvaggio egrave seduto sul sasso dellIngiuria Presso di lui egrave ilDivinatore testimone e complice Per la sua virtugrave diOnniveggente il dio luminoso tutto comprende e tutto perdonaLa sua pupilla solare penetrante come il suo dardo ritrova nelpiugrave segreto cuore [x] la cagione della colpa Al suo fuocoincorruttibile il vapore del crimine si dilegua La potenza dellasua luce dissolve ed assolve Quivi nella chiostra contemplata dalcielo attico egli assiste il matricida contro la ferocia delle cagneinferne laquoSiimi tu testimone o Apollineraquo dice il fratello dElettra
Linvocazione dellUlisside al Sole del Tropico allApollinelibico mi risuona dentro Vedo laquonel tristo sabbione della Costaraquolombra del supplice senza lamento e senza ramo dolivo sedutasopra il rottame del suo naufragio e la tempesta le ha fatta unamaschera di schiuma piugrave spessa che la schiuma del cammello Il
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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dibagravettito incomincia Alle antiche parole si mescolano le nuoveparole laquoPuograve taluno infrangere le catene rimedio vha a questomale e maniere molte di liberarsene ma quando la polvere bevutoabbia il sangue delluomo ucciso non vha alcuna sorta diresurrezioneraquo Gridano le Punitrici laquoE come difenderai tudunque linnocenza di costuiraquo
NellAreopago il dio sembra anchegli armato della laquodialetticafaretraraquo quando raccoglie largomento fallace di Oreste e ne [xi] fail nerbo della sua arringa Qui nella nuova disputa non sarebbeegli tentato di mescolare la sottigliezza allo scherno se avessedinanzi a seacute le vecchie succiatrici di vene umane Similmentetroverebbe egli il sofisma nelle parole delluccisore cagraveuto laquoCreditu che il piccolo fatto senza sangue possa affascinare la ragionedel combattenteraquo Ma egli assume lattitudine disdegnosa che glidiede la grande arte dorica
Ed ecco un altro argomento fornito dal colpevole laquoLagrave allatavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una carne digoditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia o unafatalitagrave eroicaraquo
Ed eccone un altro ancoacutera laquoNon per me non per me Basta ame un pugno dorzo abbrustolito la carne degli avvoltoi lacquadella cisterna o del pantano e per sale la necessitagrave di superarmiogni giornoraquo
Neacute luno neacute laltro raccoglie il Difensore neacute quanti altri ilperduto Ulisside trae dal suo delirio di ribellione e di orgoglioma uno solo quello fondato e consacrato dallarte tragica Equando Pallade lascia cadere dalla sua mano infallibile la pietrabianca il novo coro delle Erinni non urla [xii] non geme non sidibatte non come lantico impreca ai laquogiovini iddii checalpestarono le antiche leggiraquo ma inalza nella serenitagrave un canticoapollineo che forse un giorno sarograve degno di ripetere ai mieifratelli vigilanti non linno che incatena bensigrave linno che riscattanon la celebrazione della morte sigrave bene la glorificazione dellavita Se sterili furono le cagne inferne le nuove Erinni sono fertili
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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di genitura ideale e la cruenta materia chelle trattano egrave come lamateria che si muove intorno alla pura bellezza
Largomento supremo dei due giovini iddii assolutori egrave lanimastessa della tragedia egrave quasi direi il suo ritmico fonte il centrodella sua forza congegnata Leroe votato allerrore e al doloresoffre non per purificarsi duna passione criminosa non perespiare il suo peccato e per riacquistare la sua innocenza ma peressere - di lagrave dal terrore e dalla pietagrave - laquoleterna gioia deldivenireraquo Mentre appare paziente egli raggiunge il gradomassimo della sua attivitagrave la quale dopo di lui continua aoperare La legge umana lordine naturale luso il costumepossono essere sovvertiti [xiii] dal suo atto ma il suo atto generaun cerchio di potenze piugrave alte una inaspettata sovrabbondanza divita superna Destinato a scomparire leroe diffonde e perpetuaintorno a seacute la sua volontagrave eroica che la colpa non puogravedistruggere neacute menomare In Corrado Brando non egrave glorificato ildelitto come pretendono i grossi e i sottili Beoti ma sonmanifestate - con i segni proprii dellarte tragica - lefficacia e ladignitagrave del delitto concepito come virtugrave prometegravea Intorno a luiche soffre e che deve morire tutte le anime rendono il lormassimo splendore illuminano di vasti lampi il cielo dellospirito Sembra che dalle profonditagrave dellEssere e del Fato tutticoloro de quali egli egrave il figlio e il crimine fedeli al lor coacutempitopertinace abbian tentato invano di sollevarlo verso leccelsa diquelle speranze che Promegraveteo pose tra i mortali affincheacute nonprevedessero la morte Or ecco egli muore e nessuno ha vedutonel suo pugno lo scettro come nessuno vede che le sue maninellultimo gesto sollevano laquofuor dogni vistaraquo un cuoreportentoso laquoIl travaglio divino che affatica loscuritagrave della massaumana ecco a un tratto ha [xiv] toccato la cima di quel cuore perdar segno di seacute per rivelarsiraquo Lofficio delleroe tragico egravecompiuto Il piugrave sacro istinto della vita della vita a venire dellavita che si perpetua egrave tradotto nellultimo gesto con unagrandezza religiosa Lo sguardo ha esplorato il fondo dellabisso e
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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segrave risollevato a scoprire le nuove stelle Sopra il mutamento elannientamento la Natura soccorrevole ci offre limagine radiosadella creatura futura
Ho io voluto portare su la scena una maschera fedeledelluomo effimero Egrave necessario ripetere ancoacutera che nello spazioscenico non puograve aver vita se non un mondo ideale che il Carro diTespi come la Barca dAcheronte egrave cosigrave lieve da non potersopportare se non il peso delle ombre o delle imagini umane chelo spettatore deve aver coscienza di trovarsi innanzi a unopera dipoesia e non innanzi a una realtagrave empirica e chegli tanto egrave piugravenobil quanto piugrave atto a concepire il poema come poema Io hodiffuso ad arte la dubbiezza del crepuscolo su luno e su laltroepisodio e ho voluto che il giorno della mia tragedia laquoalprincipio della primavera fra due vespriraquo fosse un giorno ditrasfigurazione
[xv]Mi piace in questo pomeriggio di novembre cosigrave limpido che
sembra annunziare sul Tirreno la precocitagrave della quiete alcioniami piace di considerar con occhio senza nube laspetto delloperada cui mi accomiato e di riconoscere in qualche parte la sostanzamedesima onde i miei maestri foggiavano i loro eroi sofferenti emorienti laquoper non piugrave soffrire e per non piugrave morireraquo
Quando Marco Dagravelio incontra il laquobattitore di vie ignoteraquo checammina a gran passi lungo la muraglia del Tevere sembrandosfavillare nel vento egli pensa laquoChi lo fermeragraveraquo E poi gli tornanella memoria quella risposta che potrebbe anchesseredellUlisside laquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sonolombraraquo
Tal risposta ricongiunge lidealitagrave di quella nuova figura conlidealitagrave delle grandi figure antiche sotto il cui velame sicelavano gli aspetti del dio doloroso dello Zagreo lacerato daiTitani chera la sola persona tragica presente sempre nel dramaprimitivo come il Christus patiens nel nostro Mistero e nellanostra Lauda Il dio si manifestava per atti e per parole in un eroe[xvi] solitario esposto al desiderio alla demenza al delitto al
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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patimento alla morte E leroe solitario diceva le paroleformidabili che ripeteragrave con diverso accento ma con egualeintrepiditagrave lUlisside laquoPronto io sono per la mia megraveta a prenderesu me quel che vha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifiziiumaniraquo Con durissimo sforzo sollevava egli su le sue spalle ilpeso spaventoso ma sol per riconoscere che la sua megraveta non erase non la distruzione di seacute medesimo la dissoluzione liberatricedei suoi mali votata al trionfo della Volontagrave imperitura e al cultodelleterna Gioia che egrave il polso della vita universa ComelUlisside egli disegnava con lultimo gesto limagine di unaltraesistenza e di unaltra virtugrave da lui presentite e intravvedute allequali non lo preparavano le sue vittorie ma la sua sconfitta e ilsuo perdimento
Dice Corrado Brando alludendo a seacute medesimo laquoLa provadella mia dignitagrave egrave nel miracolo invisibileraquo Anchegli dunquecrede ai miracoli del suo dio Lebrezza della volontagrave accumulataegrave in lui simile alla frenesia dionisiaca Egli sente a tratti risalirglial cervello il vapore dellidromele Ha tracannato [xvii] con labevanda barbarica un filtro di violenza di crudeltagrave e diallegrezza Nel delirio orgiastico della musica egli riconosce eadora il suo nume patetico Sembra che di lui parli e non delsinfoneta quando dice laquoChe minsegna costui Minsegna ilfurore e il turbineraquo Sembra che raffiguri il suo proprio destinoquando soggiunge laquoLa tempesta solleva tutte le forze dellanimae le aggira e poi le sbatte e schiaccia contro un muro di granitoraquoMa in nessun momento la sua comunione col dio laquoche discioglieraquosi rivela come quando nella contrattura del piugrave acre impulso eglievoca limagine del sonno laquosolvitore daffanniraquo la tregua largitada Lieo ai furibondi laquoNulla di meglio che quel sonno selvaggiochio dormirograve su la sabbia oceanica dopo lapprodoraquo Nonsomiglia a quello dormito sul monte sotto i raggi del sole che ilbifolco del Citerone descrive nelle Baccanti di Euripide Piugrave tardiegli chiederagrave non la tregua breve ma il nero seppellimento laquoIovorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sotto il mio
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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tumulo di terraraquo Avragrave tal riposo dal dio che affranca da ognigiogo e da ogni catena colui [xviii] che lo ha servito lavragrave non allosbocco del fiume non in un luogo designato ma nel grembostesso della sostanza primordiale nellunitagrave originaria a cui egliritorneragrave confondendo la gioia del disparire nella gioia deldivenire dopo aver ricevuto laquoun annunzio di perpetuitagraveraquo dopoaver sentito laquolaspirazione degli eroi sollevarsi in un cuoresublime come in un vertice del Futuroraquo E il poeta tragico potragraveallora onorarlo con lepigramma sepolcrale che egrave la lode di tutti imagnanimi in fare e in patire laquoO Terra riprendi questo corpo ericordati che fu potente pe tuoi futuri travagliraquo
Io credo aver distintamente udito il ritmo fugravenebre di tantodestino e aver misurato con esso il troppo ampio respiro dei mieidialoghi Questa tragedia egrave la celebrazione di unagoniadionisiaca Le cause generatrici dellEssere - lillusione lavolontagrave il dolore - vi combattono lultimo combattimento sotto igrandi occhi cristallini delle nuove Erinni che per illuminarlosollevano in alto le faci non con lo squasso della vendetta ma colgesto di Psiche munito della lampada perspicace
[xix]Quando Corrado Brando pronunzia le sue prime parole egli ha
giagrave sopra seacute laquolombra dunalaraquo che non egrave quella della VittoriaSecondo la visione di Maria Vesta egli egrave laquogiagrave passato dalla partedella notteraquo Affascinato dalla linea retta che il domatore di fiumisegna con la riga dacciaio egli dice laquoUn sigrave o un no Questovolevo dalla vitaraquo Sembra che perfino il fantasma della suavolontagrave sia giagrave dietro di lui e che nel dialogo dellamicizia purtenendo rivolto il viso verso il fato egli non faccia se non lacommemorazione di ciograve che egrave irrevocabile e la rappresentazionedi ciograve che non puograve esser piugrave raggiunto Il suo sogno che untempo aderiva allatto laquocome il bagliore a ciograve che riluceraquo ora egravecome lombra che riempie la bocca vacua della mascheraintagliata nella chiave dellarco inaccesso Lontanissimi sono ipozzi di Aubagravecar E la sua sete egli non la potragrave estinguere se nonnelle sue proprie vene gonfie
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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Lazione fu compiuta il crimine fu commesso non dallAteabbagliante che accecava anche la mente di Zeus madalloscurissima Ate che abita nellinterno fango [xx] delluomo equivi ha in potere la belva sopita o inferma Ignobile egrave laquoil piccolofatto senza sangueraquo troppo dissimile alla mano invitta cheleseguigrave troppo estraneo alla natura leonina Per giovarseneconverrebbe protrarre i giochi dellastuzia preparare la fuga concautela tessere frodi pigliare spedienti troncare gli indugi Ma lalaquoscaltrezza animaleraquo segrave dispersa nellalba non rimane se non lasmania della guerra la furia del combattere lansia del risalireEd ecco laquoil fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata allatto che non puograve esser distruttoraquo Qual nodotragico mai serrograve piugrave strettamente anima anelante Il rombospaventoso che luccisore ode sul suo capo sembra giagrave riempiretutto il dialogo Dietro le figure dei due uomini si prolunganolombra della Pietagrave e lombra del Terrore sul pavimento dellastanza tranquilla ove lIgnoto nascosto nellangolo si arma
Hai nella mente lAiace sofoclegraveo Quando appare su la scenaanchegli il signore dello scudo di sette cuoi egrave perduto coperto[xxi] dobbrobrio disperato di vivere giagrave dato al BuioInespugnabile mole dorgoglio anchegli ha patito lingiustizia elo sfregio Anche a lui egrave parso aver compiuto laquouna grande azionesenza gloria a benefizio altruiraquo Il piugrave forte dopo Achille haveduto aggiudicare nella contesa delle armi al pulito parlatorelasta del monte Pelio e il clipeo scolpito della grande imagine delmondo Anchegli ha sempre serrato i denti per tener la lingua infreno ha lasciato agli altri la millanteria ha tenuto per seacutelorgoglio ma ha pur pensato sempre laquoChi egrave il Capo se non il piugraveforteraquo Similmente il battitore di vie ignote ha potuto far sua laparola del Telamonio laquoIo confesso chio domando grandiguiderdoniraquo Ma i giudici a colui che laquodifese mille navi col suocorporaquo han tolto lonore cheragli dovuto Il rancore di CorradoBrando contro il suo rivale scaltro ben potrebbe esprimersi negli
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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stessi modi laquoCiograve chegli fa lo fa celatamente e sempredisarmatoraquo
Or quando il poeta evoca leroe dinanzi allo spettatore lastrage ignominiosa delle greggi egrave giagrave avvenuta Subitamenteinvaso [xxii] dal morbo furiale il laquoFiglio dellaquilaraquo lEacide chepargolo ebbe per fasce la fresca pelle del leone nemegraveo hacompiuto nella notte il tagliamento delle laquoplacide bestieraquo segravecoperto di sangue mansueto simile a pazzo beccaio o a vittimarioubriaco Ed ecco rientrato sotto la tenda ora deve soggiacere alsuo destino
Chi diragrave linfinita tristezza di quel risveglio I rossi fumi dellafrenesia notturna si dissolvono la ragione e la pupilla sirischiarano Quegli che trascorreva simile a un Titano su le toldedelle navi minacciate dai tizzoni dardagravenii quegli medesimo egrave lagravestupefatto sul carname vile con la ruina di tutta la sua forza e ditutta la sua gloria esposto alle beffe e alle rappresaglie degliAtridi e dellesercito
Non altrimenti si sveglia il vincitore di Olda e si ritrova fra ipiedi il cadavere del baro la laquocosa corrottaraquo che il destino gligetta innanzi percheacute egli stramazzi nel fango e nellonta laquoUnapovera spoglia esangue arresteragrave colui che nella terra lontana peraprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveraquo
Quale spettacolo piugrave patetico del crollo [xxiii] subitaneo dunavita grande cagionato dallatto ridevole e turpe compiuto inunora dincomprensibile smarrimento Lo stesso avversario delcaduto il protetto di Pallade Odisseo egrave stretto dalla pietagrave e ripetela sconsolata parola dellantica mestizia laquoBen vedo che noi tuttiviventi non siamo se non simulacri e lieve ombraraquo Muto sta ilTelamonio e immobile in mezzo al mucchio sanguinoso Un solpensiero omai gli egrave confitto nella durissima fronte il pensierodella morte necessaria Ed ecco che anche qui il ritmo funebreincomincia per accompagnare sino alla fine la tragedia La qualenon egrave se non la rappresentazione di unagonia leonina e di unseppellimento avversato su la sabbia fulva al frangente del flutto
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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cui sovrasta la ruota degli uccelli marini attratti dalla smisurataesca
Si riscuote il morituro e getta due muggiti di toro Col terzogrido chiama il figlio Ιω παῖ παῖ Il suo dolore invoca il natodalla sua virtugrave la creatura che sopravvive a lui distrutto la vitache si perpetua e ascende Lo scopritore di nuove stelle dice nellasua suprema preghiera pensando al [xxiv] non nato ancoacutera laquoChe laNatura trasmetta in carne il segno della mia piugrave profondacicatriceraquo Il Telamonio lascia allerede il solo scudo settemplicelemblema della sua possa invitta Egli dice laquoO figlio sii piugravefortunato del tuo padre ma nel resto a lui simileraquo LUlisside sperache il suo figlio vada piugrave oltre Egli percosso a mezza via scorgeprima di chiuder gli occhi laquodi lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoriaraquo Entrambi hannofede di aver generato con grandezza percheacute vissero congrandezza percheacute entrambi ebbero la volontagrave ostinata di superarseacute medesimi laquodi non piugrave essere uomini ma qualcosa di meglioraquoAl padre che lammoniva di vincere con larmi ma sempre colfavore del dio Aiace aveva risposto laquoAnche luom vile puograve congli iddii vincere io confido dacquistar la mia gloria senzacostoro o padreraquo Il vincitore di Olda aveva ospitato il dio nelsuo petto gli aveva dato il palpito del suo proprio cuore seradivinamente sollevato sopra il dolore e sopra la morte avevadetto ai carnefici laquoIo sono un degravemone e voi non potete farmi neacutesoffrire neacute morireraquo Lorfano [xxv] Eurisace regneragrave magnanimolisola ricca di fati navali e di colombe avragrave dai talassogravecratiAteniesi gli onori divini Ma qual Moira assisteragrave la nascitadellorfano partorito senza ululo nella solitudine da colei chelaquopari alla stessa vita si sente capace di tollerare tutti i maliraquo
Con un lieve tremito riconosco sotto la tenda del Telamonionel volto di Tecmessa quasi direi il primissimo bagliore di quellaluce che irraggeragrave pienamente il volto della mia eroina Lagiovane Frigia egrave una prigioniera di guerra una laquorosa del bottinoraquouna preda barbarica liberata dai vincoli e accolta nel letto del
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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predatore Ellegraveno ma la sua attitudine e la sua voce non sono dellalaquoschiava subdola e funestaraquo bensigrave dellamante sottomessa edevota che ha posto nel suo degravespoto ogni sua salute e che lesortaa vivere con una preghiera dinfinita dolcezza laquoA te vivere evincere a me vivere e attendereraquo diragrave anche Maria Vesta ma conun accento ben piugrave animoso ma col fremito della piugrave fiera libertagraveO matutina apparizione dellanima feminea nellopera giovenile diquel poeta che per la bocca dellinvincibile Antigone [xxvi] rivelograveprimo al mondo la forza delle leggi laquonon scritteraquo
Neacute la dolcezza di Tecmessa neacute il rude amore dei marinai diSalamina neacute il pensiero dei vecchi e del nato possonointerrompere la corsa delleroe verso la tenebra laquoO tenebra mialuceraquo ha detto lamico del giorno il combattente che nellamischia intorno al cadavere di Patroclo aveva lanciato lameravigliosa bestemmia contro Zeus spargitore importuno dellanera caligine Ιω σκότος ὲμον φαος Luce a lui faragrave la spadafatale di Ettore confitta per lelsa nella sabbia del mare su la piugravedeserta piaggia La morte chegli invoca nel commiato sublime egravequella stessa cui vuol consacrarsi lUlisside novello non lafemmina orrida ma il Genio maschio
Ὤ Θανατε Θανατε νῦν μrsquo ὲπίσκεψαι μολων
Dietro di lui egrave il macello ignobile egrave lira degli iddii egrave il piantodi Tecmessa egrave lesultazione ingannevole dei socii navali chechiamano Pan laquoondivagoraquo alla danza ed egli egrave lagrave contro la largaspada infissa avvolto da quel gran vento che amano gli sfidatorilaquopieno di sabbia sollevata e di [xxvii] schiuma in lembiraquo Nonsembra che anche Corrado Brando abbia udito su quel gran ventoil grido selvaggio del coro in tripudio
Ἰω ἰω Πὰν Πὰνὦ Πὰν Πὰν άλίπλαγκτε
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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O amico e non ti ricorda Thanatos unaltra consecrazione cheinseverisce quel poema nautico ovegrave celebrata - con modi che tipiacquero - la nascita della decima Musa Energegraveia
laquoBel fanciulloraquo dissi laquoa Te solosacrerograve lacciaio politoove miro lanima miase mai saragrave chella sincurviraquo
Lanima ribelle del Telamonio sincurva nel tempo medesimosotto il giogo degli iddii e verso la punta del ferro Il peso stessodella sua azione riconosciuta e giudicata lo abbatte al suolo laquoInavvenireraquo dice egli con unamarezza che mi sembra simile alsarcasmo laquoin avvenire sapremo che convien cedere ai numi eimpareremo a venerare gli Atridiraquo Il nome della moderazionericorre per la prima e per lultima [xxviii] volta su le labbradellempio che un giorno osograve respingere crudamente il soccorsodi Pallade stimandosi bastevole a sostener da solo qualunquesforzo ostile
Ἡμεῖς δὲ πῶς οὺ γνωσόμεσθα σωφρονεῖν
Ma egli si uccide percheacute laquoniuno potrebbe vincere Aiace altri cheAiaceraquo
Corrado Brando diragrave laquoChiunque possegga seacute per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altriraquo Egliscuote da seacute il peso della sua azione egli scaccia dal suo spiritolimagine della colpa si rifiuta di accettare il castigo diconsiderarsi omai laquocome lattributo del suo atto e nullaltroraquo Glisembra iniquo che il piccolo fatto senza sangue abbia ragioneduna grande vita Egli non incurva neacute il suo corpo neacute la suaanima anzi erge a dismisura e luno e laltra come colui che temedessere sorpreso da uno sgomento improvviso da unaffievolimento di forze come colui che teme laquodi commettere una
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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viltagrave contro la sua folligravea di disconoscerla di difformarla diavvilirlaraquo Prima che contro gli uomini [xxix] egli si difende controil rimorso e contro il pentimento Il suo istinto di ribellione nonsoltanto persiste fino allultimo ma si esaspera trasmutandosi inminaccioso delirio Egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino La sua ultima ragioneegrave nelle sue armi cariche Egli non si uccideragrave ma uccideragrave fincheacutenon saragrave ucciso E verso la notte di primavera il suo cadaverearderagrave nellincendio in mezzo allUrbe tra il Muro del sesto re eil Fogravero costrutto dal domatore dei Parti arderagrave percheacute meglio dalfango mortale si sprigioni nel fuoco lo spirito laquoinfaticabilmentevivoraquo e continui a operare sul mondo poi che la piugrave fulgidafavilla egrave giagrave entrata laquonel germe ancor cieco del nuovo essereraquo
Su la salma di Aiace scoppia il conflitto tra il fraterno doloredi Teucro e il basso rancore degli Atridi che tentano gittar lapreda cruenta agli uccelli del mare La magnanimitagrave del Laertiadeintercede pel nemico e lo celebra come il piugrave forte degli Acheidopo Achille Leroe infortunato saragrave [xxx] sepolto con tuttalarmatura dalla pietagrave del sagittario e di Tecmessa nelpromontorio battuto dalle tempeste Ma colui che non ha potutoscegliere il luogo della sua sepoltura e dormire sotto il tumulo ilsonno stesso della terra incognita il sonno ardente dellAfricacolui sottrarragrave la sua spoglia ad ogni contesa e ad ogni onta sapragraveaccendere a seacute stesso il suo rogo e spargere al soffio del noveltempo il suo cenere
Posti dallarte tragica dinanzi a un problema spaventevole ilGreco dellEvo eroico e il Latino della terza Roma entrambi loaffrontano con animo vittorioso quantunque entrambi appariscanovinti Ora il primo non cerca di comprendere non scioglie ilnodo sigrave bene lo taglia con la spada di Ettore Raggiunge il luogodeserto e simmola pago di spandere col sangue una grandeanima Compie cosigrave il riscatto dellatto accettando la necessitagravedellimmolazione Ma il secondo ha locchio piugrave sagace e audace
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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egli non teme di discendere nel suo proprio abisso e dilluminarloAl lume del suo pensiero egli riconosce che latto egrave estraneo allasua vita verace alla [xxxi] sua sostanza profonda e che per ciograve eglinon deve sodisfare la giustizia umana con alcuna ammendalaquoPentimento espiazione La tua luce non egrave la miaraquo Risaledallabisso con uno smisurato impeto di libertagrave portando unsuperbo voacuteto al sepolcro libero per la morte e libero nella morteNon piugrave considera seacute come un colpevole che vuol sottrarsi allapena ma come un nemico che vuol vendicarsi laquoSono unnemicoraquo Troppo hanno pesato su la sua pazienza gli uominiimpuri il tristo tempo La sua fine saragrave una festa dorgogliorampogna incitamento e promessa ai superstiti
Ho detto che il giorno della mia tragedia egrave un giorno ditrasfigurazione Meglio forse avrei potuto chiamarlo un giornodinvenzione eroica Qui ciascun personaggio sotto lurto dei fatiinventa la sua virtugrave che diviene la sua difesa la sua necessitagrave e lasua bellezza Si muovono essi in unombra vespertina ma dopola vigilia che segue il primo vespro la loro vita interna egraveinfiammata da una luce di aurora Se non mi fosse impeditodallangustia [xxxii] e dalla povertagrave della moderna scena io vorreiporre davanti agli occhi dello spettatore non soltanto limagine delFiume fidiaco ma quella della Donna michelangiolesca che sisveglia su larca ai piedi del Pensieroso con in tutte le membra lapesantezza di un dolore titanico il qual non egrave se non lingombrodei pensieri e degli atti ancor costretti nellimpronta maternapercheacute troppo ancoacutera immeritevole di riceverli si mostra il popolodegli schiavi non pur degno di far da strame al sonno dellasorella Notte che lagrave di contro dorme senza riposarsi
Una scena ornata di statue non comporta se non la piugrave severanuditagrave Larte del tragedo come quella dello statuario ha peroggetto il nudo Obbedendo alla legge della mia arte con nontimida mano io ho spogliato di ciograve chera vile e fugace lanima deimiei simulacri e ho potuto talvolta sollevarla fino alla regione del
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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canto La stanza dellUlisside nel secondo episodio non egravedissimile alla tenda del Telamonio Il laquolordume civileraquo sembraspazzato via per sempre se bene salga per la finestra aperta laquoilromorio degli insetti umaniraquo E quel [xxxiii] romorio egrave remoto comeil rombo dellEllesponto
Nel primo episodio la denudazione inesorabile avviene sottogli occhi stessi dello spettatore I personaggi non sono ancor deltutto liberati dal pregiudizio e dalla menzogna non hanno ancordel tutto abbandonata la paura di soffrire e di far soffrire Di trattoin tratto ancor sode nelle pause della loro angoscia la voce fiocae roca della consuetudine A ogni parola a ogni gesto del violentosembra che nellaria della stanza tranquilla qualche cosa sischianti qualche cosa si laceri Quando il domatore di fiumi collinguaggio della poesia celebra la riconciliazione dellUomo edella Natura ecco che la laquoPotenza velata dalla sua stessabellezzaraquo entra dimprovviso nella scena e impone la sua leggealla vicenda Ella forzeragrave le palpitanti creature a cercare nel piugraveprofondo la lor laquovera vitaraquo e a manifestarla
E per manifestarla ciascuno deve accettare laquola meravigliosanecessitagrave della solitudineraquo La maschera del Titano sospesa allaparete non cessa di biancheggiare pur nellombra crescente comeun segno di luce [xxxiv] inestinguibile laquoEgrave lisola dello spiritoraquo diceCorrado Brando laquoe non vegrave nulla intorno fuorcheacute la tempestaraquo
La prima apparizione di Maria egrave accompagnata dallafreschezza e quasi direi dal fremito della primavera acerba Ellasopraggiunge con le mani piene di violette ma lodore dei fiorinon le impedisce di sentire nellaria chiusa lodore della febbremortale Al suo gesto di supplichevole amore Corrado non volgeil capo nel partirsi ebro di lontananza e di perdimento laquoChi lofermeragraveraquo Ed ecco scomparsa quella frenetica forza eccitatricela vita sembra rallentare il suo bagravettito illanguidirsi raumiliarsiAlle imagini della grandezza dolorosa e indogravemita succedono leimagini delle bisogne umili e consuete I vecchi infermi siaffacciano alle finestre dellOspizio tutte eguali nel ricordo
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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camminano in fila su la spiaggia anziate i giumenti placidi chevengono dalle carbonaie di Conca Sorge dal passato e sindugiaper qualche attimo nellaria primaverile un sentimento di pace e disecuritagrave Le lacrime della giovine donna sgorgano subitanee comela pioggia di marzo ma piugrave silenziose [xxxv] Entrano i due uominidediti a offici che sono inutili per la vita luno tenta di farrivivere le pietre morte laltro cura i mali incurabili dellavecchiezza E luno e laltro vengono tratti dal laquodesiderio diriscaldare lanima a un focolare amicoraquo vengono per respirare laquoinuna illusione di santitagrave familiareraquo Evocano il dolce agio di ieri lavecchia fante che porta la lampada verde il silenzio della stradadietro le tende gli usignuoli dellAventino il rimorchio sulTevere i vaghi romori che approfondiscono la quiete e quelnavalestro Pagravetrica che egrave quasi la larva del Tempo quel passatoreinforme su cui sembra che passino le acque del fiume come tuttele cose labili
O Vita o Vitadono terribile del diocome una spada fedelecome una ruggente facecome la gorgoacutenacome la centagraveurea veste
Ecco che di sugravebito leterna Medusa balza dal pavimento dellastanza come da una voragine e agghiaccia lanima di colui che[xxxvi] ha tanto sofferto e tuttavia teme di toccare il fondo dellamiseria Il capo irto di serpenti e grondante di nero sangue egrave lagrave inmezzo alle apparenze familiari tenuto sospeso da un pugnoinvisibile Per vincere lorrore per tener diritte nella schiena levertebre che si disgiungono bisogna inventare una virtugrave eanimarla di seacute con uno sforzo splendido e veloce che somigli auna resurrezione Virginio Vesta Maria Vesta nati dun medesimosangue suggellati dal medesimo suggello sono dimprovvisochiamati alla vita eroica Una voce li chiama li solleva li
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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trasfigura e li disgiunge Nella notte piena si compie il sublimetravaglio incominciato nellincerto crepuscolo
Entrambi guardandosi sono sopraffatti dallangoscia Le fibredei legami lacerate sembrano gemere in loro Neacute luno neacute laltrahanno ancora conquistata la libertagrave suprema Virginio barcollasotto il colpo e si lascia sfuggire una parola poco virile laquoNon cegravepiugrave nulla alloraraquo balbetta quando Maria ha confessato Gli fapaura il suo deserto
Ma la sorella egrave la prima a vincere il tremito egrave la prima arespingere luso il costume [xxxvii] e il limite Il suo sguardo egrave giagraveimpavido e fisso dinanzi a seacute mentre quello del fratello ancoacuterasindugia tra i fantasmi leni del passato Quando egli riafferra lasua volontagrave e le dice laquoVoglio difendertiraquo ella ha giagrave laccentoeroico nella sua risposta laquoContro chi se non temoraquo Il distacco egraveavvenuto Egli egrave solo omai e non puograve piugrave proteggere e non puogravepiugrave consolare Un tempo le due vite si toccarono e ne nacque unbene inaudito Ora i due nati dello stesso sangue ridiventanoestranei e soli Per costruire un santuario bisogna abbatterne unaltro Ma nella donna parla per lultima volta lantica vocetirannica quando a sostener lamato ella afferma la sua certezzalaquoResteragrave col mio amoreraquo
Percheacute le sorga in bocca la nuova voce egrave necessario chellafaccia la sua vigilia laquonel gelo della morte con la finestra aperta sulalba a piedi scalzi come chi deve passare allaltra rivaraquo
Qui penetriamo nellimo cuore del drama la cui vicenda egravetragica la cui essenza egrave lirica Qui pienamente lidea centralesillumina e irraggia del suo splendore la catastrofe [xxxviii] laquoDache profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo canto Tinseguivonelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltato conangoscia tutte le tue melodigravee per attendere che questuna venisseE chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forse lultimo donodel Destinoraquo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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Il ritmo funebre che accompagna il passo delleroe verso lasua fine sarresta allinattesa apparizione della dolce creaturafiglia del canto e anchegli lassassino per un momento apparetrasfigurato purgato dogni macchia esaltato dal miracolo comese dalla tenebra la donna reduce gli uscisse incontro dimprovvisocon una luce di stella La parola sofoclegravea sembra per lui riempirsidun novo senso laquoO tenebra mia luceraquo
Un miracolo infatti si compie insperato come nellAlcesti diEuripide Admeto laquolindomabileraquo vede sparire dal suo talamo laflorida figlia di Pelia Per serbare la sua propria vita egli mandala devota verso la prateria dasfodelo la sospinge nel regno di giugraveSimilmente Corrado dagrave nel suo cuore il commiato crudele alla suadonna per proposito di scampo e non volge il capo al gestosupplichevole della mano ancor [xxxix] fresca di fiori Mi piace dicomparare lanelito di Maria verso lAlba con il sospiro dellaTessala verso lo splendore del Giorno Ἅλιε καὶ φάος ἁmicroέραςLa creatura nuova ha il desiderio di morire percheacute dalla sua mortevenga allamato laquoqualche bene ignotoraquo Ella si distende supina eoppressa dal peso del suo corpo non piugrave vergine si offre vittimavolontaria laquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugraveraquoVeracemente dunque allorcheacute va verso lui che non laspetta ellatorna come Alcesti dal regno profondo Alzando ella il suo veloCorrado la riconosce reduce dal Buio non altrimenti che Admetoalzando Eracle il velo della straniera riconosce il volto divinodella sua sposa a cui ancor siede nella bocca vivente il silenziodellAde - Θαῦμrsquo ἀνέλπιστον τόδε - grida con attonita gioia ilre ospitale
Alcesti si tace La nuova creatura si abbandona allebrezza delcanto per celebrare il suo miracolo interiore laquoDovera lamaschera della colpa ho veduto apparire il viso dellinnocenzaIl mio spirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissarele tue nuove stelle Posso [xl] come te cantare nei suppliziraquo Ilrapimento del morituro egrave impetuoso come un ultimo volo daquilaverso un sole riacceso Egli ora sa a quali culmini tendesse lo
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
[xlii]
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sforzo della sua vita quale fosse il segreto della sua ansia Egravescomparsa la profezigravea eroica che prima gli sembrava di leggerelaquochiara come in una lapide incisaraquo nelle corrosioni spaventosedellimmensa duna oceanica laquoTu sei forse la mia ultima terralontanaraquo dice egli alla donna che lo chiama e lo suscita I fiumi imonti le selve i deserti tutte le patrie ignote e agognatesembrano sprofondarsi nel suo spirito e convertirsi in regioniinteriori Altri cammini altre culture altri dominii altre cittagravericonosce egli in seacute o intravvede Trasmutato in spazio mistico ilcontinente periglioso egrave dentro di lui cinto dalle onde laquosenzaschiuma e senza strepitoraquo dellimmensa Malinconia laquoTu sai chese cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile dentro di me Toccare lasorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale se quella gioianon illumina nel mio spirito una cima piugrave altaraquo
Quando la voce feminile ascende sino [xli] alle note del canto ilsuo potere riesce a superare il fascino dogni altra bellezza edogni altra armonia poicheacute per divenir musicale egrave necessarioche quella voce saccordi col ritmo del nostro cuore lo rinforzi siperda in noi diventi la nostra essenza stessa si trasformi inqualche cosa che prima ignoravamo e che dimprovviso ci apparecome un nuovo tesoro di sangue e danima laquoSento che le radicidella mia vita non sono piugrave in me e che linfinito egrave lagrave dove tu tivolgiraquo dice linebriato quando sta per ricevere lannunzio dellamaternitagrave Egli medesimo ascende alle piugrave alte note del canto nelcelebrare la vita della sua vita
Mi tornano nella memoria le parole dellAntico mentre miaccomiato dalla creatura nuova che porta la costellazione di ferronelliride Ella va a porsi tra Silvia Settala e Mila di Codra nonmutilata come luna non incenerita come laltra ma compiuta daun sacramento della Natura non un vincolo ma un dono piugrave cheun dono un Segno laquoOr teco pensa che bellezza dovea essere inlei alla quale parea si convenisse lo suo doloreraquo
[xlii]
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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Scomparsa la donna dalla scena il ritmo funebre interrottoricomincia ma or sembra condurre leroe non piugrave verso ilsacrificio e verso il sepolcro sigrave bene oltre lamore e oltre la mortelagrave dove egli non possa laquoneacute soffrire neacute morireraquo Ancoacutera persiste inlui il fascino della melodigravea quando ricorda al servo la notte diMilmil il cerchio di fuochi il suono delle tre canne dispari i Neriche ascoltavano immobili laquocome se quel canto non fossestraniero ma venisse dal fondo della loro infanziaraquo
Quale istinto lo inchina cosigrave verso il laquofiglio del crategravereraquo Diceegli a Rudu laquoSei nato dentro un crategravere spento che si ridesteragraveraquoI crategraveri sono le fauci bacchiche della Terra Il morituro cercaforse di compiere la sua ultima comunione con la Natura ignudacon la Natura immune da ogni indagine della conoscenza nonviolata dallurto di alcuna civiltagrave Nellisolano persiste il tipoprimordiale delluomo Costui vive fuori dogni epoca e fuoridogni ordine sociale Non egrave allestremo ma allorigine della suastirpe Egli ha perduto il ricordo del suo passato familiare lanozione del suo stato civico il senso della [xliii] domesticitagrave Egrave inlui non so che riflesso del Coro originario obediente ecompaziente che vede come il dio soffra e come si trasfiguriEgli non comprende ma sente non conosce ma indovina Sopratutto adora e obbedisce La sua servitugrave egrave cieca ma sublime laquoTusei ancoacutera capace di cantare con una voce piugrave ferma in unsupplizio piugrave crudo se io te lo comandoraquo Si ripercuotono nellasua anima semplice le angosce del suo Signore ed egli apparecome limagine ripercossa del demone dionisiaco che dinanzi alui si agita e si manifesta Al suo contatto leroe doloroso egraveriassalito da un sugravebito accesso di selvaggia allegrezza laquoImaginachio abbia bevuto lidromele e che mi ritorni la smania dellaguerraraquo E ripreso dal fremito oscuro della superstizioneridiventa aleatore si arrischia di nuovo al gioco facile e terribileper rievocare la potenza della sua volontagrave che un tempointerrogava la Sorte ma soltanto per contrariarla ma soltanto perafferrarla alla gola come Alessandro fece della Pitia sul tripode
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoChe vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoiraquo gli dice il servolaquoMi leggi nellocchioraquo egli risponde e sa che [xliv] nellocchionon ha lo sguardo della volontagrave invincibile ma lo sguardo stessodel fato che lo possiede e lo trae Dalla pelle del leone distesa sulpavimento per ricevere il getto della moneta romana si levaallora limagine di laquouna gloria che fu silenziosaraquo Ed egli che nonha immortalitagrave fuori del Deserto esprime luno de suoi duegrandi voacuteti funebri laquoAccendimi un fuoco di lentisco sopra unnuraghe per memoria e non mi dimenticare nei tuoi cantiraquo Haveduto nella sua visione sopra lisola fiorita dasfodeli ecommossa dallagravensito dei giganti dormienti laltare ciclopico dimacigni non cementati se non dal tritume dei millennii
Cosigrave vedragrave nellombra della basilica romana il colosso di pietralaquoquasi belva quasi dioraquo ed esprimeragrave al fratello perduto laltrovoacuteto il supremo laquoPortagli una corona di cipresso in memoria dime e deponila su le grandi ginocchia ove sognando mettemmo ilnostro avvenireraquo
Mirabile fato quello del superstite domatore di fiumi Perriuscire a inventare la sua virtugrave qual somma di forze ha dovutoegli raccogliere e costringere Non lo sostiene [xlv] alcuna ebrezzaneacute il fascino del canto neacute la rivelazione delloltrepassato amoreAnche la sua volontagrave di beneficio diviene inefficace Egli conosceche ogni consolazione egrave vana per la creatura che puograve soffriresincheacute piugrave non senta la sua sofferenza Lanima eroica respinge daseacute ogni cosa lene come la ruota che gira vertiginosamente Lacompiuta virtugrave genera la compiuta solitudine E lamico e lasorella partendosi da lui gli ripetono la medesima dura parolalaquoDove io vo tu non puoi seguirmiraquo Egli egrave solo come nessunaltro Lacqua ha cessato di sorridere nellUniverso Ma ilregolatore dellElemento inesauribile sa dire a seacute stesso - laquoTaci oprofondo Consoacutelati daver tutto perduto se in te egrave rimasto quelsenso nuovo che ti faragrave scoprire domani la nuova sorgenteraquo
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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laquoLuce su i culmini solaraquo grida la voce dellOrchestra con unasonoritagrave trionfale lacerando il silenzio dellaspettazione primache su laltura scenica il velo si apra La mia tragedia risponde aquel grido illuminando tutti i culmini Ella celebra le piugrave arduevittorie del coraggio umano su la [xlvi] sventura e su la colpa Ellainterpreta con insolita audacia il mito di Promegraveteo la necessitagravedel crimine che grava su luomo deliberato di elevarsi fino allacondizione titanica e conferisce non so che selvaggio ardorepatetico allimpeto iterato della volontagrave singola verso luniversalealla smagravenia di rompere la scorza dellindividuazione per sentir seacuteunica essenza dellUniverso Ella afferma ed esalta listintoagonale come solo creatore di bellezza e di signorigravea nel mondoElla ricorda alla razza dei Caboto lantichissima sua laquovocazionedoltremareraquo la sua prima sete davventura e di scoperta la gioiadi propagare di lagrave da ogni confine lo splendore della patrialorgoglio di stampare lorma latina nel suolo inospite Misurandosu larco romano la prominenza del sopracciglio consolare ellaoffre alla terza Italia la visione augurale della sua nuovaarchitettura considerata come il linguaggio della potenza come ilgrande atto concorde della volontagrave che muove i macigni come ilprodigio compiuto dallebrezza della volontagrave che aspira a placarsinellarte Ella in fine santifica il dolore che trasmutato [xlvii] nellapiugrave efficace energia stimolatrice genera e conserva lavvenireElla glorifica la donna sapiente in una sola cosa nel donar seacutestessa Dice laquoLa paura del dolore la paura di soffrire non puograveessere abolita se non da una religione in cui lAmore sia amatoraquoAnche dice laquoChe ciascun uomo si faccia degno di ricevere unannunzio di perpetuitagrave avendo fede nella Vita Eternaraquo
Tale o amico egrave la parola della tragedia abominevole che icatoncelli stercorarii - sia detto con sopportazione - consegnanoogni giorno alla vendetta popolare Nessuna delle mie opere fumai tanto vituperata e nessuna mi sembra piugrave nobile di questaCol canto senza musica ella si accorda agli esemplari augustiSorta dalla mia piugrave vigile angoscia con la spontaneitagrave di un grido
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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ella sembra composta sotto linsegnamento assiduo dei primiTragedi Ma gli accordi e i riscontri che io discopro in lei se lacontemplo sono per me stesso inattesi mi significano le divineanalogie della vita ideale le comunioni misteriose e quasi direisotterranee che affratellano le creature dello spirito Quando su lamano pallida ma forte di [xlviii] Maria Vesta che alza il suo velointravvedo lombra del braccio di Eracle che discopre il visofedele dAlcesti tornante dallAde io riconosco leternitagrave dellapoesia che abolisce lerrore del tempo Anche riconosco la veritagravee la puritagrave della mia arte moderna che cammina col suo passoinimitabile con la movenza che egrave propria di lei sola ma sempresu la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri
Per ciograve io mi considero maestro legittimo e voglio essere esono il maestro che per gli Italiani riassume nella sua dottrina letradizioni e le aspirazioni del gran sangue ondegrave nato non unseduttore neacute un corruttore sigrave bene un infaticabile animatore cheegraveccita gli spiriti non soltanto con le opere scritte ma con i giornitrascorsi leggermente nellesercizio della piugrave dura disciplina Lefigure della mia poesia insegnano la necessitagrave delleroismoUscito egrave dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera epropria laquoRappresentazione di Anima e di Corporaquo - che siaapparso in Italia dopo la Comedia Questo poema si chiama LausVitae egrave composto con unarte demoniaca come quella che [xlix]
foggia gli specchi magici e opera per continua metamorfosi su leimagini del mondo visibile trasmutandole in segni luminosi delmistero interiore Egrave il ditirambo delle origini e delle profonditagraveLanima vi si agita nel canto come una Menade che abbia rapito ilsegreto a Orfeo prima di lacerarlo ma sempre la segue lombraeleusina
lombra del mietitoreindicibile che innanziagli epopti mietevala spiga di grano in silenzio
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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Colui che sa leggere quelle grandi strofe eguali e semprediverse regolate dallimpari numero delle sette Pleiadi e delle treCagraveriti colui saffaccia alla soglia dellAvvenire e intravvede iprimi lineamenti dellessere che sta per formarsi figlio dellanostra angoscia meravigliosa e del piugrave divino mito
Due fra tanti insegnamenti colui ritenga con piugrave strenuatenacia percheacute sono i due poli del nuovo asse spirituale due artieroiche larte di inventare ogni giorno la sua propria virtugrave controlevento e larte [l] di serbarsi puro Tutto il poema converge allaLegge di Delo come la piramide al suo apice
Or tu nella mia dipartitao Rupe da tutta la tuanuditagrave cui piugrave non fa veloil fumo delle ecatombiripeti a me lunica leggecui voglio obbedire SII PURO
Anche gli eroi della mia tragedia travolti dalla sventura osorpresi dallAte carnale si sforzano di obbedire a quel comandoe cercano di uccidere laquola bestia inferma nel loro fango penosoraquoLa mia recentissima opera sviluppa in forma tragica taluno deipiugrave attivi fermenti ondegrave fervido quel carme che il poeta consideracome
il monumento al suo spirtoliberato e liberatore
Che mai puograve dunque significare e valere il tentativo di rivoltacontro la mia signoria spirituale basso e vano come unasommossa di schiavi ubriachi Qual mai potenza puograve oggi essererivendicata contro la mia arte se la mia arte ha celebrato e [li]celebra nella piugrave schietta e piugrave energica lingua dItalia le piugravesuperbe e le piugrave sante potenze della vita In nome di qual principedegno dessere unto e coronato re domandano la mia deposizione
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e iladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei mieigiardini Come mai puograve sperare non dico di prevalere ma digiungermi al calcagno il rancore servile dei troppi che nonsapendo avermi per maestro mhanno per padrone e regravecano infronte il mio marchio rosso e cercano invano di graffiarlorompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimilia quelle di Taide attuffata nella seconda bolgia
Nessuno certo sa ridere piugrave tranquillamente di me Perograve vegraveuna specie avversa che riesce a privare della consueta sobrietagrave lemie allegrezze Non rado avviene chio trasmodi e mi perdoninole Grazie decenti quando il Catoblepa - la bestia plantigravegradanominata nel Morgante del Pulci laquoche va col capo in terra e collaboccaraquo - fa una buca nel mollicchio grufolando e minsegna chequella egrave la divina [lii] profonditagrave a me preclusa poi sadiradigrigna ringhia crede di stritolarmi vivo e non saccorge davereaddentato una delle sue quattro zampe insensibili gravi di grassodi stupore e di mota
Comegrave lieve oggi o amico la bellezza dellAlpe di LuniAnche la faccia del Tirreno egrave di sigrave tenue puritagrave che mi toglie ildesiderio di risollevare gli occhi verso il cielo percheacute appar quasiuna imagine del cielo piugrave divina e piugrave vicina simile forse aquellestatica attesa che nei sereni impagravellida tutto loccidentequandegrave per sgorgarne la lacrima di Espero Ma lAlpe mi favolgere il capo in dietro e obliare il resto
Egrave ben quella che affocata dal tramonto diede a Dante ospite deiMalaspina la visione della Cittagrave di Dite egrave ben quella che ilfurente Buonarroti sviscerograve percheacute gli rendesse le sue creatureimprigionate fin dallalba dei tempi nella matrice marmorea egrave lapatria delle aquile nere e delle sentenze lapidarie egrave la sostanzaterrestre delle forme eterne Ma oggi il suo travaglio ha tregua lasua durezza si spetra Non vegrave [liii] nel mondo visibile non nellamia memoria una parvenza che le somigli Forse ora che mi
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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ricordo forse a lei smisurata e inesausta somiglia solo quel fioreparagravelio che in un giorno di felicitagrave vidi sopra le sabbie del Fagraveleroattico e non lo colsi
ah di sigrave lievebellezza che parveci entrassein noi non pel varco dei sensima comentra un puro pensiero
Tuttavia ella era ieri anche piugrave bella mentre la contemplavostando di lagrave dalla folta selva di pini che mi nascondeva il mareNon era ella come il sogno ieri ma come la vita ma come unavita che sorgendo dalla piugrave remota malinconia e melodia dellaTerra si palesasse a sommo della rupe in quella guisa indicibileonde appare nello sguardo delluomo il sugravebito ardore dellanimaLa laquomateria prometegravearaquo sembrava a un tratto divenuta impazientedi attendere lo scalpello e il martello del Titano pronta a foggiarsida seacute medesima secondo la sua aspirazione pronta a dare da seacutemedesima alla sua massa leffigie del suo spirito in quella guisaindicibile onde [liv] lanima delluomo sembra crear dallinternolossatura che la significa E non mai la parola della sera avevaparlato nel mio cuore con una musica tanto religiosa
La distesa umile dei campi era oscurata sotto quella grandezzain punto di trasfigurare e fumigava quasi cerulea di mirra senzaodore Io stava ai piedi dun alto pioppo chera lultimo dunlungo ordine deguali ed ecco udii il fremito della cima e alzai ilcapo a guardare E la tregua della contemplazione fu rotta percheacuteinvidiai lalbero che egrave un uomo piugrave saggio e piugrave antico Eglivedeva due spettacoli con la sua cima fremente vedeva lAlpe evedeva il Mare E io sentii con affanno guardando il lucido motodelle frondi bicolori sentii che lo spettacolo a me nascosto dalfolto della selva era il piugrave bello laquoChe mai saragrave la luce su lamarina se il suo riflesso egrave tanto bello su la montagnaraquo
Allora meditando per i sentieri silvani scopersi il visovirgineo di una semplice veritagrave il quale mi diede tanta gioia che
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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mi compensograve di quellaffanno E consacrai lapparizione alla cimadel pioppo candido e il pioppo al mio degravemone
[lv]E Oggi o amico mentre ti offro questa mia opera e raduno le
pagine ancor calde di unaltra e mi preparo alla dipartitaautunnale io rinnovo al degravemone il voto di ieri laquoConcedimi che inquesto luogo dove tutto egrave alto e puro e degno di ripercuotere ilgrido fugravenebre di Niobe giagrave qui dalla mia anima udito concedimiche in questa solitudine io termini di scolpire la mia propriastatua secondo le leggi che massegnasti tu soloraquo
LA VERSILIANA 30 novembre 1906[1]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PIUgrave CHE LAMORE
[3]
LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
MARIA E VIRGINIO VESTA
CORRADO BRANDO
MARCO DAgraveLIOGIOVANNI CONTI
RUDU
Il luogo dellazione egrave la terza RomaIl tempo dellazione egrave al principio della primavera tra due
vespri[5]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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PRELUDIO
[6]Un Ulisside egli eraPerpetuo desigraveo della terraincognita lavido cuoregli affaticava desigraveoderrare in sempre piugrave grandespazio di compiere nuovaesperienza di gentie di perigli e di odoriterrestri Come le schiavedi Bitinia o di Frigiarecavano in letto corintiolindelebile aromanatale cosigrave le sue patrieremote nellanima suavoluttuosamenteodoravano
Laus Vitaelig XV[7]
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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MOTIVI PER UN PRELUDIOSINFONICO
Vespero luce sui culmini sola membra doro titaniche sparsenella montuosa nube o morte e bellezza diffuse per tutto lospazio
Ecco la mia agonia ecco la mia agoniaFatto egrave il vespero su la nuditagrave dei fiori primi su la primavera
impube ancor nuda di foglie che tocca a quando a quando lerinate creature con le mille e mille dita leggegravere della sugravebitapioggia E ancoacutera la pioggia intermessa arieggia nellaria lasorella sua bianca
Ecco la mia agoniaColui chegrave dato al sepolcro o profonde radici vuole
interrogarvi Ditegli il segreto di sotterra che vi nutre ditegli laparola senza voce onde traete la duplice forza del discendere edel salire lamore della terra [8] e del cielo Una cosa egrave chei nonvede Una cosa non vede colui che osograve mirar con occhi novelli untempo novello
Madre percheacute mi fendesti pel mezzo la pagravelpebra molle evincludesti la cecitagrave dello sguardo carnale che si corrompe Solpercheacute ne sgorghi londa di quelloceano amaro che da tutti ipetti si leva fino in sommo delle gote e trabocca Ma nonpiangerograve
Sento il prodigio Agita anche il moriente quel delirio chentrogravein ogni ramo per esprimere fiore e semenza
Impeto del Canto fremito dellinfinita LiraForse una grande Musa cammina in questora per un
cammino terrestre non veduta che gli uomini ignari chinano gliocchi su le scodelle fumanti Forse va sola e scalza su lanticobasalto nella solitudine ostiense forse dalla selva lauregraventia va
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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verso la via delle Tombe o forse lunghesse le muraglie del portosepolte e sommerse Passa tra gli stipiti eretti della PortaMarina ode appressarsi alla foce la nave carica della fortuna diRoma E i lauri intorno al capo [9] chiomoso brillano irti comeferri di lance che il sangue del vespero arrossa
Volontagrave occhichiara figlia di Pallade e del Satiro gioia dellostupro divino concepita in un altissimo grido primogenita dunaltra generazione di Muse ti sovvenga del regno lontano
Il ciel della sera aveva sopra noi il colore del tegravendine chepallido egrave come la perla ineffabile palesato nella ferita E non difronda fu irto il coraggio nel rischio ma duna selva di braccia Ilcorpo dun solo parve numeroso come il numero ostile fudimprovviso una folla possente una moltitudine di titagraveni alcomando di un re senza clava E udivam dietro noi garrire labandiera invisibile nel vento del mare il bagravettito della veladUlisse sfuggita alla scotta E tutta la sabbia era come la pelledistesa dun immenso leone Ed eravi un re un re nel Deserto ilcuore carnale non maggiore della man chiusa ma linteragrandezza del cielo pareva discendere nei pulmoni chelavvolgevano aerei conversa in sovrumano respiro
O grandezza La piugrave grande egrave la piugrave sconosciuta[10]Ora verso qual plaga del cielo io leverograve la mia boccaEcco che laquila viene con grave remeggio recando
nellunghie una salma pesante come il mio destino ferrato Egravelaquila o la mia speranza rapace che rise troppo presso allafolgore
Nuove Erinni figlie dellAurora e dellUomo investigate ilcuor mio con lo scandaglio oceanico e se da voi si discopra nelfondo altra cosa che un desiderio immortale voi gettatelo comeun frutto corrotto nel vicolo ingombro dimmondizia plebea Mase quel desiderio e il mio cuore sono un medesimo pesolasciatelo nellartiglio sublime col segreto che non puograve piugrave esserdetto
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Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
[13]
40
Laggiugrave laggiugrave lArco della Notte inalza il suo trionfo allestelle Ahi nero vino dellagonigravea che bere bisogna fino allultimagoccia nella tazza dellonta Non mai tanto bella mi parve lasorte del naufrago che beve il lungo sorso del mare come unnutrimento eterno e ode nellorecchio rempiuto lululo dellasirena che lo chiama alla trasfigurazione notturna
[11]Tutto egrave cenere tutto egrave silenzio Libera alfine megrave dogni
strepito lanima lungi alla turba ventosa che non raccoglie senon il suo proprio murmure nei foacuteri trafitti per losso del capocurvato
Tutto egrave silenzio Piugrave non canta lungo il fiume di gloria laviatrice dalla chioma irta di fronda si ferma su la sacra foce easpetta poggiata a una spada larga come la pala dun remo
O Vittoria annitrente vergine poledra pasciuta dasfodeli chevidi balzar dalla rupe di Ardea dalla rocca del magnanimoTurno (splendeva nel balzo tra i quattro zoccoli il ventre candidocome quel dellairone) or percheacute mi torni nel sogno e mincalzi
Non te amo non te ma nel candore di un altro deserto labelva indicibile dalle grida feminee la leonessa alata daliaquiline armata dacute mammelle che non nutrono uomo neacutedio
Io la riveda Io la riveda anche una volta ne beva il soffio cheodora del pasto cruento merga nellorrore del suo sguardo piugraveantico della Necessitagrave e del Tempo fiso al segno regale nella miafronte non cancellato [12] e attenda il primo raggio del Sole quelche tutta faceva risonar la mia vigile vita come dardo scagliatocontro simulacro di bronzo e percosso da quello io precipitisotto luna branca protesa e quivi rotto biancheggi nellariditagravesempiterna ossame deroe senza nome
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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IL PRIMO EPISODIO
[15]Appare una stanza spaziosa e imbiancata nella casa di VIRGINIO
VESTA ingegnere dacque che sta lungo il Tevere alla Marmorata tralAventino e il Testaccio Una finestra egrave a man ritta una porta a mancaunaltra in fondo Alle pareti pendono tabelle di formule tavolegrafiche grandi carte ove sono figurati i corsi dei fiumi dei torrenti deicanali gli apparecchi delle fontane gli spaccati delle cisterne dellecondotte dei serbatoi delle chiuse delle dighe dei ponti le opere di presae di difesa i congegni delle nuove macchine per inalzare condurregovernare le acque Scaffali bassi ricorrono intorno carichi di volumiUna tavola robusta egrave presso la finestra [16] e sopra vi sono i larghi fogliper disegnare le righe le squadre le seste le matite gli inchiostri tuttiinsomma gli strumenti dellarte e vegrave anche di metallo il modello dunariete idraulico di legno il modello dun ponte a tre archi in un vaso divetro un mazzo di violette Non questi fiori soltanto interrompono lasemplicitagrave rigorosa ma anche alcune imagini sublimi il busto di Danteil ritratto a sanguigna della vecchiezza di Leonardo la testa delloSchiavo di Michelangelo la maschera di Ludwig van Beethovenformata da Franz Klein nel 1812 il calco della statua mutilata che futratta dal frontone occidentale del Partenone creduta da taluno ilsimulacro fluviatile dellIlisso attico
Egrave un pomeriggio di marzo mutevole in cui savvicendano gliscrosci di pioggia e gli sprazzi di sole Per la finestra si scorgono i leccii pini i cipressi dellAventino Santa Maria del Priorato la villa deiCavalieri di Malta i mandorli sul clivo erboso le vecchie muragliecoperte di edera
[17]VIRGINIO VESTA egrave in piedi contro la tavola del suo lavoro nellatto di
tirare una linea retta sul foglio CORRADO BRANDO si muove per la stanzainquietamente nel parlare si sofferma o tendendosi verso lamico siappoggia allo spigolo della tavola o si pianta dinanzi alla mascheratitanica o si lascia cadere su una scranna e poi di sugravebito balza e riprendea far le volte del leone Qualcosa di violento e di subitaneo egrave in tutte lesue movenze e unaspra passione gli dirompe la voce
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO BRANDO
La linea retta quella che tu segni lagrave con la tua riga dacciaiouna megraveta certa e sia pure una ruina certa la caduta irreparabilelo stroncamento dei due gomiti [18] e delle due ginocchia ma un sigraveo un no Intendi Questo volevo dalla vita
VIRGINIO lascia il tiralinee e lariga alzando il capo
VIRGINIO VESTA
E la vita non ti ha giagrave risposto
CORRADO
Come
VIRGINIO
Sei ancora di qua dai trentanni e hai giagrave potuto compiere unagrande azione
Il rancore indurisce losguardo dellinquieto e glicontrae la bocca
CORRADO
Senza gloria a beneficio altrui
VIRGINIO
Che importa Sei tu di quelli [19] che hanno bisogno dellafanfara per muovere allassalto e della mercede per combattere
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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CORRADO impetuosamente
Sono di quelli che portano dentro di seacute la bestia selvaggia elontani dal deserto nella ressa degli uomini non hanno altrascelta se non tra la cupidigia e la mortificazione tra il crimine elignavia
Egli si sofferma davanti allamaschera che lattira
VIRGINIO
Guardala bene la maschera del sordo Beethoven Tinsegna ilcoraggio e la solitudine la pazienza e la lotta silenziosa Piugrave lavita egrave constretta piugrave egrave alta piugrave sinalza e piugrave diventa dura
[20]
CORRADO
Che minsegna costui Minsegna il furore e il turbine Quandotua sorella suona qualcuna di quelle musiche la tempesta sollevatutte le forze dellanima e le aggira e poi le sbatte e schiacciacontro un muro di granito oppure lo sai un artiglio ostinato tiscava nel vivo del cuore per ritrovarti e lacerarti le radici delsogno piugrave nascoste Tu stesso allora diventi pallido
VIRGINIO
Percheacute sento sorgere dentro di me la mia vera vita che non egravequella mediocre di tutti i giorni in cui mi curvo e mi logoro
CORRADO
Che chiami tu la tua vera vita[21]
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
[23]
CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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VIRGINIO
Una potenza velata dalla sua stessa bellezza
CORRADO
Una potenza senzatti senza regno
VIRGINIO
Che trasfigura gli atti che non ha limiti al suo regno che dime umile ingegnere idraulico irto di moduli logaritmici diformule trigonometriche e di equazioni generali fa il regolatoredellElemento inesauribile che circola in tutte le creature viventidalla pianta alluomo il signore dellacqua mediatrice emacchinatrice comune a tutto ciograve che vive mista alla nostracarne e alla fibra dellalbero [22] eguale nel nostro cuore enellacino duva nella nuvola e nella lacrima E mavviene diripetere in me il cominciamento del Trattato di Leonardo comeuna preghiera della mia infanzia percheacute lacqua egrave il sangue e lalinfa del mondo E per piugrave conoscerla piugrave lamo obbedendo allasentenza di quel primo maestro e quanto piugrave lamo tanto piugrave sodominarla percheacute lamore mi trasmuta la mia scienza in arte elarte mi trasfonde nella cosa amata di modo che lintuito talvoltami precorre il calcolo come se fosse nato in me un senso nuovo ein tutti i miei spiriti fosse qualcosa di simile a quellacume cheportano nelludito i cercatori di sorgenti
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CORRADO
Cosigrave tu dici che la tua vita vera egrave la poesia
VIRGINIO
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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Ma la poesia egrave la realtagrave assoluta egrave lessenza stessadellUniverso e la trovi qua in questa arida tabella di valori comelagrave nelle linee dellIlisso fidiaco Ogni scienza posta in condizionivitali diventa unarte Per ciograve io che tratto i fiumi con argini eburghe con chiuse e incili ardisco tenere accantoallarchipenzolo il calco duna statua fluviale che ornava la frontedel Partenone Quando io freno un torrente con le mie briglie e lemie traverse quando diramo per una pianura i miei canaliirrigatori quando [24] imprigiono la polla dei monti nel mio tubodi ghisa e la conduco alla cittagrave distante quando traggo la massimaforza dalla corrente e dalla cascata con la mia ruota e la miaturbigravena io credo avere nel mio polso il battito dei ritmi fluidi eleterna pulsazione dellElemento accompagna e infervora i mieicalcoli esatti E se io determino langolo duno sbocco o unasezione di minima resistenza la pressione di una condotta o lospessore dun serbatoio la curva interna duna paletta o la suainclinazione sul raggio io sento rinascere in me quel sentimentoprimitivo delle energie naturali che faceva religiosa lanima dellostatuario greco intento a figurare il mito cosmico nella statuabella [25] Anzi quel sentimento antichissimo diviene in memoderno ancor piugrave profondo e pio percheacute la scienza rivelandomile leggi della Natura mi ha ancor piugrave certamente mescolato alcircolo delle forze inconsce E quando io traccio la linea stabilitadal mio calcolo non meno ardua e non meno delicata di quellache circoscrive quel tograverso ammirabile io sento il mio istintotendersi verso lapparizione di una bellezza nuova percheacute la mialinea non trasmuta in effigie umana una energia naturale ma aquesta imprime il moto della mia volontagrave per condurla a unoperapiugrave varia e piugrave vasta destinata non alla contemplazione maallazione non allornamento del mondo ma alla conquista delmondo Ed ecco che [26] la furia del torrente egrave constrettanellalveo ecco che la terra irrigata moltiplica il pane ecco che lacittagrave si disseta si terge sillumina si abbellisce si arma beneficatadalla dispensatrice che senza stanchezza propaga e trasforma di
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
[27]
CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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congegno in congegno il suo potere E mentre io considerolopera che non egrave fissa come quella statua ma egrave mobile come ilmio cuore sento veramente con lAntico che laquodallacqua vienlanimaraquo e che quella egrave la stessa per cui la mia sete comunica conla sete di tutti gli uomini la stessa per cui si compie il prodigiosegreto nella macchina delle nostre ossa la compagna dellosforzo e dello strazio umano acre nel nostro sudore amara nelnostro pianto
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CORRADO
Anche tu soffii nel tuo sogno il male della tua anima perconsolarti
VIRGINIO
No Il mio sogno egrave stabile e regge il mio peso Egrave il gradino sucui salgo per avvicinarmi alle mie speranze
CORRADO
Io non conosco se non quello che aderisce allatto come ilbagliore a ciograve che riluce Il mio piugrave gran sogno aderiva alla miavita una notte di marzo laggiugrave nel paese dei Galla di contro allamontagna coronata di fuochi mentre giungeva di tratto in tratto alnostro piccolo campo il grido di [28] guerra rimbombante dalturain altura giugrave pel fiume sconosciuto e io avevo gli occhi beneaperti nel buio il mio buon fucile tra le mani fitta nel centrodella mia volontagrave la megraveta come un cugraveneo tutta vivente intorno ame limmensitagrave del Continente nero nelle narici quellodoredAfrica che non abbandona mai piugrave il cervello di chi lha fiutatouna volta Coricato sentivo la mia anca imprimersi nella terramolle con un cavo che poteva anche essere il principio della miafossa e allora tutte le tombe italiane sparse nelle vie tenebrose mi
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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risplendevano innanzi allanima piugrave che i fuochi dei Galla sulmonte mentre udivo nelle tregue del clamore nemico il respirodei miei Sudanesi e dei [29] miei Somagraveli accosciati tra le euforbieMi ricordo era il 21 di marzo lequinozio di primavera Laltriericadde il secondo anniversario
VIRGINIO
Devi averlo santificato
CORRADO
Sigrave passando la notte in una bisca tentando per lultima volta lafortuna ignobile con qualche biglietto untuoso
VIRGINIO
Percheacute cerchi di offendere e di scacciare cosigrave crudamenteleroe che egrave dentro di te
CORRADO
Egrave dentro di me Dunque egrave prigioniero E ogni prigioniero si [30]
fa astuto e malvagio o diventa folle ritrova la sua libertagrave nellafollia Laria vivida il pericolo prossimo il cuore pieno dallegratemeritagrave ecco quel che gli converrebbe
VIRGINIO
E non sai dunque aspettare
CORRADO
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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Aspettare che cosa Quando lalbero egrave divenuto grande checosa aspetta La folgore Ma anche la folgore tarda o non vienmai
VIRGINIO
Aspettare il tuo giorno disciplinando la tua forza
CORRADO
Ah la forza immobile nellattesa dellesplosione Conoscoquesta [31] attitudine Egrave ben quella di molti tra i nostri coetaneioggi Hanno sempre in mano la miccia accesa e la guardanomentre si consuma fincheacute non si sentano bruciare le dita I piugraveaccorti invece della miccia accendono un fuoco di bengala coicolori nazionali E gridano di tratto in tratto laquoEgrave tempo I tempisono prossimiraquo Tempo di che
VIRGINIO
Quando tutta una generazione aspira verso un nuovo Ideale egravesegno che i grandi esemplari stanno per riapparire dallaprofonditagrave della stirpe
CORRADO
O Virginio lIdeale posto fuori della vita egrave una specchierapublica [32] per vanesii e poltroni LIdeale dun popolomagnanimo non precede i suoi fatti ma egrave lirradiazione emanatadai suoi fatti nella lontananza del tempo Comegrave dun popolo cosigraveegrave dun uomo E io mi vergogno desser divenuto il comediante delmio Ideale segnato a dito su i marciapiedi urbani laquoLuomo dallespalle quadreraquo dicono laquoegrave Corrado Brando quello del Giuba Ilcapo della spedizione lha molto lodato per la sua abilitagrave nel
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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cucinare la carne dippopotamo e nel cucire le ferite ai negri conlo spago Ora vuol tornare in Africa a ogni costo Bella passioneIntanto si esercita su per le scale dei Ministeri e della Societagravegeografica in questue e passa le notti nelle bische per veder [33]
di vincere o di barare alcune di quelle migliaia di lire chelingrata patria gli nega e che pur gli bisognano al fornimento Macome mai non porta a guinzaglio un paio di leonciniraquo
Nel riso acre sembranostridergli i denti
VIRGINIO
No non ridere di quel riso cattivo Tu affermi che lacontraddizione e la guerra sono per la tua natura gli stimoli piugraveefficaci a vivere e ad amare la vita Ed ecco limpedimento tiesaspera e ti disgusta Ma non vegrave eroismo senza impedimentoluna cosa e laltra sono indissolubili come la nativitagrave e il dolore
CORRADO
Limpedimento formidabile da [34] abbattere o da sormontarenon linciampo limpaccio lintrigo
VIRGINIO
La povertagrave le miserie domestiche i fastidii cotidiani lebisogne umilianti ed estenuanti la malattia lingiustizialingratitudine il dileggio non sono queste le ombre di tante viteillustri a cui domandiamo ogni giorno il segno di luce per andarpiugrave oltre
CORRADO
Pronto io sono per la mia megraveta a prendere su me quel chevha di peggio in terra risoluto anche ai sacrifizii umani Tu
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
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mandami lagrave dove io ho lasciato la mia virtugrave e poi dammi dacompiere quel che egrave piugrave difficile e piugrave atroce io lo compirograve senzamai volgermi indietro [35] neacute mai mettermi a giacere Quel chenon mi fa morire mi rende piugrave forte Ma pur mandami e dimmiche io vado a morire che avrograve il mio tumulo in una regione nonmai calpesta da uomo bianco Andrograve senza esitare cantando Lasera che giunse a Roma la notizia della morte di Eugenio Ruspoliil sentimento dellinvidia soverchiograve ogni altro e mi divorograve ilcuore A Burgi su la via del Daua che primo aveva percorso egliha per monumento un ramo secco fitto in un mucchio di terraagguagliato nel sepolcro ai capi della gente Amarr Per quella viaio voglio ritrovare le sue tracce ma andar piugrave oltre assai piugraveoltre risalire il Daua cercar di sciogliere lenigma del fiumeOmo E poi Ho il mio pensiero [36] anzi ho il mio impero unaparola romana da rendere italica Teneo te Africa Ah se tupotessi comprendere Ah se tu avessi provato una volta quel cheio provai quando di lagrave da Imi entrammo nella regione ignotaquando stampammo nel suolo vergine lorma latina Ancora vedoi branchi davoltoi e di cicogne levarsi sul Uebi odo il fischiodellaquila pescatrice
VIRGINIO
Ti comprendo Comprendo la tua passione e la tua nostalgia enon so percheacute maiuta un ricordo della nostra adolescenza ilricordo di quella sera su la via Cassia quando ci smarrimmo e anotte ci ritrovammo su lArrone e tu volesti salire la rupevulcanica [37] per entrare nelle rovine di Galera e tutta notte errastiaprendoti la via tra i pruni fitti e allalba eri stillante di sangue edi rugiada quando ti addormentasti sul tufo Ti rammenti
CORRADO
50
Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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Mi rammento Presi la febbre Allora il fiumicello Arronebastava alla mia sete Dianzi tu mi parlavi dellacqua tu ladogravemini e la governi e nondimeno lami la tratti come una schiavadivina Ma ci sono ancoacutera fiumi nel nostro paese Non sono tuttidisseccati Ah sigrave cegrave lagrave il Tevere carico di belletta e di storia etu sei uno di quelli che lo serrano tra due muraglioni lisci e dirittiSe fosse un poco piugrave piccolo potrebbe [38] forse anche entrare inun museo
Beffardo ride poi silluminadi veggenza
Dianzi tu mi parlavi di una specie di estasi Imagini tu quelladi Enrico Stanley che dallalto di una collina scopre una dellemassime arterie terrestri il Lualaba largo mille e quattrocentoyarde un immenso volume color di ferro che non reca la storiadegli uomini ma il mistero di millennii e millennii senza voce esenza nome Gli occhi dellesploratore erano grigi dalla nascitaNon ti sembra che debbano aver preso il colore di quellacqua inquel primo sguardo Rompe egli il silenzio per dire al fiumelaquoOra il mio coacutempito egrave di seguirti fino allOceanoraquo [39] Parolanuda che gareggia di grandezza con la corrente Dammi un talcoacutempito e ti giuro che gli sarograve pari Io sono un Italiano dellarazza dei Caboto e la terra della mia virtugrave si chiama anchessaPrimavista
VIRGINIO
Attendi La passione e la volontagrave affascinano levento
CORRADO
Non posso piugrave attendere La passione quando non si esalta edesala in atti e in opere pesa in noi col peso della bestialitagrave piugravegreve o ci avvelena con fermenti di odio Tutti i miei istintibalzano oggi in guerra contro lordine che mi opprime Ecco una
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
[41]
VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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energia tesa e pronta un coraggio lucido in [40] un corpodisciplinato Dico laquoAdoperatemi Mandatemi al segnoraquo Mi vienrisposto con parole ambigue con sorrisi prudenti e vili Dietroquelle promesse irrisorie dietro quegli indugi scaltri sento lagelosia attiva dellantico mio capo che egrave divenuto il mio rivaleimplacabile Tu per aver troppo guardato lacqua hai forse pocoguardato la vita e non hai mai veduto da vicino la mano cheuccide con precauzione Ben avrei potuto io liberarmi cautamentedi colui se nel paese dei Gurra quando era sfinito dalla febbre edelirante lo avessi abbandonato nella melma sotto lacquazzoneinvece di fargli ingozzare una manciata di chinino e dicaricarmelo sul muletto Ti confesso il mio rammarico
[41]
VIRGINIO
No non ti calunniare Non ti lasciar torcere il cuoredallamarezza Ti so generoso come nessun altro
CORRADO
Mi son lamentato io forse Non ho sempre serrato i denti pertener la lingua in freno Ho lasciato agli altri la millanteria hotenuto per me lorgoglio Ma dimmi chi egrave il capo se non il piugraveforte Quando nellaltipiano fra lAuata e il Daua gli uominidivorarono lultima razione e la febbre la dissenteria la fame tuttii mali sabbatterono su la nostra torma giagrave decimata e i Nerisfiniti dalla stanchezza dal digiuno dai reumi gonfi dumiditagrave ogrinzi come i [42] sacchi vuoti cadevano a terra sugravebito copertidalle mosche boccheggiavano nella melma si nascondevano neicespugli per morire e da quelle povere labbra attaccate allegengive non passava piugrave se non la parola sepolcrale laquoKalasbastaraquo chi fu che solo non cessograve mai dal gridare laltra parolalaquoAvantiraquo ed ebbe animo di trascinare verso la megraveta la sua stessacarne miserabile
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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VIRGINIO
Che temi dunque se ti resta quellanimo
CORRADO
Temo di perderlo in questa vita di vergogna La notte quandorientro a casa dopo aver respirato per ore ed ore laria infetta non[43] lo sospendo forse nellanticamera come un cencio molle esucido Ti dico che cosigrave mi sembra certe volte Alla tavola delgiuoco non sento soltanto contro il mio goacutemito il goacutemito altruisento lorrore del contagio che mi corrompe e il fissareatrocemente gli occhi obliqui della sorte innanzi a me nonmimpedisce di scorgere il mio stesso sguardo tra le palpebregonfie dei bari
VIRGINIO
Insensato insensato tu sei davanti alla tua cima e perlimpazienza di ascendere discendi piugrave basso sempre piugrave bassoQuando tu penetri nellabisso e vi tindugi labisso penetra in teNon lo sai
[44]
CORRADO
E che importa se riesco poi a risalire e a scoprire le nuovestelle
VIRGINIO
E se non riesci che ti rimane Quel che dispregi negli altriuna spina dorsale fiaccata un cuore stanco e impudente unavolontagrave instabile unala monca per svolazzare
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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CORRADO
No percheacute io ho affrettata la mia caduta volendo giungere inalto
VIRGINIO
Parola sibillina
CORRADO
Forse Te lho giagrave detto Non [45] esito a prendere su me stessoquel che vha di peggio
VIRGINIO
Piugrave degno di te era nellattesa riprendere la tua arte nongiocare ma fondare non rischiare ma edificare
CORRADO
La mia arte Fondare edificare Sogni tu sempre Ingegnereidraulico tu signoreggi il sangue e la linfa del mondo Ma inrealtagrave ora tu distruggi una bellezza creata dalla vicenda dellealluvioni dalla miseria degli uomini dalla crosta dei secoli inrealtagrave tu cancelli i segni duna scrittura venerabile per sostituirviun muraglione biancastro e brutale che nulla esprime e nullacommemora E io che [46] potrei io fare tornare in Sardegna alMonteferru a saggiar qualche miniera esausta o mettermi alservigio dun intraprenditore ladro costruirgli su falsefondamenta riempite di macerie una grossa gabbia crivellata dibuchi per ingabbiare la scrofola e lepilessia dei proletarii
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
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VIRGINIO
Le nuove materie - il ferro il vetro i cementi - domandano diessere inalzate alla vita armoniosa nelle invenzioni della nuovaarchitettura
CORRADO
Un popolo ha larchitettura che meritano la robustezza dellesue ossa e la nobiltagrave della sua fronte Nellarco romano non sentitu la [47] prominenza del sopracciglio consolare Se tu fossisostenuto e sollevato dalla piena vita della tua gente la tuamuraglia tiberina non sarebbe destituita dogni stile ma - come ilvalore di uno spirito crea laria dun volto - sotto le mani delle tuemaestranze libere una grande idea si manifesterebbe nelle lineenei rilievi nelle commettiture delle pietre Roma esprimerebbeanche una volta col linguaggio lapideo che solo le conviene lasua volontagrave di ricongiungersi al Mare che solo di lei egrave degno
VIRGINIO
Egrave vero Ogni alto sforzo oggi egrave solitario ogni armonia egravecontrariata dalla sterile inquietudine
[48]
CORRADO
O Virginio invece di mendicare da un burocragravete sonnacchiosola licenza dimmolarmi allora io potrei forse divenire uncostruttore di cittagrave su terre di conquista ritrovarequellarchitettura coloniale che i Romani piantarono nellAfricadegli Scipioni Guarda le Terme di Cherchell il fogravero di Thimgadil pretorio di Lambesi Intorno a un campo trincerato percontenere i nogravemadi ecco sorgere di sugravebito una cittagrave marzialealzata dalle coorti dei veterani Ebbene io sono modesto oggi mi
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contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
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contento di rischiare la pelle per sapere se lOmo appartenga alsistema del Nilo o sbocchi nel lago Rodolfo Non domandoneppure [49] gli augurii per viatico Vado solo
VIRGINIO
Parti
CORRADO
Parto
VIRGINIO
Quando
CORRADO
Senza indugio
VIRGINIO
Per dove
CORRADO
Per Brava per la Costa Orientale dove maspetta UgoFerrandi La mia sete io non la estinguerograve se non ai pozzi diAubagravecar
[50]
VIRGINIO
Hai dunque tutto ottenuto
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CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
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CORRADO
Nulla
VIRGINIO
E allora
CORRADO
Gaetano Casati andograve a raggiungere Romolo Gessi coi solimezzi necessarii per arrivare a Kartum
VIRGINIO
Hai vinto al giuocoTace il violento per alcuni
attimi si allontana poi siriaccosta ha locchio torbido efisso
CORRADO
Laltra notte la notte dellanniversario sul tappeto verde cera[51] denaro bastevole per arruolare armare ed equipaggiare unascorta di duecento agravescari con muli asini cammelli vettovaglie emercanzie di scambio Mentre la sorte nemica di colpo in colpomi riduceva inesorabilmente al muro io seguivo nella miaimaginazione tutta lopera dellallestimento e vedevo sul tristosabbione della costa le mie balle le mie casse le mie tende e imiei uomini e le mie bestie da soma e da macello e lombramostruosa delle gigantesche ceppaie senza foglie su la dunaoceanica Gli orecchi mi rombavano come se avessi preso diecigrammi di chinino e sentivo intorno alla mia persona non so cheaura isolante Di tratto in tratto la mia visione sinterrompeva e
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[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
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[52] intorno mapparivano i miei compagni di giuoco ridicoli emiserevoli come nellincoerenza dun sogno anemici oapoplettici giallognoli o scarlatti alcuni rasi e flosci comeistrioni altri imbellettati e tinti come meretrici e il lezzonauseante delle pomate e dei fiati guasti si mescolava in meallodore imaginario della mia carovana e al soffio dellOceanoIndico Ma luomo che teneva il banco era spaventoso il suocranio calvo con in mezzo un solo ciuffetto crespo mi ricordavaun cammelliere tunno e il suo grosso labbro pendente miricordava una vecchia arpia venditrice di burro che avevo vedutaal mercato di Begraverbera Il denaro saccumulava dinanzi a lui edegli lo radunava [53] senza fretta separando la carta dalloro conuna mano di quadrugravemane mezzo nascosta dal polsino inamidatoPoco rimaneva agli altri a me un gruzzolo doro quanto nentranel pugno E ciascuno sentiva che su la tavola il vortice silenziosocontinuava a volgersi per il verso di quelluomo e che eraimpossibile salvare quei resti Rividi uno dei miei Sudanesi uncolosso piombato dallalto in un gorgo del Uelmagravel aggirato comeun guscio di banana inghiottito in un attimo Pareva che mirisalisse al cervello lidromele dei Galla o che mi tornasseimprovviso un accesso del mukunguru della febbre dAfricaAvevo un dolore sordo tra le spalle il battito alle tempie lampidallucinazione [54] negli occhi Raccogliendo quel poco doro perpuntare mi venne in mente - non so percheacute - il modo che tenneroi Somagraveli nelluccidere Pietro Sacconi mentre parlamentavano unogli gettograve in viso una manata di sabbia un altro gli diede un colpodi lancia nel costato Limagine interna fu cosigrave forte che micomunicograve ai muscoli uno di quei due moti la riscossa dellavolontagrave riescigrave a trattenere il braccio che era per scagliare lamanata di metallo sul viso delluomo calvo ma non cosigrave che ilmio gesto nel porre la posta non apparisse scorretto Colui levogravegli occhi bianchicci e io vidi sul suo grosso labbro una parolaacre spuntare e rientrare Egli aveva incontrato il mio sguardo [55]
e non aveva osato Non so quale fosse lattitudine dei presenti in
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quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
quel punto percheacute da una banda e dallaltra vedevo buio comenella notte di due anni innanzi tra le euforbie abbattute dalpassaggio degli elefanti E qualche cosa di opaco di carnalemingombrava dentro Sentivo in quelluomo la paura fisica di mee in me la facilitagrave di annientarlo Sapevo che avrei potutoprenderlo per la collottola e chegli si sarebbe lasciato scuoteresenza rivoltarsi come quei cani che sabbiosciano sotto il castigoe nel pugno del padrone diventano tutta pelle mencia Lo avreiscosso dicendogli laquoLascia lagrave il bottino che non egrave tuo bestiaimmonda serve a me alla mia idea alla mia passione mi serve a[56] morire come mi piace in qualche parte che non sia quella chetu appestiraquo Ma allora anche lultima posta fu perduta E alloragiocai su la parola vertiginosamente A un certo punto udii la miavoce dire nel silenzio chiara e ferma laquoVoglio pagare il miodebito con una moneta che porti la mia effigieraquo Sussultai con unpo di freddo nella radice dei capelli e ridivenuto lucido guardaiintorno alla tavola Tutti erano fissi nel fascino della sortenessuno aveva udito La mia voce era rimasta in me
A poco a poco nel raccontoegli segrave lasciato trascinaredallistinto micidiale ed harivissuto con straordinariapotenza nellorrore di quellatentazione notturna Ora siarresta preso da un fugacesmarrimento Ma sugravebitoriacquista il dominio di seacute eriafferra lironia contro lamicosconvolto
[57]
VIRGINIO
Corrado
CORRADO59
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
60
Che hai Sei commosso
VIRGINIO
Sigrave Mi fai pena
CORRADO
Mi hai visto pronto alla rapina Che pensiero tegrave passato per lamente Ti aspetti ora una confessione terribile
Il riso gli riluce sui denti
VIRGINIO
Tu mi sembri malato
CORRADO
Percheacute tho raccontato un sogno dinfermo[58]
VIRGINIO
Cegrave qualche cosa destraneo in te
CORRADO
Che cosa
VIRGINIO
Non so Ma tu parli parli e sento che le parole girano sempreintorno a un pensiero che resta celato
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CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
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CORRADO
Altro egrave il pensiero altro egrave latto altro egrave limagine dellattoIntorno a quale di queste tre cose io giro
VIRGINIO
Corrado ti prego non tener lontano da te con questa ironia [59]
convulsa il tuo amico che sente in fondo a te langoscia chiusa evorrebbe avvicinarsi al tuo cuore
CORRADO
Confessa tu mhai in sospetto
VIRGINIO
In sospetto di che
CORRADO
Daver santificato lanniversario al modo dei Somagraveli
VIRGINIO
Ma che dici Ma percheacute seguiti a nasconderti dietro quel falsoriso Tu soffri
CORRADO
Vedi che non puoi dissimulare la tua commozione[60]
VIRGINIO
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Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
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Sono il tuo amico il tuo fratello da anni e anni so quel chevale la tua speranza e ti sento in pericolo
CORRADO
In pericolo di che
VIRGINIO
Penso a quel che dicevi dianzi del prigioniero cheincattivisce o ritrova la libertagrave nella follia
CORRADO
Cerco infatti la mia libertagrave Ho abolito il mio passato dietro dime ho schiacciata la vecchia maschera brutalmente come colcalcio del fucile si fa del ceffo duno schiavo una cosa informeLa mia ultima [61] solitudine incomincia Io non posso piugrave essereil tuo amico
VIRGINIO
E percheacute mi rinneghi
CORRADO
Percheacute se tu vuoi avere un amico bisogna che tu voglia anchefare la guerra per lui
VIRGINIO
Quando io lotto contro di te allora sono piugrave vicino al tuocuore
62
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
CORRADO
Tu lotti contro la mia ragione di vivere Per te la vita egrave undovere Per altri egrave una fatalitagrave per altri un inganno per me egrave unmezzo di esperimento e di conoscimento [62] una vicenda dirischi e di vittorie Quel che tu chiami la mia speranza esigeunanima guerriera la piugrave dura scorza la ricerca di ciograve che non fuosato la capacitagrave di fare anche il male di abbattere i termini dimettersi fuori della legge Ed ecco tu sei sconvolto in tutta la tuacoscienza quando io ti mostro il primo movimento di un istintoferino
VIRGINIO
E non faccio io dunque la guerra per te contro quellistinto Setu vuoi essere un eroe non devi domarlo Io misuro gli eroi dalloro cuore Tanto sono piugrave grandi quanto piugrave tenacemente la loroforza egrave radicata nella bontagrave feconda
[63]
CORRADO
La bontagrave egrave avida di legami e il mio destino egrave nel continuodistacco nella necessitagrave di abbandonare sempre qualcosa oqualcuno unidea una riva un essere caro Andando alla miaimpresa non tanto cerco la gloria quanto la lontananza OVirginio per sapere che sia la potenza della solitudine bisognaaver piantato i piedi in una di quelle regioni incognite ove luomocrede sentire sotto di seacute la totalitagrave della Terra O forse bastaguardare quella maschera di Titano Egrave lisola dello spirito e nonvegrave nulla intorno fuorcheacute la tempesta
VIRGINIO
63
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Eppure colui ha detto laquoNon [64] riconosco altro segno dipreminenza umana se non la bontagraveraquo Egrave una delle sue parole
CORRADO
Questo ha detto Con quella fronte rocciosa con quellemascelle capaci di stritolare un ciottolo con quella bocca chesembra chiusa per impedire lirruzione di una vampa con quelnaso corto e largo come un ceffo leonino
VIRGINIO
Eppure chi lo vide sorridere una volta non vide poi nulla di piugravedolce nel mondo E mia sorella ha letto non so dove che Rellstabfaceva uno sforzo per non piangere vedendo la tristezza di quegliocchi
[65]
CORRADO
Occhi terribili pieni di dolore e di furore cosigrave fiammeggiantiin fondo alle occhiaie che nessuno seppe mai veramente di checolore fossero La gente si voltava nella via colpita da quellaviolenza Conosci il suo aspetto Era tarchiato di ossa massiccedi collo muscoloso con una faccia rossastra come il mattone dunmagravestio infoscato dal tempo con una fossa nel mento come unacicatrice con una criniera serpentosa che faceva pensare allaGorgoacutene Uno che lo vide lo assomigliograve al re Lear sotto luraganoIn una sua lettera cegrave questo grido selvaggio laquoVoglio afferrare ildestino alla golaraquo E [66] dalla sua sinfonia sorge una forza chesempre afferreragrave alla gola gli uomini
VIRGINIO
64
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
65
Egrave vero Ma pensa alla divina ingenuitagrave del suo amore perGiulietta Guicciardi pensa alla sua passione chiusa e fedele perTeresa di Brunswick
CORRADO
Luna lo condusse fino alla tentazione del suicidio laltra gliaprigrave una piaga immedicabile Luna e laltra lo lasciarono solodopo averlo aggravato di dolore Entrambe compirono su leroeuna opera sterile Egli non ebbe figli se non dallEternitagrave
China il capo sotto il pesodun pensiero oscuro e restaimmobile per alcuni [67] attimiPassa un intervallo di silenzioVIRGINIO esita prima di parlareUna timiditagrave penosa spegne lasua voce
VIRGINIO
Tu ti difendi dunque dallamore Non ami nessunoUnaltra pausa Unangoscia
subitanea stringe i due uomini
CORRADO
Percheacute mi chiedi questo
VIRGINIO
Ho toccato in te qualche cosa di vivo
CORRADO
65
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
66
Virginio tu tremi dentro Anchio - egrave vero - ho langosciadentro di me Vivere non egrave soltanto soffrire ma egrave anche farsoffrire
[68]
VIRGINIO
Non potendo piugrave essere il mio amico sei tu divenuto il mionemico
CORRADO
Non dar peso a quel che ho detto Qualche volta non so chemostro si generi in fondo a me un groppo di vite discordi chelottano tra di loro per disgiungersi e per andarsene in disparte adivorare qualche cosa nel mondo o almeno a rovesciar qualcheidolo Non so Perdonami
Una pausaQuesta egrave la tua casa Quando io sono entrato tu lavoravi in
pace al sicuro Tu tiravi le tue linee Tutto era semplice La lucedi [69] quella finestra ti bastava Queste quattro mura tiproteggevano
VIRGINIO
Corrado ti ricordi di quella stanza che avevamo in due nellevicinanze dellIstituto Tecnico a San Pietro in Vincoli quandoandavamo a scuola
CORRADO
Mi ricordo Saragrave ancoacutera come la lasciammo Chi vivragrave lagravedentro Chi dormiragrave nei nostri due letti Mi ricordo beneQualche volta avevamo fame
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VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
VIRGINIO
Quel busto di Dante era tra il tuo letto e il mio Locomperammo da un formatore di gessi E quel giorno appuntoavemmo [70] fame Ma ci sentimmo piugrave forti La stanza meschinasi fece grande Ti ricordi
CORRADO
Sigrave
VIRGINIO
A pochi passi di lagrave nella basilica in fondo alla navata destraavevamo un altro patrono
CORRADO
Il Mosegrave
VIRGINIO
Ti ricordi Quasi ogni sera prima che si chiudesse la chiesaandavamo a visitarlo Ci appariva nellombra quasi belva quasidio massa enorme di volontagrave e di orgoglio pronta a sollevarsi piugravepotente di tutti i Profeti della Sistina
[71]
CORRADO
Aveva vissuto quasi trentanni a faccia a faccia conMichelangelo che pareva non potesse piugrave separarsene Lo sai
VIRGINIO
67
Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
68
Egrave vero Una sera uno di noi disse laquoMichelangelo aveva unpiccolo corpo curvo che non poteva sostenere su le sue vegravertebre ilpeso e il tumulto dei dolori delle ire dei dispregi delledominazioni delle vendette non compiute gli scrosci e i turbini ditanta anima Allora pensograve di crearsi un altro corpo di pietragigantesco e vi scaricograve e vimprigionograve tutta la tempesta pertrentanni E lo fece pronto a cozzare e a percuotereraquoQuellimaginazione ci divenne una [72] fede viva e da quella seraguardammo il colosso con un orrore piugrave religioso
CORRADO
Ah chi ci renderagrave quelle sere di malinconia e di febbre quandomettevamo il nostro avvenire su quelle ginocchia di pietra erientrando fra le quattro pareti misere la nostra povertagrave ci parevasublime come lesilio dellospite muto
VIRGINIO
Il Buonarroti disse per te laquoIo son tenuto a amare piugrave me chegli altriraquo Anche soggiunse per te laquoNon ho amici di nessuna sortee non ne voglioraquo Tu ti mostri oggi fedele al suo insegnamento
[73]CORRADO rovescia indietro il
capo nello sforzo del reprimerelo scatto della sua insofferenzama laccento duna tristezza quasiirosa gli irrita la voce
CORRADO
Io vorrei giagrave essere laggiugrave allo sbocco del fiume supino sottoil mio tumulo di terra Non so altro
VIRGINIO
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La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
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La morte ci consacra la vita ci profana Questo sai Non egravemolto passando per quella via cercai di riconoscere la vecchiacasa Era sventrata Alzai gli occhi allultimo piano che non avevapiugrave tetto E riconobbi linterno della stanza da qualche brandellodi carta sudicia rimasto a una delle pareti non demolita Alla lucecruda la sola traccia [74] della vita umana nel calcinaccio eralimmondizia
CORRADO
Anche tu come sei triste Ne parli come dun presagio
VIRGINIO
Questa casa dove ci siamo ritrovati dovera rinata la nostrafraternitagrave avragrave la medesima sorte egrave destinata alla demolizioneFra qualche mese saragrave calcinaccio e immondizia Ti sembravo alsicuro qui Siamo al sicuro e la luce di quella finestra ci bastaMa forse levento invisibile egrave giagrave intorno a noi o egrave nascosto inqualche angolo e si mostreragrave dun tratto sinistro come lademolizione
[75]
CORRADO
Egrave la prima volta che ti sento parlare del dolore e della necessitagravecon una voce non ferma
VIRGINIO
Non tremo per me Vegrave una creatura accanto a me che nonsoltanto fino a oggi ha vissuto la mia vita ma ha fatto la mia vitaDove credi tu che io abbia preso gli elementi per comporre la miaillusione per formare la mia esistenza nel gioco del mondo
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Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
70
Quando sento in te ruggire i tuoi istinti e i tuoi mali che voglionoliberarsi quando mi accorgo che il tuo spirito tende ad aprire tuttele prigioni anche le piugrave tristi quando scopro in tutto il tuo esserequel movimento abituale [76] della fiera che indietreggia e sicontrae per balzare e ghermire io ti combatto ma ti comprendopercheacute tu hai veduto di continuo la comunanza e il conflitto degliuomini come unignominia e una ferocia senza nome e lombradelle boscaglie nellalto Daua tegrave parsa meno terribile che lombradelle leggi nella tua patria Anchio - lo sai - ho conosciuto tuttoquel che egrave ignobile e tutto quel che egrave feroce ma la natura havoluto porre accanto a me un essere che comunica con tutte lecose piugrave delicate e piugrave fresche e me le rivela in ogni suomovimento e col filo della sua semplicitagrave mi conduce ognigiorno al segreto della poesia Ah veramente la sorelladellacqua con quel suo viso che egrave [77] come la superficie dunapolla Forse parlavo di lei quando credevo di parlare dellesorgenti
Sinterrompe e pronunzia avoce piugrave bassa conunespressione dinfinitatenerezza il nome che sembradiffondergli dalle labbra su pertutta la faccia la sua qualitagraveluminosa
MariaLamico seduto con la fronte
poggiata alla mano parevacelare il suo turbamento Ora siprotende con ansia a interrogare
CORRADO
Eri felice Sei felice
VIRGINIO
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Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
71
Che egrave la felicitagrave e che vale Credi tu che la felicitagrave mabbiaaperto gli occhi su lei Nati dello stesso sangue eravamosconosciuti luno allaltra eravamo timidi [78] e inquieti Il suosorriso stesso me la nascondeva Ed ecco un giornodimprovviso due vite si toccano e ne nasce un bene inaudito Saitu questo Hai provato mai a brancolare nel buio in una stanzaper cercare qualche oggetto familiare che ti ricordi di averlasciato lagrave su la tavola nello scaffale in un luogo noto Tucerchi cerchi ed ecco la tua mano tocca inaspettatamentequalche cosa di vivo e di palpitante Hai provato mai quelsussulto Nello spavento nellangoscia dinanzi allagonia cisiamo incontrati ci siamo confusi abbiamo trovato il nostrobene al capezzale del nostro padre mentre udivamo bollirelacqua in cui si sterilizzavano i ferri del chirurgo [79] mentre illettuccio di tortura era lagrave con i suoi congegni e le sue ruotementre al nostro orrore il cancro era come una bestia acuta emostruosa addentrata in quella povera carne nostra che non lasaziava neppure del suo sfacelo Dicevamo con una sola voceche esciva da noi ma veniva da assai piugrave lontano laquoSiamo quisiamo quiraquo E la faccia aveva il colore della paglia che un colpodi vento porta via Ora spariva sotto la maschera del cloroformioE la goccia continua cadeva su la garza contando gli attimi eleternitagrave della nostra pena e non si vedeva se non la boccaconvulsa che gridava verso di noi le parole che si odono una solavolta le parole incoerenti e sublimi dellanima [80] che si dibatteinabissandosi nel nulla e la sua mano scarna aveva ritrovata laforza era diventata grande e potente per tenere le nostre due manicompresse luna su laltra come nella stretta duna tanaglia solaE poi lallentamento loscuritagrave fatta su lo spasimo il silenzio ilsuggello tutto laspetto della morte eguale a quello di piugrave tardidopo la carneficina inutile laquoSiamo qui siamo qui RisvegliatiraquoE i ferri non lo risvegliarono Ci fu reso un cadavere fasciato
Lemozione lo soffocaLamico resta con la fronte china
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col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
72
col viso nascosto dallombradella palma contratto e cupoVIRGINIO riprende a parlare rapidoe sommesso come se le parole glibruciassero le labbra
Nostra madre non era lagrave era lontana [81] estranea in unaltracasa tenuta da un altro legame perduta per lui perduta per noimisera anchella come tutti
Una pausa Novamente la suavoce si muta Un lieve tremitolaffievolisce quando parla dellacompagna
Ecco la realtagrave atroce da cui nacque la mia illusione ditenerezza fedele Vidi la mia compagna di sciagura e di coraggiorisollevarsi a poco a poco come si risolleva lerba calpesta Edopo quel movimento tutti i movimenti delle cose piugrave semplici epiugrave dolci passarono in lei composero la sua armonia Ella parveumanare per me la grazia della terra E non nella pace nonnellallegrezza ma nella pena percheacute anchio son pronto aprendere su me quel che vha di peggio
[82]Unaltra pausa Egli ora esita
ora saffretta ora sarresta Certeparole gli muoiono come neiritegni di un pudore cruccioso
Egrave uscita dianzi sotto la prima pioggia di primavera ahimeacuteper compiere un atto ben triste Su la casa estranea dove soffrequella che non era con noi a quel capezzale sono entrate lamalattia e la miseria Sappiamo quanto ella soffre quanto hasofferto per luomo non degno che diede a noi tratto dallo stessogrembo doloroso un fratello ignoto Ha quindici anni ungiovinetto Ora egrave molto malato Maria egrave andata a spedire unpoco di denaro
Alle ultime parole dettesommessamente succede unintervallo di silenzio in cui
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sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
73
sembra che la massa pesantedella tristezza occupi tutto lospazio [83] Ma VIRGINIO si scuotee tende lorecchio verso la portasinistra
Devessere rientrata Sento il suo passoCORRADO balza in piedi
bruscamente
CORRADO
Addio Virginio
VIRGINIO
Te ne vai
CORRADO
Ritornerograve
VIRGINIO
Non vuoi salutarlaSode la voce della sorella
dietro la porta sinistraLA VOCE DELLA SORELLA
Virginio sei lagrave Sei solo
VIRGINIO
Entra entra Maria Cegrave Corrado[84]
Entra MARIA Egrave vestita di panno con una eleganzasvelta e sobria ha ancora il cappello in testa e portacon seacute tanti mazzi di violette doppie quanti ne possono
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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tenere le due mani Un lieve rossore le accende il visogiovine e le grosse gocciole della pioggia le luccicanoancoacutera su le spalle su le maniche giugrave per la gonna
MARIA
Ho presa la pioggia VediDagrave un lieve crollo come per
scuotere da seacute le gocciole conun debole riso senza gaiezzaVolendo tendere una delle mani aCORRADO si stringe con laltra ilfascio dei fiori contro il pettocosigrave che il mazzo piugrave alto lesfiora il mento
Tieni Virginio Aiutami Sono [85] tutte per te le violette Letue lagrave sono appassite
Il fratello cerca di prendere imazzi con le due mani Mentreegli china la faccia per aspirare ilprofumo MARIA gli sfiora lafronte con le labbra velocemente
VIRGINIO
Ah come sono fresche Senti CorradoSi avvicina allamico percheacute
anchegli fiuti lodore
CORRADO
Che buona cosaEgli socchiude gli occhi La
sua voce egrave un poco sorda mastranamente animata come da unlungo respiro che rompaloppressione
Dove le avete trovate Maria
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MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
75
MARIA
Alla Fontanella di Borghese Sono venuta a piedi da SanSilvestro [86] fin qui Cera ancoacutera il sole Lo scroscio mha presaal Ponte Sisto Ho seguitato a camminare Poi mi sono rifugiatasotto il portico di Santa Maria in Cosmedin Cerano gli operaiche spogliavano la facciata dallintonaco e cera Marco Dagravelio airestauri che appena mha vista ha incominciato a gesticolarepazzo di gioia e mha trascinata dentro per mostrarmi le pittureche ha scoperte oggi nellabside raschiando il bianco di calce egli stucchi del quarto secolo negli archi di mattone e le tegole colmarchio di Teodorico Non vive piugrave che per la sua BasilicaMha detto che forse passando saliragrave per salutarti
Ha parlato rapidamente conuna specie di volubilitagrave convulsatogliendosi [87] i guanti umidi Siarresta dun tratto e guarda inviso i due uomini
Ma percheacute siete cosigrave pallidi
CORRADO
Siamo pallidi
MARIA
Sigrave Che egrave accaduto
VIRGINIO
Nulla Corrado mi teneva compagnia mentre lavoravo
CORRADO
75
Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
76
Mero levato per andarmene quando avete battuto alla portaNon posso piugrave trattenermi Vi chiedo perdono Maria
MARIA
Non rimanete a pranzo con noi stasera[88]
CORRADO
Non posso Ma cercherograve di venir dopo nella serata
MARIA
Verrete certo
CORRADO
Sigrave se non mi sentirograve troppo stanco
MARIA
No bisogna promettere Ci saragrave anche Francesco Cesi Visoneremo a quattro mani la Settima Sinfonia e il Coriolano
VIRGINIO
Vieni se puoi
CORRADO
A rivederci[89]
MARIA
76
Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
Aspettate che spiova
CORRADO
Non piove piugrave Guardate cegrave il sole lagrave sul Priorato di Malta
VIRGINIO
Esco con te Taccompagno per un tratto sino al Fogravero
MARIA
Vuoi uscire
VIRGINIO
Vuoi che resti
MARIA
Come siete strani Cegrave qualche cosa
VIRGINIO
Ma no Maria[90]
CORRADO
Bisogna che vada Debbo vedere qualcuno alle sei
VIRGINIO
Maria cegrave di lagrave Sabina77
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
78
CORRADO
A rivederci
MARIA
Corrado Portate con voi questo E tornate staseraGli dagrave un mazzo di violette
CORRADO
Grazie Addio VirginioCome VIRGINIO egrave presso la
finestra e volge le spalle MARIA
fa un piccolo gesto di amoresupplichevole verso CORRADO cheesce per la porta del fondo
[91]VIRGINIO guarda per la finestra cercando dissimulare
la sua pena mentre la sorella si sofferma pensosa nelmezzo della stanza e con le due mani levate toglie i duelunghi spilli che le fermano il cappello
VIRGINIO
Che bella nuvola su lAventino Guarda Santa Maria delPriorato sembra dalabastro in quello sprazzo doro I lecci e icipressi di centanni ringiovaniscono Non cegrave piugrave un fiore su imandorli il frutto allega E quei poveri vecchi dellOspizio di SanMichele che stanno a guardare dietro i vetri di quelle finestretutte eguali
[92]MARIA si toglie il cappello e
solleva con le dita le cioccheammassate nasconde per unattimo il viso triste nel cavo
78
dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
dambe le palme Si accosta alfratello con un passo leggero gliegrave a fianco gli sappoggia allaspalla guarda con lui le coselontane
Sai ancoacutera di violetteEgli ora parla con un accento
carezzevole come a unabambina
Certo piove laggiugrave verso i Monti Albani Vedi Quella barcaporta il vino di Gaeta a Ripa Grande Ti ricordi della nostragiornata di Fiumicino Come devessere chiaro il mare aquestora Lo so lo so la sirocchia egrave un poco tristeBisognerebbe che io la potessi condurre per una settimana adAnzio a camminare su la spiaggia dietro i giumenti che vengonodalle carbonaie di Conca Poco [93] basta a mettere il cuore inpace Sentire due occhi freschi e limpidi sotto la fronte e portarlibene aperti nellattenzione e meravigliarsi dogni cosa vedutaquesto allora bastava alla nostra vita Conosco conosco lamalinconia di questi giorni bruschi tra pioggia e sole meglio sivede quante cose potremmo fare e non faremo mai o mai piugrave
La giovine donna china su laspalla di lui piange pianamenteEgli se naccorge si volta leprende la testa fra le maniagitato
MariaElla cerca di abbassare il viso
per nascondere le lacrimeMaria Piangi Che hai
MARIA
Nulla Non so Ecco passa[94]
79
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
VIRGINIO
Vieni Siediti qui
MARIA
Ecco egrave passato Non piango piugrave
VIRGINIO
Qualcosa hai sul cuore Lo so Non egrave venuta lora di dire Vuoiche aspetti
Si china verso di lei coninfinita dolcezza
Non posso piugrave fare niente per te
MARIA
Ho avuta molta pena molta pena a scrivere quella letteralaggiugrave Povera mamma Eravamo quasi rassegnati a saperla nonpiugrave nostra La pietagrave ha riaperta la piaga Il cuore mi duole
[95]
VIRGINIO
Desideri di rivederla
MARIA
Dove in quella casa
VIRGINIO
Vuoi che taccompagni a Perugia
80
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Ah che cosa triste troppo triste Dopo tanti anni Rivederlariconoscerla per perderla ancoacutera suacutebito dopo
VIRGINIO
Vuoi che le offriamo di venire a vivere con noi
MARIA
E come potrebbe[96]
VIRGINIO
Conducendo anche Lorenzino
MARIA
Ma quellaltro
VIRGINIO
Forse colui consentirebbe a lasciarla andare se ella volesse
MARIA
Credi
VIRGINIO
Ho detto forseUna pausa
81
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
82
MARIA
Certo Virginio io vorrei anzi dovrei rivederla percheacuteSinterrompe torcendosi le
mani e di nuovo le si riempionogli occhi di lacrime
[97]
VIRGINIO
Maria Che volevi dire E percheacute non dici Non hai piugraveconfidenza nel tuo buon compagno Lo sento Tu ti distacchi dame a poco a poco
MARIA
No no non egrave vero
VIRGINIO
Vuoi esser pietosa O ti sembra che nelle mie parole ci sialombra del rimprovero e che io non possa ricevere col cuoreaperto la tua confessione
MARIA
QualeElla ha sussultato Entrambi
da ora in poi lottano invanocontro langoscia che li serra
[98]
VIRGINIO
Non ti sbigottire Quando rimanemmo soli e tu divenisti lacompagna dei miei giorni e la grazia della mia fatica e la
82
portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
83
portatrice della mia piugrave alta speranza credi tu cheabbandonandomi intero alla tenerezza fraterna io non avessi infondo a me il presentimento di quel che doveva accadere Sapevobene che la natura non ti avrebbe serbata a me per sempre sapevoche sarebbe venuta lora dellelezione pel tuo sangue giovine e cheio sarei rimasto in disparte
MARIA
E intanto ti trema la voce e hai il viso contratto e soffriparlandomi cosigrave
[99]
VIRGINIO
No Maria TinganniEgli esita per un istante Poi
tendendosi verso la sorella leparla con una voce che vuolesser ferma e si rompe
Puoi dirmi che lami
MARIA
Sento di qui i colpi del tuo cuore Non tangosciare nontangosciare Non voglio lasciarti Non mi staccherograve mai da te
VIRGINIO
Ma che dici Sono un bambinoSi sforza di sorridere
riprende il dominio di seacuteIo solo posso qualche volta parlare a te come si parla alle
sorelline che hanno cinque anni[100]
83
Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Le accarezza lievemente icapelli
Non credere che io voglia far pesare sul tuo capo la miatenerezza Non voglio imprigionarti neacute strapparti dalle ali lepenne maestre percheacute tu non voli via o almeno percheacute tu non mifugga troppo lontano Sigrave certo ho un po di agitazione dentro dime E tu comprendi Lincanto della mia vita sta per rompersi ecome potrei dunque rimanere impassibile Tu non sai forseancoacutera quel che sei stata quel che sei per me Maria
MARIA
So quel che sei tu per Maria
VIRGINIO
Sei la mia puritagrave[101]
MARIA
Oh non minalzare troppo Ho paura
VIRGINIO
Sei la mia armonia La musica che fai con le tue piccole ditanon vale quella che fanno intorno al tuo viso i tuoi pensieriinvolontarii Tu allarghi ogni giorno i limiti del mio focolare sinoallorizzonte Quando tu sei lagrave mi sento come in mezzo a unagrande prateria dove soffia unaria che nel corpo e nellanimacicatrizza tutto
MARIA
84
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
Troppo minalzi Mi doni quel che non ho Anchio sono unapovera creatura piena derrore destinata a deludere la buonaattesa
[102]
VIRGINIO
Credi che io mattenda da te il sacrifizio Se lamore ti chiamaascoltalo e va
MARIA
Che parola grave
VIRGINIO
Dimmi che lami Egrave il mio amico piugrave caro
MARIA
Non abbassare le pagravelpebre Ho giagrave veduto in fondo alle tuepupille qualche cosa di disperato
VIRGINIO
Lami profondamente
MARIA
Temi la mia risposta come una sciagura[103]
VIRGINIO
Confidati a me
85
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
MARIA
Non soffrire Nessuno mi ti toglie Se egrave il tuo amico piugrave caro egraveanche il mio amico piugrave caro Non vegrave nulla di basso in luiCiascuno di noi vorrebbe trovare un modo di dar pace a quellagrande anima tormentata o di darle tregua almeno percheacute nonconsumi tutta la forza nel suo tormento
VIRGINIO
E che faremo dunque per lui
MARIA
Egrave stato lungamente qui con te oggi[104]
VIRGINIO
Sigrave piugrave del solito
MARIA
Entrando ho subito sentito che cera qualcosa tra voi
VIRGINIO
Cera il suo male
MARIA
Tha parlato di me
VIRGINIO86
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
No Maria
MARIA
Eravate tutte due pallidi
VIRGINIO
Come quando il commiato egrave un ferro che taglia e separa[105]
MARIA
Quale commiato
VIRGINIO
Non lo sai Corrado ci lasciaBalza in piedi MARIA
trascolorata e tremante come perdifendersi da una percossamortale
MARIA
No non lo so Non egrave veroSgomento egli egrave come davanti
allapparizione di una creaturasconosciuta e quasi pertrattenerla quasi per convincersiche quella egrave una realitagraveimmediata pronunzia le parolesorde
VIRGINIO87
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
Parte
MARIA
Per dove
VIRGINIO
Per laggiugrave per il suo destino[106]
MARIA
Quando
VIRGINIO
Senza indugioForsennata ella si torce ella
urla il suo spavento
MARIA
Non egrave vero non puograve esser vero Lhai detto per provarmi lhaidetto per sapere Vuoi sapere se io lami vuoi che te lo gridi Sigraveguardami come sono Ho pietagrave di te ho pietagrave di me Ma lamolamo con tutte le forze dellanima e del sangue da vicino dalontano nella vita nella morte sopra tutto di lagrave da tuttoGuardami come sono Dimmi che non egrave vero ora che saiRendimi il cuore Aiutami
[107]Non altrimenti la vittima
legata allordegno della torturadenuda tutta lanima sua purcheacuteil carnefice arresti il supplizio
88
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
89
VIRGINIO
Sigrave sigrave quello che vuoi Puograve non esser vero Non saragrave veroGlielo domanderai tu stessa Ti risponderagrave Lo rivedrai fra pocogli parlerai Non egrave non devessere
Anchegli purcheacute cessi lospettacolo intollerabile di quelpatimento egrave pronto a qualunqueparola a qualunque atto MARIA
si lascia cadere su la sedia
MARIA
Perdonami povero caro
VIRGINIO
Maria Maria non aver pena per me e non mi risparmiareVedi resto in piedi sono pronto [108] Dobbiamo affrontare ilpeggior dolore unaltra volta Eccomi sono qui Non dimenticoche tho riconosciuta a un letto di morte
La sorella rabbrividisce esobbalza
MARIA
La morte egrave di nuovo con noi Ho avuto un gran brivido Tulhai nominata
VIRGINIO
Ma che pazzia egrave la nostra Che egrave questorrore che ci prende diche Su vieni alla finestra Cegrave ancoacutera il sole Percheacute siamo cosigravePercheacute egrave entrata nella casa la benedizione della vita Tu ami tu
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fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
fiorisci Ti vedrograve fiorire Sei forte e intatta Hai una piccolacostellazione di ferro nelliride io te [109] lho scoperta Puoiessere la compagna di un eroe Bene tho serbata al piugrave degno
MARIA ha sollevato verso dilui il suo volto fatto piugrave chiarobevendo avidamente il confortoinatteso
MARIA
Oh la buona voce Tegrave risalita dal cuore a un tratto Credevodianzi che non lavrei udita mai piugrave Ne avevi giagrave una diversa
VIRGINIO
Vieni alla finestra Il sole sindugia per te Guarda
MARIA
E forse forse lho udita or ora per lultima volta[110]
VIRGINIO
Il delirio ti tornaDi nuovo il volto di lei
sembra disfarsi velarsidunombra violacea
MARIA
Lho ricevuta in fondo in fondo allanima per tenerla vivadentro di me sino alla fine per ricordarmi che visse una Maria acui tu parlavi cosigrave
VIRGINIO90
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Tu deliri
MARIA
Perdonami perdonami Egrave duro seppellire seacute stessa con leproprie mani nel cuore fraterno E io non tho detto tutto e nonposso piugrave nasconderti nulla
[111]
VIRGINIO
Una cosa non mhai detto la sola che voglio ancoacutera sapereDimmi ti ama
Ella sembra smarrirsi e volgeintorno gli occhi ingranditiRapidamente prorompe
MARIA
Sigrave sigrave mi ama Non lo sai non lindovini Non te ne seiaccorto Dimmi
Dietro la porta del fondosode la voce dellamicosopravvegnente
LA VOCE DI MARCO DAgraveLIO
Virginio Virginio si puograve entrare[112]
MARIA si alza e si ricompone VIRGINIO la guarda leprende una mano e la stringe nella sua con un gesto diriscossa poi va verso la porta e apre
VIRGINIO
91
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
92
Entra entra MarcoEntrano larchitetto MARCO
DAgraveLIO e il medico GIOVANNI
CONTIOh anche tu Giovanni
MARCO DAgraveLIO
Siamo saliti per un momento Hai ancoacutera da lavorare
VIRGINIO
No non lavoro piugrave
GIOVANNI CONTI
Come state Maria[113]
MARIA
Non bene dottore veramente
GIOVANNI
Mani fredde Non avete la vostra solita buona cera
MARIA
Forse oggi mi sono stancata un poco troppo
MARCO
Egrave venuta a piedi da San Silvestro Me la son vista apparire inCosmedin di corsa sotto lacquazzone carica di violette
92
GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
93
GIOVANNI
Che buon odore dopo quello dellOspizio[114]
MARIA
Ora penso che ho ancoacutera addosso gli abiti umidi
MARCO
No non prendete suacutebito la fuga
GIOVANNI
Ma che egrave questa nuova manigravea di camminare di camminaretutto il giorno
MARIA
Non egrave nuova Domandate a mio fratello Ad Anzio facevamomiglia e miglia
GIOVANNI
Non sul lastrico
MARIA
Egrave vero[115]
MARCO
93
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Virginio ti ha raccontato le mie meraviglie
VIRGINIO
Sigrave Ti vedo raggiante
MARCO
Ora so che la chiesa di papa Callisto era tutta coperta dipitture una vera biblia pauperum E dimostrerograve lesistenza dunascuola romana nel secolo duodecimo
MARIA
Io vi domando perdono Comincio a sentirmi addosso un pocodi freddo Vado ma torno
GIOVANNI
Veramente[116]
MARIA
Sigrave fra qualche minuto
MARCO
Non ci tratteniamo che poco Egrave tardi
GIOVANNI
Ho una cosa per voi
MARIA94
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
95
Che cosa
GIOVANNI
Il libretto di Suor Cecilia
MARIA
Datemelo
GIOVANNI
Ve lo do se tornateElla sorride un poco e fa un
gesto di commiato breve[117]
MARIA
Sigrave torno PromettoElla prende di su la tavola il
suo cappello i suoi guanti edesce per la porta sinistra I treuomini la seguono con gli occhiintenti
MARCO
Che strano potere patetico ha su chi la conosce Comecomprendo Virginio la tua perpetua sollecitudine A vederequella sua bellezza fatta di sensibilitagrave e dattenzione si pensasempre con timore che qualcosa o qualcuno potrebbe farle maleSiamo i tuoi rivali in fraternitagrave gelosa
95
GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
96
GIOVANNI
Che ha Percheacute egrave tanto giugrave
VIRGINIO
Da Perugia notizie tristi Il pensiero [118] della madre latormenta di nuovo Soffre di saperla infelice Vorrebbe aiutarlaLa sente estranea
GIOVANNI
Ah non egrave sempre il nostro stesso sangue che piugrave sinveleniscecontro di noi e piugrave ci strugge La peggiore delle fatalitagrave corporaliegrave quella che ci lega ai consanguinei
MARCO
Egrave vero Io lavoro tutto il giorno a far rivivere le pietre morte ildottor serafico passa ore e ore lagrave nellOspizio a curare i maliincurabili della vecchiezza e qual egrave il sentimento che ci spinge asalire le tue scale ogni sera dopo la bisogna Il desiderio diriscaldare [119] lanima a un focolare amico che ci consoli diquello ostile che egrave il nostro che egrave laggiugrave in una casa odiosa ovenoi giagrave cosigrave stanchi saremo caricati dun peso intollerabile Forsequalche volta qui siamo importuni Ma questa egrave una sosta quasipia per illudere il cuore che teme una mano rude e si raccomandaQui - tu lo sai e ce lo consenti - qui ci sembra di ritrovare lacompiuta sorella ci leghiamo ogni giorno piugrave a te per avere ildiritto di amarla e per amarla sempre meglio Riprendiamo fiatorespiriamo in unillusione di santitagrave familiare che altrove non ci egraveconcessa Piugrave tardi laggiugrave qualcuno raccoglieragrave con rabbia unamanata di cenere maligna e ce la scaglieragrave negli occhi
[120]
96
VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
97
VIRGINIO
Amico mio la tua bontagrave stasera egrave vigilante Cegrave nelle tueparole quasi il senso duna preghiera rivolta a placare lIgnoto cheforse in quellangolo si arma
Un intervallo di silenzioCiascuno dei tre amici egrave fisso alsuo pensiero Si approssima ilvespro La luce diminuisce nellastanza
MARCO
Ho incontrato Corrado Brando per la Salara Usciva di qui
VIRGINIO
Sigrave
MARCO
Non mha veduto Aveva lo sguardo in dentro Camminava agran passi per dare aria alla sua [121] febbre e pareva che dovessesfavillare nel vento Non ho neppur pensato a fermarlo o achiamarlo Soltanto ho pensato laquoChi lo fermeragraveraquo E poi megravevenuta nella mente quella risposta che potrebbe anche esser sualaquoDove corri - Inseguo il dio del quale io sono lombraraquo
VIRGINIO
Egrave malato duna manigravea sacra
MARCO
97
Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
Poco piugrave in su ho scoperto in mezzo al Tevere il burchielloche traghettava il dottor serafico dallOspizio di San Michele alRifugio dellaltra riva Confesso che queste due apparizioniistantanee della vita mi hanno fatto dimenticare [122] lopusquadratum del tempio di Cerere Quel tuo Caronte trasteverinocaro Giovanni non imagina qual valore ideale abbia la moneta didieci centesimi che tu gli dai ogni sera in guisa di obolo perlaquotrapassareraquo
Il dottore era assorto con lafronte poggiata alla manoQuando parla sembrarisvegliarsi
GIOVANNI
Strano quel vecchio Pagravetrica
MARCO
Si chiama Pagravetrica
GIOVANNI
Cosigrave lo chiamano in Trastevere ma forse non ha nome comenon ha etagrave Dice che egrave nato alla Lungaretta ma in certe albenebbiose [123] io lho visto alla mia chiamata rotolar giugrave dalla ripacome un pezzo di terra che frani e formarsi poi nella franaturainforme col suo soffio e col suo borbottigraveo umano Era una cosanotturna una massa di belletta un po di pattume molliccio unrifiuto del fiume che sanimava a un tratto e metteva fuori dueossa articolate per afferrare il canapo della chiatta fragravecida Lhai tuguardato bene Non ha voacutelto egrave come una maschera corrosa dalfiume che per secoli le passa sopra Anche gli occhi son loacutegoridevono aver veduto fondare il pilone del Ponte Emilio fabbricarela bocca della Cloaca Massima Quanta carne miserabile ha
98
traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
traghettato con lo stesso gesto per lo stesso prezzo Oggi [124] meverso il rifugio un mio compagno di pena verso il carcere
MARCO
Chi
GIOVANNI
Simone Sutri il chirurgo Anchegli era un cliente di Caronte
MARCO
Ebbene
GIOVANNI
Oggi poco dopo mezzogiorno egrave stato arrestato mentre ponevail piede a terra
MARCO
Percheacute
GIOVANNI
Egrave accusato daver ucciso suo [125] zio Paolo quel Sutrimercante di campagna usuraio e biscazziere che laltra mattina futrovato morto nella casa di via Gregoriana
VIRGINIO chera pensoso efisso sussulta lievemente e alzail capo
MARCO
99
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Ah sigrave lavevo conosciuto anchio pur troppo in altri tempi
GIOVANNI
Comera cardiaco si credeva da prima trattarsi duna disgraziama poi alcune tracce di violenza sul corpo e laccertamento delfurto hanno rivelato lassassinio compiuto con mano esperta
VIRGINIO si alza pallidissimoe come spinto dallorgasmo faqualche passo verso la finestrapoi si volge
[126]
VIRGINIO
Compiuto come
GIOVANNI
Con la pressione su le carogravetidi fatta da due dita di ferroUna breve pausa Nella voce
di VIRGINIO si sente laura dellavertigine interiore
VIRGINIO
Tu lo conoscevi Marco
MARCO
Sigrave un poco
VIRGINIO
100
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Anchio forse me ne ricordo Devo averlo veduto Unuomo calvo con un grosso labbro pendente
[127]
MARCO
Sigrave una bocca ributtante e indimenticabileVIRGINIO si sforza di dominare
lo spavento cieco che sta pertravolgerlo
VIRGINIO
E Simone Sutri
GIOVANNI
Quel rosso lentigginoso con i baffi duri tagliati a spazzolacon gli occhi strambi dietro le lenti grande ossuto che si fermograve aparlarmi - giovedigrave scorso - dinanzi a San Gallicano Non te nericordi
VIRGINIO
Sigrave me ne ricordo E tu credi
GIOVANNI
Covava un rancore mortale contro [128] lo zio Questo soLusuraio non soltanto non laveva mai voluto aiutare nonsoltanto laveva costretto a guadagnarsi la vita tra le peggioriangustie ma laveva - a suo dire - anche frodato con non so chefalsificazione di testamento Dolcezze del sangue comune
MARCO
101
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
Oh lascia alla Temi sedentaria il passeggero di Pagravetrica Eandiamocene Stasera il rifugio egrave senza pace Virginio forse habisogno di star solo
VIRGINIO egrave ancoacutera un posmarrito ma si riscuote
VIRGINIO
No Percheacute[129]
GIOVANNI
La sirocchia aveva promesso di tornare Aspettiamola unaltro poco per salutarla
VIRGINIO
Ve la chiamoEgli va rapidamente verso la
porta sinistra
GIOVANNI
Se si sentisse male
MARCO
Lasciale il libro e andiamo
VIRGINIO
VerragraveComegli esce i due amici si
guardano in viso Il dottore si102
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
toglie di tasca un piccolo librorilegato in pelle fulva MARCO
DAgraveLIO abbassa la voce[130]
MARCO
Giovanni che accadeLaltro solleva le sopracciglia
e non sa rispondereChe libro egrave
GIOVANNI
Lettere di Feo Belcari a una sua figliuola monaca e il PratoSpirituale e lAnnunciazione di Nostra Donna un libro divoto
MARCO
Fammi vedere
GIOVANNI
Cegrave riportato un detto che le piacque E mi son fatto prestare illibretto dalla Suora per mostrarle il testo
MARCO apre il volume e leggesul frontespizio liscrizione
[131]
MARCO
laquoQuesto libro egrave di suora Cecilia da Costasole Chi laccatta lorendaraquo
GIOVANNI
103
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Cegrave anche una ricetta ordinata a sanar lanima
MARCO
Ahimegrave temo che non valga Giovanni non senti che qualchecosa finisce per noi La nostra malinconia puograve giagrave dire Tiricordi La stanza quieta Sabina che porta la lampada verdenessun rumore della strada dietro le tende soltanto di tratto intratto il canto degli usignuoli dallAventino il passaggio dunrimograverchio [132] sul Tevere e le onde di forza che fanno sussultarele spalle della sonatrice e il silenzio del mondo quando parlaBeethoven
Riappare alla porta sinistra lagiovane donna in una vestelunga e piegosa che la fasembrare piugrave alta e piugrave flessibileSorride come se i muscoli delsorriso le dolessero e i ciglihanno un battito frequente suquel tremoligraveo di dolore
MARIA
Eccomi Non ho fatto presto Volete andarvene giagrave
GIOVANNI
Sigrave Egrave tardi Ma volevamo salutarvi primaElla parla con una voce calda
della piugrave affettuosa dolcezza Idue amici la guardano conunadorazione timida e perplessa
[133]
MARIA
104
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Che diceva Dagravelio di Beethoven
MARCO
Ricordavo le serate beate della primavera scorsa
MARIA
Vi darograve vi darograve musica ancoacutera ma non quella dallora E illibro
GIOVANNI
EccoloMARIA lo prende con un gesto
quasi fanciullesco lo guarda e loserra tra le due mani comeserrerebbe un piccolo corpo alatoe palpitante
MARIA
Che cosa viva Consunta e viva Suor Cecilia lo porta sempreaddosso
[134]
GIOVANNI
La pagina egrave segnataEgli le indica la pagina
mentre ella china il volto sullibro aperto
MARIA
Qui105
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Legge senza piugrave sorriderespedita al principio grave allafine
laquo conciossiacheacute per molti anni innanzi alla mortecontinuamente piangesse dimandato percheacute cosigrave piangesserispose Io piango percheacute lAmore non egrave amatoraquo
MARCO
Profonda parola in cielo come in terraVIRGINIO durante la lettura egrave
rientrato nella stanza segravesoffermato per ascoltare Siavvicina e si mescola ai saluti
[135]
MARIA
Me lo lasciate per una sera
GIOVANNI
Sigrave Lo riprenderograve domani
MARIA
Grazie
GIOVANNI
A rivederci Riposatevi stasera Dormite molto
MARIA
Mi riposerograve Addio
106
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Ella stringe la mano alluno eallaltro amico
Addio DagravelioQuesti sembra voler dissipare
lombra che pesa su quelcommiato
[136]
MARCO
Se domattina passerete per Santa Maria in Cosmedin nondimenticate di gettare il buongiorno sotto il portico a FrateMarco
VIRGINIO avverte dalla sogliala governante
VIRGINIO
Sabina
GIOVANNI
Ci rivedremo Virginio domani Se hai bisogno di me saidove sono
I due amici escono per laporta del fondo
[137]Il fratello e la sorella restano
soli Le contratture delladissimulazione si distendonosubitamente i loro voacuteltisembrano essere la nuditagrave stessadelle loro anime affannate
VIRGINIO
107
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Percheacute hai detto addio a quei due poveri amici con quellavoce come se fosse per lultima volta
MARIA
Percheacute la buona compagna leale che hanno cara la Maria cheli consola la creatura intatta che impararono da te a chiamaresorridendo laquosirocchiaraquo ha teso a entrambi [138] la sua mano perlultima volta e per lultima volta orribilmente triste ha potutoinclinarsi alla loro illusione fraterna
Sentendo crescere il pesodelloscuritagrave e dellambasciaVIRGINIO tenta di ritrovare la suafermezza
VIRGINIO
Maria Maria non so piugrave quel che accade non comprendo piugravequello che dici Segrave fatta allimprovviso la notte e mi sembra diesser ridiventato fanciullo percheacute ho paura dei mostri imaginariiche abitano il buio dei fantasmi che sono inafferrabili e ciafferrano dun tratto e ci puntano sul petto due ginocchia pesantiAbbi pazienza un poco Lascia che io mi ritrovi che io mi accerti[139] dessere ancoacutera in piedi qui sul pavimento della mia stanzafra le mie quattro mura Eccomi dunque sono qui Cerchiamo divedere dintendere Tu hai dato un addio hai parlato di unultimavolta Cosigrave parla chi sta per scomparire chi sta per morire Chehai voluto significare Spiegami
MARIA
Sigrave qualche cosa di me sta per morire anzi egrave morta
VIRGINIO
108
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
Che cosa
MARIA
Qualche cosa che tu avevi inalzata sopra la tua vita e che i tuoicompagni amavano in me a traverso il tuo cuore
[140]
VIRGINIO
Parla
MARIA
La mia puritagraveElla ha parlato
sommessamente ha abbassatogli occhi Il fratello la guardainconsapevole
VIRGINIO
Povera Maria ancoacutera ti tormenti Ma nessuno ti accusanessuno ti fa colpa daver ceduto alla piena della tua giovinezzacome nessuno accusa la primavera che si spande lalbero chemette fiori Certo unombra di malinconia egrave anche in quei devotiche presentono e indovinano E tu non puoi non comprendere enon perdonare Eri come laria della mattina ciascuno beveva unsorso [141] di freschezza Ora sei di uno solo e agli esclusi sembraquasi ingiusta la perdita del conforto consueto Questo egrave umanosorella
Ella non regge allo straziodella voce affettuosa
Ah ma percheacute mi guardi con quegli occhi dagonia
109
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
MARIA
Tu non hai compreso Tanto tanto lontano sei dal sospettotanto lontano dalla veritagrave E io so che uccido me stessa nel tuocuore ma la tenacitagrave della tua fede mi prolunga lo spasimo Uncolpo non basta bisogna che lo rinnovi Ah che orrendo coraggioegrave questo chio debbo avere fratello
VIRGINIO
Tu vuoi dire[142]
MARIA
Sono di uno solo ma tutta data a lui tuttaParla soffocatamente col
cuore alla gola e nulla egrave piugraveatroce della pausa chella faprima di soggiungere le ultimeparole a togliere ogni dubbio Ilfratello colpito nel mezzo delcuore vacilla
VIRGINIO
Tu tu MariaSembra che la faccia
dellUniverso sia mutata per lui aun tratto Egli parla a seacutemedesimo come dal fondo delpiugrave lontano deserto
Non cegrave piugrave nulla allora Tutto finisce tutto crolla Non sisalva nessuno dalla ferocia e dallignominia
110
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Lo risollevadallannientamento un suacutebitofiotto damarezza
Ho dato il meglio di me sempre [143] senza risparmiocredendo sperando ed ecco mi ritrovo in mano una monetafalsa Il mio amico piugrave caro mi paga cosigrave la creatura dellanimamia mi compensa cosigrave E allora
Egli non attende la risposta senon dal suo proprio coraggiocerca in seacute stesso il suo propriosostegno Ma la confessata veritagravesembra afforzare la sorella in undolore saldo e fiero Ella prendegiagrave lattitudine di chi ha qualcosada difendere sopra tutto e controtutto
MARIA
Lo sapevo lo so ti perdo mi perdi Tutto si sconvolge a untratto Tu mi ritogli in un attimo quel che mavevi dato in diecianni generosi Mi disconosci
VIRGINIO
Oh no[144]
MARIA
Mhai giagrave trasmutata dentro di te ho giagrave un altro viso un altrosoffio sono una piccola cosa vile
VIRGINIO
111
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
Oh no Vedi non so indignarmi E se vacillo sotto la massa ditristezza che megrave piombata addosso e se qualche parola vana escedal mio smarrimento perdonami Tu sei forse piugrave infelice di me
MARIA
Egrave vero Ma non mi discolpo neacute voglio attenuare quel che hofatto Anzi bisogna tu sappia che non vi fu ombra dinsidia neacute dibassa lotta Egli egrave immune dinanzi a te Non vi fu se non lamoregrande e la libertagrave del dono
[145]VIRGINIO repugna contro un
pensiero che lo afferra esita haonta con le labbra sbiancate osaalfine dimandare
VIRGINIO
QuandoDi suacutebito si pente vedendo la
triste vampa salire alla fronteimmacolata
Ah perdonami Anche se trema anche se egrave spenta ora la miavoce puograve esser rude alla tua povera anima Non posso dimandaresenza ferire Non puoi rispondere senza nascondere il viso Unasola dovrebbe ora starti vicina prenderti nelle sue braccia parlartidentro i capelli sapere tutto il tuo male ed egrave troppo lontana tuamadre La chiamerai
MARIA
Sigrave la chiamerograve[146]
Egli esita tuttavia ma undisperato bisogno di certezza loincalza Per fondare in seacute il
112
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
sentimento suo nuovo egli devesgombrar lanima da ogniframmento dellillusioneabbattuta
VIRGINIO
Perdonami Maria se il cuore vuol avere uno spiraglio di lucenelloscuritagrave Non ti chiedo nulla che ti offenda Dimmisolamente quel giorno di febbraio quel bel giorno di solequando salimmo al Celio e vedemmo il primo mandorlo in fiore eci fermammo a San Saba entrammo nel giardino ci sedemmosotto gli aranci e non dicemmo nulla percheacute ci bastava dessere lagraveper sentirci felici e mi parve che anche tu fossi sbocciata alloraallora dal piugrave vivo ramo della mia vita e che io ti portassi [147]
leggermente quel giorno dimmi era avvenuto
MARIA
SigraveCerto egli sperava ancoacutera se
la risposta sincera e ferma locolpisce tanto a dentro
VIRGINIO
Egrave possibile Eppure quando ti guardavo nelle pupille andavocon la vista sino in fondo a te Quante limpiditagrave avevo misurateLa tua era la piugrave cristallina sempre E quella piccola costellazionedi ferro nelliride mi dava non so che sicurtagrave come se fosse unsegno virile su la tua grazia pieghevole Ti chiamavo dentro di mecon una specie di ebrezza laquoCompagno mio buon compagnoraquo[148] Sentivo quel che cera di leale di diritto di fedele in te quelche cera di maschio nel disegno della tua bocca chiusa nelritroso dei tuoi capelli piantati intorno alla tua fronte bianca
113
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Il dolore di lei sembra a pocoa poco indurirsi farsi quasicompatto e rigido
MARIA
Ho ancoacutera una forza terribile se resisto a vederti soffrireGuarda ho gli occhi asciutti
VIRGINIO
Non soffro percheacute tu mi abbia mentito ma percheacute non possopiugrave crederti
MARIA
Mhai giagrave condannata[149]
VIRGINIO
No no non condannata Perdonami se non son riuscito asoffocare interamente le grida che sorgono dalla mia miseria Tumi dagravei lesempio Hai gli occhi asciutti Non temere io non timanco Resto il tuo compagno il tuo buon compagno Nonvoglio neppur cercare di comprendere mi basta di saperti inpericolo per raccattare il mio coraggio e la mia tenerezza perrinnovare il mio amore verso di te che mi sei nuova e diversa Haibisogno daiuto Conta su me ora e sempre Voglio difenderti
MARIA
Contro chi se non temo
VIRGINIO
114
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
115
Hai bisogno desser difesa povera [150] creatura sola percheacute iocredo che tu sia cieca e sola
MARIA
Non sola non cieca Amo
VIRGINIO
E che faragrave egli di te Dianzi qui non era bruciato se non dauna febbre non era agitato se non da una frenesia non pensava senon a partire ad andar lontano ad abbandonar tutto e tutti per lasua megraveta certa
MARIA
No non gli credere Non egrave vero Tu non lo conosci Era in unadi quelle sue ore torbide quando il fermento della sua forza lorende quasi folle
[151]
VIRGINIO
Ah povera povera Tilludi Nessuna folligravea egrave piugrave lucida dellasua laquoNulla egrave vero tutto egrave permessoraquo Passeragrave sopra te sopra mesopra tutti Siamo un ingombro che non vale una balla di carnesecca caricata sopra un cammello
MARIA
Tu loffendi tu lo sfiguri lo abbassi ed era il tuo amico piugravecaro
115
Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
Ella si solleva intrepidaUnenergia quasi aspra pulsa nelsuo accento
VIRGINIO
Se tu sapessi quel che ho veduto a un tratto apparire dianzinel suo voacutelto convulso
[152]
MARIA
Che hai veduto Tu tremi di rancore tu non puoi piugrave esseregiusto per lui giagrave nelle parole tu ti vendichi tu cerchi dicolpirlo Dimmi che io me ne vada scacciami di qui ma non micostringere a udire quel che non voglio udire Tu tinganni ilrancore ti fa velo Anche la sua mano egrave sicura egrave una mano dibuon compagno io lho sentita E sono certa che fincheacute saragravenecessario egli resteragrave col mio amore
VIRGINIO
Oh povera
MARIA
Sigrave sigrave Virginio quando sapragrave[153]
Ella sarresta e il suo palloresillividisce sotto un gran brividorepentino che sale dalle viscereprofonde
VIRGINIO
Quando sapragrave116
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
MARIA
che giagrave porto unaltra vita
FINE DEL PRIMO EPISODIO[155]
117
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
118
INTERMEZZO
[156]Ove debbo ancoacutera salire
Laus Vitaelig XIX[157]
MOTIVI PER UN INTERMEZZOSINFONICO
O Bellezza chi si leva nel vento della tua grande ala come lafiamma pugnace che balza sotto il flagello della tempesta edietro te come lallodola canta sul mondo
Qual novo figlio dellantica Terra ancoacutera annodato nelladoglia del grembo trasale al messaggio della stella mattutina Ela sua vista nel suo capo suggellato egrave come il gegravermine bianco chetraversa a poco a poco la gleba penosa per gioire nei chiaroridel mondo
Qual nova custode fu veduta sedere innanzi allo stipite dellaNera Porta E aveva il destro ginocchio sul manco e le dita dellemani insieme come pegravettini congiunti tra loro con una profondasorgente di sangue in mezzo al suo petto e assisa parevadormisse [158] ma era in ascolto ma udiva il silenzio dei fiumichescon fuori del Buio con antichi tremori del mondo
Porta della Resurrezione e chi mai giace su la tua soglia nonconsunta da piede frequente chi mai sta dinanzi alle valveindicibili steso nella sua chioma apollinea e nella suadisperanza Quegli che ha perduto Euridice
La grande sua lira lunata gli tace da presso neacute egli la toccama veglia e non spera ma sogna e non dorme Neacute se oda il suonlieve e tremendo del passo che si rincarna ei piugrave si volge cheacute
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dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
119
dallo sguardo perduta fu la sua donna dallo sguardo perdutaEuridice
Chi viene alla soglia Chi mai dischiude le valve indicibilidella Candida Porta Non fece stridore volgendosi il cagraverdine malalbore fluigrave su la chioma profusa brillograve nelle corde ancor tese Eil passo dellOmbra che non inclinograve lavernale asfodelo neacutelanemone stigio piugrave sumana come piugrave savvicina Ecco suonaecco pesa come il piede vivente su cui grava grande tesoro Chiriprende il cammino terrestre Non Euridice
[159]Uno strale damore trapassa linfinito dellAde e tutti i pallidi
prati e le tarde fiumane e gli stagni obliosi ne tremano e il solcodi luce perdura Forse egrave la fugravenebre Alcesti
Egrave forse la figlia di Pelia che torna agli atrii regali al talamoeburno ai floridi figli Egrave colei che sospinse alla Notte lanimasua bella dun amore piugrave bello che ogni altro amore mortale edietro lesule impavida gittograve il fiore di sua giovinezza tremanteEgrave Alcesti egrave Alcesti
Reca ella il fuoco bianco nel cavo della sua mano fedele ecammina col volto velato Alcuno iddio non la conduce alcunoeroe liberatore non laccompagna nel santo ritorno ma ella falume al suo passo col fuoco nella mano protesa Ed ecco varca lasoglia urta col piegrave la lira abbattuta laquoO Amore sagravelvaciraquo Ilgrido melodioso trapassa linfinito dellAde tocca il cuoredellAlba nascente Ma non egrave la voce dAlcesti[161]
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IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
IL SECONDO EPISODIO
[163]Appare una stanza tutta parata di tela grezza da tende nella casa di
CORRADO BRANDO posta tra il muro di Servio e il Foro Traiano Su lepareti sono sospesi in trofei - dattorno a cranii di elefanti e di antilopi -gli utensili e le armi delle tribugrave nere sparse lungo le fiumane misteriosedalla valle del Uegravebi al Gouragraver Ganagravena i grandi coltelli dei Sidagravemaadunchi le lance dei Bograveran con la cuspide a foglia di lauro le targhedei Gurra in cuoio di giraffa inciso gli archi dei Gubahin a triplicecurvatura le faretre piene di giavellotti a testa mobile i lacci di bananoper catturare le fiere le trombe foggiate con le corna dellorige icampani di conchiglia [164] pei capretti di legno pei cammelli e gliappoggiatoi che su la mezza lunetta sostennero le nuche oleose deiguerrieri giacenti e le ghirbe di palma che contennero lacqua terrignadei pozzi di Errer e le sferze tagliate nella pelle dellippopotamo chefecero sanguinare le schiene dei mercenarii malfidi
Un uscio chiuso egrave nella parete di faccia una finestra a manca Sopraun divano basso egrave distesa una pelle di leone e vi saccumulano a guisadi cuscini i sacchi di Bululta tessuti di fibre vegetali a disegni neri egialli Sopra una tavola coperta duna stuoia di Lugh sono disposte lecarabine da caccia grossa nelle loro custodie le rivoltelle di grancalibro nelle loro fonde le tasche e le cintole da cartucce - bocche difuoco infallibili e munizioni eccellenti - tutta la batteria giagravesperimentata nel cammino da Begraverbera a Bardegravera ora riforbita e prontaIn mezzo alla stanza posata sul tappeto presso un piccolo mucchio dilibri egrave una robusta cassa cerchiata di ferro con maniglie di corda cheserba i segni dei carichi e degli scarichi quante volte agganciata dalparanco calcata nella stiva [165] ballottata dal rulligraveo tratta su per laboccaporta brutale gittata a sfascio su la banchina abbagliante legatacon le strambe sopra la bestia da soma portata attraverso lardore delleterre incognite deposta e ripresa daccampamento in accampamentorimessa nella via del ritorno con limpronta dellavventura lontana conlodore indefinibile del Sud
[166]
120
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
MARIA VESTA egrave in piedi col cappello in testa col velo ancoraabbassato sul volto venuta di fuori entrata lagrave da pochi attimi Tenendonella mano una lettera dissigillata ella parla a CORRADO BRANDO che stadinanzi a lei presso la tavola delle armi Parla da prima irresolutatimida con dolcezza sommessa dominando appena lorribile tremoredella sua passione Egli non laffisa
MARIA
Non ho compreso Amico mio amico mio caro perdonatemiNon son venuta per piangere e per lamentarmi no Maveramente non ho saputo non ho potuto comprendere [167]
nessuna delle parole scritte qui Scritte da voi dalla vostramano Prima degli occhi non lha creduto il mio cuore e gliocchi neppure lhanno voluto credere Percheacute lavreste voi fattopotendo parlarmi O amico mio dolce forse percheacute qualche voltanon vho dato ascolto e non mi son lasciata subito persuadereQuando Ditemelo voi cheacute io non ho memoria di questa colpaSe parlate tutto crederograve tutto eseguirograve come sempre Perograve leparole qui scritte non so che vogliano dire Bisogna che ognicosa io sappia dalla voce cara Questa lettera la poso qui Egravecome se il suggello fosse ancora intatto
Ella sinterrompe a quando aquando come per attenderechegli dica una [168] parolachegli faccia un gesto diammenda
Ma tu non hai gridato che non egrave tua e alloraElla reprime lo scoppio del
cruccio e la sua voce lacerante siraumilia
Allora prima di posarla su questaltre tue armi io la bacioCosigrave
Bacia la lettera e la posa sulcalcio duna carabina
Sono pronta Parla Bisogna vivere bisogna morire Eccomi121
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Ella alza il suo velo come sisolleva una benda di su unapiaga irritata Quando egli laguarda qualcosa di lei siscompone e fluttua entro lafermezza dei lineamenti
CORRADO
Bisogna esser forti Maria Ho scritto percheacute ho temuto di nonaver la forza di dire
[169]
MARIA
Vuoi chio sia forte Sarograve piugrave forte del mondo e del destino setu esprimi questo voto pel mio amore Ma non temere per te Chetremenda forza egrave la tua se hai potuto fare quel che hai fatto
CORRADO
Obbedisco alla mia necessitagrave a quella che non ti fu mainascosta
MARIA
Sigrave egrave vero E non tho amato e non ti amo anche per quellaSono io che ti appartengo tu non mi appartieni Egrave questo il pattoLo so Lo accetto Ma egrave male che tu mi disconosca
CORRADO
Ti disconosco[170]
MARIA122
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
Al tempo piugrave felice il mio cuore quanta pena ebbe nel sentirsidivenire piugrave grande lansietagrave di crescere secondo il tuo desiderioOgni giorno dicevo laquoVegrave una maniera migliore di appartenergliLa troverograveraquo Quando la tua febbre di terra lontana piugrave facevapaura alla mia tenerezza dicevo laquoVegrave una maniera damare percui la separazione non sia lo strazio e la morte La troverograveraquo Hoscosso ogni giorno la mia vita dalle radici alla cima per darti ognigiorno qualche cosa di piugrave qualche cosa di meglio E tu mi daiquesto commiato umiliante
CORRADO
Maria Maria a tutto resisto [171] ma non alla tua voce non altuo pianto
MARIA
Non piango
CORRADO
Non resisto al tuo dolore a quel che ti trema nel viso alla tuabocca che non posso guardare senza che la mia volontagrave sidisfaccia Bisogna chio vada Questa volta non egrave soltanto la miafuria che mincalza ma una necessitagrave ancoacutera piugrave inesorabilepercheacute ho bruciato dietro di me tutti i ponti e lora di quella miavita che tu conosci segrave arrestata e il tempo che passa non egrave se nonun rombo spaventoso sul mio capo e lora del rivivere non so sescoccheragrave Ma [172] se tu ti aggrappi a me se tu mi leghi lebraccia
MARIA
123
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
124
No no non mi aggrappo non mi getto attraverso il tuo passonon ti chiudo la via Guardami Tremo non di pianto soffocatoma dellonta che tu mi fai Ah che cosa mortale egrave questa chenessuna forza damore valga a riscattarci dal sospetto e daldispregio delluomo e che sempre quel che fu ebrezza o martiriodebba alla fine apparire ingombro e perdizione Ho veduto neituoi occhi il lampo della difesa disperata
CORRADO
No Tinganni[173]
MARIA
Mhai detto in che modo si scagli allassalto la leonessa quandoil primo colpo egrave fallito Tu avevi dietro di te il tuo servo Rudu cheti stendeva la carabina carica pel secondo colpo e la freddaviCosigrave anche sai come lamante minacciata si conduca per prenderee tenere La lotta dei cuori egrave cruda come la caccia grossa Tu miavevi colpito con quella lettera che egrave lagrave su larma ed ecco io miritrovo in piedi davanti a te Ah Corrado quando hai alzato losguardo ho veduto qualche cosa di cauto di risoluto edinflessibile nel tuo occhio come dietro il taglio della mira Haipensato laquoBisogna colpire unaltra [174] volta e senza fallo perpassar oltreraquo
CORRADO
Taci taci Sei folle
MARIA
Folle ma diversa Ferita ma non per assalire Ti parlo damorepercheacute il meglio non ti fu detto Prima doggi non ho potuto
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mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
mettere tutto il mio amore nella mia voce tutta la mia vita sotto letue calcagna Oggi sono piugrave che lamante sono quale mi vuoi Laprima volta che ti vidi non fui veduta da te Eri assorto e ioscopersi nel tuo viso una solitudine e una lontananzaindimenticabili Solo e lontano ti amai fin da quel primomomento Tu avevi [175] assuefatto te stesso e i tuoi uomini allafame e alla sete cosigrave il mio cuore alla minaccia Non una sera homancato di provare la mia felicitagrave contro la certezza del doloreche tu non mancavi di promettermi prossimo Alla fine delle miegiornate piugrave dolci ho detto a me stessa laquoPrepagraveratiraquo Tu mi bacipiugrave forte quando mi dici addio che quando mi accogli Ogni voltaho pensato laquoCome mi baceragrave forte quando egli dovragrave partire oquando io dovrograve morireraquo Ah che coraggioso amore egrave quello chenon ha da sperare se non un tal bacio e non se ne dimenticaAvrei potuto essere piugrave pronta Ero alfine degna che tu mi dicessiguardandomi nelle pupille laquoLora egrave venutaraquo Avrei fatto [176] delmio dolore la mia gloria accompagnandoti fino sul molo colpasso fermo col viso asciutto E tu - perdonami perdonami malascia gridare lanima mia per una sola volta - tu quasi atradimento mi metti nellala il tuo piombo Non vedi in me se nonla massa pesante che ha due braccia per aggrapparsi
Egli muove un passo verso dilei come per impedirle diproseguire convulso
CORRADO
Maria Maria
MARIA
Mi congedi con una lettera frettolosa e oscura sembra che tufugga
[177]
125
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
126
Egli si fa orribilmente smortoe lirrompere dellemozionecontenuta gli scrolla tutta lapersona
CORRADO
Che hai detto Sembra che io fuggaUno sgomento cieco assale la
donna dinanzi a quel palloreElla tende le mani perdutamenteIl fiotto delle parole precipitoselaffoga
MARIA
No no Corrado Non so quel che ho detto Sono pazza sonovile Fa di me quel che vuoi Quella lettera io lho baciata Egrave tua egravesanta
Il lampo della violenzaconstretta passa nellocchio torvodelluomo e il sarcasmorattenuto gli contrae le labbra
CORRADO
No Sei tu che hai ragione Egrave [178] vero sembra che io fuggaHo troppa fretta Ho qualche bruttura ho qualche macchia dalavare nel mare Di uninfamia debbo io fare una gloria forseNe sai tu niente
MARIA
Non mi parlare cosigrave Tho fatto male Non mi punire Ti chiedoperdoacuteno Eccomi umile come quando sono entrata Vogliosoltanto servirti aiutare il tuo servo Tutto egrave pronto Non cegrave
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qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
127
qualche cosa da fare per me Questa cassa non egrave ancor chiusaquesti libri
Volenterosa ella si chinaverso il mucchio dei libri permettersi allopera Luomo haqualche attimo di concentrazionemuta in cui riprende il dominiodi seacute considera e delibera Lasua voce ridivenuta ferma perdeogni asprezza
[179]
CORRADO
Lascia Non ti affaticare non ti far violenza Alzati Ho tempo
MARIA
Oh consentimi almeno questo che i tuoi libri sieno messi dame che io li tocchi a uno a uno e che tu te ne ricordi quando liriaprirai I fatti dAlessandro Magno Dante Erodoto lOdisseaRime e lettere di Michelangelo
China per dissimularelambascia ella prende i volumileggendo a voce bassa i titoli suidorsi
CORRADO
Lascia Maria Alzati Ho tempo Vieni accanto a meEgli si china verso di lei e le
prende uno dei polsi persollevarla Ella lascia i libri sivolge afferra la mano [180] delsuo amico e vi preme le labbra
127
appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
128
appassionatamente Si alza inpiedi
MARIA
Ah percheacute ora sei cosigrave dolceElla lo guarda in volto e di
sugravebito rompe in un piantoirrefrenabile
CORRADO
MariaIl pianto sarresta come un
getto interciso Un indefinitoorrore si genera nella pausa
MARIA
Che hai fatto
CORRADO
Che mi domandi Percheacute
MARIA
Non ho mai veduto tanta tristezza in un volto duomo Ah nontho mai veduto cosigrave Sei disceso [181] in un abisso e sei risalitoUn pensiero tegrave passato sopra e tha devastato Quale Sento enon comprendo Parlami
CORRADO
Non ti tormentare piccola anima mia Ora scacciolallucinazione dai tuoi occhi stanchi
128
Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
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Egli lattira e le sfiora lepagravelpebre con le labbra chetentano di sorridere
MARIA
Se tu mi chiudi le pagravelpebre veggo piugrave a fondo
CORRADO
Che vedi
MARIA
Comincia da ieri[182]
CORRADO
Che cosaElla egrave contro il petto di lui e
gli parla con unansia misteriosanel cerchio del respiro
MARIA
Quando rientrai era la primavera Portavo meco le violette e lapioggia di marzo e - non so percheacute - un palpito insostenibile E lagravenella stanza davanti a te e a mio fratello mentre ti accomiatavisentii dun tratto il giorno distaccarsi e cadere come un massopesante che si sprofonda e non si troveragrave piugrave Tutti i giornicadono lo so ma quello in un altro modo E tu e mio fratellomi sembraste non so come piugrave vecchi Pareva venuto non so che[183] autunno di sotterra E quando ti stesi quel mazzo di violetteintravidi la tua mano che lo prendeva ma non te che eri giagrave
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passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
130
passato dalla parte della notte dietro la porta E percheacute miofratello mi parlava del sole su lAventino non potei non piangere
Egli la serra contro di seacutenellinterrogarla agitato
CORRADO
Piangesti E che ti disse tuo fratello alloraElla appoggia la tempia sul
petto di luiNon rispondi
Ella parla anelatamente
MARIA
Ascolto il tuo cuore Batte piugrave forte[184]
CORRADO
Che ti disse
MARIA
Il mio fratello non egrave anche il tuo
CORRADO
Sigrave Maria
MARIA
Non gli sei caro sopra tutti
CORRADO
130
Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
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Egli mi egrave caro
MARIA
Dallinfanzia lontana nella vita e nel sogno luno per laltroluno degno dellaltro Egrave vero
CORRADO
Ebbene[185]
MARIA
Non gli egrave dovuta la veritagrave
CORRADO
Glie lhai dettaElla nasconde la faccia nel
petto di lui
MARIA
Sigrave
CORRADO
Tutta
MARIA
Tutta
131
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ella sente nelluomo ilmovimento istintivo del distacco
No non mi respingere
CORRADO
Non ti respingo[186]
MARIA
Ho sentito passare in te unonda di repulsa Ancoacutera diffidi
CORRADO
No Maria
MARIA
Non mi umiliare ancoacutera Non credere che io mi abbandoni sute per pesarti e per opprimerti Ho parlato percheacute non potevo piugravevivere nella menzogna ho parlato da cuore libero a cuore liberosenza abbassare la fronte non per chiedere soccorso o consiglioma per preparare al mio amore una solitudine piugrave grande ma peroffrire a te il sacrificio piugrave alto per sacrificarti il mio focolare Micomprendi tu E a un [187] tratto dovera la maschera della colpaho veduto apparire il viso dellinnocenza Tutto diviene faciletutto egrave necessitagrave e miracolo Sono ora con te ai limiti del Desertoe le cose remote della mia vita sono polvere e cenere per mezzo acui ho camminato perdutamente prima di giungere a te Il miospirito puograve abitare la tua tenda Il mio coraggio puograve fissare le tuenuove stelle Mi riconosco della tua razza Posso come tecantare nei supplizii Tutto posso compiere se tu me lo chiedifuorcheacute questo chio ti ami meglio cheacute meglio non so
132
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
133
Ardentemente egli la serra frale sue braccia preso da unasugravebita ebrezza
CORRADO
Ah mia mia mia troppo tardi [188] conosciuta troppo tardiamata Da che profonditagrave egrave salito alla tua bocca questo cantoTinseguivo nelle tue musiche quale ora mi ti mostri Ho ascoltatocon angoscia tutte le tue melodie per attendere che questunavenisse E chio abbia potuto udirla in questo punto egrave forselultimo dono del Destino Credevo che non avrei piugrave udito omaise non lorribile rombo Ma una tale tregua si concede soltanto acolui che parte pel viaggio senza ritorno
Piugrave e piugrave ella si serra controdi lui
MARIA
Amore amor mio solo percheacute parli di morte nella vittoria
CORRADO
Non so cara non so se io sia [189] piugrave vicino alla morte o allavittoria Ma certo sento sopra di me lombra di unala equalunque sia basta alla mia ebrezza Avevo sempre davanti agliocchi limmensa duna oceanica e mi sembrava di leggere nellecorrosioni spaventose chiara come in una lapide incisa la miaprofezia eroica Ed ecco egrave scomparsa Tu sei forse la mia ultimaterra lontana Ho camminato dentro di te con una rapiditagrave senzarespiro di vertice in vertice Come potragrave il mio piede andar piugravelungi della mia anima Maria Maria tu sola comprendi Tu saiche se cerco la via ignota la cerco per svelare me a me stessoSuperare il pericolo non mi vale se non a superar me stesso I piugravegrandi spazii io li percorro nellinvisibile [190] dentro di me
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Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
134
Toccare la sorgente o la foce segreta dun fiume non mi vale sequella gioia non illumina nel mio spirito una cima piugrave alta Ora tumi dagravei da respirare laria chio cerco Tu acceleri il battito dellamia vita come quel gran vento che amo pieno di sabbia sollevatae di schiuma in lembi Mi esalto in te come quando la volontagravevinceva il dolore della carne bruta e faceva indietreggiare lamorte Tu susciti dal mio destino ancora un baleno forse il piugravebello Mi mostri in te laltezza a cui ero nato mentre il tuo stessopresentimento maffonda nella notte
Piugrave e piugrave ella gli si serracontro il petto come perdissolverglisi nel cuore
[191]
MARIA
No no non era un presentimento era unombra passeggerauna malinconia del tramonto il malessere della stanchezza Chipuograve abbattere la tua forza La folgore soltanto Di qual dio A tevivere e vincere a me vivere e attendere Conserverograve il mioamore fuor dogni vista dove il suo battito non potragrave essere uditoSe tu tornassi dopo anni e anni dal fondo del piugrave lontano misteromi ritroveresti quale mi lasci Mi sembra che limmobilitagravedellanima nel fuoco di una sola attesa debba quasi arrestare iltempo abolire il decadimento serbare immutato anche il voltoper il sorriso futuro Sigrave mi ritroveresti bella [192] forse piugrave bellaNon vuoi chio viva
CORRADO
Maria Maria chi ti dagrave questa voce Chi parla in te La tuavita trabocca La morte egrave una le sorti son mille
MARIA
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Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
Lho guardata la morte Lo vuoi sapereCome il divano egrave da presso
ella vi si abbandona e CORRADO
con lei senza separarsiStanotte ero distesa nel mio letto supina Non avevo mai
patito in quel modo il peso del mio corpo neacute mai sentito dessereuna cosa una povera cosa che non serve piugrave a nulla se quellunoa cui fu data la lasci cadere o la dimentichi [193] Ah se potessifarti comprendere Ero tua non so in che maniera bruta con tuttele ossa con tutto il sangue con tutto quel peso orrendo e merarimasta una piccola piccola anima come un filo dacqua sotto unmacigno E quellanima a ogni tratto ripeteva una parola ciecauna parola che non era neppur sua ma di una povera donna vedutapassare in un giorno di mercato per una piazza piena di gente chediceva laquoPercheacute percheacuteraquo Camminava singhiozzando con lafaccia quasi sommersa nel pianto (la rivedo) e non conoscevanessuno e la gente sammutoliva e la lasciava passare ed ellaripeteva laquoPercheacuteraquo e nessuno poteva risponderle neacute trattenerlaCome avevo [194] io ritrovato in me quellaccento di dolore senzaragione e senza conforto Non so Per soffrir meno pensavolaquoEcco sono distesa per lui e non mi alzerograve piugrave Ma che positurami darebbe egli se dovesse compormi per sempreraquo E facevo ilgesto del tuo sonno mettevo le braccia sotto la testa comequando tu taddormentavi laggiugrave su la nuda terra E rimanevocosigrave ma non cessavo di soffrire E pensavo laquoMa questo dolorecon cui egli mi penetra che fa parte delle mie ossa che egrave la miamidolla non mi congiunge a lui inseparabilmenteraquo E sollevavola mano contro la fiammella della lampada e cercavo di scoprirloa traverso la palma rossa e trasparente Ah percheacute ti racconto[195] queste cose puerili Voglio che tu sappia da qual notte egrave natalalba di questo giorno Mascolti
CORRADO
Tascolto Parla Dimmi tutto135
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
MARIA
Allora ho udito un romore confuso che mha fatto spaventopercheacute in sul primo non potevo accorgermi se fosse prossimo olontano se fosse nel mio sangue o fuori di tutta la terra o del miodestino ma cosigrave eguale che a poco a poco segrave conciliato con lamia pena prima che i richiami e i lamenti me lo facesseroriconoscere Era una mandra che passava lungo il Tevere sotto lamia finestra Curva sul davanzale son rimasta a guardare [196]
quellonda biancastra che passava passava cacciata innanzi chisa dove nella notte senza requie E come quel movimentocontinuo mi dava un poco di vertigine nello sporgermi ho sentitochera facile lasciarmi cader giugrave e un voacuteto mi segrave riaperto inmezzo al cuore di sugravebito un voacuteto che forse ti parragrave triste ma chepure talvolta mi suscitava un gran tumulto di felicitagrave il desideriodi morire percheacute da me ti venisse qualche bene ignoto Ero lucidatuttavia nellorrore della strada brutale calpestata dalla mandralamentevole laquoMeglio egrave sparire senza sangue senza strazioraquo hopensato laquoIl fiume egrave lagrave Traverserograve la casa a piedi scalzi scenderogravele scale aprirograve la porta camminerograve fino allargineraquo Mi [197] sonchinata con un gesto istintivo e mi sono accorta che i miei piedierano giagrave nudi e ghiacci Ma nel riaffacciarmi per seguirelultimo pastore che scompariva verso San Paolo ho traveduto nelcielo un bagliore dalba e ho sentito salire dalla mia carne piugraveprofonda qualche cosa come un grido senza suono
Sopraffatta dal tumulto ellasarresta Nasconde la facciacontro lomero delluomo
Mi perdoni se vivo Mi perdoni se sono tua ancoacutera piugraveancoacutera piugrave
CORRADO
136
Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
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Maria Maria chi ti dagrave questa voce e percheacute oggi sei in mepiugrave addentro che il mio stesso cuore [198] Quando ti presi per laprima volta nelle mie braccia non eri mescolata a me come oraSento che egrave nata in te non so che potenza
MARIA
SentiElla dice questa parola con la
bocca nascosta piena dunfremito ineffabile
CORRADO
Per la prima volta per la prima volta soffro e gioisco inunaltra creatura mi sciolgo dai miei mali rinunzio la miasolitudine
MARIA
SentiElla ripete questa parola
sempre piugrave soffocata ma con unfremito sempre piugrave profondo
CORRADO
Sento che le radici della mia [199] vita non sono piugrave in me e chelinfinito egrave lagrave dove tu ti volgi
MARIA
SentiElla distacca dallomero di lui
la faccia e rovescia un poco il
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capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
138
capo colle pagravelpebre chiusebianca di rapimento
CORRADO
Non avevo piugrave speranza e tu palpiti come se tu non bastassi acontenerne una piugrave grande di quella chera mia
Ella spalanca gli occhimentre una sugravebita fiamma disangue le illumina il viso
MARIA
Amore amore indovini dunqueEgli trasale sotto il lampo
della rivelazione inattesa[200]
CORRADO
Tu credi che
MARIA
Devo dirtelo Le labbra ti si fanno bianche Mi perdoni miperdoni
CORRADO
Tu vuoi dirmi cheNovamente ella nasconde la
bocca gli susurra nel cuorelannunzio
MARIA
138
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
139
Non siamo piugrave soliCosigrave piegata non vede ella
sino a qual punto la violenzadellintimo turbine possasfigurare un volto umano Sichina egli su lei la interrogarauco
CORRADO
Egrave vero Sei certa[201]
MARIA
Sono certaDiscosta da seacute la donna egli e
balza in piedi non reggendoalleacutempito Dalla proda deldivano si protende ella aguardare lagitato come dalfondo di una fossa ove sia cadutae debba perire
Egrave una sciagura Hai orrore del vincolo sacro Vuoi chioopprima il tuo sangue che giagrave pulsa in me Gettami una parola Ilvoacuteto egrave differito dun sol giorno La notte egrave prossima
Sommessa parla ma conselvaggio anelito Si volge egliimpetuoso e le si gitta dinanziquasi di schianto fervido comein una preghiera inalzata
CORRADO
Folle Divina Bacio le tue ginocchia adoro ogni vena delletue mani trattengo lalito davanti a te per tema di turbare il germe[202] che tu nutri Tutto quel che di piugrave dolce e di piugrave casto egrave
139
sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
sopravvissuto alla mia guerra io posso raccoglierlo ancoacutera eoffrirlo allapparizione del tuo mattino Per un attimo ho sentitotra le mie pagravelpebre aride i tuoi occhi medesimi il fresco del tuosguardo e ho veduto anchio sopra una terra coperta di scorietremolare lunico fiore al vento della tua alba Quasi non oso piugravetoccarti Vorrei con quel che mi resta della mia forza creare lapace e la bellezza intorno al tuo miracolo silenzioso Che la miaragione eroica di vivere sia perpetuata Che la Natura trasmetta incarne il segno della mia piugrave profonda cicatrice E che nella tuamemoria io sia assolto
[203]
MARIA
Assolto di che E che egrave mai la colpa E che egrave mai la memoriaTutto quel che egrave tuo egrave presente sempre Ieri e oggi vivono nellamedesima luce Quel che ti riguarda sembra trovarsi in un mondoove la prova non ha neacute significato neacute esistenza Una sola omai egravela parola che lamore dice alla mia anima laquoOltreraquo Egrave la tua parolastessa
Di nuovo rapita ella tra le suepalme gli solleva la testa Egli egravefiso a una imagine ignota
CORRADO
Ma il fervore della libertagrave lesaltazione del coraggio lurtodegli eventi e degli uomini tutto sparisce dinanzi alla realtagraveimmediata [204] allatto che non puograve esser distrutto
MARIA
A che pensi Hai in fondo alle pupille un orrore immobile
CORRADO
140
Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
141
Iersera tuo fratello mi domandograve laquoSei tu divenuto il mionemicoraquo
MARIA
Pensi a lui
CORRADO
Gli hai tu confessato anche questo
MARIA
Sigrave
CORRADO
Povero e grande cuore[205]
MARIA
Anchegli capace di andar oltre Lo sai
CORRADO
E che faragrave egli
MARIA
Sormonteragrave la sua tristezza
CORRADO
141
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
Perduto per me
MARIA
Ti ameragrave ancoacutera
CORRADO
Egrave disperato
MARIA
E vigilante[206]
CORRADO
Dove lhai lasciato
MARIA
Non so dove sia ora Aspettiamo nostra madre stasera
CORRADO
Tua madre
MARIA
Sigrave viene per poco Arriva riparte Anchella ha il suosupplizio
CORRADO
Lhai chiamata142
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
MARIA
Lha chiamata Virginio nel primo sgomento credendomibisognosa daiuto
[207]
CORRADO
E che potragrave fare per te
MARIA
Che mia madre dopo tanto abbandono mi riprenda sopra il suopetto anche per pochi attimi in questora della mia vita egrave forseun sacramento della Natura Anchella egrave piena di passione e diconoscenza Rinascerograve da lei unaltra volta armata e pronta perappartenerti
CORRADO
Ancora una prova per te
MARIA
Non temere
CORRADO
Quando arriva[208]
MARIA
143
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
Fra poco Egrave giagrave tardi Il sole tramonta Bisogna che io vadaanima mia
CORRADO
Te ne vaiCon un moto subitaneo la
circonda per ritenerla
MARIA
Non vuoi chio vadaEgli si ritrae dominandosi
CORRADO
Sigrave devi
MARIA
Hai tutto risoluto
CORRADO
Ti rivedrograve ti rivedrograve ancoacutera[209]
MARIA
Quando
CORRADO
Fra due ore a casa tua
144
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Verrai
CORRADO
Verrograve
MARIA
Mia madre saragrave forse ancora lagrave
CORRADO
Non ho anchio da dirle la mia parola
MARIA
Quale Potragrave ella fare che io [210] sia piugrave tua Nulla chiedoRicograverdatene Sono libera liberamente data non un vincolo ma undono
CORRADO
Un segno
MARIA
Vuoi che torni io stessa
CORRADO
Verrograve verrograve
145
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
MARIA
Una sola cosa promettimi
CORRADO
Dimmi[211]
MARIA
Che mi consentirai daccompagnarti
CORRADO
Dove
MARIA
Fino al mare fino alla naveIl mento le trema e
discompone le parole animosePerdutamente egli la serra nellesue braccia e la bacia in boccaDisciolta ella indietreggia unpoco vacilla trascolorandocome trafitta grida comeforsennata
Egrave laddio egrave laddio Egrave la morte
CORRADO
Che hai Maria Maria
MARIA
146
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Non mavevi mai baciata cosigrave [212] Egrave il bacio terribile a cui hopensato sempre Ti perdo
CORRADO
No no Non ti sbigottire Sei allucinata Tutto ti scrollaVolevo che tu sentissi come son tuo come son tuo
MARIA
Non minganni egrave vero Non minganni non mi illudi per pietagravedi me
CORRADO
Ti rivedrograve Ti terrograve sul mio cuore Ti farograve sicura
MARIA
Mi sembra di non poter passare la soglia[213]
CORRADO
Va Maria Aspettami E che tua madre ti sia dolceElla gira intorno alle mura
della stanza il suo sguardodisperato e finalmente laconstrizione egrave rotta gli occhi lesi riempiono di lagrime
MARIA
Ti ricordi
147
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Per soffocare limpeto delpianto si volge spinge ilbattente delluscio passa lasoglia si dilegua
CORRADO
MariaEgli fa latto di chiamarla e di
seguirla ma il nome gli muorenella gola il passo gli sarrestaRitto in piedi con le due maniegli si stringe le tempie come percomprimere la pulsazioneinsostenibile dellinterna guerraSussulta udendo il tonfo che fa laporta [214] su la scala nelrinchiudersi Si scopre la facciasi volge intorno si muoveincertamente poi si precipita allafinestra curvo sul davanzaleguarda nella via Non reggendolambascia di lagrave si toglie grida
Rudu RuduIl servo accorre
Va scendi richiamala Dille che torni indietro che ho bisognodi parlarle ancoacutera Va
Pronto e muto il servoobbedisce ma egli lo ferma su lasoglia
No no Lascia RimaniIl silenzio egrave come la pausa
nelluragano CORRADO BRANDO siappressa alla tavola su cui sonoordinate le armi prende unacarabina e la esamina Il servoRUDU rimane in piedi attento
148
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Egli egrave di membra snello asciuttoe muscoloso come quei veltri[215] sardeschi addestrati alla pigacontro la bestia e luomo foscoin viso come un indigenodellAlto Egitto raso i nericapelli nerissimo gli occhisagaci tra cigli lunghi e folti contutti i piani faciali dalla fronte almento ridotti su losso alla piugravesemplice singolaritagrave quali nelmasso calcagraverio li scolpiva larteegizia dellAntico Impero
CORRADO
Larmaiuolo ha portato le cartucce a palla dacciaio
RUDU
Sigrave su mere
CORRADO
Caricate con diciotto grammi di polvere
RUDU
Sigrave su mere[216]
CORRADO
E quelle a palla espansiva
RUDU149
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Anche Tutto egrave pronto se vuoi partire suacutebito
CORRADO
Guarda non egrave stato rimesso il pezzetto davorio nel mirino
RUDU
Perdonami su mere Ma quella egrave la carabina di Archegraveisa ecredevo che tu volessi ricordarti del libbah quando gli sparasti inbocca quasi a corpo a corpo dalla zeriba sfondata
CORRADO
Hai ragione Maureddu E il [217] sole del Tropico non mibruceragrave la pupilla Hai riguardato i due Winchester e il miorevolver Colt
RUDU
Non ci pensare Tutto egrave fatto
CORRADO
Metti le cartucce nella mia cinta
RUDU
Di giagrave su mere
CORRADO
150
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Voglio caricare tutte le armi Sfibbia le fonde Togli dallacustodia il Paradox
Il Sardo nasconde la suainquietudine con un sottilesorriso
[218]
RUDU
Siamo di giagrave stasera a Sigalegrave in mezzo al bosco Sa vida prosa vida sa pedde pro sa pedde
Si appressa alla tavolaeseguendo il comando
CORRADO
Ah Rudu non servo ma compagno buon compagno che dareiper esserci stasera con te in un cerchio di fuochi Ti ricordi lafelicitagrave di quella sera quando per la prima volta rimanemmo solicon la piccola scorta prima di giungere a Milmil in quel marederba dove pascolavano le antilopi e gli onagri A un trattovedemmo un leone sopra una guglia di termiti crollata che ciguardava fiso Era il primo Scomparve nella [219] macchia avantichio potessi mirarlo Ci avvicinammo Aveva lasciato sul posto lametagrave duna gazella che tu cuocesti al tuo modo sardo nel caloredella fossa cavata in terra e non facemmo mai cena piugrave allegraTe ne ricordi
RUDU
E come no su mere
CORRADO
151
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
Dopo prendesti la tua launedda e sonasti unaria della tuaPlanargia su le tre canne dispari e dopo cantasti una canzonedella Vega che non pareva nata nellagrumeto della tua isola tristema nella stessa terra doveravamo distesi e dove tu laveviricondotta E gli Arabi di [220] Massaua e gli Assaortini e i Beni-Amegraver ascoltavano in cerchio immobili come se il tuo canto nonfosse straniero ma venisse dal fondo della loro infanzia E lapatria non piugrave era dietro di noi ma davanti a noi di lagrave dalle alteerbe in fiamme nella notte piena di odore leonino e di pericolo
Apre con un colpo secco la carabina e introduce le cartucceAh frade gran miseria Credi tu che il piccolo fatto senza
sangue possa affascinare la ragione del combattente come ilsegno di gesso bianco affascina il pollo steso giugrave Tu sei buongiudice sei della razza dura che usava affrettare la morteallagonizzante soffocandolo coi guanciali dellaccabadora Nonera il tuo compare [221] quel bandito di Dualchi che disse laquoI mortili seppellisco nel mio fegatoraquo Tu dimmi se un sol movimentodebba valere contro tutta una vita libera alzata su due talloni
Con un colpo secco chiude lacarabina e la depone su latavola
RUDU
Che vuoi chio ti dica su mere Non tintendo ma vedo che staiin corruccio Se posso toglierti la spina comandami Non hospavento di nulla per te A Olda mi domandasti di cantare nellatortura e tobbedii
CORRADO
E un ostacolo molle arresteragrave colui che canta nella tortura[222]
RUDU
152
No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
153
No perdeu
CORRADO
Mhai ricordato il giorno in cui volemmo non piugrave essereuomini ma qualcosa di meglio Vincemmo i bruti e il destino
RUDU
Tu vinci sempre mocirctilaquoMocirctiraquo la parola che nel
paese dei Galla designa il Capodi genti ritorna in bocca aldiscendente degli antichi Balari
CORRADO
Sempre ma nel deserto Facemmo consiglio primadaffrontare il rischio cieco Te ne rammenti Niente acquaancoacutera qualche striscia di carne secca le vesti lacere [223] rotte lesuola lasciate quasi tutte le bestie e le some nella selva di spiniinestricabile fuggita la guida chiusa la via prescritta dinanzi anoi il villaggio in armi con noi due soli cuori i nostri e il restocarogne laquoDevieremo guadando il fiume o entreremo a OldaraquoEcco la moneta coloniale romana che tu trovasti a Montarvuquando saggiavamo la vena del ferro Lho sempre meco
La trae di tasca e la mostra alservo
Allora la gittammo in aria per interrogare la sorte La testadeviare Laratro andar diritto Sei volte la gittammo ostinati seivolte venne la testa Tu mi guardavi nelle pupille e facesti laquoVadiritto Tocca a su chi escitraquo
[224]
153
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
154
RUDU
Il denaio diceva una cosa e il tuo occhio unaltra mocircti Il tuoocchio fa legge
CORRADO
Andammo al supplizio Rudu oggi egrave peggio che davanti aOlda Voglio di nuovo interrogare la sorte Partirograve Non partirograveRughe o crastu Tieni Tu gettala
Gli dagrave la moneta romanaPartire la testa Restare laratro
Il servo esita e lo scrutaMi guardi
RUDU
Che vale il giuoco se tu vuoi quel che vuoi[225]
CORRADO
Mi leggi nellocchioIl servo cerca di penetrarlo a
dentro inquieto
RUDU
Questa volta no
CORRADO
Getta dunque Aspetta Non sul tappeto ignobile Prendiquella pelle di leone e stendila Ti ricordi Laltra volta eravamo
154
in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
155
in un sentiero dippopotami che conduceva al guado tra le cannerotte
Il servo toglie la pelle di suldivano e la stende
Bene cosigrave GettaIl servo non dissimula la sua
ansietagrave Getta in aria la monetaromana che [226] ricade su laspoglia ferina poi si curva simette quasi carpone per meglioaccertare il responso
RUDU
Laratro
CORRADO
Restare Prova ancoacutera una voltaIl servo senza levarsi
rinnova il tratto poi si curva
RUDU
Laratro
CORRADO
Lultima voltaIl servo ripete la prova
RUDU
SaraduEgli volge il capo in su
tentando di sorridere
155
[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
156
[227]Allora si parte Tocca a su chi escit
Ma il violento non gli badaripreso dallagitazione oscura Unfantasma odioso si genera dentrodi lui perograve la voce egrave pacata elenta dopo lintervallo
CORRADO
Rudu imagina chio sia nel porto giagrave sul ponte del battellovoltato a proravia Ecco che uno sconosciuto savanza e mi metteuna mano su la spalla Tu che fai
Il servo si leva di su la pelle apoco a poco ascoltando Amezzo del suo levarsi scattacolla rapiditagrave dellistinto e fa ilgesto primitivo della sua genteche con la pietra acuminatarompe il cranio del nemicoabbattuto
RUDU
Ddi pisto sa concaIl mocircti aggrotta le ciglia con
un lieve fremito Poi scrolla ilcapo e [228] savvicina allafinestra pel cui vano si scorgeuna grande nuvola di primaverapregna di luce sospesa nelvespro
CORRADO
Senti gracchiare i corvi su la Torre delle Milizie Si posanosempre a questora Fra poco egrave sera Senti il romorigraveo degli insetti
156
umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
157
umani Non avendo stasera la zeriba nel deserto bisognerebbeche io avessi una torre nellUrbe e che io vaccendessi il miofuoco per ardervi la mia libertagrave il mio orgoglio e la mia ideaQuesta egrave una gabbia miserabile perograve non cegrave bisogno di bitumiper incendiarla basta uno zolfino
Parla come in un suacutebitoaccesso di selvaggia allegrezzaPoi rincupisce
Rudu non badare a quel che dico Imagina chio abbia bevutolidromele [229] e che mi ritorni la smania della guerra Da ora inpoi prima di aprire la porta fa come nel tuo paese guarda per lospiraglio
RUDU
Hai un nemico mocircti
CORRADO
Sono un nemico
RUDU
Fa che io tintenda se ti devo obbedire
CORRADO
Non importaIl fedele china il capo e
mormora tra i denti i modi delsuo linguaggio
RUDU
Veru est Resones tenes
157
[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
158
[230]
CORRADO
Forse converragrave che io ti separi da me buon compagno
RUDU
Che dici mai su mere Ite diaulu ses nandeIl sogno parla nel violento
con un accento profondo e puro
CORRADO
Ti duole di ritornare lassugrave a Santu Lussurgiu al tuo vulcanonericcio dove ti trovai Sei nato dentro un crategravere spento che siridesteragrave Che fiera culla Rudu Non ti sta nel cuore Fra ilLogudoro e lArborea tra i sepolcreti giganteschi delle piugraveantiche stirpi tutta chiusa in una chiostra di basalto e apertasoltanto a ostro-libeccio [231] al soffio dellAfrica Sembra lafigura espressiva del piugrave maschio fato Ti ricordi quandoascoltavamo il vento dagosto che portava gli stormi rossi allostagno di Cabras Io ti dissi laquoVieni con me homine de abbasturaquoTralasciammo desplorare la miniera esausta sul Monteferru perseguire la vocazione doltremare Ora va tornatene lassugrave e inogni primavera quando la tua tanca sempie dasfodeli accendimiun fuoco di lentisco sopra un nuraghe per memoria e non midimenticare nei tuoi canti
Un dolore severo annobilisceil volto dellisolano
RUDU
Percheacute mi scacci Che male ti feci su mere[232]
158
CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
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CORRADO
Non ti scaccio Mi accomiato
RUDU
Parti dunque
CORRADO
Non so per dove
RUDU
Neacute te lo domanda il tuo servo Ovunque ti segue e non parla
CORRADO
E se io dovessi morire
RUDU
Morire
CORRADO
Tanto ti stupisci Mi conservi [233] la fede di Olda Ma non hoimmortalitagrave fuori del deserto ti dico
RUDU
Non mi parlare lontano
CORRADO
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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Se parlo con te figlio del crategravere parlo anche con la miamalinconia Guarda i pini della Villa Aldobrandina comesarrossano Pensa che risentirai lodore degli aranceti di Milische rivedrai le tue sorelle cucirti il gabbano dorbace la tua madreammonticchiar la cinigia dentro il cerchio dei sassi percheacute tudorma su la stuoia co piedi vogravelti al focolare
RUDU
Mhai fatto il cuore duro lo sai [234] alla stregua delMonteferru E percheacute ora me lo vuoi fendere Quando venni conte dimenticai il focolare e la via del ritorno E tutti i legami io lidisfeci per rifarne uno solo e tanto io lo seppi ben torcere -perdonami - che neppur tu lo puoi piugrave rompere
CORRADO
Unaltra parola damore unaltra ala che batte su lorlo dellavoragine
Il volto gli balena La suacutebitasollevazione ha quasi lapparenzadun breve delirio
O Rudu e quale potrebbe essere il coacutempito di colui chesopravvivesse al giorno santo Tu non lo sai neacute io forse lo so Neacutetu cerchi dintendere Ma tu sei ancoacutera [235] capace di cantare conuna voce piugrave ferma in un supplizio piugrave crudo se io te locomando e tutta la tua razza io la sollevo in te con tutti i suoieroi dormenti Come tanta forza e tanta fede si possonodisperdere prima dandare al segno Un muro costrutto da schiaviciechi puograve distruggere lorizzonte aperto dal veggente Io horicevuto dianzi un annunzio di perpetuitagrave Il germe della mia virtugravefutura egrave custodito da una sfinge che mha svelato lenigma Credoche dal piugrave remoto deserto io lo sentirograve schiudersi in mezzo almondo e volgersi verso il mio sole O cuore fedele ha ragione il
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tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
tuo grido io non posso morire Le mie piaghe mortali sondivenute cicatrici [236] vivide che il sangue urta col suo battito piugraveforte Anche questa volta io voglio afferrare il destino alla gola eridermi del suo responso Laratro Egrave fatto pel solco e la prua glisomiglia Quella moneta fu tratta da un sepolcro il suo posto egrave trai denti di un cadavere Non la raccogliere Ma preparati Vedi hola fronte in sudore e non agonizzo Domani il maestrale si porteragravevia la mia febbre Perograve - lho detto - la mia sete io non laestinguerograve se non ai pozzi di Aubagravecar Su Rudu allopera Tidarograve una mano
Inquieto e vigile il servotende lorecchio verso lusciocome per cogliere un suono
Non ti muovi Che ascolti[237]
RUDU
Qualcuno suona alla porta
CORRADO
Hai udito
RUDU
Egrave la seconda voltaPer istinto la statura
delluomo di guerra si erge Ognisegno di smarrimento scompareLa voce riprende il suo tonometallico
CORRADO
Guarda chi egrave poi torna161
Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
162
Saddossa alla tavola dellearmi fitto lo sguardo alluscioper ove il servo esce e rientraRaccogliendosi lombra sotto lagrande arcatura delle cigliasembra cresciuta la prominenzadella fronte contratta alla luceobliqua ogni lineamentorilevandosi tutto il volto induritoe incrudito egrave come la mascheragranitica della Risolutezza
[238]
RUDU
Egrave il tuo amico su mere
CORRADO
ChiLa risposta egrave sommessa
accompagnata da un lieve cennoespressivo
RUDU
Su fradeUnindicibile onda si spande
su la maschera e la spetraSuccede un attimo di esitanzaLa parola egrave sorda
CORRADO
Entri
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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Il servo si ritrae per introdurreil visitatore CORRADO si distaccadalla tavola movendo un passo
[239]Entra VIRGINIO VESTA e luscio
si riserra dietro di lui Sembrache nel giro dun giorno egliabbia vissuto ventanni di vitacarichi di lutto ma una indogravemitavolontagrave di salvezza arde ne suoiocchi gravi Stanno luno difronte allaltro i due amici e siguardano per alcuni istanti in cuila ruota dellintima vita giravertiginosamente Il palpito deicuori al primo parlare fiacca lavoce nelle gole aride Quegli cheprimo parla ha la parola quasisparente come per lo sforzo ditoglierle ogni qualitagrave corporaleaffincheacute meno pesi menooffenda
CORRADO
Percheacute vieni Virginio Una sola pena mi pareva di non poterpatire fra tutte dallora di ieri a questa il tuo sguardo senzaminaccia E percheacute stringi me e te [240] in questorrore E che midirai e che ti dirograve Vedi che quasi non so parlare Sento che ilsolo suono della mia voce ti fa soffrire orribilmente
VIRGINIO
No Piugrave male non puoi farmi E percheacute tanto male tu mabbiafatto guarda non te lo chiedo Ma certo se bene cosigrave parli sentoche la tua voce passa tra i tuoi denti
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CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
164
CORRADO
La belva Vieni per giudicarla
VIRGINIO
Non giudico Sono anchio nel cerchio dinferno in cui ci haicacciati [241] e serrati allimprovviso Si puograve urlare di dolore o difurore ma non giudicare Anche in me oggi non parlano se nongli istinti Il primo sforzo per mozzare il grido e limprecazioneper tener diritte nella mia schiena le vegravertebre che sidisgiungevano lo sforzo contro lannientamento io lho compiutoVedi resto in piedi Ma ora sono come in mezzo a un incendionon vedo non odo se non in confuso non giudico ho tutta laforza e tutta la volontagrave nelle due braccia per prendere per portarequalche cosa di umano a salvamento
CORRADO
Quel che egrave umano non puograve piugrave essere salvato omai poveroVirginio [242] e il resto egrave fuori dogni offesa e dogni sciagura Seio parlassi tu non mintenderesti
VIRGINIO
Tuttavia bisogna che tu parli e chio sappia
CORRADO
Che vuoi sapere Maria era qui dianzi
VIRGINIO
Lho veduta uscire
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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CORRADO
Lhai scontrata Ti sei mostrato a lei
VIRGINIO
No non ho osato Andava in fretta ma quasi senza passo come[243] portata dal vento o dallanima sola Perograve sentivo che se sifosse arrestata sarebbe caduta a terra e lagrave rimasta Forse soltantole mani di sua madre potranno toccarla senza farla morire
CORRADO
Morire E che sai tu e che conosci tu di lei Tu ne parlavicome della sorgente e dellerba Ma io con tutte le violenze dellamia guerra tu con tutta la tua volontagrave di beneficio noneguagliamo il suo potere Ella ha fatto la sua vigilia nel gelo dellamorte con la finestra aperta su lalba a piedi scalzi come chi devepassare allaltra riva Ed egrave passata di lagrave ed ora con tutta la suainnocenza va verso la madre dolorosa [244] per rinascere laquoarmata eprontaraquo Intendi tu questa parola Un soffio ha disperso i limitidel focolare ma ha creato un piugrave grande spazio per un piugrave granrespiro Ella egrave un indizio di libertagrave il preludio di un cantoinaudito Io mi sono inginocchiato dinanzi a lei per renderlegrazie duna promessa non fatta a me che forse sto perscomparire ma a tutta la mia razza imperitura Il travaglio divinoche affatica loscuritagrave della massa umana ecco a un tratto hatoccato la cima di quel cuore per dar segno di seacute per rivelarsi Lapiugrave profonda fibra della mia virtugrave ha sussultato come non maiMegrave parso che nel germe ancor cieco del nuovo essere sia entratala piugrave fulgida favilla del mio spirito [245] laquoDunque la schiavasubdola e funesta potragrave divenire un giorno la compagna e lacustode animosa fino alla morte e oltreraquo laquoSigraveraquo ella risponde e
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piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
166
piugrave non conosce neacute luso neacute il costume neacute il limite ma pari allastessa vita si sente capace di tollerare tutti i mali Ah neppur tucon la tua voce fraterna hai mai detto il suo nome come oggi iolho detto
Misto di giubilo e disgomento irrompe dal profondocuore il grido del fratelloattogravenito
VIRGINIO
LamiEgli lo guarda come se gli
apparisse in un aspetto inopinatoMa il fervore dellaltro si spegnein una tristezza severa
CORRADO
Virginio so in quale ansietagrave [246] anzi in quale terrore il tuogrido ha risonato dentro di te
Dopo una pausa eglipronunzia la domandaimprovvisa con una singolarechiarezza
Chi sono io oggiSoffocato dallemozione
VIRGINIO resta mutoNon rispondi Mi guardi Cerchi perdutamente la risposta nel
mio volto
VIRGINIO
Da ieri dallora in cui mi dicesti che non potevi piugrave essere ilmio amico rivedo per lampi interrotti il tuo volto qual era nel
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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sonno quando tu dormivi nel letto accanto al mio lassugrave in quellastanza nuda
La voce trema nel ricordo Inquella di CORRADO comincia unastrana ambiguitagrave [247] per suacutebiticontrasti di tristezza e diacredine di veemenza e dioppressione
CORRADO
E non ti sbigottivi del mio aspetto nel sonno Non scoprivinellamico il nemico
VIRGINIO
Dormivi sempre senza guanciale col braccio sotto la testasicuro e leggero come se ti sostenesse la terra e ti proteggessero lestelle
CORRADO
Se la sorte vorragrave che tu ti pieghi sul mio corpo liberato dalsoffio che lo brucia rivedrai quella pace Ora tu cerchi un altrosegno forse un marchio infame Non lo trovi
[248]Incalza di suacutebito quasi
aggredisce come se volessecombattere a cuore a cuore
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
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Cegrave ancora una speranza in fondo a te che vacilla I miei occhipenetrano piugrave a dentro
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Ieri - era questora - ti confessai la tentazione selvaggia Vuoiche oggi io ti confessi il resto Sei venuto per questo Ti avvicinipercheacute io ti parli piano Dimmi che sai
[249]Egrave come una sfida ardente con
qualcosa di sfrontato chedissimula lorgasmo febrile Mala risposta egrave come unaimplorazione
VIRGINIO
Non sono il tuo giudice sono ancoacutera il tuo fratello rinnegato eferito ma pertinace Non tinterrogo ti dico che agonizzo sotto unpeso lugravegubre Metti un termine a questagonia Non senti come lavita precipita Pare che in ogni attimo si dissolva una zona delmondo
CORRADO
Affreacutettati Che saiVIRGINIO abbassa la voce
sotto il fantasma indistinto che licopre entrambi
VIRGINIO
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Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
Luomo della bisca quello a cui [250] volevi pagare il tuo debitocon una moneta che portasse la tua effigie si chiamava PaoloSutri
CORRADO
Ebbene
VIRGINIO
La mattina dopo fu trovato esanime nel suo letto
CORRADO
Aveva il colpo di grazia somalico nel collo sotto la nuca iltaglio di riconoscimento
VIRGINIO
Il demone ti riafferra Ancoacutera il sarcasmo Tu mavevi parlatodella mano laquoche uccide con precauzioneraquo Una mano cauta edesperta laveva spento
[251]
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Prima spento poi derubato Scopo dellassassinio era il furtoIl sospetto cadde su Simone Sutri sul nipote avverso Ieri fupreso giagrave rilasciato stamani riconosciuto incolpevole
CORRADO169
E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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E alloraUnirrisione malvagia gli
lampeggia nel viso e glie locontrae in un cipiglio quasi diminaccia Egli si muove qua e lagraveper la stanza come per ingannareil suo bisogno di combattere Poisi volge con impeto inebriato diribellione
O tu che resti muto e ti sforzi di nascondere il ribrezzo semaccosto conosci quella sentenza superba [252] Un nudo spiritosi levograve su leccidio e sul bottino esclamando laquoSe questo mio egrave undelitto io voglio che tutte le mie virtugrave singinogravecchino davanti almio delittoraquo
Proteso verso di lui frementeVIRGINIO tenta respingere col suogrido linesorabile certezza
VIRGINIO
Lhai compiuto LaffermiCORRADO risponde da prima
piugrave pacato velando il suorancore con unombra di spregio
CORRADO
Non affermo se non la parola di unaudacia senza nome Perogravetu ieri udisti il racconto della tentazione notturna E che maimancograve percheacute limpulso si esternasse in atto irreparabile Unnulla Non [253] ero nella foresta non avevo la lancia in pugno neacutela sabbia nellaltra mano I testimoni erano di troppo La scarica siarrestograve nei muscoli del braccio Tuttavia ben mi vedesti capacedel crimine pronto allo scatto al balzo E che timporta il restoMa lagrave alla tavola del giuoco nello scompiglio delle sorti era una
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carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
171
carne di goditore o una volontagrave di asceta una bassa cupidigia ouna fatalitagrave eroica Tu hai parlato di assassinio e di furto Conoscidunque i nomi che mi convengono Ieri ti rimasero in gola oggison fuor di tempo
Ancoacutera in quel terribilegiuoco dinvettiva e dironia inquella disordinata vicenda difreddezza e dardore Virginioresta afferrato al suo dubbio enon labbandona se benespasimando
[254]
VIRGINIO
Tu mi ricacci nellambiguitagrave mi prolunghi lambascia misquassi fra la tua ragione e il tuo delirio Ma tu potresti con unasola parola disperdere lorrore che segrave addensato intorno a noirimuovere la cosa corrotta che egrave lagrave e che cingombra
CORRADO
Tutta la bellezza di un mondo ideale gravita dunque oggi perte intorno al cadavere di un baro Se il piccolo fatto senza sangueesiste tutto cade nel nulla precipita nellannientamento e nellaesecrazione per forza della legge umana La vita di colui nonvaleva quella di un lupo percheacute la [255] specie del lupo si fa ognigiorno piugrave rara mentre la genigravea di colui si moltiplica ogni giornonellignominia brulica e striscia infetta tutto quello che toccainsozza tutto quel che divora I vermi nel nostro pane quotidianoson necessarii Se tu ne schiacci uno quello diventa sacrosoltanto percheacute non si divincola piugrave La coscienza armata dicastighi insorge a vendicarlo E che diventa il colpevole alloraLattributo del suo atto nullaltro in perpetuo Egli puograve essere undesiderio indogravemito che non seppe attendere uno spirito veloce e
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
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infaticabilmente vivo un impeto magnifico scagliato verso unamegraveta piugrave severa della morte Egli puograve aver passato i suoi anni afortificare e [256] ad esaltare la sua volontagrave con una disciplinaimplacabile Lungi alle solite fanfare deroismo cheriscaldugravecciano i cervelli e i cuori senili egli puograve aver foggiatocrudamente seacute medesimo per il diritto di promettere per il doveredi adempiere qualunque piugrave folle promessa fatta al suo corpo ealla sua anima Ed ecco egrave maturo per essere un Capo un battitoredi vie ignote uno scopritore di nuove stelle Capace di dare tutti igiorni alla sua opera la sua vita intera capace dinalzare tutti igiorni - non importa come non importa dove - la sostanza del suosogno egli egrave degno della piugrave disperata vittoria LAmore loriconosce La prova della sua dignitagrave egrave nel miracolo invisibile[257] Accanto a seacute egli ha sentito laspirazione degli eroi sollevarsiin un cuore sublime come in un vertice del Futuro Egli haricevuto lannunzio che gli mostra di lagrave dalla megraveta lerede del suodominio il monumento vivo della sua vittoria Come potrebbenon sembrargli santa la sera del suo giorno E voi a un tratto gligittate fra i piedi la cosa corrotta percheacute egli stramazzi nel fango enellonta Una povera spoglia esangue arresteragrave colui che nellaterra lontana per aprirsi il varco mise a ferro e a fuoco le tribugraveVolete castigarlo Percheacute non poteste costringerlo a putrefarsinellinerzia ora volete troncargli le mani che hanno osato diaffrettare il destino Chiunque possegga seacute [258] per essersiconquistato a prezzo di travagli considera come suo privilegio ildiritto di punirsi o di farsi grazia e non lo concede ad altri Se ilcerchio si serra egli vuol dedicare ancoacutera qualche sacrifizioumano in un gran rogo alla sua libertagrave percheacute almeno gli schiavidalla piazza si volgano in su e si ricograverdino
Vede VIRGINIO rosseggiare ildelitto come una porpora suquellorgoglio indomabile
VIRGINIO
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Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Ma chi difendi tu
CORRADO
Me stessoReclina VIRGINIO il capo sotto
la percossa e nasconde tra lepalme la faccia estenuata Laltronon si placa anzi [259] la suaamarezza sembra invelenirsiSaccosta egli al reclinato e loguarda La profonditagrave dellastanza egrave giagrave nellombra ma iteschi e i trofei brillano su lepareti al riflesso della nuvola
Piangi su me Io merito un addio piugrave virileVIRGINIO si scopre e il suo
volto un po livido dagrave imagine dicolui che toccograve il fondo delgorgo e risale alla superficie pertrarre il respiro
VIRGINIO
Non piango Chiudo gli occhi per veder qualche luce nelfondo
CORRADO
Luce di salvezza Non la cercare Pentimento espiazione Latua luce non egrave la mia Giagrave ieri te lo dissi Io non posso piugrave essereil tuo amico neacute appressarmi a te Obbedisci alle tue ripugnanze[260] Volgimi le spalle Lasciami solo Giudicami bandito La miaultima ragione egrave nelle mie armi cariche
VIRGINIO173
Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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Non giudico mi offro
CORRADO
Il tuo aspetto ti smentisce Tu non puoi non calunniare il mioatto
VIRGINIO
Non io lo calunnio Ma levento puograve abbassarlo rendendoloinutile Pensa
CORRADO
Abbassarlo davanti a chi Tu vuoi ricondurre nel mio silenzioil rumorigraveo della strada Non ludivo [261] piugrave neacute posso piugrave udirloUna sola cosa ho temuto e te ne serbo rancore percheacute lorribileangoscia mi veniva da te dal tuo contatto ho temuto dicommettere una viltagrave contro la mia folligravea di disconoscerla didifformarla di avvilirla Ieri quando uscii dalla tua casa unosgomento improvviso mi scompigliograve le forze Limagine chemera divenuta estranea simpadronigrave della mia coscienza e vidiffuse una specie di torpore che mimpediva di scacciarla sebene mi fosse intollerabile Non eri tu che tentavi di esiliarmi dame stesso e di falsare la mia anima
VIRGINIO
Io ho tentato di combattere in te [262] quegli istinti che tuchiami i tuoi cani selvaggi quando latrano sotterra e il tuo spiritotende ad aprire tutte le prigioni Inutilmente E tu ieri maccusavidi non voler fare la guerra per te come oggi mi gridi chio tivolga le spalle e che io ti lasci solo Ma ieri verso questora io mi
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trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
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trovai per alcuni attimi presso la tavola del mio lavoro tra il mioamico dinfanzia e la mia unica sorella Oggi mi ritrovo tra unamore disperato e un delitto nascosto Non vengo a imprecare neacutea chiedere pentimento ed espiazione Conosco le furie dei fiumile rovine dei ponti Non piango dinanzi alle violenze della vita mami offro Forse non comprendo ma non giudico Perograve sentoancoacutera vivere leroe che egrave [263] nella tua anima e riconosco unasola necessitagrave imminente che la causa del tuo atto sillumini chetu abbia il modo di trasmutare la tua frenesia in eroismo diriscattare il tuo delitto col tuo prodigio Tu hai bisognodellOceano e del Deserto per ridivenir puro Io non ti gridoRimani Ti grido Parti va cogravepriti di gloria vinci la morte
Si dischiude il cuore serratoe sembra che da lui si fugganoper un poco i rancori i dispregi lerivolte e non resti se non laltamalinconia delleroe che saragravetradito dal fato chegli amograve
CORRADO
O Virginio canta anche in te il sangue della creatura che megravecara Perdonami limpazienza irosa non egrave che dolore Erano seredi primavera [264] come questa quando entravamo nellombra dellachiesa io poggiavo il braccio su la tua spalla per contemplare ilcolosso di pietra laquoquasi belva quasi dioraquo Portagli una corona dicipresso in memoria di me e deponila su le grandi ginocchia ovesognando mettemmo il nostro avvenire
VIRGINIO
Che egrave questa tristezza mortale che taccascia Corrado lorafugge Bisogna risolvere e affrettarsi
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Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Luccisore egrave fisso comeoccupato da qualcosa di torpidoParla sordamente
CORRADO
E se la brutalitagrave del caso minfliggesse una fine ignominiosa
VIRGINIO
Quale[265]
CORRADO
Se io fossi raggiunto prima di entrare in franchigia seriescissero a prendermi vivo
VIRGINIO
Temi la ricerca
CORRADO
Nulla temo fuorcheacute una fine senza grandezza
VIRGINIO
Credi che giagrave il sospetto possa cadere su te Hai lasciatoqualche indizio
Lo interroga a bassa vocechinato verso di luiangosciosamente Laltro egrave cometrasognato e non batte ciglio
CORRADO176
Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
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Non so Nessuno puograve sapere[266]
VIRGINIO
Non ti ricordi Non hai piugrave nella memoria quellora
CORRADO
No Cadde sugravebito in fondo in fondo al pozzo cupo come unsasso che tonfa Non so piugrave
VIRGINIO
Non eri lucido in quellatto come alla tavola del giuocoquando colui levograve verso di te gli occhi bianchicci
Luccisore sussulta come perscuotere il torpore Guarda leacque salire luccicandodalloscuritagrave del pozzo verso ilmargine
CORRADO
Non so Una specie di ilaritagrave convulsa e sorda come quandole [267] deformitagrave dei sogni ci muovono un riso senza suono che citravaglia la bocca dello stomaco e non si sa se sia una nausea o untremore e se sia per finire o per continuare senza fine e alrisveglio ci sembra che si disperda nei sensi intorpiditi qualcosadi demoniaco
VIRGINIO
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Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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Cerca nella memoria Guarda dentro di te Avevi perduta anchelultima posta avevi giocato su la parola vertiginosamenteperduto sempre a ogni colpo Uscisti tu pel primo Che orapoteva essere
Gli parla da presso lo incalzacon la sua ansia lo incitaallevocazione dei fantasmiprofondi E dimprovviso la nottedella cittagrave terribile riprende [268] avivere nello spirito e nella carnedelluomo con una potenzacrescente
CORRADO
Ancoacutera notte Afa di scirocco qualcosa di molliccio e ditiepido come una bava animale Nessun sollievo nelluscire dallabisca fetida di fumo di fiati di sudori Anche la strada parechiusa anche la piazza Cittagrave mostruosa notte di dissoluzionedove vivono soltanto le fogne E in me una sola parola ostinatacome nella bocca di un idiota la parola dellagravescaro famelico efebricitante che si lascia cadere sotto uneuforbia Kalas - bastaMa altra egrave la mia fame altra egrave la mia febbre laquoBasta questotrascinigraveo daccattone collerico Basta questa domesticitagrave senzasalario Basta questa [269] stupida fatica di mantenere un vizio chenon egrave il mio vizio Andiamo Qualunque mezzo ci valgaAndiamo ancoacutera incontro alle ferite che laria sola cicatrizza alleseti che estingue unacqua sempre nuova alle torture che ridono eche cantanoraquo Rivedo i giovani cammelli in coda della carovanache presi dallallegrezza saltano buttando allaria il basto e ilcarico Mi fermo davanti a un gran bagliore che rosseggia nellanebbietta e il tremoligraveo del malvagio riso mi monta dallo stomacoalla gola non mi lascia piugrave Sembra che io abbia da tentare unabeffa atroce Mi cerco addosso il conto preventivo della miaspedizione disegnata lo trovo Maccosto alla caldaia dasfalto
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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che bolle al bagliore [270] fumoso leggo nel foglio le cifrearruolamento di agravescari camelli asini muletti balle cassetende Un gran palpito e la duna di Brava mi riappare la ripadantesca della mia dannazione laquoNulla di meglio al mondo chequel sonno selvaggio chio dormirograve su la sabbia oceanica dopolapprodo Odio mio odio a te confido la promessa di quelsonnoraquo E mi riappare la faccia del baro la maschera giallastradittero il grosso labbro azzurrigno la collottola da abbrancare eda scuotere Ripeto in me laquoLascia lagrave il bottinoraquo SoggiungolaquoNo non sono io il debitoreraquo E sento che il primo movimentorepresso egrave sempre lagrave prigioniero e che deve sprigionarsinecessariamente [271] Allora una specie di scaltrezza felina entrain me e sacuisce come nei grandi giorni di caccia Una specie didivinazione magnetica che sirradia fuori del corpo ad evitarelerrore a prevedere lostacolo a cogliere il destro Superstiziosomassicuro davere addosso lossicino che nel leone ucciso si trovaprofondato tra i muscoli della spalla Salgo di corsa su per laTrinitagrave dei Monti come per lerta di Bulugravelta Sento in tutte lemembra la forza elastica che non ha bisogno darmi La via egrave lagravedeserta la porta egrave lagrave chiusa Attendo come allagguato dietro lazeriba Non so che farograve non so in che modo si presenteragrave lapreda Gli incanti adunati nel mio cervello si disperdono La [272]
sorda ilaritagrave demoniaca persiste Giunge il grido fioco di unacquavitaio poi il rumore di una vettura un trotto zoppicante Lavettura viene su per la via si ferma dinanzi alla porta Riconoscoluomo odo la sua voce grassa che dice al vetturino di attenderefincheacute la porta non sia aperta e il Romanesco rinfacciargli conuna contumelia il prezzo dimezzato frustare il cavallo volgereper la via Sistina allontanarsi Balzo dallombra mentre luomochino su la serratura cerca a tastoni Gli metto una mano sulbraccio gli reprimo il sussulto gli dico laquoSono io Voglio pagarsubito il mio debitoraquo Basta la pressione delle mie dita su la suafloscezza mimpadronisco di [273] lui alla prima come dun saccoIl suo pagravenico mi fa pensare allasino legato dinanzi la feritoia
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della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
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della zeriba quando il libbah si approssima Gli tolgo la chiaveapro per lui lo spingo dentro gli faccio lume So che non hafamiglia in casa Ma un servo forse lattende Bisogneragravesopprimerlo Ho locchio dun mercante di schiavi per giudicarecon un solo sguardo la qualitagrave del carname umano anchedissimulato dal sarto Troppo egli ansa su per le scale cuoredebole insufficenza delle valvole Le pagravelpebre sono gonfiecome le vene del collo La palpazione del medico ha giagrave percepitoil laquofremito felinoraquo in questo tardigrado Il riso senza suono mimanda al cervello imagini stravaganti [274] Egli sembra colpitodallafonigravea Lo ammonisco con frasi brevi e secche Certo nonchiameragrave non grideragrave Tutto assume la facilitagrave dun sogno Nonpiugrave la lotta con luomo ma col caso Entriamo Nessuno attendeLa divinazione mi guida Giugrave da una scaletta a chiocciola vieneuna voce sonnacchiosa che dice laquoSor Paoloraquo Io rispondo per luicon un suono inarticolato Il resto si svolge in una lunga ora o inpochi attimi Non ho davanti a me tutto il lordume civile in quelsacco di adipe che suda e che pute Vendetta troppo facile quasidolciastra se il sale della beffa non la ravvivasse Egli egrave lagrave chesoffia e barcolla con lazzurro della cianogravesi nelle labbra nellepinne del [275] naso nelle unghie orribile e fantastico Gli mettosotto gli occhi il bilancio di previsione sorridendo laquoVi manderogravealla costa un carico davorio dal Bass Narogravek tutto lavorio deiGhelebagrave e dei Cherreraquo Gli parlo piano mentre gli facciorendere il bottino laquoSpesa grave per i quattro bulugravek Ma forse milasceranno arruolare i galeotti nellergastolo di Nocra a mezzapagaraquo Certo il ronzigraveo degli orecchi gli impedisce di intendereForse anche egli si crede di sognare di patire lincubo laquoIndice epollice voi correggete la fortuna pollice e medio io laffrettoraquoAh quella bocca dilatata dallebetudine quel labbro paonazzo chepenzola quel luccichigraveo sinistro delloro nel nerume [276] dellacarie Quando lattimo funebre scocca rivedo in un lampo ladentatura formidabile dun predone amhara bianchissima inmezzo alla faccia divenuta una poltiglia rossa che ancoacutera ha la
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forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
181
forza di mordere il calcio della mia carabina Scatto allungo ilbraccio rovescio sul letto la massa molle serro le due carotidinella morsa veggo le pagravelpebre battere come le branchie fuordacqua spengo limagine spaventosa di me in quel cervelloesangue
Egli egrave in piedi con la manoinarcata alla presa coi dentistretti con locchio torbido contutta la persona scossa dal ritornodella forza micidialeSoffocatamente laltro interrogatuttavia
VIRGINIO
E dopo Uscendo non fosti veduto da nessuno[277]
Luccisore si scrolla comeper scuotere da seacute le scorieaccumulate dellazione
CORRADO
Dopo ancoacutera la voce sonnacchiosa in cima alla chiocciolauna cautela senza respiro come nellaggattonare tra lerba chefruscia la discesa per le scale come la calata giugrave per unamba chefrana la strada stranamente sonora sotto il piede che noncammina piugrave su la punta ma sul suo tacco saldo Ancoacutera il gridodel venditore di tossico una campana che suona mattutino ilcigoligraveo dei carretti dallalto della Trinitagrave Roma come una flottanaufragata in un mare grigio e lirruzione frenetica del desiderioche con qualunque nave salpa verso lIgnoto
[278]Egli trae un profondo respiro
e poi biascia sentendosi la boccaarida il fuoco alla gola
181
laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
[280]
VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
182
laquoDevi aver santificato lanniversarioraquo mi dicesti tu ieri Lho iosantificato Due anni innanzi avevo veduto il Fachegraves irto di lancerosseggiare come unaurora nellaurora Ed ecco qui la piazza lastrada le case cieche limmondizia tenace il primo lezzo delvilume agglomerato che si stira e sbadiglia Mannunziasti tu ilsorgere degli uomini nuovi Non so che delirio selvaggio gridavadentro di me laquoLe nuove Erinni Le nuove Erinniraquo Mi pesava ilbottino Certo mi pesava Ma dentro dicevo laquoNon per me nonper me Basta a me un pugno dorzo abbrustolito la carne degli[279] avvoltoi lacqua della cisterna o del pantano e per sale lanecessitagrave di superarmi ogni giornoraquo Finita era la scaltrezzaanimale alle mie ossa per compenso di quel peso promettevo dirivestirle duna nuova sostanza di lagrave dalloceano sentivo la miavera vita involarsi e fluttuare in alto sopra lazione mi pareva chedal mio cuore balzassero sul mondo a volta a volta degravemoni dighiaccio e di fiamma laquoLe nuove Erinniraquo Poi lottusitagrave il bisognodel giaciglio basso il nero letargo lagrave su i sacchi di carovananellodore del Sud
Qualche vampa del deliriocrepuscolare lo ritraversa Egli silascia cadere su la vecchia cassadalle maniglie di cordaTremante VIRGINIO gli tocca lafronte
[280]
VIRGINIO
Bruci
CORRADO
Dammi qualche cosa da bere lagrave quella fiascaBeve avidamente Energico
balza in piedi aspro parla
182
Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
183
Ora vattene Perdonami se sono entrato anche nella tua vitacome un devastatore Addio O forse ci rivedremo
VIRGINIO
Che farai
CORRADO
Non so Non so vedere in me se tu sei presente Debbo esseresolo per sentire tutto me stesso per ascoltare il mio degravemone Tumi turbi
[281]Laltro vacilla per alcuni
attimi in unesitazione quasispasimosa Lambascia lostrangola
VIRGINIO
Corrado
CORRADO
Che vuoi
VIRGINIO
E necessario che tu vada senza indugi Difficile egrave limpunitagraveallombra della Legge Difficile egrave tener nascosta a lungo latrasgressione Tutto si scopre Non so non sai se in tanta cautelase in tanta complicitagrave del caso qualche errore fu commesso
CORRADO
183
Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Forse
VIRGINIO
Poicheacute Simone Sutri egrave prosciolto [282] egrave possibile almenoritardare o forviare la ricerca temibile darti il tempo di giungerein luogo franco
CORRADO
E come
VIRGINIO
Promettimi di partire e lascia chio tenti
CORRADO
Una falsa denunzia
VIRGINIO
Discutere non giova
CORRADO
Offri te stesso
VIRGINIO
Piccolo rischio correrei se volessi farlo Non offro moltoahimegrave
[283]
CORRADO184
Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
185
Ti presenti e dici Io sono lassassino e il ladro Tu VirginioVesta
VIRGINIO
Se racconto i particolari esatti dellesecuzione se mostro undocumento
CORRADO
Quale
VIRGINIO
Non puoi tu fornirmelo Un segno di quel che fu tolto
CORRADO
O fanciullo buono nessun segno varrebbe se non a indicarmiLa mano che tu mi tendi non giunge fino a me Siamo su due [284]
rive opposte Non tegrave concesso il passaggio improvviso Tegravevietata la grande avventura Tu hai il tuo coacutempito prefisso la tuapersona circoscritta Lordine riposa su te su la tua costanzainfallibile Tu sei un artefice della vita arginata Per beneficare lacittagrave tu metti a governo i fiumi e imprigioni le sorgenti Non puoineacute rompere le chiuse neacute tagliare gli acquedotti Se tu ti accusassiil giudice sorriderebbe del tuo candore
VIRGINIO
Mi respingi anche una volta
CORRADO
185
Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
186
Ma non intendi che il mio consentire non varrebbe se non amettermi puerilmente nelle mani odiose che ben vorrei troncare
[285]
VIRGINIO
Forse tinganni
CORRADO
No Lerrore linevitabile errore fu commesso
VIRGINIO
E lo sai
CORRADO
Non trovo piugrave la nota degli allestimentiVIRGINIO per alcuni attimi non
puograve profferir parola
VIRGINIO
Fu lasciata lagrave
CORRADO
Temo[286]
VIRGINIO
Ne sei sicuro
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CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
[287]
VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
187
CORRADO
Non sicuro ma
VIRGINIO
E potrebbe essere un indizio
CORRADO
Oh basta Percheacute dunque non hai condotto teco anche illeguleio per fare consulto Basta questo esame e questo terrore etutto il resto Vuoi tu trarre anche me a rimpicciolire e a falsarequel che egrave irreparabile Una egrave la necessitagrave imminente chiorimanga solo col mio pericolo chio sia il padrone della mia vita edella mia morte
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VIRGINIO
Altre vite tu schianti con la tuaImpetuosamente il
dispregiatore insorge ad esaltareil suo bene
CORRADO
Le sollevo con le mie braccia nella mia piugrave alta preghiera fuordogni vista fuori della tua vista E tapparirograve ingrato Madicendoti addio mentre son giagrave con larme alla gota e non soquale saragrave il mio combattimento dicendoti addio non tiraccomando la creatura del mio amore La meravigliosa necessitagravedella solitudine sta anche su lei Anchella egrave ormai espulsa dalgregge bandita dal costume Che il dispregio e lonta sieno la sua
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lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
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lode e la sua gloria E che sia benedetta [288] la sua madre di veritagravee di dolore se in questo momento la riconosce se piangendorivede in lei il puro giglio chella abbandonograve travolta dalla suatempesta se per unora la riprende nel suo grembo travagliato sele pone sui fianchi le sue mani tremanti e la bacia e le dicelaquoPorta anche tu il tuo pesoraquo Che la colpa oggi parli alla colpa leparole inaudite Io non ti confido la creatura del tuo sangue miain me dallalba a questo tramonto e per leternitagrave Amala masenza fare ombra al suo proprio sole Che ella custodisca edifenda nel piugrave selvaggio disdegno la vita della nostra vita e chele dia per nutrice la sua musica per pane la sua speranza Tuttoomai ella puograve [289] me lha detto Ella mha gridato laquoPosso comete cantare nei suppliziiraquo
VIRGINIO
Tu hai disumanato lamore
CORRADO
Gli ho tolto le infermitagrave e le catene Ma hai tu potutocomprendere quel suo grido Corrompendomi al contagio degliistrioni anchio mi son sentito attrarre talvolta verso quella sortadi gloria che soffia nelle sue trombe gonfiando le gote plebeeNon ti ricordi Ieri mi sfuggigrave unimprecazione indegna e tu mideacutesti una degna risposta Ma io ho conosciuto lo splendore elebrezza dunaltra gloria in disparte in silenzio con latestimonianza di [290] me solo e del Deserto E mi concedo dirammemorarla per irraggiarne il mio commiato dinanzi a te cheoggi mi vedi sotto lombra dellonta e non sai confessare la tuaavversione
VIRGINIO
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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Io piango in te leroe degli orizzonti serrato contro un murocieco
CORRADO
Il muro egrave alle spalle ma il volto egrave pur sempre verso il Fato
VIRGINIO
Anche il Fato ti ama
CORRADO
Percheacute lamo e in durezza leguaglio[291]
VIRGINIO
Dirti addio ancoacutera non voglioUna grande elevazione di
bellezza interiore trasfigura coluiche foggiograve seacute stesso per il dirittodi promettere
CORRADO
Io ti dico addio in una gloria che fu silenziosa e ricograverdatisolo per quella di porre la corona di cipresso su le ginocchia dipietra O fratello perduto onora nellassassino la Volontagraveinvincibile A Olda sopraffatto dal numero atterrato disarmatostretto in un cerchio ostile mi sollevai di sul cumulo nero degliuccisi (sotto i mille sguardi di terrore e di furore sentivo il biancodel mio volto divenire soprannaturale e quasi dalla potenzadellanima assumere [292] la luce dellimmortalitagrave) mi sollevai edissi pacato per la bocca dellinterprete laquoIo sono un degravemone e
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voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
190
voi non potete farmi neacute soffrire neacute morireraquo Dissi e mantenni Ilmio buon Sardo era al mio fianco e per obbedirmi seppe essere ilmio pari laquoNeacute soffrire neacute morireraquo Cantammo e ridemmo nellatortura Vedemmo colare il nostro sangue udimmo scricchiolarele giunture delle nostre ossa e cantammo e ridemmo semprefisando i carnefici che non sostenevano lo sguardo sgomenti laquoNeacutesoffrire neacute morireraquo Il Fato mi contraccambiograve damore Il pagravenico aun tratto spense la ferocia il supplizio fu tralasciato la tribugrave sisottomise al degravemone inalzato dal coraggio sopra il dolore e sopra[293] la morte il volto bianco parve immortale
La pietagrave fraterna si esala nelpiugrave affettuoso grido
VIRGINIO
O fratello non perduto per lanima mia soffri ma non morire
CORRADO
laquoChe la Natura trasmetta in carne il segno della mia piugraveprofonda cicatriceraquo ha detto giagrave la mia preghiera a quella cheporta il mio figlio
VIRGINIO
Tu hai nominato il tuo figlioAlle ultime parole di CORRADO
BRANDO guizza il Sardo tra i duebattenti delluscio socchiuso eresta in piedi senza osare daprirbocca scuro in volto e inquietoSi volge CORRADO e al primosguardo sembra che indovini Lapassione [294] che accendeva lasua voce si spegne a un tratto Il
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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suo nuovo accento esprime unastraordinaria tranquillitagrave
CORRADO
Che cegrave Rudu
RUDU
Tre uomini alla porta chi non mi piaghentMormora le ultime parole tra
i denti VIRGINIO ha un fremito intutta la persona e impallidisce
CORRADO
Bene E che vogliono
RUDU
Uno che egrave piugrave degli altri due domanda di te su mere e dicechentrare deve che aprire bisogna per forza
CORRADO
Questo dice[295]
Egli ride dun riso che sembranon varchi i suoi denti se benegli salga dai precordii potente esobrio Si accosta alla finestraguarda in giugrave poi in alto dove lanuvola di primavera egrave come unmonte di bragia chesincenerisca
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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Cegrave lassedio Egrave una bella sera Va Virginio Tutto fu detto laquoLenuove Erinniraquo
Egli si dirige verso le suearmi Sconvolto lamico tenta diattraversargli il passo
VIRGINIO
Che vuoi fareLa seconda ingiunzione egrave cosigrave
imperiosa che mozza ogni altraparola vana respinge ogni altrotentativo inutile
CORRADO
Va Rudu ti apreFa latto di passare nella
stanza attigua il testimonesmorto e convulso ma sarrestasu la soglia tra i due battentiCORRADO BRANDO parla rapido al[296] suo fedele che sembradivorarlo con gli occhiintentissimo presentendo leviolenze ridivenuto il veltrosardesco addestrato alla pigacontro la bestia e luomo giagravepieno duna cosigrave vivainquietudine muscolare chesembra quasi rivelata lavibrazione dogni nervo atraverso quel suo corpo asciutto
Falli entrare homine de abbastu E tu tieniti indietro erichiudi la porta A su chi escit
Qualcosa di magnetico egrave nelcomando trasmesso a voce bassa
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ma netta qualcosa di demoniacoche crea nellombra rossastradella stanza irta di selvaggi trofeiquasi linstabilitagrave della tendanogravemade e il soffio dellavventuramortale Con un semplice battitodelle pagravelpebre il laquofiglio delcrategravereraquo risponde che hacompreso e che egrave pronto Mentrequesti si volge il vincitore diOlda si accosta alla tavola conquel suo piglio leonino eimpugna larme che a brevedistanza meglio serve
FINE DEL SECONDO EPISODIO[297]
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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ESODIO
[298]Silenzio Silenzio Sol degnoegrave che parli innanzi alla nottechi sforza il Mondoa esistere e magnificatolafferma nelle sue lottee lesalta su la sua liraTaci tu cosa da mercatoingombro gemebondo
Laus Vitaelig XVII[299]
MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
Una lamentazione gorgogravenea congela il cuor della Notte e ilpianto delle Pleiadi egrave vinto Pieno di forze in travaglio chelugravecono e tacciono egrave il firmamento latino Lincendio si spande eil poledro selvaggio nellAgro si volge e sembra che sodascalpitare il centauro su le pietre dellAppia e il pastoreinconsapevole come al tempo di Numa guarda il segnorosseggiare su lUrbe saturnia e non teme
Chi incideragrave ancoacutera una sillaba nel frontone dellArco E chinella parete del Monte scolpiragrave una lettera sola del nome E chiscruteragrave lAvvenire convolto nel grembo penoso
Certo laggiugrave si consuma una forza deroe [300] non invanoperograve che il vento del Fato e del Mare ecco si leva ed infervora ilrogo
Vento del Mare e del Fato che trascorri lAppia deserta evisiti tutte le tombe e percuoti la rupe ovebbe il Piloto dallafiglia del Sole segnata la via tremenda per alla dimora del Buioor soffia su larsione vorace sugravescita fino agli astri la fiamma
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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egraveccita il ruggito del fuoco agravegita la fiaccola immane su lUrbeche sa altri olocausti scaglia le faville e le ceneri negli occhidegli uomini servi e accegravecali percheacute veggano lonta Vae victis
laquoIo non sono il badile neacute la bisaccia neacute la bilancia neacute laspoSono il timone e la spada la tempesta e la guerraraquo gridograveluccisore sul rogo laquoMa chi narreragrave al mio figlio che nella miamorte notturna ho tenuto sul mio petto il mio Sole simile a unamola rovente Via cani alla catena La mia cenere egrave semenzaraquo
FINE DELLA TRAGEDIA
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- Liber Liber
- DELLULTIMA TERRA LONTANA E DELLA PIETRA BIANCA DI PALLADE
- PIUgrave CHE LAMORE
-
- LE PERSONE DELLA TRAGEDIA
-
- PRELUDIO
- MOTIVI PER UN PRELUDIO SINFONICO
- IL PRIMO EPISODIO
- INTERMEZZO
-
- MOTIVI PER UN INTERMEZZO SINFONICO
-
- IL SECONDO EPISODIO
- ESODIO
-
- MOTIVI PER UN ESODIO SINFONICO
-