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FEMIP FEMIP 3 - 2003 N. 115 ISSN 0250-3905 - In formazioni Nuovo Vicepresidente alla BEI Sauli Niinistö (Finlandia) è stato nominato Vicepresidente alla Banca europea per gli investi- menti dal 1° settembre 2003. Il Consiglio di amministrazione, su proposta della Svezia, dell’Austria e della Finlandia, aveva presentato la candidatura di S. Niinistö per succedere a Ewald Nowotny, il cui mandato quadriennale si è concluso il 31 agosto 2003. La proposta è stata approvata dal Consiglio dei governatori. V. articolo a p. 6. Il Forum BEI 2003 «Prospettive per un ambiente sostenibile: le politiche europee a lungo termine in materia di energia e di acque» Il Forum BEI 2003, svoltosi a Dublino il 23 e 24 ottobre sul tema delle politiche europee di lungo termine per il settore energetico e delle risorse idriche, ha visto la partecipazione di circa 350 operatori convenuti da tutta l’Europa per scambiare opinioni e ascoltare gli interventi di 25 eminenti oratori. V. articolo a p. 2. P. Maystadt, Presidente BEI Da sinistra a destra, B. Barraqué, D. Vanek, W. Roth, R. Tortoli, A. Wurzer, D. Zimmer Da sinistra a destra, P. Maystadt, Presidente BEI, Dott. A. Ebeid, Primo ministro, P. de Fontaine Vive Curtaz, Vicepresidente BEI FEMIP: visita ufficiale in Egitto e inaugurazione dell’Ufficio della BEI al Cairo In data 1° e 2 ottobre 2003, il Presidente della BEI Philippe Maystadt e il Vicepresidente responsabile delle operazioni di finanziamento nei Paesi partner del Mediterraneo (PPM), Philippe de Fontaine Vive Curtaz, hanno avuto una serie di colloqui con le più alte autorità egiziane in occasione dell’inaugurazione ufficiale dell’Ufficio regionale della Banca in Medio Oriente, alla presenza del Primo Ministro Atef Ebeid. V. articolo a p. 9.

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Page 1: New Il Forum BEI 2003 · 2018. 5. 11. · FEMIPFEMIP 3 - 2003 • N.115 ISSN 0250-3905 Informazioni Nuovo Vicepresidente alla BEI Sauli Niinistö (Finlandia) è stato nominato Vicepresidente

FEMIPFEMIP

3 - 2003 • N. 115 ISSN 0250-3905

-Informazioni

NuovoVicepresidentealla BEISauli Niinistö (Finlandia) è statonominato Vicepresidente allaBanca europea per gli investi-menti dal 1° settembre 2003.

Il Consiglio di amministrazione,su proposta della Svezia,dell’Austria e della Finlandia,aveva presentato la candidaturadi S. Niinistö per succedere aEwald Nowotny, il cui mandatoquadriennale si è concluso il 31 agosto 2003.

La proposta è stata approvatadal Consiglio dei governatori.

V. articolo a p. 6.

Il Forum BEI 2003«Prospettive per un ambiente sostenibile:le politiche europee a lungo termine in materiadi energia e di acque»Il Forum BEI 2003, svoltosi a Dublino il23 e 24 ottobre sul tema delle politicheeuropee di lungo termine per il settoreenergetico e delle risorse idriche, ha visto la partecipazione di circa 350 operatori convenuti da tuttal’Europa per scambiare opinioni e ascoltare gli interventi di 25 eminentioratori. V. articolo a p. 2.

P. Maystadt, Presidente BEIDa sinistra a destra, B. Barraqué, D. Vanek, W. Roth, R. Tortoli,A. Wurzer, D. Zimmer

Da sinistra a destra, P. Maystadt, Presidente BEI,Dott. A. Ebeid, Primo ministro, P. de Fontaine Vive Curtaz,

Vicepresidente BEI

FEMIP: visita ufficiale in Egitto einaugurazione dell’Ufficio della BEI al CairoIn data 1° e 2 ottobre 2003, il Presidente della BEI Philippe Maystadt e ilVicepresidente responsabile delle operazioni di finanziamento nei Paesipartner del Mediterraneo (PPM), Philippe de Fontaine Vive Curtaz, hannoavuto una serie di colloqui con le più alte autorità egiziane in occasionedell’inaugurazione ufficiale dell’Ufficio regionale della Banca in MedioOriente, alla presenza del Primo Ministro Atef Ebeid. V. articolo a p. 9.

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N combustibili fossili produconoemissioni gassose che contri-buiscono a determinare i cam-biamenti climatici. E si può bendire che questo sia tra i pro-blemi ambientali più urgentiche ci troviamo attualmentead affrontare. L’UE ha di fron-te a sé una serie di sfide:

• diversificare ulteriormente leimportazioni di combustibilifossili per il suo fabbisogno dienergia;

• passare, per la produzione dienergia elettrica, dal carbo-ne o dal petrolio a combusti-bili meno inquinanti quali ilgas naturale;

• ridurre il consumo globale dicombustibili fossili attraversouna maggiore efficienza ener-getica e il ricorso ad energierinnovabili;

• promuovere la ricerca e sviluppo in materia di energierinnovabili.

Si tratta di aspetti importantidell’agenda politica, aspettiche richiedono un impegno in-

Nel suo discorso di apertura, ilPresidente della BEI PhilippeMaystadt ha passato in rasse-gna gli argomenti che sonostati poi approfonditi nelcorso del Forum.

«Il tema che abbiamo scelto peril Forum di quest’anno – la so-stenibilità ambientale nei set-tori energetico e idrico – è de-stinato a restare di grande im-portanza ancora per molti an-ni. Gli Stati membri dell’UE sisono assunti impegni irrevoca-bili nei confronti della sosteni-bilità ambientale, un obiettivodi lungo periodo che richiedeinterventi costanti e coerenti.»

I cambiamenti climatici e le energie rinnovabili

«L’energia è la questione cen-trale sul tappeto. I consumi at-tuali dell’UE si basano per il78% su combustibili fossili, lametà dei quali viene importa-ta principalmente da Stati constabilità politica precaria. I

tensificato anche a causa delledecisioni di taluni Stati mem-bri in materia di energia nu-cleare.

L’UE sostiene con decisione l’u-tilizzo razionale dell’energia eil passaggio a energie rinnova-bili, anche attraverso il finan-ziamento della ricerca e svi-luppo. Ciò non toglie che siacompito degli Stati membri in-centivare l’impiego efficientedi nuove tecnologie e di fontidi energia alternative. I risul-tati difformi finora raggiuntiindicano che occorre un mag-

Sommario

Il Forum BEI 2003«Prospettive per un ambientesostenibile: le politiche europeea lungo termine in materia dienergia e di acque» 2

Nuovo Vicepresidente alla BEI 6

Il nuovo Accordo tripartitotra la BEI, la Corte deiconti e la Commissioneeuropea 6

Focus sui progetti:parchi scientifici in Finlandia 7

Nomine a quadri dirigentidella BEI 8

FEMIP: visita ufficiale in Egittoe inaugurazione dell’Ufficiodella BEI al Cairo 9

La Presidentessa dell’Irlandain visita ufficiale alla BEI 10

Il FEI festeggia il primo anniver-sario dei suoi Servizi di consu-lenza 11

Incontro con le ONG a Marsiglia 12

I finanziamenti di progetti nelsettore dei trasporti nell’Europacentrale e orientale 13

L’effetto dell’allargamentosull’assetto decisionale della BEI 15

Visita del Primo ministrodella Romania 16

«Prospettive per un ambiente sostenibile: le politiche europee a

lungo termine in materia di energia e di acque»

Margot Wallström,Commissario europeo

responsabile dell’ambiente

Gli scenaria lungo termine

sull’energiaindicano che le emissioni

globali di CO2raddoppieranno,

pressappoco,entro il 2030

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

giore impegno per riuscire a conse-guire gli obiettivi ambiziosi dell’UE.»

Una più stretta cooperazione con laCommissione

«La BEI sostiene gli obiettivi politicidell’Unione europea e degli Statimembri nel settore energetico; ne-gli ultimi anni ha inoltre convenutocon il Commissario Wallström dimettere in atto una stretta collabo-razione in materia di cambiamenticlimatici e di energie rinnovabili. Iprestiti accordati dalla BEI per pro-getti nel settore energetico am-montano annualmente a circa 3,5miliardi di euro. Sebbene in passa-to il volume degli interventi a favo-re delle energie rinnovabili sia sta-to relativamente modesto, negli ul-timi due anni è aumentato sensibil-mente, tanto da aver raggiunto or-mai il 15-20% del volume comples-sivo di finanziamenti accordati alsettore.

Esiste naturalmente un limite allaquota che le energie rinnovabilipossono ricoprire sul totale delconsumo energetico, non foss’al-tro perché vi sono periodi in cuifonti energetiche quali il sole o ilvento non sono disponibili. Restaperò il fatto che siamo ancora lon-tani dall’aver raggiunto tale quo-ta, così come siamo ancora benlungi dalla massima efficienzaenergetica. Per la BEI, i progetti re-lativi alle energie rinnovabili rap-presentano una sfida stimolante.Spesso, le tecnologie impiegatenon sono ancora consolidate e ipromotori dei progetti presentanoun profilo di credito relativamentedebole, fattore che costituisce unproblema anche per altre banche.

Per la BEI esiste inoltre un proble-ma specifico: i progetti relativi alleenergie rinnovabili sono, per lamaggior parte, di dimensioni rela-tivamente ridotte e la Banca nonpuò finanziare singolarmente deipiccoli progetti sparsi su tutto ilterritorio europeo. Deve passareper intermediari specializzati, chenon sono facili da individuare.

Un ulteriore problema è rappre-sentato dal fatto che il settore del-le energie rinnovabili gode di con-sistenti sovvenzioni, e per un’isti-tuzione finanziaria è difficile ero-

M. G. Tutty, I. Csillag, F. Birol

T. Brown, R. Platzer,P. Sedgwick,W. Evans,F. Joshua

M. G. Tutty, B. Ahern, P. Maystadt

M. G. Tutty, M. Wallström, B. Brende, C. McCreevy

W. Roth

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gare prestiti a lungo termine perprogetti la cui sostenibilità si basasu eventuali sussidi temporanei.Sotto questo aspetto, la situazionedovrebbe migliorare appena s’in-staurerà un mercato ben funzio-nante dei «diritti, o quote» diemissione, come previsto dalla di-rettiva su un sistema per lo scam-bio di quote di emissioni di gas aeffetto serra, approvata nel luglio2003 e che entrerà in vigore nelgennaio 2005, indipendentementedal fatto che il Protocollo di Kyotovenga ratificato e diventi legge in-ternazionale.

In base a questa direttiva - verapietra miliare della politica comu-nitaria per contrastare i cambia-menti climatici - migliaia di grandie medie imprese dell’UE, operantinel settore energetico e nell’indu-stria pesante, dovranno rispettaredei limiti in materia di emissioni dibiossido di carbonio. Per essere inregola, ogni impresa dovrà man-tenere le sue emissioni entro i li-miti delle quote assegnate, in casocontrario sarà passibile di ammen-da. Per ottemperare ai propri ob-blighi, le imprese potranno acqui-stare e vendere le quote, ovveroridurre le proprie emissioni. In al-tre parole, investendo in efficien-za energetica, o in energie rinno-vabili, un’impresa può acquisirecrediti, in termini di quote di emis-sioni, che possono essere rivendu-ti sul mercato. I relativi proventiincrementeranno il flusso di cassadi un progetto, migliorandone labancabilità. La BEI sta attualmen-te esaminando le possibilità di unsuo ruolo più attivo nello sviluppodi tale mercato. Il nuovo sistemacreato dalla direttiva dovrebbeconsentire alla Banca di dare unmaggior supporto al consegui-mento degli obiettivi dell’UE inmateria di politica energetica, e inparticolare di sviluppo e applica-zione di tecnologie atte a ridurrele emissioni di biossido di carbo-nio.

Il nuovo regime comunitario per loscambio delle quote di emissionicostringerà l’industria europea amettersi in gioco e forse potrà an-che incidere negativamente sullacompetitività, a livello internazio-nale, delle imprese caratterizzateda massicce emissioni di CO2, spe-cialmente considerando che gliUSA non hanno aderito al Proto-

collo di Kyoto. Possiamo, tuttavia,considerare la questione anche co-me un’opportunità e uno stimoloper l’Europa a posizionarsi all’a-vanguardia a livello mondiale nel-le nuove tecnologie del settoreenergetico, ad esempio nel campodell’efficienza energetica. IlConsiglio europeo ha deciso, nelVertice del marzo 2000 a Lisbona,che l’Europa dovrà diventare illeader mondiale in materia di ri-cerca e sviluppo e d’innovazione.La BEI sostiene con forza questoobiettivo e, dal 2000 ad oggi, haapprovato finanziamenti per 20miliardi di euro a favore di pro-getti di ricerca, d’innovazione etecnologie di punta. Entro il 2010la Banca prevede di accordare al-tri 40 miliardi per lo stesso tipo diprogetti, a sostegno dell’iniziativaeuropea per la crescita, attual-mente in discussione. Natural-mente, i finanziamenti per la ri-cerca e l’innovazione riguarderan-no anche il settore energetico.»

Le risorse idriche

«Il secondo tema in discussione inquesto Forum è quello delle risorseidriche. L’acqua è vita. Disporre diacqua pulita e sicura è un bisogno

umano fondamentale. Non a caso iVertici mondiali di Johannesburg eKyoto hanno posto l’acqua al primoposto nel programma per lo svilup-po sostenibile. Nei Paesi in via di svi-luppo, la sfida è quella di consenti-re ai più poveri di avere accesso al-le risorse idriche a prezzi accettabi-li, evitando il più possibile il degra-do ambientale. In Europa – e ci ri-feriamo anche ai Paesi aderenti – ilcompito da affrontare è quello diuna maggior efficienza nella forni-tura di servizi e nell’impiego e allo-cazione delle risorse idriche, così co-me un’ulteriore riduzione dell’in-quinamento.

In questa sessione del Forum, il ful-cro delle discussioni è l’Europa e inparticolare l’ambiziosa direttivaquadro in materia di acque. La di-rettiva attualmente vigente in ma-teria di trattamento delle acque re-flue urbane, risalente al 1991, im-pone la raccolta e il trattamentoadeguati di tutte le acque reflue ur-bane nell’UE-15 entro il 2005, e neinuovi Stati membri entro un termi-ne posteriore. La direttiva quadroin materia di acque fissa come ulte-riore obiettivo il raggiungimento diun buono stato ecologico di tutti icorpi idrici, di superficie e sotterra-

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I finanziamentidella Banca in

progettiriguardanti le

energierinnovabili sono

già aumentati,nel corso degli

ultimi 2 anni,passando al

20% circa degliinvestimenti nel

settoreenergetico

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

nei, entro il 2015 ed è da conside-rarsi come la nuova norma di riferi-mento a livello mondiale per la ge-stione sostenibile delle risorse idri-che. La direttiva quadro fissa alcuniprincípi e un calendario per il con-seguimento di tale obiettivo, checomporta la gestione integrata del-le risorse idriche a livello di bacinoidrografico, come pure il recuperodel costo pieno mediante una tarif-fazione incentivante.»

Le grandi sfide per la Banca

«Quali sono, dunque, per la Bancale sfide cruciali da affrontare per at-tuare l’ambiziosa direttiva quadroin materia di acque? Ne illustreròtre in particolare.

La prima è rappresentata dalla ne-cessità di riformare le istituzioni ad-dette alla gestione ambientale e al-l’erogazione dei servizi idrici. Inmolti Paesi questo settore è già bensviluppato, con efficienti organismiin grado di erogare servizi su vastascala, e autorità di bacino ormaiconsolidate; ma per altri, la stradada percorrere è ancora lunga.

La seconda sfida è la complicataquestione della riforma agricola.L’esperienza del risanamento di fiu-mi un tempo fortemente inquinati,come il Reno e la Mersey, ha mo-strato la via da seguire per liberarsidell’eredità dell’inquinamento in-dustriale e dell’inadeguata attivitàdi trattamento delle acque reflueurbane. Ma l’inquinamento agrico-lo, ben più diffuso, è un problemadi gran lunga più difficile da supe-rare e non può essere disgiunto dal-la riforma della Politica agricola co-mune (PAC).

La terza sfida è quella dei massiccifinanziamenti necessari per realiz-zare gli obiettivi della direttiva, inparticolare nell’Europea meridio-nale e orientale. È ormai convinzio-ne comune che occorre abbando-nare la cultura delle sovvenzioniper gli investimenti in infrastruttu-re del settore idrico ed orientarsiverso sistemi di recupero del costopieno e di autonomia finanziaria.Tuttavia, ciò richiede un periodo ditransizione. Realizzata la riforma,la Banca è pronta a far fronte allasfida di finanziamenti a lungo ter-mine da accordare ad imprese pri-

vate ed enti pubblici del settoreidrico con buona affidabilità credi-tizia, quale contributo alla costru-zione di un comune futuro di so-stenibilità.»

Il Commissario UE Margot Wallströmha affermato che «in tutto il mondo,le politiche energetiche saranno de-terminate dai cambiamenti climatici.Il fine ultimo è il raggiungimento diun’economia a basso livello di emis-sioni, ossia un’economia basata sul-le energie rinnovabili». Le simula-zioni a lungo termine di Business asusual in materia energetica preve-dono grosso modo un raddoppiodelle emissioni globali di CO2 entroil 2030, e gli scienziati sostengonoche occorre ridurre del 70%, a livel-lo mondiale, le emissioni di gas a ef-fetto serra (il più importante è il CO2)per riuscire a stabilizzare il clima.L’UE si è impegnata, ai sensi delProtocollo di Kyoto, a ridurre le sueemissioni di gas a effetto serradell’8% rispetto ai livelli del 1990 en-tro il 2012: un risultato che, secondoil Commissario, è da considerare «so-lo un primo passo».

Tra gli oratori figuravano anche ilMinistro delle Finanze, l’On. CharlieMcCreevy, Presidente della Com-missione ONU per lo sviluppo soste-nibile nonché il Ministrodell’Ambiente della Norvegia, BørgeBrende, e il Ministro dell’Economia edei trasporti dell’Ungheria, IstvanCsillag.

A conclusione dei lavori, il Primo mi-nistro dell’Irlanda, l’On. Bertie Ahern,ha pronunciato un importante di-scorso nel quale ha annunciato chel’Irlanda, nell’imminente periododella sua presidenza di turno, inten-de concentrarsi sull’attuazione dellastrategia di Lisbona, con un’atten-zione particolare allo sviluppo soste-nibile e alla promozione dell’inno-vazione.

Da sinistra a destra,T. Brown, D. O’Malley,P. Maystadt, R. Brady,R. Mac Sharry,M.G. Tutty

R. Mac Sharry,oratore ospite

Il 10° Forum BEI si svolgerà nell’autunno 2004

Per ulteriori informazio-ni, compresi l’elenco de-gli oratori del Forum e le

loro presentazioni, consultare il sito web

della BEI:www.eib.org/forum

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SSauli Niinistö (Finlandia) è stato no-minato Vicepresidente alla Banca eu-ropea per gli investimenti dal 1° settembre 2003. Il Consiglio di am-ministrazione, su proposta dellaSvezia, dell’Austria e della Finlandia,aveva presentato la candidatura diS. Niinistö per succedere a EwaldNowotny, il cui mandato quadrien-nale si è concluso il 31 agosto 2003, e

la proposta è stata successi-vamente approvata dalConsiglio dei governatori.

Le responsabilità di S. Niinistö,nell’ambito del Comitato di-rettivo della Banca, includo-no le operazioni di finanzia-mento in Finlandia, in Svezia,negli Stati baltici, in Svizzera,in Islanda, in Norvegia ed inRussia, le RTE, gli studi eco-nomici e finanziari ed i rap-porti con la Nordic Invest-

ment Bank. Egli è, inoltre, membro delConsiglio di amministrazione delFondo europeo per gli investimenti(FEI).

Prima di entrare alla BEI, S. Niinistö èstato il Ministro delle finanze a dete-nere il mandato più lungo in Finlandia(1996-2003); egli è stato, inoltre, Vice

primo ministro (1995-2001) e Ministrodella giustizia (1995-1996).

S. Niinistö ha ricoperto inoltre la cari-ca di Presidente del Partito di coalizio-ne nazionale Kokoomus (NationalCoalition Party), dal 1994 al 2001, e diPresidente dell’Unione democraticaeuropea (UDE) tra il 1998 ed il 2002.Egli è, tra l’altro, Presidente onorariodel Partito popolare europeo (PPE) dal2002.

S. Niinistö ha iniziato la sua carriera nel1976 in Finlandia come Segretarioprincipale alla Corte d’appello diTurku, ove, successivamente, è diven-tato giudice (1994-1995). Dal 1979 al1988 è stato procuratore a Salo, la cit-tà ove è nato nel 1948. Egli ha conse-guito una Laurea in giurisprudenzapresso l’Università di Turku.

-

Nuovo Vicepresidentealla BEIS. Niinistö

e E. Nowotny,rispettivamente il

nuovoe l’ex Vicepresidente

I Presidenti della BEI, della Corte deiconti e della Commissione europeaPhilippe Maystadt, Juan ManuelFabra Vallés e Romano Prodi, hannofirmato un nuovo accordo, lunedí 27ottobre 2003, che stabilisce le moda-lità di verifica, da parte della Cortedei conti, delle operazioni gestitedalla Banca su mandato comunitarioe che utilizzano risorse dal bilanciodell’Unione.

Si tratta del rinnovo del precedenteaccordo firmato nel 1999, diverse di-sposizioni del quale sono state modi-ficate per snellire ulteriormente le mo-dalità di accesso alle informazioni ne-cessarie per l’esercizio della missionedei servizi della Corte dei conti.

Secondo il Trattato delle Comunità eu-ropee, le modalità d’esercizio del con-trollo delle operazioni effettuate dal-la BEI per conto delle Comunità sullerisorse comunitarie, incluso il Fondoeuropeo di sviluppo, sono oggetto diun Accordo tripartito tra la Corte deiconti, la BEI e la Commissione.

In parallelo alle attività effettuate surisorse di bilancio comunitario, la BEIfinanzia la parte preponderante del-le sue operazioni su risorse proprie,attinte sui mercati dei capitali. Diconseguenza, la Banca disponeegualmente della propria struttura dicontrollo esterno, il Comitato di veri-fica, il quale, assistito dai revisoriesterni Ernst & Young, esamina le

operazioni ed i libri contabili dellaBanca, nella prospettiva di fornireuna dichiarazione d’affidabilità alConsiglio dei governatori della BEI,composto dai ministri delle finanzedei Paesi dell’Unione europea.

Juan Manuel Sterlin BalenciagaDipartimento Informazione

e comunicazionetel.: (+352) 43 79 3126

[email protected]

Il nuovo Accordo tripartito tra la BEI, la Corte dei conti e la Commissione europea

R. Prodi

J.M. Fabra Vallés

P. Maystadt

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L

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

Vita nei parchi scientifici

La Banca europea per gli investimentiha sostenuto l’espansione dei parchiscientifici in Finlandia, attraverso unprestito di 45 milioni di euro a favoredi Technopolis PLC. Sauli Niinistö,neoeletto Vicepresidente responsa-bile della Finlandia alla BEI, ha fir-mato il contratto di prestito relativoa questa operazione nell’ottobre2003, commentando: «la BEI è lieta diappoggiare un progetto che poten-zierà la cooperazione a lungo ter-mine tra operatori pubblici e privati».

Il finanziamento andrà a favore dellacostruzione e/oppure della ristruttu-razione dei laboratori di ricerca, i cuiedifici sono distribuiti fra tre parchiscientifici finlandesi: ad Oulu, Espooe Vantaa. Le strutture saranno affi-date in leasing a società di ricerca in-tensiva operanti nei settori della bio-tecnologia, elettronica ed ambiente,ed anche ad istituti di ricerca.

La BEI contribuisce a sostenere gli obiettividell’Unione europea finanziando progetti neiPaesi all’interno ed al difuori dell’Unione. BEIInformazioni si proponedi illustrare, nei prossiminumeri, i progetti che destano particolare inte-resse, dal punto di vistadegli aspetti finanziari edeconomici, e per le lorospecificità ambientali, de-scrivendo così, più in par-ticolare, le attività di fi-nanziamento della Banca.

Focus sui progetti:parchi scientifici

in Finlandia

Parcoscientificodi Turku

GruppoTechnopolis

Parcoscientificodi Helsinki

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C

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I tre parchi scientifici finlandesi sonodefiniti centri nazionali di compe-tenza, e sono intimamente collegaticon le linee programmatiche in ma-teria di tecnologia e di sviluppo re-gionale del governo centrale. Talipoli di competenza mirano a creareun contesto infrastrutturale favore-vole alle attività imprenditoriali a li-vello regionale, allestendo struttureper la ricerca e servizi, per dare sboc-chi commerciali alle innovazioniscientifiche. Tale programma costi-tuisce un elemento importante del-l’obiettivo che la Finlandia ha dimantenere la sua posizione di leadertra i Paesi dell’Unione in materia diR&S come quota del PIL.

Agli inizi del 2003, la Banca europeaper gli investimenti ha firmato unprestito di 50 milioni di euro a soste-gno del potenziamento dell’attualeparco scientifico di Helsinki. Questopolo offrirà locali adibiti a ricerca ead uso amministrativo, insieme ai ser-vizi che le società nella fase di avvionel settore delle biotecnologie neces-sitano. L’anno scorso la BEI aveva

preso parte ad un progetto, con unportafoglio di 28 milioni di euro, cheriguarda il sostegno alle infrastrut-ture di sviluppo di BioValley, la so-cietà di facility management nellebiotecnologie del parco scientifico diTurku. BioValley ha il compito di svi-luppare e offrire un’adeguata infra-struttura d’incubatore alle nuove so-cietà nel settore della biotecnologia,particolarmente incentrate sulla ri-cerca.

Il sostegno finanziario della BEI a fa-vore dei parchi scientifici rientra nelprogramma i2i, che resterà una prio-rità principale per la Banca. L’esten-sione del programma i2i, fino al2010, dimostra che gli obiettivi di Li-sbona e di Barcellona sono proiettatiin un orizzonte a lungo termine, e sipropongono di sostenere lo sviluppodi un’economia europea basata sullaconoscenza e l’innovazione. L’Inno-vazione 2010 si fonda su un’imposta-zione integrata, che mette in rilievoi nessi esistenti tra la creazione di sa-pere e il mercato. Tale approccio co-pre tutte le varie fasi del processo,

dall’istruzione alla R&S, dalla trasfor-mazione dell’innovazione alla fasedegli investimenti. Quest’imposta-zione è di fondamentale importanzaper offrire un sostegno efficace al-l’innovazione, che è il meccanismopropulsore della crescita economicae della creazione di posti di lavoro.

Anche il Fondo europeo per gli inve-stimenti (FEI), l’istituzione delGruppo BEI specializzata in capitalidi rischio, è implicato. Esso indirizzai propri finanziamenti in capitali dirischio in stretta cooperazione conalcuni dei principali parchi scientificie istituti di ricerca, sostenendo le so-cietà nelle fasi iniziali di sviluppo deisettori di punta dello sviluppo tecno-logico. In tal modo, il Gruppo BEIcontribuisce al sostegno della com-petitività europea nei principali set-tori tecnologici.

Pé VerhoevenDipartimento Informazione e

comunicazioneTel: (+352) 43 79 [email protected]

Carlos GUILLE

Nomine a quadri dirigenti della Banca

Nuovo Direttore

Carlos Guille è stato nominato Direttore presso il Dipartimento Spagnae Portogallo alla Direzione dei Finanziamenti - Europa.

Al momento della nomina, C. Guille era Direttore associato presso ilDipartimento «Mercati dei capitali», dov’era alla guida, tra l’altro, del-le attività di raccolta di risorse nelle valute americane, asiatiche e delPacifico. Prima di entrare alla BEI, nel 1991, C. Guille ha lavorato pressoil Banco di Bilbao Vizcaya occupandosi di vari incarichi tra i quali, l’atti-vità bancaria commerciale, internazionale, portafoglio fidi, tesoreria emercati dei capitali.

C. Guille ha conseguito una laurea in economia e gestione aziendale.

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

I colloqui hanno consentito di fa-re il punto sulle attività del FEMIP(Fondo euromediterraneo d’inve-stimento e di partenariato) a 11mesi dalla sua istituzione, avvenu-ta a Barcellona il 18 ottobre 2002.

Il FEMIP: 11 mesi di attività

I risultati raggiunti dal FEMIP sonopienamente all’altezza delle speran-ze che avevano riposto in questostrumento sia l’Unione europea che iPaesi partner mediterranei. In 11 me-si, malgrado il contesto politico mol-

to difficile, il FEMIP ha già accordatonuovi prestiti per oltre 1,65 miliardidi euro, con la prospettiva di rag-giungere un volume di 1,8 miliardi dieuro entro l’anno solare 2003.

I finanziamenti realizzati rispec-chiano decisamente la principalepriorità del Fondo: le operazioni ri-guardano, infatti, per oltre un ter-zo lo sviluppo d’imprese private, informa di investimenti esteri diretti(in Turchia e in Tunisia), o di impre-se comuni nate dalla cooperazionetra promotori originari dei PPM (inAlgeria) o di interventi a favore del-le PMI (in Egitto, Siria, Tunisia, crea-zione di un fondo regionale di ca-pitale di rischio). Contemporanea-mente, il FEMIP ha sostenuto pro-getti relativi a infrastrutture di tra-sporto che favoriscono lo sviluppodel settore privato in Marocco,Algeria, Egitto, Libano e Siria; laproduzione e distribuzione di ener-gia elettrica e l’approvvigionamen-to idrico in Egitto, Marocco eTunisia; il miglioramento dei sistemisanitari in Siria e Tunisia; la revisio-ne dei sistemi d’istruzione inGiordania e Turchia. Il FEMIP è in-tervenuto, infine, in aiuto delle po-polazioni colpite da calamità natu-rali, accordando o stanziando 350milioni di euro per le opere di rico-struzione dopo il terremoto del1999 in Turchia e quello del maggio2003 in Algeria.

Complessivamente, il FEMIP ha im-pegnato più di 1,8 miliardi in nuo-ve operazioni riguardanti, per il60%, lo sviluppo delle imprese lo-

cali (alle PMI andranno infatti oltre400 milioni in forma di finanzia-menti a lungo termine e di capitalidi rischio, mentre le imprese di di-mensioni maggiori riceveranno 740milioni), e per il 40% infrastrutturedi sviluppo socioeconomico (sanità,istruzione, ambiente). Il portafogliodelle operazioni finanziate indica lastretta cooperazione della BEI conla Commissione europea e le istitu-zioni finanziarie bilaterali e multi-laterali operanti nella regione. Il20% circa dei progetti sarà infatticofinanziato con la Banca mondia-le, con la Banca africana di sviluppoe con i Fondi arabi.

Favorire lo sviluppodelle imprese private

Il buon esito del FEMIP si deve, inlarga misura, al forte coinvolgimen-to dei Paesi partner mediterraneinell’elaborazione e nel follow-updei progetti, così come nell’attua-zione delle riforme necessarie per in-staurare un contesto favorevole agliinvestimenti privati. Sotto questoprofilo, i lavori del Comitato mini-steriale del Fondo – la cui prossimasessione si terrà a Napoli, il 10-11 no-vembre – consentono uno scambiodi opinioni costruttivo e la definizio-ne di orientamenti immediatamenteoperativi. Questa partecipazionedei responsabili delle riforme eco-nomiche dei Paesi mediterranei èd’importanza fondamentale perraccogliere la sfida di costituireun’unione doganale euromediter-ranea, prevista entro il 2010.

FEMIP: visita ufficiale in Egitto

e inaugurazione dell’Ufficio della BEI al Cairo

In data 1° e 2 ottobre2003, il Presidente dellaBEI Philippe Maystadt e ilVicepresidente responsa-bile delle operazioni di finanziamento nei Paesipartner del Mediterraneo(PPM), Philippe deFontaine Vive Curtaz,hanno avuto una serie dicolloqui con le più alteautorità egiziane in occasione dell’inaugura-zione ufficiale dell’Ufficioregionale della Banca inMedio Oriente, alla presenza del Primo mini-stro Atef Ebeid.

Il personale dell’Ufficiodel Cairo conP. Maystadt eP. de Fontaine ViveCurtaz

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Effettivamente, il FEMIP offre unaserie di strumenti finanziari diver-sificati, in grado di fornire ai Paesipartner i prodotti di cui hanno bi-sogno le loro economie per mo-dernizzarsi: prestiti a lungo termi-ne, capitali di rischio, assistenzatecnica.

In risposta alle conclusioni della se-conda riunione del Comitato mini-steriale del Fondo, tenutasi aIstanbul il 3 aprile 2003 (V. BEI Infor-mazioni N. 114), la gamma dei pro-dotti finanziari del Fondo è destina-ta a favorire lo sviluppo delle im-prese private attraverso:

il maggior volume di crediti a lun-go termine accordati direttamentealle imprese e alle banche, che a lo-ro volta li concederanno alle PMI;

l’elaborazione di nuovi prodotti onuove formule finanziarie volte adagevolare l’accesso al credito daparte delle imprese: leasing e fon-do di garanzia (su capitali di ri-

schio), finanziamento di capitaleproprio o quasi proprio (finanzia-menti a partecipazione, mutui con-dizionali e subordinati);

assistenza tecnica ai promotori diprogetti e al settore bancario al fi-ne, in particolare, di migliorare lagestione del rischio di credito e, diconseguenza, le possibilità di fi-nanziamenti alle PMI.

Henry Marty-GauquiéDirettore dell’Ufficio di Parigi

(+352) 43 79 [email protected]

Il Presidente della Banca europea pergli investimenti, Philippe Maystadt, eil Vicepresidente Michael G. Tuttyhanno accolto alla Banca laPresidentessa dell’Irlanda MaryMcAleese il 18 novembre scorso.

La delegazione irlandese, in visitaufficiale presso le istituzionidell’Unione europea a Lussem-burgo, Strasburgo e Bruxelles eracomposta dal Ministro di Statoresponsabile degli Affari comunita-ri, Dick Roche, dall’AmbasciatriceAnne Anderson e dal Segretariogenerale Brian McCarthy. LaPresidentessa Mary McAleese erainoltre accompagnata dal consorteDottor Martin McAleese.

Dopo un incontro privato con ilPresidente Maystadt ed una pre-sentazione sulle attività della BEI,la Presidentessa McAleese è statainvitata a firmare il Libro d’orodella BEI e ad incontrarsi con imembri irlandesi del personaledella Banca.

Sabine ParisseDipartimento Informazione

e comunicazionetel.: (+352) 43 79 3138

[email protected]

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La Presidentessa dell’Irlanda in visita ufficiale alla BEI

Inaugurazione dell’Ufficiodella BEI al Cairo

La delegazione della BEI ha anche inaugurato uf-ficialmente l’Ufficio regionale del Cairo, prima se-de della Banca fuori dell’Unione europea. Già ope-rativo dal mese di luglio, l’Ufficio è diretto dall’Ing.Luigi Marcon e si occupa delle operazioni in tuttoil Medio Oriente. Oltre ad avere compiti di colle-gamento con le autorità dei PPM del MedioOriente, l’Ufficio dovrà ottimizzare i processi d’in-dividuazione e follow-up dei progetti, come purefacilitare gli interventi di assistenza tecnica a favo-re dei progetti e delle istituzioni finanziarie deiPaesi beneficiari.

Il radicamento del Fondo nella realtà locale, e lasua presenza rafforzata nella regione, vanno di pa-ri passo con il potenziamento dei servizi addetti alFondo presso la sede di Lussemburgo della BEI: ilFEMIP si è infatti dotato di una divisione specialeper lo sviluppo del settore privato, e di un’unitàper le operazioni in Turchia, Paese che, pur essen-do ormai candidato all’adesione all’UE, resta am-missibile ai finanziamenti del FEMIP.

Mary McAleese,il suo consorte

Dott. Martin McAleesee Philippe Maystadt

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

Come sono impostati i Servizidi consulenza del FEI?

Questa attività nasce dalla nostraesperienza di finanziamento dellePMI, che ha messo in evidenza unvuoto di cognizioni in materia diknow-how e di competenza in que-sto tipo di finanziamenti, che rap-presentano la nostra ragion d’esse-re. Forti della nostra competenzaoperativa a livello paneuropeo (il FEIha un portafoglio complessivo di 8,1miliardi di euro per le sue due atti-vità principali), abbiamo deciso difornire assistenza, sotto forma d’in-gegneria finanziaria, a quegli orga-nismi che insieme puntano a creareun contesto favorevole ai finanzia-menti a favore delle PMI nel com-parto del capitale di rischio e dellegaranzie. All’inizio, quest’attività ènata su richiesta della Direzione ge-nerale REGIO della Commissione, e siè indirizzata prevalentemente alleagenzie di sviluppo regionale, inconsiderazione della mancanza divalidi strumenti finanziari a livelloregionale. In seguito, è stata estesaad altri beneficiari.

Può dirci come funzionano iServizi di consulenza e in cosaconsiste quest’attività?

I Servizi di consulenza sono un’atti-vità autonoma rispetto alle altreoperazioni del FEI, svolta attraversouna squadra ad hoc e dietro paga-mento di un onorario. Chiariamocon i nostri clienti che, il fatto di for-nir loro tali servizi, non porterà ad

Il FEI festeggia il primo anniversariodei suoi Servizi di consulenza

È ormai passato un anno da quando il FEI ha lancia-to la sua nuova attività di Servizi di consulenza, cheriveste carattere complementare rispetto a quellaprincipale di investimento nel settore del capitale dirischio e di garanzia a favore delle PMI.

Segue un’intervista con Marc Schublin, che al FEI èCapo della Divisione Coordinamento istituzionale estrategico, ed è responsabile dei Servizi di consulenza.

un coinvolgimento del FEI in vested’investitore o di garante, onde evi-tare eventuali conflitti d’interesse.L’attività consiste nel fornire consu-lenza tecnica e strategica sulla pro-gettazione, attuazione e valutazio-ne di strumenti di finanziamento perle PMI, nei comparti del capitale dirischio e delle garanzie a favore del-le PMI. La tipologia degli interventicomprende studi di mercato, contat-ti esplorativi con potenziali investi-tori, progettazione strutturale preli-minare, strategie d’investimento alungo termine, ma anche la creazio-ne di strutture che comprendono si-stemi, procedure di due diligence evalutazione di squadra.

Chi può beneficiare dei servizi?

I destinatari dei servizi sono svariati,e possono comprendere le ammini-strazioni centrali, le agenzie regio-nali di sviluppo, le università e, na-turalmente, la Commissione euro-pea.

Quali sono le operazioni giàportate a termine?

Le prime due operazioni sono statenegoziate nel 2002 con l’Instituto deFomento de Andalucia (IFA) e con ilGouvernement de Wallonie. La pri-ma era di natura piuttosto tecnica(strutturare operazioni di fondi dicapitale di avviamento, capitale di ri-schio e microcredito) mentre la se-conda riguardava l’impostazione ge-nerale delle futura politica per lePMI della Vallonia. Abbiamo ricevu-

to un terzo incarico dalla DG Energiae Trasporti della Commissione euro-pea, che verte su uno studio di fatti-bilità per un Fondo di garanzia per ilodi arbitrali in relazione alle opera-zioni in campo energetico tra l’UE ela Russia.

Quali incarichi attendono iServizi di consulenza nel pros-simo futuro?

Prevediamo che ci verrà assegnatoentro fine anno un importante inca-rico di consulenza nel contestodell’Iniziativa europea per la cresci-ta, finanziato dalla DG Ricerca: unostudio per accertare la possibilità divarare un nuovo tipo di strumentoper gli investimenti in capitale di av-viamento, che colleghi tra loro i piùimportanti centri di ricerca di variPaesi europei, e possa colmare il gapfinanziario tra ricerca e investimentinelle imprese che affrontano il pri-mo stadio di sviluppo.

E nel lungo termine?

Il fatto stesso di aver varato i Servizidi consulenza, lo scorso anno, dimo-stra la reattività e flessibilità del FEI.In futuro continueremo a fornire lanostra esperienza e competenza alleorganizzazioni che ne hanno biso-gno, fintanto che questi servizi po-tranno contribuire a realizzare gliobiettivi dell’UE, verso i quali siamoimpegnati. Occorre comunque preci-sare che quest’attività resta margi-nale rispetto a quella principale delFEI; noi non siamo una società di con-sulenza e, ad esempio, non intendia-mo partecipare a gare d’appalto.

Per ulteriori informazioni, consulta-re il sito web del FEI: www.eif.org

Marc Schublin,Capo della Divisione

Coordinamento istituzionale e strategico,

responsabile dei Servizi di consulenza

m. [email protected]

La squadra di consulenzadel FEI (da sinistra a destra: Marc Schublin,Jacques Lilli, Guadalupede la Mata)

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LLa BEI ha organizzato un workshopper le ONG a Marsiglia, il 31 otto-bre scorso, nell’ambito del dialogoche intrattiene con la società civile.Quinto di una serie di riunioni or-ganizzate a livello regionale con ta-li organizzazioni, esso ha fatto se-guito a quello tenutosi a Saloniccoil 21 febbraio 2003. Questi tipi di ri-unioni, che si svolgono nell’arco diuna giornata, avvengono solita-mente due volte l’anno, e dannomodo al personale BEI ed alle ONGdi ritrovarsi in una piattaforma didialogo per discutere temi di comu-ne interesse e scambiarsi reciproca-mente informazioni sui propriobiettivi ed attività.

Programma

All’ordine del giorno dell’incontro diMarsiglia vi erano i temi seguenti: co-me equilibrare gli obiettivi di svilup-po ed ambientali nelle operazioni difinanziamento, con un accento sullariduzione della povertà; le risorse idri-che nella regione mediterranea; lagestione dei rifiuti sempre nelMediterraneo; la politica d’informa-zione al pubblico della BEI.

L’ordine del giorno era stato prepa-rato in cooperazione con le ONG in-teressate, e sia la BEI che le ONG han-no tenuto, nel corso dell’incontro,delle presentazioni. Oltre alla sessio-ne plenaria, il personale BEI ed i rap-presentanti delle ONG hanno orga-nizzato incontri bilaterali a livello in-formale.

Partecipanti

Hanno partecipato alla riunione piùdi 30 persone, tra i quali 17 delega-ti delle ONG, per lo più in rappre-sentanza delle ONG locali e regiona-li; vi sono stati, inoltre, oratori chesono intervenuti per conto di treONG di livello internazionale. Eranopresenti anche alcuni osservatoridelle istituzioni dell’UE (Commis-sione europea, Comitato economicoe sociale), insieme ad esponenti delmondo accademico e ricercatori del-la regione stessa. Ha presieduto latavola rotonda Peter Sedgwick,Vicepresidente della BEI e membrodel Comitato direttivo, responsabiledei rapporti tra la BEI e le ONG. Altripartecipanti sono stati: Jean-MichelSeverino, Direttore generale delGruppo Agenzia francese di svilup-po e membro del Consiglio di ammi-nistrazione della BEI per la Francia,che ha parlato sul tema dello svilup-po, e Philippe de Fontaine ViveCurtaz, Vicepresidente della BEI, cheha discusso il tema delle attività BEI

nel Mediterraneo. Altri discorsi sonostati tenuti da membri del persona-le BEI che si occupa di tali questioni,e che sono intervenuti sui temi chefiguravano all’ordine del giorno.

Il prossimo incontro con le ONG

La prossima riunione è prevista, in li-nea di massima, per la prima-vera/estate 2004; l’ordine del giornosarà elaborato congiuntamente conle ONG interessate. I temi all’ordinedel giorno saranno, presumibilmen-te, il cambiamento climatico e l’e-nergia rinnovabile, il controllo diqualità nell’ambito dei grandi pro-getti che avvengono nei Paesi in viadi sviluppo, e l’applicazione dellanormativa dell’UE in materia di risor-se idriche nei Paesi terzi.

Ulteriori informazioni

Per maggiori informazioni sulworkshop di Marsiglia si prega dicontattare Yvonne Berghorst(y.berghorst@ bei.org oppureValérie Thill sempre alla BEI, (v.thill@ bei.org.). Copie cartaceedegli interventi possono essere ri-chieste via fax al numero seguente:(+352) 4379 3191.

Yvonne BerghorstDipartimento Informazione e

comunicazione(+352) 43 79 3154

[email protected] -

Incontro con le ONG a Marsiglia

Le presentazioni fatte al Workshop di Marsiglia sonoreperibili sul sito web della BEI all’indirizzo:

http://ww.eib.org

L’annunciodell’organizza-

zione dellaprossima

riunione tra laBEI e le ONGapparirà sul

sito web dellaBEI

P. de Fontaine Vive Curtaze P. Sedgwick,

Vicepresidenti BEI

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

Stazione di Budapest,Ungheria

Territori inesplorati

La BEI ha ricevuto il suo primo man-dato per interventi nell’Europacentrale e orientale sul finire del1989, e precisamente per finanzia-menti da accordare in Polonia eUngheria. Il mandato è stato poiesteso a tutti e dieci i Paesi candi-dati PECO (nonché all’Albania, allaBosnia-Erzegovina, alla Croazia eall’ex Repubblica iugoslava diMacedonia) nel 1990. Ne consegueche quasi tutti i progetti sottopostia valutazione sono stati avviati nel-le primissime fasi del processo ditransizione, e le risultanze difformi,

in ordine alle prestazioni dei pro-getti e al contributo BEI, sono daleggere tenendo presente tale con-testo. All’epoca, il quadro istituzio-nale e l’ambiente operativo eranodifficili: tutti i Paesi interessati sta-vano cercando di passare dalla pia-nificazione centralizzata a econo-mie di mercato, e molte istituzionierano deboli e bisognose di assi-stenza esterna. I rapidi mutamenti,spesso legati alla transizione, cuierano soggette le economie dei sin-goli Paesi rendevano difficile ogniprevisione in merito all’evoluzione

del traffico per i singoli progetti. Aciò si aggiunga che i promotori ave-vano ben poca esperienza in mate-ria di procedure di due diligenceapplicate da istituzioni finanziarieinternazionali quali la Banca, o dicontratti FIDIC, di gare d’appaltointernazionali, di valutazioni d’im-patto ambientale, e così via.

Negli anni ’90, nelle difficili condi-zioni descritte, la BEI ha finanziato58 progetti nel settore dei traspor-ti per un totale erogato di circa 4,9miliardi di euro, dei quali il 65% cir-ca è andato al comparto stradale, il27% a quello ferroviario, il 6% altrasporto aereo e il 2% ai porti.Specialmente nei primi tempi, lamodalità normalmente seguita eraquella del cofinanziamento con al-tre istituzioni finanziarie interna-zionali. Dei dieci progetti sottopo-sti ad esame approfondito, otto so-no stati finanziati in partenariatocon altre istituzioni, soprattutto laBanca mondiale (BIRS), la Banca eu-ropea per la ricostruzione e lo svi-luppo (BERS) e la Commissione eu-ropea, attraverso il programmaPHARE.

Prestazioni dei progetti

All’inizio dell’attività di finanzia-mento della BEI nell’Europa centra-le e orientale, a favore di progetti

I finanziamenti di progetti nel settore dei trasporti nell’Europa

centrale e orientale

Il Dipartimento Valutazione delle operazioni (EV) dellaBEI ha recentemente pubblicato una relazione sui progetti che la Banca ha finanziato nel settore dei trasporti nei Paesi dell’Europa centrale e orientale nelperiodo 1990-1999. Avvalendosi di consulenti esterniindipendenti, il Dipartimento ha esaminato 25 proget-ti, eseguendo analisi approfondite, integrate da inda-gini sul campo, su dieci di essi, nei comparti stradale,ferroviario e aeroportuale. Come per tutte le sue relazioni di valutazione a posteriori, anche in questocaso il Dipartimento EV si proponeva due obiettivi:realizzare una maggior trasparenza ad uso degli orga-ni direttivi interni della BEI e del pubblico, e consentirealla Banca di trarre insegnamenti dall’esperienza.

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nel settore dei trasporti, pratica-mente tutte le modalità di traspor-to soffrivano di un forte arretratodi lavori di manutenzione, a causadella scarsità di fondi destinati aquesto scopo, e di strategie pococoerenti, che fino a quel momentoavevano privilegiato la costruzionedi nuove infrastrutture anziché lamanutenzione di quelle esistenti. Ildegrado delle infrastrutture si eranel frattempo aggravato per il dif-fuso impiego di materiali di bassaqualità (asfalto, cemento) e lo scar-so controllo esercitato sulle opere.Di conseguenza, per motivi econo-mici e ambientali, la Banca si èorientata nettamente verso inter-venti di recupero anziché verso lacostruzione di nuove infrastrutture.

I dieci progetti esaminati hanno da-to, tutti quanti, un sensibile contri-buto alla realizzazione degli obietti-vi dell’UE in materia di politica deitrasporti, specialmente quelli riguar-danti infrastrutture che presentava-no urgenti necessità di ripristino.L’attuazione è stata generalmentebuona. I progetti sono stati quasitutti portati a termine conforme-mente alle specifiche, rispettandoscadenze e preventivi, con sforamen-ti di costi inferiori al 15% rispetto al-le stime iniziali. I lavori eseguiti sonostati in genere di livello elevato e do-vrebbero avere una vita utile regola-re, sempre che vi sia una corretta ma-nutenzione. Questo punto è impor-tante, poiché in mancanza di ade-guati stanziamenti del governo cen-trale per la manutenzione, la soste-nibilità di sette su dieci progetti ri-sulterebbe gravemente compromes-sa.

Sulla maggior parte dei progetti han-no, purtroppo, inciso notevoli muta-menti nel profilo della domanda ditrasporti durante il periodo di tran-sizione. Applicando i principali indi-catori della redditività economica,ossia i costi finali e la domanda ditraffico, risulta che quattro su dieciprogetti hanno avuto prestazionisotto la pari. Tra i motivi sono da ci-tare anche l’imprevista durata e gra-vità della «depressione da transizio-ne» nella prima metà degli anni ‘90,le ripercussioni negative delle guerrenell’ex Iugoslavia (Kosovo, Bosnia-Erzegovina), e la sottovalutazione deicambiamenti strutturali che hannointeressato il settore dei trasporti, adanno specialmente del comparto

ferroviario. I motivi citati valgono perquasi tutti i Paesi dell’Europa centra-le e orientale, ma vi sono ancheaspetti che riguardano in modo spe-cifico singoli progetti e/o Paesi: adesempio, la grave crisi macroecono-mica che ha colpito la Bulgaria e laRomania a metà degli anni ‘90.Realisticamente, non sarebbe statopossibile, in sede di istruttoria, pre-vedere e quantificare le difficoltàeconomiche e le guerre nei Balcani;è importante anche ricordare che ledifficoltà di previsione in ordine alladomanda non hanno riguardato so-lo la BEI, ma anche tutte le istituzio-ni finanziarie internazionali che ope-ravano nell’area nello stesso perio-do. La relazione del Dipartimento EVsostiene, tuttavia, che il fatto di ope-rare in un contesto nuovo e incertoavrebbe dovuto indurre ad una mag-gior prudenza, a una progettazionepiù flessibile, ad un’analisi più ap-profondita dei rischi e ad impostarei progetti in modo tale da poterliadeguare ad eventuali cambiamenti.Nel caso di progetti sovradimensio-nati, la manutenzione è più gravosain quanto deve applicarsi anche allacapacità in eccesso, con conseguentioneri maggiori per il relativo bilancioe per la sostenibilità dei progetti in-teressati.

Al momento dell’istruttoria dei dieciprogetti in questione, tutti i promo-tori erano organismi pubblici, adesempio enti nazionali di gestionedel manto stradale o delle reti ferro-viarie, ma da allora due progetti so-no stati privatizzati. In entrambi i ca-si, la Banca ha fornito risorse finan-ziarie per il ripristino o l’ammoder-namento di importanti strutture ca-paci di generare reddito; senza il suointervento, la privatizzazione nonavrebbe potuto avvenire oppureavrebbe prodotto entrate molto mi-nori.

Il contributo alla tutela ambientale

La relazione si esprime in termini mol-to positivi sull’apporto della BEI allatutela ambientale. E non vi è dubbioche i dieci progetti valutati più in pro-fondità abbiano avuto una sensibileincidenza sull’ambiente, forse ancheper il fatto che otto di essi erano fi-nalizzati al riassetto, all’adeguamen-to o ammodernamento di infrastrut-ture di trasporto già esistenti.

Per i progetti che intervengono amiglioramento delle strutture giàesistenti, l’impatto negativo sull’am-biente è minimo, dato che l’impie-go di risorse naturali aggiuntive,quali i terreni, è inesistente o nonsignificativo. Al contrario, essi pos-sono avere notevoli impatti positi-vi:

• un minor consumo energetico deiveicoli nel caso di infrastrutturestradali e ferroviarie;

• emissioni sonore ridotte negli ae-roporti, se diventano idonei ad ac-cogliere aeromobili moderni emeno rumorosi, e livelli minori dirumore delle strade riqualificate,soprattutto nelle città e nei vil-laggi;

• un minor numero d’incidenti nel-le strade riqualificate, nonostantela maggior velocità;

• l’eliminazione degli effluenti tos-sici;

• la riduzione delle emissioni deiveicoli nei passanti urbani, graziealla costruzione di tangenziali, ilcui impatto positivo supera digran lunga quello negativo.

Nel caso della costruzione di unanuova autostrada e di tre nuovetangenziali, è stata eseguita la va-lutazione d’impatto ambientale(VIA). Per due di questi investimen-ti, la BEI ha raccomandato misurespecifiche o supplementari volte aridurre l’impatto ambientale nega-tivo; ad esempio, paratie fonoas-sorbenti, attraversamenti per glianimali selvatici e modifiche di pro-gettazione per un ponte. Tutte lemisure raccomandate sono statemesse in atto. La BEI ha addiritturainfluenzato le ulteriori decisionid’investimento di alcuni promotori(il gestore di un aeroporto e un ge-store ferroviario), sensibilizzati allequestioni ambientali in seguito allapartecipazione della Banca al pro-getto iniziale.

Cees PostDipartimento Evaluazione delle

operazioni(+352) 43 79 9275

c. [email protected]

Per ulteriori informazioni su

progetti nel settore dei tra-

sporti nei PECO, rivolgersi a:

[email protected]@bei.org

La relazione«Evaluation of

TransportProjects in

Central andEastern Europe»

(Valutazione diprogetti nel

settore dei tra-sporti

nell’Europacentrale e orien-tale), così comealtre pubblica-

zioni delDipartimento

EV, è reperibilesul sito dellaBanca al se-

guenteindirizzo:

www.eib.org/publications/

eval/

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to di voto, che rap-presentino almeno il50% del capitale sot-toscritto.

Comitato direttivo: l’or-gano esecutivo perma-nente della Banca avrà unvicepresidente supple-mentare, passando così da8 a 9 membri. L’incrementonel numero dei membri tie-ne già conto della secondafase dell’allargamento.

Consiglio deigovernatori:ogni nuovo Statomembro avrà un suo rap-presentante nel Consiglio dei go-vernatori (solitamente il ministrodelle Finanze).

Consiglio di amministrazione: per-ché quest’organo mantenga una di-mensione compatibile con l’efficien-za, è stato deciso che, a decorreredall’adesione dei 10 nuovi Stati, ogniStato membro avrà diritto a desi-gnare un solo amministratore, perun totale complessivo di 25, cui si ag-giunge un amministratore in rappre-sentanza della Commissione euro-pea. Il numero dei sostituti è fissatoa 16, il che comporta che si forminoraggruppamenti di Stati per alcunedi queste funzioni. Le nuove disposi-zioni verranno indicate nello Statutodella Banca.

Inoltre, per ampliare nel Consigliodi amministrazione la competenzaprofessionale in determinati ambiti,è stato deciso che il Consiglio possacooptare un numero massimo di 6esperti (3 titolari e 3 sostituti) cheparteciperanno alle riunioni a tito-lo consultivo, ma senza diritto di vo-to. A decorrere dall’entrata in vigo-re del Trattato di adesione, le deci-sioni saranno prese a maggioranzadi almeno 1/3 dei membri con dirit-

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

L’effetto dell’allargamento sull’assetto decisionale della BEI

L’ingresso nell’Unione europea,previsto per il 2004, di dieci nuoviStati membri e la prospettiva del-l’adesione di altri due in un futuronon lontano, hanno reso necessa-rio l’adeguamento dello Statutodella BEI rispetto alla stesura alle-gata al Trattato di adesione. A talfine, il Consiglio Ecofin, nella sedu-ta del 5 novembre 2002, ha appro-vato delle conclusioni sull’adegua-mento del capitale e sull’assettodecisionale della Banca. Le relativemodifiche dello Statuto della BEI fi-gureranno in un Protocollo allega-to al Trattato di adesione.

Capitale: a prescindere dall’aumen-to di capitale (da 100 a 150 miliardidi euro) deciso dal Consiglio dei go-vernatori nel giugno 2002, con de-correnza dal 1° gennaio 2003, è pre-visto che i dieci nuovi Stati membrisottoscrivano una quota del capita-le della Banca al momento dell’en-trata in vigore del Trattato di ade-sione, prevista per il 1° maggio2004. Così come avviene per gli at-tuali Stati membri, la loro quota dipartecipazione rispecchierà il rispet-tivo peso economico nell’Unioneeuropea (espresso in termini di PNL)e sarà versata secondo uno scaden-zario di otto versamenti per la par-te liberata del capitale sottoscritto.

In quell’occasione, la Spagna porte-rà al 10% circa la sua quota di par-tecipazione al capitale sottoscritto,con un apporto finanziario supple-mentare, da corrispondere anch’es-so in otto versamenti.

A conclusione delle suddette opera-zioni, il capitale sottoscritto dellaBanca ammonterà complessivamen-te a più di 163,6 miliardi di euro.

La futura ripartizione del capitale della BEI

dopo il 2004 (in euro1)

26 649 532 500 DE

26 649 532 500 FR

26 649 532 500 IT

26 649 532 500 GB

15 989 719 500 ES

7 387 065 000 BE

7 387 065 000 NL

4 900 585 500 SE

3 740 283 000 DK

3 666 973 500 AT

3 411 263 500 PL

2 106 816 000 FI

2 003 725 500 GR

1 291 287 000 PT

1 258 785 500 CZ

1 190 868 500 HU

935 070 000 IE

408 490 500 SK

397 815 000 SI

249 617 500 LT

187 015 500 LU

183 382 000 CY

152 335 000 LV

117 640 000 EE

69 804 000 MT

Total: 163 653 737 000 EUR

20 000 000 000 10 000 000 000 0

16,28%

9,77%

4,51%

2,99%

2,28%

1,29%

0,25%

0,05%

(1) ) Le cifre relative ainuovi Stati membri sibasano sui dati del2002 pubblicati daEurostat (NewCRONOS).

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Page 16: New Il Forum BEI 2003 · 2018. 5. 11. · FEMIPFEMIP 3 - 2003 • N.115 ISSN 0250-3905 Informazioni Nuovo Vicepresidente alla BEI Sauli Niinistö (Finlandia) è stato nominato Vicepresidente

IIl Primo ministro della Romania,Adrian Nastase, in visita ufficialenel Granducato di Lussemburgo,ha incontrato l’8 ottobre ilPresidente della BEI, PhilippeMaystadt.

Il Primo ministro rumeno eraaccompagnato dal Ministrodelle finanze Mihai NicolaeTanesescu, e dall’Ambasciatoredi Romania, Tudorel Postolache.Al centro delle discussioni con irappresentanti della BEI: lacooperazione futura con laBanca e gli investimenti cheessa effettuerà in Romania.

Il compito della BEI è sosteneree rafforzare il raggiungimentodegli obiettivi dell’UE, soprat-tutto assistere la Romania aconseguire i criteri di parteci-pazione dell’UE, a conformarsiagli standards europei in varisettori, tra i quali l’ambiente,ed a promuovere l’integrazio-ne economica del Paesenell’Unione europea. La Bancacoopera attivamente con ilgoverno rumeno, per identifi-care progetti d’investimentovalidi ed attuabili, e coadiuva

le proprie operazioni di finan-ziamento con le risorse finan-ziarie sovvenzionate dall’UEnell’ambito degli aiuti di prea-desione alla Romania.

Dal 1990, la BEI ha effettuatoprestiti ai Paesi dell’Europacentrale ed orientale per unimporto pari a complessivi 21miliardi di euro, finanziandoprogetti che sostengono l’inte-grazione europea. La Romania,di tale importo, ne ha ottenuticirca 3 miliardi di euro, desti-nati, per la gran parte, alleinfrastrutture di trasporto,essenziali per l’integrazionedel Paese nel Mercato unico

ed, inoltre, per il miglioramen-to dell’integrazione economicacon gli altri Paesi della regione.La BEI ha da poco investito 131milioni di euro in Romania, afavore del riassetto ed ammo-dernamento di circa 1 400 isti-tuti d’istruzione secondaria intutto il Paese, ed ha finanziato112 milioni di euro per ilpotenziamento e la moderniz-zazione delle scuole aBucarest.

Dusan OndrejickaDipartimento Informazione

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Visita del Primo ministrodella Romania

A. Nastase, M. Tanasescu, P. Maystadt,E. Uhlmann

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