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1 n°4 - APRILE 2019 OIL: CENTO ANNI A FIANCO DELLE DONNE 2 5 ARRIVA IN ITALIA “CODE YOUR FUTURE” 6 3 TALENT GARDEN: 20 NUOVI CAMPUS IN EUROPA PER DIVENTARE IL PUNTO DI RIFERIMENTO DELL’INNOVAZIONE LE PERSONE AL CENTRO DELLA REYNALDI Dalla fine di gennaio ad oggi, crescono le richieste per accedere alla forma sperimentale di pensione anticipata che mira a rendere più flessibile il nostro sistema previdenziale. Ecco quali sono le sue caratteristiche QUOTA 100: OLTRE CENTOMILA DOMANDE È entrata nel vivo, da pochi mesi, una delle misure più attese di questa Legislatura: il regime pensionistico sperimentale di “Quo- ta 100”. Grazie alle disposizioni in vigore dal 29 gennaio scorso, è possibile accedere alla pensione anticipata con un’età ana- grafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva di 38 anni. Nella conversione in legge del “Decretone” è rimasta inalterata la struttura della misura e, in particolare, i requisiti richiesti. Le novità rispetto al trattamento pensionistico anticipato ordina- rio sono diverse. Il regime sperimentale, attivo fino al 2021, non prevede alcuna penalizzazione per il richiedente e il requisito anagrafico resterà di 62 anni per l’intero periodo, senza che intervengano gli ade- guamenti legati alla speranza di vita. Mentre, il requisito contri- butivo può essere raggiunto anche attraverso il cumulo dei pe- riodi assicurativi, non coincidenti, presenti in due o più gestioni dell’INPS, compresa la Gestione separata. Per accedere a “Quota 100” bisogna rispettare le cosiddette “fi- nestre” differenziate per il settore pubblico e quello privato. Ciò significa che la decorrenza del trattamento pensionistico non è contestuale alla maturazione del requisito. Ad esempio, per i dipendenti del privato e i lavoratori autonomi che matureranno i requisiti dal 1° gennaio 2019, la decorrenza sarà dopo tre mesi; invece, per i lavoratori della Pubblica Amministrazione che han- no perfezionato i requisiti successivamente al 29 gennaio 2019, la decorrenza è posticipata di sei mesi dalla maturazione. In più, il personale del comparto scuola ed AFAM può presenta- re domanda di cessazione dal servizio con effetti dal 1° settem- bre ossia dall’inizio dell’anno scolastico o accademico. È, infine, prevista l’impossibilità di cumulare i redditi da lavo- ro dipendente o autonomo con la pensione “Quota 100”. Sono esclusi, però, quelli da lavoro occasionale fino ad un massimo di 5.000 euro lordi annui. Le domande devono essere presentate sul sito INPS attraverso la procedura “Domanda di pensione anzianità/anticipata quota 100”. Per chi non volesse procedere autonomamente dal pro- prio pc, sarà possibile l’invio attraverso il contact center dell’Isti- tuto, oppure, rivolgendosi ai patronati e agli altri soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio all’INPS.

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n°4 - APRILE 2019

OIL: centO annI a fIancO deLLe dOnne

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arrIva In ItaLIa “cOde YOur future”

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taLent Garden: 20 nuOvI campus In eurOpa per dIventare IL puntO dI rIferImentO deLL’InnOvazIOne

Le persOne aL centrO deLLa reYnaLdI

dalla fine di gennaio ad oggi, crescono le richieste per accedere alla forma sperimentale di pensione anticipata che mira a rendere più flessibile il nostro sistema previdenziale. ecco quali sono le sue caratteristiche

QuOta 100: OLtre centOmILa dOmande

È entrata nel vivo, da pochi mesi, una delle misure più attese di questa Legislatura: il regime pensionistico sperimentale di “Quo-ta 100”. Grazie alle disposizioni in vigore dal 29 gennaio scorso, è possibile accedere alla pensione anticipata con un’età ana-grafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva di 38 anni. Nella conversione in legge del “Decretone” è rimasta inalterata la struttura della misura e, in particolare, i requisiti richiesti.Le novità rispetto al trattamento pensionistico anticipato ordina-rio sono diverse. Il regime sperimentale, attivo fino al 2021, non prevede alcuna penalizzazione per il richiedente e il requisito anagrafico resterà di 62 anni per l’intero periodo, senza che intervengano gli ade-guamenti legati alla speranza di vita. Mentre, il requisito contri-butivo può essere raggiunto anche attraverso il cumulo dei pe-riodi assicurativi, non coincidenti, presenti in due o più gestioni dell’INPS, compresa la Gestione separata. Per accedere a “Quota 100” bisogna rispettare le cosiddette “fi-nestre” differenziate per il settore pubblico e quello privato. Ciò significa che la decorrenza del trattamento pensionistico non

è contestuale alla maturazione del requisito. Ad esempio, per i dipendenti del privato e i lavoratori autonomi che matureranno i requisiti dal 1° gennaio 2019, la decorrenza sarà dopo tre mesi; invece, per i lavoratori della Pubblica Amministrazione che han-no perfezionato i requisiti successivamente al 29 gennaio 2019, la decorrenza è posticipata di sei mesi dalla maturazione. In più, il personale del comparto scuola ed AFAM può presenta-re domanda di cessazione dal servizio con effetti dal 1° settem-bre ossia dall’inizio dell’anno scolastico o accademico.È, infine, prevista l’impossibilità di cumulare i redditi da lavo-ro dipendente o autonomo con la pensione “Quota 100”. Sono esclusi, però, quelli da lavoro occasionale fino ad un massimo di 5.000 euro lordi annui.Le domande devono essere presentate sul sito INPS attraverso la procedura “Domanda di pensione anzianità/anticipata quota 100”. Per chi non volesse procedere autonomamente dal pro-prio pc, sarà possibile l’invio attraverso il contact center dell’Isti-tuto, oppure, rivolgendosi ai patronati e agli altri soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio all’INPS.

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L’Organizzazione Internazionale del La-voro celebra il suo centenario di vita e di storia. Il 2019 sarà un anno di celebra-zioni per i risultati raggiunti ma anche di grande impegno per il futuro. L’OIL è l’a-genzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere il lavoro dignitoso e pro-duttivo in condizioni di libertà, uguaglian-za, sicurezza e dignità umana per uomini e donne.I traguardi raggiunti in questi anni - grazie alle numerose convenzioni internaziona-li emanate - rappresentano dei risultati eccezionali. Oggi, infatti, le donne sono sempre più istruite e vi è una maggiore consapevolezza che la parità di genere è di fondamentale importanza per ridurre la povertà e promuovere lo sviluppo econo-mico. Ma occorre fare di più. Nonostante i notevoli progressi degli ultimi 20 anni, i dati - pubblicati in occasione della Gior-nata internazionale della donna - mo-strano la persistenza delle disuguaglianze tra donne e uomini nell’accesso al mercato del lavoro, nei livelli di disoccupazione e nelle condizioni di lavoro.Il tasso globale di attività delle donne - 48,5% nel 2018 - rimane inferiore di 26,5 punti percentuali a quello degli uomini (World Employment and Social Outlook Trends for Women Snapshot 2018). Alla base di questa tendenza globale, vi sono notevoli differenze tra paesi in diverse fasi di sviluppo. Il divario continua a crescere nei paesi emergenti ma si restringe nei paesi in via di sviluppo e sviluppati. Donne e uomini in questi paesi hanno raggiunto risultati educativi pressoché simili. In tale direzione, anche le politiche pubbliche svolgono un ruolo importante. Ad esempio, le politiche di sostegno alle famiglie che mirano a mi-gliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata, i diritti alle ferie retri-buite e i servizi di assistenza all’infanzia a prezzi accessibili per

OIL: centO annI a fIancO deLLe dOnne nel 1919 l’Organizzazione Internazionale del Lavoro firmava le prime convenzioni sul lavoro femminile. nonostante siano molti i traguardi raggiunti in questi anni, la stessa OIL traccia la strada da seguire per il futuro

L’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile rappresenta un’occasione per unire gli sforzi e sviluppare politiche integrate per il raggiungimento della parità di genere

i genitori che lavorano.Il tasso globale di disoccupazione fem-minile nel 2018 - 6% - è superiore di cir-ca 0,8 punti percentuali rispetto a quello degli uomini. L’OIL prevede che, entro il 2021, tale rapporto rimanga stabile nei paesi sviluppati - dove le differenze tra i tassi di disoccupazione delle donne e degli uomini sono relativamente mode-ste - mentre aumenterà sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli emergenti. In regioni come gli Stati arabi e l’Africa del Nord, i tassi di disoccupazione femmini-le sono tuttora il doppio di quelli degli uo-mini, anche a causa della prevalenza di norme sociali che ostacolano la parteci-pazione delle donne al lavoro retribuito. Nonostante l’aumento della presenza femminile nel mercato del lavoro, nel mondo persistono divari retributivi di ge-nere. Ridurre le disparità richiede misu-re globali che contribuiranno al benes-

sere della società e l’umanità intera. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile – che ingloba 17 obiettivi in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi - rappresenta un’occasione per unire gli sfor-zi e sviluppare politiche integrate per il raggiungimento della parità di genere. In particolare, l’obiettivo 5 si pone una serie di traguardi tra cui: porre fine, ovunque, a ogni forma di discri-minazione nei confronti di donne e ragazze; garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leader-ship ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica; riconoscere e valorizzare la cura e il lavoro domestico non retribuito, fornendo un servizio pubblico, infra-strutture e politiche di protezione sociale e la promozione di re-sponsabilità condivise all’interno delle famiglie, conformemente agli standard nazionali.

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Le persOne aL centrO deLLa reYnaLdIL’azienda familiare piemontese presenta la sua ricetta dell’entusiasmo, ingrediente segreto che viene trasmesso ai lavoratori per produrre l’eccellenza

per risultare vincenti in campo internazionale crediamo che le leve di competitività passino necessariamente attraverso l’organizzazione del lavoro, la formazione e l’innovazione tecnologica

A Pianezza, nel torinese sorge l’azienda Reynaldi, che in 19 an-ni di vita ha saputo coniugare al meglio il profitto, con il benes-sere dei propri lavoratori, specializzandosi nella produzione di prodotti cosmetici (ben 100mila pezzi al giorno). Ci raccontano meglio questa esperienza imprenditoriale piemontese, i fratelli Marco e Andrea Piccolo, amministratori dell’attività, figli della dottoressa Maria Grazia Reynaldi, che oltre a essere stata la fondatrice del marchio di famiglia è stata la prima laureata in Italia in cosmetica, all’inizio degli anni ‘70.Di cosa vi occupate?Produciamo creme, burro di karité ed emulsioni profumate; ma per risultare vincenti in campo internazionale crediamo che le leve di competitività passino necessariamente attraverso l’orga-nizzazione del lavoro, la formazione e l’innovazione tecnologi-ca, tutti fattori indispensabili per essere competitivi in un merca-to sempre più globale. Nel 2016 siamo diventati la prima e unica società benefit cosmetica d’Italia e non è un caso. Da noi lavo-rano addetti giovani, per maggioranza donne, con un’età media di circa 40 anni, di cui il 31% laureati. Amiamo ricordare il nostro

passato, che è importan-te per capire come lavoria-mo oggi, nel presente: tut-to cominciò a casa nostra, quando mamma lavorava in cucina, utilizzando le classi-che pentole della pasta, in cui produceva shampoo per amici e parenti. Lo spazio casalingo a un certo pun-to non bastò più e fu così aperto il nostro primo nego-zio, cui seguirono gli stabili-menti, fino a quello attuale da quasi 8mila metri quadri.La vostra realtà azienda-le pone grande cura nelle politiche di welfare. Cosa fate nello specifico?Una delle nostre azioni più forti è stata quella di aver

deciso di chiudere lo stabilimento tutti i giorni alle ore 17, cosa che permette ai nostri lavoratori di avere quotidianamente più tempo libero da dedicare a sé stessi e alla propria famiglia, pra-ticando sport e hobby. Inoltre, per il loro benessere mettiamo a disposizione macchinette del caffè ed erogatori di bevande frui-bili gratuitamente sul posto di lavoro, che è sempre pulito, lumi-noso e confortevole. Poi abbiamo dato a ognuno di loro anche un thermos personale, con cui potersi preparare una bevanda calda, evitando così di bere sempre caffè, utilizzando bollitori e tisane presenti in azienda. Da anni le divise dei lavoratori ven-gono lavate e igienizzate da noi, senza dover così “pesare” sui lavoratori e festeggiamo tutti insieme una volta al mese i com-pleanni, con un piccolo rinfresco. Sono semplici gesti, che però danno il senso dell’essere una piccola comunità che collabora ogni giorno insieme per un comune obiettivo.Questo si traduce anche in un “giusto” stipendio?L’azienda crede fermamente nella valorizzazione delle persone che collaborano al nostro progetto imprenditoriale e per questo motivo la retribuzione dignitosa e congrua all’alto livello di ser-

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La famiglia imprenditoriale Reynaldi al completo

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Oggi siamo in 35 ed entro la fine dell’anno vorremmo assumere altre 5 risorse. cerchiamo giovani ben preparati e che abbiano voglia di lavorare, che sappiano impegnarsi e mettersi in gioco

vizio prestato è da noi in media superiore del 37% rispetto alla paga dei lavoratori di settore.L’innovazione che ruolo gioca nella vostra attività?Sugli “investimenti 4.0” abbiamo messo quasi 600mila euro solo lo scorso anno, pari a circa il 15% del nostro fatturato e puntia-mo moltissimo sulla ricerca. Basti pensare che l’innovazione ci ha portati a esplorare materie prime nel campo cosmetico, un tempo impensabili, come il tartufo.Siete una società con obiettivi sociali nel proprio statuto?Sì. Dal 2003 compriamo burro di karité dal Burkina Faso, pa-gandolo a prezzo europeo, che è 20 volte il valore locale, dan-do un presente oltre che un futuro, alle tante donne martoriate di quella terra. Più recentemente abbiamo iniziato attività simili anche in Kenya e attivato nuove collaborazioni che si stanno svi-luppando anche con Don Ciotti e i ragazzi che aiuta con le sue comunità. Inoltre siamo molto attenti anche alla sostenibilità am-bientale, tanto che già adesso recuperiamo e filtriamo tutta l’ac-qua usata nelle lavorazioni e presto i nostri pannelli fotovoltaici ci porteranno a zero emissioni di CO2. Abbiamo infine imple-mentato un sistema di gestione dei rifiuti che ci permette di recu-perare fino al 97% di tutti gli scarti; senza dimenticare le decine di migliaia di prodotti che doniamo da anni a chi ne ha bisogno (Onlus e gruppi vari d’Italia, ndr).Col territorio locale che legami avete?Siamo impegnati nei progetti di formazione e creazione di valore sociale “Ggi Academy” e “Craft Valley Tour” e tuttora formiamo giovani studenti nelle scuole e università locali, attraverso proget-ti di alternanza scuola-lavoro e corsi, al fine di provare a essere un buon ponte di colle-gamento tra il mondo dell’istruzione e quello imprenditoriale, diffon-dendo così la cultura d’impresa e i valori su cui essa si fonda. La nostra azienda non è focalizzata sul profit-to: vogliamo essere “generativi” e deside-riamo avere un impat-to positivo sulla co-munità in cui viviamo. Il profitto è solo una conseguenza e viene da sé.Nel vostro settore

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conta il cosiddetto “Made in Italy”?Assolutamente sì. L’italianità per noi è un fattore strategico ri-spetto ai mercati esteri, come in Russia, dove ci stiamo recente-mente espandendo. Nonostante la cosmesi sia nell’immaginario collettivo spesso associata a grandi multinazionali straniere, ben il 65% del trucco distribuito nel mondo è prodotto in Italia. All’e-stero, che copre il 75% del nostro fatturato viene riconosciuto un grande valore qualitativo dei nostri prodotti, congiuntamente alla cura dei particolari e al life style.Per il futuro sono previste assunzioni?Oggi siamo in 35 ed entro la fine dell’anno vorremmo assumere altre 5 risorse. Cerchiamo giovani ben preparati e che abbiano voglia di lavorare, che sappiano impegnarsi e mettersi in gioco, anche attraverso percorsi formativi. È necessario far riscoprire ai giovani il profondo significato che è riposto nel lavoro, nel-la conquista della propria identità, ottenuta anche attraverso la fatica. Crediamo che aziende d’eccellenza siano costituite da persone eccellenti: siamo quindi sempre alla ricerca di perso-ne eccezionali, nelle capacità tecniche ma anche e soprattutto umane.Il segreto del vostro successo?In questo settore le piccole e medie imprese convivono accanto alle aziende di grandi dimensioni. Per questo è fondamentale l’innovazione di prodotto. La visione sul lungo periodo in un’im-presa familiare non è mai del singolo, bensì dell’intera famiglia. Questa condivisione degli obiettivi fa sì che nei momenti di diffi-coltà l’imprenditore possa sempre contare non solo sulle proprie risorse individuali, ma anche su quelle dei familiari e dei lavorato-

ri. Per guidare un’orga-nizzazione nel migliore dei modi è necessario avere ben chiaro che davanti ci sono delle persone che hanno bi-sogno di un fuoco spe-ciale: l’entusiasmo. Se l’ispirazione viene dal desiderio di fare del bene, la fiamma sarà destinata a durare e l’entusiasmo finirà con il contagiare anche gli altri: collaboratori, in-vestitori e chi cura gli interessi della comu-nità.

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Le nuove aperture verranno annunciate dal fondatore davide dattoli, inserito da forbes nella lista dei trenta under30 più influenti in europa per aver creato la più importante rete europea di spazi di coworking

taLent Garden: 20 nuOvI campus In eurOpa per dIventare IL puntO dI rIferImentO deLL’InnOvazIOne a distanza di 8 anni dalla sua fondazione ha raggiunto migliaia di talenti. ad oggi conta 23 sedi in 8 paesi e una Innovation school in 5 nazioni che collabora con grandi aziende e università

Un nuovo traguardo per Talent Garden grazie alla recente rac-colta di capitali da 44 milioni di euro, che offrirà un ulteriore se-gnale di crescita in Italia e in Europa. La piattaforma europea di networking e formazione per l’innovazione - che punta alla quotazione in Borsa - ha annunciato il completamento di questa raccolta che ha ampiamente superato la richiesta iniziale della società. L’obiettivo è aprire entro 5 anni 20 nuovi campus in tutta Europa, anche se al momento Talent Garden ha appena inau-gurato due nuove sedi in Irlanda e in Austria e ha anche sotto-scritto nuovi impegni per la realizzazione di altri campus in Italia e in altri Paesi come per esempio in Spagna, a Madrid.Le aperture in vista verranno annunciate nel corso del 2019 dal fondatore Davide Dattoli, inserito da Forbes nella lista dei trenta under30 più influenti in Europa per aver creato la più importante rete europea di spazi di coworking. Al completamento della raccolta di capitali - guidata dal part-ner strategico StarTIP, la società che dal 2017 concentra tut-te le partecipazioni in startup e in società attive nel segmento del digitale e dell’innovazione di Tamburi Investments Partners spa - hanno partecipato molti investitori italiani tra cui le fami-

glie Angelini, D’Amico, Dompè, Drago, Foglia, Ginatta, Holland, Luti, Monti, Pittini, Rovati, il Fondo Indaco Ventures, Club de-gli Investitori e BeConsulting. All’investimento ha aderito pure Social Capital del venture capital della Silicon Valley Chamath Palihapitiya, che ha contribuito anche alla crescita di Facebook. Ad oggi Talent Garden conta 23 campus attivi in 8 Paesi, nello specifico in 19 città, e una Innovation School in 5 nazioni che collabora con grandi aziende e con numerose Università.Dattoli con il suo team sono l’esempio di come la creazione di collegamenti e di piattaforme efficaci, con le dovute competen-ze, possano consentire alle aziende italiane e non di affrontare i cambiamenti dell’economia mondiale. L’Innovation School ha formato, in particolare in Italia, circa 3.500 persone ma Talent Garden punta a raggiungere oltre 20mila persone per sostenere tutti coloro che sono interessati nella trasformazione digitale di questo Paese migliorando la vita delle imprese ma soprattutto delle persone. Questo uno degli obiettivi che si è prefissato il fondatore di Talent Garden - quan-do l’ha fondato a Brescia nel 2011 – oltre che a renderlo in soli 8 anni la più grande piattaforma fisica in Europa di networking, formazione per l’innovazione digitale e ad aver raggiunto mi-gliaia di talenti, tra startup, freelance, aziende e grandi società nei numerosi Paesi dove ha aperto nuove sedi come in Albania, Austria, Danimarca, Italia, Irlanda, Lituania, Romania e Spagna.Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Working del Po-litecnico di Milano, la percentuale di smart workers in Italia si attesta solo all’8%, ma a Milano i lavoratori che hanno aderito allo smart working sono il 44%. Infatti proprio nel 2020 WeWork, appena ribattezzato The WeCompany - il colosso americano del coworking - sbarcherà in Italia e aprirà tre sedi nel capoluogo lombardo. In attesa delle nuove aperture in Italia restano in due i protagonisti indiscussi del mondo della sharing economy e dello smart working: Talent Garden e Copernico. Grazie a questi nuo-vi investimenti Talent Garden potrà diventare il fulcro o punto di riferimento dell’innovazione in tutta Europa.

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Cresce la domanda di professionisti nel digitale. In Europa, se-condo la Commissione Europea, se ne cercano 800mila, eppu-re, scarseggia l’offerta di manodopera specializzata. Per contra-stare questa tendenza prendono forma nel pubblico, nel privato e nel Terzo Settore iniziative sempre più capillari che puntano al rafforzamento delle competenze in campo informatico; tra gli

organizzazione senza scopo di lucro britannica che offre oppor--

chiedenti asilo e a rifugiati che aspirano a diventare sviluppatori di software o che vogliono aggiornare le proprie conoscenze nel coding.Code Your Future propone per loro un percorso gratuito di svi-luppo web della durata di sei mesi che, in Italia, avrà inizio nel mese di maggio. Il progetto permetterà ai partecipanti di rice-vere una formazione incentrata sui linguaggi HTML, CSS, Java Script, React and Node, di perfezionare le conoscenze linguisti-che con un corso d’inglese e di svolgere attività mirate al raffor-zamento delle soft skills. Il programma - già attivo a Londra, Glasgow e Manchester - pre-para il suo arrivo a Roma grazie al supporto di LVenture che ospiterà i corsi all’interno del proprio hub dislocato presso la Sta-zione Termini. È qui, tra le mura di “Binario F”, che i partecipanti

di diverse realtà innovative. L’area, inaugurata lo scorso otto-bre, accoglie anche iniziative e progetti di Facebook Italia e del Luiss Enlabs focalizzati sul coltivare i talenti del nostro Paese,

incentivarne lo spirito imprenditoriale e formarli in campo tecno-logico: novecento metri quadri con sale training, un live studio, attrezzature per dirette social, postazioni di lavoro, spazi relax e aree cucina. Insomma, un ambiente stimolante in cui i partecipanti a Code Your Future si potranno interfacciare con i professionisti prove-nienti da realtà come Whatsapp, Instagram e Oculus e avranno la possibilità di conoscere i progetti realizzati in collaborazione con partner specializzati in diverse aree della formazione e con iniziative che nascono per impulso diretto della comunità. Il coding diventa così una possibilità di riscatto, una chiave di accesso al mercato del lavoro per coloro i quali hanno vissu-to in contesti economico-sociali sfavorevoli e provengono da situazioni di oggettivo svantaggio. E i numeri sembrano dare ragione al programma: ben sette iscritti su dieci, al termine del corso hanno trovato un impiego come web developer o hanno intrapreso un’attività lavorativa in campo tecnologico. Inserirsi

contribuire, come nel caso di Code Your Future, a colmare il gap esistente tra domanda e offerta di lavoro.

Il programma - già attivo a Londra, Glasgow e Manchester - prepara il suo arrivo a Roma grazie al supporto di LVenture che ospiterà i corsi all’interno del proprio hub dislocato presso la Stazione Termini

ARRIVA IN ITALIA “CODE YOUR FUTURE”Un’opportunità di formazione digital per persone in difficoltà economica e rifugiati che aspirano a diventare sviluppatori di software o che vogliono aggiornare le proprie conoscenze nel coding

COLOPHONRedazione Cliclavoro

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n°4 - APRILE 2019

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