nel neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre...

15
Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche desiderate continuando a farlo di generazione in generazione. LE PIANTE COLTIVATE SI ALLONTANANO DAI LORO PROGENITORI SELVATICI Iniziò la selezione artificiale per avere: frutti più grandi Piante resistenti ai parassiti; semi che non si disperdano (chicchi di grano che non cadono dalla spiga, fagioli che restano nel baccello) semi che germino nello stesso tempo TECNOLOGICHE ALIMENTARI

Upload: orabella-cappelli

Post on 02-May-2015

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche desiderate continuando a farlo di generazione in generazione.

LE PIANTE COLTIVATE SI ALLONTANANO DAI LORO PROGENITORI SELVATICI

Iniziò la selezione artificiale per avere: frutti più grandi Piante resistenti ai parassiti; semi che non si disperdano

(chicchi di grano che non cadono dalla spiga, fagioli che restano nel baccello)

semi che germino nello stesso tempo

TECNOLOGICHE ALIMENTARI

Page 2: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

In dieci regioni del mondo è avvenuta in maniera indipendente la domesticazione delle principali specie coltivate oggi.

BP, before present (anni fa) (adattata da Doebley et al. Cell 2006, 127:1309)

Page 3: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

AA (Triticum urartu) incrociato con BB (Aegilops speltoides) ha dato origine a piante AA BB (Triticum dicoccoides) che a loro volta incrociate con piante DD (Triticum tauschii) hanno dato origine al grano tenero e al farro (Triticum spelta AA BB DD). Fonte: M. Kalda, Max-Planck-Institut für Pflanzenzüchtungsforschung.

Nel 1700, in Europa, i primi esperimenti di ibridazione negli orti botanici

Per migliaia di anni, lo strumento a disposizione per adattare e migliorare geneticamente i raccolti è rimasto sempre lo stesso: la ricerca e la selezione dei caratteri visibili da parte degli agricoltori.

Page 4: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

Nel 1900 inizia la seconda rivoluzione agricola: “La Rivoluzione verde” che culmina tra il 1960 e il 1980 quando la resa delle colture aumenta vertiginosamente e migliorano le tecniche agronomiche

Alla selezione e all’incrocio mirato si aggiungono nuove tecniche di ibridazione artificiale, si impiegano sostanze chimiche o radiazioni capaci di modificare il DNA.

Le nuove piante si integrano in una agricoltura fortemente meccanizzata che fa uso sistematico di fertilizzanti e agrofarmaci.

Nel 1920 diventa disponibile il primo ibrido di mais commerciale. I contadinicominciano a non riseminare più i semi ottenuti, ma a comprarli dalle industrie sementiere, che nascono proprio allora.

Dal 1950 si sono indotte mutazioni con virus, sostanze chimiche e radiazioni

Page 5: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

UN ESEMPIO: IL GRANO DURO

Grano ibrido Cappelli (taglia alta) grano “Creso” (taglia bassa)

Ottenuto per irraggiamento al cobalto radioattivo

• Si è ottenuto un grano più resistente alle intemperie e all’allettamento• Sono state prodotte rese smisurate (anche 80 quintali/ettaro, a fronte dei 20 di fine

ottocento) però con grandi concimazioni e diserbanti• Le farine contengono più glutine di una volta

prof.ssa Gabriella Delmastro

Ai fini della Direttiva Comunitaria un grano irradiato non può dirsi OGM

Page 6: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

prof.ssa Gabriella Delmastro

Grano “Creso” (1974)Mutazione del Cappelli per irradiazione. Più produttivo, più basso, richiede più diserbanti e pesticidiPare che contenga più glutine dei suoi avi, il 90% delle farine italiane lo contengono

Grano Cappelli (1915)Ibrido, predilige terreni poveri e argillosi, l’altezza soffoca le erbacce, resistente ai patogeni, non richiede diserbanti e pesticidi.Solo in paste biologiche, per qualità simile al Kamut

Kamut (Triticum turgidum subsp turanicum)Origine Anatolia e altopiano iranico. Coltivato in Nord-America biologicamente ma venduto in regime di monopolio. Kamut è un marchio.Elevato contenuto proteico, buoni valori di beta-carotene e selenio. In Italia abbiamo un grano simile (Triticum polonicum).Filiera lunga prezzo alto, pesante impronta ecologica.

ALCUNI GRANI DURI

Page 7: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

Benefici:

• Alte rese• Maggiore resistenza ai parassiti• diminuisce la fame in alcune

parti del mondo;• Nei paesi sviluppati il lavoro

nei campi è meno duro e meno gente deve fare l’agricoltore (oggi, negli Stati Uniti, il 2% della popolazione riesce a sfamare l’altro 98%)

Svantaggi:

• le varietà coltivate sono poche;• varietà meno produttive

rischiano di scomparire (potrebbero un giorno tornare utili);

• si inquina• I terreni si impoveriscono• uso elevato di risorse

LA RIVOLUZIONE VERDE

Page 8: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

NEL MONDO COLTIVIAMOPOCHE SPECIE

La fame nel mondo continua ad essere un serio problema ma la superficie coltivabile non può più sfamare tutti se non marginalmente. L’impatto dell’agricoltura sull’ambiente comincia a farsi pesante, e il consumo di risorse come l’acqua e l’energia deve essere limitato.

Page 9: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

prof.ssa Gabriella Delmastro

Terza rivoluzione agricola

nel 1970 inizia la terza rivoluzione agricola con l’ingegneria genetica

In UE Abbiamo il pomodoro violaIn Africa grano con più lisina

In Asia la soia modificata più mesi all’anno

Con il trasferimento artificiale di geni e quindi di nuove funzioni da un organismo ad un altro, generalmente appartenenti a specie distanti dal

punto di vista evolutivo, si ottengono gli OGM

Page 10: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

prof.ssa Gabriella Delmastro

ALCUNE SPECIE VEGETALI COMMESTIBILI OGM

Asparago Frumento peperone

Banana Kiwi Pera

Barbabietola Lattuga Pisello

Carota Mais Rapa

Cavolfiore Mela Riso

Cetriolo Melone Sedano

Fagiolo Orzo Segale

Fragola Patata uva

Page 11: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

prof.ssa Gabriella Delmastro

CON GLI OGM abbiamo inventato

Ma coltiviamo ampiamente solo mais, cotone, soia, colzaperché più resistenti agli insetti e ai diserbanti

pomodori che si conservano a lungo

pomodori con maggior consistenza

patate che non si macchiano

patate che assorbono meno olio

soia con più metionina

patate, lattuga e pomodori più dolci ma poco calorici…

NE VALE LA PENA?

Page 12: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

prof.ssa Gabriella Delmastro

La carne di maiale è simile a quella di manzo perché abbiamo un maiale più magro – lipidi, + proteine

E ANCHE I PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE SONO CAMBIATI

CHI HA PROBLEMI DI SUSSISTENZA ha bisogno di questi cambiamenti?

Page 13: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

prof.ssa Gabriella Delmastro

I relatori Onu dicono che l’agricoltura familiare difende le fasce di popolazione a rischio di malnutrizione.

Le multinazionali invece promettono che gli Ogm salveranno il mondo dalla fame: eppure da quando è iniziata la commercializzazione (circa 15 anni fa) il numero degli affamati non ha fatto che crescere, proprio come i fatturati delle aziende che li producono.

In paesi come l’Argentina o il Brasile la soia Gm ha spazzato via produzioni come patate, mais, grano e miglio su cui si basa l’alimentazione.

Page 14: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

prof.ssa Gabriella Delmastro

• Aumento della produttività ma con l’impiego di abbondanti diserbanti, concimazioni e pesticidi;

• Sono diminuite le produzioni locali tipiche e il contadino ha perso l’autonomia;

• scomparse tante antiche varietà locali a discapito della biodiversità;• I mercati dei semi, dei pesticidi e diserbanti si è concentrato in mano a

poche imprese;• Il numero delle imprese agricole si è dimezzato e sono sparite le aziende

famigliari;• È aumentata la deforestazione;• È diminuita la coltivazione di piante di sussistenza…• Forse più allergie e intolleranze.

Queste innovazioni tecnologiche hanno già provocato e stanno provocando problemi economici e sociali molto più gravi di quelli temuti sul piano della sicurezza alimentare.

Page 15: Nel Neolitico ci fu la prima rivoluzione agricola: i primi agricoltori cominciarono a far riprodurre solo quelle specie in possesso delle caratteristiche

prof.ssa Gabriella Delmastro

All’interno dell’Ue ben 21 Paesi dell’Unione mantengono il proprio divieto, calo significativo delle semine sia in Romania (-75%) che nella Repubblica Ceca (-24%).

La Spagna, con circa l’80% dei terreni europei destinati agli Ogm, è un caso a parte.

In Italia il 72% dei cittadini preferisce i cibi tradizionali e genuini (intervista Coldiretti).

Più di 1 miliardo di ettari di coltivazioni transgeniche nel 2010 (Stati Uniti, Brasile ed Argentina detengono il primato, in Cina tali colture sono state adottate da circa 6,5 milioni di agricoltori).

Fonte Isaaa, rapporto N. 42