nel centro storico 72 roccaforti contro degrado e criminalità · tra i simboli forti c'è...

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Nel centro storico 72 roccaforti contro degrado e criminalità Record di iscrizioni alla banca dati del Celivo: ogni giorno un esercito di volontari aiuta migliaia di bisognosi. Viaggio nei vicoli tra prostituzione e piazze "vietate" BRUNO VIANI .................................................................................................... IN VICO Mele i volontari di Li- bera, l'associazione di don Ciotti, vendono pacchi solida- li di prodotti delle terre se- questrate alle mafie mentre a pochi metri di distanza il rac- ket distribuisce il pranzo alle lucciole dominicane, sotto lo stesso tetto di led colorati. A due passi da Principe, una grande piazza senza nome (i lavori per la pavimentazione in porfido sono terminati po- chi mesi fa) è sbarrata da can- cellate. Potrebbe ospitare i giochi dei bambini del quar- tiere, ospiti ogni giorno del vi- cino centro sociale "La Staffet- ta", e invece tutto è bloccato per una vertenza iniziata 18 anni fa, quando il palazzo ab- bandonato che un tempo oc- cupava quel grande vuoto tra vico Tacconi e vico delle Mari- nelle era crollato travolgendo un giovane marocchino, Ha- mid Alami, 21 anni soltanto. Eccole, la magia e le con- traddizioni della città vecchia che alza la testa e tira fuori l'orgoglio, ma si scontra con le ragnatele del tempo e della burocrazia, gli interessi opa- chi e lo scarso peso politico di un mondo dove un residente ufficiale su quattro è straniero e senza diritto di voto. Non solo comitati A dare voce al mondo inascol- tato dei vicoli è stato, a partire dagli anni Novanta, soprat- tutto un arcipelago di comita- ti spontanei che ha svolto un ruolo fondamentale nella de- nuncia dei problemi a partire da un "libro bianco" del 1990 e oggi è ancora vivo con i "nipo- ti" delle realtà di un quarto di secolo fa (da Castello a Sarza- no a Prè) spesso politicizzati. E allora (forse) oggi i bisogni e le ricchezze della città vec- chia potrebbero essere rap- presentati molto meglio da un mondo che invece ha scarsa voce e visibilità: è un tessuto di associazioni fatto da 72 re- altà registrate dalla banca dati Celivo (molte delle quali ge- stiscono più spazi nei vicoli), grandi comunità e associazio- ni come Sant'Egidio, San Be- nedetto e San Marcellino e tante piccole realtà. Senza di- menticare ciò che ruota attor- no alle parrocchie, dalla di- stribuzione dei pacchi viveri alle iniziative culturali. La sfida da un palco A lanciare la sfida è un uomo che ha legato il suo nome al mondo del bisogno a Genova fin dagli anni Settanta, Mario Calbi, assessore all'Assistenza sociale ai tempi della giunta Cerofolini dal 1976 al 1985, quando la parola welfare non era ancora di moda e i proble- mi in città erano molto diver- si: il dramma dell'eroina era agli inizi e l'Aids era scono- sciuto. L'immigrazione era napoletana e calabrese di se- conda e terza generazione, fi- gli e nipoti che chiamavano i parenti lontani dal telefono a gettoni. In quegli anni Ottanta si era compreso l'errore drammatico compiuto a Ma- dre di Dio ed era stata definiti- vamente messa da parte l'idea di buttare giù le case dei vicoli. Per rinnovare la città e le persone non basta demolire, bisogna puntare su ciò che è più solido. Calbi (il suo rac- conto è nella pagina accanto) davanti a un'assemblea riuni- ta nel complesso conventuale di Santa Maria di Castello per uno dei quindici incontri del ciclo "rileggere il centro stori- co", qualche sera fa ha messo in fila nomi e luoghi che for- mano una mappa sorpren- dente. Numeri e volti Tra Prè, Molo e Maddalena i residenti sono 22.549, di que- sti 5.385 sono stranieri e le fa- sce del bisogno sono enormi. Ma anche le realtà che rag- gruppano persone impegnate nel sociale, nei modi più di- versi, si sono moltiplicate: dalla triade dei santi protetto- ri dei bisognosi in città (San- srï <xn „ i sloi;co 7Y „ earo,u 1 tro dcexr do , , , a[, à üi§I1yi'Jd'á!

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Page 1: Nel centro storico 72 roccaforti contro degrado e criminalità · Tra i simboli forti c'è sicuramente il locale "In sciä stradda" in vico Mele, gestito da Libera in collabora-zione

Nel centro storico 72 roccaforticontro degrado e criminalitàRecord di iscrizioni alla banca dati del Celivo: ogni giorno un esercito di volontariaiuta migliaia di bisognosi. Viaggio nei vicoli tra prostituzione e piazze "vietate"

BRUNO VIANI....................................................................................................

IN VICO Mele i volontari di Li-bera, l'associazione di donCiotti, vendono pacchi solida-li di prodotti delle terre se-questrate alle mafie mentre apochi metri di distanza il rac-ket distribuisce il pranzo allelucciole dominicane, sotto lostesso tetto di led colorati.

A due passi da Principe, unagrande piazza senza nome (ilavori per la pavimentazionein porfido sono terminati po-chi mesi fa) è sbarrata da can-cellate. Potrebbe ospitare igiochi dei bambini del quar-tiere, ospiti ogni giorno del vi-cino centro sociale "La Staffet-ta", e invece tutto è bloccatoper una vertenza iniziata 18anni fa, quando il palazzo ab-bandonato che un tempo oc-cupava quel grande vuoto travico Tacconi e vico delle Mari-nelle era crollato travolgendoun giovane marocchino, Ha-mid Alami, 21 anni soltanto.

Eccole, la magia e le con-traddizioni della città vecchiache alza la testa e tira fuoril'orgoglio, ma si scontra con leragnatele del tempo e dellaburocrazia, gli interessi opa-chi e lo scarso peso politico diun mondo dove un residenteufficiale su quattro è stranieroe senza diritto di voto.

Non solo comitatiA dare voce al mondo inascol-tato dei vicoli è stato, a partiredagli anni Novanta, soprat-tutto un arcipelago di comita-ti spontanei che ha svolto unruolo fondamentale nella de-nuncia dei problemi a partire

da un "libro bianco" del 1990 eoggi è ancora vivo con i "nipo-ti" delle realtà di un quarto disecolo fa (da Castello a Sarza-no a Prè) spesso politicizzati.

E allora (forse) oggi i bisognie le ricchezze della città vec-chia potrebbero essere rap-presentati molto meglio da unmondo che invece ha scarsavoce e visibilità: è un tessutodi associazioni fatto da 72 re-altà registrate dalla banca datiCelivo (molte delle quali ge-stiscono più spazi nei vicoli),grandi comunità e associazio-ni come Sant'Egidio, San Be-nedetto e San Marcellino etante piccole realtà. Senza di-menticare ciò che ruota attor-no alle parrocchie, dalla di-stribuzione dei pacchi viverialle iniziative culturali.

La sfida da un palcoA lanciare la sfida è un uomoche ha legato il suo nome almondo del bisogno a Genovafin dagli anni Settanta, MarioCalbi, assessore all'Assistenzasociale ai tempi della giuntaCerofolini dal 1976 al 1985,quando la parola welfare nonera ancora di moda e i proble-mi in città erano molto diver-si: il dramma dell'eroina era

agli inizi e l'Aids era scono-sciuto. L'immigrazione eranapoletana e calabrese di se-conda e terza generazione, fi-gli e nipoti che chiamavano iparenti lontani dal telefono agettoni. In quegli anni Ottantasi era compreso l'erroredrammatico compiuto a Ma-dre di Dio ed era stata definiti-vamente messa da parte l'ideadi buttare giù le case dei vicoli.

Per rinnovare la città e lepersone non basta demolire,bisogna puntare su ciò che èpiù solido. Calbi (il suo rac-conto è nella pagina accanto)davanti a un'assemblea riuni-ta nel complesso conventualedi Santa Maria di Castello peruno dei quindici incontri delciclo "rileggere il centro stori-co", qualche sera fa ha messoin fila nomi e luoghi che for-mano una mappa sorpren-dente.

Numeri e voltiTra Prè, Molo e Maddalena iresidenti sono 22.549, di que-sti 5.385 sono stranieri e le fa-sce del bisogno sono enormi.Ma anche le realtà che rag-gruppano persone impegnatenel sociale, nei modi più di-versi, si sono moltiplicate:dalla triade dei santi protetto-ri dei bisognosi in città (San-

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t'Egidio, San Marcellino e SanBenedetto) alla laica Arci, dal-le associazioni che si occupa-no della difesa degli animali edell'ambiente agli avvocatiche si dedicano part time alladifesa legale delle vittime deisoprusi. E poi i tradizionali do-poscuola ma anche le onlusche hanno come obiettivo lacura del decoro urbano.

I bisogni e le risposteTracciare il quadro dei bisognireali di una popolazione di ol-tre ventimila persone puòsembrare un'impresa ardua,ma gli indizi, spulciando nella"mappa", non mancano. Il ve-scovo ausiliare Nicolò Ansel-mi, nella sua veste di parrocodelle Vigne, parla di 200 fami-glie in difficoltà economicatra le 900 della sua parrocchia.Al centro "Gente di Pace" diSant'Egidio bussano 1.200 bi-sognosi al mese (uno su tre èstraniero) e sfamare tantepersone costa quasi centomi-la euro all'anno. L'associazio-ne Afet riceve tra le 150 e le200 persone alla settimanache chiedono di potersi lava-re: una doccia per mantenerela propria dignità. E al "Puntoemergenza" di via Prè tantemamme cercano i pannoliniper i neonati (800 i pacchi di-stribuiti in sei mesi) e magariun giocattolo perché sia dav-vero Natale.

Ancora: l'ambulatorio diCittà Aperta in vico del Ducariceve tra le 10 e le 15 personeal giorno, soprattutto stranie-ri non regolari: dal 1994 sonopassati di lì 19.000 pazientiper 350.000 visite.

I "pacchi" e le luccioleLe storie sono infinite, vedonoin prima fila parroci che alter-nano la preghiera ai fatti (emagari propongono ancheiniziative culturali perché «la

musica, la bellezza e la culturasono doni di Dio») oppure laiciche credono nella solidarietàe nella giustizia. Tra i simboliforti c'è sicuramente il locale"In sciä stradda" in vico Mele,gestito da Libera in collabora-zione con San Benedetto neilocali sequestrati ai clan: era-no del boss siciliano RosarioCaci, adesso i volontari ven-dono pacchi con i prodotti di

Libera a 25 o30 euro, biscotti elenticchie, vino e conserveche sanno di buono e di giusto.E il contrasto con il mondo cir-costante è uno schiaffo: deci-ne di lucciole, prevalente-mente dominicane, si alter-nano al lavoro. E sono schiavedel racket: ogni giorno, all'oradi pranzo, passa anche qual-cuno a distribuire panini e be-vande: così non devono fer-marsi.La piazza inaccessibileTra vico Tacconi e vico delleMarinelle, il 29 gennaio di di-ciotto anni fa lo schianto deltetto portò, in rapida sequen-za, al crollo di tutte le solettetra un piano e l'altro e l'implo-sione di un intero stabile.

Là dove era morto un giova-ne di 21 anni, oggi c'è il vuoto.«Questa è un'area privata ma

destinata a uso pubblico comeonere di urbanizzazione, a se-guito degli interventi effet-tuati in zona dopo il crollo»,racconta Simone Leoncini,presidente del MunicipioCentro Est. Sotto la pavimen-tazione del piazzale, realizza-ta da Arsel (l'agenzia regiona-le per l'edilizia universitaria)c'è un condominio di box pri-vati. Sopra, dove si alzava ilpalazzo, c'è solo il cielo.

«Il piazzale deve essere de-stinato a uso pubblico ma è incorso un contenzioso legale, èchiuso da cancellate e resta inabbandono, tanto che si la-mentano già infiltrazionid'acqua nell'autorimessa».Potrebbe essere uno spaziovitale per il quartiere, è unvuoto che clochard e drogatistanno già iniziando ad occu-pare. E l' avrebbero già con-quistato se a difendere queglispazi ogni giorno non si muo-vesse un esercito: l'esercitodei bambini delle scuole delcentro storico che i volontaridella associazione "La Staffet-ta" seguono quotidianamen-te nei locali di vico delle [email protected]

riproduzione riservata

Prostitute con ombrelli rossi in vico Mele

La piazza inaccessibile, tra vico Tacconi e vico Marinelle GENTILE

Tra vico delleMarinelle e vico

Tacconi unacancellata chiudeda anni un grandeslargo tra i palazzi

Sant'Egidio, SanBenedetto, SanMarcellino e la

"creatura" di donCiotti da sempre

in prima linea

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La mappa della lottaalle nuove povertà

PARROCCHIE , organizzazioni lai-che, centri culturali, ambulatori sa-nitari : l'impegno per assicurare unavita dignitosa a migliaia di abitantidel centro storico ha mille forme. Inquesta porzione di città vivono22.549 persone di cui oltre unquarto (5.385) sono stranieri.

O SanitàIdea Genova, via San LucaAla-Associazione italiana lotta all'Aids/Associazione italiana lotta controi tumori via San Luca 12Ambulatorio internazionaleCittà aperta , vico dei Duca 37Croce Verde genovese , ponte ParodiArcat - alcolisti in trattamento,vico Mezzagalera 4

Sostegno al lavoroI Servizio lavoro per i centri di ascolto,

via San Luca 15Federazione regionale Solidarietàe lavoro, via dei Molo 13°

O Diritti delle donneCentro italiano femminile -Cif, via XXV Aprile 16Centro preconsultoriale Gf Mascherona,vico della lepreOltreilsilenzio, vico del PapaAl Nissa '- Associazione Lionilde e delle donne,piazza delle ErbeCentro per non subire violenza onlus , via Cairoli 14

O Natura, ambiente, protezione civileAssociazione gattofii genovesi , salita dei Prione

, ProcivArci t iguriaWwf Genova , vico Casana 9

0 Istruzione e infanzia'fd Associazione Scuola Daneo , via della Concezione

Age provincia Genova , via Cairoli 1

O Cultura, tempo libero e altroPromozione e diffusione culturalegaia del Re, via San LucaAnici dell'Acquario, ponte SpinolaA Compagna , piazza Posta vecchia 3

Anici dell'Orto botanico dell 'Università,corso DogaliAssociazione Marittimi marina mercantile,vico varco delle Grazie

Parrocchie e oratoriSan Donato, via San Donato 10San Marco al Molo , via del Molo 18Santa Maria di Castello,Salita Santa Maria di Castello 15San Matteo , piazza San Matteo 18San Torpote, piazza San GiorgioSan siro, via San Siro 3San Sisto, via Pré

SS Annunziata, piazza della Nunziata 4Santa Maria delle Vigne,vico Campanile delle VigneSanta Maria Maddalena,piazza della Maddalena 1lSan Giovanni di Prè, piazza della Commenda 1Nostra Signora dei Carmine,via Brignole De Ferrari 5

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O Solidarietà e socialeComunità Sant 'Egidio , piazza Nunziata 4Comunità San Benedetto , via San Benedetto al PortoSan Marcellino , piazza San MarcellinoShalom , vico San SiroGruppo di volontariato Vincenziano , vico Campanile VigneGruppo di volontariato Vincenziano San Sisto , via di PrèGruppo di volontariato Vincenziano del Carmine , via Brignole De Ferrari 7Gruppo di volontariato Vincenziano San Donato , San Lorenzoe San Salvatore , piazza San DonatoSocietà San Vincenzo "Santa Maria Immacolata ", via Assarotti 24Società San Vincenzo "Santa Maria Maddalena ", piazza della Maddalena 11Karuna , vico NotturnoSocietà San Vincenzo "San Giovanni Battista ", via Tomaso Reggio 19Associazione Mario Arcangeli , calata MandraccioMani di San Siro , via San Siro 3Comitato Umanità nuova , via Gramsci 19Circolo Oasis Santa Maria di Castello , salita di Mascherona 10Il Cesto , vico del Fico 45 rossoCentro La Salle, salita Negrone Durazzo 5San Marcellino , via al Ponte Calvi 2Non solo vela, via Brignole De Ferrari6La Staffetta , via Prè 18Veriamici teen challenge , via Prè 43La Zanzara , via San Siro 8Auser, via Balbi 29Comitato provinciale Arciragazzi , salita Famagosta 3Arcigay L'Approdo , via al Molo GianoArci solidarietà , via al Molo GianoCoordinamento per operatori sociali volontari , piazza San Bernardo 30Anteas - Terza età attiva , piazza Campetto 7La Tenda , via Cairoli 2Movimento di promozione umana , vico Tacconi 1 RAmici ordine di Malta , vico a sinistra San PancrazioCooperazione internazionale Nk - Fit for lite , vico San Luca 4Santa Caterina da Genova - Gruppo Africa , via CairoliWara , Via Sottoripa 1Zaatar , piazza De MariniAnolf -Oltre le frontiere , piazza Campetto 1Associa zione mondo amico , via Brignole De Ferrari 3

O Legalità, diritti e giustiziaCasa della legalità , vico Sant'AntonioDiritti e libertà , salita Negrone DurazzoConferenza regionale volontariato e giustizia , via San DonatoAssociazione invalidi diritti del disabile , via San LucaArs, avvocati in rete per il sociale , via Tommaso ReggioAssociazione parenti e amici di persone omosessuali , via al Molo GianoAssociazione volontariato penitenziario CrivopVeneranda Compagnia di Misericordia via San Donato 6 cancelloComitato italiano per il reinserimento sociale , salita San Gerolamo 4Bambini vittime onlus , vico Salvaghi 34

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LA "VISIONE" DELL'EX ASSESSORE CALBI LA STAFFETTA ORGANIZZA UN DOPOSCUOLA

«Serve una cabina di regia Nei luoghi senza nomeper l'arcipelago del sociale» i bimbi trovano il sorrisoL'appello a Municipio, Università e Ducale «Piazza della Marinelle? Esiste solo su Google»

L'UOMO che lancia la sfida(culturale e concreta) alla cit-tà è Mario Calbi: dal palco delDucale ha invitato a guardarealle tante realtà associative(non solo istituzionali) prota-goniste di azioni sociali nelcentro storico. E la grandemappa qui sopra è solo una fo-tografia parziale e ancora in-distinta: come uno di queigio-chi dove i tanti puntini devo-no essere congiunti da una li-nea continua per creare unafigura vera.

«Le realtà dell'impegno so-ciale sono tantissime e hannotante idee per far vivere uncentro storico migliore - pre-mette - il problema è che unvero coordinamento d'azionenon esiste o è solo parziale, al-cune agiscono persino in con-correnza l'una con l'altra».

Per fare sì che decine di indi-vidualità eccellenti faccianogioco di squadra, e vincano lasfida, serve un allenatore:«Qualcuno che abbia l'autore-volezza per farlo, per arrivare

a porre obiettivi comuni e co-struire un disegno d'insiemedel centro storico che vorrem-mo».

Calbi indica i soggetti chepotrebbero essere i registi diquesta operazione. il Comuneattraverso il Municipio CentroEst, l'Università e il Ducale.

Un progetto possibile e rea-lizzabile o un sogno? «Possibi-le sì, facile sicuramente no. Masono sicuro che sia una evolu-zione necessaria», risponde.

E il primo a rispondere è Lu-ca Borzani, l'uomo di PalazzoDucale. «La mappa di impegnocivile, volontariato e associa-zionismo solidale disegnatada Calbi mostrala straordina-ria ricchezza che abbiamosotto gli occhi eppure rischiadi essere coperta da un man-tello di invisibilità e restaresommersa. È necessario tro-vare forme e modi per darevoce a questo mondo su pro-getti e trasformazioni, percor-si di riqualificazione e inte-grazione».

«QUESTO LUOGO non ha no-me, dal punto di vista dellatoponomastica non esiste»,racconta Claudio Pesci, re-sponsabile degli educatoridell'associazione ' La Staffet-ta" (una realtà in orbita Auxi-lium inserita nel coordina-mento Centro servizi fami-glie) aprendo le porte dellasede di piazza delle Marinel-le. Piazza delle Marinelle esi-ste solo su Google, non ce n'ètraccia nei libri ufficiali delComune, dove è solo unoslargo anonimo. Però quelloslargo e l'associazione che loanima sono la vita quotidia-na per decine di bambini eper le loro famiglie che, gra-zie agli educatori della Staf-fetta, hanno un sostegnoquotidiano e un doposcuolagratuito per i figli.

L'associazione è un'oasi si-cura dove lasciare bambinianche molto piccoli che, altermine delle lezioni alle ele-mentari , sono accompagnatidai volontari negli spazi colo-

rati della sede sociale per icompiti e attività diverse oall'aperto per giocare. E (asua volta) la presenza dei pic-coli ospiti costituisce un argi-ne contro il degrado. Un pre-sidio dei bambini? «In qual-che modo sì, a noi spetta ilcompito di tenere pulito, vi-gilare ed essere presenti, lapiazza è un luogo vissuto».

Accanto, a pochi metri, c'èun'altro grande piazzale so-praelevato, anche quellosenza nome: è quello apertodal crollo di un palazzo a me-tà degli anni Novanta.Peròchiuso da cancellate che soloqualche sbandato oltrepassaper appartarsi, perché la pro-prietà e la gestione sono alcentro di una vertenza legalesenza fine.

«Lo chiamiamo "il campet-to" ma è molto più vasto dipiazza delle Marinelle, sa-rebbe fantastico per i giochidei bambini: un altro spaziocosì nel centro storico nonesiste».