n.4 ok villa a4 · gian luigi rizzo e laura melis ipertrofia prostatica laser power dimarino...

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Raggio miracoloso sogni d’oro con la polisonnografia Laserterapia per sconfiggere l’ipertrofia prostatica come curare l’ernia inguinale Anno 2 Numero 4 Periodico di informazione della Casa di Cura Nuova Villa Claudia Diffusione gratuita

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Raggiomiracoloso

sogni d’orocon la polisonnografia

Laserterapiaper sconfiggerel’ipertrofia prostatica

come curarel’ernia inguinale

Anno 2 Numero 4Periodicodi informazionedella Casa di CuraNuova Villa ClaudiaDiffusione gratuita

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Quando una Casa di Cura traccia le linee guida di una realeprevenzione. Troppo spesso questo termine è abusato e perdeil contatto con la realtà: ovvero, è facile parlarne ma poi l’ap-

plicazione di dettami tesi a prevenire malattie di ogni genere… segnail passo, è proprio il caso di dirlo lungo un cammino salutare chediventa sempre più teorico. Allora, se si parla di traumi sportivi edella loro cura, ancor prima della riabilitazione è do vere di un medicoconsigliare ai propri figli, già nell’età scolare, una disciplina f isicache, divertendo, non solo modelli il corpo e tenga lontani da tentazio-ni di strada, ma contribuisca a stabilire un corretto rapporto tra cresci-ta e peso, equilibrio psicologico e motivazioni, dinamismo e postura.Tutto questo per noi di Nuova Villa Claudia è racchiuso in una straor-dinaria disciplina, il Pentathlon Moderno, che ha re galato all’Italiafama mondiale e olimpica. Per questo essendo i sottoscritti due medi-ci, oltre che titolari di questa Casa di Cura, abbiamo deciso di spon-sorizzare una società romana di livello nazionale - la S.S. Lazio diPentathlon Moderno - all’avanguardia nella pentadisciplina che rac-chiude tiro a segno, nuoto, scherma, equitazione e corsa. Ne parliamodiffusamente all’interno, ma ovviamente il nostro house organ conti-nua a sviluppare il colloquio con l’utenza andando a mirare sugliobiettivi emergenti della salute pubblica. Nel farlo cerchiamo quoti-dianamente di migliorare l’offerta ai pazienti, divulgando notizie certee riposte efficaci all’interno dei nostri reparti, eccellenze non solo dalpunto di vista clinico-scientifico ma anche per quanto concerne ilsupporto tecnologico. Così, in questo numero abbiamo v oluto dareampio spazio a una nostra “chicca”: il Greenlight, ri voluzionario laserche contribuisce in maniera definitiva, nell’arco di 24 ore, all’elimina-zione dell’ipertrofia prostatica. Ma ci soffermiamo con attenzioneanche sull’ernia inguinale, con un’esposizione dei trattamenti in uso,ma soprattutto su come indirizzare in modo serio e non taumatur gicogli interventi in uso. Dunque, la sperimentazione solo su metodicheampiamente provate è il nostro corso. Lo stesso adottato nell’af fronta-re e curare un’altra sindrome in crescita: quella delle apnee notturneostruttive. Un problema che riguarda 4 milioni di italiani e che adessoè individuabile a Nuova Villa Claudia con un esame specifico: la poli-sonnografia. Poi, molte curiosità in ambito scientif ico, sempre legatea un’emergenza e a una nostra risposta: un dialogo che desideriamoaccrescere col pubblico sempre più legato alla nostra Casa di Cura.

Gian Luigi Rizzo e Laura Melis

IPERTROFIA PROSTATICA

Laser powerdi Marino Collacciania pagina 4

SPORT e SALUTE

Ricomincio da cinquedi Andrea Riccardia pagina 8

CHIRURGIA

Ernia vade retrodi Claudia Flaminia pagina 10

PREVENZIONE

Osso per ossodi Marino Collacciania pagina 14

INTERVISTA

Tutto d’un fiatodi Alice Alessia pagina 16

BIOPARCO

Apre il MACRIdi Federico Coccìaa pagina 18

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o n t e n u t i

Direttore responsabile:Marino [email protected]

Sede legale:via Flaminia Nuova, 280 Romawww.nuovavillaclaudia.it

Iscritto nel Registro Stampadel Tribunale di Roman. 135/2013 del 25/06/2013

Stampato nel mese di Marzo 2014da Art Color Printing - Roma

hi e cosa

Prostata: un rivoluzionario laser guarisce definitivamente l’ipertrofia

di MARINO COLLACCIANI

“Io e lui”: Moravia parlava in un celebre libro con quello che eradiventato un suo “problema”. Ora è luce verde per una concretasperanza: il semaforo si accende della luce giusta sotto forma dilaser e offre grandi aspettative di vita non solo sessuale, ma piùin generale fisica e psicologica. A Nuova Villa Claudia un rivo-luzionario laser guarisce definitivamente, in un solo giorno e inanestesia locale (spinale) l’ipertrofia prostaticabenigna - ingrossamento della prostata(IPB ) - un disturbo che colpisce circal’ 80% degli italiani over 50.Tanto per ricordarlo a chi avessetrascurato l’impatto devastantedella sindrome basti dire chel’ipertrofia prostatica benigna èla malattia più diffusa negliuomini over-50, e incide pesan-temente sulla qualità di vita consintomi come disturbi alle vie uri-narie (difficoltà a urinare con gettominzionale ipovalido, urgenza e fre-quenza minzionale, nei casi più seri,completa ritenzione urinaria). Quando laprostata si ingrossa, ostacolando il passaggio del-l'urina, è necessario togliere il tessuto in eccesso:come detto, ora si può fare con un laser. Ne abbiamoparlato col prof. Manlio Schettini che a Nuova VillaClaudia è già sommerso di richieste.Ci spiega come funziona il Greenlight?“Il nuovo metodo elaborato negli Usa, sfrutta l’azio-ne di un potente laser al triborato di litio che v aporiz-za con precisione millimetrica solo l’eccesso di tes-suto prostatico, trasformandolo in bollicine di vapo-re. L’intervento mininvasivo si effettua per viaendoscopica in anestesia spinale e in un ricovero di2 giorni al massimo. Non sono necessari lavaggivescicali, se non raramente, e il paziente deve

tenere un piccolo catetere per una durata mas-sima di 24 ore”.E’ un intervento doloroso?“No. Già nell’immediato post-operatorio i

pazienti non lamentano dolore e il decorso,rispetto all’intervento classico di TURP, è favo-

revole in modo netto. La maggior parte deipazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e

riprende le normali attività in pochi giorni. Utilizzando lanuova potenza a 180 watt i pazienti non riferiscono sintoma-

tologia irritativa post-operatoria. In definitiva, il laser verde permettel’ospedalizzazione e la gestione rapida dei pazienti con maggiore sicu-rezza sui sanguinamenti e rispetto alla chirurgia del passato, consentireb-be di trattare un maggior numero di pazienti”.Dunque, Greenlight In concreto potrebbe contribuire a risolvere l’emer-genza prostata in Italia, dove l’IPB è in continuo aumento per l’invec-chiamento della popolazione maschile?“Sì, e senza rischi per nessuno. Infatti, la fibra laser introdotta dal penenell’uretra attraverso un sottile cistoscopio vaporizza l’area malata senzaalcun sanguinamento. E consentendo così di intervenire in tutta sicurez-za su pazienti ad alto rischio, come quelli con malattie cardio vascolari edella coagulazione in cura con anticoagulanti, i quali ora possono essereoperati senza più sospendere la terapia come si impone sempre per un

intervento chirurgico tradizionale. Non solo, Greenlight è indicato anche neiportatori di pacemaker, in quanto non richiede impiego di energia elettrica". Quali sono i vantaggi anche dal punto di vista della gestione sanitaria?“Indubbi e molteplici. Negli States e in Inghilterra Greenlight, grazie all’as-senza di sanguinamento e alla rimozione del catetere dopo poche ore, si ese-gue in day surgery e il paziente può essere dimesso dopo poche ore. In Italial’obiettivo è effettuare con Greeenlight il 60- 70% della chirurgia per l’IPBcon dimissioni in giornata”. Nel nostro Paese i centri che utilizzano questatecnica sono al momento 15 con una casistica di oltre 1.000 interv enti. Ognianno in Italia vengono effettuati oltre 40mila interventi di IPB, 15mila deiquali con tecniche invasive, ricovero di 3-5 giorni e occupazione di letti per52mila. Con Greenlight in one day surgery con sosta solo notturna, l'occu-pazione cala a 13 mila giorni: 39 mila giornate-letto in meno. Ne conse guo-no riduzione dei tempi in lista di attesa, stimata intorno agli otto mesi, mino-re stress per il paziente grazie alla riduzione dei tempi di con valescenza”. Per ultimo, ma la curiosità è quantomeno lecita: l’attività sessuale esce inde-bolita dall’intervento?“Assolutamente no: al contrario, Greenlight tutela la potenza sessuale e nes-sun paziente ha sviluppato impotenza. Infatti, il laser non provoca danni ainervi dell’erezione e, contestualmente, preserva la fertilità riducendo l’eiacu-lazione retrograda. In più Greenlight non dà luogo a incontinenza ed e vitarecidive offrendo la conferma che la definitiva soluzione per l’IPB sia garan-tita da tale metodica”.

STOP A INCONTINENZAE IMPOTENZA Greenlight salvaguar-da la continenza uri-naria, la potenza ses-suale e la fertilità ridu-cendo il rischio dicompromissione deinervi dell’erezione eriducendo la eiacula-zione precoce.

RIPRESA SERENASono minimi i disturbipost-operatori, soprat-tutto in virtù dell’as-senza di sintomatolo-gia dolorosa, l'imme-diata risoluzione deisintomi, la ripresaimmediata della min-zione, il ricorso alcatetere per meno di12 ore - contro le 72della TURP - la degen-za di una sola notte eripresa della normaleattività dopo pochigiorni.

BISTURI? NO GRAZIE

Sono minimi i disturbipost-operatori, soprat-tutto in virtù dell’assen-za di sintomatologiadolorosa, l'immediatarisoluzione dei sintomi,la ripresa immediatadella minzione, il ricorsoal catetere per meno di12 ore - contro le 72della TURP - la degenzadi una sola notte e laripresa della normaleattività dopo pochi giorni.

laser powerpertrofia prostaticai

CHI E'

Prof. ManlioSchettiniurologo, docentepresso le Universitàdi Macerata e Salerno.Opera a Nuova VillaClaudia

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Cinque volte campione, ma dopo l’intervista che ha concesso a My Life,definire Daniele Masala un “esacampione” non è esercizio di retoricaperché il pluri-iridato e campione olimpico di una delle discipline piùcomplete dell’atletica, il pentathlon moderno, ha sbaragliato il campodelle ovvietà, delle ingiustizie, delle realtà nascoste, delle ipocrisie.Leader morale anche nella vita, dunque, oggi 59enne, coerente nell’af fer-mazione di valori figli di una scuola naturale, nel rapporto tra lealtà eobiettivi, crescita e riflessione, maturazione e insegnamento. Valori pococonsiderati proprio in quella che è stata la sua seconda casa, riempita coltricolore nel cuore di trofei e di prestigio. Dunque, con Daniele Masalanon c’è spazio per rimpianti, recriminazioni e autocelebrazioni, anche seci fa piacere ricordare come sia stato campione del mondo nell’indi vi-duale nel 1982 a Roma e nell’86, a squadre, a Montecatini oltre o vvia-mente a due medaglie d’oro olimpiche nell’individuale, e a squadre, aLos Angeles (1984) e una d’argento, a squadre (Seul 1988). E, per com-pletare, 9 primati negli Assoluti (individuale) e 14 a squadre.

Quali sono i vantaggi per un giovane che si avvicina al pentathlon?“Partirei dagli svantaggi: se vuoi ottenere risultati è una disciplina che tisucchia letteralmente il sangue e ti f agocita, precludendo inevitabilmentemolte attività collaterali. Lo sport non dà un futuro economico, profes-sionale, ma è un fatto di assoluto amore. E in tale ottica il pentathlon èuno sport bellissimo, divertente, completo: infatti, c’è la forza, la destrez-za, la velocità, la strategia e la psicologia”.Tra tiro a segno, nuoto, scherma, equitazione, corsa c’è veramente da perdere la testa: qual è lacaratteristica migliore?“In generale, il pentathlon è una grande palestra nella formazione a tutto tondo del gio vane. Infatti, tiobbliga ad adattarti alle situazioni che via via si prospettano: scendi da ca vallo e devi cambiarti d’abitonon solo esteticamente ma entrare mentalmente, in maniera molto rapida, in un’altra dimensione assolu-tamente diversa. L’abilità principale sta nel saper rispondere sempre, agonisticamente alle esigenzeesterne”.Come si diventa campioni?“I campioni nascono per caso. Certo, l’applicazione e i sacrif ici fanno parte del percorso di ogni atleta,ma non trovo motivi particolari per poter confezionare una ricetta. La determinazione resta, comunque,un volàno insostituibile”.Lei attualmente è docente presso l’Università di Cassino in Scienze Motorie: in molti sarebberostati sicuri anche di un suo importante incarico in Federazione.“Dovrei essere io il primo a essere stupìto, ma non cerco polemiche. Gli atleti si formano grazie allagrande preparazione dei tecnici. Ai miei tempi la “scuola italiana di pentathlon moderno” era un must.Ma non chiedetemi cosa sia successo”.

Mar. Coll.

o proprio io

Daniele Masala Il pentacampione

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port e saluteogni dubbio sull'idoneità dell'atleta, quali:test da sforzo massimale, Ecocardiografia,Elettrocardiografia dinamica”.Presidente Andreozzi, quali disciplinesono racchiuse nel PentathlonModerno?“Comprende le prove di: Corsa, Nuoto,Equitazione, Scherma e Tiro con la pistola.Si riferisce per tradizione al Pentathlon chesi svolgeva nell’antica Grecia a Olimpia(708 a.C.), le cui prove in ordine erano:corsa, salto in lungo, lancio del disco, lan-cio del giavellotto e lotta, che esaltavano ledoti dell’atleta perfetto: “Gli uomini più

belli sono pentatleti: essi sonoagili e potenti”, dirà più tardiAristotele (Retorica I. 5). In

epoca moderna le prove vennero modifica-te ispirandosi alle qualità che doveva pos-sedere un soldato settecentesco e venneintrodotto in questa forma nei QuintiGiochi Olimpici di Stoccolma 1912, forte-mente voluto dal Barone de Coubertin eriservato ai soli uomini. La categoria fem-minile è entrata ufficialmente nel mondodel Pentathlon nel 1981. Nel corso deglianni la disciplina ha avuto varie modifica-zioni nella struttura di gara sino a giungerea quella attuale, che ai più alti livelli, sisvolge in un solo giorno e le cui pro vesono: 200 mt di nuoto stile libero, torneodi spada all’italiana, un concorso a ostacolidi equitazione con cavalli sorteggiati pocoprima e, per finire, un percorso “combina-to” di tiro con la pistola alternato alla corsa(3 x 1.000 mt). La gara è uguale perdonne e uomini mentre nelle categoriegiovanili si inizia con meno prove e condistanze ridotte”.Quali sono le percentuali di partecipa-zione maschile e femminile?“Le quote rosa stanno salendo anche nelpentathlon. Sino a qualche anno fa, imaschi che facevano parte della squadraerano l’80%: oggi, le femmine stannoaumentando e siamo arrivati a una percen-tuale del 65% per gli uomini e del 35% perle donne che dimostrano nel pentathlonsicuramente maggiore grinta e determina-zione rispetto agli atleti maschi”.

In che modo siete vicini ai giovanisportivi?“Con la prevenzione, nella diagnosi pre-coce e nella cura delle patologie, anchepost-traumatiche, che coinvolgono glisportivi. Gli atleti del Pentathlon verrannosottoposti a visite preventive per la valu-tazione precoce di problematiche osteoar-ticolari e muscolari che possono esseresviluppate dall'atleta. Inoltre, ovviamente,tutti dovranno sostenere una visita medi-co-sportiva”.Quando va effettuata la visita medicosportiva?“In Italia la tutela della salute dell'atletarisale nella prima stesura al 1950. La nor-mativa vigente sottolinea l'importanzadella Medicina dello Sport distinguendochi vuole praticare attività agonisticafacente parte di una federazione sportivanazionale o di un ente sportivo ricono-sciuto e chi vuole semplicemente pratica-re attività sportiva non agonistica pressoqualsiasi struttura sportiva. Per i primi ènecessario un certificato di idoneità spor-tiva agonistica rilasciato da un medicodello sport che comprende visita clinicagenerale, acuità visiva, elettrocardiogram-ma a riposo e, dopo step test, spirometriaed esame delle urine. Per i secondi ènecessario certificato di idoneità alla pra-tica sportiva amatoriale e non agonisticain base ai nuovi standard operativi impo-sti dal Decreto Attuativo datato 26 aprile2013. In genere, la visita o l’ECG posso-no indurre lo specialista a richiedereesami integrativi di II° livello per fugare

di ANDREA RICCARDI

C’è chi come Massimo Troisi “ricomin-ciava da 3”. E chi, per raggiungere unadeguato equilibrio mentale e fisico, pre-ferisce farlo da 5. Come? Grazie alPentathlon Moderno. La scelta è stata cer-tamente sposata da Nuova Villa Claudiache ha deciso di sponsorizzare la SocietàSportiva Lazio di Pentathlon Moderno,avviando una campagna di prevenzioneper gli atleti, grazie alla collaborazionedel presidente Maurizio Andreozzi e dellostaff di preparatori atletici. Ne abbiamoparlato con la dott.ssa Laura Melis –fisiatra, moglie del dott. Gian LuigiRizzo, titolare della Casa di Cura – e conAndreozzi.Dottoressa Melis, quali motivi l’hannospinta a entrare nel mondo delPentathlon Moderno?“Nuova Villa Claudia vanta un importantereparto di traumatologia dello sport,medicina sportiva, diagnostica per imma-gini e riabilitazione (settore quest’ultimoche è, tra l’altro, la mia specializzazione),tutti fondamentali per fornire un servizioefficiente a una squadra sportiva. Essendotra l’altro la nostra una struttura giovane,crediamo nei ragazzi e vogliamo esserevicini anche nella loro crescita sportiva.Da anni conosco Maurizio Andreozzi econdividiamo alcuni importanti principi.Lo sport per i giovani deve essere unascuola di formazione a 360 gradi: unragazzo sportivo è un ragazzo sano nella“stragrande” maggioranza dei casi”.

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ricomincioda cinque

superando distanze e ostacoli. Durante il percorso incontra dei nemici con i quali lotta con laspada (scherma) e la pistola (tiro a segno), superandoli. Quando il suo cammino viene inter-rotto da un fiume, a nuoto (nuoto) raggiunge l’altra sponda. Ancora un lungo tragitto loaspetta ma correndo (corsa) con determinazione arriva, stremato, alla meta.

La “favola” del pentathlon

Nella definizione delle gare ci si ispirerebbe ad un episodio che avrebbe avuto luogo nelcorso di una campagna napoleonica. La leggenda racconta le difficili prove che un cor-riere avrebbe dovuto superare per consegnare un messaggio in tempo utile: ricevuto ilplico, inizia il viaggio balzando in sella al primo cavallo disponibile (equitazione) e parte

CHI È

MaurizioAndreozziPresidenteS.S.LazioPentathlonmodernoPresidenteComitatoRegionale Lazio

Pentathlon Moderno:alla scoperta di una disciplinacompleta e stimolante

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Mamma m’è uscita l’ernia! Certo, sarebbe stato meglioche non fosse successo, ma nella “confusione” diagnosti-ca e, di conseguenza chirurgica, che per anni ha governa-to la materia, importanti risposte arrivano a far chiarezza:e Nuova Villa Claudia ha risposto presente dinanziall’urgenza di soluzioni affidabili e il più possibile “mor-bide”, con trauma minimo per l’organismo. Dell’argomento abbiamo parlato col dott. Carlo Farina,medico chirurgo che con successo collabora con NuovaVilla Claudia, applicando le più recenti metodicheall’avanguardia in campo internazionale. Cos’è l’ernia inguinale?“Quando parliamo di ernia intendiamo quella condizionein cui una parte del contenuto della cavità addominalefuoriesce attraverso una zona di debolezza della pareteaddominale. Poiché all'interno dell'addome tutti i viscerisono contenuti in un sottile rivestimento, il peritoneo -che forma una sorta di "sacco" che li a vvolge completa-mente - anche l'ernia è caratterizzata dalla fuoriuscita diun "sacco" che può contenere un tratto di intestino gras-so, vescica o altro. La zona di maggiore debolezza dellaparete addominale e, quindi, sede di maggiore frequenzadi ernia è la regione inguinale”. Per quale motivo la regione inguinale è quella piùinteressata? E perché a essere colpita è in maggioran-za la popolazione maschile?“Nell’uomo, tutti gli elementi (arterie, vene, dotto sper-matico) provenienti dal testicolo, che è fuori dall'addo-me, devono necessariamente entrare nell'addome attra-verso un "foro", detto anello inguinale. Esso si indeboli-sce o si slarga, sotto l'effetto della pressione addominale,e dà luogo alla possibile fuoriuscita di un'ernia. Il sessomaschile è perciò maggiormente predisposto di quellofemminile all’insorgenza di ernia inguinale. Le donne, alcontrario, sono più soggette a un altro tipo di ernia, più

bassa rispetto all'inguinale, detta crurale o femorale”.Ci illustra motivi e sintomi dell’insorgenza?“Sono molteplici i fenomeni che possono causare la com-parsa di un'ernia inguinale: oltre a una predisposizione f ami-liare, sono imputati gli sforzi fisici, l'obesità, il rapido dima-grimento, la debolezza muscolare. Però, spesso una causatrascurata è rappresentata dagli sforzi per evacuare: non acaso, si presenta maggiormente nelle persone affette da stiti-chezza. Quanto ai sintomi, essi consistono generalmente inun aumento di volume della zona inguinale che può andareda un modesto gonfiore alle voluminose ernie che occupanol'intero scroto”.Quali sono le caratteristiche delle ernie iniziali?“Una, in primis: il gonfiore inguinale scompare in posizionesdraiata e ricompare in piedi. A ciò si accompagnano unsenso di peso, dolore e bruciore inguinale e testicolare: setrascurati questi sintomi possono evolvere verso complican-ze quali lo strozzamento erniario che necessita di un inter-vento chirurgico urgente”.Il numero dei casi è in crescita?“Il problema dell'ernia inguinale è molto più frequente diquanto si pensi: circa il 30% dei maschi ha nel corso dellapropria vita ha un’altissima possibilità di sviluppare un’er-nia inguinale. Nelle donne la percentuale è stimata intornoal 5%. Comunque, è un fenomeno che no conosce conf ini:ogni anno nel mondo si effettuano circa 20 milioni interven-ti di erniopastica inguinale”.È complicato individuarla?“No, è sufficiente una visita specialistica: semplicementepalpando la parte, il chirurgo può effettuare una diagnosi diernia inguinale. Solo nei pazienti in sovrappeso e nelleernie dubbie si ci può avvalere dell'ausilio di un esame eco-grafico”.Come si cura?“Premetto che non c'è nessuna terapia oltre l'intervento chi-

rurgico per la cura dell'ernia inguinale:viene definita "ernioplastica con rete".Oggi è possibile eseguire questo tipo diintervento in due modalità differenti: contaglio (open) oppure in laparoscopia.Personalmente, grazie a tecniche chirurgichemini-invasive - che assicurano un rapido ripristi-no dell’integrità corporea - negli ultimi dieci anniho eseguito circa tremila ernioplastiche con variemetodiche”. In cosa consiste l’ernioplastica inguinale contecnica open?“L’ernioplastica inguinale eseguita con tecnica openprevede un intervento in day hospital con anestesialocale, della durata di circa 30 minuti, con un piccolotaglio sopra l’inguine. Questo tipo di intervento è difatto mininvasivo, di facile esecuzione e poco trau-matico. Inoltre, per fare in modo che non si vival’evento chirurgico in modo troppo stressante,l’anestesista somministrerà farmaci sedativi chenon impediscono una rapida dimissione.L’operazione mira a ripristinare una condizionedi integrità, riducendo al minimo l’invasionedell’organismo”.Cos’è l’ernioplastica con rete con tecni-ca laparoscopica?“Questa tecnica è usata prevalentementenei casi di ernie inguinali bilaterali orecidive. L’intervento consiste nel ripa-rare il difetto erniario con una reteinserita nella parte interna del difettoinvece che dalla parte esterna comenell’ernioplastica open. Gli svantag-gi rispetto alla tecnica open sonorappresentati dalla necessità diun’anestesia generale e dai tempioperatori più lunghi. Quindi, ilconfronto con la tecnica tradizio-nale è a favore di quest'ultima perle ernie singole, mentre è sicura-mente più vantaggiosa la tecnicalaparoscopica per riparare le erniebilaterali o recidive”.

I sintomi Dal gonfiore inizialeal bruciore. Come intervenire

LA TECNICA OPENAttraverso una piccola incisione sopra l’inguine che può variare dai 3ai 6 centimetri a seconda dell’ernia e del soggetto da operare vienereintrodotto nella cavità addominale il sacco erniario e il suo contenu-to. Una rete in materiale non riassorbibile viene posizionata in modo dacreare una barriera che impedirà un’ulteriore formazione erniaria.Infine, la chiusura viene eseguita con punti interni riassorbibili - non cisono punti visibili da asportare ma solo cerotti impermeabili.

ERNIE RECIDIVEUn discorso a parte merita la ripara-zione delle ernie recidive. È un'inter-vento che richiede una certa espe-rienza poiché la zona da riparare èricca di aderenze specialmente se èstata posizionata precedentementeuna rete. Reincidere esternamente èinfatti molto complesso, mentre ese-guire l’intervento dall’interno, per vialaparoscopica permette di lavorare inuna zona ancora vergine. LA DIMISSIONEAl momento della dimissione, fornire-mo un dettagliato foglio di informa-zioni postoperatorie che tranquillizzal'operato sull'atteggiamento daseguire nei giorni successivi e anchei recapiti telefonici cui il pazientedeve fare riferimento in caso di necessità.

hirurgiac

di CLAUDIA FLAMINI

ernia vade retro

TECNICA LAPAROSCOPICALa riparazione viene eseguita per via laparoscopica, inserendo gli stru-menti e la rete attraverso tre piccoli fori di 0,5 cm, insufflando gas nel-l'addome. La tecnica dal punto di vista funzionale ha un suo razionale: È come riparare un foro in un pneumatico: generalmente si posizionauna “pezza” all'esterno del foro (ernioplastica tradizionale con rete) mase potessimo posizionare la “pezza” dall'interno a chiudere il foro lariparazione sarebbe molto più resistente.

CHI È

Dott. CarloFarinaChirurgoGeneraleEsperto in tecnicheMini-invasiveFondatoreDell’ErniaCenterOpera pressoL’OspedaleIsraelitico di Romae a NuovaVilla Claudia

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In cosa consiste la colonscopia virtuale? Mi hanno consigliato di farla, ma vor-rei sapere anche se è sostitutiva della colonscopia tradizionale e quanto dura.

“È una tecnica radiologica non invasiva: la colonscopia virtuale permet-te di visualizzare l’intero colon tramite l’esecuzione di una TAC dell’ad-dome dopo insufflazione di aria nell’intestino. Serve per identificaretumori del colon, polipi e malattia diverticolare. Le immagini acquisitesono analizzate da un software che ricostruisce la superficie del coloncon la possibilità da parte del medico radiologo di studiarlo navigandovirtualmente al suo interno come in un videogame. Ecco perché si chia-ma virtuale. La durata dell’accertamento è di 10 minuti e, non preveden-do la sonda, è indolore. L’esame è indicato dopo una colonscopia tradi-zionale se incompleta, negli episodi d’intolleranza alla colonscopia tradi-zionale, nello screening del carcinoma colorettale nei soggetti di etàsuperiore a 50 anni, e ancora in caso di positività del sangue occultofecale”.

Quando legge, mio figlio ha spesso mal di testa e non vuole fare i compiti discuola: il suo malessere risiede in un problema di vista?

“Sicuramente: in casi del genere è utile un controllo oculistico, perchépotrebbe trattarsi di ipermetropia. Questo difetto refrattivo è causato dauno sforzo “accomodativo” che il bambino fa sia nelle applicazioni dalontano sia in quelle da vicino. Così il super lavoro dei muscoli coinvoltipuò causare disturbi quali cefalea, arrossamento degli occhi e bruciore”.

Ho 78 anni, ero molto attiva fino a quando, nello spostare un pesante vaso hoavvertito un fortissimo dolore alla schiena tanto da accasciarmi a terra senzapoter fare movimenti. Al pronto soccorso mi è stata diagnosticata una fratturavertebrale di L1 che mi costringe al letto con dolori tremendi. Mi hanno parla-to di un intervento per solidificare la vertebra: in cosa consiste?

“L'intervento cui lei accenna si chiama Cifoplastica ed è una tecnica chi-rurgica, ormai in uso da diversi anni, chein anestesia locale permette la totale ridu-zione della frattura e la sua stabilizzazionemediante l’immissione di una sostanzachiamata cemento acrilico o polimetacrila-to che, indurendosi nel corpo vertebrale, losolidifica e impedisce la progressione dellafrattura. Alternativa alla Cifoplastica è laVertebroplastica che permette solo la stabi-lizzazione della frattura e l’eliminazionedel dolore senza, però, garantire la rico-struzione della vertebra che può realizzarsisolo con la Cifoplastica. La dimissione puòavvenire dopo 6 ore dall’intervento chedura 20/30 minuti”.

isponde

“ TUMORIQuattro regole anticancro

Evitare alcol e fumo

È sconsigliato bere oltre duebicchieri di vino al giorno edè meglio “soprassedere” suisuperalcolici. Evitare ilfumo, anche quello passivo:l’80% delle vittime del tumore al polmone era fumatore.

Sana alimentazione

Un’alimentazione sana enaturale riduce il rischio ditumori a sistema digerente,vescica e seno: quindi,ridurre grassi animali, carnirosse e insaccati; aumenta-re verdura e frutta.

Attività fisica

Svolgere almeno tre ore diattività fisica moderataaerobica a settimana riduceil rischio di insorgenzetumorali in quei soggettiche presentano anche altrifattori di rischio.

Peso corporeo

Il rischio di neoplasieaumenta con l’esubero deichili, soprattutto nei tumoridel colon retto, esofago,polmone, prostata e seno indonne che hanno varcato lasoglia dei cinquant’anni.

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revenzionep

infatti, l’attività muscolare genera sull’osso una positiva azionetrofica”.E quella secondaria?“L’osteoporosi secondaria si può verificare nel corso dimalattie endocrine e metaboliche, di neoplasie, di malattieematologiche, di malattie croniche, di alcune malattie reu-matiche (quali artrite reumatoide, artrite psoriasica) egastrointestinali (morbo di Crohn, celiachia) e per assunzio-ne cronica di alcuni farmaci (ad esempio, cortisonici, antie-pilettici, ormoni tiroidei)”.Perché è una malattia difficile da riconoscere?“Il più delle volte l’osteoporosi non dà alcun segno di sé. Soloin taluni casi può accompagnarsi a dolore osseo che, però,spesso si confonde e si associa con i dolori determinati daun'altra problematica molto frequente negli anziani: l'artrosi.

Ecco perché èimportanteche tutte ledonne che siavvicinano allamenopausa sisottopongano auna valutazionemedica che possa sma-scherare un’eventuale propen-sione individuale all’osteoporosi”.Quali cambiamenti subisce l’osso nelcorso della vita? “Fino ai vent’anni circa, lo scheletro cresce e si sviluppa,aumentando di peso e di volume e assumendo la conformazio-ne adulta definitiva. Segue, poi, una fase di consolidamento,che può arrivare fino ai 25-30 anni di età. Lo scheletro a questo punto si irrobustisce ulteriormente rag-

giungendo il cosiddetto “picco di massa ossea”, cioè il li vel-lo massimo di contenuto di minerali. Fra i 40 e i 50 anni, ein particolare, per le donne, a partire dalla menopausacomincerà una lenta perdita di minerali scheletrici. Ledonne, a ogni età, hanno un valore di massa ossea inferiorea quello degli uomini: è uno dei motivi per cui esse sonomaggiormente a rischio di osteoporosi rispetto agli uomini”. Come si può prevenire?“È importante un’attenta prevenzione primaria e secondaria,tenendo sotto controllo i fattori di rischio e adottando tuttele misure che favoriscano il benessere dell’osso, comeseguire una dieta ricca di frutta e verdura, che prevedaanche un adeguato apporto di calcio e vitamina D,praticare attività fisica regolare, e migliorandol’agilità, la postura e l’equilibrio. Cosa si può fare per curarla?“La terapia farmacologica e il trat-tamento riabilitativo rappre-sentano due fattori com-plementari

nella cura del-l’osteoporosi: l’uno,

volto a ripristi-nare quanto

possibile ladensità e laqualità dell’osso;l’altro,mirato siaa prevenire

il rischio difrattura,

ovvero l’even-to traumatico

legato alla caduta, sia atrattare le conseguenze che l’osteoporosi può comportaresull’organismo”.

malattia, se non ricercata attraverso esami specifici, viene dia-gnosticata in occasione di una frattura, in séguito a un traumaanche di modesta entità e talvolta senza cause apparenti”Quali sono le zone del corpo tradizionalmente aggreditedal “tarlo”? E quanti tipi di osteoporosi esistono?“ Le regioni più frequentemente coinvolte sono l’anca, lacolonna dorsale e lombare, il polso e la spalla. L’osteoporosiviene distinta in primitiva (post-menopausale o senile) esecondaria (legata a diverse patologie e ad assunzione di far-maci)”.Ci descriva l’osteoporosi post-menopausale.“È una condizione multifattoriale caratterizzata da un bilanciominerale negativo che può essere indotto dalla carenza diestrogeni o legata ad altri fattori tra i quali l’ipovitaminosi D.Il tessuto osseo è sottoposto costantemente a un processo dirimodellamento nel quale sono coinvolti gli ormoni calcioregolatori (paratormone, calcitonina, vitamina D, estrogeni) enumerosi fattori di crescita che agiscono sul reclutamento esull’attività delle cellule ossee. Nell’osteoporosi però si verifi-ca un aumentato riassorbimento osseo da parte degli osteocla-sti che non riesce a essere compensato dall’attività di apposi-zione ossea degli osteoblasti. Inoltre, la diminuita attitudine almovimento, tipica della senescenza, viene considerata un fat-tore patogenetico importante nella perdita di tessuto osseo:

Un tarlo silenzioso. Ma conosciuto, e identificato: osteopo-rosi. Precedenti pochi, pericoloso se lasciato libero di agire,va seguìto costantemente dopo una certa età, mai perderlodi vista. Indizi: preferisce “aggredire” le donne e lascia sulposto, quasi sempre, una frattura. Segnalazioni importantidalla “centrale operativa” della salute perché con l’invec-chiamento il nostro organismo subisce numerose modifica-zioni, tra le quali una lenta perdita di minerali dall'osso. Setale processo è eccessivo e la massa ossea scende al disottodi determinati livelli, allora si può arrivare all’osteoporosi,in particolare se in assenza di precauzioni e cure. Un pro-blema che riguarda anche gli uomini, ma che di sicuro f asegnare un momento critico per le donne con la menopau-sa, soprattutto se precoce o chirurgica. Della sindrome e deisuoi aspetti “tecnici” e sociali abbiamo parlato con ladott.ssa Eleonora Ciocchetti, stimata fisiatra in forza aNuova Villa Claudia. Ci spiega cos’è l’osteoporosi?“E’ una patologia scheletrica caratterizzata da una riduzionedella massa ossea per unità di volume, ovvero della “quan-tità”, e da un deterioramento della microarchitettura del tes-suto osseo, ovvero della”qualità”, che predispone a un ele-vato rischio di fratture. Spesso questo impoverimento pro-gressivo dell’osso si verifica senza sintomi, così che la

1 ATTIVITÀ FISICAIn donne osteopeni-che in postmeno-pausa, tra i 48 e i 65anni, esercizi aero-bici aumentano ladensità ossea alivello lombare e delcollo femorale gra-zie alle sollecitazionimeccaniche allequali viene sottopo-sto l’osso sotto cari-co e alle contrazionimuscolari, che rap-presentano potentistimoli trofici sul-l’osso.

DIAGNOSIAttraverso un’attenta visita si indirizzail paziente verso mirate indagini stru-mentali, come la MOC DEXA (minera-lometria ossea computerizzata), even-tuali esami radiografici ed esami dilaboratorio specifici.

3RIABILITAZIONENei pazienti che abbiano subìto una frattura èfondamentale avviare appena possibile un percorso riabilitativo specifico per il trattamentodei sintomi ed il ripristino delle funzionalitàcomplesse che concorrono al benessere organico del soggetto.

osso per ossoOsteoporosi: quando le ossa “si bucano”La fisiatra: le donne più colpite rispetto agli uomini

CHI È

Dott. Eleonora CiocchettiSpecialistain Medicina Fisica e RiabilitativaFisiatraResponsabile del Centro Privatodi Fisioterapia e Riabilitazione a Nuova VillaClaudia

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di MARINO COLLACCIANI

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olisonnografia

di ALICE ALESSI

Una notte in apnea? Meglio un bagno con maschera e boccaglio alle Maldi ve. A parte le battute “bal-neari” stiamo per parlarvi di un problema che angoscia una fetta considere vole di popolazione: la sin-drome delle apnee notturne ostruttive, ovvero l’insieme degli episodi che causano un’alterazione respira-toria durante il periodo che l’individuo dedica al sonno e che può comportare una note vole e innaturalesonnolenza durante il giorno. La sindrome delle apnee ostrutti ve nel sonno è nota anche come OSAS,acronimo inglese per Obstructive Sleep Apnea Syndrome. Ne abbiamo parlato con il prof. DarioGranata, in forza a Nuova Villa Claudia.

Proviamo a far “emergere” la sindrome delle apnee notturne: in cosa consiste?

“Si tratta di una patologia subdola e molto seria, poco conosciuta, a v olte anche dagli stessi medici. Ècaratterizzata da interruzioni del normale respiro durante il sonno, superiori a 10 secondi e ripetute per

molte volte nel corso della notte”.

Chi ne viene colpito? Esiste in particolare una fascia “debole”?

“Si può manifestare a qualunque età, anche se maggiormente dopo i 50 anni, è interessato il 6% de gliuomini e il 3% delle donne nella popolazione generale. È stato calcolato che circa quattro milioni di ita-liani possono soffrire di questa patologia”.

Quali sono le cause scatenanti?

“La sindrome è causata da una riduzione del tono dei muscoli f aringei e dal prolasso del palato molle,che arrivano a collassarsi, provocando un notevole aumento delle resistenze delle vie aeree superiori alflusso aereo. Il quadro è notevolmente aggravato in quei soggetti che presentano una ridotta pervietànasale come l’ipertrofia dei turbinati, sempre più comune”.

Ci può indicare i principali effetti?

“C’è da dire che le conseguenze dipendono da un’alterazione dell’ossigenazione di cuore e cerv ello. La

sindrome si accompagna ad alterazioni della pressione sanguigna e del battito cardiaco: questi pazientipresentano un rischio maggiore d’infarto cardiaco o di ictus cerebrale. I sintomi si ripercuotono sul com-portamento diurno con sonnolenza foriera di conseguenze drammatiche come inspiegabili incidenti stra-dali, cefalee, nervosismo, depressione, cali dell’attenzione, deficit di memoria, riduzione della libido ses-suale fino all’impotenza”.

In quale modo si può fare diagnosi? Ci sono esami specifici?

“Sulla scorta dei riferimenti anamnestici e dei se gni clinici il medico è in grado di porre il sospetto disindrome delle apnee notturne. La certezza della diagnosi e la v alutazione della gravità del quadro pato-logico, necessitano di un esame specialistico chiamato polisonnograf ia. Si tratta di un accertamento noninvasivo effettuato durante la notte e che consiste nella re gistrazione di tutti i parametri cardiaci, respira-

tori e dello stato di ossigenazione del sangue al f ine di evidenziare la reale presenza delle apnee”.

Quali sono le terapie rivelatesi efficaci?

“Non si può generalizzare: la terapia specif ica per la sindrome delle apnee durante il sonno de ve esseretagliata su misura su ogni singolo paziente, sulla base della storia clinica, sulla visita medica specialisti-ca otorinolaringoiatrica e sui risultati dell’esame polisonnograf ico. Nel sottolineare che i farmaci, ingenere, non sono di alcuna efficacia nel trattamento di questa patologia, le possibilità terapeutiche posso-no essere così riassunte: terapia chirurgica microinvasiva con la metodica delle radiofrequenze; terapiacon ventilazione notturna (cpap); terapia comportamentale (dieta e abitudini come fumo e alcool); appa-recchi ortodontici”.

L’ipertensione arteriosa è in agguato in casi del genere?

“Certamente: le apnee notturne hanno un ruolo importante nella genesi dell’ipertensione arteriosa eaumentano vistosamente la possibilità di infarto e di scompenso cardiaco, nonché l’insorgenza di ische-mie cerebrali. Al tempo stesso i pazienti apnoici sono più frequentemente soggetti a episodi aritmici, siasinusali, sopraventricolari e ventricolari e a depressione del segmento ST”.

p

CHI È

Prof. Dario GranataSpecialista inOtorinolaringoiatriae chirurgia cervico-faccialeInsegna pressol’Università degliStudi di Roma “La Sapienza”Lavora pressoNuova Villa Claudia

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Il russamentoIl russamento, le ipopnee (riduzione del flusso aereo) e le apnee (totale abolizione temporanea del flussoaereo) nel sonno sono sintomi di aumentata e crescente resistenza al flusso delle vie aeree superioridurante il sonno.

tutto d’un fiatoLa sindrome delle apnee notturne ostruttive

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Wanted, ricercato: una “taglia” per aiu-tare a smascherare chi attenta alla vitadegli animali, dell’ambiente domestico,della natura. Elementi strettamente cor-relati lungo un percorso che My Life haintrapreso sin dalla propria nascita, atestimonianza dello straordinario rap-porto uomo animale, vissuto attraversointerazioni di vario genere. È dunqueoltremodo significativo l’annuncio del-l’apertura al Bioparco di Roma delprimo Museo del Crimine Ambientale(MACRI) realizzato grazie alla collabo-razione con il Corpo Forestale delloStato. Unico nel suo genere in Europa,il Museo intende sensibilizzare il gran-de pubblico sui reati che spesso detur-pano il patrimonio ambientale. Bastipensare che, nel corso dei primi seimesi del 2013, il Corpo F orestale delloStato nei suoi molteplici settori diintervento ha complessivamente accer-tato 5.095 reati ambientali e 13.970illeciti amministrativi. Divisa in settesezioni (incendi, inquinamento e rif iuti,bracconaggio,taglio illegale,CITES, maltratta-mento animale etecniche investiga-tive), il complessoconsente ai visita-tori di conoscerepiù da vicino lagravità di fenome-ni “sommersi”.

Parliamo di commercio illegale difauna e flora in via d’estinzione, atti-vità che sempre più spesso sono asso-ciate alla criminalità organizzata, met-tendo in risalto gli strumenti di cuidispone lo Stato per combattere similiforme di illegalità. L’iniziativa è statasupportata dall’AgustaWestland che haanche fornito in esposizione tempora-nea al Bioparco di Roma un elicotteroAgustaWestland mod. 109AII. Dal canto suo, il Centro di ReferenzaNazionale di Medicina VeterinariaForense dell’Istituto ZooprofilatticoSperimentale del Lazio e della Toscanaha realizzato l’allestimento della“Scena del Crimine”, una teca esplica-tiva col compito del medico v eterina-rio forense che riesce a risalire al col-pevole dell’eventuale reato attraversospecifiche indagini di laboratorio sul-l’animale e sui reperti rinvenuti. IlMACRI osserva l’orario di aperturadel Bioparco e l’ingresso è incluso nelcosto del biglietto. (crediti fotograf ici

Massimiliano DiGiovanni, ArchivioBioparco)

Apre al Bioparco ilMACRI, Museo delcrimine ambientale:è il primo in Europa

Balla con i lupi

Per la prima volta ilBioparco di Romaaccoglie una cop-pia di lupi italiani:

si chiamano Sciallae Pasqualino, sono

arrivati dopo esserestati vittime di inci-

denti causati dal-l’uomo. Scialla è

una femmina di 3anni e proviene dalCentro di recupero

del Parco Nazionaled’Abruzzo dopo

essere rimasta feri-ta per un laccio

(quello usato daibracconieri) legato

a una zampa.Pasqualino è un

maschio di 11 annie si trovava in

Toscana quando èstato investito da

un’auto.

I numeri del Bioparco

Diciassette ettari diparco, 1.200 anima-

li appartenenti a200 specie tra

mammiferi, rettili,uccelli e anfibi, in

un contesto botani-co tra i più sugge-stivi di Roma, con

più di 1.000 alberi,alcuni dei quali rari

e centenari: ilBioparco di Roma

vanta un bacinod'utenza

che sfiora i 700.000visitatori annui.

CHI È

Dottor FedericoCoccìa MedicoVeterinarioPresidentedellaFondazioneBioparco di Roma

bioparco

WA NTEDCome sensibilizzare l’opinione

pubblica sui reati, anche sugli animali,che deturpano la natura

Il dott. Cesare Patrone,Capo del Corpo Forestale dello Stato, con il dott. Federico Coccìa,Presidente della FondazioneBioparco

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