n.16 - febbraio 2008 · già da alcuni anni, la “befana” oltre del ... mento importante per la...

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I I l l G G r r i i l l l l o o P P a a r r l l a a n n t t e e V V i i v v a a i i l l C C a a r r n n e e v v a a l l e e N.16 - Febbraio 2008 Sede Centrale Roma

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VVVV iiii vvvvaaaa iiii llll CCCCaaaarrrrnnnneeeevvvvaaaa lllleeee

N.16 - Febbraio 2008

Sede Centrale Roma

SSoommmmaarriiooSSoommmmaarriioo2

Pag.16.

Storia di...Severino Seu

Pag.15.

Natale in Compagnia.

Pag. 14.

Tesi di Laurea sulla Pet Therapy.

Pagg. 13,14.

Gran Carnevale Giovanni XXIII

Pagg.10,11.

Ronciglione...che Palio !!!

Pag.9.

Dal Cartone...ai Fiori

Pag.5.

Intervista a...Santina Brancati

Pag.4.

Intervista a...Santina Brancati

Pag.8.

Direttore Scientifico GiomiR.S.A. Dott.ssa Emilia Reda

Pag.6.

Intervista a...Santina Brancati

Pag.7.

Intervista a...Santina Brancati

Pag.17.

Storia di Vita.Claudia Contardi

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Pag.43.

Dove Siamo.

Pag.42.

L’angolo della Poesia.

Pagg.40,41.

L’oroscopo di...

Pagg.38,39.

Passatempo.

Pagg.36,37.

Ricette Giomi Service.

Pagg.32,33,34,35.Buon Compleanno a...R.S.A. Flaminia.Madonna del Rosario.Residenza Cimina.GiovanniXXIII.

Pagg.30,31.

Santa Caterina...

Pagg.28,29.

Terapia Occupazionale.

Pagg.26,27.

Festa di Natale in Flaminia.

Ritorno del Bambin Gesù.

Pagg.24,25.CuriositàVisita degli ex alunni dellaprofessoressa StefaniaMento

Pagg.20,21,22,23.Evento Musicale.Residenza Cimina.Madonna del Rosario.GiovanniXXIII.R.S.A.Flaminia.

Pag.19.

Un Ringraziamentoal Coro de Core.

Pag.18.

Arriva la...Sig.na Rosa Delfino.

GGiioommii RR..SS..AA..

GGiioommii RR..SS..AA..

IIll GGrriilllloo PPaarrllaanntteeIIll GGrriilllloo PPaarrllaannttee

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Iniziamo il nostro viaggio da doveha iniziato la sua avventura cin-quantacinque anni fa la Giomi

intervistando la Dottoressa SantinaBrancati, Direttore Ammistrativodell’Ortopedico di Reggio Calabria.La mission della Giomi recita: “Lapersona non solo la sua malattia alcentro delle nostre cure..”, tentiamoattraverso queste interviste ai prota-gonisti di capire il modello di gestionedella Giomi costruito attraversol’esperienza e la sperimentazione par-tite dall’impegno quotidiano di tantepersone che hanno speso la loro vitaprofessionale nelle strutture ospeda-liere del gruppo. L’impegno di SantinaBrancati è la prosecuzione di quellodei tanti che, nelle diverse mansioni,hanno amato il loro lavoro ed hannopartecipato a vario titolo alla fonda-zione del gruppo. Il Dottor EmmanuelMiraglia fra le sue tante qualità haanche quella della memoria: nonmancano mai le Sue iniziative perricordare gli anni esaltanti della

sperimentazione e nei suoi occhi silegge la gratitudine per tutti coloroche, a vario titolo, Io hanno aiutatonel fare l’impresa. Ma l’articolista,reggino nato e vissuto per 36 anni aReggio e nella zona Portanova Eremodeve testimoniare, in questo caso daesterno, non solo il ruolodell’Ortopedico e gli indiscutibilimeriti di Santina Brancati, ma ancheil fulgido esempio di etica nel lavororappresentato da AntoniettaLogiudice, sempre a Lui cara ancheper memoria paterna, economa del-l’istituto. L’Ortopedico sorge nelquartiere Eremo, accanto al Santuarioche custodisce da Novembre aSettembre il Quadro della Madonnadella Consolazione, la "Vara". Nelsecondo Sabato di Settembre il quadroviene portato in processione dalSantuario, passando davantiall’Ortopedico, fino al Duomo dellacittà attraverso un percorso di circa 5Km dai "Portatori della Vara". Neigiorni precedenti alla processione, è

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Intervista alla Dottoressa

SSaannttiinnaa BBrraannccaattii,,Direttore Amministrativo

dell Istituto Ortopedico del mezzogiorno ’d’Italia “Franco Faggiana di Reggio Calabria.a cura di Agatino Licandro

, ,

,,,,

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......SSaannttiinnaa BBrraannccaattii

un continuo pellegrinaggio nelSantuario: i fedeli pregano e si rivol-gono alla Madonna che chiamanoAvvocata nostra per chiedere una gra-zia. Ma a Reggio e provincia chi haproblemi alle ossa si ferma prima delSantuario e si rivolge da sempre confiducia all’Ortopedico. Il merito variconosciuto al personale Medico,paramedico e di assistenza, masoprattutto a Santina Brancati respon-sabile della struttura. Donna di gran-de temperamento, caparbia nel difen-dere il ruolo dell’Ortopedico nel terri-torio e le ragioni di una storia dicapacità e qualità che viene da lonta-no, da molto lontano. Ella dice diavere soprattutto confidenza con inumeri, ma solo chi è dotata di gran-de umanità poteva essere capace dicotanta impresa. Ecco la Sua intervi-sta: L’Istituto Ortopedico delMezzogiorno d’Italia FrancoFaggiana è la struttura con laquale la Giomi ha iniziato la suaattività, cosa ha significato perLei lavorarci e poi dirigerla?Unbilancio della Sua esperienza?

Ricordo che quando misi piede per laprima volta in questo Istituto provaiun’immensa emozione. Cominciai ilmio “percorso” nel lontano 1963 allatenera età di 19 anni. E come tutte legiovani donne, con poca esperienzama con tanta passione, intrapresi lamia carriera partendo dalla qualifica ini-ziale di impiegata, passando alla quali-fica di Responsabile degli UfficiAmministrativi ed infine assumere nel1982 l’incarico di DirettoreAmministrativo. Sono riuscita, nono-stante le difficoltà che la vita purtropporiserva, a realizzarmi pienamente edoggi ho la fortuna e la gioia di dirigerel’Istituto più anziano del gruppo GIOMI,che è ottimamente gestito dalla Societàda oltre …55 anni.

Il rapporto con gli Amministratori?Ho sempre avuto, sin dall’inizio, un otti-mo rapporto con la famiglia Miraglia, inparticolare con il Dott. Emmanuelbasato soprattutto sulla massima stimae la fiducia reciproca ed è stato semprecarico, da parte mia, di tanta ammira-zione per le straordinarie capacitàmanageriali che riconosco, tutt’oggi,assolute ed ineguagliabili.

Il rapporto con il personale medico?Anche se a volte con punti di vistadiversi ho sempre stimato l’attivitàmedica e questo i medici che operanoall’interno della nostra struttura lo

sanno, per cui ricambiano senzariserva la stima e l’amicizia nei miei

Istituto Ortopedico Reggio Calabria

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confronti. Considero ottimi i rapportiche intercorrono con il nostro Direttored’Istituto Dott. Pietro Cavaliere e con ilDirettore Sanitario Dott. GiuseppePellegrino oltre che con tutti i nostriPrimari, con i quali vi è un dialogo aper-to, costante e costruttivo e questo cipermette di lavorare bene e di offrire aipazienti, che si rivolgono alla nostrastruttura, il massimo sia in termini diaccoglienza che di assistenza.

Il rapporto con i colleghi e con il per-sonale in genere?Il rapporto con i colleghi così come contutto il personale, considerata la miacarica, è sempre stato improntato sullalealtà, correttezza e sul rispetto deiruoli, cosa estremamente importantesul luogo di lavoro. Credo di godere, perquesto mio modo trasparente di affron-tare le situazioni, di ottima stima daparte di tutti e questo mi gratifica moltis-simo. Inoltre, essendo una cattolica cre-dente, e soprattutto praticante, mi

sono trovata spesso ad organizzare,con immenso piacere, dei pellegrinaggiin luoghi di culto, anche all’estero, ed hoavuto modo di apprezzare sempre unalarghissima partecipazione da parte delpersonale, in particolar modo femmini-le. E’ proprio alle donne che rivolgo l’at-tenzione maggiore infatti, ormai è dive-nuta una tradizione, che la giornatadell’8 marzo (la domenica successiva)venga festeggiata con una gita fuoriporta, organizzata in pullman con tantodi guida turistica che ci illustra le parti-colarità del luogo prescelto, general-mente tra la Calabria e la Sicilia.

......SSaannttiinnaa BBrraannccaattii

Processione della “ VARA”

Santuario dell’ EREMO

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Questa giornata è attesa da tutte ledipendenti, infatti organizzare i turni diservizio è realmente un impresa. Tuttoquesto ha permesso di instaurare unrapporto di grande affetto con tantidipendenti che prima, nel ristretto ambi-to lavorativo, era meno probabile. Hocercato, nel corso degli anni, di rafforza-re i rapporti anche con le famiglie esoprattutto con i loro figli tant’è cheviene festeggiata con tanto entusiasmo,già da alcuni anni, la “befana” oltre delcarnevale in maschera e tutto ciò fa siche nascano tra loro nuove amicizie.Ovviamente di tutto questo va datopieno merito alla famiglia Miraglia perl’attenzione che pone rispetto ai valoridella vita, facendo si che ognuno di noipossa sentirsi parte integrante di una“grande famiglia”.

Com’era e com’è diventato l’IstitutoOrtopedico?Più volte mi sono posta questa doman-da. Questo lo devo fare per valutare lacrescita dell’Istituto nel corso degli annie posso sicuramente affermare che inpassato è stato un punto di riferimentoper la cura della poliomielite (oggi perfortuna scomparsa) così come per ilpronto soccorso poli-traumatico. Oggi èun polo di alta specialità protesica conuna programmazione ed un turn-overimpensabili da sostenere già nel recen-te passato. E’ dotato di un’equipe medi-ca, paramedica ed amministrativa dieccellenza ed oggi, come ieri,l’Ortopedico rimane sempre un riferi-

mento importante per la città, e nonsolo, e questo mi ha sempre reso orgo-gliosa di viverlo in prima persona. Ciò èla dimostrazione di come la SocietàGiomi abbia ben amministrato e gestitol’Istituto che oggi è il fiore all’occhiellodella sanità calabrese e non ha nulla dainvidiare ai grossi centri del Nord.

Il rapporto con il Quartiere e con laCittà?Purtroppo vivo poco il quartiere, per ilpoco tempo che ho a disposizione, ed ilrapporto con la mia splendida città èsempre stato di ammirazione, per lebellezze naturali e paesaggistiche, maa volte anche di rammarico per imomenti difficili che Reggio ha vissuto.Oggi fortunatamente la città è guidatada un Sindaco giovane, molto capace esoprattutto è da lui amata. Tutto questolo apprezzo molto e mi da fiducia in unfuturo migliore e, speriamo, con mag-giori opportunità di lavoro per evitareche i nostri ragazzi siano costretti ademigrare per trovare lavoro.

Il suo futuro?Mi sento sicuramente giovane e pienadi tanta grinta ma è difficile pensare adaltri traguardi.Certo è che adesso oltre illavoro vivo di più la famiglia, che in pas-sato ho dovuto sacrificare per la miaattività. Ho la fortuna di avere settenipoti, che mi danno una gioia immensae questo è sicuramente lo stimolo mag-giore per continuare a dare il massimo

nella vita così come sul lavoro.

......SSaannttiinnaa BBrraannccaattii

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RRuubbrriiccaa......

Pubblichiamo un protocollo finalizzato al miglioramento delle pratiche di igene delle mani introdotto nelle nostre R.S.A.

All’ingresso di ogni camera è stato installato un erogatore per la fuoriuscita di un gelappositamente pensato per una rapida disinfezione delle mani, senza uso di acqua,per operatori e visitatori

MOTIVAZIONEI germi responsabili di infezioni sono spesso trasmessi da paziente a paziente trami-te le mani degli operatori e similmente da visitatori a pazienti.Lavarsi le mani prima e dopo ogni contatto con l’ospite è una delle più importanti misure per prevenire la trasmissione di infezioni.

OBIETTIVO• Lavaggi più frequente delle mani grazie alla facile accessibilità

dei dosatori presso l’ingresso ad ogni camera• Tempo ridotto di lavaggio

COME1. Lavare opportunamente le mani con sapone ed acqua e

asciugarle accuratamente2. L’erogatore consente la fuoriuscita della quantità di prodotto più indicata

per la disinfezione di ogni mano.3. Sfregare a fondo coprendo del tutto le mani4. Continuare a sfregare fino a quando il gel è evaporato e le mani sono asciutte.

Direttore Scientifico Giomi R.S.A.Dott.ssa Emilia Reda