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FEBBRAIO 2010 4.90 Italy only FILE SHARING PIRATI DEL WEB, AI CONFINI DEL MONDO ILLEGALE AUDIO_VIDEO_HOME THEATER_DIGITAL IMAGING_CONNECTED HOME_HOME STUDIO afdigitale.it LEDITORE iPad FA [TANTO] DISCUTERE MYSTÈRE IA21 Valvole alla riscossa Reportage IL 3D SBANCA LAS VEGAS MARANTZ NR1501 Sottile multicanale McINTOSH MA6300 Ai piedi dell’Olimpo

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febbraio 2010 4.90 italy only

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iPadfa [tanto] discutere

Mystère ia21Valvole alla riscossa

reportageil 3D sbanca las Vegas

Marantz nr1501sottile multicanale

Mcintosh Ma6300ai piedi dell’olimpo

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CREEK DESTINY CD / MYSTÈRE IA21 / ACOUSTIC ENERGY RADIANCE 3

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Negli ultimi decenni, le valvole non sono mai morte ma non sono mai uscite dall'esoterico. All'olandese Durob Audio il merito di averle rese più accessibili con il brand Primaluna. Cui ora si affianca, un gradino più in alto per prezzo e contenuti, Mystère

di Guido Sintoni

Oltre laPRIMA LUNA

Valvole: in alta fedeltà hanno rappresentato l'inizio. E ora costitui-scono forse la complicazione più affacinante per l'audiofilo. Inizio perché nei primi anni dell’elettronica la valvole termoioniche era-no l’unico dispositivo attivo disponibile, e con esse sono nati i pri-mi amplificatori per una fedeltà che nel tempo è diventata sem-pre più alta e votata allo stato solido, declinato in vari modi. Nor-male evoluzione delle cose, si direbbe. Anche perché i limiti delle valvole sono noti anche ai non addetti ai lavori: la necessità di tra-sformatori per gli stadi finali (con il conseguente aggravio di costi che ne consegue, tanto più che questi componenti devono esse-re realizzati con cura per permettere un interfacciamento corret-to con i diffusori), scarsa efficienza complessiva, necessità di un riscaldamento per raggiungere il migliore funzionamento. Tutto vero. Ma non bisogna mai dimenticare due plus delle valvole: il suono e il fascino. Che difficilmente passano di moda...

CREEK DESTINY CDÈ il lettore CD di punta della britannica Creek, il fratello maggiore dell'appena presentato Evolution 2. Il cuore è un integrato FPGA programmato per estrar-re i dati digitali dal disco, che vengono poi tradotti in I2S e girati al DAC.

A CHI SERVENon è certo un lettore per tutti: bisogna capirne le peculiarità elettroniche (che gli conferiscono ottima musicalità) per apprezzarlo appieno. E sorvolare su una meccanica un po' troppo economica.

SCHEDA TECNICALIVELLO D'USCITA: analogica 2.0V RMS @ 1KHz, 0dB; impedenza 50 Ω, min. 1 Ω.RISPOSTA IN FREQUENZA: 1Hz - 20 kHz ± 0,25dBDISTORSIONE ARMONICA TOTALE: < 0.0008% @ 1 kHz, 0 dBGAMMA DINAMICA: > 117 dBSEPARAZIONE CANALI: >90 dBDIMENSIONI: 430 x 70 x 310 mm PESO: 6 kg

DISTRIBUITO DASo Srl - Via Ronchi, 14 20025 Legnano (MI) - Tel. 0331/470.125www.hi-so.it

MYSTÈRE IA21Integrato top di casa Mystère, si pone un gradino sopra l'IA11. Secondo il produttore, eroga 50W per canale che "suonano come 100". Ovvero in maniera molto calda, come solo un valvolare è in grado di fare.

A CHI SERVEA chi vuole "complicarsi la vita" con un amplifi catore a valvole realizzato con cura e ben suonante. Il virgolettato di cui sopra non è casuale: più che di complcazione, si tratta di gioia...

SCHEDA TECNICAPOTENZA D'USCITA: 2x50 W (20-20.000 Hz, 1% THD, 8 Ω)RAPPORTO S/R: 90 dB pesato ARISPOSTA IN FREQUENZA: 4 Hz - 80kHz ± 0,3dB a 1W; 9 Hz - 52 kHz ± 1dB a 50WDISTORSIONE ARMONICA TOTALE: 0,05% a 1W; 0,2% a 10W; 1% a 50WCONSUMO: 230 W max.DIMENSIONI: 430 x 200 x 415 mmPESO: 27 kg

DISTRIBUITO DAAudio Reference - Via Abamonti, 420129 Milano - Tel. 02/2940.4989http://www.audioreference.it

ACOUSTIC ENERGYRADIANCE 3Costruite in Malaysia dalla britannica Acoustic Energy, è un diff usore refl ex da pavimento di ingombro imponente ma non eccessivo, di buona sensibilità e modulo dell'impedenza tranquillo. E con una spiccata propensione al bel canto.

A CHI SERVEProdotto-chiave nella gamma dell'azienda inglese, la linea Radiance di Acoustic Energy promette una scarsa colorazione del suono, bassa distorsione e soluzioni tecniche raffi nate.

SCHEDA TECNICAIMPEDENZA NOMINALE: 8 ΩPOTENZA D'INGRESSO: 200W max.SENSIBILITÀ: 90 dBRISPOSTA IN FREQUENZA:40 Hz- 54 kHz ± 3dBCARICAMENTO: Bass refl exTRASDUTTORI: 2 x woofer 160 mm Ø, 1 x midrange 130 mm Ø , 1 x tweeter 38 mm ØDIMENSIONI: 920 x 230 x 297 mmPESO: 18 kg

DISTRIBUITO DAAudio Reference - Via Abamonti, 420129 Milano - Tel. 02/2940.4989http://www.audioreference.it

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GARANZIA: 2 ANNI PREZZO COMPLESSIVO: 6.839 EURO (CD: 1.999 EURO, AMPLI: 2.500 EURO, DIFFUSORI: 2.340 EURO)

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NUDE LOOK? A prescindere dal fascino dellevalvole in funzione, rimuovere la massiccia griglia di copertura aiuta (e non poco) lo smalti-mento del calore. Stando attenti ovviamente a non entrare in contatto con le valvole.

Fascino SENZA TEMPOVISTO DA FUORI

(Molto) poche MA BUONECONNESSIONI

Impossibile definire criteri oggettivi di giu-dizio del design: i giudizi possono esse-re molteplici e il rischio che torto e ragio-ne siano divise in più parti è decisamenteelevato. L'IA21 deroga talmente dai canoniestetici applicabili all'alta fedeltà da risul-tare pieno di fascino a priori, se non altroper la voglia di osare La finitura nera lac

cata gli dona eleganza indubbia, e il fron-tale curvo, che presenta due sole manopo-le, trasforma in design l'assoluta essenziali-tà. L'impatto estetico, ovviamente, cambia (e molto) a seconda che si decida di rimuo-vere o meno la paratia metallica che copre le valvole. Ma in entrambi i casi, il Mystère rimane un oggetto affascinante SELETTORI DI QUALI-

TÀ La vocazione minima-lista del Mystère emerge da molti particolari: ilselettore posto sulla sini-stra commuta il segnaletra quattro entrate di linea;la manopola di destra comanda il volume, il cui controllo è realizzato con un attenuatore resistivoa 24 passi. Una finezza in assoluto, e un plus nellafascia di prezzo dell'IA21.L'assenza del telecomandoè giustificabile con la filo-sofia progettuale.

Il retro dell'IA21 non presenta sorprese: sepiù di un luogo comune associa l'essen-zialità (o la spartanità, a seconda dei pun-ti di vista) con la destinazione audiophile diun'elettronica, sapendo che i valvolari co-

me il Mystère rappresentano una sorta di nicchia nella nicchia, le quattro entrate di li-nea sono un risultato scontato più che una sorpresa. Quattro rigorosamente numera-te, in barba all'usanza di nominarle in ma-

TRASFORMATORI Tre sono i trasformatori presenti sul Mystère: quello di alimentazione, alcentro, è affiancato dai due dedicati alle valvoleche costituiscono gli stadi finali, necessari per adattare l’elevata impedenza del tubo termoio-nico, a quella degli altoparlanti pilotati.

QUATTRO OD OTTO? Caratteristica la mor-settiera d'uscita: i connettori, di buona fattura,sono differenziati in base all'impedenza, conuscite a 4 e ad 8 Ω: normale per un amplificatorea valvole, come si è visto sopra.

niera più intuitiva, tra l'altro. Manca un in-gresso phono: per collegare un giradischi -non certo un'idea peregrina su un valvola-re - bisogna ricorrere a un pre phono ester-no. Ovvero, mettere mano al portafogli.

Molte sono le fi nezze del Mystère IA21: il progetto intero nasce per man-tenere il segnale più diretto (e quindi pulito) possibile. Ovviamente, sonole valvole a catturare l'attenzione: lo stadio pre si basa su una coppia (percanale) di doppi triodi 6SN7GT, vale a dire un componente nato nel 1945. Ve-tusto? Prego, pregiato. E molto apprezzato per le doti di musicalità, peraltro.Lo stadio fi nale fa uso di un push pull di pentodi KT88 per canale. A conti fatti,quindi, sono otto le valvole complessivamente installate sul Mystère. Si trattadi componenti cinesi di provenienza Shuguang, di buona qualità.

TRA TRIODI (DOPPI) E PENTODI

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TELECOMANDO

Può migliorare CON POCOStudiato per comandare i componenti del-la famiglia Destiny (che, oltre al CD, com-prende amplificatori e sinto), il telecoman-do Creek SRC2 è ben realizzato, ma ha un aspetto un po' dimesso: una pecca, tut-to sommato marginale, comune a più di un'elettronica di fascia alta, costruita in po-chi numeri. Basti pensare al telecoman-

Personale, traHI-TECH E RETRO

VISTO DA FUORI

Il LINK misteriosoCONNESSIONI

Disponibile con finitura silver o nera, il Creek spicca per uno chassis robusto ed esteticamente curato. La linea è voluta-mente spigolosa: potrebbe creare un in-teressante contrasto con il frontale morbi-do del Mystère, analizzato in precedenza. Il frontale in alluminio spazzolato (anch'esso in contrasto con il nero lucido dell'IA21) è

spesso qualcosa come 10 mm. Il surdimen-sionamento, evidentemente, ha portato auna disposizione convenzionale della mec-canica, posta sulla sinistra anziché al cen-tro: al suo fianco, si notano due set di pul-santi (dedicati rispettivamente alla riprodu-zione e al comando del carrello, oltre al sal-to tracce, al dimmer e alla ripetizione) inter-

ENTRATA DIGITALE CERCASI Comeaccennato in apertura, il Creek è molto curatodal punto di vista elettronico, con soluzioni raffinate ed efficienti in tema di conversione del segnale. Non sarebbe stato male, quindi,se i progettisti avessero previsto un'entratadigitale per sfruttare il DAC entrobordo.

Non ci si può aspettare molto da un lettore CD in termini di connessioni: oltre alle con-venzionali (e irrinunciabili) uscite analogi-che, una o più uscite digitali e poco altro. Il Creek, che nasce con vocazione minima-lista, non fa eccezione, segnalandosi tutta-via per la qualità dei componenti utilizzati: i connettori analogici sono ottenuti per tor-

nitura e placcati in oro. Le uscite digitali so-no doppie: c'è una coassiale e un'ottica. Alloro fianco, i connettori del Creek Link: co-me spiega il manuale, "non appena finitolo sviluppo di un'interfaccia separata per-metterà [...] di azionare il sistema da un'al-tra parte della casa". Poco più di una curio-sità, allo stato attuale delle cose.

do del peraltro valido Cyrus 8 Xp per farsiun'idea, o a quelli forniti con alcuni Lector,complessivamente molto più dimessi ri-spetto a quello del Creek. Cui una sempli-ce lastra d'alluminio gioverebbe parecchiodal punto di vista estetico: peccato veniale,perché ergonomia e funzionalità non pre-stano il fianco a critica alcuna.

vallati dal display. Quest'ultimo è minima-le (e quindi ben si sposa con la filosofia delCreek) nel fornire informazioni, e comun-que ben leggibile. Chiude il quadro il pul-sante di standby, sormontato da un led distato. Da notare sul pannello superiore laferitoia per l'uscita del calore: quasi un vez-zo, perché il Creek scalda pochissimo.

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Luci e ombre per la costruzione del stiny: l'impressione è che i progettistglesi abbiano abbondato con uno chain alluminio decisamente ben realizzper compensare alle possibili lacune di meccanica di chiara derivazione informca, di cui parliamo a parte. Il layout è ranale, e gli stampati sono tre. Ai lati di quprincipale, che ospita un DAC Cirrus Lo(un collaudato CS4396), spicca lo stampche ospita, oltre a quello di alimentazioaltri tre trasformatori: uno per la meccanuno per la parte analogica e uno per qudigitale. Gli elettrolitici di livellamento sodue Samwha: di provenienza coreana epacità pari a 4700 uF l'uno.

Bando alla PLASTICACOSTRUZIONE

La costruzione del Mystère nonimpressionare positivamente. l 27so sono dovuti a uno chassis metato robusto e ai tre trasformatori (mentazione e due per gli stadi fidietro alle valvole. Gli stadi di amne sono realizzati con push-pull dKT88, e fanno ricorso ad una conne dolce, cui consegue un bassodistorsione armonica ed un fattorzamento notevole nell’ambito deficazione valvolari a trasformatorIl layout prevede una filatura volnata; i cavi percorsi in corrente altno attorcigliati tra loro, le saldaturza e l'accessibilità ottima.

Senza tempo CON INGEGNOCOSTRUZIONE

CANICA DA PChiata Fuss Audio (un brandcinese Ultmost Technologyp), la meccanica è una 29B utilizzata tanto su let-D che su DVD. La ricordia-d esempio, sul Cambridge

o Azur 540D. Tranne la r in metallo, è interamentestica e non fa nulla per

ondere la sua provenienzamatica, dal collegamentoo stampato principale conlat IDE all'alimentazione ripolare. Qualitativamente

è all'altezza del resto: pec-perché l'ingegnerizzazione estiny è di ottimo livello.

FINEZZE L'IA21 è unoluzioni tecniche conso-e non conservative) e di

ezze. L'ampli è un doppioerfetto; i condensatori

ale sono in polipropile-la costruzione spicca , ove necessario, diportaterminali, per ungio ottimale. L'unicoo in bella evidenza è al circuito di regolazionetica del bias; non mancae un commutatore per lapolarizzazione di valvo-o EL34, ove si voglianozare con queste ultime i serie.

Delle Radiance 3 balza subito all'occhio laforma: le pareti di fondo sono curvate perridurre le risonanze e le onde stazionarie.La costruzione prevede alloggiamenti in-terni separati per woofer e midrange: nesono testimonianza diretta i condotti d'ac-cordo separati, posti sul retro. Lo chassis è

Camere SEPARATECOSTRUZIONE

DUAL CONCENTRIC I trasduttori presen-tano il cono in lega Pure-Piston con bobine inalluminio a doppio strato; sul tweeter si nota anello che vuole ridurre il rischio di distorsional contempo effettua un modesto caricamenta tromba. Da segnalare l'adozione della tecnologia chiamata Lente DXT sul tweeter: presentbordi di diffrazione sistemati concentricamenattorno all’unità delle alte frequenze. Ognunoessi riguarda una differente gamma di frequeze, creando una forma di dispersione uguale.

BIAMPLIFICABILI La vaschetta portacontaè ben realizzata, ma per diffusori di questa fasdi prezzo, è più un atto dovuto che una medaglia al merito. Come prevedibile, le Radiance 3sono aperte al bi-amping e al bi-wiring.

robusto, con uso di MDF da 15 mm. L'ipiallicciatura esterna non dà adito a ctiche: le finiture (disponibili in due cori) sono accurate, anche nel raccordo ci dettagli in alluminio previsti. Le griglie sno ancorate allo chassis per via magnetibuona la loro trasparenza acustica.

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Un sistema quale quello presentato in queste pagine èil classico sasso nello stagno: anticonvenzionale senzaessere fi ne a se stesso, ruota attorno a un amplifi catoreintegrato a valvole di prezzo consistente ma certo non inavvicinabile. Il Mystère IA21, nel bene e nel male, condi-ziona tutto: non è un mostro di dinamica, ma è più velocenei transienti rispetto a molti valvolari, il che permette più di un'escursione in generi musicali che sulla carta gli sonoostici. Sottolineando come gli altri componenti non sianocerto comprimari: il lettore CD Creek è ben oltre la media per qualità musicali, e - grazie a una progettazione molto attenta - è una sorta di chirurgo del suono con un'anima leggera; le Acoustic Energy Radiance 3 sono diff usori dalcarattere poliedrico, che riescono ad essere decise nei pas-saggi più energici e soavi dove conta il dettaglio.

PERCHÉ COMPRARLOTimbrica di assoluto pregioFascino delle valvole, nel bene e nel malePuò essere un impianto audio "defi nitivo"

PERCHÉ NON COMPRARLOQualche economia di troppo nel CDScarsa versatilità dell'ampli

VALUTAZIONE DELL'INVESTIMENTO

Chi decide di acquistare un valvolare nel 2010 non può nonavere un grande amore per l'alta fedeltà e per le soluzioni tecniche controcorrente: non si scende a caso (e in corsa, diremmo) da un treno ad alta velocità per salire, consapevoli, su un regionale. Lo sifa per anticonformismo o per reali motivazioni? Spesso non è lecito saperlo. Ma accade. E in questo caso, diffi cilmente si torna indietro. Se si aggiunge che, negli ultimi tempi, c'è stato un discreto fermento nella produzione russa e cinese di valvole, è diffi cile pronosticare vita breve al nostro sistema. Tanto più che gli schemi circuitali semplici delleelettroniche e la buona fattura dei diff usori sono un lasciapassare nei contronti del tempo.

LA PAGELLAUtilizzo e design 8Devono piacere tanto il Mystère (8) quanto il Creek (8): il lorodesign è particolare e, per certi versi, antitetico. Più convenzionali,al limite del sobrio, le Acoustic Energy (7,5).

Connessioni 5,5Il voto è penalizzante in assoluto, perché quattro ingressi in un amplifi catore moderno sono indubbiamente pochi, specie considerando che manca uno stadio phono. Però fanno partedel gioco: la nostra è una catena volutamente minimalista. Il chegiustifi ca l'assenza dell'uscita cuffi e nel Creek; un po' meno quella di un'entrata digitale per sfruttare il pregevole DAC interno.

Costruzione 8Il voto del Creek (7) è la media tra un'ingegnerizzazione di riferi-mento e una meccanica inadeguata alla classe dell'apparecchio; ilMystère (8,5) è molto ben costruito, così come le Radiance (8).

La prova d’ascolto 8,5Per entrare in sintonia con la catena Creek - Mystère - Acoustic Energy, bisogna accettare le regole del gioco. La potenza dell'IA21non è esuberante, ma ben si sposa con le rigorose Radiance 3 e latimbrica neutra del Creek. A patto di non tirargli il collo, il trittico è qualitativamente indiscutibile, specie su classica e jazz.

Qualità/prezzo 7Impossibile gridare al miracolo: i componenti sono dichiaratamen-te di nicchia, e il loro prezzo si regola di conseguenza.

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IN SINTESI

Un valvolare non faceva capo-lino sulle pagine di AF Digitaleda quasi un anno e mezzo: daquando cioè il Primaluna Pro-logue One è transitato sul nu-mero di settembre 2008. Ine-vitabile, o quasi, il paragone,tanto più che il Prologue Oneè rimasto per lungo tempo inAF Theater, sposandosi con unbuon numero di sorgenti e dif-fusori prima di essere restituito(a malincuore, lo ammettiamo)al distributore Audio Natali.

Il cigno CHE CANTAIl Mystère ha un che di crepu-scolare nell'aspetto, ma il suocarattere è più solare che cupo:i cinquanta watt dichiarati percanale (con THD all'1%, è be-ne sottolinearlo, pur tenendoconto della particolare contro-reazione adottata) permetto-no qualche divagazione in piùrispetto a quello che ci si puòaspettare da un valvolare. I 90dB delle Acoustic Energy aiu-tano, ma non sono certo unasensibilità da primato: sono piùche sufficienti per rendere for-te la voce dell'IA21. Che, a di-spetto del peso, musicalmen-te è più un usignolo che altro.Ce ne accorgiamo con la Sinfo-nia n.41 in Do Maggiore K551di Wolfgang Amadeus Mo-zart, quella più nota come Jupi-ter. Si tratta di un'opera parti-colare del genio salisburghese,parte del canto del cigno defi-nito dalla 39 e dalla 40. Qual-cosa che inizia deciso, quindi,con un allegro vivace, ma chedeve lasciare spazio presto al-la sovrapposizione su più pianidi violini. L'analisi del Mystère èda manuale: la scena è profon-da, più ampia di quella che ci sipuò aspettare, e il realismo concui il tema finale (la fuga) vieneaffrontato non fa rimpiangereun'audizione dal vivo. In que-sto frangente, il Creek è mae-stro nel mantenere la calma enel ricostruire la scena stessa,mentre le Acoustic Energy di-mostrano doti di dolcezza inat-tese, a dispetto della costru-zione in alluminio dei coni: piùdi una volta la gamma media(quella più congeniale al My-stère) sembra riprodotta conun medio a cupola anziché acono. Ricca e suadente...

Sul bel DANUBIO BLUDa Mozart si passa a Strauss: "An der schönen blauen Donau" è uno dei brani più conosciuti del compositore viennese, e - quali-tà artistica a parte, naturalmen-te indubbia - presenta più di un passaggio-chiave. L'inizio del valzer prevede il tremolio quasi "fisico" dei violini e un corno cui devono rispondere rapidi i fiati e i violoncelli. Per la nostra ca-tena l'opera è di selezione e ri-costruzione: più volte l'impres-sione è stata quella di un violi-no che sembrava quasi un vio-la per presenza, mantenendo l'agilità tipica del più piccolo degli archi. A seguire, le tre note pizzicate eseguite dal contrab-basso, che aprono la melodia principale del primo valzer, so-no un buon banco per valuta-re prontezza e dettaglio del no-stro sistema. La prima è buona ma non eccelsa: sembra qua-si che tra le note vi sia una pic-cola pausa non voluta; risenten-do più volte il passaggio, que-sto preannuncia una dilatazio-ne spaziale che nessuno stato solido, fino a prova contraria, è in grado di rendere con lo stes-so calore. L'arpa che, insieme a violoncelli e corni, definisce il tema del primo valzer, è collo-cata correttamente nell'orche-stra; complice la bontà dell'in-cisione, è brillante senza essere scomposta. E la sua fluidità non fa altro che esaltare il direttore d'orchestra, cioè il Destiny.

Incursioni PROIBITEPassiamo all'opera, con un'at-tenzione particolare ai cori: quello di "Orfeo ed Euridice" di Gluck mette in risalto la con-trapposizione tra la voce fem-minile di un soprano e quel-la di un haute-contre maschile. Gamma media, abbiamo det-to? Già: pane per i denti del My-stère. Che si esalta anche con la "Cavalleria Rusticana" di Masca-gni e il "Ridi Pagliaccio" leonca-valliano. Quest'ultima è stata ci-tata dai Queen in "It's a Hard Li-fe": un filo conduttore tenue, che ci porta fino a Freddy Mer-cury e Brian May. Con un po' di fiato grosso in termini di veloci-tà pura, ma con una dote che non si può misurare: l'emozio-ne d'ascolto. Che è immensa.

Valvole atipiche(PER FORTUNA!)

PROVA D'ASCOLTO

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