modelli a parametri distribuiti
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8/15/2019 Modelli a parametri distribuiti
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Modelli a parametri distribuitiModelli a parametri distribuitiModelli a parametri distribuitiModelli a parametri distribuiti
Roberto PisanoRoberto PisanoRoberto PisanoRoberto Pisano
Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia
e-mail: [email protected]
Tel. 011 0904679
POLITECNICO DI TORINO
Corso di Laurea in Ingegneria Chimica e Alimentare
IntroduzioneIntroduzioneIntroduzioneIntroduzione
I modelli a parametri distribuiti sono utilizzati per descrivere ilcomportamento dinamico di processi le cui variabili di stato sono
funzioni del tempo e dello spazio.
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 2/15
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8/15/2019 Modelli a parametri distribuiti
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EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – SSSScambiatore a tubo coassialecambiatore a tubo coassialecambiatore a tubo coassialecambiatore a tubo coassiale
Si consideri uno scambiatore di calore a tubo coassiale. Il fluido di
processo (avente portata massica ( ρ φ ) e temperatura T ) scorre neltubo interno ed è riscaldato da un fluido tecnologico (avente
temperatura T f ) che scorre nel tubo esterno.
Sia R il raggio del tubo interno, L la sua lunghezza, U il coefficiente
globale di scambio termico e AL l’area di scambio per il trasferimento
di calore tra i due fluidi.
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 3/15
EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
1. Obiettivi e applicazione finale
Descrivere l’evoluzione del profilo di temperatura del fluido di
processo al variare della temperatura in ingresso del fluido
tecnologico.
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 4/15
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8/15/2019 Modelli a parametri distribuiti
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EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
2+3. Schema di processo e classificazione delle variabili
T (z = 0,t ) = T 0(t ) variabile di ingresso di tipo disturboT f (z = 0,t ) = T 0(t ) variabile di ingresso di tipo disturbo
T (z ,t ) variabile di stato
T f (z ,t ) variabile di stato
T (z = L,t ) = T L(t ) variabile di uscita
T f (z = L,t ) = T L(t ) variabile di uscita
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 5/15
,m ( )0,T z t = ,m ( ),T z L t =
( , ) f T z L t =
( 0, ) f T z t =
EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
4. Ipotesi semplificative
Flusso a pistone;
Non ci sono fenomeni di retro-miscelazione;
T wall è costante lungo z e nel tempo
c p e ρ sono costanti con la temperatura
5. Scelta della tipologia di modello
Modello a parametri distribuiti.
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 6/15
,m ( )0,T z t = ,m ( ),T z L t =
f T
T
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8/15/2019 Modelli a parametri distribuiti
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EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
6+7. Equazioni del modello
Condizioni stazionarie
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 7/15
a u e g+ = +
( ) ( ) ( )( )
( ) ( )
( ) ( )
( )( )
( )
* *
,0
2
12 0
10
0
0,
s s
p s p s z w s z dz z L
z
p s s w s z dz z
L p s s w s
z dz z
s L
p w s
s s
T T z
mc T T mc T T UdA T T A dzdA Rdz
L
mc T T U Rdz T T dz
UAmc T T dz T T
dz L
dT UAmc T T
dz L
T z t T
π
π
+
+
+
=
− = − + − = =
− − + − = ×
− − + − =
− + − =
= =
E1
dz
EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
6+7. Equazioni del modello
Condizioni dinamiche
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 8/15
a u e g+ = +
( ) ( )
( )
( ) ( )
( ) ( )
2
* * 2
2
1 1
Rdz
p p p z f z
z dz
L p w R p R z dz z
L p w z dz z
T dVc mc T T mc T T U dA T T dV R dz
t
UA T mc T T dz T T A dzc A R
L t
UAmc T T dz T T
dz L dz
π
ρ π
ρ π
+
+
+
∂+ − = − + − =
∂
∂− − + − = =
∂
− − + − =
R A dz ρ
( )
( ) ( )
( ) ( )
( )
0
2
10,
, 0
p L
L p w R p
s
T c A
Rt L
T UA T mc T T A c
z L t
T z t T t dz
T z t T z
π
ρ
∂
=∂
∂ ∂− + − =
∂ ∂= = ×
= =
E2
-
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EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
8+9. Riscrivere le equazioni del modello in termini di variabili di
scarto
(E2)(E2)(E2)(E2) – –– – (E1(E1(E1(E1):):):):
Politecnico di Torino – Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 9/15
( )( )
( )
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( ) ( )
,
0 0,0, 0,
, 0 , 0 0
s s L p w w s s R p
s s
s s s
T T T T UAmc T T T T A c
z L t
T z t T z t T t T
T z t T z t T z T z
ρ ∂ − ∂ −
− + − − − =∂ ∂
= − = = −
= − = = − =
( )( )
( )
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( ) ( )
,
0 0,0, 0,
, 0 , 0 0
s s Lw w s s
R p
s s
s s s
T T T T UAv T T T T
z t A c L
T z t T z t T t T
T z t T z t T z T z
ρ
∂ − ∂ −− + − − − =
∂ ∂
= − = = −
= − = = − =
EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
8+9. Riscrivere le equazioni del modello in termini di variabili discarto
Si definiscano le seguenti variabili di scarto:
L’equazione in termini di variabili di scarto diventa:
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 10/15
( ) ( ) ( )( )
0 0,0,
, 0 0
ρ
∂ ∂+ = −
∂ ∂
= = − =
= =
L
p R
s
y y UAv y
z t c LA
y z t T t T d t
y z t
-
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EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
8+9. Riscrivere le equazioni del modello in termini di variabili di
scarto
Nel dominio di Laplace si ottiene:
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 11/15
( ) ( ) ( )
( )
0 0,0,
, 0 0
ρ
∂ ∂+ = −
∂ ∂
= = − =
= =
L
p R
s
y y UAv y
z t c LA
y z t T t T d t
y z t
{ }
( )( ) ( )
ˆˆ 0
ρ
∂ ∂ + = −
∂ ∂
+ −
L
p R
y y UAv y
z t c LA
dy sv sy s y
dz
L L L
( )ˆ ρ
= − L
p R
UA y s
c LA
EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
8+9. Riscrivere le equazioni del modello in termini di variabili discarto
Si ottiene quindi un’equazione differenziale ordinaria:
La cui condizione iniziale risulta essere:
L’equazione può essere così riscritta:
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 12/15
( )( ) ( )
ˆˆ ˆ
ρ + = − L
p R
dy s UAv sy s y s
dz c LA
( ) ( )ˆˆ , 0 y s z d s= =
( )( )
( )
( )( )
( )ˆ ,
ˆ ,0 0
ˆˆ
ˆ
ˆ
ρ
ρ
= − +
= − +
∫ ∫
L
p R
y s z z L
y s p R
dy s UAv s dz y s c LA
dy s UAv s dz
y s c LA
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EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
8+9. Riscrivere le equazioni del modello in termini di variabili di
scarto
Risolvendo si ottiene:
Applicando l’antitrasformata di Laplace si ha:
Politecnico di Torino –Controllo e strumentazione per processi chimici Lezione 05 – 13/15
( )
( ) ( )
( ) ( ) ( )
( )( )
( )
( ) ( ) ( ) ( )
,
ˆ1
ˆ ,ln 0
ˆ , 0
ˆ ˆ ˆ, , 0 , 0
ˆˆ , ,
α
β
ρ ρ
α
ρ
β
− + −
−
−
= − + −
= =
=
z
L L
p R p R
L
p R
U z
d sUA UA z zs z
sv vc A L Lvc Av
z s
y s z UAv s z
y s c LA
y s z y s e y s e e
y s z d s e U z
( ) ( )( ) ( )( ) ( ) ( ) ( )( )
( ) ( ) ( ) ( )( )
0 0,
0 0,
, ,
, ,
, ,
α β β α
β α
= − − = − −
= + − −
s s
s s
y t z d t z U z
T t z T z U z T t z T
T t z T z U z T t z T
EsempioEsempioEsempioEsempio – –– – Scambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassialeScambiatore a tubo coassiale
10. Analisi dei gradi di libertà
NE=1
NV=2
NF=NV-NE=1
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Esercizi di verificaEsercizi di verificaEsercizi di verificaEsercizi di verifica
1. Qual è la risposta del sistema a fronte di un disturbo (di tipo
rampa) sulla temperatura in ingresso del fluido? Calcolare la
risposta nel dominio del tempo.
2. Rappresentare graficamente la risposta del sistema nel caso in
cui:
Il sistema sia adiabatico (U =0);
Ci sia trasferimento di calore tra il fluido tecnologico e quello
di processo.
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