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MIUR UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA
Direzione Generale
Ipotesi Contratto Integrativo Regionale (CIR)………..2014
FORMULARIO DI PRESENTAZIONE
- Progetti relativi alle aree a forte processo immigratorio - art. 9 CCNL Comparto Scuola 2006-2009
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
Dati Anagrafici della Scuola
Codice Scuola
Denominazione DIREZIONE DIDATTICA STATALE “G. CARDUCCI”
Via: EGMONT, 1
Città, CAP e (Prov): CERIGNOLA – 71042 (FOGGIA)
Telefono: 0885/421513
Fax: 0885/421513
E-mail: [email protected]
Indirizzo web www.scuolacarducci.gov.it
Codice Meccanografico Scuola 81004170718
Dirigente Scolastico NUNZIATA GIANDOLA
Dati Bancari
Banca cassiera / Ufficio postale BANCA MONTE PASCHI DI SIENA
Agenzia CERIGNOLA
Indirizzo: C.so A. MORO Città, CAP e (Prov): CERIGNOLA – 71042 (FOGGIA)
Telefono: 0885/414023
N° Conto corrente 432300311724 C.A.B. 03245 A.B.I. 01000
A) INFORMAZIONI GENERALI SULLA SCUOLA
La scuola è sede di C.R.I.T. si xno
Se no indicare il C.R.I.T. di riferimento S.S. DI I GRADO PADRE PIO
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Alunni e classi
A.S. 2014/2015
Materna 1° 2° 3° 4° 5° TOTALE
N° Classi
F M F M F M F M F M F M
Alunni
127 126 75 80 78 64 68 75 48 58 71 82 952
di cui stranieri 2 2 5 5 4 6 8 3 2 2 3 2 44
B) FATTIBILITA’ DEL PROGETTO e indicazione delle esperienze pregresse con esso coerenti
Punteggio Massimo
attribuibile 50
B1 - Collegamenti con il territorio
Azioni realizzate dalla Scuola in collaborazione e collegamento con il territorio negli ultimi tre anni Scuole (indicare quali) ITC D. ALIGHIERI – II CIRCOLO G. MARCONI – S.M. G. PAVONCELLI [ x ]
Regione
………………………………………………………………………………………………[ ]
Provincia
………………………………………………………………………………………………[ ]
Comune
………………………………………………………………………………………………[ ]
Circoscrizioni
………………………………………………………………………………………………[ ]
Altre strutture pubbliche (indicare quali)
………………………………………………………………………………………………[ ]
A.S.L./Consultori
………………………………………………………………………………………………[ ]
Servizi sociali
………………………………………………………………………………………………[ ]
Organismi del privato sociale: ONG, volontariato, associazioni di/per immigrati
(indicare quali) LIBERA, Ass. Pietra di scarto………………….……………………[ X ] Istituti di pena
[ ] Istituti di pena
………………………………………………………………………………………………[ ] Aziende (specificare tipologie)
………………………………………………………………………………………………[ ] Altro (specificare)
………………………………………………………………………………………………[ ]
Le azioni indicate rientrano in Accordi di rete/Convenzioni/Protocolli formalizzati? SI data di stipula 09/10/2012
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B2 – Principali interventi coerenti con il progetto realizzati negli ultimi due anni TITOLO Tipologia di finanziamento
(Fondo d’istituto, Prog.Diritti umani,
Cap.4407-Corsi di lingua italiana per extracomunitari – fondi CRIT,
scuole aperte, altro) PROGETTO INTERCULTURA CRIT - FIS
PROGETTI AREA A RISCHIO (ART.9 CCNL) MIUR
Progetti PON F1 – F3 FSE
Progetti POF FIS
DIRITTI A SCUOLA REGIONE
B3 - Successo scolastico Anno scol. N. alunni
stranieri non
ammessi alla classe successiva
N. alunni stranieri ammessi
alla classe successiva: valutazione sufficiente
N. alunni stranieri ammessi
alla classe successiva: valutazione
buono
N. alunni stranieri ammessi
alla classe successiva: valutazione
distinto
N. alunni stranieri
ammessi alla classe
successiva: valutazione
ottimo
Totale Alunni
stranieri ammessi alla
classe successiva
a.s.2011-2012 1 21 3 2 2 29
a.s.2012-2013 19 8 2 2 31
a.s.2013-2014 18 2 3 2 25
B4 - Situazioni di contesto:
B4a) OPERATORI SCOLASTICI :
Stabilità DIRIGENTE SCOLASTICO : in servizio presso la Scuola dall’a.s. 2013/'14
Stabilità del corpo docente: media anni permanenza nella scuola dei docenti titolari 19 B4b) ALLIEVI:
Numero di alunni stranieri inseriti rispettando l’età anagrafica 37
Numero di alunni stranieri in ritardo di 1 anno rispetto all’età anagrafica 9
Numero di alunni stranieri in ritardo di più anni rispetto all’età anagrafica 4
B) IL PROGETTO (il Progetto, in stretta coerenza con le linee di indirizzo del piano dell’Offerta Formativa della scuola dovrà avere necessariamente una sua specifica articolazione rispetto allo stesso POF)
Punteggio attribuibile : Max Punti 50
Titolo del progetto: "La città dell'Amicizia”
Progetto in rete* SI xNO
Se Si Indicare i soggetti con i quali è stata costituita la rete:
Scuole………………………………………………………………………………………………Altri soggetti ……………………………………………………………………………………………………………
Se SI, allegare la Convenzione/Protocollo/Accordo * Si precisa che ciascuna Istituzione Scolastica aderente alla rete dovrà, comunque, presentare il proprio progetto in dettaglio evidenziando le azioni progettate in comune, gli intrecci delle attività da realizzare, le modalità di attuazione, nonché le modalità di impiego delle risorse finanziarie e professionali .
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C1- Allievi destinatari del Progetto 1. Classi coinvolte nel progetto Tot. N. 22 2. Alunni italiani coinvolti Tot. N. 25 2. Alunni stranieri coinvolti Tot. N. 40 3. Alunni appartenenti ad altra/e Ist. Scol. inseriti nel progetto Tot. N. 0 4.Nazionalità degli alunni non italiani: n. 3 alunni albanesi n. 1 alunni marocchini n. 6 alunni ucraini n. 20 alunni rumeni n. 2 alunni bulgari n. 5 alunni polacchi n. 1 alunni moldavi n. 2 alunni africani 5. n. 0 alunni nomadi coinvolti nel progetto TOT. alunni coinvolti n. 65
C2- Operatori coinvolti nel Progetto (in misura non inferiore al 15%) 1. Docenti n. 14 percentuale sul totale dei docenti 16% 2. Mediatori n. 1 (retribuiti con fondi non rivenienti dall’art.9 del CCNL) 3. Personale ATA n. 3 percentuale sul totale ATA 19% 4. Esperti specificare_____________________________________________________________ (retribuiti con fondi non rivenienti dall’art.9 del CCNL)
C3 - Articolazione del PROGETTO che dovranno contenere le proposte singole e/o in rete
(da riportare di seguito, aggiungendo gli spazi necessari), non più di tre cartelle
C3 .1 Rilevazione ed esplicitazione dei bisogni Declinazione delle finalità e degli obiettivi congruenti con le linee di indirizzo del POF Le aree di riferimento della nostra scuola vivono in forme diverse l'esperienza dell’emigrazione e
dell'immigrazione per la presenza di albanesi, rumeni, polacchi, ucraini, bulgari, alcuni residenti come nuclei
familiari, altri nelle forme di famiglia allargata o gruppo amicale. Il costante aumento di alunni stranieri è
letto come indice di un progetto migratorio definitivo ponendo l'attualità delle tematiche e delle
problematiche riferibili alla società multietnica. La scuola sta dimostrando la sua disponibilità e sensibilità
rispondendo alla nuova domanda d’accoglienza in forma progettuale e con l'offerta di servizi. In questo
senso, fatte proprie le finalità negli aspetti che direttamente riguardano l’interazione con l’altro, il rispetto
della sua unicità ed identità, nella prospettiva di scoprire e valorizzare le differenze e superare la tendenza
all’omologazione culturale, è stato costruito un percorso diretto alla ricerca di radici storiche e caratteristiche
interculturali su un terreno positivo, di confronto/arricchimento reciproco. Le tendenze di sviluppo della
società moderna pongono difficili problemi di adeguamento da parte degli adulti rispetto alle trasformazioni
in atto e in modo particolare di fronte ad una crescente diversità culturale, sociale, religiosa. Questa
situazione crea incertezze per chi, fuori dai contesti culturali, trova difficoltà a leggere un contesto socio-
culturale in evoluzione. Molto spesso la diversità non è vista e vissuta come ricchezza, bensì come
preoccupazione e pericolo delle proprie certezze sociali. Un simile contesto strutturale richiede la capacità di
sapersi confrontare con la complessità e quindi saper progettare e riprogettare la propria socialità all’interno
di una comunità locale che diventa sempre più multiculturale. L’adeguamento alla complessità impone la
necessità di stare al passo con i tempi e di porsi in parallelo rispetto alle conoscenze di fondo che diventano
strumenti utili per una nuova ed adeguate lettura della propria socialità in relazione alla socialità e alla
culturalità altrui. Il rischio sottile è che le trasformazioni della società se non comprese, analizzate, elaborate
siano subite e avversate, generando cosi situazioni di intolleranza e di sospetto sociale verso la diversità.
Nasce da qui la necessità di realizzare interventi formativi finalizzati proprio per acquisire la conoscenza e la
condivisione che la diversità è una ricchezza per lo sviluppo di una società che nell’integrazione e nel
rispetto della diversità vede il proprio presupposto contro ogni forma di razzismo. L’orientamento
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all’acquisizione di specifici “strumenti”, quali conoscenza della diversità e delle molteplicità culturali, la
gestione delle situazione critiche, la conoscenza delle complessità attuali, l’adeguamento alle nuove
tecnologie, consentirà una più agevole comprensione dei processi di trasformazione della realtà sociale.
"La città dell’amicizia” è un progetto pedagogico-didattico che ha quale obiettivo fondamentale l’educazione
all’intercultura e l’integrazione degli alunni stranieri nella comunità scolastica e cittadina. L’educazione dei
ragazzi che vivono in una società caratterizzata da complessità e instabilità, ma aperta a nuovi scenari, a
nuove occasioni di crescita e di opportunità, fa riferimento alle categorie: del relativismo, dell’accettazione
delle contraddizioni e dell’integrazione (Kramer). I soggetti, dotati di questo tipo di pensiero, acquistano
allora la capacità di integrazione e sono in grado di conciliare idee ed opinioni contrastanti ed ambivalenti e
possono assecondare cognitivamente situazioni di complessità e pluralità, di valorizzazione delle differenze e
di interculturalità. Oggi risulta indispensabile fornire ai nostri alunni strumenti, modelli, conoscenze ed
occasioni per aiutare a scoprire uguaglianze, differenze, ciò che ci distingue e ci caratterizza. Il progetto ha
lo scopo di attuare nuove strategie educative, di coinvolgere forze non tradizionali al mondo della scuola e di
innescare un processo di collaborazione e interscambio tra scuola e mondo esterno ( Enti, Istituzioni,
Agenzie culturali, cooperative artistiche, mondo del volontariato, ...) in grado di porsi come “innovativo"
rispetto all’esistente, come esempio di attività dinamica ed originale, capace di adattarsi alle varie situazioni
e di trovare, in itinere, le soluzioni migliori ai vari problemi. Finalità e obiettivi congruenti con le linee di indirizzo del POF
Formare i futuri cittadini consapevoli di sé e degli altri, in grado di comprendere la realtà che li circonda,
sostenuti da un pensiero aperto, circolare che sappia ricercare interconnessioni e interdipendenze.
Promuovere il dialogo e la convivenza costruttiva tra soggetti appartenenti a culture diverse
Sviluppare la tolleranza e la comprensione reciproca tra gli allievi e gli insegnanti di contesti linguistici e
socio-culturali diversi, contribuendo quindi in modo diretto alla lotta contro il razzismo e la xenofobia. Fra le
attività previste figurano lo studio comparativo delle culture, delle loro strutture e della loro evoluzione
dinamica, nonché attività volte a facilitare lo sviluppo della comunicazione interculturale e la comprensione
delle differenze culturali".
Offrire occasioni e stimoli atti a favorire un clima relazionale positivo che attivi l’interazione costruttiva e
la collaborazione tra tutti i componenti dei laboratori e in particolare modo tra bambini italiani e bambini
stranieri.
Offrire occasioni e attività stimolanti capaci di promuovere e favorire l’apprendimento della L2 e di ogni
altra forma espressiva.
Promuovere e sviluppare nei bambini la formazione del gusto estetico.
Favorire l’approccio alle tecniche teatrali, alla recitazione e ai linguaggi alternativi.
Recupero della trasmissione orale e confronto delle tradizioni.
Recupero e socializzazione di ritmi, canti e patrimonio musicale. Creazione di un archivio dei materiali.
C3 .2 Tipologia e Numero dei destinatari La presenza nella scuola di alunni di diversa provenienza sociale,
culturale, etnica e con differenti capacità ed esperienze di apprendimento costituisce ormai, un dato
strutturale in continuo aumento. Nel corrente a.s. sono iscritti 40 alunni non italiani, molti dei quali
manifestano segni evidenti di disagio tanto in campo cognitivo che comportamentale quali: difficoltà di
comprensione della L2, scarsa conoscenza e rispetto delle regole; tendenza alla discontinuità nella
frequenza scolastica, fruizione negativa del tempo libero, deprivazione socio-culturale. L’intervento mira
alla partecipazione più ampia della classe in forma laboratoriale attraverso la ricerca-azione, per evitare
ghettizzazioni, stimolando l’interesse e la partecipazione anche attraverso l’apprendimento cooperativo per
piccoli gruppi eterogenei. Tutti gli interventi messi in atto mirano a stimolare la relazione, la motivazione,
l’apprendimento, l’inserimento, l’interazione e l’integrazione. Sono previsti tre laboratori, per 90 ore, che
coinvolgeranno 63 alunni.
C3 .3 Risorse professionali e strutturali da utilizzare Il Dirigente scolastico direzione e coordinamento didattico; Docente Progettazione e coordinamento
organizzativo; Docente Referente monitoraggio e valutazione finale; N° 6 Docenti/tutor, azioni rivolte agli
alunni, portfolio, monitoraggio e valutazione; personale ATA: D.S.G.A. coordinamento amministrativo; 1
assistente amministrativo; 2 collaboratori scolastici; 1 mediatore linguistico–culturale. Esperto formatrice di
Mediazione culturale. Gli operatori che a vario titolo opereranno nel progetto dovranno possedere
competenze di base specifiche frutto di una formazione mirata. Saranno utilizzati i laboratori della scuola e
del territorio (Associazioni, Centro risorse,…)
C3 .4 Percorsi didattico-pedagogici da attuare (privilegiando il consolidamento delle competenze di base e trasversali ) In una società sempre più globalizzata e multiculturale è necessario possedere competenze interpersonali
capaci di farci vivere le differenze come opportunità di ricchezza. La scuola, in questo contesto, non può
esimersi dal pensare a come sia possibile educare al meglio le nuove generazioni. Emerge che i saperi
cosiddetti “tradizionali” non possono bastare in quanto non vi è alcuna certezza rispetto al futuro, o meglio,
la sola condizione di cui si può essere certi è quella dell’incertezza. Pertanto, un ripensamento educativo e
didattico necessita di definire i punti cardinali di una nuova bussola pedagogica (A. Portera) che trova come
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sfondo dei quadranti la pedagogia interculturale, la sola proponibile oggi. Il riconoscimento e il rispetto
dell’altro, l’accoglienza, l’incontro, il dialogo, una possibile gestione positiva dei conflitti sono alcuni tra i
fattori determinanti del cambiamento che l’educazione interculturale auspica. La prospettiva unificante è
data dalla conciliazione tra unità e diversità nei diversi tipi di società multiculturale. In questa prospettiva, i
concetti di tolleranza e rispetto si sviluppano in quelli, più forti, di dialogo e di arricchimento reciproco. La
nozione di solidarietà si arricchisce del tema dell'accoglienza. Il principio di uguaglianza si integra con il
riconoscimento delle diversità e ne consente la valorizzazione. Infine, nei rapporti tra i popoli e nelle
situazioni di convivenza si esalta il motivo della responsabilità reciproca.
I percorsi laboratoriali mirano al consolidamento delle competenze di base e trasversali dell’Italiano come
L2 che non sia un mero meccanismo di trasmissione di lingua e cultura ma un campo di confronto e di
costruzione linguistico-culturale; in particolare, anche attraverso i linguaggi dell’arte nelle sue varie
espressioni, essi consentiranno agli alunni di:
-partecipare a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione, discussione, scambi
epistolari…) attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti, formulati in un registro il più possibile
adeguato alla situazione;
-comprendere testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o svago, di studio, ne
individua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali agli scopi.
-leggere testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura dell’infanzia internazionale, riuscendo a
formulare su di essi semplici pareri personali;
-produrre testi (di invenzione, per lo studio, per comunicare) legati alle diverse occasioni di scrittura che la
scuola offre, rielaborare testi manipolandoli, parafrasandoli, completandoli, trasformandoli (parafrasi e
riscrittura);
-sviluppare gradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando dai testi scritti informazioni su un dato
argomento utili per l'esposizione orale e la memorizzazione, acquisendo un primo nucleo di terminologia
specifica, raccogliendo impressioni personali e/o collettive, registrando opinioni proprie o altrui;
-svolgere attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge, mostra
di cogliere le operazioni che si fanno quando si comunica e le diverse scelte determinate dalla varietà di
situazioni in cui la lingua si usa.
C3 5 Modalità di intervento
Metodologie didattiche funzionali al processo di apprendimento del discente/gruppo classe Strategie didattico-metodologiche da attuare per la realizzazione del progetto. La metodologia utilizzata per gli alunni sarà la didattica laboratoriale (DL) affiancata, nella scuola
primaria, dalla didattica breve (DB). La DL è una modalità di lavoro che incoraggia la sperimentazione e la
progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare-realizzare-valutare attività vissute in modo condiviso e
partecipato con altri. La dimensione laboratoriale privilegia la modularità e la flessibilità, il controllo, la
verifica e la valutazione dei processi attivati e dei risultati conseguiti. Ha inoltre il vantaggio di essere
facilmente inseribile in tutti gli ambiti disciplinari, dai campi di esperienza della scuola dell'infanzia alle
discipline della scuola primaria. Il laboratorio è il luogo in cui non solo si elaborano i saperi, ma anche un
insieme di opportunità formative per produrre nuove conoscenze e sviluppare nuove competenze. In questa
prospettiva l'azione educativa si sposta dall'insegnamento all'apprendimento, cioè ai processi del "far
apprendere" e del riflettere sul fare, allo scopo di rendere gli allievi consapevoli dei processi che vivono. La
didattica breve non è un vero e proprio metodo, è soprattutto un invito rivolto a tutti gli insegnanti ad
assumere mentalità da ricercatori di metodi, a cominciare dalla propria disciplina. Sarà utilizzata anche della
didattica interculturale, rivolta a tutti gli studenti, come strumento per lo sviluppo della capacità di ognuno
di capire il mondo (aumento delle life skills) e l’acquisizione e rafforzamento delle competenze chiave
trasversali o life skills.
C3 .6 Criteri di verifica e di valutazione dell’intervento Saranno effettuati controlli periodici: valutazione iniziale o diagnostica, intermedia e formativa, finale e
orientativa. Attraverso criteri e strumenti comuni di rilevazione, misurazione, raccolta dati, valutazione,
osservazioni sistematiche e introduzione di correttivi: monitoraggio dei gruppi per le attività extracurricolari
assunzione degli esiti all'interno dei consigli di classe/interclasse; monitoraggio frequenza alunni;
questionari famiglie e alunni (che indicheranno la validità dell’attività in rapporto alla partecipazione, alla
socializzazione, all’interazione comunicativa e all’apprendimento di ciascun alunno). Griglie per
l’autovalutazione. La valutazione terrà conto della personalità del grado di integrazione raggiunto, dei livelli
cognitivi, del prodotto e del processo di lavoro inerenti il progetto e dell’acquisizione delle conoscenze.
Essa sarà svolta, con il coinvolgimento delle famiglie, dai docenti coinvolti nel progetto, anche in rapporto
all’integrazione e alla convergenza con il P.O.F. Gli interventi, diversificati, attuati per cogliere l’unitarietà
dello sviluppo di ogni singolo alunno, la rispondenza dei metodi e degli strumenti, la collaborazione, la
solidarietà in ogni team (rapporto docenti,tutor, famiglie,) faranno riferimento al prodotto realizzato
dall’alunno, al processo di lavoro, all’acquisizione di conoscenze, ai risultati di apprendimento. Tutte le
attività saranno monitorate dal Dirigente e dal Referente per la valutazione.
C3 .7 Risultati conseguiti, per interventi di natura analoga, negli anni scolastici precedenti. Ricaduta del progetto nella didattica
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Comportamenti positivi da parte di bambine e bambini rispetto alla relazione, alla collaborazione, alla
motivazione e alla fiducia. Consolidamento del rapporto dei genitori con la scuola, frequentazione del
laboratorio apertura alla comunicazione ed al confronto interculturale. Arricchimento conoscitivo e
relazionale della generalità della comunità scolastica. Sul piano della scolarizzazione: incremento
ottimizzato del tempo scuola; introduzione di attività allettanti e diversificate rispondenti agli interessi dei
ragazzi; attività di recupero. A livello comportamentale: proposizione di nuove dinamiche relazionali
attraverso la ricomposizione dei gruppi per fasce di interesse; il rispetto delle regole di vita comunitaria,
delle opinioni e degli impegni altrui, nonché assunzione di atteggiamenti positivi e costruttivi, leali. A livello
cognitivo: Recupero delle competenze trasversali di base; miglioramento della qualità dell'istruzione per
favorire il possesso di competenze e saperi essenziali, spendibili nel sociale. Aggancio concreto con il
mondo esterno alla scuola: Enti, Associazioni, Istituzioni pubbliche e private, cooperative artistiche e di
solidarietà e volontari partecipano, spesso in qualità di esperti, alle attività proposte dalla scuola, creando
una sinergia ed una costruttiva collaborazione con il territorio..
C3 .8 Modalità di documentazione Dossier individualizzato (Portfolio) compilato dai docenti, utile all’interscambio di informazione all’interno
di una situazione insegnamento-apprendimento definita da un progetto significativo, nell’ottica di una
valutazione contestualizzata..
C4- IL PROGETTO PREVEDE L’UTILIZZO DEI MESI ESTIVI?
SI □ NO □x
Se SI specificare le attività…………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………………..
* I punti C.3.1 - C.3.2 - C.3.3 - C.3.4 - C.3 5 - C.3.6 - C.3.8 si configurano come una precisazione e/o specificazione delle azioni relative al progetto presentato in riferimento all’ anno 2014/2015. Il punto C.3.7 riguarda anche i percorsi più significativi di formazione, coerenti con la tematica progettuale, realizzati negli ultimi tre anni.
C5 ELEMENTI QUALITIVI DEL PROGETTO 1 Livello di coinvolgimento della realtà scolastica nel suo insieme, sia nella progettazione ,sia nella realizzazione delle attività ( docenti, dirigenti, altri operatori ) Il C.d.D. ha condiviso l’idea di progettare un
percorso di educazione interculturale perché coerente con l’azione unitaria della scuola, tesa a rispondere alle urgenze
del contesto sociale di riferimento. Inoltre il presente progetto si pone in continuità con le attività proposte dalla scuola
negli ultimi anni: FSE, FIS, Art.9 (il progetto unitario del POF verte sui temi dell’educazione alla legalità, alla
solidarietà e alla cooperazione). Il progetto, deliberato dal C.d.D., si integra nel POF come attività di arricchimento
dell’offerta formativa. In tale occasione si è creata la massima condivisione e consapevolezza su tutti i processi
programmati, offrendo anche spunti di riflessione e di arricchimento. I Consigli d’interclasse, sia nella composizione
allargata ai genitori sia con la sola componente docente, svolgono, nel progetto la funzione specifica di assicurare il
coordinamento con le attività curricolari. È previsto un corso di formazione sul tema dell’intercultura. 2 innovazione metodologico didattica in ottica interculturale in merito a : curricoli – contenuti - saperi attività
L’educazione interculturale s’identifica con un processo generale d’innovazione pedagogica, si dimostra efficace anche
rispetto ad un focus specifico, com’è quello della risoluzione dei conflitti, o delle difficoltà d’apprendimento, o delle
tensioni generate dalla convivenza con le nuove migrazioni. L'educazione interculturale, quindi, non è uno
specialismo, una disciplina aggiuntiva che si colloca in un momento prestabilito e definito dell'orario scolastico, ma è
un approccio per rivedere i curricoli formativi e la gestione delle differenze, delle identità, dei bisogni di
apprendimento. Oggi la maggior parte dei curricoli scolastici sono pianificati in base ad obiettivi declinati sotto forma
di competenze da acquisire. È l’approccio seguito anche dal QCER (Quadro Europeo Comune di Riferimento per le
Lingue) che mira a promuovere per tutti i cittadini lo sviluppo di competenze in più lingue allo scopo di migliorare la
qualità della comunicazione e della reciproca comprensione tra i cittadini europei di lingue e culture diverse e di
facilitare in tal modo la mobilità e gli scambi. Di fronte alla diversità delle competenze linguistiche e culturali che si
tratta ormai di includere nei percorsi di formazione e, in generale, di fronte al numero sempre crescente di materie
scolastiche, il concetto di economia curricolare acquisisce sempre maggiore importanza. Lo scenario curricolare
contribuisce a rendere economico il curricolo dando al curricolo due tipi di coerenza:-una coerenza verticale (o
longitudinale) attraverso il percorso di apprendimento superando i vari livelli del sistema distruzione, in particolare a
livello nazionale e regionale (“macro”);-una coerenza orizzontale tra le lingue (e le altre discipline), che è di vitale
importanza nel momento della scelta dei metodi, dei materiali e delle modalità di cooperazione tra gli insegnanti a
scuola (“meso”).
Il curricolo, strutturato in tre aree, propone una riflessione/educazione del sé, modalità finalizzate all’interazione
responsabile e azioni per lo sviluppo di competenze interculturali:
area linguistica-espressiva o laboratorio della lingua
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area artistico-creativa o laboratorio dell’arte
area della rielaborazione e del linguaggio teatrale
“L’approccio morbido” alla lingua italiana passa attraverso momenti creativi e lavori di gruppo nei
quali bambini italiani e stranieri lavorano insieme fin dalla fase progettuale. I laboratori
rappresentano centri di cultura e di aggregazione, palestre di collaborazione e fonte di
“informazioni interculturali”. L’arte e le sue varie espressioni (pittura, ceramica, murales, lettura,
poesia, musica, teatro ecc.) come momenti di alta coesione interculturale, linguaggio universale nel
quale tutti si riconoscono. I vari laboratori potranno “ aprirsi” tra loro, scambiarsi esperienze e
attuare collaborazioni. E’ prevista anche la possibilità di un’apertura periodica con attività
complementari a quelle svolte. Nel Laboratorio di lettura si prevede anche l’aggancio con la poesia
( incontri con poeti e scrittori) e con la musica ottenendo così, all’interno dei “Laboratori – guida
“, vere e proprie finestre aperte su quelle attività di valore universale che sono particolarmente
adatte e indicate anche dalle disposizioni ministeriali, all’integrazione dei bambini stranieri e alla
convivenza civile e democratica. Nell’ultima fase del progetto è stata poi inserita la
drammatizzazione. In questa attività troveranno spazio testi e rappresentazioni provenienti da
diverse aree culturali con l’evidente finalità di promuovere il dialogo e l’arricchimento
interculturale di tutti gli alunni. Le mostre e gli spettacoli in spazi pubblici, momenti di apertura a
tutta la scuola e alla comunità, sono incontri dedicati all’esposizione di opere grafiche e pittoriche
ma dedicati anche alla musica o al teatro il cui scopo fondamentale è quello di focalizzare
l’attenzione di tutto il territorio sul problema interculturale e sull’azione prodotta in questo senso
dalla scuola. Nei diversi percorsi laboratoriali sono previste uscite didattiche per esplorare e
conoscere la città, allo scopo di progettare e gestire azioni promozionali per sensibilizzare
l’Amministrazione Comunale e la comunità alle tematiche affrontate.
3 Produzione di materiali didattici interculturali da utilizzare successivamente in classi con presenza di alunni stranieri La produzione di materiali didattici centrata sulle stesse interpretazioni plurali di un'idea, proporrà itinerari che
spaziano dalla conoscenza dei diversi paesi e culture, allo sviluppo di atteggiamenti di curiosità e apertura, alla
revisione dei contenuti della programmazione scolastica. Nella prima parte vengono proposte le “mappe” per orientarsi
nell’educazione interculturale e le parole / chiave che la definiscono: identità, storia di sé, differenza, apertura
culturale, reciprocità dello scambio, … La seconda parte propone tre temi sui quali lavorare in classe per “fare”
educazione interculturale:- l’approccio autobiografico; - la narrazione e la fiaba; - la revisione dei curricoli di studio e
l’individuazione di nuclei tematici trasversali alle discipline. 4 Collaborazione con mediatori linguistico culturali ( coinvolgimento sia nella progettazione ,sia nella realizzazione delle attività) In fase di progettazione ci si è avvalsi della collaborazione gratuita di una sociologa esperta in mediazione culturale
(autrice di “Mediazione culturale” - Pubblicazione UTET e altro). Nella realizzazione delle attività oltre la suddetta
esperta, collaboreranno le associazioni di volontariato presenti sul territorio. 5 Partecipazione dei genitori italiani e/o stranieri alle iniziativa della scuola ( coinvolgimento sia nella progettazione ,sia nella realizzazione delle attività I genitori hanno collaborato in fase di progettazione; dai loro suggerimenti è emersa la necessità di un intervento di
formazione anche per i genitori. Si tratta di un percorso che non offre soluzioni preconfezionate da parte di esperti
dell’educazione, ma che parte dalle esperienze di vita dei genitori, perché vengano utilizzate creativamente Il percorso
con i genitori è un momento di contatto con sé stessi, un’opportunità di scambio di esperienze e di vissuti, alla luce di
informazioni utili su tematiche parallele a quelle prescelti per gli alunni. Gli incontri con i genitori si terranno in spazi
appositamente attrezzati dove sarà possibile il confronto e il dibattito con la partecipazione di esperti, offrendo
occasioni di crescita sul loro ruolo e sull’opera educativa, affinchè acquisiscano la conoscenza e la condivisione che la
diversità, sia essa culturale, sociale, economica o religiosa, è una ricchezza per lo sviluppo di una società che
nell’integrazione e nel rispetto della diversità vede il proprio presupposto contro ogni forma di intolleranza. L’obiettivo
principale è riferito all’ampliamento della conoscenza della diversità religiosa, culturale, sessuale, di razza, attraverso
la costruzione di relazioni significative nel gruppo dei genitori (stranieri e italiani) e con lo scambio esperienziale. Ciò
aumenterà le competenze di base che costituiscono le basi di conoscenza e di capacità di un individuo, nonché il
campo da cui deve svilupparsi la flessibilità del singolo, la sua capacità di adattarsi alle mutazioni sociali e culturali. 6 Rete che realizza il progetto nel territorio, promuove e coinvolge forme di collaborazione e modalità di utilizzo delle risorse Il nostro piano dell'offerta formativa si è andato via via definendo secondo un'ottica di RETE che accoglie. Lavorare
secondo un'ottica di rete ha voluto dire operare una scelta metodologica ben precisa dal punto di vista cognitivo, che si
basa sulla convinzione che l'apprendimento non è un processo lineare, ma si svolge secondo interconnessioni tra
conoscenze già possedute e conoscenze nuove, utilizzando dei collegamenti continui e risistemando il bagaglio di
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informazioni e di saperi esplicitabili anche attraverso la progettazione e la stesura grafica di mappe. Saranno attivati
laboratori tematici in collegamento col curricolo, in attività aggiuntive (con possibilità di orario continuato-mensa), sia
negli eventuali tempi aggiuntivi attivati con le risorse del fondo d’Istituto. Tutto questo comporta un aggancio concreto
con il mondo esterno alla scuola: CRIT S.M.S. Padre Pio, Enti, Associazioni, Istituzioni pubbliche e private,
cooperative artistiche e di solidarietà e volontari partecipano, spesso in qualità di esperti, alle attività proposte dalla
scuola, creando una sinergia ed una costruttiva collaborazione con il territorio. 7 Organizzazione nella scuola di azioni sistematiche e/o di buone pratiche a favore degli alunni stranieri Il Protocollo di accoglienza nella nostra scuola delinea prassi condivise di carattere:
- amministrativo e burocratico (l’iscrizione)
- comunicativo e relazionale (prima conoscenza)
- educativo-didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, educazione interculturale, insegnamento
dell’Italiano L2)
- sociale (rapporti e collaborazioni con il territorio)
Il protocollo prevede:
- Una Commissione intercultura;
- L’individuazione di una persona in segreteria che accolga la prima domanda di iscrizione e metta in contatto l’alunno
straniero e i suoi genitori con il docente referente
- Una modulistica e un libretto di presentazione della scuola in varie lingue (in fase di realizzazione);
- Un docente referente, che dialogando con la famiglia, raccolga le prime informazioni;
- Un docente che accompagni e accolga lo studente in classe;
- Un docente e un ATA che si occupano dell’archivio studenti stranieri (per seguire il loro percorso all’interno della
scuola, i successi e gli insuccessi);
- Un docente che si occupi dell’archivio dei materiali didattici utili in classe quando è presente un alunno straniero o
nel laboratorio di italiano L2;
La commissione intercultura mantiene i rapporti con i genitori stranieri, facilita l’ingresso di bambini e ragazzi di altra
nazionalità nel sistema scolastico e sociale, sostiene gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto,
favorisce l’incontro con le altre culture, sensibilizza gli operatori della scuola all’inserimento, all’accoglienza e
all’integrazione degli alunni stranieri, promuove la comunicazione e la collaborazione fra scuole e territorio sui temi
dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo integrato
D) PIANO FINANZIARIO (da riportare come di seguito riportato nel limite massimo di 3.200,00
Euro, comprensivi degli oneri a carico dello Stato e in relazione ai seguenti massimali di spesa) .
Relativamente al Piano finanziario si ricorda che:
sono ammissibili esclusivamente le spese destinate al personale docente e ATA (Amministrativo-
Tecnico-Ausiliario) impegnato nel progetto (es. progettazione, coordinamento, tutoraggio, attività
aggiuntive) ed in servizio nell’anno di riferimento del bando, oltre ad una eventuale attività di
formazione(1)
;
le spese ammissibili devono essere distribuite in modo equilibrato(2)
, per privilegiare le azioni
rivolte agli studenti .
Si ritiene opportuno evidenziare che le ore di progettazione, coordinamento, tutoraggio e copresenza sono da
considerarsi attività aggiuntive e pertanto andranno retribuite come da massima contrattuale (rif.). Solo le
attività di insegnamento e di lezione frontale saranno retribuite nella misura stabilità dal CCNL 29.11.2007
Comparto Scuola.
(2) Massimali
(progettazione, coordinamento, tutoraggio, verifica, valutazione, documentazione) max. 30% dell’importo
autorizzato;
Attività di insegnamento max il 70% dell’importo autorizzato .
Funzioni docenza h 75 Euro 2.240,00
Progettazione h 10 Euro 232,30
Monitoraggio/documentazione h 10 Euro 232,30
D.S.G.A. coordinamento amministrativo h 10 Euro 245,50
Personale ATA h 18 Euro 249,90
Totale progetto Euro 3.200,00
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Delibera di approvazione del progetto da parte del Collegio Docenti
N. 14 in data 04/12/2014 Il D.S. dichiara che le attività di cui ai Progetti ex art. 9 CCNL relative agli aa.ss. 2012-2013 e 2013-2014
- sono state concluse [X]
- non sono state concluse []
Compilazione a cura del Nucleo Provinciale di: ………………………………………
Punteggio totale attribuito al progetto.
…./100
IL NUCLEO DI VALUTAZIONE
Data, ………………………………………..
Timbro
dell’Istituto Il Dirigente Scolastico
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