miss_omi_01_02_2013

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    Rinnovata speranza

    Dal Sinodosulla Nuova

    evangelizzazione

    dossierIntervista aBenedetto XVI sul futuro dellEuropa

    attualitP. Belingheri in Indonesia: la Chiesa vicina alla gente

    fattiIl servizio alla Procura delle Missioni Esteredi p. Ventriglia

    MISSIONIOMIRIVISTAMENSILEDI ATTUALIT MISSIONARIA

    n. 01/02 GENNAIO-FEBBRAIO 2013

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  • SOMMARIOBurlo, nel giardino di Maria 04di Fabio Ciardi OMI

    Una Chiesa vicina alla gentedi Salvo DOrto OMI 06

    Murano e Burano 10di Thomas Harris

    Notizie in diretta 22 dal mondo oblatoa cura di Elio Filardo OMI

    Mgc news 25

    Sostenere al missione ad gentes 30di Pasquale Castrilli OMI

    Gioia e commozione a Medjugorje 34di Francesca Vuono Giordano

    Lettere al direttore 02

    Storia di storie 13

    Lettere dai missionari 37

    Qui Uruguay, Qui Senegal 39

    DOSSIER

    14UNA FOTO

    PERPENSARE

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    attualit

    news

    fatti

    missioni

    MISSIONI OMIRivista mensile di attualitAnno 20 n.1-2 gen.-feb. 2013

    La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

    EDITOREProvincia dItalia dei MissionariOblati di Maria ImmacolataVia Egiziaca a Pizzofalcone, 3080132 Napoli

    REDAZIONEVia dei Prefetti, 3400186 Romatel. 06 6880 3436fax 06 6880 [email protected]

    DIRETTORE RESPONSABILEPasquale Castrilli

    REDAZIONESalvo DOrto, Elio Filardo,Gianluca Rizzaro, Adriano Titone

    COLLABORATORINino Bucca, Claudio Carleo, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Guzzo, Thomas Harris, Sergio Natoli, Luca Polello, Claudia Sarubbo, Giovanni Varuni

    PROGETTO GRAFICOE REALIZZAZIONEElisabetta Delfini

    STAMPATipolitografia AbilgrafRoma

    FOTOGRAFIESi ringrazia Olycomwww.olicom.it

    UFFICIO ABBONAMENTIVia dei Prefetti, 34 - 00186 Romatel. 06.9408377 - fax [email protected]

    Italia (annuale) 17 euroEstero (via aerea) 37 euroDi amicizia 35 euroSostenitore 65 euro

    Da versare su cc p n. 777003 intestato a:Missioni OMI - Rivistadei Missionari OMIvia Tuscolana, 73 - 00044 Frascati (Roma) Finito di stamparedicembre 2012Reg. trib. Roma n 564/93Associata USPI e FESMI

    www.missioniomi.itwww.facebook.com/missioniomi

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    di Carmine Tabarro

    dossier

    Lassemblea dei vescovi ha proposto ad un mondo liquido, che muta rapidamente, valori e evangelici e missionari

    Conferme e nuoveprospettive

    al Sinodo sulla Nuova evangelizzazione

    Tra i tanti discorsi proposti, nei giorni del Sinodo sulla Nuova evangelizzazione, svoltosi a Roma dal 7 al 28 ottobre, tre sono stati forse i pi apprezzati e applauditi: le parole di un giovane catechista laico di Roma, nominato dal papa tra gli uditori, come anche le parole del vescovo croato di Tromso, in Norvegia e del vescovo, di origine francese, di Phnom-Penh, in Cambogia. Lo stesso papa Benedetto XVI, nel discorso che ha

    tenuto in aula sinodale il 27 ottobre, ha affermato il suo apprezzamento per le e testimonianze della Chiesa che cresce e vive dove piccola e povera.

    Riportiamo una breve sintesi di questi interventi: TOMMASO SPINELLI, catechista di giovani catecumeni presso lufficio catechistico della diocesi di Roma. A maggior ragione oggi che le famiglie sono disunite e spesso abdicano al loro ruolo educativo, i sacerdoti testimoniano ai giovani la fedelt ad una vocazione e la

    significativiTre interventi

    Sono passati cinquantanni da quel profetico evento che stato il Concilio Vaticano II, preparato e vissuto come una nuova pentecoste: da allora, pi volte la Chiesa cattolica ha fatto ricorso allo strumento del Si-nodo per leggere i nuovi segni dei tem-pi e delineare scelte concrete per la vita dei cattolici.Cos, per tre settimane, circa duecen-tocinquanta vescovi, giunti da diversi continenti, si sono ascoltati, hanno pre-gato, hanno ricercato insieme, hanno discusso e dialogato.Seguendo il Sinodo attraverso i di co-municazione, il primo aspetto che col-pisce stato il suo respiro mondiale. Si comprende anche quanto sia importan-te avere uno sguardo informato e at-tento alle diverse situazioni positive e difficili che attraversano la Chiesa. In questo senso un altro dato che emerso dal Sinodo, che la Chiesa cattolica

    chiamata a vivere sotto il segno della crisi: nellEuropa di antiche radici cri-stiane, la trasmissione della fede cono-sce fatiche e difficolt.La Chiesa registra una diminuzione delle vocazioni e, in una societ segna-ta dal postsecolarimo, appare a volte periferica e marginale. vero che nella cultura dominante ci sono ancora al-cuni elementi ispirati al cristianesimo, ma questi valori spesso sono pi esteti-ci che concreti - valori che privilegiano lindividualismo e la negazione di ogni forma di fraternit e di vincolo comu-nitario.In Occidente, il cristianesimo ormai una religione tra le altre e lindifferen-tismo della societ postconsumistica mette in difficolt i cristiani che vor-rebbero essere il samaritano che aiuta il cammino di umanizzazione at-traverso lannuncio stesso del Vangelo.Nei continenti come il Sud America,

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    una foto per pensare

    Storie di vita

    Tra profumi d'acqua salata

    e doni,di un mare generoso,affiorano

    storie di chi,in reti calate e raccolte,

    intreccia paure e desideri. Storie

    di chi vive umili fatiche dispensatrici

    di vita; di chi con sudore raccoglie

    ci che celato nella profondit

    dell'abisso,riportando alla luce

    una storia nuova,riscoprendone

    l'essenza pi vera.

    foto Alessandro Milella, [email protected] Claudia Sarubbo, [email protected]

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  • 1MISSIONI OMI 01/02_13

    editoriale

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    Rinnovata speranza

    Dal Sinodosulla Nuova

    evangelizzazione

    dossierIntervista aBenedetto XVI sul futuro dellEuropa

    attualitP.Belingheri in Indonesia: la Chiesa vicina alla gente

    fattiIl servizio alla Procura delle Missioni Esteredi p. Ventriglia

    MISSIONIOMIRIVISTAMENSILEDI ATTUALIT MISSIONARIA

    n. 01/02 GENNAIO-FEBBRAIO 2013

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    Tranquilli. La rivista che avete tra le mani sempre la fedelissima Missioni OMI, da 92 anni sulla breccia dellinformazione missionaria (nasceva nel 1921 con il titolo La Voce di Maria). Nella sua lunga storia il pe-riodico dei Missionari Oblati di Maria Immacolata si rifatto il look in diverse occasioni.Non solo in occasione dei cambi di testa-ta come nel 1952 quando si chiam Fino la Polo o nel 1959 quando usc con lat-tuale dicitura Missioni OMI, ma anche in varie altre occasioni. Quello che in gergo viene definito restyiling fa parte del nor-male andamento di ogni giornale, quoti-diano, settimanale o mensile che sia. In realt anche le testate giornalistiche tele-visive e radiofoniche rinnovano periodi-camente grafica e suoni. la vita stessa che richiede cambiamen-ti, aggiornamenti, novit e ottimizza-zioni. Gli italiani cambiano automobili, frigoriferi e apparecchi televisivi a inter-valli pi o meno regolari. Le cose si con-sumano ed necessario sostituirle, Ma anche quando lusura del tempo non le ha intaccate, a volte necessario, dopo al-cuni anni, passare ad una versione, dicia-mo, pi aggiornata dello stesso prodotto. Capita, a volte, di non abbandonare la marca, ma di cambiare il modello.Forse pu essere inteso cos anche que-sto cambiamento di Missioni OMI. Stes-sa marca, ma modello diverso, versione

    aggiornata e attualizzata dello stesso prodotto la cui qualit abbiamo imparato a conoscere e sostenere in tanti anni di fedelt.La continuit con il passato espressa in maniera significativa dallo stesso tipo di carattere tipografico della testata che abbiamo volutamente mantenuto ad in-dicare uninnovazione nel solco della continuit. Abbiamo voluto porre mag-giormente in rilievo la sigla OMI, per-ch molti identificavano questa rivista chiamandola semplicemente Missioni mentre per noi sempre stata Missioni OMI. Ci sono alcune nuove rubriche, ci saranno vecchie e nuove firme.Ci piace intendere Missioni OMI come un laboratorio dove poter fare del buon giornalismo a servizio della missione. Far conoscere storie, persone, avveni-menti che hanno come protagonisti i Missionari Oblati di Maria Immacolata, i giovani e i laici che condividono il cari-sma di S. Eugenio de Mazenod e la gente che essi incontrano e servono in tanti an-goli del pianeta.Con un occhio anche ai nuovi mezzi di comunicazione, a cominciare da inter-net, che sempre pi costituiscono un linguaggio pi che uno strumento di cui soprattutto le giovani generazioni sono molto esperte.Contiamo sullamicizia e sul sostegno di voi lettori.

    Pasquale Castrilli OMI

    Sempre noi

    [email protected]

    MISSIONIOMI

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    lettereal direttore

    La balbuzie di JacopoSul numero di Missioni OMI di ottobre 2012 di mi ha coinvolto la testimonianza di Jacopo e della sua Cara amica balbuzie. Unopportunit interessante per avvicinare da diversi punti di vista una realt che mi riguarda da vicino. Jacopo mio amico e gli sono affezionata. Nella semplicit e sincerit di quanto ha condiviso, ha offerto a me, e a quanti lo hanno letto, un modo per convivere con le piccole o grandi diversit che tanto ci pesano, ma che ci rendono ancora pi unici e irripetibili.

    Suor FrancescaCastelgandolfo (Roma)

    Abbiamo raccolto anche da altri lettori un particolare gradimento di quegli articoli cui fa riferimento. Colpisce la serenit con cui Jacopo, scolastico oblato italiano, parli di questa difficolt della comunicazione orale. Facciamo il tifo per lui: sar senzaltro un valido missionario e predicatore.

    Un valore enormeLa missione che ogni giorno i missionari compiono nel mondo ha un valore enorme e incommensurabile. Io ho avuto la fortuna di vivere tanto tempo fa una missione popolare con il Movimento Giovanile Costruire in Calabria che ha cambiato la mia vita, perch mi ha permesso di avvicinarmi al prossimo cercando di ascoltarlo ed aiutarlo per come mi possibile. Ringrazio i Missionari OMI, perch sanno come comunicare la gioia di

    vivere la missione, con un linguaggio damore che va dritto al cuore.

    MariellaLatina

    Una luce per la MissioneNella notte tra il 20 e il 21 ottobre, la chiesa di San Domenico a Cosenza rimasta aperta, per pregare in preparazione alla Giornata Missionaria Mondiale. Nella prima parte della serata la diocesi si radunata per vivere la veglia missionaria

    diocesana conclusasi con il mandato missionario da parte del vescovo mons. Salvatore Nunnari. Ha poi avuto luogo unaltra parte fortemente voluta e curata dalla famiglia oblata: una notte di adorazione eucaristica dal titolo Una luce per la missione con la preghiera per i missionari nel mondo e per le vocazioni missionarie. Gli Oblati della comunit di Cosenza, le famiglie, i consacrati e i giovani, del MGC e non, hanno coperto con dei turni tutte le ore

    MISSIONIOMI

    SUL DESK DEL DIRETTOREAMMI. Negli ultimi mesi del 2012 diverse comunit italiane dellAMMI (Associazione

    Missionaria Maria Immacolata) si sono attivate per la campagna di rinnovo abbonamento. Tra esse segnaliamo le comunit di Vercelli, Messina e Taranto. A Taranto in particolare il direttore della rivista, il 10 novembre, ha incontrato la vivace comunit AMMI.

    Numeri. I Missionari OMI della Provincia mediterranea sono attualmente 247:140 in Italia, 33 in Spagna, 49 in Senegal-Guinea Bissau, 13 in Uruguay, 6 in

    Venezuela, 4 in Romania, 2 nel Sahara occidentale. 44 invece il numero totale delle comunit oblate della Provincia: 21 in Italia, 5 in Spagna, 1 in Romania, 2 in Venezuela, 10 in Senegal-Guinea Bissau, 1 nel Sahara occidentale, 4 in Uruguay. Quattro Oblati sono presenti nella comunit internazionale di Lourdes. Lo ha reso noto p. Alberto Gnemmi, superiore provinciale, nella sua relazione allincontro dei superiori delle comunit, svoltosi a Frascati lo scorso novembre.

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    della notte. Per loccasione era stato chiesto agli Oblati in missione di inviare delle intenzioni di preghiera. A seguire alcune.

    Sara TripicchioCosenza

    La Missione ha bisogno solo di preghiera... ed ancora di preghiera.Quali sono le intenzioni di preghiera che mi stanno pi a cuore? Pregare per questo povero ed affaticato missionario che sono io, pregare perch possa imparare ad amare solo Lui e sempre Lui, pregare per questi

    poveri fratelli che ogni giorno vivono sulla strada abbandonati da tutti.Pregare per i miei ragazzi difficili e ribelli solo perch nel cuore hanno tante ferite Pregare per questa mia missione che ogni giorno si fa pi pesante e difficile

    p. Vincenzo BordoCorea

    Esattamente il 13 ottobre 1992 partivo per il Senegal, giovane missionario con nel cuore pi il senso dellavventura che il senso di Dio. A distanza di venti anni ho capito che

    la missione un progetto damore: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, dunque la Missione prima di tutto un atto di amore verso ogni uomo che il sangue di Ges ha riscattato. Vorrei pregare con voi perch nella nostra Chiesa la smettiamo di romperci la testa per quello che non va, la finiamo di organizzare tante cose quando la sola importante incontrare lAltro per comunicare non una dottrina, ma una persona, Ges

    p. Bruno FaveroSenegal

    Carissimi giovani e laici di Cosenza. Oggi sono in India e sono in unione con tutti voi che pregate in adorazione davanti al Signore nellEucaristia, il Pane della Vita. Prego che la benedizione di Dio scenda su tutti voi: lamore di Dio, la sua pace, il perdono, la riconciliazione, la gioia e la salute. Ho ununica intenzione e so che avete gi pregato per questa: la Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Per ogni uomo sacerdote, fratello o giovane in formazione, per tutti i laici associati con noi e con il carisma di S. Eugenio de Mazenod. Grazie per le vostre vite generose di testimonianza e di preghiera. Con tutto laffetto e la benedizione! Vostro fratello Oblato in Ges Cristo e Maria Immacolata

    p. Louis Lougen superiore generale OMI

    Sopra, Una luce per la Missione a Cosenza. A fianco dei giovani calabresi del Movimento Giovanile Costruire

    Para que tengan vida il programma che gli OMI di Montevideo (Uruguay) conducono tutti i gioved su Radio Maria Uruguay dalle 20.30 alle 22.15,ora locale. possibile ascoltare le trasmissioni dal sitowww.radiomaria.org.uy.

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    nel giardino di MariaBurlo,

    mezzanotte quando scendo dalla macchina. Sono in aper-ta campagna, nel pi profondo silenzio. Il cielo terso e la Via lattea, nel suo distendersi irregolare, brilla di luce vivissima. Al mattino gli ampi spazi si popolano di giovani. La scuola di Burlo, in Vestfalia riprende vita. Mi trovo nel centro nord della Germania al confine con lOlanda, in una vasta zona agricola. Nelle vicinanze Kem-pen, lantica Kempis, mi ricorda il pre-sunto autore dellImitazione di Cristo, Tommaso da Kempis, e la grande tra-dizione mistica qui sorta alla fine del 1300 lungo il fiume Reno, detta appun-to mistica renana.Il primo monaco venne in queste cam-pagne nel 1220. Qualche anno pi tar-di arriv lantico ordine monastico dei

    Guglielmini, sostituiti poco dopo dai Cistercensi, che costruirono una loro chiesa. Chiamarono quel luogo Ma-riengarden, giardino di Maria.A Burlo non trovo gli antichi monaci, ma gli Oblati, qui arrivati allinizio del 1900. Vennero per dar vita ad una scuola apostolica; s, una scuola per formare i futuri apostoli, i missionari. Istituirono medie e liceo e formarono tanti ragazzi che partirono per il mon-do ad annunciare il Vangelo. Adesso c ancora una bellissima scuola mo-derna, per i ragazzi della regione che ricevono una educazione deccellenza. rimasto lunico liceo degli Oblati in

    tutta Europa; porta ancora il nome di Mariengarden.Gli ambienti scolastici sono moderni, dislocati in diversi edifici in una gran-de estensione di prati e boschi. Lulti-ma costruzione il grande auditorium con sale dincontri, mensa e bibliote-ca, dove si tiene un fitto programma di eventi anche per la vicina cittadina. Esco nella piazza centrale al momento dellintervallo per gustare il ronzio de-gli giovani. Particolare punto di attra-zione i banchi con la vendita di fette di torta per raccogliere i soldi in vista di una festa degli studenti. I due cappel-lani Oblati sono in mezzo a loro, come

    attualit

    Burlodi Fabio Ciardi [email protected]

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    Burlo,

    sempre. Sono rimasti gli unici Padri che lavorano nella scuola. Anche il direttore non Oblato, ma un gentilis-simo signore che mi accoglie con una festa infinita e con qualche parola in italiano; sembra pi Oblato degli Obla-ti. Mi guida nella visita alla scuola. Visto che gli Oblati non insegnano pi, occorre assicurare una formazione ai professori, in modo che portino avan-ti listituzione secondo lideale oblato. Ecco perch nel pomeriggio, con una sessantina di loro, vado a Freckenhorst per passare due giorni a riflettere in-sieme sulla vocazione oblata. Nel viaggio verso Freckenhorst attra-versiamo Mnster, una citt invasa da biciclette, con appositi semafori e parcheggi ovunque. Giungiamo in un bel centro per convegni della diocesi, circondato, come tutto il paesaggio che ho visto fin qui, da fattorie e bo-schi. Lungo le vie, come per i sentieri o agli angoli delle case, testimonianze di una fede antica e radicata: edicole

    della Madonna, statue del Sacro Cuo-re, crocifissi.Eccomi dunque con sessanta profes-sori, alcuni tanto giovani da sembra-re ancora studenti, accanto ad altri pi sperimentati. Passiamo assieme mo-menti intensi nei quali ripercorriamo lesperienza spirituale di S. Eugenio, dalla quale sono sorte uninfinit di iniziative tra le quale anche lesperien-za formativa in questa regione della Germania. Linteresse altissimo, tut-ti sono in ricerca dei valori che hanno animato per un secolo la loro scuola e che vogliono mantenere vivi. Chi stato colpito da un aspetto, chi da un altro: limprescindibile incontro con Cristo e la scoperta del suo infinito amore personale per ognuno, il senso della sincera donazione di s (non questa loblazione?), il desiderio di tra-smettere i valori cristiani (non questa la missione?). Dopo aver ascoltato la storia di S. Eugenio un professore mi dice: Questo giovane di venticinque

    anni, figlio di divorziati, senza futuro, smarrito Cerano tutte le premesse per una crisi depressiva. Invece la sco-perta di essere amato da Cristo ha dato senso alla sua vita. Ha trovato lamore di Dio proprio in mezzo alle difficolt e al dolore. Ho una figlia con un tumo-re, una tragedia. Anche in questo dolo-re posso trovare lamore di Dio.Attraverso la proiezione delle foto e il racconto dei viaggi che in questi anni mi hanno portato per i pi diversi Pa-esi del mondo, ho condotto anche i professori nei luoghi dove vivono e lavorano gli Oblati. Sono rimasti sor-presi, fra laltro, nel vedere che i nostri missionari guidano licei analoghi in tanti altre parti del mondo, dal Messi-co allAustralia, dalle Filippine a Hong Kong, continuazione delle scuole ini-ziate tanti anni fa con lo scopo di por-tare il Vangelo ai giovani.Una missione che i professori di Burlo sono fieri di continuare, accanto agli Oblati. n

    Ottocento gli studenti che arrivano

    ogni giorno da un raggio di venti chilometri. C anche il coinvolgimento dei genitori alla vita scolastica. Essi svolgono ad esempio volontariato permettendo il funzionamento della biblioteca.Un edificio adibito ad accoglienza di studenti di altre scuole che vengono da diverse parti per qualche giorno di studio o di ritiro.www.gymnasium-mariengarden.de

    MariengardenGymnasiumSopra, il preside

    della scuola tra il cappellano e il provinciale dei Missionari OMI. A fianco labside della chiesa cistercense di Burlo, oggi parrocchia tenuta dagli Oblati

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    di Salvo DOrto [email protected]

    attualit

    Intervista a p. Natalino Belingheri, missionario in Indonesia. Tra passato e presente un impegno di solidariet e formazione

    Una Chiesa

    La presenza di Oblati italiani in altre Pro-vince della Congregazione stata, e continua ad essere, un segno di missio-nariet. Tre Omi italiani sono in Indonesia: p. Carlo Bertolini, p. Giuseppe Rebussi e p. Nata-lino Belingheri. In questa intervista, p. Natalino racconta uno spaccato dellattivit dei Missionari Oblati di Maria Immacolata in Indonesia: limpegno per la formazione cristiana, culturale e sociale. I Missionari Oblati di Maria Immacolata sono ricordati come i Missionari dellepopea

    vicina alla gente

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    Una Chiesa

    bianca a motivo delle missioni nel Polo Nord. In Indonesia siamo stati gli iniziatori della Chiesa e qualcu-no ipotizza la scrittura di unepopea verde. In poco meno di trentanni siete riusciti a costruire una diocesi a partire da una parrocchia, comin-ciando da Tarakan e andando verso linterno del KalimantanVedendo il piccolo gruppo di Oblati italiani, tornati dal Laos, direi che cer-tamente avevano unesperienza che ha permesso unimmediata integrazione. Quando il vescovo ci ha affidato que-sta zona del Nord del Paese, per noi non stato un trauma, ma una gioia! Senza tante chiacchiere ci siamo but-tati e abbiamo visto che tutto stato frutto di Dio che ci ha preceduto; lo Spirito Santo che precede tutto e ci ha anche protetti dandoci una salute, in genere, di ferro.Ci siamo adattati ad una vita semplice,

    molte volte isolata, una vita spesa in mezzo alla gente senza nessuna prete-sa, con questunico ideale di costruire la Chiesa. Abbiamo visto che con que-sta costanza, con questo programma fatto insieme, quasi senza accorgerci, e con la risposta della gente, da un vil-laggio allaltro, da una comunit allal-tra, la zona si sempre pi allargata. Linteresse aumentato verso la Chie-sa Cattolica.Ci siamo trovati cos, senza lodi e sen-za chiedere troppe glorie e medaglie, con una Chiesa, che s ancora pic-cola, povera e senza pretese, ma che ha la struttura principale: abbiamo un vescovo, quindici parrocchie con lin-serimento di altri missionari di altre congregazioni.Adesso la nostra diocesi si sta misu-rando con problemi seri, perch dopo lannuncio del kerigma che abbiamo fatto noi, c bisogno che lannuncio

    del Vangelo sia approfondito e consoli-dato con la trasmissione delle tradizio-ni cristiano-cattoliche. Non bisogna dimenticare, infatti, che viviamo qui in una pluralit di religioni, anche se la maggioranza cristiana. Ci sono tante Chiese protestanti che hanno un loro influsso; come noi abbiamo avuto un influsso su di loro. Vedendo come la Chiesa Cattolica ha portato avanti seriamente il lavoro in mezzo a questa gente, c stato un grande ascendente nelle altre chiese e senza fare tante pre-diche, tante cose che prima loro non facevano, per esempio nella loro litur-gia, le hanno cominciate a fare. Hanno cambiato mentalit riguardo alla Chie-sa Cattolica, prima era sempre odiata,

    JUGA DATANG Ben arrivatoSAYA SENANG BERTEMU

    DENGAN ANDA Sono felice di conoscerti.KERIGMA Parola greca che nel suo significato originale significa proclamazione, annuncio. Ges Cristo identifica s stesso come colui che venuto a proclamare la buona notizia ai poveri (Lc. 4). Il termine sta ad indicare anche il centro sintetico della fede cristiana alla quale ogni discepolo chiamato ad aderire: Ges Cristo, Crocifisso e Risorto, Signore e Salvatore.KABARGHENVIRA La parola che viene usata per dire Vangelo, significa notizia della gioia.

    DENOJIAH Sinonimo di Kabarghenvira nella lingua dei Punan. Vuol dire Il Padre porta la notizia buona.ASRAMA una specie di ostello. Gli occupanti, a pari spesa, possono stare per un periodo molto pi lungo rispetto ad altre forme di alloggio.DAYAK una sigla per indicare oltre duecento sottogruppi etnici del Borneo. Ciascuno di essi ha una propria lingua, tradizione, cultura e ordinamento giuridico. Originariamente animisti, molti dayak si sono convertiti al cristianesimo e alcuni recentemente hanno abbracciato lIslam. Una stima attesta che i dayak sono tra i due e i quattro milioni di persone.SELAMAT TINGGAL Arrivederci.

    indonesianePillole

    Tarakan

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    era la Chiesa di Satana che stava a Roma. Non una volta i padri sono stati trascinati pubblicamente in tribunale, non una volta siamo stati disprezzati in pubblico. Proprio questo odio, che era stato seminato senza nessun motivo, non sappiamo neanche perch, pian piano scemato.

    Siamo stati insieme al villaggio di Adiu, a quattro ore di macchina da Pulau Sapi, il centro della tua missio-ne. Un villaggio che conta unottan-tina di cristiani. stato interessante vedere il tuo rapporto con la gente, mi ha fatto pensare che tu in qualche modo eri il custode delle loro tradi-zioni. Mi dicevo quanto sia vera lidea

    che i missionari sono cos dentro la cultura di un popolo da essere in qual-che modo anche degli antropologi. Il Vangelo nella lingua indonesiana chiamato la kabarghenvira che signi-fica notizia della gioia, i membri delletnia dei Punan chiamavano le mie barche denojiah che vuol dire la stessa cosa: Il Padre porta la notizia buona. Questa gente vive certamente in un mondo da un punto di vista cul-turale totalmente diverso dal nostro. Hanno accettato la religione, hanno visto che sono stati liberati da tante paure, da tante schiavit, da uno stile di vita che li faceva sentire un po pi oppressi, abbandonati: soffrivano il fatto che nessuno mai si era interessato

    a loro. Hanno trovato nel missionario, qualcuno, che ha portato loro una nuo-va visione della vita, anche se la loro vita non cambiata molto. cambia-to per il loro stile. Questo si vede so-prattutto nelle nuove generazioni; sono ancora cacciatori, pescatori, ma ades-so vedono che il loro avvenire or-mai pieno di speranza, quello che loro prima non avevano. Vedevano il buio, avevano vissuto nel buio e vedevano il futuro nel buio. E hanno paragonato larrivo del missionario tra loro come qualcuno che porta una lampada, una luce che ad un certo punto si rifles-sa, stata accesa e ha permesso loro di vedere quello che prima non avevano mai visto.

    Questo tipo di speranza particolar-mente legata alle nuove generazioni. significativa lattenzione con cui se-guite le esperienze degli asrama, i luo-ghi in cui offrite ai ragazzi e ai giovani dei villaggi la possibilit di studiare. Diventano per questi giovani une-sperienza comunitaria. Vedendovi in mezzo a loro mi sembrava di intuire che questa una delle cose pi impor-tanti che state facendo qui.Una delle prime cose che fin dallini-zio abbiamo capito, stata dare loc-casione a questa nuova generazione, che andava formata, di poter accedere alleducazione minima, fondamenta-le. Eravamo coscienti che un domani, il mondo sarebbe cambiato, e queste etnie avrebbero avuto a che fare con il cambiamento. Se non fossero stati pre-parati al cambiamento, se non ci fosse stato qualcuno ad aiutarli e a permet-tere loro di fare questo salto di qualit attraverso leducazione, la scuola, sa-rebbero stati schiacciati e distrutti. Noi siamo arrivati quando ancora il gover-no non garantiva le scuole nei villaggi. Poi ha cominciato con le elementari, ma non era sufficiente, perch cerano dei problemi quando i ragazzi doveva-

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    Sotto p. Carlo Bertolini e p. Natalino Belingheri. In alto a sinistra il gruppodei primi Missionari Oblatidi Maria Immacolata italiani arrvati in Indonesia e sotto, la comunitacristiana di Adiu

    no uscire per andare alle scuole di gra-do superiore.Ma non era solo quello, abbiamo visto che oltre al fatto delleducazione que-sti ragazzi avevano bisogno di unal-tra prospettiva: vivendo nel villaggio, nellambiente familiare ricevevano uneducazione che consisteva nel cre-scere in fretta per potersi arrangiare per vivere, diventare adulti il pi presto possibile per andare a caccia e a pesca, per poter trovare da mangiare, perch questa la vita e la vita dura. I ma-trimoni erano precoci, in giovanissima et, tredici, quattordici anni e le pro-spettive per un futuro non cerano. Quindi questi asrama sono stati im-portanti per laccesso alleducazione e per leducazione alla socializzazione. Attraverso i ragazzi, i villaggi delle di-verse etnie hanno cominciato a socia-lizzare tra loro. Prima tra i vari gruppi etnici cera una certa paura di frequen-tarsi. Era la paura del confronto, il ri-cordo delle guerre che erano state fatte nel passato, la paura dei guaritori o di coloro che potevano usare i veleni contro il nemico; andare in un altro villaggio era considerato sempre un pericolo. Oggi invece no, e questi muri sono veramente crollati, non perch li abbiamo fatti crollare, noi, ma per-

    ch li hanno fatti crollare loro, si sono aperti. E queste nuove generazioni, so-prattutto dei dayak, le vogliamo pre-parare per il futuro. In queste regioni dove c una situazione di povert, di mancanza di istruzione, cerchiamo di collaborare con il governo per alzare la condizione delle nuove generazioni che saranno i leader della societ e del-la Chiesa.

    La Provincia oblata indonesiana ormai una realt con una quarantina di Oblati, con tante comunit aposto-liche, con vari giovani in formazione. Una realt in crescita. Visto che la composizione di italiani, australia-ni, francesi e indonesiani, che espe-rienza di internazionalit fate tra voi?Penso che questa internazionali-t, sempre presente in Indonesia fin dallinizio, stata per le nuove gene-razioni di Oblati un vantaggio uni-co. Forse diverso da altre esperienze oblate in Asia, perch con la presenza di tre gruppi oblati che avevamo ac-centuazioni e criteri diversi nella pa-storale, gli Oblati indonesiani hanno potuto scegliere per maturare una loro modalit. I primi Oblati sono venuti dallAustralia, e hanno dato un colore particolare insediandosi a Giava e in-teressandosi soprattutto della forma-zione e delle vocazioni. Per fortuna, hanno pensato al futuro della Congre-gazione in Indonesia; mentre noi ita-liani e francesi, essendo un po lontani da Giava, nellEst e nellOvest del Ka-limantan, abbiamo offerto ai giovani Oblati indonesiani la possibilit di ma-turare dal punto di vista pastorale.Penso che noi come italiani non abbia-mo mai fatto brutta figura, anche se siamo stati talvolta messi un po allan-golo. Abbiamo costruito la realt della nuova Provincia dove la maggioranza indonesiana: gi da due mandati che il Superiore Provinciale indone-siano, compresi i suoi consiglieri. n

    attualit

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    testo e foto di Thomas Harriswww.thomasharris.it

    attualit

    Murano e Burano

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    Torno a Venezia sempre volen-tieri, ma in questo caso ho evi-tato il centro per dedicarmi ad una visita a Murano e Burano. Per curiosit. Ogni volta che vado in un paese, una citt o una nazione, mi do-cumento su usanze tipiche e cultura del luogoSono appassionato di artigianato e ho colto loccasione per vedere come lavorano il vetro di Murano e i mer-letti di Burano. Mestieri antichi che raccontano la storia di una citt.

    La fornace di MuranoIl mastro vetraio tiene in mano lasta con cui manovra il vetro fuso dentro la fornace. Laria calda ma non insop-portabile. Respiro polvere asciugata dal calore. Mi accorgo della bambina che gioca dentro al box. Un lavoratore che si porta la famiglia in azienda mi trasmette scarsa professionalit, ho pensato. Accantono questo pensiero

    e mi immergo nella sua realt che mi parla della fornace come della sua se-conda casa, della sua arte, non intesa come lavoro, ma come vocazione. Pausa caffIl mastro si avvicina con in mano la-sta che sulla punta tiene una bolla di vetro rovente che sembra cadere da un momento allaltro. Il vetraio comple-tamente a suo agio mentre cammina; si gira verso la moglie che dopo una manciata di secondi arriva con una moka piena di caff che appoggia sul tavolo.Lartigiano stende un po del suo vetro a 1.000 gradi sul tavolo e ci ap-

    Murano e Burano

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    attualit

    poggia la moka che, tempo due secondi borbotta e fuma emanando linconfondibile aroma del caff.

    Fatemi uscireLa bambina gioca nel suo box, come se fosse la cosa pi naturale del mondo stare in un lettino da campeggio allinterno di un capannone con una fornace perenne-mente oltre i 1.000 gradi. Mi vede incuriosito ed inizia a mostrarmi il suo repertorio di smorfie, parole accen-nate, sguardi, applausi ed

    espressioni. Poi lancia uno sguardo che sembra dire fammi uscire

    Lenti di polvereA Murano sapevo di un ne-gozio nel quale era possi-bile trovare una merlettaia allopera. Vedo una signora anziana impegnata nei suoi ricami. Una faccia dolce, buona e vissuta. Mi concen-tro sugli occhiali e cerco di guardarci attraverso per ca-pire cosa sta provando lei ed in questo momento che

    vedo la polvere e metto a fuoco il vissuto delle sue mani e dei suoi occhi e del-la loro reciprocit. Oramai gli occhi non hanno bisogno di vederci perfettamente, perch hanno guardato ab-bastanza e le mani perce-piscono ugualmente quello che devono fare.

    Compagnidi merendeCammino per le coloratissi-me calli di Burano. Nessun palazzo, solo case a due o tre piani al massimo, ognu-na di un colore diverso.Si dice che siano stati i pe-scatori a volerle cos perch dal mare potessero ricono-scere la propria. Oltre un cortile noto molti gatti che mangiano. Vedo affacciar-si una signora che inizia a lamentarsi della loro pre-senza, ma allo stesso tempo allungando loro un altro po di pesce per continuare a godere della loro simpatica compagnia.

    RincasandoMolte piccole barche con una sola persona a bordo che, lentamente, rientrano in porto. Questa immagine mi fa pensare al romanzo di Hemingway Il vecchio ed il mare e mi fa capire quan-to intimo sia il rapporto tra luomo ed il mare nella la-guna veneziana. Immagino che aprendo la porta trovi un ambiente caldo, una pento-la sul fuoco con lacqua che bolle ed una moglie felice di aver preparato per lui la pa-sta fatta in casa. n

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    P adre Claude Bellot, che pass trenta-sei anni nelle mis-sioni fra gli indigeni

    della Columbia Britan-nica, non forse fra gli

    Oblati pi conosciuti.Nato in Francia (Alta Loi-

    ra) nel 1874, arriv nel 1901 nellisola di Vittoria, dove solc la maggior parte delle missioni della regione, sperimentando

    la felicit di far conoscere Dio a quei figli dei boschi. La sua penna vivace, ci ha lasciato racconti accattivanti sugli incontri con gli indigeni. Ecco, per esempio, le avventure di un vecchio che voleva sposarsi.Avendo sentito dire che mons. Augustin Dontenwill OMI, vescovo di New Westminster, era di passaggio al lago Babi-ne, Nessait, 55 anni, aveva percorso 250 chilometri attraver-so la foresta per vedere il grande orante.Questo non credente visitava per la prima volta una missio-ne cattolica. Il suo stupore raggiunse il culmine quando en-tr in chiesa per la preghiera. Tutto era cos pulito rispetto a casa sua e i canti cos belli! Quando sent parlare di Dio, della terra di lass e della Madre del cielo, fu per lui una vera rivelazione. Fino a quel momento aveva sentito parlare solo di pelle di castori, di fucili e caccia. La sera stessa il suo nome fu iscritto nel registro dei catecumeni. In meno di una settimana impar bene il catechismo, o perlomeno

    abbastanza per ricevere il battesimo. Due giorni prima della nostra partenza Nessait venne a trovarmi con aria misterio-sa. Dopo un momento di silenzio mi mostr i suoi mocassi-ni usati: Padre, guarda come faccio pena. Sono vecchio Vorrei sposarmi, perch ho bisogno di una donna accanto per fare i miei mocassini. Feci del mio meglio per infon-dergli coraggio e gli chiesi di fare una scelta fra le perle del posto. Ne design una, brutta da far paura. Seguendo il mio consiglio, Nessait and a sondare le intenzioni della fu-tura met. Ahim! La sera stessa torn con un viso abbat-tuto. Dopo un lungo silenzio mi disse che leletta voleva s sposarsi per avere t, farina e carne di capriolo, ma che non era capace di fare mocassini, perch non ci vedeva pi ab-bastanza. Naturalmente suggerii al malcapitato di cercare altrove.Il giorno successivo Nessait ritorn, invece, tutto felice. Avr i suoi mocassini, pensai. In effetti, aveva trovato una donna che potesse fargli le scarpe tanto desiderate. Chi? La stessa vecchia che il giorno prima diceva di essere cieca! Oggi poteva vedere un po meglio, quel tanto che bastava per fare i mocassini. La sola condizione che poneva per spo-sarsi era che Nessait facesse durare i suoi mocassini il pi a lungo possibile, poich non voleva lavorare troppo... Voleva s morire, ma di vecchiaia, non di fatica.Ho letto da qualche parte che vengono richieste quattro cose a una donna prima di sposarsi: che nel suo cuore dimori la virt, che la modestia brilli sulla sua fronte, che la dolcezza promani dalle sue labbra e che il lavoro occupi le sue mani. Nessait, invece, mi ha provato che una sola cosa necessaria per una donna: saper fare dei mocassini. n

    storia di storie

    E per dote un paio di mocassinidi Andr Dorval OMI tradotto e adattato da Nino Bucca OMI

    MISSIONIOMI

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    di Carmine Tabarro

    dossier

    Lassemblea dei vescovi ha proposto ad un mondo liquido, che muta rapidamente, valori e evangelici e missionari

    Conferme e nuoveprospettive

    al Sinodo sulla Nuova evangelizzazione

    Sono passati cinquantanni da quel profetico evento che stato il Concilio Vaticano II, preparato e vissuto come una nuova pentecoste: da allora, pi volte la Chiesa cattolica ha fatto ricorso allo strumento del Si-nodo per leggere i nuovi segni dei tem-pi e delineare scelte concrete per la vita dei cattolici.Cos, per tre settimane, circa duecen-tocinquanta vescovi, giunti da diversi continenti, si sono ascoltati, hanno pre-gato, hanno ricercato insieme, hanno discusso e dialogato.Seguendo il Sinodo attraverso i di co-municazione, il primo aspetto che col-pisce stato il suo respiro mondiale. Si comprende anche quanto sia importan-te avere uno sguardo informato e at-tento alle diverse situazioni positive e difficili che attraversano la Chiesa. In questo senso un altro dato che emerso dal Sinodo, che la Chiesa cattolica

    chiamata a vivere sotto il segno della crisi: nellEuropa di antiche radici cri-stiane, la trasmissione della fede cono-sce fatiche e difficolt.La Chiesa registra una diminuzione delle vocazioni e, in una societ segna-ta dal postsecolarimo, appare a volte periferica e marginale. vero che nella cultura dominante ci sono ancora al-cuni elementi ispirati al cristianesimo, ma questi valori spesso sono pi esteti-ci che concreti - valori che privilegiano lindividualismo e la negazione di ogni forma di fraternit e di vincolo comu-nitario.In Occidente, il cristianesimo ormai una religione tra le altre e lindifferen-tismo della societ postconsumistica mette in difficolt i cristiani che vor-rebbero essere il samaritano che aiuta il cammino di umanizzazione at-traverso lannuncio stesso del Vangelo.Nei continenti come il Sud America,

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    Conferme e nuoveprospettive

    al Sinodo sulla Nuova evangelizzazione

    Tra i tanti discorsi proposti, nei giorni del Sinodo sulla Nuova evangelizzazione, svoltosi a Roma dal 7 al 28 ottobre, tre sono stati forse i pi apprezzati e applauditi: le parole di un giovane catechista laico di Roma, nominato dal papa tra gli uditori, come anche le parole del vescovo croato di Tromso, in Norvegia e del vescovo, di origine francese, di Phnom-Penh, in Cambogia. Lo stesso papa Benedetto XVI, nel discorso che ha

    tenuto in aula sinodale il 27 ottobre, ha affermato il suo apprezzamento per le e testimonianze della Chiesa che cresce e vive dove piccola e povera.

    Riportiamo una breve sintesi di questi interventi: TOMMASO SPINELLI, catechista di giovani catecumeni presso lufficio catechistico della diocesi di Roma. A maggior ragione oggi che le famiglie sono disunite e spesso abdicano al loro ruolo educativo, i sacerdoti testimoniano ai giovani la fedelt ad una vocazione e la

    significativiTre interventi

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    IL FUTURO DEL CONTINENTE EUROPEO IN UNINTERVISTA INEDITA AL SANTO PADRE NEL FILM BELLS OF EUROPE, PRESENTATO AL SINODO SULLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

    Pi o meno a met del Sinodo sulla Nuova evangelizzazione stato presentato ad alcuni padri sinodali il filmBells of Europe. Campane dEuropasul tema dei rapporti fra il cristianesimo, la cultura europea e il futuro del continente.

    Il film presenta estratti di una serie di interviste originali con le maggiori personalit religiose cristiane, papa Benedetto XVI, il patriarca ecumenico Bartolomeo I, il patriarca di Mosca Kirill, larcivescovo di Canterbury Rowan Williams, lex presidente della federazione delle Chiese evangeliche in Germania Wolfgang Huber e altre personalit.Il filo unificante del film dato dal suono delle campane dei diversi angoli del Continente e dalla fusione di una campana nellantica fonderia di Agnone (Is). La

    CI SARANNO SEMPRE NUOVI RISVE GLI PER IL CRISTIANESIMO Benedetto XVI

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  • 17MISSIONI OMI 01/02_13

    della mancanza di libert religiosa, il rischio che i cristiani - pur abitando da secoli quei Paesi (ben prima che lI-slam apparisse), oggi siano percepiti come Occidente, e considerati estra-nei nel loro stesso Paese e siano spinti a emigrare.Queste testimonianze sono state stra-ordinarie. Ascoltare le voci dei ve-scovi dellesilio, tutte incentrate sul

    Asia e da qualche decennio anche nei Paesi dellOccidente a causa dellim-migrazione, lIslam, con le sue diverse componenti, costituisce una presenza che interroga la Chiesa intera: i padri sinodali provenienti dai Paesi arabi, dove la convivenza non facile, han-no fatto comprendere e conoscere, con rispetto, i loro problemi, le diffi-colt nellevangelizzazione a causa

    lAfrica e lAsia, la Chiesa cattolica deve subire anche la concorrenza di sette cristiane, di spiritualismo new age e di fenomeni legati alla magia.Viviamo in un mondo paradossale, dove il religioso ancora in mezzo a noi, ma le chiese tradizionali sembra-no incapaci di intercettare i nuovi biso-gni della gente.Inoltre in Africa, in Medioriente, in

    colonna sonora realizzata con musiche del compositore estone Arvo Prt.Realizzato dal Centro Televisivo Vaticano in base a unidea di p. Germano Marani, con il supporto di diverse altre istituzioni, il film ora a disposizione di RAI Cinema, che ne detiene i diritti per la diffusione televisiva e home video.Un fascicolo con i testi integrali delle interviste realizzate in occasione del film stato distribuito ai partecipanti al Sinodo.Da segnalare il testo dellampia intervista, finora inedita, a Benedetto XVI,che riportiamo di seguito:

    CI SARANNO SEMPRE NUOVI RISVE GLI PER IL CRISTIANESIMO Benedetto XVI

    possibilit di scegliere un modo di vivere alternativo e pi bello rispetto a quello proposto dalla

    societ. Ci che mi preoccupa che per tali figure di spessore stanno diventando la minoranza. Il sacerdote ha perso fiducia nellimportanza del proprio ministero, ha perso carisma e cultura. () Sacerdoti, vi chiedo di trovare il coraggio di essere voi stessi. Non temete, perch l dove sarete autenticamente sacerdoti, l dove proporrete senza paura la verit della fede, noi giovani vi seguiremo (). Pertanto propongo di: 1) Aumentare la formazione dei sacerdoti, non solo spirituale ma anche culturale ().2) Riscoprire il Catechismo

    significativiTre interventi

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    Nella foto mons. Alberto Sanguinetti Montero,vescovo di Canelones

    e mons. Milton Trccoli, vescovo ausiliare di Montevideo

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    Santit, nelle sue encicliche sta proponendo unantropologia forte, un uomo abitato dalla carit di Dio, dalla razionalit allargata dallesperienza di fede, un uomo che ha una responsabilit sociale. Proprio in questo orizzonte antropologico lei ha pi volte ribadito che questa riscoperta del volto umano, dei valori evangelici, delle radici dellEuropa motivo di speranza per il continente europeo e non solo Pu spiegarci le ragioni della sua speranza?Il primo motivo della mia speranza consiste nel fatto che il desiderio di Dio, la ricerca di Dio profondamente scritta in ogni anima umana e non pu scomparire. Certamente, per un certo tempo, si pu dimenticare Dio, accantonarlo, occuparsi di altre cose, ma Dio non scompare mai. semplicemente vero quanto dice santAgostino, che noi uomini siamo inquieti finch non abbiamo trovato Dio. Questa inquietudine anche oggi esiste.

    la speranza che luomo sempre di nuovo, anche oggi, si ponga in cammino verso questo Dio.Il secondo motivo della mia speranza consiste nel fatto che il Vangelo di Ges Cristo, la fede in Cristo semplicemente vera. E la verit non invecchia. Anchessa si pu dimenticare per un certo tempo, si possono trovare altre cose, la si pu accantonare, ma la verit come tale non scompare. Le ideologie hanno un tempo contato. Sembrano forti, irresistibili, ma dopo un certo periodo si consumano, non hanno pi la forza in loro, perch manca loro una verit profonda. Sono particelle di verit, ma alla fine si sono consumate. Invece il Vangelo vero, e perci non si consuma mai. In tutti i periodi della storia appaiono sue nuove dimensioni, appare tutta la sua novit, nel rispondere alle esigenze del cuore e della ragione umana che pu camminare

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  • 19MISSIONI OMI 01/02_13

    della Chiesa Cattolica nella sua conciliarit: in particolare la prima parte di ogni sessione dove i

    documenti del concilio illuminano i temi tradizionali (). 3) Infine la liturgia: troppo spesso trascurata e desacralizzata, va rimessa con dignit al centro della comunit sia parrocchiale che territoriale.

    BERISLAV GRGIC, vescovo prelatodi Tromso, Norvegia. Nei Paesi nordici - Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia - la Chiesa cattolica una piccola minoranza e quindi non ha n i vantaggi n gli svantaggi che si riscontrano spesso nelle regioni in cui il

    cattolicesimo tradizionale e/o prevalente. Malgrado la sua limitata rilevanza, sotto il profilo numerico e sociale, la nostra tuttavia una Chiesa in crescita. Vengono costruite nuove chiese, istituite nuove parrocchie, vengono ad aggiungersi riti non latini, il numero delle conversioni e dei battesimi adulti relativamente alto, non mancano le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, il numero dei battesimi supera di gran lunga quello dei decessi (). In alcuni settori della societ c grande interesse per la fede e per la spiritualit (). Va inoltre osservato che negli ultimi anni sono piuttosto numerosi gli ordini contemplativi che vi hanno aperto le proprie case. Tuttavia, la trasmissione della fede spesso resa pi difficile dalle grandi distanze. I nostri sacerdoti devono viaggiare molto (talvolta fino a 2000 km al mese) per visitare i fedeli che abitano in luoghi distanti e celebrare con loro la messa. Nei mesi invernali ci diventa molto faticoso.

    in questa verit e trovarvisi. E perci, proprio per questo motivo, sono convinto che ci sia anche una nuova primavera del cristianesimo.Un terzo motivo empirico lo vediamo nel fatto che questa inquietudine oggi lavora nella giovent. I giovani hanno visto tante cose - le offerte delle ideologie e del consumismo - ma colgono il vuoto in tutto questo, la sua insufficienza. Luomo creato per linfinito. Tutto il finito troppo poco. E perci vediamo come, proprio nelle nuove generazioni, questa inquietudine si risveglia di nuovo ed essi si mettono in cammino, e cos ci sono nuove scoperte della bellezza del cristianesimo; un cristianesimo non a prezzo moderato, non ridotto, ma nella sua radicalit e profondit. Quindi, mi sembra che lantropologia come tale ci indichi che ci saranno sempre nuovi risvegli del cristianesimo e i fatti lo

    dialogo, prive di accenti aggressivi o toni da crociata. La Chiesa ha ve-ramente camminato in questi ultimi cinquantanni: non pi ostilit verso gli infedeli, ma impegno al dialogo, ricerca del Dio vivente, comune re-sponsabilit per il bene della societ,

    ricerca di pace tra le religioni, libert di coscienza. Il Sinodo per la Nuova evangelizzazione ci ha proposto una Chiesa che non vuole promuovere un proselitismo che imponga il Vangelo agli uomini e le donne del nostro tem-po, ma vuole che la Buona Notizia pos-

    sa essere ascoltata da tutti, perch ogni essere umano chiamato ad incontrare il Cristo Risorto.Per questo la Chiesa si impegna a evan-gelizzare innanzitutto se stessa e quin-di a offrire una vita che abbia senso, un messaggio che testimoni lamore vissu-

    significativiTre interventi

    dossier

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    OLIVIER SCHMITTHAEUSLER, M.E.P., vicario apostolico

    di Phnom-Penh, Cambogia. Il genocidio perpetrato dai khmer rossi ha ucciso vescovi, sacerdoti, religiosi e la maggior parte dei cristiani. Da ventanni,

    viviamo nuovamente lepoca degli Atti degli Apostoli con un primo annuncio della buona novella praticato dai pochi sopravvissuti e sostenuto dallarrivo in massa dei missionari. Oggi abbiamo circa 200 battesimi di adulti allanno. La piccola Chiesa della Cambogia in qualche modo un laboratorio di evangelizzazione in un mondo buddista che ha pienamente aderito al processo di secolarizzazione

    veicolato dalla globalizzazione, un po come i draghi asiatici. La missione ad extra intimamente legata alla missione ad intra. Ad extra e ad intra si arricchiscono reciprocamente esortandosi a servire una sola e unica missione di evangelizzazione! Ecco alcuni punti significativi per un primo annuncio di Ges Cristo che possono essere estesi anche a una riflessione sulla nuova evangelizzazione. Due sono fondamentali: Il vero incontro con Ges Cristo apre il cuore alla carit e allesperienza del perdono per condurre alla scoperta del dono della vita. E i laici, apostoli in questo mondo (Apostolicam actuositatem).E come sar la Chiesa sacramento di Cristo nel mondo per una nuova evangelizzazione in atto e in verit? Una Chiesa che tocca il cuore. Una Chiesa semplice. Una Chiesa ospitale. Una Chiesa orante. Una Chiesa gioiosa.

    confermano con una parola: fondamento profondo. il cristianesimo. vero, e la verit ha sempre un futuro.

    Santit, ha pi volte ribadito che lEuropa ha avuto e ha tuttora un influsso culturale su tutto il genere umano e non pu fare a meno di sentirsi responsabile, non solo del proprio futuro, ma anche di quello dellumanit intera. Guardando avanti, possibile tratteggiare i contorni della testimonianza dei cattolici e dei cristiani appartenenti alle Chiese ortodosse e protestanti, nellEuropa, che, vivendo i valori evangelici contribuiscano alla costruzione di unEuropa pi fedele a Cristo, accogliente, solidale, nellimpegno a cercare vie nuove per affrontare le sfide comuni che contrassegnano lepoca post-moderna e multiculturale?Si tratta della grande questione. evidente che lEuropa ha anche oggi nel mondo un grande peso sia economico,

    sia culturale e intellettuale. E, in corrispondenza a questo peso, ha una grande responsabilit. Ma lEuropa deve trovare ancora la sua piena identit per poter parlare e agire secondo la sua responsabilit. Il problema oggi non sono pi, secondo me, le differenze nazionali. Si tratta di diversit che non sono pi divisioni, grazie a Dio. Le nazioni rimangono, e nella loro diversit culturale, umana, temperamentale, sono una ricchezza che si completa e d nascita ad una grande sinfonia di culture. Sono fondamentalmente una cultura comune.Il problema dellEuropa di trovare la sua identit mi sembra consistere nel fatto che in Europa oggi abbiamo due anime: unanima una ragione astratta, anti-storica, che intende dominare tutto perch si sente sopra tutte le culture. Una ragione finalmente arrivata a se stessa che intende emanciparsi da tutte

    to. La Chiesa, nella sua opera evange-lizzatrice consapevole che il mondo non un deserto, un vuoto pneumatico, un mondo buono e senza valori. co-sciente che lo Spirito Santo agisce nella Storia della Salvezza; un mondo ogni giorno abitato e plasmato dalluomo, creatura fatta a immagine e somiglian-za di Dio, dunque capace, con laiuto

    dello Spirito Santo di vivere il gi del Regno di Dio. Per annunciare il Van-gelo, necessario che i cristiani siano capaci di ascoltare il mondo, conoscer-lo, leggerne le gioie e le sofferenze e, soprattutto, discernere in esso i poveri materiali e spirituali.Ges ha detto di essere venuto a porta-re la buona notizia del Vangelo ai po-

    veri, la Chiesa non pu fare altrimenti perch, al seguito del suo Signore, chiamata a essere innanzitutto Chiesa povera e di poveri.Il Sinodo ha dato agli uomini e alle don-ne del nostro tempo parole di speranza. Si ribadito a pi riprese che lamore del Signore resta fedele anche quando ci sono situazioni di infedelt, perch la

    significativiTre interventi

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    le tradizioni e i valori culturali in favore di unastratta razionalit. La prima sentenza di Strasburgo sul Crocifisso era un esempio di questa ragione astratta che vuole emanciparsi da tutte le tradizioni, dalla storia stessa. Ma cos non si pu vivere. Per di pi, anche la ragione pura condizionata da una determinata situazione storica, e solo in questo senso pu esistere.Laltra anima quella che possiamo chiamare cristiana, che si apre a tutto quello che ragionevole, che ha essa stessa creato laudacia della ragione e la libert di una ragione critica, ma rimane ancorata alle radici che hanno dato origine a questa Europa, che lhanno costruita nei grandi valori, nelle grandi intuizioni, nella visione della fede cristiana. Soprattutto nel dialogo ecumenico tra Chiesa cattolica, ortodossa, protestante, questanima deve trovare una comune espressione e deve poi incontrarsi con questa ragione

    astratta, cio accettare e conservare la libert critica della ragione rispetto a tutto quello che pu fare e ha fatto, ma praticarla, concretizzarla nel fondamento, nella coesione con i grandi valori che ci ha dato il cristianesimo.Solo in questa sintesi lEuropa pu avere il suo peso nel dialogo interculturale dellumanit di oggi e di domani, perch una ragione che si emancipata da tutte le culture non pu entrare in un dialogo interculturale. Solo una ragione che ha unidentit storica e morale pu anche parlare con gli altri, cercare una interculturalit nella quale tutti possono entrare e trovare una unit fondamentale dei valori che possono aprire le strade al futuro, a un nuovo umanesimo, che deve essere il nostro scopo. E per noi questo umanesimo cresce proprio dalla grande idea delluomo a immagine e somiglianza di Dio.

    Chiesa casa di tutti i battezzati, anche di quelli che vivono situazioni di con-traddizione al Vangelo.Altra grande conferma che il Sinodo, ormai divenuto una via ordinaria nella vita della Chiesa cattolica; anche que-sto un grande messaggio di speranza ai fedeli, ma ha anche indicato a quan-ti non appartengono alla Chiesa e se

    ne proclamano estranei che i cristiani che vivono in mezzo a loro partecipano senza esenzioni alla costruzione di una societ civile pi umana e sanno di do-ver essere portatori di fiducia, fraterni-t e di speranza. La Chiesa impegnata pi che mai nel dialogo con la postmo-dernit, nella consapevolezza che ci non sempre facile - ma che questa la

    sua missione - vivere il Vangelo: questo il mandato ricevuto da Ges. Vivere il Vangelo in un mondo liquido sem-pre pi difficile, a volte appare persino impossibile a causa di una generazione che appare indifferente allevento cri-stiano, eppure i cristiani sono chiama-ti a dare la vita, come Cristo, per fare presente gi ora il Regno di Dio. n

    dossier

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    Notizie in diretta dal mondo oblato

    Ha ricevuto la medaglia papale Pro Ecclesia et Pontifice per i suoi diciassette anni come segretario di lingua inglese e consigliere canonico presso la Nunziatura Apostolica di Ottawa. p. Thomas Cassidy. Durante questo periodo, stato al servizio di quattro nunzi apostolici: Carlo Curis, Paolo Romeo, Luigi Ventura e Pedro Lopez-Quintona. La maggior parte della gente non ha familiarit con il lavoro dellUfficio di Nunzio Apostolico. Non si sa che circa il 20%

    di questo servizio consiste nel rappresentare la Santa Sede presso il Governo nel ruolo di ambasciatore e che quasi l80% dedicato ai vescovi cattolici del Canada. un Paese bilingue e per questo la Nunziatura non pu contare su un segretario per il francese ed un altro per linglese. Tom racconta che inizialmente, quando ha ricevuto la telefonata dalla Nunziatura in cui gli si chiedeva di presentarsi per un colloquio, era rimasto molto perplesso. Non poteva

    essere uno scherzo? Tuttavia non conosceva nessuno dei suoi confratelli Oblati in grado di imitare un accento italiano cos pronunciato. La richiesta del Nunzio accolta favorevolmente dal

    news

    PER UN FEDELE SERVIZIO

    canada

    Dal 19 al 22 novembre si tenuto a Pozuelo lincontro Rivitalizzare la vita e la missione oblata in Europa (pozuelomi.sitego.fr). Vi hanno partecipato circa 60 Oblati provenienti da tutta Europa, dai 5 ai 25 anni di ministero con la presenza di un numeroso gruppo appartenente alla Provincia polacca. Per questo motivo le lingue dellincontro sono state inglese, francese e polacco.P. Rafael Villanueva dice che la sua difficolt pi grande

    stata la lingua, ma il frutto pi significativo di questo incontro la vicinanza con gli Oblati che

    in futuro lavoreranno in Europa. Dopo questo incontro sento di dovermi impegnare di pi nellapprendimento delle lingue, almeno linglese.

    (fonte: nosotrosomi.org)

    La Missione oblata in EuropaSpagnaMessaggi e notizie

    dalle Missionia cura di Elio Filardo [email protected]

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    Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato vescovo ausiliare della diocesi di Odessa-

    Simferopol p. Jacek Pyl, finora Parroco della parrocchia di S. Michele

    Arcangelo a Tyvriv nella diocesi di Kyiv-Zhytomyr assegnandogli la sede titolare vescovile di Novasinna.P. Jacek Pyl nato il 17 agosto 1962 a Garwolin, nella Diocesi di Siedlce in Polonia.Nel 1977 entrato nel Seminario minore degli Oblati e nel 1981 ha

    iniziato il noviziato ed ha emesso i voti perpetui l8 settembre 1986. stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1988. Dal 1988 al 1990 stato sssistente del Maestro dei novizi a Swiety Krzyz in Polonia. Dal 1990 svolge il ministero pastorale in Ucraina, dove dal 1997 al 2003

    ha ricoperto per tre mandati consecutivi anche lincarico di superiore della Delegazione oblata. Attualmente parroco della parrocchia di S.Michele Arcangelo a Tyvriv nella Diocesi di Kyiv-Zhytomyr.

    (fonte: news.va)

    P. Jacek Pylnominato vescovo

    Ucraina

    Provinciale di allora, p. Gerry Morris, ha iscritto Tom nella lista dei sette Oblati che hanno prestato il loro servito presso la Nunziatura e probabilmente con il primato di aver svolto questo compito per il periodo pi lungo. Quando ha iniziato il periodo di prova, l8 settembre 1994, si reso subito conto che si trattava di un ministero tipicamente oblato.

    Altri confratelli avevano ricoperto incarichi simili e lo stesso Eugenio de Mazenod aveva sempre voluto

    che i suoi uomini fossero al servizio dei vescovi. Questo lavoro, interamente al servizio dei

    vescovi del Canada, stato iniziato da Tom con un salto nel vuoto. Ciononostante, in tutti questi anni, ha ricevuto soltanto uno o due

    commenti negativi sul suo lavoro di segretario

    e consigliere canonico. Durante questo incarico ho vissuto alcuni momenti significativi. Per esempio, una volta, dovendo rappresentare il Nunzio Apostolico, ha incontrato il primo ambasciatore nero del Sudafrica. Tom racconta che lambasciatore era un uomo molto grande. Quando vide il colletto romano, si accorse di Tom, gli diede un bel bacio e si vant davanti a tutti i presenti: Questo il rappresentante della Santa Sede. lunica istituzione che fin dallinizio ha affiancato il movimento anti-apartheid. Tom si alz e lo ringrazi. In questo contesto si sent molto vicino allarcivescovo, Denis Hurley ed ai suoi confratelli che erano stati forti sostenitori della resistenza al movimento apartheid in Sudafrica.

    (fonte: omilacombe.ca)

    ucraina

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    news

    IndiaIncontro dei giovaniin formazione

    Dal 27 al 29 dicembre allIstituto di Filosofia de Mazenod (DIP) di Gnanalayam si tenuta una tre giorni dal titolo Bosom rivolta a 120 giovani: candidati alla vita oblata, studenti di filosofia, novizi e scolastici. Da qui lacronimo Bosom che significa Studenti oblati indiani in convegno.Il tema dellincontro La formazione alla fede per la missione stato impostato mediante unapprofondita e precedente consultazione dei partecipanti. Gli argomenti affrontati nelle conferenze sono stati: La formazione alla fede alla luce

    dellesperienza ad Aix di S. Eugenio. Il senso di appartenenza, una sfida per la

    comunit. La vita comunitaria degli Oblati una

    testimonianza apostolica.P. Francis Nallappan, provinciale dellIndia, stato presente insieme a tutti i formatori.I partecipanti di Bosom hanno dedicato il tempo necessario alla preghiera ed alla celebrazione dellEucaristia, ai canti, ai giochi ed a manifestazioni culturali nello spirito delle feste natalizie. Hanno animato il corso p. Chinnapan, p. David Kumar e i fratelli C. Salomon, Rabul e S. Joseph. Hanno coordinato liniziativa giovani di tutti i

    livelli della formazione e lequipe organizzativa composta da sette giovani guidati da p. Antony Samy.

    (fonte: omiworld.org)

    HaitiSandy ha lasciatosegni anche sullisola

    Nel mese di ottobre luragano Sandy, noto per aver causato danni e vittime nel nord-est

    degli Stati Uniti, passato per Haiti toccando questa popolazione

    che di recente era gi stata colpita da terremoti ed uragani. Pi di cinquanta persone sono state uccise e le colture sono state gravemente danneggiate.Il 27 ottobre p. Real Corriveau descrive la situazione dopo il passaggio di Sandy: Tre giorni di pioggia e vento, giorno e notte. La piccola sala parrocchiale di fronte alla chiesa stata distrutta. La cucina e la casa parrocchiale sono rimaste senza tetto. Il vento era cos forte che la pioggia ha allagato la canonica. La canonica della parrocchia S. Marie Madeleine a Sibert questanno stata inondata per la seconda volta. Fortunatamente gli Oblati e la gente hanno trovato rifugio nella scuola parrocchiale. Per quanto ne so, nessuno rimasto ferito. Sembra che Sandy abbia fatto molte inondazioni a Les Cayes e sulla costa meridionale, dove abbiamo pi di dieci parrocchie. Il vento e le onde hanno causato enormi danni alle case in riva al mare. consolante vedere che le persone ricevono aiuto da parte del governo e di altre organizzazioni. Questa volta erano stati preparati ad affrontare gli effetti di un uragano.

    (fonte: omiworld.org)

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    mgc news

    stato un weekend diverso quello del 3 e 4

    novembre per i giovani dellMGC della Calabria. Due giorni cos intensi da sentirne molti di pi, fisicamente, ma soprattutto interiormente. Partiti con tanto entusiasmo abbiamo trascorso questo fine settimana ospitati dalle suore nella Colonia S. Benedetto, a Cetraro (Cs). Pochi minuti per sistemarsi e per conoscere i nuovi ragazzi, arrivati da Paola (Cs), Cosenza, Oppido Mamertina (Rc) e Cetraro (Cs), e subito si inizia. Con lo slogan Un volto per costruire.Nei vari gruppi di comunione, partendo proprio dallo slogan, ciascuno ha donato agli altri una parte di s. Esprimendo e condividendo paure e debolezze, sono venuti fuori aspetti

    del proprio carattere che molti non avevano mai considerato. Intensa stata ladorazione eucaristica di sabato sera, terminata con un grande abbraccio finale tra i giovani presenti, cos come emozionanti sono state le testimonianze di Salvatore e Angela, una coppia di fidanzati dellMGC che da alcuni anni vive la propria storia nella purezza e nella sincerit, e di un adulto della comunit di Cosenza che dopo un pellegrinaggio a Medjugorje ha riscoperto la fede e lesperienza del perdono.Ecco alcune testimonianze.Ci su cui mi sono soffermata la conferma che Dio ci ama cos come siamo. Direi che questa 2-giorni stata davvero un mattoncino che si andato ad aggiungere alla costruzione di quella casa che la mia fede.Francesca, Cosenza

    Un volto per costruireCOSENZA

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    Il tema mi ha aperto gli occhi, facendomi capire che devo imparare a conoscermi,senza aver paura di scoprire chi sono realmente.Imparando ad amarmi posso donare me stessa agli altri.Ester, Oppido M. - Rc

    Ultimamente non mi sentivo vicino a Dio andavo a messa la domenica, ma per tradizione. Da quando i missionari sono venuti a Oppido cambiato tutto, adesso s che posso pormi delle domande, che prima neanche immaginavo.Raffaele, Oppido M. - Rc

    VERCELLIRipartiamo con la fedeLa famiglia oblata di Vercelli ha iniziato il cammino di questanno con una festa. Abbiamo voluto unire due momenti: lintroduzione del tema di questanno, ossia la fede, e il saluto di congedo a p. Saverio Zampa e p. Dino Cadon, che hanno cambiato sede, rispettivamente Aix-en-Provence (Francia) e Passirano (Bs).La festa iniziata sabato con una partita di calcetto seguita poi dalla cena in comunit, noi ragazzi e p. Saverio. La giornata ufficiale stata la domenica; erano presenti pi di 100 persone e si respirava davvero un calore di famiglia. stata una giornata di gioia e comunione, di unione, con qualche lacrima certo Abbiamo avuto la possibilit di conoscere e intrecciare il nostro cammino con due persone eccezionali!Lappuntamento successivo per lMGC si svolto nel fine settimana successivo. stato un weekend di novit, anche se il posto lo conoscevamo bene: lAbbazia di San Nazzaro Sesia. Un luogo sicuro, rilassante e silenzioso. Solo in questo modo potevamo accogliere altri giovani che hanno chiesto di camminare con noi nellMGC: Elena, Laura, Andrea e Luca. Durante quei giorni abbiamo ascoltato la testimonianza di Martina, sul viaggio missionario in Guinea Bissau, e di Eleonora, una ragazza da sempre dedita alla vita di oratorio, che ora ha scelto di aiutare i poveri della citt, vivendo in un appartamento insieme con altri giovani.

    TARANTOUn incontro insolito

    Il mio Liceo partecipa ad un progetto di gemellaggio con il Burkina Faso che ha come obiettivo la costruzione di pozzi e di una centrale elettrica a pannelli solari che permetter la distribuzione dellelettricit allintera cittadina di Fada. La mia professoressa di francese mi ha proposto di esporre ai miei compagni il lato etico del progetto. Per questo ho deciso di organizzare un incontro nellAula Magna della scuola, per poter parlare del termine missione inteso non solo col significato ecclesiale, ma come opera di volontariato e di cooperazione. Il punto su cui mi sono soffermato particolarmente riguarda lessere Missionario nel quotidiano, ovvero come noi ragazzi possiamo essere missionari. Direi che anzitutto possiamo vedere un esempio di missionari nelle figure dei nostri genitori, che ogni giorno fanno sacrifici per assicurarci una vita dignitosa senza farci mancare nulla. Ma anche noi come figli siamo missionari a casa quando diamo una mano in cucina o aiutiamo il fratellino a fare i compiti o semplicemente buttiamo la spazzatura. Il luogo forse pi difficile dove possiamo essere missionari la scuola.E come si fa?Aiutando i compagni in difficolt, cercando di risolvere le discordie che si creano in classe, facendo ogni giorno il nostro dovere di studenti. Siamo chiamati a vivere come se fossimo gli operai di un cantiere, il cantiere di quel progetto

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    disegnato da Dio. Cos possiamo fare quel qualcosa in pi che fa del bene a noi stessi e alla persone intorno a noi. Durante la seconda parte di questo incontro ho avuto loccasione di parlare di come la mia vita sia cambiata da quando faccio parte del

    storia di p. Mario Borzaga e del suo grande carisma illustrata nel libro Il sogno e la realt di p. Fabio Ciardi. P. Nicola Parretta, il mio parroco, stato presente ed intervenuto alla fine della conferenza.Andrea Chioppa

    sicuramente gioia la parola che lMGC di Firenze si porta nel cuore al termine della maxi convivenza fatta nel ponte di Ognissanti a Femminamorta (Pt). A portare la gioia pi grande sono state sicuramente le nuove pre-comunit, che da questanno hanno intrapreso un cammino di formazione per creare delle comunit di vita. La radicalit, in tutti i contesti della vita, stato il tema, e grazie alla formazione di p. Francesco, alle meditazioni tenute da alcuni giovani, ma soprattutto alla comunione tra noi, abbiamo trovato una nuova motivazione alla radicalit.Sar che solitamente le esperienze di convivenza rendono pi buoni - racconta Claudia - ma questa volta credo che in me sia cambiato seriamente qualcosa! La mia esperienza per questa maxi convivenza si fonda su due parole: rinascita e lievito. La prima si riferisce proprio al fatto di essere cambiata e di essere rinata, sentirsi finalmente parte di ununica famiglia, riuscire a mettere a disposizione di quasi sessanta persone le proprie forze fisiche (per cucinare). La seconda esperienza lho vissuta una settimana prima della convivenza: essere come

    Movimento Giovanile Costruire; ho esposto la storia e lattualit dei Missionari Oblati di Maria Immacolata e in particolare della loro missione in Senegal e Guinea-Bissau, con la testimonianza di p. Bruno Favero.In conclusione ho raccontato la

    FIRENZEMaxi convivenza

    il lievito nel pane. In pratica essere testimoni di Cristo nella vita di tutti i giorni.Cosa c da dire di questa maxi-convivenza si chiede invece Dimitri Principalmente io direi wow, perch la prima convivenza che faccio da non giovanissimo, ed davvero emozionante arrivare alla casa e conoscere solo met della gente. Subito dal pomeriggio non stato difficile relazionarsi. Nei giorni successivi sentivo uno spirito di una grande famiglia!Giulio, un altro dei, per cos dire, nuovi MGC, racconta: Il percorso che ho iniziato, secondo me, il trampolino di lancio per vivere la vita: ti d le basi su come vivere da cristiano. Si sente che siamo in un mondo completamente diverso, rispetto a quello dei giovanissimi: qualcosa di pi raffinato! La parola che mi porto a casa cerchio, perch in un cerchio tutti siamo rivolti verso lo stesso centro che Dio, ci possiamo guardare in faccia e condividiamo le nostre idee.Andrea Cuminatto

    mgc news

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    una foto per pensare

    Storie di vita

    Tra profumi d'acqua salata

    e doni di un mare generoso,affiorano

    storie di chi,in reti calate e raccolte,

    intreccia paure e desideri. Storie

    di chi vive umili fatiche dispensatrici

    di vita; di chi con sudore raccoglie

    ci che celato nella profondit

    dell'abisso,riportando alla luce

    una storia nuova,riscoprendone

    l'essenza pi vera.

    foto Alessandro Milella, [email protected] Claudia Sarubbo, [email protected]

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    Storie di vita

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    di Pasquale Castrilli [email protected]

    Lo vediamo pregare il Rosario in diretta da Lourdes su TV2000, con i pellegrini alla Grotta e con migliaia di telespettatori italiani. P. Nicola Ventriglia approdato da qualche mese nel Santuario mariano probabilmente pi famoso al mondo, a servizio, insieme alla comunit obla-ta, dei pellegrini che sempre numerosi vi si recano. Negli ultimi anni stato incaricato della Procura delle Missioni estere, lufficio della Provincia religio-sa che coordina i progetti missionari.

    fatti

    P. Ventriglia racconta degli anni di lavoro trascorsi alla Procura delle Missioni estere

    Sostenere la missione

    ad gentes

    oblati che mi hanno sempre accolto con grande fraternit nelle Missioni che ho potuto visitare. Grazie a Melina, Fran-cesca e gli ultimi due anni Maria, che mi hanno saputo affiancare nel portare avanti lufficio della Procura.Un grazie voglio esprimerlo ai nostri amici benefattori per la stima, la fi-ducia e laffetto che mi hanno sempre

    P. Nicola che bilancio tracci di questi anni di servizio come Procuratore delle Missioni estere?Anzitutto sento di dire grazie ai supe-riori per la stima e la fiducia accorda-tami nellavermi voluto affidare questo incarico, per avermi sostenuto e inco-raggiato in questi anni anche nei mo-menti difficili. Grazie ai confratelli

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  • 31MISSIONI OMI 01/02_13

    i vari progetti missionari, delle adozio-ni a distanza e dei contatti con amici e i benefattori. E per quanto possibile tiene i rapporti con le comunit della Provincia di appartenenza. Per questo lufficio richiede tempo, delicatezza e rispetto, poich si tratta di rapporti con persone concrete. C tanta gente di buona volont, desiderosa di poter aiutare i poveri e le Missioni, ma vuole

    vederci chiaro. Vuole essere si-cura che i piccoli e grandi sfor-

    zi che ciascuno fa, abbiano buon esito. questo uno dei motivi che obbliga il procuratore a muoversi, e a cercare di avere sempre un contatto vivo e diretto con amici e benefattori delle Missioni.Trovo inoltre che, lufficio della Pro-cura possa essere un ottimo strumento di animazione missionaria per linte-ra Provincia, proprio grazie al diretto

    dimostrato, sostenendo in questi anni, con amicizia e generosit, i tanti pro-getti che abbiamo potuto realizzare nelle nostre Missioni dove si trovano gli Oblati italiani e non solo. Lufficio della Procura molto com-plesso e non sempre facile da gestire, si occupa specialmente dei rapporti con i missionari, di reperire fondi per

    contatto che essa ha con le Missioni e i missionari.Quali sono stati i momenti per te pi significativi?In questi anni ho sperimentato la for-za prorompente della provvidenza, che si fa strada per andare incontro alle necessit dei poveri. Allinizio mi chiedevo dove avrei trovato i fondi per rispondere alle tante richieste che ar-rivano in Procura dalle nostre Missio-ni. Ma sentivo che questa non doveva essere la preoccupazione primaria. Mi sono detto: Sono stato chiamato a questo servizio non per cercare sol-di, ma per promuovere e sensibilizzare lanimazione missionaria. Con questa certezza le cose sono cominciate ad es-sere molto pi serene dentro di me. La mia primaria preoccupazione in questi anni stata di promuovere i rapporti sempre pi fraterni con i mis-sionari e con i nostri amici delle Mis-sioni; questo ha prodotto il centuplo anche negli aiuti alle Missioni. Posso dire che non mi sono mai preoccupato di cercare soldi, anche se questi sono sempre arrivati e anche pi di quello che mi aspettassi.Questo ha dato la possibilit di poter far fronte a nuovi progetti che erano gi in programma e che tante volte non

    INTERNAT DI KOUMPENTOUM (Senegal), convitto inaugurato il 22

    luglio 2012 (36 ragazzi hanno gi cominciato a viverci).ACQUISTO DI 3 MOTO-TAXI per offrire un servizio agli abitanti dei villaggi e lavoro ai giovani (Koumpentoum, Senegal).COLONIA ESTIVA A KABROUSSE, sponsorizzata dal Viaggio missionario 2012, per 81 bambini provenienti dalle missioni di Temento ed Elinkine (Senegal).PROGETTO MARTINA. Terminato larredamento della scuola di Farim (Guinea Bissau).SALA POLIVALENTE di Wenday a Elenkine (Senegal).RIPARAZIONE DELLA SCUOLA Keur Daouda (40 Km da

    Koumpentoum, Senegal) e costruzione di una camera con servizi.POMPA PER IL POZZO nel villaggio di Felane (Koumpentoum, Senegal).SCAVO POZZI in tre villaggi della Missione di Temento grazie soprattutto alla collaborazione del progetto Un pozzo dacqua per la vita.

    SCUOLA DI MARAKISSA (Temento , Senegal): ultimata la copertura del tetto, rimane lintonaco.

    completatiProgetti

    realizzazioneProgetti in corso di

    In tutte le foto p. Ventriglia durate alcune missioni.In apertura, con i bambini del Centro daccoglienza e doposcuola Cenai a San Gregorio de Polanco (Uruguay). Sopra, con alcuni monaci buddisti a Bangkok (Thailandia) e a fianco a Pitesti in Romania con p. Angelo Daddio

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  • 32MISSIONI OMI 01/02_13

    si pensava di poter realizzare. Un altro momento significativo stato poter stare, anche se solo per poco tempo, con i nostri missionari sul campo di la-voro e vedere con quanta tenacia, forza e abnegazione, sanno osare e spendersi per andare verso i poveri. Bello stato in questi anni sperimentare di persona che in qualsiasi parte del mondo, nel-le pi differenti situazioni, gli Obla-ti conservano quella caratteristica di famiglia facendo sentire tutti a casa propria. Mi pare una cosa interessan-te per la Procura aver dato a numerose persone la possibilit di visitare le no-stre Missioni (Senegal, Guinea Bissau, Uruguay) e vivere per qualche tempo la stessa vita dei nostri missionari, at-traverso i viaggi missionari. Ultimo, ma non meno importante, questi anni di servizio come Procuratore delle Missioni Estere, sono stati utili per conoscere pi da vicino tutta la nostra Provincia

    Come vedi, in questo momento, lim-pegno ad gentes dei Missionari OMI italiani?

    Per quanto mi dato di conoscere, posso affermare che limpegno ad gentes da parte dei missionari Omi italiani , e rimane, una delle priorit. Lo si sente dallinteresse che ho potu-to costatare nel visitare le nostre co-munit oblate italiane. Questo per anche un discorso complesso, che non pu non tener conto dellattuale confi-gurazione della societ e della chiesa italiana. P. Franco Cagnasso del Pime ha affermato: Finora si pensato che per fare missione ad gentes si doves-

    se andar fuori, ad extra, perch in casa tutto era gi cristiano o quasi. Oggi i non cristiani ci vengono in casa, si prospetta dunque un cambiamento del modo di concepire la missione ad gen-tes, che non pu pi essere esaurito dal partire.Sbaglia chi, da questa affermazione conclude, Non pi tempo di parti-re!. Anche se tale missione compete alla Chiesa italiana nel suo insieme, e non direttamente agli Istituti mis-sionari, i quali possono dare un con-

    SCUOLA DI KOUMPENTOUM, materna ed elementare,

    per accogliere 500 bambini provenienti dai villaggi limitrofi. il pi grande dei progetti in corso.

    PASSEGGIANDO IN SENEGAL... CON DANIELA completamento campo-scuola agricolo di Temento; finanziamento di linee di microcredito per attivit femminili; costruzione di una sala polivalente socio-culturale a Ngueniene.SCAVO DI ALTRI POZZI in diversi villaggi delle nostre missioni. I tempi di realizzazione dipendono da vari fattori tecnici e sociali.ROMANIA formazione insegnanti specializzati per il sostegno ai bambini diversamente abili.

    realizzazioneProgetti in corso di

    In questa foto p. Ventriglia in Venezuela, nella zona degli indios Boksi. Nella foto a destra sulle montagne del Guatemala

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    fatti

    tributo qualificato ma non farsene un carico esclusivo o prevalente. Gli Isti-tuti missionari? Possono essere pre-senti, non in alternativa al partire, ma come forma di animazione missiona-ria.Come dice p. Mario Borzaga: Noi missionari siamo fatti cos: il partire una normalit, andare una necessi-t! Domani le strade saranno le nostre case; se saremo costretti ad ancorarci in una casa, la trasformeremo in una strada: a Dio (lettera alla sorella Lu-

    cia, 18 maggio 1957). Mi sembrano attuali, a questo proposito, le rispo-ste date da p. Nicola Parretta. allora Provinciale, ad unintervista che ti ha rilasciato e che Missioni OMI ha pub-blicato nel numero 12/2009.

    Per concludere ti chiedo di raccon-tarci di cosa ti occupi ora a Lou-rdes.A noi Missionari Oblati di Maria Im-macolata, a Lourdes, affidato il com-pito di coordinare tutti i pellegrini. Per ogni lingua c un coordinatore. Io mi occupo, insieme a p. Palmiro Delalio e p. Roberto Villa, di coordinare in par-ticolare i pellegrini di lingua italiana. A Lourdes si usano sei lingue ufficia-li. Tutte le pubblicazioni e attivit pa-storali, liturgiche e amministrative, la cui lingua principale il francese, ven-gono tradotte in italiano, inglese, spa-gnolo, belga-fiammingo e tedesco. Ci sono, perci, cinque cappellani coor-dinatori, che hanno un proprio Ufficio allinterno del Segretariato generale. Da alcuni anni, sono tutti Oblati di Maria Immacolata.

    Lavorano a tempo pieno, anche al di fuori della stagione ufficiale, che va dalla Domenica delle Palme alla festi-vit di Ognissanti e oltre.Tra le principali responsabilit c lor-ganizzazione del ministero della ricon-ciliazione, che prevede la presenza nei tempi di maggiore afflusso, di un gran numero di confessori italiani. Partico-larmente impegnativo il rapporto con le grandi organizzazioni, come Uni-talsi nazionale e sezioni regionali, Of-tal, Opera Romana, i Paolini Brevivet, gruppi parrocchiali da ogni parte dI-talia. Il coordinatore, oltre ad accoglie-re i pellegrinaggi e assegnare luoghi e orari delle varie celebrazioni, parteci-pa in prima persona alle funzioni, dove vengono usate le lingue ufficiali, come le messe internazionali, la processione eucaristica pomeridiana, la fiaccola-ta serale. Da tre anni il Coordinatore italiano responsabile della diffusio-ne del S. Rosario in diretta dalla Grot-ta su TV2000 (alle ore 18, con replica alle 20) e, ogni giorno, dalle ore 11,40, sempre in diretta su TV2000, un mes-saggio e la recita dellAngelus. n

    CONTRIBUTI A PROGETTI E ATTIVIT OPERATIVIAiuti a diverse strutture sociali e sanitarie gestite da Oblati tra le quali: Casa di Anna in Corea del Sud, Casa Emanuele in Guinea Bissau, Centro Talitakum in Uruguay, assistenza ai bambini diversamente abili in Romania, dispensari, ecc.Aiuti alle Case di formazione dei futuri missionari in Senegal, Congo, Thailandia e Italia.

    PER UN FIGLIO IN PI. ADOZIONI A DISTANZALimpegno per le adozioni a distanza, continua a coinvolgere tanti generosi benefattori e quasi tutte le nostre missioni. I nostri confratelli sono il terminale di una solidariet capillare che raggiunge tanti bambini e ragazzi, pi di 1200, l dove vivono, e permette alle loro famiglie di vivere un po pi degnamente e a loro di frequentare la scuola e di acquisire uneducazione adeguata.

    Adriano Titone OMI e la squadra della Procura delle Missioni estere

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    di Francesca Vuono Giordano

    Cosa porteremo nel cuore e nella mente del meraviglioso pelle-grinaggio compiuto a Medju-gorje? Certamente il primo ricordo legato alla partenza, molto presto, il 20 agosto, da quella che per molti di noi ormai la seconda casa: la Chiesa di San Domenico.Quella levataccia mattutina, fatta a cuore allegro anche da chi solitamente non si alza molto presto, il primo sa-crificio che con gioia offriamo a Ma-ria, il primo di tanti appuntamenti che avremmo avuto con Lei in orari che non avrebbero tenuto conto delle ore

    fatti

    Da Cosenza a Medjugorje. Incontri e sensazionidi un pellegrinaggio estivo

    Gioia e commozione a

    Medjugorjerose altre che avremmo visitato e in cui il Vangelo si fa vita. Che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati lin-segnamento che ha guidato, e ancora guida, Madre Elvira. l metodo di recupero messo a punto da questa straordinaria donna si fon-da sulla preghiera, sullaccoglienza amorevole ma anche sullassunzione di responsabilit nel lavoro e nellat-tenzione verso il fratello ancora debole nella rinuncia alla dipendenza. Come dice la stessa fondatrice, la sua comu-nit non distribuisce caramelle.Toccanti sono le esperienze di vita che

    canoniche di sonno e di veglia. Con-serveremo il ricordo della Messa in lingua italiana celebrata il nostro pri-mo giorno a Medjugorje sulla spianata ricavata dietro la chiesa, quella chiesa a due campanili divenuta famosa in tutto il mondo. Tema dellomelia, il buon uso che il cristiano deve fare del-la ricchezza, la quale male solo se fine a se stessa, ma diventa strumento di Provvidenza se il ricco la usa per aiutare il prossimo bisognoso.Conserveremo il ricordo della comu-nit di recupero fondata da Madre Elvira, Cenacolo, la prima di nume-

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    Gioia e commozione a

    Medjugorjesto suo figlio per il quale Dio aveva un progetto grandissimo. Ancora una volta riceviamo la testimonianza che nulla impossibile a Dio e che la preghiera fat-ta con fede smuove le montagne.Nei nostri cuori rimarr anche don To-nino, un sacerdote impegnato nella co-munit di Chiara Amirante, che, cos come Roland aveva rinunciato a diven-tare musicista heavy metal, ci racconta di avere abbandonato la sua aspirazio-ne di diventare attore. Entrambi questi uomini oggi usano i loro talenti artisti-ci per dare testimonianza di Dio e por-tare tante anime a Lui.Anche la comunit Orizzonti di Luce nata dallamore fattosi concretezza nella donazione generosa di un indu-striale di Sassuolo e nelloperato di Chiara Amirante, una giovane roma-na che ha trovato il senso della vita nellandare alla ricerca dei pi dispe-rati nei luoghi pi poveri e degradati delle nostre citt. Anche nel venire a conoscenza delle opere straordinarie compiute da Chiara e dai suoi colla-boratori, non possiamo fare a meno di commuoverci.

    ci raccontano, senza nascondere nulla di s, Giampiero e Ivan.Ascoltandoli, cominciamo a versare le prime lacrime nel constatare quan-to lamore di Dio infinitamente pi grande delle nostre miserie!Allo stesso modo non potremo mai di-menticare la comunit dei Figli del Divino Amore, anche questa nata per iniziativa di una donna, suor Maria Rosaria, una donna che nella sua pre-cedente vita, prima di scegliere Ges, svolgeva il suo lavoro nel mondo della moda. Le attivit di questa casa di acco-glienza e recupero ci vengono illustrate da frate Roland, un bel giovane nato a Bolzano, abile chitarrista e bravo can-tante, che ci racconta anche la sua espe-rienza di vita. Chi avrebbe mai potuto sospettare che alle spalle di quella per-sona ci potesse essere stato un passat