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Conoscere per decidere
Il contributo dell’Università
per lo sviluppo strategico del territorio
di
Patrizia Messina [email protected]
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Forum PA - Roma, 16 Maggio 2012
Conoscere i territori … - Approccio Place based e strategia Europa 2020
- Gli scenari di sviluppo dei territori stanno cambiando rapidamente e richiedono nuovi strumenti di lettura dei processi socio-economici con attenzione alla sostenibilità dello sviluppo
- Importanza decisiva di gestire la conoscenza contestualizzata per valutare strategie di sviluppo dei territori adeguate al contesto, nella prospettiva della governance europea multilivello e multi-attore
Approccio place based : privilegiare la dimensione della localizzazione nelle politiche di sviluppo.
La dimensione territoriale dello sviluppo costituisce una novità relativamente recente (post-fordista) che porta con sé una serie di trasformazioni culturali e strutturali del modo di intendere le politiche integrate di sviluppo «a rete» come nuovo paradigma
Chi svolge il lavoro di messa in rete? Il lavoro del policy making sta cambiando, l’autorevolezza non dipende più dal ruolo, ma richiede nuove competenze:
* obiettivi di sviluppo consapevoli ed espliciti
* capacità di ascolto e lettura del territorio
* sapere esperto (interdisciplinare) * creatività nel problem setting & solving * competenze comunicative * capacità di valutazione (lerning by doing)
Il contributo che può dare l’Università - Potenziare il suo ruolo di attore strategico per lo sviluppo del territorio in senso funzionale.
- Potenziare le relazioni di partenariato con gli altri attori strategici per lo sviluppo del territorio.
- Alzare il livello di conoscenze e di consapevolezza dei sistemi territoriali attraverso una combinazione tra sapere esperto e sapere contestuale.
- Co-progettazione: produrre innovazione, investendo nella ricerca di nuovi percorsi formativi, in grado di rispondere adeguatamente alle nuove esigenze espresse dal territorio
L’esperienza dell’Università di Padova Ideazione di nuovi percorsi formativi, concertati con gli attori strategici del territorio, che mirano a formare una nuova figura professionale: il manager di rete
Esperienza decennale è stata maturata attraverso la sperimentazione didattica & di ricerca:
- Attivazione del Programma Poli.S.Doc (Sfide 2006)
- Master in Governance dello sviluppo sostenibile e Laboratorio di ricerca esplorativa Dire & Fare per lo sviluppo locale.
- Associazione MASTER – Mediatori e Animatori per lo sviluppo del territorio, co-fondata da Unipd
- Ricerca esplorativa sul territorio, in partenariato con attori strategici dello sviluppo territoriale.
Un caso esemplare di co-progettazione
Insieme al territorio dell’IPA del Camposamierese è stato co-progettato un set di nuovi indicatori di sviluppo sostenibile (BEST Benessere Equo e Sostenibile Territoriale) classificati secondo le quattro dimensioni della sostenibilità: ambientale, economica, sociale e politica-istituzionale.
- È stato condiviso un modello di standardizzazione dei dati per renderli confrontabili su scala più vasta.
- Sono stati definiti i criteri di pesatura degli indicatori
- Il territorio pilota ha sperimentalmente inserito il modello del BEST nel “Cruscotto del Sindaco” (Charts)
Risultati della ricerca: per i governi locali I dati raccolti e messi a sistema hanno permesso di attivare il sistema informativo per:
-condividere le analisi,
-supportare le decisioni,
-monitorare e valutare l’impatto sul territorio delle politiche e degli interventi realizzati,
sostenendo una cultura della valutazione orientata al risultato.
Risultati della ricerca: per l’Università La collaborazione tra Università e territorio ha risposto a una chiara domanda dei governi locali di dotarsi di nuovi modelli conoscitivi più adatti a governare processi di sviluppo complessi, che richiedono una molteplicità di competenze e di saperi esperti, di cui l’Università è promotore e garante.
L’Università sarà tanto più in grado di rispondere alla sfida, quanto più sarà in grado di superare gli steccati accademici disciplinari, confrontandosi con domande di ricerca di natura sia pratica che teorica.
Risultati: sul piano teorico La dimensione della Sostenibilità politica-istituzionale:
Non c’è sviluppo sostenibile senza governo dello sviluppo, non c’è governo dello sviluppo senza istituzioni.
Governare i processi di sviluppo richiede istituzioni che siano in grado di indirizzare, limitare, vincolare e guidare il comportamento degli attori economici e sociali. Lo sviluppo sostenibile è, quindi, essenzialmente uno sviluppo guidato da istituzioni politico-amministrative che, oltre a svolgere funzioni di guida e indirizzo, delimitano e costituiscono il territorio rispetto al quale viene valutata la sostenibilità, al di là dei confini amministrativi dati.
Chi fa il lavoro di rete? (net-working)
La ricerca ha contribuito a definire meglio le competenze e il profilo di una nuova figura professionale: Il manager di rete in una società complessa svolge funzioni che prima erano solo della politica, coniugando capacità di mediazione e sapere esperto (sviluppo guidato e nuove professioni).
Risultati: sul piano operativo
Mission del manager di rete:
Ri-costruire il senso della comunità politica
Comunità oggi è ciò che decidiamo di mettere in comune
comunità di pratica, comunità epistemiche, comunità sostenibili, welfare community
Ricostruire “capitale sociale” e cultura civica
Management delle reti di governance Richiede nuove competenze : - visone strategica di lungo periodo, che vada oltre il singolo Comune (grande o piccolo); - capacità di costruzione di relazioni di fiducia e di partenariato pubblico-privato ; - capacità di lavorare per progetti (più che per procedure); - approccio cooperativo e co-progettazione; - capacità comunicative, di ascolto attivo e di gestione creativa dei conflitti.
Riposizionamento degli attori nelle reti di governance:
- Tipi di Attori Da → A
Attore amministrativo:
Da erogatore di servizi
Dalle competenze giuridico –amministr. (procedure)
A coordinatore di reti
Alle competenze progettuali per obiettivi
Attore politico
Dalla politica come scambio di interessi particolari
Alla politica come perseguimento dell’interesse generale
Associazioni di rappresentanza degli interessi
Da una rappresentanza corporativa e settoriale
A una territoriale e di responsabilità sociale d’impresa
Professionisti Da esperti di settore Management di rete
Criticità da superare: * individualismo amministrativo del singolo Comune o Ente (autarchia) * visione politica campanilistica in difesa dell’identità “locale” (chiusa) * mancanza di una strategia di lungo periodo e di una visione d’insieme. * riduzione della politica ad ordinaria amministrazione (breve periodo)
Quali strategie per un’innovazione sostenibile? * rinnovamento della classe dirigente * associazionismo intercomunale (beni e servizi collettivi locali) * qualità sociale (formazione, R&S, servizi alle persone, salute, ambiente, beni relazionali, cittadinanza attiva)
* politiche integrate per territori * sistema informativo territoriale
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