mensile maggio atripaldanews

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«Compito delle Amministrazioni dovreb- be essere l’incentivo alle attività benefi- che per la città. Per il futuro occorre ri- cambio nella classe politica», a parlare è il professore Piero Mastroberardino (foto), docente presso dell’Università degli Studi di Foggia. Il giovane imprenditore atripal- dese, presidente dell’omonima azienza vi- tivinicola di famiglia “Mastroberardino S.p.A.” di via Manfredi, traccia il quadro della città tra occasioni mancate e scelte po- co oculate effettuate senza lungimiranza. PAGINA 3 La biblioteca comuna- le e il Centro per l’Im- piego senza internet, pavimentazione rovi- nata, ancora transenne provvisorie di prote- zione in rampa San Pa- squale e in diverse zo- ne della città. Lampio- ni rotti e scarsa illumi- nazione in centro e nelle peri- ferie: questi i “Così non va” se- gnalati in redazione e che at- tendono risoluzione da parte dell’Amministra- zione comunale. Due nuove rotatorie in via Appia e via Man- fredi e la valorizzazio- ne dell’Antica Abelli- num con la Via Crucis della Pro Loco, invece, nella rubrica “Così vanata per informare i lettori su tutto ciò che funziona in città. PAGINE 8 E 9 Il sindaco Laurenzano ad un bivio tra compromessi o rischio sfiducia Il braccio di ferro tra Pd e Cives blocca la macchina amministrativa La crisi ferma il Comune Così non va, i problemi irrisolti LA RUBRICA LA RUBRICA di Francesca des Loges Ad oltre un mese dall’azione intrapresa dal Partito Democratico a Palazzo di Città con le dimissioni del capogruppo del centrosinistra Antonio Tomasetti e il successivo azzeramento della giunta comunale, il sindaco Aldo Laurenzano appare messo di fronte ad una difficile scelta: accettare le condizioni poste dal Pd o andare incontro ad una possibile sfiducia. Un impasse politico-ammini- strativo che ha rallentato notevolmente l’azione di governo della cittadina del Sabato ferma su cruciali vertenze. Bilancio in deficit, piano d’alienazione, stesura del Puc, questione mercato, pe- riferie e pargheggi: sono solo alcuni dei nodi che attendono una soluzione. PAGINA 2 € 0,50 ANNO III NUMERO 4 MAGGIO 2011 Ogni mese AtripaldaNews arriva nelle edicole della città SPORT SPORT L’allarme di Saviano: campionati a rischio PAGINA 15 SCUOLA SCUOLA Gli alunni giornalisti della media “Masi” PAGINE 11 E 12 L a crisi politico-amministrativa in at- to al Comune di Atripalda, tra insta- bilità e incertezza, non fa bene alla città e ai bisogni della gente. L’azzeramento della giunta di centrosinistra a seguito del- l’azione intrapresa dal Partito Democrati- co ha aperto una fase di grande incertez- za. Gli effetti della crisi stanno avendo u- na forte ricaduta su provvedimenti che do- vevano essere approvati nel corso di que- sto scorcio di fine consiliatura. Penso alla Bilancio di previsione in perenne deficit, alla questione parcheggi, alla vertenza mercato e agli atavici problemi delle peri- ferie come Alvanite, alla stesura di un Puc che metta nero su bianco finalmente nuo- ve opportunità di sviluppo socio-econo- miche per la città, ai progetti di rilancio e valorizzazione del territorio rimasti per l’ennesima volta ancora sul tavolo. Occorre perciò, superata la tempesta, sottoscrivere un patto di fine consiliatura con pochi pun- ti certi e alla portata, attraverso la costru- zione di un documento condiviso dalle for- ze politiche di maggioranza con il quale dare valore e forza, attraverso i contenuti questa volta e non la spartizione delle pol- trone, ad una nuova etica della politica e a nuova credibilità delle istituzioni. La città, già di per sé sofferente, ha bisogno di sta- bilità di governo che restituisca fiducia e speranza ai cittadini. Se queste garanzie non dovessero sussistere allora meglio il voto anticipato per riavviare così un’azio- ne che restituisca davvero valore alla po- litica. Non è qui il momento di fare un bi- lancio dell’amministrazione Laurenzano, di quello che poteva essere e che non lo è stato alla fine. Un’amministrazione apparsa il più delle volte in questi anni travolta da- gli eventi. Ma gli effetti negativi di questa crisi appaiono evidenti. A partire dall’ar- resto di un cammino di sviluppo vero del territorio comunale segnato dalle troppe occasioni perse, come denunciato più vol- te su queste colonne, negli interventi di voci autorevoli. Perciò occorre dare rispo- ste concrete, prima che sia troppo tardi. Dare risposte concrete di ALFONSO PARZIALE L’editoriale Il disappunto del professore Piero Mastroberardino sulla gestione cittadina Aiello del Sabato, Monteforte Irpino, Manocalzati e Montefredane: quattro comuni irpini al voto il 15 e 16 maggio PAGINE 5 E 7 SPECIALE SPECIALE AMMINISTRATIVE 2011 AMMINISTRATIVE 2011 «Troppe occasioni di sviluppo perse» CULTURA CULTURA PAGINE 11 E 12 La storia dell’antico Palazzo Caracciolo maggio 2011:14 copia 05/05/2011 14:35 Pagina 1

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Il mensile di Atripalda

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Page 1: Mensile Maggio AtripaldaNews

«Compito delle Amministrazioni dovreb-be essere l’incentivo alle attività benefi-che per la città. Per il futuro occorre ri-cambio nella classe politica», a parlare è ilprofessore Piero Mastroberardino (foto),docente presso dell’Università degli Studidi Foggia. Il giovane imprenditore atripal-dese, presidente dell’omonima azienza vi-tivinicola di famiglia “MastroberardinoS.p.A.” di via Manfredi, traccia il quadrodella città tra occasioni mancate e scelte po-co oculate effettuate senza lungimiranza.

PAGINA 3

La biblioteca comuna-le e il Centro per l’Im-piego senza internet,pavimentazione rovi-nata, ancora transenneprovvisorie di prote-zione in rampa San Pa-squale e in diverse zo-ne della città. Lampio-ni rotti e scarsa illumi-nazione in centro e nelle peri-ferie: questi i “Così non va” se-gnalati in redazione e che at-

tendono risoluzione daparte dell’Amministra-zione comunale.Due nuove rotatorie invia Appia e via Man-fredi e la valorizzazio-ne dell’Antica Abelli-num con la Via Crucisdella Pro Loco, invece,nella rubrica “Così va”

nata per informare i lettori sututto ciò che funziona in città.

PAGINE 8 E 9

Il sindaco Laurenzano ad un bivio tra compromessi o rischio sfiducia

Il braccio di ferro tra Pd e Cives blocca la macchina amministrativa

La crisi ferma il Comune

Così non va, i problemi irrisoltiLA RUBRICALA RUBRICA

di Francesca des Loges

Ad oltre un mese dall’azione intrapresadal Partito Democratico a Palazzo di Cittàcon le dimissioni del capogruppo delcentrosinistra Antonio Tomasetti e ilsuccessivo azzeramento della giuntacomunale, il sindaco Aldo Laurenzanoappare messo di fronte ad una difficilescelta: accettare le condizioni poste dalPd o andare incontro ad una possibilesfiducia. Un impasse politico-ammini-strativo che ha rallentato notevolmentel’azione di governo della cittadina delSabato ferma su cruciali vertenze.Bilancio in deficit, piano d’alienazione,stesura del Puc, questione mercato, pe-riferie e pargheggi: sono solo alcuni deinodi che attendono una soluzione.

PAGINA 2

€ 0,50 ANNO III NUMERO 4

MAGGIO 2011

Ogni mese AtripaldaNews arriva nelle edicole della città

SPORTSPORT

L’allarme di Saviano:campionati a rischio

PAGINA 15

SCUOLASCUOLA

Gli alunni giornalistidella media “Masi”

PAGINE 11 E 12

La crisi politico-amministrativa in at-to al Comune di Atripalda, tra insta-bilità e incertezza, non fa bene alla

città e ai bisogni della gente. L’azzeramentodella giunta di centrosinistra a seguito del-l’azione intrapresa dal Partito Democrati-co ha aperto una fase di grande incertez-za. Gli effetti della crisi stanno avendo u-na forte ricaduta su provvedimenti che do-vevano essere approvati nel corso di que-sto scorcio di fine consiliatura. Penso allaBilancio di previsione in perenne deficit,alla questione parcheggi, alla vertenzamercato e agli atavici problemi delle peri-ferie come Alvanite, alla stesura di un Pucche metta nero su bianco finalmente nuo-ve opportunità di sviluppo socio-econo-miche per la città, ai progetti di rilancio evalorizzazione del territorio rimasti perl’ennesima volta ancora sul tavolo. Occorreperciò, superata la tempesta, sottoscrivereun patto di fine consiliatura con pochi pun-ti certi e alla portata, attraverso la costru-zione di un documento condiviso dalle for-ze politiche di maggioranza con il qualedare valore e forza, attraverso i contenutiquesta volta e non la spartizione delle pol-trone, ad una nuova etica della politica e anuova credibilità delle istituzioni. La città,già di per sé sofferente, ha bisogno di sta-bilità di governo che restituisca fiducia esperanza ai cittadini. Se queste garanzienon dovessero sussistere allora meglio ilvoto anticipato per riavviare così un’azio-ne che restituisca davvero valore alla po-litica. Non è qui il momento di fare un bi-lancio dell’amministrazione Laurenzano,di quello che poteva essere e che non lo èstato alla fine. Un’amministrazione apparsail più delle volte in questi anni travolta da-gli eventi. Ma gli effetti negativi di questacrisi appaiono evidenti. A partire dall’ar-resto di un cammino di sviluppo vero delterritorio comunale segnato dalle troppeoccasioni perse, come denunciato più vol-te su queste colonne, negli interventi divoci autorevoli. Perciò occorre dare rispo-ste concrete, prima che sia troppo tardi.

Dare risposteconcrete

di ALFONSO PARZIALE

L’editoriale Il disappunto del professore Piero Mastroberardino sulla gestione cittadina

Aiello del Sabato, Monteforte Irpino,Manocalzati e Montefredane: quattrocomuni irpini al voto il 15 e 16 maggio

PAGINE 5 E 7

SPECIALESPECIALEAMMINISTRATIVE 2011AMMINISTRATIVE 2011

«Troppe occasioni di sviluppo perse»

CULTURACULTURA

PAGINE 11 E 12

La storia dell’anticoPalazzo Caracciolo

maggio 2011:14 copia 05/05/2011 14:35 Pagina 1

Page 2: Mensile Maggio AtripaldaNews

Ad oltre un mese dall’apertura della crisi, il sin-daco Aldo Laurenzano appare messo di fron-te ad una difficile scelta: accettare le condizio-ni poste dal Partito Democratico o andare in-contro ad una possibile sfiducia. Un impasse politico-amministrativo che ha ral-lentato notevolmente l’azione di governo del-la cittadina del Sabato ferma su cruciali ver-tenze. Bilancio in deficit, piano d’alienazione,stesura del Puc, questione periferie, mercato epargheggi: sono solo alcuni dei nodi che at-tendono una soluzione nell’interesse dei citta-dini.«Mi auguro che non si arrivi all'appoggio e-sterno - afferma il segretario cittadino del Pd,Federico Alvino -. Prendo atto però che nonci sono stati passi avanti. E' arrivato il mo-mento di chiudere questa vicenda. Da partenostra c'è tutta la volontà di ricomporre po-sitivamente la crisi. Tocca a Laurenzano chiu-derla. Tutto ha avuto inizio con le dimissio-ni del nostro capogruppo Tomasetti e poi de-gli assessori Pd. Successivamente sono arri-vate quelle non richieste degli altri assessori:questo evidenzia la mancanza di collante po-litico. Ora tutti chiedono conto solo al Pd, ma

nessunochiede spie-gazioni aglialtri consi-glieri». Il Pd detta lecondizioni echiede treassessori ingiunta (fortedi un grup-po consiliaredi ben seiconsiglieri),la riconfer-ma di Adamo (SeL) nell'esecutivo e la sotto-scrizione di un patto di fine consiliatura. «Co-me partito abbiamo espresso tutte le nostrerichieste - prosegue Alvino -. Ora vogliamo ca-pire cosa ne pensano il sindaco e i consiglie-ri del centrosinistra. Noi abbiamo detto cosavogliamo, ma gli altri ancora no. Il Pd nonpuò essere maltrattato come lo è stato finoranel senso della sua rappresentanza in consi-glio - conclude Alvino -. Non è giusto che ungruppo che ha quattro rappresentanti (il grup-

po “Centro-sinistra perAtripalda”ndr.) possaavere quat-tro assesso-ri. Il nostroè un ragio-namento dibuon sen-so. All'as-sessore A-damo, elet-to nelle filedei Demo-

cratici di Sinistra e nel 2008 passato con SeL,nessuno disse che quel posto in giunta spet-tava ad un Ds. Non mi sembra giusto che so-lo ora venga presentato il conto a SeL. Per-chè i sacrifici li deve fare solo il Pd?». Il gruppo «Centrosinistra per Atripalda», in-vece, sarebbe pronto ad appoggiare l'ammini-strazione anche senza far parte dell'esecutivo.Ad esprimerne la posizione l'assessore TonyTroisi: «Abbiamo deciso finora di tenere unprofilo basso per evitare ulteriori fibrillazio-

ni, ma ora avvertiamo l'esigenza di interve-nire pubblicamente a seguito dei ripetuti in-terventi di autorevoli esponenti del Pd loca-le, non ultime quelle del segretario Alvinoche a poche ore dalla riunione al Comune a-veva dichiarato che le condizioni poste dalPd non erano negoziabili. E questo è stato va-lutato negativamente. Da parte nostra c'è lavolontà di non determinare la fine di questaconsiliatura. Siamo impegnati e disponibili atrovare una soluzione affinché ciò non acca-da anche eventualmente considerando la pos-sibilità di continuare a sostenere l'ammini-strazione, lealmente e responsabilmente, purnon facendo parte dell'esecutivo, rendendocidisponibili ad accettare anche eventuali de-leghe che il sindaco ritenesse opportuno af-fidarci, nella sua autonomia da noi ricono-sciuta, per aiutarlo nell'azione amministrati-va in questo scorcio di fine legislatura. Unacrisi non si apre per una maggiore rappre-sentanza in giunta, ma si apre a seguito del-l'individuazione di eventuali punti di criti-cità nell'azione amministrativa. Quindi conla conseguente individuazione delle modalitàper risolvere tali criticità».

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Maggio 2011VISITA IL NOSTRO SITO

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La crisi al comune di Atripalda, che ha presoil via ad inizio aprile con le dimissioni degliassessori del Pd e l’azzeramento successivo ditutta la giunta, è andata in scena lunedì 2 mag-gio in consiglio comunale. A convocare il par-lamentino cittadino le minoranze. Il sindacoAldo Laurenzano, nel prendere la parola inaula, ha affermato in modo laconico: «Questanon è una crisi amministrativa ma politica,la macchina amministrativa non è rimastaferma. Questo è un esempio di massima tra-sparenza, abbiamo un problema e stiamoqui ad affrontarlo, non abbiamo nulla da na-scondere». Sull'impasse politico-amministra-

tivo che ha, nei fatti, paralizzato l'operato del-la maggioranza per oltre un mese l'opposi-zione ha accusato: «Abbiamo un’ammini-strazione che non c’è - ha affermato Lello LaSala -. Il disagio politico frena l’ammini-strazione mentre ci sono due milioni e mez-zo di deficit».Per il consigliere del Pdl, Massimiliano DelMauro: «Anche se è fisiologico che si formi-no altri gruppi, come accadde per l’opposi-zione, è grave che un problema che vieneda lontano ci metta oggi in condizione dinon aver un’amministrazione, eppure lacittà ha problemi seri da dover affrontare erisolvere. Mi chiedo che legittimità politicaha questa amministrazione, è oggettivo checosì si sta facendo un danno alla città. E’ i-gnobile che poi si utilizzi come momento di

scontro l’istituzione della giunta e si blocchiuna città che ha necessità urgenti a due me-si, se non di più, che si è consumata questaspaccatura. O riuscite, in tempi ragionevol-mente brevi, a risolvere il problema o biso-gna mettere la parola fine a questa espe-rienza. Non ci sono le condizioni per anda-re avanti. Un partito tormentato (il Pd ndr.)non può assolutamente tormentare unacittà». Anche il capogruppo consiliare dell'UdcPaolo Spagnuolo ha accusato: «Dopo quat-tro anni di gestione amministrativa non a-deguata, con questi presupposti, la città ri-schia di vivere un altro anno di passione».Per il capogruppo Arturo Iaione: «E’ un pro-blema di nemesi storica. Ricordo l’attaccoviolento che fu fatto al gruppo “Al Centroper Atripalda” che aveva fallito, quindi non

avevamo la dignità di assurgere a confron-to. La storia poi si vendica. La differenza trale posizioni è che la nostra si poneva comeuna proposta amministrativa, fuori dal con-dizionamento politico dei partiti, tanto che aguidare questa coalizione vi era un uomo disinistra con antica tradizione socialista. Tut-to si è ripercosso sulla gestione ammini-strativa. Vi è un disinteresse degli assessori,di buona parte di essi. Ho fatto il consiglie-re d’opposizione e in quattro anni sono sta-to sempre presente. Svolgere la funzione diconsigliere in queste condizioni non è pos-sibile. Volevo dare un contributo, non ci so-no riuscito, volevo fare il sindaco ma la cittànon ha voluto per trecento voti. In questaconduzione e condizione della macchina am-ministrativa non ci sono riuscito. Non valela pena fare il consigliere comunale».Per l’esponente di Futuro e Libertà, AntonioPrezioso, «le vecchie liturgie di partito ten-gono in scacco un Laurenzano che viene du-ramente attaccato e alla fine scaricato anchedal suo ex capogruppo Tomasetti. Credo chel'attuale maggioranza ormai non ha piùniente da dire e soprattutto da dare ad Atri-palda. Ora ci aspetta una lunga fase di tran-sizione da qui alle prossime elezioni ammi-nistrative. Le grandi manovre per le allean-ze sono cominciate, l'auspicio é che la vec-chia partitocrazia atripaldese capisca di a-ver fatto il proprio tempo e decida di resta-

re a casa. Sono maturi i tempi per una clas-se politica nuova e soprattutto fatta da gio-vani».Ma per il capogruppo del Pd Antonio Toma-setti: «Il Pd non ha creato nessun problema,ha avuto una crisi interna che non si è ri-verberata sicuramente su questa ammini-strazione comunale, il partito ha scelto didefinirsi all’interno di un gruppo di centro-sinistra. Non è una nemesi ma una sconfit-ta per tutti».

Lo scontro in aula consiliare tra maggioranza e opposizioni

Un mese d’impasse blocca la gestione comunaleLaurenzano si difende: «Questa è una crisi politica, l’azione amministrativa non si è mai fermata»

Antonio TomasettiFederico Alvino

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Page 3: Mensile Maggio AtripaldaNews

3ATRIPALDANEWS

Maggio 2011VISITA IL NOSTRO SITO

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L’intervistaPRIMO PIANO

Piero Mastroberardino invita i commercianti a guardare oltre i confini territoriali e gli amministratori a incentivare la libera iniziativa snellendo la burocrazia e premiando i progetti migliori

Da imprenditore come vede Atripalda oggi?«Vivo e lavoro in questa città, il mio studio è nel pa-lazzo di famiglia, ma il mio lavoro si svolge fuoriregione. Sono docente universitario in Puglia e l’at-tività imprenditoriale mi porta lontano da qui. Perquesto motivo posso avere serenità di osservazione.Quando ritorno dai viaggi all’estero apprezzo l’Ita-lia, e in particolare l’Irpinia, dal punto di vista pae-saggistico e sociale, per la riservatezza della gente,la tranquillità che favorisce l’introspezione. Ma ri-spetto ad altri aspetti Atripalda esprime una soffe-renza che traspare anche solo visitandola o passeg-giandoci di sera, come non di rado mi capita di fa-re. Si nota un disagio e la difficoltà nel realizzare lecose all’interno di questo piccolo territorio». Un disagio dovuto a cosa?«La sensazione che ho è che qui il tempo scorra piùlentamente. Il mondo è competitivo e tutti ci con-frontiamo. Non ci sono più barriere ai confini del-l’Italia, della regione o del paese; nonsi può immaginare di non tenere ilritmo di quel che succede oltre i no-stri orizzonti».Come ci si sveglia da questa sortadi torpore, secondo lei?«Attraverso l’intraprendenza. Favo-rire l’espressione della libera inizia-tiva imprenditoriale che consente alfermento di idee di trasformarsi in progetti e poi inatti. Bisognerebbe premiare l’intraprendenza per-ché è un contributo a una rinascita sociale e im-prenditoriale. Un premio non necessariamente eco-nomico, ma inteso come abbattimento di barriereburocratiche, attenzione e rispetto per le iniziativeche generano nuova ricchezza, affermazione del me-rito e redistribuzione del benessere sul territorio».La sua famiglia è testimonianza di un successoimprenditoriale internazionale…«Il mio bisnonno fondò un’impresa di spedizioni nel1880 e iniziò a curare la distribuzione dei vini irpi-ni all’estero. La prima iscrizione alla Camera di Com-mercio di Avellino risale al 1878 fatta da Angelo Ma-stroberardino, ma andando indietro negli anni, fi-no al XVIII secolo abbiamo dieci generazioni impe-gnate in questo campo. Con mio nonno Michele, poi,gli scenari internazionali si sono tramutati in unaconcreta opportunità di sviluppo. Un pionierismoimprenditoriale che ha valorizzato la produzionenon solo di Atripalda, ma irpina e campana. Eccoperché bisogna dare modo ai giovani di fare. Le i-stituzioni e le amministrazioni devono metaboliz-zare questi concetti non affatto scontati. Viviamo u-na fase oscura delle istituzioni locali. La politica non

è una prospettiva interessante per le persone di buonsenso e, quindi, spesso finisce per non essere ani-mata dalle forze più sane e capaci. D’altronde, chioccupa quegli spazi si guarda bene dal fornire uncontributo a mutare lo scenario».Ci troviamo in una situazione di crisi economicanazionale, come la sta vivendo la città?«La crisi dal punto di vista economico ha espressogià il peggio, mentre è l’aspetto finanziario che inquesta fase sta sferrando i colpi più insidiosi e a pa-garne le spese sono soprattutto i piccoli operatori.Dall’osservatorio privilegiato dei Consigli di Am-ministrazione di alcuni istituti di credito (Banca del-la Campania e Simest) noto differenze nette tra o-peratori che hanno saputo cogliere opportunità dibusiness anche nelle fasi più critiche, e dunque han-no mantenuto trend di crescita, e una maggioranzadi imprese che continuano a dibattersi in un im-mobilismo irto di insidie».

Atripalda è ancora la "Città deiMercanti"?«Mi sembra che la vocazionecommerciale di Atripalda abbiacostituito un baluardo a difesadelle imprese locali di tradizionefamiliare, rispetto ad Avellino,dove si registra un turnover piùspinto di esercizi commerciali.

Ma il profilo commerciale si scontra con le dinami-che della distribuzione che non possono più esserecircoscritte all’ambito locale. La nostra impresa a-gricola e industriale è qui da qualche secolo, aven-do cura di scrutare con attenzione i cambiamenti discenario all’orizzonte. Altrettanto vale per il com-parto del commercio: Atripalda deve guardare oltrei confini territoriali. Il commercio ha cambiato lesue regole e per salvaguardare le nostre imprese bi-sogna esaminare con attenzione le nuove traietto-rie di sviluppo, onde evitare di finir relegati a ruolimarginali».Come mai secondo lei l'associazionismo tra com-mercianti, più volte tentato, è sempre naufragato?«Potrebbe essere il frutto di una non sufficiente con-divisione di idee e progetti, ma non avendolo vis-suto dall’interno non mi sento di esprimere giudizi.L’associazionismo dovrebbe consentire di vivere efar vivere la città stimolando il senso d’accoglienzasul territorio. Nonostante alcune belle iniziative, A-tripalda non riesce a farsi identificare come desti-nazione turistica. Qui in azienda tutte le settimaneabbiamo visitatori da tutto il mondo che vengonoad ammirare le nostre storiche cantine e i vigneti. Sesi riuscisse a favorire un circuito di accoglienza più

attrattivo in zona, ciò potrebbe costituire un’oppor-tunità. Ma sarebbe necessaria una presa di coscienzanon solo della comunità locale, ma soprattutto da-gli amministratori locali. Ad esempio, nel comunedi Mirabella Eclano abbiamo investito nella realiz-zazione di un Resort enoturistico con piscina, cen-tro benessere e campo da golf, che fa sinergia con lacantina e la viticoltura. Da parte dell’amministra-zione abbiamo trovato comprensione per gli sforzidi investimento effettuati. Il nostro compito restaquello di creare prospettive di sviluppo economicoe sociale e, quando le condizioni a contorno lo con-sentono, siamo lieti di percorrere tale cammino. O-gni iniziativa di investimento, pubblico o privato,dovrebbe sempre aver chiaro l’obiettivo di svilup-po perseguito. Spesso nel settore pubblico si assiste,invece, alla realizzazione di strutture di cui nonsempre si comprende bene lo scopo. Poi vi sono al-tre iniziative che, pur pregevoli nella mission, sten-tano a decollare perché non ven-gono opportunamente riempitedi contenuti dopo il classico ta-glio del nastro. Per il primo casopenso a strutture come il CentroServizi di via San Lorenzo, per ilsecondo al Parco Pubblico Pine-ta Sessa».Stessa sorte toccata all’Antica A-bellinum?«Anche in merito alle aree di interesse archeologi-co le condizioni di gestione sono mutate. Oggi, per-ché questi siti siano di successo, bisogna pensarliin chiave progettuale. Abbiamo un esempio di e-sperienza di successo: la collaborazione nel 1996con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, o-ve abbiamo reimpiantato a vigneto le aree antica-menente adibite a tali colture. Ritorna il tema deivincoli di bilancio. Qui ad Atripalda provammo adavviare un ragionamento del genere per la Doganadei Grani, le cui attività culturali iniziali furono va-rate proprio con un nostro contributo economico.Poi la Sovrintendenza scelse strade diverse e ci ri-tirammo in buon ordine. Una riflessione serena, sce-vra da polemiche. Mi sono deciso così a portare a-vanti i nostri progetti culturali fondando un centroculturale sostenuto dalla nostra famiglia, che sin dal1997 ospita concerti, mostre di pittura, presenta-zioni letterarie, a volte presso le cantine di Atripal-da, altre volte presso il Radici Resort di Mirabella». Conti in rosso, il piano del Comune si basa su u-na forte alienazione di beni pubblici. Condivide?«E’ una strada buona quando non viene percepitacome una “liquidazione”. Ritorna il tema della ido-

nea finalizzazione degli investimenti verso scopi o-perativi ben definiti. Se le strutture realizzate in que-sti anni avessero una chiara identità funzionale tro-verebbero più acquirenti. Anche le amministrazio-ni locali farebbero bene a ragionare e operare comese ogni propria scelta dovesse essere seriamente va-lutata a posteriori in termini di efficienza ed effica-cia. In particolare, l’efficacia della spesa pubblicadovrebbe essere un grande tema dei nostri tempi.Le amministrazioni si confrontano con le tornate e-lettorali e la ricerca dei consensi, ma una seria a-nalisi tecnica delle scelte effettuate e dei risultaticonseguiti appare ancora lontana. Nel momento incui le risorse scarseggiano, serve senso di respon-sabilità, poiché spendendo male si condanna un ter-ritorio per anni».Come si poteva gestire la questione mercato?«L’eterna diatriba sull’ubicazione è vissuta, cometroppo spesso in Italia, alla stregua di confronti tra

opposte tifoserie in occasione di underby. Vi sono pro e contro su en-trambi i versanti, ciò che non è di-geribile è che le questioni che fannoparte della storia della città possanoessere oggetto di strumentalizzazio-ni, piuttosto che sottoposte a una se-rena valutazione di opportunità».Che giudizio dà dell'attuale Ammi-

nistrazione Laurenzano?«Nel momento in cui le risorse si azzerano c’è unararefazione del processo decisionale. Il mio giudi-zio non è sull’amministrazione Laurenzano ma sul-la modalità di selezione delle risorse umane locali.L’esperienza politica deve essere una parentesi divita, non può tramutarsi in una carriera, special-mente ai livelli locali, altrimenti genera distorsionie induce a ritenere che si stia gestendo un’attivitàpropria e non la cosa pubblica. E da qui la trappoladel nepotismo, la cooptazione dei più fedeli, e tan-te altre pratiche tristemente note. Un veloce ricam-bio delle risorse, spazio ai quarantenni in politica,per il tempo in cui hanno idee fresche ed energie daspendere, poi si torni alla propria professione».Non immagina un impegno diretto in politica?«Spesso mi è stato chiesto e in qualche fugace atti-mo ci ho pensato. Ma oggi l’idea è lontana dai mieipensieri. Non è certo un segnale di disimpegno; so-no infatti impegnato su mille fronti. Oggi, a 45 an-ni, scelgo di spendere me stesso e il mio tempo in co-se che mi diano l’impressione di poter produrre ri-sultati concreti in tempi ragionevoli. Ma la politicanon mi sembra del tutto in linea con tali parame-tri».

«Atripalda sta soffrendo,occorre cambiare passo»

Lavoro

«Spazio al merito e agli incentivi imprenditoriali»

Politica

«L’impegno siasolo unaparentesi di vita»

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ATRIPALDANEWS

Maggio 2011VISITA IL NOSTRO SITO

www.mercoglianonews.itSPECIALI ELEzIONI 5

AMMINISTRATIVE 2011Tirone a Manocalzati, Urciuoli ad Aiello del Sabato, Tropeano a Montefredane eMontuori a Monteforte Irpino: ecco i candidati alla carica di sindaco in quattro deitrentadue comuni dell’hinterland atripaldese al voto il 15 e 16 maggio prossimi

Il programma della lista “Viva Manocalza-ti 2011” con Pasquale Tirone candidato sin-daco, è profondamente legato alle necessitàdelle persone e dell’ambiente. Elementi acui, in questi anni, è costantemente andatal’attenzione politica e amministrativa tar-gata Tirone.«Tante sono le cose fatte in questi anni -spiega Tirone - a partire dal settore istru-zione. L’edificio della scuola elementare èstato, infatti, migliorato con interventistrutturali anche nello spazio antistante epotenziato nelle dotazioni didattiche conlavagne e aule multimediali. Il nostro im-pegno per i prossimi anni sarà la costru-zione di un moderno edificio da destinarea una scuola materna. La biblioteca mul-timediale, già aperta al pubblico sarà, in-vece, ulteriormente potenziata con la rea-lizzazione di corsi di orientamento e for-mazione». Altro punto importante è lo sport,«abbiamo già realizzato un nuovo campodi calcio, di calcetto e una moderna pale-stra panoramica dotata delle più moderneattrezzature: tutte opere pronte per essereutilizzate - prosegue -. E’ nelle nostre in-tenzioni creare una rete organizzativa chepossa incentivare e facilitare al massimol’utilizzo delle strutture integrate nel com-plesso delle attività territoriali». Punto importante del programma è la ri-qualificazione del Borgo di San Barbato conil restauro del Castello, da poco ultimato.

Tale realizzazione rappresenta un ulterioreimpegno per gli anni a venire quando saràmesso in pratica il progetto all’interno del

piano strategico-operativo realizzato dal pro-fessore Viganò. L’Amministrazione ha realizzato, inoltre, se-condo quanto programmato nel 2006, unPiano Urbanistico Comunale caratterizzatodalla modulabilità a seconda del modificar-si delle esigenze territoriali, piano che saràoperativo a breve. Inoltre, Manocalzati è sta-to inserito nell’ambito del Piano Strategicoprovinciale per la validità delle proposte pre-sentate per lo sviluppo dell’intera provin-cia. In collaborazione con l’ANAS, sarà po-sta in essere la sistemazione della zona del-la variante compresa tra il casello autostra-dale Avellino Est e lo svincolo di Manocal-zati dell’Ofantina. Particolare attenzione sarà data alla crea-zione di nuovi posti di lavoro, attraverso ilcompletamento della sistemazione dei lottidell’area Pip sbloccati di recente grazie al-l’energica azione della attuale amministra-zione comunale. Ancora valorizzazione del-le aree commerciali, cura del verde pubbli-co, miglioramento della gestione dei rifiuti,completamento della rete fognaria, lotta al-le dipendenze, attenzione alle periferie, ar-redo urbano e parcheggi, «sarà nostro im-pegno dare il massimo a trecentosessan-tagradi - conclude -. Il Comune farà tuttociò che rientra nelle proprie possibilità ecompetenze per creare tutte le condizionipiù favorevoli volte a migliorare la qualitàdella vita di ciascun cittadino».

A Manocalzati in corsa Pasquale Tirone

Ad Aiello del Sabato con Ernesto UrciuoliIl Programma Amministrativo della Lista“Viva Aiello” è stato elaborato con il fatti-vo contributo di tutti i candidati. Un lavo-ro di squadra che ha portato alla stesura diun progetto integrato per Aiello, per unacrescita sociale ed economica, che non siail solito libro dei sogni per fini elettorali. Tra gli obiettivi del candidato sindaco Er-nesto Urciuoli, una maggiore partecipazio-ne dei cittadini alla vita amministrativa,uno sviluppo delle attività economiche, u-na migliore integrazione sociale e il mi-glioramento della qualità dei servizi più es-senziali. «Si attuerà, inoltre, una partico-lare politica a favore dei giovani, - spiegaUrciuoli - i veri protagonisti del nostro pre-sente e del nostro futuro, che non posso-no non avere come riferimento priorita-rio il Comune che rappresenta l’istituzio-ne più vicina al cittadino, con la quale o-gnuno di noi quotidianamente è coinvol-to nelle vicende amministrative, e quin-di, è chiamato ad una partecipazione di-retta e indiretta, per tendere al migliora-mento dell’attività, al miglioramento del-la qualità della vita e alla crescita socialeed economica dell’intera comunità».L’amministrazione comunale sarà, quindi,tenuta a creare un dialogo costante con ipropri cittadini in modo che l’ascolto delleistanze della comunità, le risposte e le suc-cessive soluzioni avvengano in un con-fronto di idee e di bisogni affinché si pon-gano in essere azioni di pianificazione di

risorse e di servizi calibrati al meglio per lacomunità. «Aspetto questo che rappre-senta un motivo di cambiamento - conti-nua -. Le scelte, infatti, non possono es-

sere preordinate e condizionate da logi-che di partito, bensì essere espressionedella vita sociale e civile della cittadinan-za, nella sua capacità di esprimere le pro-prie radici, le proprie identità e le propriespecificità». L’obiettivo della squadra “Vi-va Aiello” è uno sviluppo ordinato e con-testualizzato che deve riguardare tutte lemanifestazioni delle attività a carattere e-conomico nei diversi ambiti: agricoltura,turismo, attività produttive, artigianato,commercio e professioni. Le linee strategi-che dello sviluppo vanno definite in ade-renza al Piano Territoriale Regionale, nelquale il comune di Aiello del Sabato vienecollocato all’interno del Sistema Urbano,«in tale contesto intendiamo realizzareun’opera pubblica importante a serviziodel Sistema Urbano, - conclude - con laprospettiva di divenire un’Area Vasta, ingrado di creare un vero volano di svilup-po, innanzitutto in termini occupaziona-li». L’opera andrà individuata attraverso lacostituzione di un team locale coadiuvatodai rappresentanti dell’Area Vasta. Atten-zione, inoltre, al ruolo della famiglia per lasalvaguardia delle tradizioni popolari, cul-turali e religiose; per questo sarà impor-tante un rapporto stretto con le associazio-ni. Altro punto fondamentale sarà la poli-tica giovanile: i ragazzi sono la vera risor-sa di ogni comunità e, con loro e su di lo-ro, si gestisce un presente partecipato e unfuturo di prospettive.

Pubblicità elettorale - Committente: il candidato

Lista “VIVA AIELLO” Candidato sindaco: Ernesto Urciuoli

Filippo CascittiConcetta CascianoGaeta SebastianoVittorio Festa Rita IannacconeGaetano GaetaAttilio FioreMassimo BilottoVincenzo TecceRoberto RomanoArmando Di MeoCesare Galluccio

Lista “VIVA MANOCALZATI 2011” Candidato sindaco: Pasquale Tirone

Barile AlfonsinaBilotto RaffaeleBonito PalmerinoCastiglione CarloCefalo DionigiCierzo GaetanoDe Benedetto SabinoIandiorio PasqualeNittolo RaffaeleRotella CarmineUrciuoli GiulioVentola Carmine Antonio

Pubblicità elettorale - Committente: il candidato

Due le compagini per Aiello del Sabato: in corsa anche la lista “Insieme per Aiello” con candidato sindaco Domenico Della Sala

A Manocalzati anche la lista “Rinascita sociale. Impegno per Manocalzati” con candidato sindaco Antonio Polcaro

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Maggio 2011VISITA IL NOSTRO SITO

www.atripaldanews.itSPECIALE ELEzIONI 7

Continuità con l’Amministrazione Nappi perportare avanti i progetti avviati e prosegui-re sulla strada tracciata che ha portato Mon-teforte ad una crescita economica e struttu-rale, questi gli obiettivi della lista “Alleanzaper Monteforte - Il Castello” con candidatosindaco Angelo Montuori. «In passato horappresentato “Il Castello” anche da con-sigliere - spiega Montuori - e grazie a Ser-gio Nappi ho avuto modo di apprezzar tut-ti i meccanismi della politica e la città hapotuto beneficiare di venti milioni di eurodi fondi investiti nel territorio. Infrastrut-ture e servizi scolastici fanno di Montefortel’unico comune della Campania e del Me-ridione ad avere tutti i plessi scolastici an-tisismici». Monteforte ha avuto negli ulti-mi anni un grande incremento demograficosviluppatosi secondo un Piano Regolatorelegittimo con permessi conformi. La punta del programma è il piano traspor-ti «c’è bisogno di un piano provinciale chela Provincia non ha mai presentato - con-tinua -. Ora Del Mastro pare che abbia re-cepito il messaggio, ma perché non lo hafatto prima? Ed ancora, completeremo iparchi pubblici con strutture per bambi-ni». Altra questione è quella relativa alla va-riante urbanistica: «che De Stefano tienechiusa nel cassetto da sei mesi. Varianteche punta su viabilità, su servizi e apre ilterritorio ad una ripresa socioeconomicaattraverso una bretella nei pressi del cen-tro commerciale che consenta ai cittadinidi raggiungere Monteforte». La squadra di Montuori è già scesa in cam-po con l’obiettivo di avere sul territorio co-

munale la Caserma dei Carabinieri. Mon-tuori, infatti, ha già incontrato in Regione,l’onorevole Gianfranco Miccichè, Sottose-gretario di Stato alla Presidenza del Consi-glio con delega al CIPE e fondatore di “For-

za del Sud”, che si è impegnato a reinseri-re il completamento della caserma nel pro-gramma Fondi Fas da lui gestiti. Monteforte si candida a diventare realtà de-terminante nell’ambito del Piano Strategi-co e degli Accordi di Reciprocità, «la cittàpunta ad avere un ruolo di primaria im-portanza quale catalizzatore di servizi ac-centrati nel capoluogo - continua Montuo-ri -. La rotta del volano economico, da sem-pre spostata verso Avellino, Mercoglianoe Atripalda, deve essere invertita in dire-zione Monteforte attraverso gli Accordi diReciprocità». Previsto, infatti, un punto diinterscambio per la metropolitana leggerain modo da creare un indotto economico incittà. «A Monteforte ci sono ampi spazi perrealizzare un’area artigianale che diventipunto di riferimento per tutta la provincia- spiega -. Il problema è attivare il mecca-nismo di programmazione per ottenere ifinanziamenti per la realizzazione del pro-getto. I trasporti pubblici rappresentano,infatti, la nota dolente: al momento siamoesclusi dal piano provinciale trasporti dapresentare in Regione. Sarebbe ora che ilnostro avversario, presente in giunta pro-vinciale, si attivasse per inserirvi anche ilnostro comune». A sostegno della lista di Montuori, la caricae le competenze del deputato regionale Ser-gio Nappi, «un supporto del calibro di Ser-gio a Palazzo Santa Lucia è garanzia di unimpegno ancora maggiore - conclude -.Monteforte con noi potrà crescere e usu-fruire di un bagaglio di conoscenze e com-petenze senza pari in città».

A Monteforte Irpino c’è Angelo Montuori

“Alternativa Democratica per Mon-tefredane” ripropone con forza la vo-lontà di allargare e consentire la par-tecipazione dei cittadini ai processi digoverno della Città. Questo principiomuove dall’analisi degli ultimi cinqueanni di Amministrazione improntatiad un’azione politica faziosa e pocotrasparente. «Il nostro scopo - dichia-ra Tropeano - è quello di restituire aicittadini la libertà nelle iniziative e-conomiche, sociali e culturali, qua-lificanti e compatibili con il territo-rio affinché tutti trovino sempre so-stegno e celerità nelle risposte del-l’Amministrazione». La lista con Tro-peano candidato sindaco rappresen-ta, quindi, l’alternativa alla paralisi eall’inefficienza amministrativa dellapassata gestione, «siamo costretti -continua - a riproporre temi già in-dicati nel programma della scorsacompetizione, a conferma del vuotototale di questa maggioranza. Cin-que anni sono andati persi e ci tro-viamo ulteriormente arretrati sulpiano interno e nel confronto con icomuni limitrofi. Montefredane hauna forte emergenza democratica, ilprimo terreno di confronto della nuo-va amministrazione sarà, quindi, ilrilancio della partecipazione attivadei cittadini» attraverso l’ottimizza-zione delle risorse, lo snellimento del-le procedure burocratiche e la colla-borazione con i comuni limitrofi e de-gli enti sovracomunali per la gestio-

ne associata di alcuni servizi essen-ziali. Altra importante questione è lapianificazione urbanistica, «l’appro-vazione del Puc sarà tra i primi ar-gomenti all’attenzione del nuovoconsiglio comunale - spiega - apertoal contributo e alle indicazioni pro-

venienti da cittadini, associazioni ecategorie professionali. Il primo e u-nico tentativo di pianificazione ur-banistica risale agli inizi degli anni‘70. Il nuovo sviluppo urbanisticopasserà, quindi, attraverso l’incen-tivazione del recupero del patrimo-nio edilizio esistente». Sarà rivisita-to, infatti, il Piano di Recupero per ri-qualificare il patrimonio edilizioesistente con permessi per ricostruirefabbricati fatiscenti, con il totale eso-nero degli oneri e incentivando il ri-corso ad energie alternative e rinno-vabili. Attenzione anche alle periferie: ad Ar-cella si potrà riconvertire il patrimo-nio edilizio in funzione dello svilup-po delle attività del terziario. Sul fron-te delle politiche post-terremoto nonpiù interventi a pioggia ma investi-menti rivolti a ricostruire comparti a-bitativi lasciati nel degrado come Ar-cella, Gaita e Bosco Magliano. Ed an-cora attenzione alle attività del tem-po libero, al sociale e alle associazio-ni sul territorio. Si parte dal rilanciodelle strutture ricreative, che sarannorestituite ad uso collettivo, ad una con-tinuità nelle iniziative di volontariatoe al generale sostegno delle fasce piùdeboli. Attenzione anche ai giovaniattraverso l’istituzione di un tavolodelle politiche giovanili: sarà ripropo-sta l’istituzione della Pro Loco e si cer-cherà di rendere più fruibili gli spazidell’antico Castello dei Caracciolo.

Valentino Tropeano per Montefredane

Lista “ALTERNATIVADEMOCRATICA PER MONTEFREDANE” Candidato sindaco:

Valentino Tropeano

Altieri GaetanoAquino CarmineAquino MarcelloBianco AntonioD'Ambrosio GiusyDente FrancescoIandiorio PellegrinoMaglio AntonioMazzarotti Pellegrino

Lista “ALLEANZA PERMOTNEFORTE - IL CASTELLO”

Candidato sindaco: Angelo Montuori

Sergio NappiAntonio De AngelisMario CanonicoElena ContePaolo CriscitielloGerardo Della BellaMauro Dello RussoAntonio FuscoGennaro PascaleCarla RussoFlavia SalvatiElena Vecchione

Pubblicità elettorale - Committente: il candidato

Pubblicità elettorale - Committente: il candidato

A Monteforte Irpino sfida a tre: in corsa anche “Patto Popolare per Monteforte” con candidato sindaco Antonio De Stefano

e “Centrosinistra per Monteforte” con Carmela D’Acierno

A Montefredane anche la lista “Impegno per Montefredane” con candidato sindaco Vera Trasente per la sfida elettorale

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La nuova rubrica di AtripaldaNews per informare su tutto ciò chefunziona in città: una bacheca a disposizione degli amministratori

Quattrocentomila euro per la messa in sicu-rezza di via Appia e via Manfredi, in corso d’e-secuzione la procedura di affidamento dei la-vori dopo lo sblocco dei fondi da parte del Mi-nistero dell'Economia. La prima delle due ro-tatorie sarà realizzata di fronte al Parco Com-merciale Appia, in un punto nevralgico per lacircolazione veicolare e pedonale, all'ingres-so della cittadina del Sabato e del raccordo au-tostradale Av-Sa. La seconda, di dimensionipiù ridotte, sarà realizzata, invece, all'incro-cio tra via Manfredi e via Circumvallazione. Ilfinanziamento è costituito da fondi intermi-nisteriali con la partecipazione del Ministerodelle Infrastrutture e dell'Economia. I fondi erogati (374.965,69 euro) mediante uncontributo della Regione, saranno per una par-te a carico dello Stato (circa 284mila euro) eun'altra come compartecipazione del Comu-ne di Atripalda. «L'iter di approvazione delprogetto è cominciato con l'Amministrazio-ne Rega su proposta dell’allora assessore al

Traffico Ulderico Pacia, che partecipò ad unapposito bando sulla sicurezza stradale - spie-ga l’assessore Tony Troisi -. Successivamen-te il progetto fu ammesso a finanziamento enel 2007 l'Amministrazione Laurenzano haprovveduto ad approvare la progettazioneesecutiva e a rendere cantierabile l’inter-

vento, stabilendo un importante percorso dicontinuità rispetto ai lavori programmati neltempo». La grande rotatoria verde a forma dimeridiana scandirà le ore del giorno e le sta-gioni dell'anno, equinozi e solstizi, con pian-te che contribuiranno ad evidenziare lo scor-rere del tempo cambiando colore al variaredelle stagioni e della fioritura. Ad elaborare ilprogetto un pool di architetti capitanati da Lui-gi De Cristofaro (con lui i professionisti Ma-rino Nardiello, Amabile Iannaccone e laconsulenza dell'ingegnere Mario Perrotta).Un'area in tutto di circa 5000 mq. Grande at-tenzione sarà riservata anche alle esigenze deipedoni con percorsi pedonali ad hoc e nuovailluminazione all'altezza del raccordo auto-stradale Av-Sa. Infine, iniziati i lavori per la realizzazione dicinque isole spartitraffico in piazza Orta conl'installazione di cubi di pietra lavica circon-dati da un cordolo in pietra bianca. A seguirela scarificazione e la bitumazione di via Cesi-

nali e via Aldo Moro ridotti, oramai, a cola-brodo. Ci sarà anche il rifacimento del mar-ciapiede sul lato destro di via Aldo Moro. Inprogramma anche l'installazione di pali perla pubblica illuminazione e il rifacimento del-la bretella di collegamento tra le contrade Al-vanite e Novesoldi.

Una meridiana scandirà le ore e le stagioni all’incrocio del raccordo autostradale Av-Sa. I lavori in estate

La Via Crucis della Pro Loco valorizza il Parco Archeologico

Due rotatorie in via Appia e via Manfredi con un bando da 400mila euro

Migliaia di fedeli in città per la XVedizione della Via Crucis. La ma-nifestazione religiosa, organizzatadalla Pro Loco atripaldese, ha in-cantato anche quest'anno i tantis-simi fedeli giunti anche da fuoriprovincia per assistere alla SacraRappresentazione svoltasi nel sug-gestivo scenario dell'Antica Abel-linum(foto di Antonio Cucciniel-lo). L'evento ha richiamato un nu-merosissimo pubblico che ha affol-lato prima il Parco Archeologico epoi la collina di San Pasquale doveè stata messa in scena la crocifis-sione di Gesù. Emozionati, nel ruo-lo dei dodici apostoli, il sindaco Al-do Laurenzano e il primo cittadi-no di Mercogliano, MassimilianoCarullo. L'edizione 2011 segna il passaggiodi consegne dal padre al figlio: En-

rico Giovino, che da quindici an-ni interpreta la parte di Gesù, ha,infatti, per l'ultima volta vestito ipanni del Messia per passare dalprossimo anno il testimone al fi-glio Pellegrino. Una tradizione difamiglia che dura dal 1850 e chenel giorno di Venerdì Santo ha

commosso, nonno Pelligrino Gio-vino più di ogni altro anno. «Un'e-mozione indescrivibile - ha com-mentato Enrico -. Negli anni larappresentazione si è arricchitatantissimo contribuendo a valo-rizzare il patrimonio culturaledella città. Una tradizione inizia-

ta con il mio trisnonno nel 1850,continuata fino al terremoto e ri-presa nel 1997 così come la ve-diamo oggi». Ultima edizione anche per Fer-nando Cucciniello da presidentedella Pro Loco che quest'anno è do-vuto intervenire personalmente perconsentirne il regolare svolgimen-to: «ho dovuto prendermi le re-sponsabilità di eventuali incidentiall’ultimo minuto per salvare larappresentazione - ha commenta-to Cucciniello - mi auguro che lostesso discorso sia fatto per ognimanifestazione. Dal prossimoanno sarebbe opportuno che ci siauna forza nuova per portareavanti l’associazione. Resteròcomunque sempre vicino al nuo-vo presidente con tutto il gruppodi amici».

Ultima Sacra Rappresentazione per Enrico Giovino e il presidente Cucciniello

rotatoria via Appiarotatoria via Appia

Salvatore Mazza con Enrico Giovino

Enrico Giovino

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Lo spazio dedicato alla denuncia di piccoli e grandi problemi irrisolti.Da oltre un anno la rubrica è diventata la voce dei cittadini atripaldesi

Biblioteca comunale “L.Cassese” e Centro per l'Im-piego di via Fiume ancorasenza collegamento inter-

net. Da oltre un anno, in-fatti, per mancanza di fondila Mediateca, con quattropostazioni internet, è statachiusa. La mancanza del collega-mento alla rete internet del-la biblioteca comunale dipiazza Sparavigna, rappre-senta un grave disagio per itanti studenti che affollano,soprattutto nelle ore pome-ridiane, la sala lettura perstudiare e approfondire lematerie d’esame. Offline anche lo sportelloInformativo sul Lavoro, i-naugurato nel mese di no-vembre scorso dopo il tra-sferimento degli uffici daPalazzo di Città. La sede di

Atripalda non è ancora o-perativa poiché non colle-gata in rete ai computer del-la sede centrale di Avellino.

Non è possibile, quindi, farfronte ai servizi preposti.Un disagio per i cittadini deiquattordici comuni del-l'hinterland atripaldese co-stretti a recarsi nella sede dicontrada Baccanico di Avel-lino per richiedere o ag-giornare la propria docu-mentazione. Lo sportello di collocamen-to abbraccia quattordici co-muni: Aiello del Sabato,Candida, Chiusano San Do-menico, Parolise, Castelve-tere Sul Calore, Lapio, Ma-nocalzati, Salza Irpina, Ce-sinali, San Mango sul Calo-re, San Potito Ultra, S.Stefa-no del Sole, Sorbo Serpico eVolturara Irpina.

Internet offline nella biblioteca comunale e al Centro per l’Impiego: disagi per gli utenti

Centro per l’Impiego

centro storico

Ancora transennato in Rampa San Pa-squale il punto in cui il 13 maggio del-lo scorso anno un fuoristrada sfondò laringhiera di protezione, compiendo unvolo di oltre sette metri. L'Amministra-zione comunale, a distanza di un annoesatto, non ha ancora provveduto alla

messa in sicurezza e al ripristino del pa-rapetto di protezione della rampa. L'intervento da parte degli operai delComune è stato più volte annunciato neimesi scorsi, ma alla fine mai attuato.Massima attenzione, quindi, da parte dipedoni e automobilisti che transitanolungo la salita. Pericolo amplificato disera: numerosi, infatti, i lampioni rotti enon funzionanti lungo la strada che con-duce al Convento di San Pasquale.Situazione analoga in diverse zone del-la città, nonostante le diverse segnala-zioni giunte in redazione, solo un in-tervento è stato portato a termine (Pon-te delle Carrozze), per gli altri ancora u-na sistemazione provvisoria.Interventi poco repentini accompagna-ti da una scarsa attenzione e cura deibeni pubblici. Al di là del basolato ro-vinato in piazza e nel centro storico, la

pavimentazione di strade e marciapiedilascia a desiderare in diversi punti. Invia Aversa, nei pressi della fontanella,infatti, le mattonelle sono addirittura sal-tate, rendendo difficoltoso camminaresoprattutto agli anziani e a mamme coni passeggini.

Transenne abbandonate e pavimentazionedeteriorata: in città a regnare è l’incuriaGli interventi di ripristino mancati rappresentano potenziali pericoli per pedoni e automobilisti

La mancanza del collegamento in rete limita i servizi offerti ai cittadini

Pubblica illuminazione tralampioni rotti e strade buieIl problema in diverse zone centrali e periferiche

Illuminazione offlimits inmolte zone della città, siacentrali che più periferi-che: molti lampioni dellapubblica illuminazione in-fatti risultano in pessimecondizioni.In Rampa San Pasqualemolti pali della luce han-no la coppa di vetro rottao spaccata in diversi pun-ti. Stesso problema in viaCammarota e nel centrostorico, a pochi passi dal-la Casa Comunale. Alcunilampioni, infatti, sonocompletamente distrutti,«lo stato in cui sono r i-dotti è davvero indecoro-

so e segno di scarsa c i-viltà - commenta un resi-dente -. Occorrerebberomaggior i c ontrol l i peridentificare i responsabi-li nel caso in cui sia ope-ra di vandali, o periodiciinterv enti di manuten-z ione se il r isultato èfrutto di deterioramentoper le intemperie». Anche nel cuore del cen-tro storico, alle spalle diPalazzo di Città la situa-zione è analoga, segno diun problema diffuso. Di-versi, infatti, i lampionci-ni d’illuminazione dan-neggiati.

ingresso biblioteca

Rampa San Pasquale via Aversa

piazza Umberto I e via Cammarota

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Vi ricordate della storia di Medeala figlia del re della Colchide? La donna tradita dall’uomo che a-mava, Giasone, per vendicarsi equindi ferirlo in ciò che aveva di piùcaro, uccise i figli: Mermo e Fere?Ebbene i recenti e sempre più fre-quenti fatti di cronaca che vedonoatti di violenza ed efferatezza nel-l’ambito di molte famiglie, sembra-no aver costretto queste due note fi-gure mitologiche della tragedia gre-ca, ad uscire dai libri di scuola e adoccupare prepotentemente le pagi-ne della cronaca.Il mito di Medea sembrerebbe lon-tano da noi anni luce, ecco, invece,che riaffiora e veste gli abiti di un

ingegnere svizzero, MathiasSchepp, dall’aspetto, apparente-mente, innocuo che, per vendicarsidella moglie che lo ha lasciato, lesottrae le due figliolette: Livia ed A-lessia e forse le uccide. Tre nazioni,l’Italia, la Svizzera e la Francia, se-guono il caso mettendo in campo lepiù sofisticate tecniche investigati-ve, ma nulla fa sperare in un lieto fi-ne. Nel frattempo i talk show interro-gano criminologi, psicologi per sa-pere cosa può spingere un papà afare una cosa tanto brutta. Si colpi-scono i figli innocenti per far sof-frire, a secondo dei casi, la moglie oil marito.

Ma i ge-nitorinon do-vrebberoproteg-gerli i fi-gli? Di certoquandole vitti-me sonobambini

o ragazzi, noi ci spaventiamo e cisentiamo insicuri, soprattutto sel’orco di cui aver paura sta proprioin famiglia.

Francesco UrciuoliAntonio Spagnuolo

CuLTuRA E SCuOLA 11

ATRIPALDA DEI MONUMENTI

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PAROLA DI STUDENTE

Fra Leandro Alberti nella sua"Descrizione di tutta Italia"Ediz. 1577, così ebbe a scri-vere: “E' vicino il nobile ca-stello di Tripalda ove si ve-dono artificiose officine dilavorare il ferro”. Eminenti studiosi di storia ir-pina non hanno ritenuto ne-cessario soffermare la loro at-tenzione sul nostro castelloritenuto a loro giudizio discarsa importanza. Solo disfuggita alcuni studiosi han-no dato notizie marginali,d'altro canto, uno studio piùlaborioso può dimostrare le

gravi lacune, vantando essouna interessantissima e no-bile storia. Il passaggio del dominio lon-gobardo a quello normannoe successivamente alla dina-stia degli Svevi, con l'assun-zione della corona imperia-le al figlio di Enrico VI e Co-stanza di Altavilla, FedericoII, determinò una diversa si-tuazione storico-politica nelmeridione che vede fra l'al-tro anche il castello di Atri-palda collocarsi fra quelli diimportanza strategica, affi-dato alle cure dirette del-

l'Imperatore. Infatti, con il famoso "Man-

datum de riparacione castro-rum Imperialum" emanato

nel 1231, il nostro castelloviene ristrutturato in base aprogetto come opera milita-re. Sorge così un castello piùarchitettonico, studiato peravere requisiti di vera for-tezza. Federico II, artefice di-retto nell'aver favorito ilprincipe Giacomo Capece,gran siniscalco del Regno, al-la presa di possesso del feu-do di Atripalda, fu una dellefigure più geniali e illumi-nate del Medioevo; per suaesplicito volere fu creata nel1224 l'università di Napoli,gli si deve inoltre il rifiorire

ed il rinnovamento delle ar-ti e della cultura. Egli stesso compose uno deipiù celebrati trattati di falco-neria rimasto insuperato, i-noltre ordinò la coniazionedi una moneta d'oro, (ad i-mitazione degli imperatoriro-mani) chiamata augusta-le, giudicata come la più in-teressante moneta del Me-dioevo. Dante fa di lui menzione neisuoi scritti, riconoscendoglila più alta manifestazione diciviltà dell'Italia duecente-sca. (De Vulgari Eloquentia)

Il castello: palazzo Caracciolo

Nella storia della famiglia Schepp rivive il mito di Medea, la vendetta più crudele

La scomparsa di Livia eAlessia, una tragedia irrisolta

Gli studenti dellascuola media“Raffaele Masi”di via Pianodardi-ne hanno affron-tanto, questo mese, due temati-che differenti:dalla cronaca na-zionale, la scom-parsa dellegemelline Scheppe dai libri di stu-dio, la versionerosa della storiaitaliana.

Mathias Schepp

Il lavoro dello studioso concittadino Sabino Tomasetti ripercorre la storiadell’antica dimora di via Salita Palazzo, oramai ridotta in rovina. Dal dominio Longobardo a quello Normanno fino agli Svevi e alla corona di Enrico VI, ma fu Federico II a inserirla tra i castelli d’importanza strategica

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La dimora del castello di A-tripalda, in seguito ad alcu-ne modifiche doveva esserecomoda in modo particola-re; nel 1237 furono affidati aGiacomo Capece, per la cu-stodia, alcuni ostaggi di al-to lignaggio; nel 1254 i suoifigli Corrado e Marino ave-vano le loro mogli, donne dirara bellezza, note per ilbreve soggiorno di re Man-fredi. Nel 1272 vi soggiornòil giustiziere della provinciadi Principato e terra Bene-ventana, Alaimo de Lentino,e nel 2 maggio del 1280 an-

che il giustiziere Elia deTuelle ottenne il consenso difar soggiornare la sua fami-glia, restando beninteso, acarico di lui le spese di cu-stodia. Il 30 settembre del 1272 (re-gnante Carlo d'Angiò) vie-ne comunicato alle autoritàpreposte il nuovo statutodelle regie fortezze nel qua-le è compreso il castello diAtripalda. Di conseguenzatutto il personale stanziatonel castello viene equipara-to a quello dei regi castelli.Infine nel 1291 fu ordinato

a Guillotto, castellano di Ca-stel dell'Ovo di Napoli di in-viare al più presto quattrocasse di quadrelle (si chia-mano "quadrelle", acumi-nate punte d'acciaio, che in-serite su aste di legno, co-stituivano i proiettili per lebalestre), al castello di Atri-palda per una migliore for-tificazione, al fine di con-trastare una eventuale a-vanzata degli Aragonesi diPietro III d'Aragona, di cuisi temeva uno sbarco sullecoste salernitane. Dopo alcuni secoli, ed esat-

tamente nel 1810, in seguitoall'imperversare del brigan-taggio, alimentato dai filoborbonici e dalle convulsio-ni politiche che tormenta-vano il regno, il re di Napo-li Gioacchino Murat, per ra-gioni di sicurezza, onde pre-venire un eventuale rifugioai banditi che infestavano lazona (banda di Laurenziel-lo ed altri masnadieri), conproprio decreto ordinò il di-roccamento del già vetustocastello il cui materiale dispoglio fu recuperato daicontadini del luogo.

CuLTuRA E SCuOLA 12

Tra amori, battaglie e gossip: la storia italiana in rosa

PAROLA DI STUDENTE

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ATRIPALDA DEI MONUMENTI

Si dice che dietro un grande uomoc’è sempre una grande donna, quin-di potremmo dire che dietro i gran-di uomini del Risorgimento, artefi-ci dell’Unità d’Italia, ci sono statedelle grandi donne. Ebbene è pro-prio vero, ed è attraverso di loro chevogliamo raccontare l’Unità d’Italia.Da chi incominciare? Ma natural-mente da lei: Anita Garibaldi, com-pagna di vita e di avventura di Ga-ribaldi e detta “eroina dei due Mon-di”. Già da giovanissima dimostròun carattere forte quando duranteuna vacanza al mare colpì con unpotentissimo calcio all’ inguine ilsuo aggressore, un ragazzo con cat-tive intenzioni. Si sposò, non per a-more, ma per motivi economici, conun calzolaio a soli 16 anni. Incon-trò a 18 anni il suo vero amore: na-

turalmente il nostro eroe, il grandeGiuseppe Garibaldi. La giovane A-nita rimase folgorata dalla bellezzadel condottiero, e come darle torto.Lo seguì sulla sua nave condividen-do tutte le avventure che avrebberopoi vissuto. La sua personalità eraun “cocktail” di virtù: dolcezza, sen-so materno, forza, coraggio, intelli-genza e dignità. La sua vita avven-turosa e impavida venne stroncatada una terribile malattia proprio du-rante una delle tante imprese che lavedeva accanto all’uomo amato. Al-tra patriota che ebbe una vita degnadi essere ricordata fu Rosalia Mont-massonmoglie di Francesco Crispi,donna coraggiosa e determinata manon certo esempio di avvenenza ebellezza. Partecipò, unica donna, al-la spedizione dei Mille contro la vo-

lontà del marito. Il suo coraggio laportò ad occuparsi dei garibaldiniferiti durante l’eroica impresa deiMille. La sua opera fu di grande im-portanza nella battaglia di Calatafi-mi. Tanto coraggio e tanta dedizio-ne furono però mal ripagati dal tra-dimento e dal ripudio da parte diCrispi. Nei confronti di quest’ultimosi manifestò tutto il disprezzo dellaregina Margherita. Che dire di Giu-ditta Bellerio Sidoli che partecipòai moti di Reggio Emilia conse-gnando alla guardia civica la ban-diera tricolore. Il suo amor patrio futale da farle abbracciare non solo lacausa patriottica a tal punto da di-ventare, infatti, l’amante di Mazzi-ni. Pagò col carcere le sue idee e lesue frequentazioni. La nostra corregionale Enrichetta

Caracciolo passa alla storia non so-lo per aver favorito la diffusione digiornali liberali contro i Borboni, maper essersi spogliata del velo mona-cale nel 1860, durante la spedizio-ne dei Mille. Bianca De Simoni Re-bizzo ospitò i profughi e gli esulipolitici si interessò della condizio-ne della donna in un periodo in cuile rivendicazioni femminili eranolontane anni luce e fondò un asilo.Adelaide Cairoli e Laura BeatriceOliva Mancini si distinsero per laloro cultura che misero a serviziodella causa patriottica favorendo ildiffondersi delle idee unitarie. Ma l’unità d’Italia fatta dalle donnenon si realizzò solo con gesti pa-triottici e iniziative culturali, ma an-che con imprese che potremmo de-finire un po’ osé. Tra le tante donne

basta ricordarne una che fu defini-ta la più bella d’Europa e che am-maliò statisti e politici mettendo lasua bellezza a servizio della causadell’unità d’Italia. Di chi parliamo?Naturalmente della contessa di Ca-stiglione, Virginia Oldoini. Nei li-bri di storia vengono dati a Cavourtutti i meriti dell’alleanza del Pie-monte con Napoleone III, ma perdirla tutta l’Imperatore fu affascina-to più dalle grazie della Contessache dalle doti politiche del grandeTessitore. E proprio a riguardo deicostumi un po’ libertini della con-tessa di Castiglione potremmo fareuna conclusione in rosa: in guerrae in amore tutto è consentito!

Bruno Filippo Esposito Alessia Coppola Francesca

Da oltre settecento anni Palazzo Caracciolo è annoverato tra le regiefortezze. Nel 1810 il re di Napoli, Gioacchino Murat, ordinò il dirocca-mento dello storico edificio recuperato, poi, dai contadini del luogo

Dal 1272 fu regio castello

Dalla Garibaldi alla Caracciolo:le ladies raccontano l’Italia

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ATRIPALDANEWS

Maggio 2011VISITA IL NOSTRO SITO

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«Salviamo il cuore sportivo di Atripalda», que-sto l’appello del presidente del Coni di Avelli-no Giuseppe Saviano che torna a parlare del-la città tra progetti da prendere al volo e occa-sioni di rilancio commerciale attraverso lo sport.Intanto dal 27 maggio al 15 giugno parte la X e-dizione SportDays 2011 e XXV edizione Mee-ting Internazionale di Atletica Leggera.Presidente, lo sport cittadino sta vivendo unperiodo critico segnato dall’inadeguatezzadelle strutture sportive. Qual è, secondo lei,la soluzione?«Esiste un Pon Sicurezza (Programmi Opera-tivi Nazionali) che prevede la realizzazionedi un certo numero di impianti sportivi gra-tuiti. Certamente questa non sarebbe la solu-zione definitiva poiché il progetto del Mini-stero prevede strutture coperte ma senza tri-bune. Ma è comunque un’occasione da nonperdere: ad eccezione del terreno su cui sor-gerà l’impianto, è tutto gratuito. I promotorisono gli enti locali, io stesso ho inviato la co-municazione a tutti i sindaci, compreso AldoLaurenzano, per far presente questa possibi-lità».Che tipo di struttura andrebbe ad essere rea-lizzata?«Il progetto, che interessa Puglia, Campania,Calabria e Sicilia, prevede due tipi di impian-

ti: uno polivalente per pallavolo, basket, cal-cetto all’aperto e una tendostruttura. La ca-pienza è valutata dalla Commissione di Vigi-lanza sui Pubblici Spettacoli e dal Prefettomentre il progetto è già realizzato: una strut-tura 24x44 ampliabile, a proprie spese, conl’installazione delle tribune per il pubblico.L’handicap è la crisi economica che ha inve-stito non solo Atripalda. La mancanza di li-quidità ha frenato qualunque impegno di spe-sa come il progetto di ampliamento della pa-lestra della scuola media Masi». Investire oggi per raccogliere frutti in futu-ro anche sotto l’aspetto commerciale?«Se si creano una serie di attività sportive si dàpotenziamento anche al commercio. Atripal-da, cittadina virtuosa e attiva sotto l’aspettocommerciale, non si è dotata di infrastruttureche possano potenziarne il ruolo commercia-le. Oltretutto c’è attivismo non solo nella pal-lavolo ma in tutte le discipline sportive. Fa-vorevole anche la posizione geografica, stra-tegica rispetto agli altri comuni della valle delSabato di cui potrebbe essere centro propul-sore. Oggi, invece, è una realtà strozzata ri-spetto a quello che potrebbe esprimere comedimostra, ad esempio, l’occasione persa di ri-qualificazione del fiume».Al tal proposito c’è chi avanza proposte di

copertura del Sabato, che ne pensa?«Non sono d’accordo, il fiume va riqualifica-to. Ogni città ha utilizzato i fiumi come mez-zo di svago e aggregazione. La natura deve es-sere esaltata perché vada favore dell’uomo.Occorre agevolare la rinaturalizzazione del-l’alveo fluviale affinché diventi ricchezza seadeguatamente valorizzato e non coperto perfare parcheggi. Immagino sempre la pescasportiva o il canottaggio per rilanciare il fiu-me. Perché non è possibile fare qui quello chesi fa al Nord? Sono gli amministratori a dovertrovare la strada per un finanziamento cosìimportante. Sarebbe opportuno ipotizzare u-na polisportiva per sport dilettantistici dal ba-sket, al ciclismo passando per calcio e palla-volo fino agli sport meno conosciuti come ilField Target».Che consiglio si sente di dare a chi è impe-gnato nelle attività sportive cittadine?«E’ un peccato anche sotto l’aspetto etico chedopo tutti gli sforzi fatti dai cittadini, si deb-ba emigrare. Il rischio è concreto. La Palla-volo Atripalda se sarà promossa non potrà,per legge, giocare più nella palestra “Adamo”.In A2 ci sono altri parametri da rispettare peravere la licenza. Per ogni tipo di sport esisteuna regolamentazione per campo e servizi:dal numero di spettatori, ai bagni fino ai par-

cheggi».Stadio “Valleverde”, cosa si potrebbe fare?«Con una richiesta di finanziamenti agli isti-tuti bancari si possono avere soldi in quindi-ci giorni, se si ha la volontà e l’opportunità dichiedere un prestito. Il Comune ha un tassoagevolato, in ogni caso si può ovviare con con-venzioni provinciali e regionali per contribu-ti sugli interessi. Non voglio entrare nei fattiamministrativi ma se c’è la volontà si può fa-re in questo modo, presentando progetti vali-di».Come presidenti del Coni è disponibile ad a-vere un ruolo attivo per risolvere la que-stione strutture?«Diamo consulenza gratuita per l’impiantisti-ca, mettiamo a disposizione i nostri tecnici esiamo in contatto con l’Istituto del CreditoSportivo. Gli investimenti umani ed economicici sono, occorre rispetto per questi sforzi. Per-dere l’opportunità della A2 sarebbe una scon-fitta per chi ha speso in termini umani ed e-conomici. Atripalda deve avere un’ulteriorefase di sviluppo e superare la mancanza di in-frastrutture perché ha dimostrato anche peraltri sport come la maratona, il ciclismo, il cal-cio di saperci fare sia dal punto di vista tec-nico che dirigenziale. Impegni, ora, mortifi-cati da queste mancanze». ste.ven.

SPORT 15

Allarme strutture

La capienza del campo sportivo “Val-leverde” è stata ridotta a 100 spetta-tori. Le due società calcistiche cittadi-ne, Città di Atripalda e Sporting A-tripalda vivono un periodo di grandidifficoltà. La dirigenza del Città, in-fatti, ha deciso di lasciare le sorti del-la squadra nelle mani dell’Ammini-strazione cittadina.

«Salviamo il cuoreagonistico di Atripalda»

Campionati di basket sospesi per oltre un meseper problemi al parquet di gioco. Le squadre cit-tadine di Promozione, Prima Divisione e Under15 hanno subito, infatti, l’interruzione dei rispet-tivi campionati di pallacanestro in attesa degli in-terventi di ripristino della palestra della scuola me-dia di Borgo Ferrovia da parte del comune di A-vellino. Da anni, infatti, la Pallacanestro Atri-palda è costretta a giocare fuori dal comune atri-paldese. Giocare fuori sede rappresenta un dupli-ce svantaggio per il team di mister Abbandonato:difficoltà nel reperire sponsor locali e nel consen-tire ai tifosi di seguire la squadra costantemente.«Per oltre un mese siamo rimasti senza una pale-stra in cui giocare - afferma l’allenatore e vice pre-sidente della pallacanestro Atripalda, Antonio Ab-bandonato -. A causa di alcuni problemi al par-quet, sollevato sotto uno dei canestri, metà delcampo è stato di fatto inagibile. Anche gli allena-

menti per i ragazzi delle squadre di Promozione,Prima Divisione e Under 15 sono stati difficolto-si». Una situazione di difficoltà che, in città, acco-muna tutti gli sport, «Il problema strutture ci bloc-ca in questa categoria - continua Abbandonato -per accedere alla serie D dobbiamo rispettare de-terminati vincoli come la capienza della strutturae la presenza di adeguati spogliatoi e bagni».

I problemi per la palestra “Adamo” ri-guardano la segnaletica per le uscite d’e-mergenza, i bagni, l’omologazine del-l’impianto e della tribuna. Per ovviare aldisagio la società ha installato dei me-ga schermi esterni per permettere ai tifo-si di seguire in diretta la Pallavolo Si-digas Atripalda.

L’appello del presidente del Coni, Giuseppe Saviano: tocca agli amministratoritrovare i fondi per gli impianti cittadini, così rinascerà anche il commercio

palestra Borgo Ferrovia

Pallavolo

Calcio

Basket

Fermo il campionato di basket, a rischio gli altriAbbandonato:«Senza strutture, addio ai sogni di gloria per tutti gli sport»

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IN REDAZIONEFrancesca des Loges

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