maurizio cancian
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Presentazione Convegno REVANTRANSCRIPT
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L’assistenza al paziente con scompenso cardiaco cronico nelle cure primarie: il progetto Re.V.A.N.
Sabato 24 OttobreVilla Nievo Bonin Longare
Montecchio Precalcino
Lo SCC e le criticitànell’assistenza ai pazienti:
Le criticità viste dalla medicina generale
Maurizio CancianMedico di Medicina Generale
L’ASSISTENZA AL PAZIENTE CON SCOMPENSO CARDIACO CRONICO
NELLE CURE PRIMARIE: IL PROGETTO Re.V.A.N.
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Questionario
Un questionario di 22 domande è stato proposto ai 98 Mmg partecipanti al Progetto ReVAN, 91 (92.8%) Mmg hanno compilato il questionario in rete collegandosi al sito www.svemg.it mediante accesso riservato con password nominale.
Alcune delle domande riguardavano la pratica clinica nell’assistenza ai malati con scompenso cardiaco cronico
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NELLE CURE PRIMARIE: IL PROGETTO Re.V.A.N.
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Edemi e aumenti di peso
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A B C D E
E – Registro quasi sempre sia la loro comparsa che la loro assenza
C – Li registro spesso
D – Li registro ad ogni visita
A – Li registro raramente
B – Li registro solo se vi sono novità rilevanti
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NELLE CURE PRIMARIE: IL PROGETTO Re.V.A.N.
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In generale, nella pratica di tutti i giorni, come registri in cartellala presenza / assenza di Dispnea e astenia?
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A B C D E
E – Registro quasi sempre sia la loro comparsa che la loro assenza
C – Li registro spesso
D – Li registro ad ogni visita
A – Li registro raramente
B – Li registro solo se vi sono novità rilevanti
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NELLE CURE PRIMARIE: IL PROGETTO Re.V.A.N.
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Ritmi di galoppo36
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E – Registro quasi sempre sia la loro comparsa che la loro assenza
C – Li registro spesso
D – Li registro ad ogni visita
A – Li registro raramente
B – Li registro solo se vi sono novità rilevanti
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Turgore giugulare, fegato da stasi
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E – Registro quasi sempre sia la loro comparsa che la loro assenza
C – Li registro spesso
D – Li registro ad ogni visita
A – Li registro raramente
B – Li registro solo se vi sono novità rilevanti
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Ecocardiogramma: registri solitamente nella cartellai segni ecocg di scompenso diastolico?
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C – Si, qualche volta
D – Si, abitualmente
A – No, perchè i referti spesso non sono chiari
B – No, perché non so bene cosa registrare
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Disomogeneità nei criteri diagnostici adottati ?
Esiste pertanto una evidente disomogeneità da parte dei partecipanti rispetto al rilievo da dare in cartella ai sintomi e segni più importanti per sospettare uno scompenso cardiaco.
E’ una diversa modalità di utilizzare la cartella clinica oppure è un segnale di disomogeneità rispetto ai criteri utilizzati per porre diagnosi ?
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La Terapia Linee guida SIGN – Consensus Italiana
Un considerevole numero di studi clinici di elevata qualità sono stati realizzati nei pazienti con scompenso cardiaco cronico (SCC) in tutti gli stadi, dai casi asintomatici a quelli più gravi. Gli obiettivi della terapia farmacologica: riduzione della progressione della malattia con riduzione della sintomatologia, delle recidive e quindi dei ricoveri in ospedale, della mortalità. Numerosi trattamenti si sono rivelati efficaci nel raggiungere uno o più di tali obiettivi, ma ogni farmaco può presentare degli effetti collaterali ed un attento monitoraggio periodico è essenziale nell’ottenere il massimo dei benefici ed il minimo degli effetti avversi.
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Utilizzo dei BETABLOCCANTI nella terapia dello SCC
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A B C D EA – Li prescrivo raramente: sono poco maneggevoli
B – Li prescrivo solo a pazienti in assistenza domiciliare per i quali è difficile ottenere una consulenza cardiologica
C – Li prescrivo con una certa frequenza ma a dosi basse
D – Li prescrivo con una certa frequenza, titolando a dosi alte E – Altro
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Utilizzi gli ACE INIBITORI nella terapia dello SC?
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A B CC – AltroB – Tendo verso le dosi massimeA – Tendo verso dosaggi fissi da raggiungere in una settimana
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Quando utilizzi la furosemide(non considerare pazienti con insufficienza renale)
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A B C DA – La prescrivo fino a 75 mg al giorno, per dosi più elevate sento lo specialista
B – La prescrivo fino a 150 mg al giorno, per dosi più elevate sento lo specialista
C – La prescrivo fino a 250 mg al giorno, per dosi più elevate sento lo specialista
D – La prescrivo anche a dosaggi superiori nei casi in cui lo ritengo indicato
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Uso la DIGITALE?
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A B C D E
E – Altro
C – La prescrivo spesso, ma a dosi basse
D – La prescrivo spesso e a dosi medio-alte
A – Evito il più delle volte di prescriverla
B – La prescrivo solo in casi particolari (FA o SC grave)
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Il follow up:
aree di criticità dichiarate
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Difficoltà nel trasferire i dati dalla cartella domiciliare al PC
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A B C D E
E – Altro
C – Trovo un pò difficoltoso il trasferimento
D – Li trasferisco con una certa frequenza
A – Non trasferisco i dati cartacei
B – Trovo molto difficoltoso il trasferimento
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Per il sodio nella dieta, l’alimentazione e l’attività fisica fornisco
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A B C DC – Consigli scritti, di fonte referenziata
D – Altro
A – Solo consigli orali
B – Consigli scritti, di fonte non referenziata
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Scheda raccolta dati follow-up a domicilioconsegnata al paziente/caregiver
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A B C D E
A – Non prescrivo la registrazione di dati a domicilio, li ritengo poco attendibili
B – Non fornisco schede al paziente/caregiver, li invito a registrare i dati su fogli comuni
C – Fornisco al paziente schede per la PAO e la frequenza del polso
D – Fornisco al paziente schede per la PAO, la frequenza del polso e il peso E – Fornisco una scheda con più di 3 variabili
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E il personale di studio ?
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2Solo infermiere1
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Sia collaboratore
che infermiere7
23Nessun personale22
GRUPPO 2
Non impegnati in educazione di paziente e care giver
Personale di studio
GRUPPO 1
Impegnati in educazione di paziente e care giver
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il personale di studio: una figura in evoluzione
il personale di studio non sembra ancora coinvolto a pieno titolo nel collaborare con il Mmg alla educazione del paziente e del care giver
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Secondo la tua esperienza in che modo l’assistenza ai pazienticon scompenso cardiaco da parte del MMG potrebbe essere resa più efficace?
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A – Il MMG da solo è decisivoB – Individuando sempre un care-giverC – Attribuendo alcuni compiti di educazione sanitaria e di monitoraggio al servizio infermieristicoD – Migliorando la collaborazione con il cardiologo
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Le criticità viste dalla medicina generale
• Diversi i criteri diagnostici ?• Terapia farmacologica mediamente di buon livello ma ancora
disomogenea e migliorabile ?• Difficoltà a trasferire i dati dell’assistenza domiciliare nella
cartella informatizzata• Attività di educazione di paziente e care giver non
standardizzata• Scarso coinvolgimento del personale di studio nei programmi
di assistenza ai pazienti cronici
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