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Maurits Cornelis Escher 1898-1972 Il periodo italiano La tassellatura del piano Il nastro di Moebius Il disco di Poincarè L’effetto Droste

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Page 1: Maurits Cornelis Escher 1898-1972 Il periodo italiano La tassellatura del piano Il nastro di Moebius Il disco di Poincarè L’effetto Droste Le figure impossibili

Maurits Cornelis Escher1898-1972

Il periodo italiano

La tassellatura del piano

Il nastro di Moebius

Il disco di Poincarè

L’effetto Droste

Le figure impossibili

Altre opere

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Il periodo italiano

I

Maurits Cornelis Escher è stato un grafico e pittore olandese.A 24 anni, nel 1922, iniziò a visitare l’Europa. A Ravello conobbe Jetta Umiker,

svizzera. Si sposarono nel 1924 e si stabilirono a vivere a Roma fino al 1935.In questo periodo viaggiò molto in Italia e molte sue opere ritraggono paesaggi italianidi grande bellezza.

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Il periodo italiano

II

I suoi viaggi non sono quelli del turismo tipico dei nostri giorni. Per visitare l’Abruzzo è partito a piedi ed è stato via un mese, dormendo spesso ospite di povera gente in piccoli paesi dell’Appennino.

A causa del clima politico sempre più pesante sotto la dittatura fascista, decide di trasferirsi. Va a vivere in Belgio alla fine del 1935, e poi in Olanda nel 1941.

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Il periodo italiano

III

Il paesaggio nordeuropeo non è quello italiano:Escher smette di dipingere ciò che si trova fuori da lui e inizia a rappresentare quello che si trova dentro di lui.Ogni volta che Escher ha avuto un’ispirazione ha passato settimane a pensare a come sviluppare la sua idea prima di decidersi a iniziarne la realizzazione.

Nell’osservare un’opera di Escher provate a chiedervi sempre:1)Come gli sarà venuto in mente?2)Come avrà fatto?

Vi accorgerete che non basta avere avuto una idea, ma serve un’ottima preparazione di matematica e di geometria per riuscire a raffigurare efficacemente l’idea che aveva avuto.

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Tassellatura del piano

Cos’è una tassellatura?

Un esempio di tassellatura è il pavimento, con le sue piastrelle quadrate. Le varie tessere non si devono sovrapporre né lasciare spazi vuoti.

I pavimenti più comuni sono fatti da quadrati. Altri hanno mattonelle triangolari o esagonali.

Pentagonali no! Non è possibile tassellare il pavimento con dei pentagoni.

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Tassellatura del piano

le tassellature periodiche

Nel 1926 Escher inizia a viaggiare per l’Europa. Va in Spagna e visita l’Alhambra, magnifica residenza moresca di Granada costruita nel 1238.

Gli Arabi non possono rappresentare immagini umane per divieto religioso e dunque si specializzano in decorazioni geometriche.

Escher rimane incantato dalla simmetriadi tali decorazioni e questi studiinfluenzeranno moltissimo la sua arte.Le tassellazioni arabe sono periodiche,ossia si ripetono in tutte le direzioni.E’ possibile, mediante uno spostamentorigido ottenere sempre lo stesso disegnoin tutte le direzioni.

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Tassellatura del piano

Tassellature non periodiche

Ci si chiede se è possibile trovare tassellature non periodiche, ossia che non si ripetano uniformemente in tutte le direzioni.

Penrose, matematico ancora vivente, scopre due tessere, la punta e l’aquilone, che permettono di tassellare il piano in maniera non periodica.

Il lato del rombo è il rapporto aureo!

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Tassellatura del piano

Le tassellature di Escher

Escher gioca con le tassellature in modo innovativo, alternando spazi negativi a spazi positivi.

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Tassellatura del piano

Le tassellature di Escher

Alcune delle opere più conosciute di Escher che riguardano la tassellatura sono le metamorfosi, nelle quali piccole variazioni cambiano totalmente il tipo di tassellatura a distanza di 20 o 30 cm.

Le metamorfosi sono alte una ventina di centimetri e lunghe fino a 8 metri.Vale la pena perdere un po’ di tempo per studiarne tutte le variazioni.

Il paese rappresentato è Atrani,in Campania.

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Il nastro di Moebius

Cos’è il nastro di Moebius?

Il nastro di Moebius è uno strano oggetto solido.

Infatti:1) Ha una faccia sola.2) Ha un bordo solo.3) Se lo si taglia in due

longitudinalmente si ottiene un solo nastro (che non è di Moebius).

PROVIAMO!Il riciclaggio dei rifiuti e la

pura lana vergine hanno come simbolo il nastro di Moebius.

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Il nastro di Moebius

Escher e il nastro di Moebius

Escher rappresenta una formica che percorre un nastro di Moebius andando sempre in avanti.

Dopo avere fatto tanta strada (andando sempre in avanti) la formica si ritrova al punto di partenza!

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Il disco di Poincarè

Euclide

Euclide (300 a.c.) fu un matematico greco. Il suo libro “Elementi” è il libro più letto nella storia dopo la Bibbia.

Negli “Elementi” Euclide raccoglie e ordina le conoscenze della geometria della Grecia antica; ancora oggi, dopo 23 secoli, la didattica della geometria fino alla seconda superiore è ancora quella descritta da Euclide!

Euclide decide di costruire la geometria basandosi su 3 enti fondamentali (punto, retta, piano), e su 5 assiomi:

1. E’ possibile tracciare una retta per due punti qualunque.2. E’ possibile prolungare una linea retta.3. E’ possibile costruire una circonferenza di raggio e centro qualunque.4. Gli angoli retti sono tra loro congruenti.5. Data una retta e un punto esterno a essa esiste un’unica retta parallela a

quella data passante per il punto esterno.

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Il disco di Poincarè

Il quinto postulato di Euclide

A partire da questi enti e assiomi Euclide costruisce 465 teoremi, ossia 465 risultati che è possibile dedurre logicamente dagli assiomi.

Uno, ad esempio, è: “La somma degli angoli in un triangolo qualunque è un angolo piatto.” Tutti questi teoremi sono ancora oggi utilizzati.

I matematici ebbero dubbi sul quinto postulato. La domanda che i matematici si posero era: Non se ne potrebbe fare a meno? A Euclide per primo probabilmente non piaceva granché, infatti lo utilizzò il minimo indispensabile. Intorno al 1600 molti matematici cercarono di cambiare il postulato, per vedere cosa sarebbe successo se non fosse stato vero.

I modo: Data una retta e un punto esterno a essa non esistono rette parallele a quella data passanti per il punto esterno.

II modo: Data una retta e un punto esterno a essa esistono infinite rette parallele a quella data passanti per il punto esterno.

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Il disco di Poincarè

Geometria ellittica e iperbolica

I modo: Data una retta e un punto esterno a essa non esistono rette parallele a quella data passanti per il punto esterno.

Geometria ellittica

II modo: Data una retta e un punto esterno a essa esistono infinite rette parallele a quella data passanti per il punto esterno.

Geometria iperbolica

Quinto postulato di EuclideData una retta e un punto esterno a essa esiste un’unica retta parallela a quella

data passante per il punto esterno.

Geometria Euclidea

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Il disco di Poincarè

Geometria iperbolica

Come fanno a esserci infinite rette parallele a una retta data passanti per un punto esterno a essa? Non ha senso!

Certo. Non ha senso nel piano Euclideo, quello che si è abituati a vedere dalle scuole medie.

Cambiamo allora il piano. Il piano è sempre infinito, ma lo rappresentiamo come un DISCO.

Cambiamo anche le rette. Sono sempre infinite, ma le rappresentiamo come SEGMENTI CURVI, che partono e arrivano sul bordo del disco.

Mano a mano che ci si avvicina al bordo del disco ci si avvicina all’infinito.Cambiamo anche la distanza. Due segmenti sono congruenti anche se a noi

sembrano diversi: più ci si avvicina al bordo del disco (e quindi più si va verso l’infinito) più i segmenti sembrano piccoli. Ma in realtà sono congruenti.

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Il disco di Poincarè

Il software Non Euclid

Per capire meglio come funziona il disco di Poincarè utilizziamo il programma Non Euclid.

Per prima cosa notiamo come allontanandoci dal centro i segmenti sembrano più piccoli.

Poi proviamo che valgono i primi 4 assiomi della geometria euclidea:1. E’ possibile tracciare una retta per due punti qualunque.2. E’ possibile prolungare una linea retta.3. E’ possibile costruire una circonferenza di raggio e centro qualunque.4. Gli angoli retti sono tra loro congruenti.Si noti invece che il quinto invece non vale! Ci sono infatti infinite rette

parallele a una retta data passanti per un punto esterno a essa.ATTENZIONE: nel modello iperbolico la somma degli angoli interni di un

triangolo fa meno di 180°!

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Il disco di Poincarè

Rappresentazioni di Escher I

Ecco uno dei modi in cui Escher ha rappresentato il disco di Poincarè.

Gli animali rappresentati hanno tutti la stessa dimensione, anche se sembrano di dimensioni diverse.

Il quadrato al centro ha 4 angoli minori di 90°.

Gli animali raffigurati sono platelminti, e testimoniano la passione di Escher anche per la biologia.

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Il disco di Poincarè

Rappresentazioni di Escher II

In quest’altro dipinto Escher mette insieme due cose:

1 – Disco di Poincarè2 – Tassellatura del pianoIl piano tassellato stavolta

non è il piano euclideo ma il piano iperbolico.

Per tassellare il piano Escher ha utilizzato angeli e demoni di dimensioni congruenti.

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L’effetto Droste

Griglie I

Si è visto che segmenti che sembrano non congruenti in realtà nella metrica speciale del disco di Poincarè lo sono. Escher sfrutta questo concetto per costruire griglie che, al contrario del disco di Poincarè, hanno l’infinito al centro.

Purtroppo al centro non si può ricondurre l’infinito a un punto solo, serve una (per quanto piccola) circonferenza.

Un piccolo buco, insomma.

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L’effetto Droste

Griglie II

La griglia qui accanto, in particolare, è stata utilizzata per costruire uno dei più originali quadri di Escher, la Galleria di stampe.

Peccato per il buco nel mezzo che rovina il dipinto.

No, Escher sa come riempirlo!

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L’effetto Droste

La galleria di stampe

Nel paese (La Valletta – Malta) che nel dipinto è a destra c’è un sottoportico che contiene una galleria di dipinti (di Escher).

Il visitatore a sinistra sta guardando un dipinto che contiene il paese che contiene la galleria di stampe!

Al centro: la firma di Escher. MCE.

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Le figure impossibili

Il triangolo di Penrose

Il triangolo di Penrose è una figura solida che nella realtà non può esistere. Gli angoli a 90° sono messi in maniera tale che la figura non dovrebbe “chiudersi”.

Escher sfrutta questo paradosso nella cascata infinita.

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Le figure impossibili

La cascata infinita

Se l’acqua scorresse in piano e poi cadesse non avremmo più problemi di energia elettrica!

Cercate di vedere dove sono i triangoli impossibili: ce ne sono due.

Gli strani solidi sopra le colonne testimoniano la passione di Escher per la geometria; le strane piante in basso a destra la passione per la biologia.

Nel video “Angel” di Lionel Richie una bella ragazza si fa la doccia sotto la cascata infinita.

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Le figure impossibili

Il triangolo impossibile II

Oooops! L’hanno costruito! East Perth – Australia.

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Le figure impossibili

La scala infinita I

La scala di Penrose, detta scala infinita, è di ispirazione a Escher per il quadro omonimo.

Nella scala di Penrose qui accanto raffigurata si sale (o si scende) per 14 gradini per tornare al gradino di partenza.

Meglio di un tapis roulant!

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Le figure impossibili

La scala infinita II

La normalità dell’edificio nasconde bene l’assurdità della figura.

I gradini percorsi dai viandanti sono una cinquantina.

Anche questa struttura si basa sul triangolo impossibile.

Nel film “Inception” di Christopher Nolan è Leonardo di Caprio a salire su una scala infinita.

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Le figure impossibili

Il cubo di Necker

Il cubo di Necker è un’altra figura impossibile.

E’ evidente che non può essere costruito in alcun modo nel mondo reale, ciò nonostante può essere raffigurato.

Escher utilizza questa struttura per la costruzione de “Il belvedere”.

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Le figure impossibili

Il belvedere I

Questo simpatico belvedere, guardandolo meglio, mostra l’assurdità della sua struttura.

I due piani sono perpendicolari tra loro, ma si trovano uno sopra l’altro!

Sono le colonne del piano inferiore a produrre l’effetto ottico: da davanti passano a dietro e viceversa.

La scala sotto è dentro, sopra è fuori.In basso uno strano tipo in costume

medievale studia il cubo di Necker, il cui progetto giace sul pavimento.

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Le figure impossibili

Il belvedere II

Ecco la ricostruzione de “Il belvedere” con il lego.

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Le figure impossibili

Concavo e convesso

Ciò che a destra è sopra a sinistra è sotto, e viceversa.

Ciò che a destra è in fuori a sinistra è in dentro, e viceversa.

La bandiera a destra rappresenta proprio il concavo e il convesso: i cubi sono in dentro o in fuori?

Oggi per ricorrere a tali effetti si utilizza la computer graphics.

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Le figure impossibili

Relatività I

Nel mondo della relatività ci sono 3 centri di gravità, ognuno a 90° dall’altro.

Ognuno degli abitanti del quadro è attratto da uno dei centri ed è indifferente agli altri due.

Questo dipinto è stato utilizzato come scenografia nel film fantastico “Labirinth” con David Bowie.

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Le figure impossibili

Relatività II

Ecco la ricostruzione di “Relatività” con il lego.

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Le figure impossibili

Autoreferenzialità

La contraddizione principale in “Mani che disegnano” è che ognuna delle mani sta disegnando l’altra.

Le mani sono tridimensionali e i polsini delle camicie bidimensionali. La terza dimensione viene creata dal nulla a partire dalla seconda dimensione.

In realtà anche le mani sono bidimensionali: sono rappresentate su un foglio di carta!

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Le figure impossibili

Google

Anche Google ha celebrato Escher con un “Doodle” nel 2003.Per farlo ha preso ispirazione dall’opera “Mani che disegnano”.

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Le figure impossibili

Dimensioni

Ci sono tre sfere:- La superiore è in tre

dimensioni.- La media è per metà

tridimensionale e per metà bidimensionale.

- La inferiore è bidimensionale.In realtà sono tutte e tre

bidimensionali: sono rappresentate su un foglio di carta!

Escher, giocando con le dimensioni, ci comunica che ogni disegno è illusione.

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Le figure impossibili

Su e giù

In “su e giù” c’è un unico punto di fuga, e si trova al centro del dipinto.

Tale punto di fuga è lo zenit per la parte inferiore e il nadir per la parte superiore.

La parte superiore e quella inferiore rappresentano la stessa scena da punti di vista diversi.

Il problema era legare le parti inferiore e superiore in maniera armonica: cosa mettere nella parte centrale dell’opera?

Il collegamento è il pavimento che è anche soffitto.

La colonna a destra ha finestre rivolte in direzioni opposte.

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Le figure impossibili

Rettili

Il foglio di carta mostra una tassellazione formata da tanti piccoli draghi.

Alcuni di questi si stufano di essere bidimensionali ed escono dal foglio per poi rientrarvi.

Si noti il dodecaedro, uno dei cinque solidi platonici.

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Altre opere

Mano con riflesso sfericoIn questo autoritratto Escher

rappresenta sé stesso nel suo studio.

Il suo studio è al di fuori della sfera, ma è raffigurato all’interno di essa.

Si noti che sono visibili tutte e 4 le pareti dello studio.

L’opera è stata realizzata proiettando il suo studio su una sfera. La proiezione non è quella ortogonale studiata alle medie!

Escher ha utilizzato questo tipo di proiezione anche in altre sue opere.

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Altre opere

Giorno e notteIn quest’opera c’è un asse di simmetria, verticale, al centro di essa. Il

paesaggio rappresentato nella parte destra è identico a quello rappresentato nella parte sinistra.

La simmetria è spezzata dal colore (a sinistra è giorno e a destra è notte).Gli uccelli in volo emergono dalla tassellatura a campi coltivati della pianura.

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Altre opere

Altro mondo

La stessa scena è rappresentata da tre punti di vista diversi.

Escher utilizza come modello per l’uccello stilizzato un soprammobile di circa 10 cm in legno che tiene sulla sua scrivania.

In realtà non è la stessa immagine vista da tre punti di vista diversi! Sapete dire il perché?

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Altre opere

Tre mondi

I tre mondi rappresentati sono:- Il mondo subacqueo (il pesce)- Il piano dell’acqua (le foglie

galleggianti)- Ciò che si trova sopra l’acqua ( gli

alberi di cui si vede il riflesso).

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Altre opere

Liberazione

La struttura fissa (tassellatura a triangoli bianchi e neri) della parte inferiore del rotolo di carta si trasforma.

Dai triangoli spuntano figure irregolari, bianche e nere, che diventano poi uccelli.

Alla fine questi uccelli, liberi, volano via.

Dalla materia inerte nasce la vita. Può essere vista come una rappresentazione dell’evoluzione Darwiniana.

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Altre opere

Legame di unione

Un uomo e una donna sono rappresentati con un unico nastro.

Il nastro, oltre a essere unico per raffigurare le due persone, in un punto si intreccia con se stesso.

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Altre opere

Incontro

Qui si tratta il tema dell’accettazione del diverso.Tanto diversi gli uomini bianchi e neri non sono: vengono tutti e due dallo

stesso posto, dalla tassellatura del piano che è nello sfondo. Nel piano tassellato sullo sfondo però non potevano incontrarsi.

Anche in quest’opera oggetti bidimensionali escono dal piano e diventano tridimensionali.E’ una immagine ottimistica, ma la stessa tecnica può essere utilizzata per arrivare a conclusioni opposte!

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Altre opere

Predestinazione

Dalla tassellatura del piano emergono due tipi di figure: uccelli bianchi e pesci neri.

L’uccello bianco non sa che fine farà fino a che non incontra il pesce nero.

Anche noi, come gli uccelli bianchi, non conosciamo il nostro destino.E’ già stato scritto o possiamo influire su di esso in qualche modo?

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Altre opere

Occhio

Forse in parte possiamo influire.

Il nostro destino finale è comunque già dentro di noi.

Nei nostri occhi.