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CoopeRAzIone 2000 Marzo - Aprile 2013 RIVISTA on-lIne Dell’IRCAC Istituto regionale per il credito alla cooperazione

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Cooperazione 2000 Rivista on line dell'IRCAC Istituto Regionale per il Credito alla Cooperazione

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Page 1: Marzo/Aprile 2012-Cooperazione 2000

CoopeRAzIone2000

Marzo - Aprile 2013

RIVISTA on-lIne Dell’IRCAC

Istituto regionale per il creditoalla cooperazione

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l mese di aprile è stato proficuo per l’Ircaced importante per le cooperative siciliane,trentatre delle quali hanno ottenuto fi-nanziamenti agevolati per crediti di eser-

cizio e crediti a medio termine. Le delibere so-no state approvate dal commissario straordina-rio Antonio Carullo per un ammontare com-plessivo di quasi tre milioni di euro. I crediti amedio termine sono stati deliberati in favoredelle cooperative Ro.Ma. di Siracusa che gesti-sce una parruccheria e un negozio di prodotti perla cura del corpo; Luna nuova di Casteldaccia(Pa) che gestisce due comunità alloggio per mi-nori; Esco Solare e Solidale di Mineo (Ct) che for-nisce consulenza per l’installazione di impiantifotovoltaici; Scrofani Arredo Infissi di Siracusache fabbrica infissi per interni ed esterni in le-

gno ed alluminio; Edil Sistemi di Barcellona Poz-zo di Gotto (Me) che realizza lavori edili e diimpiantistica; CA.Gi di Porto Empedocle (Ag)che gestisce un residence per case vacanze. Cre-diti per la ricapitalizzazione sono andati alle coo-perative Azzurra di Gangi (Pa) che gestisce unastruttura di turismo rurale ed un ristorante; Apol-lo 13 di Modica (Rg) che lavora nel settore del-l’impiantistica delle energie rinnovabili; Liberadi Altavilla Milicia (Pa) che gestisce due comu-nità alloggio per minori. Crediti di esercizio so-no stati deliberati in favore delle cooperativeCooperservice di Palermo che fornisce servizi dipulizia, disinfestazione e derattizzazione ; A.V.L.produzione di Villabate (Pa) che fornisce servizidi noleggio di apparecchiature per spettacoli,sfilate di moda e opera nel settore della installa-

zione di impianti radio televisivi ed antincen-dio; CAS di Messina che gestisce un Centro diaggregazione giovanile; Evoluzione onlus di Cata-nia che svolge attività di animazione per minoried anziani; AZ forniture alberghiere di Catania;EMADA di Messina.; L’Oasi della Speranza di Si-racusa che gestisce una comunità alloggio per di-sabili psichici, La Licatadi Bagheria (Pa) che com-mercia generi alimentari; La Dolciaria di Agira(En) che produce e commercializza pasticceriatipica siciliana; EDILCISA Impianti di BelmonteMezzagno (Pa) che opera nel settore edile e del-l’impiantistica. Ancora, crediti di esercizio per lostart-up di impresa sono stati deliberati per le coo-perative Sicilcom di Siracusa che fornisce servizidi telefonia e per il web; Vertodi Catania che svol-ge attività di design industriale; ESTESA di Ca-

tania che installa impianti elettrici e telefonici;Genovese costruzioni di Petrosino (Tp) che realiz-za lavori edili e Crifa di Lipari (Me) che produ-ce gastronomia da asporto; Flying servizi in elicot-tero di Caltanissetta, Sicilfresco di Caltanissettache svolge attività di immagazzinamento per lagrande distribuzione; MET di Trecastagni etneo(Ct) che commercia alimentari e caffè; Cerala-vic di Caltagirone (Ct) che lavora la pietra lavi-ca ceramizzata. Infine, contributi interessi per fi-nanziamenti provenienti dal sistema bancario so-no stati approvati per le cooperative Nuova Cu-cina siciliana di Piana degli Albanesi (Pa), La Li-cata di Bagheria (Pa), Imitec di Palermo e LunaNuova di Casteldaccia (Pa).Tutti i finanziamenti diretti sono stati concessial tasso di interesse annuo dello 0,50%.

finanziamenti diretti ed indiretti

quasi 3 milioni di euroalle coop siciliane

Gli uffici dell’Ircac

SoMMARIo

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quASI 3 MIlIonI DI euRo

Alle Coop SICIlIAne

lA II CoMMISSIone Dell’ARS

ASColTA lA VoCe Dell’IRCAC

4 le CenTRAlI Coop:

“Il VAloRe Dell’IRCAC”

6ConfCoopeSCA: “TRoppe

eMeRgenze nel SeTToRe”

5un CoRSo peR ReVISoRI DI Coop

oCCASIone peR RIfleTTeRe

e DISCuTeRe

4TAR SICIlIA Dà RAgIone A IRCAC:

AuTonoMIA e ReSponSAbIlITà

6oCChIpInTI SuCCeDe A gullo,

Il SAluTo Dell’IRCAC

DAlle ATTIVITà pRoDuTTIVe

un AIuTo AnChe Alle Coop

DAllA fRAnCIA In VISITA

Al Sol. CAlATIno

CoopeRAzIone 2000Rivista on-line dell’Ircac

DirettoreAntonio Carullo

Vicedirettore responsabileDonatella palumbo

In copertina:

Primavera

in Sicilia

Chiuso in redazione il 22.04.2013

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a Commissione bilancio e finanze del-l’Ars ha ricevuto lunedì 8 aprile il com-missario straordinario dell’Ircac An-tonio Carullo, il direttore generale

Vincenzo Minì , gli esponenti sindacali azien-dali e i sindacati regionali di categoria. L’audi-zione è stata convocata dal presidente della IICommissione Nino Dina nel quadro degli in-contri organizzati in vista della discussione deidocumenti contabili della Regione e per appro-fondire la questione legata al ruolo e al futurodell’Irca e della Crias, anch’essa convocata, an-che se separatamente, per la stessa giornata. Ad apertura dell’audizione, a cui hanno par-tecipato anche gli onorevoli Riccardo Savo-na e Giuseppe Lupo, il commissario straordi-nario dell’Ircac Carullo ha consegnato alla

Commissione un promemoria sull’attività edi risultati positivi dell’ente nei suoi cinquan-t’anni di vita (l’Ircac è stato istituito nel feb-braio del 1963), ha sottolineato come la suaattività non pesi sul bilancio della Regione ecome in questi anni abbia l’Ircac rispettato iparametri della spending review mantenen-do, d’altro canto, anche grazie alla professio-nalità dei propri dipendenti, un alto tasso dioperatività creditizia, concedendo crediti di-retti ed indiretti alle cooperative siciliane altasso agevolato dello 0,50% annuo.È stato il direttore generale dell’Ircac Minì, en-trando più nel dettaglio dell’attività svolta, asottolineare l’importanza della funzione assol-ta attraverso la concessione del credito agevo-lato ritenuto pienamente legittimo dalla nor-

mativa comunitaria vigente. L’Ircac, inoltre, è stato fatto rilevare alla Com-missione bilancio, non è obbligato a rispettarei limiti della legge bancaria e i parametri impo-sti da Basilea 2 e Basilea 3 e, per questo, costi-tuisce per le pmi siciliane un interlocutore ir-rinunciabile. Sulla necessità di difendere e valorizzare leprofessionalità espresse dal personale dell’Isti-tuto si sono soffermati gli interventi dei rap-presentanti sindacali aziendali: Elvira Mora-na della Fisac CGIL, Maria Giovanna Ficar-ra della Fiba Cisl,Stefano Cassarà della Uil-ca Uil, Maria Teresa D’Arca della Fabi e Ar-turo Tuzzolino del Sinfub mentre i rappresen-tanti dei sindacati regionali hanno sottoli-neato l’esigenza di guardare ad un riordino delcomparto creditizio facendo valere un meto-do di confronto e di approfondimento che,pur senza pregiudizi sugli eventuali sbocchi,deve però salvaguardare la specificità del ruo-lo dei due istituti, Ircac e Crias, ed il loro im-portante ruolo nello sviluppo economico del-la Sicilia.I componenti della Commissione bilancio, conil presidente Dina in testa, hanno auspicato larealizzazione di tale approfondimento dichiaran-do anche la propria intenzione di approfondirela materia anche con il conforto di esperti.

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Audizione dei vertici dell’Istituto e dei sindacati

la II Commissione dell’Arsascolta la voce dell’Ircac

Il PRESIDENTE on. Dina dichiara aperta la seduta e propone di passare alla trattazione del secondo punto all’ordine del giorno, recante Audizione dei segretari regionali di CGIL,CISL e UIL, dei rappresentanti sindacali della UILCA UIL, della FIBA CISL e della FISAC CGIL, delle rappresentanze sindacali aziendali, del Commissario straordinario e del direttore ge-nerale della CRIAS e dell’IRCAC in ordine alle problematiche dei due enti Il PRESIDENTE dà, quindi, la parola all’avv. Carullo. L’avv. CARULLO, Commissario straordinario dell’Istituto re-gionale per il credito e la cooperazione (IRCAC), ne descrive sommariamente le principali caratteristiche. Istituito nel 1963, è definito come persona giuridica pubblica sotto la vigilan-za dell’attuale Assessorato delle attività produttive. È gestito da un Consiglio di amministrazione e controllato dal Collegio dei revisori nonché dall’Assessorato delle attività produttiveo dalla Giunta regionale. La funzione fondamentale è quella di favorire, mediante la concessione di crediti di esercizio e a medio-lungo termine, lo sviluppo delle imprese cooperativeoperanti in Sicilia. La Regione ha attribuito all’IRCAC alcuni poteri autoritativi, soprattutto in merito alla determinazione dei criteri di erogazione e all’ammissione delle singole impreseai finanziamenti e altri poteri in relazione all’esecuzione, alla gestione ed al controllo delle singole operazioni finanziarie. Sottolinea la partecipazione dell’IRCAC alla politica di riduzio-ne dei costi della Regione; a tal riguardo cita la mancata sostituzione del personale andato in pensione con nuove assunzioni, operazione che ha portato l’Istituto a ridurre, negli ultimi9 anni, i dipendenti da 120 a 62. Sostiene la mancanza di incidenza sul bilancio regionale da parte della struttura dell’Istituto in quanto i costi, stimati in 5 milioni di euro annui, trovanototale copertura nei ricavi ottenuti dalle commissioni per la gestione del Fondo unico destinato agli aiuti alle imprese cooperative. Evidenzia il ruolo importante dell’Istituto nell’economiaregionale e, a tal proposito, informa che l’IRCAC ha proceduto ad approvare, dal 2004 ad oggi, 1.491 delibere di finanziamento, per un ammontare complessivo di quasi 197 milioni dieuro. Evidenzia la necessità di dotare l’Istituto di regole più flessibili rispetto a quelle attuali, al fine di sostenere maggiormente le imprese nell’attuale fase recessiva del ciclo economico.Il PRESIDENTE, anche alla luce dei risultati raggiunti dall’IRCAC nel finanziamento delle imprese cooperative e all’assenza di costi per il bilancio regionale, manifesta perplessità sullafusione tra IRFIS, IRCAC e CRIAS ipotizzata dal Governo. L’avv. MINI’, direttore generale dell’IRCAC, sostiene la necessità di preservare l’attività dell’Istituto nell’ambito della regolamen-tazione giuridica degli enti pubblici economici sottoposti a tutela e vigilanza della Regione ed evidenzia il pericolo di un ridimensionamento nell’erogazione del credito nell’ipotesi dimodifiche normative volte a cambiarne la natura giuridica tramite, ad esempio, il trasferimento del Fondo gestito dall’IRCAC ad istituti sottoposti alla vigilanza bancaria ed alle normedel trattato di Basilea 1, 2 e 3. La sig.ra MORANA, rappresentante sindacale aziendale della Fisac CGIL, lamenta il mancato rinnovo dei contratti al personale dell’Istituto ed eviden-zia le problematiche scaturite dall’equiparazione del contratto del personale con il contratto vigente in seno al comparto regionale. La sig.ra CUTRERA, segretario regionale della Fi-ba CISL, critica la mancanza di concertazione e di confronto dei vertici della Regione con le rappresentanze sindacali in merito alla prevista riorganizzazione delle societàpartecipatee degli enti pubblici economici.Il sig. CASSARA’, rappresentante sindacale aziendale della Uilca UIL, chiede la salvaguardia dello status giuridico e delle professionalità presenti nell’Isti-tuto. La dott.ssa ARTISTA, segretario regionale della Fisac CGIL, dichiara di non nutrire alcun pregiudizio in relazione ad eventuali fusioni di società partecipate ed enti economici re-gionali, rilevando, tuttavia, la necessità di analizzare con attenzione le singole realtà al fine di trovare le soluzioni migliori per lo sviluppo dell’economia siciliana e per la salvaguardiadelle competenze del personale. La sig.ra D’ARCA, rappresentante sindacale aziendale della Fabi, dichiara che il sindacato è pronto ad analizzare eventuali progetti di riforma nel set-tore, che garantiscano la tutela dei lavoratori e degli utenti degli attuali Istituti. Aggiunge che il contratto dei dipendenti dell’IRCAC dovrebbe essere equiparato a quello del settorebancario. L’on. SAVONA esprime forti riserve sulla fusione di IRCAC, CRIAS ed IRFIS, istituti che hanno caratteristiche nonché profili giuridici e contabili molto diversi tra loro. Se, infatti,l’IRFIS è una società partecipata dalla Regione, IRCAC e CRIAS sono due enti pubblici economici che, oltretutto, possono vantare profili gestionali e risultati operativi e reddituali eccel-lenti. Manifesta il proprio impegno per evitare la realizzazione di qualsiasi ipotesi di accorpamento e dichiara di volere intervenire attivamente per contribuire a rimuovere le criticitàche insistono sui contratti di lavoro dei dipendenti. L’on. LUPO esprime apprezzamento per la volontà manifestata dai sindacati dei lavoratori di valutare possibili riforme degli en-ti regionali e si dichiara perplesso sulla mancanza di concertazione che contraddistingue le politiche di riforma annunciate dal Governo regionale, che devono avere come obiettivoprioritario il miglioramento gestionale rispetto alla realtà esistente.

Il sommario dei lavori della II Commissione legislativa

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l Tribunale amministrativo regionale del-la Sicilia, con una recente sentenza, ha da-to ragione all’Ircac che ha impugnato undecreto dell’assessorato regionale alle At-

tività produttive con cui si decideva di conce-dere alla cooperativa giovanile LPB un mu-tuo trentennale di oltre 4milioni e mezzo di eu-ro, in “variante” ad un progetto di oltre ven-t’anni prima per la realizzazione di un alleva-mento di bovini. La sentenza di merito del Tarha così riconosciuto la correttezza del comporta-mento dell’Ircac che non aveva voluto dare se-guito al decreto dirigenziale rivendicando il di-ritto dell’Istituto ad accertare preliminarmentenon solo la piena legittimità del finanziamentoma anche la capacità della cooperativa di resti-tuire il mutuo concesso. Nel ricorso presentatodall’Ircac, venivano elencate le motivazioni chestavano alla base del diniego dell’Istituto alla con-cessione del mutuo. Nell’accogliere il ricorso il

Tar ha, non solo condiviso pienamente le moti-vazioni dell’Ircac, ma ha anche condiviso il prin-cipio secondo il quale l’Istituto vanta uno speci-fico interesse ad agire per verificare ed eventual-mente contestare la legittimità dei provvedimen-ti volti alla concessione dei benefici su autorizza-zione dell’assessorato alle attività produttive. L’Ir-cac, infatti, non opera come mero cassiere dellaRegione ma è un Ente pubblico dotato di propriaautonomia e responsabilità anche perché ad es-so è assegnato il controllo sul recupero delle som-me concesse in finanziamento. Dalla sentenza del Tar emergono in maniera evi-dente tutte le perplessità sul finanziamento con-cesso dalla Regione ed espresse dall’Ircac con ilproprio ricorso: il fatto che un mutuo di tale en-tità venisse concesso come “variante” ad un pro-getto vecchio di vent’anni prima, che la coope-rativa al momento dell’emissione del decreto as-sessoriale fosse ( come dimostrato da un certifi-

Sentenza favorevole all’Istituto

Tar Sicilia dà ragione a Ircac:autonomia e responsabilità

cato camerale) già “inattiva” fin dal 1993 e che ladurata della cooperativa stessa, nell’atto istituti-vo, venisse stabilito al 2022, e dunque, molto pri-ma dei trent’anni per i quali l’impresa si impegna-va con la concessione del mutuo. Ancora, la variante al progetto veniva approva-ta senza il necessario parere del Nucleo di valuta-zione mai richiesto dalla Regione. Infine, l’Ircacvalutava come eccessivo il finanziamento rispet-to alle disponibilità del proprio fondo unificato,che sarebbe risultato impoverito dal provvedi-mento con un danno evidente per le moltissimecooperative che avanzano quotidianamente ri-chieste di finanziamento agevolato all’istituto néla cooperativa offriva garanzie sufficienti circa ilmerito creditizio, non garantendo in maniera ade-guata il mutuo. Tutte considerazioni che il Tarha ritenuto legittime e ha pienamente condivi-so dando ragione all’Ircac che ritiene dunque,come il commissario Carullo ha scritto in unanota inviata all’assessore alle attività produtti-ve Vancheri, di avere “ben operato in terminidi efficienza e buon andamento a salvaguardiadi interessi propri e superiori, conformementealla missione di servizio ed utilità allo stesso af-fidata, oggi come allora, dal governo regionalee soprattutto dall’Assessorato sotto la Sua gui-da, in prima linea nel tracciare percorsi di svi-luppo economico nell’ambito della legalità, ariprova che soltanto seguendo un percorso nelsolco di tale binario si offra un miglior servizioper lo sviluppo della cooperazione”.

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le Centrali cooperative Agci, Confcooperative, legacoop, unci ed unicoop sono intervenute lo scorso 19 aprile con un comunicato con-giunto per esprimere le posizione del movimento cooperativistico sul futuro dell’Ircac, chiedendo al governo regionale chiarezza suldestino dell’Istituto.“Al presidente Crocetta, all’Assessore Vancheri e all’Assessore bianchi - scrivono le Centrali coop siciliane - chiediamo chiarezza sul-l’IRCAC a nome delle 7.000 cooperative che rappresentiamo, dei loro quasi 400mila soci e dei loro oltre 70mila addetti. Chiediamochiarezza perché, malgrado Il testo della finanziaria 2013 depositato dal governo non contenga gli annunciati progetti di fusione del-l’IRCAC con altri istituti, si continuano a registrare voci sulla volontà del governo di procedere con la legge di bilancio in questa dire-zione. per questo motivo - si legge ancora nel comunicato - ribadiamo quanto già sottolineato in occasione dell’audizione in Commis-sione Attività produttive: il movimento cooperativo non è pregiudizialmente ostile ad un disegno innovatore sul credito agevolato inSicilia e sui suoi relativi strumenti. Tra i quali certamente c’è l’IRCAC. non è insomma trincerato nella difesa dell’esistente. Anzi il mo-vimento cooperativo siciliano è pronto a sostenere le scelte che il governo vorrà assumere se esse andranno nella direzione del recu-pero di efficienza e di efficacia della macchina pubblica e di un più fluido e agevole accesso al credito per le cooperative siciliane. Seesse andranno nella direzione della risoluzione delle criticità, che pure esistono, nella operatività dell’IRCAC. Ma decidere della sop-pressione o della fusione dell’IRCAC al buio - si legge ancora nella nota - senza un progetto alternativo già verificato nella fattibilità,significherà compromettere i regimi di intervento del credito agevolato per le cooperative, già notificati in sede europea. Significhe-rà, per molte imprese cooperative siciliane, cancellare conseguentemente la possibilità di accesso al credito nel momento più diffici-le del rapporto con le banche. Significherà cioè, in alcuni casi, decretarne la liquidazione. Ma quelle esperienze imprenditoriali, spes-so di piccole o piccolissime dimensioni, sono le stesse che, in barba alla crisi, hanno garantito in Sicilia dal 2008 al 2011, in totalecontrotendenza, la crescita dell’occupazione del 4,1%. per questo - concludono i presidenti di Agci Cappadona, di ConfcooperativeMancini, di lega coop Sanfilippo, dell’unci Amico e di unicoop Coppolino - chiediamo al governo la chiarezza che riteniamo sia dovu-ta alle cooperative siciliane, ai loro soci ed ai loro addetti. Si faccia chiarezza e si apra contestualmente un tavolo di confronto sull’argomento. non faremo certamente mancare il nostro contri-buto per la costruzione di una Sicilia più moderna, più efficiente e più equa”.

le Centrali coop: “Il valore dell’Ircac”

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’apertura del corso per revisori di so-cietà cooperative promosso da AGCISicilia è diventato, lo scorso 28 feb-braio scorso, l’occasione per una ri-

flessione seria ed approfondita sulla cooperati-va come”modello imprenditoriale virtuoso ca-pace di adattarsi a diversi contesti culturali eterritoriali e in grado di produrre risultati eco-nomici ed occupazionali positivi in tempo dicrisi”. Così, infatti, l’ha definita Michele Cap-padona, presidente di Agci Sicilia che ha pre-sentato l’iniziativa davanti ad una platea di due-cento persone al San Paolo palace di Palermo.Il corso per revisori si svolgerà a Palermo e Ca-tania e vedrà i 120 iscritti impegnarsi per diver-si mesi in un percorso formativo per consegui-re l’abilitazione a revisori di società cooperati-ve. Aprendo i lavori Cappadona ha sottolinea-to che nell’ultimo quinquennio le cooperati-ve hanno segnato un incremento dell’8,4% delfatturato resistendo alla crisi fino al 2012, annonel quale hanno accusato i primi sintomi di af-faticamento pur continuando a crescere del 4%.Tanti gli ospiti che si sono alternati ai microfo-ni per dare un saluto e testimoniare l’impegnocostante di AGCI sul fronte della tutela, dellarappresentanza e della promozione del movi-mento cooperativo e fra questi Antonio Ca-rullo, commissario straordinario dell’IRCAC edAlessandro Ferrara, dirigente generale dell’As-sessorato alle attività produttive. Relatori del convegno Giustino Di Cecco,docente di diritto tributario e commercialedell’università Roma Tre, che in videoconfe-renza da Roma ha illustrato alcuni aspetti giu-ridici e fiscali peculiari delle cooperative eGianluca Esposito, docente dell’università diSalerno e attuale direttore generale della Di-rezione per le Piccole e le Medie Imprese e gliEnti Cooperativi del Ministero dello Svilup-po Economico, che ha analizzato il mondocooperativo e le sue potenzialità alla luce del-la grave crisi finanziaria, osservando come lavigilanza sul mondo cooperativo non possaprescindere dalla collaborazione con le cen-trali cooperative che più e meglio conosconoil sistema economico da esse costituito. Lachiusura dell’incontro è stata affidata all’ap-passionato intervento del presidente nazio-

nale di AGCI Rosario Altieri. Nel suo intervento il commissario dell’Ircac Ca-rullo ha condiviso l’idea che il convegno po-tesse rappresentare un ‘occasione oltre che diaccoglienza per i corsisti, anche di approfon-dimento e di confronto sullo stato dell’arte del-l’economia siciliana e sull’importanza della for-ma imprenditoriale cooperativa come efficacemodello di buone prassi per lo sviluppo econo-mico e sociale quale antidoto alla crisi e per lapromozione della cultura della legalità.“Per questo - ha detto - sono lieto di esserepresente e di potere illustrare ai presenti l’at-

tività dell’istituto che ho l’onore di rappre-sentare e che quest’anno compie cinquant’an-ni. In mezzo secolo di vita - ha sottolineato -l’Ircac ha finanziato 13 mila cooperative conun investimento complessivo di 3 miliardi emezzo di euro. È anche grazie al sostegno del-l’Ircac che le cooperative siciliane hanno con-tribuito allo sviluppo economico e sociale del-la Sicilia, offrendo occupazione stabile e pro-duttiva e promuovendo al loro interno e al-l’esterno quei valori di solidarietà e mutuali-tà che sono profondamente radicati nella na-tura stessa della cooperazione”.

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organizzato dall’Agci Sicilia

un corso per revisori di coopoccasione per riflettere e discutere

In alto, Antonio Carullo. Qui sopra, Michele Cappadona e Rosario Altieri

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Pino Occhipinti, 53 anni, fino aqualche mese fa Presidente di Le-gacoop Ragusa il nuovo presiden-te di lega coop agroalimentare si-

cilia. Occhipinti raccoglie il testimone daPino Gullo che è stato Presidente del set-tore per ventidue anni. “A Pino Gullo - sottolinea il commissariodell’Ircac Carullo - voglio rivolgere il salu-to mio personale e dell’Ircac ed il ringrazia-mento per lo spirito di confronto fattivo cheha sempre contraddistinto il rapporto fra Le-ga-coop Agri e l’Istituto”.Occhipinti è stato eletto dalla Direzione Re-gionale di Legacoop Agroalimentare Siciliaalla quale hanno partecipato numerosi pre-sidenti ed esponenti della cooperazione agroa-limentare siciliana appartenenti ai diversicomparti produttivi, i Presidenti provincialidi Legacoop ed il Presidente Regionale di Le-gacoop Sicilia, Emanuele Sanfilippo, che hasvolto l’intervento conclusivo dell’assise.

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nuovo presidente di lega coop Agri

occhipinti succede a gullo,il saluto dell’Ircac

pescaturismo, regolamento dei controlli, pesche speciali: tre emergenze tra le tante della pesca siciliana. emergenze che nel casodella pescaturismo nascondono potenziali possibilità di crescita ma che in altri casi raccontano di criticità evidenti, che occorre su-perare se si vuole rilanciare il comparto pesca. Di tutto questo a Trapani, nel mese di marzo, al convegno organizzato presso la sa-la riunioni di Confcooperative da federcoopesca Sicilia al quale hanno partecipato fra gli altri Salvatore braschi, Consigliere regio-nale di federcoopesca, Mario ferretti, tra i massimi esperti, a livello internazionale, di tecnologie della pesca e Angelo Mancuso,presidente di federcoopesca Sicilia. presente anche una nutrita rappresentanza di pescatori che hanno fatto rilevare le perplessitàsulla politica comunitaria che viene percepita come ostile, foriera di obblighi, di vincoli e di oneri insostenibili.Il regolamento sui controlli entrato in vigore il 1° gennaio 2010 ha modernizzato radicalmente la strategia dell’unione europea

nell’approccio ai temi e alle problematiche della pesca. un approccio complesso, come articolata è la realtà della pesca in ambitoue. bisogna regolamentare l’attività delle navi che solcano l’Artico per pescare il merluzzo; delle barche a palangari che catturanosardine nelle acque costiere del Mediterraneo; dei pescherecci con reti a circuizione che cacciano tonni.I pescatori lamentano di sentirsi oppressi ( federcoopesca ha impugnato davanti il Tribunale alcune parti del regolamento dei con-trolli) ma la ue la pensa diversamente, e l’Italia è un paese sotto osservazione, accusato di eccessivo permissivismo nei controlli.Ma per la stragrande maggioranza dei pescatori onesti, le azioni di un’esigua minoranza che viola la legge rappresentano una for-ma di concorrenza sleale e un ulteriore ostacolo alla loro sopravvivenza. lo ha ricordato il presidente di federcoopesca Sicilia, An-gelo Mancuso che ha parlato di concorrenza sleale, come quella della pesca sportiva, meno regolamentata e  con alle spalle una lob-by che movimenta un indotto di milioni di euro.

Confcoopesca: “Troppe emergenze nel settore”

Nella sua relazione introduttiva, incentratasullo scenario competitivo, le criticità, le chan-ce e le potenzialità di sviluppo dell’agroali-mentare siciliano, Pino Gullo, proprio per su-perare alcune delle molteplici criticità del set-tore, ha avanzato numerose proposte operati-ve in merito alla nuova programmazione deifondi comunitari 2014/2020 in corso di reda-zione (PSR), e formulato alcune ipotesi di la-voro in materia di energia rinnovabile da bio-masse, riorganizzazione dei lavoratori foresta-li regionali, e in tema di riforma fondiarialanciando la proposta di istituire anche inSicilia la “BANCA DELLA TERRA”.Pino, Occhipinti, nel suo intervento, ha fo-calizzato l’attenzione sulla necessità di rior-ganizzare le filiere agricole per riconquista-re competitività e mercati, specialmente nelcomparto dell’ortofrutta e della serricoltura.Su queste proposte, attraverso gli interven-ti dei cooperatori presenti, si è sviluppato unvivace dibattito anche in merito al proces-so di costituzione di ACI AgroalimentareSicilia, la federazione unitaria che vede pro-tagoniste del progetto oltre a Legacoop, lealtre due centrali cooperative, Agci/Agri-tal e Fedagri/Confcooperative .La Direzione di Legacoop AgroalimentareSicilia, inoltre ha anche esaminato favore-volmente la costituzione di “AGRINSIEME”,il nuovo coordinamento sindacale del mon-do agricolo che oltre alle sigle della citataACI Agroalimentare, vede protagoniste epartner anche la CIA e la Confagricoltura.Pino Gullo

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ono numerose le cooperative che po-tranno esporre in fiere internaziona-li le proprie produzioni grazie al pro-getto di internazionalizzazione del-

l’assessorato regionale alle attività produttive.Un sostegno importante per aziende che a cau-sa delle piccole dimensioni non sono in grado,da sole, di fare fronte all’impegno- non solo eco-nomico- necessario ad una partecipazione a ma-nifestazioni fieristiche che si svolgono in Italiae all’estero.L’Assessorato regionale alle attività produttive,varando il progetto per l’internazionalizzazio-ne, ha inteso proprio garantire questo sostegnoad aziende di diversi comparti produttivi: dal-l’agroalimentare al biologico, dall’artigianatoalla moda fino al design e alla nautica. Tutticomparti in cui le cooperative sono numerose.In particolare nel settore dell’agroalimentare lecooperative ed i consorzi esprimono autenti-che eccellenze e sono molte quelle selezionatedalla regione per partecipare ad importanti ma-nifestazioni fieristiche.Nelle prossime settimane, infatti, si svolgonola Alimentaria & Horexpo di Lisbona e il Tut-

tofood di Milano, nell’ambito della quale si svol-ge anche BtoBio riservato alle aziende produt-trici del biologico.Fra le aziende selezionate molte le cooperative:

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Iniziative per l’internazionalizzazione

Dalle Attività produttiveun aiuto anche alle coop

il Consorzio produttori di Valledolmo che produ-ce vino ed olio ma anche pasta, conserve e sal-se, carni e salumi; il Consorzio Sikula di Ragusache produce vino, olio ed erbe aromatiche; lacooperativa Coltivatori Agricoli del Parco di Alto-fonte (Pa) che produce olio, la cooperativa Alba-bio di Ragusa che produce prodotti ortofruttico-li biologici; la Agribio di Villafranca sicula (Ag)che produce arance, olio e conserve; la Valdil-bella di Camporeale (Pa) che produce mandorle,olio e vino e la Holiday 99 di Bronte (Ct) che pro-duce pistacchi e frutta secca e conserve.Ciascuna azienda espone nello stand della re-gione i propri prodotti e ha un aiuto nell’orga-nizzazione di incontri diretti con i buyer. Inol-tre, è attivo un sito internet , www.sicilyfood-project.com, che consente anche la visualizza-zione diretta delle aziende selezionate e delle lo-ro produzioni.Si tratta di un sostegno importante per le coo-perative siciliane che - a causa delle loro ridot-te dimensioni e, spesso, della ridotta liquidità -non riuscirebbero a partecipare a fiere così im-portanti ma anche piuttosto costose. Lo sboccosu nuovi mercati è molto importante per questeaziende che sono in grado di offrire una qualitàa volte davvero straordinaria ma che proprio sulfronte della loro internazionalizzazione hannobisogno di essere accompagnate anche econo-micamente. Anche l’Ircac si è attrezzata in que-sto senso, dotandosi di un prodotto finanziarioche è dettagliatamente illustrato in questa pa-gina. “L’Ircac - sottolinea il commissario straor-dinario Antonio Carullo - consente così allecooperative che intendono affrontare la sfida diaffrontare la competizione internazionale in unmercato sempre più “globale”.Linda Vancheri

Si è svolta alla fine di marzo la “due giorni” di visita e formazione che ha visto protagonisti il Consorzio “eSCo Solare e solidale”e l’ente francese ClAIe (Cooperazione locale e Aiuto alle Iniziative per l’economia Sociale) di nizza nel territorio del Calatino.I cooperatori francesi sono stati ospiti del Consorzio Sol.Calatino, presieduto da paolo Ragusa, nell’ambito di un progetto di coo-perazione e formazione europeo che li ha visti partner progettuali del Consorzio “eSCo Solare e Solidale” (membro di Sol.Calati-no) presieduto da giuseppe biazzo. Il gruppo di operatori sociali francesi, composto dai capi delegazione del ClAIe, il presidente leonard Verhaeghe, francois fame-li e Celine Winterberger, che hanno accompagnato altri 17 cooperatori di altrettante strutture e associazioni cooperative francesi,tutti venuti a studiare il modello cooperativo italiano ritenuto “all’avanguardia”, nell’ambito di un progetto del fondo Sociale eu-ropeo “leonardo”. In particolare, all’esame dei soci delle cooperative francesi il modello “virtuoso” di investimento energeticosostenibile nel calatino messo in atto dalla “eSCo Solare e Solidale”, il sistema SpRAR di accoglienza degli immigrati a Vizzininonché il patto territoriale dell’economia sociale del Calatino Sud-Simeto. Inoltre i cooperatori francesi hanno visitato e studiatoil sistema del CARA di Mineo. gli incontri formativi sono stati presieduti da Massimo Millesoli e da giuseppe biazzo, secondo i quali « questa visita è motivo digrande soddisfazione in quanto dimostra che il terzo settore e la cooperazione sociale anche in Sicilia  si dimostrano un anello vir-tuoso e all’avanguardia nell’intera economia italiana».

un esempio “virtuoso”

Dalla francia in visita al Sol. Calatino

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Page 8: Marzo/Aprile 2012-Cooperazione 2000

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