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5. 10-23marzo2008 pag.due Un progetto a lungo termine per lo sviluppo di infrastrutture Tlc dev’essere supportato da un piano nazionale chiaro e sostenibile: è questa la sfida economica e sociale che ci aspetta MANIFESTO PER L’ICT LE PROPOSTE DEI TOP MANAGER AL FUTURO ESECUTIVO Lettera aperta al Governo che verrà Strategie. Dalle infrastrutture al ruolo della PA le richieste delle aziende per un rilancio dellʼinnovazione «Bisogna costruire le condizioni affinché le multinazionali trovino conveniente investire nei loro poli eccellenti di R&S in Italia» «La larga banda satellitare deve essere vista come efficace supporto a qualunque strategia politica che voglia superare il gap digitale» S viluppo delle infrastrutture e dei servizi. Ruolo centrale per le Tlc. Accelerazione dei processi di digi- talizzazione della PA. Investimenti in R&S. Defiscalizzazioni per le multinazionali stra- niere in Italia. Ma anche una sterzata nella mentalità politica che faccia debuttare la cultura del merito. Sono alcuni dei desiderata che gli executive manager di grandi aziende italiane dellʼIct rivolgono, su sollecitazione del Corriere delle Comunicazioni, al futuro Governo. Specificando i campi nei quali servono misure urgenti per portare il Paese fuori dal rischio recessione e per non perdere velocità nei settori che hanno ricevuto spinta dal governo Prodi. Parlano il presidente di Confindustria SI Alberto Tripi, Cesare Avenia (Ad Ericsson), Giuliano Berretta (Ad Eutelsat), Giorgio Bertolina (Ad Italtel), Valentino Bravi (Ad T-Systems), Luigi De Vecchis (Ad Nokia Siemens Networks), Maria Grazia Filippini (Ad e Dg Sun Microsystems Italia), Ugo Govi- gli (general manager system and infrastructure Nec Italia), Luciano Martucci (presidente e Ad Ibm Italia), Vincenzo Novari (Ad 3 Italia), Andrea Schneider (Ad Alcatel Italia). >Governare la crescita CESARE AVENIA AD ERICSSON ITALIA «Lo sviluppo d’infrastrutture e servizi di rete, la diffusione di servizi per le comunicazioni elettroniche, la “governance” dell’innovazione digita- le, la valorizzazione e la qualificazione del capitale umano, gli investimenti in ricerca e sviluppo, ritengo che rappre- sentino i fattori cruciali di crescita per l’economia del Paese e vadano, pertanto, opportunamente considerati in tutti i pro- grammi elettorali aventi il presupposto di apportare valore e benessere al Paese. Considerata la storia e la tradizione delle Tlc italiane a livello internazionale, è oggi quanto mai necessario porre in essere le condizioni affinché le multinazionali del settore trovino ancora conveniente investire nei loro poli di eccellenza di ricerca e sviluppo presenti nel nostro Paese. Il governo politico di questa situazione rappresenta una sfida econo- mica e sociale particolarmente delicata ed avrà un forte impatto sull’occupazione, la crescita, la produttività e sul recupero del gap competitivo a livello interno ed internazionale.Considerare strategico il settore delle Tlc, investire sulla qualità dei servizi e sulla sicurezza delle infra- strutture di comunicazione, incentivare lo sviluppo di un mercato di servizi di comunicazione convergenti ed infine sviluppare servizi di banda larga minima garantita per accelerare la competitività del tessuto industriale pubblico e privato, sono a mio parere i presupposti utili alla crescita del tessuto imprenditoriale italia- no nel mercato delle reti, dei servizi e dei contenuti elettronici. Il dibattito tecnolo- gico, economico e regolatorio sulle Tlc in Europa e nel mondo ruota oggi intorno alle reti di nuova ge- nerazione, quali le Next Generation Network (Ngn) e le radiomobili Long Term Evolution (Lte). Il concetto di Ngn ed Lte si è sviluppato per tener conto delle nuove realtà nel mondo delle Tlc, quali la maggiore concorrenza tra operatori, la crescita del traffico di tipo “digitale”, l’utilizzo sempre più intenso di Internet, la domanda crescente di servizi multi- mediali, il bisogno generale di mobilità e la convergenza di reti e servizi fissi e mobili. Sono certo che definire una strategia di lungo termine, volta a con- seguire lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni nell’ambito di un chiaro e sostenibile Piano di Intervento Nazionale, rappresenti per l’Italia una sfida economica e sociale importante, perché attraverso questa, si avrà un forte e positivo impatto sulla crescita, la produt- tività e sul recupero del gap competitivo a livello internazionale del sistema Paese. L’istituzione del dicastero dell’innova- zione tecnologica presso la Presidenza del Consiglio, sono dell’idea che possa agevolare il Paese ad indirizzare lo svi- luppo delle infrastrutture e dei servizi di comunicazione elettronica. La scelta di istituire un unico centro di direzione politica che coniughi il grande sforzo di modernizzazione del Paese, semplifican- do i processi burocratici, dovrebbe essere una chiara scelta di strategia politica volta a migliorare le procedure decisionali ed implementative. L’Italia ha conquistato un posto da protagonista nel panorama della Società dell’informazione e dell’e-government, sia a livello europeo che internazionale, l’obiettivo alla base del collocamento della delega all’innovazione tecnologica presso la Presidenza del Consiglio, do- vrebbe quindi essere quello di recuperare e rafforzare questa posizione, sfruttando i punti di vantaggio accumulati in aree strategiche, quali ad esempio quelle spe- cifiche delle Tlc. Vorrei sottolineare come la competitività del Paese sia strettamente legata alla qualità dell’Amministrazione in quanto da questa dipende la qualità dell’attuazione delle politiche pubbliche e la qualità dei servizi resi alle imprese ed ai cittadini». >Sos banda larga GIULIANO BERRETTA CEO EUTELSAT «Le rilevazioni più recenti confer- mano che in Italia la disponibilità di banda larga rimane inferiore a quella registrata nei maggiori Paesi europei. Le conseguenza più immediata è che in aree ancora vaste i cittadini e le imprese non possono disporre dei nuovi servizi offerti da Internet. Ciò costituisce un ostacolo decisivo per lo sviluppo del- l’economia digitale, necessaria sia alla pubblica amministrazione per erogare in maniera nuova e più efficiente i propri

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Page 1: MANIFESTOPERL’ICT · 2017. 11. 22. · (Ad Ericsson), Giuliano Berretta (Ad Eutelsat), Giorgio Bertolina (Ad Italtel), Valentino Bravi (Ad T-Systems), Luigi De Vecchis (Ad Nokia

N°5. 10-23marzo2008pag.due

Un progetto a lungo termine per lo sviluppo di infrastrutture Tlc dev’essere supportato da un piano nazionale chiaro e sostenibile: è questa la sfida economica e sociale che ci aspetta

MANIFESTOPERL’ICTLE PROPOSTE DEI TOP MANAGER AL FUTURO ESECUTIVO

Lettera aperta al Governo che verràStrategie. Dalle infrastrutture al ruolo della PA le richieste delle aziende per un rilancio dellʼinnovazione

«Bisogna costruire le condizioni affinché le multinazionali trovino

conveniente investire nei loro poli eccellenti di R&S in Italia»

«La larga banda satellitare deveessere vista come efficace supporto a qualunque strategia politica che voglia superare il gap digitale»

Sviluppo delle infrastrutture e dei servizi. Ruolo centrale per le Tlc. Accelerazione dei processi di digi-

talizzazione della PA. Investimenti in R&S. Defiscalizzazioni per le multinazionali stra-niere in Italia. Ma anche una sterzata nella mentalità politica che faccia debuttare la cultura del merito. Sono alcuni dei desiderata che gli executive manager di grandi aziende italiane dellʼIct rivolgono, su sollecitazione del Corriere delle Comunicazioni, al futuro Governo. Specificando i campi nei quali servono misure urgenti per portare il Paese fuori dal rischio recessione e per non perdere velocità nei settori che hanno ricevuto spinta dal governo Prodi. Parlano il presidente di Confindustria SI Alberto Tripi, Cesare Avenia (Ad Ericsson), Giuliano Berretta (Ad Eutelsat), Giorgio Bertolina (Ad Italtel), Valentino Bravi (Ad T-Systems), Luigi De Vecchis (Ad Nokia Siemens Networks), Maria Grazia Filippini (Ad e Dg Sun Microsystems Italia), Ugo Govi-gli (general manager system and infrastructure Nec Italia), Luciano Martucci (presidente e Ad Ibm Italia), Vincenzo Novari (Ad 3 Italia), Andrea Schneider (Ad Alcatel Italia).

>Governare la crescitaCESARE AVENIA AD ERICSSON ITALIA

«Lo sviluppo d’infrastrutture e servizi di rete, la diffusione di servizi per le comunicazioni elettroniche, la “governance” dell’innovazione digita-le, la valorizzazione e la qualificazione del capitale umano, gli investimenti in ricerca e sviluppo, ritengo che rappre-sentino i fattori cruciali di crescita per l’economia del Paese e vadano, pertanto, opportunamente considerati in tutti i pro-grammi elettorali aventi il presupposto di apportare valore e benessere al Paese. Considerata la storia e la tradizione delle Tlc italiane a livello internazionale, è oggi quanto mai necessario porre in essere le condizioni affinché le multinazionali del settore trovino ancora conveniente investire nei loro poli di eccellenza di ricerca e sviluppo presenti nel nostro Paese. Il governo politico di questa situazione rappresenta una sfida econo-mica e sociale particolarmente delicata ed avrà un forte impatto sull’occupazione, la crescita, la produttività e sul recupero del gap competitivo a livello interno ed internazionale.Considerare strategico il settore delle Tlc, investire sulla qualità dei servizi e sulla sicurezza delle infra-

strutture di comunicazione, incentivare lo sviluppo di un mercato di servizi di comunicazione convergenti ed infine sviluppare servizi di banda larga minima garantita per accelerare la competitività del tessuto industriale pubblico e privato, sono a mio parere i presupposti utili alla crescita del tessuto imprenditoriale italia-no nel mercato delle reti, dei servizi e dei contenuti elettronici. Il dibattito tecnolo-gico, economico e regolatorio sulle Tlc in Europa e nel mondo ruota oggi intorno alle reti di nuova ge-nerazione, quali le Next Generation Network (Ngn) e le radiomobili Long Term Evolution (Lte). Il concetto di Ngn ed Lte si è sviluppato per tener conto delle nuove realtà nel mondo delle Tlc, quali la maggiore concorrenza tra operatori, la crescita del traffico di tipo “digitale”, l’utilizzo sempre più intenso di Internet, la domanda crescente di servizi multi-mediali, il bisogno generale di mobilità e la convergenza di reti e servizi fissi

e mobili. Sono certo che definire una strategia di lungo termine, volta a con-seguire lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazioni nell’ambito di un chiaro e sostenibile Piano di Intervento Nazionale, rappresenti per l’Italia una sfida economica e sociale importante, perché attraverso questa, si avrà un forte e positivo impatto sulla crescita, la produt-tività e sul recupero del gap competitivo a livello internazionale del sistema Paese. L’istituzione del dicastero dell’innova-zione tecnologica presso la Presidenza del Consiglio, sono dell’idea che possa agevolare il Paese ad indirizzare lo svi-luppo delle infrastrutture e dei servizi di comunicazione elettronica. La scelta di istituire un unico centro di direzione politica che coniughi il grande sforzo di modernizzazione del Paese, semplifican-do i processi burocratici, dovrebbe essere una chiara scelta di strategia politica volta a migliorare le procedure decisionali ed implementative.

L’Italia ha conquistato un posto da protagonista nel panorama della Società dell’informazione e dell’e-government, sia a livello europeo che internazionale, l’obiettivo alla base del collocamento della delega all’innovazione tecnologica

presso la Presidenza del Consiglio, do-vrebbe quindi essere quello di recuperare e rafforzare questa posizione, sfruttando i punti di vantaggio accumulati in aree strategiche, quali ad esempio quelle spe-cifiche delle Tlc. Vorrei sottolineare come la competitività del Paese sia strettamente legata alla qualità dell’Amministrazione in quanto da questa dipende la qualità dell’attuazione delle politiche pubbliche e la qualità dei servizi resi alle imprese ed ai cittadini».

>Sos banda larga GIULIANO BERRETTACEO EUTELSAT

«Le rilevazioni più recenti confer-mano che in Italia la disponibilità di banda larga rimane inferiore a quella registrata nei maggiori Paesi europei. Le conseguenza più immediata è che in aree ancora vaste i cittadini e le imprese non possono disporre dei nuovi servizi offerti da Internet. Ciò costituisce un ostacolo decisivo per lo sviluppo del-l’economia digitale, necessaria sia alla pubblica amministrazione per erogare in maniera nuova e più efficiente i propri