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MAGGIO 20 10 Anno 10° Numero 4 pagina 1 “L’eco della comunità parrocchiale di S.Giacomo Apostolo in Calvizzano - NA IL RICAVATO DELLA RACCOLTA SARA’ INTERAMENTE DEVOLUTO IN BENEFICENZA N ella quarta domenica di Pasqua, domenica del buon Pastore, di questo anno sacerdotale, il nostro cardinale arcivescovo, ha elevato all’ordine del Presbi- terato sette diaconi della e per la Chiesa di Napoli: Don Pietro Amoroso Don Enrico Assini Don Giuseppe Cacciapuoti Don Gerardo Lucignano Don Francesco Rinaldi Don Rosario Moxedano Don Pietro Napolano questi ultimi due della nostra comunità. La celebrazione ha avuto inizio col canto: lo Spirito del Signore è su di me del m° Frisina, invocazione allo Spi- rito Santo perché doni e mantenga vivi nei nuovi ordi- nati i suoi Santi sette Doni. Dopo la liturgia della Parola e la chiamata da parte del Rettore del seminario con l’indicazione della loro ido- neità all’ufficio, e l’omelia nella quale il Cardinale ha presentato Cristo buon Pastore e modello di ogni pasto- re, è stato chiesto agli ordinandi 1 -se volessero eserci- tare per tutta la vita il ministero sacerdotale, 2- se voles- volessero adempiere degna- mente e sapientemente il mini- ste-ministero della Parola, 3 -se volessero celebrare con devo- zione e fedeltà i misteri di Cri- sto(specialmente il sacrificio Eucaristico e la riconciliazione) gli ordinandi hanno risposto: Sì, con l’aiuto di Dio lo vo- glio”. il vescovo ha poi chiesto: prometti a me e ai miei suc- cessori filiale rispetto e obbe- dienza?” e gli ordinandi hanno risposto: “Sì, lo prometto”. A questo punto gli ordinandi si sono prostrati e tutta l’assemblea ha invocato l’intercessione dei santi ed ha rivolto al Signore particolari suppliche per loro. Il momento centrale e magico, oserei dire, è stato quello dell’imposizione delle mani da parte del Ve- scovo, nel più assoluto silenzio e raccoglimento, sul capo di ciascuno degli ordinandi, e poi al canto del Veni, Creator Spiritus,” l’accoglienza nel Presbite- rio con l’imposizione della mani da parte di tutti i sacerdoti presenti. La preghiera di consacrazione recitata e cantata dal Celebrante, ha sancito per sempre l’Ordinazione: Dona, Padre onnipotente, a questi tuoi figli la digni- tà del presbiterato, Rinnova in loro l’effusione del tuo Spirito di Santità; adempiano fedelmente, o Si- gnore, il ministero del secondo grado sacerdotale da te ricevuto e con il loro esempio guidino tutti ad un’integra condotta di vita. Siano degni cooperatori dell’ordine episcopale…. siano insieme con noi fedeli dispensatori dei tuoi misteri……siano uniti a noi, o Signore, nell’implorare la tua misericordia. Al termine di questa preghiera, il Rettore del semi- nario don Antonio Serra ha annunciato al popolo: La Chiesa di Napoli ha sette nuovi sacerdoti.” e

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MAGGIO 20 10 Anno 10° Numero 4 pagina 1 “L’eco della comunità parrocchiale di S.Giacomo Apostolo in Calvizzano - NA IL RICAVATO DELLA RACCOLTA SARA’ INTERAMENTE DEVOLUTO IN BENEFICENZA

N ella quarta domenica di Pasqua, domenica del

buon Pastore, di questo anno sacerdotale, il nostro

cardinale arcivescovo, ha elevato all’ordine del Presbi-

terato sette diaconi della e per la Chiesa di

Napoli:

Don Pietro Amoroso

Don Enrico Assini

Don Giuseppe Cacciapuoti

Don Gerardo Lucignano

Don Francesco Rinaldi

Don Rosario Moxedano

Don Pietro Napolano

questi ultimi due della nostra comunità.

La celebrazione ha avuto inizio col canto: lo Spirito del

Signore è su di me del m° Frisina, invocazione allo Spi-

rito Santo perché doni e mantenga vivi nei nuovi ordi-

nati i suoi Santi sette Doni.

Dopo la liturgia della Parola e la chiamata da parte del

Rettore del seminario con l’indicazione della loro ido-

neità all’ufficio, e l’omelia nella quale il Cardinale ha

presentato Cristo buon Pastore e modello di ogni pasto-

re, è stato chiesto agli ordinandi 1 -se volessero eserci-

tare per tutta la vita il ministero sacerdotale, 2- se voles-

volessero adempiere degna-

mente e sapientemente il mini-

ste-ministero della Parola, 3 -se

volessero celebrare con devo-

zione e fedeltà i misteri di Cri-

sto(specialmente il sacrificio

Eucaristico e la riconciliazione)

gli ordinandi hanno risposto:

“Sì, con l’aiuto di Dio lo vo-

glio”. il vescovo ha poi chiesto:

“prometti a me e ai miei suc-

cessori filiale rispetto e obbe-

dienza?” e gli ordinandi hanno

risposto: “Sì, lo prometto”.

A questo punto gli ordinandi si

sono prostrat i e tut ta

l’assemblea ha invocato

l’intercessione dei santi ed ha

rivolto al Signore particolari suppliche per loro.

Il momento centrale e magico, oserei dire, è stato

quello dell’imposizione delle mani da parte del Ve-

scovo, nel più assoluto silenzio e raccoglimento, sul

capo di ciascuno degli ordinandi, e poi al canto del

“Veni, Creator Spiritus,” l’accoglienza nel Presbite-

rio con l’imposizione della mani da parte di tutti i

sacerdoti presenti.

La preghiera di consacrazione recitata e cantata dal

Celebrante, ha sancito per sempre l’Ordinazione:

Dona, Padre onnipotente, a questi tuoi figli la digni-

tà del presbiterato, Rinnova in loro l’effusione del

tuo Spirito di Santità; adempiano fedelmente, o Si-

gnore, il ministero del secondo grado sacerdotale da

te ricevuto e con il loro esempio guidino tutti ad

un’integra condotta di vita. Siano degni cooperatori

dell’ordine episcopale….

siano insieme con noi fedeli dispensatori dei tuoi

misteri……siano uniti a noi, o Signore,

nell’implorare la tua misericordia.

Al termine di questa preghiera, il Rettore del semi-

nario don Antonio Serra ha annunciato al popolo:

“La Chiesa di Napoli ha sette nuovi sacerdoti.” e

MAGGIO 2010 “Il Roveto Ardente “ Anno 10° Numero 4 pagina 2

qui è scrosciato un forte e incontenibile applauso che

significava lode e ringraziamento al Signore per le me-

raviglie che sempre opera nella e per mezzo della Chie-

sa.

Il Vescovo ha poi rivestito i diaconi alla maniera sacer-

dotale: la stola, segno della potestà sacerdotale, che da

diaconi poggiava sulla spalla sinistra soltanto, viene

fatta poggiare su ambedue le spalle, e fatta scendere

davanti al petto. La Casula, segno della Carità, ha poi

rivestito tutta la persona. Così vestiti i novelli sacerdoti

si sono presentati di nuovo al Vescovo che ha loro unto

le mani col sacro Crisma dicendo: Il Signore Gesù Cri-

sto, che il Padre ha consacrato in Spirito Santo e po-

tenza, ti custodisca per la santificazione del suo popolo

e per l’offerta del sacrificio; ha consegnato poi a cia-

scuno la patena col pane e il calice col vino dicendo:

ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio euca-

ristico. Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che ce-

lebrerai, conforma la tua vita al mistero della Croce di

Cristo Signore.

Con questo segno si concludeva il rito

dell’Ordinazione, ma quelle parole fecero scattare in

me il ricordo della mia ordinazione, avvenuta quaranta-

cinque anni fa, e mi tornarono alla mente le stesse paro-

le che il vescovo in latino, allora, ci rivolse: agnoscite

quod agitis, imitamini quod tractatis: rendetevi conto

di quello che fate, trasferite nella vostra vita quello che

celebrate;

e che cosa celebriamo? Il Mistero del Cristo morto e

risorto che Gesù ci ha consegnato nel segno del Pane e

del Vino. Cristo è, nell’Eucaristia, vittima. altare e sa-

cerdote. il sacerdote deve incarnare il Cristo totale.

A Pietro e a Rosario auguro che ripensando ai segni e

alle parole del rito vivano la loro vita sacerdotale in

conformità a Cristo unico e sommo Sacerdote che si

degna partecipare ad alcuni uomini da Lui scelti il suo

sacerdozio; e a tutti i fedeli, soprattutto a quelli che

hanno partecipato alla celebrazione di Ordinazione,

chiedo di pregare il Padrone della Messe, perché si de-

gni mandare operai per la sua Vigna.

Il Parroco

zio, in una chiesa al buio, con il rito del lucernario

e la benedizione del nuovo fuoco con il quale è sta-

to acceso il cero, la cui fiamma, durante la proces-

sione verso l’altare, i fedeli , facendosi portatori di

luce, l’hanno passata alle candele e la chiesa, sug-

gestivamente, si è rischiarata dalle tenebre. La cele-

brazione della prima parte continuava con la posa e

l’incisione del cero e il canto del preconio

(proclamato da don Ciro).

La seconda parte proseguiva con la liturgia della

parola che prevedeva nove letture (sette dall'Antico e

due (Epistola e Vangelo) dal Nuovo Testamento) la

creazione del mondo, la fede di Abramo nel sacrifi-

co di Isacco, la liberazione del popolo d’Israele dalla

schiavitù d’Egitto proseguendo con i profeti Isaia ,

Baruc e Ezechiele, l’Epistola con la quale S. Paolo

che ci parla della nostra nuova vita in Cristo risorto

acquisita mediante il battesimo e infine il Vangelo di

Luca che narra dell'apparizione degli angeli alle

donne la mattina di Pasqua.

A seguire la terza parte con la liturgia battesima-

le, la benedizione dell’acqua della fonte battesimale

nella quale è stato immerso per tre volte il cero pa-

squale. Dopo che i presenti sono stati aspersi con

l’acqua benedetta, attinta dalla fonte, sono stati ce-

lebrati quattro battesimi per immersione al termine

dei quali, tutti, stando in piedi e con in mano la can-

dela accesa, hanno rinnovano le promesse battesi-

mali. La celebrazione è proseguita con l’Eucaristia,

sacramento per eccellenza della Pasqua, che acquista

in questa notte un significato e una intensità maggio-

ri. La funzione liturgica si è conclusa con il suono

delle campane a festa che annunciavano la Resurre-

zione del Signore nostro Gesù Cristo.

la redazione

L a solenne veglia pasquale del sabato santo (madre

di tutte le veglie, come dice sant' Agostino) è un

«memoriale» non un «ricordo» (dalla omelia del par-

roco) della passione, morte e risurrezione del Signore,

rivissuta come evento di cui siamo testimoni partecipi e

beneficiari. La prima parte della veglia ha avuto ini-

MAGGIO 2010 “Il Roveto Ardente “ Anno 10° Numero 4 pagina 3

SAN PANCRAZIO (il Santo giovinetto)

N acque da nobile famiglia romana verso la fine

dell'anno 289 d.C. a Sinnada, cittadina della Frigia

nella provincia consolare romana dell'Asia Minore. La

madre Ciriada morì di parto e il padre Cleonia lo lasciò

orfano quando Pancrazio aveva appena 8 anni. Sicché lo

zio Dionisio ne curò l'educazione e l'amministrazione

dei beni. Poi, entrambi rientrarono a Roma dove abita-

rono nella loro villa patrizia al Monte Celio. Era frattan-

to tragicamente iniziata, verso l'anno 300 d.C., l'atroce

persecuzione dei Cristiani, voluta dall'imperatore Diocle-

ziano e che fu la più spietata di tutte le precedenti. Diri-

geva in quel periodo la comunità cristiana Papa Marcelli-

no, secondo la fonte dei Padri Carmelitani custodi della

Basilica di Papa Cornelio o Cajo. Dunque, San Marcelli-

no Papa, rifugiatosi sul Celio per tentar di sfuggire,

nell'interesse della santa sua missione, alla cattura da par-

te dei carnefici di Diocleziano, incontrò Zio Dionisio ed

il nipote Pancrazio (all'età di appena 14 anni). Entrambi

furono ammaliati dal carisma di santità del pontefice e

gli chiesero di essere iniziati alla fede cristiana. E fu così

che la scoperta di Dio e di Cristo esaltò a tal punto il

cuore del giovane e dello zio, da chiedere in brevissimo

lasso di tempo il Battesimo e l'Eucarestia. E fu lo stesso

Pontefice ad amministrare ai due nobili i sacramenti del-

la Fede e della Grazia! Si giunse così all'anno 303

quando il terrore della persecuzione partita dalle pro-

vince dell'Impero Romano, nel vano intento di salva-

guardare il paganesimo, infine giunse anche a Roma.

Frattanto, Pancrazio divenne, per ispirazione dello

Spirito Santo, attivo propagatore di fede cristiana.

Moltissimi furono i pagani, indotti dalle ardenti pero-

razioni di Pancrazio, a discendere nelle Catacombe di

porta Aurelia per partecipare al rito della Santa Mes-

sa. Ma l'imperatore Diocleziano, venutone a cono-

scenza, convocò il giovinetto a Palazzo Palatino per

interrogarlo personalmente in quanto nobile patrizio

romano e, quindi, per provvedere a giudicarlo. Pan-

crazio fu chiamato così a sacrificare ed esprimere la

sua fedeltà all'imperatore. Dell'interrogatorio e della

condanna giunge a noi notizia da parte di quel magni-

fico predicatore e cultore di Storia della Chiesa che fu

il Padre domenicano Jacopo da Varagine (1230-1

298), ottavo vescovo di Genova. Egli nella

"LEGENDA AUREA" così ricostruisce il dialogo -

invero tragico - tra l'imperatore Diocleziano e Pancra-

zio: "Tu sei giovane, lascia dunque perdere e ti consi-

dererò come uno dei miei figli, dei quali sei amico!".

Quindi, lo invitò per due volte a sacrificare agli dei

(egli si riteneva la reincarnazione del divino Giove!).

Ma per due volte, Pancrazio fermamente negò escla-

mando: "Benché io sia ancora un ragazzo di 14 anni,

tuttavia il cuore che ho in petto è come quello di un

uomo! Per noi cristiani - grazie al Nostro Signore Ge-

sù il Cristo - la vostra prepotenza non spaventa pro-

prio e mi stupisce che i tuoi immaginari dei vengano

adorati!". L'imperatore, interdetto e moralmente bat-

tuto, ordinò, infuriato, l'immediata esecuzione per

decollazione del giovane Pancrazio. Un antico mano-

scritto, conservato nella Basilica a lui consacrata a

Porta Aurelia in Roma, ci riporta che "Diocleziano fu

colpito dall'avvenenza e dalla bellezza di Lui e si ado-

però, con promesse e minacce, per fargli abbandona-

re la fede in Gesù Cristo". Condotto dal Palatino a

Porta Aurelia, mentre il sole era al tramonto in quella

sera del 12 maggio 304 dell'Era Cristiana, Pancrazio

veniva decollato dall'esitante carnefice, con ciò resti-

tuendo la propria vita a Dio! L'illustre matrona OT-

TAVILLA, che assistette all'esecuzione, fece racco-

gliere dai propri schiavi il capo e il corpo del povero

Pancrazio. Untili di balsami ed avvolti in preziosi lini,

li fece deporre in un nuovo sepolcro nelle ivi esistenti

Catacombe, scavate sotto i terreni di sua proprietà.

Proprio all'ingresso delle quali - fra il terzo ed il quar-

to pilastro - si legge: "HIC DECOLLATUS FUIT

SANCTU PANCRATIUS". Basilica dove in argentea

preziosa teca se ne conserva il capo, mentre il resto

del corpo giace nell'urna di porfido sotto l'Altar Mag-

giore. Fu nel 1966 che S.S. Paolo VI dispose la ricon-

segna delle reliquie dal Laterano alla Basilica di Porta

Aurelia. Tale fu l'impressione che suscitò il martirio

di Pancrazio, sia nei cristiani che negli stessi pagani,

MAGGIO 2010 “Il Roveto Ardente “ Anno 10° Numero 4 pagina 4

che non fu certo questo un tragico evento dimenticato!

La devozione al Santo così crebbe tanto da superare

quelle di altri martiri ivi sacrificati, come San Felice Pa-

pa, San Calepodio, Santa Sofia, ecc.! Sicché, già dal VI

secolo - Era Cristiana - luoghi del martirio a Lui furono

intitolati, come le Catacombe, la Basilica, il Convento e

la Porta Aurelia, che divenne invece Porta S. Pancrazio.

I neofiti accorrevano alla tomba del Santo per giurare

fedeltà a Cristo ed alla Chiesa. Egli divenne così il Patro-

no delle promesse e del giuramento "VALDE IN PER-

JURIS ULTOR!". Questo, fu il suo motto di vindice de-

gli spergiuri! Divenne nel Medioevo uno dei Patroni di

Roma, protettore degli innocenti e dei neofiti che, nella

Domenica in Albis, si recavano nella Basilica di Porta

San Pancrazio per rinnovare processionalmente i voti

battesimali! Ancor oggi si celebra la Stazione quaresima-

le, con grande afflusso di fedeli. In tutto il mondo, esisto-

no molte Chiese dedicate a Pancrazio. Da Tonno

(Santuario di Pianella), a Leida, a Dusseldorf, da Treviri

a Bergen, da Gand a Nizza, da Londra al Santuario di

Albano nel Lazio, Campoli nell'Appennino, Verona

(quartiere S.P.), a San Pancrazio Salentino, e persino in

Ecuador il Santo è venerato!

tratto dal sito

www.associazioneculturalesantamariadelponte.it

G rande gioia per tutti i commensali che hanno par-

tecipato al pranzo di “Accoglienza e Solidarie-

tà”. Il pranzo si è svolto nella Sala Teatro della Parroc-

chia, il 18 Aprile. Numerosi giovani dell’Africa, come

il Ghana, la Nigeria e la Guinea sono intervenuti, por-

tando tanta allegria che ha contagiato tutti i partecipan-

ti, giovani e anziani. Come sempre tanti fratelli della

comunità hanno offerto la loro collaborazione, sia nel

preparare le pietanze che nel servire a tavola. La

Ditta S. M. R. che si occupa della Ristorazione qui

a Calvizzano ha offerto come sempre pennette al

ragù per tutti, ma non sono mancati altri primi co-

me maccheroni al forno e lasagne, il tutto vera-

mente squisito! Anche altri fratelli sensibili a que-

sta iniziativa, si sono adoperati con qualche piccola

offerta per comprare bibite e varie. Alcune mamme

hanno cucinato pollo, polpettoni e salsicce, altri

hanno donato il vino, il pane, la frutta e i dolciumi

che hanno arricchito la tavola rendendola ancora

più festosa. Il pranzo di Solidarietà ha avuto inizio

undici anni fa, quando alcune mamme dei bambini

che partecipavano alla catechesi dei fanciulli e che

a loro volta partecipavano agli incontri con i geni-

tori, ascoltando il tema dell’incontro proposto dal

Parroco, “ l’Accoglienza allo straniero” fece na-

scere il desiderio di organizzare per loro un pranzo,

per accogliere gli extracomunitari che lavoravano a

Calvizzano. In seguito si sono uniti a loro anche gli

anziani e tutti quelli che avvertono il desiderio di

condividere un giorno di festa e di comunione fra-

terna. Accoglierli, ascoltarli per capire i loro pro-

blemi e aiutarli per quanto ci è possibile, questo è il

nostro obbiettivo, non farli sentire soli . Al pranzo

ha partecipato il nostro caro Don Ciro, con il quale

hanno dialogato, scherzato e fatto tante foto che sia-

mo certi invieranno ai loro familiari. Insieme si è

cantato, ballato ma soprattutto condiviso la stessa

mensa. Ho pianto di gioia nel vederli felici, farli sen-

tire un po’ a casa propria e il calore della famiglia

che a loro manca tanto , (quando c’è, e sono ancora

in vita) questo ci dà tanta forza e gioia per continua-

re in quella che noi siamo certi è opera del Signore .

Attualmente in parrocchia per aiutarli

nell’integrazione nel nostro Paese, si svolge un cor-

so di lingua italiana per gli extracomunitari, a cui

stanno partecipando con interesse alcuni ragazzi.

“Alla prossima”, così ci siamo salutati. Grazie Si-

gnore per tutti quelli che hanno collaborato e grazie

per esserti reso visibile attraverso questi fratelli,

dandoci come sempre la possibilità di servire Te in

ognuno di loro.

Elena Fusco

MAGGIO 2010 “Il Roveto Ardente “ Anno 10° Numero 4 pagina 5

PROGRAMMA Venerdì 7 maggio Ore 6,00 Ritrovo e partenza per Assisi

Ore 12,00 Arrivo ad Assisi e visita alla Porziuncola

Ore 13,00

Sistemazione in albergo “Villa Verde” pranzo e breve riposo Ore 16,00 S.Messa nella Basilica di Santa Chiara e preghiera al Crocifisso Passeggiata per le strade di Assisi

Ore 18,00 Visita alla Basilica di San Francesco e preghiera sulla Tomba

Ore 20,00 Cena, tempo libero e riposo

Sabato 8 maggio

Ore 7,00 Partenza da Genova

Ore 12,30 Arrivo e pranzo con colazione a sacco

Ore 14,30 Visita all’acquario di Genova

Ore 16,00 S.Messa nella Cattedrale di Genova

e

visita

Ore 17,00 Partenza per Torino

Ore 19,30 Arrivo e sistemazione in albergo

Ore 20,15 Cena, tempo libero e riposo

Domenica 9 maggio Ore 7,00 Partenza per il Duomo di Torino

Ore 8,00 Ingresso per la visita Sacra Sindone

Ore 11,00 S. Messa nella Chiesa di Maria SS.

Ausiliatrice (tomba di don Bosco e

S. Domenico Savio) ritorno in alber-

go

Ore 13,00 Pranzo

Ore 14,30 Partenza per Napoli (viaggio diretto,

con soste in autogrill)

Ore 20,00 Cena con colazione a sacco in

autogrill

MAGGIO 2010 “Il Roveto Ardente “ Anno 10° Numero 4 pagina 6

8-11 aprile… XVIII Esperienza

Gesù il Cristo Destinazione: Visciano.

S iamo partiti circa 100 ragazzi con curiosità ed o-biettivi diversi: c’è chi era alla ricerca di Dio, chi in

cerca di conferme, chi voleva meditare sul rapporto Ge-sù – uomo , chi su quello Gesù – felicità ecc…ma in fon-do tutti uniti da un grande dono, che ha bisogno di es-sere coltivato: la fede. Sembrano essere volati quei 4 meravigliosi giorni dove ci siamo presentati, conosciuti, cantato, riso, scherzato e pianto insieme durante i mo-menti forti di preghiera che ci hanno uniti e commossi sia quando abbiamo ascoltato le storie di vita di alcuni ragazzi che la fede ha stravolto, sia quando abbiamo ricevuto le lettere dei nostri amici, di chi magari non conosciamo bene e non ci aspettavamo di ricevere. Ecco subito, evidente più che mai, un’ altro dono di Dio: la fratellanza. Sarebbe bello poter approfittare di questo momento per raccontarvi in dettaglio quello che abbia-mo vissuto, ma sapete che non si può! E allora? Che di-re? Vivere! Vivere a pieno questa Esperienza. L’ espe-rienza ti migliora, ti rende felice, gioioso, tranquillo, sereno, ti rende invulnerabile innanzi al pregiudizio, ti aiuta a guardare il mondo con gli occhi dell’ amore, con gli occhi di Dio, ti rende consapevole del fatto che Gesù esiste ed è sempre dentro di noi. È l’ Amico che tutti desiderano,è sempre presente: nei momenti di gioia è lì a condividerla con noi, nei momenti di difficoltà è con noi e ci tiene in braccio per proteggerci dal dolore, per consolarci da esso. È l’ Amico che preferisce ascoltare piuttosto che parlare… insomma è l’ Amico perfetto. Una frase che mi è rimasta nel cuore è: “ per chi non crede, nessuna prova è sufficiente per confermare l’ esi-stenza di Dio, per chi crede, nessuna prova è necessa-ria”. Io oggi posso gridare a gran voce che non ho più bisogno di prove per confermare l’ esistenza di Dio per-ché Lui c’è ed è dentro di me,dentro ognuno di noi che in quei giorni abbiamo vissuto di Lui. Possiamo gridare che Gesù non è morto, ma è veramente risorto e siamo pronti a testimoniarlo. Colgo questa occasione (parlo a nome di tutti gli amici della 18esima) per ringraziare i sacerdoti, l’ equipe, tutti coloro che ci hanno preso per mano e guidato in questo cammino che non si conclude con l’ Esperienza, ma comincia proprio da qui.

LE GUIDE SPIRITUALI CHE CI HANNO AC-

COMPAGNATO : Don Giuseppe Tufo, Don Ciro

Tufo, Don Alessio Mallardo, Don Giovanni Tammaro e

Don Francesco Cerqua .

Flora Tammaro

L a compagnia teatrale “I FIGLI DI….. in colla-

borazione con l’associazione culturale

“ARTETECA” presenta la commedia in tre atti

scritta dal regista Nando Ludione, meglio conosciuto

in parrocchia come accolito,

“CU E’ IMBROGLI NUN SE CAMPA ONE-

STAMENTE”. Nel cast vi sono persone già note al

nostro pubblico per aver interpretato altre commedie

in parrocchia e attori emergenti che per la prima vol-

ta calcano le scene. Tra gli attori conosciuti alla no-

stra comunità abbiamo Lino Trematerra, che inter-

preta il ruolo del protagonista, Carmela Trapani nel

ruolo della moglie, Silvia Ludione nel ruolo della

figlia, Enzo Formisano, Fabio Suozzo, Salvatore

Sarracino, Antonino Lombardo, Marina Scarola,

Maicol Vollero, Tullio Ludione, Silvana Busatto,

Luisa Caiazzo. Tra i nuovi abbiamo Maria Marchel-

lo, Martina Caliendo, Ylenia Magliolia, Emanuela

Varriale, Marta Chianese, Francesco Pagano, Cristo-

faro Sabatino e Stefania Delle Donne, già conosciuta

al nostro gentile pubblico come suggeritrice della

compagnia teatrale “IL PALCOSCENICO”.

La commedia si terrà i giorni 2 -9 e 16 maggio

alle ore 20,00 nella sala teatro della nostra parroc-

chia e i biglietti sono in vendita presso il nostro

cast. Non ci resta che invitare la nostra comunità a

vedere lo spettacolo per due ore di puro divertimen-

to.

-Stefania Delle Donne -

O gni mercoledì sera alle ore 20,00 si riuni-

sce un neo gruppo di giovani per un cam-

mino di fede autentico con Gesù il Cristo. Il

gruppo è condotto dai coniugi Di Gioia Angelo

(cardiologo), dalla moglie Katia e coadiuvati

da Rosa Franzese. Aspettiamo tutti i giovani

che intendono vivere momenti di gioia con

Gesù.

L unedì 3 maggio alle ore 19,00 la Comunità,

tutta, è invitata a partecipare alla S. Mes-

sa in parrocchia in occasione del 1° anniversa-

rio di sacerdozio di don Ciro Tufo, a seguire fe-

steggeremo Don Pietro e Don Rosario, “PRETI

NOVELLI” presso la VILLA HOLIDAY. La Co-

munità ringrazia l’Amministrazione comunale

che ha organizzato e offerto il gioioso ricevi-

mento.

MAGGIO 2010 “Il Roveto Ardente “ Anno 10° Numero 4 pagina 7

SALATIELLO Irene - MUCCIO Francesca Pia

RUSSO Giulia - FERRILLO Vittoria Brigida

LUISE Margherita - ZAPPARELLA Pietro Pio

CHIANESE Daniele - GASPAROTTI Fatima

RUSSO Angela Maria Francesca

Congratulazioni alle mamme e ai papà

ROSSI Gennaro - MINCIONE Antonio

SELVO Gennaro - SARRACINO Giuseppe

ARROSSITO Vittoria - NAPOLANO Margherita

AFFUSO Maddalena - BRESCIA Antonio

L’angolo della golosità

I n questo mese ricorre la festa della mamma, allora,

ho pensato di rivolgermi ai giovani, ai figli, affinchè

in allegria preparino loro questa ricetta semplice, ma di

sicuro gradimento, che offriranno alle loro mamme co-

me messaggio “ dolce - d’amore:

¨ Torta di mele per la mamma

¨ Ingredienti per quattro persone:

700 gr di mele -3 uova -70 gr. di burro – 300 gr. di fari-

na – 250 gr. di zucchero – 1 limone – 1 bustina di lievi-

to per dolci – 1 bicchiere di latte.

Preparazione e cottura:

Sbucciare e affettare le mele e irrorarle con il succo di

un limone. Nel frattempo montare gli albumi a neve e

a parte sbattere i tuorli con lo zucchero. Unire i due

composti e amalgamare delicatamente. Aggiungere la

farina a pioggia e il burro ammorbidito. Versare un bic-

chiere di latte e infine il lievito ben setacciato. Mescola-

re fino a che l’impasto appare liscio e omogeneo, quin-

di incorporare le mele. Versare il composto in una tor-

tiera del diametro di ventisei cm. Imburrata e cosparsa

di zucchero. Ricoprire il tutto con delle fettine di mela e

qualche ricciolo di burro. Cuocere in forno preriscalda-

to per trenta minuti a 180° C. Lasciare raffreddare pri-

ma di servire.

“Auguri a tutte le mamme!”

Il matrimonio rappresenta un momento fondamenta-

le di una storia iniziata da qualche tempo e destinata

a continuare nel tempo

PETRILLO Rosario - GRIECO Carmen

MAGGIO 2010 “Il Roveto Ardente “ Anno 10° Numero 4 pagina 8

CALENDARIO LITURGICO PARROCCHIALE MAGGIO 2010

Domenica e Festivi

Feriali

1S S. Giuseppe lavoratore (mf) P

2D V DI PASQUA I

3L Celebrazione primo anniversario sacerdozio DON CIRO TUFO ore 19,00 P

4M S. Antonina - S. Floriano

5M S. Gottardo - B. Nunzio Sulplizio

6G S.Pietro Nolasco - B. anna Rosa Gattorno

7V S. Domitilla - S. Rosa Venerini

8S Beata Maria Vergine di Pompei

9D VI DI PASQUA II

10L S. Gordiano - S. Cataldo

11M S. Ignazio da Laconi - S. Gualterio

12M SAN PANCRAZIO -SANTO DEL MESE -

13G B.Maria Vergine di Fatima (mf)

14V S. Mattia apostolo

15S S. Severino delle Marche

16D VII DI PASQUA ASCENSIONE (s) P

17L S. Pasquale Baylon - B. Giulia Salzano III

18M S. Giovanni (mf)

19M S. Pietro Celestino V°

20G S. Bernardino da Siena (mf)

21V San Cristoforo Magno (mf)

22S S. Rita da Cascia (mf)

23D PENTECOSTE P

24L Madonna Ausiliatrice 8° sett. T.O. IV

25M S. Beda (mf) - S. Gregorio VII (mf)

26M S. Filippo Neri (m)

27G S. Agostino di Canterbury

28V S. Germano

29S Santa Orsola (Giulia)

3OD SS. TRINITA’ (s) 9° sett. T.O. P

31L Visitazione B.V. Maria (f)

Il giornalino parrocchiale è stato realizzato dalla reda-zione parrocchiale: Don Lui-gi, Elena Fusco, Ciro Micil-lo, Liborio Ferrillo, S. Delle Donne, in collaborazione con tutti gli autori degli ar-

ticoli.

( in Parrocchia)

Ore: 7,30 - 9,00 10,30 - 12,00

(Vespertina)

Ore: 18,00

( in Parrocchia)

Ore: 9,00 - 18,00