macchina a mano ed effetti di realtÁ nel cinema di … · neorealismo, un genere cinematografico...
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Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected]
MACCHINA A MANO ed EFFETTI DI REALTÁ
nel CINEMA DI FINZIONE
La macchina a mano (o a spalla) è quel movimento dove l’operatore, senza l’ausilio di alcuna
apparecchiatura, si muove creando immagini dinamiche. Questi movimenti sono spesso
irregolari, procedono a sbalzi, con tremolii, fuori fuoco, visioni inclinate, errori tecnici vari.
Mancano insomma di quella fluidità che contraddistingue i movimenti realizzati con
equipaggiamenti tecnici più complessi (treppiede, carrelli, dolly, gru). Le riprese a spalla
nascono come una necessità nell’ambito dei reportage giornalistici e del Cinéma vérité,
quando l’unico modo di filmare un evento in corso (un’azione militare o una manifestazione di
massa) era quello di afferrare la macchina da presa e di seguirlo come si poteva. La macchina a
mano è dunque un procedimento linguistico “trasgressivo”, che si oppone alla fluidità dei
movimenti tradizionali.
Il cinema di finzione si è poi appropriato di questa tecnica per introdurre un maggiore
EFFETTO DI REALTÁ, ovvero per mostrare scene che somigliano a quelle di un reportage.
L’effetto di realtà (o di reale) è quella particolare sensazione dello spettatore di sentirsi
all’interno del film. Un film girato con tecniche documentaristiche (come la macchina mano) dà
l’impressione che il fatto stia accadendo qui e ora, in diretta; e che gli uomini e le donne sullo
schermo siano dei personaggi reali, e non degli attori che stanno seguendo una sceneggiatura.
Si tratta di uno stile usato frequentemente da molti registi del cinema moderno, come
Rossellini, Pasolini, Kubrick, Dardenne, Von Trier.
Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected]
SEQUENZE ANALIZZATE
ROBERTO ROSSELLINI
Roma città aperta (1945)
http://www.dailymotion.com/video/x5t6ix5 (12:40 - la partita di calcio)
Rossellini è uno dei principali fondatori del
Neorealismo, un genere cinematografico che
nasce in Italia all’inizio degli anni ’40, durante la
seconda Guerra Mondiale, in un’epoca di grande
povertà e scarsità di mezzi. I film del Neorealismo
impiegano set reali (senza scenografie aggiunte),
luce quasi sempre naturale e attori presi dalla
strada. La breve scena della partita di calcio con i
bambini e il prete (interpretato da Aldo Fabrizi)
dà l’impressione di non essere una scena di finzione, ma la registrazione di una vera partita. Questa
inedita “impressione di realtà” è dovuta ad uno stile di regia semplice e minimale, privo di effetti, semi-
improvvisato, che ha lo scopo di descrivere la realtà in modo quasi “documentaristico”. In
un’inquadratura neorealistica, ciò che conta è la sua completa aderenza alla realtà.
Francesco, giullare di Dio (1950)
https://youtu.be/N8k0vDkcLps?t=4655 (1:17:35 - il girotondo dei frati)
Nel finale del film, Francesco d’Assisi dà addio ai suoi
confratelli, chiedendo un’ultima prova di obbedienza:
girare ininterrottamente su se stessi fino a perdere
l’equilibrio. La direzione casuale in cui cadranno segnerà
il luogo dove dovranno dirigersi per predicare il Vangelo.
Come nella partita di calcio di Roma città aperta, lo stile
di ripresa semplice e “documentaristico” dona una
sensazione di assoluto realismo.
Francesco, giullare di Dio utilizza solo attori non professionisti. I set, i villaggi, le chiese, i paesaggi, sono
totalmente naturali. Rossellini gira questo film come lo avrebbe girato San Francesco: in completa
povertà.
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STANLEY KUBRICK
Dottor Stranamore (1963)
http://altadefinizone.click/HD/watch.php?u=aHR0cDovL2FsdGFkZWZpbml6aW9uZS5waW5rL2ls
LWRvdHRvci1zdHJhbmFtb3JlLw (da 53:50 - Scena della sparatoria)
Kubrick imita in modo perfetto lo stile di regia del
reportage bellico. Varie inquadrature sono filmate da
dietro una rete, come se l’operatore del film non avesse
il coraggio di avvicinarsi alla scena principale. Tutti gli
oggetti in primo piano appaiono sfocati. Altre immagini
sono girate ad altezza terra, con zoom in avanti e
movimenti molto oscillanti. Con un ironico contrasto, la
guerriglia si consuma davanti ad un grande cartellone
con la scritta “Peace is our profession”.
2001: Odissea nello spazio (1968)
https://www.youtube.com/watch?v=UgkyrW2NiwM (Bowman disattiva HAL 9000)
Mentre l’intero film è girato con immagini fortemente simmetriche e movimenti regolarissimi, questa
scena è girata tutta a mano. Con movimenti oscillanti e irregolari (simili a quelli di un documentario), si
pedina il lungo cammino dell’astronauta Bowman verso la stanza che custodisce il cervello di HAL. Nella
colonna sonora (priva di musica) si contrappongono due elementi: da una parte la voce calmissima di
HAL (che prega Bowman di fermarsi); dall’altra il respiro affannoso di Bowman all’interno del casco, che
accentua ancor più la sensazione di realismo.
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Arancia Meccanica (1971)
https://altadefinizione.pink/arancia-meccanica/ (35:00 - la donna dei gatti)
In una casa, adibita a clinica per dimagrire, vive da sola un’attempata proprietaria, in compagnia di un
gran numero di gatti. Una sera i quattro drughi fanno irruzione nella casa. Alex raggiunge la donna nel
suo salotto. Dopo un feroce scambio di battute, lei si arma con un soprammobile, mentre Alex afferra
una grottesca scultura a forma di fallo, con la quale la colpisce.
Kubrick traduce in termini visivi il contrasto tra i concetti di Ordine e Disordine. L’Ordine è rappresentato
da immagini perfettamente simmetriche. Nei due totali che mostrano il salone dove la donna fa
ginnastica e l’ingresso della casa, ogni elemento della scena è in totale equilibrio.
Il Disordine, subito dopo l’ingresso di Alex e il suo scontro con la donna, è rappresentato dalle riprese
con macchina a mano. In queste immagini, realizzate personalmente da Kubrick, si nota un forte margine
di casualità e improvvisazione.
Poi, una volta commesso l’omicidio, come se nulla
fosse accaduto si ristabilisce l’ordine e le
inquadrature tornano simmetriche.
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Barry Lyndon (1974)
https://www.youtube.com/watch?v=TbUYRAS7XI8 (scena del concerto)
La scena è introdotta da una lenta panoramica orizzontale (sx-dx) che esprime un clima di assoluta quiete
e regolarità. La seconda inquadratura è una carrellata indietro: da una porta in fondo al salone entrano
Lord Bullington (il figliastro di Barry) e Bryan (il figlio più piccolo). Lord Bullington è scalzo, perché ha
fatto indossare le proprie scarpe a Bryan, in modo da disturbare rumorosamente il concerto. Giunti al
centro del salone, il figliastro ha un diverbio con la madre, che scappa via in lacrime. Barry segue
impassibile l’intera scena, ma all’improvviso salta addosso al figliastro e lo picchia. Replicando lo stesso
dualismo Ordine/Disordine evidenziato in Arancia meccanica, qui lo stile visivo muta improvvisamente:
tutto è filmato a mano, rompendo la composta simmetria delle immagini precedenti. C’è inoltre un
grottesco contrasto tra l’abbigliamento elegante dei personaggi e la rissa animalesca a cui si
abbandonano.
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PIER PAOLO PASOLINI
Il Vangelo secondo Matteo (1964)
https://youtu.be/3R1jegC4FgM?t=6596 ( 1:49:56 - Processo a Gesù)
Pasolini commette una profonda
infrazione stilistica. A differenza di
tutti gli altri film dedicati al Vangelo, il
famoso episodio del processo a Gesù
(Matteo 26, 57-68) viene osservato da
lontano, in campo lungo, con il
protagonista quasi invisibile sullo
sfondo. Il punto di vista è quello
dell’apostolo Pietro, che segue
l’avvenimento a distanza, poiché teme di essere riconosciuto dai soldati e arrestato. Come nel Dottor
Stranamore, la cinepresa imita lo stile del reportage e si posiziona dietro le spalle del pubblico.
A questa inquietante visione a distanza, si aggiunge una colonna sonora fortemente irreale: le voci dei
sommi sacerdoti sembrano provenire da lontano e sono disturbate dai rumori d’ambiente; quella di Gesù
giunge invece limpidissima, come se fosse onnipresente.
VITTORIO DE SETA
Diario di un maestro (1972, 4 puntate da 70’, poi accorpate in un lungometraggio)
https://youtu.be/ULp5GR-HuWw?list=PL6XqccuqmHHt7zuA7Jw6ekPVCN6gtV9wC&t=856
(14:25 - il vivaio delle lucertole)
Ispirandosi liberamente al romanzo autobiografico Un
anno a Pietralata di Albino Bernardini, De Seta compone
un film “ibrido”: mentre le scene con gli adulti (il maestro
D’Angelo, i suoi colleghi e il preside) seguono sempre un
copione, ogni volta che entrano in scena gli alunni, la regia
si abbandona ad un clima di semi-improvvisazione. Nella
realtà, gli “alunni-attori” (abitanti del quartiere Tiburtino
III di Roma) hanno abbandonato la scuola. Ma con questo
film, De Seta costruisce attorno a loro un ambiente
scolastico realistico in ogni dettaglio, nel quale i ragazzi si immergono completamente, immaginando di
essere davvero in una classe.
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Per fondere insieme i due registri di documentario e finzione, De Seta e il suo grande operatore Luciano
Tovoli filmano in uno stile da “diretta”, fatto di piani-sequenza, panoramiche veloci e zoom sui volti
parlanti. Il sono è dominato dalla tecnica dell’overlapping, ovvero il “parlarsi sopra”, l’accavallamento
sonoro di più tracce audio, usato per aumentare l'impressione di realtà. Alcune scene, come le rane nello
stagno, l’arrampicata sull’albero, la costruzione del vivaio delle lucertole, rivelano una libertà narrativa
tuttora insuperate nella la storia della televisione italiana.
KATHRYN BYGELOW
Strange Days (1995)
https://altadefinizione.pink/strange-days/
Los Angeles, ultimi giorni
del 1999. Lenny Nero è un
ex-poliziotto che vive
spacciando clip per il “filo-
viaggio”, sulle quali
vengono registrate
esperienze vissute da altri,
che includono vista, udito,
tatto e olfatto. Tramite un lettore “SQUID”, queste esperienze possono essere rivissute da chiunque.
Buona parte del film è composto da questi lunghi piani-sequenza in macchina a mano, che mostrano la
soggettiva di un singolo personaggio. I primi minuti mostrano una rapina dal punto di vista di uno dei
rapinatori: al termine di una lunga corsa, il protagonista sale su un tetto e tenta di saltare il baratro tra
due palazzi, ma non ci riesce e precipita giù.
https://www.youtube.com/watch?v=CW5oGRx9CLM
Strange Days genera una lunga di serie
di film che (con vari pretesti narrativi)
impiegano un uso esteso della
macchina a mano in funzione
“soggettiva”. Un esempio recente
molto simile è il videoclip False Alarm
di Ilya Naishuller con The Weeknd, che
mostra l’evoluzione di una rapina dal
punto di vista di uno dei rapinatori.
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LARS VON TRIER
Le onde del destino (1996)
(00:00 - il matrimonio, 25.30 – il funerale del suicida)
Bess McNeill è una ragazza
scozzese, molto religiosa e con
problemi psicologici. Durante le
frequenti visite in chiesa, dialoga
con Dio cambiando la propria voce.
Quando decide di sposare Jan, un
inglese ateo che lavora in una
piattaforma petrolifera sul mare. La
comunità del paese, fortemente
condizionata dalla religione
calvinista, disapprova questa scelta.
I primi film di Lars Von Trier sono caratterizzati da un’estrema cura formale e da un grande geometrismo
delle immagini. Ma da Le onde del destino in poi, il suo stile muta e si fa volutamente povero e grezzo.
Molte scene sono girate più volte, cambiando il punto di vista e le posizioni degli attori: ciò crea evidenti
errori di continuità che conferiscono al film un clima ambiguo. La cinepresa è sempre rigorosamente a
mano. La musica extradiegetica viene eliminata, ad eccezione dell’inizio di ogni capitolo. Si rinuncia
anche a filtri e luci artificiali, rendendo quindi scure parecchie scene. Questo stile porterà poi al
“Manifesto Dogma”, dove Lars Von Trier e altri suoi colleghi faranno una sorta di “voto di castità”, nel
quale rinunciano a quasi tutte le tecniche più sofisticate del cinema contemporaneo.
La sequenza del matrimonio ha l’aspetto di un filmino amatoriale girato da uno degli ospiti, con riprese
finto-casuali e continui sbalzi sonori. Nella scena del funerale del suicida, Bess, Jan e la loro amica Dodo
cambiano inspiegabilmente posizione nello spazio. In un’inquadratura Jan osserva Bess sorridendo,
seduti sul bagagliaio di un’auto; nella seconda sono abbracciati; nella terza Bess è sola, seduta sull’erba
con le mani sul volto.
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JEAN PIERRE E LUC DARDENNE
Rosetta (1999)
https://youtu.be/C7dguATSODU?t=4721 (1:18:40 - Rosetta riporta a casa sua madre)
Al ritorno dal suo secondo giorno di lavoro, Rosetta trova la madre distesa a terra fuori dalla roulotte,
completamente ubriaca. Con grande fatica la trascina all’interno. Poi telefona al suo titolare, avvisandolo
che non sarebbe più tornata al lavoro. Torna alla roulotte dalla madre e si prepara un uovo. Quindi
chiude porte e finestre e apre i fornelli del gas senza accendere la fiamma, con l’intenzione di uccidersi.
Ma il gas si esaurisce dopo poco. Allora Rosetta esce di nuovo a comprare un’altra bombola di gas; la
trascina spossata verso casa,
mentre alle sue spalle appare
un suo amico in motorino. Lei
cerca di cacciarlo, gettandogli
dei sassi addosso…
L’intera scena ha come centro
di gravità la protagonista:
Rosetta è pedinata in tutte le
sue azioni, anche minime,
spesso con piani
ravvicinatissimi, dove
dominano il suo respiro affannoso (come Bowman in 2001) e i rumori naturali, registrati in presa diretta.
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DANIEL MYRICK ED EDUARDO SANCHEZ
The Blair Witch Project (1999)
https://altadefinizione.pink/blair-witch/
La scritta iniziale del film informa che
nell’ottobre 1994 tre giovani sono
scomparsi durante un’incursione nei
boschi circostanti il villaggio di
Burkittsville. Sono state ritrovate soltanto
le loro pellicole e video, girate con una
telecamera digitale e una cinepresa,
nell’intenzione di realizzare un
documentario sulla strega di Blair.
Tutto il film viene dunque presentato
come un finto documentario, che
assembla in ordine cronologico le
immagini realizzate dai tre protagonisti.
Sono quindi presenti tutte le
caratteristiche tipiche del filmato
amatoriale: sguardi in macchina, immagini
“sporche”, scene troppo buie o fuori
fuoco, stacchi improvvisi, dialoghi
disturbati dai rumori circostanti,
overlapping… A ciò si aggiungere un finale enigmatico: la telecamera utilizzata dalla protagonista cade a
terra e lo schermo si oscura. Un realismo talmente estremo che molti spettatori furono convinti di
vedere un vero documentario.