los melindres de belisa italiano

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Testo italiano Intervengono i seguenti personaggi Tiberio Lisarda Eliso Fabio Una guardia Uno scrivano Belisa Celia Prudencio Felisardo Carrillo Don Juan Flora Quattro servi

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opera di lope de vega letteratura spagnola

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Page 1: Los Melindres de Belisa Italiano

Testo italiano

Intervengono i seguenti personaggi

Tiberio

Lisarda

Eliso

Fabio

Una guardia

Uno scrivano

Belisa

Celia

Prudencio

Felisardo

Carrillo

Don Juan

Flora

Quattro servi

Page 2: Los Melindres de Belisa Italiano

ATTO PRIMO

Tiberio e Lisarda.

TIBERIO Allora… si è tolta il lutto?

LISARDA È più di un anno che è morto

suo padre.

TIBERIO Così facendo

potremo dire che è frutto

della tristezza la gioia.

LISARDA Ma non lo sarà per me,

che ho perso un tale marito.

TIBERIO Oh, che vano sentimento!

LISARDA Vano? Dunque, non è giusto

che pianga il proprio marito

una moglie che ne aveva

gratitudine ed amore?

Non lo sai che anche gli uccelli

ne danno esempio? E che muta

la vedova tortorella

il canto in dolci lamenti,

e non si sposa di nuovo

se perde il proprio marito,

né siede su rami verdi?

TIBERIO E dove si va a sedere?

LISARDA Su un rovo, su un ramo secco.

TIBERIO Dal paragone che fai

sono come tortorelle

quelle che chiamo così;

per questo Dio mi perdoni,

Page 3: Los Melindres de Belisa Italiano

ma penso che abbiano usato

un rovo come divano.

Tanto si mostrano inquiete:

sono sempre in movimento.

LISARDA Questo non riguarda me,

perché non ho mai preteso,

Tiberio, altra compagnia.

TIBERIO Ma veramente potresti,

che sei una vedova giovane,

e con ricchezze che han reso

bramosi, se tu volessi,

numerosi pretendenti.

LISARDA Con due figli?

TIBERIO Ma con dieci!

LISARDA Tu non mi conosci affatto.

TIBERIO Negherai quello che senti.

LISARDA Che? Centomila ducati

mi ha lasciato mio marito,

ma con due figli, che penso

vedere presto sposati,

e ritirarmi in campagna

con non più di una servetta

e uno scudiero.

TIBERIO Farai

quello che è giusto tu faccia,

perché sembri impensierita

di far sposare Belisa,

che già la sua età ti avvisa

e ha molti corteggiatori?

E don Juan, poi, è un uomo…

Page 4: Los Melindres de Belisa Italiano

LISARDA Come posso far sposare

Belisa, e dove trovare

uomo tanto gentiluomo

e così ricco di pregi

come si immagina lei?

TIBERIO Insiste in queste stranezze?

LISARDA Ci sono donne insposabili,

donne talmente bizzarre,

da sprecare l’esistenza

a fare le capricciose

e annoiare tutti quanti.

E tardando nella scelta,

spesso rinunciano al meglio,

poi non resta che pregare.

TIBERIO Dunque, pensi che Belisa

si comporterà così?

LISARDA Beh, ha fatto il cielo cosa

più stancante e capricciosa,

od un omo che lei voglia?

Per la brama di denaro,

intelletto e bell’aspetto,

questa strada è un magazzino:

il signore genovese,

il portoghese dall’India,

il cartaio, il letterato,

il vecchio ricco, il soldato,

il bello, anche se non è…

Nemmeno uno le piace,

a tutti trova difetti.

TIBERIO Beh! Belisa mi perdoni,

Page 5: Los Melindres de Belisa Italiano

ma sebbene arguta e bella,

non deve perdersi dietro

forme ingiuste d’arroganza.

LISARDA Tiberio, se vuoi parlarle,

provare a farle capire

che insiste in una follia,

oggi è bellissima e vispa,

che certe visite aspetta:

parlale.

TIBERIO Sono arrabbiato,

giuro che deve sposarsi,

la obbligherò se non vuole.

LISARDA Aspetta tre pretendenti:

chissà se le piaceranno.

TIBERIO La chiedono a tre per volta?

LISARDA Punta al denaro, Tiberio.

TIBERIO Si chiuda in un monastero.

Entri Belisa e la serva Flora.

FLORA Ti impediscono le grate

la veduta della strada,

se non ti è sembrato quello

col sauro un bel cavaliere,

aitante e di bell’aspetto.

BELISA Flora, quelle gelosie

agli occhi mi hanno colpito.

FLORA Come?

BELISA Mi hanno preso gli occhi

a legnate.

Page 6: Los Melindres de Belisa Italiano

FLORA Che sciocchezze!

BELISA Ho accostato gli occhi al legno

e legnose sono state

che mi hanno preso a legnate,

ma mi sono vendicata.

FLORA E come?

BELISA Dalla custodia

ho estratto un bel coltello

e le ho prese a pugnalate.

FLORA Che sentono le mie orecchie!

Hai fatto fuori la grata?

BELISA Per lo meno ho fatto spazio

da dove poter guardare

chi andava per la via.

Ma ecco subito il castigo,

al posto del cavaliere

passò...

FLORA Chi?

BELISA Un venditore

d’olio.

FLORA L’hai guardato?

BELISA Certo,

l’ho guardato e mi ha macchiato

il vestito.

FLORA E ci è riuscito,

tu dietro la gelosia

e lui per strada?

BELISA Ah no?

Guardami bene.

FLORA Guardando

Page 7: Los Melindres de Belisa Italiano

quello che vendeva l’olio

ti sei macchiata?

BELISA È successo:

puoi darmi un altro vestito,

e poi far vendere questo.

FLORA Guarda che è proprio pulito.

BELISA Sciocca, non ti ho detto già

che mi sento molto male

nel sentirmi contraddire?

Dio, un colpo spaventoso!

FLORA E come?

BELISA Il polso, la fronte

guardami… sto per morire!

Che febbre terrificante!

FLORA Non penso di contraddirti

in vita mia, che servirti

suscita amore e lealtà.

Di perdonarmi ti prego,

in ginocchio.

BELISA È già passata

la febbre.

FLORA Un po’ di calore

è rimasto?

BELISA Solo un po’,

ma si sta calmando già.

FLORA Tua madre e tuo zio.

BELISA Oh, Dio!

Li nomini a coppia!

FLORA Entrambi

ti stanno amando e servendo.

Page 8: Los Melindres de Belisa Italiano

Escono Tiberio e Lisarda.

BELISA Porta subito il ricamo,

che non mi vedano in ozio.

FLORA Vuoi i merletti?

BELISA Sono cose

delicate, ma stancanti.

E fra così tanti spilli

ce n’è uno che le mani

mi ha ferito. Ahi! Mi fanno,

Flora, così tanto male

che non posso sopportarlo!

FLORA Guarda che non ti ho portato

il puntaspilli.

BELISA Hai capito

che non devi contraddirmi?

Porta subito una fascia

per riposare la mano.

Se ne va Flora.

LISARDA Persuaderla sarà vano.

TIBERIO È un’impresa così ardua?

Nipote!

BELISA Signore?

TIBERIO Lasci

il lutto davvero bella.

BELISA Almeno desiderosa

di servirti.

TIBERIO Vedo che

Page 9: Los Melindres de Belisa Italiano

pensi alle nozze.

LISARDA Su, Flora!

Sedie e cuscini!

Esce Flora.

FLORA (Ecco qui

la tua fascia.

BELISA Che tessuti

pesanti si fanno adesso.

Riprendila, che mi fa

più fatica che sollievo.)

FLORA Ecco le sedie.

BELISA Sospetto

che vieni a farmi la predica.

TIBERIO Bene, se vuoi ascoltarmi

prendi un cuscino.

FLORA Vado

io.

Se ne va.

TIBERIO Ti parlo da padre.

BELISA Non portarmene uno verde,

che sedendomici ieri

mi è venuto mal di pancia.

TIBERIO Il verde ti ha fatto freddo?

BELISA Mi uccidono le sue erbe.

Esce Flora.

Page 10: Los Melindres de Belisa Italiano

FLORA Ecco un cuscino per te.

TIBERIO Siediti, Lisarda, qui,

tu, nipote, accanto a me.

BELISA Quanto mi angoscia sedere

fra le nappe colorate!

TIBERIO Il motivo sto aspettando.

BELISA Perché mi sembra di stare

seduta in mezzo ai dottori.

TIBERIO Come va coi pretendenti?

BELISA Male, zio: non mi vanno.

TIBERIO Cosa non ami di loro?

BELISA I difetti.

TIBERIO Che difetti?

BELISA È venuto un letterato

calvo.

TIBERIO La calvizie conta?

BELISA Se fossi stata una donna

spirituale e santa,

e per vincere la carne,

grande nemico dell’anima,

avessi voluto un teschio

di notte dentro il mio letto,

ci sarebbe stato bene

un uomo calvo al mio fianco

LISARDA Era molto ricco.

BELISA Volli

cogliere l’occasione: era

senza ciuffo sulla fronte

e poi si girò di spalle.

Page 11: Los Melindres de Belisa Italiano

LISARDA E l’ufficiale? Perché

lo hai lasciato?

BELISA Conta poco

mancargli un occhio?

LISARDA Che importa,

se lo mette di vetro?

BELISA Ora ti dirò il perché.

LISARDA Di.

BELISA Se quest’uomo giurasse:

“come i miei occhi ti adoro”,

e quello finto costasse

due reali, altrettanto

il mio amore stimerebbe.

E per di più, non potevo

chiamarlo occhi miei.

LISARDA Zitta!

BELISA Perché chiamarlo occhio mio

era bruttino.

TIBERIO Che arguzia!

LISARDA Che dirai del portoghese?

BELISA Che sul petto e sulla schiena

deve mettersi il cilicio.

LISARDA Non capisco.

BELISA Quella barba

nera, spessa e setolosa,

era mettermi sul viso,

e sulla bocca, un cilicio,

ed un morso sulla lingua.

LISARDA E quel cavaliere ricco

di quel posto de La Mancha?

Page 12: Los Melindres de Belisa Italiano

BELISA Troppo grandi aveva i piedi.

LISARDA Questa è una grave mancanza?

BELISA No, madre, è sovrabbondanza,

ho temuto che, arrabbiato,

lui mi avrebbe seppellito

con una sola pedata.

Gli vidi le unghie un po’ nere,

non pretendo di cacciare

un gheppio dalle unghie nere.

LISARDA Forse non le aveva bianche

il cavaliere francese?

BELISA Non voglio essere Madama,

né chiamare lui Mosiur.

LISARDA Dimmi che difetti aveva

don Luis, giovane e bello,

il cui petto una lucertola

di Santiago adornava?

BELISA Taci, madre, mi spaventi!

Non dicono che le donne

abbracciano i loro sposi?

Con quella cosa sul petto

non l’avrei mai abbracciato.

TIBERIO Nipote, è così chiamata

quella croce colorata

che è una spada in realtà.

BELISA Bastava la somiglianza

per morire di paura.

Oh, Gesù!

TIBERIO Ma… stai svenendo?

Su, nipote, se nessuno

Page 13: Los Melindres de Belisa Italiano

ti piace, e l’età appassisce

come il fiore, verrà il tempo,

per chi ce l’ha ma l’aspetta,

in cui poi si pentirà.

LISARDA Bussano?

FLORA Sì.

LISARDA Chi sarà?

Escono una guardia e uno scrivano.

GUARDIA Entriamo senza permesso.

TIBERIO Sempre le picche ce l’hanno.

GUARDIA I termini son scaduti.

Vedi, Lisarda, se vuoi

che pignori i beni a Eliso.

TIBERIO Sei in causa con Eliso?

LISARDA Non c’è modo di riscuotere

duemila ducati.

TIBERIO Basta,

che gli obblighi non ricorda,

come una donna ti tratta.

LISARDA È già da un anno che è morto

mio marito e non finisce

di pagarmi; ed ho taciuto

per l’amicizia passata

e per quella che ha di nuovo

con mio figlio don Juan.

TIBERIO Andateci e pignorate.

GUARDIA Andiamo, che sta vicino.

Page 14: Los Melindres de Belisa Italiano

Se ne vanno.

TIBERIO Me ne voglio andare anch’io.

LISARDA Belisa è ancora svenuta.

TIBERIO Che succede?

BELISA Ho immaginato,

vedendoli con le picche,

che mi cavassero gli occhi.

TIBERIO Non gli occhi, ma i beni cavano.

[Entra Flora.]

FLORA Almeno tre pretendenti

aspettano.

LISARDA Dove?

FLORA In sala.

LISARDA Chi?

FLORA Fabricio.

BELISA L’ho già visto.

TIBERIO Che cosa non va in Fabricio?

BELISA Nella barba e sulla testa

ha certe moscacce bianche,

se ci sono tante mosche,

è che l’estate finisce.

FLORA L’altro è un medico.

BELISA Perfetto!

Col medico sempre in casa

penserò d’esser malata.

Page 15: Los Melindres de Belisa Italiano

Mi fa un freddo da quartana!

Tremo! Ti, ti, ti! Gesù!

Forza, portatemi a letto!

TIBERIO (Se non fosse mia nipote

a schiaffi la prenderei.

LISARDA Oh Gesù, non l’ascoltare!)

Signorina, andiamo a messa,

e saluti ai pretendenti.

TIBERIO Dove andrete così presto?

LISARDA A San Geronimo andremo.

BELISA Ah no, madre!

LISARDA Perché mai?

BELISA Tiene ai suoi piedi un leone

che ogni volta mi spaventa,

e una, di certo, madre,

al viso mi salterà.

LISARDA Allora niente carrozza,

si va a piedi a San Michele.

BELISA Non conti il peso dei piedi

sommato a quello dell’anima?

TIBERIO Non verrò mai più a trovarti!

FLORA Ma, signora, i pretendenti.

BELISA Oh, Gesù! Che agitazione!

Su, dammi un bicchiere d’acqua!

Se ne vanno. Escono Eliso e Fabio, servo.

FABIO Per il tuo bene, prova il matrimonio,

che è ricca, bella e di buona famiglia.

Page 16: Los Melindres de Belisa Italiano

ELISO Belisa si dimostra molto strana

perché non le piace niente di niente.

In città c’è una novità ogni giorno

su questa dama noiosa e seccante,

ne sono i capricci antipasti e dolci,

lenimento per i viandanti stanchi.

Mille cose ingigantiscono il vero,

com’è tipico del racconto: cresce

man mano che si narra, ed un concetto

vi aggiungono tutti quelli che narrano.

Dice che ogni uomo le fa paura:

non lo vuole né stupido né arguto,

se è alto, perché la misura avanza,

se è basso, perché manca.

FABIO Che buon gusto!

ELISO Ha rifiutato un uomo perché aveva

un neo sul viso, ed un cavaliere

solo perché aveva i capelli rossi.

FABIO Era giusto.

ELISO Perché?

FABIO Rosso malpelo.

ELISO Ad un bel pretendente disse un giorno,

vedendolo lindo come uno specchio:

“non per dormire questo mentecatto,

ma per mangiare va bene per piatto”.

FABIO Ad Alcorcón, famosa per la creta,

si può plasmare un marito Belisa.

ELISO Come fece Eva. Si prende gioco

degli uomini più belli e raffinati.

Page 17: Los Melindres de Belisa Italiano

Entri Felisardo a spada sguainata.

FELISARDO C’è Eliso?

ELISO Felisardo!

FELISARDO Fate in fretta,

che un cavaliere…

ELISO Che dite?

FELISARDO …navarro

penso di avere ucciso, accompagnando

Celia, mentre ritornava dal Prado.

È uscita di mattina a passeggiare;

anch’io, l’ha seguita il cavaliere,

è tornata, e lui dietro, senza dare

segno di cedere, da uomo audace.

Le serve si sono arrabbiate, infine,

mentre io lo ero prima di loro.

Gli ho parlato, ha risposto e ha fatto un passo,

guardo, punto, colpisco... ed ecco fatto!

Le donne sono fuggite ed ho preso

per mano Celia, ed è…

ELISO Dove?

FELISARDO …alla porta.

ELISO Dentro, presto!

FELISARDO Celia, Celia!

Esce Celia.

CELIA Fratello!

FELISARDO Qui starai sicura e nascosta bene.

CELIA Tu dove vai?

Page 18: Los Melindres de Belisa Italiano

FELISARDO Al Carmen.

CELIA Sarà vano,

stare qui senza te, nemmeno morta.

Se non c’è pericolo, perché vai?

E se anche qui c’è, perché mi ci lasci?

ELISO Ha ragione. Fabio, chiudi la porta,

che corri più pericoli per strada.

FABIO Vado.

Se ne va.

ELISO Celia starà nascosta qui,

e te, mentre rimedio cerchi o trovi.

CELIA Giusto, finché decidiamo qualcosa,

che i giovani che mi hanno visto entrare,

è sicuro che non diranno nulla.

ELISO Non temere, non se è gente d’onore.

Fabio torna.

FABIO Che sfortuna!

ELISO Che succede?

FABIO Le porte

che danno alla strada stavo chiudendo,

quando vedo arrivare la giustizia.

Chiamano, ed io, come non sentissi,

chiudo per dirvelo.

FELISARDO Cosa faremo?

ELISO Questa casa non ha zone nascoste,

né porte né finestre per uscire.

Page 19: Los Melindres de Belisa Italiano

FABIO Signore, che ne dite del mio alloggio?

ELISO Ma cercando un uomo per omicidio,

neppure un angolo trascureranno

e di più non avendo aperto in fretta.

CELIA Ahimé!

ELISO Signora, non vi affliggete.

Proviamoci, almeno, con qualche astuzia.

Avevo nella mia casa due schiavi:

Pedro, che si occupava dei cavalli,

perché era già cristiano battezzato;

e Zara, una schiavetta di Granada.

Potete fingervi loro, che entrambi

sono nell’eredità. Felisardo,

va’ nella scuderia e sulla corda

che l’attraversa da una parte all’altra

troverai il vestito che per le feste

lo schiavo indossa. Mentre tu, signora,

in cucina, quello che indossa Zara.

Tu prendi la striglia, tu invece i piatti,

e nessuno vi riconoscerà.

FELISARDO Vado.

CELIA Anch’io.

Se ne vanno.

FABIO Giù ci stanno buttando

la porta.

ELISO Invece stupisce la flemma

che mostrano cercando un delinquente.

Scendi e di che stavo nel mio studio

Page 20: Los Melindres de Belisa Italiano

con le carte e con i conti occupato,

e che nessuno finora li ha uditi;

e fermati a parlare quanto puoi,

perché abbiano modo di vestirsi.

FABIO Vado, e voglia il cielo che tutto fili

tanto liscio che restino ingannati.

ELISO Per sfortuna conoscerli potranno.

Se ne vada Fabio.

ELISO Tiranno amor, la cui idea tematica

ben ci mostra la libreria storica,

oscura scienza in lingua metaforica

della sfinge di Tebe enigmatica;

felice chi si ferma alla grammatica

e non arriva a logica e retorica,

perché chi meglio sa la tua teorica,

meno lo mostra in esperienza pratica.

Poiché equipari, amor, nella matricola,

i sapienti ed i selvaggi barbarici,

il mare e il fuoco, il gelo e la canicola,

sarò come Ulisse ad i canti magici,

ché vediamo nell’azione ridicola

principi dolci per finali tragici.

Entrino la guardia e lo scrivano, e Fabio.

GUARDIA Potrebbe vossignoria

avere lo stile adatto

a chi è?

Page 21: Los Melindres de Belisa Italiano

ELISO Non l’ho saputo,

e credete che ce l’ho.

I conti di una tenuta

distraggono, ed io non sono

portinaio in casa mia.

GUARDIA Essendo una casa nobile,

sto per due ore alla porta,

e poi esce un servitore

arrabbiato e addormentato.

ELISO Ora si sveglia, la bestia

che non esce mai prima

dal letto, ma per favore,

questa incuria non intralci

le maniere della corte

degne di chi siete. Dite,

cosa comandate?

GUARDIA Bene,

questo si può definire

come stile di Madrid.

Non ricordate la causa

che fu fatta da Lisarda?

ELISO Sì certo! Avete ragione.

Nessun accordo, alla fine,

l’ha soddisfatta?

GUARDIA È finito

l’appello, come vedete;

non avete nessun margine,

tutto oramai è stato fatto:

vengo per prendervi i pegni.

ELISO Non ho nulla da obiettare:

Page 22: Los Melindres de Belisa Italiano

Lisarda lo può eseguire.

SCRIVANO Potete darci il permesso?

ELISO Prego, Fabio vi darà

gli arazzi e l’argenteria,

e se manca, che potrebbe,

vi potremo soddisfare

con altri beni.

SCRIVANO D’accordo.

Andiamo.

Entrino con Fabio.

ELISO Stavo sbagliando,

perché essendo proprio io

quello che stanno cercando,

ho pensato a Felisardo.

Meglio che stiano così,

se per caso li trovasse;

che al debito prontamente

provvederò col denaro

che mi spetta a fine mese.

Ho fatto tardi la scelta,

che era meglio fare prima,

dato che se avessi chiesto

già la mano di Belisa,

ormai penso che sarei

marito dei suoi capricci,

che ogni mia vigliaccheria

per la sua natura è nata.

Voglio entrare, come è giusto,

Page 23: Los Melindres de Belisa Italiano

a vedere i miei affari,

tempo ci sarà per chiedere

Belisa, e così cambiare

la querela in parentela,

e pagare ricevendo,

che il patrimonio è eccellente.

Ma è pure necessario

per riuscire a sopportare

una moglie capricciosa.

Entrino, ed escano Lisarda e Belisa e Flora.

LISARDA Quest’uomo è un capolavoro.

Perché non deve piacerti?

BELISA Quando ti vorrai sposare,

scegli uno come lui,

perché a me proprio non piace.

LISARDA Perché?

BELISA Perché ha raccontato

un litigio ed ha mostrato…

LISARDA Che cosa?

BELISA Un pugno posticcio.

LISARDA Che importa?

BELISA Signora, un uomo

che dovrebbe amare me,

lo deve avere posticcio?

E se proprio lo ha così,

deve esser tanto distratto

che per fare il valoroso

gli cada, quando racconta

Page 24: Los Melindres de Belisa Italiano

le coltellate che ha dato

con il pugno della spada,

il pugno dalla camicia?

LISARDA Questi capricci, Belisa,

mi hanno proprio innervosito.

Non saprei a chi assomigli,

che io non ero capricciosa.

BELISA L’essere attenta e precisa

consideri capriccioso?

LISARDA Beh, dimmi che non lo è stato

rifiutare il cavaliere

toledano.

BELISA A spiegarti

proverò.

LISARDA Spiegami pure.

BELISA Aveva gli occhi grandi

e lo sguardo spaventato.

Guarda così da innamorato,

che farà quando è arrabbiato?

Va così tanto impettito,

che vidi in lui la figura

del Re don Pedro il Crudele,

che in San Domenico sta.

LISARDA Quello che ti presentai

ieri l’atro?

BELISA Gesù!

LISARDA Calma.

BELISA I baffi troppo calati

sopra la bocca gli vidi.

Ho immaginato che fosse

Page 25: Los Melindres de Belisa Italiano

o un barboncino o un selvaggio,

oppure che gli servissero

come filtro per il brodo.

Se beve latte, sa già

come poterla colare.

LISARDA Ma chi ti accontenterà?

FLORA Un marito sott’aceto.

Escono la guardia e lo scrivano.

SCRIVANO Tutto è stato fatto bene.

GUARDIA Bene si è fatto.

LISARDA In che modo?

GUARDIA Tutto sta depositato,

e mi chiedono di darti

due pegni vivi che a forza,

sono stati prelevati.

LISARDA Pegni vivi?

GUARDIA Per davvero,

non ho visto in vita mia

due schiavi così belli.

LISARDA Mi hai fatto un gran piacere.

GUARDIA Uno è donna.

LISARDA Una donna

marchiata?

GUARDIA Non è marchiata,

ma puoi farle fare i marchi

come meglio credi tu.

Forza, Pedro e Zara, entrate!

LISARDA Belli, non c’è altro da dire.

Page 26: Los Melindres de Belisa Italiano

Entrino Felisardo da schiavo e Celia.

GUARDIA L’ho presi, perché ho creduto

di renderti un gran servizio.

LISARDA Glieli compro tutti e due,

tanta grazia vedo il loro,

mille per entrambi, e a te

ricompensa, se li vende.

GUARDIA È molto; ma lo farà

per te e per me, e se vorrà

venderli, sarà contento

di poterti accontentare.

LISARDA Qualsiasi prezzo è giusto,

anche se è alto, per loro.

GUARDIA Ho molto da fare. Il cielo

ti protegga.

LISARDA Vado anch’io,

che è tua questa casa.

GUARDIA Ritengo che non sarà

necessaria la cessione

dei pegni.

LISARDA Lo credo anch’io.

GUARDIA Addio.

Se ne vanno [Lisarda, Belisa, Flora, la guardia e lo scrivano. Restano Felisardo e Celia].

FELISARDO Strano cammino

di sfortuna, se anche fosse

per maggior riguardo mio!

Page 27: Los Melindres de Belisa Italiano

Perché in quest’abito e casa,

mentre la tempesta passa,

di proteggermi confido.

Ma, quando una qualche storia

di quelle che ha visto il mondo

ha avuto questo sviluppo

nel libro della fortuna?

Esiste un caso più strano

di un uomo che oggi a Madrid

è più nobile del Cid,

più libero di Bernardo,

che si vede schiavo e preso

come pegno d’escussione,

in un tempo non più lungo

di quel che abbiamo impiegato

a vestirci Celia ed io,

senza Jafer né Morato,

senza rispondere a questi

uomini né “sì” né “no”?

Io sto qui come un pazzo:

non so cosa mi accadrà.

CELIA Se mi potessi lagnare,

cielo contrario, di te

per il vestito che indosso,

se me ne dessi licenza,

perderei quella pazienza

che ti domando e vorrei.

Non mi lamento di me,

perché quello che è successo

è stato inganno e non colpa.

Page 28: Los Melindres de Belisa Italiano

Ma, cosa potrà accadermi?

Che danno me ne verrà?

Tutto è servire otto giorni.

[Entrino Belisa e Lisarda.]

BELISA Dici bene, e tu potresti

parlargli.

LISARDA Se ne è convinto,

farò sì con il denaro,

che ceda, anche se non vuole.

Schiavo!

FELISARDO Sì signora?

LISARDA Attendi.

FELISARDO (Cosa mi attende se attendo?)

LISARDA Il tuo nome?

FELISARDO È Pedro.

LISARDA Cristiano?

FELISARDO Sì, per la grazia

di Dio (ma per disgrazia

mia ti ho per padrona.)

LISARDA Ti dispiace stare qui?

FELISARDO No (più mi dispiacerebbe

se nel carcere pagassi

quello che non devo a te.)

LISARDA Di dove sei?

FELISARDO Granata,

ma sono nato a Madrid,

da una schiava che sarebbe

regina, con più fortuna.

Page 29: Los Melindres de Belisa Italiano

Il figlio di Carlo Quinto,

Juan de Austria, imprigionò

mia madre, ed io nacqui

lontano dall’Alpujarra,

da dove proviene lei,

e da un signore spagnolo,

bello e onesto come il sole.

LISARDA Che peccato! Che sfortuna!

BELISA Tu, schiava?

CELIA Io mi chiamo

Zara e voglio battezzarmi.

Di Orán sono, e farlo spero,

se rivedrò il mio padrone,

prima, signora, di un mese.

BELISA Anche qui, se lo vorrai.

Che belle donne ci sono

ad Orán.

LISARDA Questa lo è.

Flora, mostra la cucina

a Zara e quel che ha da fare.

Tu puoi venire a vedere

un pretendente.

BELISA Che bega!

Se ne vanno Lisarda e Belisa.

FLORA Su, Zara, vieni con me.

Tu, Pedro, visiterai

la scuderia.

FELISARDO Ci sono

Page 30: Los Melindres de Belisa Italiano

altri schiavi?

FLORA No.

FELISARDO Non dico

per non servire.

FLORA Un lacchè

del figlio della signora

cura della sua carrozza

i cavalli, e a lui un baio.

FELISARDO Ha un figlio?

FLORA E molto bello.

FELISARDO Sta fuori?

FLORA No, sta nel letto.

Vede di notte una dama,

non si sveglia don Juan.

quasi ogni giorno si alza

a mezzogiorno; avrai

un padrone, se rimani,

fratello della ragazza,

che è un angelo di natura.

Ed io ti farò doni,

che il tuo aspetto lo esige,

ed il modo di parlare.

Di tutto quanto ho le chiavi.

Bevi vino? Mangi, di’,

maiale?

FELISARDO Penso di sì,

perché nacqui dove sai

(se non è che l’ho scordato

da ieri quando ho cenato.)

FLORA Che regali ti farò!

Page 31: Los Melindres de Belisa Italiano

CELIA Loda il cielo, Pedro, se

ti faranno tanti doni.

FELISARDO (Senti, Celia…

CELIA Cosa c’è?

FELISARDO Tutto potrò sopportare,

non, però, la gelosia.)

Se ne vanno. Esce don Juan in camicia da notte, con i bottoni slacciati, abbottonandosi, e Carrillo, il lacché.

JUAN Hai sellato?

CARRILLO Sì, certo,

ma è già ora di mangiare.

JUAN C’è la messa?

CARRILLO Ci sarà.

JUAN Mi sono stancato ieri!

CARRILLO A ragione stanco sei.

JUAN Mi richiedono denaro,

dopo morti e svenimenti.

CARRILLO Molti scrivono rimedi

d’amore, mettendo come

il più leggero l’assenza,

e di seguito l’oblio;

altri, coi libri, la caccia,

le liti ed il divertente

gioco; e tutti dando modi

di distogliere il pensiero.

Chi con le stregonerie

vuol liberarsi d’amore;

chi con maggiore insistenza

Page 32: Los Melindres de Belisa Italiano

in altri piaceri passa,

l’infelicità, signore.

Plinio disse di gettare

un amante – che molestia! –

là dove si rotolava

una mula, e che una bestia

ne imitasse così un’altra.

Ma questo fu per mostrare

che era una bestia chi ama,

non perché possa guarire

il letto di quella bestia

la malattia dell’amore.

Io sostengo che chiedere

sia il rimedio d’amore.

JUAN Dove sentisti la storia

che disse Plinio?

CARRILLO Signore,

si sono messi a tradurre

tanti uomini che mancano

d’ingegno, che ormai sappiamo

noi sciocchi quello che

fa lodare i saggi, e i loro

stessi nomi meritiamo.

Ne ho una traduzione,

e anche di Orazio e Lucano.

JUAN Tu conosci questi autori?

CARRILLO Ma se sono in castigliano,

che difficoltà c’è mai?

Il sauro già latineggia.

Sono là.

Page 33: Los Melindres de Belisa Italiano

JUAN Mi fa piacere

che questi che il mondo elogia

cercano Orazio in latino,

e sta nelle scuderie.

Un lacchè già ti ha letto,

Orazio divino!

CARRILLO Io.

Ma davvero mi sorprendo

che stimi tanto te stesso

per il latino imparato;

se coloro che ti vedono

con la cappa e con la spada

in veste di latinista,

sempre sommerso dai libri,

dicono che volgarizzi.

JUAN Dunque l’ingegno e la scienza

sono i berretti ed i gradi

per Siguenza o per Valenza?

CARRILLO Nella plebe che si inganna

consiste la differenza:

spada sta per ignoranza;

berretto sta per cultura.

JUAN Oh, che buffo sillogismo!

CARRILLO Già sta nel volgo assodato.

JUAN Oh, che noioso ispanismo!

Se Lipsio con cappa e spada

gode di fama immortale;

e se sempre fu acclamato

don Ignigo de Mendoza,

che ha reso onore alla Spagna.

Page 34: Los Melindres de Belisa Italiano

Mille esempi posso farti

con cui il volgo capirebbe,

se qui col volgo parlassi.

CARRILLO Ti devi lavare il viso?

JUAN Chiama Flora.

CARRILLO Aspetta un po’.

Se ne va il lacchè.

JUAN Scienza è saper che con ingegno ed arte

raggiunge un uomo, non manto e berretto,

che se tutta negli abiti si mette,

le mule avranno nella scienza parte.

Con la spada Cesare seguì Marte,

i commenti non ha coperto il Lete,

che chi ha due volte trentasette,

chi gli impedisce che uno ne scarti?

Ho visto Cicerone col cappello,

Senofonte armato. Lettere sante,

vi può tenere un nobile rampollo!

Oh tu, che grazie agli occhi vai avanti,

se Marte ha la spada e la penna Apollo,

fondili insieme in esperienze tante.

Entri con una brocca e un catino Celia, e Flora con un asciugamano.

CELIA Ecco qui l’acqua e il catino.

FLORA Ecco qui l’asciugamano.

JUAN Flora!

FLORA Che problema c’è?

Page 35: Los Melindres de Belisa Italiano

JUAN Mai ho visto questa serva.

Voi servite? Oh, tempo ingrato!

FLORA Giustamente lo dirai

quando saprai che è una schiava.

JUAN Schiava, Flora? Addirittura?

FLORA In casa di Eliso stava.

Non l’hai vista?

JUAN Per niente.

FLORA È arrivata a garanzia

di un debito non saldato.

JUAN Solo l’averci pagato

così lo discolperà

di dover fare causa.

Bella schiava.

CELIA Sfortunata

è meglio dire, finora

che vi servo.

JUAN Ben pagato

debito! Acqua, signora.

FLORA Tanto ti piace la schiava?

JUAN Ne hai veduta mai

una più bella?) Più acqua,

versate, se siete pronta,

perché si calmi l’incendio

acceso dal vostro fuoco.

Oh, che occhi!

CELIA Riuscirebbero

a dar acqua, se mancasse.

JUAN Che mani ne sono degne?

Ma se si lavasse l’anima,

Page 36: Los Melindres de Belisa Italiano

sarebbero gli occhi giusti.

Qua l’asciugamano, Flora,

benché non possa pulire

ciò che ora lascia impresso

una schiava che fa onore

alla più nobile dama.

Il colletto.

CELIA Ci andrò io.

JUAN Va’, Flora, a darglielo.

FLORA Vado.

JUAN Non tornare qui.

FLORA Va bene.

Se ne vadano entrambe.

JUAN Ho voglia di rivederla.

Da soli le parlerò.

Non ho visto questa schiava

ad Eliso. Senza dubbio

me la stava nascondendo,

che doveva dispiacergli

il desiderio degli altri.

Oh, quanto ne avrà sofferto,

se per caso è innamorato!

È stata una gran sfortuna!

Celia con un colletto in un cestino.

CELIA Ecco il colletto, signore.

JUAN E questo, signora, è il vecchio.

Page 37: Los Melindres de Belisa Italiano

Questo colletto potreste

mettermelo per collare,

ma basterebbe un capello;

e questo quello che rendo.

CELIA Scherzate? Dovete metterlo.

Glielo metta.

JUAN Il collo mi imprigionate,

sento che mi incatenate.

I lacci sono catene.

CELIA Ma li credevo di stoffa.

JUAN Vi state proprio sbagliando!

CELIA E se le vostre catene

sono lacci, facilmente

vi potrete liberare.

JUAN La prigione del volere

è nell’immaginazione.

Non riesco a legare il collo;

su, stringetemelo voi.

Forza, non vi vergognate.

Legate la libertà,

che inizia ad essere vostra.

Vicino, legate il collo.

CELIA Lo farò perché obbligata

a servirvi, e in ciò vi servo.

Ma, chi vi confermerà,

ammesso che riesca a farlo,

che il colletto è ben legato?

Prendo uno specchio.

Page 38: Los Melindres de Belisa Italiano

JUAN Non serve,

perché non esiste specchio

come questo volto in cui

vedo limpido cristallo.

Riflettano i vostri occhi,

perché in essi potrò dire

che nel sole mi son visto.

Legate.

CELIA Così va bene?

JUAN Alle vostre chiare stelle

desidero domandarlo.

Entri Felisardo.

FELISARDO Che bella scena, per Dio!

Se colpissi con la spada,

fra loro sarebbe uguale

sciogliere quanto tagliare.

JUAN Chi va là?

FELISARDO Io, signore.

JUAN Chi sei?

FELISARDO Sono uno schiavo

che da oggi è al tuo servizio,

per la Fortuna, che lodo

perché quanto vali so.

Ero di Eliso, ora tuo;

ma non son tuo né suo,

né so chi devo servire,

tanto che posso affermare:

Sono schiavo, ma di chi?

Page 39: Los Melindres de Belisa Italiano

Sono entrato al tuo servizio

come pegno d’escussione;

ma esagera l’altro pegno,

che sta impegnato con me,

che potrei anche impegnarti.

L’ha amata il mio padrone.

Ho visto che ti ha abbracciato,

non è bene che lo faccia.

Ma, benché mi venga chiesto,

questo non lo dirò io.

JUAN Sei uno schiavo ben messo,

e sembri molto leale,

perché sei così geloso.

FELISARDO Zara, proprio un bell’inizio;

ti svaghi nella disgrazia.

CELIA Mi riprendi?

FELISARDO Perché no?

Il padrone mi ha ordinato

di riprenderti, e lo eseguo,

perché così faccio quello

che il padrone mi ordinò.

JUAN Non brontolarla, ti giuro,

schiavo, che non ne ha colpa.

E mentre risiede qui,

benché fu Eliso a comprarla,

fa’ conto che fu venduta.

Ne sono il padrone.

FELISARDO Ed io?

JUAN Anche tu mio.

FELISARDO Lo sono,

Page 40: Los Melindres de Belisa Italiano

ma ho paura, signore,

del primo padrone mio,

che non dica che son suo.

Zara starebbe in cucina

assai meglio che qui.

CELIA E anche tu a prenderti cura

dei cavalli.

FELISARDO Per te, sto

in mezzo alle mangiatoie.

CELIA Ed io per te fra i piatti,

senza i regali di Flora,

villano, esempio d’ingrato.

JUAN Adesso basta, per Dio,

che entrambi siete ritratti

della nobile lealtà.

Servite allegri, credete

che vi tengo di gran conto

e che vi favorirò.

FELISARDO Se Zara sarà sincera,

nel giusto la riterrò.

JUAN A messa vado, che è tardi.

Se ne vada don Juan.

FELISARDO Presto cambi convinzione.

CELIA Che Dio ti benedica,

davvero te ne dispiaci?

FELISARDO Sono una pietra? Un diamante

o un amante? Sono un uomo

o una bestia? Un nobiluomo

Page 41: Los Melindres de Belisa Italiano

o la bassezza in persona?

Tu, mille leghe da un uomo,

alla distanza – chi può

crederlo? – che si misura

con il nastro di un colletto?

Tu che metti lacci e nodi

al collo di un’altra testa,

non della mia, per farli

di corda alla mia gola?

Ah, Celia, Celia bella,

la donna è mobile qual piuma al vento!

Tu, appena giunta qui

per dare l’ultima prova

d’amore in tale disgrazia

che merita fama eterna,

fra le braccia…

CELIA Quali braccia?

FELISARDO Lasciami! Non mi fermare!

CELIA Ti sembra giusto scherzare

fra verità tanto amare?

Fermo e guarda dove siamo,

nella nostra stessa terra

sono una schiava e tu schiavo;

se del mio onore dubiti,

folle è l’offesa tua,

e del mio onore offesa.

Per te, Felisardo mio,

sono schiava: i tuoi sogni

mi hanno spinto a servire.

Se servo, cosa reclami?

Page 42: Los Melindres de Belisa Italiano

Sono uscita con la serva

per dar acqua a chi vorrei

dare veleno. È un ragazzo,

m’ha detto dolci parole,

che facile è l’occasione,

polvere è l’uomo e la donna scintilla.

Desiderava il colletto,

l’ho portato e l’ho legato,

m’ha reso specchio, e l’ho fatto.

FELISARDO Vuoi che non mi dispiaccia?

CELIA No, perché al tuo arrivo,

dato che è vetro, e si rompe,

lo specchio è finito.

FELISARDO Meglio,

oh Celia, potresti dire

che la donna è come specchio

e che, mancando il padrone,

lusinga allo stesso modo

qualunque volto si accosti.

CELIA Basta ingiuste gelosie,

fallo per me, abbandona

le sciocchezze in tanto male!

FELISARDO Mi dispiace, se lo sono,

ma se negli occhi ritrai

il volto di qualcun altro,

sono sciocchezze che danno

salatissimi tormenti.

Ma già che nelle sventure

non è bene lamentarci,

dimmi, cosa devo fare

Page 43: Los Melindres de Belisa Italiano

nelle molte che ci aspettano?

Dimmi, vuoi che stanotte

fuggiamo dove la Sorte

non abbia più il potere

di deriderci così?

Vuoi che ti porti via?

CELIA Dio sa se lo vorrei,

ma così mettiamo Eliso

in un notevole guaio;

perché come schiavi suoi

siamo qui, e dirà Lisarda

che è lui che ci nasconde,

o sarà lei a farci

cercare. È meglio star qui,

mentre la tempesta passa,

che per starcene nascosti,

non c’è casa come questa.

In più, la mia famiglia

mi cercherà, e non appena

uscirò con il vestito

mio, sarò conosciuta.

E per me, che più alta gloria

che stare dove son degna

del nome di schiava tua?

FELISARDO Giustamente mi consigli.

Ho visto lì i servitori

che stanno già apparecchiando.

Su, Celia, corri in cucina,

che potrebbero vederci.

CELIA Ti metterò in uno straccio,

Page 44: Los Melindres de Belisa Italiano

se riesco a portarlo via,

qualche cosa da mangiare.

Anzi no, che mi sovviene

che Flora lo farà meglio.

FELISARDO Ora non fare la sciocca.

CELIA Chi ama, teme.

FELISARDO Chi ama,

crede.

CELIA Che vuoi che creda?

FELISARDO Che ti adoro, Celia mia,

che la costanza è la virtù dei forti.

ATTO SECONDO DE I CAPRICCI DI BELISA

Escono Belisa e Flora.

FLORA Dove porterà, Belisa,

tanta tristezza e disgusto?

BELISA Già, Flora, tutto il piacere

in pianto si è trasformato.

Posta ormai fine ai capricci,

cessata ormai l’arroganza,

il cielo mi sta punendo,

gli uomini lavano l’onta.

Compatiscimi, che sto

per uccidermi.

FLORA Non dire

che ci pensi.

BELISA Amica mia,

Page 45: Los Melindres de Belisa Italiano

percorro un triste cammino,

che vivere più non posso,

perché in tanta avversità

tacere l’insania mia

è decidermi a morire.

Che aspetto? Che mi trattiene

dal metter fine alla vita?

FLORA Tu di te stessa omicida?

BELISA A darmi la morte giungo,

Flora, con tanti motivi,

che quando il mondo saprà

sopra che cosa li fondo,

dirà che avevo ragione.

Devo uccidermi. Tu, Flora,

dopo la morte potrai

vedermi il petto e scoprire

la ragione che ora taccio.

Perché scritta in un biglietto,

come chi muore per bando,

la terrò sul petto quando

mi ucciderà corda o spada.

Pensando sto, triste vita,

la tua fine: di spada,

rimarrò molto scomposta,

dissanguata e impallidita;

con la corda, sarò brutta,

la lingua grossa e contorta

la bocca, che non c’è morte

soave senza ferita;

col veleno diverrò

Page 46: Los Melindres de Belisa Italiano

nera e gonfia; col salasso,

è morte rubata a Seneca;

dolcemente morirò,

che sarà cosa famosa

da filosofa morire,

e morendo di salasso

resterò pulita e bella.

Forza, chiamami un barbiere!

Dirò che voglio un salasso,

dopo togliermi potrò

la fascia fino a morirne.

Su, Flora, chiamane uno.

FLORA Cosa dici? Sei in te?

BELISA Deve uccidermi.

FLORA Ahimé!

BELISA Se ritardi, con la corda,

o con qualche brace accesa,

come Porzia.

FLORA Se lealtà,

se amore e sincerità,

se l’essere nata qui

meritano di sapere

il perché del tuo male,

questo e i miei occhi tristi

ti costringeranno.

BELISA No.

FLORA Allora uniamo le vite

e sia una sola morte.

BELISA Se ti impegni a che una sorte

ci equipari in due ferite,

Page 47: Los Melindres de Belisa Italiano

ti dirò il mio male.

FLORA Te lo prometto.

BELISA Sta’ attenta,

vedrai che il perché è grande,

pari alla mia sventura.

Nata qui a Madrid,

Flora, per regalo

e gusto dei miei

ricchi genitori,

fra le loro braccia

con amore crebbi

che bambina ero

potendo sposarmi.

Piogge dalle Indie,

Indie dell’Oriente,

dove possedeva

mio padre due mali

in casa e forziere,

le perle e i diamanti,

argento da spendere,

oro per gioielli.

Con questo e l’amore,

spendevano molto

per il mio lusso,

e in ricchi vestiti.

Nemmeno Juan,

essendo studente,

spendeva nei libri,

e in paggi e lacchè,

quanto io in specchi,

Page 48: Los Melindres de Belisa Italiano

in profumi e guanti.

Con queste pazzie

e la boria, mai

la mia famiglia

riuscì ad accasarmi.

Moltissimi soldi

che toccano a me

del gran patrimonio,

più che i pregi miei,

obbligano gli uomini

che per essi nascono,

a vedermi per

tentar la conquista.

Io con l’abbaglio

di tale ricchezza,

e forse ingannata

da ingegno e bellezza,

ho fatto i capricci,

assurdi capricci,

tali che a Madrid

son storie famose.

Una volta dissi

che avevo di carne

mani e volto, e il resto

di statua di santo,

che hanno tutto il corpo

coperto da vesti,

senza gambe e torso,

e senza sporgenze.

Non andavo a messa

Page 49: Los Melindres de Belisa Italiano

dove sta dipinto

l’angelo che vince

le serpi infernali.

Presso San Cristoforo

forma di gigante,

mi presero spesso

grandi svenimenti.

Mai ho toccato,

nemmeno coi guanti,

l’acqua benedetta,

temendo annegare.

Mai sono uscita

se tirava vento,

e se mi coglieva

il vento per strada,

mille volte urlavo:

“Mi trascina l’aria!”

Mai vidi i tori

temendo che saltino,

nemmeno restando

dietro mille grate.

Il ponte di pietra,

benché il Manzanarre

sia un piccolo fiume,

non riesco a passare.

Montando in carrozza

ho mille reliquie

per scaramanzia,

segni della croce.

Mai ho mangiato

Page 50: Los Melindres de Belisa Italiano

le prugne dei frati,

perché molti dicono

che nel corpo nascono.

Chiocciole nemmeno,

perché non puliscono

le loro casette

dai propri bisogni.

Mai ho voluto

che il sarto prendesse

le mie misure,

perché non mi abbracci.

Mai il calzolaio

sa quello che calzo:

scarpe di diverse

misure mi fa,

anche smisurate,

che chi mi corteggia

non dica che sa

le misure mie.

Mai ho voluto

giocare alle carte,

ché il segno di spade

il sangue mi gela.

Ma perché ti dico

le cose che sai,

che la mia lingua

non basta per dire?

In effetti, Flora,

con tali capricci,

rifiutando tanti

Page 51: Los Melindres de Belisa Italiano

seri cavalieri,

ricchi, gentiluomini,

nobili, importanti,

insigniti molti,

molti con diverse

cariche di guerra

e uffici reali,

trovando difetti

a chiunque veda…

se dirlo non so

prima di morire,

che mi disonora

questa frenesia;

ma visto che devo,

di cosa ho paura?

Adoro uno schiavo,

pegno che una guardia

dette a mia madre.

Dio glielo chieda!

Oh Flora, non scherzo.

volevo salvarmi,

ho fatto attenzione,

ma è servito a poco

in questa prigione:

amor carceriere

castiga con morte

queste resistenze.

Non dormo né mangio,

né questi pensieri

e tormenti so

Page 52: Los Melindres de Belisa Italiano

dove condurranno.

Io, che derisi

uomini così,

amo uno schiavetto.

Ma nessuno dica:

“quest’acqua non bevo”,

che il tempo i superbi

umilia, ed innalza

gli umili; e trasforma

i capricci in cose

gravi, ed arricchisce

i piccoli, e i grandi

impoverirà.

Dannato chi fece

leggi disuguali!

Ciò che il gusto sbaglia,

lo paghi l’onore.

FLORA Cosa ti risponderò?

Sento la stessa vergogna

che anche tu stai provando,

per non offenderti taccio.

Però non posso negarlo:

sembra una strana pazzia.

BELISA Non è forse sempre bella

la bellezza ovunque sia?

Smette di essere diamante

quello che nacque in miniera,

perché sta in indegne mani,

o perché lo copre il guanto?

Però, in fondo, se anche a te

Page 53: Los Melindres de Belisa Italiano

è successo come a me,

non voglio certo incolparti,

al fine di discolparmi.

Quello che farò è morire.

FLORA Meglio cercare un rimedio.

BELISA Se non la morte, che mezzo

mi potrà porre rimedio?

FLORA Buttarlo fuori di casa.

BELISA Gli si è affezionata

mia madre, e la mancanza

potrà incrementarmi il fuoco.

FLORA Fallo marchiare o frustare,

abbruttiscilo in maniera

da detestarlo.

BELISA Che bestia

può detestare ed amare?

FLORA Pensa che adora la schiava,

se gelosia funziona.

BELISA Il cielo non ha creato

spinta più forte all’amore.

FLORA Qualcosa dovrai fare

BELISA Morire!

FLORA L’anima?

BELISA Solo

questo vince la passione

che mi fa odiare la vita.

Accetterò il consiglio,

farò marchiare lo schiavo,

come chi rompere vuole,

per non vedersi, lo specchio.

Page 54: Los Melindres de Belisa Italiano

FLORA Tua madre!

BELISA Nasconditi!

Se ne vanno. Escono Eliso e Lisarda.

LISARDA Non devi obiettare niente:

devi darmi quegli schiavi,

benché tu sia contrario.

ELISO Dopo avermi pignorato,

mi togli con tale pena

quello che mi fa piacere?

LISARDA Sei un uomo d’onore

e te lo chiede una donna.

ELISO Anch’io chiedo qualcosa,

e perciò voglio servirti

facendo questo favore,

ma credi che sono tre

gli schiavi che ti darò.

LISARDA Come?

ELISO Anch’io lo sono,

e dopo saprai come.

LISARDA Se per caso tu pensassi

di sposarti con Belisa,

già conosci come è fatta.

ELISO So che è un intento impossibile,

però tu ne parlerai

da sola con lei.

LISARDA Certo.

Era qui e se ne è andata.

ELISO Dille questo e niente più,

Page 55: Los Melindres de Belisa Italiano

conosci il mio lignaggio,

affinché in questa occasione

tu prenda nell’escussione

il pegno del matrimonio.

LISARDA Pedro e Zara sono miei.

Vado a parlare a Belisa.

Se ne va Lisarda.

ELISO Sono disposto a subire

le sue grandi follie.

Esce Felisardo da schiavo.

FELISARDO Mio carissimo Eliso.

ELISO Felisardo, amico, come

stai?

FELISARDO Di vederti aspetto

come la luce del giorno,

in questa oscura prigione.

ELISO Prigione con Celia?

FELISARDO È vero,

ma non ho la libertà

di dirle mezza parola.

Che si dice della lite?

Potrò uscire da qui?

Si pensa che sono in fuga?

ELISO Quel signore è ancora vivo,

fuori pericolo no.

E nemmeno tu, perciò

Page 56: Los Melindres de Belisa Italiano

non pensare di uscire

da qui.

FELISARDO Quale atrocità!

ELISO Questo è il rifugio migliore.

FELISARDO Cercano Celia?

ELISO Anche lei.

Come sta Celia?

FELISARDO Sta bene,

solo un po’ preoccupata

per una serva che qui

si affanna a farmi favori.

ELISO Gelosa?

FELISARDO Mi ucciderebbe.

Se mi vedono con te

desteremo dei sospetti.

ELISO Esci di casa?

FELISARDO Di rado.

ELISO Addio.

Se ne va Eliso ed esce Lisarda.

LISARDA (Se questa angoscia,

Belisa, ti arreco, stai

certa che non proverò

a riparlarti di nozze.

Pedro!

FELISARDO Signora?

LISARDA Lo scopo

mio è palese affetto,

non ti sembri desiderio

Page 57: Los Melindres de Belisa Italiano

di schiavo averti comprato…

FELISARDO Mi hai comprato?

LISARDA Eliso

ti ha venduto, e ti possiedo.

Non te lo ha detto?

FELISARDO Ha temuto

la mia pena, che è giusto.

LISARDA Non stai bene con me?

FELISARDO A me fa molto piacere

servirti, ma Eliso in fondo

è stato il primo padrone.

LISARDA Male mi ripaghi il bene.

FELISARDO Te ne sono molto grato,

per l’onore e il gran favore

che mi hai fatto.

LISARDA Mi devi

più di quanto pensi.

FELISARDO Frasi

brevi son segni d’amore.

LISARDA Provo per te molto affetto.

FELISARDO Signora, i miei ossequi.

Esce Celia.

LISARDA Questa è Zara?

FELISARDO È proprio lei.

LISARDA Zara, cosa vuoi qui?

CELIA Pedro, ti vengo a chiamare:

il signor don Juan lo vuole.

LISARDA Andate.

Page 58: Los Melindres de Belisa Italiano

CELIA (Anche la padrona

inizia a farti favori?

FELISARDO Di nuovo gelosa?

CELIA Cosa

vuoi, se dai motivo?)

LISARDA Bene, qui conversazione?

FELISARDO (Celia, come sei strana!)

CELIA Ho chiesto a Pedro se vuole

insegnarmi la preghiera

che diceva l’altro giorno.

LISARDA Non la sai?

CELIA Non la so.

LISARDA Flora te la può insegnare.

Cagna, vattene in cucina.

CELIA (Ha un debole per lui,

ma saprò farmi valere.)

Se ne va Celia.

LISARDA Che pensieri sono questi

che su uno schiavo mi nascono?

Né è decente la pena,

né i pensieri sono onesti.

A me piacciono di lui

aspetto, volto e parole.

Frivolezze! Amore, fermo,

che di perdermi ho paura!

Esce Belisa.

Page 59: Los Melindres de Belisa Italiano

BELISA Sapendo che Pedro è tuo

e che lo hai comprato a Eliso,

vengo a darti un buon consiglio.

LISARDA Sarà un capriccio tuo.

BELISA Dicono che è fuggitivo:

lo devi fare marchiare.

LISARDA Marchiare, figlia, quel volto?

BELISA Che importa? Non è di schiavo?

LISARDA Mi dispiace per il viso:

certo non merita un marchio.

BELISA A te sembra tanto bello?

LISARDA (Molto l’anima si svela.)

Che cosa mi può sembrare

di uno schiavo?

BELISA Da’ il consenso

per marchiarlo.

LISARDA È inopportuno

per poi poterlo vendere,

come chi con i vessilli

fa gli arazzi.

BELISA Perderai

lo schiavo.

LISARDA Sarebbe peggio

che marchiarlo, come dici?

Per capriccio, bontà tua,

marchieresti un viso bello.

BELISA Se sfocia nel dispiacermi

in tutto quel che ti chiedo,

il fatto di detestarmi

per amare il tuo Juan,

Page 60: Los Melindres de Belisa Italiano

presto gli occhi ti diranno

se come lui son nata.

Apri, Flora, questo letto.

Fa’ presto, chiama il barbiere:

mi salassi, oggi muoio.

Subito, il medico chiama!

Presto vedrai se termino

la vita che mi hai dato,

se è meglio perdere me

che marchiare il volto a Pedro.

Se ne va Belisa.

LISARDA Che sospetto cambiamento!

Colei che solo un grido

chiamava delitto atroce

ha raggiunto tanta audacia

che vuol marchiare lo schiavo

più bello che il mondo ha visto?

O l’indole le è cambiata,

oppure ha un altro interesse.

Che crudeltà! Che pazzia!

Esce Tiberio.

TIBERIO Benché questi svenimenti

non preannuncino morte,

fanno, Lisarda, pietà.

Mai ho visto Belisa

tanto smorta. Che succede?

Page 61: Los Melindres de Belisa Italiano

LISARDA Una sciocchezza, che lascia

del suo umore perplessi.

Si è fissata di marchiare

Pedro.

TIBERIO Allora? È schiavo vostro.

LISARDA L’ho comprato appena adesso

e già devo dimostrare

tanta crudeltà con lui?

TIBERIO Sapevi già com’è fatta.

Ma dacché non c’è motivo

di essere così crudeli,

puoi simulare i marchi;

che con un chiodo dipinto

accontenti tutti e due,

e non ferisci nessuno.

Che non è una cosa bella

darle tanto dispiacere,

se è luce degli occhi tuoi.

LISARDA Si possono fare in modo

che sembrino proprio veri?

TIBERIO Con molta facilità.

LISARDA Che mi debba minacciare

per ogni inezia Belisa!

Dunque, tu ti occuperai

di fingere i marchi.

TIBERIO Certo,

perché non le venga in mente

a questa pazza un oltraggio.

Arriva. Pedro!

Page 62: Los Melindres de Belisa Italiano

Esce Felisardo.

FELISARDO Signore!

TIBERIO Va bene la nuova casa?

FELISARDO Certamente, grazie a Dio.

Tutti mi vogliono bene.

TIBERIO Non c’è dubbio, per Lisarda,

ma Belisa non direi,

ha ordinato di marchiarti,

e per lei lo farò,

benché mi dispiaccia molto.

FELISARDO Marchiarmi? Giuro su Dio,

che se qualcuno ci prova,

nonostante la lealtà,

dovrò togliergli la vita!

TIBERIO Lo stesso ordina alla schiava.

FELISARDO Qui finisce l’invenzione.

Io sono l’omicida

del cavaliere navarro!

Venite, sto qui nascosto.

TIBERIO Che dici?

FELISARDO Che sono l’uomo

che, sfoderata la spada,

uccise quel cavaliere.

TIBERIO (Lo fa impazzire il dolore

di marchiarlo.) Non ti marchio.

FELISARDO Fermi, che subito andrò

dove rischierò la vita.

TIBERIO Per accontentare lei

e impedire tanto orrore,

Page 63: Los Melindres de Belisa Italiano

la lettera sarà finta:

voglio dipingere a entrambi

i chiodi con una tinta

che si tolga.

FELISARDO Raffigura

ciò che si può cancellare

e chiamami schiavo tuo.

TIBERIO Aspettami, Pedro, qui.

Se ne vada Tiberio ed esce Celia.

CELIA È andato Tiberio?

FELISARDO Sì.

CELIA Che vuole Lisarda?

FELISARDO Fuggo,

da lei, per darti gusto.

CELIA E Belisa?

FELISARDO Una cosa

nuova e molto complicata.

CELIA Dimmela subito.

FELISARDO Aspetta.

La sfortuna che ci segue

ci conferma come schiavi.

CELIA Come?

FELISARDO Ci marchiano oggi.

CELIA E cosa spiegherà mai

questa follia?

FELISARDO A Belisa

è nato questo capriccio.

CELIA Rivela a tutti chi siamo.

Page 64: Los Melindres de Belisa Italiano

FELISARDO Non ce ne sarà bisogno,

perché con ferri dipinti

entrambi ci marchieranno.

Ed utili ci saranno

per restare sconosciuti,

che Eliso mi ha appena detto

che ci verranno a cercare.

CELIA Se non erro con il ferro,

li faccia davvero a me

chi porrebbe ferri a un volto

che già li tiene nell’anima,

di cui il viso sarà

la stampa.

Escono don Juan e Carrillo.

JUAN (Ma questi schiavi

non si separano mai!

CARRILLO Sono come una vocale

con l’accento.

JUAN È un gentiluomo.

CARRILLO E intelligente.

JUAN Anche questo?

CARRILLO Ti piacerebbe parlarci.

JUAN Sì, ma non mi può piacere

vederlo parlare a Zara,

se è bello ed intelligente.)

FELISARDO Giacché nessuno ci vede,

tu mi puoi abbracciare.

Page 65: Los Melindres de Belisa Italiano

Si abbracciano.

CELIA Sempre i desideri miei

prevedi.

JUAN Che cosa fanno?

CARRILLO Si stanno abbracciando, credo,

se lo dico in castigliano.

JUAN Perché l’abbracci, villano?

CELIA Don Juan ci ha visti?

FELISARDO Sì!

JUAN Cane, in una casa illustre

fai questo?

FELISARDO Se tu pensi

che lo faccia per amore,

il tuo amore si sbaglia;

che perché mi ha appena detto

di volersi battezzare,

quello che devo a un cristiano

ho fatto nell’abbracciarla.

Se il cielo potesse scendere,

penso che l’abbraccerebbe,

e quel che farebbe il cielo

non è colpa sulla terra.

JUAN Vattene alle scuderie,

cane.

FELISARDO Perdona, signore,

sbaglio ad essere cristiano?

CARRILLO (È audace con le parole.)

Senti, Pedro!

FELISARDO Cosa vuoi?

Page 66: Los Melindres de Belisa Italiano

CARRILLO Essere cristiani è giusto,

ma è molta cristianità

abbracciare le ragazze.

Vattene, e sappi che qui

non si abbracciano le schiave.

FELISARDO Ed è normale che il servo

ci provi insieme al padrone?

CARRILLO Sì.

FELISARDO Sì? Allora aspetta un po’.

CARRILLO Cosa farà questo cane?

Se ne va Felisardo.

JUAN Sappi, Zara, che è sbagliato

farmi impazzire di sdegno.

CELIA Posso amarti, se non sono

cristiana?

JUAN Dammi la fede

avendola.

CELIA Lo farò,

ma non con disonestà.

JUAN Cosa farai per me?

CELIA La moglie.

JUAN Sarebbe un’onta

per un nobile.

CELIA E per me

non è un’onta se mi arrendo?

JUAN Sei una schiava.

CELIA Ad Algeri

lo saresti pure tu.

Page 67: Los Melindres de Belisa Italiano

JUAN Sono schiavo tuo.

CELIA Se,

come dici, tu lo fossi,

non avresti libertà

di privarmi dell’onore.

JUAN Ma mi obbliga l’amore.

CELIA A me, il sangue e la lealtà,

che là sono più onorata

che tu qui.

JUAN Fermati, aspetta.

CELIA Il vincermi è una chimera

a meno che non mi sposi.

Se ne vada Celia.

CARRILLO Chiuso.

JUAN Penso che se nella

sua terra è aristocratica,

in ciò che dice non sbaglia:

là fu ciò che sono qui.

Esce Lisarda.

CARRILLO Tua madre.

LISARDA (Benché finta,

è una cosa dolorosa

doverli fare marchiare.)

Sei Juan?

JUAN Al tuo servizio.

LISARDA Oggi che cosa hai fatto?

Page 68: Los Melindres de Belisa Italiano

JUAN Son stato al Prado.

LISARDA Tu qui?

CARRILLO Ti faccio molta paura.

LISARDA Non fanno paura i pazzi?

JUAN Lascia perdere il “carretto”,

che devo parlarti.

LISARDA Dimmi.

CARRILLO (Nelle tue mani sono

un vero e proprio “carretto”.)

JUAN Questo schiavo che tieni in casa tua

è più amante che schiavo. Ed è un difetto

più del bere, che amore è più furente;

più del rubare, che l’amore ruba

anime, rubando lavoro al cielo;

più del fuggire, che potrebbe farlo

e perdersi il valore, e amore aspetta,

aspetta finché perde onore e vita

dopo che è perduta la libertà.

E così che tu lo venda sostengo,

che, infine, è troppo per essere schiavo.

LISARDA Che lo venda, don Juan?

JUAN Che tu lo faccia

subito, e visto che te lo consiglio,

non chiedere altro: rendilo a Eliso

e digli che vuoi solo la schiava,

se non vuoi venderlo a qualcun altro.

LISARDA Bene, dunque se è giusto che lo venda

o lo renda a Eliso, restino insieme

lo schiavo e la schiava, perché non voglio

tenere una schiava che è uno splendore.

Page 69: Los Melindres de Belisa Italiano

Che l’amore è più furente del vino,

peggiore del furto, che anime ruba,

peggiore della fuga, perché aspetta

che si perdano vita, onore e beni.

JUAN La schiava non ti disturba, né oltraggia.

LISARDA E come mi può oltraggiare uno schiavo?

JUAN Abbracciando la schiava, per lo meno.

LISARDA L’hai visto tu?

JUAN Li ho visti abbracciarsi,

e Carrillo pure.

LISARDA Che testimone!

CARRILLO Vidi le braccia intrecciate e incrociate

come spadini sulle schiene tanto

che solo è mancato, come i fiamminghi,

dirsi: “froleche, froleche” nel tocco.

Quanto la pace di Francia importante,

come usano talvolta le colombe

inserire i becchi l’uno nell’altro

e dirsi galanterie nel collo.

LISARDA Sarà gelosia, don Juan. Non hai

donne, fuori di qui, libere e belle?

Lascia questa mora, che mora è;

non tentare di sedurla, che è colpa

che ci può costare i beni e l’onore;

che l’affronto di Pedro si castiga

con un rimprovero, e impedendo che

salga o passi per questi corridoi.

Se ne va.

Page 70: Los Melindres de Belisa Italiano

JUAN Se ne è andata?

CARRILLO Con le scarpine e i piedi.

JUAN Che gioie mi dà mia madre!

CARRILLO Taci,

che in questo sei terribile anche tu.

Perché vuoi che venda Pedro, un uomo

intelligente, saggio e gentiluomo?

Esca marchiata sul volto Celia.

CELIA Mi appello per la ferocia

al supremo autor del cielo,

perché non c’è sulla terra

né rimedio né pietà.

JUAN Che crudeltà! Cos’è questo?

Per Dio, che ha sospettato

mia madre che amo Zara,

e l’ha marchiata sul volto

perché io detestassi

quello che amavo di lei.

È vero?

CELIA Sì che lo è.

JUAN Guardala bene.

CARRILLO Ne dubiti?

Perché ti alteri e ti turbi?

Suo è il danno che vedi;

che tu, per stare più calmo

e sicuro del tuo amore,

preferiresti piuttosto

Page 71: Los Melindres de Belisa Italiano

sfigurare il suo volto,

invece di porre a rischio

la tua reputazione.

JUAN Lascia, Carrillo, che guardi

le guance le cui rose

macchiarono le severe

mani, che posso ben dirlo

tagli un feroce coltello

o leghi un moro ad Algeri.

Cielo rosato che adoro,

che comete nere sono

che sconsideratamente

eclissano i raggi d’oro?

Codeste rose incarnate

hanno dato un nero frutto,

che è guardare il sole a lutto

vederle in nero eclissate.

Ma, dacché sono bagnate

di tenebre, cessi il giorno

che dal suo oriente nasce;

venga la notte e la morte,

e un destino quella luce

finisca e la vita mia.

Chi su carta così bianca

ha scritto lettere tali

non poteva immaginare

che in essa devo riporre

l’anima, perché ne esca

quel marchio stampato in essa.

Vieni, non preoccuparti,

Page 72: Los Melindres de Belisa Italiano

imprimi in me questo marchio.

CELIA Come osi avvicinarti?

JUAN L’amore mi dà il permesso

CELIA A me no la crudeltà

di tua madre.

JUAN È sicuro,

tu mi metti in condizione

di fare una sventatezza.

Aspettate, rose pure,

farò in modo che l’oltraggio

della bellezza colpisca

chi vi opacizza e sfiorisce,

e sarà sentenza scritta

per chi vi pretende morte.

Andiamo, Carrillo.

CARRILLO Dove?

JUAN Devo sposarla, perché

se prima era così bella,

lo è più ora che è marchiata.

CARRILLO Non puoi, non è cristiana.

JUAN Farò soffrire Lisarda.

CARRILLO L’oltraggio non ti spaventa?

JUAN Un pazzo non è codardo.

CARRILLO Ascolta, pensaci, aspetta.

JUAN Non aspetta amore irato!

Se ne vanno. Celia sola.

CELIA Don Juan ha creduto che

i marchi siano veri,

Page 73: Los Melindres de Belisa Italiano

e sono false chimere

nate dalla gelosia.

Felisardo è così bello,

che affascina in ogni veste:

Belisa, Lisarda e Flora

lo amano tutte in tal modo!

Chi da un capriccio credeva

nascesse novità tale?

Esce Felisardo marchiato sul volto.

FELISARDO Tu sei qui?

CELIA Sì, non vedi?

Come qua sei salito?

FELISARDO L’amore mi dà il permesso:

mi ha messo ai piedi le ali.

Come ti donano i marchi!

CELIA Sono in nome tuo, amore,

anche se don Juan ha fatto

un eccesso nel vedermi.

FELISARDO Come?

CELIA Il suo sentimento

tanto è cresciuto oramai

che se stesso ucciderà,

o ucciderà sua madre.

FELISARDO Povero me, che pasticcio

ha combinato l’amore!

Ma noi ne usciremo,

che l’essere in salvo qui

mi costringe a sopportare

Page 74: Los Melindres de Belisa Italiano

l’oltraggio del tuo volto.

CELIA Perché, tesoro, se amore

mi ha dato firma e livrea?

Oggi son tua, e lo sanno

tutti e cinque i sensi miei:

si rallegrano le orecchie,

e anche la bocca e le mani.

Perché né esilio né oblio

ti neghino la vittoria,

dalla roccaforte gli occhi

i marchi stanno osservando.

E tu che senti dei tuoi?

FELISARDO Mi vergogno se non sono

come vorrebbero i tuoi,

essendo la loro impronta.

Anche i miei occhi vedono

e la mia bocca loda

i marchi, e una lite atroce

si è scatenata fra loro:

che dei chiodi, essendo tuoi,

si vantano tanto gli occhi,

che sentendosi onorati

vorrebbero farli propri.

La bocca dice che stanno

più vicino e che son suoi,

ma nella dolce questione

gli stessi marchi potranno

porre pace se li uniamo.

Abbracciami e me ne andrò.

CELIA Vieni amore, l’alma teme.

Page 75: Los Melindres de Belisa Italiano

Si abbracciano. Esce Belisa, e Flora.

BELISA Arriviamo proprio in tempo!

Cane, ma non ti hanno detto

di non fare un solo passo

sulla scala?

FELISARDO Non l’ho fatto

senza ragione: richiedo

ciò che per me è necessario,

e che qui riceverò.

BELISA È necessario abbracciarsi?

FELISARDO Siamo già marito e moglie.

BELISA Da quando?

FELISARDO Da quando entrambi

siamo stati sfigurati.

I marchi abbiamo congiunto

per restare sempre insieme.

BELISA Dunque può un uomo cristiano

sposarsi con una mora?

FELISARDO Già è cristiana, solo manca

la vostra autorizzazione.

Battesimo e matrimonio

potete fare in un giorno.

BELISA Tu lo vuoi?

CELIA Lo vorrei,

gli illustri natali miei

si coronano con Pedro,

perché da parte di padre

è cavaliere, e di madre,

Page 76: Los Melindres de Belisa Italiano

benché sia mora, pure.

BELISA Mettiti, infame, lì dentro;

tu, cane, scendi di là.

CELIA Perché ti arrabbi così?

BELISA Entra, barbara.

CELIA Sto entrando.

Se ne va Celia.

BELISA E tu, cosa aspetti qui?

FELISARDO Che tu temperi il rigore.

BELISA L’amore potrebbe farlo,

se tu ne fossi capace.

Vieni qua, Pedro.

FELISARDO Signora?

BELISA Ti è dispiaciuto marchiarti?

FELISARDO Essendo il volto la parte

che di più il rispetto onora,

che più venera la vista,

sa Dio se mi dispiace,

e più sapendo che è stato

per colpa di chi onorarmi

potrebbe.

BELISA Io?

FELISARDO Chi altro?

BELISA Don Juan.

FELISARDO È per gelosia.

BELISA Il dolore è già passato?

FELISARDO Voglia Dio che finisca

anche quello dell’oltraggio!

Page 77: Los Melindres de Belisa Italiano

FLORA Ferma, ti stai perdendo.

BELISA Flora, l’anima mi incanta

la bellezza di quel volto.

FLORA Ora bello?

BELISA Sono i marchi

nèi che fanno più bello

quello che imbruttisce i volti

degli schiavi meno belli.

Che castigassero i cieli

così i miei capricci!

Lo schiavo mi fa morire,

la schiava mi ingelosisce!

Flora, che brutto consiglio

mi desti! Essendo marchiato,

al bene ho chiuso la porta.

FLORA Per questo l’ho consigliato,

avresti potuto fare

un oltraggio al tuo onore.

BELISA L’amore farà qualcosa

per calmare l’ansia atroce.

Come toccherò una mano

dello schiavo?

FLORA Che bellezza!

Eri tu la capricciosa?

BELISA I capricci sono vani

quando arriva amore a forza.

Flora, inventati qualcosa,

non perdiamo l’occasione.

FLORA Un folle ardire ti spinge!

Fingi di svenire, in braccio

Page 78: Los Melindres de Belisa Italiano

ti farò portar di là.

BELISA Sarà una grande invenzione.

Gesù! Gesù!

FLORA Che succede?

BELISA Una zanzara mi ha punto

un dito, e come se fosse

un fulmine svengo e muoio.

FELISARDO Per una zanzara?

FLORA (Bello

quest’imbroglio!) Non sapevi

dei suoi capricci? È morta.

FELISARDO Morta?

FLORA Sta’ sicuro che

non torna in sé per tre giorni.

Prendila in braccio, che io

non la potrò sollevare.

FELISARDO La devo portare in braccio

proprio io?

FLORA E perché no?

FELISARDO Vado, farò ciò che dici.

FLORA Vedrò se viene qualcuno.

Vase Flora.

FELISARDO È un brutto svenimento.

Dunque, sarò una barella

e porterò questa morta.

Mentre la tiene in braccio esce Celia.

Page 79: Los Melindres de Belisa Italiano

CELIA Dove vai in questa maniera?

FELISARDO Quest’immagine di morte,

priva di vita e respiro,

vado a mettere sul letto,

che Flora me l’ha ordinato

perché ha perso i sensi qui,

e, di fatto, mi è padrona.

CELIA E senz’altro perché ormai

tu le devi voler bene.

FELISARDO Per l’amor del cielo, Celia!

Ma non vedi come sta?

CELIA Ah, Felisardo crudele!

Tu di me così geloso,

ed io a te, ingrato,

estremamente fedele.

Io sì che giustamente

sono gelosa, perché

mi offendi.

FELISARDO Sto, Celia mia,

secondo il travestimento,

facendo il mio dovere:

non ti sto offendendo in altro.

Questa sciocca capricciosa

ha detto in questa occasione

che per colpa di un insetto

è sul punto di morire.

Mi hanno detto di portarla.

CELIA Non ti permetto nemmeno

di toccarla.

FELISARDO In questo stato,

Page 80: Los Melindres de Belisa Italiano

devo abbandonarla qui?

CELIA Per farmi contenta, sì,

ma non se scontenti te.

Dovevo vederti un’altra

donna fra le braccia?

FELISARDO È morta.

CELIA Morta?

FELISARDO Non è una certezza?

CELIA Allora tienila e falla

a pezzi.

FELISARDO Farei bene,

perché tanto mi detesta

quanto mi adora e mi apprezza

sua madre, che, volendo,

i suoi possedimenti

mi darebbe da gestire,

ed aspetto di ingannarla.

CELIA Male vedo il nostro bene.

Ferrati, soltanto errati

i nostri passi saranno?

Che fine il tempo darà

a eventi tanto infelici?

FELISARDO Ora ti metti a pensarci?

Non vedi che sono stanco?

CELIA Lasciala, e vieni in silenzio

a trattare il nostro caso

in camera mia, che

non chiederanno di te.

FELISARDO Basta, la lascerò qui.

CELIA Andiamo.

Page 81: Los Melindres de Belisa Italiano

FELISARDO È priva di sensi.

[Entra Flora.]

FLORA Fra dolori e gelosie,

alla fine ho fatto in modo

che riesca a mettere fine

a tanti capricci il cielo.

Chi ogni uomo guardasse

capricciosa disprezzava,

con lo schiavo ha vendicato

chi aveva offeso, e ignorando

la bassezza dello schiavo

vuole toccargli la mano.

Si alza Belisa.

BELISA Che cosa mormori invano,

se conosci la potenza

dell’amore impetuoso?

FLORA Gesù, signora! Tu qui?

BELISA Dammi la mano e saprai

il perché.

FLORA Strano rigore!

Ti ho lasciata in braccio a lui,

e non ti ha portato via?

BELISA Ahi, Flora, quelle braccia

non sono fatte per me!

Quando te ne sei andata,

ed io giuntagli al petto

Page 82: Los Melindres de Belisa Italiano

restavo in adorazione,

dando sfogo ai desideri,

ora toccando la mano,

ora col viso sul collo,

come se lo svenimento

fosse padrone di questo,

entrò Zara, e nel guardarlo

fece da freno geloso,

arrestò la nave mia,

che teneva il vento in poppa.

Stavo fra le sue braccia

col corpo, ma i piedi a terra;

e, sebbene mi pesasse

vederli entrambi gelosi,

gradivo l’offesa mia;

e per restargli sul petto

pregavo Dio di fare

durare quel dispiacere.

Chi vide o sentì d’amore

tale intrigo e labirinto

come me, che, da svenuta

per finta, ho udito la stessa

gelosia che originavo

in chi la provò davvero,

e ha svelato chiaramente

i più curiosi segreti

che storie e favole hanno?

FLORA Ah, signora! Che hanno detto?

BELISA Lo chiamava Felisardo,

e non Pedro, mentre lui

Page 83: Los Melindres de Belisa Italiano

Celia la chiamava.

FLORA Come?

BELISA Celia, e non Zara.

FLORA Gesù!

BELISA Dunque, dai loro racconti,

dai lamenti e le paure,

ho capito, se non sbaglio,

che questi non sono schiavi.

FLORA Per forza stai sbagliando.

BELISA Mi sbaglio, Flora?

FLORA Altrimenti,

come avrebbero permesso

o retto la marchiatura?

Ma ho visto l’altro giorno,

nell’entrare nella stanza

di Pedro, un manto di tela;

però mi ingannò, dicendo

che uno schiavo l’ha rubato

e poi nascosto lì.

BELISA Di tela?

FLORA E di qualità.

BELISA E se questo è un cavaliere,

che per disgrazia è finito

in una triste vicenda?

FLORA Se non fosse per i marchi,

dubbi non avrei.

BELISA Cosa

faremo?

FLORA Dissimulare.

BELISA Sì, ma fuggiranno ed io

Page 84: Los Melindres de Belisa Italiano

sarò perduta, e di più

se è Felisardo e non Pedro.

FLORA Per evitare che fugga:

male posso consigliarti.

BELISA So già come fare.

FLORA Come?

BELISA Presto, chiamami Carrillo.

Esce Carrillo.

FLORA Non serve, sta già arrivando.

BELISA (Amor lo porta per me).

CARRILLO Dove arriverà la furia

dell’amore? Bravi sono

don Juan ad assoggettarsi

e Lisarda ad insultare!

La madre piange e promette

di sposarsi per castigo,

lui, la schiava, per farla

soffrire.

FLORA Che c’è, ruffiano?

CARRILLO Oh, segretaria crudele

della ninfa capricciosa!

Quella che si glassa e loda,

che vedendo sulla carta

un san Giorgio disegnato,

si spaventò della serpe

FLORA Guarda che sta qui!

BELISA Se io,

Carrillo, avessi mostrato

Page 85: Los Melindres de Belisa Italiano

un capriccio nel vederti,

che serpe più spaventosa?

CARRILLO Perdona, non è una cosa

che rivela in me malizia,

provami al tuo servizio

per vedere quanto valgo.

BELISA Fammi un piacere.

CARRILLO Comanda.

BELISA Ho visto, Carrillo, indizi

che Pedro vuole fuggire.

In più, è tanto sfacciato

che è arrivato a entrare in camera

di Zara, e non va permesso.

Va’ da un fabbro, e fatti fare

un collare ed un bastone.

CARRILLO Non te ne preoccupare,

signora, che proprio ieri

un consigliere vicino

ad uno schiavo lo ha tolto;

andrò a chiederglielo io.

BELISA Mettiglielo di sorpresa,

con l’aiuto di altri servi

della casa.

CARRILLO Porterò

un valoroso lacchè

con i baffi impomatati,

uomo di più libertà

che un cocchiere.

Se ne va.

Page 86: Los Melindres de Belisa Italiano

BELISA Sii veloce,

che in questo modo vivrò

con maggiore sicurezza

mentre cerco di scoprire

se è Pedro o è Felisardo.

FLORA Chissà come andrà a finire.

BELISA Per forza una fine avrà.

Escono Lisarda e don Juan e Tiberio.

LISARDA A me parli così? Per la memoria

di vostro padre, presto capirete

come mi vendicherò su di voi.

TIBERIO Calma, sorella, è giovane don Juan,

infondo, è tuo figlio.

LISARDA Non lo è.

BELISA Che succede, don Juan?

JUAN Le tue chimere,

che nostra madre dà la colpa a te.

Chi avrebbe marchiato una bella schiava?

Crudeli si fanno i tuoi capricci.

BELISA A te cosa importa?

JUAN Mi importa molto,

che è mia moglie.

LISARDA Oh infame! Dalla bocca

ti esce tale oltraggio del tuo sangue?

TIBERIO Lo dice per rabbia, che non è uomo

don Juan da oltraggiare il nostro lignaggio.

JUAN Parlo sul serio, zio.

Page 87: Los Melindres de Belisa Italiano

TIBERIO Zitto, pazzo.

LISARDA Fermi tutti: se don Juan è deciso

a volersi sposare con la schiava,

io voglio sposarmi con lo schiavo.

La metà dei beni è mia.

TIBERIO Va bene,

sei pazza anche tu. Ti meravigli

se Juan ti assomiglia?

LISARDA Non c’è buon senso

con i figli insolenti, spudorati

e ribelli. Oggi faremo i conti:

non pensi quel villano che gli tocchi

la legittima intera, che in un anno

mi ha speso in debiti, lussi e piaceri

disonesti, cinquemila ducati,

cinque? perfino più di settemila.

JUAN Se pensavi di sposarti e volevi

abbandonarci, senza intrighi puoi

sposarti con chi già hai progettato,

che mia sorella ed io vivremo

insieme più onorati che con te.

TIBERIO Vattene, che sei uno svergognato.

Questo è il modo di trattare una madre?

JUAN Vi stimo come si rispetta un padre.

Esce Felisardo.

FELISARDO Questo si può sopportare?

È forse giusto?

TIBERIO Che cosa?

Page 88: Los Melindres de Belisa Italiano

FELISARDO Non basta avermi marchiato

senza tentare la fuga,

addirittura ordinate

il collare e le catene?

LISARDA Non l’ho ordinato.

BELISA Io sì.

FELISARDO Ma di che cosa mi accusi?

BELISA Madre, se ne vuole andare;

me l’ha detto Zara.

LISARDA Cane!

Pronti! Catene e collare!

Esce Carrillo, e quattro servi.

CARRILLO I ferri sono già pronti

e la gente valorosa.

LISARDA Metteteli al fuggitivo.

SERVO Su, Sancho! Con molta forza,

dicono che è vigoroso.

LISARDA Incatenatelo, e andiamo.

FELISARDO Che tremenda confusione!

TIBERIO Non ne vedo la ragione.

BELISA Io la vedo benissimo.

Se ne vanno e restino con Felisardo i servi.

FELISARDO Forza, cani!

CARRILLO Allora, pensi

di difenderti?

FELISARDO L’ingiuria

Page 89: Los Melindres de Belisa Italiano

il mio valore non soffre,

ma che siate gente vile.

Lo spingono a schiaffi y lo legano, e alla fine a terra gli mettono il collare.

FELISARDO Troppi, alla fine ho ceduto.

SERVO 2 Arrenditi, Maometto!

FELISARDO (Cielo, chi mi adora prende

su di me questa vendetta?)

SERVO 3 Su, cagnaccio, sta’ tranquillo!

SERVO 4 Martella bene.

CARRILLO È ben messo,

e non se lo toglierà

facilmente.

FELISARDO Adesso posso

dire che è arrivato il male

all’estremo che poteva.

SERVO Già sa che è venuto il giorno

di essere franco e sincero.

CARRILLO Entrate in questa taverna.

Delle olive porterò,

non finiremo a digiuno.

SERVO 2 Io servirò da lume.

Se ne vanno e resta solo Felisardo con il collare chiuso.

FELISARDO Crudele amor, atroci vessazioni

dopo tanto scompiglio e tanta pena?

A che serve alla gola la catena

di chi mai rifuggì le prigioni?

Page 90: Los Melindres de Belisa Italiano

Ferro, per premio, dai alle passioni?

Empio padrone, l’eccesso mi aliena

la punizione supera la pena,

e quando servo bene, mi imprigioni.

Che alloro, amore! Bella preda afferri!

In un soggetto fermo al mutamento,

rancore, lacrime, collare e ferri.

Penso che mi sarà da ammonimento

che, avvicinando ai miei occhi i ferri,

del motivo non giunga al pentimento.

ATTO TERZO DE I CAPRICCI DI BELISA

Escono Eliso e Lisarda.

LISARDA La rabbia, Eliso, reprimi.

ELISO In che guerra lo vincesti,

Lisarda, che lo trattasti

come un barbaro bottino?

Il collare ad uno schiavo

onorato, e appena tuo?

Che gli farai fra un mese?

LISARDA Questa folle idea è nata

a mia figlia la pazza,

per paura che fuggisse.

ELISO Ma puoi rimproverarla.

Dio, Lisarda, ha trovato

un bel padrone lo schiavo

dal benessere che aveva!

Page 91: Los Melindres de Belisa Italiano

Un giorno tu scoprirai

chi è.

LISARDA Ne lodo le doti

e do la colpa a Belisa.

ELISO Che sfizio è marchiare un uomo

che se ne sapessi il nome,

benché l’aspetto ti avvisi,

ti muoveresti a pietà?

Ora va’ a rimproverarla.

LISARDA Lo terrò in palmo di mano.

ELISO Trattate bene chi tanto

lo merita e forse un giorno…

LISARDA Allora, dimmi chi è?

ELISO So che fra poco saprai

che cosa soffre chi ama.

LISARDA Mi metti in gran confusione.

ELISO Non devi chiedermi altro.

Presto, Lisarda, saprai

importanti cambiamenti

LISARDA Amore! Se fosse vero

il sospetto che ho avuto,

oggi a questo finto schiavo

dichiaro la volontà.

Se ne va Lisarda, ed esce Carrillo, lacchè.

CARRILLO Non so chi può sopportare

donna così fastidiosa.

ELISO Che succede?

CARRILLO Poco o niente.

Page 92: Los Melindres de Belisa Italiano

Niente si può definire

quello che è soltanto vento:

i capricci vento sono...

ELISO Non per la passione mia,

anche se il vento è elemento

che in fuoco suole mutarsi,

di tal vento è il mio fuoco.

CARRILLO Mi dispiace, sei cieco.

ELISO Premesso che gelerebbe

nei capricci quest’amore,

come gelo di quel fuoco

tutto divampo e ne soffro.

CARRILLO Se non andassi, signore,

tanto in fretta per Tiberio,

belle cose ti direi.

ELISO Sono di Belisa?

CARRILLO Sappi

che alla fanciulla Belisa,

quella che una caramella

spezza in due per mangiarla,

alla quale vidi fare,

per aver visto una rana,

due salassi in un’ora,

sono presi svenimenti

che, come il sole dai raggi,

mostrano che ama lo schiavo.

E standosene svenuta,

devono chiamarlo o muore.

E tutto para nel fatto

che la bambina glassata

Page 93: Los Melindres de Belisa Italiano

prende la mano allo schiavo,

e dice che il cuore sente

sollievo grazie alle unghie.

ELISO Molto lodo la virtù

di Pedro, che è medicina

di Belisa, se non è

che ad amare si dispone

quello che non può volere.

CARRILLO Perché no? È un uomo?

ELISO Sì,

in fondo uno schiavo è un uomo.

CARRILLO Beh, se non lo intralcia il nome,

sta certo di quel che dico

che ho osservato che la adora,

anche se si finge stanco

di essere sempre occupato

a curare la signora.

Ma è uomo ed è amato,

lei bella, lui giovane.

Non mangiare questo cibo

tanto da bestia sarebbe,

che l’unghia le avrebbe dato

un maggiore giovamento.

Non vedi che cambiamento

in chi la fenice rara

scambiava per una gazza,

e il più bello per villano?

ELISO Castigo del cielo è.

CARRILLO Dice bene chi sostiene

che non c’è scelta peggiore

Page 94: Los Melindres de Belisa Italiano

di quella delle bizzose!

Desideri qualcos’altro?

ELISO Addio.

CARRILLO Addio.

Se ne va.

ELISO Non posso

credere che mi tradisca

un amico che stimavo!

Lo merito, Felisardo?

Mi tradisci in questo modo?

Possibile che, scordata

Celia, tu voglia Belisa?

Esce don Juan.

JUAN È rimasto qui?

ELISO Tu sei

nobile, amico, onorato?

JUAN Eliso mio!

ELISO Don Juan!

JUAN Che schiava è questa che qui

mandasti?

ELISO (Bene!)

JUAN (Ahimé!)

ELISO (Sembrano tutti d’accordo

per rovinarmi l’onore.)

A te piace?

JUAN E così tanto

Page 95: Los Melindres de Belisa Italiano

che mi spavento che viva

un uomo dopo che è morto.

Me la potresti lasciare?

Me la venderesti?

ELISO (Certa

e veloce la vendetta

sarà per questo cammino)

La ami?

JUAN Mai nella vita

mi ero visto in questo triste

stato; tanto che ho pensato,

se dimentico chi sono,

vedendola riluttante

a cedere, di sposarla;

e non appena sarà

consorte, darmi la morte,

o fuggire dove mai

sarò visto da nessuno.

ELISO Giacché a servirla ti spinge

amore, e pazzo ti rende,

solo posso dirti che

è donna tanto importante

che non le nascesti al pari.

JUAN Non è turca?

ELISO Adesso dirti

chi è lei proprio non posso.

Basti dirti che indovini

se combini il matrimonio.

JUAN Posso sposarmi con lei?

ELISO Me ne vado per non dirti

Page 96: Los Melindres de Belisa Italiano

chi sia.

JUAN Aspetta.

ELISO Non posso,

ho paura di dir troppo,

te ne parlerò più tardi.

Se ne va Eliso.

JUAN Non invano ti adoravo,

– bene dell’anima mia! –,

perché l’anima avvertiva

ciò che io non sapevo.

Che bellezza! Che fortuna!

Esce Lisarda.

LISARDA Che bellezza? E che fortuna?

JUAN Perché il cielo mi darà

una speranza sicura,

di esser stato Pigmalione,

perché è diventata donna

quella che ieri era pietra

per la fama e per l’onore.

Madre, sono già sposato,

non chiedetemi con chi,

che so che vi piacerà,

se Eliso non mi ha ingannato.

Preparate, madre mia,

casa e gioielli a una nuora,

che se il sole avesse figli,

Page 97: Los Melindres de Belisa Italiano

si vanterebbe di lei.

Riposerete, signora,

dell’ansia del mio stato,

il cielo moglie mi ha dato.

Non domandatemi adesso

chi, né per chi, né perché:

il chi, è il bene che ho veduto;

il per chi, sarà per me;

il perché, perché l’ho amata.

E sarà in questa maniera

come e quando finirà:

come, come sa l’amore,

quando, quando Dio vuole.

Se ne va.

LISARDA Che enigmi, che assurdità

son questi? Che folle errore

dei consigli dell’amore?

Però tutte sono strade

per venire a conoscenza

che son falsi questi schiavi.

Oh pensieri temerari,

prendiamo una decisione.

Questo schiavo è un cavaliere:

se l’adoro, cosa aspetto?

Esce Belisa, furiosa, e Celia e Flora tenendola.

BELISA Chiamate quel cane moro

Page 98: Los Melindres de Belisa Italiano

dal quale aspetto rimedio.

Presto, presto, che mi opprime

il cuore violentemente.

LISARDA Che succede?

CELIA La passione

che la schiaccia, e la costringe

ai mancamenti che vedi.

BELISA Chiamate Pedro, nemiche.

LISARDA Figlia, che cosa ti affanna?

Cos’è?

BELISA Non vede cos’è

questa forza del sentire,

questo forzato tacere?

CELIA A chiamare Pedro andrò.

BELISA Non tu; può chiamarlo Flora.

FLORA Allora vado.

Se ne va.

CELIA (Che piaccia

a Felisardo star qui!)

BELISA Madre, si affligga per me.

LISARDA Cosa c’è?

BELISA La morte aspetto.

LISARDA Cosa senti?

BELISA Un non so che

che mi colpisce nel cuore

con una certa passione

che si sente e non si vede.

Ho nel cuore un insettino,

Page 99: Los Melindres de Belisa Italiano

che mi scava e mi fa male,

come un granello di sale,

ma anche più piccolo credo.

Ho il cuore così bambino,

che piange per ogni cosa.

Madre bella, madre mia,

senta, guardi che la sgrido

perché non mi ha accontentato.

LISARDA Triste, che ti posso fare,

dato che il cuore si deve

con epittime curare?

Spendi i miei averi in giacinti,

in perle, oro e coralli.

BELISA Non vede che questi mali

sono di tipo diverso?

Madre, mi faccia una culla,

dove dondolare il cuore,

che dorma nella passione

che mi affligge e mi disturba.

Compri per me un pastorello

e le scarpette dorate,

mangi confetti dipinti.

LISARDA Vaneggi?

BELISA Parli pianino,

o penserà che è il babau.

CELIA Sarà quel cuore di prima

con le scarpe ed il pastore.

(Che capricci!)

Escono Flora e Felisardo.

Page 100: Los Melindres de Belisa Italiano

FELISARDO Sto impazzendo.

FLORA Porta pazienza, che sei

medico della fanciulla.

FELISARDO Devo stare dietro a lei,

avendo tanto da fare?

Siamo messi proprio bene!

Chi i cavalli pulirà?

LISARDA Possiamo lasciarli soli.

CELIA (Per lo meno mi nascondo.)

LISARDA Siediti su questa sedia.

E tu, Pedro, va’ a parlarle.

FELISARDO Ma come posso curarla?

Mi sorprende il tuo inganno.

Sono forse la gran bestia?

Che la cura con le unghie?

LISARDA E per te questo è un disturbo?

FELISARDO Che bel medico vi danno:

la vostra salute è in mano

a chi accudisce i cavalli.

LISARDA Hai una grande virtù.

Ora potete lasciarli.

Flora, pensa alle faccende,

io parlerò a Tiberio.

Se ne vanno Lisarda e Flora, e si nasconda Celia.

CELIA (Cielo, sono qui nascosta,

fa’ che questo inganno intenda.)

FELISARDO Su, dato che sono qui,

Page 101: Los Melindres de Belisa Italiano

che devo fare?

BELISA La mano.

FELISARDO (Ti capisco, amor tiranno;

ma cosa vuoi da me?

Adoro Celia, detesto

questo capriccio e mi arrabbio.)

Già la vostra mano ho preso.

BELISA (Aiuto, amore, non fiato.)

FELISARDO Mi vergogno che tocchiate

la mano tanto callosa,

che per strigliare i cavalli

è diventata così.

BELISA Mi dà benessere, Pedro.

FELISARDO Se benessere vi do,

come si spiega il collare?

A far del bene miglioro?

Perché così mi trattate,

se il vostro medico sono?

BELISA Perché se tu te ne vai,

senza di te morirò.

FELISARDO A quale schiavo innocente

marchi e collare hanno messo?

BELISA Gesù! Stringimi, su, presto,

e non chiedermi discolpa.

Qui, qui, che dolore forte!

FELISARDO Che succede vostra grazia?

BELISA Che grazia concederei

a chi neppure favori

chiede.

FELISARDO Cioè?

Page 102: Los Melindres de Belisa Italiano

BELISA Non lo so.

Mi entrano delle cosine

dentro gli occhi, piccoline,

che appena il sole le vede;

entrano attraverso gli occhi,

e con dolce alterazione

vanno a pizzicare il cuore.

FELISARDO Che pena!

BELISA Per loro.

FELISARDO Provo

più pena per me, con questo

collare per colpa vostra.

BELISA Questo no deve inquietarti,

anch’io per te lo porto.

(Che ho detto? Che sto facendo?

Ero pazza, e sono sciocca.)

Che disgrazia! Sono morta!

Stringi questa mano, presto!

FELISARDO È svenuta. Ma è possibile?

Sarà stata la vergogna;

è facile da capire

che tipo di male abbia.

Povero me, che farò?

Che rimedio le darò?

Esce Celia.

CELIA Un rimedio le può dare

vostra grazia.

FELISARDO Io? Come?

Page 103: Los Melindres de Belisa Italiano

CELIA Chi le ha concesso la mano,

cosa può negarle ormai?

FELISARDO Che sentimento insensato!

CELIA Insensato, ma non frivolo.

Felisardo! Cosa fai?

Non credere che starò

dove mi provocherai

senza regole e sfrenato.

Don Juan mi ama e farò in modo

che tu mi veda con lui.

FELISARDO In culpa morte darai

chi per la tua si vede

in tante persecuzioni.

Questa pazza capricciosa,

tesoro mio, è bramosa

che ne intenda i desideri.

E senz’altro perché sa

o sospetta quel che sono.

Mi costringono a star qui:

sono medico per forza.

Mi ha afferrato questa mano,

ed il diamante che vedi

mi ci ha messo. Non restare

arrabbiata con me invano,

che io te lo presento

come tributo che l’anima,

del suo vano squilibrio,

rende alla tua bellezza.

Prendi il diamante, tesoro,

e va’, che non torni in sé.

Page 104: Los Melindres de Belisa Italiano

CELIA Devo andarmene? Nemmeno

per tutto l’oro del mondo!

Prenditi il tuo diamante.

FELISARDO Vorresti che uscissi io?

CELIA Sì, che se sviene d’amore,

troverà in te la pietra

e in me la disillusione.

FELISARDO Vado, che è legge per me

ciò che vuoi.

Se ne va Felisardo.

BELISA (Cosa sento?

Che aspetta il mio tranello?)

Fuori di qui! Sono morta!

CELIA Cosa succede, signora?

BELISA Nube della mia gioia

e del sole che ravviso!

Madre, madre! Flora! Gente

di casa! Su, forza, servi!

Esce Lisarda, Flora, Carrillo.

LISARDA Che succede? Tristi pene?

Un capriccio o un accidente?

BELISA Non è un capriccio.

LISARDA Cos’è?

BELISA Ora vedrete chi sono

gli schiavi, e se è giusto dare

loro il castigo che chiedo.

Page 105: Los Melindres de Belisa Italiano

Conoscerete il diamante

che comprai per cento scudi.

CARRILLO Di’ di più, stiamo pendendo

dalle tue labbra, muti.

BELISA Ero qui svenuta, e Zara

mi si avvicina alla mano

e prende il mio diamante.

CARRILLO Oh, cagna simulatrice!

Mostra la mano.

LISARDA Tu, Zara,

ti metti a fare la ladra?

CELIA Signora…

CARRILLO Zitta, cagnaccia!

FLORA Ladra! Chi l’avrebbe detto?

LISARDA Che scusa puoi fornire?

BELISA Se non la dai a Carrillo,

se chiedi di perdonarla,

se non ordini torture,

dammi subito per morta.

LISARDA Carrillo.

CARRILLO Signora?

LISARDA A te

la do.

Se ne vanno Lisarda e Flora.

CARRILLO Lascia fare a me.

CELIA Signora…

BELISA Deve bruciare.

Page 106: Los Melindres de Belisa Italiano

[Se ne va Belisa.]

CARRILLO Vostra grazia, come vede,

si trova in mio potere.

CELIA Allora, che vuoi fare?

CARRILLO Questo adesso lo vedrà.

Si spogli.

CELIA Ma sei in te?

CARRILLO Cagna, ringrazi che piacque

alla fortuna che un boia

nobile trovasse in me,

e sappia che ci saranno

frustate e grasso bollente.

CELIA Sei un uomo?

CARRILLO Sì, lo credo.

CELIA Sai che sono una donna?

CARRILLO Questo adesso lo vedremo.

Si spogli.

CELIA (È venuto il tempo

di parlare.) Felisardo!

CARRILLO Dà vano fiato alle trombe.

CELIA Felisardo, sposo mio!

CARRILLO Con Maometto sarà.

Basta.

Esce don Juan.

JUAN (Dovessi anche andare

a Roma, nel mio errore

insisterò. So chi è.)

Page 107: Los Melindres de Belisa Italiano

CELIA Don Juan!

JUAN Che sta succedendo?

CARRILLO Quando saprai, vedrai

che ho motivo e permesso.

Il diamante che Belisa

dall’orafo comprò ieri

l’ha rubato questa cagna,

sì, quella dagli occhi onesti.

Mi hanno detto di frustarla,

io, come vedi…

Sguaini la spada.

JUAN Cane!

Ad un angelo?

CARRILLO Signore.

Se è un angelo, sta’ tranquillo,

perché se spiriti sono

come vedi, senza corpo,

non posso averla oltraggiata.

JUAN Villano, ti ucciderò!

CARRILLO Tiberio! Lisarda! Flora!

Belisa!

CELIA Basta, vi prego,

che era un ordine davvero.

JUAN Per voi, signora, smetto.

Che furia, che crudeltà,

che invidia è questa? Occhi belli,

vendicatevi sui miei,

colpitemi con la spada.

Page 108: Los Melindres de Belisa Italiano

Eccola. Datemi mille

morti: le merito tutte.

CELIA Signore, fatemi spazio,

che ho paura di Lisarda.

Lasciate stare, signore;

se vi trovano con me

soli, senza testimoni,

ci saranno nuove prove.

Fatemi andare in cucina,

cedete.

JUAN Aspetta.

CELIA Non posso.

Se ne va Celia.

JUAN Che crudeltà! Mi sorprendo

che mi sfuggiate, se giungo

mentre un infame lacchè,

obbedendo ad un comando

di una donna, che mi è madre,

tenta un tale sacrilegio

contro un’immagine fatta

così perfetta dal cielo?

Giacché sarà mia moglie,

vi disinganno, e così

presto da meravigliarvi

e non trovare rimedio.

Esce Tiberio, e Lisarda.

Page 109: Los Melindres de Belisa Italiano

TIBERIO Don Juan, che stai dicendo?

JUAN Ascoltate ciò che dico,

visto che siete coloro

a cui devo rispetto.

Qua avete lasciato un uomo,

che, se non fuggiva, avrebbe

pagato il prezzo opportuno

per la folle sfrontatezza,

affinché frustasse Zara.

Ma sappiate che non voglio

che nessuno metta mano

su mia moglie.

LISARDA Che cosa?

JUAN È mia moglie.

TIBERIO Sarebbe

meglio portarti, don Juan,

all’istante al manicomio.

JUAN Non sono pazzo, Tiberio.

TIBERIO E può parlare così

un uomo saggio e sensato?

Pazzo, villano, insolente,

stavo per prenderti…

JUAN Calmo!

TIBERIO …a schiaffi, per colorarti

di vergogna il volto, visto

che da te non arrossisci .

JUAN Parla con rispetto, che

se non fossi mio zio…

Se ne va don Juan.

Page 110: Los Melindres de Belisa Italiano

TIBERIO A me?

LISARDA Lascialo, ti prego,

perché se vuole sposarsi

con la schiava, voglio anch’io

sposarmi con uno schiavo.

TIBERIO Cosa vuoi?

LISARDA Vendicarmi.

Tutti i beni voglio dargli.

Oggi Pedro sposerò,

perché non sopporto più

la sfrontatezza di Juan

e i capricci di Belisa.

TIBERIO Sei sciocca quanto loro.

Ma voglio dirti un rimedio

che funzioni con entrambi

per calmarne la pazzia

e metter loro paura.

LISARDA Come?

TIBERIO Lisarda, a Madrid

vive un certo cavaliere

che si chiama Felisardo,

che sembra in ogni dettaglio

questo Pedro, schiavo tuo,

che, se messi accanto, credo

che chi meglio li conosce

non li riconoscerebbe,

avendo un vestito uguale.

Dato che i marchi di Pedro

sono falsi, ed il collare

Page 111: Los Melindres de Belisa Italiano

si può mettere e levare,

fallo vestire elegante

in segreto in casa tua

e di’ che viene a vederti,

con me, che me ne interesso.

E fingendo la scrittura

del matrimonio trattato,

spaventandoli e frenando

i desideri dell’uno

ed i capricci dell’altra.

LISARDA Buono mi sembra il consiglio,

ma potranno ravvisare

che è Pedro.

TIBERIO Persino meglio,

perché penseranno pure

che con inganno segreto

dai a uno schiavo gli averi.

LISARDA Sì, ma prima è necessario

istruire Pedro in tutto.

TIBERIO Vado a parlargli.

LISARDA Va’ pure.

Oh, cielo, senza sapere

come, ho trovato rimedio.

Sospetto che questo schiavo

sia proprio il cavaliere.

Mi dispongo a nozze finte

con questo raggiro, mentre

io davvero mi sposo,

perché, se all’anima credo,

chi non dubita che Pedro

Page 112: Los Melindres de Belisa Italiano

sia questo Felisardo?

Se ne vanno ed escono Belisa e Flora.

BELISA Porta qui delle candele.

FLORA Le ho preparate, signora.

BELISA Porta uno scrittoio, Flora.

FLORA Vuoi scrivere?

BELISA Sì e no,

perché se voglio affidare

le mie idee alla carta,

quale penna scriverebbe

sentimenti tanto strani?

FLORA Com’è andata la questione

di Zara che ti ha angosciato?

BELISA Io ho finto di svenire,

per dare all’anima forza,

quando mi ha dato la mano,

gli ci ho riposto il diamante.

FLORA A Pedro?

BELISA Perché potesse

capirmi così il villano;

ma non mi volle capire,

e quando è giunta gelosa

quella schiava rigorosa,

quel demonio o quella donna

che nascosta ci guardava,

lui le ha dato il diamante,

immaginando che io,

Flora, fossi lì svenuta.

Page 113: Los Melindres de Belisa Italiano

Io, con la giusta rabbia

nata per il loro amore,

finsi che mi derubasse

lei, come un indennizzo.

Eppure non l’ho spuntata

con il castigo previsto.

FLORA Don Juan ha avuto la colpa

che non la abbiano frustata.

Però guarda che ti sbagli

pensando che Pedro intenda

il tuo amore, perché

si tutela, che soltanto

a segni ti sei esposta.

E in amore disuguale,

se non scegli i mezzi giusti

per proteggerlo e mostrarlo,

mai verrà a conoscenza

del tuo amore.

BELISA Se io,

Flora, sapessi che Pedro

fosse chi penso che sia,

credo che avrei il coraggio

di dirgli in quale rigore

mi tiene il geloso amore.

FLORA Sempre la luce del giorno

fugge il nobile pudore.

Notte è già, l’oscurità

dà per ogni libertà

il doppio della licenza.

Parlagli nel buio, e digli:

Page 114: Los Melindres de Belisa Italiano

“Pedro, son io, ti amo”.

BELISA Tengo presenti i capricci

che ho avuto fino ad ora.

Però se per castigarmi

l’amore ha permesso questo,

se gli oppongo resistenza

armi gli darò per darmi

la morte. Ma, sai cosa

fare quando arriva Pedro,

perché possa superare

questa vergogna? Far finta

che pulendo le candele,

Flora, una ti si spenga.

FLORA Sì, però l’altra?

BELISA Nessuna

luce accesa rimarrà,

che quella dell’intelletto

inoltre dovrò offuscare

affinché possa riuscire

a svelare ciò che penso.

Ma ritirati da qui,

che questi sono gli schiavi.

Al telone. Esce Celia, e Felisardo.

FELISARDO Questa determinazione,

Celia, mi disturba molto.

CELIA Fermati e pensaci bene.

FELISARDO Io mi voglio scoprire,

non vedo perché aspettare

Page 115: Los Melindres de Belisa Italiano

che presto o tardi il castigo

di oggi mettano in atto,

e che un villano lacché

metta la mano sugli occhi

che in luce sfidano il sole.

CELIA Ma prima pensaci bene.

FELISARDO Che devo aspettare se

mi hanno appena raccontato

che il cavaliere navarro

è andato alla prima messa,

come fa chi partorisce?

Ed inoltre sono stanco

delle pene che ho sofferto.

Mangio male, dormo peggio,

indosso questo collare,

che se non fosse per te

mai lo avrei accettato.

Ieri – pensa che vergogna! –,

mi hanno fatto andare al fiume.

CELIA Guarda, Felisardo mio,

che la fortuna comincia

da un avvenimento ostile

e ne seguono altri mille.

Riconosco la viltà

dell’abito, ed i travagli;

ma considera che in me

non è minore la pena.

FELISARDO Allora è meglio soffrire?

CELIA L’anima dice di sì.

Esci dalla stanza adesso,

Page 116: Los Melindres de Belisa Italiano

che c’è lì Belisa.

BELISA Aspetta,

Pedro.

FELISARDO Devo lavorare.

CELIA Aspetta.

FELISARDO Arrivo tremando.

BELISA Non andartene, che quando

mia madre se ne andrà

devo parlarti.

CELIA Ahimé!

FELISARDO Che cos’hai?

CELIA Non lo vedi?

FELISARDO Gelosia.

CELIA Sono forse

di pietra?

FELISARDO Pensa, tesoro,

per tutto l’oro del mondo

dirò a tutte quante no.

Escono Lisarda e Tiberio.

LISARDA Questo dicono!

TIBERIO È don Juan

giovane, non mi sorprendo.

LISARDA Di più mi ha detto Carrillo.

TIBERIO Cosa?

LISARDA Si è messo d’accordo

con i suoi amici pazzi

di rapire questa schiava.

FLORA (Non puoi parlargli ora,

Page 117: Los Melindres de Belisa Italiano

che ci sono testimoni.)

BELISA (Zitta, che l’amore sa

trovare il sistema giusto.)

FLORA (Allora esegui il rimedio,

perché si calmi il dolore.)

BELISA Flora!

FLORA Sì, signora?

BELISA Avvisa

le candele.

FELISARDO (Questa pazza

le candele sporche avvisa.)

FLORA (L’amore è tutto prudenza.)

BELISA L’hai uccisa?

FLORA Per tagliarla

bassa, ho ucciso la candela.

BELISA Non sai farlo?

FLORA Non so

avvisarla e so ammazzarla,

che chi ammazza non avvisa.

Con quest’altra accenderò.

BELISA Aspetta, e ti insegnerò

come si avvisa.

FLORA (Oh, che risa!)

Hai ucciso anche quest’altra.

LISARDA Che succede?

TIBERIO Siamo al buio.

LISARDA Come?

FLORA Le candele abbiamo

ucciso per avvisarle.

LISARDA (Questa è una buona occasione

Page 118: Los Melindres de Belisa Italiano

per arrivare allo schiavo.)

BELISA (Ora voglio dichiararmi,

ora svelo il mio amore.)

FELISARDO (Mentre accendono le luci,

voglio avvicinarmi a Celia.)

CELIA (Nessuno può ostacolarmi

fra chi vuole il mio male,

mi avvicino al mio amore.)

Vadano a poco a poco, Belisa da sua madre, Celia da Flora, e Felisardo da Tiberio.

LISARDA Tesoro mio! Mi ascolti?

BELISA Che vuole un amore fermo

se non che anche tu l’ascolti?

Felisardo a Tiberio.

FELISARDO Amore! Non arrabbiarti

per questa pazza richiesta.

TIBERIO Dici a me queste parole?

FELISARDO Dunque non sei convinta?

TIBERIO Credo proprio che Juan

farà qualunque follia.

FELISARDO Quelle di Belisa penso

che più pena mi daranno.

Celia a Flora.

CELIA Tesoro, ti ostini a farmi

ingelosire?

Page 119: Los Melindres de Belisa Italiano

FLORA Chi è?

CELIA Chi sarà mai? Non vedi?

FLORA (Che bizzarro malinteso.)

CELIA Fallo per me, non parlarle.

FLORA A chi non devo parlare?

Lisarda a Belisa.

BELISA Non osavo dichiararmi,

ma ora niente impedisce

di dirti quello che penso.

LISARDA Dio sa quel che ho passato

per aver dissimulato

la forza del mio strazio.

Felisardo a Tiberio.

FELISARDO Mi vuoi dare la mano?

TIBERIO Darti la mano? Perché?

FELISARDO Non adirarti, non è

la tua ira in mano mia.

TIBERIO Su, candele! Che succede?

Lisarda, non riconosco

né vocaboli né voce.

BELISA Rischio la reputazione!

Dammi una mano.

LISARDA Ed entrambe.

FELISARDO Non vuoi darmi la mano?

TIBERIO Su, candele!

Page 120: Los Melindres de Belisa Italiano

Esce Carrillo con una torcia, illuminando don Juan.

CARRILLO Dove vai?

JUAN A fare il pazzo, per Dio.

Che fate tutti così?

TIBERIO La luce stiamo aspettando.

BELISA (Con mia madre parlavo;

e con questo ho detto tutto.)

LISARDA (A mia figlia ho svelato

di amare lo schiavo mio;

ed anche lei mi ha detto

di aver la stessa premura.)

FELISARDO (Stavo parlando a Tiberio

e gli facevo la corte.)

TIBERIO (Ciò che prima non capivo,

perché pensavo a Lisarda,

era che Pedro, lo schiavo,

amoreggiava con me.)

CELIA (Oh notte, madre di errori!

Adesso mi rendo conto

che amoreggiavo con Flora.)

LISARDA Perché vieni come un greco

a incendiare Troia?

JUAN Dammi

la mia sposa, signora,

che questa notte la devo

portare dove vedrai

che, se tu sposarti vuoi,

anch’io voglio sposarmi,

che più ammissibile è.

Page 121: Los Melindres de Belisa Italiano

LISARDA Va’, Flora, e rinchiudi Zara.

JUAN Rinchiudere?

TIBERIO Ascolta e pensa.

JUAN Chi pensa con la passione?

LISARDA Anche tu, Pedro: con Flora

sorveglia Zara.

FELISARDO D’accordo,

perché ciò che fa don Juan

è cosa ingiusta, signora.

JUAN Anche tu, cane?

FELISARDO Io sono

cane di questo orto solo,

e mentre guardo la porta

e sto in sua difesa,

nemmeno saltando i muri,

entrerete e coglierete

il frutto che pretendete

e vuole quel pazzo amore.

Che in questo orto ho seminato

una verde aspettativa,

nella vendetta vedrete

quello che farò per lei.

Se il cane ferito scorda

ogni padrone, vedrete

che cane vi morderà:

rabbioso è amore geloso.

Flora e Felisardo portino via Celia.

JUAN Lasciate che questa folle insolenza

Page 122: Los Melindres de Belisa Italiano

castighi in questo barbaro villano.

TIBERIO Don Juan, fermo, guarda che non è giusto

che di sangue, età e giudizio tu perda

il rispetto.

JUAN Non sono stato vecchio;

ma tu giovane sì, e sai che può

fare follie l’amore da giovani.

Ed io non so lo stretto cammino

in cui mi metterebbe il dovere.

LISARDA Non rispondergli, trattalo da pazzo.

JUAN Dammi mia moglie.

BELISA Anche se ho taciuto,

non mi manca, fratello, il dispiacere

dovuto a una simile sfrontatezza.

Che sposa deve darti?

JUAN Sposo Zara.

BELISA Zara, una schiava?

JUAN Dato che la chiedo,

so chi è.

BELISA Se sai qualcosa in più

di ciò che tutti sappiamo di questa

turca, agisci da saggio, e come nobile

soddisfa all'esterno i tuoi bisogni.

JUAN Se vi porto qui chi vi dirà quello

che dico, che direte?

TIBERIO Se qualcuno

che abbia credito, ci disingannasse,

e ci sembrasse giusto il matrimonio

con una donna che ha sul viso un marchio,

io stesso te la darò stanotte.

Page 123: Los Melindres de Belisa Italiano

JUAN Va’, Carrillo, e chiama Eliso. No aspetta,

andiamo insieme, che perfino il padre

porterò qui.

CARRILLO Signore, cosa fai?

Per Dio, che offendi il tuo lignaggio.

JUAN Infame, vuoi che ti uccida?

CARRILLO Questa

luce non ti mostra l’insensatezza?

JUAN L’amore è luce.

CARRILLO Lo ammetto, ma guarda

che questa torcia illumina con questa

cera, e di lei si alimenta; guarda

che poi, girandola verso terra,

la stessa cera che le dà la vita

è quella che la uccide e la confonde.

JUAN Un filosofo lacché, voglia il cielo

che ti tagli le gambe! Va’ per primo.

CARRILLO Che luce illuminerà un cieco amante?

Se ne vanno Carrillo e Juan.

TIBERIO Buona occasione, Lisarda, mi sembra

perché tu faccia il falso matrimonio.

LISARDA Muoviti, e fa che Pedro si trasformi

in Felisardo, e che all’appuntamento

venga, che calmerò i miei figli.

TIBERIO Vado, che riconoscerlo sarà

difficile senza marchi e collare

e con l’abito elegante che ho pronto.

Page 124: Los Melindres de Belisa Italiano

Se ne va Tiberio.

LISARDA (Con quest’inganno ingannerò Tiberio,

poiché pensa che punisca i figli,

mentre voglio sposarmi con un uomo

che oramai ha solo di schiavo il nome.)

Sai dove va Tiberio?

BELISA Forse a chiamare le guardie?

LISARDA Tu non sai che mi sposo?

Non hai inteso il mistero?

BELISA Tu ti sposi?

LISARDA Questa notte

lo aspetto all’appuntamento.

BELISA E chi è?

LISARDA Un cavaliere.

Già va Tiberio in carrozza

per venire qui con lui.

BELISA Ci vuoi dare un tormento?

LISARDA Tormento? Presto vedrai

se non lo provo per lui.

Voi mi date il tormento

coi vostri pazzi capricci,

vorreste cavarmi gli occhi

dopo che vi ho messi al mondo.

Mi avete sfinito ormai:

tu, con questi capriccetti,

mangiando gesso ed argilla,

sempre occlusa e salassata,

e l’altro disobbediente,

chiedendo lussi e gioielli,

Page 125: Los Melindres de Belisa Italiano

e versando a piene mani

l’oro, e senza calcolare

gioco, cavalli, puttane…

Ed ora vuole sposarsi!

Ma tutto adesso è finito:

non è più tempo di scherzi.

Basta con la madre dolce,

non piango né mi consumo.

Anche fosse di uno schiavo,

sarà una cosa più onesta.

Essendo giovane, voglio

avere chi pensi a me:

sono ricca.

BELISA Hai ragione,

ma ascoltami.

LISARDA Sto ascoltando.

BELISA Madre, madre mia,

di me ti lamenti

perché capricciosa:

è la verità.

Facevo i capricci,

così sono nata;

ma lascia alle giovani

i fiori d’aprile.

E voi, signora,

che potreste stare

fra gli aristocratici

nipoti del Cid,

che al sei o al sette

(anche settemila)

Page 126: Los Melindres de Belisa Italiano

vi è toccato l’asso,

e lo nascondete,

le età confondete

e come me siete,

per cambiare in lussi

le gramaglie e il velo.

Se all’ebano nero

che sul capo vidi,

aggiungono i tempi

dei fili d’avorio,

frivolo mi sembra

sposarsi così.

E prima di me,

infame pensiero,

che dite vendetta.

Madre! Riflettete

che, se sbadigliate,

segnale di sonno,

queste debolezze

scaricate a me;

con carne e appetito,

cercate prezzemolo.

L’erbetta del prato

vi ha fatto grugnire;

avete nitrito:

l’ha udito il ronzino.

Inventate scuse

per non digiunare.

A festa finita,

si mangiano avanzi;

Page 127: Los Melindres de Belisa Italiano

volete un compagno,

inquieta vivete,

non esiste rosa

che non abbia spine.

I pezzi d’argilla

che dite di me

vi fanno da blocco:

volete morire.

Fate come chi

ad un gatto dice

con la bocca: “va’”,

e con gli occhi: “vieni”.

Sembrate formica;

la vecchiaia, infine,

vi ha messo le ali,

ridere farete.

Congratulazioni,

se così sarà.

Però riflettete,

e questo ascoltate:

se è vecchio anche lui,

unirete insieme

due monti freddi:

che vita infelice!

Se lui è un ragazzo,

dovreste sapere

che fune sarete

di un equilibrista,

coi piedi a momenti

vi si appoggerà

Page 128: Los Melindres de Belisa Italiano

per far mille salti

nell’aria leggera.

Con i vostri averi

mangerà pernici,

vestirà di tela

qualche serafino.

Lo faranno Adone

dee di Madrid,

che i migliori alfieri

mutano in pedine.

Al cuore vi parlo;

ma voi a me, che?

A chi vuole fare,

a che serve dire?

Escono Tiberio e Felisardo molto elegante, senza collare e marchi.

TIBERIO Potete entrare sicuro,

che mi hanno dato il permesso.

FELISARDO Ancora non oso entrare.

TIBERIO Ma fatelo ricordando

che risponderete al nome

di Felisardo.

FELISARDO (Che strano!

Al vero nome mi dice

di rispondere.)

LISARDA Ci vuole

pazienza.

BELISA Contraddirai

la tua reputazione.

Page 129: Los Melindres de Belisa Italiano

Lo sto vedendo e non credo

che ti sposi.

TIBERIO È già arrivato

lo sposo.

BELISA (Cielo, che vedo?

Non è Pedro?)

FELISARDO Benché sia

guidato dal desiderio,

dico che il tuo valore

ha portato il mio amore.

LISARDA Mille volte benvenuto,

son io la fortunata

nel meritarvi, signore.

TIBERIO Si siedano gli sposini.

BELISA Tiberio.

TIBERIO Che cosa vuoi?

BELISA È vero che son sposati?

TIBERIO Sposati no, non turbarti,

ma sono promessi, penso.

BELISA Questo non è Pedro?

TIBERIO Chi?

BELISA Pedro, lo schiavo di casa.

TIBERIO Sei impazzita?

BELISA Anche tu.

Come? Si sposa con Pedro

mia madre?

TIBERIO Guarda bene,

perché questo è un cavaliere

che si chiama Felisardo.

BELISA Voglio osservarlo con calma.

Page 130: Los Melindres de Belisa Italiano

Certo che è lui. Che aspetto?

TIBERIO Osservalo meglio prima,

che Pedro è schiavo marchiato

sul volto.

BELISA Hai ragione,

mi hai disingannato,

anche se potrebbe darsi

che si sia tolto i marchi.

TIBERIO Come, se li ha nella carne?

Questa è una cosa da pazzi,

per tale sarai presa.

Escono Flora e Carrillo.

FLORA Dio, che il cielo mi assista.

Com’è bello il fidanzato!

CARRILLO Non ho visto in vita mia

una faccia tale e quale

a quella del nostro schiavo.

BELISA Flora.

FLORA Signora?

BELISA Ho finito

questa pazienza oltraggiata.

Non è Pedro?

FLORA Sì, signora,

gli somiglia molto.

BELISA Flora,

va’ a chiamare Pedro adesso.

FLORA Anche un cieco lo vedrebbe.

Suppongo che tua madre

Page 131: Los Melindres de Belisa Italiano

ami la forza e il valore

dello schiavo, e che ti imbrogli.

BELISA Cane, se si è innamorata

mia madre, e una pazzia

tale permette il suo onore

perso, non credere di

oltraggiarmi il sangue: tocca

a me farti fuori. Spazio!

FELISARDO Cosa succede?

LISARDA Una figlia

pazza che non ho rinchiuso.

Portatela via! Fuori!

BELISA Non sono pazza, tu sì,

che con un cane ti sposi.

FELISARDO Che tristezza!

BELISA Triste tu,

se di me ti prendi gioco.

Esce Celia vestita molto elegantemente, con uno scudiero e il manto.

CELIA Arrivo al momento giusto.

TIBERIO Questa dama è la madrina.

FELISARDO Vi ho tenuto questo posto,

benché per pegno divino

quello dell’anima cedo.

LISARDA Sedetevi qui, signora.

BELISA Ma non è Zara, la schiava?

Cagna…

TIBERIO Legate la pazza!

CELIA Signora, chi è l’insolente?

Page 132: Los Melindres de Belisa Italiano

LISARDA Non la ascoltate, scusate,

perché a forza di capricci

è sempre molto turbata.

BELISA Non è Zara? Che succede?

Ma, Zara, perché acconsenti,

essendo moglie di Pedro,

che si unisca a mia madre?

CELIA Per i capricci ha perduto

la testa?

BELISA Ma cosa accade?

Non sarei più una donna,

se io non mi vendicassi.

Cani, cosa fate?

FELISARDO Servi,

tenete là questa pazza!

BELISA Mia madre sposa Pedro?

Escono don Juan e Prudencio, padre di Celia, Eliso e la giustizia.

JUAN In casa c’è un matrimonio;

prego, starete nascosti.

FELISARDO Ah Celia, copriti! Tuo

padre ti viene a cercare.

ELISO Dov’è Felisardo?

FELISARDO (Questo

è Eliso, che cosa aspetto?)

GUARDIA Chi è Felisardo qui?

FELISARDO Sono io. Che volete?

GUARDIA È questo?

ELISO È lui.

Page 133: Los Melindres de Belisa Italiano

FELISARDO Tu, Eliso,

porti le guardie?

ELISO Ed è il giusto

castigo di un falso amico.

FELISARDO Io falso?

ELISO Non è chiaro,

se dato che ho chiesto io

di sposarmi con Belisa,

la sposi, come si dice

e come l’abito mostra?

FELISARDO Io?

ELISO E chi se non tu stesso?

E per rivelare il tuo

tradimento, non ne è indizio

averti lasciato come

schiavo, marchiato e venduto,

perché non fossi arrestato

per il passato delitto,

e ritrovarti vestito

da sposo, ricco e elegante?

FELISARDO Se scopri che questo è vero,

per l’inganno ti permetto

che la spada che mi uccida

tu la prenda fra le mie.

BELISA Perché neghi, Felisardo,

quel che sarà come è stato?

Con me ti sei sposato,

oggi ti sposi con me.

FELISARDO Io con te?

BELISA Neghi? Flora

Page 134: Los Melindres de Belisa Italiano

e Carrillo lo hanno visto.

ELISO Villano, neghi quel che hanno

visto due testimoni?

LISARDA Loro non dicono il vero,

che Belisa sta fingendo

invidiosa del marito

mio; così te la do,

Eliso, perché la sposi,

perché Felisardo è mio.

Celia si scopre.

CELIA Calma, signore, che io

lo ritengo mio sposo.

Son io la vera moglie,

lo dica lui.

FELISARDO Lo dico.

PRUDENCIO È Celia?

JUAN Sì, proprio lei.

PRUDENCIO Don Juan, vi chiedo perdono

della parola che ho dato.

JUAN Tutto il sentimento mio

si placa, perché mi vedo

beffate madre e sorella.

E se Eliso è cavaliere,

lo supplico che a Belisa

dia la mano.

BELISA D’accordo.

Scusa per lo sdegno chiedo,

e a Celia del trattamento;

Page 135: Los Melindres de Belisa Italiano

che Felisardo quest’oggi,

attuando il sogno suo,

non soffre più del castigo.

Se ci sarà la prigione,

voglio aiutarlo e aiutarvi

con il denaro.

GUARDIA Signori,

quel cavaliere ferito

sta bene. Solo rimane

far fare loro la pace.

FELISARDO Vada Tiberio e negozi

che sia il nostro padrino.

TIBERIO Verrà, ed io lo sarò

di Flora e del buon Carrillo.

LISARDA Io, giacché non mi sposo,

dando al servirvi principio

do fine.

BELISA Quanto ai capricci,

senato, chiedo perdono.

FINE.