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L’organizzazione turistica. Il quadro di riferimento. Excursus normativo: L. 863/1910: prima legge organica sul turismo L. 217/1983: "Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica" L. 135/2001: "Riforma della Legislazione Nazionale del Turismo“ L. Costituzionale n.3/2001: “Modifiche al Titolo V, Parte II della Costituzione”

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Page 1: Lorganizzazione turistica. Il quadro di riferimento. Excursus normativo: L. 863/1910: prima legge organica sul turismo L. 217/1983: "Legge quadro per il

 L’organizzazione turistica. Il quadro di riferimento. Excursus normativo:

• L. 863/1910: prima legge organica sul turismo• L. 217/1983: "Legge quadro per il turismo e

interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica"

• L. 135/2001: "Riforma della Legislazione Nazionale del Turismo“

• L. Costituzionale n.3/2001: “Modifiche al Titolo V, Parte II della Costituzione”

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La Riforma del titolo V parte II della Costituzione:

art. 117

Post Riforma

• Turismo e industria alberghiera sono di competenza esclusiva

delle Regioni

Ante Riforma  

• Turismo e industria alberghiera sono di competenza concorrente tra Stato e Regioni

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La Riforma della legislazione nazionale del turismo

  

L.135/2001

Principi ispiratori (art. 1)

• Novità introdotte:

- “Conferenza nazionale del turismo” (art. 3)

- “Promozione dei diritti del turista” (art. 4)

- “Sistemi turistici locali” (art. 5)

- “Fondo di rotazione per il prestito e il risparmio turistico” (art. 10)

D.P.C.M. 13 settembre 2002:

Recepisce un accordo fondamentale tra Stato, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano sui principi per l’armonizzazione,lavalorizzazione e losviluppo del sistema turistico allo scopo di assicurare l’unitarietà del comparto.

Spetta alle Regioni e province autonome attuare autonomamente ma concordemente quantodisposto dalla l.135/2001 e D.P.C.M. per garantire l’unitarietà del settore.

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Sistemi Turistici Locali (l.135/2001 art.5) (1/5)

DEFINIZIONE Si definiscono sistemi turistici locali i contesti

turistici omogeneni o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata dei beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate. (comma 1) 

Legislazione di principio che lascia “libertà” nell’individuazione degli strumenti, degli istituti e delle forme giuridiche e organizzative

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Sistemi Turistici Locali (l.135/2001 art.5) (2/5)

PROMOZIONEGli enti locali o soggetti provati, singoli o

associati, promuovono i sistemi turistici locali attraverso forme di concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che concorrono alla formazione dell’offerta turistica, nonché con i soggetti pubblici e privati interessati. (comma 2)

Processo di promozione di tipo bottom-up

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Sistemi Turistici Locali (l.135/2001 art.5) (3/5)

RICONOSCIMENTONell'ambito delle proprie funzioni di

programmazione e per favorire l'integrazione tra politiche del turismo e politiche di governo

del territorio e di sviluppo economico, le Regioni provvedono, ai sensi del capo V

del titolo II della parte I del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali,

approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e del titolo II, capo III, del

decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, a riconoscere i sistemi turistici locali di

cui al presente articolo.(comma 3)

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Sistemi Turistici Locali (l.135/2001 art.5) (4/5)

FINALITÀ

[... ] le Regioni, nei limiti delle risorse rivenienti dal Fondo di cui all'articolo 6 della presente legge, definiscono le modalità e la misura del finanziamento dei progetti di sviluppo dei sistemi turistici locali, predisposti da soggetti pubblici o privati, in forma singola o associata, che perseguono, in particolare, le seguenti finalità:

a) … attività di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche… 

b) … interventi intersettoriali ed infrastrutturali necessari alla qualificazione dell’offerta turistica…;

c) sostenere l'innovazione tecnologica …promozione degli standard dei servizi… 

d) sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche… sviluppo di marchi di qualita', di certificazione ecologica e di qualita', e di club di prodotto, nonche' alla tutela dell'immagine del prodotto turistico locale;

e) promuovere il marketing telematico dei progetti turistici (comma 4)

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Sistemi Turistici Locali (l.135/2001 art.5) (5/5)

RISORSE FINANZIARIEIl Ministero dell’industria, del commercio e

dell’artigianato, a decorrere dall’esercizio finanziario 2001, nell’ambito delle disponibilità

assegnate dalla legge finanziaria al Fondo unico per gli incentivi alle imprese, di cui all’articolo 52 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, provvede agli interventi di cofinanziamento a favore dei

sistemi turistici locali per i progetti di sviluppo che presentino ambiti interregionali o sovra-regionali.

Possono essere destinante ulteriori provvidenze ed agevolazioni allo sviluppo dei sistemi turistici locali 

(commi 5 e 6)

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Sistemi Turistici Locali: le diverse applicazioni nelle Regioni (1/3)

Le esperienze normative regionali sinora condotte presentano caratteristiche tutt’altro che univoche:

– alcune Regioni hanno rinunciato a introdurre i STL (es. Toscana)

– altre hanno adeguato la propria struttura alla linea tracciata dalla legge quadro (es. Umbria)

• Tendenza a personalizzare il concetto di STL espresso dalla l.135/2001 alle differenti esperienze locali

• In ogni caso, gli STL previsti sono sempre stati improntati alla logica della massima flessibilità

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Sistemi Turistici Locali: le diverse applicazioni nelle

Regioni (2/3) Fondamentale è la questione della forma giuridica del

STL:• Una tendenza è quella di evitare un’eccessiva

“entificazione” per non essere costretti a sostenere alte spese di gestione della struttura e avere pochi fondi per la valorizzazione/promozione del territorio

• Di pari passo si afferma una tendenza verso la forma societaria del STL che meglio riesce a mettere insieme l’anima pubblica e quella privata

• In ogni caso lo spirito della 135 (e quindi auspicabilmente anche quello dei diversi recepimenti regionali) è di dare maggiore importanza al Programma di sviluppo da cui dovrebbe discendere, funzionalmente, la forma di gestione più idonea

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STL: le diverse applicazioni nelle Regioni (3/3)

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Gli attori del sistema Italia.Governo e turismo: dall’abrogazione

del Ministero del Turismo (’93) ad oggi

1959 – con L 617/1959 viene istituito il Ministero del Turismo e dello Spettacolo

1993 – con referendum abrogativo viene soppresso il Ministero e interviene subito la L.97/1995 che trasferisce alle Regioni funzioni e competenze amministrative del soppresso Ministero, salvo quelle attribuite espressamente allo Stato. Viene creato il Dipartimento del Turismo

2001 – Il turismo passa sotto la competenza del Ministero delle Attività Produttive – Dipartimento delle Imprese che, tra le varie Direzioni, comprende anche la Direzione Generale per il Turismo 

2006 – con dl 181/2006 convertito dalla l. 233/2006 e mod. succ., viene soppressa la DG Turismo. La competenza in materia è attribuita alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che istituisce al suo interno il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo.

FUNZIONI DEL DIPARTIMENTO: programmazione e controllo, supporto tecnico alla produzione normativa e regolamentare di settore, definizione di iniziative normative e incentivazione del settore turistico nazionale, tutela del turista, promozione della qualità del prodotto turistico e delle relazioni internazionali e funzioni di studio, ricerca e valutazione

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Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del

turismo 2006 – con DPR 207/2006 viene istituito l'Osservatorio Nazionale del

Turismo presso il Dipartimento. Con DPCM 16 feb 2007 si definisce la sua organizzazione, composizione, funzionamento e risorse

FUNZIONI dell’OSSERVATORIO: studio, analisi e monitoraggio delle dinamiche economico-sociali del turismo.

2009 – con DPR 8 maggio 2009 l’on. Michela Vittoria Brambilla è nominata

Ministro del Turismo senza portafoglio

DPCM 15 maggio 2009: le vengono delegate nuove funzioni in materia di turismo

DPCM 2 lug 2009: viene prevista la riorganizzazione del Dipartimento come struttura di supporto al Ministero del Turismo per assolvere compiti quali: intensificazione relazioni istituzionali con le Regioni per attuare forme di programmazione concordata; intensificazione attività di ideazione di grandi eventi; cooperazione istituzionale per definire u indirizzo politico unitario in materia di formazione. 

La riorganizzazione è subordinata a un decreto del Ministro del Turismo che definirà la riorganizzazione

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ENIT: excursus storico• 1919 - Nasce l’ENIT, Ente Nazionale per l’incremento

dell’industria turistica

• 1960 – Riordinamento dell’ENIT che assume la denominazione di Ente Nazionale Italiano per il Turismo e viene sottoposto alla vigilanza del Ministero del Turismo e

dello Spettacolo

• 2005 – Nell’ambito del “decreto competitività” (L.14 mag 2005 n.80, Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale) l’ENIT viene trasformato in ENIT- Agenzia nazionale del turismo (art.12 L.80/2005)

L’ENIT si conferma come il soggetto nazionale deputato alla promozione dell’Italia turistica all’estero

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ENIT: organiPresidente: Matteo Marzotto(DG: Eugenio Magnani)

Consiglio di amministrazione: svolge compiti di programmazione, organizzazione, indirizzo e controllo strategico 

Composizione: 6 membri in rappresentanza delle Regioni, 2 designati dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, 1 designato dal Ministero degli Affari esteri, 1 designato da Unioncamere, 3 designati dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, il Coordinatore degli assessori regionali al turismo.

Il Collegio dei Revisori: controlla la regolarità amministrativa e contabile dell’azienda

Composizione: 4 membri, compreso il Presidente. 

Presso l’Agenzia è inoltre istituito il Comitato tecnico consultivo con funzioni consultive sull’attività dell’Enit

Composizione: 40 membri tra cui 12 rappresentanti delle Regioni, 13 rappresentanti dei Ministeri, 2 membri designati dalla conferenza unificata, 13 rappresentanti delle principali associazioni imprenditoriali, sindacali e di turismo sociale, 1 rappresentante delle Camere di Commercio, 1 rappresentante delle associazioni di categoria del turismo congressuale

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ENIT: finalità e struttura

FINALITÀPromuovere l’immagine unitaria

dell’offerta turistica italiana e favorirne la commercializzazione

STRUTTURA ORGANIZZATIVA• Sede centrale: Roma• Sedi estere: è presente in 21 nazioni

di cui 12 Paesi europei (con 15 sedi) e 9 Paesi extraeuropei (con 11 sedi)

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L’organizzazione turistica nelle Regioni Italiane. Legislazione

turistica regionale, una panoramica

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La struttura dell’organizzazione turistica, un confronto regionale

(1/2)

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La struttura dell’organizzazione turistica, un confronto regionale (1/2

- segue)

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La struttura dell’organizzazione turistica, un confronto regionale (1/2

- segue)

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Funzioni della Regione Veneto

• Definizione degli strumenti della politica del turismo del Veneto

• Programmazione e organizzazione delle iniziative turistiche di interesse regionale

• Promozione, in Italia e all’estero, dell’immagine unitaria del turismo veneto

• Coordinamento della raccolta, elaborazione e diffusione delle informazioni sulla domanda e offerta turistica regionale

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Funzioni delle Province(1)

• Informazione, accoglienza, assistenza turistica e promozione delle singole località in ambito regionale

• Rilevazione e trasmissione alla Regione dei dati e delle informazioni relativi al territorio di competenza

• Classificazione di tutte le tipologie di strutture turistiche su standard regionali

• Rilevazione attrezzature e prezzi delle strutture ricettive

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Funzioni delle Province(2)

• Accertamento requisiti oggettivi e soggettivi per agenzie di viaggio, associazioni senza fini di lucro, direttori tecnici di agenzia

• Esami abilitazioni ed elenchi professioni turistiche (guide, accompagnatori, etc.)

• Incentivazioni e tenuta albo pro loco• Incentivazioni a sezioni CAI• Gestione uffici provinciali di informazione e

accoglienza

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Funzioni dei Comuni

• Proposte alla Provincia per l’attivazione di uffici di informazioni e accoglienza turistica

• Realizzazione di iniziative e manifestazioni di interesse turistico

• Rilascio autorizzazioni relative all’apertura di strutture ricettive, concessioni demaniali marittime

• comuni capoluogo: rilascio licenza per l’esercizio della professione di guida turistica; comuni di residenza: licenza per accompagnatore turistico, animatore turistico, guida naturalistico-ambientale

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Funzioni delle Camere di Commercio

• Attribuzione dei marchi e delle certificazioni di qualità così come individuati dalla Regione sulla base di parametri e modalità da questa definiti. Ma …….

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I Consorzi di Promozione Turistica (1)

• Al fine di promuovere i sistemi turistici locali, la Regione coordina, favorisce ed incentiva lo sviluppo di una struttura di promozione turistica associata (consorzio) per ogni ambito territoriale così come individuato all’art. 13 del T.U. (attualmente ambito ex A.P.T.)

• Alle strutture associate possono partecipare imprese e soggetti privati interessati al settore turistico, nonché in qualità di soci sostenitori, le camere di commercio, gli enti fieristici, le società aeroportuali, i consorzi fra associazioni Pro Loco, gli enti pubblici, le associazioni imprenditoriali e le associazioni di organismi senza scopo di lucro a prevalente finalità turistica

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I Consorzi di Promozione Turistica (2)

• La somma delle quote sociali degli enti pubblici deve essere minoritaria rispetto al totale del capitale sociale

• Salve le strutture già esistenti, per la costituzione di un consorzio nell’ambito di un s.t.l. si richiedono almeno 4 milioni di presenze turistiche (dati anno precedente) e 40 imprese se la struttura interessa solo un s.t.l., 70 se opera su più s.t.l.

• Le strutture associate svolgono le seguenti attività:

a) commercializzazione del prodotto turistico;

b) partecipazione e realizzazione di manifestazioni ed eventi promozionali, produzione, acquisto e distribuzione di messaggi e materiale promozionale e pubblicitario;

c)consulenza e assistenza tecnica alle imprese associate per sostenere e favorire la domanda e l’offerta turistica nei mercati interessati

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La gestione dell’accoglienza turistica: I diversi modelli

Il Testo Unico sugli enti locali prevede diverse modalità di gestione dei servizi pubblici locali. In assenza di indicazioni precise da parte della Regione Veneto ciascuna Provincia ha quindi potuto adottare per le attività di informazione e accoglienza turistica uno dei seguenti modelli:

• Gestione in economia (RO, TV)

• Concessione a terzi (VI)

• Azienda Speciale (PD) (VE)

• Istituzione

• Società a prevalente capitale pubblico locale (BL,VR)

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L’Azienda speciale (1)

• Con deliberazione n. 30 del 15.04.2002 il Consiglio Provinciale ha istituito l’Azienda speciale “Turismo Padova Terme Euganee” per la gestione dell’attività di informazione, accoglienza ed assistenza turistica e di promozione locale in ciascuno degli ambiti territoriali a tipologia di offerta turistica omogenea

• Anche lo “Statuto” contenente le norme per la disciplina dell’ordinamento e del funzionamento dell’Azienda è approvato dal Consiglio Provinciale che l’ha di recente modificato con deliberazione n. 37 del 27.07.2009

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L’Azienda Speciale (2)

• Con successive deliberazioni sono stati approvati il “contratto di servizio” disciplinante i rapporti tra la Provincia e l’azienda speciale e il “piano programma” contente gli indirizzi programmatici per lo svolgimento di attività, iniziative e progetti dell’azienda

• L’Azienda Speciale è un ente strumentale della Provincia, dotato di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e di proprio statuto, approvato dal Consiglio Provinciale

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• L’Azienda Speciale persegue le seguenti finalità:

a) esercitare attività di informazione, accoglienza ed assistenza turistica, elaborazione, produzione, distribuzione di materiale informativo e promo-pubblicitario relativo alle risorse turistiche locali;

b) favorire la promozione locale mediante la conoscenza e la valorizzazione delle risorse turistiche, paesaggistiche e storico-artistiche del territorio;

c) diffondere e veicolare le manifestazioni, le iniziative e gli eventi locali a spiccata valenza promozionale nei mass-media, anche con supporti informatici e telematici;

d) fornire assistenza ed accoglienza ad operatori turistici, giornalisti ed addetti alle attività di comunicazione;

e) gestire attività rivolte all’utenza turistica anche attraverso la commercializzazione di beni e servizi.

L’Azienda Speciale (3)

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Gli Organi dell’Azienda

Gli Organi dell’Azienda Speciale sono:

• Il Consiglio di Amministrazione: è composto da un Presidente e da altri 4 membri nominati dal Pr, esidente della Provincia di cui 1 su designazione della CCIAA in rappresentanza delle categorie economiche, 1 su designazione del Comitato Provinciale UNPLI in rappresentanza del volontariato,e 2 Consiglieri Provinciali designati dal Consiglio Provinciale di cui uno in rappresentanza delle minoranze;

• Il Presidente: è un rappresentante dell’Amministrazione Provinciale;

• Il Direttore dell’Azienda: è l’organo di gestione dell’Azienda. E’ nominato dal C.d.A. a seguito di pubblico concorso o con contratto di lavoro a tempo determinato.

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Il Consiglio di Amministrazione

• Il C.d.A. provvede all’amministrazione dell’Azienda e in particolare:

- delibera il piano programma, il bilancio preventivo economico annuale, il bilancio pluriennale e il bilancio di esercizio;

- approva i regolamenti di organizzazione e la pianta organica;

- delibera su atti vincolanti il patrimonio e il bilancio per più di tre anni;

- nomina, tra i propri membri, un consigliere delegato competente per l’ambito di Padova e uno per quello delle Terme Euganee;

- provvede alla nomina del Direttore e alla sua revoca;

- autorizza il Direttore a stare in giudizio;

- nomina un Vicedirettore tra il personale apicale dell’Azienda;

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Il Presidente

• Il Presidente del C.d.A. è nominato dal Presidente della Provincia

• Il Presidente rappresenta l’Azienda Speciale nei rapporti con gli enti locali e con le altre Autorità

• Il Presidente in caso di assenza o impedimento è sostituito dal consigliere più anziano.

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Il Direttore

• Il Direttore è responsabile del funzionamento dei servizi dell’Azienda Speciale e dà esecuzione alle decisioni del C.d.A. e del Presidente

• Il Direttore partecipa con voto consultivo alle sedute del C.d.A.

• Il Direttore persegue gli obiettivi indicati nei programmi di attività ed in particolare:

a) formula al C.d.A. le proposte inerenti le materie oggetto di deliberazione;

b) rappresenta, se autorizzato dal C.d.A., l’Azienda in giudizio;

c) dirige il personale e adotta gli atti di gestione secondo quanto stabilito dai contratti collettivi;

d) organizza e coordina l’attività degli uffici e dei servizi;

e) assume tutti gli atti necessari al regolare funzionamento dell’Azienda e comunque ogni atto non espressamente attribuito alla competenza degli altri organi.

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L’organizzazione aziendale

• Una sede amministrativa a Padova con uffici di direzione, segreteria, amministrazione, personale, editoria e gestione magazzino, promozione, statistica Sede staccata a Montegrotto Terme con uffici segreteria terme e statistica

• Uffici I.A.T. Padova:

Stazione Ferroviaria/Galleria Pedrocchi

Piazza del Santo (stagionale)

• Uffici I.A.T. Terme Euganee:

Abano Terme/Montegrotto Terme