l’organizzazione che non si nasconde ma si mette in gioco
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Convegno
La rabbia e la curaEmozioni impreviste e scelte
L’organizzazione che non si nasconde ma si
mette in gioco
scelte responsabili
Chiavari 31-10-2014
Intervento della dott.ssa
Valeria Degiovanni
Di cosa vi parlo oggi
Il mio intervento ha l’obiettivo di indagare le componenti organizzative del fenomeno della
violenza
Partiamo dunque dal condividere un approccio Partiamo dunque dal condividere un approccio all’analisi di un problema che si manifesta
all’interno di un contesto:l’approccio sistemico e di comunità
(riferimento “Fare lavoro di comunità: Elvio Raffaello Martini)
CONSIDERARE UN FENOMENO COME ESPRESSIONE DI INTERDIPENDENZE
TRA SISTEMI:
Cosa intendo per approccio sistemico?
TRA SISTEMI:
INDIVIDUO, GRUPPO, ISTITUZIONE, TERRITORIO, SOCIETÀ, TEMPO, …
L’AZIENDA PUÒ ESSERE CONSIDERATA OLTRE CHE UN LUOGO DI PRODUZIONE DI BENI O SERVIZI, ANCHE UN LUOGO
Cosa intendo per approccio di comunità?
DI BENI O SERVIZI, ANCHE UN LUOGO DI VITA, UNA COMUNITÀ
UN INSIEME DI SOGGETTI CHE CONDIVIDONO ASPETTI
SIGNIFICATIVI, CHE SONO IN RELAZIONE, CHE POSSONO SVILUPPARE
SENSO DI APPARTENENZA E INTRATTENERE RELAZIONI DI FIDUCIA
L’azienda è una comunità di individui che si associano per raggiungere obiettivi
� Nell’ISPIRARE le persone� Nell’INCARNARE i valori� Nel GUIDARE i gruppi di lavoro
Cos’è un’azienda?
che si associano per raggiungere obiettivi comuniSpesso la si identifica con i capi, la direzione, i ruoli di coordinamento Sicuramente la leadership ha un ruolo fondamentale
� Nel COMUNICARE obiettivi e regole
� Nel DECIDERE come assumere, formare, valutare, premiare, …
� Nel COINVOLGERE e far sentire importanti tutti i soggetti
� Nel VALORIZZARE competenze e risorse presenti
Ma l’organizzazione è fatta da tutti gli individui che la
Tra i membri della comunità-azienda si instaura un legame
Cos’è un’azienda?
individui che la compongonoI singoli con la loro responsabilità individuale sono quelli che fanno la differenza nel day by day
instaura un legame affettivo la cui intensità è influenzata dal grado di importanza percepita degli aspetti che si condividono: obiettivi ma anche valori
I valori fanno parte della cultura
La cultura aziendale è
I valori esprimono una visione
� del mondo
� del lavoro
� dei rapporti
� del futuro
che si respira nei reparti, nelle aziendale è
quell’insieme di norme, valori e credenze che fanno da collante in un’organizzazione e ne influenzano il clima
che si respira nei reparti, nelle riunioni, nel modo in cui ci si relaziona al paziente, ai parenti, ai colleghi, ai capi, …
che, implicitamente o esplicitamente, guida l’azione
� Nella comunicazione: il modo di parlare, salutarsi, rapportarsi
� Nei riti di passaggio: inserimento di nuovo personale, sostituzione
Come si esprime la cultura?
salutarsi, rapportarsi
� Nelle storie organizzative: aneddoti e storie che si trasmettono tra i dipendenti basati su eventi passati
personale, sostituzione di un dirigente, premiazione dei dipendenti
� Negli elementi fisici: disposizione dei locali, arredamento, uniformi
� Di norma la cultura è trasmessa dalla leadership e dai
� la SELEZIONE di nuovi dipendenti
� l’accoglienza e l’INSERIMENTO
Come si sostiene la cultura?
leadership e dai padri fondatori dell’organizzazione
� Ma la cultura si tramanda e viene co-costruitaattraverso specifici processi aziendali
l’INSERIMENTO� la FORMAZIONE e i piani
di sviluppo� la VALUTAZIONE e i
SISTEMI PREMIANTI� la COMUNICAZIONE e la
PARTECIPAZIONE� il sostegno della
LEADERSHIP
PRESIDIARE I VALORI AZIENDALI :LA LORO ESPLICITAZIONE E DIFFUSIONE
Cosa può fare l’azienda?
LA LORO INCARNAZIONE NEICOMPORTAMENTI DELLA LEADERSHIP
LA LORO CONDIVISIONE TRA GLI OPERATORI
È UN OBIETTIVO CHE L ’AZIENDA DEVE ASSUMERSI E PERSEGUIRE NEL TEMPO CON
SPECIFICHE AZIONI A SUPPORTO
1. come chiave di lettura1. come chiave di lettura
2. Come criterio di azione2. Come criterio di azione
� Leggere gli episodi di violenza come espressione di responsabilità
� Sviluppare strategie che perseguano l’empowerment del senso di comunità
Approccio sistemico e di comunità
responsabilità individuali ma anche come espressione di una sofferenza nelle relazioni all’interno della comunità-azienda
� Di una cultura e di un clima organizzativo non sufficientemente presidiati
di comunità� Per risolvere problemi
specifici e allo stesso tempo accrescere le competenze e il potere personale dei soggetti della comunità
1. Chiave di lettura
Il fenomeno della violenza può essere analizzato nella complessità relazionale della comunità in cui si organizza
individuo
comunità in cui si manifesta
Interazione tra fattori psicologici individuali e fattori socio-culturali dell’azienda e della società
società
organizzazione
METTERSI IN ASCOLTO DEI MALUMORI E DEI MALESSERI AL LORO SORGERE
MONITORARE IL CLIMA CON SPECIFICI
Cosa può fare l’azienda?
MONITORARE IL CLIMA CON SPECIFICI STRUMENTI
NON NASCONDERSI NEL FARE O NEL GIUSTIFICARE
ATTIVARE DEGLI SPAZI DI CONDIVISIONE, CONFRONTO, DIALOGO SUI PROBLEMI PIÙ
SENTITI DAGLI OPERATORI
METTERSI IN GIOCO A 360° E DARE SENSO A CIO ’ CHE ACCADE TRA LE SUE MURA
2. Criterio di azione
L’azienda può coinvolgere i dipendenti in forme di collaborazione e partecipazione nei processi decisionali e
Persone come attori protagonisti di processi di crescita, con le loro idee, esperienze ed
energie
processi decisionali e nei processi trasformativi dell’organizzazione, nei momenti di crisi così come nei momenti di benessere aziendali
Persone come beneficiari di interventi
mirati a sviluppare competenze chiave
� C’è una differenza significativa tra l’essere una comunità e sentirsi una comunità
� Anche nelle organizzazioni talvolta i singoli non hanno la percezione di poter esercitare qualche forma
Essere comunità o sentirsi comunità?
comunità� Es. condominio, le persone
condividono uno spazio comune e una vicinanza fisica ma spesso non si sentono affatto una comunità
esercitare qualche forma di controllo sulla propria vita lavorativa
� Questo ostacola la possibilità di assumersi responsabilità reciproche, di prendere impegni per migliorare le condizioni in cui si svolge il lavoro
COLTIVARE IL SENSO DI COMU NITÀ: L ’ INSIEME DEI SENTIMENTI , CONVINZIONI E P ERCEZIONI CHE MANTENGONO U N LEGAME
Cosa può fare l’azienda?
P ERCEZIONI CHE MANTENGONO U N LEGAME AFFETTIVO CON L ’ AZIENDA E P ERMETTONO ALLE P ERSONE DI SENTIRSI P ARTE DI U N
TU TTO
ATTIVANDO P ROCESSI P ARTECIP ATIVI P ER RISOLVERE I P ROBLEMI COSÌ COME P ER
P ROMU OVERE BENESSERE
ASCOLTANDO LE IDEE DI TU TTI E METTENDOLE IN CIRCOLO
VALORIZZANDO LE COMP ETENZE E LE DIFFERENZE AL DI LÀ DEI RU OLI
� Sostenendo la capacità di instaurare e mantenere legami
� Ascolto organizzativo come variabile chiave nella promozione di un ambiente di cura che si
Come si sviluppa il senso di comunità?
mantenere legami significativi all’interno del contesto lavorativo
� Relazioni fiduciarie, forme di responsabilizzazione e partecipazione attiva
ambiente di cura che si senta una comunità
� Una comunità sicura, per i pazienti e per gli operatori, oltre che per tutti i portatori di interesse strettamente interrelati: i parenti, le famiglie, il territorio, le istituzioni, …
Cos’è l’ascolto in azienda?
Una variabile chiave della
� Processo trasversale all’organizzazione, che nella leadership può trovare la sua massima espressione
� Metodologia per promuovere responsabilità e benessere a tutti i livelli (personale, gruppale, aziendale, sociale)
� Competenza distintiva, in grado di essere valutata in fase di selezione del personale, sviluppata attraverso specifici programmi chiave della
comunità-azienda
Imprescindibile per capire, cambiare, partecipare, stare bene, responsabilizzarsi
sviluppata attraverso specifici programmi formativi e monitorata attraverso moderni sistemi gestionali
� Possibilità per capire e valutare le diverse sfaccettature degli episodi di fallimento
� Modalità operativa per cercare e progettare soluzioni partecipate
� Via maestra per promuovere e attraversare qualunque cambiamento organizzativo
Case history
UN MODELLO INNOVATIVO DI COMUNICAZIONE E COLLABORAZIONE NEI
CONTESTI DI LAVORO
Cosa sono i circoli di ascolto organizzativo?
CONTESTI DI LAVORO
NASCONO DA UNA ESPERIENZA SPERIMENTALE
SONO UN ESEMPIO DI ORGANIZZAZIONI CHE CREANO MODELLI SISTEMATICI DI
FACILITAZIONE CAPACI DI CONIUGARE LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA ALLA
QUALITÀ E ALL ’EFFICACIA DEI PROCESSI OPERATIVI
I CIRCOLI DI ASCOLTO ORGANIZZATIVO NASCONO ALL ’ INTERNO DEL CANTIERE DI
INNOVAZIONE COMPETENZE PER L ’ASCOLTO
La storia dei circoli
INNOVAZIONE COMPETENZE PER L ’ASCOLTOORGANIZZATIVO, NELL ’AMBITO DEL
PROGRAMMA CANTIERI
IL CANTIERE HA OPERATO DA GENNAIO A OTTOBRE 2007 , COINVOLGENDO NELLA
SPERIMENTAZIONE DEI CIRCOLI 52AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E CIRCA 500 OPERATORI DEL PUBBLICO IMPIEGO
Le amministrazioni partecipanti
� Promuovere la sperimentazione sul campo di alcuni interventi finalizzati al cambiamento
� Individuare all’interno delle organizzazioni persone motivate a utilizzare le proprie risorse relazionali,
Lo scopo dei Circoli
finalizzati al cambiamento della percezione che i lavoratori hanno del proprio ambiente di lavoro, all’incremento della motivazione, al miglioramento delle performance lavorative
proprie risorse relazionali, ad acquisire un metodo di facilitazione e a trasferire all’interno del proprio contesto operativo un modello di lavoro centrato sulla valorizzazione delle risorse interne delle persone
Un approccio all’innovazione
Basato sul benessere delle persone e sull’empowermentdelle istituzioni
che collega il tema
� Anziché produrre continui interventi normativi occorre stimolare il consolidamento di alcune condizioni utili per individuare autonomamente le proprie necessità di crescita e per interpretare in modo strategico e anticipatorio la propria mission
che collega il tema delle competenze a quello più ampio del miglioramento del clima all’interno dei contesti di lavoro
� Alle amministrazioni non è stato proposto un modello ideale da seguire ma sono stati suggeriti percorsi da realizzare e personalizzare a partire da esigenze specifiche
Messo a punto dalla Facoltà di Psicologia 2 dell’Università di Roma La Sapienza
Si parte dalla definizione di benessere organizzativo:
Il modello di ricerca
Le dimensioni del benessere organizzativo
organizzativo:
la capacità di un’organizzazione, di essere non soltanto efficace e produttiva, ma anche di crescere e svilupparsi, assicurando un adeguato grado di benessere fisico e psicologico dei propri lavoratori
Sulla base di queste 14 dimensioni e di alcuni indicatori di benessere e di malessere è stato redatto
il questionario sul benessere organizzativo
uno strumento di
L’analisi dei dati ha fornito una mappa delle criticità relative alle diverse aree dell’organizzazione
uno strumento di rilevazione che consente di misurare la percezione dei lavoratori rispetto alla propria organizzazione e di individuare criticità e positività degli ambienti lavorativi e delle dinamiche interpersonali
Analisi qualitativaAl metodo quantitativo di analisi del questionario è stato affiancato un metodo qualitativo per la comprensione
• Restituzione degli esiti dell’indagine
• Analisi delle problematiche emerse
Colloqui individuali
con i responsabili
per la comprensione e approfondimento delle criticità emerse
Il questionario rilevava il benessere o il malessere percepito, ma non poteva portare alla conoscenza delle cause delle criticità rilevate
• Restituzione degli esiti dell’indagine
• Analisi delle problematiche emerse
Focus group
con i dipendenti
NELLA MAGGIORANZA DEI CASI LE PERSONE SENTONODI NON ESSERE VALORIZZATE DALL ’ORGANIZZAZIONE
A CUI APPARTENGONO
Risultati trasversali
A CUI APPARTENGONO
CONSIDERATA COME LONTANA DALLE PROPRIE ASPIRAZIONI E CON LA QUALE STENTANO AD
IDENTIFICARSI
MA LE PERSONE, PER LAVORARE IN MANIERA PROATTIVA E NON ADERIRE IN MANIERA FORMALE
ALLE REGOLE DI CONVIVENZA ORGANIZZATIVA,DEVONO ESSERE ANIMATE DA UN FORTE SENTIMENTO DI APPARTENENZA ALLA PROPRIA ORGANIZZAZIONE E
CONDIVIDERNE VALORI E MISSION
LE P ERSONE VOGLIONO P ARTECIP ARE ALLA VITA ORGANIZZATIVA ED ESSERE COINVOLTE NELLE SFIDE
CHE L ’ AMMINISTRAZIONE DEVE INTRAP RENDERE
Risultati trasversali
CHE L ’ AMMINISTRAZIONE DEVE INTRAP RENDERE
CHIEDONO DI ESSERE ASCOLTATE IN MERITO AI P ROP RI BISOGNI E ALLE P ROP RIE OP INIONI , DICHIARANDO DI
ESSERE P RONTE A METTERE A DISP OSIZIONE IL P ROP RIO P ATRIMONIO DI COMP ETENZE
U N P ATRIMONIO CHE P U Ò ESSERE MESSO A FRU TTO P ER LA RISOLU ZIONE DELLE CRITICITÀ , A P ATTO CHE NELLE
ORGANIZZAZIONI SI CREINO LE CONDIZIONI NECESSARIE A FAVORIRE LA P ARTECIP AZIONE E A FAR
EMERGERE I CONTRIBU TI DI TALI RISORSE
Metodologia di intervento
� Il benessere organizzativo è una dimensione al contempo semplice e complessa: non si tratta di pensare il benessere bensì di farne esperienza
� Ci sono in gioco le dimensioni emotive del rapporto tra persone e organizzazione e, dunque, non si può pensare di realizzare una positiva convivenza organizzativa senza dare realizzare una positiva convivenza organizzativa senza dare spazio alla dimensione emozionale del lavoro
� La metodologia proposta prevede dunque la sperimentazione delle competenze di ascolto da svolgersi all’interno di Unità organizzative, in cui capi e collaboratori si confrontino e collaborino per il miglioramento del clima e delle performance nel proprio settore
La progettazione dei circoli
I Circoli di ascolto organizzativo vengono progettati come un luogo e un metodo di incontroin cui persone appartenenti allo stesso settore lavorativo o provenienti da ambiti e funzioni diverse hanno l’occasione di condividere esperienze,
� L’ascolto crea un luogo nell’organizzazione che si prende cura della dimensione emozionale e che rende vitale il senso di partecipazione nel rapporto tra persone e lavoroPartecipare a un Circolo di condividere esperienze,
analisi, ipotesi di miglioramento, progetti di sviluppo allo scopo di far aumentare il livello di partecipazione di tutta l’organizzazione rispetto a una nuova visione relazionale del lavoro
� Partecipare a un Circolo di ascolto organizzativo è di per sé un’occasione di crescita personale e, allo stesso tempo, un momento di acquisizione di strumenti concreti per generare azioni di cambiamento all’interno del sistema
Condizioni di base
Per rendere pienamente efficace l’attività di un Circolo di ascolto organizzativo è importante che
� L’attività del Circolo è individuata e supportata da una figura di responsabilità dirigenziale
� Se opportuno questa figura partecipa direttamente alle attività del Circolo, in caso contrario garantisce un supporto organizzativo per il buon svolgimento dei lavori
All’interno di ogni Circolo è prevista la importante che siano presenti alcune caratteristiche preliminari
� All’interno di ogni Circolo è prevista la figura centrale di un facilitatore
� Il facilitatore ha un duplice obiettivo:
1. raggiungere risultati di analisi e intervento concreti e specifici
2. garantire la qualità delle relazioni e le modalità di lavoro all’interno del gruppo
I partecipanti
Differenti tipologie, da scegliere in base agli obiettivi di progetto
È consigliabile creare un Circolo
� Persone che lavorano all’interno di uno stesso settore/ufficio
� Persone di differenti uffici/settori che lavorano all’interno degli stessi processi organizzativi
� Persone che lavorano insieme all’interno di progetti speciali
creare un Circolo di ascolto organizzativo formato da un numero di persone variabile tra 6 e 12
all’interno di progetti speciali� Persone che, pur non lavorando a
stretto contatto, sono accomunate da forte motivazione e risonanza rispetto al tema del progetto
Struttura temporale del percorso
La sperimentazione è stata ideata prevedendo un impegno complessivo per ciascun Circolo di
� La distribuzione indicata è di 10 incontri della durata di 2h ciascuno
� In ogni caso, sia il numero degli incontri che la durata delle sessioni può essere personalizzata in funzione delle esigenze specifiche di ciascun
ciascun Circolo di circa 20 ore esigenze specifiche di ciascun
Circolo� L’obiettivo fondamentale è quello
di mantenere la struttura del piano di lavoro e delle attività previste
Struttura dei contenuti del percorso
Per ogni incontro Cantieri ha messo a disposizione linee guida per il facilitatore e strumenti
� Il patto d'ascolto: 1° incontro� Valorizzazione delle persone e
del lavoro: 2° incontro� Le dinamiche critiche: ascolto e
trasformazione 3° e 4° incontro� Il cerchio dei valori: una mappa
di valori e comportamenti per lo sviluppo: 5° e 6° incontro
� Competenze per l’ascolto strumenti operativi di lavoro in gruppo
� Competenze per l’ascolto organizzativo: 7° incontro
� Progetti di sviluppo e valutazione: 8° incontro
� La valutazione del Circolo:9°incontro
� Lo sviluppo del Circolo: 10°incontro
“Ognuno di noi ha ricevutoqualcosa da questa esperienza.Questo lavoro ha fatto crescerequalcuno, ha fatto pensarequalcun altro, ha determinato eprese di posizione, ma in qualchemodo ha cambiato chi vi hapartecipato, non è statocertamente tempo perso”
“Questo progetto ha scoperto
“All’inizio abbiamo provato tutti unsenso di disagio: lavoriamoinsieme da anni e per noi èabituale riunirci per affrontareproblematiche legate al nostroservizio, ma non siamo abituati adascoltare l’altro, lo sentiamo cosadiversa da NOI”
“Ora dovremmo cercare didiffondere l’esperienza, ampliare i“Questo progetto ha scoperto
delle ferite che esistevano, ma sipreferiva non guardare, nonaffrontare. C’è sempre chi punta ildito verso gli altri e ha difficoltà asentirsi l’altro. Chi ritiene che ilsuo dare è già completo, che nonha più nulla da aggiungere, chenon si mette in discussione.”
diffondere l’esperienza, ampliare icerchi di quel sasso gettatonell’acqua e qui emergono ledifficoltà, che non pongono tantogli amministratori o i dirigentiquanto i colleghi non coinvolti, mai benefici saranno goduti da chisarà disponibile a mettersi ingioco, a crederci, a chi sapràsfruttare l’occasione e non perderàil treno!”