l'officina numero 1

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ALL’INTERNO: ALL’INTERNO: ALL’INTERNO: ALL’INTERNO: ANNO 2 ANNO 2 ANNO 2 ANNO 2 NUMERO NUMERO NUMERO NUMERO 1 1 1 1 — GEN GEN GEN GEN FEB FEB FEB FEB 2011 2011 2011 2011 Forse creare un prodotto edi- toriale nuovo, buttarlo sulla piazza cittadina, attendendo poi il riscontro dei suoi poten- ziali lettori, può sembrare (per lo meno al giorno d’oggi), un’impresa assai avventata e pericolosa. Eppure è proprio da questo punto controverso che nasce l’idea dell’Officina. Con uno scopo preciso, tra l’altro. Stimolare il confronto, ridestare l’attenzione e l’impegno per il territorio che quotidianamente viviamo, diventare un canale non solo informativo (per questo ab- bondano le pubblicazioni set- timanali e mensili già presenti sul territorio) ma di analisi spassionata e obiettiva sulle tematiche più attuali. L’Officina è un’idea che parte dal basso, dalla volontà di un gruppo di giovani nichelinesi intenzionati a non chiudere gli occhi sulla realtà che li cir- conda. Partiamo da un numero “uno”, e con tematiche calde: urbanistica, lavoro, giovani e associazionismo. Speriamo di raccogliere riscontro e parteci- pazione. L’Attaccabottone Perché la nostra città è così gri- gia e disordinata? Perché è con- siderata una sorta di dormitorio? Una costola, neanche tanto bel- la, della periferia di Torino? È opportuno fare una premessa sostanziale: tutte le città sono il risultato di trasformazioni avve- nute nel corso dei secoli. Niche- lino, però, non porta con sé un gran passato. Da luogo quasi sconosciuto diventa feudo dei conti Occelli a metà del ‘500 e vede crescere la sua popolazio- ne in maniera lineare sino quasi a metà del XX secolo. Negli anni '70 la popolazione balza a circa 45.000 abitanti: la città si Là dove c'era l'erba ora c'è... una città Il lavoro di domani visto con gli occhi di una generazione “pensante”, che ha a cuore il proprio futuro ed è preoccupata dalle politiche nazionali (e locali) del lavoro, consi- derate inesistenti o quasi. Sono questi i dati emersi dall’esame di una serie di questiona- ri somministrati ai ragazzi che frequentano le classi quinte dell’Istituto Erasmo da Rotterdam da cui si evincono riflessioni e considerazioni. Tranne un’esigua parte dei ra- gazzi (1%), la quasi totalità del campione ritiene il lavoro fondamen- tale per la propria vita. Dubbi emer- gono però dalla percezione che ognuno ha del pro- prio futuro: solo l’1% si vede disoc- cupato (netta con- trotendenza con la realtà) mentre circa il 10 dichia- ra di non averci mai riflettuto. Continua a pag. 4 A.A.A. Lavoro cercasi… ma come?? Urbanistica p. 2 Interviste a Fattori e Parisi Casa e Crisi p. 3 a cura dell’Avv. Pietro Pisano Inchiesta Lavoro p. 4 a cura di Autera, Ferrara, Fusco Rappresentatività Sindacale p. 5 Nichelinesi: Chef Jerry p. 6 Arte & Cultura p. 6 Intervista a Beppe Rovera a cura di Mauro Baglieri Cucina centralizzata p. 7 Novità per Mamma e Papà Acqua Pubblica Approvata la mozione p. 7 trova ad affrontare l'urgenza di accogliere la massiccia immi- grazione di chi, dal Sud, viene a cercar lavoro alla Fiat. Nicheli- no si allarga ma senza una pia- nificazione urbanistica control- lata. Ci troviamo di fronte alla cosiddetta “crisi della città con- temporanea” che ha portato alla dispersione urbana (sprawl): separazione fisica dello spazio utilizzato per le diverse attività (commerciale, servizi, residen- ziale), creazione di zone esclusi- vamente residenziali; elimina- zione di un vero e proprio cen- tro della città vissuto dai cittadi- ni. Continua a pag. 2 Nichelino e L’edilizia: un tema scottante Inchiesta tra gli studenti dell’Erasmo Nichelino, vista aerea

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Notizie e Idee da Nichelino

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Page 1: L'Officina numero 1

ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:

ANNO 2 ANNO 2 ANNO 2 ANNO 2 NUMERONUMERONUMERONUMERO 1 1 1 1 ———— GEN GEN GEN GEN FEBFEBFEBFEB 2011201120112011

Forse creare un prodotto edi-

toriale nuovo, buttarlo sulla

piazza cittadina, attendendo

poi il riscontro dei suoi poten-

ziali lettori, può sembrare (per

lo meno al giorno d’oggi),

un’impresa assai avventata e

pericolosa. Eppure è proprio

da questo punto controverso

che nasce l’idea dell’Officina.

Con uno scopo preciso, tra

l’altro. Stimolare il confronto,

ridestare l’attenzione e

l’impegno per il territorio che

quotidianamente viviamo,

diventare un canale non solo

informativo (per questo ab-

bondano le pubblicazioni set-

timanali e mensili già presenti

sul territorio) ma di analisi

spassionata e obiettiva sulle

tematiche più attuali.

L’Officina è un’idea che parte

dal basso, dalla volontà di un

gruppo di giovani nichelinesi

intenzionati a non chiudere gli

occhi sulla realtà che li cir-

conda. Partiamo da un numero

“uno”, e con tematiche calde:

urbanistica, lavoro, giovani e

associazionismo. Speriamo di

raccogliere riscontro e parteci-

pazione.

L’Attaccabottone

Perché la nostra città è così gri-

gia e disordinata? Perché è con-

siderata una sorta di dormitorio?

Una costola, neanche tanto bel-

la, della periferia di Torino? È

opportuno fare una premessa

sostanziale: tutte le città sono il

risultato di trasformazioni avve-

nute nel corso dei secoli. Niche-

lino, però, non porta con sé un

gran passato. Da luogo quasi

sconosciuto diventa feudo dei

conti Occelli a metà del ‘500 e

vede crescere la sua popolazio-

ne in maniera lineare sino quasi

a metà del XX secolo. Negli

anni '70 la popolazione balza a

circa 45.000 abitanti: la città si

Là dove c'era l'erba ora c'è... una città

Il lavoro di domani visto con gli

occhi di una generazione

“pensante”, che ha a cuore il

proprio futuro ed

è preoccupata

dalle politiche

nazionali (e locali)

del lavoro, consi-

derate inesistenti o

quasi. Sono questi

i dati emersi

dall’esame di una

serie di questiona-

ri somministrati ai

ragazzi che frequentano le classi

quinte dell’Istituto Erasmo da

Rotterdam da cui si evincono

riflessioni e considerazioni.

Tranne un’esigua parte dei ra-

gazzi (1%), la quasi totalità del

campione ritiene il

lavoro fondamen-

tale per la propria

vita. Dubbi emer-

gono però dalla

percezione che

ognuno ha del pro-

prio futuro: solo

l’1% si vede disoc-

cupato (netta con-

trotendenza con la

realtà) mentre circa il 10 dichia-

ra di non averci mai riflettuto.

Continua a pag. 4

A.A.A. Lavoro cercasi… ma come??

Urbanistica p. 2 Interviste a Fattori e Parisi Casa e Crisi p. 3 a cura dell’Avv. Pietro Pisano Inchiesta Lavoro p. 4 a cura di Autera, Ferrara, Fusco Rappresentatività Sindacale p. 5 Nichelinesi: Chef Jerry p. 6 Arte & Cultura p. 6 Intervista a Beppe Rovera a cura di Mauro Baglieri Cucina centralizzata p. 7 Novità per Mamma e Papà Acqua Pubblica Approvata la mozione p. 7

trova ad affrontare l'urgenza di

accogliere la massiccia immi-

grazione di chi, dal Sud, viene a

cercar lavoro alla Fiat. Nicheli-

no si allarga ma senza una pia-

nificazione urbanistica control-

lata. Ci troviamo di fronte alla

cosiddetta “crisi della città con-

temporanea” che ha portato alla

dispersione urbana (sprawl):

separazione fisica dello spazio

utilizzato per le diverse attività

(commerciale, servizi, residen-

ziale), creazione di zone esclusi-

vamente residenziali; elimina-

zione di un vero e proprio cen-

tro della città vissuto dai cittadi-

ni. Continua a pag. 2

Nichelino e L’edilizia: un tema scottante

Inchiesta tra gli studenti dell’Erasmo

Nichelino, vista aerea

Page 2: L'Officina numero 1

FRANCO FATTORI Assessore all’Urbanistica (Pd)

Assessore, quali sono i proget-ti futuri nel campo dell’edilizia a Nichelino? A luglio 2011 partiranno i lavori

di Mondo Juve e la Regione ha

appena approvato la realizzazio-

ne del progetto Articolo 18.

Interventi sono previsti anche

nella zona PIP4, per il PEC e

Fuksas. Stiamo inoltre vaglian-

do il progetto Outlet in zona

Buffa.

Nichelino oggi raggiunge i 50.000 abitanti. Con tutti i progetti in atto, di quanto po-trebbe crescere la popolazione nei prossimi anni? Oggi i fattori sono diversi: la

famiglia è frammentata, sono

aumentati i single e i divorzi.

Abbiamo in cantiere molti pro-

getti ma stimiamo una crescita

demografica di un valore poco

al di sopra dei 50.000. Le nuove

costruzioni saranno indirizzate

sia ad uso abitativo che com-

merciale.

Molti appartamenti sono sfitti o invenduti, pensiamo al quar-tiere San Quirico. È necessa-rio edificare? La crisi economica è risultata

determinante sull’invenduto.

Fra le varie progettualità abbia-

mo 170 appartamenti circa per

l’edilizia popolare e altrettanti

in convenzionata, che prevederà

L’OFFICINA PAG. 2L’OFFICINA PAG. 2L’OFFICINA PAG. 2L’OFFICINA PAG. 2 Quand'ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte. Ma io sono sempre riuscito a rintracciarli. Woody Allen

Urbanistica: gli ultimi 50 anni di Nichelino

2/3 anni in affitto convertibili in

caparra per il mutuo.

L’obiettivo è aiutare chi non

può acquistare da solo una casa.

Quando finirà il territorio, cosa si farà? Il consumo del territorio è pura

demagogia: si costruisce là dove

non si può coltivare e dove la

terra è inutilizzata. Ogni abitan-

te di Nichelino ha 33 metri qua-

drati pro capite di verde, senza

contare Stupinigi e Boschetto,

in provincia la media è di 25

mq: vincoliamo ogni costruttore

a edificare secondo questo dato.

***

GIOVANNI PARISI Consigliere di opposizione (Pdl)

Consigliere, cosa pensa dell’edilizia a Nichelino? Come opposizione proponiamo

il riutilizzo e non

all’edificazione di nuove aree.

Prendiamo il Fuksas: a chi con-

viene? Sono d’accordo solo se

gli spazi abitativi ricavati dal

progetto andranno ai meno ab-

bienti. Non entro nel merito dei

numeri lasciati da Fattori perché

non ho mezzi per confermarli o

smentirli.

È concorde sul fatto che la crisi sia stata determinante per il calo delle vendite di case sul territorio? A San Quirico, e non solo lì, ci

sono molti appartamenti inven-

duti. I costruttori stanno abbas-

sando i prezzi cercando di age-

volarne la vendita. Lo stesso

fanno le banche. Finché ci sono

quelle, perché costruire.

Quando finirà il territorio, che si farà? Ci siamo opposti all’Outlet e ci

opporremo a tutti i progetti assi-

milabili: il nostro territorio è

ridotto al lumicino. Io che ho

fatto l’assessore lo capisco be-

ne. Pensi che quando si costrui-

va durante la mia gestione, la-

sciavamo spazi intorno alle

scuole per eventuali allargamen-

ti. Oggi ci si costruisce intorno!

La modalità è la stessa, fanno la

variante parziale, e dove una

volta c’era il vincolo agricolo il

territorio diventa edificabile.

Offrono un sovrapprezzo ai

coltivatori al metro quadro, poi

cambiano la destinazione d’uso

e costruiscono. Mi sono mosso

in questo senso con un esposto

in procura, discusso a dicembre.

Allora ci racconterà poi come è andata. Assolutamente sì!

Comitato Piazza Rossa

Domande in pillole a…

PILLOLE DALL’OFFICINA - Opere triennali

Tre milioni 211mila euro è il costo stimato per le opere previste dal Comune nel triennio 2011-2013. Nel calderone rientrerà la riqualifi-cazione della scuola materna Piaget e del Nido Puccini, l’ampliamento del cimitero di via Pateri, la ristrutturazione delle tribune e degli

impianti elettrici dei campetti di calcio di via XXV Aprile, l’intercettazione delle fogne della zona di Sotti-Vernea, la realizzazione del par-cheggio di interscambio vicino alla stazione ferroviaria con creazione di nuove piste ciclabili verso Garino (progetto in parte finanziato dal

Ministero dell’ambiente con 51mila euro) oltre tutta una serie di manutenzioni ordinarie di aree verdi, parchi, giardini ed edifici comunali.

Programma che però rischia di diventare il libro dei desideri poiché solo per una parte delle opere c’è una completa copertura finanziaria.

Page 3: L'Officina numero 1

LA REDAZIONE:

Direttore Responsabile Erika Nicchiosini Condirettore Daniela Demasi Proprietà della Testata: Associazione L’attaccabottone P. iva 10375680013 C.F. 10375680013 [email protected] Registrazione Tribunale di Torino n. 61 del 29/10/2010 Stampato da: Publiworld di Francesco Piarulli P.iva 09335570017 Grafica e stampa pubblicitaria Sede: Via Cherubini 19 10154 Torino Tel./Fax 011.19.70.76.59 Per comunicare con noi: [email protected] 3337626840 Per le inserzioni pubblicitarie: 3346072323 DISTRIBUZIONE GRATUITA

L’OFFICINA PAG. 3L’OFFICINA PAG. 3L’OFFICINA PAG. 3L’OFFICINA PAG. 3 Quando pensi che a nessuno importa se sei vivo, prova a non pagare per due mesi la rata della macchina. John Adam Belushi

L’angolo legale a cura dell’Avv. Pietro Pisano

Qualora all’udienza il condutto-

re (ovvero chi occupa la casa in

veste di affittuario) non com-

paia o, pur comparendo, non si

opponga al provvedimento, il

giudice convaliderà lo sfratto e

fisserà un termine entro il quale

l-affittuario dovrà rilascia-

re l’immobile (normalmente

viene concesso il termine di un

mese). Il conduttore potrà op-

porsi allo sfratto (dimostrando,

per esempio, di avere pagato i

canoni o, più in generale, conte-

stando l'esistenza dei presuppo-

sti previsti dalla legge). In tal

caso il giudice non potrà conva-

lidare lo sfratto ed il procedi-

mento proseguirà secondo il rito

ordinario. Se l’opposizione non

è però fondata su prova scritta il

giudice, su richiesta del locato-

re, potrà pronunciare ordinanza

provvisoria di rilascio. Il pro-

cesso, quindi, proseguirà ma il

locatore potrà subito ottenere il

rilascio dell’immobile. In ogni

caso l'inquilino potrà fino al

momento dell’udienza evitare lo

sfratto pagando o obbligandosi

a pagare quanto dovuto. Egli,

infatti, potrà comparire all'u-

dienza e sanare la morosità,

ovvero chiedere al giudice una

dilazione per il pagamento delle

somme dovute al locatore. Il

giudice, che in realtà dovrebbe

valutare l’esistenza di gravi

motivi, concederà al conduttore

un termine massimo di 90 giorni

(120 in casi eccezionali) per

pagare i canoni scaduti, gli one-

ri accessori, gli interessi e le

spese legali che liquiderà all'u-

dienza. La possibilità di sanare

la morosità nel corso del giudi-

zio è concessa dalla legge per

un massimo di tre volte nel cor-

so del quadriennio antecedente

l’udienza. Se, invece, il condut-

tore non sarà riuscito a pagare

ed il giudice avrà convalidato lo

sfratto, decorso il giorno fissa-

to per il rilascio, il proprietario

potrà iniziare l'esecuzione forza-

ta. Questa fase, la cui durata è di

circa quattro - cinque mesi, è di

competenza dell'ufficiale giudi-

ziario il quale, su impulso del

proprietario ed eventualmente

con l'assistenza della forza pub-

blica, eseguirà l'accesso nell'im-

mobile e lo consegnerà al pro-

prietario.

Crisi economica, emergenza

abitativa, morosità: il problema

casa è diventato sempre più

pesante tanto da sfociare, in

questi ultimi anni in un autenti-

co allarme nazionale. Ma cosa

accade quando l'inquilino non è

più in grado di corrispondere il

canone di locazione? In

quest’ultimo caso, il proprieta-

rio potrà promuovere presso il

Tribunale competente, in rela-

zione al luogo dove si trova

l'immobile, un procedimento di

sfratto per morosità. Presuppo-

sto per poter ricorrere a questo

procedimento speciale, più rapi-

do rispetto ad una causa ordina-

ria, è che le parti abbiano stipu-

lato un contratto di locazione in

forma scritta e che il contratto

medesimo sia stato registrato.

I DATI

P r e o c c u p a n o i d a t i

sull’emergenza abitativa

anche se Nichelino si collo-

ca al 5° posto per tasso di

abitabilità (cioè il rapporto

tra numero di famiglie e

disponibilità di alloggi) tra i

comuni della provincia tori-

nese con popolazione supe-

riore ai 5mila abitanti. Sono

le condizioni di crisi econo-

mica e le variazioni demo-

grafiche a determinare

l’emergenza abitativa. Dal

2001 al 2010 i nuclei fami-

gliari presenti sul territorio

sono aumentati dell’11%

mentre l’aumento delle uni-

tà immobiliari è stato solo

del 9,2. In media sono stati

eseguiti 30 sfratti esecutivi

all’anno per morosità o fini-

ta locazione: nel solo 2010

sono stati seguiti dagli uffici

7 sfratti per finita locazione.

Dal 2007 al 2009 il Comune

è intervenuto sulle spese per

il fondo sociale Atc e a co-

pertura delle morosità con

più di 54mila. I nuclei fami-

gliari a carico del Cisa

(servizi sociali) sono au-

mentati passando da 265 a

295. I contributi per le fami-

glie con sfratto sono aumen-

ti da 3 a 10mila euro. I con-

tratti di locazione stipulati

con Locare (ufficio che age-

vola l’incontro proprietari

di case e aspiranti affittuari

a prezzo calmierato) nel

2009 sono stati dieci, 16 nel

2010 nonostante la gradua-

toria fosse ben più ampia.

La domanda di case popola-

ri è aumentata del 3,8% e in

media, all’anno, sono solo

20 gli alloggi Atc che si

liberano.

Casa e crisi Quando diventare morosi diventa un problema... da Giudici

Page 4: L'Officina numero 1

Giovani e lavoro: pensando al futuro

Le ragazze si dimostrano più

interessate nella prosecuzione di

un percorso scolastico - univer-

sitario mentre i “maschietti” si

dichiarano da subito più interes-

sati al mondo del lavoro. In mol-

ti, inoltre, hanno una visione

ottimistica del futuro: ben il

37% degli intervistati ritiene di

avere buone possibilità di otte-

nere quasi da subito un lavoro a

tempo indeterminato. Questa

rosea previsione può dipendere

sia dal fatto che 3 su 5 ritengono

la propria esperienza scolastica

come abbastanza o molto forma-

tiva, soprattutto in virtù del forte

legame che la scuola ha col

mondo del lavoro (65%). Sono

tuttavia rilevanti sia il 35% che

ritiene inutile o comunque poco

formativa la propria esperienza

scolastica, che il 20% che non

sa, dopo 5 anni, se la propria

scuola sia collegata o meno al

mondo del lavoro. Dai sondaggi

emerge anche come, tra i fattori

che possono condizionare i ri-

sultati scolastici, si possa anno-

verare sia l’influenza degli amici

che quella di avere avuto brevi

esperienze lavorative. Per quan-

to concerne l’influenza degli

amici, le risposte si dividono

nettamente a metà: da un lato

c’è chi si farebbe influenzare

dall’amico che lavora perché

accattivato dall’indipendenza

L’OFFICINA PAG. 4L’OFFICINA PAG. 4L’OFFICINA PAG. 4L’OFFICINA PAG. 4 L'ottimista è un uomo che, senza una lira in tasca, ordina delle ostriche nella speranza di poterle pagare con la perla trovata. Ugo Tognazzi

«I nostri ragazzi sono

figli di operai». È que-

sta per il preside Falbo

la ragione per cui i

suoi studenti sono così

attenti al tema del la-

voro. E se le ragazze

sono più propense allo

studio, è soprattutto

dovuto al fatto che

queste siano tenute molto di più a casa, avendo così meno distra-

zioni. La ragione, secondo Falbo, sarebbe da ricercare nel fatto che

il più delle loro famiglie sia di origine meridionale. Così come alla

provenienza sociale sarebbero da imputare gli abbandoni scolastici

precoci: «I soldi fanno gola, soprattutto in un periodo di crisi come

questo», commenta il preside. Un dato stupisce su tutti, ovvero il

grande ottimismo nutrito dagli studenti per il loro futuro lavorati-

vo, ha in realtà una base del tutto fondata: «…il diploma

dell’Erasmo è molto richiesto, soprattutto per il ramo dell’IGEA –

spiega Falbo - Solo nel 2009 sono stati assunti circa 82mila ragio-

nieri». È inoltre da riconoscere una notevole organizzazione di

tirocini e stage. Il collegamento dell’Erasmo con il mondo del la-

voro pare comunque strettamente connesso con l’indirizzo fre-

quentato (Liceo linguistico o scientifico, Amministrazione finanza

e Marketing, Itc ecc.). In un contesto in cui le politiche giovanili

sul lavoro sono totalmente assenti (o quasi), l’Istituto si distingue

poiché mette in campo, con la collaborazione del Comune, corsi

orientativi non solo per la scelta universitaria sia anche per chi

aspira ad avviare una attività indipendente. In tal senso viene rite-

nuta opportuna la proposta di creare uno sportello comunale che

faccia incontrare domande e offerte di lavoro.

Dubbi e certezze dei nostri ragazzi

Il Preside Falbo commenta...

economica (33%), un rilevante

10% coglierebbe l’occasione per

abbandonare la scuola per man-

canza di voglia; dall’altro c’è

chi continuerebbe a studiare sia

perché ritiene che l’istruzione

possa garantirgli maggiori possi-

bilità lavorative, sia perché cre-

de fortemente in essa. Per quan-

to riguarda il “fattore lavoro” si

nota come il 60% abbia già avu-

to esperienze lavorative da cui

però (54%) o non ha avuto con-

dizionamenti sul proprio rendi-

mento scolastico o lo ha addirit-

tura migliorato. L’analisi rileva

come sia scadente il livello di

informazione dei giovani rispet-

to alle strutture utili alla ricerca

di impiego. In molti non si sono

mai interessati della ricerca di

strutture come l’Informagiovani

mentre solo il 31% dei ragazzi

vi ha trovato un riscontro con-

creto. Ciononostante, all’idea

proposta di creare uno sportello

comunale che faccia incontrare

“domanda e offerta”, il 73%

degli interrogati risponde in

maniera positiva nonostante

alcuni privilegino la ricerca di

lavoro “indipendente”. Scarsa,

infine, la fiducia nella politica:

quasi l’80% dei ragazzi sostiene

che la politica sia cittadina che

nazionale sia inerte rispetto ad

una tematica importante quale il

lavoro.

a cura di Roberto Autera, Erica Ferrara, Pietro Fusco

PILLOLE DALL’OFFICINA - Ben arrivato sovrappasso

Ci ha impiegato 4 anni, ma finalmente è tra di noi. E’ il sovrappasso di via Colombetto voluto dall’amministrazione per eliminare le

code infinite al passaggio a livello di via Giusti. Peccato che la not-te prima dell’inaugurazione ufficiale del 23 dicembre ignoti abbia-

no rubato il rame contenuto nei cavi dell’illuminazione. Povero

sovrappasso non ancora inaugurato e già vandalizzato. E mentre la campata centrale si abbassa per via dell’assestamento già si notano i

primi problemi di viabilità. La visibilità tra via Bengasi e via Paesa-na è pressoché nulla. Sarà forse necessario un nuovo semaforo.

Page 5: L'Officina numero 1

L’OFFICINA PAG. 5L’OFFICINA PAG. 5L’OFFICINA PAG. 5L’OFFICINA PAG. 5 Colui che è capace di sorridere quando tutto va male, è perché già ha pensato a chi dare la colpa. Confucio

Per i lavoratori dipendenti il con-

tratto collettivo nazionale di lavoro

(Ccnl) rappresenta ciò che la Co-

stituzione è per tutti i cittadini. Per

questo sarebbe impensabile avere

un Ccnl approvato da una mino-

ranza di persone, come lo sarebbe

per la Costituzione stessa. Tanto

più che quando si affrontano pro-

blemi relativi al lavoro, si tocca la

qualità della vita stessa delle per-

sone. Ecco che per ridare ai lavora-

tori il diritto di decidere sugli ac-

cordi contrattuali che li riguardano,

è ormai divenuta necessaria una

legge che sappia dare una soluzio-

ne al tema della democrazia nei

luoghi di lavoro. E in questa dire-

zione si muove la proposta di legge

di iniziativa popolare promossa

dalla Fiom, il sindacato dei metal-

meccanici della Cgil. Tale propo-

sta ha per oggetto le regole demo-

cratiche sulla rappresentanza sin-

dacale nei luoghi di lavoro, la rap-

presentatività delle organizzazioni

sindacali e il referendum per

l’efficacia dei contratti collettivi di

lavoro. La Cgil intende in primo

luogo estendere il diritto di rappre-

sentanza in tutte le realtà lavorati-

ve. Attualmente, infatti, gli organi-

smi rappresentativi possono essere

formati solo nelle unità produttive

del settore privato con più di 15

addetti. La proposta di legge inten-de ampliare questa possibilità. Se-

condo il testo della Cgil, in ogni

impresa i lavoratori hanno diritto

di costituire una Rappresentanza

sindacale unitaria (Rsu) attraverso

un’elezione libera e con metodo

proporzionale. Con questa propo-

sta di legge si intende definire un

nuovo sistema per la certificazione

della rappresentatività sindacale, a

livello nazionale e territoriale. Nel

sistema attuale, infatti, la legge

non prevede alcun legame fra la

rappresentatività delle organizza-

zioni sindacali (in altre parole, la

forza di ogni sigla sindacale) ed il

diritto a prendere parte alle nego-

ziazioni per la stipula dei contratti,

cosicché il datore di lavoro può

dare vita ad accordi separati. Di

fatto è l’imprenditore che determi-

na la validità di un contratto collet-

tivo, imponendo le soluzioni che

ritiene più convenienti e le parti

con cui stipulare l’accordo. E’ di

questi giorni la disdetta del con-

tratto nazionale di categoria da

parte della Fiat. Ancora più recente

è la sottoscrizione di un accordo

separato per lo stabilimento di Mi-

rafiori. Tale accordo, senza entrare

nel merito di alcune sue clausole

ritenute da un parte del sindacato

gravemente lesive dei diritti dei

lavoratori, di fatto modifica le at-

tuali norme sulla rappresentanza

sindacale aziendale, consentendo

la partecipazione soltanto alle

organizzazioni firmatarie

dell’accordo. In altre parole, sol-

tanto l’organizzazione sindacale

che avrà sottoscritto l’accordo con

la FIAT potrà rappresentare i lavo-

ratori in azienda. In tal modo se il

sindacato più rappresentativo del

comparto (la Fiom, appunto) non

sottoscriverà l’accordo, lo stesso

perderà i propri rappresentanti

all’interno dello stabilimento. Se

fosse stato approvato il progetto di

legge di iniziativa popolare di cui

stiamo parlando, si sarebbe evitato

un così clamoroso “strappo” poi-

ché esso prevede che la qualità e

l’efficacia di un contratto naziona-

le e/o aziendale è tale se firmato da

sindacati davvero rappresentativi;

e la rappresentatività di un sinda-

cato verrebbe determinata sulla

base della percentuale di voti otte-

nuti nelle elezioni delle Rsu e dal

numero degli iscritti che versano

regolari contributi sindacali. Dopo-

diché l’accordo dovrebbe trovare il

gradimento ed essere approvato

con referendum dai lavoratori.

Pino Capozzi

Il Ccnl e la rappresentatività sindacale

Page 6: L'Officina numero 1

L’OFFICINA PAG. 6L’OFFICINA PAG. 6L’OFFICINA PAG. 6L’OFFICINA PAG. 6 Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, ma è perché non osia-mo che sono difficili. Seneca

Arte & Cultura a cura di Mauro Baglieri

Beppe Rovera: l’Occitano

Beppe Rovera nasce a Villanovetta in provincia di Cuneo sessantatre anni fa. Di origini occitane e

montanare, Rovera si identifica totalmente nella cultura (occitana, appunto) dei cantastorie trovato-

ri e ama “praticare” una vita in stile bohemien. Nasce come falegname artigiano ma, non riuscendo

a creare sculture in legno per via di una difficoltà d’approccio alla tridimensionalità, si fa attrarre

dall’arte pittorica. Negli anni ’60 si iscrive alle Scuole tecniche San Carlo, dove peraltro ave-

va studiato anche il “vecchio” Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat Auto Spa. Si iscrive poi al

corso triennale di Disegno artistico ornamentale uscendone promosso con profitto e ricevendo per

questo la medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1974 inizia il suo percorso

artistico: è terzo al concorso internazionale di pittura Avis di Forano della Chiana (Arezzo), secon-

do premio all’Estemporanea di Cuneo e nel 1975 riceve la coppa al concorso Carlo Borra. Nel

1976, in Inghilterra, gli viene assegnato il Diploma di Merito Distinto al Kings International Acca-

demy. Pittore di paesaggi visti durante viaggi e riportati successivamente su tela talvolta anche im-

provvisando, Beppe Rovera riversa nell’opera artistica i suoi stati d’animo. Colori forti e accesi

mettono in “mostra” la sua natura chiara ed estroversa, ottimista persino nelle giornate di pioggia.

Tutti i suoi paesaggi sono luminosi, pieni di sole e di riflessi, con ben poche ombre. Rovera resta

sulla cresta dell’onda fino al 1995: lavora con il nome d’arte L.I.K. nonostante gli amici, proprio grazie alle sue origini occitane, lo avessero

soprannominato Asterix (ma Asterix non era Gallico?). Fino allo stesso anno si trova a gestire anche clienti francesi ma, ritenutosi incom-

preso, decide di lasciare fino al 2005, anno in cui riemerge per tornare a parlare con tele e pennelli. È influenzato dagli impressionisti e dai

macchiaioli, si ispira al toscano Giovanni Fattori e alla pittura di fino Ottocento e inizio Novecento. Di carattere piuttosto duro, ha frequen-

tato diverse associazioni nichelinesi e non ma non riuscendo ad ammorbidirsi, il più delle volte ne è stato cacciato. La verità è dunque il

punto di forza e il cardine sul quale gira l’attività del pittore che ricorda Enzo Biagi e una sua frase significativa: “Se non ricordo male c’era

una persona che è morta in croce per dire la verità”. Ad oggi Rovera attivo nel Gruppo Artisti del Borgo Vecchio di cui è socio fondatore .

I love Chef Jerry C’era una volta uno Chef un po’ imbranato

di nome Jerry. Arrivato direttamente da

Hell’s Kitchen, New York, lo chef un po’

imbranato inizia la sua italica avventura

nell’etere, presentando televendite disastro-

se e poco credibili (un esempio? Coltelli e

prodot t i de l la az ienda f i t t iz ia

Fish&Chips... ) per poi permetterci di sbir-

ciare nella sua vita quotidiana grazie ad

una sit-com di successo che lo porta ad

affrontare, insieme al suo inseparabile ami-

co Frank, innumerevoli e grottesche avven-

ture cittadine. Questa in poche parole la

storia di Alessio Parentela, in arte Chef

Jerry, e del suo amico Fabio Raschellà

(Frank), entrambi di Nichelino. Una strana

coppia che buca lo schermo come ormai

non è più di moda fare: con la semplicità e

la genuinità del rapporto comico-spalla e

che grazie ad un linguaggio idoneo a tutti,

privo di riferimenti volgari o doppi sensi,

urla o parolacce, rende godibile ogni sketch

producendo momenti di comicità davvero

divertente e rilassante. Motivi, questi, che

conquistano al duo un numero sempre più

nutrito di fans che da tempo seguono le loro

avventure sul sito www.chefjerry.it o su

facebook e youtube. È da apprezzare il fatto

che Alessio e Fabio non abbiano scelto cer-

to la strada più facile per farsi conoscere e

magari arrivare al grande pubblico. La co-

micità che oggi fa share (e quindi porta sol-

di e notorietà) passa da un linguaggio com-

pletamente diverso e, se vogliamo, più faci-

le e triviale. Il grande rapporto che lega

Jerry a Frank fa da tappeto musicale ad ogni

puntata e ci permette di riflettere sul grande

valore dell’amicizia tramite un linguaggio

fruibile da chiunque. L’esperienza teatrale

di Alessio e Fabio dona al prodotto, grazie

anche alla regia del moncalierese Maxì

Dejoie, una qualità interpretativa e finale

che gli ha permesso di rimanere per 9 mesi

in onda su Qoob, canale digitale terrestre

di proprietà di MTV. La sit-com è in conti-

nua evoluzione e prevederà la presenza

futura di nuovi personaggi che permette-

ranno a Jerry e Frank di confrontarsi e

rapportarsi con nuove figure che, ci faran-

no attendere con trepidazione l’uscita di

ogni puntata. Nella vita Alessio è davvero

un cuoco, diplomato all’Istituto alberghie-

ro, che per qualche anno ha anche lavorato

presso alberghi di alto livello (quelli con le

stelle). Precoce la sua passione per il teatro

che lo vede partecipare a commedie e spet-

tacoli tra cui “Le Iene – cani da rapina”,

omaggio a Quentin Tarantino adattato e

diretto dal regista Ivan Fabio Perna.

DA SINISTRA: FABIO RASCHELLA’, MAXI’ DEJOIE, ALESSIO PARENTELA

“MALINCONIA”

Page 7: L'Officina numero 1

L’OFFICINA PAG. 7L’OFFICINA PAG. 7L’OFFICINA PAG. 7L’OFFICINA PAG. 7 Un'ora breve di dolore c'impressiona lungamente; un giorno sereno passa e non lascia traccia L. Pirandello

Nei mesi tra Aprile e Luglio 2010 oltre 1.400.000 uomini e donne

del nostro Paese hanno firmato 3 quesiti referendari promossi dal

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Obiettivo: abrogare

quelle leggi che in questi anni hanno dapprima favorito e poi im-

posto la privatizzazione del servizio idrico. Anche il comitato

cittadino “Acqua Pubblica Torino Sud” ha aderito a questa cam-

pagna raccogliendo in poche settimane 856 firme di nichelinesi

desiderosi di opporsi alla gestione mercantilistica dell’Acqua. E

non solo. I nostri amministratori hanno approvato, durante il con-

siglio dello scorso novembre, una modifica statutaria che dichiara

il servizio idrico privo di rilevanza economica. Ci aspettiamo ora

che l’amministrazione prosegua coerentemente su questa strada

adoperandosi per far valere questa volontà anche in SMAT e

ATO3 tramite il proprio rappresentante. L’opposizione del Forum

italiano di movimenti per l’acqua, ovviamente sostenuto anche

dal Comitato acqua pubblica

Torino sud, non nasce da un

pregiudizio ideologico, ma da

una semplice constatazione: non

possiamo permetterci di consi-

derare l’Acqua una merce e la-

sciare che il servizio idrico di-

venti la nuova frontiera della

speculazione finanziaria, così

come non possiamo consentire

di trasferire il potere decisionale in materia di risorse idriche dai consigli comunali a quelli di am-

ministrazione di società private. L’Acqua è e deve rimanere un

Bene Comune, una risorsa da preservare. Non accettiamo mistifi-

cazioni: privatizzare non è un obbligo europeo, anzi, il diritto

comunitario semplicemente ci chiede di tracciare una linea di

demarcazione tra quello che è mercato e quello che non lo è. Il

comitato continuerà a sostenere il referendum e la moratoria con-

tro le privatizzazioni (vedi la petizione on line su

www.acquabenecomune.org).

Per conoscere le prossime iniziative venite sul nostro sito

www.acquapubblicatorino.org/torinosud

o scrivete a [email protected].

Comitato Acqua Pubblica Torino Sud

Buon Anno a mamme e papà Lettera di un genitore sulla mensa scolastica Acqua Pubblica: il Comune approva

Sembrerà davvero strano per nostri figli ricevere per il nuovo anno,

da mamma e papà, un regalo senza fiocchi e fiocchetti. Perché

quest'anno noi genitori abbiamo voluto regalare ai nostri figli non

il solito giocattolo, pronto ad essere accantonato una volta stufi, ma

una nuova e splendida cucina centralizzata. E nello specifico la

nuova cucina centralizzata del comune di Nichelino. Vi voglio

raccontare una bella storia che ha inizio non più di un anno fa,

quando il comune di Nichelino decide che sia giunta l’ora di ri-

strutturare la sua cucina centralizzata. Il tutto dopo una serie di

denunce e segnalazioni che, tutto sommato, servono per far capire

un po’ a tutti che è giunto il momento di mettere mano alla vecchia

cucina diventata, nel tempo, poco funzionale. Andrebbe rinfrescata

e gli impianti rimodernati. Gli uffici, scorporati dai locali cucina

per rendere tutto ancora più igienico. Tornando a noi. C'e' voluto

parecchio tempo ma alla fine, per

Natale (per essere precisi con un

mese e mezzo di anticipo rispetto

a Natale) e per i nuovi anni a ve-

nire, i nostri figli grazie ad un

progetto del Comune ma con tanti

soldini versati dai genitori (si

parla di 29 centesimi a pasto per i

prossimi 5 anni) avranno una cu-

cina centralizzata che gli darà da

mangiare tutti i giorni. Però, per-

ché vi è sempre un però anche nelle belle fiabe, sembra che non sia

andato proprio tutto per il verso giusto con il nuovo appalto. Da

quello che si sente nelle scuole o dai genitori al di fuori dei cancel-

li, sembra che ci siano stati di nuovo altri disagi. Alcuni sicura-

mente di poco conto. Ma altri abbastanza “antipatici” da far addriz-

zare i capelli a docenti e genitori. Tra dimenticanze, frutta non la-

vata, errori di somministrazione dei cibi, piatti caldi o freddi, sem-

bra davvero che qualcuno sia partito con il piede sbagliato. Ma

siamo a Natale e siamo tutti più buoni. E noi genitori siamo sicuri

che dal nuovo anno tutto funzionerà alla perfezione con il contribu-

to di tutti.

Buon anno nuovo

Gabriele Bellone

Riceviamo e pubblichiamo

È partita il 10 dicembre la campagna

informativa “Differenziare Convie-

ne” a cura di Animo Nichelino, asso-

ciazione che da anni tratta i temi

caldi di rifiuti e raccolta differenzia-

ta. Come già anticipato la campagna

si occuperà di fare il giro di tutti i quartieri per riflettere e discutere

con i cittadini sul tema dei rifiuti e del loro corretto smaltimento. I

prossimi incontri si svolgeranno da gennaio fino ad aprile presso

varie sedi presenti sul territorio che verranno comunicate di volta

in volta. Gli incontri sono aperti a tutti.

Per informazioni http://animonichelino.blogspot.com/

PILLOLE DALL’OFFICINA - Bilancio di previsione 2011

Il Comune rispetta il patto di stabilità e si attesta tra uno dei virtuo-si della cintura sud di Torino, ma il per previsionale del 2011 non

potrà contare su tutte le risorse preventivate. Sarà di un milione 272mila euro il taglio inferto dal governo centrale alle casse muni-

cipali. Tagliati tutti i settori dalla cultura (Teatro Superga, 90mila

euro in meno) alle manutenzioni (neve, aree verdi, illuminazione pubblica, 130mila euro in meno). Rimane illeso il settore sociale

sul quale l’amministrazione ha deciso di non effettuare tagli. Nel periodo natalizio il Comune ha inviato una lettera informativa ai

cittadini per metterli al corrente della grave situazione finanziaria. I cittadini non ne saranno certo contenti.