lo scirocco 2009 11

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A lla luce delle violente mareggia- te che hanno interessato i litorali salentini nell’inverno del 2008 è nuovamente tornato alla ribalta il pro- blema dell’erosione costiera. Numerose località salentine han- no subito consistenti arretra- menti della fa- scia co- stiera. La forza delle onde ha eroso completamen- te metri di spiaggia emersa, mettendo seriamente a rischio abitazioni costruite a ridosso del mare, strutture portuali, cancellando rino- mati litorali ad alta frequentazione tu- ristica. > 22 È il mare che ingoia la costa? di Simone Zecca T empi duri per l’Agroalimentare non solo in Italia, ma in tutta Eu- ropa: risale solo ad alcuni giorni fa la protesta dei produttori francesi del settore lattiero- caseario, con intere au- tobotti di latte riversato sul terreno. E qual è il futuro dell’agricoltura in un Sud sempre più in difficoltà? Lo abbiamo chiesto a Paolo De Ca- stro, Senatore della Repubblica per il Par- tito Democratico fino alle ultime elezioni europee, nelle quali è stato eletto nella circoscrizione Mezzogiorno per il par- lamento di Strasburgo. > 20 “Giornalismo è diffondere quello che qualcuno non vuole che si sappia. Il resto è propaganda” H. Verbitsky anno 2 numero 3 Donne in prima linea Intervista a Marisa Stivala, dell’associazione Spazio Donna, che ci racconta le attività, i progetti e le diffi- coltà di un’associazione di Presicce impegnata a fa- vore delle donne >14 San Martino, evviva il vino! Si stappa il vino novello e si gustano le prime caldar- roste: la festa del santo del mantello si festeggia tra culto e tradizioni. Un’occa- sione per riscoprire il vino in cantina, a Leverano e al Museo del Vino Primitivo >16-17 Ambiente, croce e delizia Grandi investimenti in energie pulite e fonti rin- novabili, impianti di nuova generazione per smaltire i rifiuti eppure lungo le strade delle no- stre campagne più belle straripano ancora discari- che abusive >18 Ebrei nel Salento Il passaggio del popolo eletto venne registrato in varie epoche e in cittadine differenti: ad Alessano, lasciando in eredità il loro nome agli abitanti e a Nardò per rifugiarsi dalla guerra >8 REDAZIONE: via Piave, 24 73059 UGENTO (Le) cell. 380.63.59.149 tel/fax. 0833.55.48.43 [email protected] Intervista al Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo di Federica Ricchiuto L a proposta di abolire i consorzi non è certo una idea originale de Lo Scirocco, bensì una proposta del Ministro per la Semplificazione, Ro- berto Calderoli, il quale ha da poco an- nunciato (il 28 ottobre 2009) che a fine mese cadrà la ghigliottina su quegli enti inutili «che non si sono ristrutturati, non hanno chiuso, non hanno ridotto il perso- nale e non hanno tagliato le spese». > 5 Aspettando la Puglia di Chiara Schiavano di Serena Rollo A boliamo le province! Aboliamo i consorzi! Aboliamo gli enti inutili! Demagogia. Ecco di cosa si tratta. Facciamo mostra di condividere i malumori e le rivendicazioni, anche irragionevoli, del- la maggioranza e di batterci per dare ad essi una risposta positiva. Cosa c’è, infatti, di più irragionevole che pen- sare di poter modernizzare il nostro paese? Viviamo in uno Stato in cui è naturale aggiungere e sovrapporre. Semplificare è un vocabolo ancora ignoto. Eliminare le province? Ma sono nella Costituzione. Probabilmente i padri fondatori della nostra Repub- blica andarono sul monte Sinai a ricevere questa Car- ta. Altrimenti come si spiega il carattere di sacralità con cui viene considerata? Guai a modificarla. Eliminare gli enti inutili? Ma dove andrebbero i loro presidenti, vicepresidenti, consiglieri e soprattutto cosa ne sarebbe degli equilibri di potere che si erano costituiti e che tornano così utili quando si tratta di an- dare alle urne? > 3 CONTRO GLI ENTI INUTILI Invochiamo a gran voce l’autorità centrale

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Tabloid del Salento

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Page 1: Lo Scirocco 2009 11

Alla luce delle violente mareggia-te che hanno interessato i litoralisalentini nell’inverno del 2008 è

nuovamente tornato alla ribalta il pro-blema dell’erosione costiera.Numerose localitàsalentine han-no subitoconsistentiarretra-mentidella fa-scia co-stiera.La forzadelle ondeha erosocompletamen-te metri di spiaggiaemersa, mettendo seriamente a rischioabitazioni costruite a ridosso del mare,strutture portuali, cancellando rino-mati litorali ad alta frequentazione tu-ristica. > 22

È il mare cheingoia la costa?

di Simone Zecca

Tempi duri per l’Agroalimentarenon solo in Italia, ma in tutta Eu-ropa: risale solo ad alcuni giorni

fa la protesta dei produttori francesi delsettore lattiero- caseario, con intere au-tobotti di latte riversato sul terreno. Equal è il futuro dell’agricoltura in un Sudsempre più in difficoltà?

Lo abbiamo chiesto a Paolo De Ca-stro, Senatore della Repubblica per il Par-tito Democratico fino alle ultime elezionieuropee, nelle quali è stato eletto nellacircoscrizione Mezzogiorno per il par-lamento di Strasburgo. > 20

“Giornalismo è diffonderequello che qualcuno non vuole

che si sappia. Il resto è propaganda”H. Verbitsky

anno 2 numero 3

Donne in prima lineaIntervista a Marisa Stivala,dell’associazione Spazio

Donna, che ci racconta leattività, i progetti e le diffi-coltà di un’associazione diPresicce impegnata a fa-vore delle donne >14

San Martino,evviva il vino!

Si stappa il vino novello esi gustano le prime caldar-roste: la festa del santo del

mantello si festeggia traculto e tradizioni. Un’occa-sione per riscoprire il vinoin cantina, a Leverano e alMuseo del Vino Primitivo

>16-17

Ambiente,croce e delizia

Grandi investimenti inenergie pulite e fonti rin-

novabili, impianti dinuova generazione persmaltire i rifiuti eppurelungo le strade delle no-stre campagne più belle

straripano ancora discari-che abusive >18

Ebrei nel SalentoIl passaggio del popolo

eletto venne registrato invarie epoche e in cittadine

differenti: ad Alessano,lasciando in eredità il loro

nome agli abitanti e aNardò per rifugiarsi

dalla guerra >8

REDAZIONE:via Piave, 24

73059UGENTO (Le)

cell.

380.63.59.149tel/fax.

0833.55.48.43

[email protected]

Intervista alPresidente della

Commissione Agricolturadel Parlamento Europeo

di Federica Ricchiuto

Laproposta di abolire i consorzinon è certo una idea originale deLo Scirocco, bensì una proposta

del Ministro per la Semplificazione, Ro-berto Calderoli, il quale ha da poco an-nunciato (il 28 ottobre 2009) che a fine

mese cadrà la ghigliottina su quegli entiinutili «che non si sono ristrutturati, nonhanno chiuso, non hanno ridotto il perso-nale e non hanno tagliato le spese». > 5

Aspettandola Puglia

di Chiara Schiavano

di Serena Rollo

Aboliamo le province! Aboliamo i consorzi!Aboliamo gli enti inutili! Demagogia. Ecco dicosa si tratta. Facciamo mostra di condividere

i malumori e le rivendicazioni, anche irragionevoli, del-la maggioranza e di batterci per dare ad essi una rispostapositiva. Cosa c’è, infatti, di più irragionevole che pen-sare di poter modernizzare il nostro paese? Viviamo inuno Stato in cui è naturale aggiungere e sovrapporre.Semplificare è un vocabolo ancora ignoto.

Eliminare le province? Ma sono nella Costituzione.Probabilmente i padri fondatori della nostra Repub-blica andarono sul monte Sinai a ricevere questa Car-ta. Altrimenti come si spiega il carattere di sacralità concui viene considerata? Guai a modificarla.

Eliminare gli enti inutili? Ma dove andrebbero i loropresidenti, vicepresidenti, consiglieri e soprattuttocosa ne sarebbe degli equilibri di potere che si eranocostituiti e che tornano così utili quando si tratta di an-dare alle urne? > 3

CC OO NN TT RR OO GG LL II EE NN TT II II NN UU TT II LL II

Invochiamo a gran voce l’autorità centrale

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Page 3: Lo Scirocco 2009 11

(continua dalla prima pagina)Il risultato è stato il rafforzamento

di clientelismi, la moltiplicazione del-le lotte per il potere e l’accaparra-mento di poltrone. L’etica della re-sponsabilità individuale, quella che inpolitica si definisce moderazione e cheMontesquieu indicava come il carat-tere specifico della classe dirigente, èstata totalmente dimenticata.

Nessun freno per i propri privile-gi ed interessi personali.

Come negare, allora, che hanno ra-gione quanti sostengono che stannovenendo meno le condizioni minimedella democrazia e che questo è par-ticolarmente evidente a livello locale(comuni, province e regioni)?

Come negare che questo fenome-no caratterizza soprattutto l’Italia

meridionale dove, per tradizioni sto-riche, dobbiamo pure fare i conti coninfiltrazioni criminali ad ogni livellodella pubblica amministrazione?

Invochiamo, allora, a gran voce l’in-tervento dell’autorità centrale, affin-

ché semplifichi il farraginoso sistemadei livelli di governo, cambi gli asset-ti della Pubblica Amministrazione, al-lontani i corrotti, riduca i costi dellapolitica.

É il trionfo della demagogia. Ma se

è vero che il populismo è la degene-razione della democrazia, queste pa-role giungono come ulteriore con-ferma del fatto che la nostra è una de-mocrazia degenerata. Quali le rispo-ste? I ministri - da Brunetta a Maroni,a Calderoli - si affannano a dirci cheabbiamo ragione a dire che gli entiinutili vanno eliminati, che l’ammi-nistrazione pubblica deve essere ri-formata, addirittura rivoluzionata. E

poi?E poi, se saremo fortunati, ver-

ranno tagliati i rami secchi, i vassalli-ni di cui non si ha più bisogno. Comesi spiegherebbe altrimenti che le pri-me ad essere candidate alla ghigliot-tina siano state proprio le comunitàmontane?

Siamo onesti, chi volete se ne fre-ghi a Roma di quei montanari?

Serena Rollo

T E M I CC AA LL DD II 3

CC OO NN TT RR OO GG LL II EE NN TT II II NN UU TT II LL II

Invochiamo a gran voce l’autorità centraleOvvero alimentiamo la speranza che semplificare si può

Su segnalazione di un nostro lettore, notiamo come su Pagine Gialle Casacompaia una Comunità Montana a Taviano, con rispettivi recapiti telefonici.Si tratta di un errore? O ci siamo persi qualcosa?

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO NON SIATEANONIMITutte le lettere e le segnalazio-ni che vorrete inviare alla reda-zione de Lo Scirocco devono ne-cessariamente indicare il vostronome, cognome, indirizzo enumero di telefono. Le lettereanonime, infatti, non sarannoprese in considerazione. Tutta-via sarà rispettata la volontà dicoloro che, in casi eccezionali,chiederanno la riservatezza purindicando le loro generalità.

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T E M I CC AA LL DD II 4

Come un uomo che messo unpiede in fallo si ritrova sospe-so a un parapetto e sente le sue

mani abbandonare lentamente lapresa, così si trovano le sei propostedi legge presentate in Parlamento perl’abolizione delle province. A penzo-loni nel vuoto. Figurarsi se qualcunodei deputati farà lo sforzo di correrein loro soccorso, il tipico immobilismoitaliano li condanna alla stasi. I più ac-corti invece, non visti, cercheranno dibuttarle giù. Poi verrà il solito doler-si, le solite parole. “Non è possibile eli-minare un ente riconosciuto dalla Co-stituzione”. “Non si può definire inu-tile l’Istituzione Provincia in sé, biso-gna distinguere le singole realtà”.

“Non basta eliminare i consorzi, glienti parco, le autorità d’ambito ter-ritoriale ed altri enti che svolgono fun-zioni riconducibili alle province, peravere un’immediata riduzione deicosti?” Ma non erano forse le provincea svolgere funzioni proprie di regio-ni e comuni?

Intanto il peggio viene a galla.Il presidente della Provincia di

Lecce, Antonio Gabellone, denunciaun buco nel bilancio provinciale di ol-tre 14 milioni di euro. Poi si correg-ge e il deficit aumenta sino a 17 mi-lioni e mezzo. La cifra, ricavata dal-

l’assessore ai Servizi finanziari Macculi,mette insieme spese di funziona-mento dell’ente per 5.669.737 euro,pretese creditorie per 5.459.567 euro,debiti fuori bilancio riconosciuti dalprecedente Consiglio per 92.252euro, debiti fuori bilancio ricono-sciuti dall’attuale consiglio per184.398 euro, 2.800.000 euro di mi-nori entrate e 3.500.000 da pagare allaBNL per uscire dagli Swap.

Swap? Possibile? Sì, mentre il restodel mondo sprofondava nella crisi escopriva a sue spese la pericolosità deiderivati, la Provincia di Lecce investi-

va in Borsa, perdeva, rinegoziava i titolie continuava a perdere. Con buonapace di qualunque comportamentoprudenziale o di quel minimo di buonsenso che almeno chi gestisce la con-tabilità pubblica dovrebbe avere.

E ora? Se al momento il ricorso alladichiarazione di dissesto è stato rin-viato al marzo 2010, quando dovrà es-sere approvato il nuovo bilancio, oc-corre almeno limitare i costi. Via al-lora matite, temperini e francobolli da-gli uffici provinciali. Ma non sarà solola cancelleria a risentire dei tagli allespese voluttuarie. Le riduzioni ri-

guarderanno anche telefonini, moni-tor, pubblicazioni editoriali, spese dirappresentanza, abbonamenti a quo-tidiani e periodici e ancora illumina-zione, riscaldamento e impianti dicondizionamento. Persino la cartaper uso asciugamani e i prodotti per iservizi di pulizia non saranno esenti.

Il rischio è però che i risparmi sia-no piuttosto limitati. Ecco allora dueproposte che si presentano come de-cisive: la riduzione del 30% degli sti-pendi degli amministratori e la ri-modulazione degli assetti che ri-guardano le società partecipate.

Per le urgenze resta sempre lavendita dei beni. È il caso dell’edifi-cio che attualmente ospita il Co-mando Provinciale dei Vigili del Fuo-co e che sarà acquistato per 1.900.000euro dal Ministero dell’Interno. Macome dal Ministero? Non si tratta for-se di un bene della Provincia e, dun-que, già dello Stato italiano? E il de-naro con cui avverrà questa transa-zione non proviene forse dal prelie-vo fiscale?

Ci risiamo. I soliti provincialismi.Serena Rollo

AA BB OO LL II AA MM OO LL EE PP RR OO VV II NN CC EE

Tagli e soluzioni (provinciali) per risanare il debitoIl buco nel bilancio della Provincia di Lecce è stato scoperto. Che fare?

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T E M I CC AA LL DD II 5

Se il ricorso alla Commissione Tri-butaria Provinciale non fossepiù oneroso dello stesso contri-

buto di bonifica, i consorziati non sa-rebbero così rassegnati all’esborso. Co-sta meno pagare che non farlo.

Eppure la legislazione stabilisceche i Consorzi - in quanto enti pub-blici economici - non possono avva-lersi della riscossione dei propri con-tributi mediante i ruoli di contri-buenza. Come si spiega allora l’inviodi cartelle esattoriali che fruttano aiConsorzi oltre 150 milioni di euroogni anno?

La risposta è tragicamente sem-plice. Per lo Stato i Consorzi sono lostrumento attraverso cui scaricaresui privati proprietari il costo di ope-re pubbliche che dovrebbero esserefinanziate dalla fiscalità generale.Questo nel migliore dei casi. Perchénella realtà dei fatti ci troviamo a pa-gare enti che non solo non fornisco-no alcun beneficio alle nostre pro-prietà, ma che anzi spesso si servonodei contributi riscossi per risanare idanni della loro cattiva gestione.

Non ultimo il caso di un Consorzioa noi molto vicino che non contento di

aver approvato un progetto del tuttosbagliato, si è persino opposto ai ten-tativi dell’impresa appaltatrice per mo-dificarlo. La questione è finita in sedegiudiziaria e il consorzio è stato con-dannato a pagare. Ovviamente con i sol-di dei molto beneficiati consorziati.

Certo nei Consorzi non c’è solo cat-tiva amministrazione e malgoverno. Cisono anche validi piani volti a mi-gliorare il sistema idrico. Ma ci chie-diamo: perché non sono sufficienti, aquesti scopi, gli interventi di comunie regioni, o delle tanto deprecate pro-vince, che nello sviluppo del territo-rio dovrebbero avere la loro ragiond’essere? Continuiamo a mantenere

in vita un sistema fatto di enti localie livelli intermedi di gestione che de-termina non solo una sovrapposizio-ne di funzioni, ma - soprattutto - unamoltiplicazione di costi.

Accettiamo che i consorzi impon-gano contributi su cui non viene ef-fettuato alcun controllo da parte di al-cuna autorità, in modo assolutamen-te autoreferenziale.

Non sorprendiamoci, allora, sco-prendo che i consorzi di bonifica nelsolo Meridione controllano oltrel’80% del territorio anche se le zoneumide sull’intera superficie nazio-nale rappresentano meno dello 0,2%.

Serena Rollo

AA BB OO LL II AA MM OO II CC OO NN SS OO RR ZZ II DD II BB OO NN II FF II CC AA

Rassegniamoci e paghiamoEnti e livelli intermedi che moltiplicano i costi

(continua dalla prima pagina)

Non è certo una questione perso-nale se in Italia è diventata una ne-cessità fare un scrematura dei circa34mila enti e consorzi minori, ognunocon il rispettivo ordinamento, (che for-malmente si suddividono le compe-tenze ma che di fatto sono legittimatia restare inerti davanti a situazioni pro-blematiche, perché è sempre possibi-le obiettare “non è di mia competen-za” oppure “i disagi non sono stati cau-sati da questo ente”) collocati tra Co-muni e Regioni che, come ha affer-mato lo stesso ministro, “bruciano ri-sorse solo per sopravvivere”.

Associati all’Anbi - AssociazioneNazionale Bonifiche e Irrigazioni -sono 119 Consorzi di Bonifica che, intutta Italia, gestiscono 200.000 km dicanali, controllano 18milioni di etta-ri di territorio e hanno alle proprie di-pendenze 7.860 impiegati - di cui ol-tre 1.000 quelli pugliesi - più 308 di-rigenti, che saranno comunque reim-piegati in caso di approvazione del Co-dice delle Autonomie proposto da Cal-deroli.

Tale bozza, nella sua proposta, pre-vedeva per le regioni un anno di tem-po per avviare la procedura di sem-plificazione e riordino, tra gli altri, an-che dei Consorzi di Bonifica. Questotermine è trascorso e, come da co-pione, si dovrebbe procedere con lasoppressione da parte del Governo eil trasferimento delle relative compe-tenze direttamente a Regioni o Pro-vince. Nel settembre 2008 venne rag-giunto un accordo Stato-Regioni at-traverso il quale molte regioni si sonoattivate: il Veneto ha approvato, nel-l’aprile scorso, la legge per ridurre a10 i 20 consorzi sotto la sua compe-tenza; la Puglia è in attesa della leggeche attui il riordino e diminuisca a 4gli attuali 6. Il disegno di legge n.32 del18/07/2006 “Nuove norme in mate-

ria di bonifica integrale e di riordinodei Consorzi di Bonifica” è stato ap-provato lo scorso gennaio dalla IVCommissione - Attività Produttive delConsiglio Regionale pugliese.

Ora attende di essere discusso e ap-provato in Consiglio. Ricordiamo che- nell’attesa - nell’ambito del disegnodi legge “Disposizione per la forma-zione del bilancio di previsione 2009e bilancio pluriennale 2009-2011 del-la Regione Puglia’’ è stato approvato,il 28 aprile scorso, all’unanimità dalConsiglio Regionale, l’articolo cheprevede lo stanziamento di 32 milio-ni di euro per assicurare il funziona-mento dei Consorzi di Bonifica pu-gliesi. Attendiamo ancora?

Chiara Schiavano

ABOLIAMO I CONSORZI DI BONIFICASe vuoi aderire anche tu alla nostra proposta di abolizione dei Consorzi di Bonifica, enticostosi, inutili e improduttivi, compila il seguente coupon con i tuoi dati e invialo alla reda-zione con un fax, una mail o per posta. Ci faremo portavoce dei risultati raggiunti.

Nome .......................................................................................................................................................................................................

Cognome ...........................................................................................................................................................................................

Indirizzo ...............................................................................................................................................................................................

Città ...........................................................................................................................................................................................................

e-mail ......................................................................................................................................................................................................

Firma .......................................................................................................................................................................................................Redaz. Lo Scirocco - via Piave, 24 73059 Ugento (Le) Fax 0833 554843 [email protected]

RR II FF OO RR MM AA EE RR II OO RR DD II NN OO

Aspettando la PugliaIl Codice delle Autonomie è in esame dal Governo;

la legge regionale pugliese attende l’approvazione del consiglio

Page 6: Lo Scirocco 2009 11

Se provassimo a chiedere a qualcu-no, adulto o giovane, uomo o don-na, se ci sia un italiano, nella storia

o nella politica nazionale, al quale vor-rebbe ispirarsi, le probabilità di non ri-cevere alcuna risposta sarebbero incre-dibilmente alte. Ciò non dipende tantodall’assenza di modelli che potrebbero es-sere di esempio per i cittadini, quantopiuttosto dalla scarsa importanza che so-prattutto le istituzioni attribuiscono allaformazione di una coscienza civile ispi-rata alle gesta di uomini e donne che han-no dato lustro al Paese. Nemmeno l’in-tento di evitare la diffusione di culti na-zionalistici potrebbe giustificare una si-tuazione del genere. Come potrebbe es-

serci, infatti, un nesso di causa-effetto tral’interesse per i cosiddetti eroi naziona-li e il nazionalismo? Semmai, la conse-guenza più immediata potrebbe esserequella dell’affermazione di un naziona-lismo “positivo”, del tutto diverso daquello espresso dal totalitarismo fascistao da quei gruppi politici che a quel pe-riodo si rifanno. Un Paese, invece, in cuil’educazione dei giovani si fonda sulla co-noscenza delle imprese e delle azioni dei

suoi uomini e delle sue donne migliori,sono gli Stati Uniti.

Certo, gli Usa non sono l’unico Paesead aver adottato un simile modello edu-cativo: si tratta di un caso esemplare, chedimostra come lo sviluppo di una delle de-mocrazie più avanzate sia stato favorito dal-l’adozione di un sistema formativo ispiratoalla vita di personalità illustri realmenteesistite o esistenti. In ambito politico, per-sonalità come John Fitzgerald Kennedy o

Martin Luther King, fermamente e ap-passionatamente impegnate nella con-quista di un’autentica uguaglianza ditutti i cittadini senza distinzione alcuna,hanno finito per influenzare intere ge-nerazioni. Alcuni giovani appartenenti aquelle generazioni hanno, in seguito,intrapreso la carriera politica, riuscendoaddirittura ad essere eletti alla presiden-za degli Stati Uniti d’America. Tra queigiovani, Bill Clinton e Barack Obama.

Il primo è stato profondamente se-gnato dall’incontro, possibile grazie adun’iniziativa scolastica, con il presiden-te Kennedy. Nell’intervista in cui ha rie-vocato questo episodio della sua adole-scenza, Clinton ricorda l’emozione pro-vata nello stringere la mano dell’uomoche stava contribuendo a rivoluzionarela società americana. Quell’incontro haprobabilmente cambiato il destino di unuomo. Le idee e le iniziative politiche diKennedy, insieme a quelle di molte altrementi progressiste e coraggiose (altret-tanto meritevoli di essere conosciute),hanno permesso di cambiare il destinodi un altro importante uomo e quello dimilioni di cittadini americani. L’uomo inquestione è Barack Obama e potrebbe es-sere considerato l’ultimo anello di unacatena virtuosa, in cui ciascun anello sim-boleggia una sorta di eroe civile ispiratodai suoi “predecessori” e fonte, a propriavolta, d’ispirazione. Il premio Nobelconferito di recente ad Obama sembracosì suggellare la condivisione, a livellointernazionale, delle scelte politichecompiute dall’attuale presidente.

Un Paese che voglia esprimere unaclasse dirigente degna di questo nome do-vrebbe, forse, cominciare ad intrapren-dere questo percorso.

Mery Albertini

T E M I CC AA LL DD II 6

II NN CC HH II EE SS TT EE

Il (Bel)paese dei facili ricorsi3.5 milioni le istanze presentate nell’ultimo anno, soprattutto per multe e pignoramenti

L’Italia ha bisogno di eroiI modelli a cui la classe dirigente, presente e futura,

dovrebbe ispirarsi

Gli italiani, si sa, sono poeti, santi e navigatori. Ma sonosoprattutto molto litigiosi, come emerge da una re-cente inchiesta del Sole 24Ore, che ha quantificato

in 3.5 milioni il numero dei ricorsi presentato solo nell’ul-timo anno a tribunali, enti e authorities. A farne le spese èsoprattutto la giustizia civile, schiacciata dal peso di quasi 3milioni di procedimenti (per la maggior parte pignoramentie contravvenzioni), ma cresce anche il numero degli italia-ni che ricorrono alle Autorità di vigilanza per contestare lafatturazione delle bollette energetiche o di quelli che spor-gono reclamo nei confronti delle Ferrovie dello Stato e del-l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) per i disser-vizi nel trasporto ferroviario ed aereo. Ma la conseguenzadi una tale mole di procedimenti aperti non può essere cheun allungamento esponenziale dei tempi, che danneggia so-prattutto chi si trova dalla parte della ragione. Ma perchétanti italiani, allora, continuano a ricorrere ai tribunali perdirimere i loro contenziosi? La risposta è semplice: è più con-veniente, nel caso in cui si sia palesemente in torto, ricor-rere in tribunale ed allungare i tempi del giudizio, magari

confidando in un abbandono della controparte, piuttostoche affrontare una conciliazione senza arrivare al processo.Per questo l’apparato burocratico sta reagendo, attivandouna serie di misure di dissuasione che renderanno più dif-ficile l’accumulo, e talvolta persino l’approdo, di ricorsi in-giustificati in tribunale.

Significativo è l’esempio della conciliazione: nel caso incui se ne rifiuti il risultato, ma dal processo si ottenga un ri-sarcimento uguale a quello rifiutato, si è tenuti a pagare lespese processuali, nonostante la vittoria della causa. Vengonoinasprite, inoltre, le sanzioni nel caso in cui si ricusi un giu-dice con il solo scopo di allungare i tempi del processo, eviene costituito un ufficio ad hoc in Cassazione per filtrarele richieste prive dei requisiti minimi di ammissibilità.

Nella speranza, quindi, che non si ripetano casi come quel-lo dei ladri di tegole sorpresi a rubare sul tetto di una casacolonica in provincia di Perugia: si sono difesi fino in Cas-sazione, sostenendo che la casa stava cadendo a pezzi e quin-di non potevano essere accusati di furto. Per la cronaca, laCorte li ha condannati. Pietro Fornaciari

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Ècertamente il virus più ag-gressivo degli ultimi anni, il piùresistente, e sicuramente il più

famoso. L’H1N1, anche conosciutocome il virus dell’influenza A, è più ri-nomato di una star di Hollywood, piùcarismatico del Dalai Lama: c’è volu-to il suo manifestarsi, e già tante vit-time, per insegnare, anche se indi-rettamente, le norme igieniche per ilvivere civile.

E finalmente si vedono adulti, vec-chi e bambini che si coprono la boc-ca per starnutire o tossire, si vedonoimprenditori aziendali, enti pubblicie privati che attrezzano le loro strut-ture con diffusori di disinfettanti.L’igiene del corpo ha ottenuto ladovuta considerazione e nelle far-macie vanno a ruba i flaconi di di-sinfettanti per mani; nelle scuoleogni bambino è fornito del proprioflacone di sapone liquido.

Tutto corretto, tutto sicuramentenecessario per prevenire il contagio,visto l’incredibile virulenza dell’H1N1.

Quello che però non viene detto è

che molte in-fezioni di origine

batterica o virale, come le in-fluenze stagionali, possono essereevitate o contenute utilizzandole stesse norme igieniche adot-tate per combattere l’H1N1.

In Italia, come anche ne-gli altri Paesi industrializza-ti, sono stati adottati effica-ci piani di emergenza per farfronte alla possibile pande-mia. È già iniziata la distri-buzione dei vaccini ed è nata

una strettacollaborazione tra

le regioni: quelle piùricche hanno dotato

le proprie strutture di attrezzatu-re mediche all’avanguardia, lealtre hanno comunque adottatomisure correttive e migliorati-ve, per dirottare eventualicasi gravi nei centri medicimigliori o al limite, dirot-tandoli nei centri attrezzatidi altre regioni.

Anche noi ricordiamo, infine, i con-sigli per prevenire il contagio: è ne-cessario lavare spesso le mani, copri-re naso e bocca quando si starnutisceo tossisce, gettare i fazzoletti sporchiin appositi contenitori senza lasciar-li in giro e, se dovessero comparire isintomi influenzali quali febbre alta ac-compagnata da tosse, mal di gola, emi-crania e malessere generale, nonuscire di casa e contattare telefoni-camente il proprio medico curante.E poi, lo dice anche Topo Gigio…

Ilaria Greco

Entro fine anno inizieranno i la-vori di costruzione del nuovoIstituto Clinico San Raffaele del

Mediterraneo nel quartiere Paolo VIdi Taranto: una mega struttura ospe-daliera in cui confluiranno servizi cli-nici, Università e Istituti di ricerca, sulmodello dell’Istituto Clinico Scienti-fico San Raffaele di Milano, progettodivenuto effettivo per volere dellaGiunta Regionale pugliese lo scorsoagosto. La notizia di inizio attività è sta-ta annunciata durante la recente visitadei rappresentanti della Regione Pu-glia e dell’Amministrazione Comunaledi Taranto presso la struttura mila-nese, dove sono stati ricevuti dal suopresidente e fondatore Don Luigi M.Verzé, parte attiva nell’organizzazio-ne del piano di lavoro, che è andatoincontro alla richiesta dell’Arcive-scovo tarantino Monsignor GuglielmoMotolese di un ospedale efficiente emoderno nella sua città.

Il San Raffaele di Milano è unpresidio ospedaliero privato di rile-vanza europea, che al momento con-ta 1397 posti letto, 12 dipartimenti cli-nici, 6 divisioni di ricerca organizza-te in 12 dipartimenti e tre istituti. L’im-pegno è quello di portare il suo omo-nimo del Mediterraneo sulla stessa li-nea di tendenza, in grado di combi-nare a un servizio sanitario più effi-ciente, un’intensa attività di ricerca especializzazioni universitarie al-l’avanguardia. Il taglio del nastro èprevisto entro qualche mese; la co-struzione finale coprirà una superfi-cie lorda di 85.000 mq, sarà provvistadi 570 letti, 510 di degenza ordinariae 62 di day hospital e prevederà la rea-lizzazione di alcuni dipartimenti,come quello medico, chirurgico, car-dio-toraco-vascolare, distretto testa-collo e neuroscienze, materno-in-

fantile e post-acuzie. Il costo com-plessivo dell’intera opera si aggira in-torno ai 210 milioni di euro, di cui ot-tanta reperiti dal piano di bilancio re-gionale, ottanta promessi dal governocentrale e la restante parte ricavati at-traverso l’autofinanziamento. La fi-gura sociale sarà, infatti, una fonda-zione ibrida pubblico-privata com-posta dalla Fondazione San Raffaeledel Mediterraneo, Regione Puglia, Asldi Taranto e Fondazione San Raffae-le del Monte Tabor, mentre al partnerprivato San Raffaele di Milano spetteràla nomina del direttore generale delConsiglio di Amministrazione.

Valentina Marra

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Virus in cattedraH1N1 insegna le norme igieniche basilari per vivere in società

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Curare e prevenire presso il nuovo Istituto ClinicoAnche in Puglia un ospedale di cura e ricerca: il San Raffaele del Mediterraneo

Antidoping per studentiUn professore dell’ateneo di Sydney,

in Australia, ha proposto di introdurrenelle scuole un test anti-doping primadegli esami: sembra che la tendenza adassumere droghe o stimolanti per mi-gliorare le proprie prestazioni accade-miche sia piuttosto diffusa. Uno stu-dente su quattro ammette di assumeresostanze stimolanti, quali il Ritalin,impiegato anche dagli studenti deicollege statunitensi. La Redazione

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Nardò, Santa Maria al Bagno:un mare che t’incanta e unaluce che sembra cullarti, oggi

come sessant’anni fa quando quigiunsero tanti ebrei, prevalentemen-te polacchi, miracolosamente so-pravvissuti alle torture dei campi diconcentramento nazisti. Era la IIGuerra Mondiale e, a dispetto della su-premazia della razza ariana tanto in-vocata dalla Germania di Hitler, si svi-luppò una sorta di solidarietà frater-na che non guardava alla razza o allareligione, perché tutti erano vittimedi un’assurda strategia politica. Mi-gliaia di ebrei furono accolti nelle casetra Nardò e le marine; alcuni di essi,nelle loro testimonianze, hanno par-lato di questa città come di un puntodi svolta, che ha lenito le loro feritee ha permesso loro di poter guarda-re al di là del mare, dov’era la terrapromessa, Israele. Durante la per-manenza salentina, ai rifugiati vennedata la possibilità di professare lapropria religione nella Sinagoga fat-ta erigere a Santa Maria al Bagno,

dove furono celebrati circa trecentomatrimoni. Uno di questi porta consé una storia particolare: Zivi Miller,ebreo della Romania, nel lager persela moglie e la figlia; qui ritrovò l’amo-re al fianco di una giovane donna delposto, Giulia My, con la quale trascorseil resto della sua vita.

Per la particolare solidarietà pro-fusa dalla comunità neretina nei con-fronti di queste vittime alla ricerca diuna nuova storia da scrivere, il Co-mune di Nardò ha ricevuto nel 2005,in concomitanza con la Giornata del-la Memoria, la Medaglia d’oro al Me-rito Civile, data dall’allora Presiden-

te della Repubblica Carlo AzeglioCiampi. La cittadina è l’unica ad ave-re un museo dedicato alla Memoria,inaugurato lo scorso gennaio dall’at-tuale Amministrazione Comunale,con gli auguri del Presidente Napo-litano. All’interno del museo, dove sitrovano una biblioteca ed un’eme-roteca, sono custoditi i tre murales rea-lizzati da Zivi Miller, reperti di gran-de valore storico-artistico, oltre a do-cumenti, fotografie, video: testimo-nianze inequivocabili del rapporto difratellanza creatosi tra i neretini e iprofughi. Di Santa Maria al Bagno,l’Ambasciatore israeliano in Italia hadetto: “fu un’enclave di pace e di fra-tellanza tra popoli, in una mescolan-za di lingue, tradizioni, dolori e gio-ie. L’esperienza neretina fu un mo-mento in cui tanti tra i profughi tro-varono lo spazio per recuperare la se-renità di spirito necessaria ad intra-prendere la grandissima avventura chefu, nei due anni successivi, la fonda-zione dello Stato di Israele.”

Ilaria Pellegrino

E B R E I N E L S A L E N T O 8

Fin dai tempi remoti il popoloebraico è stato vittima di pre-giudizi a causa dei quali fu

espulso dalla propria terra di origine,durante il regno di Babilonia e sottol’impero romano, e costretto ad errarein varie parti del mondo dando luo-go alla cosiddetta diaspora (XIII-VI se-colo). Gli ebrei giunsero così in Eu-ropa dove crearono importanti cen-tri giudaici in Spagna, in Italia e an-che nel Salento. Il progressivo inse-diamento delle comunità ebraichenell’Italia meridionale aveva datoluogo allo sviluppo di specifiche areeurbane: le giudecche. È un termine cheetimologicamente deriva da iudaica,ed è usato per riferirsi ad un’area abi-tativa di insediamento ebraico com-posta da un insieme di isolati posti lun-go uno stesso asse viario. Il quartieresi trovava di solito nei pressi di areecommerciali, a ridosso delle cintemurarie, ed era piuttosto raccolto, mamai completamente isolato dal restodella città.

Gli ebrei che arrivarono in Italia fu-rono dapprima accolti e lasciati in-serire nelle comunità locali in nomedelle radici religiose che accomuna-vano entrambe le culture; successi-vamente quando questi cominciaro-no ad occupare incarichi prestigiosie la popolazione autoctona cominciòa temere che gli “ospiti” indebolisseroo addirittura spodestassero la nobil-tà locale, vennero allontanati. Lastessa sorte toccò alla piccola comu-nità ebraica che si era insediata nel-l’antico centro di Alessano, terra sa-

lentina da sempre crocevia di popo-li, tradizioni ed etnie diverse. Nel-l’epoca aragonese, tra il XV e il XVIsecolo, il paese visse la sua stagione di

massimo splendore, divenendo unimportante centro commerciale eattirando alcune famiglie di ricchicommercianti veneziani ed una pic-

cola comunità ebraica. Gli ebrei si in-tegrarono molto presto nelle vie delborgo, grazie alle loro note capacitàimprenditoriali e al terreno fertile cheil paese offriva.

Gli atteggiamenti da parte dei per-sonaggi illustri che si succedettero neltempo nei confronti degli ebrei fu-rono molto differenti: alcuni comeCarlo I e Carlo II D’Angiò li protes-sero, altri come Carlo V nel 1539 liosteggiarono e altri ancora come Fi-lippo II nel 1572 ne tollerarono la pre-senza purché in quartieri ben deli-mitati e separati dal resto della po-polazione. Ecco come Alessano ebbeil proprio ghetto con una propria si-nagoga situata in via della Giudecca,in quella che ancora oggi viene chia-mata contrada “li Sciudei”.

Il quartiere ebraico di Alessano, ad-dossato alle mura, si affaccia su unadelle piazze principali del paese conun arco di accesso ancora ben con-servato. L’articolazione dei vicoli,confluisce in una piccola corte in-terna, l’attuale piazzetta Oronzo Co-sta. Purtroppo la sinagoga è stata in-terrata, le informazioni a riguardosono confuse e le fonti incerte. Quel-lo che rimane della presenza degliebrei in Alessano è il termine “Sciu-dei” lasciato in eredità agli alessane-si dopo che il popolo ebraico fu scac-ciato definitivamente dal regno nel1749. In seguito il paese perse gra-dualmente la posizione di premi-nenza che aveva raggiunto.

Francesca Bello

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“Sciudei”: la storia in un soprannomeL’eredità lasciata dagli ebrei agli alessanesi

NN AA RR DD ÒÒ

Da Santa Maria al Bagno passò la via per IsraeleQui, durante la II Guerra Mondiale, si rifugiarono migliaia di ebrei

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BOSNA I HERCEGO-VINA (Bosnia). La crimi-nale di guerra Biljana Plavsiccondannata a 11 anni per cri-mini contro l'umanità è statarimessa in libertà dopo il set-timo anno. Durante la guerrafu vice-presidente di RadovanKaradzic e fu un'accanita fau-trice della “pulizia etnica”,che da biologa definiva «unfenomeno naturale». Ammise lasua responsabilità diretta perl’epurazione etnica contro“migliaia di innocenti musul-mani e croati”. Ha 79 anni.

ROMA. Nel 2009, Annoeuropeo della Creatività e In-novazione, MedFilm Festivalfesteggia il suo XV anniversa-rio con una edizione specia-le: esplorerà, dal 5 al 15 no-vembre, i nuovi territori del-l'Europa con 150 titoli per lamaggior parte in anteprima.Ospiti d'Onore: il Marocco ela Francia. Particolare atten-

zione è stata posta nella ri-proposta del Progetto Methe-xis, emanazione del Festival,che rende parte attiva dellamanifestazione gli studentidelle scuole nazionali di cine-ma dei Paesi aderenti al pro-getto, i futuri protagonisti delcinema europeo e mediterra-neo. Tra gli eventi collegatidi maggior rilievo, la II edi-zione delle Giornate Profes-sionali del Cinema Mediter-raneo, evento rivolto a pro-duttori internazionali, a salesagent e distributori attivi intutta Europa e nell'area delMediterraneo, nella convin-zione della necessità di age-volare il maggior numero dioccasioni di incontro e scam-bio tra operatori.

SARDEGNA. Si è tenutoa Napoli il primo workshopinternazionale sul corallo, or-ganizzato dai ministeri degliEsteri e dell’Ambiente e dalgoverno degli Stati Uniti.Tema centrale degli incontriè stato la richiesta da partedegli Stati Uniti di inserireanche il corallo rosso nel-l’elenco Cites II, la conven-zione di Washington per ladifesa delle specie a rischio.Nel corso della manifestazio-ne si sono evidenziati i meritidella regione Sardegna per lasua regolamentazione sul co-rallo che consente di conci-liare le esigenze di salvaguar-dia della risorsa con quelleeconomiche dei corallari.La sua esperienza trentenna-le nella manipolazione e nel-la tutela del cosiddetto “ororosso” è stata considerata unmodello da seguire non soloper i Paesi rivieraschi al Me-diterraneo.In una nota della RegioneSardegna si legge che i «datiscientifici hanno dimostrato chein Sardegna il corallo rosso godedi un buono stato ecologico,mantenuto nel tempo grazie apiani di gestione che vedono lacostruttiva collaborazione di di-versi soggetti».Il corallo è una importanterisorsa economica per l’isola.Quest’anno sono stati già rac-colti quasi 1.500 chili di pro-dotto, contro i 1.120 dell’in-tero 2008.

HELLAS (Grecia). Conti-nuano gli atti terroristici nel-le principali città greche. Il27 ottobre un commando di5-6 individui ha attaccato uncommissariato di polizia fe-rendo 6 agenti, di cui due inmodo grave. Preoccupante larisposta del ministro dell'or-dine pubblico Michalis Chri-sochoidis che ha affermato:«Siamo in guerra, combatte-remo». A Salonicco, attentatiincendiari hanno interessatoanche la sede della Cameradi commercio italo-ellenica.

“...dimorando sulle rive del Mediterraneo come formiche o rane intorno ad una palude...” Platone, IV sec. a.C. 9

Rubrica a cura di Rolando Civilla

SHQIPËRIA (Albania). Si è conclusa il 17ottobre la IX edizione di Eco Biz Expo -rasse-gna organizzata a Tirana dalla Fiera del Levante- dedicata, quest’anno, alle energie rinnovabi-li, ambiente ed edilizia eco-compatibile. An-che in questa occasione le autorità politichedei due Paesi hanno avuto modo di prosegui-re, con nuove iniziative, nel processo di avvici-namento delle due sponde. È stato inauguratoil “Forum economico italo-albanese” come struttu-ra permanente a supporto della cooperazioneeconomica.Durante lacerimoniail premier,Sali Beri-sha, ha pre-sentato lamodernaAlbaniacome «lapiccola Cinadell'Europa,da consiglia-re a tutti iPaesi per iloro investimenti, congeniale per le piccole e medieimprese italiane». Dopo aver ricordato che lafiera «è un grande avvenimento di cooperazione so-prattutto tra Albania e Puglia» ha voluto assicu-rare gli investitori italiani che «l’Albania sta la-vorando tutti i giorni per essere un Paese sempre piùaperto e favorevole agli investimenti stranieri, spe-cialmente quelli pugliesi». «Stiamo lavorando dura-mente contro ogni impedimento burocratico per risol-vere le questioni della proprietà privata». «Siamo ilPaese con la barra fiscale più bassa in Europa, ilPaese con un unico sportello per le registrazioni delleimprese, un Paese dove le tasse si pagano on line egli appalti si presentano solo per via telematica (...)abbiamo anche uno sportello unico per i permessi ele licenze e abbiamo adottato in ogni procedura lapratica del silenzio-assenso per frenare laburocrazia». «Grandi prospettive nel campo energe-tico hanno attirato le imprese italiane che stanno la-

vorando nel settore idrico, eolico e delle biomasse enoi siamo aperti a tutti gli altri tipi di prodotti ener-getici».Il 21 ottobre, il ministro degli Esteri Franco

Frattini, a conclusione di un vertice con il suocollega albanese Ilir Meta, ha dichiarato diaver riscontrato un atteggiamento positivodell'Albania nella cooperazione con l'Italianel settore del nucleare civile. Frattini ha assi-curato al governo albanese che «l'Italia ha riaf-fermato il pieno impegno a sostenere le prospettive

europee del-l'Albania» esi è impe-gnato apromuove-re nuova-mente «unarapida tra-smissionedella richie-sta di adesio-ne alla Com-missione Eu-ropea per ini-ziare le proce-

dure» di riconoscimento del Paese quale Can-didato all’ingresso nella UE. «So perfettamente -ha aggiunto - che vi è riluttanza da parte di unnumero molto limitato di stati membri, ma spero for-temente che la mia opinione sia seguita dalla mag-gioranza degli stati membri dell'Unione Europea».Intanto, dal 20 al 24 ottobre, nelle città di

Valona, Fier, Berat e Argirocastro si è tenuta laIX Settimana della lingua italiana nel mondo.La manifestazione, ideata nel 2001 dall’Acca-demia della Crusca e dal Ministero degli Este-ri, ha lo scopo di promuovere la lingua e lacultura italiane in tutto il mondo, attraverso larete italiana dei consolati. Gli eventi organiz-zati in collaborazione con la Provincia di Lec-ce, l'Istituto di culture mediterranee di Leccee i comuni e gli enti albanesi interessati han-no l’obiettivo di mettere in luce i frutti dellacreatività italiana.

VERONA. Acquacoltura Med (22 e 23 ot-tobre), ha visto la Tunisia, con la sua fiorenteattività in acquacultura, vera protagonista del-la fiera. Dal 2007 il Paese ha favorito gli inve-stimenti nel settore fino a divenire il più gran-de esportatore di tonno rosso, la varietà tantorichiesta dai Giapponesi per preparare il sushi.In mare si trovano ancora sgombri o sardine,ma diventa sempre più difficile pe-scare pagelli, dentici, branzini,orate. Da qui la necessità dei merca-ti di ricorrere ai prodotti itticida alleva-mento. InTunisia si alle-

vano anche il branzino e l’orata per le qualisono in corso 4 progetti di allevamento in gab-bia. Si contano inoltre 3 progetti di allevamen-to interno e altrettanti di allevamento in gab-bie marine off-shore. La zona marina interes-

sata è quella della costa Est. Nel Norddella Tunisia si al-

levano cozze(solo marginal-mente ostriche),

con una produzio-ne di 300 tonnellate.

In un impianto di alleva-mento a terra ci si avvale ditecnologia italiana per la pro-duzione di branzino e orata.

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Ètornata nel capoluogo puglie-se, in veste autunnale, Io sto coni Rom - la festa al campo rom di

Bari-Japigia. Sabato 31 ottobre, circa500 le persone hanno partecipato aquello che per Bari sta cominciando,pian piano, a diventare l’evento italo-rom. Realizzata dalla cooperativa romArtezian di Daniel Tomescu e l’asso-ciazione barese Vox Popoli, con il pa-

trocinio ed il contributo dell’Asses-sorato alle Politiche Giovanili, Acco-glienza e Pace del Comune di Bari,della cooperativa Occupazione e So-lidarietà e il consorzio Meridia, il pa-trocinio di Unicef Bari e in media par-tnership con RadioL(u)ogoComu-ne, la 2° edizione di Io sto con i Rom èstata un’occasione di scambio permodellare un concreto progetto cit-tadino di apertura a ciò che ci sembracosì diverso, che effettivamente lo è,ma solo perché si guarda al mondo dapiù prospettive. Questo non significaaccettare la precarietà di un camporom, piuttosto un modo per direche, pur in un luogo così poco vivibile,si è potuta ricreare una situazione diconvivialità ed incontro con musicadei Mufla e i Lautari de la Constanta,balli e gastronomia.

È stata allestita anche una mostradella fotografa barese Loredana Mo-retti sui luoghi del campo, uno spaziodi accessori rom dell’associazione Ri-belle, la nuova vita delle cose, un la-boratorio per la lavorazione dell’ar-gilla a cura di Franco d’Ambrosio del-l’associazione “La luna storta” e un an-golo dibattiti con la presentazione dellibro di Barbara Congi “Anch’io houn’anima”. Una festa utile a far co-noscere la realtà di un campo rom ai

baresi, che “se non vedono non cre-dono”, per superarla in nome della di-gnità umana. Una festa il cui fine è sta-to sostenere la cooperativa rom Ar-tezian (che offre servizi di facchi-naggio, trasloco, riuso e riciclo ma-teriali di lavoro), promuovendonel’affidabilità e abbattendo i pregiudizie gli atteggiamenti xenofobi dei pro-pri concittadini. Insomma, un’inizia-tiva che, come ha affermato l’assessorealle Politiche Giovanili, all’Acco-glienza e alla Pace del Comune diBari, Fabio Losito, presente all’even-to, possa incentivare autonomia la-

vorativa e non assistenza, come ilpiano dei nuovi progetti che il suo As-sessorato sta mettendo a punto con laPrefettura di Bari. “In questo - ag-giunge - il popolo rom può investiremolto in virtù delle proprie caratte-ristiche culturali di spirito d’adatta-mento”. Un’iniziativa interculturale,assolutamente unica nel suo genere

in Italia e che, quest’anno, è coinci-sa con la prima edizione della tre gior-ni di convegni “Nevo Drom, La nuo-va strada - Rom e Sinti: attualità e pro-spettive”, organizzata da Progetto Cit-tà in collaborazione con Artezian, VoxPopoli e la onlus Cedam presso il For-tino di Bari (29-31 ottobre) con unpubblico di oltre 300 persone, so-prattutto giovani studenti. La tregiorni Nevo Drom ha coinvolto esper-ti di calibro internazionale come lascrittrice rom rumena Luminitia Cio-ba, presidentessa della FondazioneCulturale e Sociale per i Rom “IonCioba” di Sibiu (Romania) e il pro-fessore di lingua romanì, musicista,compositore rom italiano SantinoSpinelli che, sempre in quei giorni, hatenuto un concerto e una lezione alconservatorio di Bari sulla musicarom, una prima assoluta e un vantodunque per il capoluogo pugliese.

Per saperne di più www.artezian.it;www.voxpopoli.org; www.radioluogo-comune.com. Silvia Rizzello

Inserire nel proprio Piano del-l’Offerta Formativa ed offrire aipropri alunni non solo lo studio

del Tedesco come seconda lingua, maanche la preparazione idonea per con-seguire vari livelli della CertificazioneGoethe, è una scelta vincente per laScuola Secondaria Statale di I grado“I.Silone” di Ugento.

Giovedì 22 ottobre presso l’Audi-torium Giovanni Paolo II del Semi-nario Arcivescovile di Castromedianosi è tenuta, infatti, la “Premiazione Ec-cellenze Certificazione di Lingua Te-desca” promossa da Icit Lecce – Istitutodi Cultura Italo-Tedesca e dal CentroStudi Europei “Christian Rogges”,con il Patrocinio dell’Ambasciata del-la Repubblica Federale di Germania- Roma e del Consolato Generale del-

la Repubblica Federale di Germania- Napoli, del Goethe-Institut Italien, delDaad (Deutscher Akademischer Au-stausch Dienst) e del Lend (Lingua ENuova Didattica).

Alla presenza dei rappresentantidegli Enti patrocinanti, si è svolta lacerimonia di premiazione degli stu-denti esaminati di otto Scuole Se-condarie Statali di II grado e di dueScuole Secondarie Statali di I gradodelle Provincie di Lecce e Brindisi, maun elogio particolare è andato aiben sette alunni della Scuola Mediadi Ugento che, sotto la guida dellaprofessoressa Pisanelli, si sono di-stinti perché classificati nei primi treposti dei tre livelli della Certificazio-ne di Lingua Tedesca per le scuolemedie e superiori! Sono stati premiatiLicchello Alex e Schirinzi Antonioquali secondi classificati ex aequoper il livello A1; Conversa Davide, Maz-zoccoli Angela e Daniele Brizio ri-spettivamente primo, seconda e ter-zo classificati per il livello A2; mentreForte Mauro e Scorrano Mirko han-no ottenuto rispettivamente il primoe secondo posto per il prestigioso li-vello B1. Un riconoscimento di taleimportanza per i nostri alunni e perl’Istituzione Scolastica, sottolinea il Di-rigente Scolastico, Maria Rosaria Con-te, avvalora le scelte didattiche dellascuola e si pone in un’ottica di con-tinuità con quanto ormai da anni svol-ge anche il Centro Territoriale Per-manente, attento a predisporre erealizzare una formazione linguisticacertificata e riconosciuta a livello na-zionale ed europeo - come testimo-niato tra l'altro anche dal conferi-mento del Premio Label 2008 -, vici-na ad un territorio che sempre più of-fre opportunità di lavoro in ambito tu-ristico. Laura Zecca

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Ad Ugento, il tedesco…premia!

Elogiate le eccellenze della scuola “I.Silone”

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In 500 a Io sto con i RomDal capoluogo pugliese parte una nuova strada

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Solidarietà. Una parola circo-spetta dai destini controversi, inun paese come il nostro, l’Ita-

lietta, dove si ha sempre abbastanzacuore per tutto, pensieri lastricati diottime intenzioni, slanci lacrimosi e la-crimevoli ma meno spesso corragio-nato passaggio all’atto, messa in di-scussione di sé nei luoghi e nei modidove la solidarietà lo richiederebbe.Si associa sempre, alla solidarietà,un atteggiamento di morbosa vici-nanza dell’animo proprio alle co-muni sorti umane, spesso la si an-nacqua nel sentimentalismo odor dirosa e preghiere della compassione,quando non nella mielosa sabbiamobile della pietà.

Qualche altra volta, per converso,la solidarietà suggerisce, ai più ciniciormai certi di aver capito come va ilmondo, una necessaria distanza di si-

curezza con la parola e con la rete didetti e fatti che la solidarietà si portaappresso, intravedendo sotto menti-te spoglie l’ennesimo tranello socia-le, una ambigua macchina mangia-soldi dedita alla frode. Ne hanno vi-ste fin troppe, i cinici, e ormai hannoschifo di tutto, e sognano un foglio diviaggio senza ritorno come regalo peril prossimo Natale. Sanciscono l’inu-tilità dell’atto, restituendo al mitten-te l’impegno. Anche questi, come iprimi, travisano a loro dis-uso e con-sumo la solidarietà, nell’attesa di unsogno: un mondo più umano. Uma-no?

L’umano è il luogo dove forse pos-siamo ritrovare l’autenticità più im-mediata della parola solidarietà.L’umano non si alimenta di sovra-strutture, di complicazioni, di ascen-sioni o di paranoiche resistenze: vivedella semplicità dell’intuitu personae,

della comprensione, per analogia,del sentire dell’altro. Forse coincidecon l’empatia. Con la capacità di es-sere altri da noi. Dell’immedesimar-ci nell’altro non smarrendo noi stes-si e non restando solo noi stessi. È sa-per sentire fino in fondo, dolorosa-mente, senza pietà. Ed ecco che permagia, pare sentir parlare i grandi sag-gi del teatro, ecco che ci sembra ve-nire incontro (o in soccorso) la teo-ria dell’attore. Fine dell’argomenta-zione. L’attore non è altro che l’espo-sizione emblematica dell’umano, la re-lazione osmotica tra noi e il resto delmondo, la facoltà di contenere tuttociò che è fuori di noi, in noi. L’atto-re vive della depersonalizzazione cheopera dentro di sé, rendendola stru-mento della propria umanizzazione.Ha fede. Nell’umano. Il mestiere più

alienante e più solidale.Chi scrive lo fa a nome e per con-

to della Compagnia Il Teatro della Bu-sacca e appartiene all’omonima As-

sociazione Culturale e di Volontaria-to. Un Teatro Umano e Solidale.Credo siano aggettivi che dipingonocon una certa precisione lo sforzo nonsemplice di questa Compagnia di re-stare con la testa nel cielo ma con ipiedi per terra, e qualche volta di la-sciarli affondare nel fango della realtà,dura, della sofferenza, del dolore. Èda qui che passa ogni arte, specie quel-la col sorriso sulle labbra.

Il percorso della solidarietà da noioperato attraverso il Salento proseguee si struttura giorno per giorno, conforza sempre maggiore; le collabora-zioni con tante realtà solidali, gli or-ganismi internazionali ed enti locali,istituzioni e associazioni sono divenutea tutti gli effetti parte integrante del-l’anima di questa Compagnia, in-scindibili dal suo progetto artistico.

Dopo le collaborazioni, a partire da-gli anni ’90 con le Associazioni sa-lentine contro la Talassemia con Ant,Fao e nel 2008 con Unicef, il 2009 è

stato l’anno di una duplice collabo-razione: prima l’impegno per l’Abruz-zo - a partire dal giorno successivo allatragedia del 6 aprile - e poi con la Fon-dazione “Daniela e Paola” di Casara-no.

Tramite gli oboli volontari delpubblico teatrale della Compagnia sisono raccolti, per l’Abruzzo, euro3.479,50 versati nel mese di giugno. Abreve sarà versata, con la stessa cau-sale, la seconda tranche relativa allastagione estiva (circa seimila euro). Lacollaborazione con la Fondazione“Daniela e Paola” nasce, invece, dal de-siderio di esplorare la realtà salentina,privilegiando una solidarietà più vi-cina a noi: la fondazione, sita in Ca-sarano, nasce per iniziativa dei geni-tori di Daniela e Paola, le due ragaz-ze morte nell’attentato di Sharm ElSheik il 23 luglio 2005 ed ha, tra le fi-nalità, quella di dare ospitalità e so-stegno psicologico e affettivo a bam-bini che meritano attenzione, con unpassato di dolore alle spalle.

Tutto questo è stato ed è teatro;non ci fermeremo qui. Porteremoavanti il percorso della solidarietàfinché sarà possibile. Il teatro sarà vivofinché sarà vivo il sogno, il sogno diun mondo umano. Pienamente, do-lorosamente, gioiosamente umano.

Marco Romano

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Nuove scopertesull’infarto

Al San Raffaele di Milano, un grup-po di ricercatori apre nuove strade perla conoscenza e la prevenzione del-l’infarto. È stato osservato, infatti, chenelle placche coronariche dei sogget-ti colpiti da infarto è presente un ele-mento estraneo all’organismo che at-tiva il sistema immunitario, la cui naturaè ancora da chiarire, forse un virus o unbatterio, di cui ora si ha solo “un’im-pronta”, un’immagine. La Redazione

L’Inps semplificale procedure sullainvalidità civile

Dal 1 gennaio 2010, l’Inps - Istituto Na-zionale di Previdenza Sociale - cambierà ladisciplina sull’invalidità civile. Con ilnuovo procedimento si otterrà una si-gnificativa riduzione dei tempi di ero-gazione delle prestazioni, che passe-ranno dai 345 giorni mediamente pre-visti a soli 120, garantendo un risparmiodi oltre 100 milioni di euro. Le novitàpreviste dal piano riguardano princi-palmente la presentazione delle do-mande, che saranno indirizzate diret-tamente all’Inps che le trasmetterà intempo reale, e per via telematica, alleAziende Sanitarie Locali. La Redazione

Nei primi mesi del 2008, la crisi economica parti-ta dagli Stati Uniti ha raggiunto anche i merca-ti europei. Le conseguenze si sono manifestate

in tutti gli stati membri, danneggiando in particolar modol’Est Europa, che sembrava invece aver trovato la stradaper risollevare le sue sorti.

Nonostante le perdite del nostro sistema finanziariosiano state minori rispetto ad altri paesi, anche in Italiagli effetti della crisi economica sono stati evidenti: au-mento dell’inflazione, diminuzione degli investimenti daparte delle imprese, aumento del tasso di disoccupazio-ne e delle ore di cassa integrazione; un susseguirsi di even-ti a catena che ha portato molte aziende al collasso.Ma guardiamo più nello specifico in casa nostra: a qua-si due anni di distanza, quali sono stati gli interventi at-tuati dalla Regione Puglia per fronteggiare la crisi?

Nel novembre 2008, l’Ente Regione ha emanato uncomplesso pacchetto di sostegno all’economia rivolto allepiccole e medie imprese (PMI).

La manovra include 2 regolamenti e 7 bandi. Il primoregolamento, De Minimis prevede l’attivazione di un Fon-do di Garanzia di 50 milioni di euro, finalizzato ad in-centivare l’impresa e in particolar modo l’investimento.Il secondo, definito Start Up, è rivolto alle donne, ai gio-vani dai 18 ai 25 anni e ai precari fino all’età di 35 anni.I 7 bandi sono stati pubblicati il 21 gennaio 2009 e sonotutt’ora visionabili sul portale dell’assessorato allo SviluppoEconomico - www.sistema.puglia.it - dove è anche possi-bile consultare le relative graduatorie.

In realtà già nel marzo 2008 qualcosa era stato fatto,attraverso la pubblicazione del Bando per la concessio-ne di contributi, sempre in favore delle PMI nel Settoredel Commercio, che ha permesso a circa 623 PMI pugliesidi ottenere un finanziamento. Circa 100 imprese fannoparte della provincia di Lecce, solo per fare alcuni esem-pi, 13 finanziamenti sono stati approvati nella città di Lec-ce, 5 a Gallipoli, 4 a Casarano, 1 a Matino e Tricase.

Maria Antonietta Quintana

PP UU GG LL II AA

Crisi e imprese,ecco quello che è stato fatto

Incentivazioni per realtà piccole e medie

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Solidarietà dietro la mascheraIl percorso umano e solidale portato avanti durante l’anno. Anche questo è fare teatro

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12I N P R O V I N C I A

Alloggi vintage, realizzati versola fine del XX secolo, sebbenesembrino reduci di guerra,

in cima a una ridente collinetta nelcuore dello spreco salentino. Senzaporte, finestre, arredamenti, intona-co. Scheletri di case soffocati dal ce-mento e dal silenzio e dall’ignavia dichi “avrebbe dovuto” e non ha fatto.

Non siamo in una rappresenta-zione di “Cent’anni di solitudine”, sia-mo ad Alessano, paese dall’antico eimploso splendore, siamo nella suazona 167.

Un paesaggio surreale, fissandoquel che rimane di alcuni alloggipopolari; è viva l’impressione di tro-varsi di fronte a Macondo, dopo il pas-saggio della compagnia bananiera.

Il tema caldo è stato cavalcato, al se-

colo, dalle maggioranze e dalle op-posizioni (rigorosamente in campa-gna elettorale) che si sono succedu-te negli ultimi vent’anni, come l’on-da perfetta.

Il progetto, la cui gestazione è da-tata 1988, ha visto la luce tra la fine de-gli anni ’80 e i primi ’90, e consiste inun complesso di case che degli ori-ginari tre lotti solo due sono rego-larmente abitati.

Intricate le vicende, dove le vere vit-time siamo noi contribuenti che ab-biamo assistito nel corso degli anni aldecadere di promesse e progetti diprogresso.

Quelle case inabitate dagli umani,oggi sono “murate”. Mattoni sulle

porte e sulle finestre, gli sciacalli e ivandali hanno portato via tutto e di-strutto anche l’esiguo, tanto che il Co-mune ha ben pensato di soffocare i se-gni di questa verità colandoci sopradei muri “più discreti.”

Ma quali sono le intenzioni del Co-mune di Alessano oggi? Cosa fare diquegli alloggi partoriti col denaropubblico e che oggi più che mai pe-sano sulle tasche dei cittadini?

Una risposta la dà Luigi Nicolardi,attuale primo cittadino, che dal 2001rappresenta gli Alessanesi. “C’è un nuo-vo progetto in atto per riqualificare tuttala zona 167, questo sarà possibile grazieai fondi regionali P.I.R.P (Programmi In-tegrati Riqualificazione Periferie) e in

parte dai fondi I.A.C.P. (Istituto AutonomoCase Popolari) della Provincia di Lecce; at-tualmente è in atto una gara d’appalto perl’assegnazione dei lavori che secondo pre-visione termineranno per l’estate prossima.Il progetto provvederà a ristrutturare le abi-tazioni decadenti, ampliare le vie di co-municazione; verrà costruita una stradache collegherà la zona alla provinciale Ales-sano-Tiggiano-Corsano, e inoltre, un cen-tro di accoglienza chiamato “Arca dellaPace Don Tonino Bello”; le nuove infra-strutture potranno essere predisposte anchecome locali commerciali per rivitalizzare lazona 167”.

Estate 2010. Pochi mesi e la zona167 di Alessano dagli scheletri delle“case murate”, simbolo dello sprecoe del decadimento, sfoggerà un abi-

to nuovo, si ridesterà da un sonno plu-riventennale. Parola di Sindaco.

Sarà veramente così? O si cerca dirincorrere l’ennesima onda da ce-mentificare?

Per l’estate 2010 Lo Scirocco è pron-to a tornare e si aspetterà di trovarealloggi ristrutturati e messi in regola,un centro di accoglienza (in una pe-riferia?) intitolato “Arca della PaceDon Tonino Bello”, una nuova stradache colleghi la periferia isolata allaprovinciale e qualche negozietto.

Francesco Piscopello

La morte di Gianni Musardo, ilcorriere di Neviano che inuna brutta notte di settembre

ha perso la vita in autostrada, ha fat-to scendere un velo di smisurata tri-stezza in paese, fra le amicizie piùcare, sugli amori che più contanonella vita, la moglie e i figli.

Gianni, per chi lo ha conosciuto,era una persona che non aveva maichiesto sconti, affrontando le diffi-coltà con la schiettezza e l’imme-diatezza tipiche del suo linguaggioparlato.

Un eroe, lo aveva definito il vice-parroco durante l’omelia al suo fu-nerale, una parola davvero signifi-cativa e carica di emozioni se si ri-pensa a quello che, spesso, pur didare dignità alla propria famiglia siaccetta di fare, pagando purtroppocon il prezzo alto della vita. Non è fa-cile attraversare mezza Italia quasiogni notte per raggiungere Roma eritorno, carico di giornali che poi sa-ranno, la mattina successiva, nelleedicole e nelle nostre case. Oracampeggiano nei bar centrali delpaese le sue foto, testimonianza del

legame forte che aveva con la piaz-za e con i piccoli e semplici mondiche girano intorno ad essa.

Degli eroi spesso si parla sui libridi storia, gli si riserva la dedica di unapiazza, di una strada, di una targa ri-cordo. Una strada per Gianni èun pensiero, un messaggio da lan-ciare a chi si può adoperare in talesenso, è un dare voce ad un grido didolore che la sua morte ha fatto usci-re fuori in tutta la sua ampiezza e rab-bia. Abbiamo scoperto le tante trin-cee e le tante insidie che il mondodel lavoro nella periferia sud del Pae-se nasconde.

Certo sarebbe bello e dolce ri-cordarlo in una maniera cosi alta enobile, raccontare ad un bambinoche quel nome in alto sull’angolodella strada appartiene ad un uomocoraggioso ad un condottiero del la-voro.

Tutto questo non potrà restituireGianni al paese, alla famiglia, agliamici più cari, sembrerà quasi im-possibile che non ci sia più, pare divederlo ancora camminare fra lagente. Rocco Iasi

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Una strada per Gianni

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Zona 167: sarà la “svolta” buona?Da oltre vent’anni giacciono scheletri muti di case inabitate

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I N P R O V I N C I A 13

In occasione della presentazionedel libro “Critica della ragion fos-sile” di Paride De Masi, coordi-

natore nazionale energie rinnovabilidi Confindustria, domenica 18 otto-bre, presso la sala conferenze di Pa-lazzo Ramirez a Salve, si è tenuto ilconvegno intitolato “Il futuro delleenergie rinnovabili in Puglia”. Sonointervenuti, oltre all’autore del li-bro, Antonio Gabellone, Presidentedella Provincia di Lecce, RaffaeleBaldassarre, Parlamentare europeo,Mauro Giliberti, direttore di Telera-ma, Giuseppe Girgenti, docente di fi-losofia all’Università “San Raffaele” diMilano, Vincenzo Passaseo, sindaco diSalve e Luca Carrozzo, assessore al-l’ambiente di Salve, su un argomen-to tanto importante quanto spinoso.

Paride De Masi ha iniziato ad oc-cuparsi delle energie rinnovabili sindal 1996. “Critica della ragion fossile”è un libro nel quale l’autore ha rac-

colto delle differenti opinioni intor-no al tema suddividendole in dueschemi opposti: ottimisti e pessimisti,vale a dire chi crede che le energie rin-novabili siano in grado di rimpiazza-re completamente quelle fossili in unfuturo prossimo e chi pensa che siadifficile che ciò possa accadere.

Il dibattito, sviluppatosi successi-vamente alla presentazione del li-

bro, si è incentrato sull’evidente ne-cessità e sul dovere dello Stato italia-no di adeguarsi al Protocollo di Kyo-to, che ha stabilito un obiettivo chel’Italia, come gli altri Paesi, deve ri-spettare, pena il pagamento di unasanzione. L’obiettivo prevede, entroil 2020, il raggiungimento del 20% diproduzione di energia tramite fontirinnovabili e del 10% di consumo dibiocarburanti, necessario a ridurrel’emissione di gas serra.

Gabellone ha ribadito il netto ri-fiuto da parte della Regione Puglia nei

confronti del nucleare, indirizzandola discussione a favore dell’impiegodel fotovoltaico in un’area geografi-ca in cui il sole può garantire un’im-portante fonte di energia, maggiorerispetto a quella eolica che richiededei presupposti che la Puglia non pos-siede ad eccezione di una piccola por-zione di territorio. Per contro, Bal-dassarre ha esposto i propri dubbi sul-

la capacità delle sole energie rinno-vabili di garantire un’autonomia ener-getica allo Stato italiano, cosa che è ingrado di fare il nucleare che ora è piùpulito e sicuro. Più volte i relatori han-no sostenuto l’importanza di un con-fronto politico pacifico sull’argo-mento e di un’informazione respon-sabile. Si è affrontata la questione del-la necessità di provvedere ad una ri-duzione della produzione di energiatramite fonti fossili, come nei casi diCerano e dell’Ilva, essenziale pre-supposto per incrementare una pro-

duzione energetica da fonti rinnova-bili. Si è discusso sul problema dellalentezza con cui si sta realizzando ilcambiamento, lentezza generata dal-la scarsa autonomia delle Province ri-spetto al centralismo delle Regioni.

Un problema che si sta cercando dirisolvere tramite la richiesta da partedella Provincia di Lecce di una dele-ga. Si è premuto anche sull’impor-

tanza di avere una filosofia di vita im-prontata al risparmio energetico.

Fondamentale è il ruolo svoltodalle istituzioni scolastiche nell’edu-care i bambini ad un futuro di ener-gie rinnovabili.

A concludere il convegno, il con-siglio del sindaco Passaseo: iniziare acompiere piccoli ma grandi gesti,come quelli di spegnere gli elettro-domestici prima di uscire di casa e direalizzare la raccolta differenziata.

Elisa Surano

SS AA LL VV EE

Pro e contro le energie rinnovabiliUn convegno per ribadire la necessità di fonti pulite e di risparmio energetico

Si terrà presso l’area commerciale Gulliver Brigos, SS275, a Surano, la fiera Sì… ti sposo, organizzata dal-l’agenzia publieventi. Un’esposizione fieristica,

per la prima volta nel Capo di Leuca, interamente de-dicata al matrimonio.

Su una superficie di 1.500 metri quadrati, curata neidettagli, molto raffinata e con rivestimenti all’interno diognuno degli stand, si potranno ammirare abiti da spo-sa, accessori, bomboniere, auto da sogno. Numerosi an-che gli espositori dedicati al ricevimento, alla musica, alla

fotografia, alle acconciature e al make-up, alle liste noz-ze; non mancheranno le agenzie viaggi e immobiliari.

La fiera durerà quattro giorni: da giovedì 26 novem-bre a domenica 29. L’orario di apertura di giovedì e ve-nerdì sarà dalle 16.00 alle 22.00; mentre più lungo saràquello di sabato: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle22.00. Domenica orario continuato, dalla 10.00 alle 22.00.

Un evento, dunque, che fungerà da contenitore di ideeper chi ha già deciso o deciderà di fare questo importantepasso. Valentina Rosafio

SS UU RR AA NN OO

Sì … ti sposoPartirà il 26 novembre il grande evento dedicato al giorno più belloArchidea Onlus, con sede a

Galatone, è un progetto chenasce con l’obiettivo di pro-

muovere e valorizzare la cultura, l’ar-te e la tutela dei diritti civili in ter-ritorio italiano ed estero. Le attivi-tà istituzionali sono rivolte princi-palmente a soggetti svantaggiatidal punto di vista economico, socialee familiare. Proprio per raggiungeretali obiettivi, è stato attivato il pro-gramma Genio Galateo, nato perpremiare i giovani neo laureati de-gli anni 2008/2009 della provinciadi Lecce.

L’edizione 2009 prevede l’istitu-zione del Fondo Genio Galateo, nelquale confluiranno tutti i finanzia-menti pervenuti ad Archidea Onlusper il sostegno del progetto. Dallostesso fondo saranno attinte le ri-sorse per le Borse di Studio in con-corso, al quale si può partecipare in-viando il curriculum e la propria tesidi laurea; le candidature potrannoessere inoltrate entro le ore 24 del15 dicembre 2009 compilando l’ap-posito modulo disponibile sul sitointernet dell’Archidea Onlus al-l’indirizzo www.archideaonlus.org.La premiazione si terrà nel mese didicembre a Galatone. Il progetto hacome scopo quello di rendere di-sponibili agli enti e alle aziende il la-voro svolto dagli studenti, diffon-dendo in tal modo la cultura e fa-vorendo i giovani più meritevoli.

Manuela Baglivo

GG EE NN II OO GG AA LL AA TT EE OO22 00 00 99

Un premioai neo laureatidel Salento

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14I N P R O V I N C I A

Marisa Stivala, 37 anni, è nata, vive e lavora aPresicce. L’abbiamo conosciuta in occasio-ne della rassegna letteraria “Donne che do-

vresti conoscere” a Palazzo Legari, ad Alessano e ci hacolpito profondamente il suo realismo nel descrive-re la condizione femminile nel Sud del Salento. Ab-biamo deciso di darci appuntamento per parlare del-l’associazione Spazio Donna (www.spaziodonna.org),da lei fondata a Presicce il 10 ottobre 2004.

Da cos’è nata la voglia di realizzare un progetto cosìimpegnativo?

Ho sempre coltivato il desiderio, condiviso con ottomie amiche, di occuparmi dei problemi al femmini-le. Così il 10 ottobre 2004, con una presentazione pub-blica, abbiamo proposto un corso di senologia. L’ini-ziativa ha avuto un successo immediato con la parte-cipazione di 96 donne. Da quel momento Spazio Don-na è cresciuta grazie alla collaborazione di molte per-sone. È seguita l’apertura di “Sportello Donna” conla programmazione di pap-test e mammografie, conl’aiuto fondamentale dell’unione dei Comuni diPresicce e Acquarica del Capo e grazie alla collabo-razione di Maria Rosaria Ciullo, medico dell’ASL.

Come si sostiene economicamente l’associazione?Con una quota associativa annuale. Abbiamo ri-

cevuto, inoltre, una cospicua donazione di denaro dauna famiglia di Presicce che per noi ha assunto un si-gnificato di riconoscimento, ci ha fatto acquisire au-torevolezza. Le donne iscritte risiedono a Presicce edAcquarica, sono 184 in una fascia d’età compresa trai 18 e gli 86 anni. Attualmente condividiamo la sedecon la Pro Loco poiché siamo in attesa che l’Ammi-nistrazione Comunale ci conceda uno spazio pressoPalazzo Ducale, spazio di cui abbiamo goduto nel 2004durante il governo della precedente giunta comunale.

Per un gruppo di donne lavorare “sul campo” de-v’essere impegnativo ma gratificante. Qual è stato ilmomento in cui ha pensato di aver fatto la scelta giu-sta?

L’idea iniziale era improntata sul “Formare ed In-formare” le donne. Poi, dopo circa tre mesi, una gio-

vane donna mi ha cercato per raccontarmi la sua sto-ria di maltrattamenti in famiglia; a questa ne sono se-guite altre, tutte richieste di supporto medico e psi-cologico. Così ho cercato di costituire un gruppo diesperti che potessero aiutare me e queste donne. Par-lo al singolare perché i rapporti e le relazioni le ge-stisco personalmente: è fondamentale tutelare laprivacy di queste donne. Sento il dovere di ringraziareMonica Legittimo, Maria Rosaria Ciullo e in modo par-

ticolare Maria Teresa Negro, psicologa del consulto-rio familiare di Presicce, per la disponibilità e il lorocontributo.

Le donne che subiscono soprusi hanno bisogno diuna struttura di accoglienza, ne esistono sul territo-rio?

No, in questi giorni abbiamo avviato una collabo-razione con la dottoressa Buffo del Commissariato diPolizia di Stato di Taurisano che, dopo la denuncia deimaltrattamenti, accompagna le donne a Lecce pres-so la struttura di accoglienza diurna. L’unica dispo-

nibile per lunghi periodi è a Brindisi e questo rendetutto molto più difficile.

Ma se nel Salento non esiste una struttura di que-sto tipo, l’alternativa qual è?

Non ve ne sono. Le donne maltrattate hanno bi-sogno di un luogo dove essere protette ed assistite. Per-sonalmente ho sviluppato un sogno: esistono sul no-stro territorio strutture abbandonate di grande valo-re storico-culturale. Una di queste è il Convento de-gli Angeli a Presicce, un luogo che soffre di un degradopreoccupante. Lancio un appello agli amministrato-ri e politici locali: recuperiamo questo luogo bellissimoe destiniamone una parte ad una “casa di accoglien-za per donne maltrattate”, basterebbero poche stan-ze ed uno spazio per un piccolo ambulatorio medico.

La prossima iniziativa in programma? “Voci di donne”, un progetto concordato con

l’Assessore alla Cultura Anacleto Tamborrini che si ter-rà presso Palazzo Ducale a Presicce entro marzo 2010:saranno ospitate donne salentine e non, a cui dare-mo voce per raccontare il loro vissuto femminile at-traverso quello che fanno.

C’è stato un momento in cui avrebbe voluto “mol-lare tutto”?

Ho avuto un momento in cui avrei detto basta…e non nego che ho ricevuto telefonate dal tono inti-midatorio e lettere dal contenuto diffamatorio versola mia persona. Sono cosciente del fatto che quandosi “entra” nella vita delle donne che hanno subito vio-lenze fisiche e psicologiche si accendono i riflettorisu un problema che se si tiene nascosto è come se nonesistesse. Poi però la forte richiesta di aiuto da partedi queste donne è stato un motivo più che sufficien-te per andare avanti.

Donatella Ferrise

PP RR EE SS II CC CC EE

Donne in prima lineaAttività, progetti e difficoltà di un’associazione a servizio delle donne

Page 15: Lo Scirocco 2009 11

Fra le iniziative di pubblico inte-resse si infittisce la rete delle co-struzioni che, spesso non ne-

cessarie né finalizzate a creare pro-duttività, richiedono ingente impegnoeconomico. Emblematica potrebbe es-sere la realizzazione di piazza Cuti aTiggiano.

Perché chi governa sceglie di so-stenere politiche pleonastiche edeconomicamente dispendiose? Loabbiamo chiesto a Franco Nuccio, As-sessore alle Politiche Sociali dellaprecedente giunta comunale di Tig-giano, che ha affermato: “Con la rea-lizzazione di piazza Cuti si pensava didotare il paese di un open space(spazio aperto) sulla falsa riga del-l’agorà dell’antica Grecia, o meglio unluogo d’incontro per grandi e bam-bini, per i quali era stato previsto unospazio dotato di attrezzature ludico-sportive”.

Ai Tiggianesi è stato chiesto, inqualche modo, il loro parere/assen-so in merito alla sua realizzazione?

In maniera diretta no, ma dagliumori della gente percepivamo ilreale bisogno d’intervenire su quel-l’area con fattivi progetti di riqualifi-cazione.

Dalla planimetria urbanistica sievince che questo piccolo borgo sa-lentino possiede quasi il doppio di areaverde prevista dalla legge. Dunque, cheurgenza c’era di attrezzare quel gran-de spiazzo che era largo Cuti?

L’urgenza nasceva dal fatto che lar-go Cuti era ormai diventato una spe-cie di discarica a cielo aperto, ed es-sendo nelle immediate vicinanze del-l’ingresso del paese non era certo unbel biglietto da visita.

Quali conseguenze sono scaturitedalla costruzione di piazza Cuti?

Non parlerei di conseguenze ma,

piuttosto, di effetti collaterali che lacostruzione di qualsiasi opera com-porta, nel caso di specie l’accensionedi un mutuo con la Cassa di Deposi-to Prestiti da 300.000,00 euro.

Il gioco valeva la candela? Certo, perché parte della rata per

l’ammortamento del mutuo si pensavadi ricavarla dal canone di locazionedell’area chiosco ubicata al centro del-la piazza.

Non si potevano attrezzare le villegià esistenti?

Assolutamente sì, infatti in qualchemodo, erano già stati realizzati in-terventi di valorizzazione delle altrepiazze centrali.

Secondo lei, che tipo di interven-ti ha bisogno un paese per crescere?

Tiggiano ha bisogno di un model-lo di sviluppo a 360°, che abbia comefulcro la riscoperta e la valorizzazio-ne di due settori cardine, quali la cul-

tura e il turismo. Solo puntando suquesto binomio si può veramenteriuscire a superare la situazione di stal-lo in cui vive il Sud Salento.

Dunque, come mai l’amministra-zione comunale precedente, dellaquale lei faceva parte, ha ritenuto in-dispensabile la costruzione di piazzaCuti, piuttosto che dedicarsi ad altreesigenze prioritarie?

Per noi piazza Cuti era una priori-tà come lo erano gli altri problemi.

Lo spreco di denaro pubblico è unmorbo che attanaglia l’intera Peniso-la, secondo lei da cosa è generato?

Lo spreco di denaro pubblico è do-vuto all’irresponsabilità della classe po-litica dirigente che alimenta una spe-sa superflua. Ma quello spreco è resopossibile dallo scarso livello di dili-genza e monitoraggio da parte dellacittadinanza. Bisogna stimolare il sen-so civico attraverso la cultura delcontrollo che deve comprendere nonsolo la spesa pubblica, che è alimen-tata dalle nostre tasche, ma anche inostri stessi stili di vita e le nostre cat-tive abitudini. Daniela Ricchiuto

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Nell’era di merendine al gustodi mela, nell’epoca in cui “èprodotto lì, quindi è buo-

no”, negli anni in cui un frutto permerenda è considerato “alternativo”,c’è ancora qualcuno che crede nellabontà delle cose semplici e genuine.Le cattive abitudini alimentari, lafretta o, semplicemente, la modahanno portato ad un incremento deicasi di obesità tra i giovani ed i gio-vanissimi. Per far fronte al crescenteproblema, il Comune di Taviano, incollaborazione con i volontari delServizio Civile Nazionale, ha pro-mosso un progetto di educazionealimentare che, con originalità, miraa guidare i bambini, e di conseguen-za i genitori, alla scelta di un’ali-mentazione adeguata per vivere me-glio. “Merenda alternativa: nutrirsibene per vivere meglio”, questo ilnome del progetto che vede i volon-tari impegnati per un mese nellescuole elementari di Taviano, doveprepareranno e dispenseranno aglialunni merende alternative: frutti distagione e degustazioni di prodotti ti-pici locali (ricordando, ovviamente,che il vino non è indicato per i bam-bini!). Gli alunni saranno educatinon solo al mangiar sano, ma anchealla valorizzazione e promozione delterritorio, saranno cioè guidati a svi-luppare una “coscienza critica del con-sumo alimentare che valorizzi le pro-duzioni autoctone”.

I bambini dovranno poi divenirepromoter del sapere acquisito: par-teciperanno ad un concorso in cui,utilizzando conoscenza ed infinitafantasia, potranno realizzare unospot per diffondere il viver sano tra iloro coetanei.

Il primo passo verso la vittoria è sta-to compiuto, ora non resta che… rac-cogliere i frutti! Ilaria Greco

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Frutta batteMerendina

1 a 0I Volontari del Servizio Civile

Nazionale al serviziodei bambini e della salute

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Faccia a faccia conPiazza Cuti

Le esigenze dei cittadini, lo sviluppo di un centro,le scelte politico-amministrative

Il quotidiano in classeper 2 milioni di ragazziL’iniziativa che coinvolge il 70% de-

gli studenti italiani di scuola superiorecompie 9 anni, continua ad essereadottata e apprezzata da quasi 2 milionidi ragazzi. “Il quotidiano in classe” por-ta, una volta a settimana, più testate (cir-ca 16 quelle aderenti) a confronto traloro. L’obiettivo è approfondire la co-noscenza degli strumenti di informa-zione e stimolare una coscienza civicae un libero pensiero. La Redazione

Molti si ricorderanno di una ragazza di nome So-nia Marra, abitante di Specchia, che era iscrit-ta al corso triennale di Tecnico di Laboratorio

della Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia e del-la quale, il 16 novembre 2006, dopo l’ultima chiamata allafamiglia, si persero completamente le tracce. La ragazzaaveva allora 25 anni.

Il Comune di Specchia - aderendoalla recente proposta di MassimoMonni, consigliere comunale di Pe-rugia, il quale ha ottenuto una con-vocazione, nel capoluogo umbro, di unconsiglio comunale monotematicosulla vicenda - ha anch’esso attuato lamedesima iniziativa promossa dal-l’assessore ai servizi sociali, Sara Mor-ciano, e fissato l’evento per il 28 ot-tobre 2009. Il consiglio comunalespecchiese non è stato però monote-matico: in seguito alle improvvisequanto inattese dimissioni del suopresidente, è iniziato con l’elezione delnuovo sostituto. È seguito, poi, l’in-tervento del Sindaco che ha voluto ri-cordare la presenza di due delegati del-l’amministrazione specchiese il 20agosto ad Ugento in occasione del tri-ste anniversario della scomparsa di Ro-berta Martucci, sottolineando quantola solidarietà, specie in questi casi, gio-chi un ruolo fondamentale; poi la pa-

rola è passata all’assessore Morciano, la quale ha ricor-dato l’importanza dell’associazione Penelope Puglia, so-dalizio nazionale delle famiglie e degli amici delle per-sone scomparse, e del ruolo svolto sia dai cittadini sia da-gli organi inquirenti. I primi sono tenuti a fornire qual-siasi indicazione utile; i secondi non devono mai rallen-

tare il loro lavoro per non farsi vinceredalla rassegnazione.Infine, lo stesso assessore - a noi de

Lo Scirocco - ha affermato: “Pur nonentrando nel merito del suo operato,ritengo che la magistratura è da con-siderarsi una macchina lenta che del-le volte ha bisogno di essere spinta dal-la forza del potere pubblico, ma allostesso tempo ha anche bisogno di leg-gi nuove per migliorare gli strumen-ti di risoluzione del problema dellepersone scomparse”.

L’ultimo pensiero, infine, è andatoai familiari di Sonia; l’assessore, nelricordare la scomparsa della sua ami-ca coetanea, con un tono di vocestrozzato dalla commozione, cita lastoria di Penelope e Ulisse, poichéPenelope deve simboleggiare il sen-timento della speranza, la speranzadi un ritorno, augurandoci che So-nia, un giorno, possa ritornare allasua Itaca.

Marco Centanni

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Un consiglio comunale per Sonia MarraDella studentessa di Perugia, scomparsa tre anni fa, non si hanno ancora notizie

Dal 1° gennaio 1974 al 31 marzo2009 si è accertato che le per-sone scomparse ancora da rin-

tracciare in Italia sono in totale 24.804,di cui 10.121 sono cittadini italiani e14.683 sono cittadini stranieri, quellimaggiorenni sono 14.456, di cui 8.310sono italiani e 6.146 sono stranieri. I mi-norenni sono, invece, 10.348, di cui1.811 italiani e 8.537 stranieri.

La differenza, rispetto al dato rileva-to al 31 dicembre 2008, è di 251 unità inpiù. Le regioni ove questo fenomeno èpiù ricorrente sono il Lazio, la Lom-bardia, la Campania, la Sicilia ed il Pie-monte. (…)

Da III Relazione semestrale (maggio2009) del Ministero dell’Interno - Commis-sario straordinario del Governo per le perso-ne scomparse.

In Italia

24.804persone scomparse

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L U O G H I D E L L O S C I R O C C O - SS AA NN MM AA RR TT II NN OO 16

Ma per le vie del borgo / dal ribollirde’ tini / va l’aspro odor de ivini / l’anime a rallegrar men-

tre gira su’ ceppi accesi / lo spiedo scop-piettando: così descriveva la ricorren-za di San Martino, uno dei poeti delnostro Ottocento, Giosuè Carducci.

Ma chi era il santo che tanto alle-gramente si festeggia?

Martino di Tours era un vescovo econfessore nato in Ungheria intornoal 300.

La data dell’11 novembre non è inricordo della sua morte, avvenuta l’8novembre, ma quella della sua de-posizione nella tomba, avvenimentoimportante nei primi secoli del Cri-stianesimo. Il padre era un alto uffi-ciale dell’esercito romano, così Mar-tino, giovanissimo, fu arruolato e, an-cora adolescente, inviato in Gallia,dove si convertì al cristianesimo se-condo quella che è nota a tutti come

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Per la festa di San Martino, ogni mosto diventa vinoQual è il significato di questa ricorrenza?

Anovembre è di scena il buonvino, Primitivo, Negroamaro,Malvasia Nera e molti altri.

Sono loro i protagonisti di un im-portante evento organizzato dal-l’Azienda Agraria Duca Carlo Guari-ni di Scorrano, una tra le più note casevinicole del Salento, che da più di cen-to anni produce etichette prestigiosecome Piutri, Campo Di Mare, Malia eMurà.

Nella giornata di domenica 15 no-vembre, dalle 16.00 alle 20.30, saràpossibile visitare le cantine del-l’azienda e degustare il vino nuovo eil primo olio della stagione. Un pia-cevole percorso per appassionati e cu-riosi, attraverso le varie fasi della pro-duzione, per scoprire metodi e segretiche da anni uniscono innovazione e

qualità.Non mancheranno, ovviamente, gli

assaggi dei prodotti tipici, tarallini efriselline, le creme di carciofi, di oli-ve, di peperoni rossi e gialli, di cipollee mele selvatiche, le olive sott’olio ealtri gustosi prodotti della linea agroa-limentare “Le Masserie del Duca”.

Per la delizia non solo del palatoma anche delle orecchie, l’evento saràaccompagnato dai canti antichi epizziche salentine del gruppo musi-cale Agorà.

E se è vero che - come diceva Bau-delaire - “Il vino rende le domenichefelici” quale modo migliore per tra-scorrere una giornata all’insegna del-la tradizione gastronomica, musicalee soprattutto della cultura vinicola?

Maria Antonietta Quintana

Il Comune e la Proloco di Levera-no nei giorni 6, 7 e 8 novembrehanno organizzato la manifesta-

zione “Novello in Festa” con lo scopodi promuovere i vini rossi salentini.

La location che farà da sfondo al-l’evento è il centro storico della cit-tadina salentina. La manifestazione sisvolgerà secondo il seguente pro-gramma:

Venerdì 6 novembre, alle ore 17.00,nella Sala Federico II si terrà il con-vegno tecnico “Ruolo del consorzio di tu-tela nell’attuazione dei piani di controllo

delle Doc”. Alle ore 19.00 avrà luogo laconsegna dei “Premi Novello” e “PremioClub Nitrophoska”; alle ore 19.30, infi-ne, l’apertura del 6° Salone dei Novellie Rossi di Puglia: enogastronomia,musica e folklore e animazione acura di vari gruppi.

Sabato 7 novembre, alle ore 17.30ci sarà l’incontro con il Presidente del-la Camera di Commercio Italo-Elle-nica di Atene, I. Tsamichas, presso lasala consiliare in via Menotti, allapresenza del sindaco e del vicesinda-co di Leverano.

Prenderanno parte, inoltre, il sin-daco di Lezha (Albania) e il diretto-re dell’ospedale oncologico della stes-sa cittadina, nell’ambito del progetto“La prevenzione è vita” per la lotta con-tro i tumori al seno.

Alle ore 18.00 avrà luogo l’apertu-ra degli stand enogastronomici e de-gli spazi espositivi.

Domenica 8 novembre, ultimogiorno della rassegna, alle ore 16.30si aprirà il Corteo Storico per le vie diLeverano ad opera della Proloco diCorciano (PG).

Alle ore 18.00 si riapriranno glistand enogastronomici, il salone deivini e gli spazi espositivi con anima-zione a cura di gruppi vari. Infine, alleore 22.30, in Piazza Roma, si svolgeràil Grande Concerto di Musica Popo-lare Russa, offerto dalla provincia diLecce, nella sua unica tappa in Italia.

Nelle tre serate, nell’ambito delprogetto “Bollenti Spiriti”, saranno al-lestite - presso Palazzo Gorgoni e laTorre Federiciana e nelle vie del cen-tro storico - varie mostre di artigianatolocale ed estero.

Silvia De Nizza

LL EE VV EE RR AA NN OO

XII Rassegna dei Vini Rossi del SalentoLa manifestazione “Novello in festa” nel centro storico della cittadina

SS CC OO RR RR AA NN OO

Appuntamento in cantinaLa Duca Guarini in festa, il 15 novembre,

per tutti gli amanti del vino

L’iconografia di San Martino di Toursutilizzata, per oltre 14 secoli, da tan-ti artisti, ci ha costantemente resti-

tuito il popolare santo della Carità atte-nendosi quasi letteralmente alla leggendache ha descritto la storia fondamentale del-la Sua vita: un soldato romano, un cavalierein sella al suo cavallo che taglia in due conla spada il propio mantello e lo offre al bi-sognoso che sta ai suoi piedi. Sempre lastessa scena, dalla Spagna alla Russia, an-che in opere realizzate da ‘grandi’ artistitra i quali El Greco, Pietro Bernini, SimoneMartini (nella Chiesa Inferiore di San Fran-cesco, - Cappella di San Martino - Assisi).Il dono della metà del mantello è, senzadubbio, l’attributo iconografico più rico-noscibile del santo di Tours.

Nella rappresentazione che abbiamoscelto di riprodurre qui, a lato, ci sono treimportanti ‘novità’ che, a nostro parere,apportano alla rappresentazione artisticadella Carità un valore sino ad ora mai ri-velato iconograficamente:- il Santo è sceso dal cavallo che rimane sulretro della scena, abbracciando l’avveni-mento con la coda e il muso e la compas-sione (ha una croce sul petto e potrebberappresentare la Umanità cristiana);- il Santo, inchinato dalla sua azione, rive-ste il bisognoso con il propio mantello etaglia per se non tanto la metà quanto quel-lo che resta del mantello dopo aver sod-disfatto interamente il bisogno del ‘pros-simo suo’;- il bisognoso, con aureola segnata da unacroce, è il Cristo, la divinità che ha sceltodi farsi Uomo, di stare con gli ultimi.

“Ama il prossimo tuo come te stesso” ècertamente l’insegnamento più rivoluzio-nario di Gesù ed è il fondamento della vir-tù più grande per i cattolici: la Carità.

L’autore dell’opera, tempera su cartaapplicata su legno (cm 27,5x36h), è Nor-man Mommens, belga, inglese e salentino.L’opera non è firmata come nella tradi-zione degli iconografi oranti dell’orientecristiano. Rolando Civilla

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La civiltà contadina del Salen-to è raccontata in breve in unmuseo a Manduria, città pre-

ziosa da scoprire passo passo, dal no-tevole patrimonio storico e artistico,conosciuta e apprezzata soprattuttoper il suo Primitivo di Manduria Doc,

vino rosso corposo e molto caratte-ristico. Nell’ampia struttura dellaCantina Produttori Vini Manduria,consorzio fondato nel 1932 e ancoraoggi polo di eccellenza della pro-duzione del prelibato vino con oltre400 soci, il Museo della Civiltà delVino Primitivo espone attraverso re-perti e manufatti - databili tra la se-conda metà dell’800 e i primi del‘900 - l’evoluzione culturale deiprocessi di produzione vitivinicoladel territorio. Oltre a carri, torchi earatri, in mostra anche strumenti eoggetti della vita quotidiana conta-dina, che narrano la storia e l’eco-nomia agraria del tempo, solleti-cando i nostri ricordi, le immaginidimenticate, le memorie di storie eracconti. Una raccolta documenta-ria che vanta, inoltre, scritti e im-magini originali e preziosi pezziunici, tra cui un torchio su base dipietra del XVIII secolo.

Presso la Cantina, per il turismoenogastronomico, gruppi o tourorganizzati è possibile anche degu-stare vini e prodotti tradizionali ti-pici. Il museo si trova in via F. Mas-simo, 19 a Manduria ed è aperto tut-

ti i giorni, esclusa la domenica po-meriggio. Per comitive o gruppi èpreferibile prenotare (tel. 0999735332, [email protected]).

Il Primitivo di Manduria è parteintegrante dell’identità di questo ter-ritorio che ha saputo nel tempo benimpiegare le sue ricchezze per unosviluppo economico e imprendito-riale. Un sostegno ai settori del-l’agricoltura e del turismo rurale so-

stenibile è offerto oggi dal Gal Ter-re del Primitivo, Gruppo di Azione Lo-cale che riunisce otto comuni (Man-duria, Avetrana, Lizzano, Maruggio,Torricella, Erchie, Oria, Torre San-ta Susanna) e undici soci privati (or-ganizzazioni professionali e di ca-

tegoria, associazioni e soggetti eco-nomici). Le attività svolte con i fi-nanziamenti comunitari sono statemirate al miglioramento delle po-tenzialità turistico-ricettive della ter-ra in cui nasce il Primitivo, attraversola diversificazione e il migliora-mento della qualità delle produzionitipiche e dell’artigianato locale, lacreazione di servizi, la valorizzazio-ne del patrimonio naturale e stori-co-artistico. Chiara Schiavano

L U O G H I D E L L O S C I R O C C O - SS AA NN MM AA RR TT II NN OO 17

T R A D II ZZ II OO NN II

Per la festa di San Martino, ogni mosto diventa vinoQual è il significato di questa ricorrenza?

la leggenda del mantello.Martino era alle porte di Amiens,

quando incontrò un mendicante se-minudo e infreddolito per la strada;impietosito, prese il suo mantello, lotagliò a metà con la sua spada e glie-lo donò. Improvvisamente nel cieloscomparvero le nuvole, la tempera-tura diventò mite e comparve il sole,per questo oggi si ricorda, nei primigiorni di novembre, la cosiddettaestate di San Martino. Quella stessanotte, Martino sognò Gesù che andavada lui e gli restituiva la metà del suomantello. Al mattino, per miracolo,questo era tornato integro, fu allorache Martino si fece battezzare comecristiano, lasciò l’esercito e, divenutomonaco, si dedicò alla conversione deipopoli pagani e in seguito fu nomi-nato vescovo.

L’11 novembre, in tutti i paesi di re-ligione cattolica, si festeggia San Mar-tino. In Germania, Scandinavia e Au-stria, i bambini sfilano in processionecon delle lanterne di carta colorate,guidati da un uomo a cavallo che ri-corda il santo; qui il piatto tradizionaleè l’oca, perché secondo un’altra leg-genda, Martino, uomo assai umile,

non voleva diventare vescovo, così sinascose in una stalla piena di ocheche, spaventate, fecero un rumore taleda farlo scoprire. Oggi, quasi perpunirle, vengono cucinate per l’oc-casione.

In Italia, l’11 novembre è legato alprofumo intenso delle caldarroste edella carne alla brace. Le famiglie ri-trovano il piacere di radunarsi dinanziad un caminetto acceso a chiacchie-rare, aspettando di stappare una bot-tiglia di vino novello che il capofa-miglia ha procurato per l’occasione.

Nel Salento, a Taviano, San Mar-tino è il santo patrono, celebratocon una processione religiosa, unmercatino per le vie del paese e varispettacoli per allietare la serata,nonché le immancabili castagne e ilvino novello.

Al di là dell’allegria che questa ri-correnza porta con sé, non bisogna di-menticare il più importante dei valoriche San Martino ci ha lasciato, la ca-rità cristiana: se in quel giorno ci ca-pitasse di incontrare qualcuno che ne-cessiti del nostro aiuto, non esitiamoad offrirglielo.

Laura Marrocco

MM AA NN DD UU RR II AA

Il museo della Civiltà del PrimitivoLe tradizioni, la storia, l’economia raccontate attraverso un vino

Page 18: Lo Scirocco 2009 11

Si parla di ambiente, cavallo dibattaglia dell’AmministrazioneComunale di Alessano, di re-

cente elogiata, anche in ambito na-zionale, per la sua scelta “verde” diadottare il fotovoltaico come sosten-tamento per gli edifici pubblici, unprogetto di risparmio che usufruiscedei vantaggi del “Conto Energia” delDecreto Bersani del 2007. Appalto vin-to dall’unica partecipante Solar Uti-lità Spa, joint venture di Pirelli Am-biente.

Alessano e l’ambiente, connubio oossimoro? La risposta è quanto maicomplessa. Se qualcuno ha mai fattouna passeggiata per le campagne, o

per i sedicenti “percorsi cicloturistici”,sa di cosa parliamo. Rifiuti pericolo-si di ogni genere. Dai copertoni bru-ciati agli elettrodomestici. Singolareil caso di un sito dove in un angoloerano raccolti circa una decina di te-levisori vecchi (in qualche modo una“raccolta differenziata”!), scarti chi-mici, taniche di metallo contenentivernici arse al fuoco, una bomba perl’ambiente. E amianto tanto, troppo;insieme a scarti edili di ogni genere,dai calcinacci al cemento. In uno deipaesaggi più suggestivi della zona, laserra dei “Cianci”.

Nella stanza dei bottoni ci accoglieil Sindaco Luigi Nicolardi, mentre fuo-ri scalpita la furia del maltempo cheha provocato ingenti danni alle stra-de e alle abitazioni del centro urbano.

• • •Signor Sindaco, l’esemplare ini-

ziativa del fotovoltaico ha portato elo-gi e critiche, ad esempio sulla rispet-tabilità del bando; i detrattori accu-

sano che non è stato reso possibile alleaziende locali di competere.

Il bando è consultabile sul sitodel Comune di Alessano, non hadanneggiato nessuno, ha vinto l’ap-palto chi ha messo sul piatto l’offer-ta più vantaggiosa.Il pannello dei lavori parla chiaro, do-veva essere pronto tutto entro il 30aprile 2009 e invece siamo in altomare, come mai? Solite lungaggini?

È vero, è stata concessa una pro-roga fino al 31 dicembre, ciò non cam-bia nulla per noi che avremo co-munque la nostra quota di royalty, ri-cordo che l’investimento è intera-mente privato e che il Comune nonsborserà un solo euro. In vantaggioavrà un risparmio considerevole sul-l’energia per i prossimi 30 anni, finoad auto approvvigionarsi.

30 anni. Sul bando si parlava di 20,a cosa è dovuto questo cambiamento?

A un semplice fatto di convenien-za, dopo il ventesimo anno noi avrem-mo dovuto smantellare i pannelli, oc-cuparci della manutenzione e pagarela sorveglianza, invece abbiamo pro-posto all’azienda vincitrice di spalmarefino a 30 gli anni di concessione, conmanutenzione, smantellamento esmaltimento a carico loro che pa-gheranno la royalty fino al ventesimoanno.

Esiste, però, un’altra faccia del-l’ambiente nel nostro paese. Come èpossibile che Alessano promotoredelle energie pulite abbia nel suo ter-ritorio innumerevoli siti dove si get-tano rifiuti pericolosi?

Li conosco bene. È un problema,ma noi che ci possiamo fare? Mettia-mo le telecamere in ogni posto dovepotrebbero abbandonare rifiuti? Iltono sereno e rassicurante diventaamaro, e prosegue: Sono rifiuti stra-ordinari, il cui smaltimento non è

compreso tra i servizi di nettezza ur-bana di base, l’Amministrazione nondispone di denaro per occuparsene,aspettiamo qualche finanziamentodagli enti territoriali.

Sì, ma di chi sono le responsabili-tà di questo scempio?

Del cittadino. Della noncuranza edella mancanza di senso civico del cit-tadino. Io ne sono responsabile pe-nalmente come capo dell’Ammini-strazione Comunale e in questi anniabbiamo provveduto con alcune azio-ni di bonifica, più di questo…

A fronte di questo problema, cosaha intenzione di fare il Comune?

Responsabilizzare. Continueremoa lanciare campagne di sensibilizza-zione, affinché si possa imparare cheè un rischio per l’ambiente e per noigettare nelle campagne rifiuti peri-colosi. La responsabilità è di tutti.

• • •L’onirica immagine del paese nel

verde è squarciata dallo stato di ab-bandono dei rifiuti. Basterà lanciarecampagne di sensibilizzazione? Que-sta è l’altra faccia dell’ambiente adAlessano, più croce che delizia.

Francesco Piscopello

I N P R O V I N C I A 18

Una manciata di minuti, du-rante la nota trasmissioneDomenica Cinque condotta

da Barbara D’Urso su Canale 5, ha re-galato ai telespettatori un assaggio dipizzica salentina.

Lo scorso 1 novembre il gruppo dimusica popolare Suduru Anticu èstato invitato a partecipare al pro-gramma di intrattenimento, nellarubrica “Corazzon alla ricerca delsole”, che vede l’arrivo del metereo-

logo Paolo Corazzon in una localitàd’Italia ogni volta differente.

Approdato nella meravigliosa San-ta Maria di Leuca, il metereologo hapoi presentato al pubblico di Cana-le 5 il gruppo Suduru Anticu che, in-torno alle 17.20, si è esibito suonan-do e accennando alcuni passi diquesto tipico ballo del Salento, coin-volgendo nella danza il divertito me-tereologo.

Valentina Rosafio

PP II ZZ ZZ II CC AAI Suduru Anticu a Domenica 5

Il gruppo nella nota trasmissione in onda su Canale 5

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Ambiente, croce e deliziaDa un lato abbraccia il fotovoltaico, dall’altra è dilaniato da scarsa educazione ambientale

Turismo:l’Italia perde il primatoIl peso economico dell’industria al-

berghiera nel nostro paese non è piùtanto determinante quanto lo era finoallo scorso anno: dalla prima posizione- nella graduatoria mondiale - l’Italia èscesa alla settima posizione dietro Sta-ti Uniti, Giappone, Cina, Francia, Ger-mania e Spagna. Le carenze infra-strutturali, i prezzi troppo alti, la scar-sa sicurezza sono alcune delle cause chehanno fatto calare le presenze, nel2009, del 2,5%. La Redazione

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I N P R O V I N C I A 19

Il Take Care tour, l’ambulatorio mo-bile che sta girando l’Italia per sen-sibilizzare l’opinione pubblica sul-

la prevenzione e cura del diabete ditipo 2, ha fatto tappa anche in Pugliariscuotendo un enorme successo. Lecittà che hanno ospitato l’iniziativasono state Brindisi e Bari (rispettiva-mente il 24 e il 25 ottobre). La cam-pagna Take Care, realizzata dalla casafarmaceutica Takeda, con il patrociniodella Fand (Associazione Italiana Dia-betologi), Amd (Associazione MediciDiabetologi), Sid (Società Italiana diDiabetologia), Simg (Società Italianadi Medicina Generale), a Brindisi haavuto il patrocinio della Asl, mentre aBari della Asl e del Policlinico. A bor-do dell’unità mobile uno staff di me-dici e diabetologi ha effettuato visiteper la prevenzione del diabete ed esa-mi per la misurazione dell’emoglobi-na glicosilata (ottimo indicatore clinico

che riassume la qualità del controlloglicemico di un soggetto diabetico) per

i malati di diabete di tipo 2, comuni-cando in tempo reale il referto ai pa-

zienti che si sono sottoposti al test. Ri-sultato?

Oltre 350 persone, con età mediatra i 50 e i 60 anni, prevalentementeuomini, si sono sottoposti a esami diemoglobina glicosilata e visite di pre-venzione. Si tratta di un dato impor-tante considerando che, nella tappa diBrindisi, il mal tempo e la location nonproprio centrale potevano demotiva-re l’iniziativa, mentre a Bari, giornatadelle primarie con il sindaco MicheleEmiliano in prima linea, la notizia sa-rebbe potuta passare in secondo pia-no soprattutto a livello mediatico. In-vece, niente di tutto ciò è accaduto.

Carlo Carrozzo, responsabile re-gionale Puglia dei rapporti istituzionalidi Takeda, afferma che l’iniziativa ènata dall’aver constatato che, in Italia,la consapevolezza dell’importanza diadeguati controlli non è così diffusa.Nel nostro paese, i malati di diabetesono circa 2,5 milioni, il 55% non tie-ne sotto controllo la malattia, 3 milioninon sanno di avere il diabete di tipo 2e 1 malato su 3 di diabete non cono-sce questo tipo di esame. Ad entram-be le tappe dell’iniziativa ha parteci-pato l’associazione Diabetici Jonici diTaranto, in Puglia unica realtà asso-ciativa consolidata della Fand (Asso-ciazione Italiana Diabetici) che, ilprossimo 22 novembre alle ore 10, or-ganizza un convegno dal titolo “Ildiabete e le sue complicanze”, pressola sala convegni dell’Istituto MariaImmacolata a Taranto (Via Mignona- per info. 099.7328483).

Silvia Rizzello

SS AA LL UU TT EEPrendersi cura del diabete

Successo della tappa pugliese di Take Care,oltre 350 visite a Brindisi e Bari

La Giornata Ecologica del 15 ottobre scorso, organiz-zata dall’Amministrazione Comunale di Acquarica ein particolare dal consigliere responsabile per l’am-

biente, Luigi Ciullo, in collaborazione con l’ATO LE/3 e laGial Plast Srl, ha visto come protagonisti i bambini della scuo-la materna, della scuola primaria e della scuola secondariadi I grado e il loro rapporto con il territorio. Radunati in piaz-za dell’Amicizia dalle ore 9.30 alle 12.00, gli alunni hannodato il loro contributo alla raccolta differenziata quando infila, uno ad uno, hanno consegnato la propria busta con ri-fiuti in plastica, carta, vetro, alluminio; con questa loro azio-ne hanno potuto ritirare un biglietto per la partecipazione

all’estrazione finale di una “ricicletta”, una bicicletta realiz-zata in alluminio. I rifiuti poi sono stati smaltiti all’internodei Cam (Centri ambientali mobili) messi a disposizione dal-l’Ato/Le3. Tra gli interventi eseguiti in questo senso vi sonoanche le isole ecologiche posizionate negli atri delle scuole.

La finalità dell’iniziativa è stata, così, quella di sensibilizzaretutti i cittadini alla raccolta differenziata, e, quale modo mi-gliore se non cominciando a farlo attraverso le nuove ge-nerazioni? I bambini sono coinvolti in un progetto educa-tivo che non si ferma a una giornata ecologica ma che con-tinua attraverso la loro capacità naturale di insegnare ai gran-di il rispetto per l’ambiente. Valentina Rosafio

AA CC QQ UU AA RR II CC AA DD EE LL CC AA PP OO

Una giornata per la formazione ecologicaLa differenziata, a partire dai più piccoli

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(continua dalla prima pagina)Da sempre impegnato nella elabora-

zione delle politiche nazionali ed euro-pee per il sistema agroalimentare e i ter-ritori rurali, è stato Ministro delle Politi-che Agricole ed è attualmente Presi-dente della Commissione Agricoltura eSviluppo Rurale del Parlamento Europeo.

On.le De Castro, negli ultimi mesiabbiamo assistito alla crisi del settoreolivicolo, poi pataticolo, poi ancora ce-realicolo, ora dell’uva da tavola: tutti ca-ratterizzati da alti costi di produzionee bassi prezzi di vendita. Per quanto po-tranno ancora resistere gli agricoltori?

È un momento difficile che riguar-da tutta l’Europa. La crisi economicaha determinato un crollo dei consumie delle esportazioni, da cui deriva l’ab-bassamento dei prezzi di vendita. Oggiil mercato è caratterizzato da una in-stabilità strutturale dovuta agli effettidella globalizzazione: la crisi di un de-terminato settore agroalimentare in undato Paese si riverbera in tutto il mon-do, perché i destini economici degliStati sono legati tra loro dal mercatoglobale. Per questo occorrono stru-menti nuovi per fronteggiare la crisi.

Quali sono le differenze sostanzia-li tra Nord e Sud d’Italia, nel settoredell’agricoltura?

Sostanzialmente il nostro Sud èmeno organizzato sul piano commer-ciale. È caratterizzato da un forte in-dividualismo, che non lascia spazio a re-altà aggregative come le cooperative ei consorzi - ampiamente diffusi a nord- organismi in grado di collocare il pro-dotto sul mercato con modalità e prez-zi competitivi. Pensiamo, ad esempio,alla produzione di carciofi nel brindi-sino: vi è un’altissima concentrazionedella produzione, ma manca una strut-tura organizzata in grado di interfac-ciarsi con un mercato globale e forte-mente competitivo. Lo stesso discorsovale per la produzione di vino o di olioin Puglia. Vi sono tante iniziative eu-ropee a sostegno della creazione di re-altà aggregative in grado di consegui-re una maggiore competitività: FondiStrutturali e nuovi stanziamenti per 300milioni di euro; si tratta solo di sfrut-

tarli al meglio. Il mercato sarà semprepiù caratterizzato da una forte com-petitività e sopravviverà solo chi sapràorganizzarsi.

Cosa pensa delle nuove tendenze dialcuni settori del consumo come igruppi di acquisto solidale, i prodottia km 0 e gli orti condivisi? Possono es-sere dei modelli per creare consumoconsapevole oppure sono solo soluzioni

troppo piccole per problemi troppograndi?

Certo, dal punto di vista del consu-matore sono realtà assolutamente po-sitive. Del resto io stesso ebbi modo dipromuovere i Farmers’ Market, con undecreto del 2007. Dal punto di vista deiproduttori il problema è ben più com-plesso: non si può pensare di risolverei problemi connessi alla collocazionesul mercato di grandi quantità di pro-dotto con questa modalità.

Cosa pensa dei cosiddetti Agroasili edelle Fattorie Didattiche? È possibile pro-muovere una sensibilità naturalisticanelle nuove generazioni, sempre più abi-tuate ad una realtà virtuale e televisiva?

Possono senz’altro aiutare a far ma-turare una nuova cultura naturalisticanei giovanissimi. Credo, però, soprat-tutto nel ruolo fondamentale dellescuole statali, dei maestri elementari.Quando ero ancora al Senato fornim-mo a tutti i docenti un kit per l’edu-cazione agroalimentare, per garantireun intervento mirato a fornire infor-mazioni fondamentali per maturare

una nuova educazione alimentare,che spinga i bambini a preferire la frut-ta alle merendine.

In che direzione le attività dellaCommissione Agricoltura e SviluppoRurale del Parlamento Europeo, di cuilei è Presidente, si stanno muovendo?

Proprio oggi (23 ottobre N.d.R.) aStrasburgo abbiamo emanato un nuo-vo Fondo di crisi per supportare settoricome il lattiero-caseario e dell’orto-frutta. Sono onorato di essere il primoitaliano che presiede questa importanteCommissione che, con il trattato di Li-sbona, ha acquisito gli stessi poteri de-cisionali del Consiglio dei Ministri.Devo ringraziare i 120.000 elettori che

mi hanno permesso di approdare alParlamento Europeo: le elezioni eu-ropee sono le uniche in cui ancora sisalvaguarda il rapporto tra elettoreed eletto, per questo spero di saperdare delle risposte valide soprattutto alSud Italia, che è la circoscrizione in cuisono stato eletto.

Quali saranno gli effetti concreti perle imprese del comparto Agroalimen-tare dell’intesa tra il Ministero e le re-gioni per l’applicazione dell’articolo 68?

L’articolo 68 prevede la possibilitàda parte dell’Unione Europea di la-sciare agli Stati membri libertà sulla de-stinazione di parte dei fondi destinatial settore agroalimentare. Un fattosenz’altro positivo, come positivo èquesto accordo raggiunto, che per-metterà di destinare i fondi ad alcunisettori più in difficoltà. Io, probabil-mente, avrei supportato maggiormenteil settore del grano duro.

Qual è il futuro dell’agricoltura nelSud Italia? Le nuove generazioni di agri-coltori possono sperare di riuscire amantenere vivo un settore così im-

portante per il meridione? Voglio risponderle in maniera fran-

ca: il problema riguarda prevalente-mente gli agricoltori. Il Sud ha bisognodi imprenditori che abbiano la vo-glia, le competenze e le capacità di cre-dere veramente in un progetto im-prenditoriale e di impegnarsi per la suarealizzazione. Non è più tempo di as-sistenzialismi, non si può affrontare ilmercato con gli aiuti dello Stato. È ne-cessario sapersi organizzare, comesono necessari nuovi strumenti di Po-litica Agricola Comune, quelli che giàstiamo elaborando a livello europeo.

Solo con un atteggiamento nuovo sipuò affrontare un mercato nuovo,globalizzato e fortemente competitivo.

Federica Ricchiuto

A G R I CC UU LL TT UU RR EE 20

PP AA OO LL OO DD EE CC AA SS TT RR OO“Organizzarsi e cooperare

per il rilancio agricolo del Sud”Intervista al Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo

Èquanto emerge dalle prime in-discrezioni sulla comunicazionedella Commissione europea che

dovrebbe essere pubblicata a novembre.Che l’agricoltura avesse un peso pre-dominante sul bilancio comunitario losi sapeva già da tempo, così come si sa-peva che, nella revisione del bilancio co-munitario, la spesa agricola sarebbestata tra le prime voci di bilancio ad es-sere stata messa in discussione.

Per finanziare le tre grandi prioritàdella Ue (crescita e occupazione, cam-biamenti climatici e sicurezza energeti-ca) l’Esecutivo comunitario ha due stra-de da percorrere: o l’aumento delle ri-sorse complessive a disposizione del-l’Unione europea, oppure uno spostamento di risorse tra settori. E in questa ul-tima ipotesi l’agricoltura ha ben poche speranze, inutile dirlo, di uscirne inden-ne.

Premesso che l’attuale Pac (Politica Agricola Comune) si regge oggi su duepilastri finanziari, il primo identificato con le politiche di mercato e con i pagamentidiretti, il secondo con gli interventi strutturali e a favore della aree rurali, forsel’unica nota positiva per il futuro della politica agricola Ue sta nel riconoscimentodel ruolo della politica di sviluppo rurale per affrontare le nuove sfide, con laprevisione di un aumento del budget del secondo pilastro della Pac. A scapito,però, del primo (quello degli aiuti diretti).

Il documento in via di pubblicazio-ne propone anche l’introduzione di un“terzo pilastro” legato ai cambiamenti cli-matici e rilancia il concetto del cofi-nanziamento nazionale degli aiuti di-retti. La Pac del futuro dovrà rappre-sentare una “rete di sicurezza” connuove misure di mercato in grado di so-stituire i vecchi meccanismi di inter-vento. Gli aiuti dovrebbero essere fina-lizzati alla produzione di “servizi am-bientali non obbligatori”, pratiche agri-cole sostenibili, promozione dei prodottiagricoli, ricerca e occupazione. Il do-cumento non esclude poi un ulterioreaumento della modulazione obbligato-ria, il travaso di risorse dal primo al se-

condo pilastro, aumentando le sinergie tra i diversi fondi strutturali.Il terzo pilastro mira invece a rafforzare il ruolo della Pac nelle sfide legate

ai cambiamenti climatici. Bruxelles auspica infine una maggiore flessibilità perspostare fondi inutilizzati da una politica all’altra, con la previsione di una riservadi bilancio per le misure di emergenza. Sulla durata delle nuove prospettive fi-nanziarie, il testo si limita a citare l’idea del Parlamento Europeo che suggeri-sce un periodo di 5 anni (che corrisponderebbe così alla durata del mandato diCommissione e Parlamento Ue), ma anche di estendere le attuali prospettive fi-nanziarie di due anni, proprio per far coincidere le prossime con il mandato diParlamento e Commissione. Gianvito Negro Valiani

BB II LL AA NN CC II OO UU EE

Pac a rischio tagliDal 2013 ridotta in maniera significativa la quota riservata

alla Politica Agricola Comune

Page 21: Lo Scirocco 2009 11

Atteso con impazienza da olivi-coltori e frantoiani, ora si at-tende solo la promulgazione

da parte del Ministro Zaia. Dopol’approvazione del decreto comuni-

tario 182/2009 sull’etichettatura de-gli oli vergini, è di questi giorni la no-tizia dell’approvazione, da parte del-la Conferenza Stato-Regioni, del de-creto applicativo in recepimento del-la normativa comunitaria.

Stando alle ‘voci di corridoio’, ilprovvedimento semplifica molti adem-pimenti a carico degli olivicoltori, che,sembra, non dovranno più detenerealcuni registri.

In una delle ultime bozze, che cir-colava tra le stanze del Ministero, nonsi parlava più di codice alfanumerico,ma piuttosto di una registrazione, a ca-

rico di tutte le aziende che confezio-nano olio d’oliva, in un appositoelenco nell’ambito del Sistema In-formativo Agricolo Nazionale (SIAN).

Inoltre, la stessa bozza prevedeva

che “per tutti i produttori che com-mercializzano olio allo stato sfusoe/o confezionato, purché ottenutoesclusivamente dalle olive provenientida oliveti della propria azienda, mo-lite presso il proprio frantoio o pres-so terzi, l’obbligo della tenuta di unregistro di carico e scarico si intendeassolto dall’insieme delle informazionidisponibili nel sistema informativogeografico GIS, nel SIAN, nonché diquelle desumibili dalla relativa do-cumentazione commerciale ed am-ministrativa. Sono inoltre esenti dal-la tenuta del registro - recitava la stes-

sa bozza - i frantoi che lavorano sol-tanto olive raccolte in Italia, non ac-quistano olio ottenuto da terzi, nonconfezionano, né utilizzano indica-zioni facoltative, né coloro che effet-

tuano esclusivamente la vendita di oliopreconfezionato. Gli operatori e ifrantoi, che utilizzano in etichetta enei documenti commerciali di ac-compagnamento del prodotto, siaallo stato sfuso che confezionato,una o più delle indicazioni facoltati-ve di cui all’art. 5 (estratto o spremutoa freddo, caratteristiche organoletti-che, acidità) del 1019/02, dovrannotrasmettere all’Ufficio dell’ICQ unacomunicazione di “inizio dell’attività”e avranno l’obbligo di esibire agli Or-gani di controllo idonea documen-tazione attestante l’effettuazione del-

l’esame organolettico o dell’analisichimica”. Olivicoltori e frantoiani at-tendono impazienti la promulgazio-ne finale!

G. N. V.

A G R I CC UU LL TT UU RR EE 21

PP EE RR CC EE NN TT UU AA LL II

1 donna su 5fa agricoltura

Si è svolta, il 29 ottobre a Roma, la cerimonia di pre-miazione, per l’anno 2009, del premio [email protected] nel 2001 da un’idea e dalla volontà di alcune

componenti dell’Osservatorio Nazionale per l’Impren-ditoria ed il Lavoro Femminile in Agricoltura (Onilfa),per “mostrare in pubblico” quanto spesso le donne, pursempre impegnate nel loro ruolo tradizionale di mogli,madri e figlie, siano capaci di ricoprire anche ruoli pro-fessionali altamente qualificati, è rivolto a cinque donneche si siano distinte per impegno e passione in attività ine-renti allo sviluppo dell’agri-coltura e delle aree rurali ela cui storia professionalesia caratterizzata dalla con-tinuità generazionale, dallacapacità di distribuire il pro-prio prodotto, dalla creativitàe originalità di idea d’im-presa, dall’utilizzo creativodegli strumenti multime-diali, dal rispetto dell’am-biente, dalla volontà e capa-cità di mettere sul mercatoprodotti di alta qualità ca-ratterizzati da tipicità/salu-brità e per l’apporto signifi-cativo alla crescita economi-ca, sociale e culturale dellearee rurali.

Il Premio De@terra è stato assegnato all’Azienda Agri-cola Agrinido Fattoria Casa Mia di Alberini Marcella, che,nella sua sede di Pescantina (Verona) ha inaugurato l’agri-nido dove ai bambini con meno di tre anni viene offer-to un menù country, specifico per i piccoli ospiti del nido,che rispetti in pieno i principi legati alla stagionalità, alterritorio e alle tipicità locali.

Premiata l’azienda agricola Bertin Doriana, del Por-denonese, dove sono allevati animali da cortile (anatre,oche, faraone, tacchini e galline) e circa 300 suini tra cuiil “cinghialato”, un incrocio tra una fattrice di cinghia-le di razza toscana e un suino. L’azienda possiede un ma-cello per la lavorazione delle carni ed un laboratorio perla lavorazione dei vari prodotti quali salumi, marmella-te, sottaceti ed altre specialità, con la possibilità di affu-micatura.

Insignita del premio anche Raymonde Buysschaert, ti-tolare dell’Azienda Agricola Biologica “La Battinebbia” a

San Paolo di Jesi, dove coltiva erbe officinali per il pro-dotto fresco, secco e per l’estrazione di oli essenziali, ol-tre ad un uliveto, un piccolo vigneto ed un frutteto anti-co dove è impiantato, su circa un ettaro di terreno, un ci-liegeto da frutto, con dodici varietà differenti di ciliegie.

Tra le vincitrici, anche la pugliese Maria Antonietta Mi-lella di Conversano (Bari) che, nella sua “Masseria Ruo-tolo” di Cassano delle Murge, offre servizi di attività di-dattiche (prevalentemente incentrate sul tema natura-listico-ambientale rivolte alle scuole e a gruppi organiz-

zati), attività ludico-sporti-ve (tiro con l’arco, orien-teering, equitazione, moun-tain bike, petanque ecc) edattività culturali (seminari,convegni, workshop, mee-ting, stage di formazioneper operatori agrituristici,corsi di ballo sulle danzepopolari e corsi di cucina),nei numerosi fabbricatiaziendali circondati dal man-dorleto, l’uliveto, il frutteto,l’orto ed il bosco di circa 60ettari.

Ha vinto il PremioDe@terra 2009 anche Fran-cesca Tonnino, 25 anni lau-reata che conduce l’Azienda

Vitivinicola Tonnino ad Alcamo (Trapani) nella Valle delBelice: rispettando i canoni della cosiddetta “filiera cor-ta”, migliorando sia la materia prima che il prodotto fi-nito, riesce ad esportare in Asia e negli Stati Uniti benl’ottanta per cento della propria produzione di vino.

Un encomio è andato infine alla pugliese Anna Salzodi Conversano che coltiva e trasforma prodotti agricoliper farne conserve e sughi pronti.

Encomiate anche Donatella Di Cola e Roberta Mac-cioni. La prima conduce un’azienda agricola a Paliano(Frosinone) dove alleva in modo naturale farfalle e lom-brichi, il cui sbocco di commercializzazione è il merca-to ittico, oltre ad altri animali insettivori; Roberta Mac-cioni, invece, coltiva nel cuore della Toscana un uliveto,un vigneto e un orto in modo biologico e senza l’ausiliodi serre, oltre a numerosi alberi da frutto con la cui frut-ta vengono preparate ottime marmellate.

Gianvito Negro Valiani

DD EE AA TT EE RR RR AA

Idee in rosa contro la crisiIl premio, nato nel 2001, assegnato anche ad un’azienda pugliese

Èquanto emerge da un’analisidella Coldiretti, in occasionedella consegna del Premio

De@Terra. Nell’insieme delle attivitàeconomiche, infatti, è proprio l’agri-coltura il settore dove la presenzafemminile fa registrare tra i livelli piùelevati di partecipazione al vertice ge-stionale in tempi di crisi. Su un totaledi 1,4 milioni di donne imprenditriciben il 29% si trova nel commercio,il 18% opera in agricoltura e solo il12% lavora nel settore immobiliaree informatico, superando quellomanifatturiero (10%).

Se si restringe l’analisi al campostrettamente agricolo, quasi un ter-zo delle aziende è condotto dauna donna. La progressiva femmi-nilizzazione dell’agricoltura italia-na è anche il risultato, secondo lastessa Coldiretti, della forte inno-vazione che ha caratterizzato il set-tore con l’ampliamento delle atti-vità ad esso connesse, come la tra-sformazione dei prodotti, il be-nessere, le fattorie didattiche e i ser-vizi alle persone come gli agriasiloe la pet-therapy dove le donnehanno un ruolo significativo.

La capacità di coniugare la sfidacon il mercato, il rispetto dell’am-biente e la qualità della vita a con-tatto con la natura sembra essereproprio una delle principali ragio-ni del crescente interesse dell’uni-verso femminile nei confronti del-la moderna agricoltura.Ed è boom anche di iscrizioni fem-minili alla Facoltà di Agraria: dal2000 al 2008, infatti, la percentua-le di donne che frequentano corsidi laurea del gruppo agrario è cre-sciuta del 21,4%, portando la pre-senza femminile a quasi la metà de-gli studenti totali (45%).

G. N. V.

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Approvato il decreto applicativo

Page 22: Lo Scirocco 2009 11

S O S T E N I B I L MM EE NN TT EE 22

L’impianto di biostabilizzazionenella discarica Burgesi entrerà infunzione nella prima decade del

mese di novembre”. Queste le parole del-la dirigente del Settore Rifiuti dellaRegione Puglia, Antonietta Riccio,nell’ambito del convegno pubblicoorganizzato dall’Assessorato all’Am-biente del Comune di Ugento e te-nutosi lo scorso 26 ottobre presso lascuola media di Gemini.

L’incontro è stato realizzato conl’intento di far conoscere ai cittadi-ni il funzionamento dell’impianto, unmodo di intendere lo smaltimentodei rifiuti - nuovo soprattutto nella no-stra realtà territoriale - ma che si ade-gua a una direttiva comunitaria del1999 obbligatoria dal 1 gennaio 2010e non più prorogabile.

Dopo la nota introduttiva del mo-deratore dell’incontro, Massimo Lec-ci, Assessore all’Ambiente del Co-mune di Ugento, il saluto del SindacoEugenio Ozza e del Presidente del-l’ATO LE/3, Antonio Renna, chehanno ricordato la storia difficile del-la discarica per anni fonte di disagioe conseguenze dannose per l’am-biente e il turismo dei paesi ad essavicini, esprimendo apprezzamenti

positivi nei confronti di questo im-pianto ad alto livello tecnologico.

Il primo intervento ha riguardatoil Piano d’Ambito della Regione Pu-glia, strumento di pianificazione e ge-stione dei rifiuti solidi urbani (RSU)delineato da Luana Greco, respon-sabile tecnico dell’ATO LE/3 che hareso noti una sensibile riduzione deirifiuti, grazie al servizio di raccoltaporta a porta, e l’aumento della per-centuale di raccolta differenziata ar-rivata al 18,21% ma ancora troppobassa.

La dirigente Antonietta Riccio hapoi sottolineato come la gestionedei rifiuti è un problema che deve es-sere risolto a monte dai cittadini, iquali dovrebbero cominciare a ri-durne la produzione e ad assumerecomportamenti più responsabili. In

questo senso l’impianto rappresentasolo una fase nella gestione degli RSUpoiché altre iniziative sono state pre-se nell’ambito della sensibilizzazionealla raccolta differenziata. Ma veniamo all’impianto vero e pro-prio. Progettato nel 2004, in relazionea un bando di gara europeo è statoconsiderato il migliore da un puntodi vista non solo tecnico ma ancheeconomico. Il progettista e direttoredei lavori della Cogeam, Carmine Ca-rella, ne ha ben indicato la compo-sizione e le fasi di lavorazione con par-ticolare riferimento alla tutela am-bientale. Mentre prima i rifiuti veni-vano accumulati in discarica, con ilnuovo impianto il rifiuto diventa ri-sorsa, diventa cioè CDR (combusti-bile da rifiuto) che non ha odore. Conla produzione del CDR si sottraggo-

no circa 36 mila tonnellate di rifiuti.Le fasi di lavorazione riguardano

processi di separazione dei materia-li, biostabilizzazione, monitoraggio.Si va da una separazione primaria allabiostabilizzazione dei rifiuti nel bio-tunnel dove viene eseguita un’azio-ne batterica a 56 gradi per almeno tregiorni e dopo la quale il rifiuto vie-ne igienizzato, sino ad arrivare allafase di vaglio in cui verrà separata lamateria secca da quella umida. Lafase di monitoraggio riguarda inveceil controllo delle temperature all’in-terno del biotunnel, delle acque edell’umidità e il controllo delle emis-sioni sonore.

Gli accorgimenti presi per la tuteladell’ambiente hanno riguardato ilmantenimento delle azioni di lavoroin depressione, (ad esempio l’aria dal-l’esterno va all’interno e non vice-versa), mitigazioni acustiche attra-verso l’insonorizzazione dei macchi-nari, paesaggistiche con la realizza-zione di una cinta arborea e d’illu-minazione con luci rivolte verso il bas-so, nonché il traffico indotto con larealizzazione di svincoli per miglio-rare l’ingresso.

Valentina Rosafio

GG EE MM II NN II

Il nuovo impianto persmaltire i rifiuti

La biostabilizzazione e la strutturadescritte nel convegno del 26 ottobre

(continua dalla prima pagina)

Si è da subito scatenato il valzer del-le soluzioni da metter in campo perfronteggiare una situazione definitaemergenziale per una economia sa-lentina prettamente turistica e che allebianche spiagge non può rinunciare.Ripascimenti con sabbia in grado discatenare guerre tra provincie sui sitidi prelievo; costruzione di imponen-ti massicciate in pietra o meglio ancoradi barriere soffolte, nascoste sotto il li-vello dell’acqua e quindi senza un im-patto visibile per i nostri tramonti sulmare; pennelli di massi rocciosi per-pendicolari alla linea di costa.

A ben vedere, abbiamo emblema-tici esempi da seguire. “Circa 500 Kmdi costa tra il Gargano e Rimini sonostati imbrigliati con una ‘grande mu-raglia adriatica’, costruita per pro-teggere le infrastrutture o residuilembi di spiaggia, bagnati ormai soloda acque putride e ristagnanti”. Esor-disce così, Ferdinando Boero, pro-fessore ordinario di Zoologia pressol’Università del Salento. “Se questo èl’esempio da seguire, rischiamo se-riamente di distruggere km di litora-li, elemento principale di attrazioneper i turisti. I salentini, in passato, ave-vano ben valutato le problematiche le-gate agli insediamenti sulle coste.Motivazioni diverse, legate alle esi-genze di quei tempi, ma il pericolo diincursioni da parte dei Turchi e la ma-laria, avevano indotto alla crescita deicentri urbani, solo nell’entroterra.Unica eccezione le cittadine fortificatedi Gallipoli e Otranto. Costruite, bensaldamente, sulla roccia! Poi, a partiredalla metà del secolo scorso, la corsaall’edificazione selvaggia. Dove? Sul-la spiaggia, o a ridosso della stessa!Non si costruisce sulla sabbia, è scrit-to persino nel Vangelo. La soluzionenon è costruire un muro, ma ritirar-

si dalla linea di costa, rispettare la di-namica dei litorali. Non chiedete so-luzioni agli ingegneri che progettanomuri, chiedetele agli ingegneri idrau-

lici e ai geologi (e al Vangelo) e vi di-ranno che è folle pensare di imbri-gliare la natura con un muro. Primao poi, la natura si ribella. Perché ci

ostiniamo a non capire? Cosa devesuccedere? La colpa non è del mare,la colpa è di chi ha pensato di aggre-dire le coste in vari modi. Errare èumano, ma qui si persevera! Intanto,se queste costruzioni sul litorale han-

no causato dei problemi, sarebbesaggio non chiamare chi ha causatoi problemi perché, con la stessa filo-sofia, risolva i problemi che ha crea-to. Forse bisogna cambiare strategia,invece di continuare a costruire muri”.

La diminuzione della pressioneantropica lungo le coste, con un de-congestionamento delle stesse, attra-verso la delocalizzazione o lo sposta-mento dei flussi, rivalutando l’entro-terra e le sue ricchezze consentirà diassecondare il corso della natura,mantenendo elevato il potenziale at-trattivo del Salento.

Ora spetterà ai comuni affronta-re, nell’ambito del nuovo PianoRegionale delle Coste, criticità qua-li erosione, mancan za di program-mazione urba nistica, abusivismoedilizio, nonché tutti gli ulteriori fat-tori di rischio legati alla gestione del-le coste.

Simone Zecca

Fig. 1: Variazione della linea di costa lungo illitorale di Ugento (nei pressi del villaggio Ro-binson Apulia) nell’intervallo di tempo com-preso tra il 1955 ed il 2005. Da un esamecomparativo dei due fotogrammi, emerge unarretramento dei litorali stimabile in circa 150m, con un aggravamento in seguito alla co-struzione di pennelli in pietra perpendicolari

Fig. 2: Litorale di Civitanova Marche: sistemidi difesa della costa attraverso pannelli inpietra paralleli ai litorali. Le infrastrutturesono direttamente sulla spiaggia

LL II TT OO RR AA LL EE CC OO SS TT II EE RR OO

Il mare che avanza ingoia le costeMa siamo sicuri che moli, pennelli e blocchi di pietra siano utili a fermare l’erosione?

Page 23: Lo Scirocco 2009 11

S P O R T 23

L’esordio in campionato, avve-nuto in casa lo scorso 18 otto-bre contro la neo promossa Iesi

Volley Altamura, ha regalato i primipunti alla Pallavolo Falchi Ugento gui-data dal tecnico Fabrizio Licchelli. Nu-merosa la partecipazione del pubbli-co che ha avuto modo di ammirare lanuova scenografia della curva sud conla quale i ragazzi del Club Volley Fal-chi Ugento “Mirko Corsano” hannovoluto salutare il campionato 2009-2010: uno striscione imponente nel-le sue dimensioni (7x14 mt) raffigu-rante un falco nero su sfondo giallo-rosso. 3-2 il risultato finale, con il ram-marico di aver sprecato varie occasioniper chiudere il match con tre punti.

Tie breack fatale invece per i gial-lorossi nella 2ª Giornata (sabato 24 ot-tobre) contro un’altra squadra neopromossa, il Trivianum Triggiano.Nella 3ª giornata (domenica 1 no-vembre) è andato in scena il primoderby della stagione contro l’Open DCasarano. Una splendida cornice dipubblico (circa 800 spettatori!) ed unapartita più che entusiasmante nellaquale Ugento è riuscita ad imporsi,non senza difficoltà, per 3-1.

Con il nuovo campionato di B2 èpartito anche un interessante pro-getto, ideato dalla Pallavolo FalchiUgento e realizzato con il patrociniodell’Assessorato alla Pubblica Istru-zione, allo Sport e alle Politiche Gio-

vanili della Città di Ugento, riservatoagli studenti della scuola primaria diUgento e di Gemini. Domenica nien-te scuola è il titolo della specialecampagna di comunicazione, ispira-to all’omonimo libro di Andrea Ba-jani. L’iniziativa mira ad avvicinare igiovani studenti al mondo del volleynon solo attraverso l’invito ad assisterealle partite di pallavolo presso losplendido palazzetto comunale di viaD’Azeglio, ma anche tramite attivitàculturali che interesseranno i ragaz-zi e gli istituti scolastici comunali. Èprevisto, infatti, un concorso lettera-rio e artistico che impegnerà gli stu-denti nell’elaborazione di un rac-

conto sportivo e di un disegno arti-stico sul tema dello sport e degli spa-zi riservati alla pratica sportiva. La pre-miazione dei migliori elaborati avverràin occasione della VII Giornata Na-zionale dello Sport, la rassegna spor-tiva organizzata in molti comuni ita-liani la prima domenica del mese di

giugno di ogni anno (maggiori infosul sito www.pallavolofalchiugento.it).La Pallavolo Falchi Ugento, da sem-pre sensibile alle tematiche giovanili,ha voluto fortemente promuoveretale campagna di comunicazione perstabilire un rapporto più stretto e pro-ficuo con il mondo della scuola.

Va altresì aggiunto che il 2010 sarà unanno molto importante per la palla-volo italiana in quanto sarà propriol’Italia ad ospitare i prossimi Cam-pionati del Mondo. Tale evento spor-tivo rappresenterà un’opportunitàdi promozione della pratica dellapallavolo, dei valori del “fair play” e delprincipio di fratellanza tra popoli.

La società giallorossa rivolge dasempre uno sguardo particolare al set-tore giovanile. Nel vivaio ugentinonon a caso sono cresciuti diversi gio-catori di alto livello: esempio per ec-cellenza è il libero della nazionale ita-liana, il campione del mondo, MirkoCorsano insieme a tanti altri atletiugentini doc, come Massimo Colaciche milita con il Verona in A1.

Già a partire dalla stagione 2008-

2009, la società ha inteso realizzare unprogetto di coordinamento tecnico-sportivo delle scuole volley presenti adUgento dando vita ad un’unica real-tà di puro settore giovanile, l’ASD Vol-ley Falchi Ugento - Giovanili, direttacon tanto entusiasmo e passione daEnrico Congedi. Valeria Carlucci

22 novembre ‘09Amatori V. Pulsano

vs Pallavolo Falchi Ugento

29 novembre ‘09Pallavolo Falchi Ugento

vs Av Lucera

5 dicembre ‘09Time Cutting Edge Putignanovs Pallavolo Falchi Ugento

13 dicembre ‘09Pallavolo Falchi Ugentovs As Cabv Bari Volley

CALENDARIO PARTITE

PP AA LL LL AA VV OO LL OO

I Falchi Ugento al fianco dei più giovaniCon il campionato è partita anche un’importante iniziativa riservata agli studenti

Data di costituzione:30 novembre 1973

Prima gara:16 marzo 1974, G.S. Falchi Ugen-to vs Showy Boys Galatina (3/0)

16 campionati di serie B 3 campionati di serie A22 campionati di serie A1

11 promozioni(4 consecutive: dalla 2ª divisione alla serie

A2 - 1978/1981)Miglior piazzamento:

A1 (1985-1986) gara 3 quarti difinale play off scudetto

Miglior partita: 26 aprile 1986Victor Village UgentoVS Panini Modena

3/1 (15-4; 15-10; 14-16; 15-1).

LL AA SS QQ UU AA DD RR AANumeri e curiosità

Page 24: Lo Scirocco 2009 11

Nella sapienza d’un naturalista,il nome in Italiano di questotrovatello dei mari del sud, di

questo pesciolino di chissà che stradeda monellerie marine. Piccolino, mi-nuto, si può immaginare figlio di pe-sci grossi ma rachitico, immiseritosinell’età dello sviluppo. Potrebbe dareun po’ di malinconia, se i pesci nonfossero esclusi da ogni antropomor-fismo e simbolismo animale.

E chissà perché.È della ragazzaglia, del polverume,

dell’orfanezza del mare. Quando ca-pita a frotte nelle reti ti può venirel’immagine cinicamente faceta chequei piccoli discolacci, grigi, in co-stume a listini dorati, della vivacità de-gli imperfetti, stiano per scontaresui mercati da pochezza gastronomi-ca una ragazzata, una fuga dagli or-fanotrofi di Nettuno.

C’è da immaginare anche una sce-na bellissima, un divertimento da ri-produrre in nuove mètope, se nonavessimo perduto ormai la freschez-za dei tempi: lu pupiddhru che cara-colla - ah!!! ah!!! – in groppa a un ip-pocampo: ah! ah! per le acque indul-genti del mare.

Nei mari delle triglie, dei dentici,delle cernie, dell’aristocrazia più bla-sonata e pasciuta che custodisce nel-le schiatte argentine, rosate, iride-scenti sapori primigeni della crea-zione, svirgolano le masnade di que-

sti birichini tristanzuoli dell’acquasalata.

I buongustai di ridottissimo cabo-taggio economico trovano i pupiddhrisaporita frittura, se freschissimi, re-centi di brio vitale.

In verità i pupiddhri sono le azze-ruole, le cicorie campestri spontanee,le castagne secche, le carrube del pa-trimonio pescatorio. Roba da pochisoldi, plebe del mare, come quelli ple-be delle verdure e dei frutti.

Pupiddhru! Nome in italiano nonpuò averne. È alimento, costume,povertà in dialetto.

Pupiddhru, scùntala a quiddhru! Pu-piddhru, prenditela con quell’altro! Èla frase d’un gioco di ragazzi che sidanno dei colpetti e il colpito deve col-pire un altro che sguscia. Scelto allaperfezione, il pesciolino come epo-nimo del gioco. Pupiddhru e monel-lume da strada. Identità d’infanzia, dibirichinate, di agilità, di masnadademograficamente incrementata, divivezza minuta e acerba.

Chissà se, come i gravi e preoccu-pati adulti che si vedono rasentare dalguizzo d’un pupiddhru umano, le gra-vi e matronali cernie non brontolinodi scandalo nelle piazze azzurre delmare al guizzargli accanto del rom-picollo, il pupiddhru vero.

Da Secoli fra gli ulivi, di Fernando Manno,a cura di Antonio Errico, Manni Editore,2007, p. 137-8.

Lu pupiddhruFernando Manno

a cura di Giovanni Coluccia

Un invito alla lettura dei nostri autori,attraverso alcune delle loro pagine più significative

Fernando Manno nacque a San Cesario di Lecce nel 1906. Dopo la laurea in Lettere con-seguita a Roma, divenne direttore degli Istituti di Cultura Italiana in vari Paesi del mondo.Negli anni Cinquanta fu tra i protagonisti del mondo culturale nel gruppo di Maria Bellonci,a Roma, dove morì nel 1959. La sua unica opera edita, che qui presentiamo, è - nelle paro-le di A. Errico - “libro di memoria individuale, ma non solo; è anche libro di memoria ge-nerazionale, ma non solo; è ricostruzione di una civiltà contadina, ma non solo. Questo èlibro di memoria della terra, intesa come sistema complessivo e complesso la cui strutturaportante è costituita da natura e cultura, mito e storia, umanità e geografia, religione e lin-guaggio, uomo e paesaggio”.

Q U A D E R N O S A L E N T I N O

Cesare Viviani, nato a Siena nel1947, è l’autore di numeroseraccolte poetiche di cui Mon-

dadori ha recentemente pubblicato

un’antologia (Poesie, 2003).Questo mese proponiamo la lettu-

ra di qualche poesia estratta da Crede-re all’invisibile (Einaudi, 2009), in cuisi sottolinea il fatto per l’uomo di nonpoter combaciare con la natura, conla sua immediatezza ed infinità, per cuilo scrivere poetico altro non è l’ironi-ca presa di coscienza di questo distaccoesistenziale e verbale con un reale cheresta ignoto.

La poesia è in effetti lavoro inutiledi fronte all’incommensurabile, al-l’incomprensibile, all’ “invisibile” acui bisogna affidarsi, a cui bisogna “cre-dere”, come un cieco crede al mondoche non vede. In questo senso, Vivia-ni ci insegna che la parola non è mai

un dimostrare, un far vedere, ma unindividuare zone d’ombra, un acce-camento vocale, una discesa nel si-lenzio.

T E R Z A PA G I N A 24

Quanti sforzi per l’ironia,quanti calcoli e pensieriper la presentazione di sé,per l’abilità verbale,mentre il cigno senza preparazioni

è l’ironia,la dice tutta nei suoi calmi

movimenti,così come la dicono la pioggia e

il lago,e non c’è alcun bisogno di inventare

alcunché,di scomodare il drago.

Accoglie il corpo l’ultimo palpito.Irriconoscibile nel paesaggio,non sono più io.

Proprio nel tuo sguardo persi la vista,dicevo di vedere ma non era così,chiamavo le cose con il loro nomema non riuscivo a vederle.

È che non si può ricordare queldolore,

è immemorabile,e ogni gesto esce dalla memoria,

passato,solo la fantasia rimane, il punto di

felicitàdi vedere l’Onnipotente tutto presoa coltivare il suo campo e il suo

grano.

Accumulavi cifre, ordini, controllie invece accrescevi sempre piùl’ignoto. Credevi di esserein un luogo certoe invece eri un altro, sconosciuto.

Il costruito, il dettoè il passato,appena è compiuto e detto è stato.Non c’era altro da fareche affidarsi all’ampia discesae scendere, lasciarsi alle spalle le alturee scendere,scendere ancora più in basso,in silenzio.

Avere appresso dalla natura leparole,

dai salici, dalle acque correnti,dai legni trascinati, loro,i loro cambiamenti nella luce e nel

buiohanno insegnato il linguaggio,loro l’esempio vero,loro il tesoro delle espressioni.

Così, finito nello strapiombo,le parole che rivolgevi alla terra,

al tufoche ti stringeva da ogni parte, mentre

erisospeso, impiccato, soffocatoparlavi alla terra.

È la pietra il tuo volto,l’albero il tuo corpo e il tuo animo,il bosco che hai voluto lasciareera la vita.

Erano così chiare, evidenti le cosenon per loro autenticità,ma per eccesso di immaginazione.

PPOOEETT II DD ’’ OOGGGG II ::Cesare Viviania cura di Ettore Labbate

L’associazione Cantieri Ideali, con il patro-cinio del comune di Collepasso, ha indettoSquarci quotidiani, la I edizione del concor-

so di scrittura che si rivolge ad autori italiani e stra-nieri, affermati o esordienti, che vogliano pre-sentare dei lavori inediti, nonché, con sezioni spe-cifiche, a studenti delle scuole elementari, mediee superiori.

Tema su cui dovranno vertere gli elaborati sarà,appunto, “Squarci quotidiani”. Intento dell’ini-

ziativa è, oltre alla promozione di un incontro dicreatività artistiche, anche quello di dar voce allecompetenze di quanti credono nell’importanza del-la scrittura, utilizzando uno strumento di facile frui-zione quale può essere Internet. Le opere, infat-ti, dopo essere state sottoposte al giudizio di unagiuria indicata dal circolo promotore, saranno pub-blicate sul sito dell’associazione e in tal modo po-tranno essere votate dagli associati e dai visitatori.

Al termine della votazione, sarà stilata una

classifica e a coloro che risulteranno vincitori sa-ranno attribuiti riconoscimenti da parte di enti, isti-tuzioni ed associazioni aderenti all’iniziativa. Le loroopere saranno pubblicate sul sito, insieme a tuttequelle partecipanti, visibili - però - in una sezionespecifica.

Per partecipare al concorso basterà versareuna quota d’iscrizione pari a 15 euro (8 euro pergli associati) per ogni testo. Il termine ultimo perla presentazione degli elaborati è fissato per il 31gennaio 2010. Per ogni altra indicazione e per pren-dere visione completa del regolamento è possibi-le consultare il sito dell’associazione: www.cantie-rideali.it.

Laura Marrocco

CC OO LL LL EE PP AA SS SS OOSquarci quotidiani, per premiare la creatività

Cantieri Ideali promuove la I edizione del concorso letterario

Page 25: Lo Scirocco 2009 11

Quella di Cassiopea è unastoria di vanità e

d’invidia, di sfi-da tra

donne:unamortale,Cassiopeaappunto, regi-na d’Etiopia, ele divine Nerei-di. Orgogliosa dellasua bellezza, la reginasi vantò d’essere più af-fascinante, lei e sua figlia An-dromeda, di tutte le cinquan-ta bellissime ninfe oceanine.Queste, indispettite, otten-nero che Poseidone pu-nisse tanta superbia. Ildio provocò un disa-stroso maremoto esuscitò un mostro da-gli abissi del mareperché devastasse laterra d’Etiopia. Il reetiope Cefeo

consultò l’oracolo e gli fu detto che per liberare lasua gente dal maleficio doveva sacrificare al mostro

la figlia Andromeda, esponendola incatenata a unaroccia sulla riva del mare. Così fu fatto… Ma una vol-

ta tanto l’avventura non finì disastrosamente, per-ché proprio quel giorno Perseo si trovava a tra-svolare i cieli d’Etiopia in groppa al suo ca-vallo alato Pegaso. Egli si offrì di uccidere ilmostro (cosa che gli riuscì facilmente, es-sendo esperto in questo genere di imprese,

reduce dall’aver decapitato Medusa) e incambio ebbe Andromeda in sposa.

L’ambiziosa Cassiopea combinò ancoraqualche pasticcio, ma alla fine tutti i pro-tagonisti della storia finirono in un brilliodi costellazioni, fra cui quella che raffigu-ra la regina etiope si distingue: anche incielo Cassiopea brilla ancora bellissi-ma, con la doppia onda della sua chio-ma fluente di stelle.

Maria Grazia Labbate

T E R Z A PA G I N A 25

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Storie di stelleLa costellazione di Cassiopea, tra mito e magia

Un brivido di vento. Una nuvola difoglie piove dagli alberi ingialliti.Prove d’autunno dopo la gloria

dell’estate. Mi torna alla mente un’ingenuapoesiola di tanti anni fa, quando i miei fi-gli frequentavano la scuola materna. Non l’ho piùdimenticata: ogni anno, alla prima fogliolina do-rata che vedo volteggiare nell’aria autunnale,quei versi mi ritornano in mente e li ripeto,come un saluto rituale all’estate che va, all’autunnoche viene. Eccola:

È caduta una foglia da lassù.Quando l’albero si spoglia

L’estate non c’è più.Con voce più autorevole e incisiva, lungo la sto-

ria della poesia tanti autori hanno utilizzato l’im-magine delle foglie, metafora assai suggestiva perdire la fragilità della condizione umana: Omero,Mimnermo, Virgilio, Dante, Ungaretti… Come, tuf-fando la mano in un cesto di ciliegie, i gambi s’im-pigliano trascinando su molti ciuffi di frutti in-trecciati l’un l’altro, così, immergendo la mente nelforziere dei ricordi letterari, antiche nuove paro-le risalgono copiose alla luce.Il primo a parlare è Omero:

Come stirpi di foglie, così le stirpi degli uomini,le foglie, alcune ne getta il vento a terra, altre la selva

fiorente le nutre al tempo di primavera;così le stirpi degli uomini: nasce una, l’altra dilegua.Così risponde Glauco a Diomede, che, prima di

affrontarlo in duello, gli aveva chiesto chi fosse(poco onore gli sarebbe venuto dall’aver ucciso unosconosciuto). Ma questa risposta apre una pausanel furoreggiare della guerra; anzi, i due campioniscoprono antichi legami di amicizia, che risalgo-no alla scambievole ospitalità dei loro antenati. Sic-ché alla fine, invece di duellare, si scambiano indono le armi. Questo mutato atteggiamento è do-vuto solo al sacro rispetto che i Greci nutrivano perle leggi dell’ospitalità o scaturisce anche da un mo-tivo più profondo? Nelle parole di Glauco c’è, in-fatti, la disarmata constatazione che gli uomini sonofoglie in balia della sorte: ora primeggiano ver-deggianti, ora cadono e si dileguano inesorabil-mente, seguendo il destino delle foglie ai primi sof-fi dei venti autunnali.

Mimnermo, un poeta del VII secolo a.C., ri-prende la metafora omerica per parlare dello splen-dore della giovinezza, che presto dilegua e portacon sé i piaceri della vita. Ma il paragone lanciaun’ombra su tutta l’esistenza umana, non solo sul-

la spensieratezza degli anni giovanili:Siamo come le foglie nate alla stagione florida……godiamo per un gramo tempo i fiori dell’età…Primavera e autunno, alberi che puntano ver-

so il cielo i rami ammantati di verde e che poi, nel-la stagione seguente, ineluttabilmente si spoglia-no: anche Virgilio utilizza questa metafora, di-pingendo un quadro a tinte liete nelle Georgiche(II,82) e a tinte più malinconiche nel VI libro del-l’Eneide. Sulle rive dell’Acheronte le anime si ac-calcano in folla, impazienti di giungere all’altra riva,privilegio concesso solo a quelle il cui corpo è sta-to sepolto:

Tante così nei boschi, al primo freddo d’autunno,volteggiano e cadono le foglie…

Questo paragone tra anime e foglie, rinforzatodall’immagine di uno stormo d’uccelli che migranonel cielo autunnale, è ripresa con straordinario vi-gore e più accentuata drammaticità nel III cantodell’Inferno dantesco:

Come d’autunno si levan le fogliel’una appresso de l’altra, fin che ‘l ramo

vede a la terra tutte le sue spoglie,similmente il mal seme d’Adamo

gittansi di quel lito ad una ad unaper cenni come augel per suo richiamo.

Qui non si tratta più di anime che attendono illoro turno - per altro agognato - per essere tra-ghettate all’altra riva, ma del disperato accalcarsidei dannati, costretti, loro malgrado, a salire sul-la barcaccia di Caronte per sprofondare eterna-mente nel baratro infernale. Quanto la situazionesia fosca e drammatica lo dice lo sguardo doloro-samente stupito dell’albero (quasi fosse persona!)che, ormai nudo e stecchito, guarda il suo vestitodi foglie inesorabilmente caduto ai suoi piedi persempre.

Ascoltiamo anche una voce più vicina a noi. Nel-la lirica “Soldati” (1918) Ungaretti testimonia la suaesperienza di giovane al fronte; si tratta, quindi, diuna poesia vissuta, non solo pensata. La pericolosasituazione e forse anche l’ambiente in cui il poe-ta si trova - il bosco di Courtons, in Francia - gliricordano quanto sia fragile l’esistenza umana. Luie i suoi compagni si portano dentro un grande sen-so di provvisorietà, d’insicurezza: sono come foglie

al vento, appese con un esile filo al ramodella vita. Il respiro stesso della lirica,così breve e intenso, rafforza la metaforae si pone a emblema della caducità uma-na.Ungaretti utilizza il paragone uomini-fo-

glie anche nella poesia “Fratelli”, sempre ispirataalla sua esperienza di guerra. Ma questa volta la me-tafora, addolcita dalla scoperta della fraternità, gliserve per far passare un messaggio di speranza, perdare voce a un sentimento che in qualche modoplaca l’angoscia di sapersi ineluttabilmente espo-sti, prima o poi, alla morte. L’invocazione “fratel-li” sboccia nel buio notturno - buio del cuore e del-la storia - come una fogliolina appena nata, timi-da e tremante, ma capace di testimoniare le risorsesegrete della vita.

Di che reggimento siete / fratelli?Parola tremante / nella notte

Foglia appena nataNell’aria spasimante / involontaria rivolta

dell’uomo presente alla sua / fragilitàFratelli

Infine, in questa breve rassegna sul filo della me-moria, una voce ci giunge anche dal Libro dei li-bri. Apriamo il Salterio. Il primo dei 150 salmi chelo compongono si apre con una proclamazione gio-iosa: l’uomo giusto,

“che non segue il consiglio degli empi…sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,

che darà frutto a suo tempoe le sue foglie non cadranno mai;riusciranno tutte le sue opere”.

Questi versetti iniziali potrebbero fare da tito-lo a tutta la raccolta: danno il ‘la’ al motivo dellasperanza, tenace e incrollabile, che la pervade dacima a fondo. Nel Salterio risuona spesso l’eco dimolteplici lamenti e sofferenze, di tutti gli smar-rimenti che sono inevitabile corredo della storiaumana; in alcuni salmi vibra con particolare in-tensità la paura del fallimento finale, della morte.Ma, nonostante tutto, l’uomo di fede custodisce unacertezza incrollabile: se aderisce con tutto il cuo-re alla parola divina, che gli indica la via della vita,sarà come un albero rigoglioso, mai spoglio, perquanto scenda l’autunno e soffino i venti.

E non darà solo foglie perennemente vive, mafrutti abbondanti, come assicura Gesù ai suoi di-scepoli: “Vi ho costituiti perché andiate e portiate frut-to e il vostro frutto rimanga” (Gv 15,16).

Maria Grazia Labbate

Foglie d’autunnoUna breve rassegna dal forziere dei ricordi letterari

Comunichiamo ai gentili si-gnori (che provano pia-cere a cestinare e far spa-

rire le copie gratuite de Lo Sci-rocco) il fallimento dell’opera-zione. Se l’intento è quello di im-pedire la lettura e la diffusionedi un periodico indipendented’informazione sarà piuttostodifficile che riesca: è un po’come svuotare il mare con unsecchiello.Le copie in distribuzione in

tutta la provincia, infatti, am-montano a 35.000: quantità bensuperiore alle decine di copie fat-te fuori nei cestini della cartastraccia di alcuni uffici.

Avvisoai boicottatori de

Lo Scirocco

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26T E R Z A PA G I N A

The sound of SalentoSeconda parte

Vento di Creatività:a cura di Andrea Mariano

Torniamo a parlare di musica. Sette immediate domande per altrettante dense risposte rivolte in questo numero a tre noti musicisti emergenti del nostro Salento:Marco Ancona, Giovanna ‘GeNnie’ Ariano e Mario Verzin. Un nuovo confronto indiretto tra artisti per continuare a scomporre e ricomporre, tassello dopo tas-

sello, il mosaico della nostra scena creativa salentina, penetrandola ed indagandola sempre più da vicino, facendone emergere impressioni, qualità e punti critici.

1) Come è nata la passione per la musica?MA: Mi sono avvicinato intorno ai 5 anni ascoltando tantissimi dischi e successi-

vamente ho iniziato a suonare la chitarra poco prima del mio decimo com-pleanno. Contemporaneamente imparavo gli stessi accordi della chitarra suuna tastierina giocattolo che avevo in casa perché ero assolutamente attrat-to dalla musica e non da uno strumento in particolare.

G: Non ricordo né quando né come. Credo sia nata con me.MV: Con un parto spontaneo 33 anni fa.

2) Ad oggi...che cosa è per te la musica? MA: Tutto. È il mio lavoro, non si limita soltanto al piacere di suonare o ascolta-

re. Anche nel silenzio è qualcosa che ho dentro, che da sempre mi dà le uni-che ed indispensabili sensazioni che mi rendono vivo. È una cosa molto per-sonale che abbraccia tutti gli aspetti della mia vita, difficile da spiegare.

G: È l'unico modo in cui riesco a esprimere quello che ho nell'anima e nel cuo-re.

MV: L’unica cosa vera della vita.3) Come definiresti il panorama musicale italiano attuale?

MA: Molto provinciale e artisticamente sterile tranne rarissime e preziose eccezioni.G: Ho potuto constatare con i miei occhi e le mie orecchie che ci sono tantis-

simi artisti e band emergenti che valgono su tutti i livelli (artistico, compo-sitivo, scenico e umano). La realtà posta all'attenzione di tutti invece mi famolta tristezza, dato che solitamente quello che passano le radio e le tv riguardaprogetti discografici noti da anni o appena sfornati dai reality.

MV: Un oceano pieno di perle che devono ancora essere pescate4) Come descriveresti la scena musicale salentina?

MA: Da sempre molto florida. Probabilmente la più florida in Italia.G: La trovo eterogenea, in tutti i sensi.MV: Troppo monotematica.

5) Pregi e difetti di essa?MA: Il Salento è forse il posto in Italia in cui si fanno più concerti. Al di fuori de-

gli eventi estemporanei, anche l’inverno si fanno concerti in ogni buco di lo-cale, mancano all’appello le salumerie e si suonerà ovunque. Questa è unacosa da un lato fantastica, perché aiuta ad avere costantemente la musica livein giro e dà la possibilità a chi si avvicina all’attività di musicista di ‘farsi le ossa’.Il difetto enorme è che non si fa quasi mai musica originale ed è un problemadei gestori e dei concerti che essi stessi decidono di ospitare. 16 o 17 anni fa,quando iniziai a fare concerti, i posti erano la metà di quelli di ora ma si fa-ceva spesso e volentieri musica originale. Da 6 o 7 anni invece sembra qua-si bandita la musica originale e purtroppo è una condizione per cui se hai

voglia di fare concerti in giro sei costretto ad imparare a suonare le canzonidi qualcun altro, appiattendo in maniera poco dignitosa anche il ventagliodi proposte artistiche destinate al pubblico. Troppe cover band e poca mu-sica originale che resta in sala prove.

G: Vedo tanta voglia di esprimersi e questa cosa mi rende davvero felice. Ho avu-to la fortuna di conoscere musicisti e artisti, che concepiscono la musica comel'estensione dell'anima e che sono capaci di “fermare tutto intorno a loro”quando suonano...ma purtroppo ci sono anche delle persone che vedono lamusica come mera immagine. Ovviamente questa è solo una realtà genera-le che si ritrova anche nel Salento.

MV: La spontaneità – la ripetitività.6) Quali le possibili prospettive o i possibili interventi?

MA: Far suonare anche i gruppi che fanno musica propria. Che valga come ap-pello ai proprietari dei locali che fanno live! Se negli ultimi 15 anni su MTVsono arrivati Bludinvidia, Negramaro, Aprè La Classe, Sud Sound System ealtri, creando sempre più attenzione generale artistico/culturale sul Salen-to, è stato proprio grazie a questo.

G: Penso si sia stra-capito che la musica per me è un mezzo di comunicazione(su questo argomento ci ho scritto addirittura il primo capitolo della mia tesidi laurea triennale). È chiaro che un artista comunica sia con brani propriche con le cover, ma credo che la musica del nostro cuore valga molto di piùdi qualsiasi riarrangiamento. Il problema è che purtroppo, quando si parladi serate dal vivo, c'è più spazio per le coverband che per i gruppi e i musi-cisti che vogliono proporre qualcosa di personale.

MV: Sostenere i progetti di gruppi e autori che potrebbero dare una ventata diaria fresca al panorama musicale italiano.

7) Progetti in cantiere?MA: Ci sarà un nuovo tour italiano in autunno, un mio progetto con Amerigo Ve-

rardi con cui stiamo anche lavorando ad un nuovo EP. È uscito da pochissi-mo il nuovo singolo e relativo video dei Fonokit (che è la denominazione delnuovo corso artistico dei Bludinvidia) intitolato “No Money No Cash” per ilquale partirà a breve la promozione.

G: Sto lavorando insieme a Salvatore e Cristiano (il mio chitarrista e il mio ta-stierista) a canzoni nuove, rivedendo anche quelle che ho scritto in passato.Ho deciso di cantare in italiano perché ho bisogno di farmi capire da chi miascolta, ma le registrerò anche in inglese. Nel frattempo, sto migliorando lemie capacità tecniche grazie alla borsa di studio della Rock TV School, dovestudio canto con Masha degli Exilia.

MV: La scaramanzia è una brutta cosa… quindi datemi solo un “in bocca al lupo”.

Marco Ancona, 31 anni - Lecce Mario Verzin, 33 anni - PoggiardoGiovanna ‘GeNnie’ Ariano, 24 anni - Campi S.na

Con il patrocinio della Fonda-zione Città del Libro Onlus,della Provincia di Lecce e della

Regione Puglia anche quest’anno si dàil via alla Rassegna degli Autori ed Edi-tori di Campi Salentina dal titolo “Cit-tà del Libro”, giunta alla sua XV edi-zione.

Tra le varie mostre e attività della ras-segna, la Scuola di Fumetto Lupiae Co-mix organizza un concorso di fumettodal titolo “Travel Book” aperto a tuttigli studenti della scuola media superioredi età non inferiore ai 16 anni. Ognipartecipante potrà presentare dellestorie autoconclusive in una sola tavo-la con tema “Il Viaggio”. La tavola, delformato di 24x33 cm, potrà essere rea-lizzata a colori o in bianco e nero e an-che a più mani. L’iscrizione, gli elabo-

rati e i curricula degli autori dovran-no essere inviati per posta presso Lu-piae Comix, via S.Cesareo, 124 - 73100Lecce oppure a Città del Libro via SanGiuseppe, 30 c/o Biblioteca Comu-nale “Carmelo Bene” - 73012 CampiSalentina. Gli elaborati inviati non ver-ranno restituiti. Le 3 opere più me-ritevoli verranno pubblicate sulla ri-vista nazionale di letteratura e fu-metto Talkink, edita da Cagliostro E-press, previa autorizzazione da partedell’autore. Ogni autore potrà par-tecipare con un massimo di due lavorie dovrà in tal caso presentare l’iscri-

zione per ognuno di essi. I lavo-ri verranno esaminati e giudica-ti da una giuria composta daesperti del settore, docenti dellaScuola di Fumetto Lupiae Comixe da rappresentanti della Città delLibro.Il I premio consiste in una bor-

sa di studio, in forma di un con-tributo del 60% sugli oneri per lafrequenza del primo anno pressola scuola di fumetto Lupiae Co-mix e una pubblicazione sulla ri-vista di letteratura e fumetto Tal-kink. Silvia De Nizza

CC AA MM PP II SS AA LL EE NN TT II NN AALa Città del Libro premia i fumetti

La rassegna, dal 26-29 novembre, vedrà anche la premiazione di un concorso

Page 27: Lo Scirocco 2009 11

Il sito neolitico di Torre Sabea èubicato su un promontorio anord di Gallipoli, sulla litoranea

che dalla città ionica porta a Santa Ma-ria al Bagno.

L’insediamento sorge sulla costabrulla e rocciosa, dominata da una tor-re saracena del XVI secolo.

L’area dell’insediamento insistesu una spiaggetta di piccole dimen-sioni - circa 80 metri quadri - nelle cuivicinanze sfocia un ruscello di acque

sorgive, attualmente inquinato dalloscarico di acque reflue del depurato-re di Sannicola.

Negli anni ’70 del secolo scorso, ilsito neolitico è stato interessato dallarealizzazione di uno stabilimento bal-neare da parte del residence “Riva-bella” che ne ha obliterato l’area ar-cheologica attraverso l’utilizzo dimezzi meccanici. La concessione perl’effettuazione dei suddetti lavori erastata rilasciata dalla capitaneria diporto di Gallipoli.

L’insediamento più antico di Tor-re Sabea è riferibile al periodo neo-litico ed è stato oggetto di indaginistratigrafiche da un’equipe di studiosidell’Università di Lecce, diretta daGiuliano Cremonesi.

Lo scavo archeologico ha permes-so di definire al meglio l’identità delgruppo umano delle prime civiltà agri-cole scoperte nel Salento.

Nello specifico sono stati rinvenu-ti frammenti di ceramica, risalenti acirca 9000 anni fa, decorati con mo-tivi primitivi e disorganizzati, come im-pressioni ottenute con le unghie o conconchiglie marine e incisioni geo-metriche. Unitamente ai reperti ce-ramici sono stati raccolti numerosi ma-nufatti in selce bianca, alcune maci-ne frammentate e vari oggetti di or-namento.Di notevole importanza archeologicafu il rinvenimento di tracce di strut-ture di capanne pertinenti il villaggioneolitico - tra cui dei focolari utilizzatiper la cottura di cibarie - e una tom-ba di inumato di sesso maschile,asportata dal sito tagliando la rocciadi base con un macchinario specialee trasportata a Pisa per essere scava-ta e studiata. Antonio Piccinno

Èstato presentato venerdì 23 ot-tobre, presso la chiesa di SanVito ad Ortelle, il volume

“Ortelle. Cripta di Santa Maria del-la Grotta. Storia e restauri”, a curadello storico dell’arte Sergio Ortese.Il libro, il primo della collana di

Studi di Storia dell’Arte “De là DaMar”, è edito da Lupo Editore conil contributo del Comune di Ortel-le e il patrocinio della Provincia diLecce, della Regione Puglia, del-l’Università del Salento e del CentroStudi sulla Civiltà Artistica dell’ItaliaMeridionale “Giovanni Previtali”.Il volume è articolato in tre brevi

saggi. Nel primo, curato da SergioOrtese, si focalizza l’attenzione sui ci-cli pittorici presenti all’interno del-la cripta.Tra le immagini prese in consi-

derazione dall’autore, l’affresco de-nominato “Trinità con angeli e san-ti” è quello di maggiore complessitàiconografica e più alta qualità pit-torica. Il dipinto rappresenta due fi-gure femminili (“sante”) che di-spiegano un drappo bianco, su cui vi

sono campite tre scene della Passionedi Cristo.Ortese identifica il drappo del di-

pinto con un velo quaresimale, uti-lizzato per nascondere l’altare mag-giore durante i quaranta giorni deldigiuno pre-pasquale, precisandoche non si può parlare di Sindone,così come avevano ipotizzato illustristudiosi come Fonseca e Giangreco. Il contributo del restauratore Giu-

seppe Maria Costantini descrive det-tagliatamente lo stato di conserva-zione degli ambienti e degli affreschidella cripta prima dell’intervento direstauro.Nella seconda parte sono illu-

strate tutte le operazioni di restaurodelle superfici decorate, fase perfase, effettuate utilizzando risorse tec-nico-scientifiche e metodologiche in-novative. Il contributo dell’archeologo Mar-

co Leo Imperiale si focalizza sugli in-terventi di indagine archeologica,svolti con l’obiettivo di acquisirenuovi dati sul monumento oggettodi consolidamento e restauro. A talproposito sono stati effettuati duesaggi di scavo: uno all’esterno del-l’edificio nei pressi della parete set-tentrionale, l’altro all’interno dellachiesa in corrispondenza di un tagliodi forma rettangolare.

Le indagini archeologiche hannopermesso di documentare una fasedi riassetto del complesso ecclesia-stico, probabilmente di poco ante-riore alla stesura sulle pareti del-l’ultimo ciclo pittorico tuttora visibile. Il volume, corredato da un pre-

zioso apparato fotografico intera-mente a colori, presenta in appen-dice un utile glossario curato daElisabeth Dipierro. ORTELLE. CRIPTA DI SANTA MARIA

DELLA GROTTA. STORIA E RESTAURI, acura di Sergio Ortese, Lupo Editore,2009 (euro 20,00).

Marco Cavalera

T E R Z A PA G I N A 27

GG AA LL LL II PP OO LL II

Il villaggio di Torre SabeaUn sito del neolitico da tutelare e valorizzare

Pompe bianche ebenzina meno caraLe pompe bianche sono quei distri-

butori indipendenti, non correlati allemarche tradizionali delle compagniepetrolifere, che riescono a garantire unrifornimento con risparmi di almeno5 - 6 centesimi al litro. La diffusione diquesti impianti è ancora assai limitata,corrisponde all'incirca al 5% all'interarete di distribuzione. Federconsumatoriinforma che i distributori presenti nel-la provincia di Lecce sono: CAMERAventaggiato Sas lungo la Strada Pro-vinciale Melpignano-Castrignano, aMelpignano; Basile Petroli SS 275 km16.800 della Maglie-Leuca, nel comu-ne di Montesano Salentino; Basile Pe-troli in via Regina Margherita a Tavia-no e infine, Basile Petroli SS 497 lun-go la Santa Cesarea Terme - Maglie, nelterritorio comunale di Santa CesareaTerme. La Redazione

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Storia e restauri dellaCripta di Santa Maria della Grotta

Un libro a cura di Sergio Ortese

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Quante volte abbiamo lamen-tato la mancanza di film d’au-tore nella programmazione

cinematografica delle sale vicino casao l’assenza quasi completa di titoli eu-ropei a vantaggio della predominan-za di quelli provenienti da Hollywood?

Da gennaio 2010, però, le cose po-trebbero davvero cambiare, perchél’Apulia Film Commission ha pensa-to a noi, agli appassionati del cinema,a quelli che non si accontentano di far-si due facili risate davanti al grande

schermo, ma che vogliono essere sti-molati in continuazione da mille vi-sioni, indossare un paio d’ali e sor-volare quel magico mondo della set-tima arte. La Fondazione AFC ha, in-fatti, indetto una selezione di candi-dature per la creazione di un circui-to di sale cinematografiche di quali-tà in Puglia.

Finanziato dalla Regione Puglia,con le risorse riferite all’Asse IV FESR2007-2013, il progetto punta nonsolo a diversificare e migliorare l’of-ferta culturale su tutto il territorio re-gionale, ma anche a valorizzare la fun-

zione delle sale cinematografiche esi-stenti come luoghi privilegiati di pro-mozione culturale. Il circuito com-prenderà 20 sale cinematografiche(monosala o multisala con un numeromassimo di quattro schermi) sele-zionate in base a una serie di requisitie distribuite in modo uniforme nel ter-ritorio, in modo tale da avere almenouna sala nei centri urbani delle cittàcapoluogo di provincia. Le restantisale saranno distribuite nei centriurbani dei vari comuni. A favore dei

cinema aderenti verranno investiti cir-ca 1.750.000 euro in due anni e circa750.000 euro saranno attribuiti alla co-municazione. La programmazionedelle attività cinematografiche saràesclusivamente affidata all’ApuliaFilm Commission e prevederà, per unnumero minimo di 220 giorni l’anno,l’offerta di un cinema di qualità conuna riserva del 51% a favore di quel-lo italiano ed europeo. Ogni sala po-trà ricevere fino a 16.000 euro con lapossibilità di ulteriori finanziamenti

(fino a 20.000 euro) a favore di chi or-ganizzerà, per un minimo di 20 gior-ni, una serie di attività complementarigratuite, tra cui mostre fotograficherelative alle location o proiezioni dibackstage dei film in programma, oancora proiezione di cortometraggi,documentari, retrospettive e così via.

Come ha spiegato il presidentedella Fondazione, Oscar Iarussi, “lesale in questione acquisteranno unprofilo coerente con tutto il proget-to e questo tipo di circuito sta già in-teressando altre regioni italiane checi chiedono riferimenti per progettareinterventi simili”. Ci auguriamo dav-vero che questo possa essere l’iniziodi una serie di interventi in tutta Ita-lia volti alla salvaguardia del buon ci-nema, a discapito di quello commer-ciale, che ci auguriamo (senza alcunrimpianto) di vedere presto soccom-bere sotto la nuova ondata di fre-schezza che questo progetto porterà.

Le candidature dovranno perve-nire entro e non oltre le ore 18.00 del16 novembre tramite raccomandataa/r o corriere presso la sede della Fon-dazione AFC. Per la visione del ban-do e maggiori informazioni visitare ilsito www.apuliafilmcommission.it.

Renata Moio

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ALos Angeles dal 10 al 18 no-vembre avrà luogo il festivalCinema Italian Style, una rac-

colta del miglior cinema di casa no-stra dell’anno passato, nonché unomaggio ad una cinematografia che,come afferma il presidente di Cine-città Luce (produttore del festival in-sieme all’American Cinemateque),Roberto Cicutto, “ha attraversatouna fase di rinascita nelle storie cheracconta e nel modo in cui i film ven-gono prodotti, regalandoci una nuo-

va generazione di autori, attori eproduttori”.

Tra i film selezionati a rappresen-tare il nostro paese, tre arrivano dal-le mani di registi pugliesi: Galantuo-mini (nella traduzione inglese “TheBrave Men”) di Edoardo Winspeare,Focaccia Blues di Nico Cirasola e IlGrande Sogno (The Big Dream) di Mi-chele Placido. Ad aprire il festival, in-vece, sarà il film che ha inauguratol’ultima edizione del Festival di Ve-nezia, Baarìa di Giuseppe Tornatore.

La serata di chiusura sarà invece ri-servata a Marco Bellocchio e al suoVincere. Tra gli altri film presenti nel-la rassegna ricordiamo Tutta colpa diGiuda di Davide Ferrario, La SicilianaRibelle di Marco Amenta, Il Compleannodi Marco Filiberti, Questione di Cuoredi Francesca Archibugi e infine duedocumentari, entrambi presenti aVenezia 66, Vittorio D. (un ritratto diVittorio De Sica) di Mario Canale eAnnarosa Morri e Hollywood sul Teve-re, di Marco Spagnoli. Buon viaggioa tutti! Renata Moio

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La Puglia promotrice di un’iniziativa esemplareBando per la creazione del circuito regionale di sale cinematografiche di qualità

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In trasferta oltreoceanoTre i registi pugliesi a rappresentare il cinema italiano: Winspeare, Cirasola e Placido

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Le mura di Ozantona Padova

Il romanzo storico di Maria GraziaLabbate, Le mura di Ozanton (EdizioniLeucasia, 2008) ambientato nel V se-colo a.C. nella Ugento di epoca mes-sapica, farà parlare di sé in Veneto. Inun incontro con l’autrice, verrà pre-sentato il prossimo giovedì 12 novem-bre alle ore 17,30 presso il centro Uni-versitario in via degli Zabarella 82, a Pa-dova, città dove la scrittrice vive at-tualmente. L’incontro è organizzato dalComune di Padova, il Consiglio diQuartiere I Centro Commissione PariOpportunità e l’Associazione Cultura-le Moderata Fonte. La Redazione

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I fuggitiviAffrontare la paura e il dolore

per poter sopravvivere

Un altro romanzo, frutto dell'originale pen-na di Amélie Nothomb, sorprende il lettorecon un'intrigante quanto affascinante sto-

ria sentimentale. L'autrice torna in Giappone,paese dove ha trascorso la sua infanzia e che ha giàispirato il suo grande successo letterario “Stuporie Tremori”. Amélie, protagonista del romanzo, viveun incontro imprevisto e divertente con Rinri, ungiovane giapponese di Tokyo di cui è insegnante difrancese. Sedotto dalla cultura occidentale, Rinri,e con lui Amélie, offre lo spunto per un interessanteconfronto tra due paesi, Francia e Giappone, tan-to diversi quanto affascinanti. In un continuoscambio di dialoghi e descrizioni delle rispettive abi-tudini quotidiane, i due protagonisti disegnano unoriginale ritratto di stili di vita che si fondono e siconfondono. L'incontro di Amélie con la famigliadel ragazzo, la gita sul monte Fuji, simbolo per ec-cellenza della cultura nipponica, e le divertenti cenea base di fonduta svizzera precotta, sono solo alcunedelle vicende che presentano al lettore l'intrigo diquesta “originale” storia d'amore. Il finale, tutto dascoprire, è il risultato di un incomprensione lin-guistica, che porterà il corso degli eventi ad un'evo-luzione sorprendente della storia. Tra ironia e lu-cida consapevolezza delle differenze culturali,l'autrice è capace di affascinare il lettore con unascrittura fluida e avvincente. Maria Grazia Petraglia

Né di Eva né di AdamoUn romanzo dal sapore orientale

Amélie Nothomb, NÉ DI EVA NÉ DIADAMO, Voland Editore, 2008 (euro 13,00)

Amélie Nothomb nasce a Kobe nel 1967. Figlia di unambasciatore belga trascorre la sua infanzia in Giap-pone poi in Cina, Usa, Bangladesh e infine in Europa.Tra le sue opere principali ricordiamo Igiene dell'As-sassino (1992) e Stupori e Tremori (1999).

Nam Le, I FUGGITIVI, Guanda, 2009 (euro16,50)

Nam Le è un giovane scrittore (1978) nato in Viet-nam, cresciuto in Australia, ora vive negli Stati Uniti.Questo è il suo esordio letterario, accolto molto benedalla critica, pubblicato in 15 paesi.

Ifuggitivi è una raccolta di sette racconti, dove vio-lenza, perdita e fuga sono le sole costanti. Da-gli Stati Uniti all’Iran, dalla Colombia all’Au-

stralia, dal Giappone al Vietnam. Alcune storie sonodi ordinaria violenza, come quella di un liceale inAustralia, che si prepara a prenderle dal ragazzo del-la giovanetta di cui è innamorato. In altre assistia-mo ai grandi orrori della storia: la guerra in Viet-nam, la bomba su Hiroshima, il regime di terrorea Teheran. Tutti scappano: dalla violenza, dalla me-moria, da un uomo. Le storie non si chiudono maicompletamente: si assiste spiazzati a spaccati di vitedisperate, come davanti a fotografie di un momento.L’ultimo racconto che dà il titolo alla raccolta è lastoria di 13 interminabili giorni su un barcone pie-no di vietnamiti che scappano dal regime comunistaverso la Malesia, decimati da tempesta, fame e sete.

Nam Le ci lascia ammutolire di fronte a situazionitragiche, immergendoci nello sguardo dei suoi pro-tagonisti con descrizioni molto vivide. Alle volte unmomento di umorismo macabro, molte altre il bar-lume di un lirismo essenziale. Non è un mondo chepermette molte speranze, ma Nam Le sembra sug-gerire che bisogna affrontare la paura e il doloreper poter sopravvivere. Avvicinarsi ai drammi di per-sone lontane attraverso le storie è un modo per re-stituirci una sensibilità che sembriamo aver perso.

Eva Brugnettini

Le fiabe vengono da lontano, hanno origi-ni popolari e venivano tramandate oral-mente. Il racconto aveva scopi diversi tra cui

quello di trasmettere principi e valori da vivere nel-la quotidianità. I personaggi delle storie erano qua-si sempre stereotipati: il buono, il cattivo, lo stu-pido, il saggio e la distinzione tra bene e male tal-mente chiara e incontestabile da far scaturire lacosiddetta morale. Queste caratteristiche hannopermesso alle fiabe di sopravvivere nel tempo edi essere riscoperte in un’epoca in cui la mancanzadi punti di riferimento e di figure genitoriali au-torevoli lascia i bambini in uno stato di incertez-za, confusione e malessere.

Fortunatamente nonostante la tv e i vari cartonianimati (alcuni splendidi), le fiabe cullano ancorai sogni dei più piccini e dagli studi su questo temasembra che la buona abitudine di leggere le favoleai bambini stia ritornando. Già, perché fa bene!Le nostre nonne lo sapevano ma anche gli esper-ti, ormai, sono convinti che leggere le fiabe a vocealta, interagendo con i bambini, accelera lo svi-luppo delle capacità percettive, sensoriali, visive,uditive, mnemoniche e cinetiche. Ma affinché ven-gano stimolate queste capacità occorre che il bam-bino “incontri” il libro ed impari ad amarlo nel-la primissima infanzia, in un’età compresa tra i seimesi e sei anni.

Su questo tema, dieci anni fa, pediatri e bi-bliotecari si sono alleati per raccomandare e pro-muovere la lettura delle fiabe a voce alta dandoluogo ad un progetto “Nati per Leggere”, attivoancora oggi, con il quale spiegano che leggere èuno strumento di salute e di crescita culturale, pro-duce vantaggi cognitivi e relazionali in età pre-scolare.

“Nonni leggendari” è il nome di un altro in-teressante progetto che vede come protagonistiun gruppo di nonni fiorentini. Nel 2002 il grup-po partecipa ad un corso di lettura ad alta voceper imparare ritmo, mimica, respiro e tutti gli in-gredienti necessari all’interpretazione di un testoe da allora trasmettono la loro passione ai bam-bini e non solo. I Nonni leggendari infatti sonopresenti anche nelle case di riposo, per leggerelibri ad alta voce agli anziani ricoverati.

Le favole sono importanti perché catturano l’at-tenzione dei bambini, li incuriosiscono, ne sti-molano l’immaginazione ma soprattutto, rispec-chiando la visione magica-infantile delle cose, liaiutano a superare le prime crisi e insicurezze. Inol-tre, identificandosi con i protagonisti delle storie,il bambino riesce con più facilità a far emergerela propria identità, ad esprimere emozioni epaure.

I libri diventano così non solo strumenti di co-noscenza ma mezzi di interpretazione della real-tà, di evocazione di esperienze emotive e affetti-ve. Il bambino a cui vengono raccontate le fiabe,nei momenti di sconforto, ricorderà infatti l’at-mosfera di magia condivisa con i genitori, il sen-so di sicurezza e protezione che ne scaturiva.Ascoltare, poi, è per i bambini un ottimo eserci-zio per acquisire e sviluppare attenzione e con-centrazione. Un altro lato positivo, forse il più im-portante, è che così facendo si aiuta i bambini adamare la lettura e probabilmente quegli stessi bam-bini, da grandi, per addormentare i propri figliapriranno un libro: quello delle favole!

Francesca Bello

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C’era una voltae c’è ancora…

Le fiabe tornanoa cullare i sogni dei piccini

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Il Moscato bianco di Trani o Moscato reale è ilpiù importante vino dolce e anche il più anti-co vitigno della Puglia. Caratteristici sono i pic-

coli e serrati grappoli di uva dai quali si sprigionaforza zuccherina ed aromatica, dal caratteristico sen-tore di moscato, di fiori di ginestra, di mimosa, dibuccia di arancia candita, di banana e frutti tropi-cali; ancora, di erbe aromatiche, di anice e miele,di albicocca secca. Lo si vuole fresco e fruttato, malo si predilige anche affinato in barrique o nei tra-dizionali “carrati”, i cui sentori acquisiti di chiododi garofano e di cannella si fanno sentire, com-pletando così il quadro aromatico di questo netta-re di inimitabile struttura. La limitata produzionedi uve per ettaro lo rende quasi irreperibile e, quin-di, molto ricercato.

La zona di produzione comprende i comuni diTrani, Bisceglie, Ruvo, Corato, Andria, Canosa, Mi-nervino e parte del territorio dei comuni di Ceri-gnola, Trinitapoli, Barletta, Terlizzi e Bitonto. Le uvedestinate alla vinificazione devono assicurare una gra-dazione alcolica minima complessiva di 12,5% vol.ed è esclusa qualsiasi correzione con concentratoe qualsiasi concentrazione del vino per il Moscato

di Trani Doc dolce. È consentito, invece, un leggeroappassimento delle uve sulla pianta o su stuoie.

Test guida: degustazione di un ottimo Moscatodi Trani Doc dolce proveniente da uve sottopostead un periodo di appassimento breve sulla piantaper raggiungere una gradazione complessiva di14.5% vol. di cui 2 provenienti da residuo zucche-rino. Le uve sono state ammostate, termo-fermen-tate a 18° C ed il relativo vino è stato affinato in bar-rique per 12 mesi. Una preparazione, quindi, di mas-simo rigore tecnico da parte dell’Azienda per faresprimere a questo importante moscato il massimodel suo naturale potenziale aromatico. Si è attribuitoa questo ottimo vino una tipicità del 95% e non del100% in quanto affinato in barrique e pertanto su-scettibile di un ulteriore arricchimento di sostanzearomatiche provenienti dalla barrique che ne li-mitano la tipicità. Tipicità: 95%Colore: giallo dorato;Tonalità ed intensità cromatica: eccellente;Bouquet: odori gradevoli e tipici del moscato;Finezza olfattiva: molto fine;

Intensità olfattiva: intensa;Franchezza olfattiva: gradevole;Persistenza aromatica olfattiva: eccellente, molto lunga;Sensazione gustativa:molto gradevole, dolce in equilibrio;Sensazioni retro-olfattive: tipiche, positive al 100%.

Pantaleo Provenzano

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è pubblicato da

S C I R O C C O E D I T O R Edi Paolo Schiavano

DI R E Z I O N E E AM M I N I S T R A Z I O N E

Via Piave, 24 - 73059 UGENTO (Le) [email protected]. 380.63.59.149 tel/fax 0833.55.48.43

DIRETTORE RESPONSABILE: Chiara Schiavano

CAPO REDATTORE: Renata MoioREDAZIONE: Mery Albertini, Marialuisa Ferrarese, Maria

Grazia Labbate, Roberto Maruccia, Serena Rollo, GianvitoNegro Valiani, Simone Zecca

REDAZIONE GRAFICA E PROGETTO: Rolando CivillaSEGRETERIA DI REDAZIONE: Sabrina Maruccia

HANNO COLLABORATO: Ippazio Aretano, Manuela Baglivo,Antonio Bello, Francesca Bello, Eva Brugnettini, ValeriaCarlucci, Marco Cavalera, Marco Centanni, Paola Colosso,Giovanni Coluccia, Tony Damascelli, Emma De Marco,

Silvia De Nizza, Donatella Ferrise, Pietro Fornaciari, IlariaGreco, Rocco Iasi, Ettore Labbate, Andrea Mariano,

Valentina Marra, Laura Marrocco, Gigi Montonato, LucaNieri, Maria Grazia Petraglia, Ilaria Pellegrino, AntonioPiccinno, Francesco Piscopello, Pantaleo Provenzano,

Maria Antonietta Quintana, Federica Ricchiuto, FernandoRizzello, Silvia Rizzello, Marco Romano, Valentina Rosafio,

Daniela Ricchiuto, Elisa Surano, Laura Zecca

FOTOGRAFI: Salvatore Bello, Luigi Mauramati

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La direzione si riserva il diritto di rifiutare, insindacabilmente, la pubblicazionedi testi, foto, inserzioni. La collaborazione, sotto ogni forma, è a titolo gratuito.

MMEENNSSII LLEE IINNDD IIPPEENNDDEENNTTEE DD ’’ II NNFFOORRMMAAZZ IIOONNEE

Ritorna l’ora solare, le giornate si accorciano e ar-rivano i primi freddi… Che cosa sarà, allora, più con-fortante nei lunghi pomeriggi di novembre di una fu-mante tazza di tè accompagnata da una deliziosa fet-ta di torta di mele? Ecco la ricetta.

TTOORRTTAA DDII MMEELLEE• 150 gr di farina • 200 gr di carote• 150 gr di burro • 5 uova• 1 mela Golden • un cucchiaio di rum• 120 gr di zucchero a velo • zucchero di canna• 1 bustina di lievito per dolci• 100 gr di mandorle in granella• un cucchiaio di cannella in polvere

Raschiate le carote e grattugiatele fini, avvolgete-le in un canovaccio e lasciatele asciugare per un’ora.Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente elavoratelo con lo zucchero a velo, fino ad ottenere unacrema omogenea. Sgusciate 4 uova, separando gli al-bumi dai tuorli; unite questi ultimi al composto, a unoa uno, più l’uovo intero rimasto; mescolatevi la fari-na, il lievito, la cannella, un cucchiaio di rum, la gra-nella di mandorle, la mela sbucciata e tagliata a dadinie le carote. Infine, incorporate tre albumi montati aneve. Foderate con carta da forno uno stampo da plumcake di circa 20×10 cm, imburratela e trasferitevi il com-posto; spolverizzate con abbondante zucchero dicanna e cuocete in forno a 180° per circa un’ora. Sfor-nate la torta e servitela tiepida. Paola Colosso

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Moscato di Trani, il più dolce e il più anticoDai grappoli piccoli e serrati un vino fresco e fruttato

Il coniglio nano haavuto negli ultimianni una gran diffu-

sione come animale do-mestico, ma chi deci-desse di adottarne uno,considerandolo un ani-male meno impegnativo di cani e gatti, dovrà ri-credersi. In realtà i coniglietti sono piuttosto deli-cati, è necessario informarsi bene su come gestir-li se vogliamo farli vivere a lungo in buona salute.

Innanzi tutto attenzione nel sollevarli: se non abi-tuati possono spaventarsi e, cercando di divincolarsi,procurarsi delle brutte fratture. Il coniglio ha, in-fatti, uno scheletro piuttosto fragile, che mal si adat-ta alle cadute.

Un altro tasto dolente è l’alimentazione: spessodai negozianti viene consigliata una dieta com-merciale a base di granaglie, con fiocchi di mais esemi di girasole, che possono però provocare colicheintestinali anche mortali, nonché, a lungo andare,sovrappeso e problemi di crescita eccessiva dei den-ti. In realtà la dieta ideale è quella che più si avvi-cina a ciò che il coniglio troverebbe in natura: fie-no sempre a disposizione, verdura fresca di consi-stenza fibrosa (cicoria, tarassaco, coste, etc..), un pez-zetto di carota o di frutta ogni tanto e un cucchia-io di pellettato al giorno come integrazione vita-minica e minerale per i soggetti sottopeso, in cre-scita, in gravidanza o lattazione (i pellets sono ci-lindri di erba pressata che si trovano nei negozid’animali). Assolutamente da evitare sono pane, bi-scotti e altri farinacei, che il coniglio apprezza mol-

to, ma che fermentanoin fretta nel suo intestinoprocurandogli spesso ungrave “mal di pancia”. Ilmeteorismo gastrointe-stinale dovuto a questefermentazioni anomale

è solitamente ben riconoscibile, il coniglio è apa-tico, non mangia e toccando la pancia è possibilesentirla piena di gas. In questo malaugurato casoè necessario portarlo tempestivamente dal veteri-nario, un blocco intestinale per questi piccolini èuna cosa molto grave.

Per la gestione domestica è indispensabile pro-curasi una gabbietta adeguatamente grande, conun abbeveratoio a goccia e una lettiera costituita dapaglia o da truciolo, in cui rinchiudere il coniglioquando non si è in casa, perché non rosicchi e in-gerisca qualcosa di strano. La gabbia deve essere po-sta lontano da fonti di calore dirette (termosifonio sole diretto) e da correnti d’aria, in una stanzache non superi i 28°C e non scenda sotto i 5°C.Quando si è in casa, invece, è meglio lasciare il co-niglio libero di muoversi, sia per sviluppare la mu-scolatura che per interagire con il padrone: gli ani-mali ben socializzati sono molto affettuosi e ricer-cano volentieri compagnia, rispondendo al ri-chiamo e saltando in braccio per farsi coccolare.

Purtroppo il coniglio nano non è longevo comeun gatto, ma con una corretta gestione potrete go-dere della sua compagnia anche per una decinad’anni.

Ippazio Aretano

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Il coniglio nanoLa gestione di un animale delicato

e impegnativo

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31NN OO VV EE MM BB RR EE -- DD II CC EE MM BB RR EE 2 0 0 9

6.VENERDI• LEVERANO, fino all’ 8, No-vello in festa.

7.SABATO• NARDÒ, Teatro comunale, ore21:00, Rassegna teatro comico

Pellirisi, “Comedy Show”Compagnia Donati & Olesen.Info: 348 6722242

• UGENTO, Sinatra Hole, ore21:30, live tour, “Rocking Fin-

ger” in concerto, info e pre-notazioni: 338 2732095

8.DOMENICA• PRESICCE, Teatro Don Toni-no Bello, ore 21:00, Rassegna tea-

tro comico Pellirisi, “ComedyShow” Compagnia Donati &Olesen. Info: 349 2148990

• SQUINZANOIl Teatro della Busacca in“La fortuna con la effe maiu-scola”, commedia in tre attidi E. De Filippo.

9.LUNEDI• RUFFANO, Jacknjill, Blue-alma, omaggio a Battisti, in-gresso libero, info tavoli329.2273200, 0836. 541126.

10.MARTEDI• LECCE, CineTeatro DB D’Es-sai, ore 18:30, Il Turco in Ita-lia, info: 0832.390557,www.dbdessai.it

12.GIOVEDI• TAVIANO, Piazza del Popolo,ore 21:00, Dolcenera in con-certo, ingresso gratuito.

13.VENERDI• LECCE, Cantieri Teatrali Ko-

reja, ore 18:00,“Lo spazio della quiete”, spet-tacolo teatrale, info:www.teatrokoreja.it

14. SABATO• LECCE, Cantieri Teatrali Ko-reja, ore 18:00,

Cesare Ronconi (regista delTeatro della Valdoca) e Va-lentina Valentini (docentedi Storia del Teatro e delloSpettacolo all’Universitàdella Calabria) terranno unincon- tro aperto al pubbli-co, info: www.teatrokoreja.it

• NARDÒ, Teatro comunale, ore21:00, Rassegna teatro comico

Pellirisi, “Madro” Assoc. Cul-turale Tubbacatubba. Info:348 6722242

• UGENTO, Sinatra Hole, ore21:30, live tour,

in collaborazione con l’Ass.musicale U.D.E. & LASPALMERAS, “Black Full”giovani musicisti con reper-torio rock inedito, “LoveRevolution” (cover LennyKravitz), “Italian Republic”(cover Francesco De Grego-ri). Dopo l’esibizione del-l’ultima band il palco delSinatra si aprirà ad altri mu-sicisti. Info e prenotazioni:338 2732095.

15. DOMENICA• PRESICCE, Teatro Don Toni-no Bello, ore 21:00, Rassegna tea-

tro comico Pellirisi, “Madro” As-

soc. Culturale Tubbacatubba.Info: 349 2148990

• RUFFANO, Jacknjill, Paolo Marzo omaggio V.Capossela e S. Cammariere,ingresso libero, info tavoli:329 2273200 - 0836 541126

19. GIOVEDI• CONVERSANO (BA),Pala San Giacomo, ore 21:00,Gigi D’Alessio in concerto,info: bookingshow.com

20. VENERDI• TAVIANOIl Teatro della Busacca in“La fortuna con la effe maiu-scola”, commedia in tre attidi E. De Filippo.

21. SABATO• ACQUARICA DEL CAPOIl Teatro della Busacca in“Non ti pago”, commedia intre atti di E. De Filippo.

• LECCE, S. Francesco dellaScarpa, fino al 29, “Ciclo filmicoTragedia Endogonidia”

• LECCE, Cineteatro DB D’Es-sai, ore 18:30, Falstaff, info:0832 390557

• LECCE, Cantieri Teatrali Ko-reja, “Storia dell’Africa Con-temporanea. Vol. III”, spetta-

colo teatrale, con azione diRomeo Castellucci e la par-tecipazione di: Teodora Ca-stellucci, Demetrio Castel-lucci, Agata Castellucci, Co-sma Castellucci, SebastianoCastellucci, Eva CastellucciCollaborazione: Studio Pla-stikart Istvan Zimmermanne Giovanna Amoroso, info:www.teatrokoreja.it

• LECCE, Scuola di MusicaTeatro Antoniano, fino al 22,Suoni dal Silenzio il giocoche fa la differenza, wor-kshop a cura di MassimoPinca. Info: 346.2448565 -329.4123339

• NARDÒ, Teatro comunale, ore21:00, Rassegna teatro comico

Pellirisi, “M’ama non m’ama”Compagnia teatrale Coltel-leria Einstein. Info: 3486722242

• UGENTO, Sinatra Hole, ore21:30, live tour,

Rino’s Garden (cover RinoGaetano) in concerto, info eprenotazioni: 338 2732095

22. DOMENICA• PRESICCE, Teatro Don Toni-no Bello, ore 21:00, Rassegna tea-

tro comico Pellirisi, “M’ama nonm’ama” Compagnia teatraleColtelleria Einstein. Info: 3492148990

• RUFFANO, Jacknjill, GretaLuna, omaggio a L. Bertè eMia Martini, ingresso libe-ro, info tavoli: 329 2273200- 0836 541126

• TAVIANOIl Teatro della Busacca in“Chi è cchiù felice ‘e me”,farsa in due atti di E. De Fi-lippo, Ass. cult. V. Bachelet.

25. MERCOLEDI• LECCE, CineTeatro DB D’Es-sai, Falstaff di GiuseppeVerdi, info: 0832.390557;www.dbdessai.it

28. SABATO• UGENTO, Sinatra Hole, ore21:30, live tour,

“Big Mama” in concerto, infoe prenotazioni: 338 2732095.

29. DOMENICA• LECCE, Teatro PoliteamaGreco, ore 21:00, Sabina Guz-zanti, esibizione teatrale,info: www.bookingshow.com

• GALLIPOLI, Teatro Italia,Talent Festival, selezioni,info: 320 5592257.

• PRESICCE, vigilia, festapatronale Sant’Andrea Apo-stolo, in serata: processionee accensione della focared-dha, a seguire la Sagra delPesce e concerto del “Can-zoniere Greganico Salentino”

• RUFFANO,Nuvole e Lenzuola, tributo aiNegramaro, ingresso libe-ro, info tavoli: 329 2273200- 0836 541126.

30. LUNEDI• PRESICCE, festa patrona-le Sant’Andrea Apostolo, inmattinata Fiera Mercato, lasera concerto bandistico“Città di Squinzano” e fuo-chi pirotecnici, info: 3494498 631

7. SABATO (DICEMBRE)• LECCE, Cineteatro DB D’Es-sai, ore 17:00, Carmen di Ge-orges Bizet, info: 0832390557

• UGENTO, Sinatra Hole, ore21:30, live tour, “Malfattori”

spettacolo di cabaret, info eprenotazioni: 338 2732095.

9. MERCOLEDI (DI-CEMBRE)• LECCE, Teatro PoliteamaGreco, ore 21:00, Ivano Fossa-ti in concerto, info: www.bookingshow.com

13. VENERDI (DICEM-BRE)• LECCE, Teatro PoliteamaGreco, ore 21:00, FiorellaMannoia in concerto, info:www. bookingshow.com

15. DOMENICA (DI-CEMBRE)• LECCE, Cineteatro DB D’Es-sai, ore 18:30, Adriana Lecou-vreur di F. Cilea, info: 0832390557

Per proporre l’inserimento di appuntamenti in questa pagina utilizzare l’indirizzoe-mail ([email protected]) o telefonare (329.39.15.392).

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