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NOTIZIARIO MENSILE FEBBRAIO 2006 ISSN 1590-7716 Pareti rosa. Le alpiniste trentine di ieri e di oggi Numero 2 - Febbraio 2006 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone Torino e le Alpi dal piazzale del Monte dei Cappuccini (Litografia Salussolia 1898, collezioni Museo della Montagna “Duca degli Abruzzi”).

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Page 1: LO SCARPONE 02 - cai.it · L a Società alpinisti tridentini (SAT), in collaborazione con l’Assessorato alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento, ha avviato

NOTIZIARIO MENSILE FEBBRAIO 2006

ISSN 1590-7716

Pareti rosa. Le alpiniste trentine di ieri e di oggi

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Torino e le Alpi dal piazzale del Monte dei Cappuccini (Litografia Salussolia 1898,collezioni Museo della Montagna “Duca degli Abruzzi”).

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La Società alpinisti tridentini (SAT),in collaborazione con l’Assessoratoalle pari opportunità della

Provincia autonoma di Trento, ha avviatoun progetto di ricerca denominato “Paretirosa”, finalizzato alla ricostruzione delcontributo apportato dalle alpiniste trenti-ne alla storia e all’evoluzione dell’arrampi-cata. Un contributo importante, ma poco

noto, causa la mancanza di pubblicazioni ela carenza di studi specifici. La SAT hapromosso l’iniziativa proprio per colmarequesta grave lacuna e stimolare ulterioriapprofondimenti. Un interesse che l’asso-ciazione alpinistica ha manifestato in piùoccasioni nel passato recente: ricordiamoil congresso di Fiera di Primiero nel 2001,incentrato proprio sull’alpinismo femmini-le e al quale partecipò Ingrid Runggaldier,autrice di un documentario sul tema.

Sino ad ora la ricerca, della quale è stataincaricata la Biblioteca della montagna-SAT, si è sviluppata su vari livelli: ricercaarchivistica, ricerca su documenti editi, dif-fusione a mezzo “Bollettino SAT” e sitoweb di un questionario, infine alcune lette-re ad personam indirizzate a note alpinistelocali che stanno collaborando per darecompletezza al censimento.

La ricerca riguarda sia le alpiniste in atti-vità sia quelle del passato, con una apposi-ta sezione dedicata al ricordo delle scom-parse. L’obiettivo finale si concretizzeràcon la pubblicazione di un libro riportante

i risultati del lavoro e alcuni approfondi-menti su figure e periodi dell’alpinismotrentino al femminile. Il volume, che iostesso ho curato, verrà presumibilmentepresentato nell’ambito del Filmfestivaldella montagna “Città di Trento”. Riportaun’introduzione di Silvia MetzeltinBuscaini, quindi un saggio sull’alpinismofemminile dell’Otto-Novecento, un appro-fondimento della situazione trentina edolomitica, i profili biografici delle alpini-ste trentine (sino ad ora ammontano a uncentinaio), un’antologia di brani editi einediti delle stesse e una serie di apparati ebibliografia utili a chi volesse svilupparealcuni temi.

Chi desidera collaborare all’iniziativasegnalando nomi di alpiniste trentine con-temporanee o del passato, può rivolgersidirettamente alla Biblioteca della monta-gna-SAT (via Manci 57, Trento;[email protected]) o consultare il sitoweb della Sat (www.sat.tn.it).

Riccardo DecarliBiblioteca della montagna-SAT

PROGETTI. Una ricerca dedicata alle alpiniste trentine di ieri e di oggi

Pareti rosa

Qui a fianco in una foto d’epoca ToscaAgostini, classe 1912, moglie delloscomparso accademico e commissarioSAT Mario Agostini, fratello del notoalpinista Silvio. Tosca è una delle piùanziane alpiniste trentine viventi.Impegnata in Spagna e Patagonia è,nelle altre due immagini in questapagina, l’alpinista Fulvia Demattè,arrampicatrice e speleologa trentina.

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3Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006 •

Presidente generale Annibale Salsa

Vicepresidenti generali Francesco Bianchi, Valeriano Bistoletti, Umberto Martini

Componenti del Comitato Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo, direttivo centrale Vincenzo Torti

Consiglieri centrali Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, LuigiBrusadin, Lucio Calderone, Silvio Calvi,Sergio Chiappin, Onofrio Di Gennaro,Luca Frezzini, Cecilia Genisio, UmbertoGiannini, Francesco Maver, VittorioPacati, Elio Protto, Francesco Riccaboni,Francesco Romussi, Enrico Sala, AlbinoScarinzi, Sergio Viatori, Ettore Zanella.

Revisori nazionali dei conti Giovanni Polloniato (presidente), Oreste Malatesta (in rappresentanza del Ministero del Tesoro), MirellaZanetti, Alberto Cerruti (supplente)

Probiviri nazionali Carlo Ancona, Silvio Beorchia, Giorgio Carattoni, Tino Palestra,Vincenzo Scarnati

Past president Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti,Roberto De Martin, Giacomo Priotto

Direttore generale Paola Peila

Fondato nel 1931 - Numero 2 - Febbraio 2006

Direttore responsabile Pier Giorgio OlivetiDirettore editoriale Gian Mario Giolito

Coordinamento redazionale Roberto SerafinSegreteria di redazione Giovanna Massini

e-mail [email protected]@[email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Capuccini.CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

cas. post. 10001 - 20110 MilanoTel. 02.205723.1 (ric. aut.)Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.itTeleg. CENTRALCAI MILANO

C/c post. 15200207, intestato a: CAI Club Alpino Italiano Servizio TesoreriaVia E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo ScarponeLa Rivista del Club Alpino Italiano

12 fascicoli del notiziario mensile e 6 del bimestrale illustrato:abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45;

abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90; abbonamento non soci in Italia: € 35,40;supplemento spese per recapito all’estero € 19,00.

Fascicoli sciolti, comprese spese postali: bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20;

mensile (mesi dispari): soci € 1,90, non soci € 3,30

Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. sncVia XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083

Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria SezioneIndirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a:

Club Alpino Italiano - Ufficio Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano.

Originali e illustrazioni di regola non si restituiscono. Le diapositive verranno restituite, se richieste. È vietata la riproduzione anche parziale di testi,

fotografie, schizzi, figure, disegni, senza esplicita autorizzazione dell’Editore.

Servizio Pubblicità: GNP sas. Sede: via Udine, 21/a 31015 Conegliano, TV.

Pubblicità Istituzionale: Susanna Gazzola tel. 011.9961533 - fax 011.9916208 - e-mail: [email protected]

Servizi turistici: 0438.31310 - fax 0438.428707 e-mail: [email protected] / [email protected]

Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)

Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza legnomensile: 60 gr/mq riciclata

Spedizione in abbonamento postale - 45% art. 2 comma 20/blegge 662/96 - Filiale di Milano

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12,

foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini.La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo spazio,

riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione. Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta elettronica

o con supporti informatici, almeno quattro settimane prima della data di uscita(che corrisponde al primo giorno di ogni mese).

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

Unione Internazionale delle Associazioni Alpinistiche

Associazione dei Club Alpini delle Alpi

In questo numero

Prosegue il programma nazionale di trenoescursionismo “Trenotrekking2006”, l’ormai tradizionale calendario di trenoescursioni proposto dalleSezioni e Sottosezioni per gli appassionati di sentieri e binari. Ecco le

prossime trenoescursioni.5 febbraio - LIGURIALinea Genova-La Spezia. LEVANTO-VERNAZZA. CAI Bolzaneto.Resp.AE P. Guglieri, tel 010.7409440; G. Isola, tel 010.781172.5 febbraio - ABRUZZOLinea Pescara-Sulmona-Carpinone. PALENA-CAMPO DI GIOVE M.MAIELLA. Escursione con racchette da neve. CAI Maiella Chieti. G. DelConte, cell. 347.7255261; A. Di Lullo, cell. 347.1275028.19 febbraio - PIEMONTELinea Torino-Savona e Tranvia Sassi-Superga (GTT). DA PORTA NUOVAA SUPERGA. CAI FossanoAE L. Chiaramello, cell. 347.2622225; AE B. Rulfo, cell. 338.8703377.19 febbraio - LIGURIALinea Torino-Genova-Ventimiglia. SESTRI PONENTE-SANTUARIO N.S.DELLA GUARDIA-PONTEDECIMO. CAI Novi Ligure. AE G. Garuzzo,tel 0131.225379;AE A. Oliveri, tel 0143.342321; M. Repetto, cell. 347.7362235.26 febbraio - LIGURIALinea Genova-La Spezia-Pisa. CAMOGLI-S. FRUTTUOSO-PORTOFI-NO-S. MARGHERITA LIGURE. CAI Massa, tel/fax 0585.488081 (apertu-ra mar 21/22 - ven 19/20). AE G. Lazzini.5 marzo - SICILIALinea Messina-Catania. ROCCA E CASTELLO DI S. ALESSIOCAI Longi. AE L. Chillé, tel 090.51123; P. David, tel 090.47341.Per informazioni e iscrizioni alle trenoescursioni rivolgersi ai singoli respon-sabili delle sezioni o sottosezioni organizzatrici ai recapiti indicati. Per infor-mazioni generali, consultare il sito www.trenotrekking.it

2 Alpiniste di ieri e di oggidi Riccardo Decarli

4 Torino, quota 283

6 Le Olimpiadi della cultura

7 Una notte in bivaccodi Giuseppe Cederna

8 Alpinismo giovanile 2006di Aldo Scorsoglio

10 Check-alp tra luci e ombre

14 Il K2 in cento pagine e oltre

16 La cultura prende quotadi Vinicio Vatteroni

17 Rifugi, come salvarli di Carlo Lucioni

18 Un parco senza frontieredi Aldo Anzivino

19 L’addio a don Lodovicodi Emilio Magni

20 Terre alte, nuove iniziative

23 Irripetibile Cassaràdi Andrea Mellano

24 L’enigma Cerro Torredi Franco Giovannini

26 Ande di fuocodi Onofrio Di Gennaro

28 Voglia di Moregallodi Mirella Tenderini

RUBRICHE12 Vetrina22 News dalle aziende29 Qui CAI32 CAI, si stampi!34 Vita delle sezioni37 Piccoli annunci39 Bacheca

Febbraio per sentieri e binari

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L’apprezzamento espresso dalPresidente della Repubblica “per ilvasto e pregevole patrimonio con-

servato nel Museo nazionale ‘Duca degliAbruzzi’, un’istituzione di rilievo interna-zionale”, è uno dei più ambiti biglietti davisita per la prestigiosa struttura del ClubAlpino Italiano. E ora, nel contesto diTorino 2006, il museo s’inserisce d’autori-tà in quelle Olimpiadi della cultura che

rappresentano un evento fortementelegato all’identità della città e della mon-tagna. L’inaugurazione della rinnovatastruttura al Monte dei Cappuccini, dallacui sommità a quota 283 metri l’aquila delClub alpino spalanca le ali, è avvenutal’11 dicembre. Una scelta strategica per-ché la data coincideva con la Giornatainternazionale della montagna, masoprattutto perché è stato possibile

“occupare la scena” giocando d’anticiposulle XX Olimpiadi invernali in program-ma dal 10 al 26 febbraio.

Radicali le innovazioni. Ora la dimen-sione del museo è verticale grazie a unascensore che porta alla terrazza panora-mica, rielaborazione dell’antica “Vedettaalpina”, dalla quale si naviga con la vistae con il cuore sulla catena alpina, dalMonviso al Monte Rosa e oltre. Grazie al

4 • Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006

VIAGGIO ALLE ALPI. ALLE ORIGINI DEL TURISMO ALPINOA cura di Annibale Salsa. 141 pagine. Collezioni del Museonazionale della montagna.

Negli anni tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecentole Alpi conoscono un nuovo tipo di viaggio: non più quello discoperta di eruditi e scienziati, ma quello, dapprima d’élite,

dei turisti, che in breve tempo cambiaradicalmente l’approccio alla montagna.Ferrovie e corriere postali sostituisconole carrozze e le cime si raggiungono confunicolari, cremagliere, funivie e in unsecondo tempo con seggiovie e sciovie.Nascono grandi e confortevoli alberghiper ammirare panorami mozzafiato evilleggiare durante l’estate, poi la mon-tagna viene apprezzata anche d’inver-no e nascono gli sport della neve. Nelcahier figurano réclame, manifesti,cimeli e testimonianze di questo

“riscoperto” viaggio alle Alpi insieme con tre saggi diAnnibale Salsa, Silvano Guidone ed Enrico Sturani.

VIAGGIO ALL’ORO. L’IMMAGINARIO DEL KLONDIKEA cura di Aldo Audisio e Craig Richards. 131 pagine.Collezioni del Museo nazionale della montagna.

Il Klondike dei cercatori d’oro di fine Ottocento vienedocumentato attraverso rare e preziose immagini fotografi-che dell’epoca scattate nel grandenord del Canada e dell’Alaska.

Nelle foto compaiono tutti gli ele-menti che hanno creato il mito dellacorsa all’oro: le interminabili file dicercatori impegnati nella salita delChilkoot Pass, la discesa delle rapi-de dei fiumi, gli scavi minerari, lanascita delle città pioniere e la vitaquotidiana in difficili condizioniambientali. La mostra si basaanche sul confronto tra le vecchiefotografie e quelle attuali del foto-grafo canadese Craig Richards. La ras-segna è un ideale omaggio del Museomontagna al Canadache ospiterà le Olimpiadi di Vancouver nel 2010.

Due mostre, due cahier da collezionare

MUSEO DELLA MONTAGNA. Radicali innovazioni dopo 26 mesi di lavori, con un

Quota 283. Monte dei Cappuccini

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5Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006 •

progetto di Aldo Audisio, direttore delmuseo, e di Luigi Bistagnino, EnricoCamanni e Pasquale Bruno Malara, leraccolte sono esposte su supporti tecnicie scenografici di notevole suggestione,mentre una decina di postazioni videooffrono la visione di “Quota 283. Montedei Cappuccini - Torino”, film in ottoparti sulla montagna e sul museo, prota-gonista l’attore Giuseppe Cederna chenelle pagine che seguono concede alloScarpone un saggio significativo deltesto che ha scritto con Enrico Camanni.Il recupero edilizio, eseguito dalla Cittàdi Torino, è stato diretto da RosalbaStura e Emanuela Lavezzo con i contri-buti della Regione, della Provincia, dellaCompagnia San Paolo, della fondazioneCRT, dell’IMONT (Istituto nazionaledella montagna) e del CAI.

Particolare importante. Due sono lerassegne aperte fino al 1° maggio:“Viaggio all’oro. L’immaginario delKlondike”, a cura di Aldo Audisio eCraig Richards, e “Viaggio alle Alpi.Alleorigini del turismo alpino”, a cura diAnnibale Salsa, entrambe accompagnatedai cahier presentati in queste pagine.

Con quale spirito sono state accolte leinnovazioni? Alla guida del museo dal1978, Aldo Audisio, architetto torinese,non ha dubbi. La nuova trasformazione,dopo quella avvenuta all’inizio del suomandato, è destinata a scuotere l’animoanche dei tradizionalisti. “Rinnovare ilmuseo, oltre al valore scientifico dell’o-perazione, è stata una scommessa”, haspiegato Audisio l’11 dicembre alle auto-rità, al pubblico, agli alpinisti desiderosidi partecipare a questa nuova cordatadella cultura.

“Una scommessa che abbiamo affron-tato tutti insieme, consapevoli di dare unnuovo futuro al museo, in funzione dal1874 al monte dei Cappuccini per volon-tà del CAI Torino. Da oggi il Museo dellamontagna opera su tre aree integrate edistinte: Espositiva, Documentazione eIncontri, oltre alla sede staccata del Fortedi Exilles. Fiore all’occhiello è la nuova,grande terrazza panoramica. E tutto gra-zie al lavoro di squadra portato a buonfine dai collaboratori fissi e occasionalidel museo.

A loro, ad Angelica, Antonella, Bruno,Cristina, Emanuela, Franca, Gabriella,Gilberto, Giuseppe, Katia, Luciano,Marco, Michela, Alessandra, Consolata,Lionel e agli addetti delle società dei ser-vizi, un grande e affettuoso grazie.

“Un grazie che desidero estendere achi, a ogni titolo, ci è stato a fianco, ci haaiutati, ci ha consigliato, e ha condiviso lagrande avventura”.

“La filosofia che guida tutto l’interven-to”, ha spiegato a sua volta l’architettoBistagnino, “si basa sulla ricerca del coin-volgimento emotivo del visitatore, offren-do uno spiraglio su un mondo a noi moltoprossimo ma per molti aspetti sconosciuto.La ristrutturazione dell’edificio ha offertol’occasione per ridefinire l’assetto distribu-tivo sottolineando le geometrie originali.La percezione del museo nella sua interez-za costruttiva è resa inoltre ancora più evi-dente da un particolare: il passaggio dellaluce naturale che attraverso lucernari epavimenti traslucidi arriva ora direttamen-te al primo livello”.

“Descrivere raccontando e emozionan-do” è l’impegno che traspare anche dalle

parole del consulente scientifico Camanni.Perché è facile rendersi conto che la visitaa queste sale sospese nell’incanto di unoscenario alpino straordinario è un’espe-rienza entusiasmante per chi vi si accostaper la prima volta, come si può facilmenteevincere dalle immagini pubblicate in que-sto servizio fotografico.

Un’ultima considerazione. Gli orari delmuseo restano invariati e garantiscono unagrande fruibilità: dal martedì alla domeni-ca, dalle 9 alle 19. Costo dei biglietti: intero6 euro, ridotto 4 euro, ridotto soci CAI 3euro. Il museo ha sede in Via G. Giardino,39 - Monte dei Cappuccini, 10131 TorinoTO. Tel. 011.6604104 / fax 011.6604622 /www.museomontagna.org �

Alcuni momenti della cerimonia inaugurale.Qui sopra, il direttore Aldo Audisio illustraal ministro Enrico La Loggia le collezioni.Qui a fianco il parlamentare incontra ilsindaco di Torino Sergio Chiamparino. Tra idue illustri ospiti il presidente generale delCAI Annibale Salsa. Nella foto in basso,sullo sfondo della gigantografia del Cervinoa lui tanto familiare, il grande alpinistaWalter Bonatti al quale il museo ha dedicatoa suo tempo una rassegna di fotografiesignificativamente intitolata “Fermare leemozioni”. In occasione dell’inaugurazioneil Presidente della Repubblica ha espresso,in un telegramma ad Audisio, il suo vivoapprezzamento per il prestigiodell’istituzione e un cordiale saluto augurale.

Ospiti illustri all’inaugurazione

on un’ampia terrazza panoramica e una vista incomparabile su Torino città olimpica

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6 • Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006

La cultura alpina è un elemento sicu-ramente privilegiato nell’offerta dispettacoli, mostre e rassegne che il

Piemonte propone ai turisti in occasionedei Giochi olimpici invernali. Per comin-ciare gli spazi del Forte di Exilles in Valledi Susa, collegato al Museo della monta-gna e situato nell’area dei Giochi olimpicidi Torino 2006, accolgono fino al 17 aprileil progetto artistico The Five Rings a curadi Mimmo Di Marzio, organizzato daInpressione, Museo nazionale dellaMontagna - CAI Torino, RegionePiemonte con il Comitato organizzatoredei XX Giochi olimpici invernali eFinmeccanica. Si tratta di cinque installa-zioni create espressamente per il forte daaltrettanti artisti, che si riferiscono al colo-re dei cinque cerchi simbolo delleOlimpiadi: il cerchio verde rappresenta ilrispetto dell’ambiente e la tutela dellanatura, il cerchio rosso i valori sportivi, ilcerchio azzurro la salute e la sicurezza, ilcerchio nero le tradizioni interculturali e idiritti umani, il cerchio giallo la scienza ela tecnologia. Orario: dalle 10 alle 14.Chiuso il lunedì. Informazioni presso ilForte di Exilles, tel. 0122 58270 -www.inpressione.com

• Di particolare significato la riaperturadel Forte di Bard (che da secoli presidiacon la sua mole l’accesso della Valleed’Aosta) dopo un lavoro di restauro dura-to diversi anni. Dismesso nel 1975 daldemanio militare, acquisito al patrimonioregionale nel 1990, il Forte è dotato diampi spazi espositivi capaci di accoglieremostre (la prima, in concomitanza con leOlimpiadi invernali di Torino, è “Alpi disogno. Dal mito all’ascensione. La rappre-sentazione delle Alpi Occidentali 1800-1930” ), concerti e spettacoli, ma in futuroanche uffici, punti di ristoro e un acco-gliente hotel di charme. E’ in fase di rea-lizzazione anche un grande parco musea-le sulle Alpi, dove il visitatore potrà esplo-rare e scoprire l’ambiente alpino attraver-sando le diverse dimensioni espositive, dalpaesaggio alla storia alla natura delle Alpi(www.infobard.it).

• Torino rende anche omaggio, graziealla Fondazione Sella, a un protagonistanella storia dell’alpinismo e del Club alpi-no in particolare. Vittorio Sella alpinista efotografo 1879-1909 è il titolo della mostraaperta fino al 23 aprile alla Galleria Civicad’Arte Moderna e Contemporanea con lestraordinarie immagini di questo grande

biellese nipote di Quintino Sella, lo stati-sta che fortissimamente volle la nascitadel CAI, come testimonia a Torino la lapi-de al Castello del Valentino dove la nostraassociazione si è riunita per la prima voltanel 1863.

• In occasione delle Olimpiadi invernali,il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano(www.fondoambiente.it) ospita dal 12 feb-braio al 26 marzo nel Castello della Manta(Cuneo) una mostra fotografica per cele-brare la vita e le imprese sportive diGuido Monzino (nella foto), uno degliultimi grandi esploratori, organizzatore dispedizioni in ogni angolo del mondo.Monzino è ricordato per le sue grandiimprese in cima alle vette, sui ghiacci e neideserti: un personaggio straordinario cheha fatto della sua vita una sfida costante alconformismo della consuetudine. Con leguide del Cervino, suoi fedeli compagni,ha viaggiato dall’Africa alla Groenlandia,dalle Alpi all’Himalaya, e ha portato atermine nel 1973 la prima conquista italia-na dell’Everest.

• Notevole interesse potrà infine suscita-re, fra i turisti che desiderano approfondi-re la conoscenza della Torino olimpicaattraverso il suo patrimonio culturale spe-cializzato, una visita alla Biblioteca nazio-nale del Club Alpino Italiano al Montedei Cappuccini di Torino, punto focale diun’importante area docuntazione dellamontagna. Una serie d’incontri con inizioalle ore 17.30 avrà per tema “Leggere lemontagne”. I prossimi appuntamenti sonol’8 febbraio l’Enciclopedia della Valled’Aosta di Oriana Pecchio e Pietro Giglio,il 24 febbraio Officinahce, rivista digitaledi ricerca sull’alpinismo e lo spazio alpino.Un incontro con Andrea Bocchiola eEugenio Pesci, il 3 marzo riguarderà LeAlpi: una regione unica al centrodell’Europa di Werner Bätzing, il 22marzo si parlerà dei 365 giorni sulle Alpi diPaolo Paci. La nuova e accogliente sededella Biblioteca del CAI è dotata di unpatrimonio documentario raccolto in 143anni che comprende 24.000 libri, 1.154testate di periodici per un totale di 16.000annate, un fondo cartografico di 9.271pezzi (1.800 carte recenti, 4.460 storiche e3.011 extraeuropee provenienti dalCisdae) e un fondo archivistico.

La consultazione in sede è libera negliorari di apertura (martedi e giovedi dalle13 alle 18,45, mercoledi e venerdi dalle9,15 alle 15). Il prestito è riservato ai sociCAI ed è previsto un servizio di consulen-za bibliografica. Aperture straordinariedella Biblioteca con visite guidate sonopreviste durante le Olimpiadi. �

Incontri, mostre, spettacoli: ecco le Olimpiadi della cultura

Nel nuovo allestimentodelle sale al Monte dei Cappuccini rivivono,con puntuali ricostruzioni,i fasti delle vacanze alpine d’altri tempi.

Oltre alle collezioni del Museo della montagna “Duca degli Abruzzi”, molte so no

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Questo è uno dei primi bivacchidegli inizi degli anni 30 delNovecento. Sulle Alpi occidentali

se ne trovano fino a 4000 metri di altezza.Ha l’anima in legno, listelli di legno rico-perti di lamiera zincata. E’ solido, è moltomeglio di una tenda. Pensate di arrivarcistanchi morti, affamati e sudati, e la luce sene sta andando. E’ una fortuna rifugiarsiin questo bivacco per recuperare le forze

in vista della scalata di domani. Mi sonocambiato e sto molto meglio. Sono quasifelice. C’è un letto di tela, un appoggio, sipuò persino accendere una candela. Eascoltare la notte, il mistero delle monta-gne, qualche colpo di vento, un seraccoche cade. Poi silenzio: le pareti dormono.Io invece nei bivacchi non riesco a chiu-dere occhio. L’attesa, l’emozione, forse laquota. Devo dormire. Devo recuperare.Devo dormire per recuperare.Sono le duedi notte e fra un’ora si parte. Ormai nondormo più. E allora pensi, pensi.

Che cosa mi ha portato qui ancora unavolta, perché, che cosa sto cercando, checosa mi aspetto, cosa cercano gli alpinisti?

La montagna è una febbre che ti prendeda giovane e ti resta dentro, anche se ilmondo va cambiando intorno a te, anchese i muscoli un giorno dicono basta e lafamiglia reclama i suoi spazi, e forse altreragioni di vita meno egoistiche e più nobi-li vengono a sovrapporsi nel corso deltempo. Nonostante tutto alpinisti si resta,e da alpinisti, fino all’ultimo, si continua aosservare le montagne con sguardo obli-quo, cercando vie di salita, vagliando i

colori e la grana della roccia, soppesandole condizioni del ghiaccio nell’algida lucedi un’alba o nel riverbero di un tramonto.

Perfino di fronte alla morte di un com-pagno, anche dopo una ragionevole sceltadi abbandono dettata dal buon senso odalla necessità, il cuore resta imprigionatonella passione originaria, esclusiva, comeun amore dell’adolescenza mai del tuttoconsumato, un dolce rimpianto che famale fino alla fine.

L’attaccamento alle pareti non si misuracon gli anni e forse nemmeno con l’azio-ne. Si misura con la passione. Questo è ilfantastico, enigmatico, umanamente follee follemente umano fascino della monta-gna, dove non ha senso ciò che si vede, masolo quello che non si vede. Quella fiam-mella che gli alpinisti si portano dentrocercando di non scottarsi troppo.

Giuseppe Cederna(da “Quota 283”, testi di EnricoCamanni e Giuseppe Cederna)

“Quota 283” s’intitola il filmufficiale del Museo dellamontagna “Duca degliAbruzzi”, che accompagnai visitatori nelle areeespositive. Ne sonoautori Enrico Camanni,scrittore e cineasta, eGiuseppe Cederna,attore di cinema e diteatro e scrittore.Diretto da JasenNannini, prodotto daLittle Bull, il filmriesce a comunicarein trenta minuti checos’è la passione perla montagna, consemplicità e una sortad’intimismo. Per gentileconcessione del museo,pubblichiamo un branoparticolarmentesignificativo che Cedernarecita dall’interno dellostorico bivacco alpinisticoesposto al Monte deiCappuccini.

7Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006 •

Una notte in bivacco con Cederna

Giuseppe Cederna (a sinistra) conEnrico Camanni durante un intervallodelle riprese, al Monte dei Cappuccini,del documentario “Quota 283”.

so no le occasioni per incontrare in Piemonte la montagna, la sua storia e i suoi protagonisti

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Durante la festa per il 10° anno di attivi-tà del gruppo di alpinismo giovaniledella Sezione di Rimini, il 9 ottobre

presso la falesia di Pietramaura inValmarecchia (Comune di San Leo), è statainaugurata la nuova Via degli Aquilotti.

Il percorso su roccia è stato aperto daRoberto Baffioni: sale per rampe e superaalcune placche per 6 lunghezze di corda dal 2°al 4°, sino al Nido dell’Aquila, la guglia princi-pale della falesia. La via, a quanto informaClaudio Golfieri ([email protected]),si presenta perfettamente attrezzata e didatti-camente interessante.

La discesa è facile, ben segnalata e con trattiattrezzati per facilitare i ragazzi. Per raggiun-gere il luogo da Rimini si prende la direzioneper Sansepolcro lungo la statale Marecchiesefino a Pietracuta, poi a sinistra per San Leo.

In località Pontegualdruccia si svolta a destrain direzione Tausano e dopo 1 chilometro (casasulla sinistra) si scende a destra a piedi per 150m fino alla falesia (dove si risale un breve sen-tiero a sinistra). La via degli Aquilotti è laprima che si incontra, con attacco tra due albe-ri (bolli verdi).

8 • Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006

ALPINISMO GIOVANILE. Incontro degli istruttori in “un mare di montagne” il 2

8° Congresso nazio nGli accompagnatori di AG e gli accompagnatori nazionali di AG sono

invitati a partecipare all’8° Congresso nazionale degli accompagna-tori di alpinismo giovanile ad Ancona il 25 e 26 marzo.

L’organizzazione è a cura della Commissione centrale, con la collaborazionedella Sezione di Iesi.

SEDE E ORARIIl congresso si svolgerà presso le sale congressi dell’Ente Fiere di Ancona

con inizio dei lavori alle ore 10 di sabato. Le registrazioni avverranno dalleore 18 alle 20 di venerdì 24 marzo e dalle ore 8,30 di sabato 25 presso l’in-gresso dell’auditorium dell’Ente Fiere di Ancona. Il termine dei lavori è pre-visto verso le ore 16 di domenica 26.

PROGRAMMAApriranno i lavori le relazioni di fine mandato della Commissione, della

Scuola centrale e del delegato italiano presso la UIAA-YC. E’ previsto l’in-tervento del presidente generale. Sono state organizzate tre sessioni paralle-le di studio per la definizione di nuove linee di indirizzo dedicate al futuro delnostro OTC e dell’AG più in generale:1 - Formazione e vidimazioni : strategie e modifiche di regolamento per la cre-

scita ed il consolidamento qualitativo del corpo accompagnatori.2 - Un nuovo ruolo per gli Organi tecnici: dopo la nascita delle scuole occor-

re confrontarci e stimolare le figure istituzionali ad una nuova attenzioneverso il territorio.

3 - Il CAI e l’AG per giovani “nuovi e diversi” : vogliamo essere tra i primi asollecitare una attenzione particolare per ogni forma di diversità affinchèdiventi risorsa e non problema.I partecipanti potranno scegliere a quale gruppo di lavoro partecipare; le

proposte saranno poi condivise in seduta plenaria con tutto il corpo accompa-gnatori in modo da costituire mandato assembleare per il futuro OTC.Durante il congresso è prevista la cerimonia di nomina dei nuoviAccompagnatori nazionali e dei nuovi Accompagnatori regionali che hannosuperato il corso esame nel 2005.

DESIGNAZIONE CANDIDATINel corso del congresso si provvederà alle votazioni per la designazione dei

Voglia di scalare?Ora c’è la Via degli Aquilotti

AG NALLA SCOPERTA DEL PICCOLO TIBETCampo Imperatore è uno dei postiideali per chi d’inverno è alla ricerca diitinerari da percorrere con le racchetteda neve. Ecco allora l’idea del Gruppogiovanile “P. De Paulis” della Sezionedell’Aquila e della Commissione escur-sionismo di proporre l’11 e 12 feb-braio la manifestazione denominata“Racchette in Gran Sasso”. La localitàLago Racollo dove si svolgerà la mani-festazione ben si presta a questa atti-vità per il susseguirsi di vallette edossi. I partecipanti avranno la possi-bilità di trascorrere in sicurezza e inun’atmosfera simpatica una giornatain alta quota, cogliendo in pieno ilsignificato della frase di FoscoMaraini: “Campo Imperatore potrebbebenissimo essere Tibet. Ricorda lapianura sconfinata di Phari Dzong, a4200 metri. Sulla via tra l’India eLhasa.”. Verranno organizzati una

serie di eventi collaterali quali proiezio-ni di film di montagna, mostra fotogra-fica e concerti che coinvolgerannoanche l’antico borgo di Santo Stefanodi Sessanio. Informazioni sul sitowww.racchettegransasso.it

CORSO PER ISTRUTTORINEVE E VALANGHE La Scuola centrale di alpinismo giova-nile, su mandato della Commissionecentrale e in collaborazione con ilServizio Valanghe Italiano, organizza ilII Corso di formazione per istruttori dineve e valanghe rivolto ai titolati chedovranno operare nei corsi di formazio-ne dei quadri di AG. Due gli appunta-menti: dal 10 al 12 febbraio e dal 10al 12 marzo nella zona di Macugnaga(VB). Il programma prevede lezioni teo-riche, esercitazioni in ambiente e veri-fiche con esami finali. I principali argo-menti sono la formazione, la strutturae le trasformazioni del manto nevoso,

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l 25 e 26 marzo per definire le nuove linee d’indirizzo

o nale ad Anconacandidati da presentare per il rinnovo della CCAG (in scadenza a luglio2006). Hanno titolo all’elettorato attivo e passivo gli AAG e gli ANAG inattività (non sospesi) e gli ANAGE. Chi intendesse candidarsi, se non haprovveduto nel congresso di convegno, dovrà rivolgersi al proprio OTP peravere la scheda di candidatura da presentare prima dell’inizio delle opera-zioni di voto.

ATTIVITÀ COLLATERALISecondo una consuetudine consolidata riproponiamo il concorso fotografi-

co per cui si potranno selezionare per tempo le foto a colori sul tema dell’al-pinismo giovanile. Presso la sede del congresso verranno ricavati spazi espo-sitivi dedicati alle immagini e a una mostra della sezione di Iesi. In questapagina i termini del concorso e la scheda di partecipazione. Per gli accompa-gnatori sono previsti nel pomeriggio di sabato un trekking urbano per il cen-tro di Ancona e la visita dei siti più interessanti della città con guida turisti-ca, nella mattinata di domenica una escursione al Parco del Conero.

QUOTA DI PARTECIPAZIONELa quota è 70 euro, comprensiva di quota di partecipazione, pernottamen-

to, prima colazione più pranzo domenica 26/3 - 16 euro pranzo sabato 25/3 -32 euro cena a base di pesce sabato 25/3 - 37,50 euro pernottamento e primacolazione per venerdi 24.

Il pagamento dovrà avvenire tramite Bonifico Bancario intestato a ClubAlpino Italiano Sez. di Jesi cc n°000000002543 ABI 06055 CAB 21205 CINK con causale: Congresso Nazionale Accompagnatori AG 2006 e l’iscrizionesarà confermata tramite l’invio di copia del pagamento insieme alla schedadi iscrizione, tramite fax al numero 071.9198351.

La CCAG invierà a tutti gli accompagnatori ed agli invitati il depliant dipresentazione del Congresso con i programmi completi e la scheda con lemodalità di iscrizione comunque anticipate in queste pagine. Per qualunqueinformazione potete rivolgervi direttamente all’incaricato GiancarloGiuliani ([email protected]) cell. 348.6935130 o alla CCAG all’indi-rizzo ([email protected]).

Il termine per le iscrizioni è fissato per l’11 marzo.Aldo Scorsoglio

Presidente Commissione Centrale Alpinismo Giovanile

NEWScon particolare riferimento alle rileva-zioni stratigrafiche, la formazione dellevalanghe, le norme di prevenzione e lascelta della traccia, l’autosoccorso. Ilcosto del corso, aperto a 18 accom-pagnatori, tre per ogni convegno, è di280 euro (le iscrizioni si sono chiuseil 20 gennaio). Informazioni possonoessere richieste al direttore dellaSCAG Gian Carlo Berchi (tel010.924393 - [email protected])o al responsabile del corso RenzoSevignani (cell. 349.7567867 - [email protected]

Vittorio De ZordoSegretario Scuola centrale di AG

LOMBARDIA, ATTIVITÀPER UN ANNO La Scuola regionale lombarda diAlpinismo giovanile, su mandato dellaCRLAG, organizza il 4° corso per aiutoaccompagnatori, operatori in grado disvolgere autonomamente le attività.

Rivolto a soci CAI adulti con un mini-mo di 18 anni avrà inizio l’11 marzo.Il prospetto informativo completo dellacedola di adesione può essere scari-cato dal sito internet www.ag-lom.itOltre al corso, verranno organizzatidue aggiornamenti per AAG: il primoriguarderà la neve, nel secondo si par-lerà di geologia e di come propore airagazzi questa materia.Per il 2006 sono previsti moltimomenti di incontro: in aprile week-end nell’Appennino Pavese, 4/6 radu-no regionale, 1-8/7 settimana estivaDolomiti di Brenta, 16-22/7 trekkingAlpi Marittime, 2-3/9 attendamentointersezionale, 15/10 giornata del-l’ambiente dedicata agli alberi. Per gliaccompagnatori: 28/1 incontro ANAG,18/2 Convegno accompagnatori,19/11 gita accompagnatori. Per ogniattività verranno inviate ulteriori infor-mazioni che si possono trovare sulsito www.ag-lom.it

La Commissione centrale alpinismo giovanile indice il 3° con-corso fotografico nazionale sul tema “Immagini dell’alpinismogiovanile”. La partecipazione è gratuita.

Le opere dovranno rappresentare esclusivamente le attività dialpinismo giovanile e quindi contenere immagini di giovani edaccompagnatori in ambiente montano. Saranno escluse dalconcorso immagini fuori tema. Il concorso è aperto a tutti iragazzi e gli accompagnatori dei gruppi giovanili ed è diviso indue sezioni: giovani e accompagnatori.

E’ ammesso l’invio di un massimo di tre stampe a colori chedovranno avere i lati compresi fra un minimo di 18 ed un mas-simo di 30 centimetri. Le foto dovranno riportare sul retro ilnumero progressivo della scheda, nome e cognome dell’autore,età, qualifica, luogo rappresentato e titolo dell’opera. Le operedovranno pervenire entro e non oltre il 20 marzo 2006 alseguente indirizzo: Sezione Club alpino italiano - piazzarepubblica 11/C - C.P. 101 - 60035 Jesi (AN) insieme con ilmodulo di iscrizione allegato. Il giudizio della giuria è inappella-bile ed i componenti la stessa saranno resi noti il giorno dellapremiazione che avverrà ad Ancona il giorno 26 marzo 2006 inoccasione del Congresso nazionale degli Accompagnatori diAlpinismo giovanile del Club alpino italiano.

Le opere non saranno restituite e diventeranno proprietà dellaC.AG che le potrà utilizzare, quando lo ritenesse opportuno, perscopi istituzionali citandone sempre il nome dell’autore. LaCCAG e il CAI declinano ogni responsabilità per lo smarrimentoe/o il danneggiamento delle opere presentate. Nel caso le imma-gini fossero in formato digitale, oltre alle stampe, è gradita copiadei file delle stesse.

Sezione giovani ____________________________________Sezione accompagnatori _____________________________

Nome e cognome __________________________________Via _____________________________________________Città _______________________________CAP _________Telefono _________________________________________Data di nascita_____________________________________Sezione CAI _______________________________________Eventuale qualifica CAI _______________________________

Si autorizza la CCAG ad utilizzare gratuitamente le immagini da me presentate, quan-do lo riterrà opportuno, per scopi istituzionali citandone sempre il nome dell’autore.L’autore dichiara di sollevare la Commissione centrale alpinismo giovanile ed il Clubalpino italiano da qualsiasi responsabilità inerente il soggetto delle immagini.

Data ________Firma _______________________________

Il/la sottoscritto/a ricevuta l’informativa relativa all’utilizzazione dei propri dati perso-nali, ai sensi dell.art. 10 della Legge 675/1996, consento al loro trattamento nellamisura necessaria per il perseguimento degli scopi statutari.

Data __________Firma _____________________________

N Titolo

__1____________________________________________

__2____________________________________________

__3____________________________________________

Immagini dell’alpinismo

giovanile

3° CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

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La proposta ai lettori di partecipare durante l’estate scorsaa un check up delle nostre località alpine segnalandonepregi e difetti non poteva che trasformarsi in una non sem-

pre garbata requisitoria sulle tante cose che non vanno dalmomento che, come si sa, fa notizia prevalentemente ciò che col-pisce in modo negativo, e il nostro “check-alp” è andato così ainnestarsi in un una serie di valutazioni che feriscono gli appas-sionati delle nostre montagne. Non più tardi del-l’ottobre scorso, non è un caso, la Commissioneeuropea ha deciso di procedere contro l’Italia perviolazioni della normativa ambientale. Ebbene, deidieci casi italiani fatti oggetto di provvedimenti bensei riguardano il territorio alpino.

Una precisazione. A malincuore, per ragioni dispazio, è stata compiuta una rigorosa selezione dellerisposte arrivate in redazione (per eventuali scambidi idee e approfondimenti riportiamo gli indirizzi diposta elettronica dei cortesi interlocutori).

Note ben poco liete sulla provincia di Sondriovengono da Ivan Fassin ([email protected]),scrittore e antropologo. Fassin sostiene di poter dis-porre di una lista “lunga decine di pagine sugliobbrobri che si perpetrano in questo territoriodove prevale il turismo invernale-sciistico, doves’investono miliardi (troppi) nel potenziamento distazioni e impianti di risalita e di innevamento, masolo in poche località più fortunate. Dove ci si ostina a costruireimpianti che portano sempre più in alto, magari sui versanti sudo esposti a sud (vedi nella zona del Sasso Nero in Valmalenco, ein Valle dell’Alpe in Valfurva), mentre la neve inesorabilmente,anno dopo anno, diminuisce”. “Ovviamente non siamo ancorariusciti a (farci) fare una strada decente come asse viario princi-pale. Insomma non si è saputo prevedere, non si è saputo proget-tare, e ora siamo probabilmente a una resa dei conti”, aggiungeFassin. Che tuttavia conclude il suo scritto con parole di speran-za.“Devo dire che forse qualcosa comincia a muoversi.Si è riusci-ti a sviluppare (con la Fondazione Bombardieri e con laFondazione Credito Valtellinese) un corso sul paesaggio alpino.Un tema che fino a qualche anno fa, a trattarlo con convinzione,sarebbe sembrato (da noi) un vezzo estetizzante. Ed è stato fre-quentato da moltissimi insegnanti che si spera saranno diffusoriconvinti di una sensibilità più attenta presso le giovani genera-zioni. In un clima mutato, si è sviluppata l’interessante iniziativadi Provinea, che intende far riconoscere nel Patrimonio Unesco ilsingolare paesaggio dei terrazzamenti a vigneto, per salvaguarda-re dall’abbandono e dal declino una risorsa insostituibile, econo-mica non meno che ecologica”.

UN IMMENSO PATRIMONIO DA VALORIZZARE“In Valtellina si è svolto un corso sul turismo sostenibile e

responsabile (promosso dal Cesvip)”, spiega ancora Fassin,“e oraun piccolo manipolo di giovani è pronto a farsi non solo propa-gandista di un’idea, ma fattivo operatore di innovazione nelcampo. Ancora, a cura della Sev (Società EconomicaValtellinese), con ‘Stelline’ del gruppo Creval, ma col contributodi moltissimi attori, è in corso di realizzazione un progetto di rac-cordo e integrazione tra le numerose iniziative di inventario,recupero, valorizzazione della sentieristica escursionistica dellenostre montagne, non senza attenzione al contesto naturale, sto-rico, culturale. Così forse, finalmente, un patrimonio immenso dipercorsi del lavoro, del transito, del contrabbando, per non dire diquella grandiosa opera viaria costruita prima e durante la

Grande guerra soprattutto in Alta valle, sarà sottratta al degradoe all’abbandono per essere reinserita in una attività turistica inforte sviluppo, quale un escursionismo curioso, attento, intelli-gente oltre che sostenibile”.

Non si sottrae all’occhio attento dei nostri lettori un lembo diValtellina tranquillo e un tempo appartato, la meravigliosa ValCodera conosciuta per la totale mancanza di vie di comunicazio-

ne aperte al traffico motorizzato. Luca Astesani([email protected]) della Sezione di Milano annunciadesolato il “massacro” che è stato compiuto in sor-dina con la pista che collega gli abitati diBresciadega e Codera, dove le scavatrici tuttohanno travolto e distrutto. “La soluzione di unateleferica/ telecabina per risolvere i problemi di iso-lamento sembra abbandonata”, osserva Astesani.“Oggi perfino la vecchia teleferica è fuori servizio egli abitanti sono costretti a farsi mandar su gliapprovvigionamenti in elicottero, e io stesso hovisto quanto sia scomoda (e costosa) questa solu-zione per gente in massima parte anziana che deveaspettare l’elicottero alla piazzola e poi portarsitutto fino a casa con zaini, gerle e carriole.Evidentemente chi vuole la scellerata strada hatutto l’interesse a convincere che così non si può piùcontinuare e che la strada ormai è indispensabile”.

Di un’altra malefatta si dice testimone BrunoPapalia ([email protected]) della Sezione di Roma, vice-presidente della Federazione italiana orientamento e sport nellanatura (Fiso). “Uscendo dalla Vallunga, in Val Gardena, ai primidi agosto, ho avuto l’amarissima sorpresa di trovare un cantiereche squarciava i verdi prati prospicienti il Centro di sport inver-nali dei carabinieri, quel luogo dove trascorrono parte dellevacanze estive i presidenti della Repubblica e che tanto caro eraa Pertini. Subito sopra il cantiere, una larga e lunga breccia erastata praticata nel bosco: chiaramente un impianto di risalita. Perchi non lo sapesse, la Vallunga fa parte del Parco Regionale Puez-Odle, ed è rinomata per la sua incontaminata bellezza, oltre cheper la fauna, la flora e il retaggio geologico. E’ frequentata dafamiglie e sportivi, rigorosamente a piedi d’estate, a piedi o congli sci da fondo d’inverno…Vorrei tanto che questo lembo di ValGardena tornasse a essere separata dal resto del tourbillon turi-stico di massa, senza piloni e pulegge cigolanti”.

Non trova parole appropriate Gian Pietro Vanzetti dellaSezione di Aosta per deplorare quanto con la compagna SoniaMonticone ([email protected]) gli è capitato di vedere inValle di Susa. “Da Bardonecchia risaliamo la valle della diga diRochemolles, oltrepassiamo il rifugio Scarfiotti, raggiungiamo ilcolle di Sommellier a tremila metri e l’omonimo ghiacciaio, omeglio, quel che resta… Sede dello sci estivo degli anni ‘60, ora èuno sconforto vedere rottami sparsi dappertutto: travi, pali, bom-bole di gas, tralicci degli impianti, funi dello skilift sparsi su buonaparte del ghiacciaio. Tutto questo a distanza di oltre vent’annidalla chiusura degli impianti”.

Perplessa è invece Raffaella Ossola ([email protected])della Sezione di Varese per un’iniziativa in Alta Val Formazza,che definire stravagante è poco.“Nella zona del lago dei Sabbioniho trovato sul muro esterno del più alto dei rifugi di proprietàdell’associazione Omg un cartello di lavori in corso per il ‘riposi-zionamento dello skilift’ che qualche anno fa veniva utilizzato sulghiacciaio dei Camosci nei pressi del rifugio stesso. Ma che cosaci sta a fare uno skilift a quota 2900 metri, in una zona raggiungi-bile solo a piedi con circa 1100 metri di dislivello, su un ghiacciaio

CHECK-ALP. Prime risposte dei lettori al nostro sondaggio su pregi e difetti de

Alpi, più ombre che luci

Progetti urbanisticiobbrobriosi, discariche

a cielo apertoin paradisi naturali,

invasioni motorizzate,incongrui impianti

sciistici. Il malesseredelle nostre montagne

si palesa più che mai in queste

testimonianze dirette

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che versa in uno stato pietoso, direi prossimo all’estinzione, con lasuperficie costellata di crepacci larghi e profondi? E chi si degne-rà di ripulire i rifiuti che verranno depositati un po’ ovunque aibordi del ghiacciaio?”.

Desolante lo scenario che si è presentato a Pierpaolo Fiorito([email protected]), socio della Sezione di Massa, invacanza sui Monti Alburni (massiccio carsico nella provincia diSalerno compreso nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo diDiano).“Durante l’effettuazione di battute per la ricerca di cavi-tà speleologiche ho riscontrato sovente la presenza di rifiuti, con-sistenti in bottiglie di plastica e vetro, taniche per benzina, fustinidi olio lubrificante, abbandonati qua e là nelle belle faggete.Eppure in vari punti sono posizionati dei cassonetti per la raccol-ta dei rifiuti. Com’è mai possibile? La zona è stupenda e tuttidovrebbero amarla e conservarla”.

LA MALEFICA FRENESIA DEL CEMENTOA San Candido e dintorni Gabriella Uluhogian

([email protected]) ha potuto apprezzare la bellezza dellavalle, la pulizia, l’ordine e il lindore dei prati, la buona segnala-zione dei sentieri. E fin qui tutto bene.“Molto male invece la pro-gressiva cementificazione di un centro bellissimo come era SanCandido, ricco di cultura, che rischia di diventare la succursale diuna delle più squallide località dell’Adriatico: semplicementeluogo di acquisti e di visite mordi e fuggi (anche per i prezzi note-volmente alti).A ciò contribuisce anche la dissennata moltiplica-zione dei condominii-seconde case, talvolta orribili, destinate aessere chiuse molti mesi all’anno”.

A proposito di cementificazione, Marina Nelli ([email protected]) della Sezione di Milano segnala come stia dilagandola frenesia del cemento a Riva Valdobbia nell’alta Valsesia. Unproblema denunciato di recente anche nelle pagine del Sole 24Ore con le seguenti parole:“Scompaiono prati, si tagliano boschi,si mina la montagna per farne cave, si scavano gallerie per capta-re le acque dei torrentelli laterali. In questo scenario di naturamanomessa, fra terrapieni e detriti, è comparso un po’ di tutto: uncampeggio per roulotte e camper, una stalla modello fatta di late-rizio grigio, piccoli e medi condomini in corso d’opera”.

Un “inconveniente” che forse meriterebbe una punta d’indul-genza ha sfavorevolmente colpito nelle Dolomiti AlessandroAmati della Sezione di Milano ([email protected]). “Nellazona Dolomiti di Sesto sia intorno al rifugio Locatelli, sia esoprattutto davanti al rifugio Auronzo ho notato (e come evitar-lo?) la cospicua e invadente presenza di ‘scritte’ realizzate conpietre sui verdi prati. Fermo restando che non si tratta di uninquinamento vero e proprio, lo considero però un ‘inquinamen-to’ sociale, credo dovuto a egocentrismo e desiderio di afferma-zione del proprio io, tipica piaga dei nostri tempi. Questa attività(artistica?) è di notevole impatto sul paesaggio”.

L’ETERNO PROBLEMA DELLE MOTOSLITTESiamo sicuri che il lago di Braies, quella gemma color di giada

incastonata nelle Dolomiti della Val Pusteria, sia sufficientemen-te tutelato? Andrea Bettati ([email protected]) di Parma “trovaun po’ esagerato che in un posto così si possano vedere le barchegirare per il lago con turisti che si tuffano e pescano”. In com-penso Bettati promuove la Val Pusteria dove “l’ospitalità è vera-mente eccellente e i posti sono bellissimi. E un plauso meritano ipercorsi ciclistici: sia la Dobbiaco-Lienz sia la Dobbiaco-Cortinasono splendidi, perfettamente conservati e gestiti”.

Il problema delle motoslitte meriterebbe in questo sondaggiouno spazio a se. Eugenio Mira ([email protected]) dellaSezione di Lecco, direttore del Dipartimento scienze sensorialidell’ Università di Pavia, ci fornisce cortesemente copia di duelettere mandate al presidente della Sel e al sindaco di Moggio. Si

riferiscono a una cinquantina dimotoslitte incontrate lungo lastrada agrosilvopastorale che dapoco prima della Culmine di SanPietro porta alle cascine diMaesimo e quindi ad Artavaggio.Con quale impatto per questoincantevole angolo dellaLombardia è facile immaginare.

E sempre in tema di invasioni motorizzate, ecco quanto ci scri-ve Franco Dragoni ([email protected]), dal 1970 sociodella Sezione di Varese. “Da molto tempo non mettevo piedeall’Alpe di Siusi. E’ stato magnifico ripercorrere vecchi sentieri eritrovare rifugi (peraltro ben tenuti). Una sola, grande amarezza.Appena lasciato il rifugio Antermoia, iniziata la discesa verso laval Duron in prossimità del Pas de Dona, mi sono imbattuto intre motociclisti che se ne andavano a... conquistare la cima delMontel. Mi chiedo: pur ammettendo che la moto può essere con-siderata uno sport, come mai a loro è permesso di salire su sen-tieri in questo caso strettissimi, rovinandone il fondo (le traccelasciate erano ahimè vistosissime!), rompendo un silenzio mera-viglioso e soprattutto costringendo chi cammina a buttarsi lette-ralmente fuori dal sentiero per non essere investito?”.

Per concludere, non si salva dall’incuria generalizzata neancheun monumento naturale come il Campanile di Val Montanaia .Apochi metri dal bivacco Perugini Michele Bertoldini ([email protected]) della Sezione di Venezia si è imbattuto in un deposi-to di rifiuti. “Ho pensato a una discarica programmata ma poi,recuperata subito la ragione, mi sono detto: lattine e vetro hannotempi di decomposizione biblici...Possibile, mi chiedo, che perl’ennesima volta in chi frequenta la montagna prevalga il senso diinciviltà?”. La fotografia che il socio allega e che pubblichiamo èpiù eloquente di ogni commento. �

Una discarica a cieloaperto “programmata” convetro e lattine accanto alcelebre Campanile di ValMontanaia. La foto è statascattata da MicheleBertoldini della Sezione diVenezia del Club alpino.

ti delle località alpine più frequentate

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Cordillera Blanca,sfide nel silenziodi Marco Rolando e Livio Piatta, WorldImages, tel0342.211318,176 pagine, 49 euro.Sono passati trent’an-ni da quando il sacer-dote valtellinese UgoDe Censi, allora cin-quantaduenne, arrivòal cospetto delle più

alte cime del Perù. Colpito dalla miseria deipoveri villaggi della Cordillera Blanca, il mis-sionario salesiano fondò dapprima una scuo-la di intaglio, e poi via via una serie di scuo-le professionali e di servizi per aiutare icampesinos a vivere con dignità nella loroterra. Il tutto grazie al supporto di un ampiomovimento di carità denominato MatoGrosso. Dopo l’ospedale di Chacas, le caseper i bambini di Lima, i canali di irrigazione ele piccole centrali idroelettriche, la costruzio-ne di tre rifugi andini - novità assoluta perquesta regione - e l’istituzione di una scuola

per guide di alta montagna a Marcarà (guida-ta da Giancarlo e Marina Sardini) hannodato un buon impulso allo sviluppo turistico.Il volume, in edizione bilingue italiano-inglesee con una presentazione di De Censi, esplo-ra con dovizia di immagini e con testi pun-tuali storia e geografia della Cordillera, unadelle catene montuose più interessanti delpianeta quanto a paesaggi e biodiversità,con una trentina di cime sopra i 6000 metrie circa trecento oltre i 5000, meta di unalpinismo classico d’alta quota e di unescursionismo che conta sempre più adepti.

Costruire sulle Alpi di Giovanni Simonis, Tararà (www.tarara.it),278 pagine, 50 euro.I temi della costruzione alpina sono affrontatida Simonis, docente al Politecnico di Milano,non tanto nell’ottica della casa, bensì della‘dimora’ in relazione al sistema complessivodel lavoro e della produzione. S’inaugura cosìuna nuova collana dal titolo ‘Dimorare’ che sioccuperà anche di verde e di ambiente urba-no. Il libro esamina le tecniche costruttivealpine storiche arrivando a una conclusione:

al di là della diversità deimateriali e delle tecnolo-gie utilizzate, in tutto l’ar-co alpino si è operato inun sistema linguisticoomogeneo, dove le regolearmoniche risultano lestesse. La forma è il pro-dotto intermedio del pro-cesso creativo, non quellofinale, che è la qualità delterritorio e dell’ambientein cui è inserito. Simonispresenta come archetipinumerose dimore storichein tutte le Alpi, con un ric-chissimo corredo di foto,stampe e disegni.

Zingarando di Franco Giovannini. Stampato in proprio, 127 pagine.Scrittore, giramondo,imprenditore, erede diuna famiglia di albergato-ri trentini, Giovanninidedica questa sua nuovafatica letteraria (evidente-mente riservata ad amicied estimatori) al leccheseLuigino Airoldi, stella diprima grandezza fra iceleberrimi Ragni, “luogo-tenente” e all’occorrenzaautista volontario del

grande Riccardo Cassin, e tuttavia estraneoa qualsiasi autocelebrazione. Giovannini glipresta la sua voce narrante, talvolta un po’stentorea, e racconta una storia che sembraun romanzo, come avverte Mirella Tenderininella presentazione. E certo, da quanto siapprende, la vita l’ha messa parecchio ingioco il timido Luigino sia nelle regioni andi-ne sia in Antartide, partecipando a un’infini-tà di spedizioni. Colmata la lacuna, resoomaggio a questo “ragno” mite e laborioso,resta il dubbio se il suo starsene fuori dallamischia sia frutto di una mentalità un po’snob ovvero di timidezza. Ai posteri comesempre l’ardua sentenza.

La buona neveSemestrale di sci e contorni diretto daRolly Marchi. Rolly Consult s.a.s. tel 02.867568. Distribuzione gratuita.Sul filo della memoria, la bella rivista rievocagli splendori di una classica gara sciistica, la3Tre di Madonna di Campiglio ideata daRolly Marchi. La parte del leone è affidataalla storia dei giochi invernali, “uno slalomdi gioie e sogni lungo 82 anni”.

Sulle vie della sete dei ghiacci e dell’oro di Ardito Desio. Mursia, 432 pagine, 29 euro.Pubblicate per la primavolta nel 1987, queste“avventure straordinariedi un geologo” rappre-sentano nella ricca biblio-grafia dello scienziato diPalmanova l’opera in cuipiù si compendia la suaattività scientifico-esplo-rativa. Quando il libro fudato alle stampe il pro-fessore aveva già labellezza di novant’anni,ma lo spirito era ancoraquello di un trentenne.Morto a 104 anni, Desio infatti hamantenuto fino all’ultimo un’invidiabile viva-cità intellettuale sfoggiando una laboriosità euna tenacia trasmessa alla figlia MariaEmanuela che oggi ne coltiva la memoriaattraverso un’associazione il cui scopo è dipromuovere le esplorazioni scientifiche e lacultura della montagna. Tra i motivi d’inte-resse dell’opera c’è il resoconto delle rico-gnizioni nel Sahara libico, oggi riaperto alturismo, e all’epoca, negli anni Trenta, prodi-go di sorprese: non escluso lo sgorgare diun certo liquido dall’odore inconfondibile acui il regime fascista non diede peso impe-gnato com’era nella costruzione dell’Imperoa suon di baionette.

Trento: autori da premiare cercansi Istituito nel 1971 per il 150° di fondazione dell’Itas

(Istituto Trentino Alto Adige per Assicurazioni) il PremioItas del Libro di montagna, che si assegna in aprile aTrento in occasione del Filmfestival della montagna, vuolericonoscere le opere significative per i valori culturali dellamontagna espressi attraverso la letteratura e la saggisti-ca, e le opere di divulgazione tecnica e scientifica riferiteall’ambiente naturale alpino, all’esplorazione, alla mag-giore conoscenza e protezione di terre e acque, alla pra-tica degli sport della montagna. Al premio, giunto alla 35°edizione, possono partecipare le opere edite dal 1° gen-naio al 31 dicembre 2005. E’ aperto a tutti gli scrittori ita-liani e stranieri viventi (i volumi in altra lingua devonoessere tradotti in italiano). Le opere possono essere pre-sentate sia dall’autore sia dall’editore e dovranno perve-nire all’ITAS MUTUA (via Mantova 67 - 38100 Trento) insette copie entro il 20 marzo. Le opere saranno esami-nate da una giuria composta dal presidente Mario RigoniStern (presidente), Ulderico Bernardi, docente universita-rio e scrittore, Franco Giacomoni, presidente della SAT,Alberto Papuzzi, giornalista e alpinista, Gino Tomasi, scrit-tore e direttore emerito del Museo tridentino di scienzenaturali di Trento, Joseph Zoderer, scrittore, segretariaLuciana Povoli. Il Cardo d’oro (5.200 euro) andrà a operedi carattere letterario che coinvolgano il lettore nel mondosconfinato della montagna. Due i Cardi d’argento dell’im-porto di 2600 euro ciascuno: uno dedicato alla memoriadi Eugenio Turri e riservato a opere nell’area specificadella saggistica, comunque ambientata alla vita di mon-tagna, l’altro riservato a opere che rivelino novità e inte-resse nel campo dell’esplorazione dell’ambiente monta-no, esteso a opere di carattere tecnico/alpinistico com-presi gli sport della montagna. Info: tel 0461.891711.

Premio Itas�

Le montagne di padre Ugo

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VETRINA. Leggere, sfogliare, guardare: le novità del mese

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Dossier montagna 05/06Guida professionale delle areeturistiche. Direttore NicolettaZardini. ComunicazioneStampaSrl, Como (tel 031.536426 -www.dossiermontagna.it)I comprensori turistici e le skia-rea della montagna italianasono passate in rassegna con una dovi-zia di particolari che non trova riscontro inaltre pubblicazioni specializzate. Di ognicomprensorio si dà notizia in merito a ricetti-vità, strutture estive, attività estive e inver-nali organizzate, eventi ricorrenti, bollettinoneve, sci alpino e sci nordico, scuole di sci.La pubblicazione offre sicure informazionianche su eventi internazionali degli sportinvernali, uomini e organizzazioni del com-parto montano, marchi degli articoli sportivi.

Solitari. Storie di alpinisti e speleologidi Fabio Palma. Versante Sud (tel 02.7490163 fax [email protected] -http://www.versantesud.it), 270 pagine, 16,50 euro.Una rassegna di protagonisti di solitarieestreme viene qui accompagnata con intro-duzioni fuori schema. Come informano lenote di copertina, il libro è insieme affre-sco storico e apologia del rischio, documen-to fondamentale e raccolta di sensazioni,analisi tecnica e digressione introspettiva.La rassegna riguarda Alain Robert, PietroDal Pra, Henry Barber, Maurizio Giordani,Slavko Sveticic, Derek Hersey, EricEscoffier, Jim Beyer, Peter Croft, BenHeason, Pierre Beghin, Matteo Rivadossi,Giovanni Badino, Lionel Daudet, Alex Huber,Valeri Babanov, Marco Anghileri, GiovanniMassari, Jason “Singer” Smith, Manolo,Yasushi Yamanoi, Ueli Steck, Tomaz Humar,Steve House, Ermanno Salvaterra, EmilioPrevitali.

L’occhio del falco di Franco Brevini e Jacopo Merizzi. Casa editrice Stefanoni (Lecco), 240 pagine e oltre, prezzo non indicato.In volo sulle Alpi con un ultraleggero di soli280 chili pilotato da Renato Antonioli e unapparecchio fotografico Noblex 6x 12, chealtro poteva fare Jacopo Merizzi se nonscattare un’infinità di immagini eccezionali?Il risultato è questo volume di grande for-mato con testi di Franco Brevini, in cui leAlpi che tutti abbiamo nel cuore sono vistecon occhio nuovo, capace di scrutare oltrele creste o giù negli abissi più insondabili.Un’occasione unica per riscoprire in partico-lare i giganti di ghiaccio (Gran Paradiso,Monte Bianco, Jungfrau, Monte Rosa, ecc.),

penetrare nel cuoredelle Alpi (Masino,Disgrazia, Bernina,ecc.), elevarsi sullepareti delle Dolomitiscoprendo anche isegreti del Catinaccio,delle Tofane, dellaCivetta e di molte altre

vette dei Monti Pallidi. Particolare importan-te: i “falchi” Antonioli e Merizzi sono statipromossi a “team dell’aria” della rivistaMeridiani Montagne nelle cui pagine patinatele immagini scattate dal-l’ultraleggero vengonoulteriormente valorizzate.

Grotte di cielo A cura di G. Badino, A. De Vico, L. Piccini.La Venta, Treviso, tel e fax 0422.320981www.laventa.itUn affascinante viaggionel cuore dei ghiacciaicorredato da una seriedi splendide immaginiin bicromia è quantopropongono gli amici

dell’Associazione Geografica LaVenta, unteam italiano di cui fanno parte esploratoriargentini, messicani e statunitensi chehanno in comune la passione per il mondosotterraneo e le acque. Il libro racconta la complessa struttura inter-na dei ghiacciai le cui grotte, mutevoli comenuvole, sono di una bellezza straordinaria,abissi scavati in un lembo di cielo. Nella pre-fazione il meteorologo Luca Mercalli presen-ta questo frammento mutevole ed effimerodell’universo e nella sua prosa l’aspettoscientifico dell’argomento viene presto

sopraffatto dalla poesia.

Atlante degli uccelli nidificanti e svernanti in provincia di Trento a cura di Paolo Pedrini,Michele Caldonazzi & Sandro Zanghellini.Museo Tridentino di Scienze Naturali, 692 pagine a colori, edizione cartonata 35 euro, brossura 28 euro.

La pubblicazione, parte del ProgettoBiodiversità grazie al finanziamento delFondo per la Ricerca della ProvinciaAutonoma di Trento, riporta i dati di sintesisu 192 specie dell’avifauna del Trentino,censite tra il 1986 e il 2003. Dotato di unricco apparato iconografico (più di 200 dise-gni in bianco e nero e tavole a colori), ilvolume comprende una prima sezione cheanalizza la storia dell’ornitologia trentina edescrive i cambiamenti delle caratteristicheambientali nell’area di studio nell’ultimosecolo; una parte centrale con le schedededicate alle specie censite (ogni scheda,corredata da un disegno identificativo, forni-sce una sintesi delle conoscenze ad oggidisponibili sulla distribuzione di ciascunaspecie), con notizie storiche quale utile con-fronto fra presente e passato per megliocomprendere i fattori che determinano lapresenza e il trend delle popolazioni locali,seguite da elenchi commentati relativi alleentità estinte, a quelle accidentali e a quel-le alloctone di recente comparsa inTrentino. La terza parte affronta l’analisidei fattori che influiscono sulla ricchezza di

specie e permettono di individuare le areedi maggior biodiversità della provincia ealla fine, quale strumento di sintesi, laLista Rossa che evidenzia le speciemaggiormente bisognose di tutela. Perinformazioni: Claudia Marcolini ([email protected]; tel 0461.270309; fax

0461.233830). �

Un manualetto per scendere in pistaAccompagnato da un esauriente Cd

rom, “Neve sicura” è un manualettodella Fondazione Italiana per leMontagne dedicato ai ragazzi che affron-tano le piste di sci. Un’iniziativa per pro-muovere, come spiega il ministro EnricoLa Loggia in un risvolto di copertina,“quelle conoscenze che consentano atutti di muoversi con serenità nei diversiscenari e nelle diverse realtà dellaneve”. Gli aspetti più significativi dellalegge 363 del 24 dicembre 2003 vengo-no illustrati con una serie di vignette disicuro effetto. L’iniziativa è patrocinatadalla Presidenza del Consiglio deiMinistri, dal Ministro per gli AffariRegionali con delega per la Montagna,dal Ministro per la Salute e dal Ministrodella PubblicaIstruzione.

Neve sicura�

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PUBBLICAZIONI. Le celebrazioni della storica scalata alla “montagna degli i t

Accertato, come osserva il presi-dente generale del CAI nella suarelazione annuale (vedi box), che

il cinquantenario del K2 si è chiuso traluci e ombre portando con se strascichi dipolemiche e ripensamenti, sicuramentepositivo è il bilancio dell’evento sotto ilprofilo della comunicazione. Le celebra-zioni sono state l’occasione per affronta-re e sviluppare nelle pagine della stampasociale una miriade di argomenti legatialla storia dell’alpinismo, alle odierne pro-blematiche ambientali in terre un tempoconsiderate remote, alle modalità peraffrontare i grandi trekking. In particola-re, il notiziario che state leggendo haaggiornato mese per mese i lettori su ogniaspetto delle celebrazioni e sul progettodel CAI “K2. Dalla conquista alla cono-scenza”. Un centinaio di pagine insiemecon un fascicolo speciale (supplementodel numero 6/04) sono state dedicateall’evento. Quattro le copertine sul K2: inmarzo, giugno (edizione speciale), luglio eottobre 2004. A ciò va aggiunto il testodell’ampia e approfondita relazionedenominata “Il Consiglio centrale ai tresaggi per il giudizio storico sul K2 (1954-2004)”, di cui è possibile prendere visionenella sua integrità sul portale del ClubAlpino Italiano (www.cai.it) cliccando su“ricostruzione storica”, indi sul tasto “sca-ricare”. Ecco in sintesi l’ideale scalata chela redazione ha potuto realizzare grazie aicontributi di tanti amici, tra i quali in pri-mis Bruno Bozzetto, maestro del cinemadi animazione, alla cui magica matita sidevono il logo e la cartolina ufficiale delprogetto.

OTTOBRE 2003Ritorno al K2: dalla conquista alla cono-

scenza. Programma e modalità di parteci-

pazione al trekking del CAI (pagine19,20,21,22,23)

DICEMBRE 2003Con il CAI al K2: le procedure, i gruppi,

le date (p. 6)

GENNAIO 200452° Filmfestival, in vetrina il K2 (p. 23)-

K2, il “sogno vissuto” di Fantin di ItaloZandonella Callegher (p. 26).

FEBBRAIO 2004Letture: Nel nome del K2, di Enrico

Sturani (p. 10).

MARZO 2004K2, il grande progetto (p. 4) - Un trek-

king a impatto zero (p 5) - I consigli delmedico (p. 6) - Libri, mostre eventi (p. 7) -Il K2 e il Club Arc Alpin (p. 8)- Il K2 alFilmfestival (p. 9).

APRILE 2004Il Consiglio centrale ai tre saggi per un

giudizio storico sul K2 (1954-2004) (p. 12)- Celebrazioni in anteprima; a) si riaccen-de la corsa alla vetta, b) il K2 all’ombradella Madonnina, c) sulle Ande in ricordodi Desio, d) le mostre, le retrospettive, e)la lezione di Vittorio Sella (p. 14) - Lenuove ricerche ad alta quota impegnanocinquanta studiosi, di Claudio Smiraglia(p. 15) - Analisi delle storiche immaginirealizzate in vetta da Compagnoni nel1954, di Pierre Simoni (p. 24) -Filmfestival 2004: sullo schermo e dal vivotutti gli uomini del K2 (p. 23).

MAGGIO 2004Pakistan 2004: un’intensa attività di

ricerca e valutazione ambientale accom-pagna il trekking promosso dal CAI (p. 4)- “La festa al K2” (p. 4) - Sulle Ande orac’è il Cerro Desio (p. 5)

Il K2 sugli schermi del Filmfestival: gen-ziane e vecchie piccozze (p. 6)- Trentoriunisce i rivali di ieri (p. 7) - Torino: sceneda una spedizione (p. 8).

GIUGNO 2004La relazione dei tre saggi sulla conquista

del ‘54 (p. 2) - Cronaca del 52°Filmfestival: Messner a Trento richiude leferite (p. 4) - Alpinisti, esploratori e spie:una mostra a cura di Bizzaro e Mantovani(p. 6) - Torino, una storia italiana al Museo

della Montagna “Duca degli Abruzzi” (p.7) - Freschi di stampa: il libro ufficiale delK2 (p. 18) - “Che tempo che fa” sul K2, diLuca Mercalli (p. 26).

EDIZIONE SPECIALE (GIUGNO 2004)

1954, la conquista (p. 4) - 2004, la cono-scenza (p. 6) - L’organizzazione del trek-king: intervista a Beppe Tenti (p. 7) - IlCAI per il Baltoro (p. 8) - Il Vademecumambientale (p. 9) - Un’occasione prezio-sa, di Roberto Formigoni (p. 11) -L’assistenza medica al Campo Base, diOriana Pecchio (p. 12) - Il programmaMountain Fitness (p. 13) - La mostra alMuseo della Montagna e il restauro delfilm “Italia K2”, di Bruno Delisi (p. 15) -Cinquant’anni in vetta, di GilbertoMerlante (p.18) - La conquista vista daBozzetto (p. 20) - Cassin e Desio, dueuomini in avanscoperta (p. 22) -L’impegno degli accademici, diCorradino Rabbi (p. 24) - Al K2 con leguide alpine, di Alberto Bianchi (p. 25) -Com’eravamo nel ‘54 (p. 26) - IlSoccorso alpino nella cordata vincente(p. 25) - La relazione del capospedizio-ne, di Maria Emanuela Desio (p. 26) - Illibro ufficiale del K2 (p. 27) - Sette amicidella montagna ricordano quei giornigrandi, di Gabriele Bianchi, Vera CeniniLusardi, Maria Emanuela Desio, RollyMarchi, Piero Nava, Carlo AlbertoPinelli, Mario Rigoni Stern (p. 30) -Camminiamo slow per una nuova cono-scenza del mondo, di Pier GiorgioOliveti (p. 32).

LUGLIO 2004 Torino, la mostra sulla conquista: foto-

cronaca dell’inaugurazione (p. 8) - Il CAInel 1954 e oggi (p. 8) - Tentativi, vittorie esconfitte dal 1856 a oggi, di GilbertoMerlante (CISDAE) (p.10) - Dossier: ilCAI per la Grande montagna (pagine 11-13) - Tante occasioni per i filatelici (p. 12).

AGOSTO 2004La revisione storica dei tre saggi appro-

vata dal Consiglio centrale (p. 4) -L’annullo speciale e il francobollo com-memorativo (p. 4) - Un consigliere cen-trale tra conquista e conoscenza (p. 5) -Quel 31 luglio io c’ero, di Spiro DallaPorta Xydias, Corradino Rabbi, ItaloZandonella Callegher (p. 6) - Verso il K2

I giorni grandi del K2 in 100 pagine e oltre

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gli i tal iani” e la stampa periodica del Club Alpino Ital iano

(p. 6) - Battesimo a Skardu per il “MuseoItalia K2” (p. 7).

SETTEMBRE 2004K2, cronache di un’estate da leoni (p. 8)

- Tutti i libri dedicati al K2 (p. 9) -Pakistan: il Club Alpino Italiano alGolden Jubilee (p.10).

OTTOBRE 2004K2, lettere alla redazione (p. 4) - La vit-

toria degli uomini, la sconfitta degli eroi,di Francesco Carrer (p. 4) - K2. Reporta-ge fotografico di Kurt Diemberger (p. 8) -K2. L’immensa tendopoli, di Oriana Pec-chio (p.9) - K2. Il ritorno degli eroi (p. 10).

NOVEMBRE 2004Museo tricolore in Pakistan (p. 6) -

Bilancio della spedizione commemorati-va (p. 18) - Quella “zelante” copertina (p.19).

DICEMBRE 2004Passata la festa, la situazione del

Baltoro (p. 14).

GENNAIO 2005La scalata infinita della conoscenza

vista da Bruno Bozzetto (p. 3) - Come èstato attuato il progetto ambientale, diAlberto Ghedina (p. 4) - Nel portalewww.cai.it la relazione integrale dei tresaggi (p. 9).

FEBBRAIO 2005La conquista del K2 celebrata in varie

sezioni del CAI (p.31).

MARZO 2005Sacile, un prestigioso sigillo (p. 25) -

Concordia in famiglia (p. 39)

APRILE 2005Dimensione ecologica del trekking al

K2, di Riccardo Beltramo (Università diTorino) (p. 18, 19).

MAGGIO 2005Belluno festeggia Lino Lacedelli

“Cavaliere di Gran Croce” nel corso diuna serata celebrativa condotta da ItaloZandonella Callegher (p. 18)

AGOSTO 2005Check up medico al K2: l’insonnia è

stata il grande nemico di trekker e alpini-sti (p. 16). �

“No ai dogmatismi”�

Il cinquantenario nella relazione del presidente del Club alpino

“Il cinquantenario del K2 si è chiusotra luci e ombre”, è il pensiero del pre-sidente generale del CAI AnnibaleSalsa espresso nella relazione annua-le pubblicata nel fascicolo “Rapportosull’attività dell’anno 2004”.

“L’occasione celebrativa per ricorda-re una vittoria morale - prima ancorache tecnico-scientifica - dell’alpinismoitaliano, ha portato con sé strascichidi polemiche e di ripensamenti. Laconquista del K2 appartiene ormaialla Storia e non più alla cronaca e -come tale - deve essere trattata. Ognifatto storico richiede la necessariadistanza critica rispetto a letture emo-tive e a enfatizzazioni retoriche.

“Tale è lo spirito con cui il CAI hainteso rivisitare criticamente (nonpolemicamente) l’evento, affidandoalla critica teorica l’interpretazione difatti che nell’attuale contesto socio-cuturale in continua evoluzione hannocatturato l’opinione pubblica attraver-so l’immediatezza comunicazionaledei media. La verità storica è infattiuna verità relativa che non pretendedi essere definitiva e dogmatica”.

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Nell’ambito dell’attività culturaledel Club Alpino Italiano, cheidentifica le proprie strutture

ricettive in quota quali “presidi culturalinel territorio”, visto il notevole interessesuscitato dai convegni organizzati nelcorso del 2005 al rifugio Carrara (AlpiApuane) sul tema “Gli antichi Liguriapuani” e al rifugio A. Sebastiani alTerminillo su “Turismo religioso e storiconell’Appennino centrale”, la Commis-sione centrale rifugi e opere alpine inten-de organizzare e promuovere nel corsodel 2006 una nuova serie di giornate cul-turali con il patrocinio ed il sostegnodella Presidenza generale, il supportotecnico progettuale di Piergiorgio Re-petto e Vinicio Vatteroni e la collabora-zione di eventuali altre commissioni siacentrali sia periferiche e gruppi di lavoroche potranno essere coinvolti in merito

alle loro specifiche competenze riguardole tematiche che verranno trattate, comegià avvenuto nei precedenti convegni.

Ecco una prima serie di iniziative sullequali verranno offerti prossimamentemaggiori dettagli in queste pagine.1) “Storia e tradizioni della Valtellina e

della Valcamonica”, convegno da svol-gersi al rifugio Valtellina all’Aprica(Sondrio) in data da definire con la col-laborazione del Comitato scientifico edel Gruppo di lavoro “Terre Alte”.

2) “Etica dell’alpinismo e filosofia dellamontagna” al rifugio Pordenone in ValMontanaia in data da definire con la col-laborazione della Commissione centraleper le pubblicazioni, il Club alpino acca-demico italiano, il Gruppo italiano scrit-tori di montagna (GISM), la partecipa-zione di Spiro Dalla Porta Xydias e delprofessor Francesco Tomatis, filosofo,

autore di “Filosofia della montagna”(Tascabili Bompiani, 2005).

3) “Storia e tradizioni valdostane” al rifu-gio Monte Bianco in Val Veny in data dadefinire con la collaborazione delComitato scientifico e del Gruppo dilavoro “Terre Alte”.

4) “Montagnaterapia” presso il Centro diformazione per la montagna “BrunoCrepaz” al passo Pordoi in data da defi-nire con la collaborazione della Com-missione medica e del Coordinamentonazionale dei gruppi di lavoro per lamontagnaterapia.Nei rifugi citati verranno presentati e

offerti ai partecipanti, nella pausa pranzo,esclusivamente prodotti tipici locali.

Vinicio VatteroniCoordinatore centrale per le attività

culturali nei rifugi - CommissioneCentrale Rifugi e Opere Alpine

RIFUGI & BIVACCHI. Nuove giornate sulla storia e le tradizioni delle nostre va lla

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Tradizionale o “spaziale”?La Fondazione Courmayeur

ha scelto nel 2005 i rifugicome tema di riflessione

per il suo annuale convegnosull’architettura alpina. Il ter-mine “rifugio” è stato intesoin senso lato, in modo dasuscitare la riflessione anchesui suoi significati etico-socia-li, storici, poetici ed artistici;non a caso sono stati offertia una platea molto attenta diesperti, docenti, studenti ealpinisti anche dei branimusicali eseguiti dal piani-sta Roberto Bassa, ispiratidal sentimento del rifugiocome luogo di meditazione.

Sullo stesso piano essenzial-mente spirituale, gli architetti Oreglia d’Isola e Momo hanno illu-strato due monasteri in area alpina da essi realizzati, e MonicaMattei ha presentato testimonianze religiose popolari dei montidella Val Vigezzo. Del resto già l’architetto Nebbia, presidentedell’Osservatorio sul sistema montagna della Fondazione, nel-l’introduzione aveva spaziato su tutte le possibili accezioni del ter-mine “rifugio”, citando in ultimo anche i rifugi dell’anima. Così,non poteva mancare nella relazione di Luca Moretto un richiamoal rifugio dello Schafberg, che fu l’ultima dimora di Segantini.Particolarmente suggestivo l’intervento di Enrico Camanni che haparlato da storico dell’alpinismo fornendo una interpretazionenuova della figura di Paccard, come colui che per primo bivaccòin quota sul Monte Bianco; così egli “sconfisse la notte” cheperaltro continuò a terrorizzare anche le più forti guide; finché lanotte venne definitivamente esorcizzata dai primi rudimentali

rifugi. Il convegno, che si è svolto sotto la presidenza di LodovicoPasserin d’Entrèves e la regia di Nebbia il 22 ottobre nel sugge-stivo edificio polifunzionale di Gran Place presso Aosta, ha toc-cato nella seconda parte aspetti più prettamente tecnico-costrut-tivi in ambito internazionale.

Si sono potuti vedere casi di realizzazioni moderne di rifugi alpi-ni in Francia e Svizzera, a cura di Bruno Lugaz, Jean-FrançoisLyon-Caen, Michel Troillet e Luca Ortelli; rispetto alle progettazio-ni ed esecuzioni contemporanee presentate dai nostri EnricoGiacopelli, Giorgio Rossi e Vasco Marzin, i rifugi transalpini sonoapparsi più svincolati dalle tradizioni locali e proiettati verso unfuturo altamente tecnologizzato; in questa prospettiva, nellaquale l’impiego generalizzato di pannelli solari incorporati nei pro-spetti esterni giustifica l’uso di forme navali o spaziali e di rive-stimenti metallici, è sembrato che l’inserimento nell’ambientealpino venga alquanto forzato.

L’architetto Bolzoni ha compiuto una carrellata sulle realizzazio-ni alpine dei maggiori progettisti italiani, da Sottsass a Cereghini,da Fiocchi ad Albini, da Gio Ponti a Portaluppi. Si è poi ascoltatauna relazione di Riccardo Beltramo sull’Osservatorio per lagestione e le tecnologie eco-efficienti dei rifugi, in cui si inquadraanche il progetto del CAI “Energia 2000”. Cecilia Avogadro, dot-toranda al Poli di Milano, ha indagato sulla ottimizzazione deglispazi interni ai rifugi in vista di un guadagno in fatto di accoglien-za e godibilità; infine Lorenzo Revojera ha esposto, con il sussi-dio di immagini di rifugi e bivacchi e in termini storico-descrittivi,l’impareggiabile esperienza del Club Alpino Italiano in fatto di rea-lizzazione e gestione di strutture per alpinisti.

Il convegno si è concluso con la proiezione di un documentariostorico sulla costruzione del complesso idroelettrico del Lucendrosopra Airolo (1947-1949) presentato da Jacques Gublerdell’Università di Mendrisio come omaggio al lavoro della gente dimontagna. Hanno portato il saluto delle autorità gli assessoriregionali Alberto Cerise ed Ennio Pastoret. (l.r.)

La cultura prende quota

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Ho letto con interesse i due interventi, uno redazionalepubblicato sul numero di novembre (Pro o contro losponsor per le nostre strutture?”, pag. 14) e l’altro del

presidente SAT Franco Giacomoni in dicembre, sui pressantiproblemi posti dalla necessità di reperire i fondi necessari perfinanziare i lavori di manutenzione e di ristrutturazione dei nostririfugi. Mi fa piacere che si sia aperto un dibattito e che sia con-dotto con grande spirito di collaborazione. Solo così potremosperare di trovare delle soluzioni. Mi permetto ora di aggiungerealcune considerazioni a quanto già detto su questo argomento.

La legge istitutiva del nostro Sodalizio, quale Ente pubblico (L.26 gennaio 1963) dopo avere disposto all’art. 1 che il CentroAlpinistico Italiano torna ad assumere la denominazione di“Club Alpino Italiano” prevede immediatamente dopo, all’art. 2,che “il Club alpino provvede, nell’ambito delle facoltà statutarie,a mantenere in efficienza, in conformità alle disposizioni vigenti,il complesso dei rifugi ad esso appartenenti...”.

E’ vero che se ci si limita a una interpretazione letterale si puòsostenere che tale obbligo vale per i rifugi della Sede centrale enon per quelli di proprietà delle sezioni, tuttavia non mi sentireidi escludere che la norma, anche ammettendo che tale distinzio-ne fosse nella volontà del legislatore, non possa creare un obbli-go morale del CAI Centrale a contribuire alla salvaguardia deirifugi delle sezioni.

Il punto è come. Giacomoni su questo aspetto è stato chiaro: ilCAI centrale deve recuperare risorse (finanziarie e professiona-li) da destinare in modo selettivo ai rifugi. E le risorse vannoreperite anche all’esterno del Sodalizio, sollecitando l’interventodegli enti pubblici.

Come non essere d’accordo? Si tratta tuttavia di una strada dif-ficile da percorrere perché richiede un aumento di efficienzainterna che generi consistenti risparmi di spesa da riallocare airifugi; richiede l’emergere di professionalità (volontarie?) checollaborino con le sezioni; richiede che venga rinegoziato il con-tributo dello Stato previsto all’art. 5 della legge istitutiva; richie-de soprattutto che vengano individuati interlocutori in grado dipromuovere, a vari livelli istituzionali, una normativa che ricono-sca il ruolo sociale dei rifugi e garantisca risorse certe. Richiede,in sintesi, un adeguato sforzo interno accompagnato da una note-vole capacità di muoversi all’esterno.

Il nostro Sodalizio è in grado di realizzare tutto ciò, in tempi neiquali le difficoltà finanziarie in cui si dibatte il Paese sono sottogli occhi di tutti? Sarebbe ingeneroso escluderlo a priori, certonon è semplice e occorre una forte volontà politica interna. E’compito e impegno di tutti noi soci fare in modo che questavolontà emerga e la strada sopra delineata, lunga e piena di osta-coli, possa essere imboccata il più presto possibile.

Nel frattempo si pone il problema di sopravvivere, salvaguar-dando l’efficienza e la qualità dei nostri rifugi. Per fare ciò è benepercorrere più strade, perché nessuna di quelle possibili è da solain grado di risolvere tutti i problemi. Ne indico alcune, sulla basedella esperienza della mia sezione, non senza premettere che inLombardia la Regione nel 2005 ha di fatto sospeso i finanzia-menti ai rifugi previsti dalla LR 26/02. In attesa di tempi miglio-ri occorre rimboccarsi le maniche e fare di necessità virtù.

Una strada possibile, anche se non perseguibile routinariamen-te, è quella di richiedere ai soci di contribuire, sottoscrivendo unao più quote minime, al finanziamento di un fondo infruttifero aobiettivo predeterminato. Nel nostro caso si tratta di un prestitoa termine finalizzato al completamento della ristrutturazione delrifugio Bonacossa, in Valmasino. I lavori erano stati sospesi nel2001 e se non fossero stati completati l’anno scorso era a rischio

la riapertura nel 2006. Una situazioneeccezionale, alla quale occorrevarispondere con uno strumento ecce-zionale: e i soci di Milano hannorisposto al di là delle aspettative, con-sentendo di concludere i lavori e diusufruire così anche del finanziamen-to del Credito Sportivo,che viene ero-gato solo a opere terminate.

Un’altra strada che abbiamo perse-guito è stata quella delle sponsorizza-zioni. Intendiamoci, niente di trascen-dentale, non abbiamo certo intenzio-ne di tradire la nostra storia e lanostra identità.Semplicemente abbia-mo identificato dei casi nei qualipotesse esistere una coincidenza di interessi tra la sezione e unpossibile sponsor. Interventi limitati, per i quali fosse possibiledefinire con trasparenza i reciproci rapporti e nei quali la contro-partita per lo sponsor fosse chiaramente definita.

Quest’anno abbiamo realizzato due interventi urgenti grazie adaltrettante sponsorizzazioni.

Il primo ha riguardato la bonifica ambientale del terreno circo-stante il rifugio Pizzini Frattola in Valfurva, con rimozione dellavecchia e ormai cadente Capanna Zeledria. Per questa iniziativaera stato a suo tempo concesso un contributo regionale, non suf-ficiente però, e la sezione non aveva i mezzi per completare l’o-pera. Grazie al contributo della Azienda Energetica Municipaledi Milano (AEM) con un importo analogo a quello dellaRegione, è stato possibile realizzare l’opera. Il ritorno per l’AEMè essenzialmente in termini di immagine, avendo l’AEM chiestocome contropartita solo l’apposizione di una piccola targa.

Il secondo intervento ha riguardato il rifugio Ponti in Valmasino,da tempo bisognoso di cure. In particolare, a causa degli agentiatmosferici, l’intonaco esterno dei muri perimetrali si stava sbri-ciolando con grave rischio di rapido e generale degrado.

Ben volentieri abbiamo quindi accettato l’offerta del GruppoZecca di Cosio Valtellino, produttore oltre che di prefabbricatianche di materiale speciale per l’edilizia, che ci ha proposto dieffettuare a sue spese un intervento tecnologicamente avanzatoapplicando sui muri più esposti lastre di materiale isolante consuperficie altamente resistente agli agenti atmosferici.

L’opera, ottimamente riuscita, consente al rifugio Ponti disopravvivere continuando, si spera ancora a lungo, ad accoglieregli alpinisti che si apprestano a salire il Disgrazia e gli escursioni-sti impegnati sul Sentiero Roma. Anche in questo caso la con-tropartita per il Gruppo Zecca è chiara: dimostrare la bontà deipropri materiali segnalandosi in luogo con una piccola targa econ comunicazioni su riviste specializzate.

Infine consentitemi di dire che esiste ancora un’altra possibili-tà: il Fondo di solidarietà per i rifugi, direttamente gestito dallaSede centrale e finanziato dal contributo dei soci, in attesa che siconcluda con successo il lungo percorso che ci dovrebbe consen-tire finanziamenti pubblici adeguati e certi. Non bisogna aspet-tarsi miracoli da questo fondo, né che crei disaffezione tra i soci;il finanziamento iniziale può essere minimo, quasi simbolico, puòanche essere limitato ai soci ordinari. Si tratta però di dare unsegnale, il segnale che il nostro Sodalizio tutto (non parlo dellasola Sede centrale) ha a cuore il futuro dei rifugi. Perché senzarifugi è a rischio il futuro stesso dell’alpinismo.

Carlo LucioniPresidente Sezione di Milano

va llate e su altri temi di attualità annunciate dalla Commissione centrale

Se lo sponsor non basta

17Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006 •

“Per salvaguardarel’efficienza e la

qualità dei nostririfugi è bene

percorrere piùstrade, perché

nessuna di quellepossibili è da sola in

grado di risolveretutti i problemi”,

spiega il presidentedella Sezione

di Milano del CAI

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MEDICI DI MONTAGNA. Corso avanzato a l Laborato r io P i ramide

18 • Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006

Realizzato dall’Università diPadova nell’ambito del progettoEv-K2-CNR Ricerche scientifiche

e tecnologiche in Himalaya e Karakorum,in collaborazione con la Royal NepalAcademy of Science and Technology(RONAST), come previsto dalMemorandum of Understanding tra ilRegno del Nepal e il Governo dellaRepubblica Italiana e grazie al contributodel Consiglio nazionale delle ricerche edel Ministero degli affari esteri, si è svoltodal 14/10 al 1/11 il primo corso avanzatodi perfezionamento in medicina di mon-tagna, cui hanno preso parte 4 docenti, 16allievi medici italiani, 3 medici nepalesi edue frequentatori.

Il corso, diretto da Corrado Angelini, hacompreso dieci ore di lezioni teoriche acura dello stesso Angelini, Annalisa Cogoe Andrea Ponchia su acclimatamento,adattamento e patologie da alta quota, euna serie di lezioni itineranti sull’organiz-zazione di una spedizione a cura diOthmar Prinoth e di Ponchia. Dopo lelezioni a Kathmandu un trekking ha con-dotto allievi e docenti da Lukla allaPiramide Ev-K2-CNR lungo la valle delKhumbu, con lezioni nei lodge lungo ilcammino, a Namche Bazar e Tyangboche,e visita dell’ospedale di Khunde e dellaclinica dell’Hymalayan RescueAssociation a Pheriche.

Durante i quattro giorni alla Piramidesono state rilevate le costanti fisiopatolo-giche dei partecipanti, lo score AMS

secondo il Consensus di Lake Louise evarie altre informazioni, con esercitazionicon il Gamow bag per l’assicurazione el’arrampicata e ascensione al Kala Pattar(5545 m).

In un’atmosfera amichevole e rilassantei partecipanti hanno potuto fruire di espe-rienze didattiche, scientifiche e sociali diottimo livello,mentre le buone condizionimeteo hanno permesso di ammirare laricca flora della valle del Khundu e lecime dell’Everest, del Nuptse e dell’AmaDablam. Nessun inconveniente di rilievo

nei 17 giorni di andata e ritorno dallaPiramide.Appuntamento a Bressanone

Il 13° Corso di perfezionamento inmedicina di montagna organizzatodall’Università di Padova (Facoltà dimedicina e chirurgia) si svolgerà per laparte teorica dal 20 al 25 febbraio aBressanone sotto la direzione del profes-sor Corrado Angelini (tel 049.8213610),segreteria organizzativa dottor AndreaPonchia, tel 049.8212321). Sono previsteuscite con i tecnici del Soccorso alpino.

Camici bianchi in Himalaya

Venticinque candeline, un compleanno d’eccellenza peril Parco Naturale delle Alpi Marittime e il ParcNational du Mercantour, accomunati dalle straordina-

rie peculiarità naturalistiche dei loro territori, dove la presenzamillenaria dell’uomo è testimoniata da un imponente comples-so monumentale rappresentato dalle trentamila incisioni rupe-stri della Valle delle Meraviglie nel versante francese, e da quel-le del Vej del Bouc in territorio italiano. Storia più recente efino ai giorni nostri, invece, è quella che prende origine dallavisita di re Vittorio Emanuele II in Val Gesso, cui seguirà l’isti-tuzione della Riserva Reale di caccia nel 1857.

In quasi 100.000 ettari, di cui 70.000 in territorio francese e28.000 in quello italiano, convivono dunque secoli di storiaumana e una considerevole quantità di specie animali e botani-che, queste ultime stimate in circa 2.500 esemplari.

Gli enti di gestione delle due aree protette intrattengono sindall’istituzione rapporti di stretta collaborazione con scambi diesperienze e di personale, visite culturali, pubblicazioni, film econvegni, ma soprattutto progetti di ricerca scientifica, tra iquali ricordiamo quelli relativi alla reintroduzione dello stam-becco (Capra ibex) dal territorio italiano a quello francese, del

gipeto (Gypaetus barbatus) sull’arco alpino e quello per laricerca sul ritorno spontaneo del lupo (Canis lupus) nel territo-rio di entrambe le aree protette. E la collaborazione si è conso-lidata con il gemellaggio del 1987, avvalorato dal DiplomaEuropeo dell’Ambiente conferito dal Consiglio d’Europa perben due volte a sottolineare la preziosità di una collaborazionetransnazionale che sembra preludere alla creazione di un veroe proprio Parco europeo. Per la realizzazione dell’ambiziosoprogetto un gruppo di lavoro congiunto sta verificando la fatti-bilità della creazione di un’unica struttura di coordinamentodei due organismi.

Venendo a iniziative recenti, venerdì 18 novembre a Cuneododici proiettori hanno trasferito sullo schermo le tante mera-viglie del parco, in coincidenza con l’annuale convegno inter-nazionale per il Progetto Life Nature “Il Gipeto sulle Alpi”: tregiorni di studio sulla reintroduzione dell’avvoltoio barbuto nel-l’arco alpino, cui hanno preso parte i maggiori esperti interna-zionali della materia, che si sono conclusi con il convivio offer-to domenica 20 novembre dalla Direzione del Parc National duMercantour a Larche, in territorio francese.

Aldo Anzivino Operatore naturalistico TAM

Un parco senza frontiere

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SACERDOTI DI MONTAGNA. L’u l t ima sca la ta d i don Lodov ico

Ci ha lasciato il 22 dicembre donLodovico Balbiani, classe 1924,nato a Bellano, per molti anni par-

roco di Longone al Segrino. DonLodovico è stato un sacerdote di monta-gna e una persona di infinita bontà ed èbello pensare che sia arrivato dritto drittofin sulla vetta del Paradiso, senza nemme-

no una sosta in parete. Per star dietro allasua forte passione e per “avvicinarsi alcielo” (“Sulle vette si è più vicini a Dio”,amava dire), ha conquistato molti dei“quattromila” della catena alpina legan-dosi alla corda di Graziano Bianchi, la suaguida. Con Graziano ha fatto il Cervino, ilDisgrazia, il Bernina, il Bianco. Si sonolegati assieme anche sui Magnaghi, sulFungo, lungo la Segantini, in tante altrebelle imprese.

Graziano ricorda che, quella volta, sulCervino, il “don” dovette rinunciare acelebrare la messa in vetta: “Cambiava iltempo, cominciava a nevicare e allora gliho detto che avrebbe potuto celebraredopo, al bivacco. E così fu. Per lui fu undispiacere”. Respinto dal Monte Keniaper le pessime condizioni del tempo, donLodovico vi tornò, testardo, con gli amicidel CAI Merone, riuscendo, questa volta,a celebrare la messa in vetta. E’ statoanche in Himalaia. Il suo sogno era vede-re l’Everest. Giunse, con Graziano e con

Oreste Forno, a 5600 metri sopra il KalaPattar e guardò a lungo la montagna.Commentò con emozione: “Adesso possomorire contento”.

Nei limiti imposti dall’età e dai malanniche lo stavano aggredendo, è salito, concoraggio, sulle montagne fino a qualcheanno fa. Ora riposa nel cimitero diBellano. Al funerale c’era una follaimmensa di amici tra cui un “esercito” dialpini in congedo.

Emilio Magni

Il Cervino eraanche un po’ suo

Nelle due fotodon Lodovicoimpegnato nella scalataalla GranBecca conGrazianoBianchi.“Il Cervino ora è anche un po’ mio”è il titolo dellibro che scrisseper ricordarel’impresa.

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Nelle pagine dello Scarpone è statadata notizia in dicembre della pub-blicazione del volume “Terre Alte

d’Aspromonte”. Il volume sarà ufficialmentepresentato a Reggio Calabria sabato 10 feb-braio (vedere la rubrica “Qui CAI”). Curatoda Alfonso Picone, illustra gli esiti della ricer-ca condotta nel Parco naziona-le dell’Aspromonte nell’ambi-to dell’accordo quadro tra ilClub Alpino Italiano e ilMinistero all’Ambiente, for-nendo un importante contri-buto alla conoscenza delpopolamento di altura in Ca-labria ed evidenziando aspettiesclusivi di tale particolarecontesto geografico.

Grazie alla collaborazionecon l’Università di ReggioCalabria è stato possibile svi-luppare anche una complessaserie di rilievi dei manufattiche sono stati individuati, defi-nendo in tal modo un’interessante metodo-logia di ricerca con tecniche di rilevamentoassai avanzate, che potrà costituire unmodello per altre analoghe ricerche in corsonel territorio appenninico meridionale. Laricerca condotta sull’Aspromonte dimostrauna volta di più come il tema dello studio dei“segni dell’uomo” costituisca un’importantefonte di dati per chiarire la complessa strati-ficazione di eventi che è alla base dei pro-cessi di insediamento in quota. Questonuovo volume si aggiunge alle numerosealtre pubblicazioni riguardanti la cultura e laciviltà delle montagne Italiane che il ClubAlpino Italiano tramite il gruppo di lavoroTerre Alte ha contribuito a realizzare in 15anni di impegnativa attività sul campo,dando un importante contributo alla cono-scenza e difesa del patrimonio culturale dellemontagne.

SETTIMANA SCIENTIFICO CULTURALE NELL’APPENNINO

Il Gruppo Terre Alte organizza nella primasettimana di luglio un soggiorno scientifico-culturale nel territorio del nuovo Parconazionale dell’Appennino Tosco Emiliano,rivolto alla conoscenza del patrimonio stori-co-culturale e naturalistico di tale contestoterritoriale. Un carattere innovativo dell’ini-ziativa consiste nel fatto che i partecipantinon soltanto saranno introdotti alla cono-scenza degli aspetti etnografici, culturali escientifico-naturalistici dell’area, ma avrannoanche l’opportunità di svolgere concretericerche sul campo offrendo un contributoalla complessiva conoscenza del contesto ter-ritoriale dell’Appennino settentrionale.

Sono previsti momenti ludici e di intratte-nimento “gastronomico-culturale”.Al termi-ne della settimana i partecipanti avrannoottenuto la possibilità di conoscere in modoapprofondito un contesto geografico poconoto ma di grande attrattiva, traendone van-taggop sia per la loro attività all’interno del

CAI, sia per l’eventuale ripro-ponimento in altri contesti delmedesimo modello operativo.

Sede dell’iniziativa è il cen-tro Parco di Cecciola, nell’o-monimo borgo di origine me-dievale. Responsabile scienti-fico è Giuliano Cervi, presi-dente del Gruppo Terre Alte(Comitato scientifico centra-le), che si avvarrà di espertinelle diverse discipline. Permotivi organizzativi, occorredare conferma scritta di parte-cipazione entro marzo al ClubAlpino Italiano - GruppoTerre Alte, via Petrella 19,

Milano, indicando il numero di tessera CAI el’eventuale curriculum associativo; l’iscrizio-ne è a numero chiuso per un massimo di 40partecipanti maggiorenni e in regola con l’i-scrizione.

La quota, comprensiva di dispensa scienti-fica, è fissata in 400 euro da versare almomento della conferma di accettazione.Info: [email protected] o presso lasede legale del CAI a Milano.

Il programma prevede il 1° giorno alle ore12 il ritrovo al Borgo di Cecciola e - nelpomeriggio - inquadramento generale delcontesto culturale e naturale della zona. Il 2°giorno sarà dedicato al glacialismo quaterna-rio e alla conoscenza del popolamento pre-protostorico appenninico. Un’escursionesarà diretta al sito mesolitico del lago Mescà,con ricognizione nella zona delle morenequaternarie di Varvilla. Il 3° giorno sarà dedi-cato alle tecniche costruttive della ediliziatradizionale montana con visita e rilievo diedifici tradizionali e colloquio con gli anzia-ni sulle antiche tecniche costruttive. Visitaguidata nel borgo di Cecciola all’interno divecchi edifici appositamente resi accessibiliper l’occasione con esercitazioni di rilievo edocumentazione del costruito storico. Il 4°giorno sarà dedicato alla cultura agricola epastorale con un’escursione lungo antichipercorsi storici di monticazione, analisi deglieffetti del pascolo sulle dinamiche della vege-tazione, visita ai luoghi di antica fluitazione,carbonaie e altre attività antropiche storicheappenniniche.

Il 5° giorno sarà dedicato al tema dell’artedella pietra, simbolismo apotropaico e dellareligiosità popolare, con visite didattiche nei

circostanti borghi appenninici e interviste a-gli anziani. Il 7° giorno attività residenziale disintesi dei dati di ricerca acquisiti nei varicampi di indagine con impostazione genera-le di una pubblicazione da stamparsi a curadel Gruppo Terre Alte. Festa serale di chiu-sura della settimana Terre Alte. 8° giorno ter-mine dell’iniziativa e rientro dei partecipanti.

RICERCHE ARCHEOLOGICHEALLA ROCCA DI MINOZZO

Il Gruppo Terre Alte in collaborazione conla Soprintendenza archeologica dell’Emilia-Romagna organizza nell’ultima settimana diluglio una campagna di ricerca archeologicanel sito medievale della Rocca di Minozzo,già oggetto negli anni passati di studi e rico-gnizioni. La rocca, situata in prossimità diuna delle più antiche direttrici altomedievaliche valicavano l’Appennino settentrionaletra Tuscia e Longobardia, è stata per secolisede podestariale di piccole comunità rurali;la ricerca potrà contribuire a fornire impor-tanti informazioni per ricostruire le fasisalienti dei processi abitativi e risalire alleabitudini e al contesto culturale delle gentimedievali appenniniche; ai partecipanti saràofferta l’opportunità di partecipare a unoscavo archeologico in un sito d’altura.

Sono anche previste due escursioni inquota alla ricerca di testimonianze archeolo-giche riconducibili a frequentazioni mesoliti-che di crinale.

Per motivi organizzativi, occorre dare con-ferma scritta di partecipazione entro marzoal Club Alpino Italiano - Gruppo Terre Alte,via Petrella 19, Milano, indicando il numerodi tessera CAI e l’eventuale curriculum asso-ciativo; l’iscrizione è a numero chiuso, per unmassimo di 30 partecipanti, maggiorenni e inregola con l’iscrizione.La quota comprensivadi dispensa scientifica è di 350 euro da versa-re al momento della conferma di accettazio-ne. Info: [email protected] o pressola sede legale del CAI a Milano.

Il programma prevede il 1° giorno alle ore12 il ritrovo al Borgo di Minozzo. Nel pome-riggio inquadramento generale del contestoculturale della zona. Il 2° giorno attività discavo sulla sommità della rocca. Il 3° giornoattività di scavo archeologico sulla sommitàdella Rocca. Il 4° giorno escursione con“survey” archeologico rivolto alla cono-scenza del popolamento pre-protostoricoappenninico. Il 5° e 6° giorno prosecuzionedella attività di scavo alla rocca. Il 7° giornoattività residenziale di sintesi dei dati diricerca acquisiti con impostazione generaledi un “quaderno degli scavi” da stampare acura del Gruppo Terre Alte. Festa serale dichiusura. 8° giorno termine dell’iniziativa erientro dei partecipanti. �

TERRE ALTE. L’attività del Gruppo di lavoro del Club Alpino Italiano

Aspromonte modello da seguire

20 • Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006

In 15 anni di impegnativa

attività sul campo,il gruppo del Comitatoscientifico centrale haofferto un importante

contributo alla conoscenza e difesa

del patrimonio culturale delle

montagne

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22 • Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006

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Riassumere in pocherighe il ricordo dell’a-micizia di una vita,

segnata dalla personalità esu-berante, vitalissima e multicul-turale di Emanuele Cassarà,“Elio” per i famigliari e gliamici, è assai arduo e si corre ilrischio di rendere banali fatti emomenti importanti e irripeti-bili. Cassarà era un trascinato-re e un provocatore di idee,che ti obbligava ad affrontaredi petto gli argomenti più sva-riati: dall’alpinismo alla politi-ca, dall’organizzazione socialeall’etica dei comportamenti,senza nulla concedere allasemplificazione di comodo ealla superficialità.

Dal nostro primo incontro,che risale all’inizio degli anni‘60, quasi esclusivamente permotivi giornalistici, si passò auna frequentazione più appro-fondita: entrò nel nostromondo alpinistico, ci seguìnelle nostre peregrinazioni suimonti, diventò a tutti gli effet-ti uno di noi che, però, guarda-va la nostra attività, spesso allimite dell’assurdo, con unocchio lucido e critico metten-do in crisi tutte le nostre cer-tezze.

“Elio” portò nella culturaalpinistica, e più in generalenel mondo della montagna,una visione più aperta e laica.Egli aveva la capacità di stimo-lare le discussioni e i dubbi, acui rispondeva con le sue ana-lisi, a volte severe e dissacran-ti, ispirate sempre a una saldaonestà intellettuale. Ben pre-sto il nostro rapporto si tra-sformò in una profonda amici-zia anche familiare, che ci legòsempre più strettamente nellevarie vicende della vita cheognuno di noi ebbe ad affron-tare.

La sua conoscenza dell’am-biente alpinistico e dei suoiesponenti più rappresentativi,i suoi servizi giornalistici, i suoilibri lo imposero come uno deipiù originali e lucidi studiosi edivulgatori della storia dell’al-pinismo. Sua è stata in origine,con la complicità di AlbertoRisso, Marco Bernardi e di chi

scrive, l’idea provocatoria dimettere in gara nel 1985 glialpinisti con la straordinariamanifestazione “Sportroccia”sulle storiche pareti di ValleStretta a Bardonecchia.Quella manifestazione, di cuinel 2005 è ricorso il ventenna-le, diede l’avvio ad un’autenti-ca rivoluzione che cambiòradicalmente il modo di prati-care e di proporre l’alpinismoe l’arrampicata.

La sua intelligenza e capacitàorganizzativa lasciaronoanche un segno innovativo disvolta in una delle massimeespressioni della letteratura edelle arti visive di montagna,qual è il Festival di Trento, chediresse per alcuni anni, dal1986 al 1989.

Il suo cammino si è ora inter-rotto e noi ci sentiamoimprovvisamente più soli. Ilmondo dell’alpinismo perdeuno dei suoi più coerenti elaici testimoni della finedel’900. Ci resta un grandedolore, alleviato dal segno diun’amicizia vera, grande e irri-petibile che ci ha fatto umana-mente più ricchi: valori e ricor-di che neanche l’inevitabilerealtà della morte potrà maicancellare.

Ciao “Elio”, grande e insosti-tuibile amico.

Andrea Mellano

ADDII. Cassarà nel ricordo dell’amico accademico Andrea Mellano

Grande, irripetibile EmanueleTorino, 8 dicembre, ore 12. Vittima di un infarto,dopo due mesi di lotta tra la vita e la morte ci halasciati Emanuele Cassarà. Nato a Torino nel1929, seppe raccontare il grande e “irripetibile”alpinismo degli anni Sessanta e Settantaalimentandone l’epica e la magia senza veniremeno al suo naturale spirito critico, anziassumendo posizioni in controtendenza cononestà intellettuale, come racconta in questepagine il suo amico Andrea Mellano, accademicodel CAI, uno degli italiani che nel 1962 per primiosarono violare la parete nord dell’Eiger (conArmando Aste, Romano Perego, Gildo Airoldi,Pierlorenzo Acquistapace e Franco Solina), maanche - proprio lui, alpinista completo e blasonato- tra i principali fautori dell’arrampicata sportiva,inventore nel 1985 con Cassarà e Alberto Rissodi SportRoccia, la prima competizioneinternazionale della specialità.Cassarà lasciò un’impronta indelebile anche nelFilmfestival di Trento che ha diretto dal 1986 al1989 spostandone “ideologicamente” i confini eintroducendo nell’intestazione una paroletta,“sport”, tutt’altro che innocua all’epoca. Hapubblicato cinque libri: “Tuttamontagna”(Longanesi, 1977), “La morte del chiodo”(Zanichelli 1983 e poi, in edizione rinnovata,Nordpress 2002), “Le quattro vite di ReinholdMessner” (Dall’Oglio 1982), “Un alpinismoirripetibile” (Ed. San Rocco, 1986) e “Un balillapartigiano” (CDA&Vivalda 2004) in cui raccontala sua esperienza con i “ribelli” della Valle di Susadopo l’8 settembre 1943.

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Dalla sezione CAI-UGETdi Torino riceviamo epubblichiamo:

“Emanuele Cassarà ci halasciati. Era nato nel 1929.Nel 1945 aveva vissuto conpassione una breve maintensa esperienza da parti-giano, giovanissimo, in Valledi Susa: dal ricordo di queimesi era nato il suo ultimolibro ‘Un balilla partigiano’(CDA&Vivalda) uscito pocopiù di un anno fa. Nel suolavoro di cronista sportivo -presso il quotidiano

Tuttosport di Torino - erariuscito a inserire una rubricafissa intitolata ‘Il bivacco del-l’alpinista’, fatto inconsuetosulla stampa sportiva.

Oltre al volume ricordatoaveva pubblicato numerosialtri libri dedicati all’alpini-smo e agli alpinisti. In sezio-ne ricopriva l’incarico di diret-tore responsabile del periodi-co ‘CAI UGET Notizie’.

Rimpiangeremo la sua intel-ligenza, la sua vivacità, lasua vis polemica, la sua ami-cizia”. (pfb)

“Rimpiangeremo la sua intelligenza”

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Sulla piana di Giza, in Egitto, stoammirando stupito la mole dellepiramidi. E’ incredibile, dico al mio

amico professore al Politecnico dove inse-gna Calcolo delle costruzioni, come possa-no avere edificato simili monumenti conblocchi di pietra pesanti qualche tonnella-ta. Un lavoro stupefacente se pensiamoche è stato eseguito quattromila anni fa.Non credere, risponde il professore, è asso-lutamente impossibile che con i mezzi diallora siano riusciti a farlo. Al massimomuovevano blocchi di quintali e forseneanche.

Lo guardo stupito perché le piramidisono li da vedere, e azzardo ma come, tuttiquei blocchi così in alto, e il rivestimen-to…. Non può essere, riprende l’amico,allora non ne avevano i mezzi: però qual-che cosa dovevano pure avere, visto che…Ti dico che a quei tempi un lavoro così nonse lo sognavano nemmeno, insiste, quelloche credi di vedere è solo virtuale, puòanche darsi che ci sia ma in realtà non esi-ste. Dopodiché, sempre con il tono di chi satutto, prosegue spiegando chesiccome…allora…pertanto…e alla fine

non ci capisco niente. Però un ragiona-mento tanto intelligente forse valeva di piùdi quello che mi sembrava di avere visto.

Il mio amico Cesare Maestri insieme conToni Egger va in Patagonia per salire sulCerro Torre. Una montagna molto difficile,lontanissima, che nessuno ha mai tentatoanche perché, da un lato, è ricoperta dighiaccio. Loro però sono fortissimi ehanno tanto coraggio e determinazione.Vanno, salgono proprio per la paretecoperta di ghiaccio e nella discesa Toni ètravolto da una valanga. Il Cesare vienetrovato svenuto in fondo da Cesarino Favache riesce a recuperarlo. Una grandeimpresa, incredibile per i mezzi di allora,funestata da una terribile tragedia chelascia tracce molto dolorose nell’anima deisuperstiti.

Passa qualche anno e un tizio, forse ame-ricano, di ritorno dal Torre, scrive su ungiornale che quell’impresa non si è com-piuta perché, anche se lui non l’ha salita,anzi proprio per quello, quella parete èimpossibile. Dunque con una sfilza di stro-logamenti vuole dimostrare che quellaparete è come se non ci fosse, che il Cesareci ha raccontato delle storie e che noisiamo dei poveri babbei creduloni, con l’a-mico Fava in testa.

Il Cesare naturalmente non la prendebene e, tanto per non lasciare la cosa ametà, va in Patagonia e, con degli amici chefungono anche da testimoni, sale in cima aquesta benedetta montagna. Tutto fatto echiarito? Neanche per sogno perché sicco-me dice di essere arrivato solo sulla cima,quella di roccia, significa che non è salitosu quel pezzo di ghiaccio che c’è sopra.Perché? Perché quello c’è e non c’è, cala ecresce, insomma non è una vera cima mauna cima virtuale.

Allora la musica ricomincia, tutti hannouna spiegazione da offrire.Tanto che il sot-toscritto dopo un poco capisce che in quelpaese, la Patagonia, montagne non ce nesono ma solo prati con tante margherite:perché se ci fossero state delle cime, con latecnica che c’era allora, le corde che nonerano corde, i chiodi che non tenevano, lepiccozze che non piccozzavano e non socosa altro, ecco, insomma, perbacco, nonpoteva succedere alcunché. Perciò nienteCerro Torre, proprio come le piramidi.

Passa un poco di tempo e sono inPatagonia con i miei figli. Giro e rigiro fin-ché capito in un posto che mi pare che siaproprio quello che si diceva. Allora miviene voglia di curiosare, così faccio unabella passeggiata fino a un laghetto checonfina con una lingua di ghiaccio. Proprio

lì, vicino a una specie di casetta di legno,trovo un tale che si sta facendo il tè. Miguarda e mi spiega che è in quel posto daqualche mese, che arrampica, che è diPinzolo, e che si chiama Ermanno (ilcognome non lo ricordo). Chiacchierandogli chiedo del Torre. “E’ quello lì, mi fa, e ilCesare è salito da quel lato che si vede die-tro lo spigolo, quello coperto di ghiaccio”.

Una vera rivelazione, perché quel monta-gnone pare proprio vero e quel tale diPinzolo mi spiega che certamente c’èanche la parete, che ne è proprio sicuro,come lo è che il Cesare l’ha superata per-ché per un pezzo lo ha verificato. Insommatante notizie che mi fanno proprio piacere.Una storia vera e non virtuale, una storiadiversa da quella che mi spiegava quelloscemo del mio amico professore convintoche se i fatti sono troppo difficili non esi-stono. Così so che anche se allora le cordenon erano corde e i chiodi e le piccozzenon contavano niente, il Cesare e il Tonisul Torre c’erano stati davvero perché lacapacità, il coraggio e la determinazionecontano più di tutto il resto, anche se quelpezzo di ghiaccio che c’è in cima va e viene.

Adesso però pare che ci sia un’altra novi-tà, però non so se me l’hanno raccontatagiusta. Ci sarebbe cioè un tale che è anda-to su per quel ghiaccio del Torre e che diceche non ha trovato nessuna orma. Orma diche cosa? chiedo incuriosito. Beh, se unopassa per una cascata di ghiaccio, qualchesegno deve pure lasciarlo, dei gradini o

TESTIMONIANZE. La stravagante ipotesi di uno scrittore su una grande im p

L’enigma Cerro TorreRimessa per l’ennesima volta in discussione dopo una recentescalata dell’illustre alpinista di Pinzolo (TN) ErmannoSalvaterra, la conquista delCerro Torre nel ‘59 da partedella cordata Maestri-Egger haispirato una stravagante ipotesiallo scrittore e alpinista trentinoFranco Giovannini, vincitore diun premio letterario dedicato aCarlo Mauri e di altririconoscimenti, recente auore di“Tibet e dintorni”. E se quellamontagna della Patagonia fossesolo un’illusione? In questepagine il racconto di Giovanniniviene affiancato da unacronologia con le tappe salientidi un enigma che, nonostantel’autorevole testimonianza diSalvaterra, nessuno fra gliinnumerevoli estimatori delcelebre “Ragno delle Dolomiti”sembra dopo tanti anni disposto a dare per risolto.

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Cesare Maestri e Cesarino Fava, duesuperstiti della cordata del ‘59 al CerroTorre in cui perse la vita l’austriacoToni Egger. Rimasto solo dopo lasciagura, Maestri venne salvato inextremis da Fava quando ormaiaveva perso la speranza di ritrovarlo.

L’enigma Cerro Torre

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m presa alpinistica rimessa di recente in discussione

cose del genere. Ma sono passati quasicinquant’anni e il ghiaccio forse si modi-fica… Mah, però se lui dice che è cosìbisogna pur crederci. Ma ha portatodelle prove, dei testimoni o magari unnotaio?, insisto.

Però mi spiega che le cose sono quelloche sono perché siamo noi che lo voglia-mo. Senza la nostra volontà, senza ilnostro riconoscimento non esistono. E’un ragionamento come per il virtuale,chiedo? Non proprio, mi risponde, il vir-tuale è una cosa che c’è però è come senon ci fosse. Qui invece siamo in unaspecie di relativismo con un’impresa cheper esistere deve essere certificata daquelli che se ne interessano. Così prose-gue dicendo che questo vale per l’arte,che non la crea l’artista ma chi la studiae la critica, che il dolore è una invenzio-ne del cervello e dunque che anche l’al-pinismo sarebbe proprio niente se non cifossero dei culi di pietra che dedicano illoro far niente a spiegarci come è fatto.Tanti ragionamenti che certamente nonsono capace di ripetere e che mi fannostare zitto.

Di dove è quel tale che non ha trovatoi buchi nel ghiaccio? chiedo. Mi pare diPinzolo, risponde, è un certo Ermanno.Pensa tè, mi dico, quanti Ermanni ci sonoin quel paesotto, chissà perché non siparlano. Altrimenti il primo, quello cheho conosciuto allora, avrebbe chiaritotutta la faccenda. E adesso, riprendo,cosa succede? Succede che questoErmanno risulterà essere il primo adavere salito quella parete. E’ importan-te? Pare proprio di sì, mi rassicura, loscriveranno sui libri. E se poi qualcuno,fra qualche tempo, passando di lì nontrova i buchi nel ghiaccio cosa succede?E’ probabile che questi tali, salendo,abbiano piantato dei segnali, delle ban-dierine, per dire a tutti che sono passati.E se nel frattempo il ghiaccio avrà coper-to o strappato quei segnali? Perché frapersone oneste non basta credere allaparola? No, non basta, perché allora con-terebbe anche quella del Cesare, e poinon si potrebbe continuare a discutere ea dire chissà se è vero quello che hannodetto. Perché il bello di questi fatti, nonsono i fatti ma le chiacchiere che si pos-sono fare.

Insomma, anche qui, non sono le pira-midi che contano, perché le cose che sivedono è come se non ci fossero mentresono le chiacchiere che valgono, come lemaldicenze e le cattiverie, soprattuttoquelle verso gli amici.

Franco Giovannini

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Non è cosa semplice concentrare quasi mezzo secolo di storia del grandeenigma del Cerro Torre, selezionando prese di posizione, accuse, sospetti. Lefonti sono molteplici, dagli scritti di Cesare Maestri alle recenti dichiarazioni di

Ermanno Salvaterra, tra i maggiori conoscitori di questa montagna, a una ricostru-zione dell’American Alpine Journal. Ma a una fonte è doveroso attingere: il capitolo“Cerro Torre: storia di un mito” dove con un pizzico di disincanto Gino Buscaini eSilvia Metzeltin ritessono una tela dall’ordito quanto mai complicato nel bellissimolibro “Patagonia, terra magica per viaggiatori e alpinisti” (Corbaccio, 1998). 1958. Due spedizioni italiane in competizione tentano invano la vetta del CerroTorre, 3128 metri: una squadra con Walter Bonatti e Carlo Mauri attacca il Torreda ovest, una squadra con Cesare Maestri e altri scalatori di Trento dal lato est.1959. Il 31 gennaio Cesare Maestri sbuca in vetta per la parete nord con il com-pagno Toni Egger. Entrambi si sono distinti in scalate veloci ed Egger è un ghiac-ciatore di prim’ordine. Il primo telegramma per annunciare la vittoria è indirizzatoallo Scarpone (4/1959). Così Maestri ricorderà la scalata parecchi anni più tardi:“Un paio di filate di corda senza particolari difficoltà ci portarono a un pianorodelimitato a destra da rigonfiamenti che precipitavano sulla parete sud e a sini-stra dal grosso strapiombo di ghiaccio fatto a fungo che sporgeva minacciososopra le pareti nord ed est” (“…E se la vita continua”. Baldini&Castoldi, premioMazzotti,1997). Durante la discesa il 2 febbraio Egger precipita sotto gli occhi diMaestri, travolto da una valanga. La salma verrà ritrovata 17 anni più tardi.1970. In un’intervista rilasciata al giornalista Franco Rho Carlo Mauri, dopo untentativo (1968-69) sul versante ovest a capo di una spedizione lecchese, defini-sce “impossibile” il Torre. Pronta replica di Maestri che in un telegramma a Rhoscrive: “Cerro Torre è montagna impossibile solamente per chi non è riuscito asalirla”. Nel corso dell’estate Maestri decide di affrontare di nuovo su un altro ver-sante il Torre con Carlo Claus, Pietro Vidi, Ezio Alimonta, Renato Valentini eCesare Fava, attaccando con centinaia di chiodi a espansione e un compressoredi 70 chili. Completa la scalata il 2 dicembre con Claus, Alimonta, ClaudioBaldessari, Daniele Angeli, Juan Pedro Spikerman e Fausto Barozzi.1972. L’inglese Ken Wilson, fondatore della rivista “Mountain”, istituisce un pro-cesso giornalistico a carico di Maestri (“Cerro Torre, una montagna profanata”,settembre 1972) raccogliendo le testimonianze di tre statunitensi che passandoper il Colle della conquista raccontano di avere trovato il materiale lasciato daMaestri nel ‘59 solo fino al nevaio centrale, e poi più nulla. Leo Dickinson, unodegli inquisitori inglesi, esprime fieri dubbi in “The Cerro Torre Enigma” presentatonel 1983 al Filmfestival di Trento.1974. Premio Bancarella Sport per il libro “Duemila metri della nostra vita”(Garzanti, 1972) con i diari contrapposti di Maestri e di sua moglie Fernanda sulladuplice spedizione al Torre del 1970. Nel volume (come viene precisato in ultimadi copertina) la storia di un uomo “che vede negare la propria parola e mortificareun passato tragico e vittorioso”.1990. Il trentino Ermanno Salvaterra, protagonista nel 1984 della prima inverna-le al Torre con Giarolli, Sarchi e Caruso, “prova” la via Maestri rinunciando perchéla parete è carica di neve. In un successivo tentativo arriva al Colle dellaConquista lungo il controverso itinerario di Maestri ed Egger. Niente da fare nem-meno nel 1994 . “Dopo avere difeso a spada tratta Maestri”, racconterà più tardiSalvaterra, “rilessi e ristudiai quanto avevo detto e scritto e cambiai idea”. 1991. E’ sugli schermi il film di Werner Herzog “Grido di pietra” da un’idea diReinhold Messner. Sullo Scarpone (n. 3/92) Maestri scrive: “Mi ha ferito il cinicoriferimento alla tragedia che ha sconvolto la mia vita e la chiara volontà di crearedubbi e perplessità presentando il Torre come una montagna inaccessa”.2004. L’American Alpine Journal (www.americanalpineclub.org), in occasione deltrentesimo anniversario della scalata “indiscutibile” del Torre portata a terminenel 1974 dai Ragni, compie un’analisi della “presunta impresa di Maestri”.2005. Reinhold Messner dichiara in luglio al Corriere delle Alpi che “nel 1959Cesare Maestri non arrivò sul Torre”. Il 13 novembre Salvaterra completa unanuova via al Torre con Alessandro Beltrami e Rolo Garibotti cercando invano letracce dell’impresa del ‘59. “Ora la certezza della grande bugia si è centuplicata”,scrive dal campo base allo Scarpone rilasciando poi un’approfondita intervista allaGazzetta dello Sport. A Lecco alcuni dei Ragni che nel 1974 hanno raggiunto lacima sotto la guida di Casimiro Ferrari chiedono che sia istituito un giurì. Richiestarespinta dal presidente Alberto Pirovano “per evitare sterili polemiche”.

Una storia infinita

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In dicembre, in piena estate australe, sono aSantiago del Cile con l’amico Aldo Pireneoper salire i vulcani Villarica (2847 metri),

Lonquimay (2864 m), Llaima (3125 m) e Osorno(2661 m), tutti in territorio cileno. Da Santiagovoliamo a Temuco, capoluogo dell’Auracania,dove noleggiamo una camionetta per raggiunge-re il suggestivo villaggio lacustre di Pucon, nelcuore del parco nazionale Villarica, punto di par-tenza per i primi tre vulcani. La tessera del CAIfunziona da lasciapassare, così non dobbiamopagare l’ingresso del parco né ingaggiare guide,solo avvisare i “carabineros” della nostra presen-za e rendere noto l’itinerario di salita. Il Villarica,la cui costante attività è oggetto di studio da partedei vulcanologi, è un cono dalla simmetria perfet-ta, innevato fin dalle pendici. In sei ore siamo incima e dall’orlo del cratere possiamo osservare lospettacolo emozionante del magma ribollentecento metri sotto di noi.

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VIAGGI. Quattro vulcani cileni, quattro sogni realizzati tra immancabili lapilli e

Onofrio di Gennaro ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza allependici del Vesuvio nutrendosi della sua linfa. Da piccolo haassistito all’eruzione del 1944 e la sua immaginazione è statacolpita dalla potenza che un vulcano é capace di scatenare.Ha capito come mai tanti popoli antichi abbiano attribuito allemontagne di fuoco poteri sorprendenti fino a identificarle conl’anima stessa della Terra: e da allora i vulcani, spenti,quiescenti o in piena attività, hanno sempre esercitato su dilui una fortissima attrazione. Dopo aver salito e perlustrato ivulcani di casa Vesuvio, Etna e Stromboli, Di Gennaro (che faparte del Consiglio centrale del CAI dopo essere stato a lungoalla presidenza della Sezione di Napoli) si è spinto verso terrelontane con il desiderio di scalare e osservare i vulcani deicinque continenti, realizzando fino a oggi 30 minispedizioniautogestite. In queste pagine ci racconta le fasi salienti dellasua spedizione compiuta nel 2004 nelle Ande meridionali.

Sulle montagne di fuoco delle Ande meridionali

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Per salire sul Lonquimay lasciamo Puconper Caracautin e Malalcahuello. Passiamo lavigilia di Natale nel silenzio e nella solitudi-ne, in un’atmosfera piena di pace e di sereni-tà, pernottando alle falde del vulcano. Il gior-no dopo, con un tempo splendido, in sei oresiamo in cima: il cratere si pre-senta come una dolce concaricoperta da una spessa coltredi ghiaccio. Da diversi decennila sua attività si manifesta allependici laterali con improvviseeruzioni che danno luogo a pic-coli vulcani, e l’ultima forma-zione di questo tipo di “montenuovo flegreo” risale proprio alNatale di qualche anno fa, tantoda meritare il nome diNadividad.

Per raggiungere il maestoso Llaima ciaccampiamo nel parco del Conguillio, a 1500m presso la laguna Captren. Piove tutta lanotte e ci svegliamo col brutto tempo. Vadoin perlustrazione con Bertrand, un vulcano-logo francese accampato vicino a noi, e dopoaver camminato in continua ripida salita persette ore nella tormenta ci arrendiamo e tor-niamo indietro, ma siamo riusciti a indivi-duare la corretta via di salita. Il giorno dopo,con tempo buono, Aldo e io partiamo alleprime ore del mattino e arriviamo in vettadopo undici ore di traversata, prima su roccelaviche, poi su costoni ghiacciati e crepaccia-ti, infine su un’appettata “lapillosa”. Il crate-

re è un immenso profondo baratro fumigan-te. Torniamo in tenda a tarda sera.

Ci trasferiamo con l’aereo verso sud, fino alpittoresco Puerto Montt, capoluogo dellaregione di Los Lagos, poi con un taxi lungo i120 chilometri che ci separano dal vulcano

Osorno, fermandoci a visitare lespettacolari cascate delPetrohuè e il lago Todos LosSantos. A Ensenada imbocchia-mo la carrareccia per il rifugioLos Pumas (1000 m), ma dopotre chilometri ci insabbiamo,diciamo arrivederci tra tre gior-ni all’autista Guglielmo e gliultimi 17 chilometri li facciamoa piedi, ben affardellati. Dopouna notte all’aperto (il rifugio èstrapieno) ci avviamo sul fare

del giorno verso la nostra salita più impegna-tiva, con il famoso vento patagonico che cisoffia addosso da tutte le parti. Cominciamosubito a ramponare su per un erto fianco delvulcano senza una via obbligata. Il pendionon supera i 40°, ma la presenza di insidiosiprofondi crepacci (grietas), uniti alle raffichedi vento, rappresentano un vero pericolo.Quando dopo sei ore di estenuante salitasiamo sulla calotta di ghiaccio del vulcanoveniamo ripagati dallo spettacolo fiabescoche ci appare davanti, con l’azzurro dellalaguna, il verde-arancio dei boschi e il biancodelle vette andine.

Di ritorno a Puero Montt visitiamo la bel-

lissima isola di Chiloè sul Pacifico e per laprima volta nel mio girovagare per il mondoscopro in questo angolo della Cordillerameridionale la coesistenza della componenteverticale, esclusiva della montagna, con quel-la orizzontale delle grandi estensioni: ilmondo dei sogni della mia infanzia, spazisenza limiti e terre senza padroni.

Onofrio Di Gennaro

Appassionato esploratore di “montagnedi fuoco”, il napoletano Onofrio DiGennaro vanta una trentina dispedizioni ai vulcani dei cinquecontinenti. Qui sopra è nei pressi di uncratere in Kamchatka, nella pagina afianco sullo sfondo del vulcanoVillarica, in Cile, il cui tranquilloprofilo appare qui sotto. Nella tabellaalcune valutazioni di Di Gennaro perchi volesse ripeterne le esperienze.

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li e pennacchi di fumo dal “vulcanico” Onofrio Di Gennaro

“In questo angolodel Cile ho scopertola coesistenza dellacomponente vertica-le, esclusiva della

montagna, con quel-la orizzontale dellegrandi estensioni”

Qualche consiglio per arrivare in vetta

Villarica 2847 mParco naz. Villarica

Da Pucon, lagoVillarica 1500 m

Media 10 ore Ramponi e piccozza

VULCANO ATTACCO DIFFICOLTÀ TEMPO ATTREZZATURA

Llaima 3125 mParco naz. Conguillio

Dal lago Captren 1500 m

Impegnativo 2 giorni Ramponi e piccozza

Osorno 2661 mParco Perez Rosales

Lago Llanquihué, loc.Ensenada 1100 m

Impegnativo 2 giorni Ramponi, piccozza,imbracatura, corda

Lonquimay, 2864 mParco naz. Conguillio

Da Malalcahuello 1500 m

Media 8 ore Ramponi e piccozza

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Quando potrò di nuovo camminarevorrei andare sul Moregallo.Anche sulla Grignetta e su e giù

per le valli qui intorno. Per prima cosa mipiacerebbe tornare in cima al Moregallo,da Sambrosera, o passando da Preguda;oppure, se mi vorrai legare alla tua corda,per la Cresta Osa che dal basso sembrauna scimitarra ricurva e quando si è su,quasi arrivati, c’è un pezzettino in pianoda percorrere proprio sul filo della lamadella scimitarra, che è già come cammina-re in cielo.

In cima, d’estate, ci sono i più bei voli dirondini della Lombardia. Se stai sdraiatoimmobile sul prato - ed è già una cosa bel-lissima stare sdraiati su un prato verde incima ad una montagna - senti il rumoredell’aria tagliata dalle ali dei rondoni(quella di sotto quasi ti sfiora), che corro-no bassi e veloci per poi alzarsi in unbalzo e tornare in tondo con uno stridobreve. Se hai sete puoi prendere l’acquafresca e dolce al fontanino costruito dalleragazze del Gruppo Femminile, li propriosotto alla vetta.

Quando ti sei riposato e scaldato al solepuoi guardarti intorno. Magari d’estatec’è foschia. Per godere il panorama èmeglio venire in tardo autunno quandol’aria fredda è più trasparente e si vedelontano tutta la pianura che sfuma versol’Appennino e l’Adda serpeggia e luccicaa tratti, a seconda dell’inclinazione deiraggi del sole.

Però forse è meglio se in basso c’è unpo’ di foschia: nasconde lo sfondo leonar-desco della pianura ma salva dalla strettaal cuore, dal senso di nausea che prendealla vista delle brutture che dal piano siarrampicano sempre più invadenti suipendii dei monti sorgenti dalle acque. Glisquarci delle cave; casette, ville a schiera,condomini sparpagliati senza alcun crite-rio d’insieme e, in basso, svincoli, capan-noni, discariche, aree nude terrose adibitea chissaché, e i grattacieli sgraziati e pre-tenziosi di un terziario arrogante che hasoppiantato le forme disadorne e dignito-se dell’industria morente, meglio la neb-bia in basso, che nasconda tutto, quasitutto, e lasci spuntare solo la cima delMonte Barro e tutto il gran corpo delResegone acceso di rosa al tramonto.

Verso il San Martino invece puoi guar-dare sempre, senza offendere il tuo desi-derio di bello. Le pareti che precipitanoverticali nel lago non permettono insedia-menti e scempi. La tanto deprecata super-strada convoglia nelle viscere della mon-tagna il grosso del traffico, che guadagna

in velocità esicurezza. Lavecchia stra-da ha cosirecuperatola sua fun-zione di col-legamentodei paesi sul lago e ridà a chi la percorre ilpiacere della gita lungo quell’incompara-bile fiordo che è il ramo orientale delLago di Como.

Dietro al San Martino, la Grignetta sisolleva dentellata come un pizzo, e si sten-de imponente il muraglione della GrignaSettentrionale. Li sotto c’è il lago. Non lopuoi vedere di qua, devi scendere un po’verso il costolone che porta a Preguda,ricamato dalle betulle e punteggiato damassi incongrui di granito, trascinati inere lontane dai ghiacci che scavarono ilfiordo, e abbandonati in bilico sul fiancodi calcare.

Pare che fino all’inizio del nostro secoloi massi erratici di granito e di serpentinofossero molto abbondanti in tutta la zona,scendendo verso Valmadrera e Civate, mache gli scalpellini li abbiano consumatitutti a furia di tagliar pietre da vendere. Illago li sotto è profondissimo. Negli abissiinscandagliabili giacciono le carcassed’imbarcazioni naufragate sin da epochepreromane.

Il lago è stato per secoli l’unica via dicomunicazione tra la pianura padana e laValtellina e i Grigioni. Al largo diMandello, nel 1532 si combattè una batta-glia tra la flotta di Francesco Sforza equella di Gian Giacomo Medici detto ilMedeghino, un avventuriero che teneva illago da Musso con le armi.

Le navi dello Sforza, trasportate daMilano sui carri, smontate e rimontate aLecco sono ancora li incastrate nel pro-fondo dell’antico letto glaciale. Prima diportarmi sopra il Moregallo, accompa-gnami a vederlo di fronte, dal Belvedere odal Forcellino, i balconi panoramici delColtignone, che è poi la cima più alta delSan Martino. Da li il Moregallo è perfet-tamente tondeggiante, sopra i fianchi levi-gati e scanalati dal ghiacciaio. Sopra lefornaci di Parè la dolomia scende vertica-le fino alla strada...

Quando torneremo al Moregallo, mipiacerebbe salire da Sambrosera, su finoallo Zucon, per andare alla seconda boc-chetta. Da li alla cima si cammina in cre-sta e si vedono tutte le Alpi dal Monvisoal Disgrazia...

Mirella Tenderini

LETTURE. Pagine scelte

I quarant’anni della Scuola dialpinismo “Attilio e PieroPiacco” delle Sezioni diValmadrera e Oggiono sonostati celebrati nel 2005 con unvolume di quasi cinquecentopagine dedicato alle severemontagne che sovrastano ledue cittadine, precipitando anord nel lago di Lecco. Dotatodi un ricco corredo d’immagini acolori, “L’isola senza nome” nonè solo una guida turistica ealpinistica di un appartatolembo di Lombardia, ma anchee soprattutto una raccolta disaggi da cui traspare quelmeraviglioso rapporto conqueste pietre assediate dallaciviltà industriale che ancoraoggi unisce la sua gente.Nell’illustrare gli splendori diqueste montagne “di casa”, dalMoregallo ai Corni di Canzo finoal Cornizzolo, si cimentanoGiambattista Magistris chedell’opera è tra gli ideatori epropulsori più convinti, GianMaria Mandelli, MirellaTenderini, Carlo Caccia,Giuseppe “Popi” Miotti, SergioNecchi, Giancarlo Mauri e moltialtri. Dalla Tenderini, scrittrice eviaggiatrice illustre,raccogliamo ora l’invito a saliresul Moregallo per renderciconto di quanto sianoaffascinanti queste montagne diLombardia. Il volume può essererichiesto al CAI Valmadrera, viaFatebenefratelli 8, 23868Valmadrera Lecco, ovvero aGianmaria Mandelli([email protected]) oinfine alle librerie di LeccoCattaneo (Via Roma) e Cavour(Via Cavour). Buona lettura.

Voglia di Moregallo

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SOSTENERE GLI INSEDIAMENTI MONTANI Presso il Centro incontri della Regione Piemonte, laDelegazione regionale piemontese del CAI ha parteci-pato in dicembre alla presentazione dell’Agenzia regio-nale per gli insediamenti montani, struttura creatadall’Assessorato alla montagna della Regione per soste-nere le imprese locali e attrarre nuovi insediamenti inarea montana. In questa circostanza il presidente delladelegazione Barbotto ha potuto utilmente confrontarsisu vari argomenti con l’assessore Bruna Sibille e conaltre personalità: Giovanni Francisco presidente delFormont, Consorzio per la formazione professionaledelle attività di montagna, Beppe Ballauri presidente delGAL (Gruppo di azione locale) Mongioie, GiacintoCappelletti direttore GAL valli del Canavese, sindaco diVico Canavese e vice presidente dell’UNCEM Piemontee infine Roland Merloz presidente di MaurienneExpansion.

MEDICINA E MONTAGNA AL PALAMONTI Il medico e alpinista sloveno Iztok Tomazin, leader di

varie spedizioni, oltre tremila salite nelle Alpi e sullemontagne del mondo, specializzato in soccorso ed emer-genza in montagna, sarà venerdi 10 febbraio alle ore 21al Palamonti di Bergamo per una conferenza organizza-ta dalle commissioni culturale e medica della sezioneorobica (www.caibergamo.it).

SEZIONE DI RHO ADOTTA BIMBA La Sezione di Rho (www.caisezionerho.it) annuncia di

avere provveduto, mediante libera sottoscrizione daparte dei soci, all’adozione a distanza della bambinaRafaliarilalao Cucoile, nata il 26 giugno 1993 inMadagascar. Il sodalizio mantiene regolari contatti conla Communauté de Antsaribe - Antanivao ove vive labambina.

SCI FUORIPISTA, BATTESIMO A TRIESTEIl 6 dicembre, presso la Sala della giunta regionale a Trieste, il

presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Riccardo Illy hapresenziato alla presentazione del libro “Sci fuoripista” di A.Fattori, istruttore del CAI, presenti Mario Privileggi, presidentedella Società Alpina delle Giiulie e Claudio Mitri, presedentedella XXX Ottobre. E’ stato sottolineato l’importante impegnodella Casa editrice Libreria Transalpina di Trieste per la realiz-zazione dell’iniziativa editoriale.

TERRE ALTE, APPUNTAMENTO IN CALABRIAIl volume “Terre Alte d’Aspromonte” curato da Alfonso

Picone (vedere Lo Scarpone di dicembre alla rubrica “Vetrina”)sarà presentato sabato 10 febbraio a Reggio Calabria dal presi-dente generale Annibale Salsa e da Giuliano Cervi, presidentedel gruppo Terre alte. Questo importante contributo alla cono-scenza del popolamento di altura in Calabria illustra gli esitidella ricerca condotta nel Parco nazionale d’Aspromonte nel-l’ambito dell’accordo quadro tra CAI e Ministero all’ambiente.Grazie alla collaborazione con l’Università di Reggio è statopossibile rilevare i manufatti censiti con una metodologia che sipropone come modello di riferimento per altre analoghe ricer-che in Appennino meridionale.

29Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006 •

La ricerca dimostra una volta di più come il tema dello studiodei “segni dell’uomo” nei territori montani costituisca un’im-portante fonte di dati per chiarire la complessa stratificazionedi eventi alla base dei processi di insediamento in “quota”.

GIOVANNINO, UN UOMO SIMBOLOGiovanni Mariani, classe 1916, è l’emblema del CAI di Cassino

(FR) ([email protected]). Il 4 gennaio i consoci lo hannofesteggiato con particolarecalore. Sono stati novant’annidi vita esemplare quelli diGiovannino (foto qui a fian-co), occupati a insegnare bril-lantemente ai bambini dellescuole elementari, curare gliaffetti familiari e l’amicizia.Esperto dei monti di tutto ilLazio e non solo, coltiva anco-ra le sue grandi passioni con laforza di un ventenne e rag-giunge vette che scoraggiano icamminatori più incalliti. Pertutti, quindi, un padre, unamico, un maestro.Tanti augu-ri, Giovannino.

Doveva essere un momento di confronto aperto e costruttivo tra ifautori della regolamentazione dell’escursionismo motorizzato e labase dei soci CAI, convinta che i sentieri rappresentino l’espressioneculturale dell’andare lento e consapevole. Ma il confronto non c’èstato per l’assenza dei parlamentari che hanno firmato il D.d.L. 2991presentato al Senato.Assenti dunque il senatore Carrara e il suo sosti-tuto onorevole Arnoldi, l’argomento ha comunque suscitato vivo inte-resse durante l’annuale convegno promosso il 10 dicembre a Pesarodalla Delegazione regionale Marche in occasione del trentennaledella Sezione di Pesaro. Sul tema “Approccio dell’uomo alla monta-gna: uso dei mezzi meccanici” si sono espressi il presidente generaleAnnibale Salsa, il vicepresidente Umberto Martini, consiglieri centra-li, presidenti di organi tecnici centrali, rappresentanti di MountainWilderness, operatori nazionali TAM . Molti anche i soci delle Marchee di altre nove regioni del Centro-nord. Come ha sottolineato Salsa,anche se rimane il rammarico per un’opportunità persa, la manifesta-zione è stata molto positiva sia per la grande affluenza dei soci, chehanno avuto un’occasione preziosa per riflettere su tematiche impor-tanti, sia per l’alto livello delle relazioni, e se i proponenti del discussotesto di legge fossero stati presenti si sarebbero sicuramente dichiara-ti anch’essi convinti sostenitori dell’ambiente e della sua tutela.

“Ma spetta a noi”, ha detto il presidente, “conciliare e coniugare inmodo intelligente e consapevole la frequentazione con la tutela edelaborare argomentazioni culturalmente credibili; è pertanto auspica-bile aprire un dibattito anche più ampio tra i soci coinvolgendo lastampa sociale, al fine di giungere a una terza via che non sia solo quel-la del sì o del no, ma del ‘come’, attraverso una discussione supporta-ta da approfondimenti culturali”.

La CCTAM si è presa l’incarico di pubblicare gli Atti del convegnoche saranno disponibili a breve.

Escursionismo motorizzato,a Pesaro si apre il dibattito

Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte

CAI, si stampi!pag. 32

Vita delle sezionida pag. 34

Servizio valanghepag. 33

Piccoli annuncipag. 37

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GALLARATE, L’ADDIO ALL’AMICO GUIDOLutto alla Sezione di Gallarate per la scomparsa di Luigi

Guidali, il 14 dicembre, all’età di 68 anni. Iscritto dal 1957, entròa far parte del consiglio direttivo nel 1961 e dal 1973 al 1991resse la carica di presidente. Forte alpinista e grande cammina-tore, partecipò nel 1972 alla spedizione Città di Gallarate inCordillera Blanca (Perù) salendo la cima dello Huantsan ovestper l’inviolata cresta sud.

Prestò sempre con generosità infaticabile la sua opera nell’or-ganizzazione delle attività della sezione, in particolare nellaposa e manutenzione dei bivacchi e dei rifugi.

CUNEOFESTIVAL, 7000 PRESENZESuccesso a Cuneo con oltre 7.000 presenze, per la prima edi-

zione del “Festival della Montagna”, organizzato in novembredalla Provincia di Cuneo e dall’Azienda turistica del Cuneese,in collaborazione con Uncem, Club Alpino Italiano, comune diMondovì e comune di Saluzzo. Il taglio del nastro, alla presenzadel presidente della Provincia Raffaele Costa e dell’assessoreprovinciale alla Montagna Silvano Dovetta, insieme con il pre-sidente dell’Atl Gianni Vercellotti e, in seguito, dell’assessoreregionale alla Montagna Bruna Sibille, è stato affidato a una

30 • Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006

“madrina d’oro” d’eccezione, la regina degli sport invernaliStefania Belmondo. Tra le autorità presenti e relatori al conve-gno “Obiettivo montagna”, il senatore Guido Brignone che inquesti anni si è speso per procurare fondi per interventi di valo-rizzazione della montagna.

IL SENTIERO ITALIA RIPARTE DA BIZZARONEFesta grande presso il “rifugio” della Sottosezione di Bizzarone

(Como) con l’appassionata regia del presidente Sergio Sassi peril compleanno del Sentiero Italia tracciato proprio alle spalle del

paese che per due volte, nel 1995 e nel 1999, è stato sede di tappadel Camminaitalia, con la presentazione della nuova segnaleticadel Sentiero Confinale (settore locale del Sentiero Italia) chesarà apposta entro la primavera nel tratto di competenza diBizzarone, dal Monte Orsa (Porto Ceresio) a Monte Olimpino.Per ribadire l’importanza del sentiero, non solo dal punto vistaescursionistico ma anche come grande aula didattica all’aperto,sono state invitate le scuole medie ed elementari dei paesi limi-trofi e di Como per una serie di proiezioni sul Sentiero Italiatenute da Giancarlo Corbellini. C’è stata anche una proiezioneper i soci con la presentazione del programma di gite della sot-tosezione e un brindisi al Sentiero Italia, nella speranza che ilCAI voglia ancora sostenere e promuovere una così importanteiniziativa, e per l’occasione sono stati restaurati e ripresentati idieci pannelli della mostra fotografica sul Sentiero Italia (perinformazioni: [email protected]).

Nella foto il brindisi per il compleanno del Sentiero Italia.

MELEGNANO DA TRENT’ANNI IN QUOTAErano 37 il giorno del battesimo della sezione, trent’anni dopo

sono 667 gli iscritti alla Sezione “F. e G. Bianchi” di Melegnano(www.caimelegnano), comune di 16 mila abitanti a metà stradafra Milano e Lodi. Nel cuore della pianura padana, in una fettadi Lombardia dove la massima elevazione sono i 144 metri delcolle vinicolo di San Colombano al Lambro, la montagna è piùche mai presente fra gli iscritti, fra i quali il popolarissimoPasquale Quartiani, uno dei fondatori. Oggi la sezione è presie-duta da Giovanna Giupponi e ha ancora sede in largo Crocetta.In questi trent’anni non sono mancati ragguardevoli exploit, inparticolare il gagliardetto sezionale ha sventolato a 8201 metrisul Cho Oyu, l’ottava cima della Terra, e a 6194 sul Mcackinley.Con il giro di boa dei tre decenni la “F. e G. Bianchi” sta ovvia-mente predisponendo un calendario degno dell’occasione: il 6maggio, in occasione della “Fiera del Perdono”, arriveranno incittà i Crodaioli di Bepi De Marzi per un concerto da non per-dere; dal 24 al 25 giugno la grande gita dell’anno sarà al GranSasso; il 17 settembre partecipazione al Trofeo Scaccabarozzi,sesta gara di sky running nelle Grigne; in novembre sarà editatoil libro del trentennale; il 16 dicembre i soci torneranno là dovetutto iniziò con la prima gita di sezione, all’alpe Musella inValmalenco. Gran finale con i mercatini di Natale di Trento,“importati” per una volta a Melegnano per il Natale 2006. (E.D.)

Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte Q U I C A➜

• La Sezione di Bergamo indice un concorso per la gestione ecustodia del rifugio Gherardi, in comune di Taleggio, frazionePizzino - Sottochiesa, mediante contratto di affitto di azienda. Formeranno titolo preferenziale: l’appartenenza al CAI; unabuona conoscenza dell’ambiente alpino; capacità escursioni-stiche e sci-alpinistiche; esperienza precedente di gestione dirifugio o albergo alpino; offerta economica. Il contratto avrà durata triennale (con inizio giugno 2006 e ter-mine giugno 2008). Le domande, redatte seguendo il fac-simi-le da ritirare presso la sede della Sezione di Bergamo in viaPizzo della Presolana 15, telefono 035.4175475 dovrannoessere presentate entro le ore 18 del 1 marzo.

• La Società GEAT, Sottosezione del CAI Torino, cerca un gesto-re per il rifugio Val Gravio, in Val di Susa, nel vallone del tor-rente Gravio, Comune di San Giorio, nel Parco NaturaleOrsiera - Rocciavrè. Il rifugio, situato alla quota di 1390 m,sorge in una radura di una foresta di larici e faggi e dista circaun’ora e 15’ di cammino su buona mulattiera da tre localitàraggiungibili con l’automobile. Può ospitare 22 persone incameretta e ha una sala da pranzo capace di 40 posti. E’ stato ristrutturato e adeguato alle normative in materia diigiene e sicurezza. Rivolgersi a GianFranco Rapetta - tel/fax011.4155643 - email: [email protected]. Il testodel bando è consultabile sul sito www.geatcaitorino.it Ledomande dovranno pervenire alla GEAT entro il 28 febbraio.

• La Società escursionisti lecchesi (SEL) informa che a finemaggio Mauro Buzzoni lascia il rifugio Alberto Grassi, che conla moglie Meme e i figli gestisce da ventitré anni, allaBocchetta di Camisolo, m 2000, zona del Pizzo dei TreSignori, a cavallo delle province di Lecco, Bergamo e Sondrio. E’ pertanto aperto il bando per l’aggiudicazione della gestio-ne, a partire dal 1° giugno. Il rifugio è dotato di cinquantacin-que posti letto, ampie sale da pranzo per circa cento coperti,bagni, acqua corrente, illuminazione, pannelli solari. Dovrà essere aperto dal 20 giugno al 13 settembre e, possi-bilmente, tutto l’anno nei giorni festivi e prefestivi. Indirizzarele domande alla Società Escursionisti Lecchesi, via Roma 51,Lecco, entro il 15 aprile.

Tre rifugi da gestire�

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31Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006 •

MEDICI DI MONTAGNA AD ASTIOrganizzato dalla Commissione medica LPV e dalla Sezione

di Asti, si è svolto il 12 novembre il secondo convegno su“Medicina e montagna”. Un’occasione di confronto tra i sociprovenienti da diverse sezioni, cittadini e medici dellaCommissione medica periferica e centrale, su argomenti di gran-de interesse quali l’ipertensione, gli anziani, i diabetici e l’ali-mentazione, rapportati all’ambiente alpinistico ed escursionisti-co. Ha presieduto i lavori il presidente della Commissione medi-ca LPV Giovanni Venturino, presenti il past president dellaCommissione medica centrale Andrea Ponchia dell’Universitàdi Padova e il neopresidente. Enrico Donegani dell’Ospedale diNovara. Sono disponibili gli atti del convegno su CD, richieden-doli al CAI di Asti, Corso Palestro n. 11 , 14100 Asti. Tel. 0141-593528 o www.caiasti.it

FAUNA E AMBIENTE DEL BRENTALa Sezione di Cittadella (PD) organizza quattro serate sulla

fauna e sulla flora del tratto pedemontano del fiume Brenta, daBassano a Cittadella, presso la Scuola media statale L.Pierobondi di Cittadella, a cura di Verecondo Cuoghi, conosci-tore appassionato di questo tratto di fiume che ha raccolto e fis-sato in immagini gli ospiti, la vita, i colori, i suoni e le mutazionidi questo ambiente. In programma: il 9/3 “Gli uccelli in riva alfiume: i Limicoli”; il 16/3 “Gli animali del bosco e delle golene”;il 23/3 “L’ambiente di cava e di risorgive”; il 30/3 “La vita sulfiume”. E’ obbligatoria l’iscrizione presso la scuola media o lasegreteria CAI. Coordinatore Anacleto Balasso cell.348.6182330.

NUOVI ACCOMPAGNATORI DI ESCURSIONISMOSi è concluso positivamente il corso di formazione partito nel

maggio 2005 da Bismantova, che ha attraversato l’Alta Valle del

Reno, le Foreste Casentinesi e la Val di Fassa, e che ha diploma-to 32 nuovi accompagnatori diescursionis,o (AE).

Il direttore Sergio Gardini rin-grazia quanti hanno collaboratoall’iniziativa e in particolare lescuole di alpinismo, la TAM, ilSoccorso alpino, il personale deiparchi dell’Appennino Tosco-Emiliano e del Casentino, laPro-loco di Molino Del Pallone,il professor Zagnoni e i compo-nenti della Commissione escur-sionismo tra cui il vice presiden-te AE Angelo Bertacche.

SOSAT INCANTATRICE IN GERMANIA La passione degli amici tedeschi per le melodie della coralità

alpina è stata ancora una volta appagata nei due concerti che ilcoro della SOSAT diretto dal maestro Paolo Tasin ha eseguitoin dicembre nella Kirche Himenkirche di Lindenberg, nei pres-si di Lindau, e nella Haupschule di Bad Marienberg (Coblenza).

1975-2005: CAI IN FESTA A PESARODurante il Convegno sull’”Approccio dell’uomo alla monta-

gna: uso dei mezzi meccanici” di cui si riferisce in questo noti-ziario, sabato 10 dicembre la Sezione di Pesaro ha festeggiato i30 anni di fondazione. Alla presenza del presidente generaleAnnibale Salsa e del vicepresidente Umberto Martini, dei rela-tori del convegno e della presidente della Delegazione MarchePaola Riccio, il presidente della sezione Luigi Perugini ha riper-corso la storia di trent’anni di intensa attività ricordando i presi-denti che si sono succeduti, le principali iniziative e i soci scom-parsi, in particolare il primo presidente della Sezione Guido

Mamini e la medaglia d’oro al valor civile Lino Liutial quale è stata dedicata una via della città. Il presi-dente Salsa ha premiato i soci venticinquennaliGiorgio Angelucci, Roberto Annibalini, MirandaBacchiani, Maria Grazia Bontempi, Stefano Cioppi,Carlo Monterisi, (erano assenti Amadori, Giorgi,Zan).

SPOLETO, ALLE ORIGINI DEL CAIDomenica 11 dicembre a Monteluco è stato presen-

tato il libro “Le origini del CAI a Spoleto” curato dalprofessor Ubaldo Santi. Centoventuno anni dopo lafondazione, la rievocazione è divisa in due parti prin-cipali: la prima è relativa ai documenti del 1884 men-tre la seconda riporta quelli inerenti alla ricostituzio-ne della sezione avvenuta nel 1975.

Il volume è ricco di verbali, stralci di stampa dell’e-poca, ricevute, elenchi che oltre alla vita sezionale rac-contano episodi cittadini di quel fine Ottocento. Allasimpatica cerimonia erano presenti oltre duecentosoci tra cui il sindaco Massimo Brunini e il presiden-te del CAI Enzo Cori.

OPERATORI CSC A PORRETTA TERMEI 94 operatori naturalistici nazionali e i 101 operato-

ri naturalistici si danno appuntamento per sabato 1 edomenica 2 aprile presso l’hotel Roma di PorrettaTerme (BO) per il primo Congresso nazionale. Saràun’occasione per parlare del proprio ruolo, conoscer-si, scambiarsi opinioni e suggerimenti. Tutti gli

Q U I C A I Q U I C A IA I

Aspetti giuridici e normativi nella gestione dei sentieriCon il patrocinio e il contributo ddelle sewioni del Veneto-Friuli

Venezia Giulia e l’organizzazione della Commissione veneta sentierisi terrà sabato 18 febbraio a Belluno (Sala degli affreschi dellaProvincia) con inizio alle 9,30 un convegno sul tema “Aspetti giuridi-ci e normativi nella gestione dei sentieri”. A partire dall’esame delquadro normativo vigente e delle problematiche riscontrare nellevarie realtà territoriali in ordine alla gestione dei sentieri, il convegnointende proporre una nuova e possibilmente univoca definizione giu-ridica del sentiero che ne riconosca e certifichi la “pubblica utilità” ene assicuri nel contempo un’adeguata tutela. Il dibattito coordinato da Bruno Zannantonio, presidente della

Commissione veneta sentieri, prevede dopo i saluti del presidentedella Provincia di Belluno, del sindaco di Belluno, del presidente dellaSezione CAI di Belluno e del presidente del CAI Veneto la presen-tazione di una scheda introduttiva a cura delle Commissioni sentie-ri del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, del Trentino e dell’Alto Adige -Süd Tirol cui seguiranno relazioni sul sentiero nella legislazione vigen-te (Marco Valenti), sulla pubblica utilità del sentiero (AVS), sull’espe-rienza delle Comunità montane del Friuli-Venezia Giulia (Del Negro),sulle Comunità montane del Veneto e la gestione amministrativa delsentiero (Piermario Fop), sulle responsabilità connesse ai sentieri(Carlo Ancona). Nel pomeriggio (coordinatore Flavio Faoro, giornalistae direttore di Oltre Le Vette) vi sarà una proposta per una nuova defi-nizione del sentiero (Matteo Fiori) e una tavola rotonda con i rap-presentanti delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e delleProvince autonome di Trento e Bolzano. Le conclusioni saranno acura di Annibale Salsa, presidente generale del CAI.

Convegno a Belluno�

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ON e ONN sono invitati a partecipare, iscrivendosi entro10/3 e inviando la scheda di adesione alla segreteria presso ilCAI di Bologna, via C. Battisti 11/a - 40123 Bologna (all’atten-zione dell’ON Giovanna Scala).

Per ulteriori informazioni si invita a collegarsi con il sito delComitato scientifico centrale (CSC) al seguente indirizzo:web.unife.it/associazioni/csc/

SERRA DOLCEDORME, MONTAGNA “FIRMATA”In occasione della Giornata della

montagna, Eugenio Iannelli, presiden-te della Sezione di Castrovillari, hareso noti i dati ricavati dal libro divetta posto sulla cima di SerraDolcedorme, millecentoquarantafirme, da un’idea di un socio di mette-re un “quaderno delle firme” sullamontagna più importante del Parconazionale del Pollino, che è stata rea-lizzata in occasione dell’Anno dellemontagne. Da una prima analisi si sco-pre che nel 2002 sono saliti in cimasolo 15 escursionisti, 413 nel 2003, 419nel 2004, e 293 nel 2005. Il più giovaneè Gabriele, un bambino di sei anni, ilpiù anziano Gioacchino, 75 anni.

APPUNTAMENTO CON MAURO CORONALe sezioni di Mirano e di Dolo danno appuntamento con

“AmMIRA la montagna” (undicesima edizione): il 17 febbraioè in programma l’incontro con l’alpinista Mauro Corona, il 17marzo Comelicanto: danze, poesie, musiche e immagini da unavalle ladina. Gli spettacoli si effettueranno presso il teatro diVilla dei Leoni a Mira (VE) alle ore 20.45. Ingresso libero.

RACCHETTE IN GRAN SASSOOrganizzata dal CAI dell’Aquila si svolgerà la seconda edizio-

ne di Racchette in Gran Sasso: il 3 febbraio all’Aquila, presso lasede del CAI, con la consegna del premio “Racchette in GranSasso”, la proiezione di cortometraggi e la presentazione delprogetto umanitario “Summit for peace”, l’11 e 12 febbraio aSanto Stefano di Sessanio con visita guidata nel Distrettoambientale turistico-culturale “Terre della baronia” ai borghidell’antica Baronia di Carapelle. Diversi i dibattiti e le occasionidi incontro pubblico organizzati per riflettere sul futuro dei bor-ghi, delle montagne e delle popolazioni.

SCALA DIFFICOLTÀ PER I PERCORSI IN MTBGli accompagnatori di cicloescursionismo in mtb del Con-

vegno ligure piemontese valdostano hanno formulato una pro-posta sulla difficoltà dei percorsi, approvata il 27 novembredalla commissione specifica. Si è tenuto conto dell’approccio delCAI alla disciplina, soprattutto in riferimento alle problemati-che delle gite sociali in mtb, decidendo di separare difficoltà fisi-co/atletica e difficoltà tecnica del percorso. Per la prima è risul-tato opportuno indicare dislivello in m e lunghezza in km. Ladescrizione dell’aspetto tecnico fa riferimento alle sigle TC (turi-stico), MC (per cicloescursionisti di media capacità tecnica), BC(per cicloescursionisti di buone capacità tecniche), OC (percicloescursionisti di ottime capacità tecniche). Si deve indicareuna sigla per la salita e una per la discesa, separate da una barra.Alle sigle può essere aggiunto + se sono presenti tratti significa-tivi con pendenze sostenute.

Il criterio per individuare la sigla adeguata è il tipo di fondoprevalente: scorrevole e compatto per l’iniziale TC, via via piùsconnesso fino all’OC che riguarda percorsi con fondo moltoirregolare, anche con ostacoli. Per la determinazione della siglasi deve tener conto della media del percorso: singoli e brevi trat-ti attribuibili a una classe di difficoltà superiore non vanno con-siderati, così come non vanno considerati nella definizione delladifficoltà tratti non ciclabili, dove occorre portare la bici.

Non vengono presi in considerazione percorsi downhill e free-ride in quanto estranei alle attività CAI. La commissione invitale sezioni praticanti ad adottare, ma soprattutto a provare, lascala per verificarne la validità. Sul sito della commissione(www.mtbcai.it) si possono trovare i testi completi sulla scaladelle difficoltà. Per contatti [email protected]

TRACCIABIANCA CON IL CAI AL DEVERO

Per gli appassionati di racchetteda neve l’appuntamento è il 26 feb-braio all’Alpe Devero (VB), perpartecipare alla Tracciabianca,gara aperta a tutti: ritrovo alle ore8 presso la piana, partenza alle ore10,30. Il percorso, lungo 8 km, sisnoda nel parco e prevede l’attra-versamento del lago ghiacciato diCodelago. Dislivello 250 metri.Vin brulé di benvenuto a tutti gliiscritti. Info: www.cai-pallanza.it -e-mail: [email protected] - tel347.4167594 -335.5950034.

IL GRANDE CUORE DI FARINDOLALa Sezione di Farindola ([email protected]) con la colla-

borazione della Stazione di Penne del CNSAS ha reso omaggioalla memoria di Gabriele Ciuffi, caduto dieci anni fa durante un

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Q U I C A IQUI CAI . At t i v i tà , idee, p roposte Q U I C A➜

Annuario di Venaria RealeLa vocazione alpinistica dell’Annuario di Venaria Reale, pubblicazionedi aspetto prestigioso (oltre sessanta pagine in carta patinata) quan-to lo è la sostanza, è confermata dal breve scritto di Corradino Rabbi,presidente dell’Accademico, che ricorda in un recente fascicolo la suainvernale del 1975 a Punta Corrà (3337 m) con Ugo Manera e MarioCappellozza. Il “récit” è impeccabile nella sua concisione, con alcuneimperdibili note di colore: la ricerca della porta del rifugio Daviso som-merso dalla neve, la notte trascorsa con gli arditi topini che scorraz-zavano sulle coperte… Marco Blatto dedica tre luminose pagine adAndrea Mellano, l’accademico torinese che vinse la nord dell’Eiger conArmando Aste e Romano Perego, al quale si deve, con il compiantoEmanuele Cassarà, la nascita di “SportRoccia” nel 1985. A quanto si apprende, il grande alpinista si è “rimesso in moto” per-ché i giovani torinesi possano avere uno spazio pubblico in cui alle-narsi dopo che è stata distrutta la vecchia palestra presso il Palavelaper far posto agli impianti di Torino 2006.

Montagnes ValdôtainesSul sempiterno problema delle vie ferrate Sergio Gajoni invita a dibat-tere alla luce dei documenti ufficiali del CAI (Charta di Verona, Tavoledi Courmayeur, ecc.), ma soprattutto del buonsenso, sottolineando“quanto sia diverso attrezzare una ferrata su una falesia a bassaquota, magari mai considerata prima, dal tracciare una ferrata che pra-ticamente cancella una bella via alpinistica piazzandovi addirittura deiponti tibetani che deturpano la linea di cresta”.

Cai, si stampi!�

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Q U I C A I

33Lo Scarpone n. 1 - Gennaio 2006 •

Q U I C A IA Iimpegnativo recupero nelle Apuane, organizzando un convegnosul tema “Il volontariato e la solidarietà nella società di oggi”svoltosi il 26 novembre con la partecipazione di GiovanniBeccari, Roberto De Martin, Danila Corsi e Pierluigi Taccone.

IL CAI ALLA GIORNATA DELLA MONTAGNA

Un ruolo di primo piano è toccato al Club Alpino Italianonella Giornata internazionale della montagna a Roma, domeni-ca 11 dicembre, dove una folta delegazione con il presidentedella storica Sezione di Torino Daniela Formica è stata ricevutadal Presidente della Repubblica Ciampi che ha premiato atleti epersonalità benemerite della montagna, tra cui il direttore delMuseomontagna Aldo Audisio. I cori Edelweiss del CAI Torino(foto), Tre Pini di Padova, Sant’Ilario e Valle dei Laghi diRovereto con la partecipazione della cantante AntonellaRuggiero, Kinkerne e Coralpes dell’Alta Savoia, l’Orchestradelle Alpi e i Trouveur Valdoten, il gruppo folkloristico Ballo diSicilia si sono esibiti nelle strade di Roma e nelle prestigiose saledel Museo del Risorgimento alla presenza del ministro LaLoggia e di parlamentari tra cui il presidente dei parlamentariAmici della montagna Augusto Rollandin. Sono stati premiatiotto progetti di “sviluppo sostenibile”, tema scelto quest’annodalla FAO per la Giornata della montagna. In contemporanea sisono svolte altre due importanti cerimonie: a Torino con l’inau-gurazione del rinnovato Museomontagna e a Palermo con l’a-pertura di una pista di sci alla presenza di Alberto Tomba.

ECO HIMAL E SAT, INSIEME PER IL TIBETGrazie al contributo fornito da alcune sezioni SAT della Val

di Non (TN), l’associazione Eco Himal ONLUS ([email protected] - www.ecohimal.it) annuncia una soluzione positiva perun progetto culturale riguardante il monastero di Tashi Gepel,in Tibet.“Tempo fa l’abate aveva richiesto un aiuto per costrui-re e far funzionare una scuola di filosofia. Il contributo ci ègiunto dalla Società Alpinisti tridentini”, riferisce MariaAntonia Sironi, presidente di Eco Himal. “Con nostra grandesoddisfazione nel corso di un recente viaggio abbiamo trovatol’edificio già completato e i corsi avviati. Mancano ancora alcu-ne celle per i monaci, ma l’intraprendenza dell’abate fa pensa-re che quanto prima il progetto sarà completato. I discepoli cheseguono i corsi attualmente sono 30 e i maestri sono monaciparticolarmente preparati”.

Note liete anche per il Monastero di Sang Sang posto su unacollina presso il centro di nomadi di Sang Sang a 4000 metri diquota. Qualche anno fa, con il contributo della biblioteca civicadi Bolzano, è stata fornita attraverso Eco Himal una scaffalatu-

ra per contenere i testi sacri.Altra tappa è stato il Monastero diBodong dove i rappresentanti di Eco Himal hanno lasciato uncontributo per aiutare negli studi alcuni giovani monaci.L’iniziativa procede grazie a contributi privati e al ServizioDiocesano del Terzo Mondo della Diocesi di Torino.

Fra i progetti buone notizie per la Scuola di Pusum nel villag-gio omonimo sulla riva settentrionale del Brahmaputra.

E’ stata una delle prime iniziative avviate da Eco Himal con ilcontributo della Sezione di Tradate (VA) del CAI. “Dopo unfelice inizio, da oltre tre anni non eravamo più riusciti ad aver-ne notizie. Giunti sul luogo abbiamo avuto la felice sorpresa ditrovare i bimbi nelle classi intenti a studiare cantando. Gli alun-ni sono 24, divisi nelle prime due classi elementari e seguiti daun solo maestro”. Molte sono le scuole sostenute da Eco Himalnell’area di Porong.

In particolare la scuola di Shabkha, recentemente ricostruita,è stata aiutata dalla SAT di Tuenno in Val di Non per il pavi-mento di legno e per l’acquisto di libri per una biblioteca chesta per essere sistemata.A questa scuola è stato donato un greg-ge grazie a molti donatori privati e ai bambini della scuola ele-mentare di Mugnai di Feltre. Questa non è l’unica scuola con ungregge. Fra le altre ci sono la scuola di Gurmo, costruita e dota-ta di gregge dalla Sottosezione del CAI Cesare Battisti diVerona, e la scuola di Selung,

Continua intanto la cooperazione con la sezione Eco HimalUK per il progetto di recupero di antichi e preziosi testi tibeta-ni trovati nei monasteri di Droma Lhakang, Keru Lhakang,Samding, Porong Pema Choeding e Takartaso.

Tale progetto rientra in un programma gestito da Universitàdi Cambridge, Comitato Ev-K2-CNR e Accademia delleScienze Sociali di Lhasa. �

Imparare l’autosoccorso in valangaIl Servizio valanghe italiano organizza un corso teorico-

pratico di autosoccorso in valanga diretto da AlessandroCalderoli nei giorni 11-12-13 marzo in Val Germanasca,presso l’Hotel Delle Alpi in località Ghigo di Prali (Torino).Le lezioni dell’11 marzo saranno dedicate esclusivamen-te alla didattica ARVA, rivolta ai principianti dello stru-mento, e chi non necessita di tale formazione può iscri-versi solo alle due successive giornate. Il ritrovo è fissa-to per le ore 8.30 presso la sala Valdese di Ghigo di Prali,i corsisti devono provvedere di persona alla prenotazioneper il soggiorno in hotel (tel. 0121-807537 fax 0121-807615, [email protected]). Il corso è particolarmente rivolto a chi è già in posses-

so di nozioni di base per la progressione sul terreno inne-vato (non comprende né nivologia né pianificazione delleescursioni). Attrezzatura obbligatoria: pala, sonda, Arva,calzature per terreno innevato. La domanda di iscrizionecorredata di copia del bonifico deve essere inviata entroe non oltre il giorno 4 marzo presso la Segreteria SVI viaPetrella 19 20124 Milano - tel 02.2057231, fax02.205723201. Il modulo è disponibile presso la segre-teria SVI, o sul sito www.cai-svi.it. La quota per le tre gior-nate è 50 euro per i soci CAI e 65 euro per i non soci, laquota per due giornate è 45 euro per i soci e 60 euro peri non soci, da versare presso BANCAINTESA BCI TesoreriaEnti Sede Milano sul conto corrente 419922 ABI 03069CAB 09400 Cin E. Informazioni sig.ra Manuela, segrete-ria Svi tel. 02/2057231 ([email protected] ; [email protected])e presso la direzione del corso, Alessandro Calderoli(035.400265 ore pasti).

Servizio valanghe italiano�

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MILANOVia Silvio Pellico, 6 (M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/0102.86463516 Fax 08056971www.caimilano.it [email protected], Ma e Gio: 14-19; Me e Ve 10-19.Sab. e festivi: chiusoApertura serale: ma 21-22,30Segreteria:Lu, Ma, Gv: 14-19Me, Ve : 10-19Sa e festivi: chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca: Ma, Gio: 10-12,30 e 14-19; Apertura serale: Ma 21-22,30� CAMPAGNA ASSOCIATIVA. Rinnovare l’adesione alla Sezionedi Milano del CAI è una formasemplice e utile di sostegno delleattività e delle iniziative dellanostra associazione!� RIFUGI. La Sezione di Milanocerca un gestore al quale affidaredalla prossima stagione estiva ilproprio rifugio “GiovanniBertacchi” al Lago d’Emet inComune di Medesimo (SO). Gliinteressati sono invitati ad inviareentro il 31 marzo il curriculum viafax 028056971 o [email protected] � SCIALPINISMO. IL CORSOAVANZATO SA2 organizzato dallaScuola Mario Righini si rivolge achi desidera approfondire le cono-scenze e diventare sempre piùautonomo. Verrà verificata buonapreparazione fisica fin dalla primauscita in funzione dei lunghi per-corsi impegnativi sia su ghiacciaiosia a carattere alpinistico. Lelezioni teoriche si terranno il gio-vedì sera, più due mercoledì sera;cinque le uscite con partenza ilsabato e pernottamento in rifugialpini. A causa della spiccatavariabilità metereologica primave-rile, sono probabili cambiamentidi data. Inaugurazione e presen-tazione il 2/3 sede. Uscite: 4-5/3valutazione; 18-19/3; 1-2/4; 8-9/4; ponte 25 aprile 22-25/4.Ulteriori informazioni www.scuola-righini.it � SCI DI FONDO. 5 /2 Cogne m1534; 12 /2 S. Bernardino m1600; 11-18/2 Settimana biancaa Villabassa m 1250/2000;19/2 Monte Bondone m 1570;26/2 Torgnon m 1880; 5/3Davos m 1600; 12/3 Val Ferret m

1600-1800; 19/3 Lenzerheide m1500; 25-26/3 Alpe di Siusi m1800-2000.� ESCURSIONISMO CON CIA-SPOLE. 12/2 Alpe CorteBranchino, 1821 m; 26/2 Pian diVerra, 2382 m.� SCI DISCESA. 12/2 SantaCaterina Valfurva;19/2 Andalo;26/2 Gressoney; 5-12/2 settima-na bianca a Falcade; 11-12/2Sella Ronda.� ATTIVITA’ GIOVANILIJUNIORES: 12/2 Monte Frerone.Il gruppo si ritrova il martedì sera,dalle ore 21, in sede presso laBiblioteca “Luigi Gabba” per orga-nizzare le uscite.ALPES: 19/2 Canto Alto (PrealpiBergamasche).GRUPPO ANZIANI. 1/2 Forti diOrino (Sacromonte di Varese);8/2 Rezzonico - Dongo (Lago diComo); 15/2 Estoul (Val d’Ayas);18/2 Entroterra di Toirano(Riviera di Ponente); 22/2 MonteCapenardo (Riviera di Levante);1/3 Monte Grone (Sarnico - BG);8/3 Monte Moregallo (TriangoloLariano); 15/3 S. Bernardino(Svizzera); 18/3 Dal colleMelogno a Bardineto (Riviera diPonente); 22/3 Monte Tobbio(Alpi Liguri); 29/3 Monte Misma(Val Seriana). Il gruppo si ritrovaogni martedì dalle 14.30 alle 17.� OTTAGONO-SPAZIOMONTA-GNA. Gli spazi espositivi accoglie-ranno mostre di particolare rilievoche ci proporranno altrettantiincontri con la montagna attraver-so l’arte e la fotografia. Questo ilprogramma: 7 - 18/2 BHUTAN, LATERRA DEL DRAGO TUONANTE.Fotografie di Silvio Calvi. 21/2 -4/3 LA GRIGNA AL CONTRARIO EALTRE STORIE, opere dell’artistaLaura Pitschei-der. 7 - 18/3TRANSUMANZA IN VAL SENALES.Fotografie di Mauro Gambicorti.21/3 - 1/4 MARE E MONTI, operedell’artista Massino Zangrando. 2- 13/5 VAL DI FUNES, fotografie diPeter Schatzer. 16 - 27/5 MON-TAGNE REALI E IMMAGINARIE.Opere dell’artista PierachilleBarzaghi. 3- 14/10 ISTANTANEEIN PUNTA DI PENNA. Grafiche etesti di Aldo Travagliati. 17 -28/10 SILENZI DELLA MONTA-GNA. Fotografie di EmiPuschiadis. 7 - 18/11 MONTA-GNE DELL’ANIMA. Opere dell’arti-sta Laura Bruni. 21/11- 2/12 UNVIAGGIO ATTRAVERSO VALLI,CIME E CIELI. Fotografie di Davide

Cenadelli. 12 - 29/12 NEPAL:SOGNI SFIORANDO IL CIELO.Fotografie di Marco Santagostino.Ottagono-Spazio-montagna èaltresì sede ideale per eventi -conferenze stampa, presentazionidi libri, tavole rotonde - legate almondo della montagna e dell’alpi-nismo. Chi fosse interessato allediverse offerte di OSM ed in par-ticolare allo spazio espositivo peril 2007 è invitato a inviare una e-mail a [email protected]� PARLANDO DI MONTAGNA…Riprende l’atteso programma diconferenze pubbliche organizzatodalla Commissione culturale incollaborazione con la Commis-sione scientifica Nangeroni e laBiblioteca della montagna Gabbanelle serate di martedì e venerdì,sempre con inizio alle ore 21.27/1 Ella Torretta: “Ona milane-sa in montagna” ; 3/2 GiancarloCorbellini: “Pedalando lungo la viadella seta. 14.000 chilometri daComo a Pechino sulle orme diMarco Polo”; 10/2 AdrianoGaspani: “L’archeologia della Vald’Intelvi e il sacro triangolo deiceltici da Plinio”; 17/2 Eliana eNemo Canetta: “Alla scoperta deipercorsi storici fra Teglio eGrosio”; 24/2 Sante Ghizzoni eGuido Mazzoleni: “Val Codera”;3/3 Graziano Rossi; “Piante rarein estinzione in Lombardia”; 10/3Pietro Giglio: “Scoprire la Valled’Aosta”; 14/3 Ivo Rabanser:“Sassolungo montagna gotica.Storia e personaggi di un colossodolomitico”; 21/3 Eugenio Pesci:“Monte Rosa versante est.Fascino e destino di una paretemisteriosa”; 28/3 SilviaTenderini: “Ospitalità sulle Alpi dalmedioevo all’età moderna traospizi, ostelli, rifugi e bivacchi”2/5 Luca Micucci: “Le Grigne daun nuovo punto di vista” in colla-borazione con la SocietàGeologica italiana - Sezione giova-ni; 9/5 Piero Carlesi: “Alla sco-perta dell’Oregon”; 16/5Alessandro Cortese e CarloMolteni: “Sentieri e rifugi della ValMalenco”; 23/5 EmanueleFerrari: “La montagna in penta-gramma”; 30/5 Mattia Sella:“Arte e scienza delle montagne”.Possibili modifiche al programmaverranno tempestivamentesegnalate sul sito www.caimila-no.it e attraverso il bollettino set-timanale via e-mail.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax 02/55191581Lun. 18-20 Merc. 18-22,30www.edelweisscai.ite-mail:[email protected] recapiti telefonici:02/89072380 - 02/39311620� GITE SCI FONDO. 3 - 5/2Dobbiaco; 5/2 Monti Lessini; 11-12/2 Lavazé; 12/2 Flassins; 18-19/2 Vovache; 19/2 Campra; 25- 26/2 Davos; 26/2 Lanzerheide;3-5/3 Tarvisio; 5/3 Val di Fex;18-19/3 raid dell’Engadina;19/3 Pont; 26/3 Valle diRhêmes; 31/3 - 2/4 Alpe diSiusi; 7 - 9/4 Passo Rolle; 14-17/4 Imst, Pasqua sui ghiacciai.SKI TREK in Norvegia (aprile).� RACCHETTE DA NEVE. 29/1Torgnon; 12/2 Flassin; 19/2passo Maniva; 5/3 Sempione;12/3 Val di Fex; 26/3 SeptimerPass; 7-9/4 Passo Rolle.� SCIALPINISMO. 29/1 Cina LaTsa (AO) 2742 m; 12/2 Cima diPiancabella (CH) 2670 m; 26/2Piz Bles 3044 (CH); 12/3 PizGrevasalvas (CH) 2932 m; 1-2/4Becca Traversiere (AO) 3337 m;15-17/4 Austria Ruderhofspitze -Wildes Hinterbergl, 3300 m.� GINNASTICA PRESCIISTICA.fino ad aprile. Due lezioni setti-manali di 1 ora. Martedì e giove-dì alle 18,30 e 19,30 ArenaCivica.� PROIEZIONI IN SEDE. 8/2Dalle Montagne Rocciose alparco naz. Di Yellowstone(Massimo Messa); 8/3 Persia(Enzo Cioffi).I partecipanti sono coperti daassicurazione infortuni.

FALC ONLUSVia Mac Mahon, 113(entrata da Via Bramantino, 4)20155 Milanotel. 339 4898952www.falc.netEmail: [email protected]ì 21,15 -23� SCI ALPINISMO. In concomi-tanza con le uscite del corsoSA1 verranno organizzate dellegite per i soci: iscrizioni in sedeil giovedì antecedente. � 30° CORSO DI ALPINISMO“FILIPPO BOZZI”. L’obiettivo èdi fornire gli elementi base perpraticare l’alpinismo su rocciae ghiaccio.

VITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l iQ U I C A ILO SCARPONE 02 5-01-2006 17:49 Pagina 34

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8 esercitazioni in montagna, 8lezioni teoriche e 2 esercitazio-ni in struttura ar tificiale.Inaugurazione 27/4. Direzione tecnica G.A. VanniSpinelli. � PROGRAMMA ESCURSIONI-SMO “PATRIZIA PAGANI”.19/3 Sentiero del fiume,Sonvico-Era (832m); disl. 450m, tempo di salita 2 ore, diff.EE (M.Melzi); 1-2/4 CinqueTerre, 1°g Santuario Madonnadi Saviore (466m), tempo disalita 1.30 ore, 2° g dalSantuario a Menarola, tempo 4ore, diff. T/E (G.Motta).� PALESTRA DI ARRAMPICA-TA. Martedì e giovedì dalle 19alle 23. Info: Rober to328.6869581.

GAM Sottosez. CAI MilanoVia C.G. Merlo, 320122 Milanotel. 02.799178fax [email protected] e giov 21-23� SCI DISCESA E FONDO. 5/2LA THUILE 4ª uscita scuola sci;12/2 LA THUILE ultima uscitascuola sci; 4-6/3 WEEKEND NELVALLESE. Un’occasione per cono-scere anche la Val d’Anniviers di

fronte a Crans s/Sierre; 4-11/3SETTIMANA BIANCA a Dobbiaco.Un’infinita scelta per sciatori eturisti, ottimo albergo.� SCIALPINISMO. 12/2 PIZZOMUCCIA (2957 m). Da S.Bernardino su pendii sostenuti.Disl. 1000 m. BS; 19/2 OROBIEtradizionale gita con gli amici ber-gamaschi; 3-5/3 BRIANÇON. Unlungo weekend con molte oppor-tunità di gite.� SERATE IN SEDE. 9/2Programma estivo; 21/1 conclu-sione 31° corso di sci.

GESA Via E. Kant,6Tel.: 02380086630238008844 - [email protected]� ESCURSIONISMO. 5/2 MonteColombina; 19/2 Savogno.� SCI DISCESA E FONDO. 11/2Saint Rhemy; 25/2 Torgnon.

BOVISIO MASCIAGOPiazza San Martino, 4Tel. e Fax O362.593163Merc. e ven. 21 - 23www.clubalpino.nete-mail: [email protected]� CORO IN PARLAMENTO. Il19/12, in occasione dell’eventoorganizzato dal gruppo Parla-mentari amici della montagna, ilnostro coro si è esibito a

Montecitorio rappresentando lacoralità lombarda.� SCUOLA INTERSEZIONALEVALLE DEL SEVESO. 28° corso discialpinismo, le iscrizioni si chiu-deranno giovedì 16/2 con laserata di presentazione, uscitedal 18/2.� SCI DI FONDO. 26° Corso disci di fondo escursionistico, gitadi fine corso 26/2, altre gitesecondo l’innevamento.� SCUOLA SCI. Gara di finecorso domenica 19/2.� CAMPIONATO SOCIALE DISCI. Domenica 12/3 si terrà ilXXXVII Campionato cittadino esociale di sci alpino al passo delTonale.� TESSERAMENTO 2006. Sociordinari 37 euro, familiari 15, gio-vani 10, Tassa prima iscrizione 5euro.

CALCOVia S. Carlo, 5Martedì e venerdì 21-23tel. 039/9910791e-mail: [email protected]� ESCURSIONISMO: 26/2 Cul-mine di San Pietro - Artavaggio(ciaspolata); 20/3 traversataCasargo-Bellano; 2/4 traversataCervo-Alassio (Riviera di Ponente)30/4 Resegone: ferrateCentenario e Donato. � PULIZIA SENTIERI: 5/3 26/3;

7/5 Giornata ecologica. GRUPPOGEO: 15/3 Onno-Crezzo; 29/3Nervi-Pieve Ligure; 12/04 MonteColombè; 26/4 rifugio Madonnadella neve. � ASSEMBLEA 24/2 ore 21.� QUOTE ASSOCIATIVE: Ordi-nario 35 euro, famigliare 17, gio-vane 12.

SOTTOSEZIONE DI AIRUNOLocalità AizurroVenerdì 21-23Tel. [email protected]� ESCURSIONISTICA. 19/2 ValBodengo; 26/2 rifugio Bertacchi;12/3 Cima di Lemma; 26/3 ValPoschiavina; 30/4 Gandellino-Monte Vigna Vaga; 14/5 AnelloPasso San Marco; 28/5 AnelloLaghi Valpiora. Da aprile a giugnocorso di escursionismo.

Q U I C A II

“Lo scialpinismo è la più antica espres-sione di sport agonistico sulla neve!”.Camillo Onesti, responsabile della com-missione scialpinismo della FISI ha esor-dito così a Torino in occasione della con-ferenza stampa di presentazione del 3°Campionato del mondo di scialpinismo“Cuneo 2006”, che andrà in scena dal 27febbraio al 4 marzo appena finite leOlimpiadi sulle immacolate pendici delMonviso e del Mondolè. Ambientazioneper la presentazione, la sede del Museodella Montagna, dove gli organizzatorihanno illustrato il programma.

Non solo gare ma anche numerosemanifestazioni faranno da contorno aicampionati. L’assessore regionale BrunaSibille è intervenuta affermando che que-st’inverno le montagne del Piemonte sonoal centro del mondo. Prima le Olimpiadi,poi i Campionati del Mondo di scialpini-smo e ancora la Paraolimpiadi.

Entusiasta anche l’assessore al turismodella Provincia di Cuneo Angelo Rosso:

“Cuneo guarda con interesse a questicampionati del mondo”, ha asserito,“anche per favorire lo sviluppo turisticodel nostro territorio”. Il sindaco di CuneoAlberto Valmaggia si è detto convinto cheil Cuneese, non essendo territorio per turi-smo di massa, rivolge particolare atten-zione agli sport di nicchia, soprattuttoquelli legati alla montagna. MarcoScolaris, vicepresidente dell’UIAA (la fede-razione degli sport della montagna), insie-me con il presidente della sezione scialpi-nismo (ISMC) Jordi Colomer, non hanascosto l’intenzione di portare al più pre-sto lo scialpinismo nel novero delle disci-pline olimpiche. Tra gli interventi, rilevantequello del presidente del CAI AnnibaleSalsa il quale ha affermato che, puressendo il Club alpino un ente che nonpersegue l’agonismo, si è trovato al fian-co degli organizzatori del Campionato delmondo Cuneo 2006 condividendone lospirito. Era presente Italo Giubergia, con-sigliere FISI, il quale ha portato il saluto

del presidente Coppi. Il compito di annun-ciare lo stato dei lavori è toccato al presi-dente del comitato organizzatore ArmandoMariotta. Le quattro competizioni in pro-gramma sono previste a Crissolo (verticalrace il 28 febbraio e a squadre il 1°marzo) e ad Artesina (3 marzo gara indivi-duale e 4 marzo gara a staffetta). I trac-ciati sono pronti e saranno testati dagliatleti della nazionale, guidati dal respon-sabile tecnico Adriano Greco.Particolarmente nutrito il lotto degli iscrit-ti con 35 nazioni già registrate, tra le qualialcune del tutto nuove nel panorama“mondiale”.

Ora il comitato organizzatore è al lavoroper definire gli ultimi dettagli. “Skiing thenature” è lo slogan di questo atteso even-to: lo sport dello scialpinismo è agonismonel pieno rispetto della montagna e del-l’ambiente, ma anche di chi in montagnavive e lavora.

Informazioni si possono avere all’indiriz-zo internet www.skimountcuneo2006.it

Cuneo, lo scialpinismo protagonista➜

TUTTI I PROGRAMMI SONO DISPONIBILI

NELLE SEDI DELLE SEZIONI E NEGLI EVENTUALI

SITI INTERNET. LE NOTIZIERIGUARDANO L’ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO DELLE

SEZIONI, ESCLUSA QUALSIASIINIZIATIVA COMMERCIALE

LEGATA A ORGANIZZAZIONI PROFESSIONALI

Q U I C A IVITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l i

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36 • Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006

CASSANO D’ADDA

SOTTOSEZIONE DITREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o Villa Gina località Concesa20056 Trezzo sull’Addatel. 0290964544fax 1782283900martedì e giovedì [email protected] i dettagli su Internet� SCI DI FONDO. 29/1 Cogne;5/2 Madonna di Campiglio;12/2 Lagdei - lago Santo; 19/2Millegrobbe; 25–26/2 ValClareè (F); 5/3 Pragelato;25–26/3 Goms (CH) FrancoMargutti 0290965686;� BOLLINI 2006. Ordinario 33euro, familiare 16, giovane 10,5(nuovi + 4)� INCONTRI. 6/2 ore 21“Perché andare in montagna?”(info Corrado Crippa Corrado3392833513)� RONDANERA. 12/2 lavori albosco omonimo� ASSEMBLEA ORDINARIA.24/2 ore 21:15 assemblea ordi-naria annuale� ESCURSIONISMO. 3-20/8Trekking in Peru. Camino Inca eCordillera Blanca; chiusura iscri-zioni febbraio (Lima, Cusco,Machupicchu, Huayna Picchu,Rifugio Perù, Monte Pisco,Chacas). Maria Teresa Gaspani335.5216470.� BAITA SOCIALEA Gromo (val Seriana), accessi-bile in 10’ di cammino; 16 posti;per soci, simpatiz. e gruppi

CINISELLO BALSAMOVia G. Marconi, 5020092 Cinisello Balsamo (MI)Tel. e fax 02 66594376Mobile 3383708523d i r e z i o n e @ c a i c i n i s e l l o -balsamo.itwww.caicinisello-balsamo.itMerc. e ven. 21 - 23� TORNA A VOLARE IL GIPETO.A cura di Andrea Pirovano il10/3 ore 21 a Villa GhirlandaSilva, via Frova 10.� SERATE IN SEDE. 1/2 Ungiorno ho incontrato Bambi(Cristina Rovelli); 15/2 Tesorinascosti - Arrampicate inSardegna (M. Malfione); 1/3Non solo montagna - Immaginiaccompagnate da un’arpa celti-ca dal vivo (A. D’Apote e D.

Fumi); 15/3 Responsabilità del-l’accompagnamento a cura diFederico Porcelli.� CORSO DI ROCCIA A.R.1.Inizio 16/3. www.bruno-gualtie-ro.it� ESCURSIONI. 12/2 ValBondasca (CH); 26/2 Ospizio G.S. Bernardo; 12/3 Via Valeriana(Brescia).� SCIALPINISMO. 5/2 CimaVallunga (SO); 19/2 Motto deltoro (CH); 5/3 Quota 3078 -Bivio (CH); 12/3 Monte Arcoglio(Sondrio).

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02.45101500http://utenti. Lycos.it/[email protected]ì 21-23� SCI FUORIPISTA. 4/2 traversa-ta Monte Bianco, da Courmayeura Chamonix; 25/2 Monte Rosa,Alagna (Alta Valsesia). Mezzi pro-pri e funivie (Bisin 348.82718411).� SCI E CIASPOLE. 5/2 Campra.Labirinto fondistico nella ValleLucomagno (Ticino). Mp. Panvini349.053862; 12/2 San Sisto.Sciescursionismo in Alta valleSpluga da Campodolcino, valStarleggia. Mp. Concardi02.48402472; 19/2 Cogne.Raduno fondisti sezionale nella‘capitale’ del fondo valdostano.Pullman. Scuola fondo02.45101500; 26/2 rif. PratiFiorentini. Ciaspolata nell’incante-vole Appennino modenese. Mp.Nerini 02.89126560; 3-5/3Carnevale bianco nel comprenso-rio Bormio - Santa Caterina.Discesisti e fondisti. Berga-maschini 328.8523090; 12/3Flassin. Sciescurs. nella valle delG.S. Bernardo da St. Oyen aMontagna Flassin Sup. Mp.Concardi 02.484042472.� ESCURSIONISMO. 19/3 Viadella Pietra nera. Penetrando daLavagna in val Fontanabona.Pullman. D’Illio 02.45101500;26/3 Montorfano. Cima del LagoMaggiore. Treno. Matelloni02.69015485; 1-2/4 Framura.Sul Monte Rossola da Levanto etraversata Deiva-Bonassola.Pernottamento in albergo a Costadi Framura. Mp. Concardi02.484042472.� ASSEMBLEA ORDINARIA. Presso la sede mercoledì 16/3ore 21. Odg: relaz. presidente,

bilanci, rinnovo cariche, dibattito.Candidature esposte in sede.� SCUOLA ALPINISMO. Aperturaiscrizioni 25° corso dal 16/2 insede (ore 21-22.30) o pressopalestra di arrampicata Dante (lu,ma, gio ore 21-23). Info:www.bsmilano.it/alpiscuola� PIANETA TERRA (venerdì ore21 in sede, ingr. libero). 10/2 Leoasi del deserto occidentale egi-ziano. Da Alessandro Magno aRommel (Ermanno Nerini); 24/2Terre dell’altro mondo. Emozioni efantasie da Islanda, Turchia,Marocco, Sud Africa (EnzoConcardi).� BIBLIOTECA. Nuovi arrivi: “Legrotte” (natura in Lombardia). Ed.regione Lombardia.

DESIOVia Lampugnani, 7820033 Desio (MI) Tel. e Fax 0362 621668Mercoledì e Venerdìdalle ore 21 alle ore 22.30Gruppo MALTRAINSEMMartedì ore 17.30www.caidesio.nete-mail: [email protected]� TESSERAMENTO: Soci ordina-ri 38 euro, famigliari 17 euro, gio-vani 12 euro.� PALESTRA DI ARRAMPICATA.Martedì e giovedì dalle 19.30alle 22 è aperta la struttura pres-so la palestra dell’ITIS “E. Fermi”in via Agnesi (ingresso dal latoPalaDesio).

SEREGNO via Beato Angelico 5/aC.P. 27 - 20038 Seregno tel: 333 73 42 [email protected]. e ven. 17.30-18.30 e 21-22� TESSERAMENTO. Presso lasede il martedì e venerdì dalle 17alle 19 e dalle 21 alle 22. Il saba-to dalle 16 alle 18 solo in feb-braio.� XXXI CORSO D’ALPINISMO.Sono aperte le iscrizioni il vener-dì in sede dalle 21 alle 22. Il corso è a numero chiuso.

VIMERCATEVia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Mercoledì e Venerdì 21 - 23www.caivimercate.brianzaest.it e-mail: [email protected] � GITE SCIISTICHE DISCESA.5/2 e 12/2 S. Caterina Valfurva;

26/2 Obereggen; 12/3 Laax/CH; 26/3 St. Moritz (CH).� GITE SCIISTICHE FONDO. 5/2Cogne; 12/2 St. Moritz; 26/2Folgaria; 5/3 Val Ferret; 19/3 ValRoseg (CH).� GITE SCIALPINISTICHE. 19/2Pizzo Uccello; 12/3 PizzoBandiera; 1-2/4 Dolomiti; 17/4Piz Palù� GRUPPO PENSIONATI AMICIDELLA MONTAGNA E DELLANATURA. Gite sciistiche, sci difondo e ciaspole: 1/2 Engadina(CH); 8/2 Lago Palù (ValMalenco); 15/2 Engadina (CH);22/2 Val di Bever (CH); 1/3Engadina (CH); 8/3 S. CaterinaValfurva.� PALESTRA DI ARRAMPICATAvia Valcamonica 25 c/o CentroGiovanile. Martedì e giovedì dalle19 alle 21, iscrizioni direttamen-te in palestra.

SOTTOSEZIONE DI ARCOREVia IV Novembre, 9; martedì e venerdì ore 21-22,30Tel.039/6012956www.gxg.it/[email protected]� GITE SCIISTICHE. 4/2 ValMalenco, campionati Arcoresi;17-18-19/2 Giro del Sella; 4/3Sestriere; 12/3 S. CaterinaValfurva, campionati arcoresi difondo; 26/3 Corvatsch (CH).

SOTTOSEZIONE DI CAVENAGOVilla Stucchivia Mazzini, 29Gio 21 - 23� GITE ESCURSIONISTICHE.12/2 Parco Breggia (CH); 12/3Alpe Corte - Passo del Branchino(Valcanale); 23/4 CamminoAlleanza Spezia - Portovenere.

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37Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006 •

COMOVia Volta 56/5822100 COMOtel. e fax 031.264177 casella postale 309c/c postale n. [email protected] www.caicomo.it� TESSERAMENTO. Socio ordi-nario 38 euro, giovane 12 euro,famigliare 20 euro, tassa iscrizio-ne 7 euro.� ALPINISMO. Aperte le iscrizio-ni ai vari corsi. Presentazione il10/3 presso la sede.� SCI ALPINISMO. 3 e 7/2 pre-sentazione ed esercitazioneARVA; 10, 14, 17 e 24/2 altrelezioni teoriche; 12, 19 e 26prime uscite.� GRUPPO MICOLOGICO. Iniziocorso 6 e 20/3 in sede; 13 e27/3 a Cantù.

ERBAVia Diaz, 722036 Erba (CO)Tel. 031/643552Mar. e ven. 21-22,[email protected]� GITE. 5/2 Grigna Meridionale2.177 m, Canalone Porta (gitaalpinistica); 19/2 Pian delleBetulle m. 1.484. Ciaspolata.Gita alpinismo giovanile.� SENIORES. 8/2 rifugio 3° Alpe- Colma di Ravella m. 792(Triangolo Lariano). Da Canzodisl. 296 m; 22/2 Chiareggio m.1.612, Val Malenco. Da SanGiuseppe. Disl. 200 m.

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articoli per il notiziario a [email protected].� SENTIERISTICA. Il gruppo hasempre bisogno di forze nuove.Responsabile Francesco Merli0523.490396.� ESCURSIONI. Abbinate a tuttele uscite di sci di fondo escursio-ni su neve con le ciaspole.� ARRAMPICATA LIBERA. Lapalestra Lomazzo (Via Giordani) èaperta dal lunedì al venerdì dalleore 19 alle ore 22. � SCI ALPINO. dal 5 al 19/2 set-timana bianca a Cortina-Pocol;gennaio/febbraio scuola sci e ➜

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snowboard; dal 11/2 al 12/2Madonna di Campiglio; 26/2Madesimo; dal 11/3 al 12/3 St.Moritz; 26/3 La Thuile; ginnasti-ca presciistica lunedì e giovedìdalle 19 alle 20 palestra ITIS.� SCI DI FONDO. 12/2 Flassin;25-26/2 Alpe di Siusi; 4/3 Val diRhêmes; 12/3 Pontresina(Svizzera).� PROIEZIONI. Avventure nelMondo: 24/2 Stati Uniti e Perù “Icontrasti del Grande West” e“Emozioni dal Perù” di A.Ferraroni; 17/3 Madagascar diM. Casati (di M. Casati) “Nellaterra dei Lemuri”: 7/4 Tchad di C.Noci “Il Sahara dimenticato”.

VALFURVAMunicipio di ValfurvaVia S. Antonio 5,23030 Valfurva (SO)Tel. 0342.945358Fax 0342.945288Venerdì 21� SCIALPINISMO. Escursioni il19/2, 5/3, 19/3, 2/4, 17/4, 6e 7/5. Dal 28/4 al 1°/5 17°Raduno internazionale dell’OrtlesCevedale. Dal 1 all’11/6 Elbrus(Caucaso).

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smo, alpinismo, scialpinismo.� TESSERAMENTO con libri inomaggio tutti i giovedi sera ore21-22,30. Ordinari 33 eurofamiliari 16, giovani 11. La finedi marzo sarà l’ultimo tempoutile a rinnovare senza perdereabbonamento a riviste e coper-tura assicurativa.� ASSEMBLEA DEI SOCI lunedi2/3 ore 21, ritirare la convoca-zione con odg.

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MACUGNAGAPiazza Municipio28876 Macugnaga (VB)Tel. e fax 0324.65485� CORSI. Il Club dei 4000 e il CAIorganizzano due fine settimanadi sci alpinismo ai piedi delMonte Rosa, con le guide diMacugnaga, nei giorni 18,19 e25, 26/3. Programma: tecnica disalita, discesa fuoripista, nozionidi sicurezza e auto soccorso.Attrezzatura adeguata. Iscrizioneobbligatoria al CAI. Informazioni eiscrizioni presso Schranz Sporttel 0324.65172.

MONCALIERIP.zza Marconi, 10027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 [email protected] 18-19 e mer 21-23� SCI DI FONDO 5/2 Brusson(AO); 19/2 Rhêmes Notre Dame(AO) ; 5/3 Ceresole Reale (TO) 20° corso in sabati consecutivi:4/2 e 11/2 località da definire.SCI DISCESA. 5/2 Valloire (F) ;19/2 Les Cibelles (F) ; 5/3 LesKarelis (F).� ESCURSIONISMO E TAM.12/2 Framura - Bonassola(Liguria).� RACCHETTE DA NEVE. 3 gior-nate con istruttore nel Vallone diMarmora (Val Maira): 29/1 vallo-ne di Marmora, 25-26/2 vallonedi Marmora con pernottamento alrifugio Lou Lindal� NOTIZIE E SERATE. 13/2 “Lepraterie ed i boschi nel nostroambiente: le specie, la loro distri-

buzione e le associazioni”; 18/2Pulizia sentieri della CollinaMoncalierese, ritrovo in sede ore14 (segnalare la presenza entro ilmercoledì precedente). � QUOTE SOCIALI. Rinnovo ordi-nario 33 euro, famigliare 16, gio-vane 10,50. Nuova iscrizione: + 4euro.

PINO TORINESEVia Martini, 1610025 Pino Torinesetel. 339-7312453www.cai-pinotorinese.orgVenerdì 21.15-23� TESSERAMENTO. Ordinari 33euro, familiari 16, giovani 10,50,ammissione nuovi soci 3,65.Iscrizioni entro il 31/3 per garan-tire continuità stampa sociale ecopertura assicurativa.� SCI FONDO E RACCHETTE.5/2 Brusson; 12/2 Ceresole;19/2 Festiona, 5/3 Pian dellaMussa (polentata). Iscriz in sedeo presso Foto Mosso, via Roma48, tel 011.840434 entro il gio-vedì precedente.� I VENERDI DEL CAI. 3/2 e 3/3proiezioni in sede.

SALUZZOSezione “Monviso”P.zza Cavour, 12 - Palazzo Italia12037 Saluzzo Tel e fax 0175249370www.caisaluzzo.it [email protected] � TESSERAMENTO: Le quote diiscrizione alla Sezione di Saluzzoe alla S/sezione di Carmagnolasono: ordinario 36 euro, familiare18, giovane 11,50 (nati neglianni 1989 e seguenti), tessera equota d’iscrizione per nuovi Soci4, eventuale abbonamento allarivista “Alpidoc” 4,90 euro. Leiscrizioni si ricevono presso:Sede Sociale CAI “Monviso”Palazzo Italia,Piazza Cavour, 12,Saluzzo (il venerdì dopo le ore21), Merceria Monge, piazzaRisorgimento Saluzzo, OtticaBottaro corso Umberto 88Terzuolo, Giacottino FrancoRegione Giordani 11 Paesana,Richard Antonio Via VittorioEmanuele II, 61 Sampeyre, tel0175.977597, cell349.1241889, Idoro Mario viaRoma 49 Piasco, Sede sociales/Sezione di Carmagnola viaBobba, 10 Carmagnola (ogni 1° e3° mercoledi del mese dopo leore 21), Merceria il Jolly via

Valobra, 174 Carmagnola. Amezzo vaglia postale, assegnobancario o circolare o su CCP n°12582128 intestato a CAI SEZIO-NE “MONVISO” SALUZZO, speci-ficando chiaramente nome,cognome, indirizzo, data di nasci-ta e eventuale abbonamento allarivista “Alpidoc”.� ESCURSIONISMO. Domenica28/2 escursione intersezionalecon le racchette in collaborazionecon il CAI di Aosta, l’itinerario pre-vede il raggiungimento del MonteCrosetta o del Colle Esischie inValle Grana. Resp. B. Giusiano, L.Lazzarato, C. Mattio.� ALPINISMO GIOVANILE. Domenica 12/2 alla scopertadella neve con le “ciastre” nelVallone di Bellino, Valle Varaita.Resp. L. Mina e L. Rosso.

DOLOc/o scuole medie di SAMBRUSON30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mer. 21-23www.caidolo.it� CORSI. Fino al 1/3 iscrizionial 10° corso di roccia AR1� USCITE SEZIONALI. 5/2Buso della Rana, Malo (VI).Uscita speleologica con due per-corsi di diversa difficoltà; 12/2Cima Folga (TN) scialpinistica(BS); 19/2 Val Fiorentina con lecispe fino al rif.Fiume e malgaPrendera; 5/3 Anello della ValVenegia (Passo Rolle) con cia-spe; 12/3 Forca Rossa dalPasso San Pellegrino, con cia-spe. Alcune paia di ciaspe sipossono noleggiare in sezione.

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smo A1 entro 1ª settimanamarzo. � PALESTRA. Muro di arrampi-cata alla palestra di Villafrancadalle 19.30 alle 22.30 mart.-merc.-giov.; presciistica allascuola media Mazzini mart.-giov.18.30 e 19.30.� SERATE CULTURALI. 3/2Dolo Auditorium Villa Angeli;17/2 Mira Teatro Villa dei Leoni:Comelincanto; 24/2 MiranoTeatro Villa Belvedere: meravi-glioso Pamir di A. Carlon e M.Zolli; 3/3 Dolo Auditorium VillaAngeli.

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spole); 18-19/2 Livigno (sci +ciaspole); 26/2: Val Vermiglio.� SCI-DISCESA. Scuola aRacines (BZ): II° corso (età mini-ma 10 anni): domeniche 12-19-26/2 e 5/3. Iscrizioni in sede:martedì dalle 21,15 alle 22,30,mercoledì dalle 17,30 alle19,00, venerdì dalle 21,15 alle22,30 12/3. Gita di fine corso aAlleghe. � GITE. 5/2 Maranza, 12/3Alleghe; Week-end 24-26/3 ValThorens (F), 31/3-2/4 Landeck-Ischgl (A)� ALPINISMO GIOVANILE. 28°corso di avvicinamento alla mon-tagna, per ragazzi/e dagli 11 ai18 anni. Iscrizioni a partire damartedì 21/2.

AMATRICEVia L.Spinosi 4602012 AMATRICE (RI) tel/fax 0746 826468Parco Nazionale Gran Sasso eMonti della Lagawww.amatrice.ite-mail [email protected]. e ven. 21-23� ATTIVITÀ. 5/2 Sci di fondoescursionismo a Cardito; 19/2Monti della Laga Cima Lepri(EEA); 26/2 Monti della LagaAnello del Fosso dell’Ortanza daPreta (EE). Palestra di arrampica-ta al coperto mar. ore 21-23.

SPOLETO Via Nursina, 1906049 SPOLETO (PG)C:P: 52 Spoleto Centrotel e fax 0743.22.04.33Venerdì [email protected]� SCI FONDO, CIASPOLE. In date da concordare sarannoprogrammate escursioni dome-nicali nelle varie aree appennini-che a seconda del grado di inne-vamento. Prendere visione delprogramma ogni venerdi sera. Insezione sono disponibili alcunepaia di sci e racchette chepotranno essere affittate per 5euro al giorno. Info: SergioBocchini, resp. del magazzino. � ALPINISMO GIOVANILE.12/2 Ciaspolata nel ParcoNazionaledei Monti Sibillini. Riservato aragazzi dai 10 ai 16 anni. Per ipiù piccoli (età minima 6 anni)sono previsti giochi sulla neve.Direttori: Sergio Bocchini e

Armando Lanoce.� ALPINISMO. 18 e 19/3 fale-sie della Ciociaria. Vie medio /facili di più tiri Dir.: RobertoBuonopera cell 349 3130633. � ESCURSIONISMO. 19/3 VillaMatrignano. Escursione di aper-tura sulla Montagna Spoletina.Cesare Vallini e Luigino Cannoli;26/3 Montagna Narnese Ponted’Augusto - Monte Croce. CarloTaglia e Antonio Mantini. Per tutte le escursioni domeni-cali è necessario prenotarsientro il venerdi precedente edessere in regola con il tessera-mento 2006. L’autobus è in fun-zione del numero dei parteci-panti. L’iscrizione vincola alpagamento della intera quotaanche in caso di rinuncia.� STAMPA SEZIONALE. Sonodisponibili: la rivista il Monte-luco, il programma escursioni-stico e il CAI...LENDARIO . � TESSERAMENTO: fino al31/3 sarà possibile effettuarein sede il rinnovo annuale.

CATANIA Piazza Scammacca 1, 95131 - Catania Lu, Mer, Ven. 18 - 21Tel. 095-7153515Fax 095-7153052 [email protected] www.caicataniait � TREKKING DELL’ETNA 2006 25-29/4; 2-6/5; 6-10/6; 13-17/6; 4-8/7; 5-9/9; 3-7/10.Chiedere depliant. � TREKKING DELLE ISOLE DIEOLO. Dal 25/6 al 1°/7. Mare emonti. Chiedere programma. � ATTIVITÀ INTERSEZIONALE.Settimana in Trentino dal 15 al22/7; viaggio-avventura nelbosco viennese a fine luglio; set-timana in Peloponneso dal 14 al24/9, ripetizione del viaggio inMadagascar dal 14 al 28/10. � ESCURSIONI. 5/2 Villa delCasale; 11/2 Ciaspolata bynight; 12/2 P.zzo Cavallo; 19/2Cugni di Pedagaggi; 26/2 P.leLanzaro; 5/3 monte Fontane;12/3 Portella Bandiera.

Q U I C A I Q U I C A IVITA DELLE SEZIONI . Pag ine spec ia l iI

39Lo Scarpone n. 2 - Febbraio 2006 •

Bacheca �

Persi e ritrovati• UN APPARECCHIO FOTOGRAFICO digitale è stato trovato sul

sentiero verso il Colle della Perla (Limone P.te) dal socio FrancoDutto (3391080663).

• UN CONTENITORE con diapositive è stato trovato da un sociodi Feltre (tel 043989622) presso il rifugio Città di Carpi neiCadini di Misurina. Contattare 043989622.

• UN RULLINO fotografico da sviluppare è stato trovato fra ilMonte Memoriante e la Penna di Lucchio dal socio Pagliai(055.4211942).

• UNA LAMPADA FRONTALE è stata trovata da Gianfranco nelbosco sotto la falesia di Anticaprie. Tel 0119906657, ore serali.

• UN MARSUPIO contenente occhiali da vista è stato trovato sulsentiero del vallone che da Moggio sale ai Piani d’Artavaggio(tel 349.7515014, Diego).

• UNA GIACCA A VENTO BLU E NERA è stata smarrita lungo laferrata delle Mesules (Moschini [email protected])

• UN APPARECCHIO FOTOGRAFICO digitale è stato trovato inVal Savaranche. Rivolgersi a Francesca Menna ([email protected])

Varie • CARLO BORIONI (tel 0731.212187) ISFE dal 1983, compo-

nente della Scuola di sci escursionismo “Francesco Negri”delle sezioni di Ravenna e Rimini, è disponibile per fornire gra-tuitamente a sezioni, scuole, gruppi sezionali ecc., assistenzatecnica, logistica, cartografica, fotografica e culturale per even-tuali programmi di SFE e telemark.

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Opportunità • RICCARDO E STEFANIA (3476121403), milanesi, sono interes-

sati alla gestione di un rifugio. Hanno esperienza pluriennale dilavoro con il pubblico. Riccardo (3287408880) è vigile del fuoco.

LO SCARPONE 02 5-01-2006 18:19 Pagina 39

Page 40: LO SCARPONE 02 - cai.it · L a Società alpinisti tridentini (SAT), in collaborazione con l’Assessorato alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento, ha avviato

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