linkastro

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O gni riforma della scuola e ogni gover- no ha sempre porta- to gente in piazza. Gente che, all'ora di pranzo, era comodamente seduta attor- no ad un tavolo nella propria casa; ma oggi qualcosa è cam- biato, il vento fischia ancora più forte e questo maggio è più caldo di quanto sembri. Il mal- contento per la riforma Gelmini ed i tagli della 133 portano il 17 novembre „09 la popolazione studentesca ad esprimere il proprio totale dissenso per le strade cittadine; nel frattempo proseguono assemblee dei ricercatori e degli studenti, ma tra questi non vi è mai un punto d‟incontro. La presa di coscien- za del popolo studentesco au- menta e, facendosi carico di un' onerosa responsabilità, il 27 Aprile, durante un'assemblea tenutasi a Scienze Politiche, gli studenti decidono di occu- pare la facoltà, trasformandola in un laboratorio politico, pur non intralciando lo svolgimento delle lezioni. La voglia di crea- re una riforma che parta dal basso diventa motore della mobilitazione, contrastando la disinformazione che vuole dipingere gli studenti come "facinorosi"; nessuno sapeva cosa volesse dire occupare una facoltà e in molti ci vede- vano come un gruppo di no- stalgici che voleva giocare al '68; ma la voglia di cambiare è riuscita a tenere occupata una facoltà come Scienze Politiche per 21 giorni. I sogni del movi- mento erano troppo grandi per essere contenuti fra le quattro mura di una singola facoltà, così l'occupazione è stata e- stesa al Dipartimento di Mate- matica. Non siamo delle pan- tere ma "semplici" studenti che sono riusciti a trascinare nel movimento, persino le uni- versità di Catania, Siena e Torino, dove sono state occu- pate intere facoltà. Sono stati 21 giorni in cui l'"Università degli Studenti " ha collaborato con realtà esterne, con le più importanti testate giornalisti- che e non solo, e ha portato a casa grandi risultati. La prote- sta è culminata il giorno 18 Maggio, quando il movimento ha preso possesso dell'Atene- o, bloccando ogni attività di- dattica e amministrativa e co- stringendo il Rettore, fino ad allora indifferente alle svariate forme di protesta, ad un con- fronto pubblico con gli studen- ti. Nel contempo i Ricercatori di tutta Italia, lo stesso giorno, occupavano simbolicamente i Rettorati in segno di protesta nei confronti di un Ddl che svilisce la figura del ricercato- re a semplice portaborse. An- che il Politecnico di Bari si è reso portavoce di questa pro- testa: venerdì 21 Maggio i ricercatori e gli studenti si so- no riuniti nell'atrio del Politec- nico in assemblea generale per dire „no‟ al Ddl e ai tagli della 133 minacciando il bloc- co della didattica dal prossimo anno accademico. Questo comporterebbe un grande disagio per il nostro Ateneo visto che, come ben sappia- mo, la maggior parte dei corsi è tenuta da ricercatori. Molti studenti hanno partecipato all'assemblea esprimendo il loro dissenso nei confronti della riforma e la loro comple- ta solidarietà a chi, come noi, combatte in prima linea per la salvaguardia della didattica e dell'università pubblica. In tal senso ci auspichiamo che la quasi totalità della popolazio- ne studentesca si unisca nella protesta con partecipazione attiva, perchè ci vogliono igno- ranti, ma ci avranno ribelli. Clara Gentile Claudio Cesaroni Editoriale Il mondo universitario sta cambiando ma, sfortunata- mente, non tutti se ne ac- corgono. Per questa ragio- ne vogliamo, prima di tutto, dare un senso alle nostre azioni e spiegarne il moti- vo, affinché la nostra voce non resti inascoltata o, più semplicemente, incompre- sa. Per questo nasce LIN- KASTRO, un giornale total- mente autofinanziato, libero e che abbia come obbietti- vo un'informazione oggetti- va e critica su tutte le pro- blematiche che interessano gli studenti universitari ed in particolare gli studenti del Politecnico di Bari. L‟alternativa c‟è ed è da- vanti ai vostri occhi, e a- desso è nelle vostre mani. Continuerete a farvi sce- gliere o finalmente sceglie- rete? Link Politecnico Mobilitazioni Pag. 1 Udu - Link Pag. 2 La Nota Stonata Pag. 2 Magliette Link Pag. 2 L’Altrariforma Pag. 3 Acqua bene comune Pag. 4 Contatti Pag. 4 Sommario Mobilitazioni Continua la serie di concerti dove si deciderà chi fra i concorrenti parteci- perà al Polisound Vieni, Vota e Divertiti... Polisound Giornale autofinanziato del Politecnico di Bari Numero 0 - Maggio 2010

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numero 0 di Maggio 2010

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Page 1: LinkAstro

O gni r i form a del la

scuola e ogni gover-

no ha sempre porta-

to gente in piazza.

Gente che, all'ora di pranzo,

era comodamente seduta attor-

no ad un tavolo nella propria

casa; ma oggi qualcosa è cam-

biato, il vento fischia ancora più

forte e questo maggio è più

caldo di quanto sembri. Il mal-

contento per la riforma Gelmini

ed i tagli della 133 portano il 17

novembre „09 la popolazione

studentesca ad esprimere il

proprio totale dissenso per le

strade cittadine; nel frattempo

proseguono assemblee dei

ricercatori e degli studenti, ma

tra questi non vi è mai un punto

d‟incontro. La presa di coscien-

za del popolo studentesco au-

menta e, facendosi carico di un'

onerosa responsabilità, il 27

Aprile, durante un'assemblea

tenutasi a Scienze Politiche,

gli studenti decidono di occu-

pare la facoltà, trasformandola

in un laboratorio politico, pur

non intralciando lo svolgimento

delle lezioni. La voglia di crea-

re una riforma che parta dal

basso diventa motore della

mobilitazione, contrastando la

dis informazione che vuole

dipingere gli studenti come

"facinorosi"; nessuno sapeva

cosa volesse dire occupare

una facoltà e in molti ci vede-

vano come un gruppo di no-

stalgici che voleva giocare al

'68; ma la voglia di cambiare è

riuscita a tenere occupata una

facoltà come Scienze Politiche

per 21 giorni. I sogni del movi-

mento erano troppo grandi per

essere contenuti fra le quattro

mura di una singola facoltà,

così l'occupazione è stata e-

stesa al Dipartimento di Mate-

matica. Non siamo delle pan-

tere ma "semplici" studenti

che sono riusciti a trascinare

nel movimento, persino le uni-

versità di Catania, Siena e

Torino, dove sono state occu-

pate intere facoltà. Sono stati

21 giorni in cui l'"Università

degli Studenti " ha collaborato

con realtà esterne, con le più

importanti testate giornalisti-

che e non solo, e ha portato a

casa grandi risultati. La prote-

sta è culminata il giorno 18

Maggio, quando il movimento

ha preso possesso dell'Atene-

o, bloccando ogni attività di-

dattica e amministrativa e co-

stringendo il Rettore, fino ad

allora indifferente alle svariate

forme di protesta, ad un con-

fronto pubblico con gli studen-

ti. Nel contempo i Ricercatori

di tutta Italia, lo stesso giorno,

occupavano simbolicamente i

Rettorati in segno di protesta

nei confronti di un Ddl che

svilisce la figura del ricercato-

re a semplice portaborse. An-

che il Politecnico di Bari si è

reso portavoce di questa pro-

testa: venerdì 21 Maggio i

ricercatori e gli studenti si so-

no riuniti nell'atrio del Politec-

nico in assemblea generale

per dire „no‟ al Ddl e ai tagli

della 133 minacciando il bloc-

co della didattica dal prossimo

anno accademico. Questo

comporterebbe un grande

disagio per il nostro Ateneo

visto che, come ben sappia-

mo, la maggior parte dei corsi

è tenuta da ricercatori. Molti

studenti hanno partecipato

all'assemblea esprimendo il

loro dissenso nei confronti

della riforma e la loro comple-

ta solidarietà a chi, come noi,

combatte in prima linea per la

salvaguardia della didattica e

dell'università pubblica. In tal

senso ci auspichiamo che la

quasi totalità della popolazio-

ne studentesca si unisca nella

protesta con partecipazione

attiva, perchè ci vogliono igno-

ranti, ma ci avranno ribelli.

Clara Gentile

Claudio Cesaroni

Editoriale

Il mondo universitario sta cambiando ma, sfortunata-mente, non tutti se ne ac-corgono. Per questa ragio-ne vogliamo, prima di tutto, dare un senso alle nostre azioni e spiegarne il moti-vo, affinché la nostra voce non resti inascoltata o, più semplicemente, incompre-sa. Per questo nasce LIN-KASTRO, un giornale total-mente autofinanziato, libero e che abbia come obbietti-vo un'informazione oggetti-va e critica su tutte le pro-blematiche che interessano gli studenti universitari ed in particolare gli studenti del Politecnico di Bari. L‟alternativa c‟è ed è da-vanti ai vostri occhi, e a-desso è nelle vostre mani. Continuerete a farvi sce-gliere o finalmente sceglie-rete?

Link Politecnico

Mobilitazioni Pag. 1

Udu - Link Pag. 2

La Nota Stonata Pag. 2

Magliette Link Pag. 2

L’Altrariforma Pag. 3

Acqua bene

comune

Pag. 4

Contatti Pag. 4

Sommario

Mobilitazioni

Continua la serie di

concerti dove si

deciderà chi fra i

concorrenti parteci-

perà al Polisound

Vieni, Vota e

Divertiti...

Polisound

Giornale autofinanziato del Politecnico di Bari Numero 0 - Maggio 2010

Page 2: LinkAstro

Magliette Link

troppo non è stata possibile per varie logiche di strategie e interessi. Inoltre, ci siamo sempre espressi in maniera che, se un adeguamento a questa nota (che non ha valore di Legge) ci deve essere, non può che essere accompagnato da un forte dissenso in tutte le sedi decisio-nali, da parte del Rettore, dei Presidi e di tutto il mondo accademico nei con-fronti di queste storture che il Ministro Gelmini ha portato nell‟Università. Un dissenso che è emerso fra gli addetti ai lavori, ma che deve arrivare a tutti, so-prattutto agli studenti, in maniera che possano capire la gravità della situazio-ne. I problemi sorgeranno già dall‟anno

prossimo: si fa strada l‟idea di chiusura di altri corsi (disegno industriale è a forte rischio e solo la mobilitazione spontanea degli studenti ne ha impedito la chiusura quest‟anno stesso), si avrà una perdita di indirizzi nei corsi, con specialistiche secche o al massimo con un paio di esami di differenza, la proba-bile introduzione del numero program-mato in molti corsi e l‟abbassamento del numero dove già previsto, che limita la possibilità di iscriversi per chiunque voglia intraprendere il percorso per di-ventare ingegnere o architetto. Come Link abbiamo portato le rivendicazioni

N egli ultimi mesi ha tenuto ban-co, nei vari consigl i , l‟adeguamento alla “famosa” nota 160, con la quale il Mini-

stero è intenzionato ad aumentare i pa-rametri necessari all‟attivazione di corsi e curricula. A parte i tecnicismi e le for-mule, è giusto sapere cosa è questa nota. Anzi, cosa non è. Non è una legge ma solo una bozza che va ad integrare la riforma Gelmini, utilizzata, però, come minaccia per i vari Atenei italiani, in quanto, un non adeguamento a questa nota, qualora venisse approvata, com-porterebbe un taglio del finanziamento alle Università, già in forte crisi, negli anni a venire. La scelta adottata dal nostro Politecnico è stata quella di ade-guarsi comunque, e questo ha portato a una diminuzione drastica dei curricula e degli indirizzi per tutti i corsi, la minaccia del numero chiuso per i corsi più scelti del nostro ateneo (un problema risolto per quest‟anno ma con il serio rischio che risorga l‟anno prossimo) e il sacrifi-cio di Foggia ormai incanalata verso una chiusura totale (rimarrà un singolo corso triennale). Senza entrare nelle questioni dei singoli corsi, si pone un problema che ormai è diventato generale per tutto il mondo accademico: i tagli della 133, il ddl Gelmini e la nota 160 sono parte di un progetto d i smante l lamento dell‟Università Pubblica, che ha forte-mente ridimensionato l‟offerta formativa del Politecnico, così come di tutte le università, riducendo notevolmente la possibilità di una scelta più vicina alle richieste degli studenti. Dopo lunghe discussioni e tantissimi incontri, dopo aver portato tutto il nostro dissenso negli organi, abbiamo lottato per non attivare il numero programmato nei corsi più numerosi (L3 Meccanica, Gestionale e altri), cercando di salvare anche l‟offerta formativa della sede di Foggia, che pur-

La Nota Stonata

Pagina 2 LINKastro

“E' nell’indifferenza che un

uomo, un uomo vero muore davvero”

Taglie: M - L - XL

Costo: 5, 50 euro

Come averla? Contattaci nelle nostre

aulette o all'indirizzo [email protected],

specificando la taglia richiesta e, eventual-

mente, la facoltà di riferimento.

degli studenti negli organi dove eravamo presenti perché crediamo che solo una visione d'insieme del problema possa portare a soluzioni concrete nel piccolo e che al fianco dei problemi strettamente attinenti ai singoli corsi di Laurea bisogna affrontare le tematiche più generali. Or-mai l'offerta formativa per l'anno prossi-mo è stata definita, ha delle pecche che non abbiamo evitato di sottolineare, ma alla fine è stato fatto un lavoro di coope-razione con tutte le parti. Noi comunque continueremo a monitorare e farci sentire quando lo riterremo opportuno, e siamo sempre a disposizione per chiarimenti e spiegazioni, che in un articolo sono trop-po lunghi da affrontare dettagliatamente.

Francesco Lorusso

A Bari è tramontato il sole

A Bari brillano le stelle

A bbiamo sempre creduto nel progetto del sindacato studen-tesco, l'abbiamo sempre difeso dall'inizio della nostra storia

territoriale, così come abbiamo sempre difeso l'idea di una rappresentanza ete-rogenea e plurale in cui ci fosse un dibat-tito costante sulle linee politiche nell‟ambito delle regole della democrazia sindacale. Non riconoscendo, così, la legittimità del congresso svoltosi nel mese di maggio dello scorso anno, ab-biamo fatto una scelta condivisa all'una-nimità da tutta l'allora UDU BARI: IN-TRAPRENDERE UN'ALTRA STRADA. Abbiamo terminato la nostra esperienza con l'Unione degli Universitari ed intra-preso il percorso costituente di LINK, investendo fin da subito tutte le energie per costituire un coordinamento universi-tario e la discussione di una rete con gli studenti medi, gli studenti dell'AFAM e i dottorandi.

Visita il nostro sito

www.linkbari.it

[email protected]

Passaggio da Udu

a Link

“Noi comunque continue-

remo a monitorare e far-

ci sentire quando lo ri-

terremo opportuno, e

siamo sempre a disposi-

zione per chiarimenti e

spiegazioni”

Page 3: LinkAstro

G li anni passano, i Governi

cambiano, ma le carte in tavo-

la sono sempre le stesse.

Quanti Ministeri hanno parlato

di riforma dell'Università, cambiamenti

radicali, diritto allo studio, progresso?

Negli ultimi vent'anni, queste belle parole

le abbiamo sentite tante volte, forse trop-

pe. Dopo l'ennesima prova di incompe-

tenza da parte dell'ennesimo Governo, è

arrivato il momento di far capire che noi

studenti non siamo capre ignoranti, buo-

ne solo a star sedute in delle aule a

prendere appunti, ad affannarci per dare

esami, disposte a restare in silenzio

mentre i nostri futuri vengono barbara-

mente distrutti da chi, oggettivamente,

non ha le capacità per decidere quale

sia la strada giusta da seguire o meno.

Dopo manifestazioni, presidi, assemblee,

a seguito delle quali gli studenti sono

stati accusati di essere meramente ideo-

logici o demagogici, ad una palese man-

canza del Ministero della Pubblica Istru-

zione, evidentemente inadatto per svi-

luppare un qualsivoglia progetto, è stato

contrapposto un qualcosa di diverso,

alternativo: l'ALTRAriforma. Questo do-

cumento, interamente ideato da studenti,

non rivendica nulla di fantascientifico;

presenta, invece, semplici punti basilari

per un corretto andamento degli atenei,

come il diritto allo studio concreto, una

maggiore rappresentanza di NOI studen-

ti all'interno delle decisioni degli atenei

ed una regolamentazione sui bilanci

delle varie Università, troppo spesso

soggetti ai voleri di baronati et similia.

Contrariamente all'accezione che i nostri

politici danno alle parole "diritto allo stu-

dio", caratterizzata molto spesso

dall'ambiguo concetto di meritocrazia,

crediamo, così come afferma la Costitu-

zione, che non si possa assolutamente

limitare chi non ha mezzi e possibilità

economiche a vedere l'università solo

come un bel sogno. Per questo motivo, i

punti principali sul diritto allo studio

dell'ALTRAriforma parlano della copertu-

ra totale delle borse di studio e piani di

costruzione per case dello studente me-

diante finanziamenti da parte delle Re-

gioni ( in Puglia, solo poco più della metà

degli studenti aventi diritto ad una borsa

di studio la riceve effettivamente ) e con-

venzioni sui trasporti per gli studenti pen-

dolari. Si parla dell'abolizione del prestito

d'onore, considerato un modo in cui il

merito viene conseguito mediante paga-

menti e grazie al quale è quasi certa la

possiblità di indebitamento da parte di

uno studente. Inoltre si chiede la sacro-

santa regolamentazione delle borse part-

time e delle borse per i dottorandi, molto

spesso trovatisi a dover tenere lezioni o

addirittura interi corsi a titolo gratuito,

mentre il docente strutturato di turno si

riposa beatamente. Altri punti sono rivolti

all'istituzione di fondi devolubili alle Borse

Erasmus, agli studenti dell'ultimo anno

delle scuole superiori per aiutarli nella

loro scelta futura, agli studenti le cui con-

dizioni reddituali sono cambiate nel corso

dell'anno a causa della crisi economica o

utilizzabili per la creazione di carte stu-

dentesche valide per l'accesso alle attivi-

tà culturali. Per quanto riguarda, invece,

la parte della Governance e della rappre-

sentanza studentesca, come primo punto

si afferma di non permettere, nella manie-

ra più assoluta, la partecipazione di ester-

ni, che siano enti locali o privati, nella

gestione dell'università, visto e considera-

to che le questioni trattate, soprattutto nei

consigli di amministrazione, riguardano

l'università e nessun altro. Tra gli altri

punti si parla di un aumento della percen-

tuale di studenti negli organi decisionali,

l'approvazione dello Statuto degli studenti

e delle studentesse e del codice deonto-

logico ( volto ad impedire l'assegnazione

di una qualunque carica qualora fossero

presenti legami di parentela), si richiede

una componente studentesca quantomai

giusta nei processi di valutazione dei ser-

vizi per gli studenti stessi e la periodica

possibilità di svolgere assemblee con

sospensione delle lezioni, in modo tale da

far partecipare tutti gli studenti. Tra l'altro,

è presente fra i punti l'introduzione di

istituti di democrazia diretta, come il Refe-

rendum studentesco e l'allargamento

dell'elezione del Rettore anche agli stu-

denti, calcolata con voto ponderato. Inol-

tre, si invoca ad una precisa e chiara defi-

nizione degli incarichi del consiglio di

amministrazione

L’Altrariforma

Giornale autofinanziato del Politecnico di Bari Pagina 3

e del Senato Accademico, (svuotato del

proprio compito dal disegno di legge

Gelmini) e l'abolizione del CNSU. Per

chi non lo sapesse, il CNSU, è un orga-

no meramente consultivo che, spesso e

volentieri, viene ignorato dal governo,

divenendo, di fatto, un'occasione per il

rappresentante eletto di turno di percepi-

re il gettone di presenza. L'ALTRArifor-

ma prevede, invece, l'istituzione di una

vera conferenza nazionale studentesca,

composta da 1, 2 o 3 rappresentanti di

ogni ateneo, pronta a partecipare nelle

commissioni ministeriali o parlamentari

quando si parla di Università. Prenden-

do in considerazione l'ultima parte del

documento, quella sui finanziamenti, i

punti rivendicano, in primis, l'abolizione

dei tagli della legge 133/08 e il finanzia-

mento dell'università da 8 026 a 11 512

dollari per studente (media Ocse). Inol-

tre si sente il bisogno di regolamentare

la figura dello studente a tempo parziale,

con effetti sul piano di studio e sulla

tassazione. In ultimo, ma non per impor-

tanza, la questione della ripartizione

dell'FFO (Fondo di Finanziamento Ordi-

nario), assegnato, tutt'oggi, sulla base di

criteri punitivi che non fanno altro che

aumentare il deficit delle università "più

deboli". In definitiva, il concetto che si

vuol portare avanti è che l'ALTRAriforma

nasce da una voglia da parte degli stu-

denti di gridare "BASTA" al progressivo

smantellamento dell'università e dalla

necessità di presentare qualcosa di con-

creto, semplice ed applicabile alle nostre

leggi. Ci provassero ora a dire che sia-

mo solo ideologici.

Andrea Rizzo

"Voi non siete capaci? Ci pensiamo noi"

Gli studenti uniti in un'idea comune, libera e democratica dell'Università italiana

In definitiva, il concetto

che si vuol portare avan-

ti è che l'ALTRAriforma

nasce da una voglia da

parte degli studenti di

gridare "BASTA"

Page 4: LinkAstro

Link Politecnico: 080/5963232 [email protected] Andrea Rizzo: 340/5476237 [email protected] Clara Gentile: 329/0112066 [email protected] Claudio Cesaroni: 339/2463827 [email protected] Fabrizio Panzarini: 328/3373387 [email protected] Francesco Lorusso: 340/0633464 [email protected] Francesco Valentini: 333/9318218 [email protected]

Acqua bene comune

Contatti

Pagina 4

I l Forum Italiano dei Movimenti per l‟Acqua, costituito da centinaia di comitati territo-riali che si oppongono alla privatizzazione, insieme a numerose realtà sociali e cultu-rali, ha deciso di promuovere 3 quesiti referendari, depositati presso la Corte di Cas-sazione di Roma mercoledì 31 marzo 2010. Sosterranno tale iniziativa anche diverse

forze politiche. Da sabato 24 aprile è iniziata la raccolta delle firme; in tre mesi dovremmo arrivare al-meno a quota 500.000 per poter richiedere i referendum. I banchetti per la raccolta delle firme saranno allestiti su tutto il territorio nazionale. I tre quesiti vogliono abrogare la ver-gognosa legge approvata dall‟attuale governo nel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l‟acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Il primo quesito vuole abrogare l‟affidamento della gestione del servizio idrico a soggetti privati o a società a capitale misto pubblico-privato. Con il secondo quesito si cerca di qualificare più compiutamente il percorso referendario

come relativo al tema dell‟acqua. Infatti l‟art 23 bis (primo quesito) non riguarda nello specifico il solo settore idrico. Ci si pone come obiettivo quello di intervenire sul problema della gestione diretta del servizio idrico, attraverso forme societarie che siano idonee a svolgere una funzione sociale. Con il terzo quesito si elimineranno i profitti dal bene comune acqua; si tratta in questo caso di abrogare poche parole, ma di grande rilevanza simbolica e di forte e sostanziale concretezza. La norma che si vorrebbe abrogare è quella che consente al gestore di fare profitti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.

Chiunque volesse sostenere il referendum può recarsi presso i banchetti allestiti appositamente:

Giovedì 27, NOTTE BIANCA (Campus), dalle ore 20

Claudio Cesaroni

La notte bianca degli studenti

27 MAGGIO - CAMPUS UNIVERSITARIO

MUSICA / ARTE / CULTURA / CINEMA / MOSTRE

FOTOGRAFICHE / INSTALLAZIONI VISIVE /

VIDEOPROIEZIONI / DANZA

.... e I MINISTRI!

LINKastro - Giornale autofinanziato del Politecnico di Bari