linee guida taga - capitolo 3

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1 3.0 - RACCOMANDAZIONI GENERALI PER L’IMPOSTAZIONE DELLE LAVORAZIONI 3.1 - INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE E L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO 3.1.1 Finishing dello stampato 3.1.2 Stampa a caldo 3.1.3 Rilievo (embossing/debossing) 3.1.4 Fustellatura 3.1.5 Scartinatura 3.1.6 Incollatura e lavorazioni manuali 3.2 - ELEMENTI PER LA RICHIESTA DEL PREVENTIVO 3.3 - PREPARAZIONE DELL’ORDINE DI LAVORO 3.4 - SPECIFICHE DI CONTROLLO DEI MATERIALI IN INGRESSO 3.4.1 Cartone teso 3.4.2 Cartone ondulato 3.4.3 Scatole rivestite 3.4.4 Materiali plastici: PVC, PET, PPL, APET Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche TAGA.DOC16 Capitolo 3 Impostazione e campionamento 3.5 - PROVE COLORE CONTRATTUALI 3.6 - METODI DI IDENTIFICAZIONE DEL FUSTELLATO 3.7 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO 3.7.1 Criteri e metodi di campionamento 3.7.2 Campionature 3.7.3 Metodi di prelievo statistico 3.7.4 Modalità di utilizzo della norma 3.7.5 Controllo di accettazione e livello di ispezione 3.7.6 Procedura logica di utilizzo 3.7.7 La normativa tecnica 3.7.8 Il collaudo di accettazione 3.7.9 Il piano di campionamento 3.7.10 Tabella di frequenza controllo distruttivi 3.8 - LA NORMATIVA 1

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Taga Italia: linee guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 1: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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3.0 - RACCOMANDAZIONI GENERALI PERL’IMPOSTAZIONE DELLE LAVORAZIONI

3.1 - INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONEE L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

3.1.1 Finishing dello stampato3.1.2 Stampa a caldo3.1.3 Rilievo (embossing/debossing)3.1.4 Fustellatura3.1.5 Scartinatura3.1.6 Incollatura e lavorazioni manuali

3.2 - ELEMENTI PER LA RICHIESTADEL PREVENTIVO

3.3 - PREPARAZIONE DELL’ORDINEDI LAVORO

3.4 - SPECIFICHE DI CONTROLLO DEIMATERIALI IN INGRESSO

3.4.1 Cartone teso3.4.2 Cartone ondulato3.4.3 Scatole rivestite3.4.4 Materiali plastici: PVC, PET, PPL, APET

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Capitolo 3Impostazione e campionamento

3.5 - PROVE COLORE CONTRATTUALI

3.6 - METODI DI IDENTIFICAZIONE DEL FUSTELLATO

3.7 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO 3.7.1 Criteri e metodi di campionamento 3.7.2 Campionature 3.7.3 Metodi di prelievo statistico 3.7.4 Modalità di utilizzo della norma 3.7.5 Controllo di accettazione e livello di ispezione 3.7.6 Procedura logica di utilizzo 3.7.7 La normativa tecnica 3.7.8 Il collaudo di accettazione 3.7.9 Il piano di campionamento 3.7.10 Tabella di frequenza controllo distruttivi

3.8 - LA NORMATIVA

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In fase preliminare, è opportuno prestare attenzione ad alcune raccomandazioni rivolte aiprogettisti/creativi e agli operatori degli Uffici Tecnici delle aziende grafiche. Esse suggeriscono cosaè utile chiarire al momento di impostare un lavoro di cartotecnica in modo da evitare incertezze ederrori in corso d’opera, considerato il tipo di prodotto che ci si appresta a realizzare. Passano inrassegna i possibili tipi di lavorazione e possono essere utilizzate come promemoria o come check listutile a verificare la completezza dei passaggi da effettuare.Le raccomandazioni in questione valgono per l’impiego di cartoni standard (pura cellulosa/GC1/GC2,ecc.), Per cartoni o supporti speciali è invece opportuno coinvolgere, in fase di progettazione epreventivazione, i progettisti e i tecnici in grado di effettuare gli eventuali test necessari.

3.0 - RACCOMANDAZIONI GENERALI PER L’IMPOSTAZIONE DELLE LAVORAZIONI

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Page 3: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Ecco le principali lavorazioni che ricorrono nella realizzazione di prodotti cartotecnici:- finishing dello stampato

- stampa a caldo

- rilievo (embossing/debossing)

- fustellatura

- scartinatura- incollatura

- lavorazioni manuali

3.1 - INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE E L’INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

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Page 4: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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In questa fase vanno impiegati solo finishing idonei al prodotto e alla struttura da realizzare, eche non impattino negativamente sulle successive fasi di lavorazione.

Alcuni finishing, per esempio, potrebbero rallentare la produzione, o interferire nel suo correttosvolgimento. Per questa ragione, in mancanza di certezze assolute, è necessario effettuare deitest, che potranno essere a carico del cliente se questi insiste nel richiedere un determinato tipo difinishing, o a carico della cartotecnica in quanto utile back-ground per più lavorazioni di clientidiversi.

Infine, occorre assicurarsi che il trattamento prescelto garantisca una protezione fino alla fine dellavoro. Infatti, per fare un esempio, in alcuni casi la vernice a base acqua non garantisceun’adeguata protezione agli sfregamenti in piegaincolla, ed è quindi necessario ricorrere allavernice UV.

3.1.1 - FINISHING DELLO STAMPATO

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Page 5: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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La stampa a caldo rappresenta una delle più grandi “incognite” della cartotecnica. Un paiodi problemi ricorrenti?

Nastri particolari non sono sempre compatibili con i diversi supporti e, anche quando i fornitori dinastro garantiscano una perfetta adesione su supporti diversi, prima di procedere è opportunoeseguire delle prove in macchina, soprattutto nel caso di grandi produzioni.Macchinari diversi danno risultati diversi perché la stampa a caldo richiede un determinatoequilibrio fra pressione e temperatura che, notoriamente, cambiano da un’attrezzatura all’altra.Inoltre, se alla stampa a caldo verrà sovrastampata con trattamento UV, è necessario tenere neldebito conto anche la tensione superficiale del nastro (trattamento Dyne). Su determinati tipi dinastro alcuni fornitori garantiscono la sovrastampabilità con trattamento superficiale superiore a38 Dyne (Kurz ad esempio sui film standard oro e argento).

In mancanza di garanzie adeguate è necessario effettuare gli opportuni test che, in ogni caso, perassicurare la ripetibilità del lavoro, andranno eseguiti nelle medesime condizioni della produzioneeffettiva.

3.1.2 - STAMPA A CALDO

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Page 6: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Il rilievo, o goffratura, richiede una cura particolare e una grande maestria. Alcune regole dibase vanno, comunque, rispettate:

• quando sia distante almeno mm 15 dalle cordonature e dai tagli, potrebbe essere convenienteeffettuare il rilievo contemporaneamente alla fustellatura;

• è necessario valutare attentamente se il materiale che si intende utilizzare sia idoneo a garantireil risultato qualitativo atteso dal cliente. Al riguardo, si consideri che non esiste al momento alcunaattrezzatura in grado di grado di dare dei valori alla pressione adeguata a questo tipo dilavorazione: le misurazioni sono empiriche e la qualità del lavoro dipende essenzialmente dallacapacità dell’operatore;

• l’artwork grafico ha un grande impatto sul risultato finale e, dunque, si tenga presente che ancheun rilievo eccellente può rivelarsi inadeguato se, nelle zone previste, l’artwork non presenta ilcontrasto necessario;

• le goffrature o texture richiedono la pressione massima; inoltre, quanto più vasta è la superficiedel rilievo, tanto maggiore è la pressione necessaria. Si tratta, dunque, di un fattore da valutarecon attenzione particolare nel caso la superficie del rilievo da effettuare sia molto estesa.

3.1.3 - RILIEVO (EMBOSSING/DEBOSSING)

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Page 7: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Per impostare correttamente un foglio stampa dal punto di vista fustellatura nellaprogettazione cartotecnica vanno tenuti presneti alcune necessità:

In senso verticale sono necessari 13-14 mm come pinza del foglio a seconda delle impostazionigenerali aziendali e del tipo di attrezzatura, inoltre 20-25 mm come retropinza, per permettereil posizionamento della scala cromatica di controllo. In senso laterale sono necessari almeno5 o 6 mm per parte oltre i crocini di taglio per permettere una agevolata separazione del refilo,ma l’ideale sono mm 10 per parte. Questi valori vanno aggiunti al taglio-taglio di fustella perdeterminare il formato carta necessario.

Quando si progetta un manufatto di cartone teso, la fibra del fustellato rappresenta un fattoredeterminante mentre se si lavora un materiale plastico (PVC) va considerato il lato che “nonsbianca”. Un foglio di plastica può essere fustellato a freddo se non supera i 300 micron dispessore; diversamente è necessario ricorrere alla fustellatura ad alta frequenza (o “piegamorbida”), oppure al mezzo taglio o perforazione.

Il fornitore di fustelle (fustellificio) deve utilizzare filetti adeguati al tipo di materiale che si intendefustellare.

3.1.4 - FUSTELLATURA

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Page 8: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Spesso, in fase di progetto, non si prende in considerazione la scartinatura che, invece,riveste una certa importanza, anche in termini di centro di costo.

Quando la piegaincolla operi a velocità contenute, la separazione dei pezzi o scartinatura puòessere eseguita in fase di incollatura, durante il caricamento dei pezzi; diversamente va gestitamanualmente fuori linea, con un’incidenza di costo significativa.Occorre quindi lavorare correttamente in fase di impostazione della fustella, in modo daminimizzare gli elementi da estrarre. In alcuni casi può anche essere utile realizzare dei raccordidi estrazione, oppure ridurre i pezzi di grandi dimensione impiegando filetti di taglio.

Per eseguire la scartinatura esistono delle attrezzature manuali che agevolano il lavoro. Per legrandi tirature, si possono invece utilizzare sia l’estrattore sia il separatore (qualora la fustellatricelo preveda), ottenendo così dei pezzi perfettamente puliti.

3.1.5 - SCARTINATURA

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Page 9: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Per ottenere un’incollatura di qualità bisogna anzitutto valutare se i gruppi colla delle nostreattrezzature siano adeguati alla struttura del packaging che dobbiamo realizzare.

Va, poi, definito se, con le attrezzature disponibili in azienda, la struttura da realizzare può essereincollata in un solo passaggio o se siano invece necessari più passaggi.

Infine, occorre determinare se le alette di incollatura abbiano dimensione sufficiente e, in casocontrario, provvedere ad allargarle.

Per evidente ragioni di ordine pratico ed economico, le eventuali operazioni manualinecessarie a ultimare il prodotto vanno ridotte al minimo.

In particolare, le lavorazioni manuali da effettuare su piccoli pezzi sono particolarmente difficili,lente e onerose e, dunque, quando possibile vanno evitate avvalendosi con perizia di estrattori eseparatori.

3.1.6 - INCOLLATURA E LAVORAZIONI MANUALI

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Sono 6 gli aspetti basilari da tener presente in fase di preventivo.• I preventivi riguardanti il solo costo della prestazione d’opera sono gratuiti e a carico dell’aziendaofferente.• I progetti di esecuzione (campioni, prototipi ecc.), i disegni, le pagine di saggio, i bozzetti, leimpaginazioni, le elaborazioni, le prove o altro, quando siano eseguiti su richiesta scritta delcliente, sono sempre a carico dello stesso.• I prezzi indicati nei preventivi impegnano l’azienda grafica per un certo periodo differente daazienda ad azienda (normalmente lo standard è di 60 giorni) e si intendono riferiti:

– a prestazioni eseguite durante l’orario normale di lavoro. In caso di straordinari, ilsovrapprezzo verrà determinato considerando le maggiorazioni stabilite dai contratti di lavoro;

– a originali forniti in digitale, realizzati con programmi diffusi e in commercio daalmeno 6 mesi, oppure a originali dattiloscritti leggibili, distinti e ordinati;

– a originali (di moduli commerciali, di inserzioni pubblicitarie e di lavori diversi) cheriportino le proporzioni reali di testo e di spazio.• Non si intendono comprese nel prezzo del preventivo le spese necessarie ad adeguare i file alledimensioni corrette del fustellato (dima o template), perché posizionati in modo noncorrispondente.• In particolare, si intendono “non conformi” i documenti digitali che non garantiscano unacorrispondenza univoca tra il loro contenuto e il risultato che deriva dalla loro elaborazione.• Le varianti richieste dal committente comportano la revisione del preventivo.

3.2 - ELEMENTI PER LA RICHIESTA DEL PREVENTIVO

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Page 11: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Le ordinazioni, dirette e indirette, sono soggette all’approvazione dell’impresa produttrice.L’ordine deve sempre specificare:

a) tipo di imballaggio richiesto;

b) la quantità del prodotto da realizzare;

c) le sue caratteristiche tecniche;

d) le prestazioni complementari (disegni, campioni, bozzetti ecc.);e) le condizioni che perfezionano il contratto (prezzo, termini di consegna e di pagamento,trasporto ecc.);

f) il luogo di consegna.

La consegna da parte del committente degli originali necessari all’esecuzione del lavoro implical’accettazione integrale - anche senza esplicito benestare - delle condizioni stabilite nel preventivo.Il contratto, dunque, diventa valido fatto salvo la verifica, da parte dell’azienda esecutrice - entro 5giorni lavorativi - della corrispondenza fra fornitura stabilita e materiali ricevuti.

3.3 - PREPARAZIONE DELL’ORDINE DI LAVORO

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Page 12: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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La fase successiva alla preparazione dell’ordine di lavoro è la sua conferma.Questa deve essere comunicata al committente per iscritto, entro cinque giorni dalla datadell’assunzione dell’ordine.

Le eventuali modifiche devono essere regolarmente concordate e specificate tramite allegati allaconferma d’ordine o con nuova conferma d’ordine; a queste condizioni diventano contrattualmentevincolanti per entrambe le parti.

3.3 - PREPARAZIONE DELL’ORDINE DI LAVORO

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Page 13: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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3.4 - SPECIFICHE DI CONTROLLO DEI MATERIALI IN INGRESSO

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Page 14: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Modalità di impiegoPer ottenere buoni risultati in fase di stampa e trasformazione del cartone, è molto importanteattenersi alle corrette modalità di impiego prima, durante e dopo le lavorazioni.

Anzitutto, il cartone è contrassegnato dal numero d’ordine e dal numero di pallet e bobina. Èopportuno prenderne nota (oppure conservare le relative etichette fino al termine del lavoro), in mododa consentire in qualunque momento l’identificazione e reperibilità di ciascun lotto di materiale.

L’imballaggio termoretraibile che protegge il cartone non deve essere aperto prima che il contenutoabbia raggiunto la temperatura dell’ambiente dove è stato depositato, o della sala stampa.

L’umidità relativa relativa consigliata, in sala stampa e all’interno dello stabilimento, dovrebbe esserepari al 45/60%; si consideri che un cartone con un alto tasso di umidità non conforme può presentareproblemi in fase di fustellatura.

Peso delPallets o della

Bobina (kg)

400

800

1200

30°C

Differenze di temperatura tra cartonee sala stampa (temper. Sala 20°C circa)

2 giorni

2 giorni

2 giorni

2 giorni

3 giorni

4 giorni

3 giorni

4 giorni

5 giorni

• L’umidità atmosferica relativaconsigliata in sala stampa eall’interno dello stabilimentodovrebbe eessere pari al 45/60%.• Un cartone con elevataumidità può divenire difficile dafustellare

3.4.1 - CARTONE TESO

10°C 20°C

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Page 15: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Test eseguiti durante il processo di produzione del cartoneServono a valutare le caratteristiche che influiscono sull’estetica e la resa del cartone; prove emisurazioni vengono eseguite previo condizionamento a un’umidità relativa del 50% e a unatemperatura di 23 °C. Qui di seguito si menzionano i principali.

Assorbimento d’inchiostro - Viene misurato in modo particolare come spiegato in seguito ed èespresso in percentuale. Sulla superficie del cartone viene steso uno speciale inchiostro dastampa; la quantità assorbita entro un definito periodo di tempo viene determinata in riflessionepercentuale rispetto alla superficie non stampata. Per questo test viene utilizzato l’inchiostronumero 3809 Porometrique della Lorilleux.

Assorbimento idrico mediante Test di Cobb - viene misurato in conformità alla norma ISO535 e indicato in g/mq.

Assorbimento idrico mediante Test di Wick - Riguarda l’assorbimento d’acqua lungo il bordodel cartone e si esprime in kg/mq. La superficie del cartone viene sigillata su entrambe le faccecon nastro impermeabile; il campione viene pesato, immerso in acqua a 80 °C per 20 minuti equindi pesato nuovamente.

3.4.1 - CARTONE TESO

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Page 16: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Brillantezza superficiale - Viene misurata in conformità alle norme TAPPI T480 ed espressa inpercentuale. La superficie del cartone viene illuminata a un angolo di 75° e la riflessioneregistrata da una fotocellula. Si definisce “opaca” una superficie il cui valore di brillantezza siainferiore al 40%; una brillantezza media varia dal 40% al 70%; un cartone super lucido arriva al70%.

Grado di umidità assoluto - Viene misurato in conformità alla norma ISO 287 e indicato inpercentuale rispetto alla grammatura del cartone. La rilevazione viene effettuata costantementecon procedimento durante la fabbricazione e i risultati registrati direttamente su computer.

Grammatura - È il peso per unità di superficie e viene misurata in g/mq, seguendo le specifichedella norma ISO 536.Gusto e odore - Vengono valutati da esperti qualificati, che procedono a classificazioninumeriche e registrano per iscritto le loro impressioni. I cartoni vengono sottoposti anche al testorganolettico di Robinson DIN 10 955; il dato si basa su una valutazione comparativa eseguitada una commissione di esperti, i suoi risultati potrebbero risultare difformi da un laboratorioall’altro e talvolta anche all’interno di uno stesso laboratorio.

3.4.1 - CARTONE TESO

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Page 17: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Opacità - L’opacità del cartone viene determinata in conformità alla norma ISO 2471. La suamisura si basa sulla comparazione fra un campionario di cartone opaco e il fattore di riflessioneinerente a un singolo foglio di cartone posto su sfondo nero. L’opacità viene espressa in unitàpercentuale; i valori di lettura prossimi a 100 indicano la completa assenza di trasparenza.

pH di superficie - Il pH dello strato di copertura viene misurato con un estratto acquoso eindicato in unità pH, in scala da 0 a 14.

Proprietà ottiche - Il termine “punto di bianco” viene spesso usato come concetto generico, perindicare alcune proprietà ottiche della superficie del cartone. Più propriamente si tratta, invece,di un valore specifico e misurabile. Altre proprietà ottiche sono il grado di bianco e il coloreespresso in Lab.Resistenza alla sfaldatura - La resistenza alla sfaldatura fra gli stati intermedi del cartone sidetermina mediante test di Scott Bond. È espressa in J/mq.

Resistenza alla spellatura - Si misura in conformità alla norma ISO 3783 ed è espressa in m/s.Il test relativo serve a valutare la resistenza della superficie alla spellatura e alla formazione dibolle, e si esegue mediante un’apparecchiatura IGT per la prova della stampabilità, utilizzandoun olio di media viscosità.

3.4.1 - CARTONE TESO

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Page 18: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Resistenza alla trazione - Indica la forza necessaria per strappare una striscia di cartone insenso fibra (MD) e controfibra (CD). Viene misurata in conformità alla norma 1924 e si esprimein kN/m.

Resistenza allo strappo - È la forza necessaria per strappare un intero foglio di cartone e,come la resistenza alla trazione, si determina nel senso della fibra (MD) e della controfibra (CD).Anche in questo caso la norma di riferimento è la 192; l’unità di misura sono i mN.

Ruvidità superficiale - Si determina con uno strumento denominato Parker Print Surf, a 980kPa, con l’ausilio di un substrato morbido e si esprime in micron/metro. I valori più bassiindicano la superficie più liscia.

Spessore - Si definisce in micron per metro, conformemente alla norma ISO 534.Bagnabilità - È un fattore determinante per ottenere l’adesione di un inchiostro o di un adesivosulla superficie del cartone. Per determinarla si misura la tensione superficiale di un liquidostandard che inumidisce la superficie plastificata. I valori sono espressi in dynes/cm. Di norma,la tensione superficiale di un foglio plastificato è troppo debole per consentire una buonastampa o l’applicazione di un adesivo e, dunque, il materiale deve essere trattato in modo daaumentarne la bagnabilità.

3.4.1 - CARTONE TESO

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Page 19: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Microporosità - Sono porosità infinitesimali (non percettibili all’occhio umano) che possonoformarsi nei film di plastica durante la plastificazione; se presenti in numero limitato sonoirrilevanti. Si esprimono in numero/mq e si misurano trattando, per un determinato periodo ditempo, lo strato di rivestimento plastico con alcool colorato, per poi contare le macchie di coloreche si formano sulla faccia posteriore del cartone.

Resistenza alla spellatura - La resistenza alla spellatura, o adesione alla plastica, è unaproprietà assoluta che definisce la relazione tra forze di adesione e forze di coesione sullasuperficie del cartone. Viene anche espressa come resistenza allo strappo a un angolo di 125°e si indica in N/cm di larghezza (Newton per centimetro di larghezza).

3.4.1 - CARTONE TESO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 20: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Termini tecnici in uso nel settore

3.4.1 - CARTONE TESO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 21: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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3.4.1 - CARTONE TESO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 22: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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3.4.1 - CARTONE TESO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 23: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Specifica dei formati

3.4.1 - CARTONE TESO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 24: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Conversione spessore/grammatura

3.4.1 - CARTONE TESO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 25: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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3.4.1 - CARTONE TESO

Conversione spessori in diverse unità di misura

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Page 26: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Determinazione della resistenza alla compressione a colonna del cartone ondulato (ECT)• La resistenza alla compressione verticale del cartone ondulato è la massima forza dicompressione che un campione (d’ora i avanti definito anche “provetta”) sopporta prima di essereschiacciato. Per effettuare questa misura il campione viene posizionato verticalmente su un fianco ela forza si imprime sul lato opposto, in condizioni determinate.

L’ECT può cambiare in misura rilevante a seguito della trasformazione del cartone in scatola e vieneulteriormente compromessa durante il suo utilizzo. È pertanto importante che l’origine del campionesia identificata correttamente, come definito nel successivo capitolo intitolato “Rapporto di prova”.

• Il metodo che definisce apparecchiatura e procedura per determinare l’ECT vale per tutti i tipi dicartone ondulato. I riferimenti normativi si trovano nell’ISO 187 relativa a carta, cartone e polpa,dove si precisano le condizioni ambientali standard di condizionamento e prova, nonché leprocedure per il monitoraggio dell’ambiente e il condizionamento dei campioni.

• La “meccanica” del test è semplice. Una provetta rettangolare di cartone ondulato vieneposizionata tra i due piattelli di una pressa, con l’ondulazione perpendicolare ai piani, e sottoposta auna forza di compressione crescente, fino al cedimento. In questo modo si può facilmente registrarela massima forza sostenuta dalla provetta e calcolare la resistenza alla compressione verticale.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 27: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Informazioni di base• Pressa: deve essere impiegata una pressa motorizzata con piani orizzontali, appositamenteconcepita per misurare la forza di compressione.

• Piani: devono possedere dimensioni sufficienti a contenere provette lunghe 100 mm, oltre apresentare scarti del parallelismo non superiori a 1:1000 e un gioco laterale non eccedente 0,05mm.

• Velocità di compressione: l’apparecchiatura opera con un piano fisso e un altro avente forza direttapositiva; la velocità a cui i due piani si avvicinano deve essere pari a 12 ± 2,5 mm/min.

• Apparecchiatura di taglio: deve produrre provette rettangolari dai bordi paralleli, netti e diritti. Iltaglio deve essere effettuato perpendicolarmente all’ondulazione e in una operazione, per esempiotramite sega alternativa ad alta velocità oppure impiegando lame affilate da un solo lato, conspessore di circa 0,5 mm, usate non più di 50 volte.

• Blocchetti guida: si tratta di due blocchetti metallici, atti a sorreggere la provetta e a mantenerlaperpendicolare ai piani. Devono essere rettangolari, a superficie liscia e piana, con dimensioni di 20x 20 mm e almeno 100 mm di lunghezza.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 28: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Il procedimento• Provetta: dal cartone da esaminare vanno tagliate delle strisce da 100 ± 0,5 mm di larghezza, nelsenso delle linee di colla. Da queste strisce, perpendicolarmente alle linee di colla, si ottengonodelle provette di altezza nominale pari a 25 ± 0,5 mm. La differenza fra due dimensioni aventi lostesso valore nominale non può superare 0,2 mm.In mancanza di accordi differenti, andranno testate 10 provette del cartone.

Quando la prova si effettua su del cartone già trasformato, i campioni non devono presentareporzioni danneggiate né tracce di stampa o eventuali segni impressi dalla macchina ditrasformazione (ondulature) fustellatrice o piegaincolla.

• Condizionamento: come previsto dalla norma ISO 187, prima del taglio il cartone ondulato deveessere condizionato e va mantenuto condizionato per tutta la durata della prova (23 °C ± 1 °C, 50%± 2% U.R.)

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 29: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Il procedimento per ogni singola provaCiascuna provetta deve essere collocata al centro dell’area dell’apparecchiatura, con i lati minoriperpendicolari ai piani della pressa, sorretta dai blocchetti di sostegno. La pressa viene quindiavviata e il carico incrementato fino al cedimento della provetta. Il valore ottenuto si arrotonda ai10N.

Il test calcola la resistenza alla compressione verticale R, espressa in kilo-newton per metro; F è ilmassimo carico in N; L è la lunghezza della provetta in mm (qui L=100mm); R = F/L kN/m.

Il rapporto di provaIl rapporto di prova deve includere le seguenti informazioni:

• data e luogo della prova;• riferimento al sopra citato metodo di prova (messo a punto dal FEFCO);

• descrizione e identificazione del prodotto sottoposto a test;

• risultati ottenuti, espressi in kN/m;

• media aritmetica e deviazione standard di tutti i risultati delle prove ripetute;

• eventuale dichiarazione che l’apparecchiatura di prova operi secondo il principio dell’inflessionedella trave (si ricordi che i risultati ottenuti su questo tipo di apparecchiatura sono validi solo secompresi tra il 20 e l’80% dell’intervallo massimo di flessione, misurabile con la trave e il quadrante);

• informazioni sulle eventuali deroghe dalle procedure standard del metodo di prova

• tutte le informazioni utili ad aiutare la corretta interpretazione dei risultati

• nome e firma dell’operatore.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 30: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Determinazione della resistenza alla compressione di imballaggi di cartone ondulato (BCT)• Questo metodo di prova specifica le procedure per determinare la resistenza alla compressione diimballaggi di cartone ondulato vuoti, con o senza interni, usando una macchina per prove dicompressione.

• Le norme di riferimento sono: la ISO 187 su carta, cartone e polpa, che definisce le condizioniambientali standard per il condizionamento e la prova, e le procedure per il monitoraggiodell’ambiente e il condizionamento dei campioni; la ISO 2206, nel capitolo relativo agli imballi datrasporto completi e pieni, per l’identificazione dei componenti per la prova; la ISO 2233 nel capitolorelativo agli imballi da trasporto completi e pieni, per quanto riguarda il condizionamento in funzionedei test.

• La prova consiste nel posizionare l’imballaggio tra i due piani di una pressa per sottoporlo aschiacciamento. La forza impressa e lo spostamento dei piani vengono registrati durante il test.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Le apparecchiature• Per questo tipo di prova si impiega una pressa motorizzata del tipo a piani, in grado di imprimereuna forza tramite il movimento uniforme di uno o di entrambi i piani, con una velocità relativa di 12,5± 2,5 mm/min.

Possono essere impiegate anche presse con velocità relativa dei piani diversa dall’intervallospecificato, purché indicata nel rapporto di prova in quanto potrebbe influenzare l’esito.

I piani della pressa devono essere:

- orizzontali e montati saldamente;

- piatti, con al massimo 1 mm di differenza dalla metà del piano, a esclusione dei bulloni di fissaggio(collocati arretrati);

- dimensionati in modo da superare la superficie d’appoggio dell’imballaggio;- paralleli con tolleranza di 2:1000;

- rigidi: in qualsiasi punto non devono deformarsi più di 2 mm quando sottoposti a una pressioneequivalente al 75% del massimo della macchina, impressa su di un blocco di materiale di100x100x100 mm, posizionato centralmente e con resistenza sufficiente.

Il piano inferiore della pressa può riportare i segni utili a facilitare la centratura dell’imballaggio daanalizzare.• Lo strumento per la registrazione delle forze deve presentare tolleranze di errore al massimo del 2% e uno spostamento dei piani con errore massimo di 1 mm.

• Prima di essere sottoposto a questa prova l’imballaggio deve essere adeguatamente preparatoovvero costruito con piegatura diretta e, se necessario, montato secondo le procedure concordatedalle parti. L’imballo in questione andrà compresso nella direzione concordata.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 32: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Il procedimento• Se non specificato diversamente, le scatole da testare devono essere condizionate secondo lanorma ISO 187 (23°C±1°C e 50%±2% U.R.). Nel caso, invece, vengano osservate altre condizioni,la preferenza dovrebbe andare alle procedure citate nella ISO 2233.

• Quando possibile, la prova deve essere svolta nelle stesse condizioni ambientali adottate nelcondizionamento. In circostanze diverse, il test sarà condotto immediatamente dopo ilcondizionamento, e nel rapporto di prova dovrà essere indicato il tempo trascorso.

• Il test consiste nel posizionare l’imballaggio nel mezzo del piano inferiore della pressa, nellaposizione predefinita, per poi avviare la pressa e continuare a comprimere fino al completoschiacciamento dell’imballaggio. Va annotato il valore di massima resistenza dell’imballaggio in Nsino alla terza cifra significativa.

Se non altrimenti specificato, la flessione deve essere misurata sulla curva di forza/deflessione daun punto dato di pre-carico pari al 5% della massima resistenza dell’imballaggio, con un massimo di200 N. 7.5

Salvo indicazioni diverse, bisogna testare almeno 10 campioni di imballaggio.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 33: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Il rapporto di prova deve includere almeno le seguenti informazioni:• data e luogo della prova;

• riferimento al sopra citato metodo di prova FEFCO;

• numero dei campioni testati;

• descrizione completa dell’imballaggio, incluse dimensioni, specifiche strutturali e dei materialidell’imballaggio con relativi accessori;• temperatura, umidità relativa;

• particolari della preparazione dell’imballaggio oggetto di accordi specifici, e posizione in cuil’imballaggio è stato testato seguendo il metodo di identificazione della ISO 2206;

• conformità della pressa, inclusa la velocità relativa dei piani;

• misurazione della massima resistenza alla compressione dell’imballaggio in N, sino alla terza cifrasignificativa; se richiesto, menzionare anche le flessioni collegate o registrazioni diforza/deflessione;

• tutte le eventuali deroghe dalla procedura specificata nel metodo di prova adottato;

• tutte le osservazioni che possano aiutare a interpretare correttamente i risultati;

• nome e firma dell’operatore

Appendice - Per imballaggi costituiti da più pezzi che contribuiscano a ottenere la resistenzacomplessiva (per esempio scatole telescopiche, imballaggi con interni ecc.), può essere utiledeterminare la resistenza dei singoli componenti

secondo la presente procedura. Verrà quindi confrontata la resistenza dell’imballaggio con lasomma delle resistenze dei suoi componenti.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 34: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Condizioni generali di vendita per il cartone ondulato in fogli e per gli imballaggi dicartone ondulatoContrattazione - I contratti di vendita si intendono sempre effettuati nel luogo di domicilio delfornitore, qualunque sia il luogo di perfezionamento dell’ordine.

Gli ordini che l’acquirente conferisce - direttamente o a mezzo di agenti di vendita o altriintermediari - si intendono sempre soggetti ad approvazione da parte del fornitore, approvazioneche viene data inviando la conferma d’ordine.

Al ricevimento di tale conferma, il compratore è tenuto a verificare tutti i dati riportati sulcontratto e a comunicare immediatamente eventuali discordanze rispetto al contenutodell’ordine conferito.Si ricordi che le dimensioni degli imballaggi e dei fogli di cartone vengono indicate in millimetri.

Lavori preliminari e campioni - Salvo patto contrario, il compratore è tenuto a concorrere allespese per bozzetti, disegni, campioni, clichè e fustelle allestiti, e comunque utilizzati e/o fornitidal venditore. Questi materiali rimangono in ogni caso di proprietà esclusiva del venditore, equindi l’acquirente non può pretenderne la consegna né utilizzarli senza autorizzazioneespressa del fornitore.

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3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 35: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Il cartone ondulato viene contrattato e venduto a mq o a formato.Le dimensioni da indicare nell’ordine sono altezza (senso parallelo all’ondulazione) e lunghezza(senso perpendicolare all’ondulazione). L’altezza può anche essere evidenziata tramitesottolineatura.

L’acquirente è obbligato ad accettare fino a un massimo del 3% di seconda scelta per partita,senza che ciò dia luogo a variazioni di prezzo.

Gli imballaggi di cartone ondulato sono contrattati con la denominazione di casse,imballaggi di modello speciale ed eventuali accessori.

Lunghezza, larghezza e altezza sono sempre indicate nel contratto d’acquisto e si intendononormalmente riferite all’interno dell’imballaggio (misure utili interne). Qualora vengano richiestedimensioni esterne, questo dovrà essere ben specificato nell’ordine.Le dimensioni interne delle casse corrispondono, sia per la lunghezza sia per la larghezza, alladistanza tra due opposte pareti a cassa montata; l’altezza corrisponde invece alla distanza, acassa chiusa, tra le pareti interne delle falde interne ribattute che costituiscono il fondo e ilcoperchio (in pratica ci riferiamo sempre alle misure interne).

Il prezzo di vendita dei vari articoli può riferirsi a unità o multipli.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 36: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Tolleranze ammessePer definire le tolleranze ammesse sull’ECT del cartone e sui formati stabiliti si considera lafornitura nel suo insieme.

In linea generale, sull’ECT sono consentite variazioni del 5% e sui formati del 2%. Più inparticolare, per il cartone ondulato in fogli è tollerato un +/- 2mm di altezza ma +10 mm e -3 mmdi lunghezza. Invece, per gli imballaggi di cartone ondulato la tolleranza è di +/- 2 mm perqualunque dimensione interna.

Riguardo alla quantità, il compratore è tenuto ad accettare quanto fornito con le seguentidifferenze massime, in più o in meno:Per casse o fogli con superficie < 0.7 mq/pz

±20% sino a 1000 casse o fogli±10% tra 1001 e 4000 casse o fogli

±7% tra 4001 e 12000 casse o fogli

±3% oltre 12000 casse o fogli

Per casse o fogli con superficie > 0.7 mq/pz

±20% sino a 500 casse o fogli

±10% tra 501 e 2000 casse o fogli±7% tra 2001 e 4000 casse o fogli

±3% oltre 4000 casse o fogli

Infine, il colore: eventuali differenze di tonalità della tinta e di presentazione delle carteimpiegate non danno luogo a reclami, anche quando si riscontrino in partite relative almedesimo ordine. Un’analoga tolleranza è ammessa per la tonalità dei colori di stampa.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 37: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Il prezzo• I prezzi pattuiti sono al netto da qualsiasi onere, imposta e tassa, che restano a caricoesclusivo dell’acquirente.

• Ogni variazione, in più o in meno, dei costi - in particolare ogni variazione del costo dellamanodopera e delle materie prime e complementari, e ogni variazione dei tributi che incidanosul prezzo del prodotto - verificatesi per qualunque motivo durante l’esecuzione dell’ordine,danno diritto a una revisione proporzionale del prezzo.

• Tale revisione rientra nelle facoltà del fornitore anche nel caso in cui, a richiesta del cliente, ilprodotto debba essere consegnato prima o dopo il giorno convenuto e qualora, a tale scopo, lalavorazione richieda ore di lavoro straordinarie, notturne e festive.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 38: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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ConsegneAll’atto della formulazione dell’ordine vengono stabiliti i termini e le condizioni di consegna.

• Se non altrimenti specificato, i prezzi quotati si intendono per merce resa ”franco stabilimento delfornitore”. A tutti gli effetti, la consegna avviene presso lo stabilimento del fornitore e la merceviaggia a rischio e pericolo del compratore, anche se venduta “franco destino”. Le consegne aterzi sono effettuate sotto l’intera responsabilità del compratore.

• I termini di consegna decorrono dal giorno in cui il venditore riceve dal compratore il benestaredefinitivo alla stampa e, più in generale, all’esecuzione del prodotto. Tali termini sono sempreprorogati per un tempo almeno pari alla durata di un eventuale ritardo, nel caso in cui il ritardo siadovuto a:- tardiva consegna al venditore di materie prime espressamente ordinate a terzi;

- variazioni del prodotto concordate con il compratore e ritardi, rallentamenti, sospensioni ointerruzioni delle lavorazioni ad esso imputabili;

- scioperi, tumulti, incendi, inondazioni, terremoti, condizioni meteorologiche particolarmenteavverse, divieto di circolazione di veicoli industriali o altri provvedimenti della pubblica autorità,interruzioni nell’erogazione di energia, guasti di macchine, mancanza di materie prime o altri casifortuiti o di forza maggiore.

• Qualora il compratore che usa mezzi di trasporto propri non provveda al ritiro della merce prontaentro 10 giorni dalla data in cui gli è stato dato avviso, il fornitore ha la facoltà di spedire talemerce per conto e a spese del compratore, con il mezzo disponibile ritenuto più conveniente.

Se il fornitore non si avvale di tale facoltà, si provvede alla regolare fatturazione e il compratore ètenuto a riconoscere anche le spese di magazzinaggio. Le merci fatturate in giacenza nelmagazzino del fornitore non sono garantite da eventuali deterioramenti dovuti a umidità oqualsiasi altra causa o incidente, né sono assicurate contro l’incendio.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 39: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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SpedizioniSe la vendita prevede una consegna franco destino, il fornitore ha la facoltà di scegliere la via e ilmezzo per lui ritenuti più convenienti.Se il compratore richiede la spedizione per altra via, o tramite servizio accelerato, il supplementodi costo è sempre a suo carico.Eventuali aumenti delle tariffe dei trasporti intercorsi tra il conferimento dell’ordine e la spedizione,sono a carico del compratore.

Verifica della merce e reclamiIl compratore è tenuto, tassativamente entro otto giorni da quando riceve la merce, a verificarne laconformità con quanto ordinato e a denunciare gli eventuali difetti.Il campionamento dovrà essere eseguito secondo il metodo di prova Fefco numero 1.In caso di prove tecniche, queste devono essere effettuate in un laboratorio indicato dal Gifco.Tale indicazione avviene su proposta della Commissione Tecnica, con ratifica da parte delConsiglio Direttivo.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

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Page 40: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Pagamento• Se i termini del pagamento non sono stabiliti nel contratto, essi si intendono “vista fattura”.

• Il luogo del pagamento è a tutti gli effetti il domicilio del venditore, qualunque sia il mezzo dipagamento pattuito, e quindi anche in caso di pagamento a mezzo ricevuta bancaria, tratta,cambiale o titolo analogo.

• L’emissione di un titolo per il pagamento, anche se prevista in contratto, deve sempre essereavvallata dalla casa venditrice.

• Gli assegni, le tratte e gli altri titoli sono accettati “salvo buon fine”.

• In caso di ritardato pagamento, il compratore è tenuto a corrispondere interessi di moracommisurati al tasso bancario corrente.

• quando fra venditore e compratore siano stati conclusi più contratti e si verifichi una controversiariguardante merci oggetto di una o più specifiche forniture, il compratore non può sospendere ilpagamento anche delle forniture non controverse.

3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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3.4.2 - CARTONE ONDULATO

Garanzie - Nel caso in cui delle leggi o regolamenti in vigore imponessero al venditore di fornireparticolari garanzie sulle caratteristiche dei materiali e/o dell’imballaggio stesso durante il suoimpiego, il compratore è comunque tenuto a farne specifica richiesta e a fornire tutte leindicazioni necessarie.

Controversie - Il contratto è regolato dalla legge italiana.Per ogni controversia la giurisdizione spetta esclusivamente al giudice italiano e, precisamente,quello del luogo in cui il venditore è domiciliato.

Altra autorità di riferimento è la Commissione di Vigilanza Gifco che il compratore si impegna adarrivare, fornendo tutti gli elementi disponibili per la valutazione, nei casi in cui sia previstal’apposizione dei marchi di garanzia.

Confezionamento - Per ciò che concerne le scatole o casse di cartone ondulato, il produttore èlibero di confezionare l’imballaggio fornito nel modo che ritiene più idoneo, secondo ledimensioni dei colli e in relazione al mezzo di trasporto.

Qualora il compratore richiedesse un particolare tipo di confezione o di posizionamento supallet, il relativo costo verrà addebitato a parte.

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3.4.3 - SCATOLE RIVESTITE

Cartone - Le specifiche di controllo del cartone per scatole rivestite si rifanno a quelle, già segnalate,relative al cartone teso.

Planarità - Per quanto riguarda la carta, la sua caratteristica determinante è la planarità successivaalla fustellatura, che infatti rappresenta il fattore più critico durante l’ulteriore fase di rivestimento.

Elettrostaticità - Importante è anche l’assenza di elettrostaticità, in quanto influisce positivamentesulla lavorazione.

Fibra - Difficile e soggettivo da affrontare è, invece, il discorso relativo alla fibra di carta e cartone perscatole rivestite.• La rivestitrice presenta un senso di ingresso macchina; questo fa sì che nelle normali scatolecostituite da fondo+coperchio la fibra del cartone segua il lato corto del fustellato che normalmente èanche il senso di ingresso.• Per le scatole a corpo unico denominate “clamshell box”, carta e cartone devono avere la fibraparallela alla piega centrale (vedi foto alla pagina successiva) ossia la fibra è nel senso di W1 o W2.

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 43: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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3.4.3 - SCATOLE RIVESTITE

Condizioni ambientali - È un altro fattore che influisce in misura determinante sulla qualità dellescatole rivestite. Le condizioni ideali prevedono di effettuare questa operazione in un ambiente aumidità controllata e con valori igrometrici ottimali.Quando ciò non sia possibile, si mettono in campo tutti gli accorgimenti necessari; alcune aziende,per citare una pratica in uso, bagnano i fianchi della macchina per meglio svolgere questaoperazione.

Colla - Una rivestitrice lavora sia con colla animale sia con colla vinilica. Quest’ultima, tuttavia, neifatti non viene utilizzata perché si secca, sporca gli ugelli e, più in generale, interferisce nelfunzionamento ottimale della macchina. La colla vinilica, inoltre, presenta una densità peculiare, checrea più problemi di imbarco rispetto agli adesivi di origine animale.Per fare la colla si usa uno strumento chiamato pressofusore. Fino a qualche tempo fa siimpiegavano adesivi in polvere, mettendo in campo alchimie nate dall’esperienza aziendale; oggil’avvento delle colle in “pani” ha di molto semplificato questa operazione.

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 44: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Come si può vedere le schede tecniche dei materiali plastici fornite dai produttori sono molto dettagliate.

3.4.4 - I MATERIALI PLASTICI: PBC, PET, PPL, APET

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 45: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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3.4.4 - I MATERIALI PLASTICI: PBC, PET, PPL, APET

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 46: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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In ogni caso, considerata la criticità di queste materie prime, in fase di ingresso è necessario verificare conattenzione alcune loro caratteristiche. Qui di seguito si elencano i controlli da eseguire.

Planarità - La planarità è ciò che più influenza la stabilità dimensionale: se il materiale è stabile (cioè, non sideforma) si riesce a stampare; diversamente si dovranno affrontare problematiche rilevanti.Ad oggi, tuttavia, non esistono strumenti di misura per un eventuale imbarco che, dunque, viene valutato “aocchio” dall’operatore.Per quanto riguarda il materiale in bobina, alcuni operatori non accettano imbarchi tra bordi e centro dellabobina che superino i mm 0,5.

Elettrostaticità - Altrettanto determinante è l’assenza di elettrostaticità che, nei materiali plastici, rappresenta ilfattore più critico in assoluto. Tanto in fase di stampa quanto di fustellatura, le moderne macchine e attrezzatureprevedono l’impiego di barre antistatiche che agevolano le lavorazioni.

Senso di direzione che non sbianca (lato che non sbianca) - Qualora, se su alcuni materiali plastici, lafustellatura venisse eseguita a freddo e con certi tipi di cordonatori non adeguati, si possono ottenere risultati dicordonatura sgradevoli e di colorazione tendente al bianco.Il senso di direzione che non sbianca - che corrisponde alla fibra dei materiali cartacei - deve essere paralleloalle cordonature più importanti e visibili, se possibile eseguite a caldo e con appositi cordoni.

3.4.4 - I MATERIALI PLASTICI: PBC, PET, PPL, APET

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 47: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Trattamento corona - Stampa, stampa a caldo e incollatura sono influenzate in manieradeterminante da questo elemento, il cui valore deve superare i 38 dyne.

La verifica - opportuna per evitare grandi quantità di scarti a causa di un bonding insufficientedel substrato plastico - si effettua con semplicità utilizzando degli speciali pennarelli chiamatiDyn-test (test valido per PE e PP). Questo test, economico e rapido, si effettua tracciando con ilpennarello una linea di inchiostro blu sulla superficie del materiale. Dopo 3 secondi la linearimane stabile oppure si reticola (cioè si raggruppa, formando delle goccioline), mostrando cosìse il film presenta un'energia superficiale bassa o elevata. Su di una superficie trattataparzialmente, questo test può essere impiegato per verificare che le aree corrette siano statetrattate a dovere.

I pennarelli sono realizzati per misurare valori compresi fra 32 e 56 Dyne/cm (32-56 Nm/m) conintervalli di 2 Dyne. Per il test del PVC è necessario utilizzare un inchiostro dedicato, che vienefornito su richiesta, senza problemi, in fase di ordine. Il trattamento corona dura fino (e non oltre)6 mesi, sempre che lo stoccaggio a magazzino sia eseguito in perfette condizioni di temperaturaè umidità.

3.4.4 - I MATERIALI PLASTICI: PBC, PET, PPL, APET

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Per ottenere lavori conformi alle tolleranze della normativa internazionale ISO 12647, ènecessario corredarli di prove colore contrattuali, definite come dalla norma stessa e specificate neldocumento TAGA.DOC.05 e successive modifiche.

• La prova deve necessariamente potersi misurare tramite la stampa di una scala di controllo,definita con chiarezza accanto al soggetto.

Salvo diverso accordo, per le tipologie di carta previste dalla norma ISO 12647 è sufficiente che ivalori siano riconducibili alle tolleranze indicate al punto 4.3 della norma stessa. Per le tipologie dicarte escluse dalla ISO 12647 si segue, invece, il criterio indicato nella prossima slide.

• Per i colori speciali ci si riferisce a campioni definiti e identificati presenti in commercio, oppure acampioni appositamente preparati dall’azienda grafica e approvati dal cliente.Nel caso in cui il colore da riprodurre sia identificato da valori colorimetrici (CIE- LAB) definiti infunzione del sistema di stampa e del tipo di supporto previsto, è opportuno concordare il dE(differenza cromatica tra il colore campione e quello da realizzare). In via approssimata, si possonoprendere a riferimento i seguenti valori:

< 1 = non visibile

1 a < 3 = accettabile

3 a 5 = tollerato> 5 = non accettabile

3.5 - PROVE COLORE CONTRATTUALI

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• La norma ISO 12647 si applica quando si usano i seguenti cinque tipi di carta: patinata lucidasenza pasta legno; patinata opaca senza pasta legno; patinata lucida per offset da bobina; naturalebianca uso mano; naturale giallastra. Un lavoro si considera conforme alla norma se - preparatocon un adeguato impianto di prestampa e stampato su una delle carte anzidette - alla lettura dellescale di controllo risulti compreso nelle tolleranze indicate. Il lavoro in questione è consideratoadeguato anche quando si discosti visivamente dal campione di riferimento fornito dal committente(a meno che detto campione non sia una prova colore contrattuale).

• Per le tipologie di carte escluse dalla norma ISO 12647 si deve procedere all’esecuzione diuna prova colore contrattuale. Questa andrà realizzata nelle condizioni di stampa necessarie averificare la rispondenza tra il contenuto digitale dei documenti e le stampe fornite dal committente.

• Per prevenire possibili contestazioni riguardo alla differenza fra lavoro realizzato e risultatoatteso dal committente, qualora non si sia potuto procedere all’esecuzione della prova colorecontrattuale è necessario apporre sulla forma di stampa - prima di iniziare il lavoro - una scala dicontrollo che permetta di verificare come sia stata effettuata la stampa stessa. In particolare, lostampatore dovrà rispettare le densità o i valori colorimetrici con dE entro le tolleranze precisatenella slide precedente, nonchè i dot gain previsti dalla norma di riferimento; in questo modo sistampa in bilanciamento cromatico (in altre parole, sulla tacca grigia della scala di controllo nondevono essere presenti dominanti cromatiche).

3.5 - PROVE COLORE CONTRATTUALI

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L’identificazione del pezzo fustellato non è oggetto di una vera e propriaregolamentazione ma dipende, piuttosto, dalla richiesta del cliente e dalle “specifiche” delproduttore.

Gli elementi salienti per identificazione del fustellato sono elencati di seguito.

Numerazione progressiva delle pose sul foglio - È senza dubbio il metodo più diffuso perchépermette di valutare (soprattutto nel caso in cui i fustellati verranno formati con macchineautomatiche e riempiti) le difettosità del singolo pezzo, a prescindere dalle cause da cuiderivino.

Marchio dell’azienda produttrice dell’imballo - È importante soprattutto nel settorealimentare, nel caso ci siano più produttori dello stesso imballo, per poterli rintracciare confacilità e associarli correttamente agli imballaggi realizzati. Talvolta, segnatamente nel food, illogo del produttore è ben visibile e lo stesso utilizzatore ne richiede la stampa su un’aletta avista e non su una parte della fustella che andrà successivamente incollata.

Codice binario - Si tratta di un vero e proprio codice a barre che viene talvolta fornito daiproduttori di piega-incolla per evitare il frammischiamento e va apposto sull’aletta di incollatura;per questo motivo è un codice dalle dimensioni ridotte, che può essere letto in fase di incollaturada uno strumento apposito. Il codice binario si impiega soprattutto nel settore farmaceutico,dove il rischio di frammischiamento deve essere assolutamente evitato, e in tutti i casi dove siprevedono delle rese miste.

3.6 - METODI DI IDENTIFICAZIONE DEL FUSTELLATO

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Data e lotto di produzione - Anche questi dati vengono utilizzati soprattutto nel settorealimentare, dove più lotti possono seguire il medesimo percorso, per poter risalire alle eventualianomalie.

Numero di commessa di produzione - Non strettamente necessario, in genere viene adottatose richiesto dal cliente finale.

Codifica progressiva trasparente a getto d’inchiostro - Si tratta di una numerazioneprogressiva per il settore cosmetico e profumiero, eseguita a foglio oppure a pezzo, a secondadelle attrezzature di cui dispone il fornitore. È richiesta dal cliente finale con finalità di controlloanticontraffazione. Questa operazione rallenta la velocità di produzione e il cliente deve essereconsapevole che la sua adozione comporta, di conseguenza, un lieve incremento di costi.

3.6 - METODI DI IDENTIFICAZIONE DEL FUSTELLATO

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IL CONTROLLO STATISTICO DI QUALITÀ (SQC)

IL CONTROLLO DI QUALITÀ IN ACCETTAZIONE (CQA)

3.7 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO

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Il controllo statistico della qualità (Statistic Quality Control o SQC) consiste nell’ispezione,basata su di un campione, di un lotto produttivo e nella decisione sulla sua sorte. Puòcomportare l’accettazione o il rifiuto del campione indagato, l’approfondimento delcampionamento, la rettifica del lotto, la modifica dell’intensità del campionamento.

• L’ SQC, dunque, non è un metodo per il controllo della qualità bensì una misura “repressiva”della non-qualità: il suo scopo è di saggiare i lotti per verificarne la conformità al livello di qualitàpredefinito. Consiste in una via di mezzo fra l’accettazione di una partita senza controlli diqualità e la verifica al 100% della produzione.

• Di norma si effettua alla fine (PF) o all’inizio (MP) del ciclo produttivo, ma può anche esseresvolto tra una fase e l’altra della produzione.• Una verifica a campione è auspicabile in varie circostanze:

- in alternativa a un verifica distruttiva;

- in alternativa a una procedura di ispezione dal costo troppo elevato;

- quando la verifica al 100% non sia tecnicamente attuabile o incida eccessivamente sui tempi diproduzione;

- quando il margine di errore di un’ispezione sia elevato;- ogni volta sia opportuno ispezionare un lotto di merce, nonostante l’affidabilità del fornitore;

- in caso di prodotti ad alto rischio.

3.7 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO

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Tolleranze industriali e variabilità statistica di produzioneIl fatto che, per ogni fase di lavorazione, vengano definite delle tolleranze espresse come “variazionedella produzione” implica la necessità di effettuare i controlli relativi.

• Prima di definire i metodi di prelievo e le regole per la campionatura, è bene approfondire quale sia ilcomportamento dei vari parametri durante la produzione del lotto e, dunque, cosa si intende pervariabilità. Infatti, tutti i processi sono soggetti a una certa variabilità, al di là del loro grado di precisione:in ogni caso subiscono delle fluttuazioni che ne influenzano l’andamento in produzione e lecaratteristiche dell’output.

• Tali scostamenti possono essere trascurabili, oppure incidere direttamente sulla qualità del prodottofinale, a seconda che si mantengano o meno all’interno delle tolleranze prefissate riguardo ai parametriimportanti o critici.

• La variabilità di prodotto è rilevante tanto per l’acquirente quanto per il produttore: il primo perché devevalutare se la variabilità è accettabile rispetto ai fini che si prefigge, mentre il secondo perché èresponsabile dell’entità dello scostamento.

Qui di seguito si esaminano alcuni elementi statistici di base che possono essere utilmente impiegati inqueste operazioni.

Analisi dei dati - Si possono usare semplici tecniche statistiche per analizzare i campioni e trarre ledebite conclusioni sull’intera tiratura. L’analisi deve basarsi, ad esempio, sulla capacità del processo dimantenere stabili le dimensioni del prodotto durante la produzione. La tendenza centrale o media delprocesso viene calcolata per prima: si tratta del valore medio di misura per tutti i campioni analizzati.

3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

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La media aritmetica si calcola sommando tutte le variazioni dei campioni e dividendo per ilnumero totale dei campioni. L’equazione di calcolo è:

La versione semplificata dell’equazione usa la lettera maiuscola greca (sigma) che significasommatoria (in questo caso la somma delle singole C1).

• L’intervallo (o range) di variazione o escursione è la differenza fra il dato più alto e il dato piùbasso.

Ora che la tendenza centrale della tiratura è nota, occorre determinare la variazione avvenutadurante la tiratura. L’equazione di calcolo è:

• A questo punto conosciamo la tendenza centrale, o media, della tiratura e il suo intervallototale di variazione. Non conosciamo, però, di quanto siano variati i campioni rispetto alla media.Gli istogrammi di frequenza forniscono indicazioni grafiche sul numero delle misurazionieffettuate; essi mostrano lo scostamento di ogni campione rispetto alla media e rispetto ad ognialtro campione.

3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

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Per costruire un istogramma di frequenza si registrano i dati sull’asse orizzontale (ascisse) di undiagramma e si appone un segno sull’asse verticale (ordinate), indicando ogni volta che un campionepresenta quel valore. Di norma, si disegna una linea continua che collega la sommità delle variecolonne di dati (riferita ai grafici allegati), per indicare l’andamento complessivo del processo,facilitando la visualizzazione della distribuzione totale dei dati.

• Quando l’istogramma di frequenza prende in esame molti dati provenienti dal campionamento di unprocesso (ad esempio quando si campiona un numero sempre crescente di astucci e si costruiscel’istogramma relativo alle variazioni di posizione della stampa rispetto alla fustellatura), si osserva cheall’aumentare dei dati la forma dell’istogramma (cioè il suo profilo) tende a cambiare di poco. Infatti, idati di un processo vengono inseriti in un istogramma caratteristico proprio di quel processo specifico;tanto più numerosi sono i dati campionati quanto più l’istogramma che costruiamo si avvicina a quellocaratteristico. Questo “istogramma caratteristico” del processo si chiama “distribuzione” di quelprocesso.

3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

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3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

La distribuzione di GaussTra le infinite distribuzioni possibili ne esiste una molto utilizzata dagli statistici, che hacaratteristiche assai particolari molto utili ai fini dei calcoli di cui ci stiamo occupando. Vienechiamata distribuzione normale o distribuzione di Gauss, e la sua forma è simile al profilo di unacampana. Per accertare se il nostro processo si adatta a una distribuzione di Gauss, èsufficiente verificare se i dati campionati si dispongono su un istogramma simile a quelli costruitinella figura 1 e 2.

Prima importante caratteristica della distribuzione normale è che la media è situata nel punto piùalto della curva. Le due figure qui riprodotte sono state costituite con 50 dati, sono entrambe aforma di campana, hanno lo stesso valore medio X, ma la curva della numero 1 ha una base piùlarga.

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Quanto visualizzato nella diapositiva precedente, indica un processo di maggiore variabilità:più ampia è la base dell’istogramma, maggiore è la fluttuazione del processo in esame. Una curva piùripida, invece, con una base più stretta, indica un processo nel quale i dati si discostano meno dalvalore medio e che quindi presenta una minor variabilità. I due istogrammi in questione potrebberorappresentare i risultati di due turni diversi della stessa macchina.

• Un istogramma di frequenza fornisce una valutazione globale del processo ma non dà indicazioni ditempo. Dato che può essere utile sapere quando certi fatti sono avvenuti per poterne individuare conesattezza le cause (tipicamente, quando segnalano un andamento anomalo), sarà dunque necessarioimpiegare un’altra tecnica.

• Resta, infine, da definire una grandezza matematica in grado di indicare quanto i dati sianosparpagliati attorno alla media, ossia quanto la curva a campana sia larga o stretta. La deviazionestandard, o scarto quadratico medio (indicata con la lettera greca - sigma), di un processo indicaproprio di quanto esso è variato attorno alla tendenza centrale.

3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

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La deviazione standard indica, dunque, quanto il processo varia attorno alla sua tendenza centrale(media).

Le variazioni di processo possono essere trovate anche senza calcolare la deviazione standard,disegnando le linee tratteggiate sul diagramma di controllo nei punti rappresentanti i valori più alti e ipiù bassi usati per calcolare il range di processo. Il rischio di questo sistema, però, è che due o trepunti estremi, non indicativi del processo normale, suggeriscano che il processo varia troppo quando,in pratica, solo pochi punti sono così lontani.

• Inoltre, una caratteristica importantissima della distribuzione gaussiana (che la rende tanto usatadagli statistici) è che, una volta note la media e la deviazione standard di un processo:

3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

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Un esempioStiamo incollando un astuccio con fondo automatico, le tolleranze di incollatura pattuite sono ±0,5 mm e la media ci risulta con una imprecisione di 0,2 mm sul lembo di incollatura su entrambii lati, mentre la deviazione standard calcolata è 0,15 mm. Ora supponendo che la distribuzionerilevata dalla campionatura sia simile alla distribuzione normale (gaussiana), potremmoconcludere con ragionevole precisione che:

- Il 68% dei campioni valutati (e presumibilmente dell’intera produzione, se la raccolta èavvenuta con criteri corretti e rappresentativi di tutta la popolazione) si trova perfettamente inspecifica (± 0,35: vista la tolleranza pattuita di ± 0,5 mm rispetto all’asse corretto eperpendicolare)- il 94% dei campioni valutati con variazioni risulta ancora in specifica (esattamente ±0,5);

-solo il 6% dei campioni valutati può potenzialmente oltrepassare le specifiche, ma gran partedi loro con un’escursione che non supererà il range.

Ecco allora che la deviazione standard non solo permette di determinare la variabilità di unprocesso, ma anche di stabilire quante copie di un prodotto ottenuto si trovano entrodeterminate tolleranze.

3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

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Il calcolo precedente permette al produttore di dimostrare l’esiguo quantitativo di pezzi nonconformi, tutelandolo dalle eventuali contestazioni di committenti che scoprano alcuni prodottidifettosi. Infatti, come si è visto, qualsiasi processo tecnico di produzione è soggetto a fluttuazioni; perquesto va concordata la percentuale ammessa di prodotti fuori tolleranza.

• Le tolleranze industriali dovrebbero, dunque, rappresentare la qualità e stabilità di un processo e, altempo stesso, tener conto delle reali condizioni di mercato (caratteristiche e attributi medi dei prodottieffettivamente forniti), definendo valori medi al di sopra dei vari fattori accidentali e, al tempo stesso,di provata fattibilità.

• Il presupposto è dato dal fatto che i valori delle misurazioni devono soddisfare una “normaledivisione secondo Gauss” come illustrato in figura 1 e 2. La deviazione standard “s” è una grandezzache determina la misura della dispersione dei valori attorno al valore medio.

• Il settore (c - s; c + s) dell’istogramma contiene circa il 68% della superficie complessiva, mentre ilsettore (c - 2s; c + 2s) rappresenta circa il 94% del campione totale, come abbiamo visto. In altritermini, se le condizioni di Gaussianità della distribuzione sono soddisfatte e se il campione èrappresentativo dell’intera produzione, allora nell’intervallo:è presente il 94% circa della produzione totale.

Conclusione: è ragionevole stabilire come valore della tolleranza industriale il valore ± 2s, in quantorappresenta la garanzia di precisione raggiungibile da un sistema o da un processo per produzionicomuni riferite al settore della stampa, della legatoria e della cartotecnica. Ciò significa concordarecon la committenza che il 94% del prodotto sarà entro tolleranza, con uno scarto ritenuto accettabile(quindi fuori dalle tolleranze indicate) del 5/6%.

3.7.1 - CRITERI E METODI DI CAMPIONAMENTO

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I campioni di produzione sono di diversi tipi, in base alla funzione che rivestono e in relazione alloscopo da raggiungere. Esistono almeno 4 tipi di campionature, da distinguere tra loro perchéindirizzate a soggetti precisi e dal ruolo definito.

Cliente - Sono i campioni più importanti e, solitamente, determinano l’accettazione o meno di unafornitura. Devono essere scelti con cura, controllati scrupolosamente e da personale qualificato,possibilmente prelevandoli da un unico punto del lotto produttivo. In linea generale, possiamo dire chela campionatura esiste se richiesta dal cliente.

Commerciale/marketing - Si effettuano quando una cartotecnica vuole presentare i propri prodotti informe diverse, o mostrarli ad altri clienti, o fornirli agli agenti di vendita affinché li conoscano epromuovano meglio. Si tratta di campioni selezionati per formare un campionario rappresentativo einteressante della produzione aziendale.

Archivio - È composto da pochi, o da un unico pezzo, conservare a testimonianza della commessaevasa. In questo caso, il campione proviene dalla media di produzione una volta assestata; dovrebbesempre essere previsto, e conservato almeno per un periodo significativo.Controllo qualità - Assolve a uno scopo specifico, che è di ispezionare la produzione nella maniera ilpiù efficace possibile, e trarre un’indicazione precisa sul suo andamento. In questo caso, dunque, lacampionatura si effettua lungo l’intero processo produttivo, in modo che sia rappresentativa dell’interolotto prodotto o fornito (detto “popolazione”).

Concentriamoci dunque su quest’ultimo aspetto, per analizzare come sia possibile comporre uncampione di tale affidabilità. La domanda a cui cercheremo di rispondere sarà: quanto numeroso deveessere il campionamento per rappresentare l’intera produzione?

3.7.2 - CAMPIONATURE

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Il sistema statistico di campionatura per controlli Military Standard Sampling Procedureand Tables for Inspection by Attributes (MIL-STD-105D o UNI/ISO2859-1) descrive conprecisione le procedure di ispezione e l’entità della campionatura per ogni livello accettabile diqualità.

Per un lotto di numerosità N, un piano di campionamento semplice è definito da:- n (numerosità del campione),

- c (numero di accettazione).

Se nel campione il numero di elementi non conformi d è minore o uguale a c, allora il lotto èaccettato.

AQL (Acceptable Quality Level) o LQA (Livello di Qualità Accettabile) - È il livello di qualità (%non conforme o non conformità per 100 unità) che si ritiene soddisfacente accettare. L’LQA è unvalore stabilito di % non conforme (o non conformità per 100 unità) che presenta un’elevataprobabilità di essere accettato.

segue alla slide successiva

3.7.3 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO

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3.7.3 - METODI DI PRELIEVO STATISTICO

LTPD (Lot Tollerance Percetage Defective) o percentuale tollerata di elementi difettosi, anchedefinito RQL (Rejectable Quality Level) o livello di qualità di rifiuto; LQL (Limiting Quality Level) olivello di qualità limite; LQT (Limite di Qualità Tollerabile); QL (Qualità Limite) - Definisce unsistema, inizialmente adottato in ambito militare dall’esercito americano, usato per analizzarecampioni di prodotti al fine di accettare o respingere le forniture. È applicabile per l’ispezione diarticoli finiti, componenti e materie prime, nonché per materiali in fase di trattamento eproduzione, per forniture in magazzino, operazioni di manutenzione, registrazione dati eprocedure amministrative. Un’intera partita o un gruppo di elementi da cui viene prelevato ilcampione è denominato “lotto” e il singolo prodotto o componente esaminato è denominato“unità di prodotto”.

Molte aziende hanno adottato questo sistema creando i presupposti per standardizzare leprocedure d’ispezione nell’industria grafica; ad oggi esso è stato accettato dall’ISO (InternationalStandardization Organization) ed è generalmente adottato come standard di campionaturanegli Stati Uniti e in molti altri Paesi.

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La norma è basata sulla percentuale di unità di prodotto non conforme o sul numero di nonconformità per 100 unità prodotte.

Lo schema di campionamento prevede una serie di regole di commutazione per poter passareda un piano di ispezione all’altro:

3.7.4 - MODALITÁ DI UTILIZZO DELLA NORMA

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Livello di collaudo ispezione - La normativa indica 3 livelli (I, II e III) di ispezione. Determinando comediscriminante il livello del piano, di norma si adotta il livello II, mentre si ricorre al livello I se è necessariauna minore discriminazione (riduco la numerosità e dunque aumento i rischi) e al livello III se è richiestauna discriminazione maggiore (aumento la numerosità, riduco i rischi). Il livello di collaudo ispezioneinfluenza dunque la numerosità del campione, ma non i criteri di accettazione.

Esistono poi 4 livelli speciali a cui riferirsi quando siano necessarie numerosità del campioneparticolarmente piccole e si possono tollerare rischi di campionamento elevati.

3.7.5 - CONTROLLO DI ACCETTAZIONE E LIVELLO DI ISPEZIONE

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• Scelta dell’LQA (determina ilrischio del produttore).

• Scelta del livello di ispezione(determina il livello diprotezione/rischiodell’acquirente).

• Definizione della dimensionedel lotto.

• Individuazione della lettera dicodice appropriata perdeterminare la dimensione delcampione.

• Scelta del tipo dicampionamento appropriato(semplice, doppio, multiplo).• Impiego della tabella piùappropriata per individuare ilpiano da impiegare.

• Determinazione deicorrispondenti piani ridotti orinforzati da utilizzare in caso dicommutazione.

3.7.6 - PROCEDURA LOGICA DI UTILIZZO

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3.7.7 - LA NORMATIVA TECNICA

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Per usare il MIL-STD-105D o la UNI/ISO2859-1 è necessario stabilire il livello di qualitàaccettata e il livello generale d’ispezione da adottare. Fatto questo, tramite le precedentitabelle il sistema stabilisce l’entità di campionatura e il numero di unità difettose accettabili pernon dover respingere la fornitura o rifare la produzione.Una volta adottato il sistema MIL-STD-105D come procedura ufficiale per accettare o respingere iprodotti in entrata, o per il controllo qualità in produzione, esso non è difficile da implementare. Letabelle relative vengono affisse alle pareti del luogo dove responsabile del controllo le utilizza perscegliere la dimensione delle campionature di prova.In conclusione, si tratta di un efficiente sistema di analisi che minimizza l’entità dei campioninecessari, basandosi su dati storici di quel dato processo, di quel prodotto e di quel fornitore, eche assicura uno specifico livello di qualità entro le tolleranze stabilite dal cliente, senzarichiedere massicce ispezioni al 100%. È raccomandabile adottare la relativa procedura perassicurare che i prodotti finiti soddisfino le specifiche richieste, soprattutto se verranno adottateanche dal cliente.

3.7.8 - IL COLLAUDO DI ACCETTAZIONE

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La pianificazione delle campionature è anche legata al tipo di qualità richiesta dal cliente edal prodotto stesso: il piano di campionamento sarà tanto più intenso quanto più elevata è laqualità richiesta. Questo passaggio viene normalmente svolto nell’ultima fase di lavorazione etiene conto di alcuni parametri che dipendono anche dalle lavorazioni precedenti. Per un livello di“bassa e media qualità” si può utilizzare un piano di campionamento ridotto, con campionaturesecondo il livello di ispezione I (ridotto).

È di importanza fondamentale che il prelievo e il controllo dei campioni avvengano o durante laproduzione (a intervalli regolari e non riferiti a prodotti in sequenza), oppure sul prodotto finito (ofornito), in forma casuale ma rappresentativa di tutto il lotto, e dunque esteso e non limitato a unaparte circoscritta.

3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

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In conclusione, se la campionatura viene eseguita correttamente (come da tabella precedente),individua una piccola parte della produzione rappresentativa dell’intero. La sua analisi permette dicalcolare con metodi matematici la media e la deviazione standard dei parametri che si decide dianalizzare sul campione.Dunque, a questo punto è possibile affermare che il 94% circa dell’intera produzione è compresatra i valori:

Garantire una produzione affidabile e conforme alla tolleranza concordata con il clientesignificherà garantire che questo intervallo comprenda i valori di variabilità conformi agli astuccipattuiti.

3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

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Normalmente l’incollatura costituisce l’ultima fase del processo cartotecnico. Ecco, qui sotto,alcuni dei controlli da eseguire affinché il prodotto risponda a esigenze qualitative nella norma. Lespecifiche cambiano a seconda che il materiale utilizzato sia cartone teso o ondulato e, in funzionedel segmento di mercato del prodotto finale, il controllo potrebbe essere di “media/alta/altissima”qualità se si tratta di cartone teso e “bassa/media” qualità se si tratta di ondulato. L’altissima qualitàche normalmente è sinonimo di settore cosmetico, prevede controlli più rigorosi e tolleranze inferiori.

Cartone teso, controlli di media qualità (MQ)• La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura;• la chiusura deve essere parallela (max discostamento mm 1);• per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, i 45° devono essere paralleli alle cordonature (maxdiscostamento mm 2 se non pregiudica la formazione del fondo);• non devono essere presenti screpolature o rotture sulle cordonature (max accettabile mm 3)compatibilmente con l’eventuale colore scuro di fondo della stampa (che evidenzia il difetto);• per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, non devono essere presenti screpolature sugli spigoli delfondo (max accettabile mm 3); compatibilmente con il fondo scuro, come sopra;• non devono essere presenti controstampe di nessun tipo;• non devono essere presenti false pieghe visibili esternamente (nel caso in cui sia visibileesternamente far rimuovere il problema ma non tenere separato il lotto);• non devono essere presenti graffi o segni che intaccano vernice o plastica (nel caso in cui ci sianofar risolvere il problema ma non tenere separato il lotto);• non devono essere presenti graffi o segni che intaccano la stampa;• nel caso in cui siano presenti segni di pressione cercare di risolvere il problema ma non tenereseparati dal lotto.Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenutiseparati e segnalati.

3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

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Cartone teso, controlli di alta qualità (AQ)• La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura;• la chiusura deve essere parallela (max discostamento mm 1);• per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, i 45° devono essere paralleli alle cordonature (maxdiscostamento mm 1);• non devono essere presenti screpolature o rotture sulle cordonature (max accettabile mm 1)compatibilmente con l’eventuale colore scuro di fondo della stampa (che evidenzia il difetto);• per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, non devono essere presenti screpolature sugli spigoli delfondo (max accettabile mm 3) compatibilmente con l’eventuale fondo scuro (come sopra);• non devono essere presenti controstampe di nessun tipo;• non devono essere presenti false pieghe visibili esternamente (nel caso in cui sia visibileesternamente far rimuovere il problema ma non tenere separato il lotto);• non devono essere presenti graffi o segni (nel caso in cui siano visibili solo in controluce farrisolvere il problema ma non tenere separato il lotto);• i segni di pressione devono essere ridotti al minimo (nel caso siano presenti far risolvere ilproblema ma non tenere separati dal lotto.

Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenutiseparati e segnalati.

3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

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3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

Cartone teso, controlli di altissima qualità (AAQ)• La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura;• la chiusura deve essere perfettamente parallela (max discostamento mm 1);• per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, i 45° devono essere paralleli alle cordonature (maxdiscostamento mm 1);• non devono essere presenti screpolature o rotture sulle cordonature; per il fondo a scattocontrollare anche il fondo;• non devono essere presenti graffi, segni o controstampe di nessun tipo;• non devono essere presenti false pieghe visibili sia esternamente che internamente ;• i segni di pressione devono essere ridotti al minimo;• tenere separati i numeri di posa e segnalarne il numero all’interno delle scatole.

Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenutiseparati e segnalati.

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Anche il piano di campionamento va intensificato a seconda della qualità richiesta.

Di seguito riportiamo il piano di campionamento suggerito per gli astucci di “Alta e Altissimaqualità”.

Cartone ondulato, controlli di bassa qualità (BQ)• La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura;• l’importante è la funzionalità della scatola una volta formata;• le screpolature sono tollerate fino a mm 10, compatibilmente con l’eventuale colore scuro di fondo della stampa (che evidenzia il difetto);• Le false pieghe sono tollerate, nel caso in cui non si riesca ad eliminarle, purchè nonpregiudichino la messa in forma della scatola.Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenutiseparati e segnalati.

3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

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Cartone ondulato, controlli di media qualità (MQM)• La colla deve essere penetrata e quindi generare uno strappo al momento dell’apertura;

• la chiusura deve essere parallela (max discostamento mm 3);

• per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, i 45° devono essere paralleli alle cordonature (maxdiscostamento mm 2 se non pregiudica la formazione del fondo);• non devono essere presenti screpolature o rotture sulle cordonature (max accettabile mm 3);compatibilmente con l’eventuale colore scuro di fondo della stampa (che evidenzia il difetto);

• per fondo a scatto, 4 angoli e 6 angoli, non devono essere presenti screpolature sugli spigoli delfondo (max accettabile mm 3) compatibilmente con l’eventuale fondo scuro (come sopra);

• non devono essere presenti controstampe di nessun tipo;

• non devono essere presenti false pieghe visibili esternamente (nel caso in cui sia visibileesternamente far rimuovere il problema ma non tenere separato il lotto);

• non devono essere presenti graffi o segni che intaccano vernice o plastica (nel caso in cui ci sianofar risolvere il problema ma non tenere separato il lotto);

• non devono essere presenti graffi o segni che intaccano la stampa;

• nel caso in cui siano presenti segni di pressione cercare di risolvere il problema ma non tenereseparati dal lotto.

Tutti i pezzi i cui difetti non rientrino nei parametri sopradescritti devono essere tenutiseparati e segnalati.

3.7.9 - IL PIANO DI CAMPIONAMENTO

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3.7.10 - TABELLA DI FREQUENZA CONTROLLI DISTRUTTIVI

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Modifiche o revisione prezzi• Le parti sogliono addivenire ad una equa revisione del prezzo nel caso di variazioni del costodella manodopera e della materia prima, nel corso dell’esecuzione del lavoro.

• È prevista una revisione del preventivo nel caso in cui la committenza fornisca materie primedifformi che determinano un rallentamento documentato di produzione.

Termini di consegnaI termini di consegna sono prorogabili per un periodo almeno pari a quello della durata di unasopravvenuta forza maggiore (interruzione generalizzata di forza motrice, astensioni generalizzatedal lavoro, cataclismi, sommosse, ecc.) e degli eventuali ritardi, da parte di terzi, nella consegnadelle materie prime necessarie alla fabbricazione del prodotto.• I ritardi nell’invio degli originali, nella restituzione delle bozze o nell’invio dei fogli stampati e deimateriali alla legatoria implicano una revisione dei termini di consegna.

3.8 - LA NORMATIVA

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Magazzinaggio• Se il committente, intermedio o finale, non provvede al ritiro o al ricevimento della merce entro iltermine indicato nell’avviso di approntamento della stessa, i rischi e l’onere della conservazionedella merce, oltre ad eventuali spese straordinarie di locazione, magazzinaggio o trasporto, sono asuo carico.• Qualora l’azienda grafica non si avvalga di tale facoltà, ha diritto di emettere fattura e di chiedereun compenso per il magazzinaggio.

• Nel caso di magazzinaggio di materie prime da trasformare a cura del fornitore, i materiali restanogiacenti, a rotazione, non più di 3 mesi. Trascorso tale termine, l’azienda esecutrice ha il diritto diemettere fattura per le merci immagazzinate, in ragione del 3% (mensile) del valore della mercecustodita.

• Lo stesso compenso è previsto per la custodia di materie prime e/o merci che vengano poi inviatead altra azienda esecutrice.

• Tutti i prodotti confezionati con collanti devono essere conservati in condizioni ambientaliadeguate, soprattutto per quanto riguarda temperature minime, massime e umidità relativa. Ildanno derivante da tale omessa regola pratica da buon padre di famiglia non potrà essere imputatoall’esecutore.

• L’esecutore dovrà fornire, su richiesta del committente, i dati tecnici relativi alla correttaconservazione dei prodotti consegnati. In particolare, per i prodotti cartotecnici adibitiall’allestimento in automatico dovranno essere messi in atto, oltre alle suddette condizioniambientali, anche gli accorgimenti utili a evitare deformazioni successive del prodotto.

3.8 - LA NORMATIVA

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Proprietà artisticaSalvo diversa pattuizione, il diritto di riproduzione di modelli di progettazione grafica, disegni,bozzetti, fotografie, confezioni e quant’altro, restano di proprietà esclusiva dell’azienda grafica cheli realizza. Tale diritto comprende anche l’utilizzo parziale di detti materiali e le idee sorte dai lavoriin cui vengono impiegati.• Quando richiesta espressamente, la consegna al committente di un progetto grafico, disegno,bozzetto, fotografia, confezione ecc., compresi i relativi impianti, non comporta anche la cessionedel diritto di usufruirne in proprio, né di trasmetterlo ad altri per le riproduzioni a stampa.

• Anche quando il cliente abbia acquistato il diritto di riproduzione, la proprietà industriale(soprattutto dei brevetti), resta in ogni caso del venditore.• Se l’azienda grafica sfrutta a proprio beneficio un bozzetto ha realizzato in esclusiva per undeterminato committente, l’esclusiva viene meno se detto committente non commissiona stampedel soggetto in questione per 2 anni dall’ultima consegna.

3.8 - LA NORMATIVA

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Proprietà degli impianti e delle attrezzature• Per impianto di stampa si intende tutta la lavorazione necessaria alla preparazione di quantoserve per effettuare il processo di stampa, compresi file elaborati, pellicole, lastre ed eventualifustelle, clichè o punzoni per rilievo e stampa a caldo.

• Qualora tra le parti non sia stabilito il passaggio di proprietà di detti impianti col relativocorrispettivo economico (da indicarsi tassativamente in fattura), essi restano proprietà dell’aziendagrafica.

• L’esecutore è tenuto all’archiviazione dei dati elettronici sino alla consegna del prodottocommissionatogli, salvo diversamente concordato tra le parti. La restituzione degli impianti, nelsenso dei dati digitali, deve essere intesa come restituzione dei dati digitali originali escluso ognisuccessivo intervento della azienda grafica.

• Nel caso in cui il committente richieda una copia dei dati digitali elaborati e resi compatibili per lastampa, essa andrà fatturata a parte.

• Lo stampatore è tenuto unicamente a fornire i suddetti elaborati su un supporto digitalecompatibile con i propri sistemi di prestampa.

3.8 - LA NORMATIVA

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Archiviazione degli impianti• Qualora, per accordi intercorsi con il committente, gli impianti elettronici debbano essereconservati per un certo periodo di tempo, l’azienda grafica non risponde degli eventualidanneggiamenti per manipolazioni, spostamenti o perdite di dati digitali causate da forza maggiore.È comunque dovuto un compenso per il servizio, proporzionato alla sua durata.• L’azienda grafica non risponde in alcun modo dell’eventuale inutilizzabilità degli impiantielettronici insorta per sopravvenuta obsolescenza del software e/o dell’hardware che sono statioriginariamente utilizzati per l’archiviazione ed elaborazione grafica.

• La spesa di revisione, correzione e ripristino degli impianti digitali per eventuali ristampe è acarico del committente.• Sono a carico del committente anche le spese di ripristino per usura delle fustelle.

3.8 - LA NORMATIVA

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

TAGA.DOC16

Page 83: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Imballaggio e spedizione• Se non comprese nel preventivo, le spese di imballaggio si intendono a carico del committente.

• La spesa di trasporto è a carico del committente e la merce viaggia a suo rischio e pericolo.

• Se la merce è venduta con la clausola “trasporto a carico del venditore”, questi ha la facoltà discegliere il mezzo e la via di trasporto che ritiene più convenienti. Qualora il committente richieda laspedizione per altra via o tramite un servizio accelerato, il maggior costo del trasporto è a suocarico.

• L’eventuale assicurazione per la merce viaggiante è a discrezione del committente e a sue spese.

3.8 - LA NORMATIVA

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 84: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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Reclami• Per quanto concerne le tolleranze qualitative e quantitative del prodotto finito, si vedano lespecifiche della norma 12647-2, nonché i criteri e metodi di campionamento descritti nell’allegato Adel TAGA.DOC.10 e successivi aggiornamenti, oltre agli USI e CONSUETUDINI delle Camere diCommercio Provinciali.• I reclami del committente devono essere porti per iscritto.

• Il termine per la denuncia dei vizi è di 8 (otto) giorni dal ricevimento della merce.

• Le merci riscontrate difettose devono essere mantenute a disposizione del produttore per 15giorni dalla data dell’elevata contestazione; per questo periodo non possono essere messe incircolazione o in commercio.

3.8 - LA NORMATIVA

Linee Guida alle lavorazioni cartotecniche

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Page 85: Linee guida TAGA - Capitolo 3

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AssicurazioneLe opere e i materiali consegnati dal committente all’impresa esecutrice del lavoro vanno assicuraticontro gli incendi, furti, ecc., a cura e onere del committente stesso.

In difetto di assicurazione, lo stampatore o colui che realizza la produzione non risponde che neilimiti della normale “diligenza del buon padre di famiglia”.

Osservanza delle disposizioni di legge e regolamentiLa mancata osservanza o la violazione da parte del committente delle leggi sulla stampa, i dirittid’autore o la Pubblica Sicurezza, nonché il rifiuto a modificare od omettere la pubblicazione diquanto - a motivato giudizio dell’impresa produttrice - possa contravvenire le leggi in questione, dàdiritto al produttore di risolvere immediatamente il contratto, e di rivalersi sul committente per tutti idanni che ne derivano.

3.8 - LA NORMATIVA

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