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A cura di A. Cesana
I GHIACCIAI I ghiacciai sono accumuli di neve compatta e ghiaccio che si formano nelle regioni dove la temperatura, nel corso dell’anno, si mantiene su valori sufficientemente bassi per impedire la fusione delle nevi.
Ciò si verifica, alle basse latitudini, nelle zone circumpolari e, altrove, in montagna, alle quote situate oltre il limite delle nevi persistenti: a queste quote la neve che cade periodicamente non si scioglie mai completamente e si accumula sugli strati preesistenti, comprimendoli e compattandoli in seguito all’espulsione dell’aria trattenuta tra i fiocchi di neve. Negli strati più profondi i piccoli cristalli di ghiaccio che costituiscono i fiocchi si aggregano in granuli che, a causa del peso degli strati soprastanti, fondono e poi ricristallizzano, trasformandosi in ghiaccio compatto, con un ridotto contenuto di aria intrappolata.
Si distinguono due tipi fondamentali di ghiacciai: ghiacciai montani o vallivi, che scorrono incassati sul fondo di valli, caratteristici delle regioni montuose come le Alpi, l’Himalaya e l’Alaska e ghiacciai continentali o inlandsis, con superficie ben più vasta di quelli montani, che con le loro estesissime calotte glaciali ricoprono l’Antartide e la Groenlandia e si possono spingere fino al mare.
Si stima che esistano circa 100.000 ghiacciai, di dimensioni estremamente variabili, che ricoprono all’incirca il 10% delle terre emerse.
• In un ghiacciaio di tipo montano si riconoscono due parti fondamentali: il bacino di alimentazione o bacino collettore, situato al di sopra del limite delle nevi persistenti dove la neve si raccoglie, spesso in una depressione semicircolare chiamata circo, e il bacino ablatore, chiamato anche lingua glaciale, dalla forma allungata terminante con un fronte glaciale dove fuoriesce l’acqua di fusione che alimenta un torrente glaciale e dove si può formare un piccolo lago glaciale.
Il ghiacciaio si muove verso valle per effetto della forza di gravità, che dipende dalla pendenza e dalla spinta esercitata dalla massa di neve e ghiaccio nel bacino di alimentazione. Ponendo dei punti di riferimento sul ghiacciaio e sulle pareti rocciose circostanti, si può facilmente misurare il movimento di un ghiacciaio: i ghiacciai alpini possono avanzare di 50‐100 m all’anno, mentre i ghiacciai himalayani possono percorrere anche 1 km in un anno.
I movimenti irregolari della massa di ghiaccio portano alla formazione di crepacci, profondi solchi disposti in diverse direzioni, che spesso s’incrociano isolando guglie e torri di ghiaccio (seracchi).
I ghiacciai con la loro azione erosiva producono detriti rocciosi che si accumulano ai lati, sul fondo e davanti alla fronte, formando morene; se due lingue glaciali confluiscono in un’unica valle, le morene laterali contigue si fondono in una sola morena mediana.
Esistono ghiacciai montani privi di una lingua glaciale che occupano semplicemente una depressione, chiamati ghiacciai di circo.
Prendono il nome di nevai gli accumuli di neve che durano fino a estate inoltrata, in genere posizionati sui versanti meno soleggiati delle montagne. Nei nevai, a differenza di ciò che accade nei ghiacciai, la neve, alla fine, si scioglie completamente.
• Le calotte glaciali delle Groenlandia e dell’Antartide hanno una forma che ricorda una lente biconvessa e uno spessore che nelle parti centrali può superare i 3 km. Dai margini delle calotte che possono spingersi fino al mare si staccano, nei momenti di parziale disgelo, enormi blocchi di ghiaccio, gli iceberg (“montagna di ghiaccio”), la cui parte emergente è appena 1/8 dell’intera massa ghiacciata; gli iceberg vanno alla deriva nelle acque oceaniche, costituendo un pericolo per la navigazione; quando giungono a latitudini più basse fondono. Nelle regioni polari il ghiaccio può anche originarsi dal congelamento dell’acqua del mare: si forma così una coltre di ghiaccio estesa, spessa fino a qualche metro, la banchisa; nell’Artide la banchisa si estende intorno al Polo nord, ricoprendo il mar Glaciale Artico, mentre in Antartide si forma intorno alle coste. Durante l’estate la banchisa si frantuma in lastre di ghiaccio, chiamate pack, che vanno alla deriva.
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LA RISORSA ACQUA
L’acqua dolce disponibile per i nostri bisogni, fornita soprattutto da falde sotterranee e sorgenti, oltre che da corsi d’acqua, laghi e bacini artificiali, si riduce, come abbiamo visto, a una piccola frazione, meno dell’ 1%, dell’acqua dolce presente sulla Terra. È quindi una risorsa estremamente preziosa.
L’acqua è indispensabile, oltre che per la sua fondamentale funzione biologica, per lo svolgimento della maggior parte delle attività umane.
Praticamentenon c’è materiale fabbricato dall’industria o prodotto alimentare che non richieda per la sua preparazione l’uso di quantità più o meno grandi di acqua. La tabella sottostante fornisce alcuni esempi indicativi.
Consumo d’acqua in litri per chilogrammo di prodotto finito PRODOTTO ACQUA (l/kg)
Acciaio 100‐250 Benzina 22‐25 Carta 200‐300 Cereali 500‐2000 Lana 100‐200
Cotone 200‐300 Fibre artificiali 100‐200
Come si osserva, la quantità di acqua necessaria varia da decine a centinaia di volte il peso del prodotto ottenuto. La frazione relativamente modesta di acqua dolce a cui abbiamo accesso deve soddisfare gli enormi consumi di acqua nel mondo, cresciuti vertiginosamente durante l’ultimo secolo, insieme alla popolazione, che si è quadruplicata, arrivando attualmente a toccare i 6,7 miliardi (2008).
I consumi di acqua sono assorbiti in gran parte (per oltre i due terzi) dai fabbisogni agricoli (irrigazione) e per il resto dai fabbisogni industriali e da quelli domestici.
LA SCARSITÀ DI ACQUA NEL MONDO
Le risorse idriche sono distribuite in modo diseguale sulla superficie terrestre, per le diverse condizioni ambientali: piogge, clima, presenza di grandi bacini fluviali o lacustri, ecc. Secondo i dati delle Nazioni Unite, circa 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e circa 2 miliardi e mezzo non dispongono di acqua a sufficienza per le comuni pratiche igieniche e alimentari. Nei Paesi a più elevato sviluppo economico (come Nordamerica, Europa e Giappone), invece, ogni cittadino può utilizzare fino a oltre 500 litri di acqua al giorno.
I Paesi economicamente meno avanzati dell’Africa settentrionale, del Medio Oriente e dell’Asia meridionale sono quelli in cui scarsità di acqua e difficoltà di approvvigionamento più incidono sulla sopravvivenza di tutti gli abitanti e soprattutto sulla mortalità dei bambini e delle persone più deboli: si stima che ogni giorno 25.000 persone muoiano per malattie collegate all’insufficienza di acqua.
Bisogna anche tenere conto che circa il 40% della popolazione mondiale vive lungo il corso di fiumi, che risultano però più o meno fortemente inquinati e quindi rappresentano un fattore di rischio per la salute.
L’acqua, quindi, pur essendo una risorsa rinnovabile, tende a diventare sempre più scarsa, soprattutto in certe zone della Terra dove è più intenso l’aumento della popolazione. Di per sé, le attività umane non
modificano la quantità totale di acqua disponibile, che si mantiene costante, ma ne alterano la qualità, rendendola inutilizzabile.
Il problema nasce dal fatto che l’acqua viene in genere prelevata “pulita” e restituita inquinata e l’acqua pulita viene utilizzata con un ritmo superiore a quello con cui si ricostituiscono le sue riserve. Così facendo, una risorsa rinnovabile si trasforma in una risorsa esauribile. Altri fattori, oltre a quelli connessi alla crescita demografica e all’inquinamento, concorrono al depauperamento delle risorse di acqua: tra questi, gli sprechi e le perdite lungo le reti di distribuzione; vi è poi un altro pericolo incombente: il riscaldamento della Terra, dovuto all’effetto serra, che potrebbe modificare il regime delle piogge e aggravare le condizioni di siccità in molte regioni.
POSSIBILI RIMEDI
I rimedi per fronteggiare la scarsità di acqua possono essere solo di due tipi: ridurre i consumi e aumentare le risorse. Per ridurre i consumi basterebbe limitare gli sprechi, servendosi, ad esempio, di impianti che consentano alle industrie di sfruttare più volte la stessa acqua prima di eliminarla; in campo agricolo e domestico, si dovrebbe invece razionalizzare l’uso di acqua potabile, evitando di servirsene per irrigare i campi, per lavare le strade o per altre attività. Di più difficile attuazione è l’obiettivo di aumentare le risorse idriche. In certe zone del pianeta, come anche in certe regioni italiane (Sicilia, Sardegna), l’approvvigionamento dell’acqua potabile si sta facendo via via più grave, per ragioni legate in parte all’aumento della siccità, ma non solo; non ci si preoccupa di “intercettare” adeguatamente l’acqua pipovana, ad esempio predisponendo la costruzione di bacini di raccolta e di strutture per la regimazione delle acque superficiali. E anche quando ci sono, tali strutture sono spesso vecchie e obsolete, per cui ingenti quantità di acqua vanno perdute. Inoltre, sul problema della gestione della risorsa acqua incidono negativamente alcune tecniche agricole, certe opere di bonifica, come il prosciugamento delle paludi e la progressiva deforestazione. Pur favorendo lo sviluppo economico locale, tali attività hanno modificato le condizioni climatiche e il ciclo idrologico, riducendo la disponibilità d’acqua e abbassando il livello delle falde freatiche.
ESERCIZIO SULLA FOTOCOPIA CORRENTE
Completa le seguenti frasi scrivendo i termini opportuni.
a. Le due parti fondamentali di ghiacciaio di tipo montano sono il _______________ _______________ posto al di sopra del limite delle _______________ _______________ e il _______________ _______________ chiamato anche _______________ _______________ terminante con un _______________ glaciale.
b. L’azione erosiva esercitata dai ghiacciai è detta _______________; i materiali trasportati e depositati da un ghiacciaio formano morene di _______________, che sono i depositi trasportati alla base del ghiacciaio e morene di _______________, che comprendono le morene _______________, cordoni che bordano i margini del ghiacciaio, le morene _______________, che si formano lungo la linea in cui due lingue glaciali confluiscono in una sola e le morene _______________, che si formano davanti alla fronte del ghiacciaio e che originano un _______________ morenico.
ESERCIZI DI RIPASSO (da consegnare al rientro delle vacanze)
Scegli il completamento corretto. a. La percentuale di acqua consumata globalmente per usi industriali e domestici, escludendo quelli
agricoli è circa: Il 50% Il 30% Il 20% Il 15%
b. Il consumo medio settimanale di acqua di ogni cittadino italiano è di circa: 550 litri 750 litri 1250 litri 1750 litri
Inserisci al posto giusto nei seguenti grafici relativi alla distribuzione delle acque sulla Terra i dati mancanti elencati.
[0,3% ‐ 97,5% ‐ acqua dolce – acqua salata – acqua sotterranea e umidità – calotte polari e ghiacciai – fiumi e laghi]
Completa lo schema relativo al ciclo dell’acqua scrivendo i termini mancanti corrispondenti ai cerchietti contrassegnati con lettere. Sottolinea in seguiti i termini che si riferiscono a passaggi di stato.
Completa lo schema relativo all’evoluzione di una costa frastagliata inserendo le parole mancanti.
Osserva la figura, completala collocando correttamente i termini elencati sotto e rispondi alle domande.
1. Strato impermeabile 2. Pozzo artesiano 3. Strato permeabile 4. Falda freatica 5. Pozzo comune 6. Falda artesiana Che cosa mostra la figura? .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. Come varia il livello della superficie freatica? .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. Che cos’è la zona di aerazione? .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................